Protocollo di intesa per l’attuazione delle misure di sicurezza per l’anno scolastico 2021/2022

Incontro al Ministero sul protocollo di intesa per l’attuazione delle misure di sicurezza per l’anno scolastico 2021/2022: nuova bozza del documento

L’ANP ha partecipato oggi in videoconferenza a un ulteriore incontro con il Ministero dell’istruzione, dedicato al protocollo di intesa per l’attuazione delle misure di sicurezza per l’anno scolastico 2021/2022. Il Ministero ha inviato nel pomeriggio di ieri una bozza di protocollo che tiene conto di gran parte delle proposte di modifica e osservazioni che ANP aveva fatto pervenire nella prospettiva di sottoscrivere il protocollo celermente. 

Il Capo Dipartimento Dott. Jacopo Greco ha dichiarato in premessa che il testo inviato è stato sostituito da un’ulteriore bozza che riporta, in coda, un ampio addendum riguardante gli impegni del Ministero su più fronti. 

L’ANP ha espresso apprezzamento per tale addendum: l’impegno del Ministro a fornire tempestivamente supporto e indicazioni applicative sulle modalità di verifica della certificazione verde, unito a quello di assumere, là dove necessario, una unità di personale amministrativo a tempo determinato in vista del più agevole adempimento della normativa anti-Covid rivelano l’accoglimento delle nostre istanze. Abbiamo tuttavia fatto presente che detta unità di personale occorre solo se sarà possibile accedere alla banca dati delle ASL, sulla falsariga di quanto avviene già per la verifica delle vaccinazioni degli studenti fino a 16 anni. In assenza di tale procedura informatizzata, è evidente che la nostra richiesta andrebbe in direzione del reclutamento straordinario di collaboratori scolastici per ogni plesso. 

L’ANP ha rimarcato la necessità che il protocollo sia coerente con il D.L. 111/2021 nella ferma convinzione del valore della scuola in presenza. Detto valore va coniugato con la tutela della salute del personale scolastico e degli studenti attraverso una chiara e agevole applicazione della normativa sulla certificazione verde e la sempre crescente adesione alla campagna di vaccinazione da parte degli studenti. Diversamente il ritorno alla didattica a distanza, quantomeno in alcune istituzioni scolastiche, sarà inevitabile. 

L’incontro ha rappresentato un ulteriore passo avanti verso un protocollo in grado di garantire concretamente la gestione del prossimo anno scolastico. Attesa la delicatezza della tematica, ci siamo comunque riservati di approfondire il testo fornitoci nell’imminenza della riunione e di esprimere tutte le opportune valutazioni sul documento in vista del prossimo incontro che l’Amministrazione convocherà a breve.   

L’ANP continuerà a lavorare con il senso di responsabilità che le è proprio e che contraddistingue la categoria che rappresentiamo al fine di mettere a disposizione delle scuole, prima possibile, un Protocollo utile per organizzare al meglio la ripresa delle attività scolastiche.
Con la speranza che tale finalità sia davvero condivisa da tutte le sigle sindacali.

La scuola non si riapre per decreto

La scuola non si riapre per decreto
Comunicato FLC CGIL, CISL Scuola, Uil Scuola Rua, SNALS, GILDA e ANIEF

La decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale, nonostante la Amministrazione Scolastica e Sindacati siano da tempo impegnati a trovare soluzioni utili per far ripartire la scuola in presenza. Anche per questa ragione, in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali, inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni. Se certamente qualsiasi intervento da parte dell’Amministrazione sul rapporto di lavoro dei suoi dipendenti deve trovare un preliminare confronto con le parti sociali, al di là di un giudizio di merito sull’utilità e sulla legittimità della norma introdotta, ci si chiede ad esempio come tale obbligo si potrà estendere al personale precario, le cui prestazioni si richiedono nel giro di poche ore e più in generale come si intendono condurre gli accertamenti e le procedure sanzionatorie introdotte dal Governo.

Restano nel frattempo irrisolti altri aspetti che incidono fortemente nel determinare le necessarie condizioni di sicurezza. Non si decongestionano le classi sovraffollate adottando provvedimenti strutturali, si preferisce ricorrere a fragili misure una tantum per il recupero (peraltro solo fino a fine anno solare), non si tutela il personale scolastico scaricandogli ogni genere di incombenza (dal controllo degli accessi, alla sanificazione degli ambienti) senza introdurre alcun presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative. Con un provvedimento sostanzialmente inefficace rispetto alla presenza a scuola di 8 milioni di studenti, si scaricano sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte.

Noi avevamo invocato un provvedimento chiaro, che individuasse precisi adempimenti, ma anche responsabilità dirette in capo allo Stato e affidasse al negoziato fra le parti gli aspetti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. L’incursione del Governo complica il percorso verso possibili soluzioni condivise.

Il sindacato ha fatto proprio l’obiettivo e i connessi impegni per un ritorno a scuola in presenza, considerando a tal fine fondamentale il buon esito della campagna vaccinale, per la quale per primi, a suo tempo ha rivendicato una priorità di attenzione per il personale scolastico.

Per questo non abbiamo condiviso l’interruzione, da parte del Governo, della priorità vaccinale in primavera per il personale della scuola, proprio perché ravvisavamo un rallentamento nel percorso per raggiungere il rientro in presenza. Proprio l’altissima percentuale di coloro che responsabilmente si sono sottoposti alla vaccinazione, dando prova di senso civico, pone oggi le premesse per gestire senza inaccettabili forzature e tensioni, una situazione già affrontata allorquando non si disponeva del vaccino.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, confermano sin d’ora la disponibilità a proseguire il confronto con l’Amministrazione per individuare soluzioni che tutelino la salute di tutti i lavoratori, a partire da quelli “fragili” per i quali va eliminato ogni rischio di emarginazione ed esclusione dal mondo del lavoro, realizzando un sistema didattico-organizzativo che sia rispettoso delle norme sul distanziamento, provvedendo al decongestionamento delle classi sovraffollate attraverso lo sdoppiamento delle stesse in modo strutturale.

Chiediamo, nel frattempo, che si faccia chiarezza sulle indicazioni per il distanziamento in classe; che non si realizzi, con il taglio dell’organico aggiuntivo Covid, nessun arretramento su misure di sicurezza per ragioni economiche e che sia immediatamente rimossa ogni reticenza da parte dell’Amministrazione nel fornire sia i dati relativi agli esiti del contagio in ambito scolastico, che l’esatto stato della campagna vaccinale. La disponibilità di dati attendibili, completi e puntuali rappresenta una condizione imprescindibile per la messa a punto, a partire dall’aggiornamento del protocollo sicurezza, di una strategia di intervento realmente efficace e non di sola immagine, ma anche per valorizzare un clima di confronto, che interventi così discutibili nel metodo e nel merito rischiano invece di compromettere irreparabilmente.

La sicurezza per decreto è in netta antitesi con l’efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia. Alla vigilia di appuntamenti importanti per il Paese serve ricercare le soluzioni ai problemi attraverso il dialogo ed il confronto, azioni a cui il sindacato non si è mai sottratto. I diktat alimentano tensioni e ostilità anche nei contesti in cui come nella scuola si è già dimostrata altissima responsabilità e senso civico.

Green pass: sindacati scuola a governo, basta diktat

da ANSA

“La decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale, nonostante la Amministrazione Scolastica e Sindacati siano da tempo impegnati a trovare soluzioni utili per far ripartire la scuola in presenza. Anche per questa ragione, in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali”.

Lo scrivono in una nota unitaria i sindacati della scuola. Basta “diktat”, “la scuola non si riapre per decreto”, serve il “confronto”.

“Se certamente qualsiasi intervento da parte dell’Amministrazione sul rapporto di lavoro dei suoi dipendenti deve trovare un preliminare confronto con le parti sociali, al di là di un giudizio di merito sull’utilità e sulla legittimità della norma introdotta, ci si chiede ad esempio come tale obbligo si potrà estendere al personale precario, le cui prestazioni si richiedono nel giro di poche ore e più in generale come si intendono condurre gli accertamenti e le procedure sanzionatorie introdotte dal Governo” , scrivono i sindacati a proposito del Green pass.

Ma il certificato verde non esaurisce i problemi, visto che “restano irrisolti altri aspetti: non si decongestionano le classi sovraffollate adottando provvedimenti strutturali, non si tutela il personale scolastico scaricandogli ogni genere di incombenza (dal controllo degli accessi, alla sanificazione degli ambienti) senza introdurre alcun presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative”. Insomma “con un provvedimento sostanzialmente inefficace rispetto alla presenza a scuola di 8 milioni di studenti, si scaricano sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte”. “Noi – ricordano i sindacati- avevamo invocato un provvedimento chiaro, che individuasse precisi adempimenti, ma anche responsabilità dirette in capo allo Stato e affidasse al negoziato fra le parti gli aspetti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. L’incursione del Governo complica il percorso verso possibili soluzioni condivise”.

“L’altissima percentuale” del personale della scuola che “responsabilmente” si è sottoposto alla vaccinazione, “pone oggi le premesse per gestire senza inaccettabili forzature e tensioni, una situazione già affrontata allorquando non si disponeva del vaccino”, affermano le sigle sindacali, confermando la propria “disponibilità a proseguire il confronto con l’Amministrazione per individuare soluzioni che tutelino la salute di tutti i lavoratori, a partire da quelli ‘fragili’ per i quali va eliminato ogni rischio di emarginazione ed esclusione dal mondo del lavoro, realizzando un sistema didattico – organizzativo che sia rispettoso delle norme sul distanziamento, provvedendo al decongestionamento delle classi sovraffollate attraverso lo sdoppiamento delle stesse in modo strutturale”.

Nel frattempo, bisogna fare “chiarezza sulle indicazioni per il distanziamento in classe”; e occorre che “non si realizzi, con il taglio dell’organico aggiuntivo Covid, nessun arretramento su misure di sicurezza per ragioni economiche e che sia immediatamente rimossa ogni reticenza da parte dell’Amministrazione nel fornire sia i dati relativi agli esiti del contagio in ambito scolastico, che l’esatto stato della campagna vaccinale”. “La sicurezza per decreto – concludono i sindacati- è in netta antitesi con l’efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia. Alla vigilia di appuntamenti importanti per il Paese serve ricercare le soluzioni ai problemi attraverso il dialogo ed il confronto, azioni a cui il sindacato non si è mai sottratto. I diktat alimentano tensioni e ostilità anche nei contesti in cui come nella scuola si è già dimostrata altissima responsabilità e senso civico”.


Green pass obbligatorio, i sindacati: “la scuola non si riapre per decreto”

da La Tecnica della Scuola

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa congiunto da parte delle sei sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA e ANIEF.

La decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale, nonostante la Amministrazione Scolastica e Sindacati siano da tempo impegnati a trovare soluzioni utili per far ripartire la scuola in presenza. Anche per questa ragione, in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali, inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni.

Se certamente qualsiasi intervento da parte dell’Amministrazione sul rapporto di lavoro dei suoi dipendenti deve trovare un preliminare confronto con le parti sociali, al di là di un giudizio di merito sull’utilità e sulla legittimità della norma introdotta, ci si chiede ad esempio come tale obbligo si potrà estendere al personale precario, le cui prestazioni si richiedono nel giro di poche ore e più in generale come si intendono condurre gli accertamenti e le procedure sanzionatorie introdotte dal Governo.

Restano nel frattempo irrisolti altri aspetti che incidono fortemente nel determinare le necessarie condizioni di sicurezza. Non si decongestionano le classi sovraffollate adottando provvedimenti strutturali, si preferisce ricorrere a fragili misure una tantum per il recupero (peraltro solo fino a fine anno solare), non si tutela il personale scolastico scaricandogli ogni genere di incombenza (dal controllo degli accessi, alla sanificazione degli ambienti) senza introdurre alcun presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative. Con un provvedimento sostanzialmente inefficace rispetto alla presenza a scuola di 8 milioni di studenti, si scaricano sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte.

Noi avevamo invocato un provvedimento chiaro, che individuasse precisi adempimenti, ma anche responsabilità dirette in capo allo Stato e affidasse al negoziato fra le parti gli aspetti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. L’incursione del Governo complica il percorso verso possibili soluzioni condivise. Il sindacato ha fatto proprio l’obiettivo e i connessi impegni per un ritorno a scuola in presenza, considerando a tal fine fondamentale il buon esito della campagna vaccinale, per la quale per primo, a suo tempo ha rivendicato una priorità di attenzione per il personale scolastico.

Per questo non abbiamo condiviso l’interruzione, da parte del Governo, della priorità vaccinale in primavera per il personale della scuola, proprio perché ravvisavamo un rallentamento nel percorso per raggiungere il rientro in presenza. Proprio l’altissima percentuale di coloro che responsabilmente si sono sottoposti alla vaccinazione, dando prova di senso civico, pone oggi le premesse per gestire senza inaccettabili forzature e tensioni, una situazione già affrontata allorquando non si disponeva del vaccino.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, confermano sin d’ora la disponibilità a proseguire il confronto con l’Amministrazione per individuare soluzioni che tutelino la salute di tutti i lavoratori, a partire da quelli “fragili” per i quali va eliminato ogni rischio di emarginazione ed esclusione dal mondo del lavoro, realizzando un sistema didattico – organizzativo che sia rispettoso delle norme sul distanziamento, provvedendo al decongestionamento delle classi sovraffollate attraverso lo sdoppiamento delle stesse in modo strutturale.

Chiediamo, nel frattempo, che si faccia chiarezza sulle indicazioni per il distanziamento in classe; che non si realizzi, con il taglio dell’organico aggiuntivo Covid, nessun arretramento su misure di sicurezza per ragioni economiche e che sia immediatamente rimossa ogni reticenza da parte dell’Amministrazione nel fornire sia i dati relativi agli esiti del contagio in ambito scolastico, che l’esatto stato della campagna vaccinale.

La disponibilità di dati attendibili, completi e puntuali rappresenta una condizione imprescindibile per la messa a punto, a partire dall’aggiornamento del protocollo sicurezza, di una strategia di intervento realmente efficace e non di sola immagine, ma anche per valorizzare un clima di confronto, che interventi così discutibili nel metodo e nel merito rischiano invece di compromettere irreparabilmente.

La sicurezza per decreto è in netta antitesi con l’efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia. Alla vigilia di appuntamenti importanti per il Paese serve ricercare le soluzioni ai problemi attraverso il dialogo ed il confronto, azioni a cui il sindacato non si è mai sottratto. I diktat alimentano tensioni e ostilità anche nei contesti in cui come nella scuola si è già dimostrata altissima responsabilità e senso civico.

Supplenze a.s. 2021/22, come indicare le preferenze: FAQ

da La Tecnica della Scuola

Con riferimento all’inoltro delle istanze per i contratti a tempo determinato per l’a.s. 2021/2022, il MI ha pubblicato una serie di faq.

Tra queste, alcune riguardano l’espressione delle preferenze.

Esiste la possibilità di indicare preferenze diverse per le supplenze annuali finalizzate alla nomina in ruolo (D.L. 73/2021, art.59 comma 4) e per le supplenze annuali / fino al termine delle attività didattiche?

All’interno dell’Istanza esistono due sezioni:
Espressione preferenze supplenze annuali finalizzate alla nomina in ruolo (D.L. 73/2021, art.59 comma 4): da compilare a cura degli aspiranti in possesso dei requisiti previsti dal (D.L. 73/2021, art.59 comma 4).
Espressione preferenze supplenze annuali / fino al termine delle attività didattiche: può essere compilata da tutti gli aspiranti inclusi nelle GaE, che non hanno già ottenuto la nomina in ruolo, e quelli inclusi nelle GPS.

Quante preferenze è possibile esprimere?

Per ciascuna delle due sezioni è possibile indicare 150 preferenze per tutti gli insegnamenti per cui l’aspirante ha l’inclusione in graduatoria.

Tra le preferenze è possibile selezionare solo scuole?

E’ possibile indicare anche preferenze di tipo sintetico (Comune e/o Distretto).

E’ possibile avere dei suggerimenti per la migliore formulazione delle preferenze?

Per maggiori informazioni sulla compilazione di questa schermata si rimanda al documento Supplenze 2021-22: Focus sulla scelta delle preferenze, disponibile, insieme alla guida per l’uso della compilazione dell’Istanza, nello spazio web dedicato alle Supplenze, nella sezione specifica  “informazioni utili” .

Supplenze a.s. 2021/22, quali servizi possono essere caricati? E come fare?

da La Tecnica della Scuola

Con riferimento all’inoltro delle istanze per i contratti a tempo determinato per l’a.s. 2021/2022, il MI ha pubblicato alcune faq.

Tra queste, una concerne il caricamento dei servizi prestati.

Quali servizi possono essere caricati dall’aspirante?

I servizi validi sono solo quelli prestati presso le istituzioni scolastiche statali, dall’anno scolastico 2010/11 all’anno scolastico 2020/21.

Devono indicare puntualmente i servizi solo gli aspiranti che intendono partecipare per il posto comune e che con i servizi registrati sul fascicolo personale non raggiungono il requisito dei tre anni previsto dalla normativa.

Si ricorda che la singola annualità deve essere di almeno 180 giorni. Qualora il servizio prestato non raggiunga i 180 giorni, ma ricada nelle condizioni di cui all’art. 11 comma 14 della legge 124/99 (dal 1 febbraio agli scrutini finali), l’aspirante deve indicare puntualmente il servizio al fine di poterlo caratterizzare come tale.

Come aggiungere il servizio

Nella sezione Titoli di servizio, l’aspirante presente nelle GPS di prima fascia, comprensive degli elenchi aggiuntivi, deve dichiarare il possesso dei requisiti previsti dal D.L. 73/2021, art. 59 comma 4.

La sezione consente di visualizzare i titoli presenti nel sistema informativo, l’insegnamento, la data inizio, la data fine e la denominazione della scuola.

Digitando una stringa nel campo “Cerca” è possibile visualizzare i record corrispondenti alla ricerca.

La sezione Titoli di servizio caricati dall’utente consente di far caricare all’aspirante eventuali ulteriori titoli di servizio.

Possono essere inseriti, uno alla volta, i titoli di servizio non presenti nel sistema informativo.

Per tutte le indicazioni si rimanda alla guida del MI (da pag. 12).

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SCARICA IL DECRETO ASSUNZIONI DA GPS

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Green pass per la scuola, pochi giorni per mettersi in regola con le vaccinazioni

da Tuttoscuola

Ancora pochi giorni per gli insegnanti ancora non vaccinati per mettersi in regola e ottenere il Green pass. Chi non si vaccina entro questa settimana non avrà il green pass entro l’1 settembre, inizio dell’anno scolastico, e rischia la sospensione dello stipendio o di dover fare il tampone ogni 48 ore. Intanto nei giorni scorsi il Ministero della Salute ha emanato una circolare che spiega chi può avere diritto all’esenzione dal vaccino anti covid e come ottenere il certificato specificando comunque che, le disposizioni della circolare si applicano esclusivamente al fine di consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105, ai soggetti che per condizione medica non possono ricevere o completare la vaccinazione per ottenere una certificazione verde COVID-19. Le certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti covid potranno essere rilasciate in formato cartaceo e potranno avere una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni; la durata di validità, sulla base delle valutazioni cliniche relative, verrà aggiornata quando sarà avviato il sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse al fine di consentirne la verifica digitale. Temporaneamente e fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, sul territorio nazionale sono validi i certificati di esclusione vaccinale già emessi dai Servizi Sanitari Regionali. Nel frattempo le regioni provvederanno a rivalutare le predette certificazioni alla luce dei criteri e contenuti indicati nella circolare.

Leggi la circolare integrale del Ministero della Salute sui certificati di esenzione ai vaccini anti Covid

Esenzione alla vaccinazione anti Covid: chi può richiederla

La certificazione di esenzione alla vaccinazione anti covid viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea.
Le persone che ottengono una esenzione alla vaccinazione anti covid devono essere adeguatamente informate sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come: usare le mascherine,  istanziarsi dalle persone non conviventi, lavare le mani, evitare assembramenti in particolare in locali chiusi, rispettare le condizioni previste per i luoghi di lavoro e per i mezzi di trasporto.

Decreto Funzione Pubblica 12 agosto 2021, n. 148

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Regolamento recante modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, da adottare ai sensi dell’articolo 44 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. (21G00159)

(GU Serie Generale n.256 del 26-10-2021)