Archivi categoria: Rassegne

#riformabuonascuola, ogni istituto avrà 5 o 6 docenti in più per la didattica

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, ogni istituto avrà 5 o 6 docenti in più per la didattica

Lo ha detto il sottosegretario Faraone: spetterà ai presidi e al collegio dei docenti decidere come destinare questo 8% in più di insegnanti. E ancora: negli anni è stata costruita una condizione che ha portato all’esistenza di 550mila precari, una che situazione rende precaria non solo la vita degli insegnanti ma anche la didattica. Come governo del cambiamento abbiamo detto basta. Proteste del Mida.

“Con questa riforma, non ci sarà la ‘supplentite’ nelle scuole e che ci saranno istituti dotati di circa con l’8% in più per svolgere la didattica”. Lo ha detto, il 17 aprile, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, durante una conferenza stampa a Catanzaro, rispondendo ad alcune domande poste dai precari. Ciò significa che una scuola con almeno circa 70 docenti in organico di diritto, che rappresentano anche la media di quelle oggi esistenti, potrà contare su 5 o 6 docenti in organico funzionale. Che sarà gestito dai capi d’Istituto.

Non a caso, Faraone ricorda che “spetterà ai dirigenti scolastici e al collegio dei docenti decidere come destinare questo 8% in più di insegnanti”.

“Con il ddl – ha aggiunto il sottosegretario – stiamo facendo uno sforzo enorme perché in questi anni sono stati sommati in maniera veramente vergognosa una quantità di precari che sono vittime di scelte scellerate della politica. Negli anni è stata costruita una condizione che ha portato all’esistenza nel Paese di 550mila insegnanti precari”.

Certo, sarebbe impossibile assumerli tutti. Però, “avevamo il dovere – ha detto ancora Faraone – come governo del cambiamento di interrompere un sistema che reputiamo sbagliato che è quello delle graduatorie e della condizione perché questo precariato si perpetuasse negli anni. Ciò perché tale situazione rende precaria non solo la vita degli insegnanti, ma anche la didattica. Abbiamo fatto una scelta mettendo come priorità e come scelta di governo l’assunzione di centomila insegnanti”.

Le parole di Faraone non ha però frenato le proteste contro la riforma: mentre il sottosegretario rispondeva alle domande, un gruppo di precari del Mida, Movimento docenti da abilitare, ha manifestato pacificamente innalzando cartelli con la scritta “Mida per ruolo”.

Oggi i sindacati in piazza contro la riforma

da La Tecnica della Scuola

Oggi i sindacati in piazza contro la riforma

Oggi a Roma manifestazione delle rappresentanti sindacali unitarie della scuola: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda contro il disegno di legge del governo. Il programma della giornata prevede il concentramento dei partecipanti a piazza SS. Apostoli per le ore 10:30, quando prenderanno il via gli interventi dal palco

Le persone che saranno a Roma oggi, sabato 18 aprile, per dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge all’esame delle Camere e chiederne profonde modifiche, sono quelle che un mese fa lavoratrici e lavoratori, insegnanti e personale Ata, hanno eletto a stragrande maggioranza come loro rappresentanti nelle rsu.

Le liste presentate dai sindacati promotori della manifestazione hanno ottenuto, insieme, più del 90% dei consensi espressi. Poiché hanno votato 810.000 persone (oltre l’80% della categoria) si può dire che in piazza ci dovrebbe essere “la scuola”, quella di chi ogni giorno ne vive in diretta le difficoltà, i disagi e i problemi, mettendo in campo per risolverli le risorse della sua competenza e della sua passione.

Saranno proprio i rappresentanti delle rsu i protagonisti della giornata, alternandosi sul palco con i segretari generali dei sindacati per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato: no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione e la condivisione; subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e Ata impiegato da anni precariamente.

Per avere: organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità; rinnovo del contratto scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione del lavoro nella scuola; no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale; avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei. (Aska)

DDL Scuola: rallentano i lavori

da La Tecnica della Scuola

DDL Scuola: rallentano i lavori

La Commissione Cultura dedicherà la prossima settimana solo due riunioni al disegno di legge, mentre le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali non se ne occuperanno del tutto.

La prossima settimana l’esame del ddl sulla scuola procederà a rilento anche perchè nel frattempo molte Commissioni saranno impegnate a lavorare sul Documento di economia e finanza.
La Commissione Cultura della Camera riprenderà in mano il provvedimento nel pomeriggio del 22 e poi proseguirà nel pomeriggio successivo: in pratica ci sarà appena il tempo di inziare l’esame dei primi 5-6 articoli (complessivamente sono 24).
La Commissione Lavoro inizierà l’esame del ddl per fornire il proprio parere, mentre non sono ancora calendarizzati gli interventi più attesi e cioè quelli delle Commissioni Bilancio e degli Affari Costituzionali.
Tutto questo significa che il provvedimento non potrà essere presentato in aula nei tempi previsti (ultimi giorni di aprile), tanto che ormai si sta parlando dell’11 o del 12 maggio, con il risultato che il passaggio al Senato si sposta al 18 maggio e non prima.

Nonostante la posizione piuttosto irremovibile assunta dal Governo negli ultimi giorni (“Ci potrà essere qualche ritocco, ma l’impianto rimarrà quello attuale” ha dichiarato per esempio il sottosegretario Faraone), si fa sempre più strada l’ipotesi di possibili modifiche importanti che potrebbero servire ad “ammorbidire” la posizione dei sindacati che proprio per domani 18 aprile hanno programmato una manifestazione nazionale alla quale parteciperanno soprattutto le RSU recentemente elette.
Per esempio potrebbe essere cancellato del tutto l’articolo 12 che prevede l’impossibilità di attribuire incarichi a tempo determinato ai docenti che hanno già ottenuto supplenze per 36 mesi.
Per la verità i sindacati chiedono anche lo stralcio degli articoli sulle assunzioni, in modo da assicurare l’immissione in ruolo di 100mila precari. Ma può anche darsi che qualche “concessione” immediata possa essere considerata accettabile almeno da una parte dei sindacati rappresentativi che proprio nella giornata del 18 dovrebbe annunciare le prossime azioni.

18 aprile a Roma manifestazione unitaria delle RSU

da tuttoscuola.com

18 aprile a Roma manifestazione unitaria delle RSU
Gli eletti nelle RSU manifestano alle 10,30 in piazza SS. Apostoli

Un comunicato unitario, sottoscritto dai segretari dei cinque sindacati ‘rappresentativi’ Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, espone le ragioni della manifestazione nazionale indetta per il giorno 18 aprile a Roma in piazza SS. Apostoli

“Le persone che verranno a Roma sabato 18 aprile, per dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge all’esame delle Camere e chiederne profonde modifiche, sono quelle che un mese fa lavoratrici e lavoratori, insegnanti e personale ATA, hanno eletto a stragrande maggioranza come loro rappresentanti nelle RSU.

Le liste presentate dai sindacati promotori della manifestazione hanno ottenuto, insieme, più del 90% dei consensi espressi. Poiché hanno votato 810.000 persone (oltre l’80% della categoria) si può dire senza tema di smentita che in piazza ci sarà “la vera scuola”, quella di chi ogni giorno ne vive in diretta le difficoltà, i disagi e i problemi, mettendo in campo per risolverli le risorse della sua competenza e della sua passione.

Saranno proprio i rappresentanti delle RSU i protagonisti della giornata, alternandosi sul palco con i segretari generali dei sindacati per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato:

  • no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione e la condivisione;
  • subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e ATA impiegato da anni precariamente;
  • organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità;
  • rinnovo del contratto scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione del lavoro nella scuola;
  • no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale;
  • avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei.

Alla “vera scuola” presente in piazza SS. Apostoli Governo e Parlamento devono prestare attenzione e ascolto: non sono buone riforme, non è “buona scuola” quella fatta di progetti costruiti senza o contro i lavoratori che saranno chiamati a metterli in atto. Questo il segnale che i sindacati intendono lanciare con questa iniziativa, tappa importante di un percorso di mobilitazione che non si concluderà certamente con la manifestazione di domani.

Il programma della giornata prevede il concentramento dei partecipanti a piazza SS. Apostoli per le ore 10,30, quando prenderanno il via gli interventi dal palco”.

EDUCA – Il Festival dell’educazione – VI EDIZIONE

“DESIDERIO E CONFLITTO”: IL TEMA DELLA VI EDIZIONE DI EDUCA

immagine coordinata programma 2015Presentato stamattina il programma della VI edizione di EDUCA, il festival dell’educazione che si terrà il 18 e 19 aprile a Rovereto. Esperti in discipline diverse, ospiti di fama nazionale, laboratori che offrono la possibilità di conoscere e sperimentare modalità e approcci innovativi, ma anche spettacoli, arte e giochi: 40 appuntamenti dedicati a bambini e ragazzi, genitori e insegnanti, educatori. Una pluralità di linguaggi e di saperi per provare a rileggere “Desiderio e Conflitto”, due elementi costitutivi della vita dell’uomo e del mondo che la modernità sembra avere messo in crisi. Il tema di questa VI edizione sarà declinato guardando a molti aspetti della vita individuale e collettiva e dei rapporti tra le diverse generazioni: dalla scuola al lavoro, dalla maternità e paternità ai rapporti tra culture diverse, dalla pace e la guerra all’influenza dei luoghi e degli spazi nella convivenza.

 

 

IL TEMA: “DESIDERIO E CONFLITTO”

ll 18 e 19 aprile a Rovereto torna EDUCA, il festival dell’educazione con 40 appuntamenti: seminari, incontri con studiosi, scrittori e illustratori, laboratori esperienziali, spettacoli, giochi e mostre dedicati al tema “Desiderio e Conflitto” e rivolti ai bambini e ai loro genitori, ai giovani, agli insegnanti e agli educatori, agli amministratori e più in generale a tutti coloro che guardano al futuro con passione, convinti che l’educazione sia un’opportunità per generare ben-essere individuale e collettivo. “Desiderio e conflitto – ha affermato Remo Job, direttore del Dipartimento di psicologia e scienze cognitive dell’Università di Trento e coordinatore scientifico di EDUCA – sono due elementi essenziali della vita individuale e collettiva; motore trainante di azioni e sentimenti che nella modernità sembrano però assumere, almeno a livello di rappresentazione, forme estreme che oscillano tra l’assenza e l’eccesso. L’assenza di desiderio è emblematicamente rappresentata dagli sdraiati indifferenti davanti alla tv contrapposta all’eccesso come continua e spasmodica ricerca di appagamenti immediati che lasciano perennemente insoddisfatti. Mentre l’assenza di conflitto non è data dalla pace quanto piuttosto dalla fuga dal confronto e dal dialogo, laddove l’eccesso è costituito dalla prevaricazione e dalla violenza”.

Ma è davvero questa la realtà nelle famiglie, nelle scuole, nella comunità? È possibile recuperare la forza generatrice di “buon vivere” propria di queste due pulsioni umane? Rispondere a questi interrogativi ponendosi in una prospettiva educativa offre, secondo il Comitato promotore di EDUCA, la possibilità di riconoscere, recuperare e costruire un desiderio come una pulsione verso il futuro e verso l’altro, una chiave per comprendere e aprirsi, un veicolo per l’autonomia. Consente inoltre di affrontare il conflitto come punto di partenza per percorsi di maturazione e di ricerca di nuove forme di convivenza. Secondo Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento, EDUCA è un’ottima occasione per la scuola e più in generale per gli adulti che hanno il compito di aiutare i ragazzi a coltivare i propri desideri, a non avere paura di esternarli e a diventare capaci di affrontare i conflitti come opportunità per migliorare le relazioni con gli altri. Collocare in una prospettiva educativa il tema del conflitto, ha sottolineato inoltre Ferrario, è importante per riflettere su eventi tragici come quelli accaduti in Kenya ed evitare che “buona educazione” diventi solo uno slogan.

Gli incontri, i laboratori, ma anche gli spettacoli organizzati a EDUCA dal Comitato promotore e con il contributo di molte agenzie educative, vogliono per l’appunto essere stimoli a riflettere, inviti a contrastare la degenerazione del desiderio in omologazione e a evitare la trasformazione del sano contrapporsi in violenza e prevaricazione.

 

IL PROGRAMMA

Il tema “Desiderio e Conflitto” sarà declinato in diversi ambiti tematici sia in termini di riflessione che di pratica, grazie al contributo di esperti appartenenti a discipline diverse e di organizzazioni e agenzie educative che offriranno la possibilità di conoscere e sperimentare direttamente approcci e modalità utili nella vita quotidiana. Si inizierà sabato mattina con un’esortazione “Litigare fa bene!” del pedagogista Daniele Novara, fondatore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, il quale cercherà di dimostrare (ma anche di insegnare nel laboratorio per genitori che terrà nel pomeriggio) che evitare i conflitti significa privarsi di una possibilità di apprendimento, mentre gestirli è assumere una responsabilità. I rapporti tra desiderio e limite, tra autonomia e regole, tra diritto al rischio e volontà di protezione – rapporti che sono spesso alla base di conflitti sia all’interno della famiglia che della scuola – saranno trattati in diversi laboratori, tra i quali “Urlo di mamma”; “Che rabbia! Te la racconto” e “Libertà dentro le regole” dedicati ai bambini e ai loro genitori;Il rischio: un’opportunità per crescere” per gli adulti; “Che scatole!” per adolescenti e “La mediazione dei conflitti” per tutti.

Sabato pomeriggio si aprirà il filone dedicato a guerra e pace, guardato inizialmente nella prospettiva della responsabilità di chi narra i conflitti: la scrittrice Cristina De Stefano presenterà infatti la prima biografia autorizzata di Oriana Fallaci, la giornalista italiana più celebre del Novecento che ha indossato elmetto e zaino per narrare dal fronte i conflitti bellici del dopoguerra. Guerra e pace torneranno in altri appuntamenti all’interno di EDUCA: mostre e spettacoli, ma anche la presentazione della ricerca “Diritti alla pace” attraverso la quale sono state indagate le opinioni, le rappresentazioni e gli atteggiamenti di un campione di circa 1.000 studenti trentini delle scuole superiori. Qual è e come può essere agita la responsabilità delle pubbliche amministrazioni nel rendere città e territori, luoghi capaci di alimentare il desiderio e di evitare o contenere i conflitti? A questa domanda proveranno a risponder portando la loro esperienza concreta Mariagrazia Pellerino, assessore alle Politiche Educative del Comune di Torino, che fa parte della rete delle città educative; Luciano Malfer, direttore dell’Agenzia per la Famiglia della Provincia autonoma di Trento e Paolo Verri, direttore del Comitato Matera-capitale europea della cultura per il 2019 e responsabile del palinsesto eventi e i contenuti espositivi del Padiglione Italia dell’Expo Milano 2015. Sempre sabato il teologo Vito Mancuso e il filosofo della scienza Giulio Giorello, in un dialogo moderato dal giornalista Riccardo Bonacina, proveranno a rispondere all’interrogativo se scienza e religione siano causa dei conflitti tra culture o strumenti per un mondo plurale. I due noti studiosi proveranno inoltre a capire se e come la conoscenza possa essere la chiave per impedire che la diversità sfoci in contrasti violenti, che oggi si propagano velocemente attraverso i social network dove migliaia di sconosciuti si mobilitano contro “il diverso”, contro l’altro da sé, senza averne approfondito storia, identità, cultura. In una prospettiva di responsabilità collettiva agita però anche in comportamenti individuali e quotidiani sarà trattato il tema del cibo grazie a Andrea Segrè, agroeconomista, fondatore di Last Minute Market e ora anche presidente della Fondazione Mach, che presenterà il suo ultimo libro “L’oro nel piatto”. Secondo Segrè, che dal 2010 promuove la campagna europea di sensibilizzazione “Un anno contro lo spreco”, sprecare significa gettare il cibo nella spazzatura, ma anche mangiare cibo spazzatura: il primo danneggia l’ambiente e lede il diritto al cibo per tutti, il secondo nuoce alla salute. Occorre trovare la strada per nutrire un pianeta che è allo stesso tempo troppo affamato e troppo sazio. In questa prospettiva l’educazione alimentare diventa vera e propria educazione civica.

Domenica 19 si parlerà di maternità e paternità, le esperienze umane che più emblematicamente rappresentano il desiderio come forza generatrice, ma che oggi sono diventate da un lato terreno di potenziali conflitti personali, familiari e sociali, dall’altro oggetto di eccessive semplificazioni e ricostruzione retoriche. I luoghi comuni sulla crisi dei padri saranno messi discussione da Ivo Lizzola, docente di Pedagogia dell’Università degli Studi di Bergamo e autore de “La paternità oggi. Tra fragilità e testimonianza”. Di maternità al plurale parleranno invece la scrittrice e illustratrice Arianna Papini e Barbara Poggio, docente alla facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento; gli interventi saranno accompagnati da letture teatrali dell’attrice Manuela Fischietti. Di “buona scuola” e “buona educazione” si parlerà domenica mattina con il medico e psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet e l’esperto di politiche educative Marco Rossi Doria che, a partire dall’esperienza innovativa maturata in Trentino con il progetto Campus, presenteranno strumenti e modalità per rendere la scuola di oggi capace di accompagnare ed accogliere fragilità e talenti. Ma non solo a scuola si impara: il filosofo Marcello Farina e il pedagogista Piergiorgio Reggio parleranno di maestri di vita, quelli che instillano il desiderio dell’incontro con l’altro e la passione per l’umanità. Non mancherà il tema del lavoro che sembra oggi diventato il terreno dei desideri frustrati, delle identità da (ri)costruire, dei conflitti personali e sociali. Ma è davvero tutto così buio? A partire dal libro “Il tempo senza lavoro” in cui narra le vicende degli ex lavoratori di un’importante fabbrica portata al fallimento da una gestione incompetente e truffaldina, Massimo Cirri, il noto conduttore della trasmissione radiofonica Caterpillar, dialogherà con due giovani impegnati a creare opportunità di lavoro anche per altri. Ai libri, albi illustrati, cataloghi e pubblicazioni degli ospiti di EDUCA e di altri esperti sarà dedicato uno spazio all’interno Palazzo Alberto Poja curato dalle case editrici Il Margine, la meridiana, Erickson, Einaudi, Publistampa e dalla libreria Mondadori di Rovereto.

 

GLI SPETTACOLI

A EDUCA non ci saranno solo i linguaggi tipici della divulgazione scientifica, ma anche quelli dell’arte. Tra gli spettacoli sabato mattina andrà in scena “Verso la luna“, una produzione dedicata ai bambini dai 6 ai 10 anni del Teatro Telaio di Brescia: due topolini vedono la luna, si accorgono di quanto è bella e decidono di andarla a trovare: “perché la luna è lontana ma, se ci credi davvero, può anche finire che ci balli sopra per un po’”. Agli studenti delle scuole secondarie sarà dedicato lo spettacolo “Amore scrivimi”, del Gruppo Teatrale Don Milani, tratto da un diario vero di una profuga trentina che racconta il dolore e le preoccupazioni della Grande Guerra, “vera rovina del mondo”. Sabato sera sarà in scena invece l’autore, attore e regista teatrale Marco Baliani con “TRACCE”, una rappresentazione ispirata all’omonima raccolta di aforismi e parabole di Ernst Bloch e il cui filo conduttore è rappresentato da quattro parole: “Stupore”, “Incantamento”, “Infanzia” e “Racconto”. Una narrazione ricca di ricordi, pensieri ed emozioni personali dell’autore, ma anche di citazioni letterarie e di scelte musicali affini e evocative: alla fine lo spettatore, forse sconcertato e disperso, desidera completare in modo personale non quei segni ma il proprio percorso di ricordi e memorie. Domenica pomeriggio sarà invece la volta di “UN GIORNO DA PECORA live show!” di e con Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, musiche e canzoni eseguite dal vivo da Rachele Brancatisano e Alessandra Machella, chitarra e voce, regia, immagini e video Andrea Corbo. La trasmissione culto di Radio2 che sta girando l’Italia con uno spettacolo dal vivo porterà a EDUCA il format che ha cambiato la storia della radio. I due conduttori sottoporranno quelle che loro definiscono “inutili domande” a diversi ospiti che rimarranno fino all’ultimo momento segreti; mostreranno i filmati più scioccanti della storia della trasmissione, e sottoporranno i malcapitati ospiti ad alcune prove che testeranno la loro pazienza. Sarà l’arte a parlare di guerra grazie alla mostra “Confini e conflitti. Border and Battles” allestita presso Palazzo Alberti Poja che in occasione di EDUCA proporrà visite guidate e laboratori per bambini e adulti appositamente pensati per il festival.

 

LA CAMPAGNA

Tra le novità di questa edizione la campagna di sensibilizzazione “L’EDUCAZIONE MI STA A CUORE”: il 18 aprile alle ore 11 tutti sono invitati a portare il cuore simbolo della campagna (colorato, trasformato, personalizzato) al teatro Rosmini di Rovereto e per chi non può esserci l’invito del Comitato è di stamparlo e attaccarlo alla finestra, appenderlo al parco, in giardino, per strada, postarlo su Facebook e gli altri social network e condividerlo con gli amici.

 

I PROMOTORI DI EDUCA

EDUCA è un incrocio di mondi che da anni unisce intorno al tema dell’educazione organizzazioni diverse. Nata nel 2008 da un’idea di Con.Solida, il consorzio della cooperazione sociale trentina, ha ottenuto subito la collaborazione di Cooperazione trentina e del consorzio nazionale della cooperazione sociale Cgm, e l’appoggio convinto di partner istituzionali che hanno fatto proprio l’intento di rimettere l’educazione al centro dell’attenzione collettiva. Provincia di Trento, Università degli studi di Trento e Comune di Rovereto hanno da pochi mesi rinnovato il Protocollo di Intesa per costruire insieme il festival; un impegno che se vede in prima linea il Comitato promotore non manca di coinvolgere trasversalmente i diversi settori delle tre istituzioni.

Ai promotori si sono sempre affiancati molte organizzazioni che con le loro proposte hanno contribuito ad arricchire il programma. Anche in questa edizione e nonostante i tempi molto stretti dovuti allo spostamento delle date di EDUCA da settembre ad aprile, sono state più di 40 le agenzie educative che hanno risposto alla call del Comitato promotore segnalando e proponendo esperienze, testimonianze, laboratori caratterizzati da originalità e innovazione e alimentando così uno scambio che fa crescere insieme.

 

Assenze per visite mediche

Ancora una vittoria dei lavoratori che grazie alla FLC CGIL potranno, come stabilito nel contratto, usufruire delle assenze per malattia qualora debbano sottoporsi a visite specialistiche o a esami diagnostici.

Il TAR del Lazio, infatti, con la sentenza n. 5714 pubblicata in data 17 aprile 2015, ha annullato la Circolare Ministeriale 2/2014 adottata dalla Funzione Pubblica sulle assenze per visite specialistiche e ha affermato che l’Amministrazione non può emanare una circolare ministeriale per cambiare unilateralmente quanto stabilisce e regola il contratto.

I giudici amministrativi hanno rilevato la differenza delle finalità che la norma contrattuale attribuisce ai permessi per motivi personali (limitati a pochi giorni) e alle assenze per malattia, nelle quali rientrano le visite specialistiche, le terapie e gli accertamenti diagnostici. La circolare ministeriale metteva di fatto un limite al diritto dei lavoratori a tutelare la propria salute.

La CM impugnata, affermano i giudici amministrativi “è illegittima” in quanto la materia “trova il suo naturale elemento di attuazione nella disciplina contrattuale da rivisitare e non in atti generali che impongono modifiche unilaterali in riferimento a CCNL già sottoscritti”.

Questa decisione del TAR dà forza alla trattativa in corso all’Aran per aggiornare la normativa in materia. E costringe l’amministrazione a trovare soluzioni condivise con i sindacati in sede negoziale.

La Vita dei Libri, I Libri della Vita

Giovedì 23 aprile, ore 15.00/17.30
ISS L. da Vinci
Via del Terzolle 91, Firenze
(vicinanze stazione ferroviaria di Firenze – Rifredi)

Incontro

La Vita dei Libri, I Libri della Vita

Programma

Date e luoghi della letteratura italiana
Floriana Calitti (autrice dell’antologia La vita dei testi)
conversa con Gabriele Pedullà (scrittore e critico letterario)

Storia sentimentale della poesia italiana
con Valerio Magrelli e letture dell’attore Sandro Lombardi

Ogni autore ha avuto una vita di passioni, di scoperte e di letture che troviamo riflessa nelle sue opere. Ad esempio: chi erano gli amici di Boccaccio? Dove ha vissuto? Che viaggi ha fatto Dante? Che libri c’erano nella biblioteca di Pasolini?
Se ne parlerà nell’incontro “La vita dei libri, i libri della vita”, in cui Floriana Calitti, autrice della nuova Storia e antologia della letteratura italiana La vita dei testi  (Zanichelli) converserà con il critico letterario Gabriele Pedullà sulla centralità degli aspetti biografici nello studio di un autore.

Nella seconda parte il poeta Valerio Magrelli, che ha collaborato con La vita dei testi, commenterà una serie di poesie recitate dall’attore Sandro Lombardi. Quella di Magrelli è una lettura fuori dagli schemi, che disegna una storia sentimentale della letteratura italiana.

Un appuntamento che ci porterà dentro la vita e le opere degli autori, e capire perché, anche a distanza di secoli, quello che hanno scritto ci riguarda ancora da vicino e ci dà le parole per esprimere oggi le nostre emozioni.

SABATO 18 APRILE, A ROMA SCENDE IN PIAZZA LA VERA SCUOLA

SABATO 18 APRILE, A ROMA SCENDE IN PIAZZA LA VERA SCUOLA
Gli eletti nelle RSU manifestano alle 10,30 in piazza SS. Apostoli

Le persone che verranno a Roma sabato 18 aprile, per dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge all’esame delle Camere e chiederne profonde modifiche, sono quelle che un mese fa lavoratrici e lavoratori, insegnanti e personale ATA, hanno eletto a stragrande maggioranza come loro rappresentanti nelle RSU.
Le liste presentate dai sindacati promotori della manifestazione hanno ottenuto, insieme, più del 90% dei consensi espressi. Poiché hanno votato 810.000 persone (oltre l’80% della categoria) si può dire senza tema di smentita che in piazza ci sarà “la vera scuola”, quella di chi ogni giorno ne vive in diretta le difficoltà, i disagi e i problemi, mettendo in campo per risolverli le risorse della sua competenza e della sua passione.
Saranno proprio i rappresentanti delle RSU i protagonisti della giornata, alternandosi sul palco con i segretari generali dei sindacati per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato:
·         no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione e la condivisione;
·         subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e ATA impiegato da anni precariamente;
·         organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità;
·         rinnovo del contratto scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione del lavoro nella scuola;
·         no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale;
·         avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei.

Alla “vera scuola” presente in piazza SS. Apostoli Governo e Parlamento devono prestare attenzione e ascolto: non sono buone riforme, non è “buona scuola” quella fatta di progetti costruiti senza o contro i lavoratori che saranno chiamati a metterli in atto. Questo il segnale che i sindacati intendono lanciare con questa iniziativa, tappa importante di un percorso di mobilitazione che non si concluderà certamente con la manifestazione di domani.
Il programma della giornata prevede il concentramento dei partecipanti a piazza SS. Apostoli per le ore 10,30, quando prenderanno il via gli interventi dal palco.

Flc  CGIL
Domenico Pantaleo

CISL  Scuola
Francesco Scrima

UIL  Scuola
Massimo Di Menna

SNALS  Confsal
Marco Paolo Nigi

GILDA Unams
Rino Di Meglio

Sciopero 24 aprile 2015

Ministero dell’Istruzione dell’Universita e delia Ricerca
Ufficio del Gabinetto

AOOUFGAB 11322 – 17/04/2015

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Scuola. Anief. Indizione sciopero 24 aprile 2015 – Personale docente a tempo indeterminato e determinato e personale Ata a tempo indeterminato

Si comunica che l’organizzazione sindacale Anief “ha proclamato 10 sciopero del personale docente a tempo indeterminato e a tempo determinato e del personale Ata a tempo indeterminato delle istituzioni scolastiche ed educative per l’intera giomata in data 24 aprile 2015”.
L’azione di sciopero in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima. pertanto il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6 , della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alia comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per tal mezzo alle famiglie ed agli alunni, ed assicurare durante l’astensione Ie prestazioni relative ai servizi pubblici essenziali cosi’ come individuati dalla normativa citata che prevede, tra I’altro, all ‘art. 5, che Ie amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente iI numero dei lavoratori che banno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.
Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menu “I tuoi servizi”, nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi delIa sezione con i seguenti dati:
il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero ancbe se negativo;
il numero dei dipendenti assenti per altri motivi:
ammontare delle retribuzioni trattenute.
Si pregano Ie SS.LL. di invitare i Dirigenti Scolastici ad ottemperare a quanto sopra esposto, tenendo conto che i dati devono essere inseriti neI piu’ breve tempo possibile.

IL VICE CAPO DI GABINETTO
Rocco Pinneri

Maturità, la tesina vince sul percorso e sul progetto

da La Stampa

Maturità, la tesina vince sul percorso e sul progetto

Ma il 35% degli studenti non ha ancora scelto su quale argomento farla
roma

La tesina “batte” il percorso e il progetto. A scegliere di portarla all’orale di maturità è il 74% dei maturandi, soprattutto se provenienti dal liceo. Nonostante l’esame sia alle porte, è in alto mare il 35% degli studenti che afferma di non aver ancora scelto su quale argomento basare il suo lavoro finale. E probabilmente è per questo che più di 3 ragazzi su 5 cercano tesine e percorsi su internet, qualcuno anche ammettendo la volontà di voler fare un copia e incolla massiccio.

Il giorno della prima prova di maturità fissato per il prossimo 17 Giugno 2015 sembra essere la data scelta dai più, circa il 32%, per consegnare il lavoro finale della maturità 2015. È quanto è emerso da un’indagine di Skuola.net su un campione di circa 2mila maturandi.

La leggendaria tesina continua ad essere la preferita degli studenti e dei prof che continuano a chiedere ai maturandi di portarla all’orale di maturità. Per l’esame di stato 2015 la esporrà al colloquio il 74% degli studenti, soprattutto se liceali. Proprio loro la scelgono in maggioranza insieme al percorso che comunque si posiziona al secondo posto per preferenza globale (18%). Il progetto, lo sceglie solo il 5% dei ragazzi, composto soprattutto da studenti di istituti tecnici e professionali. Per chi lo porterà alla maturità, questo è frutto di un lavoro di gruppo solo per il 18% dei casi, mentre per il restante 82% si tratta di un lavoro affrontato singolarmente.

Ma se la scelta della tipologia di lavoro finale da portare alla maturità è certa, non lo è altrettanto quella dell’argomento su cui basarlo. A non sapere ancora su quale tema incentrare la tesina o il percorso di maturità è il 35% dei maturandi, contro comunque un 33% di coloro che lo hanno scelto, ma devono ancora collegare le materie e un 32% che lo ha scelto e fatto i collegamenti. Tra quelli che sono ancora in alto mare con la scelta dell’argomento la maggioranza è composta dai ragazzi, mentre le ragazze sono più numerose tra coloro che hanno ben chiaro il focus del lavoro finale, ma devono ancora effettuare i vari collegamenti. (

Internet continua a rivestire un ruolo fondamentale nella vita dei ragazzi, anche in quella che ha a che fare con la scuola. A cercare tesine e percorsi sul web è il 66% dei maturandi composto da un 45% che afferma di farlo solo per trovare l’ispirazione, da un 17% che invece dice di usare il materiale trovato su internet come punto di partenza per il suo lavoro e addirittura un 4% che ammette di avere l’intenzione di copiare spudoratamente. La percentuale di chi lo confessa è costituita soprattutto da maschi, mentre le ragazze sono più numerose tra coloro che dicono di usare il web per ispirare la loro tesina o percorso.

Non è comunque bassa la percentuale di chi dice con orgoglio di voler fare tutto da solo non ricorrendo all’aiuto di internet, circa il 34%. In ogni caso, la consegna del lavoro finale è ancora vista lontana dalla maggior parte dei ragazzi visto che il 32% afferma di doverlo consegnare il giorno della prima prova di maturità. Il 28% dovrà dare il suo lavoro in mano ai prof entro la fine di Maggio, il 25% entro la prima metà dello stesso mese e il 16% entro l’ultimo giorno di scuola.

Su #riformabuonascuola il Governo mette le mani avanti: si possono cambiare solo alcune cose

da La Tecnica della Scuola

Su #riformabuonascuola il Governo mette le mani avanti: si possono cambiare solo alcune cose

Per il ddl arriva la settimana della verità: lunedì 20 scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Il giorno dopo la presidenza valuterà e comunicherà l’ammissibilità delle proposte di modifica il cui esame comincerà mercoledì 22. Il sottosegretario Faraone: l’impianto del provvedimento non si tocca. Ma siccome sono previsti emendamenti a “pioggia”, non si esclude il voto di fiducia in Aula. Snaturando però davvero le scelte fatte dal Governo sinora.

La settimana che va dal 20 al 24 aprile rappresenta un vero spartiacque per il ddl #riformabuonascuola. Nel pomeriggio del 16 aprile è terminata la discussione generale in VII Commissione Cultura alla Camera e in queste ore sul tavolo dei parlamentari stanno arrivando i dati aggiornati sui precari suddivisi per classi di concorso e per inserimento nelle varie graduatorie provinciali, con il numero delle assunzioni a tempo determinato dello scorso anno e i fabbisogni per il prossimo.

Passata questa fase, l’iter che attende il ddl diventa intenso: lunedì prossimo, scrive l’Ansa “scade il termine per la presentazione degli emendamenti e lo stesso giorno, alle 15, è fissato un incontro del gruppo Pd con il premier Matteo Renzi. Il giorno successivo, nel pomeriggio, riprenderà il lavoro sul provvedimento: la presidenza valuterà e comunicherà l’ammissibilità delle proposte di modifica il cui esame comincerà mercoledì 22”.

Detto che gli emendamenti saranno tantissimi, presentati anche da componenti della maggioranza di Governo, nelle ultime ore si è cercato di carpirne il contenuto. Alcuni certamente riguarderanno l’integrazione degli alunni stranieri. “Occorre lavorare, ‘a livello emendativo, sul testo in discussione alla Commissione Cultura della Camera, perché nelle scuole venga inserito un approccio multiculturale’, a partire dal ‘plurilinguismo’ e dal ‘sostegno alla formazione per l’insegnamento dell’italiano come lingua seconda’ ha annunciato oggi il coordinatore dell’intergruppo parlamentare sull’Immigrazione, Khalid Chaouki (Pd). E la Lega ha già fatto sapere che è contraria “alla mobilità degli insegnanti tra le regioni” e dunque presenterà emendamenti “per garantire il tempo indeterminato a tutti coloro che hanno costruito professionalità in questi anni” e “per scongiurare i nuovi esodati della scuola: 28 mila docenti che, con la ricetta Renzi, rischiano di aggiungersi a quelli della Fornero”.

Ma dal Governo continuano ad arrivare segnali per l’approvazione di testo non troppo dissimile da quello approvato dal CdM a metà marzo. “Stabiliremo se presentare emendamenti come governo o se accogliere – ha avvertito il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, al termine della seduta di oggi – quelli parlamentari. Abbiamo dato grande disponibilità al dialogo e apertura rispetto al testo. Alcune cose si possono rivedere, ma l’impianto del provvedimento non si tocca”.

L’impressione crescente è che nel caso in cui la situazione dovesse farsi “pesante”, con troppe richieste di mutamento del testo, la maggioranza potrebbe anche far saltare tutto il programma e ricorrere al voto di fiducia in Aula. Anche in tal caso, ricorrendo ad un provvedimento eccezionale, snaturerebbe quanto detto per mesi: ovvero che la riforma deve essere condivisa e approvata come una legge ordinaria. E che quindi non bisognava il decreto legge non era adatto. Nemmeno per salvare le 100mila assunzioni. Insomma, il quadro della situazione sembra complicarsi. Forse, però, la settimana prossima sarà perlomeno più chiaro.

I furbetti della Legge 104 hanno le ore contate

da La Tecnica della Scuola

I furbetti della Legge 104 hanno le ore contate

Il sottosegretario Faraone annuncia che è giunta l’ora di far pagare chi sbaglia, usando uno strumento di civiltà per i propri scopi, danneggiando gli alunni e di chi ne ha bisogno: saremo intransigenti. Presto a disposizione delle scuole gli “anticorpi”. Intanto, da un monitoraggio del Miur risulta che Piemonte e Veneto hanno le percentuali più basse di beneficiari tra i docenti di ruolo, meno del 10%, mentre nella provincia di Cagliari si arriva al 28,6% e a Perugia al 18%.

Il Governo torna alla carica per stanare coloro che abusano dei permessi presi dal personale per motivi di salute propria o di assistenza a parenti o affini con una patologia invalidante. A distanza di tre mesi dalle prime dichiarazioni di “guerra”, contro l’uso sconsiderato di tali ore, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, ribadisce la posizione parlando del caso di una docente che nei tre giorni di permesso mensile, cosiddetto 104, non assisteva nessuno ma partecipava a gare europee di ballo.

“Abbiamo avviato un procedimento disciplinare nei confronti della docente indagata – ha spiegato Faraone – perché avrebbe utilizzato i permessi previsti dalla Legge 104 per partecipare a gare di tango in alcune città europee. È doveroso fare chiarezza e far pagare, una volta accertate le responsabilità, chi sbaglia, usando uno strumento di civiltà per i propri scopi, danneggiando gli alunni e di chi veramente ne ha bisogno”. Il ‘renziano’ ha aggiunto che “dopo aver effettuato il monitoraggio sull’uso della legge, ora disporremo verifiche e controlli adeguati per stanare i furbetti della 104. Per questo – ha annunciato – abbiamo convocato per la settimana prossima un tavolo tecnico al Miur nel quale discuteremo le azioni che dirigenti scolastici e uffici scolastici regionali possono intraprendere per raggiungere questo obiettivo”.

Il Governo intende quindi dire stop all’utilizzo distorto dei permessi. Anche perchè rappresentano un reato vero e proprio. Pure i numeri dicono che in certe zone esiste una presenza eccessiva di beneficiari. Un boom di dipendenti con la fatidica ‘104’, che fa anche tanto arrabbiare. Oltre che sovraccaricare di lavoro, i colleghi onesti.

“Con il monitoraggio abbiamo notato dati anomali e macroscopiche differenze tra regioni e province – ha continuato – un po’ ovunque in Italia: il Piemonte e il Veneto hanno le percentuali più basse di beneficiari tra i docenti di ruolo (rispettivamente l’8,96% e il 9,71%), mentre la Sardegna e l’Umbria raggiungono il primato con il 18,27% e il 17,17%, con picchi del 28,58% nella provincia di Cagliari e del 18,02% in quella di Perugia”.

“E le cose – continua il rappresentante del Governo – non vanno meglio per il personale Ata: anche qui l’Umbria si conferma alta in classifica con il 26,27% di beneficiari, seguita dal Lazio con il 24,78% ma a livello provinciale danno da pensare i dati delle provincia di Sondrio con il 33,71% di titolari di benefici della legge 104 e Oristano con il 28,97%”. “Adesso, si tratta di mettere a disposizione delle scuole gli anticorpi per fronteggiare un uso distorto della legge 104. Dobbiamo essere intransigenti. Chi truffa, chi non rispetta questa legge, lo fa a discapito di chi ha bisogno, della continuità e della qualità didattica. La scuola – ha concluso Faraone – è un luogo in cui ragazzi imparano non solo nozioni ma anche il senso civico. Dobbiamo garantire che sia effettivamente così”.

Insomma, il concetto è chiaro: basta abusi. Ora si attendono le disposizione che il Miur invierà ai dirigenti scolastici. A meno che il Governo non intenda approvare un dispositivo di legge ad hoc, ma in tal caso i tempi di approvazione e di attuazione del progetto si allungherebbero non di poco.

Si parte il 4 maggio con la formazione on line per i docenti neoassunti

da La Tecnica della Scuola

Si parte il 4 maggio con la formazione on line per i docenti neoassunti

Nel nuovo “modello” formativo assume una particolare importanza la fase di “formazione on line” che è stata completamente riprogettata dal Miur, in collaborazione con INDIRE, in modo da migliorare l’esperienza formativa del docente e rendere più efficace i risultati conseguiti. In una nota del 15 aprile il Miur spiega come dovrà svolgersi questa fase fondamentale.

Indicazioni preliminari per la “formazione on line” del personale docente assunto nell’a.s. 2014/2015 sono state fornite dal Miur con la nota prot. n.11511 del 15 aprile 2015.

Questa fase della formazione per i neoassunti si unisce alle altre tre fasi già illustrate con nota prot. 6768 del 27 febbraio 2015: incontri per la condivisione del percorso formativo, laboratori formativi dedicati e peer to peer (osservazione in classe).

Per accedere telematicamente al percorso formativo, i docenti interessati sono già stati inseriti a sistema direttamente dal Miur.

L’ambiente online, messo a disposizione in collaborazione con INDIRE, sarà accessibile a partire dal 4 maggio 2015 collegandosi al sito web http://neoassunti.indire.it/2015/, dove saranno messi a disposizione la guida all’utilizzo del servizio e diversi video esplicativi per guidare il docente nella compilazione delle varie sezioni. Ci sarà anche un servizio di help desk attivato e presidiato da INDIRE, per problematiche relative all’accesso o a eventuali malfunzionamenti del sistema.

Per ricevere la password di accesso i docenti neoassunti dovranno inserire il proprio nome, cognome e codice fiscale tramite la funzione disponibile nella pagina di “Login” del sito.

Il sistema on-line darà accesso ai seguenti documenti:

  1. Q1-Questionario di rilevazione di informazioni sulla fase di incontri di accoglienza e conclusivi
  2. Q2-Questionario di rilevazione di informazioni sulla fase di laboratori formativi dedicati
  3. Q3- Questionario di rilevazione di informazioni sulla fase di peer to peer
  4. Q4- Questionario di rilevazione del gradimento (utilità ed usabilità dell’ambiente tecnologico) sulla fase online
  5. Portfolio formativo sperimentale
  6. Area per l’accesso libero a contenuti formativi.

Entro il 10 luglio, gli USR o le scuole polo, che hanno organizzato la Fase 1 (Incontri informativi e di accoglienza) e la fase 2 (Laboratori formativi dedicati), dovranno compilare un report informativo (anche in forma di questionario) sul percorso formativo.

Concorsi 24 mesi ATA: Certificazioni Eipass e modello di domanda H

da La Tecnica della Scuola

Concorsi 24 mesi ATA: Certificazioni Eipass e modello di domanda H

L.L.

Il Miur chiarisce che l’assistenza ai figli disabili dà titolo alla precedenza anche in presenza di situazione di disabilità con carattere non permanente indipendentemente dall’età dei figli. Un altro chiarimento arriva dall’U.s.r. per la Sicilia sulla validità delle certificazioni Eipass, ICL e PEKIT (la scadenza per la Sicilia è il 7 maggio 2015)

Il Miur, con nota prot. 10970 del 10 aprile 2015, ha fornito chiarimenti riguardanti l’estratto dell’art.7 del CCNI sulla mobilità del personale della scuola sottoscritto il 23 febbraio 2015 richiamato nell’allegato H. L’assistenza ai figli disabili dà titolo alla precedenza anche in presenza di situazione di disabilità con carattere non permanente indipendentemente dall’età dei figli. Per mero refuso, invece, nel richiamo dell’art. 7 del CCNI sulla mobilità del personale scolastico comma 1, punto V, penultimo capoverso, era presente la limitazione ai figli disabili minorenni.

Un’altro chiarimento riguarda le certificazioni Eipass, ICL e PEKIT. Questa volta è l’U.s.r. per la Sicilia, che oltre a segnalare che la scadenza per la partecipazione al bando per la regione è il 7 maggio 2015, precisa che fra i titoli di cui al punto 4 della tabella A1 – Titoli di cultura del bando di cui all’oggetto per il profilo di Assistente Amministrativo devono essere considerate valide le certificazioni Eipass, ICL e PEKIT (vedi nota MIUR prot. 1603 del 21/11/2011).