O.d.g. approvato dal Direttivo Nazionale nella seduta del 15 luglio 2015
Il Direttivo nazionale dell’Andis, riunito a Bagnoli Irpino (AV) loc. LACENO il giorno 15 luglio 2015, nel prendere in esame la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 concernente la Riforma del sistema di istruzione e formazione,
esprime, da un lato, la propria soddisfazione nel constatare che la scuola riappare al centro del dibattito politico e culturale del Paese dopo anni di disinteresse e di sostanziale abbandono;
registra, d’altro canto, viva preoccupazione per i toni accesi e non sempre obiettivi del dibattito in corso, che rischiano di rendere eccessivamente conflittuale e scarsamente costruttivo il clima delle scuole nel prossimo anno scolastico e nelle fasi decisive di messa in pratica della stessa Legge.
Tanto premesso ed entrando essenzialmente nel merito, l’ANDIS
condivide l’idea di scuola come emerge dalle finalità espresse ai commi 1 e 2: studente al centro del processo educativo, metodologia e didattica laboratoriale, inclusione e lotta alla dispersione, scuola come comunità attiva e professionale aperta al territorio, sviluppo del metodo cooperativo nel rispetto della libertà di insegnamento;
ribadisce la propria condivisione rispetto a quella che ritiene l’idea forza della legge: fornire alle Autonomie scolastiche strumenti e risorse per realizzare compiutamente la propria proposta formativa, superando quel profondo vulnus che rendeva l’autonomia la grande incompiuta del nostro sistema formativo.
In questo quadro l’organico funzionale, l’assegnazione di nuove risorse (in misura peraltro ampiamente inferiore a quanto già tolto), la formazione in servizio obbligatoria e permanente e soprattutto l‘attribuzione alle autonomie e ai loro dirigenti di strumenti gestionali più efficaci, costituiscono le condizioni necessarie per quel salto di qualità non più rinviabile del nostro sistema di istruzione e formazione.
La significativa immissione in ruolo del precariato – oltre che risolvere, sia pure parzialmente, un annoso e grave problema sociale e professionale – può anche consentire, se opportunamente gestita, importanti condizioni di stabilità e continuità ad oggi sconosciute alle istituzioni scolastiche.
Il Direttivo nazionale, d’altro canto, ravvisa nella nuova legge gravi mancanze e criticità alle quali sarà necessario fornire adeguate risposte in tempi ragionevoli. In particolare:
- manca un’articolazione della professionalità docente e del personale amministrativo della scuola in grado di configurare reali possibilità di carriera del personale. Organizzazioni complesse, come sono di fatto le istituzioni scolastiche, non possono non prevedere una leadership intermedia e diffusa in grado di supportare efficacemente il dirigente scolastico nella gestione dei processi;
- viene differita la riforma degli OO.CC. e della governance dell’Istituzione scolastica e viene ulteriormente rinviata la separazione tra funzioni di indirizzo, di gestione e di proposta/elaborazione tecnico-didattica, da affidare rispettivamente al Consiglio di Istituto, al DS, al Collegio dei docenti;
- l’istituzione delle reti di scuole, di cui ai commi 70, 71 e 72 della legge, non risolve il problema degli insopportabili carichi burocratici che angustiano dirigenze e segreterie scolastiche; si ritiene che tali reti o centri amministrativi debbano essere costituiti mediante l’assorbimento del personale attualmente in dotazione agli Uffici di Ambito Territoriale che, nel nuovo ordinamento, non hanno più ragione di esistere;
- non compare nel testo della legge il tema cruciale della valutazione del personale docente ed amministrativo, indispensabile per sviluppare i temi dell’articolazione delle professionalità e quello del merito e della premialità.
5 condizioni
per una “buona” partenza della riforma
Il Direttivo nazionale dell’ANDIS ritiene che la piena attuazione della legge 107/2015 di Riforma della scuola dipenderà dalla soluzione di alcune questioni prioritarie:
- 1. Dirigenti e docenti devono impegnarsi da subito perché all’interno delle scuole, nel rispetto dei reciproci ruoli, si ripristini un clima di confronto sereno e di collaborazione, superando quei toni esasperati che hanno caratterizzato l’ ultimo periodo dell’anno scolastico.
- 2. Va emanata un norma transitoria che ripristini la possibilità di esoneri e semiesoneri per i collaboratori vicari per l’anno scol. 2015/2016 e comunque fino all’assegnazione dell’organico dell’autonomia. L’ANDIS segnala che la situazione è oltre modo grave nelle scuole prive di un dirigente scolastico ed affidate in reggenza.
- 3. L’annullamento del concorso per la dirigenza scolastica in Lombardia, il protrarsi dei contenziosi in alcune regioni, la mancata nomina dei vincitori di concorso in Campania, unitamente al problema delle sedi vacanti, determinerà un numero elevatissimo (circa 2000) di istituzioni scolastiche prive di dirigenti titolari ed affidate in reggenza.
Una situazione di tale criticità vanifica uno degli aspetti più qualificanti della riforma: la progettazione triennale dell’offerta formativa e la stessa formulazione della proposta di organico dell’autonomia. A tale riguardo l’Andis reclama:
- la copertura di tutti i posti vacanti con gli aventi diritto
- lo svolgimento del nuovo corso-concorso perché nell’anno scolastico 2016/17 tutte le istituzioni scolastiche abbiano il proprio dirigente titolare.
- 4. Urge la riapertura del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto del comparto scuola anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale.
Nel contempo occorre procedere al rinnovo del CCNL dell’area V, prevedendo per i dirigenti scolastici un trattamento economico adeguato agli accresciuti profili di responsabilità in capo alla dirigenza scolastica.
- 5. L’ANDIS auspica l’implementazione entro l’anno scolastico 2015/16 di alcune parti qualificanti della riforma, come l’organico dell’ autonomia, anche ricorrendo a forme di sperimentazione.
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