Tempo pieno nella primaria. Non è solo una questione quantitativa

da tuttoscuola.com

Tempo pieno nella primaria. Non è solo una questione quantitativa

È certamente condivisibile l’intenzione del piano governativo “La Buona Scuola” di riversare nuove risorse umane per potenziare il tempo pieno nella scuola primaria.

Ma, oltre a porre attenzione all’aspetto quantitativo (potenziare), non va trascurato l’aspetto qualitativo (riqualificare).

Nell’azione riformatrice dell’ex-ministro Gelmini il tempo pieno ha subito una preoccupante mutilazione che, in qualche modo, ne ha snaturato il modello organizzativo proprio nei suoi precipui aspetti qualitativi.

La riforma Gelmini, nel tentativo di eliminare o drasticamente ridurre le compresenze nella scuola elementare con l’obiettivo di ridurre i posti e la spesa (senza proporre un modello didattico alternativo), non ha risparmiato nemmeno il tempo pieno.

Infatti le quattro ore di compresenza derivanti dall’assegnazione del doppio organico per classe sono servite a integrare l’orario delle classi normali per mantenere il loro vecchio orario settimanale di 30 ore oppure per dar vita a nuove classi a tempo pieno.

La conseguenza è stata uno spezzettamento di orari e un avvicendamento di diverse docenti nelle classi che stanno compromettendo l’unitarietà del modello di tempo scuola.

Si può osservare che anche nei modelli organizzativi di orari normali a 27 ore non c’è ormai più l’unitarietà dell’insegnamento, ma per il tempo pieno non è certamente consolante sapere che le criticità in materia sono comuni anche agli altri.

Per molte famiglie forse basta sapere che il tempo pieno frequentato dai loro figli assicura le 40 ore settimanali di custodia (aspetto quantitativo), ma c’è anche chi si accorge che quel tradizionale modello di tempo scuola perde qualche colpo (aspetto qualitativo).

Proposta: perché non restituire tutte le ‘sue’ ore di compresenza al tempo pieno, senza farne il “donatore di sangue” per gli altri?

Ocse, l’Italia unico Paese dell’indagine a tagliare sulla scuola

da tuttoscuola.com

Ocse, l’Italia unico Paese dell’indagine a tagliare sulla scuola

La caduta degli stipendi dei prof e l’aumento del rapporto tra studenti e docenti sono solo un aspetto della riduzione di spesa che l’Italia ha operato negli ultimi anni nell’istruzione: tra il 1995 e il 2011 in Italia la spesa per studente nella scuola primaria, secondaria e post secondaria non terziaria è diminuita del 4%. Se non fosse intervenuto il privato, le risorse a disposizione sarebbero ulteriormente diminuite.

Tra i 34 paesi Ocse presi a esame, l’Italia è l’unico che registra una diminuzione della spesa pubblica per le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011 (-3%, mentre la media Ocse registra +38%) ed è il Paese con la riduzione più marcata di investimenti (-5% 2000/2011).

Risalendo indietro negli anni, la spesa pubblica e privata per la scuola è aumentata dell’8% tra il 1995 e il 2008 e poi è diminuita del 12% tra il 2008 e il 2011. In parte ciò è dovuto a un ribilanciamento della spesa verso l’università, che dal 2005 al 2011 è aumentata del 17% (10% media Ocse).

In generale, nel 2008 la spesa per la scuole rappresentava il 9,4% del totale della spesa pubblica, nel 2011 l’8,6%. La percentuale del finanziamento privato per scuole e università è invece quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2011: nel 2000 il finanziamento pubblico era pari al 94%, nel 2011 all’89%. Ad esempio, un terzo (33,5%) delle risorse per le università viene da privati: le tasse di iscrizione sono una fonte significativa di finanziamento per gli atenei.

L’Italia, conclude l’Ocse, mostra un profilo tra i più “piatti” nella spesa: quello che si spende per la scuola primaria e pre-primaria non è molto inferiore rispetto a quello che si spende per l’istruzione terziaria. Nel 2012 si spendeva per la primaria in media con l’Ocse (8.448 dollari per studente contro 8.296), ma per la secondaria il divario era di -7% (8.585 dollari contro 9.280). Nel ciclo superiore la spesa, rispetto alla media Ocse, registra addirittura una differenza di -28% (9.990 contro 13.958).

Ocse, calano gli stipendi dei prof, e il 62% di essi ha più di 50 anni

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Ocse, calano gli stipendi dei prof, e il 62% di essi ha più di 50 anni

Se la fotografia Ocse della qualità dell’istruzione in Italia è sostanzialmente positiva, non altrettanto si può dire per gli stipendi degli insegnanti, che registrano un saldo negativo: tra il 2008 e il 2012 le buste paga dei prof delle elementari e medie sono diminuite in media del 2%. Inoltre, dal 2005 al 2012, le retribuzioni statutarie dei docenti di ogni grado e con 15 anni di esperienza sono scese del 4,5%. Perdita compensata, in parte e comunque a livello individuale, dagli scatti di anzianità.

I risparmi operati in Italia negli ultimi anni sulla spesa, spiega l’Ocse, provengono proprio dalla riduzione del costo salariale per studente: tra il 2008 al 2012 c’è stato un taglio del 15% nella scuola primaria (da 3.242 a 2.769 dollari) e del 20% nella scuola media(da 3.852 a 3.102 dollari). Altre spese, come l’edilizia e l’acquisto di nuove attrezzature, sono state invece rimandate.

Per fare economia sui costi salariali è stato aumentato anche il numero di alunni per docente, rispettivamente del 15% e del 22% nella scuola primaria e media. Oggi il rapporto è di 1 docente ogni 12 alunni e si avvicina alla media Ocse (1 ogni 15 nella primaria, 1 ogni 14 nella media).

Inoltre dal 2008 al 2011, alle elementari è stato ridotto l’orario di lezione per gli alunni ed è “leggermente” aumentato quello di insegnamento per chi siede in cattedra. Anche alle medie ci sono stati cambiamenti simili. Qui inoltre il numero di alunni per classe è aumentato del’8,1%.

In generale, osserva l’Ocse, per far aumentare il rapporto studenti-insegnanti, è stato anche necessario ridurre il numero dei prof, bloccando il turn over: nel 2012 il 62% dei professori aveva più di 50 anni (48% nel 2002). Si tratta della più alta percentuale di insegnanti over 50 di tutti i paesi Ocse.

OCSE: ANZIANITA’ DI SERVIZIO RENDE SCUOLA MIGLIORE, NO A ‘ROTTAMAZIONE’

OCSE, GILDA: ANZIANITA’ DI SERVIZIO RENDE SCUOLA MIGLIORE, NO A ‘ROTTAMAZIONE’

“Se in Italia la qualità dell’istruzione di base migliora costantemente nonostante la diminuzione del numero dei docenti, come rileva il rapporto Ocse diffuso ieri, lo si deve all’aumento dell’età media degli insegnanti, i quali possono contare su un’esperienza maturata in anni e anni di insegnamento”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando i dati del rapporto Ocse ‘Uno sguardo sull’Istruzione 2014’.

“L’anzianità di servizio, dunque, non può e non deve essere ‘rottamata’, – spiega Di Meglio – ma valorizzata: per funzionare meglio, alla scuola italiana non servono meno docenti, ma insegnanti esperti che, come già ribadito dalla Gilda in una sua proposta, possono svolgere funzioni di tutoraggio per le nuove leve con un part time negli ultimi 5 anni di servizio a stipendio pieno”.

10 settembre Assunzioni in Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 10 settembre, autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di

  • 15.439 unità di personale docente ed educativo,
  • 4.599 di personale ausiliario, tecnico ed amministrativo (ATA),
  • 13.342 unità di personale docente di sostegno,
  • 620 dirigenti scolastici.

Viene inoltre avviata la procedura per conferire l’incarico di direttore dell’Agenzia del demanio al sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi.

ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO NELLA SCUOLA

Su proposta del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il Consiglio ha autorizzato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ad assumere a tempo indeterminato, su posti effettivamente vacanti e disponibili, n.15.439 unità di personale docente ed educativo e n. 4.599 di personale ausiliario, tecnico ed amministrativo (ATA). Il contingente comprende le unità di personale interessato alla procedura di statalizzazione dell’Istituto tecnico “Aldini Valeriani Siriani” di Bologna e del liceo linguistico “A. Lincoln” di Enna; analoga autorizzazione è stata data per l’assunzione di 13.342 unità di personale docente da destinare al sostegno di alunni con disabilità e di n. 620 dirigenti scolastici.

NOMINE

(…) Su proposta del Ministro dell’economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, viene dato avvio alla procedura per il conferimento dell’incarico di direttore dell’Agenzia del demanio a Roberto REGGI, ai fini dell’acquisizione del parere della Conferenza Unificata.

Insegnare a camminare

254 INSEGNARE A CAMMINARE di Umberto Tenuta

CANTO 254 Nessuna madre insegna a camminare, nessuna madre insegna a prendere gli oggetti, nessuna madre insegna a parlare, nessuna madre insegna la grammatica…

 

SOMMARIO DI DIDATTICA

Eppure, tutti i figli di donna imparano a camminare!

Eppure, tutti i figli di donna imparano a prendere gli oggetti!

Eppure, tutti i figli di donna imparano a parlare!

Eppure, tutti i figli di donna imparano la grammatica !

Eppure, tutti i figli di donna imparano …

Come imparano?

Imparano a camminare camminando

Imparano a prendere gli oggetti prendendoli!

Imparano a parlare ascoltando e parlando!

Imparano la grammatica costruendo la grammatica!

I figli di donna imparano tutto quello che gli uomini nel corso dei millenni hanno imparato muovendo dai loro bisogni di camminare, di prendere gli oggetti, di comunicare coi loro vicini, di non essere fraintesi da forme di espressione non consuete… inventandolo, scoprendolo.

I cuccioli dell’uomo imparano osservando, facendo, riflettendo…

Stranamente, a scuola gli studenti dovrebbero imparare ascoltando le lezioni dei docenti!

Apri le dita della mano, poggia la mano aperta sulla penna, chiudi le dita della mano, stringi la penna, solleva la mano, tieni la penna verticale, poggiala leggermente sul foglio di carta, muovi la mano in basso, fino al rigo, ora muovila a destra… vedi, stupidone, ti ho insegnato a scrivere la L.

Più o meno, proprio così!

Ma certamente, la descrizione è imperfetta, perché prima occorre insegnare al bambini che cosa significa APRI, DITA, MANO, POGGIA, APERTA, PENNA…

Assurdo, no?

Eppure ogni santo giorno della settimana, nel 95% delle aule si fa così.

E nessuno protesta!

Solo pochi SIMPLICIUS come me non la smettono di gridare nelle sabbie del deserto che a camminare si impara camminando, a parlare parlando, ad amare amando…

Ora, proprio ora, sì, gliela vogliamo dare una bella lezione a Chi sapete voi, realizzando una OTTIMA RIFORMA DELLA SCUOLA?

Se ascolto dimentico,

Se vedo ricordo,

Se faccio capisco

Questo aforisma di Confucio ora vogliamo tenere presente nell’attività educativa e didattica del prossimo anno scolastico.

Non più lezioni!

Non più cartelloni sulle pareti e sulla LIM.

Ma l’aula trasformata in un laboratorio matematico, scientifico, linguistico, geografico, storico, musicale…

Inventare i numeri, le operazioni aritmetiche, i poligoni, le formule dei perimetri e delle aree…

Inventare le regole della grammatica come il primo grammatico, scoprire il significato della parola ARRIVARE (AD RIVAM venire)…

Che entusiasmo, ragazzi, che gioia, che bella la scuola laboratoriale, la scuola del fare, la scuola dello scoprire, la scuola dell’inventare!

SOGNO O REALTà?
Lasciatemi sognare!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in: http://www.edscuola.it/dida.html

 

Alunni diversamente abili e loro nemici

ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E LORO NEMICI di Umberto Tenuta

Canto 253 Chi sono i nemici degli alunni diversamente abili?

Coloro che ne parlano!

Sì, coloro che invocano per loro e solo per loro provvedimenti speciali, interventi speciali, insegnanti speciali.

 

È come dire che abbiamo abolito le scuole speciali e abbiamo creato le scuole speciali nella scuole non speciali!

Convegni, discorsi, pubblicazioni che hanno per tema gli alunni speciali.

Ecco, questo è il ghetto nel quale, certamente in buona fede, stiamo tenendo ancora in vita le scuole speciali.

Fino a quando si parlerà di alunni speciali, essi rimarranno tali.

La parola è divina.

Nomina sunt numina!

Là in prima fila, là al centro dell’aula, là all’ultimo banco, egli è un alunno speciale, col suo docente speciale, con i suoi impegni speciali.

La scolaresca e l’alunno speciale.

Ora nell’aula, ora nel laboratorio speciale.

Or son cinquant’anni che Franca se ne fece carico, ma nessuno la ricorda più.

Nessuno ricorda più il suo Documento.

Nessuno ricorda più la Legge 517.

Nessuno ricorda più che le finestre debbono essere aperte, di tanto in tanto, per tutta la scolaresca.

Eppure era semplice semplice.

Bastava aprire le classi e costituire gruppi intra ed interclassi.

Oddio, che confusione!

Già è tanto difficile mantenere seduti nei banchi biposti i venticinque studenti, con le mani conserte e le bocche chiuse.

Figuratevi i quattro amici intorno al tavolo della pizza serale!

Ma una cosa mi preme.

Dire ai genitori che fino a quando ai loro figli saranno riservati interventi e convegni speciali, essi alunni speciali resteranno.

Discriminati ed offesi!

La logica non si insegna ancora nella scuola.

E perciò non si comprende che solo in una scuola nella quale tutti gli studenti sono considerati nei loro bisogni speciali si ha la effettiva integrazione di tutti gli alunni.

Fino a quando l’insegnante di sostegno si occuperà esclusivamente del SUO alunno, ci sarà discriminazione, e non integrazione.

Fino a quando ci saranno convegni e discorsi e pubblicazioni e libri sugli alunni diversamente abili, ci sarà discriminazione.

Genitori, tenetelo presente!

Chi dà un bacio solo al vostro bambino, lo discrimina.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

CORSO DI DIDATTICA SPECIALIZZATA 2014/2015

Finalità del corso:

l’Istituto Statale per Sordi è l’unico in Italia a offrire risposte alle esigenze degli insegnanti  della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II  grado, che vogliono acquisire un’adeguata preparazione rispetto alle difficoltà di comunicazione con gli alunni sordi.
Durante il corso vengono approfondite strategie didattiche adeguate per rendere accessibili  i contenuti didattici agli alunni sordi.
Email: corsodidatticEmail: corsodidattica@issr.it
Email: corsodidattica@issr.it

http://www.issr.it/DIDATTICA-SPECIALIZZATA.html

10 settembre Sessione straordinaria Esami di Stato

Il DM 585/14 stabilisce il seguente calendario per la sessione straordinaria degli Esami di Stato:

9 settembre Insediamento delle commissioni, nella stessa composizione in cui hanno operato nella sessione ordinaria
10 settembre
  • Prima Prova Scritta
  • Terza Prova Scritta per i candidati che non devono sostenere le prime due prove scritte
  • Colloquio per i candidati che non devono sostenere alcuna prova scritta
11 settembre
  • Seconda Prova Scritta
  • Esame per i candidati che non devono sostenere la prima prova scritta
15 settembre
  • Terza Prova Scritta
  • Esame per i candidati che non devono sostenere la prima prova scritta
16 settembre Quarta Prova Scritta
Dopo la correzione delle prove scritte Colloquio

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 210

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 210 del 10-9-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 

DECRETO LEGISLATIVO 11 agosto 2014, n. 129


Norme di attuazione concernenti l’articolo 51, comma 4, dello Statuto
speciale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia in materia di
tributi erariali. (14G00146)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 

DECRETO 24 luglio 2014, n. 130


Regolamento recante modalita’ di svolgimento del concorso interno, di
cui all’articolo 122 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217,
per la promozione alla qualifica di funzionario
amministrativo-contabile direttore vicedirigente del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco. (14G00145)

 

 

Pag. 2

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

DECRETO 8 settembre 2014


Emissione di buoni ordinari del Tesoro a 367 giorni. (14A07037)

 

 

Pag. 5

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

DECRETO 9 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «C.C.V. Consorzio
Cooperative Virgilio in liquidazione», in Milano e nomina del
commissario liquidatore. (14A06875)

 

 

Pag. 8

 

 

 

DECRETO 9 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Borgo La Caccia consorzio
di cooperative sociali – Societa’ cooperativa ONLUS – in
liquidazione», in Monzambano e nomina del commissario liquidatore.
(14A06876)

 

 

Pag. 9

 

 

 

DECRETO 9 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa sociale
Primavera – Societa’ cooperativa in liquidazione», in Pavone Del
Mella e nomina del commissario liquidatore. (14A06877)

 

 

Pag. 10

 

 

 

DECRETO 21 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperative edile –
Societa’ cooperativa a responsabilita’ limitata», in Savona e nomina
del commissario liquidatore. (14A06873)

 

 

Pag. 11

 

 

 

DECRETO 28 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Societa’ cooperativa
sociale Trerus», in Falvaterra e nomina del commissario liquidatore.
(14A06874)

 

 

Pag. 11

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 

DETERMINA 28 agosto 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Domperidone
Angenerico» in seguito alla determinazione di rinnovo
dell’autorizzazione all’immissione in commercio secondo procedura di
mutuo riconoscimento, con conseguente modifica stampati. (Determina
FV n. 276/2014). (14A06987)

 

 

Pag. 12

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 

COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Annister». (14A06979)

 

 

Pag. 14

 

 

 

COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Torvast». (14A06980)

 

 

Pag. 14

 

 

 

COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Torvast». (14A06981)

 

 

Pag. 14

 

 

 

COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Xarator». (14A06982)

 

 

Pag. 15

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Lasix Fiale». (14A06983)

 

 

Pag. 16

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Spiriva Respimat» (14A06984)

 

 

Pag. 17

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Acido Zoledronico Orion». (14A06986)

 

 

Pag. 17

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Deltaextane» (14A06989)

 

 

Pag. 17

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Losartan Pfizer». (14A06990)

 

 

Pag. 17

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Vicks febbre e dolore». (14A06991)

 

 

Pag. 19

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Vicks Flu Action». (14A06992)

 

 

Pag. 19

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Rigenol». (14A06993)

 

 

Pag. 19

 

 

CASSA DEPOSITI E PRESTITI S.P.A.

 

COMUNICATO


Avviso relativo alla variazione delle condizioni sui libretti di
Risparmio Postale (14A06985)

 

 

Pag. 19

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 

COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (14A07043)

 

 

Pag. 19

 

 

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

 

COMUNICATO


Elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico
consolidato, individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della
legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm. (Legge di contabilita’ e di
finanza pubblica). (14A06916)

 

 

Pag. 20

 

 

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

 

COMUNICATO


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa lavoro Alto
Garda Societa’ cooperativa in liquidazione», in Trento e nomina del
commissario liquidatore. (14A06864)

 

 

Pag. 29

 

 

REGIONE TOSCANA

 

COMUNICATO


Approvazione dell’ordinanza n. 34 del 26 agosto 2014 (14A06988)

 

 

Pag. 29

Nota 10 settembre 2014, protocollo n.1083

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca

Alle Commissioni nominate per la procedura valutativa di cui al D.M. 526/2014 istituite presso
Accademia di Belle arti di Bologna
Accademia di Belle arti di Firenze
Accademia di Belle arti di Foggia
Accademia di Belle arti di Frosinone
Accademia di Belle arti di Macerata
Accademia di Belle arti di Milano
Accademia di Belle arti di Napoli
Accademia di Belle arti di Roma
Accademia di Belle arti di Sassari
Accademia di Belle arti di Torino
Accademia Nazionale di Arte Drammatica
Accademia Nazionale di Danza
Conservatorio di Musica di Bari
Conservatorio di Musica di Bologna
Conservatorio di Musica di Bolzano
Conservatorio di Musica di Firenze
Conservatorio di Musica di Foggia
Conservatorio di Musica di Frosinone
Conservatorio di Musica di Genova
Conservatorio di Musica di Latina
Conservatorio di Musica di Milano
Conservatorio di Musica di Napoli
Conservatorio di Musica di Padova
Conservatorio di Musica di Pesaro
Conservatorio di Musica di Roma

Oggetto: Graduatorie nazionali per il personale docente

Oggetto: Costituzione delle graduatorie nazionali per l’attribuzione di incarichi a tempo determinato per il personale docente delle istituzioni AFAM (D.M. 30 giugno 2014, n. 526) – Linee Guida.

Al fine di assicurare uniformità di interpretazione e di applicazione del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 30 giugno 2014, n. 526, di seguito denominato D.M.) si ritiene opportuno fornire indicazioni in ordine alla procedura valutativa che le Commissioni costituite presso codeste Istituzioni sono chiamate ad espletare.
Per quanto non espressamente indicato nelle presenti Linee Guida codeste Commissioni opereranno in piena autonomia nel rispetto di quanto previsto nel citato D.M. n.526.

  • 1) Con riferimento all’art. 1: si chiarisce che, ai sensi dell’art. 1, comma 1, del D.M., sono costituite apposite graduatorie nazionali utili per l’attribuzione di incarichi a tempo determinato, “nei limiti dei posti in organico vacanti e disponibili”: pertanto le graduatorie si riferiscono esclusivamente agli insegnamenti effettivamente attivati e presenti nell’organico delle istituzioni.
  • 2) Con riferimento all’art. 2: può essere valutato quale requisito di ammissione il servizio prestato entro la data del 30 giugno 2014; il servizio svolto fino al 31 luglio 2014 può essere valutato esclusivamente come ulteriore servizio. Non possono essere valutati servizi non ancora svolti benché il contratto stipulato preveda lo svolgimento degli stessi (per esempio fino al 31.10.2014).Il servizio prestato all’estero non è utile al conseguimento del requisito minimo di ammissione e  va valutato esclusivamente come ulteriore servizio svolto.Per “graduatorie” devono intendersi esclusivamente elenchi di candidati formati a seguito di una procedura di selezione pubblica finalizzata all’inserimento in graduatorie d’istituto, con esclusione delle selezioni che non abbiano prodotto una graduatoria in senso stretto, e cioè con inserimento dei candidati in ordine di successione in considerazione dei risultati e del punteggio ottenuto a seguito della selezione (cfr. anche art. 4, comma 1).
  • 3) Con riferimento all’art. 4: la dicitura “effettivo insegnamento” (art. 4, comma 2) deve intendersi comunque comprensiva dei periodi che per legge o per disposizione del CCNL sono ad esso equiparati, come indicato dall’art. 2, comma 2.Ai fini della corretta individuazione della graduatoria per la quale il candidato concorre, il criterio della maggioranza del servizio deve essere applicato all’interno di ogni triennio fatto valere.
    Esempio: nel caso di 8 anni nella materia A e 2 anni nella materia B la domanda è ammissibile per entrambe perché nella materia A sono stati maturati 3 anni interi di effettivo insegnamento, mentre nella materia B sono stati maturati 2 anni di insegnamento, cui è possibile sommare un ulteriore anno nella materia A non utilizzato per l’iscrizione nella prima graduatoria (per arrivare al requisito minimo del triennio di insegnamento).La maggioranza del servizio prestato, nel caso in cui il candidato abbia maturato il requisito dei 3 anni di insegnamento in materie diverse (art. 4, comma 3), si riferisce al maggior numero di giorni di insegnamento svolti all’interno dell’anno accademico fatto valere.
    Esempio: 354 giorni materia A (1° a.a.); 250 giorni materia B (2° a.a.); 195 giorni materia C (3° a.a.). Il candidato deve concorrere per la materia A.

    La facoltà di scelta, da parte del candidato, della materia per la quale concorrere residua solo nel caso in cui non sia possibile individuare il maggior numero di giorni del servizio prestato.
    Esempio: 180 giorni per ogni anno accademico.

  • 4) Con riferimento all’art. 9: nel caso di domanda di inserimento in due graduatorie, il servizio fatto valere come requisito di ammissione per una graduatoria può essere valutato nell’altra graduatoria come  “ulteriori titoli – servizio prestato in altro insegnamento”.Nel caso in cui il servizio sia stato reso in una materia prima costituente un’unica classe di concorso e poi la stessa sia stata ricondotta in altro settore disciplinare, il candidato può utilizzare il servizio prestato nella vecchia classe di concorso ai fini dell’inserimento nella graduatoria relativa al nuovo settore disciplinare.Esempio 1:
    6 anni di insegnamento nella vecchia classe di concorso A.
    Nuove materie che derivano da A: A1, A2, A3.
    Ipotesi 1 – il candidato decide di partecipare solo per A1.
    Il candidato avrà come requisito di ammissione 3 anni di insegnamento e gli altri 3 anni saranno valutati come “ulteriore servizio – stesso insegnamento”
    Ipotesi 2 – Il candidato decide di partecipare per A1 e A2.
    Per ciascuna graduatoria il candidato avrà come requisito di ammissione 3 anni di insegnamento; per ciascuna classe di concorso gli altri 3 anni saranno valutati come “ulteriore servizio – insegnamento diverso”.
    Esempio 2:
    9 anni di insegnamento nella vecchia classe di concorso A.
    Nuove materie che derivano da A: A1, A2, A3.
    Ipotesi 1 – il candidato decide di partecipare solo per A1.
    Il candidato avrà come requisito di ammissione 3 anni di insegnamento e gli altri 6 anni saranno valutati come “ulteriore servizio – stesso insegnamento”
    Ipotesi 2 – Il candidato decide di partecipare per A1 e A2.
    Per A1 il candidato avrà come requisito di ammissione 3 anni di insegnamento; gli altri 6 anni saranno valutati come segue: 3 anni saranno valutati come “Ulteriore servizio – stesso insegnamento”; i 3 anni utilizzati come requisito di ammissione per A2 saranno valutati come “ulteriore servizio – insegnamento diverso”.

    I servizi prestati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa appartenenti ad un unico settore disciplinare e previsti dalle declaratorie dell’insegnamento per il quale si concorre sono valutabili come stesso insegnamento.

    In merito alla valutazione del servizio fatto valere come requisito di ammissione, le Commissioni, ai sensi dell’art. 9, lettera A), punto 1, dovranno:
    per ogni anno accademico con incarico a tempo determinato
    attribuire punti 2,40 per il servizio minimo di 180 giorni (che concorre al requisito minimo dei 3 anni) + 0,60 punti per ogni mese (o frazione superiore ai 15 giorni) eccedente i 180 giorni nello stesso anno accademico – lett. a) + lett. b) fino ad un massimo di punti 3,60.
    per ogni anno accademico con co.co.co. o con altra tipologia di contratto
    attribuire punti 1,20 per il servizio minimo di 125 ore + 0,30 punti per ogni frazione superiore alle 15 ore eccedenti le 125 ore nello stesso anno accademico – lett. d) + lett. e) fino ad un massimo di punti 2,40.

    In merito al servizio ulteriore rispetto ai 3 anni richiesti come requisito di ammissione le Commissioni, ai sensi dell’art.9 lettera A), punto 1, dovranno:
    per gli incarichi a tempo determinato

    • sommare lett. a) + lett. b) per ogni anno accademico relativamente al quale si fanno valere più di 180 giorni di servizio (fino ad un massimo di punti 3,60);
    • calcolare solo lett.c) per gli anni accademici nei quali non si è raggiunto il periodo di 180 giorni di insegnamento (fino ad un massimo di punti 2,40) .

    per gli incarichi con co.co.co. o con altra tipologia di contratto

    • sommare lett. d) + lett. e) per ogni anno accademico relativamente al quale si fanno valere più di 125 ore di servizio (fino ad un massimo di punti 2,40);
    • calcolare solo lett. f) per gli anni accademici nei quali non si è raggiunto il periodo di 125 ore di insegnamento (fino ad un massimo di punti 1,20).

    Per ciascun anno accademico il servizio fatto valere può riferirsi anche a contratti diversi, insegnamenti diversi o espletato in istituzioni diverse fino ad un massimo di punti 3,60.

    Lo stesso metodo di attribuzione dovrà essere seguito per la valutazione del servizio prestato in insegnamento diverso da quello della graduatoria per la quale si concorre.
    Pertanto le Commissioni, ai sensi dell’art. 9, lettera A), punto 2, dovranno:
    per gli incarichi a tempo determinato

    • attribuire punti 1,20 per ogni anno accademico fino a 180 giorni (che concorre al requisito minimo dei 3 anni) + 0,30 punti per ogni mese (o frazione superiore ai 15 giorni) eccedente i 180 giorni nello stesso anno accademico – lett. a) + lett. b) fino ad un massimo di punti 1,80;
    • calcolare solo lett.c) per gli anni accademici nei quali non si è raggiunto il periodo di 180 giorni di insegnamento (fino ad un massimo di punti 1,20).

    per gli incarichi con co.co.co. o con altra tipologia di contratto

    • attribuire punti 0,60 per ogni anno accademico con servizio prestato per almeno 125 ore (che concorre al requisito minimo dei 3 anni) + 0,15 punti per ogni frazione superiore alle 15 ore eccedenti le 125 ore nello stesso anno accademico – lett.d) + lett.e) fino ad un massimo di punti 1,20;
    • calcolare solo lett.f) per gli anni accademici nei quali non si è raggiunto il periodo di 125 ore di insegnamento (fino ad un massimo di punti 0,60).

    Per ciascun anno accademico il servizio fatto valere può riferirsi anche a contratti diversi, insegnamenti diversi o espletato in istituzioni diverse fino ad un massimo di punti 1,80.

    Si ribadisce che nella valutazione del servizio possono essere sommati i servizi prestati con diverse tipologie di contratti (esempio: tempo determinato+co.co.co. o altra tipologia contrattuale) fino al raggiungimento della soglia massima di valutazione di 3,60 punti per anno accademico per lo stesso insegnamento della domanda di ammissione (art. 9, lett.A punto 1) e fino a 1,80 punti per insegnamento diverso (art.9, lett. A, punto 2).

    Il D.M. prevede l’anno 2001 come anno di decorrenza per il costituzione delle graduatorie, esclusivamente con riferimento al requisito di ammissione; pertanto eventuali ulteriori periodi di insegnamento svolti prima del 2001 potranno essere oggetto di valutazione nell’ambito degli ulteriori titoli di servizio.

    Si segnala che i candidati potrebbero avere inserito il servizio richiesto come requisito di ammissione secondo le seguenti diverse modalità:

    • 1) tutto nella Sezione D: sia il requisito minimo (180 giorni/125 ore)  che eventuali ulteriori periodi/ore relativi allo stesso anno accademico; cioè  tre anni accademici completi nella Sezione D e gli ulteriori titoli nella sezione E;
    • 2) solo il requisito minimo (180 giorni o 125 ore) nella sezione D e l’ulteriore periodo/ore dello stesso anno accademico nella Sezione E;
    • 3) tutto nella Sezione D come illustrato al num. 1 e ripetuto nella sezione E il periodo ulteriore rispetto al requisito minimo (180 giorni/125 ore) riferito allo stesso anno accademico.

    Al riguardo, come anticipato nell’Avviso del 30 luglio scorso pubblicato sul sito Afam e sul sito del Cineca, codeste Commissioni dovranno comunque valutare il servizio una sola volta  e nel rispetto rigoroso di quanto indicato nel D.M. e nelle presenti Linee Guida.

    Possono essere accettate esclusivamente le domande inoltrate via web.

    Codeste Commissioni vorranno verificare che la documentazione prevista dall’art. 6, comma 5, sia stata presentata in modalità cartacea entro il termine previsto dallo stesso articolo, ai fini della valutazione di quanto documentato.
    Si rammenta che in caso di inoltro a mezzo raccomandata fa fede il timbro postale di spedizione.

Il Capo Dipartimento
Prof. Marco Mancini