SCUOLA BUONA A VALUTARE ANCHE I DOCENTI di Umberto Tenuta
CANTO 250
<<Nella proposta del governo c’è… anche la promessa di valutare la qualità degli insegnanti e di premiare economicamente i migliori. Idea strepitosa!
<<Ma c’è un problema: con quali criteri si stabilirà la qualità dell’insegnante e chi lo farà? Il preside?
Gli studenti? I genitori? O le famose aziende che entreranno nel progetto formativo? Per quel poco di esperienza dell’insegnamento che ho, direi che la misurazione del valore di un insegnante è una delle cose più difficili che esistano, un’impresa ai limiti dell’impossibile>>
(Giorgio Simonelli, Blog de IlFattoQuotidiano.it, 4 settembre 2014)
Nei precedenti CANTI abbiamo già affrontato questo problema.
Ma ci ritorniamo.
Ci preme troppo!
Sembra che un famoso Filosofo meridionale, chiamato a Napoli per essere esaminato al fine dell’assegnazione della cattedra universitaria, abbia esclamato: <<Ma chi c’è a Napoli che possa esaminare Bertrando Spaventa?>>.
Non so quanti docenti diranno la stessa cosa.
Ricordo solo che all’offerta di un bel gruzzolo di euro fatta da Luigi Berlinguer seguirono le sue dimissioni da ministro della pubblica istruzione.
Che l’attuale Ministra non aspiri ad altro sono fatti Suoi.
Quel che mi spaventa è che le serie sportive A, B, C arrivino anche nelle scuole.
Docenti di serie A, docenti di serie B, e forse anche di serie C.
Nihil novi sub sole.
Non abbiamo forse nelle nostre scuole gli alunni dotati e gli alunni non dotati, gli alunni con le medaglie sul petto e gli alunni senza medaglie, gli alunni in mostra ai primi banchi e gli alunni nascosti agli ultimi banchi, gli alunni promossi e gli alunni non promossi?
Repetita juvant!
La scuola riproduce la società, fatta di classi sociali sulla base delle doti genetiche.
È Madre Natura che così vuole.
È −per i credenti− il Buon Dio che fa nascere i dotati nelle case dei Dottori!
Chi volete che ricordi il grido di Don Milani ripetuto qualche mese fa in Piazza San Pietro: il Buon Dio non fa di questi scherzi, non fa nascere i dotati nelle case dei ricchi!
Ma, ammesso pure che Dirigenti ed Enti qualificati sappiano classificare i docenti in meritevoli e non meritevoli, due cose mi preoccupano in particolare.
La CATTIVA RIFORMA non ha rinnovato i metodi didattici.
Parla ancora di insegnanti e non di Maestri.
Insegnanti che nulla possono insegnare.
<<Non si è mai insegnanti! Nessuno insegna, per fortuna degli esseri umani! Ci sono maestri, ma non insegnanti: gli esseri umani non sono insegnati, come le lavagne di ardesia e le LIM. Gli esseri umani apprendono utilizzando gli stimoli che vengono loro dal mondo interiore ed esterno>> (Umberto Tenuta).
E pertanto, nella scuola degli insegnanti, resteranno gli alunni dotati e gli alunni non dotati moriranno.
Non morirà la mortalità scolastica.
Si lotterà fino all’ultimo sangue per la medaglia di bronzo.
Guerre fratricide tra giovani figli di donne.
Spettacoli orrendi ai nostri occhi, ai nostri giorni, anche domani!
Io non sono pessimista come Giorgio Gramellini.
Qualcuno dimenticherà Luca: «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato» (Luca 6,37).
Qualcuno giudicherà,.
Non importa chi e non importa come.
E nella scuola resteranno anche i docenti e i dirigenti giudicati non meritevoli.
Solo che saranno etichettati.
Orribili dictu, i non meritevoli saranno riconosciuti e mantenuti nella scuola.
Il MIUR li riconoscerà non meritevoli e li lascerà nelle aule.
Ma, allora, perchè si fanno i concorsi, se poi i bocciati insegneranno?
Ed a chi insegneranno?
Pares cum paribus!
I dotati con i meritevoli.
Gli studenti non dotati con i docenti non meritevoli.
Ieri, oggi e domani.
Altro che cambiar verso!
Qui c’è il senso unico.
Don Milani non c’è.
C’è Gianni!
Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in: http://www.edscuola.it/dida.html
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