15 giugno “Decreto Fare” in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 15 giugno 2013 ha approvato un decreto legge recante misure urgenti in materia di crescita.

Di seguito il comunicato stampa:

Il Consiglio dei ministri ha approvato, anzitutto, un decreto legge recante misure urgenti in materia di crescita. Il presidente del Consiglio ha sottolineato, in apertura, che questo provvedimento – unitamente al disegno di legge in materia di semplificazioni che verrà discusso la prossima settimana in Consiglio dei ministri – ha come base le 6 Raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività (“semestre europeo”). In particolare, i diversi interventi rispondono alle raccomandazioni di semplificare il quadro amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese, nonché di abbreviare la durata dei procedimenti civili, riducendo l’alto livello del contenzioso civile e promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali; sostenere il flusso del credito alle attività produttive anche diversificando e migliorando l’accesso ai finanziamenti;  intensificare gli sforzi per scongiurare l’abbandono scolastico e migliorare qualità e risultati della scuola; proseguire la liberalizzazione nel settore dei servizi e migliorare la capacità infrastrutturale, incluso nel settore  dei trasporti.

“Decreto Fare”

In apertura dei lavori il Consiglio ha dunque esaminato e approvato il decreto legge che prevede misure urgenti per il rilancio economico del Paese, il cosiddetto “Decreto Fare”.

INFRASTRUTTURE

Il decreto contiene misure, per un totale di oltre 3 miliardi di euro e con una ricaduta prevista a livello occupazionale di circa 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10 mila indiretti), in materia di infrastrutture. In particolare si prevede:

1) Lo sblocca cantieri

  • Il Ministero delle Infrastrutture  e dei Trasporti istituisce un Fondo di 2.030 milioni di euro (per il quadriennio 2013-2017) per consentire la continuità dei cantieri in corso o per l’avvio di nuovi lavori;
  • Gli interventi finanziabili riguardano:
    • miglioramento rete ferroviaria (interventi per la sicurezza immediatamente cantierabili per l’importo già disponibile di 300 milioni di euro),
    • il collegamento ferroviario tra la Regione Piemonte e la Valle d’Aosta,
    • gli assi autostradali della Pedemontana Veneta e Tangenziale Esterna Est di Milano;
    • Asse collegamento tra la strada statale 640 e l’autostrada A19 Agrigento – Caltanissetta
  • Con una delibera del Cipe si finanzieranno:
    • Asse viario Quadrilatero Umbria – Marche,
    • La linea metropolitana M4 di Milano,
    • Il collegamento Milano-Venezia terzo lotto Rho-Monza,
    • La linea 1 della metropolitana di Napoli,
    • L’asse autostradale Ragusa-Catania,
    • La tratta Cancello –Frasso Telesino della linea AV/AC Napoli-Bari,
    • La tratta Colosseo – Piazza Venezia della metropolitana C di Roma
    • Attenzione anche per quanto riguarda il “Corridoio Tirrenico meridionale A12 – Appia e bretella autostradale Cisterna Valmontone”.

E ancora:

  • Sviluppo degli investimenti previsti dalla Convenzione vigente per la realizzazione e la gestione delle tratte autostradali A24 e A 25 “Strade dei Parchi” con una spesa di 78 milioni per il 2013 e 30,7 milioni per il 2014 che verrà restituita dalla Regione e dagli enti locali interessati entro il 31 dicembre 2015;
  • Un investimento straordinario di edilizia scolastica, finanziato dall’INAIL fino a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014-2016, nell’ambito degli investimenti immobiliari previsti dal piano di impiego di propri fondi. Il piano verrà adottato sulla base della Programmazione Miur-Regioni-enti locali dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, d’intesa con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con quello delle Infrastrutture e dei Trasporti;
  • Programma “6.000 campanili”: 100 milioni di euro per 200 interventi nei comuni sotto i 5.000 abitanti coinvolgendo il tessuto delle piccole e medie imprese;
  • Per incentivare la realizzazione di infrastrutture di importo superiore ai 200 milioni di euro con contratti di partenariato pubblico-privato che non prevedono contributi pubblici a fondo perduto, è riconosciuto al titolare del contratto un credito di imposta a valere sull’IRES e IRAP e l’esenzione dal pagamento del canone di concessione nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del piano economico-finanziario.

decreto_fare

2) Sicurezza stradale

È previsto un programma di interventi di sicurezza stradale per 300 milioni di euro per la riqualificazione di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale.

3) Rilancio porti e nautica

  • Abolizione della tassa sulle piccole imbarcazioni;
  • Rilancio dei porti attraverso la semplificazione e la facilitazione delle procedure per i dragaggi, la rimodulazione delle tasse portuali e l’implementazione dell’autonomia finanziaria dei porti per la manutenzione e la sicurezza.

EDILIZIA

1) Ristrutturazioni nelle città

  • Semplificazione e incentivazione del recupero e delle ristrutturazioni degli edifici nelle città.

2) Semplificazioni in materia di edilizia

  • Stop alle lungaggini burocratiche: l’interessato che abbia bisogno della segnalazione di Inizio Attività può richiedere allo Sportello Unico di provvedere all’acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari all’intervento edilizio;
  • Il certificato di agibilità può essere richiesto anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché funzionalmente autonomi, qualora siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria.

3) Semplificazioni in materia di Durc
Per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture il Documento Unico di Regolarità contributiva:

  • Si potrà acquisire in via informatica;
  • avrà validità di 180 giorni.

IMPRESA

1) Più facile accedere al fondo di garanzia delle Pmi

Per riattivare il circuito del credito, il decreto prevede il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia, per consentire l’accesso a una platea molto più ampia di piccole e medie imprese. A questo scopo, in particolare, si dispone la revisione dei criteri di accesso per il rilascio della garanzia che allargherà notevolmente la platea delle imprese che potranno utilizzare il Fondo ed è stato programmato un cospicuo rifinanziamento, in sede di Legge di Stabilità, che consentirà di attivare credito aggiuntivo per circa 50 miliardi.

2) 5 miliardi per l’acquisto di nuovi macchinari

Le Pmi potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo.
I finanziamenti:

  • saranno concessi entro il 31 dicembre 2016 da banche convenzionate;
  • avranno durata massima di 5 anni e per un valore non superiore a 2 milioni di euro per ciascuna impresa.

3) Sostegno ai grandi progetti di ricerca e innovazione industriale

Viene istituito un “Fondo di garanzia per i grandi progetti” con una dotazione di 50 milioni per il 2013 e il 2014.

4) Rifinanziamento di contratti di sviluppo

Con il finanziamento dei Contratti di Sviluppo nel Centro-Nord, gestiti da Invitalia, abbiamo posto le condizioni per avviare in tempi rapidi almeno 20 grandi progetti di investimento che diversamente non sarebbero partiti, assicurando non solo un significativo impatto economico, ma anche un’importante ricaduta sul fronte occupazionale.

5) Più concorrenza nel mercato del gas naturale e dei carburanti

Viene inoltre ampliata l’apertura del mercato del gas naturale, liberalizzando completamente le piccole e medie aziende, in linea con quanto indicato dalla Commissione Europea e dall’Antitrust. Sono previste poi misure volte ad accelerare l’avvio delle gare di distribuzione del gas per ambiti territoriali, dalle quali deriveranno minori costi per i cittadini utenti e significative entrate per gli enti locali.

6) Riduzione delle bollette dell’elettricità

In particolare, abbiamo modificato le modalità di determinazione delle tariffe concesse agli impianti in regime Cip6, in modo progressivo, portandole in linea con i prezzi di mercato che si sono significativamente ridotti nell’ultimo periodo; abbiamo bloccato la maggiorazione degli incentivi all’elettricità prodotta da biocombustibili liquidi, maggiorazione che avrebbe comportato un aumento delle tariffe di 300 milioni all’anno e avrebbe premiato impianti con scarsi benefici ambientali che saranno invece oggetto di iniziative di riqualificazione.

7) Imprese miste per lo sviluppo

  • crediti agevolati per assicurare il finanziamento della quota di capitale di rischio per la costituzione di imprese miste;
  • crediti agevolati ad investitori pubblici o privati o ad organizzazioni internazionali, per il finanziamento di imprese miste da realizzarsi in Paesi in via di sviluppo.

8) Burocrazia zero

È prevista la predisposizione di un piano nazionale per le zone a ‘burocrazia zero’.

9) Multa alle P.A. che ritardano

Viene introdotto un indennizzo monetario a carico delle P.A. in ritardo nella conclusione dei procedimenti amministrativi. Se il titolare del potere sostitutivo (cioè chi subentra al funzionario ‘ritardatario’) non conclude la procedura, scatta un risarcimento pari a 50 euro al giorno fino a un massimo di 2.000 euro. Se non liquidata, la somma può essere chiesta al giudice  amministrativo con una procedura semplificata.

10) Certificati medici inutili

Sono eliminate tutte le certificazioni mediche oggi necessarie per accedere a impieghi pubblici e privati. Non vi saranno più per i cittadini adempimenti onerosi resi inutili dalle recenti novità legislative in materia di sorveglianza sanitaria sui luoghi del lavoro.

AGENDA DIGITALE

1) La nuova governance

Il decreto riorganizza  e rende più snella e operativa la governance dell’Agenda digitale. Anzitutto si ridefiniscono i compiti della cabina di regia che, presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato, presenterà al Parlamento un quadro complessivo delle norme vigenti, dei programmi avviati e del loro stato di avanzamento, nonché delle risorse disponibili che costituiscono nel loro insieme l’agenda digitale medesima.

La cabina di regia si avvale di un Tavolo permanente, composto da esperti e rappresentanti delle imprese e delle università, presieduto da  Francesco CAIO, nominato dal governo commissario per l’attuazione dell’Agenda digitale (“Mister Agenda digitale”).

L’Agenzia per l’Italia digitale viene poi sottoposta alla vigilanza unicamente del Presidente del Consiglio.

2) Le novità

  • Domicilio digitale: all’atto della richiesta della carta d’identità elettronica o del documento unificato, il cittadino potrà chiedere una casella di posta elettronica certificata;
  • Razionalizzazione dei Centri elaborazione dati (CED);
  • Fascicolo sanitario elettronico (FSE): le regioni e le province autonome dovranno presentare il piano di progetto del FSE all’Agenzia per l’Italia digitale entro il 31 dicembre 2013. Entro il 31 dicembre 2014 questo sarà istituito. L’Agenzia per l’Italia digitale e il ministro della Salute dovranno valutare e approvare i progetti.

3) Wi-fi libera come in Europa

E’ stata inoltre prevista la liberalizzazione dell’accesso ad Internet, come avviene in molti Paesi europei. Resta però l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l’identificativo del dispositivo utilizzato. L’offerta ad internet per il pubblico sarà  libera e non richiederà più l’identificazione personale dell’utilizzatore.

DONAZIONE DEGLI ORGANI

Per rendere più efficiente l’operatività del sistema nazionale dei trapianti, si è introdotto l’obbligo per i Comuni di comunicare tempestivamente con mezzo telematico al Sistema Informatico Trapianti gli atti di consenso all’espianto manifestato ai donatori. Per tale via sarà possibile accelerare significativamente le procedure finalizzate all’espianto e al trapianto degli organi.

SEMPLIFICAZIONE FISCALE

1) Responsabilità fiscale delle imprese

Viene  abolita la responsabilità fiscale solidale tra appaltatore e subappaltatore relativamente ai versamenti IVA.

2) Pignorabilità delle proprietà immobiliari

Se l’unico immobile di proprietà del debitore è adibito ad abitazione principale, non può essere pignorato, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli).

Per tutti gli altri immobili, il valore minimo del debito che autorizza il riscossore a procedere con l’esproprio dell’immobile, è stato innalzato da 20mila a 120mila euro.

L’esecuzione dell’esproprio può essere resa effettiva non prima di 6 mesi dall’iscrizione dell’ipoteca, mentre in passato erano sufficienti 4 mesi.

Per quanto riguarda le imprese, i limiti alla pignorabilità già presenti nel codice di procedura civile per le ditte individuali sono estesi alle società di capitale e più in generale alle società dove il capitale prevalga sul lavoro.

3) Riscossione

Secondo le norme in vigore, la società di riscossione Equitalia può concedere al debitore una dilazione dei pagamenti per l’estinzione del debito fino a 72 rate mensili e, in caso di peggioramento delle condizioni economiche del debitore, una dilazione per ulteriori 72 rate mensili. Tale accordo di rateizzazione decade se il debitore non effettua il pagamento di due rate consecutive.

La norma varata oggi prevede che sia la prima sia la seconda dilazione di pagamento possono essere aumentate, fino a un massimo di 120 rate mensili. L’estensione è concessa a condizione che sia accertata una grave situazione di difficoltà del contribuente non dovuta a sue responsabilità e legata alla crisi economica tale da rendere impossibile il rispetto del piano ordinario.

Inoltre, il numero di rate non pagate che determinano la decadenza dell’accordo di rateizzazione è aumentato a 8 rate anche non consecutive.

4) Equitalia

La proroga della concessione ad Equitalia del servizio di riscossione per conto degli enti locali, già prevista dal dl 35/2013 soltanto per la riscossione dei tributi, si estende ai crediti non tributari (ad esempio, sanzioni amministrative quali le multe).

Si anticipa a settembre 2013 il termine oggi fissato al 31 dicembre 2013 entro cui adottare il Dm che ridefinirà il quantum dovuto a Equitalia con il superamento del sistema dell’aggio.

5) Abrogazione del modello 770 mensile

Non ci sarà più l’obbligo di comunicare, in via telematica, i dati retributivi e le informazioni necessarie per il calcolo delle ritenute fiscali e dei relativi conguagli.

6) Procedure per la comunicazione dei fabbisogni standard (Comuni)

La decorrenza dei termini (60 giorni) entro i quali i Comuni devono restituire compilati alla SOSE i questionari relativi ai fabbisogni standard si calcola dalla data di pubblicazione del provvedimento del Direttore delle Finanze.

AMBIENTE

1) Gestione delle acque sotterranee

Le nuove disposizioni di semplificazione in materia di gestione delle acque di falda sotterranee estratte per fini di bonifica o messa in sicurezza dei siti contaminati (Art. 243 del D.lgs. 152/2006) riducono gli oneri a carico degli operatori interessati e accelerano le procedure amministrative relative agli interventi. Senza incidere sulle garanzie di tutela delle risorse ambientali, le nuove norme sono studiate per favorire la crescita delle attività economiche interessate.      

2) Terre e rocce di scavo

Le disposizioni in materia di terre e rocce da scavo sono volte a semplificarne l’utilizzo, chiarendo i casi in cui è necessario il ricorso alle procedure di cui al DM n. 161/2012, contenente, tra l’altro, i criteri qualitativi che terre e rocce da scavo devono soddisfare per essere considerate sottoprodotti e non rifiuti.

3) Materiali di riporto

Viene semplificata la disciplina dei materiali di riporto di cui al D.L. 2/2012, convertito con modificazioni dalla L. 28/2012 (Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale). Le nuove disposizioni chiariscono la definizione delle matrici materiali di riporto, specificandone la composizione, e prevede inoltre che le stesse siano soggette a test di cessione affinché possano essere considerate come sottoprodotti o rimosse dal luogo di scavo.

4) Semplificazioni per i campeggi

Per risolvere alcune questioni interpretative spesso causa di ostacolo ad attività turistiche all’aperto, viene chiarita la portata di alcune norme concernenti l’attività di posizionamento di allestimenti mobili di pernottamento e relativi accessori, temporaneamente ancorati al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto per la sosta ed il soggiorno. In particolare, facendo riferimento a normative di settore contenute in diverse leggi regionali, con le nuove norme i campeggi non necessitano di permesso a costruire, laddove detto posizionamento sia effettuato in conformità alle leggi regionali applicabili ed al progetto già autorizzato con il rilascio del permesso a costruire per le medesime strutture ricettive.

5) Interventi di adeguamento del sistema dei rifiuti nella Regione Campania

Si predispone uno strumento per l’accelerazione delle procedure di competenza degli Enti locali per la realizzazione e l’avvio della gestione degli impianti di gestione dei rifiuti nella Regione Campania, già previsti dalla normativa e dalla pianificazione vigente ma non ancora realizzati. Tale accelerazione è dettata anche dall’esigenza di evitare una possibile condanna dell’Italia nella procedura di infrazione 2007/2195, che si preventiva nell’ordine di 8 milioni di euro giornalieri, oltre alla perdita di un ingente finanziamento comunitario stanziato per la problematica dei rifiuti nella Regione Campania. A tali fini, è stato previsto il ricorso alla nomina di commissari nominati dal Ministro dell’Ambiente che effettuino gli interventi necessari in caso di inadempienza degli enti competenti in via ordinaria, al pari di quanto già previsto nella Legge di Stabilità 2013 con riguardo al Commissario per le emergenze rifiuti urbani in Provincia di Roma.

ISTRUZIONE, UNIVERSITà, RICERCA

1) Sblocco del turn over al 50% per Università ed enti di ricerca dal 2014

Si ampliano le facoltà di assumere delle università e degli enti di ricerca per l’anno 2014, elevando dal 20% al 50% il limite di spesa consentito rispetto alle cessazioni dell’anno precedente (turn over). Le singole università potranno quindi assumere nel rispetto delle specifiche disposizioni sui limiti di spesa per il personale e per l’indebitamento senza superare,  a livello di sistema, il 50% della spesa  rispetto alle cessazioni. Con questo provvedimento si liberano posti per 1.500 ordinari e 1.500 nuovi ricercatori in “tenure track” sul Ffo nel 2014. Spesa prevista: 25 milioni nel 2014; 49,8 nel 2015.

2) Borse di mobilità per studenti capaci e meritevoli

Cinque milioni per il 2013 e per il 2014, 7 milioni per il 2015 da iscrivere sul Fondo di finanziamento ordinario delle università per l’erogazione di “borse per la mobilità” a favore di studenti che, avendo conseguito risultati scolastici eccellenti, intendano iscriversi per l’anno accademico 2013-2014 a corsi di laurea in regioni diverse da quella di residenza. Le risorse saranno suddivise tra le regioni con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Le borse saranno attribuite sulla base di una graduatoria adottata da ciascuna Regione per le università site nel proprio territorio.

3) Rendere più flessibile il sistema di finanziamento delle università e semplificare le procedure di attribuzione delle risorse

Per questo si unificano in unico fondo le risorse attualmente destinate al finanziamento ordinario delle università (FFO) alla programmazione triennale del sistema, ai dottorati, e agli assegni di ricerca. Nello stesso provvedimento si decide di sottoporre all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) la valutazione dei servizi delle università e degli enti di ricerca per semplificare il sistema di valutazione attualmente in vigore.

4) Interventi straordinari a favore della ricerca

Il Ministero favorirà interventi diretti al sostegno e allo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale e di ricerca industriale, mediante la concessione di contributi alla spesa  nel limite del 50% della quota relativa alla contribuzione a fondo perduto disponibili sul Fondo per la ricerca applicata (FAR). Si tratta di utilizzare il fondo rotativo, che si alimenta con i rientri del credito agevolato, che contiene anche risorse da destinare a contributi a fondo perduto. Gli interventi da finanziare riguardano principalmente lo sviluppo di start up innovative e di spin off universitari, la valorizzazione di progetti di social innovation per giovani con meno di 30 anni, il potenziamento del rapporto tra il mondo della ricerca pubblica e le imprese, il potenziamento infrastrutturale delle università e degli enti pubblici di ricerca.

SEMPLIFICAZIONE PER LA CITTADINANZA

Semplificazione delle procedure di riconoscimento della cittadinanza del figlio nato in Italia da genitori stranieri al compimento della maggiore età – nei casi previsti dalla legge – in modo da evitare che disfunzioni di natura amministrativa o inadempienze da parte di genitori o di ufficiale di Stato Civile possano impedire il conseguimento della cittadinanza stessa.

GIUSTIZIA CIVILE

Lo stato della giustizia civile costituisce, senza dubbio, uno dei fattori esogeni di svantaggio competitivo per la società italiana, in particolare per chi produce e lavora.  Siamo al 158° posto nel mondo nell’indice di efficienza di recupero del credito a causa dei tempi lunghi e 1.210 giorni è la durata media dei procedimenti civili per il recupero crediti. Allarmante è, inoltre, il numero di condanne riportate dallo Stato per violazione del termine della ragionevole durata dei processi.

Cosa cambia
Per far fronte a queste criticità il decreto contiene una serie di misure volte a:

1. Incidere sui tempi della giustizia civile e migliorarne l’efficienza.

A tal fine si prevede:

  • Il ripristino – per diminuire il numero dei procedimenti giudiziari in entrata – della mediazione obbligatoria per numerose tipologie di cause, con l’esclusione (richiesta dall’avvocatura) delle controversie per danni da circolazione stradale, il netto contenimento dei costi per la mediazione e l’adeguato coinvolgimento della classe forense;
  • l’istituzione di stage di formazione presso gli uffici giudiziari dei tribunali. I giovani laureati in Giurisprudenza più meritevoli (valutati in funzione della media degli esami fondamentali e dalla media di laurea) potranno completare la predetta formazione presso i predetti uffici giudiziari, che si potranno avvalere del loro qualificato contributo;
  • l’istituzione di un contingente di 400 giudici non togati per lo smaltimento del contenzioso pendente presso le Corti di Appello;
  • l’istituzione della figura di assistentedi studio presso la Corte di cassazione: 30 magistrati ordinari già in ruolo potranno essere assegnati dal CSM alle sezioni civili della Corte di Cassazione, per conseguire un aumento della produttività del settore, contrastando l’attuale tendenza ad un aumento delle pendenze (nel 2012 sono risultati quasi 100.000 processi pendenti).
  • la possibilità – nell’ambito dei processi di divisione di beni in comproprietà (notoriamente lunghi) – di attribuire la delega a un notaio nominato dal giudice delle operazioni di divisione, quando ci sia accordo tra i comproprietari sulla necessità di divisione del bene.

2.  Contribuire a ricostituire un ambiente d’impresa accogliente per gli investitori nazionali e internazionali fondato sulla certezza del credito.

A tal fine si prevede:

  • La concentrazione esclusiva presso i Tribunali e le Corti di appello di Milano, Roma e Napoli delle cause che coinvolgono gli investitori esteri (senza sedi stabili in Italia) con lo scopo di garantire una maggiore prevedibilità delle decisioni e ridotti costi logicistici. 
  • La revisione del cosiddetto concordato in bianco. Lo strumento è stato introdotto nel 2012 per consentire all’impresa in crisi  di evitare il fallimento e di salvare il patrimonio dalle aggressioni dei creditori con la massima tempestività (depositando cioè al tribunale una domanda non accompagnata dalla proposta relativa alle somme che si intendono pagare ai creditori). Per impedire condotte abusive di questo strumento (cioè domande dirette soltanto a rinviare il momento del fallimento, quando lo stesso non è evitabile) emerse dai primi rilievi statistici, si dispone che l’impresa non potrà più limitarsi alla semplice domanda iniziale in bianco, ma dovrà depositare, a fini di verifica, l’elenco dei suoi creditori (e quindi anche dei suoi debiti). Il Tribunale potrà, inoltre, nominare un commissario giudiziale, che controllerà se l’impresa in crisi si sta effettivamente attivando per predisporre una compiuta proposta di pagamento ai creditori. In presenza di atti in frode ai creditori, il Tribunale potrà chiudere la procedura;
  • nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la previsione che il giudice quando è presentata opposizione a decreto ingiuntivo debba fissare la prima udienza non oltre 30 giorni e, in quella sede, decidere sulla provvisoria esecuzione.

Le aspettative

Per effetto delle misure introdotte ci si attende, nei prossimi 5 ANNI,  un consistente abbattimento del contenzioso civile, nonché un incremento dei procedimenti definiti. In particolare:

  • TRIBUNALI             Definiti  in 5 anni: +  675.000
  • APPELLO               Definiti  in 5 anni: +  262.500
  • CASSAZIONE         Definiti   in 5 anni: + 20.000

IMPATTO TOTALE IN 5 ANNI

  • Maggiori definiti:  +  957.500

  • Minori sopravvenienze: – 200.000

  • Minori pendenze complessive: 1.157.000

Il ministro Carrozza chiama la preside vicaria della scuola “Pappalardo” di Vittoria

Il ministro Carrozza chiama la preside vicaria della scuola “Pappalardo” di Vittoria
Il Miur invierà una squadra di psicologi

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza ha chiamato la preside vicaria dell’Istituto comprensivo “Francesco Pappalardo” di Vittoria (Ragusa) Giovannella Mallia e il sindaco della città Giuseppe Nicosia per esprimere loro la sua partecipazione e il cordoglio per la tragedia accaduta.

Alla professoressa Mallia in particolare, il Ministro ha voluto testimoniare la sua vicinanza e le ha annunciato l’invio di una squadra di psicologi a sostegno dei ragazzi e degli insegnanti, in seguito al tragico omicidio di Giovanna Nobile.

Napolitano firma il decreto di cittadinanza per Cristian Ramos

Il diciottenne con Sindrome di Down, dopo essersi visto negare la cittadinanza perché giudicato incapace di prestare giuramento, ha ricevuto oggi il decreto. La madre: “Siamo felicissimi. Speriamo che facciano una legge che dia questo diritto a tutti”

Cristian Ramos sarà italiano. Il diciottenne con sindrome di Down, figlio di una madre colombiana, cui era stata negata la cittadinanza perché giudicato incapace di prestare il necessario giuramento per completare l’iter burocratico per diventare italiano a tutti gli effetti, si è visto recapitare oggi il decreto di cittadinanza con la firma del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A darne notizia è l’Associazione italiana persone down (Aipd), che ha supportato Cristian e la famiglia per tutto l’iter. Il giuramento avverrà a Roma il prossimo 19 giugno, all’anagrafe di via Petroselli n. 50 alle ore 9.

Si conclude così l’odissea di Cristian. “Siamo felicissimi, finalmente si conclude questo lungo percorso di riconoscimento dei diritti di mio figlio e, speriamo, per tutte le persone con sindrome di Down – ha raccontato commossa la madre, Gloria Ramos – ora speriamo che facciano una legge che dia questo diritto a tutti”. Soddisfatto l’operatore che ha seguito la vicenda. “Dopo aver supportato in ogni modo possibile questa sacrosanta battaglia – ha aggiunto Andrea Sinno, operatore di Telefono D, linea dell’Aipd – ci uniamo alla felicità di Cristian e di mamma Gloria, sperando che il buon esito della vicenda serva a richiamare l’attenzione sulla necessità delle modifiche alla normativa in tema di acquisizione della cittadinanza (L. 91/92) nelle parti in contrasto con quanto disposto dall’art. 18 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con L. 18/09”.

ACCORDO SULLA RAPPRESENTATIVITA’ SINDACALE NEL PRIVATO

F.I.S.A.L. SCUOLA
ACCORDO SULLA RAPPRESENTATIVITA’ SINDACALE NEL PRIVATO

In questi giorni, dopo l’accoro sottoscritto tra CGIL CISL UIL e Confindustria nella serata del 31
maggio 2013, relativo alle modalità con cui misurare la rappresentanza delle organizzazioni
sindacali, e le regole con cui validare e rendere esigibili i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro
(CCNL), intendendo, con ciò, dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 in materia di
rappresentanza e rappresentatività per la stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro,
fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con gli
enti interessati.
E ovvio , commenta il segretario Generale della F.I.S.A.L SCUOLA Prof. Raffaele Di Lecce, che
la determinazione del peso di ogni organizzazione sindacale, determinerà la possibilità di sedere
ai tavoli dei rinnovi contrattuali. I parametri entro i quali si è definito l’accordo sono le deleghe
sindacali (trattenuta operata dal datore di lavoro su esplicito mandato del lavoratore) comunicate dal
datore di lavoro all’INPS e certificate dall’Istituto medesimo;
I voti raccolti da ogni singola organizzazione sindacale nell’elezione delle Rappresentanze Sindacali
Unitarie (RSU) in carica (validità 36 mesi)Il numero degli iscritti e il voto per le RSU peseranno
ognuna per il 50% (così come anche previsto nel decreto legislativo 165/01 per il pubblico
impiego)Questi due dati, iscritti e voto, verranno comunicati ad un ente esterno certificatore (es:
CNEL) che procederà, per ogni CCNL, a determinare il calcolo della rappresentanza di ogni
organizzazione sindacale. Le RSU saranno elette con voto proporzionale ai voti ottenuti, superando
così l’1/3 destinato alle Organizzazioni Sindacali firmatarie di CCNL, e vi è l’impegno a rinnovare
quelle scadute nei successivi sei mesi.
Apprendiamo, poi, da alcune dichiarazioni apparse su un quotidiano nazionale, da parte di una
O.S. autonoma, nel voler ricorda a tutti noi , che nel nostro Paese, non esiste una “legge sindacale
che determini la reale rappresentatività nel settore privato. E ciò è vero! Commenta il Prof.
Raffaele Di Lecce della F.I.S.A.L. SCUOLA, ma è altrettanto vero che nell’ambito del settore
privato, nessuna organizzazione sindacale fino ad oggi ha incoraggiato l’approvazione di una
legge sindacale che misurasse la reale ed effettiva rappresentatività, con dati accertati, questa è
la verità. Secondo alcuni Giuristi, la nozione è emersa in un periodo di unità sindacale per
privilegiare i contratti stipulati insieme da CGIL-CISL-UIL rispetto ad altri. La giurisprudenza di
merito (Pretori e Tribunali) e di legittimità (Corte di Cassazione) aveva, sotto la variegata spinta
delle diverse aggregazioni nate nel mondo del lavoro a partire dalla fine degli anni settanta intorno
alla “rottura del monopolio della rappresentanza sindacale”, enucleato nel tempo alcuni criteri per
individuare quali fossero da considerare le confederazioni sindacali dotate del requisito della
maggiore rappresentatività sul piano nazionale.
Tali criteri venivano rintracciati nel numero degli aderenti, nella diffusione a livello territoriale,
nella diffusione intercategoriale, nella capacità di autotutela (e cioè di promuovere iniziative di lotta
e di partecipare alla contrattazione collettiva). I criteri ritenuti più probanti dalla giurisprudenza
largamente prevalente erano quelli della diffusione territoriale e categoriale.
Il protocollo sottoscritto tra CGIL CISL UIL e Confindustria vale solo per chi lo ha firmato, per
estendere il vincolo a tutti occorrerebbe la tanta invocata Legge. Ebbene ci auguriamo che
finalmente tra le tante riforme invocate possa esserci una legge nel settore privato capace,
effettivamente di regolamentare, indicare, con procedure chiare, trasparenti, la reale
rappresentatività nel settore privato. Altrimenti, dire chi è più rappresentativo, in assenza di una
legge sindacale, ci lascia veramente esterrefatti. Ma siamo convinti che questa esigenza sia
avvertita, condivisa da tutti? Conclude Di Lecce.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 139

Gazzetta Ufficiale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 febbraio 2013, n. 67


Regolamento di organizzazione del Ministero dell’economia e delle
finanze, a norma degli articoli 2, comma 10-ter, e 23-quinquies, del
decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. (13G00110)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 giugno 2013


Differimento, per l’anno 2013, dei termini di effettuazione dei
versamenti dovuti dai soggetti che esercitano attivita’ economiche
per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. (13A05268)

 

 

Pag. 31

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 5 giugno 2013


Accertamento del tasso d’interesse semestrale dei certificati di
credito del Tesoro 1° dicembre 2007/2014, relativamente alle cedole
con decorrenza 1° giugno 2013 e scadenza 1° dicembre 2013. (13A05140)

 

 

Pag. 32

 

 

 


DECRETO 6 giugno 2013


Modalita’ relative alle deduzioni delle erogazioni liberali di cui
all’articolo 24 della legge 30 luglio 2012, n. 127, effettuate a
favore dell’Ente patrimoniale della Chiesa di Gesu’ Cristo dei Santi
degli ultimi giorni. (13A05217)

 

 

Pag. 32

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA DELLE ENTRATE

 


DETERMINA 5 giugno 2013


Accertamento del periodo di mancato/irregolare funzionamento del
Servizio di pubblicita’ immobiliare e catasto dell’Ufficio
provinciale di Rieti – Territorio. (13A05138)

 

 

Pag. 33

 

 

AUTORITA’ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

 


DECRETO 23 aprile 2013


Approvazione del conto finanziario. (Decreto n. 3/2013). (13A04981)

 

 

Pag. 34

 

 

ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI

 


PROVVEDIMENTO 4 giugno 2013


Modifiche ai regolamenti 2 gennaio 2008, n. 10, 18 febbraio 2008, n.
14, 4 agosto 2008, n. 26 e 10 marzo 2010, n. 33. (Provvedimento n.
5). (13A05136)

 

 

Pag. 56

 

 

 


PROVVEDIMENTO 4 giugno 2013


Modifiche alla tabella allegata al regolamento n. 2 del 9 maggio
2006. (Provvedimento n. 6). (13A05137)

 

 

Pag. 57

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Comunicazione della liquidazione della societa’ di Gibilterra De Vert
Insurance Company Limited operante in Italia in regime di libera
prestazione di servizi. (13A05139)

 

 

Pag. 82

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Avviso relativo alla pubblicazione sul sito istituzionale di decreti
con i quali si ripartiscono, fra le regioni, le risorse assegnate per
le annualita’ 2010, 2011 e 2012. (13A05141)

 

 

Pag. 82