Test università ed esami di stato: la protesta dilaga

da Tecnica della Scuola

Test università ed esami di stato: la protesta dilaga
di P.A.
“Con le prove anticipate ad aprile, non c’è più tempo per prepararsi”: da mesi gli studenti divisi tra la preparazione alla maturità e quella ai test d’ingresso. E il malumore dilaga
L’anticipo ad aprile, per affrontare i test che consentono l’ingresso nelle università a numero chiuso, sta mettendo in difficoltà i circa 90 mila studenti delle superiori. Ma anche i prof accusano il colpo visto che si trovano di fronte classi affaticate dal peso di una doppia preparazione. Allora il dubbio amletico: prepararsi sui quiz o nelle materie per gli esami di stato? E così sembra che alcuni presidi stiano scrivendo alla ministra Stefania Giannini per porre il problema della sovrapposizione dei tempi.
 
”LA MIA giornata tipo? La mattina a scuola fino all’una poi dalle due fino alle 8 in biblioteca — racconta Sara a Il Quotidiano.net—. Ci sono alcuni periodi in cui ci si deve preparare unicamente per la scuola: ci si trova a dover scegliere. Certo, il livello di stress è elevato. Nel mio caso il primo quadrimestre è andato bene, ma non bene quanto gli anni precedenti”. E un’altra ragazza dice “Molte conoscenze richieste nei quiz, avendo fatto il classico, le ho affrontate due anni fa e in modo anche superficiale. Quindi ora è tutto molto impegnativo. Voglio uscire con un buon voto alla maturità e allo stesso tempo prepararmi bene per la prova dell’8. Lo stress psicologico è molto alto”. E in questo guado tra opposti esami, ma ugualmente importanti per il futuro dei ragazzi, mentre delle scuole stanno organizzando corsi pomeridiani propedeutici ai test, delle università ed enti privati ne implementano altri rigorosamente a pagamento, per afferrare il business. Tuttavia a fronte delle spese, della fatica e dello stress c’è anche il rischio tangibile della bocciatura per entrare nelle università a numero chiuso, per cui la rabbia degli studenti è palese e di cui si fa portavoce la Rete degli studenti: “Per noi è una follia già creare barriere di accesso universitario. Questo è un sistema iniquo e inefficace rispetto agli standard che ci chiede l’Europa ma che chiediamo anche noi studenti. E poi l’idea di anticipare i test ad aprile è allucinante: programmi in classe completamente bloccati e studenti, anche tra i più bravi, che stanno pensando solo al test e a malapena viaggiano sulla sufficienza”. E per quanto riguarda i corsi di preparazione esterni alla scuola, viene detto: “Sono diventati un business e si è gonfiato anche il mercato delle ripetizioni. È uno scandalo, perché significa che la scuola è privata del proprio mestiere e non riesce a garantire un percorso scolastico che abbia un inizio e una fine”.

Prove Invalsi: vietata la calcolatrice dei cellulari

da Tecnica della Scuola

Prove Invalsi: vietata la calcolatrice dei cellulari
di Aldo Domenico Ficara
Invalsi pubblica una nota dove si evidenziano gli strumenti consentiti per lo svolgimento della prova di matematica per la classe II della scuola secondaria di secondo grado
La nota dice: “La prova di matematica per la classe II della scuola secondaria di secondo grado è stata progettata e realizzata seguendo metodi e criteri analoghi a quelli delle altre prove di matematica per le classi del primo ciclo d’istruzione. Tuttavia, poiché essa si rivolge ad allievi che hanno già frequentato la scuola per almeno dieci anni, i contenuti proposti richiedono l’uso di strumenti in parte diversi da quelli previsti per le altre prove di matematica del SNV. Pertanto durante lo svolgimento della prova di matematica della classe II della scuola secondaria di secondo grado è consentito l’uso dei seguenti strumenti: 1. Righello. 2. Squadra. 3. Compasso. 4. Goniometro. 5. Calcolatrice. È consentito l’uso di qualsiasi tipo di calcolatrice a condizione che essa non sia quella dei telefoni cellulari e che non sia collegabile né alla rete internet né a qualsiasi altro strumento (ad esempio, tramite bluetooth, wireless, ecc.)“. Quindi non sarà consentito l’uso di qualsiasi strumento elettronico compatibile al collegamento in rete.

Immissioni in ruolo Ata: attesi i chiarimenti del Miur

da Tecnica della Scuola

Immissioni in ruolo Ata: attesi i chiarimenti del Miur
di L.L.
Nell’incontro del 27 marzo, la FLC Cgil ha sollecitato il Ministero, affinché chiarisca in tempi brevi alcuni aspetti controversi riguardanti le operazioni di nomina del personale Ata e il contingente degli inidonei
Nel corso dell’incontro al Miur del 27 marzo scorso, si è parlato di immissioni in ruolo del personale Ata e di alcune problematiche emerse soprattutto per quanto riguarda i seguenti aspetti: • contingente personale inidoneo che ha fatto la domanda verso i profili ATA • utilizzo graduatorie assistenti tecnici • surroghe per il personale già in servizio • graduatorie mobilità professionale e ruoli DSGA.
Secondo quanto riportato dalla FLC Cgil, il Miur si è impegnato ad emettere una nota integrativa di chiarimento sulle suddette questioni controverse.
In particolare, per quanto riguarda il contingente degli inidonei, il Miur preciserà che il transito, a domanda, del personale dichiarato inidoneo successivamente al 1° gennaio 2014 a seguito di nuova visita collegiale, potrà essere disposto col contingente delle immissioni in ruolo per l’a.s. 2014/2015.
Pertanto, gli inidonei che transiteranno nei ruoli ATA al 1° settembre 2014, sono e restano 198.
Inoltre, è confermato che gli inidonei che hanno fatto la domanda verso i profili ATA rimangono utilizzati nella sede dove si trovano attualmente, ottenendo la sede definitiva e titolarità a partire dal 1° settembre 2014. Lo stesso vale per il personale Ata che resterà nella propria sede di servizio per quest’anno scolastico.
Mentre non vanno accantonati i posti Ata per quegli inidonei che hanno presentato domanda dopo il 15 dicembre 2013 o che si stanno sottoponendo a visita in questi giorni.
A tale proposito è stata richiesta la proroga della scadenza riferita alle domande di trasferimento del personale Ata neoimmesso in ruolo (scadono il 9 aprile).

Dislessia… è Arte

Palazzo Zanca, ore 15.30-19.30, Convegno su “Dislessia… è Arte”

Giovedì, 3 Aprile, 2014

L’associazione di volontariato Harahel, con la sua presidente Caterina Interdonato, organizza nel salone delle bandiere la seconda edizione del convegno “Dislessia… è Arte”, patrocinato dall’Assessorato comunale Politiche Sociali e Salute

Nei giorni successivi, 4/5/6/Aprile 2014, si svolgerà la MOSTRA D’ARTE e ARTIGIANATO al Palazzo della Cultura, a sostegno dell’Associazione. Nei giorni della mostra si attiverà lo sportello di consulenza gratuito sui disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) a cura di : genitori , insegnati , psicologi dell’ Associazione HARAHEL.

I relatori del Convegno sono:

Presentazione:
Caterina Interdonato – Presidente Associazione Volontariato “HARAHEL” (pittrice, decoratrice, dislessica adulta)

Moderatore:

Dott.re Gino Pistone (dislessico adulto)

Relatori:

Dott.ssa Alessandra Mirabile (Psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione)
Dott.ssa Mariangela Scibilia (Pedagogista)
Dott.re Giovanni Ferlito (Dislessico adulto)
Dott.ssa Anna Trovato (Pedagogista)
Dott.ssa Mariangela Maio (Psicologa dell’età evolutiva)
Dott.ssa Milena Motta, (Pedagogista, Arte-terapeuta)

Conclusioni:

Premiazione delle opere partecipanti al concorso “Creazione D’arte” Indetto dalla presidente Caterina Interdonato.

Dove sono finiti i soldi per le attività di integrazione?

da Tecnica della Scuola

Dove sono finiti i soldi per le attività di integrazione?
di Reginaldo Palermo
Nel bilancio del Miur non ci sono più i fondi specifici destinati all’handicap ed espressamente previsti sia dalla legge 104/92 sia dalla 69/2000. La deputata del PD Laura Coccia chiede spiegazioni al Ministro.
Dove sono finiti i soldi per il sostegno alle attività di integrazione ? Se lo chiede la deputata del PD Laura Coccia che ha presentato una formale interrogazione al Ministro. La risposta l’avremo già nei prossimi giorni perché la richiesta della Coccia è stata messa all’ordine del giorno della Commissione Cultura proprio per giovedì 3 aprile. Laura Coccia ha fatto una attenta ricerca sulla normativa esistente e ha scoperto alcune cosette interessanti. Già la legge 104 del 1992 aveva stanziato cifre importanti per l’integrazione degli alunni con handicap (8 miliardi di lire per sussidi e attrezzature, 4miliardi e mezzo per le attività di formazione del personale docente specializzato, 4 miliardi per attività di sperimentazione, e così via) Con la legge n. 69 del 2000 erano stati stanziati altri 10 milioni di euro per la formazione dei docenti e per progetti di integrazione scolastica degli alunni con disabilità; quest’ultimo fondo era però successivamente confluito nello stanziamento previsto dalla legge n. 440 del 1997 (i cosiddetti fondi per il sostegno all’autonomia scolastica). Successivamente l’articolo 7 del DL 95/2012 ha modificato la legge 440/97 facendo confluire i fondi per l’arricchimento dell’offerta formativa delle scuole nel capitolo di bilancio del Ministero dell’istruzione destinato al funzionamento delle istituzioni scolastiche. Ma, sostiene Laura Coccia, “tale norma nulla dice circa i fondi della legge n. 69 del 2000 che è una norma speciale, la quale fissa un preciso vincolo di destinazione e che non può essere abrogata da una norma generale”. Inoltre, aggiunge la deputata del PD, “nulla risulta innovato per quanto concerne la legge n. 104 del 1992 ed i fondi da essa destinati agli alunni con disabilità ed agli interventi ad essi collegati”. “Ciononostante – lamenta ancora la Coccia – nel bilancio del Ministero dell’istruzione, negli anni 2012 e 2013, non compaiono più detti fondi rivenienti dalla legge n. 69 del 2000 né dalla legge n. 104 del 1992 e non si rilevano corrispondenti voci di bilancio relative alle finalità sopradette”. La domanda, a questo, è precisa e circostanziata: per quali motivi, con un mero atto amministrativo, sono stati cancellati dal bilancio fondi fissati per legge, a tutela del diritto costituzionalmente garantito all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità? Ma, soprattutto, cosa intende fare il Ministro per ripristinare tali fondi per i quali la legge prevede un preciso vincolo di destinazione? Una grana in più per il Ministro che nei prossimi giorni dovrà fornire una risposta convincente.

Cdm: decreto legge per ex LSU e D.S. toscani

da tuttoscuola.com

Cdm: decreto legge per ex LSU e D.S. toscani

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi, insieme ad altri importanti provvedimenti tra i quali un ddl per la trasformazione del Senato in Camera non elettiva, un decreto legge ad hoc che dà soluzione, anche se non strutturale, alla vicenda degli ex LSU impiegati nei servizi di pulizia delle scuole e a quella dei dirigenti scolastici toscani il cui concorso è stato annullato dal Consiglio di Stato.

Per quanto riguarda questi ultimi il decreto prevede misure per garantire il regolare completamento dell’anno scolastico in corso.

Indagine su 1500 studenti Prof assente? Non si fa lezione

da tuttoscuola.com

Indagine su 1500 studenti Prof assente? Non si fa lezione

Nelle scuole italiane quando l’insegnante è assente, in 8 casi su 10 la lezione salta. Con gli alunni che rimangono sui banchi senza fare nulla.

La denuncia arriva da un’indagine del portale ‘Skuola.net’, ripresa dall’Adnkronos, realizzata attraverso interviste a circa 1.500 studenti.  “Quando il prof di ruolo manca per qualche giorno – spiegano gli autori della rilevazione – le classi sono spesso lasciate a se stesse, e circa l’80% dei ragazzi non fa lezione, anche quando un altro docente presenzia in aula. Durante l’ora di buco, 1 studente su 3 dichiara inoltre che la classe rimane scoperta senza alcun tipo di sorveglianza“.

L’iniziativa del portale studentesco è apprezzabile, ma non se ne può parlare come di un’indagine condotta con rigorosi criteri scientifici. L’argomento meriterebbe invece di essere approfondito per le sue importanti implicazioni organizzative e didattiche. Il Ministero farebbe bene ad occuparsene, anche se la materia è delicata.

Ministro, infanzia e riforma 0 – 6

da tuttoscuola.com

Ministro, infanzia e riforma 0 – 6

La Commissione Istruzione del Senato sta discutendo in questi giorni il disegno di legge n. 1620, proposto dal PD, per la riforma dei servizi per l’infanzia 0-6 anni.

I servizi educativi e scolastici del sistema integrato per l’infanzia – recita il ddl – sono aperti senza alcuna discriminazione a tutte le bambine e i bambini dalla nascita ai sei anni … sono servizi di interesse generale con funzione fondamentale e accesso universale….e afferiscono al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”.

E ancora: “I servizi per l’infanzia non rientrano tra i servizi pubblici a domanda individuale … e sono esenti dal patto di stabilità.

Il ministro Giannini, nella presentazione delle sue Linee programmatiche si è calata pienamente negli obiettivi di quel ddl, affermando, tra l’altro, che “Programmazione vuol dire avere le risorse per investire sui più piccoli, ampliando le offerte per tutta la fascia dei piccoli, che oggi vede disparità inaccettabili tra le diverse aree del paese”.

Ha aggiunto che il servizio a domanda individuale (il riferimento è soprattutto per i nidi di infanzia) va trasformato in diritto educativo delle bambine e dei bambini.

Per certi aspetti è sembrato che stesse preparando l’accoglienza del nuovo servizio per l’infanzia 0-6 che, secondo il ddl, dovrebbe essere assegnato interamente proprio al suo ministero.

Secondo il ministro, la prevenzione della dispersione (attualmente intorno al 16%) comincia fin dall’infanzia. “Tutti gli studi – ha affermato – dimostrano che la dispersione si combatte a partire dai nidi di infanzia e in particolare nelle regioni obiettivo convergenza dove i dati sono allarmanti”.

Le regioni interessate sono la Puglia, la Calabria, la Campania e la Sicilia. Per queste ultime due, come ha accertato un recente studio di Tuttoscuola, la dispersione è più marcata che altrove.

È intenzione della Giannini attivare la gestione dei fondi UE per un grande piano infanzia.

Ostacoli per il piano di riqualificazione dell’edilizia scolastica

da tuttoscuola.com

Ostacoli per il piano di riqualificazione dell’edilizia scolastica

Sicurezza degli alunni e semplificazione delle disposizioni sono alcune delle parole d’ordine, anzi, alcuni obiettivi che il ministro Giannini ha annunciato nel presentare in Commissione Istruzione al Senato le Linee programmatiche del suo dicastero.

Per assicurare condizioni di sicurezza ai ragazzi (e ai loro insegnanti) che vivono quotidianamente in classe, il ministro dovrà cominciare a mettere mano, ad esempio, alla contraddizione che c’è tra il Dpr 81/2009 relativo all’organizzazione della rete scolastica e il decreto 2.8.1992 del Ministero degli interni sulle norme antincendio. Il primo fissa il numero massimo di alunni per classe (29 nell’infanzia, 27 nella primaria, 28 nella scuola secondaria di I grado e 30 per le superiori), mentre il secondo fissa un indice di sfollamento inferiore: 26 persone per aula (25 alunni + l’insegnante).

Poiché sono numerose le classi che superano il limite di 25 alunni fissato dalle norme antincendio, l’Associazione Consumatori ha messo in atto non molto tempo fa una class-action contro il Miur per avere violato quelle norme e, soprattutto, per non avere attuato “l’apposito piano generale di riqualificazione dell’edilizia scolastica adottato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze”, previsto dall’art. 3 del Dpr 81/2009.

Il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso del Miur, confermando una sentenza del Tar che aveva dato ragione al Codacons. Domanda: ma un decreto del presidente della Repubblica vale meno di un semplice decreto ministeriale?

Il ministro Giannini, nell’ambito della sua azione per la semplificazione dovrà rispondere all’interrogativo e, soprattutto, provvedere a quanto disposto dal Consiglio di Stato. L’obiettivo sicurezza nelle scuole passa anche da lì.

Pre-pensionamenti per svecchiare. Sì, anzi, no (e la maestra nonna resta in cattedra)

da tuttoscuola.com

Pre-pensionamenti per svecchiare. Sì, anzi, no (e la maestra nonna resta in cattedra)

Il ministro della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia ha ipotizzato pre-pensionamenti nella pubblica amministrazione (e quindi anche nella scuola) in modo da dare una mano, con le uscite anticipate, ai tanti ragazzi disoccupati o precari.

Nei sondaggi dei media l’ipotesi è stata apprezzata, ma alla collega dell’istruzione, il ministro Stefania Giannini, quell’ipotesi non è andata proprio giù.

Un sistema sano, non ha bisogno di mandare a casa anziani per fare entrare giovani” ha detto la Giannini arrivando a Bari al convegno della Confindustria.

Non amo – ha aggiunto il ministro dell’istruzione – il collegamento tra chi va a casa e chi entra, perché ci deve essere l’alternanza costante che deriva da un flusso normale”.

Le parole del ministro Madia avevano acceso, per poche ore, le speranze delle migliaia di precari della scuola (circa 160 mila) che avevano già apprezzato certe aperture nei loro confronti da parte del ministro Giannini nel corso della presentazione al Senato delle sue Linee programmatiche.

Come si è visto, invece, proprio la Giannini ha gelato quelle speranze. Eppure proprio il comparto scuola del nostro Paese ha una media di anzianità dei docenti tra le più alte d’Europa: come noi soltanto la Germania.

Più esattamente, per quanto riguarda i docenti statali di ruolo, l’età media nei vari settori è: 51 anni di età tra i docenti di scuola dell’infanzia, 51 tra i docenti della scuola primaria, 52 tra quelli della secondaria di I grado e, infine, 53 tra i prof delle superiori.

La differenza generazionale è particolarmente marcata nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, dove per i bambini presenti la loro insegnante assomiglia più alla nonna che alla mamma.

Premi eTwinning 2014, 7 scuole italiane premiate in Europa

Premi eTwinning 2014, 7 scuole italiane premiate in Europa
La cerimonia l’8 aprile a Bruxelles con oltre 150 docenti e studenti da tutta Europa, al cospetto di alte rappresentanze delle istituzioni comunitarie

Firenze, 31 marzo 2014 – Importante riconoscimento europeo per le scuole italiane attive nei gemellaggi elettronici eTwinning, con sette scuole premiate tra i migliori progetti d’Europa.
La cerimonia di premiazione, che si terrà a Bruxelles, Palais des Académies, martedì 8 aprile, coinvolgendo oltre 150 docenti e alunni in rappresentanza delle scuole premiate, sarà un’occasione per celebrare i successi di collaborazione scolastica in Europa.

“La facilità con cui entrano in contatto le scuole tramite eTwinning è molto vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti– ha detto Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù -. La piattaforma dà loro la libertà di sviluppare progetti educativi in ottica creativa e interculturale, ma anche di incoraggiare i ragazzi a sviluppare le loro competenze tecnologiche”.

I riconoscimenti per l’Italia sono relativi alla categoria “alunni dai 3 agli 11 anni”, con il progetto LYPS – Let Your Passion Shine in cui è stato coinvolto l’Istituto “De Andrè” di Castel Mella (Brescia).
Nella sezione “alunni dai 12 ai 15 anni” si è classificato primo il progetto Health4life, cui hanno preso parte alunni dell’Istituto “G. Perlasca” di Bareggio (Milano). L’Isiss di Bojano (Campobasso) vince infine il premio nella fascia di “alunni dai 16 ai 19 anni”, come partner del progetto Photography as a pedagogical tool; premiato come secondo classificato EUROGUIDE: A Students’ Guidebook through Young Europe, che ha visto la partecipazione dell’ITCG “Argentia” di Gorgonzola (Milano).
Scuole italiane premiate anche nelle categorie riservate alle lingue straniere, con il progetto in spagnolo ¿CONOCES ESTE CUENTO?, dell’Istituto “G. Nebbia” di Campobasso, ed il progetto in francese Moi, Toi, lettres à nous, dell’Istituto “G. Familiari” di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria). All’ITIS “Antonio Pacinotti” di Taranto, con il gemellaggio R.I.V.E.R Research Inside and Verify the Environmental Risk, il premio “Marie Curie”, come miglior progetto di scienze.

Presenti alla premiazione Jan Truszczyński, DG Istruzione e cultura della Commissione europea, e gli eurodeputati Malika Benarab e Isabelle Durant e Jarosław Leszek Wałęsa. I vincitori potranno beneficiare di un campus formativo dedicato a alunni e docenti su attività didattiche innovative, inoltre sarà loro offerta una visita guidata del Parlamento Europeo.

L’evento sarà visibile in streaming su http://prizes2014.etwinning.net/. Hashtag ufficiale: #eTwPrizes14.

Resilience and the Nutrition new Dimension

Resilience and the Nutrition new Dimension :

solutions for a “Critical Crossroads” in FOOD NUTRITION SECURITY. 


by Paolo Manzelli <egocreanet2012@gmail.com> .

Preface of the Conference Nutra Africa . Firenze 11 April 2014 .

http://www.eurosportello.eu/…/files/nutra-africa.pdf

………………………………………………………………..

Producing enough food does not necessarily result in reducing food insecurity. The effective challenge is nowadays to gain access not only to the quantity of food eating but to a better nutritional quality for sustainable food nutrition security (FNS) .

The contemporary crisis has an deep roots in FNS that is caused not by a global lack of food, but by a deterioration in the access to food of sufficient nutritional quality especially for the world’s most vulnerable people as is more evidenced in Africa.

As a matter of facts universal FNS is critical – it underpins water scarcity malnutrition , health prevention , poverty reduction, environment sustainability ,political stability, social welfare and economic growth. To achieve FNS , Agro-food intensification and innovation pathways must be furthered. A great effort need in order to enhancing crisis response may be focused to get solution to the resilience-challenge concerning FOOD,FUEL,FINANCE Model for Investing in Agricultural Growth. (1)

There is a burgeoning demand for enriched nutritional properties of food as population increases and in particular about diets and life style change both in and emerging countries in the world .

As countries grow richer, it will be impossible to sustain an increasing demand of traditional food and in particular for meat. This because this kind of animal production has puts escalating pressure on all natural resources, including the continuous decrease of biodiversity in the land and oceans. Besides decades of intensive cropping have degraded fertile land and depleted groundwater, provoked pest upsurges, eroded biodiversity, and polluted air, soil and water.

 

So that if we would support the future development of FNS and in particular we like to get a best support Africa sustainable grow we need to develop a project as well as NUTRA-AFRICA that is focused on the resilience between Agriculture pathways innovation and nutritional fortification of food focused on health prevention.

 

The project NUTRA-AFRICA is aiming to increase the impact of EU/AFRICA development cooperation, emphasis is placed on support the Horizon 2020 strategy based on the EU Agenda for Change for meet these FNS challenges, So that the main goal of NUTRA-AFRICA project will be focused on favoring an inclusive and sustainable growth in AGRO-FOOD sectors that have a strong multiplier impact on developing countries’ economies in Africa , and which, at the same time, to offer strong opportunities in protecting environment degradation by enhancing new pathways of innovation to key sectors in Agro Food quality of production in favor of the most vulnerable populations.

In particular NUTRA-AFRICA project will support he STRATEGY HORIZON 2020 to favor the development of an EU –Africa international perspective launched by the Commission December 11, 2012 , for smart , sustainable and inclusive and supportive. These general objectives are the basis of the concepts proposed by the project NUTRA-AFRICA – that is committed to acting with a supporting activities to facilitate a sustainable “Future of  Agriculture in Africa, since the year 2014 it is proposed by the African Union as ” The Year of Agriculture and Food Security in Africa. ”

In that challenge assumes a great importance the changes in climate that are the first sign of the effects of the obsolescence of the  model of industrial development, and this is leading today to reflect on the worldwide need of a deep change of strategic development  able to revive the bio-economy in agriculture in order to strengthen the capacity of the planet in supporting world hunger and ensure food security .

The  main challenges facing contemporary agriculture in the world are:

1 ) the pollution of environment and climate change, and 2) the growth of the world population .

To address these fundamental challenges , it becomes more and more obvious that the dominant agro-food system of industrial production , consumer’s marketing oriented , will not be  more sustainable .It is no longer acceptable in fact a pollution that causes irreversible and continuous environmental damage provoking an excessive loss of biodiversity of the living system and finally an increase in diseases such as cancer caused by environmental pollution and degradation.

So it is obvious that NUTRA-AFRICA project would help in promoting the contemporary need to profoundly change the absurd consumption of goods and energy , which become highly expensive in terms of disasters generated by global warming and illness for humans and animals.

To give a feasible solution to these major challenges will be necessary in a first instance to encourage a profound cultural change that is primarily concerned with the future development of bio-economy in agriculture, which will have to be oriented in response to the pressing needs  of a sustainability of eco- economy through enhancing an improved safety  and nutritional quality of food for a better prevention of  health care .

The above will be possible to obtain , through creative development of  food nutrition security that will be able to propose new modes of intensification in contemporary agribusiness. Thus, for example, will be useful to foster a ” precision farming ” which does not pursue the outdated models of agriculture , through industrial extensive production, based on the use of mechanical systems. The transformation of agriculture in this sense will be decisive in order to reduce costs in terms of waste accumulation and  excessive energy consumption, and in particular will be useful to decrease CO2 emissions , and so on .

In addition a creative  nutritional plan will be necessary to resort to new developmental opportunities based on functional foods and nutraceuticals and to advance in the fortification of traditional foods , so that may be possible a deep change of the habits of malnutrition that are  caused both for different reasons  by the lack of food and the ‘abundance of food

In conclusion , the NUTRAFRICA Project  will promote THINKING GREEN as mode ‘of underpinning the project , which aims to highlight the priority  environmental renew the agro – food  production , preserve the biodiversity of life on earth and oceans all through the creation and sharing of new creative knowledge appropriated to improve the skill levels of management strategies for intensification of development Agro -food industry both in Africa and in Europe.  (2)

(1)   )( see : CHAOS MANAGEMENT N° 86//2014 .in :http://www.caosmanagement.it/109-the-nutra-africa-project ).

See the BLOG: http://www.future-agricultures.org/blog/entry/influencing-caadp-on-food-and-nutrition-security#.Uz6wiKh_tAo

Nessuna differenza nell’emozione della conoscenza

Nessuna differenza nell’emozione della conoscenza

di Giovanna Donzella

 

Si ritiene che alcuni saperi vengano trasmessi, insegnati ed appresi mentre altri, come quelli matematici, imposti, inculcati e, pertanto, respinti o rifiutati.

Cos’è che rende tanto diverso l’insegnamento di una disciplina umanistica da una scientifica? Quale vantaggio ha un insegnante di lettere rispetto ad uno di matematica o di scienze?

E’ senz’altro una questione di metodo.

Nel primo caso, per le materie umanistiche che studiano l’uomo e la sua condizione, ossia storia, filosofia, religione, diritto ma anche letteratura, arte e le discipline linguistiche, si utilizzano principalmente strumenti analitici, critici e speculativi. Mentre per le materie scientifiche l’approccio è essenzialmente empirico e quindi basato sulla ricerca e la  sperimentazione.

Ma non è solo questo.

 

Le discipline umanistiche sono insegnate con un’impostazione prevalentemente storicistica: si fa sempre la storia della letteratura (italiana, inglese, francese, greca, latina, ecc.) o della filosofia, la storia dell’arte, della poesia e la storia  poi coincide con un’autentica narrazione storiografica.

Ma non si insegna la storia della matematica o della fisica, della biologia, della chimica,  bensì si insegna la matematica, la fisica, la chimica; e pertanto si studiano come discipline autonome, a sé stanti e astoriche.

In tal modo al docente di materie scientifiche viene a mancare uno strumento fondamentale per tutti  che è il racconto, la narrazione attraverso la quale conquistare l’attenzione di chi ascolta e che lo conduce nel contesto oggetto della narrazione stessa.

Ecco perché il docente di italiano ha un vantaggio rispetto a quello di matematica.

Egli può arrivare al cuore dei suoi alunni, li può far sognare ma, soprattutto, dà loro anche la possibilità di raccontare, di raccontarsi, accettandone o discutendone le idee espresse liberamente e correggendone solo la forma.

E, comunque, docente e discente parlano la stessa lingua.

Invece con l’insegnante di matematica non c’è dialogo, non c’è democrazia e tanto meno la libertà di espressione.

“Rigorosi razionalizzatori della realtà, pretendono che tutto sia sistemato secondo la più perfetta simmetria”. “Generalmente freddi sia con gli essere umani che con le altre razze di professori di matematica, i precisini nutrono grandi ambizioni: classificare e ordinare ogni cosa esistente, finanche la non-materia, e convertire tutte le specie di animali, vegetali, esseri umani e minerali non pensanti alla loro mania di perfezione, stile “il numerino dev’essere inscritto all’interno del quadratino””. (da Nonciclopedia)

Egli non considera che gli studenti che ha di fronte e a cui si rivolge sono gli stessi che seguono lezioni di letteratura, di filosofia, che leggono e ascoltano brani e poesie…

Però sa bene che quando si studia o si illustra l’Infinito di Leopardi si ritiene doveroso tener presente la biografia dell’autore, inquadrare storicamente l’opera del poeta, accennare alle principali e differenti interpretazioni dell’Infinito.

Tuttavia, quando illustra un teorema di geometria, come quelli di Pitagora, di Euclide e Talete, o un concetto matematico, come quelli di funzione, di limite o di derivata, ritiene di potersi esimere dal fare qualsiasi riferimento al contesto storico in cui fu dimostrato o introdotto il concetto studiato, né considera la vita dello scienziato né, tanto meno, la dimensione storica.

Così facendo si radica sempre di più un pregiudizio culturale in virtù del quale una verità scientifica, sia, dopo tutto, una verità posta al di fuori della storia.

Eppure molti dei grandi problemi matematici che l’uomo si è posto derivano dall’Antichità, e soprattutto dalla Grecia classica (ciò potrebbe suscitare  un certo interesse in uno studente del liceo classico, dove la matematica non è fra le materie preferite). Come, appunto, il concetto di “Infinito” con Eudosso, Keplero, Galilei, Cavalieri e così via fino all’analisi infinitesimale.

Alcuni fondamentali altri accessori, risolti o irrisolti, semplicissimi o difficili, hanno ossessionato gli studiosi spinti da una dimensione estetica ed emozionale, entrambi fattori essenziali per lo sviluppo di questa disciplina, lungo il succedersi di epoche e culture.

“Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti” Sir Isaac Newton.

“L’approccio storico offrirà l’opportunità per studiare in tutta la sua effettiva articolazione, il patrimonio tecnico-conoscitivo elaborato dall’umanità nel corso della sua storia, evidenziandone i momenti progressivi, accanto a quelli apertamente regressivi, secondo una dialettica dell’apprendimento critico che sarà tendenzialmente in grado di meglio valorizzare i contrasti, le difficoltà, gli impedimenti e i successi attraverso i quali la ragione umana ha tracciato il suo sentiero di sviluppo”. (Fabio Minazzi – CULTURA UMANISTICA E CULTURA SCIENTIFICA NELLA PRASSI DIDATTICA QUOTIDIANA)

Allora, incominciamo anche noi a raccontare, tenendo sempre ben presente quel principio secondo il quale:

Rigore e Comunicabilità sono Inversamente Proporzionali.

Tanto più faremo uso di un linguaggio tecnico, specialistico e ricco di simboli per introdurre un argomento, per far comprendere un concetto,  tanto meno saremo ascoltati, tanto meno i ragazzi avranno l’ardire di provarci e di confrontarsi.

Dopo, solo dopo, potremo puntare alla correttezza formale ed alla padronanza linguistica.

Potremo far uso di quel linguaggio fatto di simboli e parole che “è stato costruito dall’uomo con regole atte a renderlo inequivocabile e predittivo” (C.W. Tombaugh), applicabile alle altre scienze e che, comunque, si serve della lingua italiana.

Raccontando non voltiamo le spalle ai nostri alunni, rivolgiamogli sempre lo sguardo quando spieghiamo una formula, un esercizio, un teorema. Osserviamoli, scrutiamoli, cogliamo ogni minimo segnale di comprensione e, soprattutto, di incomprensione.

Oggi si può anche grazie alle nuove tecnologie e grazie alla LIM.

L’uso della tecnologia, inoltre, può dare un contributo importante per riavvicinare la scuola alla “bottega” come laboratorio del sapere, dove viene instaurato un dialogo costante tra sapere teorico e sapere sperimentale, ossia nient’altro che il metodo galileiano, in cui il dato sperimentale è condizione necessaria per arrivare a quella situazione in cui “intendi ragione e non ti bisogna sperienza”.

Riduciamo le distanze, scendiamo dalla cattedra, giriamo tra i banchi, sediamoci accanto a loro perché anche la gestione dello spazio fisico è un elemento didattico fondamentale.

Costruiamo insieme la lezione, partendo da ciò che già conoscono, seguendo un percorso che cambia direzione, a seconda delle loro richieste,  ma non punto di arrivo; un percorso che non può e non deve  più essere rigidamente predefinito.

Imparare in un contesto aperto, sapersi correlare agli altri sul piano delle emozioni, dell’ideazione e del fare è una capacità di importanza crescente e non si riferisce soltanto all’ambito professionale e produttivo ma anche alla sfera personale e sociale.

Noi insegnanti discutiamo, correggiamo, consigliamo in modo trasparente, orientiamo ma non sovrapponiamoci agli scambi in atto, lasciando consumare qualche errore comunicativo in modo tale che possa essere sperimentato e superato sulla base delle reazioni che innesca.

Solo così ci sentiranno parte della classe e noi parte del tutto, non più una razza a parte.

Nessuna differenza, dunque, fra docenti delle diverse discipline, poiché tutti lavorano per assicurare ad ogni studente il successo formativo. Tutti con un unico obiettivo quello di formare giovani cittadini autonomi attraverso un apprendimento critico e attraverso un’efficace mediazione didattica che migliori la motivazione allo studio e all’impegno e li renda consapevoli dell’importanza dei valori, ponendoli alla base non solo dell’apprendimento ma  di un personale progetto di vita.

 

Il miglior punto di partenza per un apprendimento significativo e stabile è l’attenzione alla persona, prima ancora che alle sue prestazioni, e quindi l’ambiente di apprendimento, che deve favorire i rapporti interpersonali, basandoli sul rispetto reciproco.

Pertanto, la scuola come “società della conoscenza” secondo la definizione data da Delors e Cresson tra gli anni ’80 e ’90; l’insegnante come mediatore di conoscenza, mediatore didattico, capace di creare ambienti di apprendimento nei quali il clima relazionale con gli studenti e tra gli studenti possa favorire le condizioni per far appassionare ai saperi; l’alunno come parte attiva ed altrettanto responsabile del processo di apprendimento; le discipline al servizio della persona  come occasione per conoscere se stessa e ciò che effettivamente sa fare.

Dante ci proponeva un ideale di umanità basato sullo sviluppo ed il bilanciamento di Intelletto e Amore, oggi vi è un generale consenso sul fatto che i processi educativi debbano avere luogo nel campo creato da due poli: quello cognitivo e quello affettivo.

Da  questo non si può prescindere, perché non bastano più le conoscenze, non bastano più le abilità, occorrono le competenze e non unicamente disciplinari ma comunicative, sociali e civiche.

Senza un’esperienza, un legame, un vincolo non si ottiene sapere o conoscenza, e tanto meno competenza, ma solo addestramento alla ripetizione. La capacità di conservare e organizzare le informazioni è pur sempre un’abilità apprezzabile però dobbiamo fare di più. Ecco perché Domenico Chiesa ci invita a considerare le discipline come “campi di significato”, e ci ricorda che già Dewey diceva che “l’istruzione è intellettualizzare l’esperienza”.

Coinvolgimento, motivazione e fiducia sono alla base di tutto ciò e sono il risultato delle relazioni educative che si sviluppano nel rapporto docente-discente, che influiscono sulla natura dell’apprendimento e sul grado di fiducia dell’alunno nelle proprie capacità.

Thomas Gordon, psicologo clinico, ha rivolto la sua attenzione alla relazione insegnante-alunno. Egli ritiene che “…ancora più importante di ciò che si sta insegnando è il modo in cui l’insegnamento viene impartito”. Ciò sottolinea l’importanza del lavoro svolto da parte del docente, che deve mettersi in gioco come insegnante, impostando una relazione d’ascolto imparziale, così che i ragazzi possano avere nella scuola punti di riferimento non solo per la conoscenza, ma anche per i problemi della propria esistenza e possano creare legami e relazioni con insegnanti e compagni.

Tale interazione docente-studente è in primo luogo di tipo affettivo e diventa significativa solo se da ambo le parti viene percepita una chiara volontà di disponibilità verso l’altro e  una ferma volontà di raggiungere risultati condivisi.

E’ necessario , allora, che l’insegnante sia sempre consapevole della natura dei messaggi che manda siano essi verbali che non verbali, altrettanto importanti, quali il silenzio, lo sguardo, la postura del corpo, i gesti, che possono esprimere approvazione o disapprovazione, elogio o rimprovero, considerazione positiva o negativa, ansia o rabbia, simpatia o antipatia.                 Questo indica la necessità di un dialogo corretto come problema costante da tenere presente all’interno di un rapporto positivo.

Così, per aiutare un allievo a migliorare è necessario allearsi con la sua persona anche quando lo si critica, in modo da trovare un’intesa e un’alleanza per giungere a fargli adottare nuove decisioni. Ad esempio, durante lo svolgimento di un compito può essere data una pacca sulle spalle come incoraggiamento; nella correzione dei compiti, l’espressione “tu sei…” con l’aggiunta di una definizione o di un giudizio negativo, può essere sostituita dalla modalità più corretta e rispettosa: “il tuo compito oggi è…”.

Certo, la comunicazione quasi mai è perfetta, spesso si determinano in essa “circoli viziosi”, “percorsi negativi”, “conflitti”  che sono molto difficili da spezzare. L’unica maniera è il cercare di modificare il modo di relazionarsi all’interlocutore e di comunicare con esso attuando una continua analisi del nostro rapporto comunicativo con l’altro. Essa richiede il porsi in sintonia, il capirsi, l’entrare in contatto profondo; in una parola è richiesto un atteggiamento di profonda empatia o comprensione empatica.

Non è, però, con le battute che risolviamo la questione,  battute che a volte fanno ridere solo noi, fatte con lo scopo di renderci simpatici all’interlocutore, ma che puntualmente sortiscono l’effetto contrario, proprio a causa della “massiccia presenza di elementi acidi all’interno delle nostre cellule cerebrali” e, adesso, mi riferisco soprattutto ai docenti di matematica.

Assunto fondamentale di questo approccio è impostare la comunicazione sull’ascolto attivo e la modalità ottimale risulta quella assertiva che aiuta l’alunno a diventare responsabile e capace di affrontare gli ostacoli e di superare gli insuccessi motivandolo nella costruzione di un personale progetto di vita.

I punti cardine di tale percorso sono individuabili nei concetti di: discriminazione, ossia la capacità di analizzare e capire i nostri stati mentali e quelli di chi ci sta di fronte; di empatia, appunto, cioè la capacità di capire i messaggi emotivi e razionali del nostro interlocutore; di espressività , infine, vale a dire la capacità di far comprendere all’altro le nostre emozioni non solo con l’utilizzo di un linguaggio chiaro ma anche con il corpo.

Non dimentichiamo che le nostre emozioni passano soprattutto attraverso il corpo più che attraverso il linguaggio; come dice un famoso detto, “il linguaggio può anche mentire , il corpo no”, considerato sia nei suoi aspetti statici e di “apparenza” come l’abbigliamento, i lineamenti fisici, la pettinatura,… e sia in quelli dinamici, come le espressioni facciali, la mimica del corpo nel suo complesso, i gesti e le azioni che compiamo.

In questo senso uno sforzo maggiore è richiesto ai professori di matematica: “… generalmente riconoscibili per l’aspetto untuoso con eventuale naso adunco e, a prima vista, per la grande cura che dedicano al proprio look: non sono infrequenti giacche, cravatte, camicie inamidate e chi più ne ha più ne metta”.(da Noenciclopedia)

La cura della nostra immagine rivela anche il rispetto e la considerazione che abbiamo verso le persone che incontriamo: i nostri alunni. Curiamo il nostro aspetto, senza eccessi, che sia adeguato al contesto. La scuola è un luogo di lavoro, è un luogo di relazioni ed anche l’abbigliamento, la pettinatura dichiarano il nostro stato d’animo e il nostro modo d’essere verso l’altro. Tutto ciò fa apparire sereni ed una persona che si mostra serena mette l’interlocutore a proprio agio, lo predispone all’ascolto e lo apre al dialogo.

L’adulto che voglia realmente offrire un tipo di comunicazione che sia di aiuto e di supporto al percorso di crescita e di autonomizzazione del minore dovrà sentirsi coinvolto dalle emozioni del ragazzo, dovrà anch’egli mettersi in gioco nelle emozioni stesse, vivendole e condividendole, pur mantenendo la consapevolezza della propria funzione e del proprio ruolo.

E il docente, che comunica con gli studenti, mette in comune ciò che sa o pensa, creando ponti fra quanto sanno già e quanto devono ancora apprendere.

Ma prima, sopra ogni cosa, comunica la passione per il proprio lavoro, la fiducia che ripone in loro, il piacere di condividere l’esperienza vissuta e la voglia di farne sempre altre, il desiderio che ciò che fa possa far nascere una proficua curiosità e la speranza che tutto questo sia solo l’inizio.

Una comunicazione, dunque, che presenta due livelli, secondo P. Watzlawick, uno dei più grandi psicologi del ‘900: uno di contenuto, l’informazione veicolata, ed uno di identità, le persone in gioco e i loro rapporti sociali e psicologici.

Una comunicazione fatta di stimoli e risposte, che , al di là della sua struttura semantica e sintattica, veicola inevitabilmente l’implicito, ossia quei significati aggiuntivi, non espliciti, soggetti ad interpretazione da parte del destinatario della comunicazione stessa e che, pertanto, può generare reazioni puntuali, cioè equivoci, atteggiamenti difensivi, conflitti.

Tuttavia, con una semplice frase, possiamo dare istruzioni su come interpretare ciò che si dice e su come andare al di là di ciò che si dice.

Non c’è differenza. Non deve esserci alcuna differenza. Che egli si rivolga ad un alunno in una lezione individuale o che si rivolga ad una intera classe.

La comunicazione interpersonale diventa allora idealmente dimostrazione di attenzione e di rispetto per i membri del gruppo; ricerca di chiarezza e di trasparenza; possibilità di conoscenza e di valorizzazione delle competenze e delle risorse di tutti; coinvolgimento diretto e personale nel progetto associativo.

Tutto ciò influenza il clima classe, ossia la percezione collettiva che gli alunni hanno del loro stare insieme in classe con i diversi insegnanti, la loro motivazione e il loro impegno.

Tutto ciò può essere garantito da:

1. chiarezza degli scopi di ciascuna lezione, sia rispetto al programma più ampio di cui ciascuna lezione è parte, sia rispetto alle finalità e agli obiettivi della scuola;

2. ordine nella classe, cioè mantenimento della disciplina e comportamenti civili;

3. equanimità, vale a dire assenza di favoritismi e coerenza fra riconoscimenti e risultati attesi;

4. partecipazione, quindi, possibilità per tutti gli alunni di partecipare attivamente alla lezione attraverso la discussione, le domande, il lavoro su materiale predisposto dall’insegnante e altre attività simili;

5. sostegno, nel senso di supporto educativo ed emotivo agli alunni.

E gli alunni sono pronti a “fare” se comprendono il senso del “fare” che non è sempre legato al contenuto ma è sempre legato alle relazioni.

Tanti sono i modi di comunicare, ma a volte la via più semplice, quella più diretta, sono le parole.

Anche l’insegnante di matematica ha bisogno di parole.

Oggi, contrariamente a quanto si riteneva in passato e portava a dire che un testo di matematica era più bello perché con poche parole, anzi, meglio senza; oggi, che dalle lunghe telefonate, le lunghe chiacchierate si è passati ai brevissimi SMS, ancora più brevi perché scritti con mezze parole o con lettere mescolate a simboli, abbiamo bisogno di parole, sempre più parole per spiegare i concetti.

E tuttavia, è bene non dimenticare l’esortazione di Misone, uno dei Sette Sapienti di oltre due millenni e mezzo fa, ricordato da Platone insieme a Talete:

“Indaga le parole a partire dalle cose, e non le cose a partire dalle parole”

 

Perciò, facciamone buon uso.

———————-

Bibliografia

Scuolainsieme, bimestrale di cultura e informazione scolastica-ANNO XIX n.3 Febbraio/Marzo  e n.4 Aprile/Maggio 2013

L.Pacifico, “La comunicazione non verbale”, ed. Xenia(2008)

M.Corsaro, “La comunicazione non verbale. Analisi del linguaggio corporeo”, ed. Aracne(2011)

Watzlawich P. Beavin J.H.Jackson D.D., “Pragmatica della comunicazione, astrolabio”, 1971

Meazzini P. “L’insegnante assertivo. Psicologia e Scuola”,95, Giugno/Luglio (1999)

Wikipedia, l’enciclopedia libera – comunicare con il gruppo.

P.Greco “Scienza e democrazia. La comunicazione tra ricerca e politica nell’era della conoscenza”(seminario del 24/10/2014 Università del Salento – Dipartimento di Matematica e Fisica ).

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 76

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 76 del 1-4-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO-LEGGE 31 marzo 2014, n. 52


Disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali
psichiatrici giudiziari. (14G00066)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014, n. 53


Attuazione della direttiva 2011/89/UE, che modifica le direttive
98/78/CE, 2002/87/CE, 2006/48/CE e 2009/138/CE, per quanto concerne
la vigilanza supplementare sulle imprese finanziarie appartenenti a
un conglomerato finanziario. (14G00061)

 

 

Pag. 2

 

 

 


DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014, n. 54


Attuazione della direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i
quadri di bilancio degli Stati membri. (14G00062)

 

 

Pag. 23

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 marzo 2014


Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione
del comune di Montelepre. (14A02611)

 

 

Pag. 29

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 7 marzo 2014


Definizione dei posti disponibili per le immatricolazioni al corso di
laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria, per l’anno
accademico 2014/2015. (Prot. n. 216). (14A02569)

 

 

Pag. 38

 

 

 


DECRETO 7 marzo 2014


Definizione dei posti disponibili per le immatricolazioni al corso di
laurea magistrale a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria,
per l’anno accademico 2014/2015. (Prot. n. 218). (14A02570)

 

 

Pag. 40

 

 

 


DECRETO 7 marzo 2014


Definizione dei posti disponibili per le immatricolazioni ai corsi di
laurea e di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati
alla formazione di architetto, per l’anno accademico 2014/2015.
(Prot. n. 217). (14A02571)

 

 

Pag. 43

 

 

 


DECRETO 10 marzo 2014


Definizione dei posti disponibili per le immatricolazioni al corso di
laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, per l’anno
accademico 2014/2015. (Prot. n. 220). (14A02572)

 

 

Pag. 46

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 21 marzo 2014


Istituzione dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti
contabili del circondario del Tribunale di Napoli nord. (14A02668)

 

 

Pag. 49

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 31 gennaio 2014


Indirizzi all’Organismo centrale di Stoccaggio Italiano (OCSIT)
relativamente alle scorte di sicurezza dei prodotti petroliferi.
(14A02644)

 

 

Pag. 49

 

 

 


DECRETO 11 marzo 2014


Modifica al decreto 21 novembre 2008, come modificato dal decreto 27
aprile 2010, di riconoscimento della Tifernogas S.r.l., in Citta’ di
Castello come organismo notificato ai sensi dell’articolo 9 del
decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22. (14A02568)

 

 

Pag. 52

 

 

 


DECRETO 11 marzo 2014


Modifica al decreto 20 novembre 2008, come modificato dal decreto 22
novembre 2010, di riconoscimento dell’Istituto Giordano S.p.A, in
Bellaria come organismo notificato ai sensi dell’articolo 9 del
decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22. (14A02573)

 

 

Pag. 54

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 14 marzo 2014


Aggiornamento parziale dell’elenco dei medicinali, istituito con il
provvedimento della Commissione unica del farmaco datato 20 luglio
2000, erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale.
(Determina n. 264/2014). (14A02605)

 

 

Pag. 55

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Inserimento del medicinale «ciclosporina in emulsione oftalmica allo
0,05% (Restasis)» nell’elenco dei medicinali erogabili a totale
carico del Servizio sanitario nazionale. (Determina n. 284/2014).
(14A02604)

 

 

Pag. 59

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Inserimento dell’associazione dei farmaci chelanti «deforoxamina e
deferiprone» nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del
Servizio sanitario nazionale. (Determina n. 281/2014). (14A02606)

 

 

Pag. 60

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale per uso
umano «Eylea (aflibercept)». (Determina n. 274/2014). (14A02607)

 

 

Pag. 63

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Leukeran
(clorambucile)», ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24
dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 280/2014). (14A02608)

 

 

Pag. 64

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Katarfluid
(carbocisteina)», ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24
dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 288/2014). (14A02609)

 

 

Pag. 65

 

 

 


DETERMINA 17 marzo 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Etinilestradiolo e
Drospirenone Mylan Pharma», ai sensi dell’art. 8, comma 10, della
legge 24 dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 289/2014). (14A02610)

 

 

Pag. 66

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Comunicato relativo all’estratto determina V & A n. 231 recante
“Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Retrovir».”. (14A02602)

 

 

Pag. 67

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’estratto della determina n.
123/2014 del 7 febbraio 2014 recante l’autorizzazione all’immissione
in commercio del medicinale per uso umano «Enalapril Teva Italia».
(14A02603)

 

 

Pag. 67

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Oxy TF Long Acting». (14A02574)

 

 

Pag. 67

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Oxi 50 Supersol», 500mg/g. (14A02575)

 

 

Pag. 68

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Paromomicina Huvepharma» 200 g/kg.
(14A02576)

 

 

Pag. 68

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Cevazuril» 50 mg/ml. (14A02577)

 

 

Pag. 68

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Colistina Solfato» 12% Vetoquinol
Italia. (14A02578)

 

 

Pag. 69

Circolare Ministeriale 1 aprile 2014, n. 34

Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
e p.c. al Gabinetto del Ministro
SEDE

Circolare Ministeriale 1 aprile 2014, n. 34
AOODIPT Prot.n. 930

OGGETTO: Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015 – Trasmissione schema di Decreto Interministeriale.