Cancellazione della chiamata diretta, spunta anche la regionalizzazione

da ItaliaOggi

Cancellazione della chiamata diretta, spunta anche la regionalizzazione

Sindacati al senato in audizione sul ddl granato

Marco Nobilio

Cancellare la chiamata diretta e gli ambiti territoriali. Lo prevede il disegno di legge all’esame della VII commissione del senato in sede redigente. I senatori hanno assunto come testo base per la discussione il disegno di legge 763, prima firmataria Maria Laura Granato (M5S), sullo stesso tema il ddl del presidente della VII, il leghista Mario Pittoni, che prevede anche il ripristino del diritto di scelta della sede secondo graduatoria per i vincitori di concorso, il divieto di spostamento da cattedra curriculare a potenziamento senza la previa accettazione del docente interessato e la limitazione a due comuni ai fini della costituzione delle cattedre esterne. Ieri alle 16.00 sono stati sentiti in audizione i sindacati Flc – Cgil, Cisl, Snals-Confsal, Uil, Gilda-Unams e Ugl e, a seguire, i rappresentanti dell’Associazione nazionale docenti (And) e dell’Unicobas. E oggi, alle 8.30 è prevista l’audizione dei rappresentanti dei sindacati dei dirigenti scolastici. Mercoledì saranno sentiti, invece, i rappresentanti delle associazioni dei portatori di handicap. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per venerdì 30 novembre alle ore 12. L’orientamento dei principali sindacati, seppure con la richiesta di integrazioni e correttivi, è in generale è favorevole.

La scelta della sede redigente pone in evidenza l’intenzione del governo di procedere celermente all’approvazione del provvedimento. In questa particolare tipologia di attività delle commissioni parlamentari, infatti, il testo del disegno di legge non viene solo esaminato, ma anche votato in commissione per singoli articoli. E il testo che viene fuori dalla commissione, quando viene inviato all’aula per l’approvazione, viene votato nel suo complesso. L’intenzione di fare presto si evince anche dal fatto che l’articolo 58, comma 5, del disegno di legge di bilancio di quest’anno prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, le procedure di reclutamento del personale docente e della mobilità territoriale e professionale non possano comportare che ai docenti sia attribuita la titolarità su ambito territoriale. Il disegno di legge Granata, dunque, costituisce una sorta di collegato alla legge di bilancio, nel quale dovranno essere definite le disposizioni di dettaglio per darvi esecuzione.

Il ddl 763, oltre ad eliminare gli ambiti, prevede anche la cancellazione della chiamata diretta. Nella relazione illustrativa, si legge che «l’introduzione di tali novità nella legislazione di settore ha prodotto un forte svilimento della professione docente» recita il provvedimento « costringendo gli interessati da una parte a dipendere dal rapporto personale instaurato con il dirigente scolastico e dall’esercizio dell’arbitrio di quest’ultimo, e, dall’altra, qualora assunti su ambito territoriale, a spostarsi di continuo da un istituto a un altro».

Ma la formulazione generica delle relative disposizioni potrebbe non essere sufficiente per evitare tali arbitri. Per impedire il mutamento della sede geografica della prestazione a danno di docenti titolari in un comune, infatti, sarebbe necessario prevedere espressamente che il potere di assegnazione dei docenti alle classi debba essere esercitato nell’ambito del comune dove il docente abbia prestato servizio l’anno precedente, sempre in presenza delle relative disponibilità. Ciò anche per salvaguardare l’interesse alla continuità didattica degli alunni. In tal senso sembrerebbe andare anche il divieto di spostare il docente su cattedra curriculare su altra cattedra di potenziamento. Un escamotage che, spesso, viene utilizzato dai dirigenti scolastico per conferire un esonero di fatto dall’insegnamento ai docenti collaboratori. Oppure, ancora, per esautorare un docente non gradito.

Entrando nei dettagli, il ddl 763 prevede anche il diritto dei docenti titolari su cattedra curriculare a permanere in tale stato. In ciò precludendo al dirigente scolastico la facoltà di spostare d’ufficio i docenti da cattedra ordinaria a cattedra di potenziamento. E prevede anche che l’assegnazione dei docenti alle classi debba avvenire all’interno dello stesso istituto e, solo in assenza di cattedre complete, la possibilità di assegnare il docente interessato ad una cattedra orario esterna. Che però dovrà essere costituita su massimo due comuni che il ddl definisce «contermini». Dunque, non soltanto viciniori, ma addirittura confinanti tra loro.

Il ddl Granato, prevede, inoltre, la regionalizzazione dei ruoli del personale docente. Secondo quanto risulta a Italia Oggi, la misura dovrebbe avere effetti solo ai fini dei concorsi e non dovrebbe riguardare l’ordinamento della professione docente. Lo stato giuridico ed economico, dunque, dovrebbe rimanere materia di competenza del livello nazionale sia per quanto riguarda la disciplina legale che per quanto riguarda il trattamento contrattuale. Che dovrebbe continuare ad essere definito dalla contrattazione collettiva nazionale di comparto.

Più difficile l’addio al sostegno

da ItaliaOggi

Più difficile l’addio al sostegno

La misura nel contratto mobilità per evitare carenza di docenti nell’aiuto ai disabili

Carlo Forte

Limitare i trasferimenti da sostegno a posto comune al 50% dei posti disponibili in luogo dell’attuale 100%. Lo ha proposto l’amministrazione scolastica durante l’ultimo incontro di trattativa sulla mobilità a domanda (trasferimenti e passaggi) che si è tenuto giovedì scorso a viale Trastevere. La proposta è stata formalizzata nella bozza di contratto integrativo che è stata consegnata alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams, nel corso della riunione. Secondo quanto risulta a Italia Oggi, l’amministrazione avrebbe motivato la proposta con l’esigenza di impedire il più possibile ai docenti titolari sul sostegno di spostarsi sul posto comune allo scadere del quinquennio di permanenza obbligatoria sul posto di sostegno. Esigenza necessitata dal fatto che i docenti di sostegno sono pochi e, all’esito dei passaggi da posto di sostegno a posto comune, l’amministrazione ha difficoltà a reperire le professionalità necessarie per coprire tutti i posti lasciati liberi dai docenti titolari che ottengono il passaggio. Tant’è che non sono rari i casi in cui i dirigenti scolastici sono costretti ad assumere supplenti anche senza titolo. Se non addirittura tramite mere messe a disposizione.

La formazione iniziale dei docenti di sostegno, peraltro, comporta anche maggiori spese dovute alla necessità di finanziare i relativi percorsi universitari. Spese che risulterebbero sempre in crescita proprio perché i docenti di sostegno, una volta di ruolo, dopo l’assolvimento dell’obbligo di permanenza quinquennale tenderebbero ad optare per il posto comune. La proposta non avrebbe incontrato il favore dei sindacati. Ma è molto probabile che l’amministrazione non rinuncerà facilmente.

L’orientamento del governo, infatti va nel senso di limitare il più possibile la mobilità dei docenti. Non solo per i docenti di sostegno. Per i docenti di prima nomina, peraltro, la legge di bilancio prevede l’obbligo per tutti i docenti neoimmessi in ruolo di rimanere nella stessa scuola di prima destinazione per 5 anni. Fermo restando che la legge nulla dice per quanto riguarda i docenti di sostegno in senso stretto. Dunque, la proposta del ministero di dimezzare le disponibilità ai fini dei trasferimenti dei docenti di sostegno (all’interno della stessa provincia) sembrerebbe priva di copertura legale. Il decreto legislativo 165/2001, infatti, non prevede tra le abrogazioni e le disapplicazioni le norme contenute nel testo unico dell’istruzione riguardanti la mobilità del personale docente. E le modifiche introdotte dal decreto Madia non consentono alla contrattazione collettiva di invalidare le norme di legge. Le deroghe, infatti, sono consentite solo all’interno del perimetro delimitato dalla disciplina legale.

La contrattazione collettiva, dunque, non può invalidarle norme esistenti, ma solo definirne i contorni e la relativa applicazione. La proposta dell’amministrazione, dunque, se tradotta in una clausola contrattuale potrebbe risultare in contrasto con la disciplina legale di riferimento. Che non prevede a possibilità di precludere la possibilità di utilizzare il 50% delle disponibilità utili per i trasferimenti da posto di sostegno a posto comune. Peraltro, la sanzione prevista dal decreto legislativo 165/2001 per le clausole negoziali che contrastano con le norme di legge è la nullità della clausola in contrasto e l’automatica sostituzione di tale clausola con la norma di legge con cui contrasta.

Nota 29 novembre 2018, AOODGSIP 5062

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di
T R E N T O
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
B O L Z A N O
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
B O L Z A N O
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
B O L Z A N O
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
A O S T A

Nota 29 novembre 2018, AOODGSIP 5062

Oggetto: 9 dicembre “Giornata Internazionale contro la Corruzione”

Nota 29 novembre 2018, AOODGRUF 23871

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie

A tutti i DS e DSGA delle Istituzioni Scolastiche Statali
Loro sedi
E, p.c. All’IIS “Leonardo da Vinci” di Firenze Capofila Rete formazione
All’IIS “Amedeo Avogadro” di Torino
Piattaforma web

Nota 29 novembre 2018, AOODGRUF 23871

Oggetto: Progetto “Io Conto” seconda edizione – Avvio del percorso di aggiornamento professionale

Dati di adesione sciopero nazionale 12 novembre 2018

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA

12 novembre 2018
Sciopero nazionale del personale docente indetto da ULM Scuola

Dati di adesione

Sul sito del Dipartimento Funzione Pubblica sono stati pubblicati i dati di adesione allo sciopero che hanno riguardato tutte le istituzioni scolastiche/educative interessate (es. quelle all’estero, e/o di Trento, e/o di Bolzano, e/o comunali, etc..) oltre le scuole statali.
(http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/20-11-2018/dati-di-adesione-allo-sciopero-nazionale-dei-docenti-del-12)

Per quanto concerne le sole istituzioni scolastiche statali, sulla base dei dati di adesione inseriti dalle istituzioni scolastiche mediante il programma di acquisizione presente sul portale SIDI, si evidenzia che:

• le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.393 su un totale di 8.292 (77,1%);
• 5.096 sono stati gli aderenti allo sciopero, cioè lo 0,64% delle 792.809 unità di personale tenute al servizio. Questo numero non comprende le 49.130 unità di personale assente per altri motivi (es: giorno libero, malattia, ferie, permesso, etc…).

Sciopero 10 dicembre 2018

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

AOOUFGAB.REGISTRO UFFICIALE.U.0033383.29-11-2018

Ai Titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
E, p.c. Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione
della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici essenziali
segreteria@cgsse.it

Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca. Proclamazione sciopero nazionale intera giornata 10 dicembre 2018.

Si comunica che l’organizzazione sindacale SAESE ha indetto “lo sciopero nazionale per il 10 dicembre 2018 per tutto il personale docente ed Ata a tempo indeterminato e determinato, atipico e precario in servizio in Italia e nelle scuole e istituzioni scolastiche italiane all’estero”.

Poiché l’azione di sciopero in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione”, di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali così come individuati dalla normativa citata, le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, alle famiglie e agli alunni.

Si ricorda inoltre, ai sensi dell’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
– il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
– il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se pari a zero;
– il numero dei dipendenti assenti per altri motivi;
– l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Al termine della rilevazione, come di consueto, sarà cura di questo Ufficio rendere noti i dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo Gepas del Dipartimento Funzione Pubblica e pubblicandoli nella sezione “Applicazione Legge 146/90 e s.m.i.” del sito Web del Ministero raggiungibile all’indirizzo http://www.miur.gov.it/web/guest/applicazione-legge-146/90-e-s.m.i. Nella stessa sezione verrà pubblicata la presente nota ed ogni altra eventuale notizia riguardante il presente sciopero, compresi i dati di adesione.

Analogamente, al fine di garantire la più ampia applicazione dell’indicazione di cui all’art.5 citato, i Dirigenti scolastici valuteranno l’opportunità di rendere noti i dati di adesione allo sciopero relativi all’istituzione scolastica di competenza.

Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione

IL DIRIGENTE
Rocco Pinneri

JOB&Orienta

Dal 29 novembre all’1 dicembre 2018 a Verona la 28esima edizione di JOB&Orienta


“Dalla cittadinanza al lavoro”,
il MIUR alla tre giorni di JOB&Orienta
Domani al Salone di Verona Il Ministro Marco Bussetti
e il Sottosegretario Salvatore Giuliano

Si rinnova l’appuntamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con JOB&Orienta, a Verona, da oggi fino a sabato 1 dicembre. Il MIUR anche quest’anno sarà protagonista al Salone nazionale dedicato all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al lavoro.

JOB&Orienta è ormai un appuntamento di riferimento per tutti gli studenti alle prese con la scelta del percorso di studi e professionale, per i giovani in cerca di occupazione, per le famiglie e per i docenti che hanno il compito di supportare e guidare i propri ragazzi nell’orientamento scolastico. La 28esima edizione è dedicata al tema “Dalla cittadinanza al lavoro. Promuovere i diritti, formare competenze, garantire opportunità”.

Nel padiglione 6, gli oltre 2.000 metri quadri espositivi del MIUR offriranno attività, laboratori, seminari, incontri e proposte. Il racconto di quanto accadrà a JOB&Orienta potrà essere seguito anche attraverso i canali social del Ministero. Nella tre giorni del Salone, MIUR Radio Network (http://www.miurradionetwork.it/) realizzerà puntate speciali con interviste e approfondimenti.

Saranno presenti alla manifestazione, domani, venerdì 30 novembre, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e il Sottosegretario all’Istruzione, Salvatore Giuliano.

Al Salone di Verona, presso lo stand del MIUR, le ragazze e i ragazzi avranno l’opportunità di conoscere le eccellenze formative e le buone pratiche di 12 istituti scolastici che sono stati selezionati a livello nazionale in particolare per i percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro.

I giovani alle prese con la scelta del post-diploma potranno approfondire la proposta di 20 Istituti Tecnici Superiori (ITS), un’opportunità altamente professionalizzante e qualificante. Sempre per la scelta del post-diploma, lo spazio dedicato all’offerta formativa dell’AFAM, l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica.

A disposizione degli studenti il “Parco dell’Orientamento”, realizzato nell’ambito del progetto AlmaOrièntati dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea in collaborazione con AlmaDiploma.

È dedicato alla “vita da studente” il cuore dello stand del MIUR dove i ragazzi potranno conoscere le attività, i progetti e le offerte proposte dal progetto “IoStudio – Carta dello Studente” per il diritto allo studio. Eventi e presentazioni animeranno l’Arena. Tra le iniziative, il 30 novembre, alle ore 12.00, il lancio della campagna informativa di Generazioni Connesse, “Conoscere il Web”, che mira a un uso più consapevole della Rete da parte dei giovani. Attenzione pure allo sport. Grazie alla collaborazione delle Federazioni Sportive sarà allestita un’area con simulatori, piste e campi da gioco.

Nello spazio espositivo del MIUR, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati presenteranno le loro proposte per le scuole, i progetti e i concorsi promossi per sensibilizzare anche i più giovani alla conoscenza della Carta Costituzionale e dei suoi principi. A Verona, sempre nell’area del MIUR, anche uno spazio dedicato alle iniziative di Scuola Trasparente e Guida al Bullo 2.0 (il progetto avviato dall’associazione “Future is Now” sui temi della trasparenza e del bullismo).

Internalizzazione appalti nelle scuole

I COBAS PER L’INTERNALIZZAZIONE DEGLI APPALTI NELLE SCUOLE

Continua la proficua interlocuzione tra i COBAS e il MIUR a proposito dell’internalizzazione degli ex LSU e di tutto il bacino che ha lavorato in questi anni negli appalti delle scuole.

Abbiamo esposto le nostre preoccupazioni rispetto alle confuse notizie che trapelano sul processo di stabilizzazione. È intenzione del MIUR ricomporre il tutto nella legge di stabilità e portare a buon fine ciò che era stato programmato. L’intenso lavoro che si sta realizzando in queste settimane dovrebbe giungere a termine e dare così una svolta definitiva alla situazione.

Nell’incontro dello scorso 2 ottobre, avevamo anche posto all’attenzione del Ministero alcune sentenze favorevoli a lavoratori ex Lsu che ne prevedevano l’assunzione da parte del Ministero, ma che non erano mai state applicate. Ci è stato assicurato che la questione sarà verificata dai competenti uffici ministeriali, in modo tale da dare una risposta certa.

L’impegno finale è stato quello di programmare un nuovo incontro per realizzare il necessario aggiornamento dopo la riunione del 2 ottobre scorso.

I COBAS continueranno a dare il proprio contributo affinché questa brutta pagina di lavoro precario nelle scuole possa essere finalmente chiusa e tutto il personale internalizzato.

5 milioni di euro per il 2018 e 2019 per l’acquisto di ausili sportivi

Redattore Sociale del 28-11-2018

Disabilita’, Fontana: 5 milioni di euro per il 2018 e 2019 per l’acquisto di ausili sportivi

“L’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio in sinergia con il Comitato Italiano Paralimpico sta sviluppando un percorso per contribuire all’acquisto di ausili per i disabili per la diffusione della pratica sportiva. Le risorse ammontano a 2,5 milioni sia per il 2018 che per il 2019”. Lo dice il ministro per la Famiglia e le Disabilità.

ROMA. Occorre garantire che il diritto all’esercizio dell’attività sportiva dei disabili “sia effettivo ed è necessario mettere in atto una serie di iniziative volte non solo alla eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche a rendere sempre più diffuse e fruibili tutte le attrezzature, quali protesi e ausili appositamente studiati per le persone con disabilità”. Lo dice il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana durante il question time alla Camera.
“L’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio- spiega- in sinergia con il Comitato Italiano Paralimpico sta sviluppando un percorso per contribuire all’acquisto di ausili per i disabili per la diffusione della pratica sportiva. Le risorse ammontano a 2,5 milioni sia per il 2018 che per il 2019”, conclude il ministro. (DIRE)

Eliminare il potenziamento

USB Scuola: Eliminare il potenziamento. No alla differenza tra docente potenziatore e docente di cattedra presente nel DDL Granato

Il DDL a firma Granato del M5S, atto del Senato n. 763, in cui si affronta il tema dell’abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, recita all’articolo 73-ter: “Il personale docente già titolare su cattedra alla data di entrata in vigore della presente disposizione non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento”. L’USB manifesta grande preoccupazione rispetto agli esiti che deriverebbero da tale disposizione. Siamo contrari a qualunque forma di trasformazione istituzionalizzata del docente in tappabuchi o potenziatore tout court, abbiamo preteso in passato e ancora rivendicheremo in piazza a Roma nella giornata di sciopero del prossimo 30 novembre, l’abolizione del potenziamento e il ripristino delle compresenze.

In questi anni USB Scuola si è opposta con forza a qualunque progetto di riforma o ridimensionamento della legge 107 perché sappiamo che è inemendabile e ogni sua eventuale modifica andrebbe a confliggere o limitare i diritti dei lavoratori. In ogni scuola in cui siamo presenti abbiamo opposto strenua resistenza all’utilizzo esclusivo di alcuni docenti sul potenziamento, auspicando la formazione di cattedre miste (ore in classe e ore di potenziamento) secondo un principio di equità che riguarda tutti i lavoratori all’interno della scuola, che siano di recente immissione e trasferimento o che abbiano maturato anzianità di servizio e continuità nella stessa scuola, perché il principio di equilibrio per l’assegnazione alle cattedre e per l’orario di servizio dei docenti non può essere derogato da una sorta di “nonnismo”.

Ci sorprende l’articolo 73-ter del DDL Granato perché ci saremmo aspettati dal sedicente governo del cambiamento l’avvio di un percorso legislativo di abolizione della “Buonascuola”, che era stato il fulcro dell’ultima campagna elettorale, e di trasformazione dei posti di potenziamento presenti nell’organico dell’autonomia in posti di cattedra, da utilizzare nelle compresenze e in classe, riducendo così il numero di alunni per classe.

Non è ammissibile una differenza tra docenti potenziatori e docenti in cattedra, non è pensabile che venga creata una nuova figura giuridica non prevista dal CCNL le cui mansioni non sono contenute esplicitamente nel contratto, ma sarebbero sempre in capo alla discrezionalità del dirigente scolastico, con o senza chiamata diretta. Tale provvedimento lascerebbe gli ultimi immessi in ruolo e gli ultimi docenti trasferiti totalmente alla mercé dei dirigenti scolastici che in questi anni, in totale deregulation, hanno praticato sulle ore di potenziamento le più fantasiose modalità di utilizzo.

Insieme alla proposta della senatrice Granato sono state depositate altre due proposte: la 753 a firma del senatore Pittoni (Lega) e la 880 a firma della senatrice Loredana De Petris (Liberi e Uguali). Nelle prossime settimane verrà avviata la procedura per trasformare i tre progetti in una unica legge.

Noi continueremo a opporci ai beceri tentativi di ledere i diritti dei lavoratori utili che hanno come unica finalità solo l’illusione dell’opinione pubblica rispetto alla risoluzione di problemi che anche questo esecutivo vorrebbe risolvere senza alcun investimento e continuando a tagliare la spesa pubblica.

  1. l’abolizione totale dell’alternanza scuola-lavoro e la chiusura del carrozzone INVALSI, strumenti funzionali esclusivamente all’asservimento degli studenti e all’acquisizione di competenze utili al lavoro precario;
  2. una vera quota 100 e l’immissione in ruolo su tutti i posti liberatisi in virtù del turnover;
  3. la trasformazione di tutto l’organico di fatto in organico di diritto;
  4. un piano mobilità che, sulla base dell’allargamento degli organici, permetta il rientro dei lavoratori esiliati della 107;
  5. l’immissione in ruolo immediata, senza alcun concorso, per tutti i docenti con 36 mesi di servizio;
  6. un piano straordinario di assunzioni del personale ATA per la copertura del reale fabbisogno delle scuole;
  7. l’internalizzazione dei servizi attualmente dati in appalto ai privati, stabilizzando tutto il personale ex-lsu Ata attraverso una procedura riservata;
  8. un vero rinnovo contrattuale e un reale adeguamento salariale che nulla abbia a che fare con la miseria del contratto 2016-2018;
  9. il ritiro di ogni progetto di regionalizzazione del sistema di istruzione che lederebbe il principio solidaristico della redistribuzione della ricchezza sul territorio nazionale e determinerebbe differenze sostanziali tra bambini e giovani del Nord e del Sud Italia;
  10. l’eliminazione della delega sul sostegno che riduce le ore di sostegno agli alunni disabili e incide negativamente sugli organici dei docenti;
  11. un vero investimento sull’integrazione degli alunni non italofoni e l’inserimento dell’Italiano L2 all’interno di tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;

e per dire:

– No alla proposta Granato;

– No alla proposta del MIUR di limitare i trasferimenti provinciali da sostegno a posto comune al 50% dei posti disponibili, al posto dell’attuale 100% perché mancano insegnanti di sostegno;

– No a qualunque progetto di regionalizzazione;

– No alla proposta di abolizione del valore legale del titolo di studio.

Per la scuola vogliamo un cambiamento nei fatti, non a parole!

Giornata disabilità, la “relazione di cura”

Redattore Sociale del 28-11-2018

Giornata disabilità, la “relazione di cura” al centro del convegno di SuperAbile

Il 3 dicembre, in occasione della ricorrenza internazionale, il contact center di Inail per le disabilità chiama a raccolta professionisti ed esperti per un confronto su proposte legislative, sperimentazioni di amministrazioni locali e interventi dell’istituto.

ROMA. Sarà la “relazione di cura” al centro del convegno promosso da SuperAbile Inail in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità: “Strategie e interventi per l’inclusione” è il tema del convegno, in programma per il 3 dicembre a partire dalle 13.30 a Roma, presso l’Auditorium dell’Inail (piazzale Giulio Pastore, 6). Professionisti ed esperti faranno insieme il punto sulle proposte legislative, le sperimentazioni di amministrazioni locali e gli interventi dell’Inail, seguendo il filo conduttore della “relazione di cura”, che vede sempre più la persona con disabilità, anche le più gravi, quale protagonista consapevole dell’intervento riabilitativo o di mantenimento, in reciprocità con gli addetti ai lavori e ai caregiver familiari.

Convegno superabile 2018.

Di seguito il programma del convegno:
13.30 – Registrazione dei partecipanti – Light Lunch di benvenuto
14.00 – Apertura dei lavori – Massimo De Felice, presidente Inail
14.15 – “Empowerment delle persone con disabilità e garanzia dell’inclusione e dell’uguaglianza” Alfredo Ferrante, membro dell’High Level Group on Disability presso la Commission Europea)
14.30 – “Dalla cura della relazione alla relazione che cura” – Rosario Di Sauro, psicologo clinico psicoterapeuta; docente in Psicologia presso la Facoltà di Medicina Università Tor Vergata di Roma
14.45 – Nuovi linguaggi per la medicina delle relazioni umane – S.E. Mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma delegato diocesano per la Pastorale Sanitaria
15.00 – Pubblica Amministrazione e Accessibilità Universale – Andrea Venuto, Gabinetto della Sindaca – Delegato della Sindaca all’Accessibilità Universale – Disability Manager Roma Capitale
15.15 – Gli interventi dell’Inail a sostegno della vita di relazione – Margherita Caristi, funzionario socio-educativo Direzione Centrale Prestazioni Socio-Sanitarie INAIL
15.30 – Esperienza/1 Progetto “Quando la famiglia ha bisogno di un coach”. Progetto “Testimonianza del coraggio di vivere” – Donatella Ceccarelli, Servizio Sociale Direzione Regionale INAIL Emilia Romagna
16.00 – Esperienza/2 Progetto “Vicino a me” – Michela Ballini, Servizio Sociale Direzione Regionale INAIL Marche
16.15 – Esperienza/3 Progetto “Io comincio” – Edward Breda, Servizio Sociale Direzione Regionale INAIL Marche
16.30 – La lunga notte dei caregiver familiari: un’inchiesta sull’assistenza sommersa – Antonella Patete, responsabile redazione Magazine SuperAbile
16.45 – Intervento di Vincenzo Zoccano, Sottosegretario alla disabilità
17.00 – Conclusioni – Giuseppe Lucibello, direttore generale INAIL

Modera l’incontro Giovanni Sansone – Direttore Responsabile Contact Center Integrato SuperAbile – INAIL. Per tutta la durata del Convegno sono previsti servizi di LIS, sottotitolazione e audiodescrizione. La sala del Convegno è accessibile alle persone su sedia a ruote. Segreteria organizzativa: Contact Center Integrato SuperAbile Inail eventi.superabile@tandem.coop

MATURITÀ: PESANTE BUROCRATIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE

MATURITÀ, GILDA: PESANTE BUROCRATIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE     
“Cambiare le regole del gioco a partita iniziata, come sta facendo il Miur con la nuova normativa sull’esame di Maturità, è scorretto perché getta in confusione gli studenti e sconvolge la programmazione dei docenti che è già stata predisposta e deliberata dagli organi collegiali. Chiediamo dunque di rinviare qualunque modifica all’anno prossimo”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta i cambiamenti che stanno intervenendo sull’esame di Stato, criticando anche la mancata consultazione dei sindacati e delle organizzazioni professionali.  
“Da quanto si evince esaminando il decreto ministeriale, – afferma Di Meglio – regna una grave incertezza sui contenuti e sulle modalità della seconda prova che impedisce agli alunni e ai docenti una preparazione adeguata. Esprimiamo giudizio negativo anche sulle griglie di correzione che preoccupano per la loro complessità e per la pesante burocratizzazione della valutazione”.
“Le innovazioni burocratiche, inoltre, richiederebbero una formazione ad hoc per i docenti che si tradurrebbe in un ulteriore impegno lavorativo. Così si arriverebbe al paradosso per cui all’aggravio di lavoro provocato dall’introduzione di un farraginoso sistema di valutazione, si aggiungerebbe anche la formazione necessaria per districarsi nella nuova giungla burocratica. Ovviamente il tutto – conclude il coordinatore nazionale della Gilda –  senza alcuna retribuzione”.

Il Miur alle scuole: limitare le attività che richiedono un contributo economico alle famiglie

da Il Sole 24 Ore

Il Miur alle scuole: limitare le attività che richiedono un contributo economico alle famiglie 

Il Miur, con la nota 19534 del 20 novembre 2018, è intervenuto ancora una volta per rispondere ai numerosi quesiti pervenuti da parte di numerose famiglie e scuole in merito alla predisposizione del piano triennale dell’offerta formativa 2020-2022.

Tempo limite per pubblicare il Ptof
Come già scritto nella nota numero 17832 dello scorso 16 ottobre, il Ptof deve, necessariamente, essere pubblicato prima dell’avvio delle iscrizioni per consentire alle famiglie di conoscere l’offerta formativa delle scuole e assumere scelte consapevoli in merito all’iscrizione dei figli. In ogni caso, la nota in questione invita a predisporre il Ptof il prima possibile.

Attività facoltative solo con il consenso delle famiglie
La nota rammenta quanto contenuto nella legge 107 che riprende il comma 3 articolo 3 del Regolamento sull’autonomia Dpr 275/1999, ossia che la predisposizione del Ptof deve considerare le proposte e i pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti.
Sempre la nota ribadisce che tutte le attività didattiche inserite nel Ptof, anche aggiunte in corso d’anno, devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie e degli studenti, in particolare quelle che non rientrano nel curricolo obbligatorio di studi.
Pertanto, nel caso di attività facoltative, deve essere richiesto il consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni, previa informazione esaustiva e tempestiva alle famiglie.

Limite al contributo economico versato dalle famiglie
La nota si sofferma sull’annoso problema del versamento dei contributi volontari. Ferma restando l’autonomia dell’istituzione scolastica, le scuole sono invitate a limitare la previsione di attività che richiedano un contributo economico da parte delle famiglie, al fine di favorire la più ampia partecipazione possibile, oppure ad attivare sponsorizzazioni, sulla base della normativa vigente, o a individuare altre forme di contribuzione in favore delle famiglie meno abbienti.
In aggiunta a quanto riportato nella circolare, è il caso di ricordare che gli istituti tecnici e professionali, per fa funzionare i laboratori, hanno bisogno di fondi extra, necessariamente richiesti annualmente alle famiglie.

Rinnovata al Miur la Carta d’intenti con ministero della Giustizia, Csm, Anac, Dna, Anm per educare alla giustizia e alla legalità

da Il Sole 24 Ore

Rinnovata al Miur la Carta d’intenti con ministero della Giustizia, Csm, Anac, Dna, Anm per educare alla giustizia e alla legalità

Firmato ieri al Miur il rinnovo della Carta di intenti fra Miur, ministero della Giustizia, Consiglio superiore della magistratura, l’Autorità nazionale anticorruzione, la Direzione nazionale antimafia, l’Associazione nazionale magistrati. Obiettivi dell’intesa: educare le studentesse e gli studenti alla legalità, al rispetto dei diritti e dei doveri di ogni cittadino e delle regole, promuovere la loro partecipazione alla vita civile del Paese, favorire il contrasto alla criminalità organizzata.
A siglare l’accordo, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il Vice presidente del Csm, David Ermini, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, e il presidente dell’Anm, Francesco Minisci.

«Stiamo offrendo ai nostri giovani una straordinaria opportunità di crescita, che potenzia il ruolo e la missione educativa della scuola. La Carta d’intenti che abbiamo sottoscritto – ha dichiarato Bussetti – testimonia la volontà e la determinazione che accomuna così tanti rappresentanti delle maggiori istituzioni del nostro Stato: mostrare ai ragazzi che senza legalità, senza rispetto delle regole, senza giustizia non c’è coesione sociale. Non c’è spazio per la crescita sana di un individuo, di una comunità e di un Paese. In altre parole, non si può essere cittadini attivi e responsabili. Voglio ringraziare i magistrati e tutti i professionisti di alto livello che diventeranno interlocutori privilegiati, maestri, guide degli studenti in questo percorso formativo».

«Siamo in un momento storico – ha continuato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede – in cui tutte le istituzioni decidono di unirsi, di stare insieme per investire sul futuro di questo Paese. È un fatto importante. Stiamo intervenendo sull’idea di giustizia in Italia: spesso la intendiamo come entità con cui ci si confronta da adulti se qualcosa è andato male, individuiamo come luoghi della giustizia soltanto ed esclusivamente le aule di un tribunale. Invece la prima sfida è rilanciare un concetto di giustizia che parta dai banchi di scuola. Parlo della mia esperienza: ho conosciuto i primi magistrati in classe e so che questi incontri rimangono impressi nella mente dei ragazzi. Dobbiamo portare avanti iniziative educative che vanno in questa direzione e spiegare ai giovani che non c’è possibilità di scelta né libertà in una società dominata dalla mafia. Il rispetto delle regole rappresenta il momento di garanzia migliore per la libertà».

Campagne informative sugli strumenti a disposizione per la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata. Seminari e attività di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva per i giovani, le scuole, le famiglie e le istituzioni. Un programma di iniziative per rendere più continuo e costante il contatto tra le aule dei tribunali e le aule scolastiche, attraverso la conoscenza diretta dei magistrati e del loro lavoro quotidiano. Sono solo alcune delle misure contenute nell’Accordo. In più, la Carta d’intenti mira a fornire una rete di supporto ai minori e ai nuclei familiari destinatari di provvedimenti giudiziari dei tribunali per i minorenni, per garantire concrete alternative di vita.

«Oggi è una giornata importante per chi vive il sistema giustizia, ma soprattutto per voi ragazzi: – ha dichiarato David Ermini – ci sono qui persone che vogliono seguirvi in un percorso di educazione alla legalità, ma siete voi che dovete darvi da fare, perché il mondo del futuro sarà vostro. Bisogna imparare ad avere rispetto degli altri e delle regole. Bisogna avere pazienza, essere disposti all’ascolto e a scambiarsi le idee. Tutto questo serve a creare una comunità».

«Come Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo condividiamo con tutti i soggetti coinvolti e con i ragazzi ciò in cui abbiamo sempre creduto. Ovvero che il valore della libertà è fondamentale per la crescita della nostra democrazia e per l’affermazione effettiva della legalità. Chi crede nella libertà crede nella difesa dei diritti degli altri. E credere fermamente in questo significa non avere paura, perché vuol dire che siamo convinti che la nostra più grande ricchezza non è quella economica ma è il patrimonio che la nostra Costituzione ci ha assegnato», ha affermato Federico Cafiero De Raho.

«Stiamo dando un segnale importante: non daremo tregua ai mafiosi – ha detto Francesco Minisci – né ad ogni forma di illegalità, lo Stato italiano è più forte. Ma è chiaro che se vogliamo veramente incidere non possiamo sottovalutare la fase della prevenzione, grazie alla quale è possibile avere effetti positivi ad ampio raggio e sul lungo termine e che ci consente di limitare gli spazi delle distorsioni e del reato. Che ci fa guardare con speranza verso il futuro. Ed è per questo che come Anm siamo impegnati da anni nelle scuole e organizziamo la “Notte bianca della legalità”, un percorso formativo di cui siamo molto orgogliosi”.

Durante l’evento, il ministro Bussetti, il ministro Bonafede e il presidente dell’Anac Cantone hanno poi premiato le scuole vincitrici del Concorso “Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile”: il liceo artistico statale “Renato Cottini” di Torino, l’istituto tecnico statale “Archimede” di Catania e l’istituto di istruzione superiore “Stanga” di Cremona. Menzioni speciali per l’Ipsseoa “F. Buscemi” di San Benedetto del Tronto, l’Itis “Alessandro Volta” di Trieste e il liceo statale “E. Majorana” di Milano.

«Questo Concorso – ha sottolineato Cantone – rappresenta una delle tante iniziative che portiamo avanti per coinvolgere gli studenti su questioni di particolare rilevanza. Crediamo che l’adesione delle scuole sia fondamentale anche per far comprendere ai più giovani che le istituzioni non sono lontane e che sono fatte di persone che partecipano alla vita della comunità. Grazie a questa intesa, organizzeremo nuove attività perché siamo convinti che dobbiamo puntare sull’educazione come strumento per affrontare alcuni problemi che ci portiamo dietro da tempo. L’Italia ne ha parecchi sul fronte delle mafie e della corruzione. Ma ha anche tantissime potenzialità tra cui rientrano queste attività per la diffusione della cultura della legalità, indispensabile per cambiare al meglio la mentalità del Paese».