ITICSE 2015 WG5

Abstract

20th Annual Conference on Innovation and Technology in Computer Science Education
Working Group 5:
A repository for high school computer science questions and visual assessment tools
Invito per i docenti.
È stato progettato e realizzato un sistema per la raccolta di domande, giochi ed attività e per associare queste domande ad un insieme di competenze.
Potete trovare la versione corrente del Sistema sul server di sviluppo @: http://23.251.146.172/

Cari insegnanti, educatori, mentors e sviluppatori di tecnologia,

i componenti e i sostenitori del quinto gruppo di lavoro alla conferenza ITICSE 2015 (http://www.iticse2015.mii.vu.lt/en/menu1/presenters/working-groups/) si sono posti i seguenti obiettivi:

1) rivedere il bagaglio esistente di competenze sulle scienze informatiche e sul pensiero computazionale per gli studenti di scuola superiore e per gli studenti universitari di I livello, per proporre conoscenze, competenze e abilità utili in un ampio spettro di contesti;

2) rivedere le risorse esistenti sulle modalità di verifica di quanto indicato al punto precedente e degli strumenti software che possono essere usati a questo scopo;

3) sviluppare un insieme di linee guida per progettare verifiche attraverso moderne piattaforme on-line che consentano tipi di domande differenti anche attraverso una programmazione visuale;

4) produrre un insieme di domande su scienze informatiche e pensiero computazionale, annotate con metadati per consentire una facile ricerca, riadattamento e collegamento delle competenze individuate;

5) organizzare le domande annotate in un archivio dotato di funzionalità adatte per supportare una crescente comunità di utilizzatori, insegnanti e studenti, sia come contribuitori sia come fruitori.

I componenti del gruppo di lavoro vorrebbero avere il contributo di insegnanti ed educatori come partecipanti alla co-progettazione e al co-sviluppo delle attività del gruppo di lavoro. Insegnanti ed educatori possono partecipare sia proponendo un insieme di competenze che gli studenti di scuola superiore devono perseguire, sia proponendo un insieme di domande per verificare queste competenze.

Per far questo è stato progettato e realizzato un sistema per la raccolta di domande, giochi ed attività e per associare queste domande ad un insieme di competenze.

Potete trovare la versione corrente del Sistema sul server di sviluppo @: http://23.251.146.172/

Lo scopo del sistema in Beta testing a questo stadio è avviare il processo di raccolta di domande dalla nostra iniziale lista di collaboratori.

Cortesemente:

1) Inserite nella piattaforma delle domande (almeno una, 10 in media, nessuna limitazione sul numero massimo). Il metodo per inserire giochi o altre attività è simile a quello per le domande.
2) Rivedete e commentate almeno una delle domande disponibili
3) Suggerite/rivedete altre attività di verifica (giochi, attività avvincenti, etc …)

Sebbene la piattaforma potrebbe restare on-line per un periodo più lungo, Vi chiediamo gentilmente di fornire la maggior parte dei Vostri contributi prima del 28 agosto. Il 26 di agosto vi chiederemo di rispondere, prima del 28 agosto, ad un questionario on-line. Avrete in ogni caso tempo per i vostri contributi anche successivamente.

È possibile accedere al sistema dopo aver effettuato la registrazione.

Grazie mille per il vostro prezioso supporto e contributo!

I componenti del gruppo di lavoro.

Diritti degli insegnanti diplomati magistrali, un’importante vittoria presso il tribuname di Milano

La CUB Scuola Università Ricerca ritiene un risultato importantissimo l’accoglimento totale del ricorso pilota patrocinato dalla stessa  CUB SUR presso TRIBUNALE DI MILANO – Sezione Lavoro e presentato dal collega Alfredo Tarallo, diplomato magistrale, con il patrocinio degli avvocati Francesca Verdura, Tiziana Laratta e Sergio Romanotto.
Il collega Alfredo Tarallo si è visto riconosciuto il diritto all’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento ai fini dell’immissione in ruolo.
Si tratta di una vittoria importante in considerazione del fatto che molte analoghe vertenze sono in corso a cura della CUB SUR. Ancora una volta si dimostra che la pertinacia del Ministero nel negare i diritti delle colleghe e dei colleghi diplomati magistrali è illegittima e determina danni all’ordinato svolgimento delle immissioni in ruolo.
Riportiamo di seguito il dispositivo della sentenza:

“Il Giudice del Lavoro, visti gli artt. 669 bis e ss., accerta e dichiara il diritto di ALFREDO TARALLO a sciogliere la riserva in virtù del titolo abilitante all’insegnamento costituito dal diploma magistrale conseguito nell’anno scolastico 1989/1990 e ad essere inserito a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento definitive dell’Ambito Territoriale di Milano – classi di concorso Scuola Primaria (EEEE), valide per gli anni scolastici 2014/2017; ordina alle amministrazioni convenute, ognuna per le proprie determinazioni, di sciogliere la riserva del ricorrente e di inserirlo a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento definitive dell’Ambito Territoriale di Milano – classi di concorso Scuola Primaria (EEEE), valide per gli anni scolastici 2014/2017, cui risulta già iscritto, ritenendo utilmente prodotta la domanda presentata in forma cartacea il 24.6.2015 o riattivando le funzioni della piattaforma on line, inserendo in tal modo il TARALLO nel piano straordinario di immissioni in ruolo.”

Per la CUB Scuola Università Ricerca
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi

Pa e scuola, la doppia scommessa

da Il Sole 24 Ore

Pa e scuola, la doppia scommessa

Basta rammentare che all’istituzione del ruolo unico dei dirigenti dello Stato (forse l’obiettivo più importante della “riforma Madia”) lavorò una volpe della politica come Giulio Andreotti. Non riuscì nell’impresa, ed era il 1972: siamo nel 2015 e ora ci prova Matteo Renzi.

Prima di dirsi conclusa, la riforma della Pa avrà bisogno di veder trasformati in legge una ventina di decreti attuativi, con l’ultima delega, quella per il pubblico impiego, che scadrà formalmente nel febbraio 2017. Il Governo vuole accelerare, e ha promesso che entro fine anno vedrà la luce il decreto per la dirigenza.

Nel frattempo, già venerdì prossimo, entreranno in pista un paio di norme auto-attuative previste dalla “riforma Madia”.

La prima: l’autotutela in tempi certi prevista per cittadini e imprese, per cui, una volta scaduti i termini, nessuna amministrazione potrà ri-mettere in discussione le procedure sulle quali ci si era in precedenza accordati.

La seconda: la regola del silenzio/assenso tra le amministrazioni pubbliche su richieste di pareri e nulla-osta. Un modo per depotenziare la Repubblica dei rimpalli (e dei ritardi) che si è storicamente affermata in Italia.

Particolare importante: il silenzio/assenso varrà anche per i decreti ministeriali, sottoposti al “concerto” tra i dicasteri. Era, questo, uno dei primi capisaldi di Renzi-rottamatore sbarcato alla guida del Governo. Se ne parlò, si mise anche a punto un testo, ma poi tutto restò come prima.

Possiamo immaginare cosa potrebbe significare la riforma della Pa . Non solo un settore pubblico meno costoso e più efficiente, ma un Paese in generale più moderno e più disponibile a scommettere sul suo futuro.

Stage in azienda: a settembre pronta la «Carta dei diritti e doveri» degli studenti

da Il Sole 24 Ore

Stage in azienda: a settembre pronta la «Carta dei diritti e doveri» degli studenti

di Gianni Bocchieri e Claudio Tucci

A settembre debutta la nuova alternanza scuola-lavoro: cosa faranno gli studenti in azienda? Il ministero dell’Istruzione sta definendo, per la prima volta, i diritti e doveri degli alunni impegnati in questi percorsi formativi che in base alla riforma Renzi-Giannini entrano a tutti gli effetti nel curriculo scolastico (e l’esperienza “on the job” verrà valutata all’esame di Stato).

L’alternanza fino a ieri
Finora l’alternanza con il lavoro (e quindi la prima esperienza concreta con il mondo delle imprese) è stata praticata essenzialmente dagli studenti degli istituti tecnici e professionali più all’avanguardia (per durate piuttosto brevi, circa 90 ore e solo nelle classi quarte). Le nuove regole, in vigore da luglio, potenziano l’istituto (si veda servizio qui sotto) e aprono anche ai licei (sempre rivolgendosi ai ragazzi degli ultimi tre anni di corso) e, soprattutto, impongono al dicastero di Viale Trastevere di regolare compiutamente tutta la materia, comprese le attività “pratiche” di didattica nei laboratori.

La «Carta dei diritti e doveri»
Tra un paio di settimane, al suono della prima campanella, il Miur presenterà «La Carta dei diritti e doveri»: «Si partirà dal lato studente – spiega il dg per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione, Carmela Palumbo -. Verrà affermato il principio che tutti i ragazzi e i loro genitori dovranno essere informati dall’istituto del percorso che l’alunno farà nell’impresa». Ogni ragazzo avrà a disposizione un “piano personalizzato” e sarà affiancato da un tutor aziendale, che potrà essere anche lo stesso imprenditore (per venire incontro alle esigenze delle pmi) e da un tutor scolastico (di regola, un insegnante della classe).

«L’alternanza non è un rapporto di lavoro, e non è neppure un gita scolastica – aggiunge Palumbo -. È scuola a tutti gli effetti, e quindi è da affrontare con serietà, e l’istituto assieme all’impresa o all’ente pubblico e privato dovranno parlarsi per mettere in piedi un valido percorso formativo da far svolgere al ragazzo».

Programmazioni condivise
Una delle novità della «Carta dei diritti e dei doveri» sarà la possibilità per lo studente di poter esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dell’esperienza di alternanza intrapresa con il proprio indirizzo di studio. Ciò sarà anche da stimolo per programmazioni sempre più condivise tra istruzione e realtà imprenditoriali. L’impresa dovrà garantire al giovane un ambiente di “formazione-lavoro” congruo e sicuro. Il ragazzo, a sua volta, dovrà aver cura dell’attrezzatura messa a disposizione. Sarà invece compito della scuola di appartenenza (e non più, come ora, dell’impresa) organizzare appositi corsi per illustrare agli alunni in alternanza le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Prof neoassunti, così funziona il “cervellone” che assegna le cattedre

da la Repubblica

Prof neoassunti, così funziona il “cervellone” che assegna le cattedre

L’algoritmo che tenterà di conciliare il posto in graduatoria e le preferenze nell’assunzione di ognuno dei nuovi precari. Che riceveranno la comunicazione via mail nei promi due giorni di settembre

Ecco l’algoritmo che guiderà il cervellone ministeriale nella scelta della sede. In attesa della fase B del Piano di assunzioni della Buona scuola, i precari fanno i conti con un possibile trasferimento in un’altra regione. Soprattutto al Sud, dove abbondano inclusi nelle graduatorie ad esaurimento e idonei all’ultimo concorso a cattedre, quello del 2012, e scarseggiano i posti. In ansia per la mail che troveranno nella posta elettronica il primo o il 2 settembre quasi 60mila precari che hanno presentato domanda entro il 14 agosto scorso. Giacché, dei 72mila totali, 3mila sono stati assunti nelle fasi zero e A e altri 10mila sono insegnanti di scuola dell’infanzia che per le assunzioni si sono fermati alle prime due fasi: B e C. Che metteranno a disposizione circa 74mila cattedre in tutto, ma che già si sa non sarà possibile coprire totalmente per mancanza di iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e dei concorsi. Probabilmente resteranno scoperte 15-20mila cattedre.

Ma il sistema informativo come sceglierà la sede per le fasi B e C? E’ forse questa la domanda che ricorre maggiormente tra gli interessati, perché è la prima volta che l’assunzione avverrà online senza la possibilità di controllare che ci siano errori nelle assegnazioni delle sedi. Nei giorni scorsi, per attenuare il temuto esodo dal Sud al Nord di migliaia di precari, i tecnici ministeriali hanno cercato di adottare soluzioni che accontentassero tutti gli attori in campo. Hanno dapprima emanato la circolare sulle supplenze, che – dal primo all’8 settembre –  consentirà a coloro che acciufferanno un incarico per tutto l’anno di rimanere nella stessa provincia e di recarsi nella sede di titolarità dal primo luglio 2016. In questo modo, i neo assunti avranno 10 mesi di tempo per organizzarsi nel caso di lunghi trasferimenti.

Successivamente hanno programmato il cervellone ministeriale per limitare al massimo gli spostamenti in altre regioni. Ecco come. Nella fase B, quella che si concluderà entro il 15 settembre, il cervellone ministeriale comunicherà a 10/15mila interessati la sede di destinazione che potrà essere in qualsiasi regione italiana. A disposizione i circa 19mila posti non assegnati nelle prime due fasi, di cui una parte resterà libera per carenza di aspiranti. Il programma girerà incrociando sia i punteggi sia i desiderata, espressi all’atto della domanda online includendo tutte le 100 e passa province in ordine di preferenza. Per capire come ragionerà il cervellone, basta fare un esempio. Se c’è un solo posto a Milano per una certa materia e il precario col punteggio maggiore in quella classe di concorso è di Messina, il posto andrà a quest’ultimo. Il sistema in altre parole privilegia il punteggio. Ma quando, in un’altra materia, ci fossero più posti, il sistema incrocerà punteggi e preferenze. Ed eviterà, se possibile, inutili spostamenti chilometrici. Se in Matematica al superiore ci sono 50 posti in tutta Italia, il cervellone prenderà i primi 50 in ordine di punteggio e poi il li piazzerà in base alle preferenze. Perché se, in base alle preferenze espresse, un precario di Milano è destinato a Palermo mentre un collega di Palermo è destinato a Milano, il sistema li accontenterà entrambi lasciandoli nella propria provincia. O nella provincia più vicina a quella di residenza.

Spiegano i sindacalisti che si tratta dello stesso meccanismo utilizzato negli anni per i trasferimenti, in cui un docente esprime le scuole dove intende andare in ordine di preferenza. Un meccanismo che limiterà al massimo gli spostamenti, anche se una parte dei meridionali sarà comunque costretta a recarsi al Nord.

Nella fase C, che mette in palio 55mila cattedre, sempre con assegnazione in una qualsiasi regione italiana, il sistema girerà in maniera diversa.
Il software ministeriale verrà programmato in maniera tale da prendere in considerazione, in un primo giro, tutti coloro che hanno espresso come prima preferenza, per una certa disciplina o ordine di scuola, una determinata provincia. E saturerà tutte le sedi disponibili prendendo in considerazione i relativi punteggi. Dalla seconda preferenza in poi, o per coloro che sono rimasti fuori nel giro precedente per carenza di posti, il sistema tornerà a girare come nella fase B: incrocerà punteggi e desiderata. In questo modo, il ministero spera di attenuare l’esodo dal Sud.

A patto che vengano accontentati tutti gli interessati. Perché, segnalano i sindacati, non è detto che questo meccanismo rispetti i diritti di coloro che hanno i punteggi maggiori. Potrebbe anche accadere che, a causa della prima preferenza espressa, ad accaparrarsi un posto sia un precario con punteggio minore, rispetto al collega con punteggio maggiore. E, a questo punto, fioccheranno i ricorsi.

Salvo Intravaia

Assegnazione docenti alle classi: decide il DS

da La Tecnica della Scuola

Assegnazione docenti alle classi: decide il DS

Sulla questione dell’assegnazione dei docenti alle classi, ogni inizio di anno scolastico, si aprono polemiche e discussioni.
L’anno scolastico sta per iniziare e  le scuole stanno già organizzando l’avvio delle attività. Composizione delle classi, loro ubicazione , calendario delle attività annuali, formazione e aggiornamento e assegnazione dei docenti alle classi.
Esiste sempre qualche docente polemico che non conosce la normativa, che rivendica il diritto di avere delle date classi, dei dati corsi e nel caso di classi di concorso con l’insegnamento di due o più discipline, la distribuzione armonica di queste.
C’è il docente di matematica e fisica che contesta l’assegnazione di una cattedra fatta di 18 ore solo di fisica, senza ore di matematica, il docente di italiano e latino, che contesta una cattedra di 18 ore fatta solo di italiano e geo-storia, senza ore di latino. Contestazioni anche scritte e protocollate, rivendicazioni delle RSU, che nella maggiore parte dei casi cadono nel vuoto e vengono totalmente ignorate dall’amministrazione.
Esistono anche ricorsi al giudice del lavoro di docenti , non ultimi in graduatoria interna d’Istituto, che rivendicavano una cattedra intera di 18 ore di lezione, mentre aveva assegnate 10 ore con 8 ore a disposizione.
Tali ricorsi hanno visto entrare nel merito il giudice, che ha dato ragione, nel caso specifico e circostanziato, al dirigente scolastico. Nella sentenza il giudice, sentite le parti ed acquisite le motivazioni di tale decisone, da parte del dirigente scolastico, ha deciso per effetto dell’art.25 del d.lgs 165/2001, di ritenere legittima anche l’assegnazione di una cattedra di una insegnate di matematica e fisica. composta di 10 ore di sola fisica e 8 ore a disposizione. Ovviamente questi sono casi limite, documentati e motivati, che in alcun caso potrebbero essere applicati per tutti i docenti.
Normalmente il dirigente scolastico decide di assegnare i docenti alle classi, sulla base di criteri discussi ed approvati in seno al Consiglio d’Istituto, dove di norma il primo criterio è sempre la continuità didattica.
Tuttavia ci sono dei casi eccezionali dove la legge, e nello specifico l’art.25 del d.lgs 165/2001, responsabilizza il Ds a fare scelte anche difformi dai criteri stabiliti in Consiglio d’Istituto. Ricordiamo che al comma 2 della su citata norma legislativa, il Ds è responsabile legale dei risultati del servizio che la scuola fornisce. Inoltre, nel comma 4 del su citato art.25, è scritto che  spetta al  dirigente  l’adozione  dei  provvedimenti  di gestione delle risorse e del personale. Oltre alla norma su citata è utile ricordare la legge 150/2009, che sottrae alla contrattazione d’istituto la questione dell’assegnazione dei docenti alle classi.
Oggi con la legge 107/2015, che assegna maggiori responsabilità e  poteri ai dirigenti scolastici, è del tutto ovvio che si rafforza il principio suddetto. E poi c’è anche una norma del buon senso, che impone il rispetto della continuità didattica per tutti quei docenti meritevoli dell’apprezzamento degli studenti e delle famiglie, che se venissero  rimossi dalle proprie classi, susciterebbero tante contestazioni e proteste, da rendere la vita del DS molto dura e poco conveniente.
Se invece a essere rimosso dalle proprie classi fosse un docente poco gradito e contestato dalle famiglie, il dirigente scolastico verrebbe osannato e ringraziato. Questa è la realtà normativa, organizzativa e socio-pedagogica che regola l’assegnazione dei docenti alle classi.

Vicepresidi esonerati grazie al “buon cuore” dei colleghi?

da La Tecnica della Scuola

Vicepresidi esonerati grazie al “buon cuore” dei colleghi?

Sulla impossibilità di nominare altri docenti sul posto dei vicepresidi fin dai primi giorni di settembre le opinioni del mondo della scuola (o almeno di coloro che frequentano i social network) divergono.

Una parte, che non sembra però quella maggioritaria, sottolinea che in tal modo, soprattutto nelle scuole di maggiori dimensioni, l’avvio dell’anno scolastico sarà ancora più difficile del solito.
Ma ci sono anche commenti del tutto opposti.
C’è chi si limita a dire: “Era ora che i vicepresidi tornassero in classe ad insegnare” e c’è anche chi fa osservare che si correrà il rischio che i vicepresidi passino più tempo nell’ufficio di presidenza che in classe, con gravi danni per gli stessi studenti che vedranno limitato il proprio diritto allo studio.
Ma ci sono anche commenti più espliciti: “Meglio così, il dirigente deve lavorare in prima persona e non far lavorare gli altri al proprio posto” o anche “Con lo stipendio che prendono, è giusto che i dirigenti lavorarino di più”. Commenti, questi ultimi, che sembrano una logica conseguenza della protesta contro il “preside sceriffo” culminata nello sciopero del 5 maggio e proseguita fino a poche ore prima della approvazione della legge 107.
A questo punto è anche possibile che le due posizioni si scontrino proprio nelle scuole e nei collegi dei docenti in modo particolare.  E’ bene ricordare, infatti, che il piano dell’organico potenziato (OP) fa parte del POF triennale che dovrà essere predisposto dal collegio e approvato dal consiglio di istituto. Potrebbe quindi accadere che il collegio dei docenti decida che i posti dell’OP vengano utilizzati solo per le attività didattiche e non anche per compiti di natura organizzativa. Insomma, l’esonero dei vicepresidi sarà affidato anche in parte al “buon cuore” degli organi collegiali.

Mondo mio

MONDO MIO di Umberto Tenuta

CANTO 318 Nelle Congetture di NICOLò CUSANO leggiamo: «L’uomo è un microcosmo o un mondo umano. La regione dell’umanità comprende, nella sua potenza umana, Dio e l’universo mondo.

L’uomo può essere un dio umano o umanamente un dio; può essere un angelo umano, una bestia umana, un leone umano, un orso umano ecc. Nella potenza dell’umanità tutti gli esseri esistono secondo il modo particolare di essa. Nell’umanità sono esplicate umanamente tutte le cose, come lo sono universalmente nell’universo, perché esiste un mondo umano…

L’augurio che ogni madre fa al figlio che partorisce: Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,e — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio! (Emilio Salgari).

Tua sarà la Terra, il Cielo e le Stelle.

L’Universo conquisterai, figlio mio!

Tu apprenderai, prenderai tutto ciò che gli uomini hanno inventato, costruito, creato.

Le lingue e tutto ciò che in esse i popoli della Terra hanno espresso.

Le lingue della Parola, dalla Poesia alla Filosofia.

Le lingue della Musica e del Canto.

Le lingue della Pittura e della Scultura.

Le lingue di ogni arte e di ogni virtù umana.

La tua innata curiosità sarà l’unica motivazione di ogni tuo apprendimento[1].

O Ministra dell’Istruzione, meritevoli sono solo i docenti che utilizzano solo l’innata curiosità dei loro studenti.

Via dalla BUONASCUOLA tutti i docenti che ricorrono ai premi ed ai castighi!

O Docenti −o Maestre e Maestri−, non spegnete l’innata curiosità umana!

Alimentatela con la vostra curiosità!

Vi seguiranno fin nell’Inferno.

<<Se il nostro pensiero e le nostre parole debbono muovere l’attività del discepolo, bisogna che qualcosa di vivo che è in noi passi nello spirito di lui come scintilla di fuoco ad accendere altro fuoco>> (F. ENRIQUES).

Bisogna che qualcosa di morto nozionismo che è in noi non uccida l’innata curiosità dei giovani.

La loro innata fame.

Fame di latte.

Fame di latte che li porta ad attaccarsi al seno materno ed a succhiarlo fino all’ultima goccia di latte.

Fame di sapere.

Fame di guardare con vispi occhi curiosi il volto divino del mondo.

Fame di toccare con le manine irrequiete ogni cosa tangibile che il disio miri.

Fame di guardare con vispi occhi curiosi il volto divino del mondo.

Fame di sapere.

Fame di prendere in mano un lombrico.

Fame di salire sulla cima dell’alto pioppo ondeggiante al vento.

Fame di ascoltare le favole belle della mamma mia.

Fame di scalare le tempestose alte cime della PreSila di Rose.

Fame di apprendere di Greco e di Latino.

Fame di leggere il Leviathan di Thomas Hobbes

O Cime Tempestose!

O Anna Karenina!

O Miserabili!

O i mulini ad acqua di Talete!

O socratica saggezza dell’ignoranza!

Emilio, quanto ti amai!

Enrico, con TE canto anch’io!

Oh… non conosco confini alla mia innata curiosità che tu, professorino del ferro limato, non sei riuscito a spegnere!

Amici, vengo con voi ad esplorare il Polo Nord, le Ande, le sterminate steppe, le folte foreste equatoriali…

Ho sete di conoscere le donne esquimesi…

Ho sete di correre, di saltare, di ballare… di cantare… di suonare… di dipingere… di incidere… di volare là dove osano le aquile reali…

Ho sete di mordere ogni frutto terrestre che il disio miri

Canta la gioia

Canta la gioia! Io voglio cingerti

di tutti i fiori perché tu celebri

la gioia la gioia la gioia,

questa magnifica donatrice!

Canta l’immensa gioia di vivere,

d’esser forte, d’essere giovine,

di mordere i frutti terrestri

con saldi e bianchi denti voraci,

di por le mani audaci e cupide

su ogni dolce cosa tangibile,

di tendere l’arco su ogni

preda novella che il desìo miri,

e di ascoltare tutte le musiche,

e di guardare con occhi fiammei

il volto divino del mondo

come l’amante guarda l’amata,

e di adorare ogni fuggevole

forma, ogni segno vago, ogni immagine

vanente, ogni grazia caduca,

ogni apparenza ne l’ora breve.

Canta la gioia! Lungi da l’anima

nostra il dolore, veste cinerea.

 

Lungi dai nostri giovani studenti l’angoscia, la pena, il dolore dello studio!

Docenti, restituite loro la gioia di imparare, di crescere, di farsi uomini!

Almeno sin dal prossimo anno scolastico!

 

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E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − voce da cercare

[1] HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.

 

Apprendere

APPRENDERE PRENDERE DAL MONDO PRENDERE DAGLI ALTRI di Umberto Tenuta

CANTO 517 Così nasce un uomo.

Lo zigote si nutre per nove mesi attraverso la placenta.

Nasce e si nutre del latte materno.

Poi mangia le pappine e cresce.

Prende i suoi alimenti dal mondo dal mondo che è stato e che è.

Da tutte le genti, vicine e lontane, nello spazio e nel tempo.

È l’apprendimento che ci fa uomini!

 

Nasce il bimbo.

Si nutre del latte materno.

Apre gli occhi ed apprende.

Prende immagini del mondo.

Percepisce sapori, odori, suoni…

Prende pezzettini del mondo e li mette nel magazzino della sua memoria, nella stanza del suo cervello.

Nel deposito di tutto ciò che apprende dal mondo.

Un deposito vivente.

Ogni nuovo apprendimento interagisce con i precedenti apprendimenti.

Non vi sono accumuli, stratificazioni, aggiunzioni.

Ma interazioni, trasformazioni.

Il nuovo modifica i precedenti apprendimenti.

Ma i precedenti apprendimenti modificano i nuovi apprendimenti.

Ad modum percepientis.

Non siamo mai quello che eravamo un anno fa, il mese prima, ieri, un secondo prima.

La storia non si ripete.

Noi ci nutriamo degli uomini che sono stati.

Io mi nutro di tutto ciò che gli uomini di tutte le terre e di tutti i tempi sono stati.

Di Adamo, di Romolo, di Budda, di Napoleone, di Neruda, di Tlacaelel…

Lo sai bene tu, Angelamaria giramondo!

Lo sanno bene i giramondo, gli storici, gli archeologi, i geografi, gli antropologi…

Conoscere nuove terre, nuovi popoli, nuove civiltà di ieri e di oggi…

Apprendere a seminare il grano, l’orzo, il riso, la quinoa…

Apprendere a costruire capanne, case, chiese e grattacieli…

Apprendere a vestirsi di paglia, di pelli, di cotone, di seta…

Apprendere a tirare sassi, a usare le fionde…

Apprendere a camminare, a correre, a saltare, a nuotare, a danzare, a cantare, a danzare, a guardare le stelle, a scolpire, a dipingere…

Apprendere tutto ciò che gli uomini hanno appreso ed apprendono.

È questo che ci fa uomini sempre più ricchi.

Nihil umani a me alienum puto.

Io voglio essere tutto ciò che gli uomini di tutte le terre e di tutti i tempi sono stati e sono.

Solo così io sarò un uomo.

……

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
(Emilio Salgari)

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