Materna scuola paterna

MATERNA SCUOLA PATERNA SCUOLA SCUOLA DELL’AMORE DI ALIMENTARSI ALLE FONTI DELLA CULTURA di Umberto Tenuta

CANTO 269 Liberate i Carcerati, lasciateli andare alle BUONE SCUOLE DELL’AMORE, materno e paterno.

Comeniane SCHOLAE GREMII MATERNI.

Svuotate le Carceri scolastiche, i Penitenziari!

Ristrutturatele in SCUOLE DEL MATERNO AMORE.

Ove imparare è un bisogno urgente, un desiderio struggente, un amore grande.

L’amore di alimentarsi, di crescere, di divenire adulti, di farsi uomini.

 

Non più la pena di imparare!

Non più la condanna ad imparare.

Non più la costrizione ad imparare.

Ma la gioia di imparare.

CA’ ZOIOSA di Vittorino da Feltre[1].

La scuola non è più un penitenziario!

Niente pene, niente punizioni, niente costrizioni!

Ogni giovane, tutti i giovani apprendono perchè sono automotivati, sono mossi dal bisogno, dal desiderio di divenire grandi, cresciuti, adulti, nati alla condizione umana: uomini.

Avete voi mai visto un giovane che non ami divenire forte, capace, competente, esperto?

Avete voi mai visto un giovane che non mangi, che si rifiuti di mordere il pane, di bere l’acqua, sempre assetato?

Oggi, i giovani per le vie si spandono.

E mirano e sono ammirati.

E in cor s’allegrano.

Per essere oggetto di ammirazione, di sguardi furtivi alle loro bellezze anatomiche.

Ma li avete anche visti nei campi sportivi di calcio, di pallacanestro, di pallavolo?

Ma li avete visti come corrono, dopo la scuola, nelle palestre cittadine?

E nelle Scuole di danza?

E a Lezioni di violino?

Mica vanno per far contente le mamme!

Vanno, mossi dal desiderio di essere capaci, belli, meritevoli.

Mossi dal desiderio di affermarsi sullo scenario del mondo!

Anche alla MATERNA SCUOLA oggi vengono, lieti, giulivi, desiderosi, ansiosi di crescere in virtute e canoscenza.

E la Scuola, la MATERNA SCUOLA, oggi soddisfa i loro bisogni.

La MATERNA SCUOLA non costringe ad imparare le enciclopedie dei saperi, digitali certo ma sempre nozionistiche.

La MATERNA SCUOLA oggi soddisfa i bisogni dei giovani di divenire esperti delle cose umane.

Come Renzi capaci, di parlare in Inglese ed in Cinese.

Come Renzo Piano, capaci di sentire la bellezza dell’arte cittadina.

Come Roberto Benigni, capaci di sentire la Bellezza dell’Inferno.

Come Carla Fracci, capaci di volare con il corpo.

Come Abbado, capaci di sentire la musica dell’Universo.

Come…

Come tutti gli uomini ricchi di virtù e canoscenza.

Sì, eleviamo le nostre laudi alla Ministra Giannini.

Una BUONA SCUOLA, pardon, una MATERNA SCUOLA oggi è nata.
Per tutti i Figli di donna.

Mica solo per i Figli del Dottore!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

  1. Eugenio Garin, L’educazione umanistica in Italia, Laterza, Bari 1949

Chiudiamola qui!

Chiudiamola qui!

di Maurizio Tiriticco

Caro Raffaele! E caro Dario e caro Augusto, che ospitate sempre puntualmente i miei scritti! Mi sono stancato di essere costantemente offeso dal Signor Iosa che insiste nel darmi del Lei e non capisco perché!

Finiamola qui! Forse non riesco ad esprimermi! Non credo di essere un kapò, solo se dico pane al pane e vino al vino. Il mio rispetto per l’essere umano e per ogni vivente è altissimo. E’ una scelta di vita e una scelta civile e politica, da quando, subito dopo la guerra, mi iscrissi al PC!

Odio le semplificazioni terminologiche.

Nella legge 517/77 scrivemmo puntualmente “hancicappati”! E, di fatto, per certi versi anticipammo la legge quadro 5 febbraio 1992, n. 104 che riguarda testualmente “l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”. Se la parola “handicappato” non è più di moda perché “è offensivo” e “riduttivo”, io non c’entro nulla e, purtroppo, temo tanto che la nostra attenzione verso ogni diversità (penso anche ai tanti bambini stranieri che sempre più si iscriveranno nella scuola dell’obbligo… anzi, una ministra con parole meno “mirate” e “certe” ha adottato il termine di diritto/dovere all’istruzione!!! Perché il termine “obbligo” non è “bello”!) verrà sempre meno in forza di scelte politiche ed economiche irresponsabili!

So – e lo sa anche il signor Iosa – che i BES sono sempre esistiti, anche se non li chiamavamo così! In effetti, tutta la normativa relativa alla “programmazione educativa e didattica” (vedi i “nuovi” programmi della scuola media del 1979 e della scuola elementare del 1985) insiste sulla necessità di avviare processi di insegnamento/apprendimento che tengano conto in primo luogo delle “esigenze del contesto socio-culturale e delle situazioni di partenza degli alunni”. Di qui la problematica della individualizzazione e/o della personalizzazione (sono concetti che danno luogo a diverse interpretazioni e soluzioni didattiche, ma che, comunque, pongono al centro l’alunno con tutti i suoi concreti bisogni educativi). Vorrei anche capire perché solo ora ci accorgiamo che ogni alunno ha i suoi “speciali” bisogni educativi. Quando sappiamo – proprio in forza della normativa pregressa sopra indicata – che ogni alunno è speciale. E non vorrei tirare in ballo anche Don Milani che nel lontano 1967 insegnò a professoresse – e a professori come me – come si deve insegnare in una scuola in cui i Gianni sono più numerosi dei Pierini.

E concludo! Ritengo che la scelta di fare di ogni insegnante anche un insegnante di sostegno – almeno così ho letto da fonte autorevole e, se sbaglio, mi si corregga – significhi di fatto la LIQUIDAZIONE di quella scelta umana e civile che, non senza difficoltà, abbiamo adottato fin dagli ormai lontani anni Settanta! Ci si dica chiaramente e senza giri di parole che non ci sono soldi – o che non si vogliono trovare – e che si vogliono liquidare figura ruolo e funzione dell’insegnate di sostegno! E le ricadute saranno gravissime! Non sono gravi le mie parole!!!

LA BUONA SCUOLA CHE VORREMMO

“LA BUONA SCUOLA CHE VORREMMO”: LA PROPOSTA DELLA GILDA PER IL RILANCIO DELL’ISTRUZIONE

Lunedì 6 ottobre convegno al Centro Congressi Cavour di Roma con Giuseppe Fioroni (Pd), ex ministro della Pubblica Istruzione, Elena Centemero, coordinatrice nazionale Scuola, Università e Ricerca di Forza Italia, e Silvia Chimienti (M5S)

Quale funzione deve avere il sistema dell’istruzione e della formazione in Italia? Qual è il ruolo e la funzione insegnante? Cosa significa “istruire” oggi? A questi interrogativi la Gilda degli Insegnanti darà le sue risposte in occasione del convegno nazionale “La buona scuola che vorremmo” in programma per lunedì 6 ottobre dalle 9,30 alle 13,30 al Centro Congressi Cavour di Roma (via Cavour 50).

L’iniziativa, promossa dall’associazione Docenti Art. 33, intende fornire alcune riflessioni e proposte per il rilancio della scuola pubblica statale al di là delle linee guida del governo Renzi. “La consultazione e la discussione organizzata on line e sui social network – spiega la Gilda degli Insegnanti – dà spazio alle ’emozioni immediate’, alle ‘impressioni’, a quello che si dice sia la ‘pancia’ del Paese, riducendo gli spazi di analisi, riflessione e approfondimento. Si rischia così una pericolosa semplificazione di temi complessi sui quali si gioca il futuro del nostro Paese. Con questo convegno – prosegue la Gilda – vogliamo mettere a fuoco, senza fidarci delle ‘impressioni’ e della ‘pancia’, le tematiche sulle quali il Governo vuole intervenire, per esprimere le valutazioni dei docenti e fare proposte correttive e integrative”. Nel corso del convegno verrà presentato un documento elaborato dal Centro Studi della Gilda e che sarà inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Al convegno parteciperanno Adolfo Scotto Di Luzio, docente di Storia delle istituzioni scolastiche ed educative all’università di Bergamo, Giorgio Israel, membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences e già professore dell’università “La Sapienza” di Roma, Renza Bertuzzi, responsabile della rivista “Professione Docente”, Fabrizio Reberschegg, presidente dell’Associazione Docenti Art.33, Gianluigi Dotti, responsabile del Centro Studi Gilda, e Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda. Interverranno anche Giuseppe Fioroni (Pd), ex ministro della Pubblica Istruzione, Elena Centemero, coordinatrice nazionale Scuola, Università e Ricerca di Forza Italia, e Silvia Chimienti (M5S).

Assemblea insegnanti studenti sulla buona (!?) scuola di Renzi

Lunedi 6 Ottobre alle ore 14.30 presso la scuola Laura Bassi si terrà un’assemblea congiunta di inegnanti e studenti delle scuole di Bologna per discutere della buona (?!) scuola di Renzi e preparare le prime iniziative di mobilitazione a cominciare dallo sciopero del 10 ottobre

 

Renzi: education, education, education is the future

da La Tecnica della Scuola

Renzi: education, education, education is the future

Così il premier italiano nella City, alla Guildhall: sono le stesse parole che pronunciò 18 anni fa Tony Blair, quando lanciò la sia candidatura a capo del governo. In Inghilterra quella riforma fu giudicata dai più come “la più importante dal dopoguerra”.

“Education, education, education is the future”. Sono le parole pronunciate il 2 ottobre dal premier italiano Matteo Renzi, intervenendo nella City, alla Guildhall: le stesse che pronunciò 18 anni fa Tony Blair, parlando della riforma della scuola.  Blair coniò il suo fortunato slogan sulla necessità di rilanciare l’istruzione durante il discorso al congresso del partito laburista a Blackpool, in corrispondenza del lancio della sua candidatura a guidare il governo inglese.

Quella riforma si attuò e fu affidata al ministro dell’Istruzione David Blunkett: entrò in vigore nel ’98 e fu giudicata dai più come “la più importante dal dopoguerra”. L’intervento di Blair voleva essere ‘culturale’ e pragmatico allo stesso tempo, voleva rimescolare le carte della società superando quella che chiamava ‘l’aparthaid dell’istruzione’ che teneva separato il percorso privato e quello pubblico (nel Regno Unito se ne discute ancora).

Blair tentò di infrangerne il tabù dando il via ad una forma di partnership tra pubblico e privato fino ad allora inedita. Puntava sulla tecnologia, su internet, sull’insegnamento a distanza. “Istruzione, istruzione, istruzione”. Il mantra fu ripetuto anche nel 2001 nella corsa per il secondo mandato, l’impegno fu rinnovato (“aumenteremo la spesa per l’istruzione come fatto nel primo mandato”), la motivazione immutata: “Perché è in una buona scuola che si acquisiscono gli strumenti per la vita e per il lavoro”.

Oggi a rilanciare il ‘mantra’ è Matteo Renzi: l’obiettivo è riuscire a portarlo a termine, con la stessa fortuna. Ci riuscirà?

Sottoscritta al Miur l’intesa sulle economie MOF 2013/2014

da La Tecnica della Scuola

Sottoscritta al Miur l’intesa sulle economie MOF 2013/2014

L.L.

Nel giro di dieci giorni è previsto il piano di riparto delle economie che le scuole potranno utilizzare per retribuire principalmente gli incarichi agli ATA beneficiari delle posizioni economiche col solo riconoscimento giuridico

È stata sottoscritta oggi, 2 ottobre 2014, l’intesa concernente la determinazione e la ripartizione delle economieMOFe delle attività complementari di educazione fisica relative all’a.s. 2013/2014e anni pregressi, per un totale complessivo di 9.418.486,94 euro lordo Stato.

Entro 10 giorni il Miur predisporrà il piano di riparto delle somme che vanno ad incremento del MOF, di cui all’intesa del 7 agosto 2014. Infatti, le somme previste saranno destinate a tutte le istituzioni scolastiche in misura fissa per essere utilizzate, prioritariamente, a retribuire gli incarichi al personale ATA titolare di posizioni economichecol solo riconoscimento giuridico e non economico.

Positiva la risposta dei sindacati nei confronti della sottoscrizione dell’Intesa “che permetterà alle scuole – scrive la Flc Cgil – di avere un maggior budget per le attività legate all’offerta formativa e di retribuire con queste risorse (e se non sono sufficienti col MOF) le posizioni economiche prive del riconoscimento economico”.

“Questa integrazione con le economie – conclude però il Sindacato – non risolve, comunque, la profonda sofferenza finanziaria in cui versano le scuole, da quando metà del Fondo è stata stornata per ripristinare gli scatti di anzianità”.

Scuola buona bella sicura nuova ed europea, ma col trucco

da La Tecnica della Scuola

Scuola buona bella sicura nuova ed europea, ma col trucco

Il trucco c’è sotto gli slogan, e si vede. Scuola reale al collasso, risorse solo da spending review e per il “merito” da 60 euro i docenti dovranno spenderne centinaia per la formazione e i crediti.

Aperta la consultazione sulle proposte governative della “Buona scuola”, la “Scuola reale” si dibatte nei problemi di sempre. Dai risparmi imposti su tutto, agli ambienti scolastici inadeguati o perfino pericolosi per la salute e la sicurezza.

È notizia di oggi che nella sola provincia di Vicenza, su 45 scuole individuate a rischio radon, solo 8 istituti si sono finora messi a norma. Il Governo ha lanciato con la solita enfasi comunicativa il Piano per l’edilizia scolastica Scuolebelle, Scuolesicure, Scuolenuove. Ma, come si vede, i dati reali ci dicono l’attuazione procede con ritmi più italiani che renziani.

Quanto ai docenti, vivono l’ennesima proposta di riforma rivoluzionaria con diffidente rassegnazione. Che il trucchetto dei 60 euro per i meritevoli sia una colossale presa in giro lo hanno capito tutti, facendo un po’ di conti. Ma un altro aspetto della beffa riguarda la formazione in servizio, che teoricamente dovrebbe essere assicurata dal Ministero nei suoi vari livelli. Nella Scuola reale invece, i docenti ormai se la devono pagare. E con la “Buona scuola”, ancora di più.

Facciamo un esempio. La riforma Gelmini del II ciclo ha reso obbligatorio nel quinto anno dei Licei e degli Istituti Tecnici che una materia sia insegnata in lingua straniera. La riforma è arrivata al quinto anno e, come al solito, bisogna arrangiarsi autonomamente e a costo zero per rendere la Scuola reale più “buona” che sia possibile. Quei docenti che hanno investito in formazione per acquisire le competenze metodologiche CLIL, la formazione se la sono pagata di tasca propria spendendo cifre non da poco.

Oggi comunque qualsiasi corso di formazione è diventato costoso per i docenti. Si va dall’obolo di iscrizione ai corsi proposti e gestiti da soggetti esterni o con esperti esterni, al “contributo” per quelli organizzati a livello di scuola, alla tassa vera e propria per l’Università.

E poi si finge meraviglia osservando “che la partecipazione alle attività di sviluppo professionale degli insegnanti italiani sia risultata una delle più basse tra i Paesi partecipanti all’indagine Talis 2013”!

Nella “Buona scuola” di Renzi la formazione diventa obbligatoria, e serve per “disegnare un sistema di Crediti Formativi (CF) da raggiungere ogni anno per l’aggiornamento e da lega­re alle possibilità di carriera e alla possibilità di conferimen­to di incarichi aggiuntivi”.

Significa che bisognerà spendere fior di quattrini per acquisire i crediti formativi certificati, che serviranno a guadagnare (forse e sgomitando parecchio) il “premio” di 60 euro al mese, circa 780 annuali. È lo stesso meccanismo perverso che da sempre sta stritolando i precari, che per guadagnare qualche punto di avanzamento in graduatoria devono spendere migliaia di euro in formazione, per acquisire crediti e competenze certificate, con la speranza di entrare in ruolo dopo 10-20 anni.

 

Scatti dopo tre anni e a due docenti su tre

da La Tecnica della Scuola

Scatti dopo tre anni e a due docenti su tre

Si tratterebbe di rimodulare la progressione con 12 scatti d’anzianità che potranno essere maturati dal 66% dei docenti per scuola ogni 3 anni. A illustrare le novità degli aumenti il sottosegretario, Gabriele Toccafondi

Secondo il sistema ipotizzato dal governo, scrive Il Sole 24 ore, ogni scatto avrebbe il valore di 60 euro netti in più al mese e l’incremento stipendiale per 2 insegnanti su 3 si registrerebbe ogni 3 anni, inoltre, se con il sistema attuale un docente deve attendere 9 anni per ottenere 140 euro netti in più al mese, con il nuovo sistema un docente che rientri nei 2/3 che maturano lo scatto potrà ottenere già 120 euro netti in più al mese dopo 6 anni.

Sembra che il nuovo sistema non provocherebbe risparmi di spesa.

Il nuovo meccanismo di carriera proposto dal governo non punterebbe più dunque “solo sull’anzianità di servizio ma anche sul merito, sulla valutazione e sulle competenze acquisite nel tempo”.

Secondo Toccafondi, un docente neoassunto che con le regole attuali avrebbe dovuto attendere 9 anni per ottenere lo scatto di 140 euro al mese, nello stesso arco temporale con il nuovo sistema potrà guadagnare fino a 180 euro in più. Un insegnante a metà carriera: se nell’anno scolastico 2015-2016 ha 15 anni di anzianità manterrà lo stipendio maturato con la prospettiva di poter guadagnare al termine della carriera più di 420 euro netti al mese rispetto ai 325 che avrebbe guadagnato con il sistema attuale. Un docente che sempre nell’anno scolastico 2015-2015 entra nella classe di anzianità “21” dovrebbe aspettare 7 anni e quindi il 2022 per avere un incremento di circa 120 euro netti al mese. Con il nuovo meccanismo, se rientra nel 66%, potrà avere 6o euro netti nel 2018 e altrettanti nel 2021, per un totale di 120 euro netti al mese in più, ma con la differenza che avrà avuto quasi 2.200 euro netti in più tra il 2018 e il 2021.

Intercultura: il calendario degli incontri nelle varie Regioni

da La Tecnica della Scuola

Intercultura: il calendario degli incontri nelle varie Regioni

L.L. 

La Fondazione organizza anche una serie di seminari per presidi e docenti. Il prossimo web seminar è fissato per l’8 ottobre e riguarda l’inserimento scolastico degli alunni stranieri

Sono aperte fino al 10 novembre 2014 le iscrizioni per partecipare all’assegnazione delle borse di studio Intercultura e di tutti i programmi disponibili per i programmi all’estero 2015-2016.

Durante il periodo di apertura delle iscrizioni al bando di concorso, i volontari dei Centri Locali di Intercultura organizzano incontri aperti a studenti, genitori, insegnanti e a chiunque sia interessato ad avere maggiori informazioni sui programmi di studio all’estero e le borse di studio.

Intercultura ha pubblicato in questi giorni l’elenco contenente i dettagli relativi agli incontri organizzati dai Centri Locali nei giorni precedenti la scadenza del bando. Per le zone non elencate, è possibile contattare direttamente i volontari dell’Associazione, per richiedere informazioni.

Segnaliamo anche un’altra iniziativa della Fondazione: Intercultura, in collaborazione con la Fondazione Telecom Italia, propongono una serie di “Seminari per presidi e docenti” per promuovere l’educazione alla mondialità, stimolando la riflessione sulle tematiche della comprensione fra culture diverse.

La prossima data del WEB SEMINAR è mercoledì 8 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 16.30: si terrà il corso di formazione on line intitolato “Inserimento scolastico degli studenti stranieri: come valorizzarli?”, rivolto a docenti, dirigenti scolastici e a tutti coloro interessati alle tematiche oggetto del seminario.

Per maggiori informazioni, scarica il programma e per iscriverti al web seminar gratuito, clicca qui.

 

La storia dei prof…gamberi

da La Tecnica della Scuola

La storia dei prof…gamberi

Esistono docenti che, pur manifestando grande attenzione alla loro preparazione, invece di avanzare, arretrano

Manuela Serra, M5S Commissione Istruzione Senato denuncia questo paradosso tutto italiano in un lapidario comunicato:”Sapete cosa succede ai docenti che studiano, investono nella loro formazione e si specializzano? In un paese normale sarebbero premiati, in Italia invece vengono penalizzati. I docenti che fanno un dottorato di ricerca o una specializzazione post laurea, infatti, perdono la posizione nella graduatoria d’istituto per poi recuperarla soltanto l’anno successivo. “
Una svista, un atto di superficialitè? Eppure questa assurda e palese ingiustizia è prevista dal contratto collettivo nazionale integrativo concernente la mobilità del personale docente, educativo ed Ata per l’anno 2014/2015. Il periodo di congedo straordinario non viene valutato ai fini dell’attribuzione del punteggio relativo alla continuità del servizio nella stessa scuola. In questo modo l’insegnante in congedo non solo non matura punteggio ma, nel momento in cui fa rientro a scuola, viene inserito in fondo alla graduatoria d’istituto per ritrovare la propria posizione solo all’inizio dell’anno scolastico successivo.

Insomma lo Stato italiano sembra non attribuire alcuna importanza allìaggiornamento degli insegnanti: “E’ un’assurdità soprattutto se consideriamo che la frequenza del corso di dottorato di ricerca costituisce un’occasione di aggiornamento e specializzazione del docente e, allo stesso tempo, consente il miglioramento della sua professionalità, a beneficio della scuola in generale e degli studenti.”
Per questo il M5S ha presentato un’interrogazione in Commissione Istruzione per sollecitare il ministro Giannini a garantire la continuità di punteggio e un trattamento più equo per quei docenti in congedo temporaneo per la frequenza di corsi di dottorato di ricerca e/o di specializzazione post lauream.
Formatevi, docenti italiani, studiate, migliorate la vostra preparazione didattica, che poi vi premiano…

La mappa dei nuovi centri per l’istruzione degli adulti

da La Tecnica della Scuola

La mappa dei nuovi centri per l’istruzione degli adulti

Il ministro dell’istruzione Stefania Giannini durante l’audizione davanti alla commissione Cultura della Camera sull’inizio dell’anno scolastico ha reso noto la mappa delle nuove istituzioni scolastiche: i Centri per l’istruzione degli adulti (C.P.I.A ).

Ne sono stati attivati 56. Di cui 10 in Piemonte, 19 in Lombardia, 4 in Friuli Venezia Giulia, 2 in Veneto, 7 in Emilia Romagna, 8 in Toscana, 1 in Umbria e 5 in Puglia. La prossima settimana riceveranno i codici meccanografici e successivamente le loro attività didattico organizzative potranno partire.

Si ricorda che questi C.P.I.A saranno dotati di autonomia didattica, organizzativa di ricerca e sviluppo, avranno un proprio organico, distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici nell’ambito delle autonomie scolastiche istituibili in ciascuna Regione e delle disponibilità complessive degli organici del personale della scuola determinate per l’anno scolastico di riferimento.

L’utenza dei Centri è costituita da adulti, anche extra comunitari che chiedono di:

– conseguire un livello di istruzione corrispondente a quello previsto a conclusione della scuola primaria;
– acquisire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione;
– recuperare i saperi e le competenze necessarie per acquisire la certificazione di assolvimento del nuovo – obbligo di istruzione innalzato a 10 anni;
– conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore;
– frequentare corsi modulari per l’alfabetizzazione funzionale in relazione al nuovo obbligo di istruzione e per maturare crediti ai fini dell’acquisizione di un titolo di istruzione secondaria superiore;
– apprendere, se stranieri, la lingua italiana per l’integrazione linguistica e sociale.

 

Renzi a Londra: l’educazione è il futuro

da tuttoscuola.com

Renzi a Londra: l’educazione è il futuro

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo alla Guildhall, a Londra, ha ribadito la sua convinzione  che l’Italia dei prossimi 10 anni sarà quella creata dagli insegnanti.

Con accenti che ricordano quelli con cui Tony Blair vinse le elezioni svoltesi nel Regno Unito nel 1997 (con lo slogan ‘Education, Education, Education’) il premier italiano, che è anche leader del Pd, partito alleato del Labour Party, si è così espresso: “Credo che l’Italia nei prossimi 10 anni non dipenderà dai primi ministri o dei responsabili della finanza ma sarà esattamente quella creata dagli insegnanti. Dobbiamo investire in educazione. L’educazione è il futuro“.

Miur e Aica lanciano il ‘Progetto Webtrotter’

da tuttoscuola.com

Miur e Aica lanciano il ‘Progetto Webtrotter’
Sfida in Rete per gli studenti, vincono le migliori ricerche sui temi di #Expo2015 Formazione in modalità e-learning per i docenti

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e AICA – l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico – lanciano  la seconda edizione del Progetto “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”. Docenti e studenti delle scuole superiori di tutta Italia si sfideranno in una competizione a squadre che premierà le migliori ricerche sui temi di #Expo2015 realizzate utilizzando al meglio il web come fonte informativa. Per i docenti è prevista una formazione specifica in modalità e-learning. A marzo 2015 si svolgerà la gara vera e propria.

Il Progetto apre la sua seconda edizione forte del successo avuto nell’anno scolastico 2013/14 con 300 squadre di ragazzi coinvolte in via sperimentale. Webtrotter ritorna con il co-finanziamento del Miur. La più importante novità è rappresentata dal coinvolgimento dei docenti in un percorso di formazione che avverrà in modalità e-learning attraverso la piattaforma social  Edmodo.

Per il percorso formativo per docenti “Webtrotter Educator”. Saranno previsti tre momenti di erogazione del corso, della durata di circa 2 mesi ciascuno. Il corso è gratuito ed è articolato in 3 moduli, dedicati a competenze per la ricerca di dati e informazioni sul web, lettura critica dei dati e valutazione della possibilità di utilizzo delle informazioni (copyright e copyleft). Il Miur rilascerà un attestato finale di frequenza con profitto.

Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo http://domino.aicanet.it/aica/ecdlcompetition2015.nsf/. Il termine per iscriversi alla prima edizione del corso, che inizierà il 30 ottobre prossimo, è fissato al 20 ottobre 2014. Le successive edizioni inizieranno il 1/12/2014 (iscrizioni entro il 20/11) e il 15/1/2015 (iscrizioni entro il 10/1).

La competizione invece vedrà squadre di tutte le scuole superiori d’Italia, composte da 4 studenti ciascuna – due ragazzi e due ragazze -, che si sfideranno in una gara online basata sulla ricerca di informazioni che durerà 80 minuti. Quest’anno cambia la dinamica di partecipazione per garantire il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti e docenti. Sarà ammessa l’iscrizione di più squadre di una medesima scuola, attraverso un girone di qualificazione, che si svolgerà il 10 marzo 2015. Sarà selezionata almeno una squadra che rappresenterà l’istituto nella competizione nazionale prevista il 31 marzo 2015.

Negli ottanta minuti disponibili le squadre dovranno rispondere ad un insieme di quesiti compiendo un ideale “giro del mondo” nei cinque continenti. Quest’anno il tema sarà l’Expo 2015, un vero e proprio giro del mondo alla scoperta delle differenti educazioni alimentari nei vari continenti. Per vincere, i ragazzi dovranno sapere scegliere le giuste parole chiave, impostare correttamente le ricerche e valutare i risultati ottenuti da fonti attendibili, valutare i dati in base al contesto, fare una ricerca per immagini, usare un traduttore online, saper leggere le mappe come Google Maps e simili, utilizzando quindi tutte le competenze tipiche dell’uso del web.

Le migliori 10 squadre classificate saranno premiate in occasione di “Didamatica 2015”, il Convegno annuale sull’informatica nella didattica che Miur e AICA organizzeranno a Genova dal 15 al 17 aprile.

Le scuole possono trovare informazioni, regolamento e modalità di iscrizione all’indirizzo http://domino.aicanet.it/aica/ecdlcompetition2015.nsf/. Sarà possibile aderire fino al 28 febbraio 2015. Per ulteriori informazioni è disponibile l’indirizzo email  webtrotter@ecdl.it.

La Flc-Cgil manifesterà il 10/10 a fianco degli studenti

da tuttoscuola.com

La Flc-Cgil manifesterà il 10/10 a fianco degli studenti

La Buona Scuola proposta dal Governo Renzi, se tenta di dare una risposta per una parte di precariato, esclude soluzioni per tfa e pas e tutti gli altri precari nonostante sia imminente un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea contro la reiterazione oltre i 36 mesi dei contratti a termine. Nelle università e nella ricerca pubblica si licenziano i precari“. Lo afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil annunciando l’adesione della sigla sindacale alla manifestazione studentesca del 10 ottobre “per ridare valore sociale all’istruzione pubblica“.

Pantaleo aggiunge che “competizione individuale e tra le scuole, allargamento dei poteri dei dirigenti scolastici, ingresso dei privati e riduzione degli spazi di democrazia sono inaccettabili perché segnano un radicale regresso culturale e sociale della scuola pubblica. Non c’è certezza d’investimenti nonostante la forte diminuzione della spesa per istruzione e risorse nettamente inferiori alla media europea. Non si dice nulla sull’elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni, sul diritto allo studio e sull’apprendimento permanente. Non vengono attivate misure efficaci per contrastare la dispersione scolastica e per ridurre l’alto tasso di coloro che non studiano e non lavorano“.

Quindi conclude: “La manifestazione promossa dalla Cgil per il 25 Ottobre e quella unitaria dei lavoratori pubblici dell’ 8 novembre indica un percorso di mobilitazione che ha l’ambizione di ricomporre il lavoro e di riscrivere un nuovo patto generazionale“.

Nota 3 ottobre 2014, AOODGPER Prot. n. 11391

Ministero dell’Istruzione dellUniversità e della Ricerca
Direzione Generale Personale della Scuola

Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
E, p.c. Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica

Oggetto: Dotazioni organiche regionali dirigenti scolastici e direttori dei serv1zI generali ed amministrativi dei C.P.I.A anno scolastico 2014/2015 – Codifica meccanografica.

Si unisce alla presente la nota prot. n. 2410 del 1 ottobre 2014 con la quale la Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica ha trasmesso la tabella recante indicazione dei codici meccanografici dei Centri Provinciali dell’Istruzione per gli adulti (C.P.I.A.) istituiti con delibera della Regione nel relativo piano di dimensionamento della rete scolastica per l’a.s. 2014/2015.
Stante quanto sopra, nel richiamare le indicazioni operative contenute nella circolare prot. n. 6278 del 20 giugno 2014 concernente le dotazioni organiche del personale AT.A, si conferma che il personale di ruolo attualmente in servizio presso Centri Territoriali Permanenti che nell’a.s. 2014/2015 sono ricondotti nei CPIA, permangono in servizio presso i Centri Territoriali Permanenti medesimi.
Quanto ai posti assegnati per il profilo professionale di direttore dei servizi generali ed amministrativi, gli stessi devono ritenersi disponibili unicamente nell’ambito delle procedure di utilizzazione ed assegnazione provvisoria e non nell’ambito delle operazioni di mobilità.
A tal fine è disponibile la funzione all’area Mobilità di Organico di Fatto/Personale A. T. A/gestione sede di servizio.
Si segnala, infine, che sarà a breve disponibile l’aggiornamento della funzione “Gestione incarichi” per consentire l’inserimento al SIDI degli incarichi conferiti ai dirigenti scolastici.

Il Direttore Generale
Maria Maddalena Novelli