Blocco dei contratti

Blocco dei contratti: la FLC CGIL ricorre alla giustizia

La FLC CGIL ha depositato presso il Tribunale di Roma un ricorso finalizzato a sanzionare il comportamento anti-sindacale e costituzionalmente illegittimo del Governo che con i provvedimenti normativi adottati in questi anni ha negato ai lavoratori pubblici dei comparti della conoscenza il diritto al rinnovo dei contratti. Per la FLC CGIL le norme che hanno disposto e prolungato il blocco dei contratti dal 2010 a tutto il 2015 (dal DL 78/10 alla Legge di Stabilità 2015) sono incostituzionali e chiede che sulla questione si esprima la Corte Costituzionale perché ne sancisca l’illegittimità.

Tempo di gite scolastiche, una “prova d’integrazione” che a volte funziona

da Redattore sociale

Tempo di gite scolastiche, una “prova d’integrazione” che a volte funziona

Sono tante le esperienze positive, ma non mancano quelle negative: famiglie costrette a pagare la quota per l’accompagnatore, o mamme che devono accompagnare il figlio in gita con la classe. Ma la legge cosa prevede? “Partecipazione garantita e assistente a carico della scuola”

ROMA – Primavera, tempo di gite scolastiche. Nonostante i fondi che scarseggiano e le crescenti difficoltà economiche, è difficile trovare una classe che, dalla scuola dell’infanzia in poi, non organizzi almeno una gita durante l’anno. Quasi sempre, in questo periodo. In pullman, a piedi, più difficilmente con i mezzi pubblici; al mare, in fattoria, a un museo o a un parco divertimenti, tante e diverse possono essere le scelte, variabili i costi, simili le modalità: la maggior parte della classe partecipa e, se qualcuno ha difficoltà economiche, spesso i genitori ci spartiscono la sua quota, perché nessuno resti escluso. Proprio nessuno: neanche chi ha una disabilità, più o meno grave, sia essa motoria o psichica. Le difficoltà, però, non mancano. E le soluzioni possono essere diverse,così come il livello di vera integrazione che queste osservano. Accanto ai casi estremi, che spesso hanno meritato l’attenzione dei media, di bambini disabili a cui la gita è stata letteralmente vietata, o addirittura neanche proposta, ci sono quelli, meno gravi ma altrettanto significativi, di famiglie costrette ad accollarsi la spesa dell’accompagnatore, obbligatorio per legge, ma che, sempre secondo la legge, dovrebbe essere a carico della scuola. E non mancano, fortunatamente, le esperienze positive.

Come dovrebbe essere…Abbiamo raccolto alcune brevi testimonianze, di segno diverso, per raccontare l’esperienza di alcune famiglie con bambini disabili di fronte a questa complessa “prova d’integrazione”. Al tempo stesso, abbiamo chiesto a Salvatore Nocera, avvocato e autore, pochi giorni fa, di un e-book dedicato a “Il diritto alla partecipazione scolastica”, cosa prevede la legge in materia di gite scolastiche e quali tutele offre agli alunni con disabilità che vogliano prendervi parte. “Gli alunni con disabilità hanno diritto a partecipare alle gite scolastiche – ribadisce Nocera – Una circolare ministeriale le definisce momento fondamentale di crescita nell’inclusione scolastica. Qualora il Consiglio di classe ritenga necessaria la presenza di un accompagnatore, questo non deve essere necessariamente essere l’insegnante di sostegno, ma qualunque membro della comunità scolastica. O, in ultima istanza, un familiare: soluzione che però va scoraggiata, soprattutto per le scuole medie e ancora più alle superiori, quando i ragazzi, ormai grandi, non possono continuare ad essere seguiti dall’angelo custode”. Per quanto riguarda le spese per l’accompagnatore, la legge parla chiaro: “devono essere a carico della scuola – afferma Nocera – Se fossero addebitate alla famiglia, ci troveremmo di fronte a un caso di discriminazione, perseguibile in base alla legge 67/2006”.

… e come è. La realtà, però, è spesso più difficile di quanto la norma contempli: “le scuole hanno sempre meno fondi – ammette Nocera – e spesso non possono permettersi di pagare la quota dell’accompagnatore Allora, propongo due possibili soluzioni: o la ricerca di uno sponsor, o la suddivisione della quota dell’accompagnatore tra tutti i partecipanti. Infine – conclude Nocera – il dirigente è tenuto a garantire mezzi e siti accessibili, qualora alla gita prenda parte un alunno con disabilità”. Di fatto, “tante segnalazioni mi arrivano, da parte di famiglie a cui la scuola ha chiesto di pagare la quota dell’accompagnatore, pensa l’esclusione del figlio dalla gita: quando però hanno al dirigente quanto previsto dalla legge 67, la scuola si è accollata la spesa”.

Le storie: le “buona prassi”… Una terza soluzione ancora è la “buona prassi” che proviene dal Circolo velico di Policoro, che all’accompagnatore offre l’ingresso gratuito. Lo racconta soddisfatta Francesca, mamma di un ragazzo disabile dell’Itaf Garibaldi di Roma. “per la prima volta, quest’anno, la gita ha funzionato perfettamente: un’esperienza di vera integrazione, in cui mio figlio ha potuto partecipare a tutte le attività, assistito dal personale della struttura, tutto opportunamente formato anche sui temi della disabilità. E assistito dal suo accompagnatore, per il quale non abbiamo dovuto pagare nulla. Tutte le altre volte, ci eravamo dovuti far noi carico della quota dell’assistente”. Esperienze positive arrivano anche da altre famiglie: “Alessio ha partecipato alla scuola-natura con la sua classe, organizzata dal comune di Milano, diverse volte e sempre senza problemi. Ora che è alle scuole medie è stato due giorni in Svizzera: anche in questo caso, è andato tutto bene e abbiamo pagato quanto gli altri”.

… la mamma in gita con la classe… Meno positiva l’esperienza di Danielle, che l’anno scorso ha accompagnato il figlio al campo scuola, perché un’altra soluzione proprio non si trovava: “Siamo stati fuori tre notti e quattro giorni: è stata un’impresa tutt’altro che facile, con il dirigente che non voleva che mio figlio partisse e accampava mille scuse. Poi mi sono rivolta a un’associazione, che mi ha mostrato quanto prevede la normativa: sono tornata dal preside, legge alla mano, mettendolo con le spalle al muro. Ma sono dovuta partire io, come accompagnatore, pagando la sua e la mia quota. Non mi pento di averlo fatto, perché per mio figlio è stata un’esperienza bella e importante”. Bilancio positivo anche per altre due mamme: “Mia figlia va ovunque – racconta Emanuela, di Varese – Con la sua classe e le sue insegnanti spettacolari: quest’anno, in quarta elementare, è andata due volte a Milano e una a Genova, con i suoi compagni che la amano”. Tutte esperienze positive anche per Stefania “dalla scuola elementare ad oggi. Mio figlio – racconta – ha sempre partecipato, insieme all’accompagnatore della scuola o anche a un genitore volontario. Ed è sempre andato tutto bene”.

… Clelia “la sfida con me stessa”. Nessun accompagnatore invece per Clelia, che ha una forma di autismo ma “alle superiori ho partecipato alle gite da sola- racconta – Siamo andati in mezzo ai boschi a vedere delle opere fatte con il materiale naturale. E’ stata un’esperienza super positiva: potevo contare su me stessa, era una sfida per vedere se riuscivo a cavarmela da sola, ad aver fiducia nelle mie possibilità e nei miei compagni”.

Stabilizzati 25 precari con i ricorsi Pettine

Scacco matto al MIUR: l’ANIEF stabilizza 25 precari con i ricorsi Pettine

 

Mentre il Governo Renzi “gioca” con la vita dei docenti precari, l’ANIEF dà scacco matto al MIUR in tribunale e ottiene l’immissione in ruolo retrodatata al 2009 o al 2010 in favore di ben 25 docenti precari con conseguente diritto a usufruire liberamente della mobilità territoriale e del trattamento economico più favorevole per gli immessi in ruolo 2009. La squadra dei legali ANIEF, capitanata magistralmente dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, conclude degnamente il contenzioso iniziato nel 2011 contro le “code della vergogna” e ottiene anche la condanna del Ministero dell’Istruzione al pagamento del risarcimento del danno in favore dei ricorrenti per “lite temeraria”.

 

Da docenti precari inseriti “in coda” nel biennio 2009/2011 dalla pervicace ostinazione del MIUR a docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato retrodatato al 2009 o al 2010 grazie all’azione legale promossa dall’ANIEF nei tribunali del Lavoro di tutta Italia. Questa la differenza ottenuta dall’agguerritissima squadra di legali ANIEF che negli ultimi mesi ha portato a segno ben 25 vittorie a discapito del Ministero dell’Istruzione. I Tribunali del Lavoro di tutta Italia, interessati dal ricorso volto all’inserimento “a pettine” promosso dal nostro sindacato, hanno dato piena ragione ai nostri iscritti, ponendo fine al loro lungo periodo di precariato e imponendo al MIUR l’immediata immissione in ruolo retrodatata con il conseguente riconoscimento in loro favore del trattamento giuridico ed economico spettante.

 

L’ANIEF rende onore e merito ai legali che hanno composto la formidabile squadra vincente che, negli ultimi mesi, ha ottenuto le sentenze positive che hanno contribuito a porre fine al lungo periodo di precariato dei nostri iscritti, con particolare riferimento allo straordinario lavoro svolto dagli Avvocati Irene Lo Bue, che con nove sentenze ottenute nel giro di pochi giorni mette in ginocchio il MIUR presso il Tribunale di Modena e dà piena conferma della sua straordinaria professionalità; Salvatore Russo, che fa poker d’Assi ottenendo quattro sentenze di pieno accoglimento presso i Tribunali di Roma, Pistoia e Lucca e dà nuova prova della sua indiscussa competenza a tutela dei docenti precari; Ida Mendicino e Donatella Longo, che con due sentenze ottenute presso i Tribunali di Paola (CS) e Castrovillari (CS) confermano la loro imbattibilità contro il MIUR presso i tribunali della provincia di Cosenza; Francesca Picone che, tutelando i diritti di una nostra iscritta, fa magistralmente condannare il MIUR per lite temeraria presso il Tribunale di Agrigento; Guglielmo Abbate, che ottiene la prima soddisfacente vittoria ANIEF presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE); Michele Ursini, che conferma la sua indiscussa professionalità presso il Tribunale di Bari; Francesca Marcone e Manuela Pirolozzi, che hanno ottenuto piena ragione per una nostra iscritta presso il Tribunale di L’Aquila; Giovanni Rinaldi, con una schiacciante vittoria ottenuta presso il Tribunale di Asti; Fortunato Niro, che ribalta l’orientamento precedente del medesimo tribunale e fa condannare il MIUR presso il Tribunale di Trieste; Tiziana Sponga, che dà conferma del suo sempre ottimo lavoro presso il Tribunale di Bologna; Maria Adamo, con la vittoria ottenuta per l’ANIEF presso il Tribunale di Marsala; Michele Speranza, ormai avvezzo a battere il MIUR ottenendone nuovamente la condanna per lite temeraria presso il Tribunale di Napoli; Marco di Pietro, che agisce con perizia per conto del nostro sindacato e prosegue le vittorie a tutela dei diritti dei precari presso il Tribunale di Catania.

 

Tutte vincenti le azioni legali dell’ANIEF portate avanti in questi anni, dunque, con conseguente piena sconfitta delle Amministrazioni resistenti che volevano relegare “in coda” i diritti costituzionali. Che il Governo e MIUR si preparino: l’ANIEF si dichiara pronta nuovamente e fin da subito a schierare la propria squadra di legali a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola in caso dovesse essere perpetrato qualunque abuso nei loro confronti. L’imperativo categorico per il nostro sindacato è uno solo: diritto e merito non possono e non devono essere mai sacrificati.

#riformabuonascuola Si va verso il decreto legge

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola Si va verso il decreto legge

I tempi si fanno sempre più stretti ed è difficile pensare che la Camera possa concludere i propri lavori per la fine di aprile. Il “rischio” che il Governo decida di emanare un decreto legge è sempre più reale.

Ricordate le dichiarazioni rese dal ministro Giannini in coda alla conferenza stampa tenutasi al termine del Consiglio dei Ministri del 12 marzo quando il Governo diede il via libera al ddl sulla scuola?
Più o meno disse che l’indomani mattina il provvedimento sarebbe già stato depositato in Parlamento e avrebbe subito iniziato il proprio iter.
Siamo invece al 28 marzo e stiamo “sperando” che – se non ci saranno intoppi – martedì 31 il ddl sarà annunciato in aula. Può darsi che mercoledì 1° aprile (ma la data non induce a pensare che si tratti di un ennesima bufala) la Commissione Cultura dia avvio alle audizioni di sindacati e associazioni.
Devono essere auditi più di 50 soggetti e quindi nella migliore delle ipotesi si andrà avanti almeno per tutta la settimana successiva.
Finalmente martedì 14 potrebbe inziare l’esame vero e proprio del progetto di legge.
L’opposizione ha già fatto capire che non intende fare nessuno sconto al Governo, il dibattito sarà durissimo e le prese di posizione dei sindacati e le manifestazioni già annunciate non giocheranno a favore di una rapida approvazione della proposta di Renzi.

Ecco perchè l’eventuale adozione di un decreto legge da parte dell’esecutivo è ormai molto di più di una semplice ipotesi.
Ma anche in questo caso sarà lo stesse necessario fare in fretta  e non perdere altro tempo.
Per approvare il decreto, infatti, il Governo dovrà almeno attendere che in Parlamento inizi il dibattito, in modo da poter dimostrare che, con quei ritmi, non sarebbe possibile approvare in tempo il disegno di legge.
Si può quindi ragionevolmente pensare che il decreto legge arriverà agli inizi di maggio. Per evitare i possibili rilievi del Quirinale sarà però necessario tenere molto sotto controllo il testo del provvedimenti ed escludere dal testo quei riferimenti che potrebbero creare dubbi sulla urgenza del decreto.
Senza poi considerare che dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale decorrono i 60 giorni entro i quali il Parlamento dovrà convertire in legge il decreto. E a quel punto si arriverà ai primi di luglio. Difficile quindi credere che a settembre si possa già partire con l’organico funzionale e con le altre importanti novità contenute nel disegno di legge.

Concorso dirigente scolastico, incontro al Miur il 30 marzo

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigente scolastico, incontro al Miur il 30 marzo

A seguito della richiesta delle OO.SS., il Miur ha convocato le organizzazioni rappresentative dell’area V per un’informativa sul futuro concorso per dirigente scolastico e sulle procedure in atto relativamente al concorso precedente. L’incontro è stato fissato per le ore 16 di lunedì 30 marzo.

Il 23 marzo scorso, considerata ormai prossima la scadenza del termine per l’indizione da parte della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) del nuovo corso-concorso di reclutamento dei dirigenti scolastici (inizialmente fissato allo scorso 31 dicembre, termine poi prorogato al 31 marzo 2015), le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V hanno unitariamente richiesto al Miur un incontro urgente di informativa sull’iter del DPCM di emanazione dell’apposito Regolamento, quale indispensabile atto propedeutico della procedura di indizione del suddetto corso-concorso.

Con la stessa richiesta unitaria, Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals hanno anche sollecitato un’informativa sullo stato di “rinnovazione” in alcune regioni del precedente concorso.

L’incontro è stato fissato lunedì 30 marzo alle ore 16.

Concorso ds in Toscana: altra “grana” in arrivo

da La Tecnica della Scuola

Concorso ds in Toscana: altra “grana” in arrivo

La presidente della commissione di concorso è una dirigente scolastica piemontese autrice di un libro per la preparazione al concorso per dirigenti. La Flc-Cgil ne chiede l’immediata sostituzione.

I concorsi dirigenti scolastici non mancano mai di suscitare polemiche, spesso grazie all’emergere di casi controversi. Adesso è la volta della 53enne torinese Antonietta Di Martino, dirigente scolastico del 1 Circolo di Rivoli (in provincia di Torino) che, ci racconta Il fatto quotidiano, ha scritto un libro dedicato alla preparazione del “futuro concorso per dirigenti scolastici” e lo ha “pubblicizzato” anche sulla sua pagina Facebook con tanto di link alla pagina della casa editrice. Il libro “incriminato” – costo 30 euro – s’intitola “Guida alle prove scritte e orale. Concorso dirigenti scolastici. Edizione 2015″ ed è stato scritto dalla suddetta Di Martino insieme a altri tre autori (Callà, Dellepiane e Giannone).
Lo scorso 13 febbraio la Di Martino scrive sulla sua pagina fb: “Un consiglio per la preparazione al futuro concorso per dirigenti scolastici!!” con tanto di foto di copertina.
Adesso però il profilo è stato rimosso. Perché? Che c’è di strano nello scrivere un libro di preparazione al concorso? Invece la stranezza esiste perché la dirigente autrice presiede in Toscana la commissione del concorso per 112 dirigenti scolastici (gli orali, a cui sono stati ammessi 156 candidati, sono in programma dal 15 aprile al 25 giugno).
Il caso è stato sollevato dalla Flc-Cgil Toscana, che ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione (e per conoscenza al direttore scolastico regionale) in cui accusa la dirigente di utilizzare “la sua funzione per pubblicizzare e vendere il proprio libro agli stessi candidati” e perciò ne chiede la “sostituzione immediata”.
“Nella quarta di copertina del suddetto libro – sottolinea nell’esposto il segretario regionale della Flc Alessandro Rapezzi – nel tracciare il proprio curriculum professionale, la dottoressa Di Martino inserisce la condizione di presidente della commissione del concorso in Toscana come punto qualificante, indicatore della qualità e dei contenuti del libro stesso”.
Poi attacca: “La presidente della commissione dell’unico Concorso per dirigenti scolastici che si sta svolgendo in Italia, già piuttosto travagliato, fa pubblicità a un testo di cui è coautrice e rivolto esplicitamente ai candidati che dovranno affrontare la prova concorsuale, compresi dunque i candidati del concorso che si sta svolgendo in Toscana”.
Rapezzi chiede pertanto al ministero se non si delinei un “profilo di inopportunità” alla prosecuzione della funzione, aggiungendo: “Si tratta della stessa persona che, come viene riferito al sottoscritto, oscura la stanza dove si svolgono i lavori della commissione presso l’Ufficio scolastico regionale di Firenze per non essere ‘visti da fuori’”.
Insomma proprio in Toscana, dove il concorso ds ha avuto un iter tormentato, ci si mette anche la questione del presidente di commissione che propone il suo libro ai partecipanti tutti, quindi anche a quelli della bella regione di Dante…

Buonascuola solo se…

BUONASCUOLA SOLO SE… di Umberto Tenuta

CANTO 442 BUONASCUOLA solo se…

−non si fa odiare, ma si fa amare

−non offre lezioni, ma ricercazioni

−non utilizza solo carta di Amalfi, ma anche la carta digitale

−e, innanzitutto e soprattutto, garantisce il successo formativo a tutti gli studenti

 

Se al tuo amico dai un pesce, lo sfami per un giorno.

Se gli regali l’amore della pesca, lo sfami per tutta la vita.

Ma l’amore non si regala.

Si contagia.

E lo contagia solo chi ama.

<<Se il nostro pensiero e le nostre parole debbono muovere l’attività del discepolo, bisogna che qualcosa di vivo che è in noi passi nello spirito di lui come scintilla di fuoco

ad accendere altro fuoco>> (F. ENRIQUES).

La BUONASCUOLA la fanno solo le Professoresse innamorate.

Questo il primo requisito della BUONASCUOLA.

E dei docenti.

Saper innamorare gli studenti.

“È del poeta il fin la meraviglia: parlo dell’eccellente e non del goffo: chi non sa far stupir, vada alla striglia!”(G.B.MARINO)

E dopo che hanno innamorato gli studenti, i docenti eccellenti si riposano.

Solo gli studenti sono al lavoro.

A scuola stanno con il corpo[1].

Manipolano, pedipolano, oculupolano, otopolano, rinopolano, glottopolano…

Cercano, ricercano, esplorano.

Scoprono, costruiscono inventano, creano.

È tutto un gioco.

‘CA ZOIOSA!

Casa giocosa di Vittorino da Feltre.

Con tutti gli arredi di Maria Montessori.

Compresi i Tablet.

Sì, ogni studente avrà il suo tablet.

Lo comprerà la mamma eliminando qualche noioso libro di testo.

Che BUONA questa scuola!

Buona davvero, per voi Professoresse innamorate!

Buona davvero, per voi Studentesse innamorate!

E, se è buona per loro, lo sarà anche per voi, Professori.

Ma sarà finalmente la BUONASCUOLA anche degli studenti, di tutti gli studenti.

Di tutte le studentesse e di tutti gli studenti, non esclusi nemmeno i figli di Agnese.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − voce da cercare

 

 

[1][1] In merito cfr.: AAVV., A scuola con il corpo, Quaderni M.C.E., La Nuova Italia, Firenze 1974; AAVV., Il corpo nella dinamica educativa, Emme ed., Milano, 1976; ALBANESE A., PAVAN B., Quale Psicomotricità?, Ed. Il Cerro, Pisa, 1990. BERNARDI E., CANEVARO A., FERIOLI L., Il comportamento psicomotorio a scuola, Il Mulino, Bologna, 1982: BIAGINI A., Educazione Psicomotoria, Nicola Milano, Bologna, 1990: BORGEMINO L., Psicomotricità per apprendere: metodologia nella scuola per l’infanzia, Mandese, Torino,1984: BORGOGNO E.T. , Educazione psicomotoria nella scuola materna e elementare, Omega, Torino, 1988.; BORGOGNO E.T., Educazione psicomotori, Omega, Torino 1983; BRUSA, CONTI, FERRI, TINTO, Percezione e Psicomotricità, O.S. Firenze, 1979: COSTE J.C., La psicomotricità, La Nuova Italia, Firenze 1984: LE BOULCH J., Verso una scienza dei movimento umano. Introduzione alla psicocinetica, Armando, Roma, 1971: VAYER P., DESTROPER J., Il corpo nella dinamica educativa, Emme Edizioni, Milano, 1976; VAYER P., Educazione psicomotoria in età scolare, Armando, Roma, 1974; VAYER P., Educazione psicomotoria nell’età scolastica, Armando, Roma, 1977.