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Avviso 19 gennaio 2011, MIURAOODGOS prot. n. 368

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale Ordinamenti scolastici e Autonomia scolastica

Ufficio II

Nell’ambito dei lavori e delle ricerche previste dalla Convenzione sottoscritta da questo Ministero con l’INSMLI in data 29 luglio 2009, l’Istituto ha curato il volume “Fare Storia Crescere Cittadini”, quali atti del Seminario svoltosi a Roma il 18 dicembre 2009.

IL DIRIGENTE

A. Lo Bello

Decreto Interministeriale 14 gennaio 2011, n. 3

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Decreto Interministeriale 14 gennaio 2011, n. 3

DISPOSIZIONI SULLA DESTINAZIONE DELLE SOMME DI CUI ALL’ART. 64, COMMA 9, DELLA LEGGE 133 DEL 2008 IN APPLICAZIONE DELL’ART. 8, COMMA 14 DELLA LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122

Avviso 13 gennaio 2011

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione

e la Gestione delle Risorse Umane,Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali

Ufficio II

Oggetto: “Concorso pubblico, per esami, a 20 posti, per l’accesso al profilo professionale di funzionario amministrativo/giuridico, legale e contabile, area C, posizione economica C1, del ruolo del personale del Ministero dell’Università e della Ricerca”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 96 – 4ª Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 09 dicembre 2008.

Si comunica che la pubblicazione del diario delle prove scritte o delle prove preselettive del concorso di cui all’oggetto è rinviata alla Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 15 aprile 2011.

Nel caso in cui si proceda a preselezione, nel medesimo avviso sarà indicata la data della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale – “Concorsi ed esami”, nella quale sarà pubblicato l’avviso relativo all’elenco dei candidati ammessi a sostenere le prove scritte; la pubblicazione di tale ultimo avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti.

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Antonio Coccimiglio

Avviso 12 gennaio 2011

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane,Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali – Ufficio 2°

Avviso 12 gennaio 2011

Oggetto: “Concorso pubblico, per esami, a 10 posti, per l’accesso al profilo professionale di assistente amministrativo, area B, posizione economica B3, del ruolo del personale del Ministero dell’Università e della Ricerca, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 – 4a Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 21 novembre 2008. D.D.G. del 13 novembre 2008 (parzialmente modificato con D.D.G. 14 ottobre 2009)

Nota 28 dicembre 2010, Prot. MPIAOODGRUREG.UFF.n.24606

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Direzione generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali – Ufficio I

Al Capo di Gabinetto del Ministro

Al Capo dell’Ufficio Legislativo

Al Capo dell’Ufficio Stampa

Ai Capi Segreterie del Ministro e dei

Sottosegretari

Al Presidente del Collegio di Direzione del

Servizio di controllo interno

Al Capo Dipartimento per l’istruzione

Al Capo Dipartimento per l’università, l’alta

formazione artistica, musicale e coreutica e

e per la ricerca

Al Capo Dipartimento per la programmazione

e la gestione delle risorse umane,

finanziarie e strumentali

Ai Direttori Generali

SEDE

Ai Dirigenti N.D.G.

Ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali

LORO SEDI

Oggetto: Contratto collettivo integrativo di Amministrazione n.3/2010. Attuazione delle progressioni economiche all’interno delle aree – anno 2010 – Personale MIUR.

Il Contratto collettivo integrativo di Amministrazione n.3/2010, sottoscritto il 16 dicembre 2010, ha definito (art.4 e tabella allegata) criteri e modalità per l’attuazione delle procedure selettive per le progressioni economiche all’interno delle aree I, II e III.

Nella tabella allegata alla presente nota è indicata la ripartizione dei posti disponibili per le distinte progressioni da attuare (All.1).

Il conferimento della nuova fascia retributiva decorre dal 1° gennaio 2010.

Le procedure sopra citate si attivano a domanda dell’interessato (All.2), corredata della relativa tabella di valutazione debitamente compilata (All. 2.1), che dovrà essere inoltrata, direttamente o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre il 29 gennaio 2011, pena l’esclusione dalla procedura.

Nella domanda i candidati dovranno dichiarare il possesso dei requisiti di partecipazione di cui al citato CCNI 3/2010:

* appartenere ai ruoli del MIUR alla data del 1.1.2010;

* essere in attività di servizio alla data di presentazione della domanda di partecipazione;

* essere inquadrato – anteriormente alla data del 1.1.2008 nella fascia economica immediatamente inferiore a quella per la quale si concorre.

Il personale collocato nella fascia retributiva dell’area III che attualmente percepisce la retribuzione spettante alle qualifiche ad esaurimento non può partecipare alle procedure di passaggio previste dal citato CCNI 3/2010, atteso che il differenziale economico del predetto passaggio determina uno stipendio tabellare inferiore a quello in godimento.

Le domande dovranno essere inviate al Direttore scolastico regionale competente o, per l’Amministrazione centrale, alla Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali, Ufficio I.

L’Ufficio IV della scrivente Direzione Generale avrà cura di trasmettere la presente nota al personale comandato presso altre Amministrazioni.

Gli Uffici scolastici regionali dovranno acquisire al protocollo le domande ed inviarle, con allegato l’elenco riportante il relativo protocollo di accettazione, all’Uff. I della Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali, entro il 15 febbraio 2011.

Le dichiarazioni rese nella domanda e nell’allegata tabella hanno valore di autocertificazione ai sensi della normativa vigente. Nel caso di dichiarazioni mendaci si applicano le sanzioni previste.

L’Amministrazione procederà a controlli a tappeto sulle autocertificazioni dei candidati utilmente collocati rispetto alle posizioni attribuibili, prima della formulazione della graduatoria definitiva.

Al fine di accelerare le operazioni di riscontro, i candidati potranno allegare alla domanda copia dei titoli e degli incarichi dichiarati, ad eccezione dello stato di servizio i cui dati verranno acquisiti d’Ufficio, o dare precise indicazioni ove poter reperire i titoli stessi oggetto di valutazione.

Saranno oggetto di valutazione gli incarichi svolti nel periodo 1/1/1999 – 31/12/2009.

Al termine delle procedure di valutazione verrà formulata, sulla base delle autocertificazioni rese, una graduatoria per ciascuna delle progressioni economiche previste nella tabella (All.1), che sarà pubblicata nella rete INTRANET del Ministero.

Entro 10 giorni da tale pubblicazione i candidati potranno segnalare eventuali contestazioni nell’attribuzione dei punteggi. Entro il predetto termine i candidati che non hanno allegato alla domanda di partecipazione copia dei titoli dichiarati sono invitati a trasmetterli. La mancata acquisizione della predetta documentazione comporterà la detrazione del punteggio attribuito nella graduatoria provvisoria.

Terminate le operazioni di riscontro, verrà formulata la graduatoria definitiva. A parità di punteggio verrà preferito il candidato con maggiore anzianità di servizio attribuita. In caso di ulteriore parità, verrà data la preferenza alla maggiore età anagrafica.

L’eventuale contenzioso relativamente alla graduatoria definitiva andrà proposto al giudice ordinario del lavoro.

Al termine delle operazioni, l’Ufficio I della Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali invierà all’Ufficio IV le graduatorie dei candidati a cui dovrà essere attribuita la nuova fascia retributiva.

Le SS.LL. sono pregate di dare la massima diffusione al personale interessato della presente nota, che sarà pubblicata, con i relativi allegati, nel sito INTERNET (www.istruzione.it) e nella rete INTRANET di questo Ministero.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Antonio Coccimiglio

Allegati

Avviso 27 dicembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali – Ufficio 2°

OGGETTO: Procedura di selezione per la copertura di 500 posti, tramite il passaggio del personale dell’ex Ministero della Pubblica Istruzione dall’ex area B all’ex area C, p.e. C1, profilo professionale di funzionario amministrativo/giuridico, legale e contabile., indetta con D.D.G. 1° luglio 2008.

Si comunica che, sul sito internet ed intranet del Ministero, sono pubblicati i DD.DD.GG. relativi all’approvazione delle graduatorie generali di merito della procedura di selezione di cui all’oggetto, unitamente a quelle dei vincitori.

Nel Bollettino Ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, n. 1-2 del 6-13 gennaio 2011, consultabile sul sito internet http://www.sistemamodus.eu/, saranno pubblicati i DD.DD.GG. di cui sopra.

Avverso i menzionati DD.DD.GG. è ammesso ricorso al T.A.R. del Lazio, sede di Roma, o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, nel termine, rispettivamente, di 60 e 120 giorni a far data dalla loro pubblicazione.

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Antonio Coccimiglio

Allegati

Nota 2 dicembre 2010, Prot. MIURAOODGOS n. 8879

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff.II

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma

della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

di Bolzano

Oggetto: Gruppo di Lavoro per la conoscenza della storia degli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia

La L.92 del 30 marzo 2004, art.1 c.2 prevede di dar vita ad “iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado”, favorendo “la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti” che favoriscano la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli Italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate.

Su invito del Tavolo di Governo “Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati”, la Direzione Generale degli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica, con D.D. del 26 ottobre 2009, ha costituito un Gruppo di Lavoro con il compito di individuare proposte operative da indirizzare alle Istituzioni scolastiche per una migliore conoscenza delle vicende che alla fine del secondo conflitto mondiale hanno riguardato il confine orientale italiano e l’esodo dei cittadini italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.

Nel corso del primo anno sono state realizzate diverse iniziative, fra cui l’organizzazione del I Seminario nazionale che si è svolto nella Sala della Comunicazione del MIUR il 23 febbraio 2010. L’incontro ha consentito un approfondimento delle tematiche delle vicende del confine orientale, con numerose documentazioni di un’ampia rappresentanza del mondo della scuola.

La documentazione sarà oggetto di pubblicazione di un volume degli ”Studi e documenti degli Annali della Pubblica Istruzione”, che sarà presentato il 10 febbraio 2011 in occasione del Giorno del Ricordo.

Il Gruppo di lavoro continua la programmazione delle sue iniziative anche nel corrente anno scolastico, pregiandosi di aver suscitato diffusa attenzione fra i docenti e gli alunni dei diversi ordini di scuola, come dimostra anche la percentuale degli studenti del V anno delle scuole secondarie di II grado che ha svolto quest’anno il tema di storia afferente alla tematica delle foibe e delle ragioni storiche sottostanti.

Si fornisce, di seguito, l’elenco delle Associazioni che fanno parte del Gruppo di lavoro:

Federazione delle Associazioni

degli esuli Istriani Fiumani e Dalmati

Presidente: Renzo Codarin

Vicepresidente: On. Lucio Toth

c/o Cdm

Via Fabio Filzi, 6

34122 Trieste

Mail: federazione-esuli@arcipelagoadriatico.it

Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Presidente: On. Lucio Toth

Sede Nazionale

Via Leopoldo Serra, 32

00153 Roma

Mail: info@anvgd.it

hansen@anvgd.it (Ufficio Stampa)

Associazione delle Comunità Istriane

Presidente: Lorenzo Rovis

Via Belpoggio 29/1

34123 Trieste

Mail: vocegiuliana@associazionedellecomunitaistriane.it

Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio

Presidente: Franco Luxardo

c/o Girolamo Luxardo S.p.A.

Via Romana, 42

35038 Torreglia (Padova)

Mail: luxardo@luxardo.it

Rappresentante presso il Gruppo di lavoro: on. Renzo de’ Vidovich

Mail: dalmatitalianinelmondo@gmail.com

Libero Comune di Fiume in Esilio

Sindaco: Guido Brazzoduro

Riviera Ruzzante, 4

35123 Padova

Mail: guido.brazzoduro@libero.it

Libero Comune di Pola in Esilio

Sindaco: Argeo Benco

Via Silvio Pellico, 2

34122 Trieste

Mail: benco@tin.it

Società di Studi Fiumani

Via Antonio Cippico, 10

00143 Roma

Mail: info@fiume-rijeka.it

Unione degli Istriani

Presidente: Massimiliano Lacota

Via Silvio Pellico, 2

34122 Trieste

Mail: segreteria@unioneistriani.it

Di seguito, l’elenco dei siti Internet di Enti di studio e di ricerca per la conoscenza e l’approfondimento della storia degli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia:

www.arcipelagoadriatico.it

Sito del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata, con sede a Trieste, Via Fabio Filzi 6, tel. 040.77 15 69. Presidente Renzo Codarin, Direttore responsabile dott.ssa Rosanna Giuricin.

www.comune.firenze.it/comune/biblioteche/comunale.htm

Pagina del Fondo speciale Istria, Fiume e Dalmazia, della Biblioteca Comunale Centrale di Firenze, Via S. Egidio, 21. In continua espansione, è costituito da migliaia di volumi donati da enti e privati il cui catalogo viene periodicamente aggiornato. Tel. 055.2616512.

www.coordinamentoadriatico.it/index.php?option=com_content&task=section&id=19&Itemid=60

Pagina cartografica sul sito dell’associazione omonima, Bologna, Via S. Stefano 16. Presidente prof. Giuseppe de Vergottini, tel. 051.23 10 32.

www.fiume-rijeka.it

Sito della Società di Studi Fiumani, Roma, Via Antonio Cippico 10. Presidente dott. Amleto Ballarini, Direttore dott. Marino Micich. Tel. 06.59 23 485.

http://www.dalmaziaeu.it/Dalmazia_Storia.aspx

Pagina storica del sito della Fondazione Rustia Traine, Trieste, Via Giacinti 8, tel. 040. 42 51 18. Presidente On. Renzo de’ Vidovich

www.irci.it

Sito dell’Istituto per la Cultura Istriana Fiumana e Dalmata, con sede a Trieste, Piazza del Ponterosso, 2. Presidente prof. Lucio Del Caro, Direttore dott. Piero Delbello, tel. 040. 63 91 88.

www.fida-sida.it

Sito archivistico della Società Dalmata di Storia Patria di Roma (vedi oltre), specializzato in archivistica. Responsabile Dott. Bruno Crevato Selvaggi.

www.sddsp.it

Sito della Società dalmata di Storia Patria, Roma, Via Reiss Romoli 19. Presidente Prof. Marino Zorzi, segretario prof.ssa Rita Tolomeo.

www.italia-liberazione.it/it/frontieraorientale_I.php

Pagina sulla storia del confine orientale del sito dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Roma

www.unioneistriani.it/archivio

Pagina dell’Archivio Storico Generale dell’Unione degli Istriani. Libera Provincia dell’Istria in Esilio – Palazzo Tonello, Trieste

www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=90

Pagina sul Giorno del Ricordo del sito dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Roma, Via Leopoldo Serra, 32

www.biblioteca-anvgd.it/

Biblioteca monotematica dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

www.arenadipola.it/index.php?option=com_content&task=view&id=14&itemid=30

Pagina delle letture consigliate dal Libero Comune di Pola in Esilio, Trieste, Via Silvio Pellico, 2. Sindaco Argeo Benco.

IL DIRIGENTE

f.to Antonio LO BELLO

Avviso 18 novembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane,Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali

Ufficio 2°

Oggetto: “Concorso pubblico, per esami, a 20 posti, per l’accesso al profilo professionale di funzionario amministrativo/giuridico, legale e contabile, area C, posizione economica C1, del ruolo del personale del Ministero dell’Università e della Ricerca”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 96 – 4^ Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 09 dicembre 2008.

Si comunica che la pubblicazione del diario delle prove scritte o delle prove preselettive del concorso di cui all’oggetto è rinviata alla Gazzetta Ufficiale – 4^ Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 21 gennaio 2011.

Nel caso in cui si proceda a preselezione, nel medesimo avviso sarà indicata la data della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4^ Serie speciale – “Concorsi ed esami”, nella quale sarà pubblicato l’avviso relativo all’elenco dei candidati ammessi a sostenere le prove scritte; la pubblicazione di tale ultimo avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti.

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Antonio Coccimiglio

Avviso 18 novembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali – Ufficio 2°

Oggetto: Concorso pubblico, per esami, a 10 posti, per l’accesso al profilo professionale di assistente amministrativo, area B, posizione economica B3, del ruolo del personale del Ministero dell’Università e della Ricerca, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 – 4^ Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 21 novembre 2008.

Si comunica che la preselezione del concorso di cui all’oggetto è fissata per il giorno 22 dicembre 2010. I candidati, ai fini della partecipazione alla preselezione, dovranno presentarsi, presso le scuole di cui in prosieguo si riporta la denominazione e l’indirizzo, entro le ore 8.30 del menzionato 22 dicembre 2010, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, tra quelli previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

I candidati, il cui cognome inizia con le lettere A – B – C – E – U, presso il Liceo Ginnasio “Pilo ALBERTELLI”, Via Daniele Manin 72, 00l85 Roma;

I candidati, il cui cognome inizia con le lettere D – G – O – T – Y, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Niccolò MACHIAVELLI”, Piazza Indipendenza 7, 00l85 Roma;

I candidati, il cui cognome inizia con le lettere F – I – N – S – V, presso il Liceo Scientifico “Plinio SENIORE”, Via Montebello 122, 00185 Roma;

I candidati, il cui cognome inizia con le lettere H – L – M – P, presso il Liceo Scientifico “J.F. KENNEDY”, Via Nicola Fabrizi 7, 00153 Roma;

I candidati, il cui cognome inizia con le lettere Q – R – Z, presso la Succursale del Liceo Scientifico “J.F. KENNEDY”, Vicolo del Cedro 1, 00153 Roma

Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4^ Serie speciale – “Concorsi ed esami”, del 18 gennaio 2011, sarà pubblicato un avviso relativo all’elenco dei candidati ammessi a sostenere le prove scritte; tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Antonio Coccimiglio

Avviso 12 novembre 2010

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane finanziarie e strumentali

Direzione Generale per la politica finanziaria e per il bilancio – Ufficio Settimo

Avviso 12 novembre 2010

Prospetto degli importi da corrispondere dal M.I.U.R., per l’anno 2010, ai Comuni interessati dagli oneri dovuti dalle istituzioni scolastiche statali per il pagamento della tassa relativa al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani (TARSU/TIA)

5 ottobre Informativa su avvio anno scolastico in Senato

Il 5 ottobre si svolge in Aula al Senato l’informativa del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sull’avvio dell’anno scolastico

Illustre Presidente, onorevoli senatori, avviare un anno scolastico è sempre un’operazione di estrema complessità. Quest’anno, peraltro, la sfida era ancora più impegnativa. Si trattava, infatti, di applicare per la prima volta una riforma organica che cambia, anzi ha cambiato, completamente il volto della scuola superiore italiana. Nuovi indirizzi, nuovi orari, una riorganizzazione totale dell’offerta formativa attesa da decenni e poi, come ogni anno, i soliti adempimenti: gli uffici regionali erano chiamati ad occuparsi di rispondere alle domande di mobilità del personale docente, del personale tecnico-amministrativo e poi gli organici, le cattedre, le immissioni in ruolo, le supplenze. Insomma, una mole di lavoro considerevole, che è stata svolta però in maniera esemplare. Quindi, credo che la sfida di aprire regolarmente l’anno scolastico sia stata vinta.

Non sono mancate certo, come sempre, polemiche e contestazioni, ma sono state nella sostanza smentite le pessimistiche e spesso strumentali previsioni di un caotico e magari ritardato inizio dell’anno scolastico per effetto dell’applicazione dell’articolo 64 della legge n. 133 del 2008 e degli interventi legati all’attuazione e alla messa a regime della riforma del primo e del secondo ciclo.

Colgo dunque l’occasione per ringraziare da questa autorevole sede istituzionale le strutture ministeriali, gli uffici scolastici regionali e territoriali e tutte le istituzioni scolastiche per avere assicurato con impegno encomiabile il tempestivo svolgimento delle complesse operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico. Ritengo che soprattutto a questa maggioranza di uomini e donne, dirigenti scolastici, insegnanti motivati, vada rivolto il nostro ringraziamento quando si parla di scuola italiana.

Ma prima di entrare nel merito delle misure che hanno accompagnato necessariamente l’entrata in vigore e poi l’attuazione della riforma della scuola superiore in quest’anno scolastico, non voglio eludere il tema delle risorse attorno al quale sono nate polemiche aspre, che hanno diviso e continuano a dividere gli schieramenti e anche il Paese. Voglio partire da un’analisi, credo oggettiva, contenuta all’interno di un documento di inquadramento del sistema scolastico: mi riferisco al Libro bianco redatto durante il precedente Governo dal quale risulta, da una lettura attenta, evidente a tutti una sproporzione nella gestione delle risorse tra l’impiego del 97 per cento delle medesime per le spese correnti ed il risultato di riservare un misero 3 per cento alla qualità, agli investimenti.

Si è molto discusso sull’entità dei tagli al personale docente e amministrativo. Si è più volte lamentata una cura eccessiva, una razionalizzazione non sopportabile per la scuola. Nulla di tutto ciò, perché, se si va a vedere effettivamente la portata di quella manovra, si scopre che a fronte dei 42.000 tagli previsti dal precedente anno, ben 32.000 erano legati ai pensionamenti, e quindi la manovra di fatto si riduce da 42.000 a 10.000 tagli, e anche quest’anno i tagli sono stati di ammontare pari a 25.000 posti ma, considerati ancora una volta i pensionamenti (questi ammontano a 23.000), la differenza è presto fatta, nel senso che il taglio è di 2000 posti: certo non pochi, ma si tratta pur sempre di una manovra che continuo a pensare assolutamente sopportabile e indispensabile per invertire un trend di crescita della pianta organica non proporzionato al fabbisogno effettivo di posti da insegnante o da dirigente scolastico richiesti dalla scuola italiana.

Voglio ricordare inoltre che, per dare risposte concrete a coloro che si sono ritrovati esclusi a seguito delle riduzioni di organico effettuate da questo Governo, in considerazione dell’attuale situazione lavorativa ed in risposta alle legittime aspettative del precariato conseguente all’adozione degli ultimi due provvedimenti economici, sono stati siglati accordi con le Regioni per autorizzare 16.000 immissioni in ruolo di personale. Ciò sta a significare che il precariato frutto della manovra del 2008-2009 è stato completamente assorbito.

Si è poi molto discusso, anche a livello europeo, del fatto che il Governo, anche a seguito dell’approvazione dell’ultimo provvedimento economico in materia di pubblica amministrazione, ha previsto il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità; ci si dimentica però di ricordare che è stata fatta un’eccezione importante per la scuola, e ciò è stato possibile grazie al fatto che, a parte i tagli, la misura prevista dal Governo (e cioè il risparmio del 30 per cento da reinvestire nella scuola) produrrà a medio termine un risparmio strutturale di un miliardo di euro, da destinare finalmente agli investimenti nella qualità e non più alle spese fisse. I primi risparmi racimolati hanno consentito agli insegnanti di non perdere gli scatti di anzianità: la scuola è cioè l’unico comparto della pubblica amministrazione a non subire il blocco degli scatti. Credo che questo, insieme alla previsione di nuovi posti di lavoro, rappresenti un elemento importante. Infatti, anche in un momento di congiuntura economica difficile, di crisi internazionale, siamo riusciti a prevedere 10.000 nuove immissioni in ruolo (spesso dimenticate), 6.500 nuove immissioni in ruolo di personale tecnico amministrativo, 170 nuovi posti di dirigente scolastico, ed è stato inoltre bandito un concorso per dirigente scolastico (per la prima volta sulla base di prove selettive e non più soltanto con concorso per titoli) per 2.800 posti.

Quanto al tema che, forse, più mi addolora, e cioè sentir parlare di tagli rispetto alla disabilità e di tagli relativi agli insegnanti di sostegno, invito gli illustri senatori a consultare le risultanze dell’ufficio dati e dell’ufficio statistiche del Ministero, piuttosto che quelle degli uffici scolastici regionali, per constatare quanto vi sto dicendo, ovvero che sono stati immessi in ruolo 3.500 nuovi insegnanti di sostegno in più rispetto all’anno precedente. Credo che anche questo sia un segno importante da sottolineare.

Ciò non significa aver risolto tutti i problemi o negare il problema del precariato. Al riguardo mi sono pronunciata più volte: nel nostro Paese esiste un problema legato al precariato, alla precarizzazione dei giovani, ma non è imputabile all’attuale Governo, né alla finanziaria, con l’articolo 64 relativo al piano di razionalizzazione del comparto della scuola, bensì è il frutto di anni nei quali la scuola è stata trattata come un ammortizzatore sociale (Applausi dal Gruppo PdL)…

ADAMO (PD). Sono i tagli della Moratti!

GELMINI, ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. … anni in cui sono stati distribuiti posti di lavoro che nei fatti si sono tradotti in posti di attesa nelle graduatorie.

Cercare di ribaltare la realtà, attribuendo ad un provvedimento dell’attuale Governo l’esistenza nelle graduatorie ad esaurimento di 220.000 precari dotati di abilitazione e di altre 300.000 persone presenti nelle graduatorie di istituto senza abilitazione, credo sia una cosa non vera che, peraltro, non aiuta il mantenimento di una coesione sociale che è competenza di ciascuno di noi: sicuramente di chi ha incarichi di Governo, di chi siede nei banchi della maggioranza, ma anche dell’opposizione.

E allora io invito ad analizzare, a riflettere, a dibattere su un tema delicato come quello della scuola (che appartiene al Paese e non è né di destra né di sinistra) non con la lente dell’ideologia o del pregiudizio, ma andando a guardare i numeri. Lì si scoprirà che ci sono sicuramente delle ombre, ma anche molte luci. Mi riferisco ad alcuni provvedimenti che sono stati messi in campo per alleviare il precariato. Voglio ricordare in proposito la disponibilità che è stata assicurata in maniera bipartisan da molte Regioni (penso alle Regioni Calabria, Campania, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Lazio), con ciascuna delle quali sono stati siglati accordi per 7, 10 o 20 milioni di euro, a seconda dei casi, e si è sicuramente cercato – e in parte ci siamo riusciti – di alleggerire la situazione dei precari. È chiaro che tale situazione non è stata risolta; è chiaro che il fenomeno del precariato resta sullo sfondo e resta un problema enorme per la realizzazione dei giovani, per la loro autonomia decisionale, per la loro prospettiva di crescita, di carriera e di autonomia dalla famiglia.

Ma questo non è – lo ribadisco – il frutto di una cattiva finanziaria, bensì è imputabile, credo, ad un sistema che, per troppi anni, non ha calcolato i fabbisogni di posti di lavoro (quindi di insegnanti) della scuola. Questo ha determinato da parte delle università, in perfetta buona fede, una moltiplicazione delle facoltà destinate a formare i nuovi insegnanti, e di conseguenza, poi, un’attesa interminabile ed inaccettabile nelle graduatorie. Noi cosa abbiamo fatto? Questo Governo ha voluto innanzitutto non essere corresponsabile dell’insorgenza di nuovo precariato. Per questo abbiamo cominciato a governare i numeri e a cambiare il regolamento sulla formazione iniziale dei docenti. Sappiamo che non può esistere una buona scuola senza dei bravi insegnanti: se è vero che le idee camminano sulle gambe degli uomini, la scuola cammina sulle gambe degli insegnanti. Rafforzare queste gambe è stato allora il primo obiettivo che ci siamo posti, con un nuovo regolamento per la formazione iniziale che prestasse attenzione alla qualità della didattica e alla qualità dell’insegnante: non solo sapere e conoscere la singola materia, ma anche saperla insegnare. In che modo? Attraverso il tirocinio: da un lato, attraverso uno studio teorico e, dall’altro, attraverso molte ore di lezione e di pratica nelle classi, con un docente tutor destinato ad accompagnare il percorso formativo e la pratica del giovane insegnante.

Ancora una volta, abbiamo rivolto attenzione alla disabilità. Abbiamo disegnato un nuovo tipo di docente, in grado di padroneggiare la propria disciplina, ma anche – ed è la prima volta in Italia – di avere una preparazione di base sulle disabilità. Noi non abbiamo formato solo gli insegnanti di sostegno, ma abbiamo preteso che tutti gli insegnanti avessero una particolare attenzione e una particolare preparazione di base sulle disabilità. Ci siamo preoccupati che i nuovi insegnanti avessero una buona preparazione in lingua inglese e fossero in grado di utilizzare le tecnologie informatiche della didattica.

Abbiamo inoltre pensato ad un numero programmato, cioè alla possibilità di sfornare tanti insegnanti quanti quelli di cui ha bisogno la scuola, con un 30 per cento in più che ci deriva dall’esperienza, perché è evidente che non c’è una piena sintonia fra coloro che iniziano il percorso all’interno delle nuove facoltà di formazione degli insegnanti e coloro che poi si laureano, si abilitano e quindi entrano nel mondo della scuola. Per questo motivo, abbiamo previsto il 30 per cento in più, ma non più di questo!

Inoltre, se da un lato, abbiamo garantito gli scatti di anzianità, dall’altro pensiamo che un sistema di formazione veramente qualitativo debba puntare al superamento dell’avanzamento per anzianità. Sottolineo che il nostro Paese, insieme alla Grecia, è rimasto uno dei pochi in Europa (se non l’unico) a non prevedere una valorizzazione della professione dell’insegnante, giacché l’avanzamento è legato soltanto al trascorrere del tempo. Ebbene, noi riteniamo che tale sistema, che oggi abbiamo garantito alla scuola anche in un momento di blocco degli scatti di anzianità, debba essere superato se vogliamo avere realmente una scuola di qualità ed insegnanti preparati e motivati. Per tale motivo, stiamo ragionando anche al tavolo sindacale per individuare una via che possa essere il più possibile condivisa: si può trattare di una strada contrattuale o normativa, ma certamente dobbiamo pensare alla valorizzazione del corpo insegnante. Pertanto, dobbiamo individuare un percorso che premi il merito e gli insegnanti migliori e non riservi i medesimi trattamenti ad insegnanti buoni e a quelli cattivi: dobbiamo imparare a premiare coloro che lo meritano, cioè gli insegnanti capaci, e a non penalizzarli come gli insegnanti che capaci non sono. (Applausi dai Gruppi PDL e LNP). Infatti, un sistema che non premia il merito e che non valorizza i risultati alla fine penalizza gli insegnanti migliori e soprattutto i nostri giovani e i nostri studenti.

Desidero affrontare anche un altro tema, spesso trattato sui giornali. Ascoltando la televisione e leggendo i giornali sembra che tutte le nostre classi siano sovraffollate, cioè siano formate da un minimo di 30 alunni. Sembra che da quando vi è il Governo Berlusconi non esista una classe formata da 20 alunni! Ebbene, ho cercato di capire se questa rappresentazione corrispondesse al vero oppure fosse – come ritenevo – un po’ ingigantita. Ancora una volta vengono in aiuto i numeri. Per quanto riguarda le classi sovraffollate, si tratta di un problema reale, ma di dimensioni molto più modeste di come taluni lo dipingono. Le classi costituite da un numero di alunni superiore a 30 (si fa presente che esse sono esclusivamente quelle dell’istruzione secondaria superiore) rispetto al totale delle classi rappresentano lo 0,4 per cento: questi sono dati che ho raccolto dai singoli uffici scolastici. Inoltre, ho scoperto che sono molto più numerose, cioè il 2,5 per cento, le classi che hanno meno di 12 alunni: queste, però, non vengono mai attenzionate dalla stampa o dai media.

RUSCONI (PD). Abolisca la montagna del bresciano!

GELMINI, ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Lascio a voi le conclusioni del caso. Io mi limito ad evidenziare che vorrei un Paese nel quale non vi fosse neanche una classe con più di 20-25 alunni; tuttavia credo abbiano fatto bene il Governo e, soprattutto, la Conferenza Stato-Regioni a trovare un accordo sul dimensionamento scolastico. Infatti, in molti casi forse è meglio avere una classe sovraffollata piuttosto che tenere in funzione una scuola pericolosa, non sicura. Quindi, il dimensionamento scolastico, che tra l’altro (come sottolineato dalla Conferenza Stato-Regioni) è di competenza degli enti locali, è un atto dovuto e doveroso se vogliamo garantire un’edilizia scolastica conforme alla normativa europea, nella quale non vi siano rischi, non solo con riferimento agli elementi strutturali, ma anche agli elementi non strutturali. Purtroppo il nostro Paese è distante dal raggiungimento di questo obiettivo.

Sottolineo poi che per il Governo l’edilizia scolastica costituisce una priorità nazionale, tanto che fin dall’avvio della legislatura ci siamo attivati con numerose iniziative, anche di sostegno finanziario, dirette a favorire i compiti degli enti locali. Innanzitutto, come dicevo, abbiamo attivato un tavolo tecnico con la Conferenza Stato-Regioni per la condivisione dell’anagrafe, perché vi era un problema di aggiornamento e di informatizzazione dell’anagrafe sull’edilizia scolastica e vi era anche un problema legato al completamento dei dati. Avevamo a disposizione, infatti, solo i rischi relativi agli elementi strutturali e, dopo la vicenda dolorosissima di Rivoli, ci siamo accorti che l’anagrafe non conteneva i rischi riferiti agli elementi non strutturali.

Abbiamo quindi proceduto con un lavoro sinergico con le Regioni, con gli uffici scolastici regionali e anche con i Comuni e le Province, a seconda della competenza sulla scuola primaria e secondaria di primo e secondo livello, a fare anche dei sopralluoghi. Pertanto, l’80 per cento del patrimonio edilizio scolastico italiano è stato oggetto di sopralluogo con tecnici del Comune o della Provincia, a seconda dei casi, con un referente regionale e anche con un referente del Ministero delle infrastrutture e del Ministero della pubblica istruzione, al fine di avere una ricognizione puntuale della situazione prima di decidere dove andare ad investire.

È chiaro che il fabbisogno è molto oneroso, ma nel frattempo è stato però attivato il piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole nelle zone a rischio sismico. Si è disposto l’utilizzo di 20 milioni annui per la sicurezza delle scuole, derivanti dai risparmi sulle cosiddette spese per la politica. Si è proceduto alla definitiva assegnazione agli enti locali, attraverso un accordo con l’INAIL, di 70 milioni di euro; sono stati opportunamente reperiti un miliardo di euro dal fondo FAS per l’edilizia scolastica, di cui 226 milioni sono serviti alla ricostruzione delle scuole in Abruzzo e, del resto, dopo faticose trattative, è stato quantomeno ripartito il primo stralcio, di circa 300 milioni, e stiamo procedendo al secondo stralcio, in accordo con il ministro Matteoli e con il sottosegretario Mantovani, al fine di posizionare queste risorse, dando la priorità agli interventi più urgenti, così come risulta dall’anagrafe ormai aggiornata.

Come dicevo, oltre l’80 per cento degli edifici scolastici sono stati visitati da squadre tecniche appositamente costituite, che hanno verificato tutti gli elementi di pericolosità di carattere non strutturale. Con i primi risultati è stato predisposto un piano straordinario d’intervento. La Commissione bilancio della Camera sta peraltro procedendo alla ripartizione, a parte il miliardo di euro, di altri 300 milioni. È chiaro che non sono cifre esaustive e sufficienti per far fronte al fabbisogno di miglioramento dell’edilizia scolastica; sono però cifre importanti che, se verranno compartecipate dagli enti locali, potranno produrre un effetto moltiplicatore e diventare somme ancora più ingenti.

La difficoltà sta nel velocizzare i tempi d’impiego di queste risorse, però credo che, anche in fase di stesura del piano per il Mezzogiorno – ne abbiamo già discusso con il ministro Tremonti e con il ministro Fitto – dovremo liberare risorse per migliorare in modo particolare il patrimonio edilizio scolastico del Mezzogiorno, e stiamo trovando anche alcune formule per recuperare risorse da enti privati, perché non esistono buone scuole se non sono sicure. Questo è un impegno complessivo: si tratta di orientare le proprie risorse dando la priorità assoluta a questo tipo di investimento. Si tratta anche in alcuni casi di decidere se sia più conveniente la ristrutturazione di una scuola fortemente disagiata e compromessa, o la costruzione di un nuovo polo scolastico; sicuramente l’investimento in questo settore è sacrosanto e assolutamente urgente.

Nel frattempo, nelle direttive europee (e anche nel pacchetto di direttive della cosiddetta Europa 20-20-20) si legge un cambio della conformazione degli ambienti di apprendimento. Ora, pur non intendendo parlare della scuola digitale, oggi presente solo marginalmente nelle nostre scuole, il 15 per cento degli alunni oggi può disporre della cosiddetta LIM, la lavagna interattiva multimediale: certamente stiamo svolgendo azioni importanti in questa direzione, anche con l’aiuto del Ministero della funzione pubblica e di importanti aziende internazionali. Il piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali infatti procede e, alla fine di quest’anno scolastico, saranno oltre 40.000 le classi dotate di una lavagna interattiva multimediale; un milione di studenti potrà apprendere le diverse materie attraverso questa nuova tecnologia e sono già stati formati 300.000 insegnanti per l’utilizzo di questo nuovo metodo.

È evidente che ci troviamo in una fase di start up, cioè ancora iniziale, ma comunque credo si tratti di un fatto importante, anche perché l’obiettivo è di far sì che la rivoluzione digitale tocchi anche le famiglie; ciò significa, in sostanza, poter seguire l’andamento scolastico del proprio figlio attraverso Internet, consultare la pagella, prenotare colloqui con i professori, ricevere un sms quando il figlio è assente da scuola. Insomma, è destinato a finire anche uno dei rituali più longevi che si consuma ogni giorno nelle nostre scuole, l’appello, e attraverso la carta dello studente, che ogni alunno già da anni possiede, si potrà entrare ed uscire da scuola ed essere registrati automaticamente. In questo caso, quasi la metà delle scuole superiori è stata dotata degli strumenti necessari.

Quindi, si tratta di un percorso ancora lungo, che abbiamo appena avviato; un percorso che potrà giovarsi delle risorse frutto dei risparmi che abbiamo potuto accumulare e accumuleremo grazie alla famigerata legge finanziaria: grazie a quel miliardo di euro, che dal 2012 sarà una misura strutturale a disposizione delle scuole, anche la scuola digitale e l’informatizzazione della scuola potranno compiere notevoli passi in avanti.

Abbiamo, inoltre, avviato e cercato di potenziare il sistema di valutazione. È noto che da tempo esiste l’INVALSI, un’agenzia di valutazione e di somministrazione dei test. Ebbene, intendiamo rafforzare i suoi poteri e la sua struttura e affiancare un corpo di ispettori che possa, dal centro, verificare precisamente l’andamento dell’apprendimento e della qualità dell’istruzione nelle scuole prese a campione. Infine, vogliamo attivarci affinché l’INDIRE possa diventare l’agenzia di formazione degli insegnanti.

Ebbene, il nuovo sistema di valutazione (come accade con l’università attraverso l’ANVUR), con l’istituzione di un’agenzia deputata alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti e attraverso sperimentazioni già messe in campo per comprendere qual è il meccanismo incentivante premiale migliore (se quello di distribuire risorse incentivanti alla scuola piuttosto che ai singoli insegnanti), è destinato a cambiare la scuola italiana e ad avvicinarla all’Europa, così come ci viene chiesto ripetutamente dai documenti OCSE.

In conclusione, mi sento di dire che il piano di razionalizzazione era già stato scritto nel Quaderno bianco. Ci siamo assunti la responsabilità di attuarlo. I primi risultati gli insegnanti già li vedono quest’anno, non avendo il blocco degli scatti di anzianità ed essendosi liberate risorse per la qualità. Non sono peraltro convinta che si possa ridurre il tema della scuola esclusivamente ad una questione di risorse: è un problema di riforme, ed è legato alla modalità con cui le risorse stesse vengono spese.

Se riusciamo ad evitare gli sprechi, a cambiare le regole, a migliorare l’impianto formativo per la scuola secondaria di primo e soprattutto di secondo grado, come abbiamo fatto – capitalizzando tra l’altro una riforma, quella sull’istruzione tecnica, portata avanti dal precedente Governo – credo che l’insieme di queste misure a medio termine consegnerà al Paese sicuramente una scuola migliore. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).

Nota 28 settembre 2010, Prot. MPIAOODGRUREG.UFF.N. 17767

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Direzione generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali – Ufficio I

Al Capo di Gabinetto del Ministro

Al Capo dell’Ufficio Legislativo

Al Capo dell’Ufficio Stampa

Ai Capi Segreterie del Ministro e dei

Sottosegretari

Al Presidente del Collegio di Direzione

del Servizio di controllo interno

Al Capo Dipartimento per l’istruzione

Al Capo Dipartimento per l’università, l’alta

formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca

Al Capo Dipartimento per la programmazione

e la gestione delle risorse umane,

finanziarie e strumentali

Al Direttore Generale per gli ordinamenti

scolastici e per l’autonomia scolastica

Al Direttore Generale per l’istruzione e

formazione tecnica superiore e per i

rapporti con i sistemi formativi delle regioni

Al Direttore Generale per il personale scolastico

Al Direttore Generale per lo studente, l’integrazione,

la partecipazione e la comunicazione

Al Direttore Generale per la politica finanziaria

e per il bilancio

Al Direttore Generale per gli studi, la statistica

e i sistemi informativi

Al Direttore Generale per gli affari internazionali

SEDE

Ai Dirigenti

N.D.G.

Ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali

LORO SEDI

Oggetto: Contratto collettivo integrativo di Amministrazione n.2/2010. Attuazione delle progressioni economiche all’interno delle aree – anno 2009 – Personale MIUR

Il Contratto collettivo integrativo di Amministrazione n.2/2010, sottoscritto il 28 settembre 2010, ha definito (art.5 e tabelle B1 e B2 allegate) – tra l’altro – criteri e modalità per l’attuazione delle procedure selettive per le progressioni economiche all’interno delle aree II e III .

Nella tabella allegata alla presente nota è indicata la ripartizione dei posti disponibili per le distinte progressioni da attuare (All.1).

Il conferimento della nuova fascia retributiva decorre dal 1 gennaio 2009.

Le procedure sopra citate si attivano a domanda dell’interessato (All.2), corredata della relativa tabella di valutazione debitamente compilata (All. 2.1), che dovrà essere inoltrata, direttamente o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre il 29 ottobre 2010, pena l’esclusione dalla procedura.

Nella domanda i candidati dovranno dichiarare il possesso dei requisiti di partecipazione, ai sensi dell’art.18 del CCNL 2006/2009:

– appartenere ai ruoli del MIUR alla data del 1.1.2009;

– essere in servizio alla data di presentazione della domanda di partecipazione;

– essere inquadrato nella fascia economica immediatamente inferiore a quella per la

quale si concorre.

Le domande dovranno essere inviate al Direttore scolastico regionale competente o, per l’Amministrazione centrale, alla Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali, Ufficio I.

L’Ufficio IV della scrivente Direzione Generale avrà cura di trasmettere la presente nota al personale comandato presso altre Amministrazioni.

Gli Uffici scolastici regionali dovranno acquisire al protocollo le domande ed inviarle, con allegato l’elenco riportante il relativo protocollo di accettazione, all’Ufficio I della Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali, entro il 29 novembre 2010.

Le dichiarazioni rese nella domanda e nell’allegata tabella hanno valore di autocertificazione ai sensi della normativa vigente. Nel caso di dichiarazioni mendaci si applicano le sanzioni previste.

L’Amministrazione procederà a controlli a tappeto sulle autocertificazioni dei candidati utilmente collocati rispetto alle posizioni attribuibili.

Al fine di accelerare le operazioni di riscontro, i candidati potranno allegare alla domanda fotocopia dei titoli e degli incarichi dichiarati, ad eccezione dello stato di servizio i cui dati verranno acquisiti d’Ufficio, o dare precise indicazioni onde poter reperire i titoli stessi oggetto di valutazione.

Saranno oggetto di valutazione gli incarichi svolti nel periodo 1/1/1998 – 31/12/2008.

Al termine delle procedure di valutazione verrà formulata una graduatoria di merito per ciascuna delle progressioni economiche previste nella tabella (All.1).

A parità di punteggio verrà preferito il candidato con maggiore anzianità di servizio nell’attuale posizione economica. In caso di ulteriore parità verrà preferito il candidato con maggiore anzianità di servizio prestato. A parità assoluta, infine, verrà data la preferenza alla maggiore età anagrafica.

Eventuali contestazioni nella attribuzione dei punteggi dovranno essere segnalate dagli interessati entro 10 (dieci) giorni dalla pubblicazione della graduatoria sul sito INTRANET e valutate dall’Amministrazione nei successivi dieci giorni.

L’eventuale contenzioso andrà proposto al giudice ordinario del lavoro.

Al termine delle operazioni, l’Ufficio I della Direzione Generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali invierà all’ Ufficio IV le graduatorie dei candidati a cui dovrà essere attribuita la nuova fascia retributiva.

Le SS.LL. sono pregate di dare la massima diffusione al personale interessato della presente nota, che sarà pubblicata, con i relativi allegati, nel sito INTERNET (www.pubblica.istruzione.it) e nella rete INTRANET di questo Ministero

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Antonio Coccimiglio

Contratto collettivo integrativo di Amministrazione n.2/2010

Allegati

1 settembre Inizio anno scolastico 2010-2011

L’1 settembre 2010 ha inizio il nuovo anno scolastico 2010-2011. Il calendario scolastico annuale e’ determinato dalle singole regioni come previsto dall’art. 138 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

Di seguito il comunicato del MIUR relativo alle novita’ che sono introdotte dal nuovo anno scolastico:

Con il 1 settembre 2010 si avvia l’attuazione della riforma del secondo ciclo di istruzione e formazione.

Le novità sono state presentate a Palazzo Chigi il 2 settembre 2010 dal ministro dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini.

Il complessivo processo di riordino, a partire dalle prime classi, investe i percorsi della scuola secondaria superiore e quelli del sistema di istruzione e formazione professionale.

Il settore tecnico-scientifico è stato al centro delle principali innovazioni che, come dimostrano i dati sulle iscrizioni, hanno riscontrato il favore degli studenti e delle famiglie.

Rispetto all’anno precedente, l’aumento delle iscrizioni in tale settore è dell’ 1,7%.

Per quanto riguarda la scuola primaria, aumentano le classi a tempo pieno che è aumentato, per il biennio 2009-2011, del 3,05%.

Nel prossimo anno scolastico le classi a tempo pieno, grazie all’eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275.

Con il nuovo anno inoltre sono stati assunti 10mila nuovi docenti e 5mila unità di personale ata.

Entro l’anno 2010 sarà bandito un nuovo concorso per diventare presidi.

Vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione degli studenti.

È potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia.

Gli studenti dovranno raggiungere livelli di conoscenza obbligatoria uguali a quelli richiesti a livello internazionale.

Particolare attenzione sarà data al ‘900 in Storia, Letteratura, Filosofia senza per questo trascurare la conoscenza del passato.

Italiano: La capacità di argomentare in forma scritta e orale e di saper leggere testi complessi diventa un obiettivo comune a tutte le discipline.

Vengono istituiti due nuovi licei: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane.

I nuovi istituti tecnici confermano la volontà del governo di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale per rispondere all’emergenza tecnico-scientifica evidenziata dal sistema produttivo che fatica a trovare giovani diplomati da inserire nelle imprese manifatturiere.

Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.

I nuovi tecnici si divideranno in 2 settori (Economico e Tecnologico) e 11 indirizzi. Sono previsti più inglese, più ore di laboratorio, maggiore sinergia con il mondo del lavoro.

I nuovi istituti professionali si divideranno in 2 settori (Servizi e Industria e artigianato) e 6 indirizzi. Sarà garantita più flessibilità nell’offerta formativa, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro.

Nascono gli Its – i nuovi istituti tecnici superiori post secondaria. Nasce una nuova filiera non universitaria che dura 2 anni e che vede università, scuole e aziende protagoniste della formazione. Sono state create per formare figure professionali richieste dal mondo del lavoro.

È confermata la linea del rigore: non si potranno superare i 50 giorni di assenza, pena la bocciatura.