L’altra metà del cielo

L’altra metà del cielo

di Ariella Bertossi

Leggo sempre con piacere gli editoriali di Gramellini su “La stampa” e quello dello scorso 10 aprile rifletteva sui passi avanti compiuti dalle donne anche in capo alla politica. Alla luce della recente sentenza di incostituzionalità della legge di divieto di fecondazione eterologa, concludeva dicendo

“Ecco, considerando tutto questo e molto altro ancora, noi maschi siamo chiamati a compiere un gesto coraggioso e al tempo stesso indifferibile, pena la nostra rapida estinzione per sopraggiunta inutilità. Cambiare sesso (interiormente, s’intende).”

Da donna non posso che sorridere e convenire con il simpatico Gramellini, ma traslando il concetto al mondo della scuola il sorriso spesso mi si spegne sulle labbra. In questo teatro gli attori principali infatti sono perlopiù donne, ma uno spettacolo di sole donne, quasi un opposto alla tragedia greca, difficilmente può stare in piedi.

Bisognerebbe domandarsi come mai questo mestiere continui ad essere prerogativa femminile e, a fronte di tutte le richieste di pari opportunità e in periodo di grave carenza occupativa, gli uomini non rivendichino invece quote azzurre per criteri preferenziali di assunzione.

Pressoché nulli alla scuola dell’infanzia (0,7%), i maestri sono il 4,6% contro il 95,4% alla primaria, in Italia un record mondiale. Infatti le donne maestre sono l’81,2% in Francia, l’82,9 in Germania, l’81,5% in Gran Bretagna, il 62,2% in Grecia, il 69% in Spagna, 80,8 in Svezia, il 75,5% in Finlandia, l’88,6% negli USA, il 65% in Giappone. Nei paesi del terzo mondo e in quelli definiti emergenti (Cina, India, Brasile) invece ci sono più maestri maschi che maestre donne, come da noi fino alla fine degli anni ’50.

La percentuale maschile aumenta con il crescere dell’ordine di scuola, fino a ribaltarsi alle università, dove le docenti universitarie si attestano nel 2011 in percentuali intorno al 35%. Il tutto accade nonostante sia già stato evidenziato ed analizzato esaurientemente (Istat, 2011) che le donne che conseguono i diversi titoli di studio (diploma, laurea e dottorato di ricerca) sono di più dei propri colleghi maschi (58% sono le laureate e 52 % le dottoresse di ricerca) e raggiungono votazioni migliori.

 

 

Al convegno donna del 7 marzo scorso Cristina Messa, rettore Università Bicocca di Milano ha affermato:
“La scienza e la tecnologia sono settori maschili. Provo imbarazzo alle riunioni quando sono l’unica donna. L’istruzione è paritaria, non è così per il mondo del lavoro”. Parole che trovano una conferma nei dati forniti da Mary Merva della John Cabot University: in Italia le docenti ordinarie nelle Università sono solo il 18 per cento”.
In un articolo su Repubblica si sosteneva che questa diminuzione degli uomini nelle professioni legate all’insegnamento è direttamente proporzionale alla diminuzione del prestigio sociale della figura dell’insegnante.
Stipendi da fame, mancata progressione di carriera, posizione bassa nella scala sociale, sembrano far scappare gli uomini da questa professione, per farli ricomparire appunto poi come professori ordinari-associati nelle Università insieme a prestigio e stipendio alto.
In passato il maestro era maschio perché la donna era casalinga, ora però, in un mondo che riconosce anche agli uomini la maternità, è ancora giusto e comprensibile questo mantenimento matriarcale della professione?

In realtà sono gli uomini stessi a non voler accedere a tale occupazione, che se per una donna socialmente può essere compresa, per un uomo soprattutto in Italia viene visto come riduttiva. L’analisi di Repubblica diceva infatti che le donne hanno aspettative lavorative più basse rispetto agli uomini e che le professioni considerate femminili hanno un minor prestigio sociale. La professione inoltre viene considerata ancora solo all’interno delle ore di insegnamento, lasciando quindi sufficiente il tempo libero ad una donna per occuparsi della casa e dei figli.

Ma perché la pari opportunità anche tra il corpo docente potrebbe essere utile?

La pratica didattica delle classi eterogenee inserita intorno agli anni ’60 aveva alla base il fondamento che la collaborazione e la promiscuità tra i sessi fosse da incentivare in una società emancipante che voleva maggiore partecipazione da parte del sesso femminile e soprattutto che vedeva nella scuola il mezzo per promuovere il dialogo tra maschi e femmine. Sebbene negli anni ’90 in alcuni Laender della Germania si sia ritornati indietro rispetto a tali scelte, sostenendo che le classi miste inibivano la formazione scientifica delle ragazze, oggi tutti conveniamo che ragazze e ragazzi debbano essere educati a vivere e crescere insieme, così come avviene poi nella realtà. Il tutto però viene proposto da un corpo docente fortemente femminilizzato, quindi un po’ con un controsenso alla fonte.

Credo siamo tutti d’accordo che entrambe le figure, docenti maschi e femmine, possano contribuire alla formazione dei ragazzi. Gli stili comunicativi, le modalità di approccio, la tonalità di voce e in generale i modi di pensare sono diversi nei due sessi: orientando la classe insegnante solo in una dimensione priviamo i nostri alunni di una parte importante, la metà che manca.

In ogni ambiente di lavoro la parità tra i sessi è una fonte di arricchimento e, per arrivare a tale obiettivo, forse sarebbe bene che si cominciasse una strategia di maschilizzazione della scuola.

Perché nella politica la parità entra per legge e nella scuola invece tale tipo di trattamento non viene contemplato?

C’è da cambiare mentalità e forse da ridare dignità ad una professione che deve essere riabilitata e in questo il sesso forte potrà dare una mano. Quando la scuola sarà di nuovo credibile e professionalizzante, gli uomini vi torneranno e finalmente la formazione umana dei nostri ragazzi potrà essere più equilibrata. Altrimenti, parafrasando Gramellini, non ci sarà altra soluzione: saranno le donne a dover cambiare sesso!

Scuola, graduatorie dei supplenti nel caos: sistema informatico del ministero in tilt

da Repubblica.it

Scuola, graduatorie dei supplenti nel caos: sistema informatico del ministero in tilt

La piattaforma telematica sta dando gravissimi problemi agli oltre 177 mila inseriti negli elenchi provinciali ad esaurimento che entro il 10 maggio devono aggiornare punteggi e titoli. Rischiano di perdere il lavoro per tre anni

di SALVO INTRAVAIA

Una manifestazione di precari della scuola Aggiornamento delle graduatorie dei supplenti in alto mare. Da qualche giorno, gli oltre 177mila supplenti “storici” inclusi nelle graduatorie provinciali ad esaurimento stanno tentando di aggiornare punteggi e titoli acquisiti nel biennio precedente, ma il sistema informativo del ministero è in tilt. Le domande, esclusivamente online, vanno inoltrate entro il 10 maggio ma durante la compilazione dei format online i docenti incontrano mille difficoltà. La più preoccupante è quella che non consente alle migliaia di precari della scuola il cui futuro dipende da queste domande di inoltrare l’istanza dopo avere debitamente compilato i moduli elettronici.

Una circostanza che getta nel panico i supplenti. Perché per un titolo non inserito o un punteggio non aggiornato si può perdere una supplenza e soprattutto lo stipendio per tre anni ed essere scavalcati da decine di concorrenti. Perché le nuove graduatorie varranno per il triennio 2014/2016. Ma non solo. Si può anche perdere la chance che i supplenti aspettano da una vita: l’immissione in ruolo dalle graduatorie dei precari dalle quali vengono reclutati metà degli assunti. L’altra metà dei posti è appannaggio dei vincitori degli ultimi concorsi a cattedra. Già durante la prima giornata, quella dello scorso 14 aprile, erano iniziati i problemi.

“Non è possibile dover fare i conti ogni momento col malfunzionamento del sistema che dovrebbe gestire attraverso istanze on line una procedura delicata come il rinnovo delle graduatorie ad esaurimento”, tuona Francesco Scrima della Cisl scuola. “Non si contano ormai più le segnalazioni di anomalie che incontra chi affronta l’avventura della compilazione della sua domanda tramite computer. Si va da errata attribuzione dei punteggi a evidenti incongruenze nel calcolo dei servizi, a inesattezze nella acquisizione delle dichiarazioni relative a titoli, requisiti, preferenze. Peraltro, il pdf riassuntivo da stampare a conclusione della procedura contiene dati in molti casi non corrispondenti a quanto si è digitato”. Insomma, un disastro.

“Oltre a numerose interruzioni del collegamento – spiegano dalla Flc Cgil – l’applicazione presentava una serie di anomalie, come quella che in caso di trasferimento della domanda era possibile selezionare solo la regione e non la provincia”. Una situazione che ha indotto migliaia di precari di lunga data a prendere d’assalto le linee telefoniche dei sindacati per segnalare le disfunzioni. La Gilda degli insegnanti parla di “domande online nel caos” e chiede al ministero di prorogare la data di scadenza. “I problemi tecnici sorti con la piattaforma telematica – spiega il sindacato – stanno rallentando, e in molti casi addirittura impedendo, la compilazione e l’invio delle domande”.

“Il periodo previsto per l’inoltro delle istanze, inoltre, risulta troppo breve – continuano dalla Gilda – perché tra il 10 aprile e il 10 maggio ci sono numerose festività. Se il Miur non dovesse risolvere le difficoltà tecniche in tempi rapidi – conclude la Gilda – chiediamo la possibilità di inoltrare le domande anche in forma cartacea”. Giovedì scorso il capo dipartimento di viale Trastevere, durante un incontro con i sindacati, si è impegnato a fare correggere le anomalie. E pare che il 22 aprile prossimo il sistema dovrebbe ritornare a funzionare correttamente. Intanto il ministero ha messo in linea una serie di Faq che chiariscono come compilare le domande.

Permessi per le visite mediche, ancora nessuna risposta dal governo

da ItaliaOggi

Permessi per le visite mediche, ancora nessuna risposta dal governo

E intanto gli interessati affilano le armi per il contenzioso

Franco Bastianini

Finita la tregua pasquale, minaccia di riesplodere ancora con più virulenza la polemica in merito alle nebulose disposizioni in materia di assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici contenute nella circolare del dipartimento della funzione pubblica del 17 febbraio 2014 a firma dell’allora ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D’Elia (si veda tra l’altro ItaliaOggi di martedì scorso). Una circolare che doveva avere l’obiettivo di assicurare l’interpretazione omogenea delle nuove disposizioni in materia di assenze per malattia dei pubblici dipendenti introdotte dall’articolo 4, comma 16 bis, del decreto legge 101/2013 entrato in vigore il 31 ottobre 2013, e contrastare il fenomeno dell’assenteismo nelle amministrazioni. E che rischia, invece, di favorirlo introducendo, nell’ipotesi di permessi, nuove formalità per giustificare di averli utilizzati per lo scopo per il quale erano stati chiesti al dirigente scolastico. É infatti richiesta una attestazione di presenza che deve essere rilasciata dal medico o dalla struttura sanitaria anche privata che hanno svolto la visita o adempiuto la prestazione e trasmessa mediante posta elettronica al datore di lavoro.

Nell’attestazione di presenza deve inoltre risultare la qualifica e la sottoscrizione del soggetto che la redige, l’indicazione del medico e/o della struttura presso cui si è svolta la visita o la prestazione, il giorno, l’orario di entrata e di uscita del dipendente dalla struttura sanitaria erogante la prestazione. Poiché l’attestazione di presenza non è sostanzialmente un certificato di malattia non deve invece recare l’indicazione della diagnosi né del tipo di prestazione somministrata. Immediato è stato il concerto di reazioni negative da parte sia dei dirigenti scolastici sui quali dovrebbe ricadere l’onere di applicazione delle nuove disposizioni, che da parte del personale, ed in particolare di quello docente, per le conseguenze negative che una applicazione letterale delle nuove disposizione potrebbe avere sulla regolarità degli obblighi di servizio.

La domanda che il personale si è immediatamente posto è semplicissima: per l’espletamento delle visite mediche, delle terapie, delle prestazioni specialistiche o degli esami diagnostici deve obbligatoriamente chiedere un permesso o, previa presentazione di certificazione medica, un giorno di assenza per motivi di salute? Una domanda rimasta fino ad oggi senza una risposta. Una risposta chiara è auspicata anche dai sindacati che hanno chiesto il ritiro della circolare al ministro Marianna Madia.

Quanto alle motivazioni che sarebbero alla base della volontà del legislatore (contrastare il fenomeno dell’assenteismo), concretizzatasi appunto nell’articolo 4, comma 16 bis del decreto legge 101/2013, queste non possono interessare il personale della scuola che in materia di assenteismo per motivi di salute occupa uno degli ultimi posti nella graduatoria dei dipendenti pubblici.

80 euro a meno della metà dei prof. Altro che rinnovo del contratto

da ItaliaOggi

80 euro a meno della metà dei prof. Altro che rinnovo del contratto

Fuori chi guadagna 28 mila euro. i sindacati chiedono un vertice

di Alessandra Ricciardi

Il bonus maggiore, pari a 950 euro annui per il 2014, andrà a chi percepisce tra i 20 mila e i 24 mila e 500 euro lordi l’anno: a chi ne prende oltre 28 mila non andrà nulla. Fuori oltre metà dei docenti della scuola elementare, i due terzi degli insegnanti di medie e superiori, tutti i dirigenti e i direttori amministrativi.

Dentro tutti gli Ata. É l’impatto nella scuola del bonus fiscale, che dovrebbe andare a regime dal 2015, previsto dal decreto Irpef varato dal consiglio dei ministri venerdì scorso. Una corsa, quella fatta dal governo, per assicurare che già da maggio, come promesso dal premier Matteo Renzi, scattassero in busta paga i famosi 80 euro di aumento. «Una promessa mantenuta, a dispetto dei gufi», dice il premier. «Una rivoluzione», dice Renzi, che per avere effetti benefici sulla ripresa del mercato interno deve essere estesa agli incapienti, alle partite iva e soprattutto avere continuità nel tempo, ha aggiunto il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan.

Nella scuola la misura interesserà mezzo milione di dipendenti sui circa 950 mila totali.

A viale Trastevere c’era chi contava di riuscire a portare il tetto a 30 mila euro annui, così da sssicurare il beneficio a un platea più estesa. Alla fine non è stato così. E ora diventa più difficile dire, come pure sostenuto sia dal ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia che dal sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta, che «gli 80 euro equivalgono al rinnovo di un contratto pubblico».

TFA, II ciclo a rischio: per attivarlo bisogna sentire il CNPI che non c’è più

da Tecnica della Scuola

TFA, II ciclo a rischio: per attivarlo bisogna sentire il CNPI che non c’è più
di Alessandro Giuliani
A sostenerlo è il Consiglio di Stato, interpellato a seguito dei ricorsi presentati da candidati dirottati su atenei diversi da quelli richiesti. Però nel frattempo l’organismo scolastico super partes non è stato rinnovato: una bella “grana” per il Miur. I giudici di Palazzo Spada chiedono poi il coinvolgimento di Cnam, Mef e Funzione Pubblica. Giudizio ‘sospeso’ pure su PAS e rinnovo graduatorie d’Istituto.
Si fa sempre più tortuoso il percorso che porta all’insegnamento. Mentre il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, continua a tranquillizzare i candidati al secondo ciclo di Tfa ordinario, dicendo loro che entro un periodo congruo verranno organizzate le selezioni per l’accesso ai corsi, e mentre gli abilitati del primo ciclo dei Tfa tornano a chiedere a gran voce di essere inseriti nelle GaE e maggior considerazione rispetto a chi conseguirà lo stesso titolo con i Pas, dal Consiglio di Stato arriva una bella doccia fredda: secondo i giudici di Palazzo Spada per avviarli sarebbe servito il parere del Cnpi e del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale. Come anche dei Ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica. Tutti passaggi che, evidentemente, il Dicastero dell’Istruzione non ha attuato e non ha intenzione di attuare. E che ora potrebbero creare più di un problema per l’attivazione della seconda tornata di corsi. Soprattutto perché, nel frattempo, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione è praticamente decaduto (anche se tecnicamente sarebbe più corretto dire non rinnovato).
La questione del loro mancato coinvolgimento era arrivata in mano ai giudici dopo che alcuni ricorrenti avevano fatto ricorso contro le modifiche ai requisiti richiesti dal Miur per l’accesso riservato prima dell’inizio dei corsi, ma soprattutto per permettere agli idonei del nuovo TFA di scegliere altri atenei (con posti liberi). E anche per l’iscrizione dei nuovi abilitati in terza fascia d’istituto, nelle more dell’aggiornamento.
“L’Anief – ha commentato il sindacato autonomo coinvolto nella vicenda – lo aveva denunciato fin dall’inizio: il mancato rinnovo del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione non è soltanto un elemento formale, ma sostanziale prevista dalla norma primaria, ragion per cui senza di esso non si può attivare una modifica al Regolamento su cui lo stesso organo si è espresso. A questo punto – conclude l’Anief – il Governo farebbe bene a rinnovare subito le elezioni o a rinnovare i suoi membri come nel caso del Cnam, nonché a sollecitare il parere del Ministero dell’Economia e della Funzione pubblica perché migliaia di giovani laureati in un Paese che ha il 60% del suo personale over 50 aspettano”.
Ma i dubbi espressi dal Consiglio di Stato non riguardano solo il TFA: coinvolgono anche i PAS, perlatro già avviati, e il prossimo rinnovo delle graduatorie d’Istituto. In quest’ultimo caso, i giudici avrebbero dovuto esprimersi a proposito della possibilità (derivante dalla modifica al D.M. 81 del 25 marzo scorso) di far inserire anche coloro che hanno conseguito il titolo dopo il 19 luglio del 2013. Sempre per la mancanza degli organismi suddetti, oltre che del MEF e della Funzione Pubblica, il CdS ha sospeso il parere.

Tablet diavolo o acqua santa

TABLET DIAVOLO O ACQUA SANTA

di Umberto Tenuta

I Tablet in sé non sono importanti, importante è come vengono utilizzati!

 

Le tue dita possono essere utilizzate per accecare la tua amica o per accarezzarle il viso.

I tuoi piedi possono essere utilizzati per tirare calci agli amici o per andare incontro al tuo nemico ed abbracciarlo.

I tuoi occhi possano essere utilizzati per fulminare chi vorrebbe avvicinarsi a te o per rivolgergli l’invito a fare presto.

La tua spada può essere utilizzata per ferire i cuori o per difenderli dai malintenzionati.

Le tue parole possono essere utilizzate per bestemmiare o per recitare il Pater.

Tutto ha un doppio senso!

Quello che occorre è riconosce il verso giusto.

Così, il Tablet.

Hanno ragione i detrattori che scrupolosamente ne elencano i pericoli!

Hanno ragione i sostenitori che ne elencano le virtù!

I Tablet.

Utili, sempre!

Dannosi, sempre!

È un’arma a doppio taglio, come tutte le armi che l’uomo nel corso dei millenni ha inventato.

Come la conoscenza.

Del Male.

Del Bene.

Orsù, dunque, facciamo la pace!

La Pace sia con Voi, Fratelli in Cristo.

Il Tablet è un destino.

E, come ogni destino, lo si può sfidare, ma non lo si può ignorare.

È venuto il momento di fare i conti con il Tablet!

Le case sono allagate.

Non potete prosciugarle.

Potete incanalare l’acqua verso i vostri giardini, verso i vostri giardini di gigli e di rose.

Suvvia, facciamo la pace!

E tu, Tablet, dacci una mano, dacci una mano.

Noi ti daremo la nostra.

E in pace saremo, tu e noi.

Il Tablet!

Strumento di morte, per chi lo usa per ferire, per uccidere, per ammazzare, per fare la guerra.

Strumento di pace per i popoli affamati, per i popoli assetati.

Utilizziamo il tablet nelle case dei bambini appena nati.

Non per sostituire le campanelle dorate ma per farle sentire meglio.

Non per sostituire i colori, i suoni, le voci dalla natura, ma per tenerli sempre vicini, anche per sostituire le ninne nanne delle mammine quando si addormentano.

Oibò, quanto sciocchi tutti noi siamo!

Quanto tempo l’uomo ha impiegato per riprodurre il canto delle allodole, lo stormir delle foglie, il silenzio degli abissi!

Arpe, viole, violini, mandolini.

78 giri, 33 giri, nastri, CDROM, DVD, Files, Tablet.

Con il Tablet ascolti Mozart e Beethoven.

Le argille, i geroglifici delle piramidi, la colonna Traiano, i papiri, le cartapecore, Manuzio, la Linotype , il cinema, la TV, il PC, il Tablet.

È un punto d’arrivo, il Tablet.

In esso tutto si racchiude.

Solo per il momento.

Poi sarà superato.

Cogliamo l’attimo fuggente!

Lo dico a voi, Maestre.

Lo dico a voi, Maestri.

Facciamo buon uso del Tablet!

Per il momento, solo per questo momento.

I vostri studenti ne saranno contenti.

Poi verranno altri strumenti, per i vostri studenti.

Ma l’importante sempre sarà come verranno utilizzati.

Gli strumenti creati dall’uomo saranno sempre il Diavolo o l’Acqua Santa.

Nota 22 aprile 2014, Prot.n. MPIAOODGRUREG.UFF./ 5181

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali
Uff. IV

A tutti gli Uffici Centrali e Periferici
del Ministero
LORO SEDI

Oggetto: Decreto Legge n. 101 del 31 agosto 2013, convertito in legge n. 125 del 30 ottobre 2013 – “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” – art. 4 comma 16 bis – assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici.

Con circolare n. 2 del 17 febbraio 2014, registrata alla Corte dei Conti il 19 marzo, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha fornito indirizzi applicativi sull’art. 55 septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come novellato dall’art. 4, comma 16 bis, del decreto legge 101 del 31/8/2013, per quanto attiene alle assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici dei pubblici dipendenti.
Si trasmette pertanto la circolare in argomento, sottolineando in particolare quanto segue:

  1. per l’effettuazione di visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici, il personale non potrà usufruire, di regola, di assenze per malattia, dovendo invece fruire dei permessi per documentati motivi personali (art. 18 CCNL 16.5.1995) o di istituti contrattuali similari o alternativi (permessi brevi di cui all’art. 20 del CCNL 16.5.1995 o riposi compensativi di cui agli artt. 26 e 27 CCNI 16.5.2001, integrativo del CCNL 16.2.1999). In assenza di ulteriori specifiche indicazioni in merito, si ritiene che, nell’ipotesi in cui l’assenza si verifichi prima dell’entrata in servizio del dipendente, il computo della durata della medesima dovrà effettuarsi riferendosi all’orario di ingresso al lavoro in ciascun ufficio, fermo restando il principio di flessibilità in entrata.
  2. La giustificazione dell’assenza, nelle ipotesi in cui sia necessaria per poter usufruire dell’istituto richiesto (ad es. permessi per documentati motivi personali), deve avvenire mediante attestazione redatta dal medico o dal personale amministrativo della struttura pubblica o privata che ha erogato la prestazione (attestazione di presenza, v. p. 2 circolare Funzione Pubblica, cpv. 3 e 4). In alternativa, è possibile presentare dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà redatta, ai sensi del combinato disposto degli artt. 47 e 38 del DPR n. 445/2000, in conformità al modello inserito nella circolare ed allegato alla presente.
  3. Se le visite specialistiche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici sono concomitanti con una situazione di incapacità lavorativa del dipendente, troveranno applicazione le ordinarie regole sulla giustificazione dell’assenza per malattia. In tali casi, il medico (individuato ai sensi dell’art. 55 septies, comma 1, del d.lgs 165/01) redigerà pertanto la relativa attestazione di malattia, comunicandola all’amministrazione secondo le consuete modalità (cfr. Circolari nn. 1 e 2 DFP/DDI 2010). In assenza di ulteriori specifiche indicazioni sulla circolare, si ritiene che la situazione di “concomitanza” possa riferirsi tanto ai casi di accertamenti diagnostici tali da compromettere la capacità lavorativa del dipendente, quanto ai casi in cui il dipendente, già in situazione di incapacità lavorativa, debba essere sottoposto a visita (ad es. visita di controllo nel periodo di convalescenza successivo ad un intervento chirurgico). La circolare prevede invece espressamente le ipotesi in cui, a causa delle patologie sofferte, il dipendente debba sottoporsi periodicamente, anche per lunghi periodi, a terapie comportanti incapacità al lavoro. In tali casi, a fini di semplificazione, per poter usufruire dell’assenza per malattia si ritiene sufficiente anche un’unica certificazione del medico curante, redatta in forma cartacea, che attesti la necessità di trattamenti sanitari ricorrenti comportanti incapacità lavorativa, secondo cicli o un calendario stabilito dal medico. Tale certificazione, da presentare prima dell’inizio delle terapie, dovrà essere integrata, di volta in volta, dalle singole attestazioni di presenza dalle quali risulti l’effettuazione delle terapie per ciascuna giornata. In tali casi, l’attestazione di presenza – redatta secondo le modalità di cui al punto 2 – dovrà contenere anche l’indicazione che la prestazione è somministrata nell’ambito del ciclo o calendario di terapia prescritto dal medico curante.

Eventuali ulteriori chiarimenti interpretativi potranno essere richiesti al seguente indirizzo di posta elettronica: ufficio4dgru@istruzione.it.
Si ringrazia per la collaborazione.

f.to Il Capo Dipartimento
Dott.ssa Sabrina BONO

Allegati

  • Circolare 2 del 2014
  • Dichiarazione Sostitutiva

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 93

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 93 del 22-4-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 10 febbraio 2014


Certificazione del rispetto degli obiettivi del patto di stabilita’
interno degli enti locali, per l’anno 2013. (14A03168)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 26 marzo 2014


Determinazione dei compiti da delegare al Sottosegretario di Stato
on. Pier Paolo Baretta. (14A03263)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 26 marzo 2014


Determinazione dei compiti da delegare al Sottosegretario di Stato
on. dott. Enrico Zanetti. (14A03264)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO 26 marzo 2014


Determinazione dei compiti da delegare al Sottosegretario di Stato
on. avv. Giovanni Legnini. (14A03265)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 18 aprile 2014


Modifica delle autorizzazioni all’immissione in commercio dei
medicinali veterinari contenenti «enrofloxacina», da somministrare a
polli e/o tacchini con l’acqua di bevanda. (14A03290)

 

 

Pag. 12

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 31 marzo 2014


Nomina del vice commissario governativo della «Societa’ cooperativa
di vigilanza privata Terra di Lavoro», in Maddaloni. (14A03170)

 

 

Pag. 13

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «La Vittoria Service Societa’ Cooperativa», in
Castelvetro di Modena e nomina del commissario liquidatore.
(14A03174)

 

 

Pag. 13

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Argon Societa’ Cooperativa», in Rosarno e nomina
del commissario liquidatore. (14A03175)

 

 

Pag. 14

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Altura Societa’ Cooperativa», in Reggio Calabria
e nomina del commissario liquidatore. (14A03176)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DECRETO 3 aprile 2014


Apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina
del collegio commissariale della S.r.l. Costa Verde ai sensi del
decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39 e successive
modifiche ed integrazioni. (14A03138)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DECRETO 3 aprile 2014


Apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina
del collegio commissariale della S.r.l. Multicasa Uno ai sensi del
decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modifiche ed integrazioni. (14A03139)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO 3 aprile 2014


Apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina
del collegio commissariale della S.r.l. Torre Pizzo Investimenti ai
sensi del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modifiche ed integrazioni. (14A03140)

 

 

Pag. 17

 

 

 


DECRETO 3 aprile 2014


Apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina
del collegio commissariale della S.r.l. Vedette Viaggi ai sensi del
decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004 n. 39 e successive
modifiche ed integrazioni. (14A03141)

 

 

Pag. 18

 

 

 


DECRETO 3 aprile 2014


Autorizzazione al rilascio di certificazione CE alla Tec Eurolab
S.r.l., in Campogalliano, ad operare in qualita’ di Organismo
notificato per la certificazione CE, in attuazione della direttiva
97/23/CE, in materia di attrezzature a pressione. (14A03155)

 

 

Pag. 19

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DECRETO 17 aprile 2014


Rettifica della determinazione n. 212/2014 del 6 marzo 2014, di
riclassificazione in fascia C di taluni medicinali per uso umano.
(14A03288)

 

 

Pag. 21

 

 

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 8 novembre 2013


Fondo sanitario nazionale 2011 – Assegnazione alla regione Veneto
della quota accantonata sulle somme vincolate agli obiettivi
prioritari e di rilievo nazionale per il progetto interregionale
«Portale della trasparenza dei servizi per la salute». (Delibera n.
84/2013). (14A03172)

 

 

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DELIBERA 17 dicembre 2013


Rimodulazione della quota assegnata al settore agricolo Fondo
rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca
(Delibera CIPE n. 101/2010). (Delibera n. 98/2013). (14A03173)

 

 

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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


COMUNICATO


Approvazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento
presentati nell’ambito del Bando pubblico per l’attribuzione di
contributi economici in materia di riduzione e prevenzione della
produzione dei rifiuti, di raccolta differenziata e riciclaggio.
(14A03169)

 

 

Pag. 24

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 7 aprile
2014. (14A03258)

 

 

Pag. 24

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 8 aprile
2014. (14A03259)

 

 

Pag. 24

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 9 aprile
2014. (14A03260)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 10
aprile 2014. (14A03261)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 11
aprile 2014. (14A03262)

 

 

Pag. 26

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Avviso relativo alla pubblicazione del Ruolo di anzianita’, al 1º
gennaio 2014, del personale dell’amministrazione civile. (14A02981)

 

 

Pag. 26

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile sito
nel comune di Calvisano (14A03154)

 

 

Pag. 26

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso veterinario «Synulox»,
compresse appetibili da 50 mg (14A03153)

 

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo al provvedimento n. 852 del 21
novembre 2013 recante modifica all’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso veterinario ad azione immunologica
«Poulvac IB QX». (14A03161)

 

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo al provvedimento n. 896 del 3
dicembre 2013 relativa alla modifica dell’autorizzazione
all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario
«Folltropin 700 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile».
(14A03162)

 

 

Pag. 27

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Comunicato concernente la presa d’atto della delibera di ratifica
adottata dal Comitato dei delegati della Cassa nazionale di
previdenza ed assistenza dei ragionieri e periti commerciali in data
7 marzo 2014. (14A03197)

 

 

Pag. 27

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Proposta di riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta
«Patata Rossa di Colfiorito». (14A03289)

 

 

Pag. 27

 

 

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA

 


COMUNICATO


Scioglimento della «Il Lago Bianco Soc. Coop.», in Aymavilles.
(14A03171)

 

 

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Nota 22 aprile 2014, AOODPIT Prot. n. 1137

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
DIPARTIMENTO DELL’ISTRUZIONE

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Sede

OGGETTO: CPIA e Percorsi di istruzione di secondo livello – A.S. 2014/15

Con riferimemo alla nota Prot. N. AOODGPER 3516 dell’ 11.04.2014, si comunica che, con Circolare n. 36, del 10 aprile u.s., nota pro. N. 1001, si sono fomite istruzioni per l’attivazione dei Centri provinciali per gli adulti (CPIA) e per la determinazione delle dotazioni organiche dei percorsi di istruzione di primo e di secondo livello.
Nell’ultimo comma del paragrafo B.3 Percorsi di secondo livello, della citata circolare, è precisato:
“Al fine di assicurare agli alunni che nell’anno scolastico 2014/15 frequenteranno il quinto anno di corsi degli Indirizzi, Articolazioni e Opzioni degli Istituti Tecnici, Professionali e dei Licei Artistici e che, nel 2013/14, hanno frequentato corsi con i quadri orari del precedente ordinamento, è data la possibilità di mantenere, per il solo quinto anno, il quadro orario del precedente ordinamento con il relativo esame di stato.”
Nelle Istituzioni scolastiche nelle quali sono ancora inseriti al SIDI indirizzi del precedente ordinamento per i corsi serali e per le scuole carcerarie è necessario, dare la possibilità agli allievi che hanno frequentato effettivamente il quarto anno di corso con i quadri orari del precedente ordinamento, non adattati ai nuovi ordinamenti secondo le varie circolari, da ultimo la n. 1073 del 5.6.2012, di mantenere anche per il quinto anno, nel 2014/15, il quadro orario del quinto anno del precedente ordinamento.
Si invitano, pertanto, le SS.LL. a voler provvedere all’inserimento dei corrinpondenti indirizzi del nuovo ordinamento nell’anagrafe delle scuole mantenendo, quando richiesto, gli indirizzi del precedente ordinamento solo per le: quinte classi.
Si ricorda che i dati relativi all’organico dei percorsi di secondo livello (ex con:i serali), che non sono elaborati dal sistema informativo, devono essere comunicati, a livello di cattedre e ore residue, sulla base dei quadri orari relativi ai percorsi di secondo livello, ai relativi Ambiti territoriali provinciali che, dopo opportune verifiche e controlli, sulla base delle indicazioni dei Direttori generali regionali, provvederanno ad inserirli nel sistema informativo secondo le procedure previste per le ex maxisperimentazioni.
Si ritrasmmettono, nuovamente, i quadri orari del nuovo ordinamento dei percorsi di secondo livello comprensivi delle mod.ifiche apportate agli indirizzi che seguono, per i quali sono stati riscontrati errori materiali nei tabulati del precedente invio:
Tabella 2 – Ind. “Turismo”;
Tabella 3 – Ind. “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” – Art “Gestione Ambiente e Territorio”;
Tabella 5 – Ind. “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”- Art:” Enogastronomia”;
– Ind. “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”;
– Ind. “Servizi sociosanitari” – Art.”Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico”;
Tabella 7 – Ind. “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” – Op.ne “Risorse for.li e montane”;
Op.ne “Valorizzazione e Commercializzazione prodotti agricoli del territorio”.

Il Capo Dipartimento
Luciano Chiappetta

Quadri orari CPIA e Corsi secondo livello