Distribuzione docenti, a Nord più cattedre che insegnanti. Ecco la mappa dell’esodo

da Il Fatto Quotidiano

Distribuzione docenti, a Nord più cattedre che insegnanti. Ecco la mappa dell’esodo

Il personale iscritto nelle graduatorie potrebbe non bastare per coprire tutti i posti creati dalla riforma de “La buona scuola”, lasciando liberi i posti per ii sostegno e per le materie scientifiche per cui mancano prof

Tra cattedre vuote e turnover. Cresce il numero dei supplenti

da Corriere della sera

Tra cattedre vuote e turnover. Cresce il numero dei supplenti

La circolare che concede ai prof di rinviare di un anno il trasferimento

Ancora un mese e mezzo fa, appena approvata la legge per la stabilizzazione dei precari il ministro Stefania Giannini ha promesso: «La scuola riparte a settembre con maggiore regolarità rispetto ad anni dominati dalla supplentite». È stato questo, del resto, il messaggio con cui un anno fa era cominciato il percorso della legge 107. L’eccesso di supplenti che a vario titolo insegnano nella scuola italiana è uno dei «mali» che le classifiche e le rilevazioni internazionali ci rimproverano regolarmente.
Ma più si avvicina settembre e più il numero di supplenti annuali necessari per far funzionare le scuole italiane cresce. Cresce a tal punto da avvicinarsi, secondo le stime meno ottimistiche, a quello degli scorsi anni. L’ultimo contingente è stato creato in questi giorni da una circolare del Miur. «Una mano tesa ai docenti», la definisce il sottosegretario Davide Faraone, dopo le proteste degli insegnanti che soprattutto dalle regioni del Sud, Sicilia, Sardegna e Campania in testa, si erano ribellati all’eventualità di dover accettare una cattedra lontano da casa visto che i posti disponibili in queste regioni sono pochi e i docenti delle graduatorie sono in proporzione molti di più. Secondo le disposizioni del Miur i docenti che nei prossimi giorni riusciranno ad ottenere una supplenza annuale dall’ufficio regionale potranno — quando all’inizio di settembre saranno chiamati a prendere la cattedra di ruolo secondo la distribuzione nazionale prevista dalla legge sulla scuola — accettare la cattedra e l’assunzione a tempo indeterminato ma optare per la supplenza annuale. Chi andrà al loro posto nella cattedra che è stata loro assegnata dal piano di assunzioni? Un altro supplente annuale. Quanti saranno gli insegnanti che riusciranno a restare vicino a casa ancora non si sa. Il sito «Tecnica della scuola» stima che tra Sicilia e Campania sono 6-10 mila gli insegnanti destinati fuori dalla propria regione.
Ma i conti delle assunzioni non tornano neppure se si vanno a spulciare le domande presentate dai prof entro il 14 agosto. Delle 70 mila ricevute, tra le 10 e le 14 mila sono state spedite da insegnanti delle scuole dell’infanzia, che sono nelle graduatorie ad esaurimento ma sono esclusi da questa stabilizzazione. Si aggiunga che altri 16 mila insegnanti dovranno essere utilizzati per coprire le cattedre del turnover che sono rimaste vuote. Non ce ne sono abbastanza per coprire tutti i 55 mila posti creati per il cosiddetto organico potenziato (insegnanti che coprono le supplenze brevi, che si occupano dei progetti aggiuntivi, dei laboratori e delle attività che dovrebbero rendere più moderna la scuola). Porte aperte dunque per altri 10-15 mila supplenti annuali. Che arriveranno soprattutto nelle scuole del Nord, dove peraltro si prevedeva già che per le cattedre di inglese, matematica e per il sostegno sarebbero serviti circa 10 mila supplenti. In Piemonte per esempio dei 4.254 posti di ruolo liberati dal turnover il Miur ha trovato solo 2.266 insegnanti da assumere. Nel Lazio mancano circa 700 insegnanti di sostegno. A Palermo le cattedre non assegnate dal piano sono solo 35.
È vero che ministero e uffici regionali promettono che sistemeranno insegnanti e cattedre entro il 15 settembre, ma i presidi sono già sul piede di guerra. Che fine faranno il piano per il merito, i progetti che le scuole devono preparare, l’offerta formativa? C’è ora anche il rischio concreto che si debba ricorrere ad altri supplenti per le assenze brevi, che la riforma a regime si propone di cancellare. «Così si rinvia la partenza della riforma, una scelta pericolosa perché tra un anno ci troveremo nelle stesse condizioni e nel frattempo le scuole non possono attrezzarsi. Tra i nuovi assunti dobbiamo cercare vicepresidi e collaboratori ma questo rende tutto più complicato», protesta Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione dei presidi. «La riforma ha bisogno di tempo — interviene Francesca Puglisi, responsabile scuola Pd — l’anno prossimo ci saranno il concorso e il piano di mobilità straordinaria, questo sarà un anno di transizione

Scuola, mancano 20mila assunzioni

da Repubblica.it

Scuola, mancano 20mila assunzioni

Insufficienti gli insegnanti di sostegno e di matematica, soprattutto alle medie. Nessun posto per le materne. Il ministero: “Il prossimo concorso si allargherà a 80mila candidati”. Le graduatorie dei precari restano aperte

Corrado Zunino

ROMA . Dopo cinque giorni, ferie comprese, il ministero dell’Istruzione ha completato la prima analisi delle 71.643 richieste di assunzione inviate dai docenti precari. E ha scoperto che mancano profili professionali per riempire diverse classi di concorso, che poi sono le materie da insegnare. In particolare mancano insegnanti di sostegno e prof di matematica. Il primo controllo restituisce, quindi, un risultato inaspettato: le assunzioni non saranno 102.734, come scritto sulla legge 107, ovvero la “Buona scuola”, ma 15-20 mila in meno. È una novita di rilievo, e negativa, per una legge fin qui molto avversata che nella sua prima stesura aveva promesso 148.000 assunzioni e che si sta dimostrando troppo rigida nella scelta delle categorie da cui pescare: gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento (125 mila) e i vincitori o idonei dei concorsi precedenti (11 mila).

Già, il problema  –  fin qui sottostimato  –  nasce dal fatto che in questi due blocchi ci sono poche figure di insegnanti specializzati nel sostegno e pochissime di insegnanti di matematica, in particolare per le scuole medie. A questi due aspetti, che il Miur conosceva, se ne sono aggiunti altri due dopo la verifica delle domande. Tremila delle oltre 71 mila sono da stracciare perché, sostanzialmente, compilate da precari nel frattempo assunti. Poi, 14.951 richieste di assunzione sono state fatte da chi ha il curriculum adatto per insegnare nelle scuole dell’infanzia, ma i posti a disposizione per il potenziamento delle classi 3-6 anni sono zero. Un terzo di chi ha fatto richiesta per l’infanzia ha il curriculum buono anche per le primarie (elementari), ma almeno diecimila domande resteranno inevase: nessuna assunzione. Sono quattro, quindi, le variabili (due controllate e due no) che stanno erodendo assunzioni alla scuola 2015-2016: non ci sono sufficienti figure per il sostegno, non ci sono abbastanza precari di matematica e di poche altre materie scientifiche, tremila in graduatoria che hanno inviato il modulo per l’assunzione erano già stati assunti e, infine, in quindicimila hanno fatto richiesta per le materne anche se i posti non ci sono. Il risultato è che un quarto delle domande online (71.643, appunto) non sarà soddisfatto: i tecnici più pessimisti ritengono che si scenderà a 52 mila assunzioni a novembre, i più ottimisti salgono a 60 mila. Se si aggiungono, a queste, le 29 mila già fatte dai provveditorati il risultato finale del piano straordinario della Buona scuola sarà di 81.000-89.000 assunzioni contro le quasi 103.000 messe nero su bianco in Gazzetta ufficiale. Mancano quindici-ventimila nuove cattedre. Saranno, per ora, supplenze di un anno.

A fronte di carenze storiche (i laureati in matematica) e sorprese arrivate dalle domande (il boicottaggio ha tolto quattromila assunzioni all’intero piano), i posti a disposizione e già finanziati restano i 102.734 previsti dalla legge e i 15-20 mila mancanti saranno assegnati il prossimo anno. Il ministero sta ragionando, infatti, sulla possibilità di allargare il concorso (da bandire entro il primo dicembre): i 60 mila annunciati potrebbero salire a 80 mila. Le graduatorie Gae non saranno chiuse quest’anno, il Miur ipotizza ancora 40-45 mila iscritti. “Dopo il concorso saranno svuotate e non avremo più precari per le medie e le superiori “.

Scuola, assunzioni: nella notte tra l’1 e il 2 settembre l’assegnazione delle cattedre

da Repubblica.it

Scuola, assunzioni: nella notte tra l’1 e il 2 settembre l’assegnazione delle cattedre

Migliaia di supplenti che hanno presentato la domanda entro il 14 agosto conosceranno la sede individuata per loro dal cervellone del ministero. E in molti, se vorranno il posto, dovranno spostarsi di centinaia di chilometri, soprattutto dal Sud al Nord

Le prossime proposte di assunzione nella scuola arriveranno di notte e online. La mattina del 2 settembre, 10mila supplenti italiani si sveglieranno e non avranno neppure il tempo di stropicciarsi gli occhi perché troveranno nella posta elettronica la sede individuata dal cervellone ministeriale per la terza fase – la prima in ambito nazionale – del Piano straordinario di assunzioni contenuto nella riforma Renzi-Giannini. Ma è certo che sin dal giorno prima gli interessati staranno con gli occhi incollati al computer e allo smartphone per aprire in tempo reale la mail attesa da una vita. Perché questa volta, anziché essere assunti nella provincia in cui si figura iscritti come supplenti o nella regione in cui si è svolto l’ultimo concorso, potrà capitare di trovare posto in una delle 100 e passa province italiane che sono state indicate in ordine di preferenza all’atto della domanda dagli stessi precari.

E’ la prima volta che il mondo del precariato scolastico vivrà con tanta trepidazione il momento dell’immissione in ruolo perché, come è ormai emerso da giorni, c’è in gioco la vita di intere famiglie, che rischiano di disgregarsi, o il posto fisso agognato da anni. I tempi per procedere agli ultimi due step – la fase B e la fase C – del mega piano da 103mila immissioni in ruolo contenuto nella riforma scolastica sono stati dettati agli uffici periferici dallo stesso ministero dell’Istruzione. Tra l’1 e il 2 settembre il sistema informativo di viale Trastevere comunicherà ai diretti interessati le sedi/province scaturite dall’elaborazione effettuata in precedenza dal cervellone ministeriale.

Il sistema incrocerà i posti rimasti liberi dalle prime due fasi – 19mila circa, di cui soltanto 8/10mila dovrebbero trovare un titolare – con le preferenze espresse dai 71mila supplenti e idonei all’ultimo concorso che hanno presentato domanda online entro il 14 agosto scorso. Poi scatterà la fase della riflessione. Entro dieci giorni, i fortunati – o malcapitati – dovranno accettare o rifiutare la proposta. E in quest’ultimo caso occorrerà iniziare tutto da capo: si verrà cancellati dalle liste provinciali dei precari – o da quelle dei concorsi – e bisognerà rifare il concorso per ambire alla cattedra. Mentre negli ultimi tre giorni – 12, 13 e 14 settembre – i provveditorati assegneranno la scuola di destinazione a coloro che avranno accettato la proposta. I tempi, per partire entro il 15 settembre con la maggior parte dei docenti in classe, sono strettissimi anche perché dall’8 settembre gli uffici territoriali assegneranno le supplenze.

Un’operazione che quest’anno assume un’importanza capitale per i precari. Coloro che infatti agguanteranno una supplenza nella propria provincia e successivamente riceveranno la fatidica mail potranno restare in loco: prenderanno servizio nella provincia di titolarità, che potrebbe anche essere lontana centinaia di chilometri, dal primo luglio 2016. La fase B è la più temuta dai precari meridionali – una parte dei quali ha declinato l’invito – che con un punteggio maggiore rischiano di doversi trasferire al Nord, dove si trova la maggior parte delle cattedre libere. Mentre i colleghi con meno punteggio otterranno la proposta nell’ultima fase: quella che presumibilmente si concluderà tra fine novembre e fine anno. Ma che metterà in palio un numero di posti equamente distribuito tra le regioni. Anche nella fase C i 71mila candidati al posto potranno ottenerlo in qualsiasi regione, ma le probabilità di rimanere vicino al luogo di residenza crescono.

Riforma, cresce il dissenso ma Miur e Pd non tornano indietro

da La Tecnica della Scuola

Riforma, cresce il dissenso ma Miur e Pd non tornano indietro

I sindacati non credono che la “Buona Scuola” abbia risolto gli annosi problemi, però il Governo non torna indietro: a riferirlo è l’Ansa, che ha fatto il punto sulle reazioni alla riforma.

A poco più di un mese dall’approvazione definitiva e l’approdo della Legge 170/15 in Gazzetta Ufficiale, l’agenzia nazionale si sofferma sulle tante “critiche che avanzano di giorno in giorno all’approssimarsi della prima campanella”, secondo le quali “la riforma è sbagliata”. I sinsacati Confederali, inoltre, confermano l’iniziativa unitaria dell’11 settembre a Roma.

Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, come già indicato in un altro nostro articolo, “l’avvio del prossimo anno scolastico si preannuncia all’insegna del caos, in barba alle promesse sbandierate dal ministro Giannini e da Renzi. Più che ‘Buona Scuola’, quella che si profila per docenti e studenti sembra una scuola alla buona” insorge.

“Si cominciano a vedere le contraddizioni di una legge di riforma sbagliata”, ha detto sempre all’Ansa il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. “La propaganda del Governo dice che è una buona legge, invece non lo è. Ma si può rimediare e noi siamo disponibili a collaborare. Si parla di boicottaggio ma nessuno ha boicottato il piano, è solo sbagliato”. Il sindacalista conferma l’iniziativa nazionale decisa dalle principali sigle sindacali della scuola per l’11 settembre prossimo, a Roma, insieme a tutte le Rsu del comparto scolastico: “in quella sede faremo il punto e probabilmente decideremo azioni di protesta”.

Ad esprime preoccupazione sono anche i rappresentanti dei presidi: per il presidente dell’Andis, Paolino Marotta, “i problemi veri arriveranno a settembre, quando bisognerà determinare i comitati di valutazione o votare i piani triennali. Potremmo trovarci di fronte ad atteggiamenti di netto ostruzionismo da parte di molti docenti, alimentati da alcuni sindacati. Non sarebbe una sorpresa. E se gli insegnanti dovessero rifiutarsi di collaborare, noi dirigenti scolastici ci troveremmo nell’impossibilità di gestire una macchina che, di fatto, non si avvia. Sarebbe la paralisi”.

Al rappresentante dei dirigenti non piace nemmeno il fatto che tanti neoassunti sino destinati a sedi lontane, ma nel contempo potranno accettare per un anno la supplenza nella provincia dove erano collocati: “questo rinvio di un anno non va bene. Ma già a marzo avevamo annunciato che sarebbe andata in questo modo. Il sistema di assunzioni a tappe così ha una partenza difficile. L’Amministrazione lo sapeva e ora aggrava la situazione”.

Problemi anche sul fronte del persone Ata, con l’Anief che annuncia una class action contro il Governo che ha bloccato le assunzioni.

Tuttavia, il ministero dell’Istruzione fa sapere che intende andare avanti con il piano come previsto, comprese le assunzioni e le supplenze. E dal Pd la responsabile scuola, Francesca Puglisi, avverte: “serviranno due anni per una Buona Scuola a regime”.

Assunzioni fase C: 27mila docenti per 55mila posti

da La Tecnica della Scuola

Assunzioni fase C: 27mila docenti per 55mila posti

L’organico potenziato funzionerà quasi sicuramente al sud, forse un po’ al centro, molto poco nelle regioni del nord.
Secondo gli ultimi dati le domande di assunzione valide presentate entro il 14 agosto sarebbero infatti 50mila o poco più. I posti disponibili per la fase B, dopo le immissioni in ruolo effettuate con le fasi 0 e A, dovrebbero essere circa 18mila; a quel punto ci saranno ancora 32-35mila docenti che dovranno essere collocati: una parte di questi (5mila almeno) potranno scegliere una supplenza annuale. Alla metà di settembre, quindi, dopo la fase B e dopo gli incarichi di supplenza ci saranno ancora 27-30mila docenti da immettere in ruolo a fronte di 55mila posti da assegnare.
Ma come sono suddivisi fra le diverse regioni questi 55mila posti disponibli?
Nelle regioni del nord saranno disponibili 22.500 posti, al sud 20mila, nelle regioni del centro 11mila e in Sardegna poco meno di 1.700.
Se questi numeri sono attendibili è probabile che, alla resa dei conti, l’esodo dal sud sarà abbastanza contenuto. Se anche i 27-30mila docenti candidati ad un posto in ruolo fossero tutti concentrati al sud (e questo è ovviamente un caso impossibile), solamente 3-7mila di loro non potrebbero essere assunti al sud. Allo stato attuale, qundi, l’ipotesi più probabile è che ci sarà un esodo di 3-5mila insegnanti dalla Sicilia e altrettanti (o poco meno) dalla Campania. Nelle altre regioni i docenti che hanno presentato domanda dovrebbero trovare collocazione senza dovere uscire dalla provincia. Ovviamente questi calcoli sono approssimativi e non tengono conto che per alcune classi di concorso la soluzione dei problemi potrebbe essere più difficile.
A conclusione di tutte le operazioni si verificherà quindi che i 20mila posti di organico potenziato del sud saranno tutti occupat, al centro la copertura dovrebbe attestarsi intorno al 70%, mentre al nord su 22.500 posti disponibili ne potrebbero restare inutilizzati la maggior parte.

Mancata presentazione on-line della domanda d’aggiornamento: cancellazione illegittima

da La Tecnica della Scuola

Mancata presentazione on-line della domanda d’aggiornamento: cancellazione illegittima

Il  Tribunale del lavoro di Roma, conferma l’inefficacia della cancellazione dalle graduatorie ad esaurimento di un docente che era stato depennato per non aver prodotto domanda d’aggiornamento per il triennio 2014-2017.

È illegittimo cancellare dalle graduatorie ad esaurimento un docente che, per vari motivi, non ha prodotto domanda di aggiornamento ON-LINE  per il triennio 2014-2017. A stabilirlo, con  provvedimento depositato il 17 Agosto 2015, è stato il Tribunale del lavoro di Roma, che ha quindi dichiarato inefficace la decisione dell’Ambito territoriale locale di depennare, nella fattispecie un docente, per la mancata presentazione on-line della richiesta di aggiornamento di posizione nella graduatoria provinciale.

L’insegnante, difeso dagli avvocati  Pietro Raimondo e Daniela Berardelli  rispettivamente del foro di Catanzaro e Cosenza , in occasione della procedura di aggiornamento delle GaE disposta con DM 235/2014, aveva infatti dimenticato di presentare la domanda on-line di aggiornamento. Proprio in considerazione dell’espressa previsione contenuta nel decreto, l’Amministrazione scolastica locale aveva proceduto al suo depennamento definitivo dalle graduatorie.

Con tale provvedimento  spiegano i legali Raimondo e Berardelli  viene ripristinato il diritto sacrosanto di un docente che per effetto della riforma  scolastica in atto  avrebbe dovuto dire addio ad un posto di lavoro meritato a seguito del superamento di un concorso , nonostante i tantissimi anni di precariato a cui si era visto costretto a causa di governi in realtà poco attenti alle vere esigenze dei docenti della scuola e quindi della formazione dei nostri figli”.

Non verranno coperti 15-20 mila posti

da tuttoscuola.com

Non verranno coperti 15-20 mila posti

Repubblica fa il punto sul numero dei docenti che entreranno in ruolo secondo il piano di assunzioni e conferma buona parte di quanto Tuttoscuola aveva già anticipato da tempo http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=36721 non saranno assegnati 15-20 mila posti dei quasi 102.734 previsti.

Il quotidiano puntualizza le diverse ragioni del ‘buco’. Oltre al fatto che circa 4 mila domande non sono pervenute dagli aventi titolo, restano scoperte, come anticipato da noi, migliaia di cattedre con classi di concorso esaurite (3.142 di cui 661 di matematica nella scuola media) e un numero imprecisato ma non minimo di posti di sostegno per mancanza del titolo di specializzazione richiesto.

Tra le 71.643 domande – precisa Repubblica – non sono da considerare circa 3 mila compilate da precari nel frattempo assunti e circa 10 mila per scuole dell’infanzia dove non vi sono posti da assegnare.

Il quotidiano conclude con un calcolo sommario: sono quattro, quindi, le variabili (due controllate e due no) che stanno erodendo assunzioni alla scuola 2015-2016: non ci sono sufficienti figure per il sostegno, non ci sono abbastanza precari di matematica e di poche altre materie scientifiche, tremila in graduatoria che hanno inviato il modulo per l’assunzione erano già stati assunti e, infine, in quindicimila hanno fatto richiesta per le materne anche se i posti non ci sono.

Il risultato – conclude il giornale – è che un quarto delle domande online non sarà soddisfatto: i tecnici più pessimisti ritengono che si scenderà a 52 mila assunzioni a novembre, i più ottimisti salgono a 60 mila. Se si aggiungono, a queste, le 29 mila già fatte dai provveditorati il risultato finale del piano straordinario della Buona scuola sarà di 81.000-89.000 assunzioni contro le quasi 103.000 messe nero su bianco in Gazzetta ufficiale. Mancano quindici-ventimila nuove cattedre.

Saranno, per ora, supplenze di un anno, secondo Repubblica, ma non sarà proprio così, perché per quest’anno sui posti del potenziamento non sarà possibile nominare supplenze di un anno: l’organico potenziato potrebbe essere depotenziato per almeno 15 mila posti.

Avviso 21 agosto 2015

Avviso disponibilità proposta nomina Buona Scuola

“Buona Scuola: Nei primi giorni del mese di settembre prossimo venturo, sul sito istituzionale del Ministero www.istruzione.it, verrà pubblicato l’ Avviso della disponibilità sul sistema informativo ( Portale Istanze Online_archivio personale ) delle proposte di nomina in ruolo in esito alla “Fase B” del piano assunzionale straordinario.

Sul medesimo sito istituzionale sarà operativa una funzione di interrogazione per la relativa consultazione.

Gli interessati, entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso, dovranno provvedere tramite il Portale Istanze Online all’accettazione o rinuncia della proposta. (Si ricorda che la mancata accettazione entro il predetto termine perentorio produce gli stessi effetti della rinuncia).

Dell’esito della partecipazione alla “Fase B” del piano assunzionale verrà data notizia per posta elettronica alla casella e-mail indicata nella domanda, fermo restando che, ad ogni effetto, le comunicazioni con i soggetti destinatari del piano assunzionale avvengono esclusivamente attraverso l’uso del sistema informativo.