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Scuola digitale? Solo il 2% dei presidi ha il software giusto

da ItaliaOggi

Scuola digitale? Solo il 2% dei presidi ha il software giusto

Dal registro elettronico alle comunicazioni alle famiglie, la carta resiste e contrattacca

Giorgio Candeloro

Sembra quasi un plebiscito: il 97% dei presidi italiani sa che la legge 135/2012 li obbliga ad adottare il registro elettronico, mentre il 66% valuta positivamente l’impatto della comunicazione digitale alle famiglie in termini di riduzione delle distanze tra genitori e docenti e di maggiore chiarezza e trasparenza nel rapporto.

Solo il 23%, però,ricorre alla comunicazione digitale prevalente, contro il 31% di coloro che si servono ancora prioritariamente della carta e il 46% che affianca le due modalità. Peraltro nel 48% dei casi la digitalizzazione si riduce alla notifica di avvisi e documenti sul sito della scuola (altro strumento ormai reso obbligatorio dalla legge), o all’invio di email (40%), per lo più concentrate nella parte finale dell’anno scolastico e sovente destinate a dare alle famiglie la sgradita notizia di una bocciatura o di un rinvio agli esami di settembre. Pochi, l’8%, appena, i dirigenti che utilizzano abitualmente la comunicazione via sms per segnalare le assenze ai genitori o per convocarli in caso di problemi didattici o disciplinari dei figli, ambito nel quale continua a regnare sovrana l’antica e inossidabile cartolina postale. Quasi delle mosche bianche, infine, i presidi che hanno dotato i loro istituti di software gestionali dedicati alla pianificazione e all’organizzazione della comunicazione alle famiglie: solo il 2%. Un quadro piuttosto contraddittorio quello che emerge da una recentissima indagine su un campione di 420 dirigenti scolastici di ogni ordine e grado, commissionata dall’Osservatorio Scuola Innovazione, gruppo di ricercache monitora costantemente il processo di rinnovamento tecnologico della scuola.

A due mesi dall’avvio dell’anno scolastico che doveva essere quello della sparizione dagli istituti della carta, sia per le comunicazioni interne che per l’informazione alle famiglie, la dematerializzazione sembra invece un obiettivo assai lontano dall’essere raggiunto. Simbolo del rinnovamento doveva essere il registro elettronico che avrebbe permesso alle famiglie di conoscere continuativamente e in tempo reale l’andamento scolastico dei ragazzi. Ufficialmente obbligatorio dal primo settembre scorso, il registro digitale rimane facoltativo nei fatti, mentre la scomparsa definitiva del cartaceo è stata rimandata di almeno un anno.

In base a dati di settembre, forniti sempre dall’OSI e confermati da fonti sindacali, ben il 72% degli istituti non avrebbe ancora provveduto a dotarsi dei registri elettronici, mentre fioccano in rete e su qualche importante quotidiano nazionale, le polemichesui rischi di violazione della privacy e di lievitazione dei costi legati all’adozione dello strumento digitale. Difficile che in meno di sessanta giorni la situazione sia molto cambiata, al di là dell’impegno preso da qualche dirigente e collegio dei docenti di far partire la dematerializzazione di voti e assenze col secondo quadrimestre, realizzando intanto la necessaria formazione dei docenti.

Ad oggi insomma nella scuola italiana l’unica vittoria consolidata contro la dittatura della carta sembra essere quella delle iscrizioni on line. Qui niente deroghe né rinvii: da gennaio, per il secondo anno di fila, si potranno iscrivere i figli a scuola solo in digitale, senza moduli, ricevute e segreterie affollate. L’anno scorso i disagi legati al nuovo sistema sono stati minimi, smentendo le diffuse preoccupazioni. Nella scuola ancora affezionatissima al fruscio della carta, quasi un mezzo miracolo.

Concorso di composizione libera dedicato a “Gianni Rodari” e il concorso “insieme per suonare cantare danzare”

Alla cortese attenzione
Dirigente
Istituto Scolastico
Accademie
e  Insegnanti

Illustrissimo,
L’Associazione Culturale “Arte”, in collaborazione con la Provincia del Verbano Cusio Ossola, i Comuni di Omegna, Casale Corte Cerro, Ornavasso e Quarna Sotto, organizzerà dal 7 al 13 aprile 2014  il concorso di composizione libera dedicato a “Gianni Rodari” e il concorso “insieme per suonare cantare danzare”.
I concorsi sono aperti a tutti i generi artistici e possono parteciparvi solisti e gruppi di ogni età.
In occasione del decennale dei concorsi, l’associazione riconoscerà ai tutti i partecipanti delle precedenti edizioni sconti sulle iscrizioni ed inoltre saranno assegnati premi e borse di studio.
Verranno  proposte visite didattiche e attività di laboratorio presso il Parco della Fantasia Gianni Rodari

Pertanto si chiede un Suo interessamento con la diffusione dell’iniziativa all’interno delle sezioni di  competenza.

Ringraziando per la cortese attenzione, con l’occasione porge cordiali saluti.

Il Presidente
Giuseppe Macaluso

“La scuola riparte” è legge dello Stato

da Tecnica della Scuola

“La scuola riparte” è legge dello Stato
di R.P.
Il decreto 104 è stato convertito nella legge 128 dell’8 novembre 2013 che entra in vigore il 12 novembre. Adesso si aspettano i decreti applicativi.
Le disposizioni del decreto 104 “La scuola riparte” sono legge dello Stato ed entrano in vigore il 12 novembre. Il provvedimento (si tratta della legge 128 dell’8 novembre 2013) è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 264 dell’11.11.2013. Nulla di nuovo rispetto a quanto di sapeva già: la legge comprende 28 articoli: i primi 9 riguardano gli studenti e le famiglie, quelli dal 10 al 19 riguardano direttamente le scuole, mentre gli altri contengono disposizioni di vario genere comprese quelle relative alla copertura finanziaria. Nei prossimi giorni il Ministro dovrà iniziare a predisporre i diversi decreti applicativi: si tratta di un lavoro complesso che richiederà diversi mesi di tempo.

NONOSTANTE TUTTO

NONOSTANTE TUTTO

I  3.000 insegnanti, dirigenti scolastici, operatori socio-sanitari associazioni presenti al 9° convegno nazionale Erickson “La qualità dell’integrazione”, per quanto sembri strano, non sono affatto travolti da quella  “crisi” che sembra provocare smarrimento di senso. Non siamo in crisi.

Nonostante tutto, continuiamo ad essere convinti che in questi momenti serva  il pensiero e non il  lamento. Nonostante tutto, infatti, crediamo che  abbia ancora senso inconfutabile l’idea e la pratica  che solo  una scuola  capace di accogliere tutti e di pensare al futuro per il loro ingresso nel  mondo degli adulti, ha titolo a chiamarsi scuola. Questo è ancora una volta necessario, ma soprattutto possibile, nonostante dieci anni  di smantellamento dei valori fondativi della scuola per tutti e per ciascuno.

Nonostante la svalutazione sociale del bene educativo, nonostante la  povertà economica in cui si sono ridotte le nostre scuole, nonostante il mito della selezione e della competizione, nonostante lo smantellamento del sistema pubblico dei servizi socio-sanitari.

Per questo è “normale” per noi ricordarci e ricordare a tutti che  i nostri alunni disabili sono ” una parte della scuola e non una scuola a parte” .

Ogni volta che ci incontriamo, è anche l’occasione per mettere a fuoco i temi caldi della fase attuale, e ci facciamo carico  sempre  di elaborare proposte, senza la preoccupazione dell’esaustività.

 

  1. DARE FIDUCIA ALLA SCUOLA

Il futuro del paese è legato alla cultura e alla civiltà che sa produrre. Dare quindi, o meglio ridare, fiducia alla scuola non è uno slogan, ma una esigenza strategica. La fiducia riparte dal riconoscimento del ruolo sociale degli insegnanti e dal loro pregevole impegno . E’ il momento  di fare  un nuovo patto tra educatori e società. Dare fiducia significa, per esempio, considerare la formazione dei docenti come obiettivo strategico per la qualità. Formazione che deve quindi essere continua, obbligatoria, verificata,  fondata sulla ricerca e la creatività professionale, senza dogmatismi e pratiche centralizzate. Per questo si plaude all’approvazione dell’art. 16 del Decreto Scuola che  ha ufficialmente riconosciuto questo principio.  Fiducia nella scuola significa anche andare oltre una diffusa conflittualità per valorizzare la responsabilità di tutti i soggetti  dell’educazione, in una logica di comunità. Significa rinnovare continuamente un patto di alleanza con le famiglie anche per immaginare insieme soluzioni per un futuro di autentica integrazione sociale.

 

  1. RISPETTARE LA NORMALITA’ DELL’AUTONOMIA

In questo decennio l’autonomia della scuola è stata soffocata da politiche autoritarie e centraliste. È indispensabile che in ogni atto della governance del sistema formativo sia rispettata e valorizzata la flessibilità, la territorialità orizzontale, la creatività professionale come leve della qualità. Ciò deve realizzarsi sia sul versante organizzativo, ad esempio l’organico funzionale e di rete territoriale, sia dell’autonomia didattica, per una flessibilità dei curricoli, degli insegnamenti, delle didattiche, come pratica effettivamente inclusiva, superando la tradizione trasmissiva, monodirezionale, per una pedagogia dell’eterogeneità, che offra a tutti non le stesse cose nello stesso momento, ma le cose giuste per tutti e ciascuno. La nostra migliore tradizione educativa, vede nella normalità della vita, nella scuola come nella società, il luogo dell’inclusione, dove le relazioni diventano comunità di coeducazione per tutti.

 

  1. DAL CONFLITTO ALLA MEDIAZIONE

Si sta diffondendo in maniera preoccupante la pratica di gestione dei  conflitti in sedi extrascolastiche. Ciò avviene sia nell’ambito giuridico, sia in quello clinico. La scuola non può essere ridotta ad una disputa sui bizantinismi delle normative, né alla logica delle controparti. Altrettanto va contrastato il rischio di una diffusa medicalizzazione che riduce la persona a sintomo e si contrappone all’educativo con la cultura della terapia.  È  necessario invece costruire, con  nuove leggi, un sistema e luoghi di mediazione e conciliazione che mettano al centro decisioni a valore pedagogico e relazionale che sono per noi la vera giustizia possibile. A tal fine si auspica che in uno dei decreti legislativi previsti dalla legge di delega, approvata il 7 novembre scorso dal Governo, siano  previste pratiche di mediazione a partire dai tentativi preventivi di conciliazione, da rendere obbligatori prima della via giurisdizionale.

  1. PER UNA VALUTAZIONE INCLUSIVA

In merito alla contraddittoria azione dell’INVALSI, che ha prodotto l’ esclusione di 200.000 alunni perché  considerati “inadeguati” a scale internazionali comparative,  proponiamo maggiori pratiche valutative centrate sui processi, sui contesti, sulle relazioni, pensate in chiave formativa (e non competitiva) per migliorare la qualità della didattica inclusiva.

 

  1. LA QUESTIONE DEI BES: PER UNA INCLUSIONE VERA

Il nostro convegno ha registrato, come ovvio, un vivace dibattito sulle recenti direttive ministeriali riguardanti la cosiddetta questione Bes, rilevando dialetticamente sia le potenzialità, sia le riserve critiche su un tema di grande delicatezza sociale e pedagogica. Ci unisce comunque la comune passione inclusiva. Ben venga dunque una riflessione che allarghi questa  passione a  tutti gli alunni, considerando per ognuno potenzialità e rischi, ostacoli e facilitatori. Ma lo sguardo fondativo delle  pratiche inclusive non può che restare  pedagogico. Va affrontato costruttivamente   il rischio di costruire nuove classificazioni che separino e producano abbassamento delle attese per i ragazzi; mentre invece vogliamo promuovere la resilienza, valorizzare i talenti individuali e le potenzialità della comunità educativa .  Per questo è necessario che l’ICF, come modello bio-psico-sociale in chiave educativa, diventi il principale  strumento di individuazione dei percorsi inclusivi per tutti e insieme la base per la gestione delle risorse economiche, del personale e degli strumenti. L’inclusione avrà successo solo se si rispetterà e valorizzerà il protagonismo pedagogico della scuola, evitandole burocratiche discussioni di forma e senza appesantimenti giuridici. Ricordando che la scuola ha un cospicuo patrimonio inclusivo che va oggi rilanciato e rispettato come la vera base di partenza per nuove e migliori pratiche inclusive per tutti e per ciascuno.

 

  1. PER NUOVE RISORSE

Non sembri rituale questo richiamo: la scuola non ha bisogno ma diritto a nuovi investimenti. Qui noi non ci lagniamo, siamo semplicemente critici per la condizione di povertà in cui si è ridotto il bene più prezioso di una società: l’educazione dei suoi  figli.  Riconosciamo che nel recente Decreto Scuola vi sono, fortunatamente,  segnali di inversione di tendenza. Diciamo semplicemente: ministra Carrozza, continui così, individuando con coraggio politiche di investimento che sappiano scegliere,  che puntino all’inclusione come priorità per  la qualità, che sappiano anche superare incrostazioni corporative e privilegi.  In particolare apprezziamo l’aumento in organico di diritto dei posti di sostegno, ma ricordiamo la necessità di rivedere la gestione contrattuale della mobilità dei docenti (di tutti gli insegnanti,  non solo dei sostegni) in una logica di organico funzionale di reti di scuole, per garantire continuità agli alunni.

Per migliorare, quindi, è indispensabile che:

a-    Parlamento e Governo avviino e attuino la normativa sulla formazione iniziale di tutti i futuri docenti curricolari sulla didattiche inclusive, con non meno di 30 CFU sia per il 1° sia per il 2° ciclo di istruzione;

b-    sia concretamente attuata la formazione obbligatoria in servizio su tali didattiche, sia introdotto l’obbligo contrattuale  di ore di programmazione settimanale comune tra i  docenti  coinvolti nei medesimi gruppi di alunni,  oltre l’orario delle lezioni;

c-    sia riaffermato l’impegno obbligatorio dei docenti curriculari nella presa in carico del progetto inclusivo degli alunni con disabilità, per evitare l’esclusiva delega all’insegnante di sostegno;

d-    sia rispettato il tetto massimo di 20 alunni per classe in presenza di alunni con disabilità, come previsto dall’art. 5 comma 2 del DPR 81/2009.

Nonostante tutto crediamo che una diversa scuola sia possibile, non solo necessaria. Perché continuiamo a credere nell’insegnamento di Don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.

 

Mobilità 2014/15, le novità del DL istruzione

da Tecnica della Scuola

Mobilità 2014/15, le novità del DL istruzione
Oggi al Miur incontro coi sindacati sulla mobilità (trasferimentio e passaggi) per il 2014/15.  L’obiettivo, specifica CislScuola, è di concludere la trattativa a fine mese, o ai primi di dicembre. I lavori al “tavolo di trattativa” riprenderanno nella mattinata di mercoledì prossimo, 13 novembre
Nell’incontro di oggi, 11 novembre, sono stati presi in considerazione, in modo particolare, i riflessi che sulle operazioni di mobilità derivano dal decreto legge 104 (“La scuola riparte”), convertito in legge nei giorni scorsi. Tra le novità di maggior rilievo, che comportano i necessari adattamenti al testo contrattuale, la riduzione a da cinque a tre anni del vincolo di permanenza nella provincia di titolarità per i neoassunti, la possibilità di transitare su altre classi di concorso per gli appartenenti alle classi C555 e C999, la gestione delle operazioni sui posti di sostegno della secondaria di II grado, per cui il decreto 104/2013 ha previsto il superamento della suddivisione in aree disciplinari. Se la prima questione (vincolo triennale, e non più quinquennale) non richiede particolari approfondimenti, essendo sufficiente prendere atto delle modifiche intervenute in sede legislativa, sulla seconda (C555 e C999) e sulla terza (sostegno) il discorso è un po’ più complesso e dal confronto emergono diverse ipotesi di soluzione relativamente ai tempi e ai modi con cui gestire le nuove disposizioni normative. L’ orientamento sembra però quello di prevedere il transito dei docenti C555 e C999 su altra classe di concorso di pari passo con le operazioni di mobilità; gli interessati potrebbero quindi presentare le domande di nell’anno scolastico in corso, partecipando ai movimenti con decorrenza dal 2014/15. Conseguentemente potrebbero essere sbloccati per l’anno in corso i posti ATA assegnati fino all’avente titolo. Per il sostegno, invece, si tratta di verificare se e come il mantenimento delle quattro aree ai fini del reclutamento del personale attualmente inserito nelle graduatorie ad esaurimento possa incidere sulla definizione degli organici e sulla gestione della mobilità del personale di ruolo.

Quando l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale

da Tecnica della Scuola

Quando l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale
di Lucio Ficara
Nella “scuola dei progetti” si pone l’esigenza di distinguere l’essenziale  dal complementare (se non addirittura dal superfluo) anche per evitare sprechi.
Per  raggiungere risultati coerenti con gli obiettivi programmati da un docente di scuola, soprattutto per le scuole secondarie, dovrebbe essere necessario concentrare la propria attività didattica, sull’essenziale, tralasciando tutto ciò che dovrebbe essere superfluo e a volte anche dannoso per il buon apprendimento curricolare dei ragazzi. Nella scuola di oggi, fare una didattica seria, volta a raggiungere risultati concreti e tangibili, è veramente proibitivo. Oggi viviamo nella scuola dei progetti a “tutto tondo”, dove purtroppo l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale. Infatti con l’affermarsi dell’autonomia scolastica è esplosa la mania, sempre più crescente tra i dirigenti scolastici,  di un’offerta formativa a 360 gradi, volta a coinvolgere nella sua grande rete progettuale, il maggior numero possibile di studenti. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, dal secondo biennio, questa attività progettuale, ha un carattere quasi di obbligatorietà, visto che seguire, da parte degli studenti, attività  progettuali extracurricolari determina il migliore credito scolastico possibile, all’interno della banda di oscillazione di merito. Nelle aule insegnanti si raccolgono, molto spesso, le lamentele dei docenti, che imputano l’impreparazione dei propri studenti al fatto che sono troppo spesso impegnati in progetti pomeridiani e quindi distratti e deconcentrati dalle attività curricolari. A sentire il parere di alcuni docenti, si comprende che gli studenti che seguono questi progetti pomeridiani, di ampliamento dell’offerta formativa, anziché ampliare le loro conoscenze e competenze, perdono il contatto con il programma curricolare, riportando  evidente ritardo nel regolare apprendimento. La scuola dei progetti a “tutto tondo” è vista, da una parte dei docenti, soprattutto quelli che prediligono impegnarsi solamente nello svolgimento dei programmi curricolari, come un ostacolo al raggiungimento dei saperi minimi. Questi stessi docenti ritengono che questa tipologia di scuola, ha perso di vista i doveri essenziali e si occupa principalmente di mille attività superflue. Esistono tantissime attività  che vedono molti studenti rientrare il pomeriggio a scuola, dimenticando che gli studenti il pomeriggio dovrebbero studiare le lezioni della mattina e svolgere i compiti loro assegnati. Nella ci sono anche docenti che, al contrario di altri , ritengono la progettualità una grande risorsa per la scuola. Infatti nelle scuole di pomeriggio si svolgono tanti progetti ricreativi, che vanno dalla musica, al coro, ai corsi di difesa personale, ma molto altro ancora. Una vera e propria diaspora tra chi pensa che per ottenere risultati bisognerebbe concentrarsi sull’essenziale, risparmiando sui mille progetti, ritenuti superflui, e chi invece ritiene che dopo l’attività mattutina curricolare, gli studenti debbano applicarsi sulle attività progettuali, considerate di ampliamento dell’offerta formativa. Alcuni docenti sostengono che per mantenere tutte le attività progettuali, ci sia anche uno spreco di denaro pubblico, che potrebbe essere risparmiato per retribuire più dignitosamente l’essenzialità dell’attività curricolare. Soprattutto in una fase in cui si vuole valutare il corpo docente sulla base delle conoscenze e competenze essenziali, bisognerebbe fare attenzione a non eccedere con progetti superflui. Ci piacerebbe sapere da parte dei nostri lettori, a quale scuola di pensiero sentono di appartenere, a favore o contro l’eccesso di progetti extracurricolari?

XI Giornata nazionale della sicurezza scolastica

da Tecnica della Scuola

XI Giornata nazionale della sicurezza scolastica
Numerose iniziative in programma, tra il 22 novembre e il 3 dicembre, in 5mila scuole e in varie città
A Roma, Corciano (PG), Torino, Milano, Ischia, Bagnacavallo di Ravenna si terranno interventi concreti di abbattimento delle barriere o di donazione di ausili per studenti disabili, resi possibili grazie alla campagna Assente ingiustificato, promossa da Cittadinanzattiva insieme a UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). In alcune scuole del Piemonte (Torino), dell’Umbria (Spoleto, Foligno, Terni, Corciano) e della Basilicata (Matera, Policoro), saranno nominati 655 giovanissimi Responsabili Studenti Sicurezza. A Lamezia Terme si svolgerà una iniziativa pubblica di presentazione dei dati sulla sicurezza delle scuole cittadine. In numerose scuole, inoltre, gli studenti consegneranno ai sindaci cartoline per conoscere lo stato di attuazione e diffusione dei Piani di emergenza comunali. Infine, molte scuole realizzeranno prove di evacuazione e primo soccorso con studenti e personale anche con disabilità. Nel corso della giornata, inoltre, sarà distribuito materiale informativo agli studenti, in relazione alla classe di età, sui temi della sicurezza e salute: la Locandina sulla prima colazione, la Guida multimediale “La salute vien clicc@ndo?”, un gioco di carte sui numeri utili, due sondaggi sull’uso responsabile del web e sui numeri dell’emergenza. Il materiale della Giornata e il programma delle iniziative sarà disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it. La XI Giornata nazionale della sicurezza scolastica fa parte della Campagna Impararesicuri e si svolge con i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, del Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con quest’ultimo e con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, con il sostegno di Otto per Mille Chiesa Valdese, Federchimica – Assosalute, CIA.

Carrozza: ci vuole l’alternanza col lavoro

da Tecnica della Scuola

Carrozza: ci vuole l’alternanza col lavoro
La ministra Maria Chiara Carrozza al IV Festival dell’ intelligenza collettiva “Manifatture” organizzato dalla CNA al teatro della Pergola a Firenze ha detto: “Non solo negli istituti professionali, anche nei licei classici ci vuole l’alternanza col lavoro”
«Credo molto nell’alternanza scuola lavoro a tutti i livelli che non può essere relegata agli istituti professionali. Ad esempio chi studia al classico può fare un’esperienza di lavoro in biblioteca».   «Dobbiamo riportare nella scuola la cultura del lavoro -ha aggiunto Carrozza- gli studenti devono confrontarsi con un problema pratico, devono mescolare scuola e lavoro, perché serve a sviluppare la personalità, le proprie capacità. Non dobbiamo aver paura di vedere la scuola -ha concluso- come il luogo dove si prepara il lavoro”.

Decreto Direttoriale 12 novembre 2013, Prot.n. 2145

Ministero dell’Istruzione

IL DIRETTORE GENERALE

 

VISTO                      l’Avviso pubblicato con Decreto Direttoriale n. 436 del 13 marzo 2013 recante modalità e termini per la presentazione di progetti per il sostegno di Start Up (l’“Avviso”);

 

VISTE                       le domande ammesse alla attività di valutazione prevista dall’Avviso;

 

CONSIDERATA    l’attività valutativa compiuta dai Panel di esperti ai sensi dell’art 13 dell’Avviso;

 

VISTI                        gli atti e le graduatorie finali, rilasciate dal Panel di esperti rispettivamente per la Linea 1 – Big Data, Linea 2 – Cultura ad impatto aumentato, Linea 3 – Social Innovation Cluster e Linea 4 – Contamination Lab, trasmessi dal Responsabile del Procedimento, previa verifica della correttezza delle procedure espletate, alla scrivente Direzione con gli elenchi n. 24 del 11 luglio 2013 e n. 25  del 12 luglio 2013;

 

VISTO                      il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

VISTI                                   i Decreti Direttoriali n. 1417 e n. 1418 del 19 luglio 2013 di approvazione delle graduatorie finali generali dei Progetti a valere rispettivamente sulla Linea 1, Linea 2, Linea 3 dell’Avviso e sulla Linea 4 dell’Avviso così come successivamente modificati con D.D. n. 1479 del 31 luglio 2013;

 

VISTO                                  in particolare il Progetto con codice identificativo PAC02L1_00214 approvato con il richiamato D.D. n. 1417, come successivamente modificato con D.D. n. 1479 del 31 luglio 2013;

 

CONSIDERATA    per il predetto progetto la mancata trasmissione della documentazione richiesta dall’Amministrazione con nota Prot. MIUR n. 18591 del 24 luglio 2013 e con successiva nota Prot. MIUR n. 20503 del 9 agosto 2013;

 

CONSIDERATI      gli esiti dell’attività valutativa compiuta, ai sensi dell’articolo 13 commi 5, 7 e 9 del richiamato Avviso, dagli Istituti convenzionati con il MIUR in ordine alla solidità e affidabilità dei Soggetti proponenti e alla capacità di sviluppare economicamente l’investimento, trasmessi, insieme a tutti gli atti prodotti, al Responsabile del Procedimento;

 

CONSIDERATO    che l’articolo 12 dell’Avviso ha previsto  per il finanziamento dei Progetti, risorse a carico del Piano di Azione e Coesione, pari a complessivi Euro 29.000.000,00, così distribuite: per la Linea 1 – Big Data risorse pari a Euro 8.000.000,00, per la Linea 2 – Cultura ad impatto aumentato risorse pari a Euro 14.000.000,00 e per la Linea 3 – Social Innovation Cluster risorse pari a Euro 7.000.000,00;

 

RITENUTO             di dover disporre l’approvazione delle specifiche graduatorie finali delle suddette n. 3 Linee e di individuare, in tali ambiti e tenuto conto delle richiamate risorse finanziarie, i Progetti ammessi alla concessione delle agevolazioni previste;

 

DECRETA

 

ART. 1

 

  1. Per l’Avviso D.D. n. 436 del 13 marzo 2013 – Start Up – Linea 1 – Big Data, è approvata la graduatoria finale generale dei Progetti, contenuta nella tabella allegata al presente decreto (Allegato 1), parte integrante e sostanziale dello stesso.
  2. Tenuto conto delle risorse finanziarie destinate dal richiamato Avviso alla Linea 1, nell’ambito della graduatoria finale di cui al precedente comma 1, sono ammessi alla concessione delle agevolazioni previste i primi n. 14 Progetti elencati nella tabella di cui al precedente comma 1.
  3. Con successivo provvedimento per ciascuno dei Progetti di cui al precedente comma 2 saranno definite modalità ed eventuali condizioni di concessione delle agevolazioni.
  4. Nell’ambito della graduatoria finale generale di cui al precedente comma 1, i restanti n. 47 Progetti ritenuti idonei al termine delle attività di valutazione condotte, non sono ammessi al finanziamento sull’Avviso D.D. n. 436 del 13 marzo 2013 per effetto dell’insufficiente disponibilità delle risorse finanziarie derivante dall’applicazione della graduatoria di cui al comma precedente.

 

ART. 2

 

  1. Per i motivi di cui alle premesse del presente provvedimento, il Progetto codice identificativo PAC02L1_00214 è escluso dal procedimento e per gli effetti dalla graduatoria di cui al precedente art. 1 comma 1.

  ART. 3

 

  1. Per l’Avviso D.D. n. 436 del 13 marzo 2013 – Start Up – Linea 2 – Cultura ad impatto aumentato, è approvata la graduatoria finale generale dei Progetti, contenuta nella tabella allegata al presente decreto (Allegato 2), parte integrante e sostanziale dello stesso.
  2. Tenuto conto delle risorse finanziarie destinate dal richiamato Avviso alla Linea 2, nell’ambito della graduatoria finale di cui al precedente comma 1, sono ammessi alla concessione delle agevolazioni previste tutti i Progetti elencati nella tabella di cui al precedente comma 1.
  3. Con successivo provvedimento per ciascuno dei Progetti di cui al precedente comma 2 saranno definite modalità ed eventuali condizioni di concessione delle agevolazioni.

ART. 4

 

  1. Per l’Avviso D.D. n. 436 del 13 marzo 2013 – Start Up – Linea 3 – Social Innovation Cluster, è approvata la graduatoria finale generale dei Progetti, contenuta nella tabella allegata al presente decreto (Allegato 3), parte integrante e sostanziale dello stesso.
  2. Tenuto conto delle risorse finanziarie destinate dal richiamato Avviso alla Linea 3, nell’ambito della graduatoria finale di cui al precedente comma 1, sono ammessi alla concessione delle agevolazioni previste tutti i Progetti elencati nella tabella di cui al precedente comma 1.
  3. Con successivo provvedimento per ciascuno dei Progetti di cui al precedente comma 2 saranno definite modalità ed eventuali condizioni di concessione delle agevolazioni.

 

ART. 5

 

  1.             Per i Progetti di cui ai precedenti articoli 1, 2, 3 e 4, il riconoscimento delle agevolazioni aggiuntive, in relazione al possesso dei parametri dimensionali, di cui all’art. 12 comma 3 dell’Avviso D.D. n. 436 del 13 marzo 2013, è subordinato alla verifica sull’effettivo possesso di tali requisiti per i Soggetti ivi indicati. Per ciascun Progetto ammesso a finanziamento, la predetta verifica sarà effettuata in occasione e ai fini del rilascio del nulla osta alla sottoscrizione del Disciplinare di Concessione delle Agevolazioni e dei relativi Atti d’Obbligo e di Accettazione.

 

ART. 6

 

  1. Il presente decreto sarà comunicato ai Soggetti proponenti dei Progetti di cui ai precedenti articoli 1, 2, 3 e 4.
  2. Il presente decreto sarà pubblicato sul sito istituzionale www.miur.it e sul sito www.ponrec.it.

IL DIRETTORE GENERALE

(f.to Dott. Emanuele FIDORA)

Graduatorie

Nuove funzionalità per il portale ‘Scuola in chiaro’

da tuttoscuola.com

Nuove funzionalità per il portale ‘Scuola in chiaro’

Da mercoledì 13 novembre vengono aggiunte al portale del Miur ‘Scuola in chiaro’ altre funzionalità con lo scopo di migliorare i servizi offerti alle famiglie nella scelta della scuola dei figli.

In particolare viene inserito un nuovo motore di ricerca che, con riferimento alla scuola primaria e secondaria di I grado, consente di impostare un filtro sulla tipologia del ‘tempo scuola’ desiderato; per la scuola secondaria di II grado, invece, è possibile selezionare con maggiori dettagli l’indirizzo di studio.

Inoltre è stata introdotta una nuova sezione interamente dedicata all’offerta formativa della scuola. In questa area, disponibile all’interno della scheda di ciascuna scuola, viene prospettata, per ciascun anno di corso, l’offerta formativa in termini di indirizzi di studio/tempi scuola, secondo quanto presente in Anagrafe Alunni.

Per le scuole secondarie di II grado viene introdotta, infine, a beneficio delle famiglie in occasione delle iscrizioni, un’area dedicata agli eventuali nuovi indirizzi di studio, attivati nella scuola dal successivo anno scolastico.

Il vuoto pericoloso del mancato recupero del CNPI

da tuttoscuola.com

Il vuoto pericoloso del mancato recupero del CNPI

Il precedente Governo a guida Monti non ha potuto (o voluto) prorogare per l’ennesima volta il CNPI, il massimo organo consultivo della scuola che tra le sue competenze aveva anche quella di esprimere pareri obbligatori su diversi atti ministeriali relativi agli ordinamenti scolastici e al personale scolastico.

La mancata acquisizione del parere dovuto può rendere imperfetti alcuni atti importanti del ministro, esponendoli ora a rischi di ricorsi e di blocchi delle procedure avviate.

Oltre a questo rischio di impugnativa e di contenzioso virtualmente paralizzante, c’è anche la recente sentenza del TAR Lazio che ha resuscitato un organo consultivo nazionale (il Consiglio superiore per l’istruzione), voluto nel 1999 dal ministro Berlinguer e mai costituito.

Entro 60 giorni il Miur dovrebbe avviarne la procedura di costituzione, anche se tale organo sarebbe completamente avulso dall’attuale contesto istituzionale.

Per tutte queste ragioni sarebbe stato opportuno un intervento d’urgenza per porre rimedio, se pur in via transitoria, a queste due situazioni negative: il vuoto lasciato dall’ex-CNPI e l’arrivo del Consiglio superiore.

Purtroppo il Miur non è riuscito a sfruttare l’occasione del decreto legge 104 per inserire un emendamento di salvataggio. Vista l’urgenza, potrebbe essere la legge di stabilità a offrire l’occasione del salvataggio, anche se, per il momento, non si hanno notizie di emendamenti specifici in tal senso.

Il tempo stringe e il rischio di una situazione complessivamente ostativa per la regolarità dei provvedimenti ministeriali si fa concreto.

Obbligo dell’aggiornamento: infranto un tabù

da tuttoscuola.com

Obbligo dell’aggiornamento: infranto un tabù

La previsione di attività di formazione obbligatoria del personale scolastico, contenuta nel testo iniziale del decreto legge 104, aveva provocato la ferma reazione di una parte del sindacato della scuola che, contratto alla mano, ricordava a tutti (e al mondo politico in particolare) che per gli insegnanti la formazione in servizio (aggiornamento) era un diritto, non un obbligo.

E’ vero che purtroppo, soprattutto negli ultimi lustri, l’aggiornamento è stato soprattutto un diritto negato, perché di fondi per l’aggiornamento se ne sono visti pochi, e di iniziative valide promosse dal Miur ancora meno. Ma diciamo la verità: quella presa di posizione è sembrata un po’ stonata, quasi una battaglia di retroguardia che difficilmente avrebbe fatto presa anche su quella parte politica più vicina al mondo sindacale. Anche perché cosa vorrebbe dire? Che se un docente decidesse di non avvalersi di quel “diritto”, sarebbe accettabile che insegnasse per trenta e più anni senza aggiornarsi? E’ questa la scuola che vogliamo? Quel che vale per medici, notai, commercialisti, tecnici e per tante altre professioni non deve valere per gli insegnanti?

Ma torniamo all’attualità politica. Prima che cominciasse alla Camera la discussione per la conversione in legge del decreto, l’appello sindacale era stato sì raccolto da alcuni esponenti politici soprattutto della sinistra. Ma in sede di conversione del decreto legge, l’art. 16 relativo alla formazione del personale scolastico è stato emendato in varie parti senza, però, che venisse modificata proprio la parte relativa all’obbligo di formazione. Anzi, tale previsione è stata ulteriormente puntualizzata, prevedendo che vi sia “attività di formazione e aggiornamento obbligatori del personale scolastico”.

A dire il vero, il primo comma di quell’art. 16 sembra non generalizzare tale obbligo per tutto il personale scolastico, in quanto recita così: “Al fine di migliorare il rendimento della didattica, con particolare riferimento alle zone in cui è maggiore il rischio socio-educativo, e potenziare le capacità organizzative del personale scolastico”.

Il “particolare riferimento” sembra riguardare i docenti delle aree a rischio socio-educativo, ma il potenziamento delle capacità organizzative riguarda tutti. Piaccia o no, è stato comunque infranto il tabù del non obbligo dell’aggiornamento.

A meno che, all’italiana, ci si accontenti del principio affermato ma non praticato, complice anche la ridotta quota di risorse finanziarie (10 milioni di euro solo per l’anno 2014) messa a disposizione.

Corcorso per una borsa di studio

L’Associazione Mutilati e Invalidi Civili, sede di Pesaro bandisce un corcorso per una borsa di studio di 3000 Euro, riservata a studenti disabili iscritti ad università italiane che abbiano prodotto una tesi o dissertazione sul tema della disabilità. Le domande dovranno pervenire entro il 31 marzo 2014. Maggiori informazioni sul sito dell’ANMIC: www.anmic.it

Rassegna Stampa 12 novembre 2013

in primo piano

 
   
la Stampa  del  12-11-2013  
Int. a M.Carrozza: CARROZZA: “LA FINANZA NEI PROGRAMMI DI STUDIO” (F.Amabile) [solo_testo] pag. 22  
il Sole 24 Ore  del  12-11-2013  
ORA PRIORITA’ ALLA PIENA EFFICACIA DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO (G.Falasca/M.Tiraboschi) [solo_testo] pag. 8  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
LA FORMAZIONE DA RILANCIARE (G.Scancarello) [solo_testo] pag. 37  
   

ministro

 
   
Corriere Fiorentino (Corriere della Sera)  del  12-11-2013  
IMT RILANCIA SULLA RICERCA, NUOVI PROF PER ECCELLERE IN EUROPA [solo_testo] pag. 9  
la Nazione – ed. Lucca  del  12-11-2013  
“L’IMT? UN VERO MODELLO D’ECCELLENZA” ANCHE IL MINISTRO CARROZZA AGLI ALTI STUDI [solo_testo] pag. 3  
   

ministero

 
   
il Sole 24 Ore  del  12-11-2013  
L’APPRENDISTATO CORRE SUL TERRITORIO (C.Tucci) [solo_testo] pag. 8  
il Sole 24 Ore  del  12-11-2013  
“CON I TIROCINI IN AZIENDA PIU’ OPPORTUNITA’ DI LAVORO” (N.Picchio) [solo_testo] pag. 8  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
ANCHE L’APPRENDISTATO SOFFRE LA CRISI (G.Scancarello) [solo_testo] pag. 37  
la Stampa  del  12-11-2013  
TUTTI IN CLASSE A LEZIONE DI RISPARMIO (S.Riccio) [solo_testo] pag. 22  
la Stampa  del  12-11-2013  
LA RAI E LA SCUOLA CI DEVONO AIUTARE (A.Patuelli) [solo_testo] pag. 22  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
NELLO STUDIO VINCE CHI LAVORA (G.Scancarello) [solo_testo] pag. 38  
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  12-11-2013  
STUDIARE COSTA MA NON SIA UN COSTO (SPECIE AL SUD) (G.De tomaso) [solo_testo] pag. 1  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
STIPENDI, PRIMO STOP ALLA RIFORMA (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 34  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
SUL SOSTEGNO E’ GIA’ UNIFICAZIONE (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 36  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
IL PASTICCIO DELLE CLASSI POLLAIO (G.Candeloro) [solo_testo] pag. 35  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
SCUOLA DIGITALE? SOLO IL 2% DEI PRESIDI HA IL SOFTWARE GIUSTO (G.Candeloro) [solo_testo] pag. 34  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
DIRIGENTI A CONCORSO, BASTA IL VOTO (F.De nardi) [solo_testo] pag. 35  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
IL PROF RIPRENDE IL COLLEGA FUMATORE? NON E’ UN ILLECITO (L.Papaleo) [solo_testo] pag. 35  
Italia Oggi  del  12-11-2013  
DALLE MATERNE ALLE SUPERIORI, IL SERVIZIO PRESTATO VALE TUTTO (F.De nardi) [solo_testo] pag. 36  
Libero Quotidiano  del  12-11-2013
SI’ ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE NO AGLI E-BOOK PER LA SCUOLA (D.Giacalone) [solo_testo] pag. 4
la Repubblica  del  12-11-2013
Int. a B.Lorenzin: “BASTA DECRETI, ORA RISPETTIAMO IL PARLAMENTO L’EDUCAZIONE DELLA GENTE CONTA PIU’ DEI DIVIETI” (F.Tonacci) [solo_testo] pag. 19
Libero Quotidiano – Ed. Milano  del  12-11-2013  
PROSTITUTE TRA I BANCHI APERTA L’INCHIESTA SULLE “RAGAZZE DOCCIA” (S.Garzillo) [solo_testo] pag. 45  
il Messaggero  del  12-11-2013    
BABY SQUILLO, NEGLI SMS LE REGOLE E IL TARIFFARIO (V.Errante/C.Mangani) [solo_testo] pag. 17    
Corriere della Sera  del  12-11-2013      
IL SEGNO DEL FALLIMENTO DI DUE GENERAZIONI (M.Magatti) [solo_testo] pag. 19      
Avvenire  del  12-11-2013        
PARITARIE, TAGLI E PERCORSI A OSTACOLI PER I FINANZIAMENTI (L.m.) [solo_testo] pag. 12        
Avvenire  del  12-11-2013        
LA FEDERAZIONE PROTAGONISTA A PARMA DA 50 ANNI SEMPRE IN PRIMA LINEA [solo_testo] pag. 12        
Avvenire  del  12-11-2013        
PER GLI INSEGNANTI LA SFIDA DELLA QUALITA’ (R.Sante di pol) [solo_testo] pag. 12        
Giornale di Sicilia  del  12-11-2013        
GLI STUDENTI IMPARANO A FARE IMPRESA (S.Raccuglia) [solo_testo] pag. 21        
Popotus (Avvenire)  del  12-11-2013        
KANGOUROU DELL’INFORMATICA PRONTI, VIA! [solo_testo] pag. 4/5        
la Repubblica – ed. Firenze  del  12-11-2013        
SCUOLA, ALTRI 122 INSEGNANTI DI SOSTEGNO [solo_testo] pag. 5        
Corriere della Sera – ed. Milano  del  12-11-2013        
UMANITARIA, I CENTOVENT’ANNI DEI PIONIERI DELLA SOLIDARIETA’ (C.Baroni) [solo_testo] pag. 6        
la Gazzetta dello Sport  del  12-11-2013        
GLI ENTI SPORTIVI SONO IN ALLARME “TROPPE TASSE” (V.Piccioni) [solo_testo] pag. 29        
L’Unita’  del  12-11-2013        
A SCUOLA L’ORA DI CINEMA (G.Gallozzi) [solo_testo] pag. 21        
Avvenire  del  12-11-2013        
DAMASCO, STRAGE IN SCUOLA CRISTIANA (L.Geronico) [solo_testo] pag. 13        
Italia Oggi  del  12-11-2013        
UNIVERSITA’ O LAVORO? E’ ORA DI SCEGLIERE (G.Varretti) [solo_testo] pag. 38        
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  12-11-2013        
UCCIDERE LE UNIVERSITA’ DEL SUD? “ECCO COME CI DIFENDEREMO” (L.Barile) [solo_testo] pag. 8/9        
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  12-11-2013        
Int. a E.Di sciascio/M.Ricci: “IL PRIMO COMANDAMENTO E’ SAPER ASCOLTARE I RAGAZZI” (C.Stragapede) [solo_testo] pag. 8/9        
il Manifesto  del  12-11-2013        
LA RIFORMA CHE ESCLUDE LA COMUNITA’ DEGLI STUDI (G.Azzariti) [solo_testo] pag. 15        
MF – Milano Finanza  del  12-11-2013        
AGENDA BAIN, GIOVANI SEMPRE PIU’ DISILLUSI (F.Colamartino) [solo_testo] pag. 19        
Corriere della Sera – ed. Milano  del  12-11-2013        
SUPER-LAUREATI IN CATTOLICA: DONNE BATTONO UOMINI 13 A 1 (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 5        
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  12-11-2013        
BOOM DI ISCRIZIONI ALL’UNIVERSITA’ [solo_testo] pag. 10        
la Gazzetta dello Sport  del  12-11-2013        
MENEGHIN, PIANIGIANI, PROLI, GALLINARI IN BOCCONI DA PETERSON LEZIONI DA NUMERI 1 (P.Bartezzaghi) [solo_testo] pag. 28        
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  12-11-2013          
AGLI ESAMI I FALSI STUDENTI LUISS, CONDANNATI A DUE ANNI PER LO SCAMBIO DI PERSONA (G.Scarpa) [solo_testo] pag. 7          
Il Secolo XIX  del  12-11-2013        
SI STUDIA POCO, CROLLA IL RENDIMENTO DELLE MATRICOLE (G.Lo nostro) [solo_testo] pag. 21        
il Sole 24 Ore  del  12-11-2013        
“ALLA RICERCA SERVE UNA POLITICA PIU’ MATURA” [solo_testo] pag. 7        
Corriere della Sera  del  12-11-2013        
AGENZIA SPAZIALE, LA NUOVA SEDE NON HA NEANCHE I PANNELLI SOLARI (S.Rizzo) [solo_testo] pag. 25        
L’Unita’  del  12-11-2013        
PARMITANO RITORNA NELLO SPAZIO (R.Arduini) [solo_testo] pag. 14        
Libero Quotidiano  del  12-11-2013        
PARMITANO TRA LE STELLE PER L’ETERNA GIOVINEZZA (C.Giannini) [solo_testo] pag. 19        
L’Unita’  del  12-11-2013        
VERONESI: “UN ITALIANO SU DUE A RISCHIO CANCRO” (M.Ciarnelli) [solo_testo] pag. 8        
la Repubblica  del  12-11-2013        
PARKINSON E CEFALEA LA SVOLTA ITALIANA (C.Ranza) [solo_testo] pag. 42        
la Repubblica  del  12-11-2013        
ARTRITI E TUMORI, NEMICI COMUNI (A.D’amico) [solo_testo] pag. 43        
la Repubblica  del  12-11-2013        
DIABETE FRA DIECI ANNI UN MILIARDO DI MALATI ECCO COSA FARE (M.Salmi) [solo_testo] pag. 44/45        
Bresciaoggi  del  12-11-2013        
CON LA SMART CITY BRESCIA INCASSA TRE MILIONI DI EURO [solo_testo] pag. 14        
Rapporti24 Territori (Il Sole 24 Ore)  del  12-11-2013        
UNO SPAZIO AI RICERCATORI PER IMPARARE A FARE IMPRESA (F.fav.) [solo_testo] pag. 50        
la Stampa  del  12-11-2013        
IL VIAGGIO DELLA LUCE COMPIE 130 ANNI (L.Grassia/N.Ferrigo) [solo_testo] pag. 28/29        
         

pubblica  amministrazione  e  societa’

       
         
il Messaggero  del  12-11-2013        
MENO TASSE SUI REDDITI BASSI SCONTRO SULLA CASA IPOTESI CONDONO (L.Cifoni) [solo_testo] pag. 2/3        
il Messaggero  del  12-11-2013        
DAI LAVORATORI AI PENSIONATI ESENZIONE PER ALTRI 5-6 MILIONI (L.ci.) [solo_testo] pag. 2        
L’Unita’  del  12-11-2013        
SACCOMANNI VEDE LA RIPRESA LE IMPRESE: MA SIAMO SFINITE (L.Venturelli) [solo_testo] pag. 3        
Il Secolo XIX  del  12-11-2013        
Int. a G.Del rio: DELRIO: PROVINCE CHI URLA FA TERRORISMO (R.Sculli) [solo_testo] pag. 3        
Corriere della Sera  del  12-11-2013        
DAI TASSISTI ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE IL “RITORNO” DEI LOBBISTI IN PARLAMENTO (L.Salvia) [solo_testo] pag. 6        
il Messaggero  del  12-11-2013        
IL PAPA CONTRO “I CRISTIANI DALLA DOPPIA VITA” (F.Giansoldati) [solo_testo] pag. 15        
il Sole 24 Ore  del  12-11-2013        
I GIOVANI SCELGONO LE COOPERATIVE (M.me.) [solo_testo] pag. 46        
Avvenire  del  12-11-2013        
EUROPA, SECONDO ROUND SULLA DISOCCUOPAZIONE GIOVANILE [solo_testo] pag. 7        
L’Unita’  del  12-11-2013        
I CROLLI DI POMPEI STORIA DI UNO SFASCIO (L.Del fra) [solo_testo] pag. 19        
Corriere della Sera  del  12-11-2013        
LA BELLEZZA SARA’ IL MOTORE DEL RISCATTO (M.Ainis) [solo_testo] pag. 37        
il Messaggero  del  12-11-2013        
IL PRINCIPE SI METTE IN MOSTRA NELL’AMERICA MACHIAVELLICA (A.Campi) [solo_testo] pag. 29        
         
         
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Avviso 12 novembre 2013, Prot. n. 2800

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Direzione Generale per gli Studi la Statistica e i Sistemi Informativi

 

IL DIRETTORE GENERALE

VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, recante Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;

VISTO il decreto legge 12 settembre 2013, n. 104 recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca ed, in particolare, l’articolo 11, convertito nella Legge 8 novembre 2013, n.128, con il quale è stata autorizzata la spesa di euro 5 milioni nell’anno 2013 e di euro 10 milioni nell’anno 2014 per assicurare alle istituzioni scolastiche statali secondarie, prioritariamente di secondo grado, la realizzazione e la fruizione della connettività wireless per l’accesso degli studenti a materiali didattici e a contenuti digitali;

VISTO il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 9 ottobre 2013, n. 804, registrato alla Corte dei Conti il 12.11.2013, reg.14, fgl. 156, con il quale è stato previsto il finanziamento di progetti, presentabili dalle Istituzioni scolastiche secondarie, per la realizzazione o il potenziamento di servizi di connettività wireless, finalizzati all’accesso a materiali didattici e contenuti digitali;

RITENUTO di dover dare attuazione alle direttive contenute nel suddetto decreto del Ministro;

 

ADOTTA

il seguente avviso

Articolo 1

Finalità

  1. Il presente avviso ha come finalità quella di permettere ad un numero crescente di istituzioni scolastiche secondarie, in via prioritaria a quelle di II grado, di acquisire dotazioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di connettività wireless, al fine di consentire l’uso delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nella didattica in classe.

Articolo 2

Destinatari

  1. Possono candidarsi al finanziamento di progetti di realizzazione e/o ampliamento delle infrastrutture di rete (LAN = Local Area Network o WLAN = Wireless Local Area Network) tutte le Istituzioni Scolastiche statali secondarie, con priorità alle Istituzioni Scolastiche secondarie di II grado.
  2. Ciascuna Istituzione Scolastica di cui al comma 1 può presentare una sola candidatura, o singolarmente o attraverso una Rete di scuole. Nel caso di una Rete la candidatura dovrà essere presentata dall’ Istituzione Scolastica capofila, che rappresenterà il soggetto di riferimento per ogni aspetto organizzativo, procedurale, amministrativo e contabile, nonché ai fini della costituzione della graduatoria di cui al successivo articolo 6.

Articolo 3

Modalità e termini di presentazione delle domande

  1. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate dal 6 al 16 dicembre 2013 compilando  esclusivamente il formulario presente sulla  piattaforma online disponibile all’indirizzo http://www.indire.it/bandi/wireless .
  2. Il mancato rispetto di quanto previsto al comma 1 comporterà l’esclusione dalla procedura.

Articolo 4

Progetti

  1. I progetti, di cui all’articolo 2 comma 1, presentati dalle Istituzioni Scolastiche devono perseguire i seguenti obiettivi:
  • portare la connettività senza fili in aree interne agli edifici scolastici per la fruizione di contenuti digitali;
  • permettere a studenti e docenti di fruire di risorse digitali nella didattica in classe;
  • favorire la progettualità dei dirigenti scolastici, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati (enti locali, fornitori di servizi)
  • trasformare aree ed ambienti didattici in aree ed ambienti didattici wireless.
  1. I progetti devono rientrare in una delle seguenti tre aree:

A)   Ampliamento dei punti di accesso alla rete WiFi

B)   Ampliamento dei punti di accesso alla rete WiFi, con potenziamento del cablaggio fisico ed aggiunta di nuovi apparati (hub, switch, etc.)

C)   Realizzazione o adeguamento dell’infrastruttura LAN/WLAN di edificio/campus, con potenziamento del cablaggio fisico ed introduzione di nuovi apparati (hub, switch, ponti radio, etc.)

  1. Per ogni area progettuale è definita una soglia massima di finanziamento, pari a:

A)   Euro 3.000, cui vengono destinate il 20% delle risorse complessive;

B)   Euro 8.000, cui vengono destinate il 60% delle risorse complessive;

C)   Euro 15.000, cui vengono destinate il 20% delle risorse complessive.

  1. L’ istituzione scolastica , nella compilazione del formulario di cui all’art.3 , presenterà il progetto tecnico indicando l’area di appartenenza  tra quelle indicate  al comma 2, le voci di costo, il numero di edifici scolastici interessati, e la descrizione del  relativo impatto sulle attività didattiche.
  2. Nel caso di Rete di scuole, il progetto di cui al formulario  e la descrizione dell’ impatto sulle attività didattiche dovrà riguardare tutte le Istituzioni Scolastiche afferenti alla Rete stessa.

Articolo 5

Requisiti di accesso al finanziamento

  1. Le Istituzioni Scolastiche di cui all’articolo 1 del presente avviso, al fine di accedere al finanziamento dei progetti, dovranno:
  • acquisire il parere favorevole degli Organi Collegiali per l’installazione di una rete Wireless all’interno degli edifici scolastici;
  • acquisire, ove necessario, da parte dell’Ente Locale competente sugli edifici, l’autorizzazione per l’installazione di una rete Wireless all’interno delle scuole;
  • garantire la disponibilità di connettività alla rete Internet, nonché una corretta gestione degli accessi alla stessa attraverso la rete WiFi che si intende realizzare (accesso protetto, autenticazione);
  • in caso di presentazione di un progetto come Rete di scuole, promuovere accordi di rete con le altre scuole aggregate o aderire ad accordi già esistenti, di cui all’articolo 7 del DPR 275/1999.

Articolo 6

Assegnazione delle risorse economiche

  1. Per ciascuna area progettuale di cui all’articolo 4 comma 2 , ferma restando la priorità riconosciuta per le Istituzioni Scolastiche secondarie di II grado, verrà predisposta una graduatoria finale all’interno della quale si darà priorità alle Istituzioni Scolastiche che non hanno mai ricevuto precedenti finanziamenti per iniziative analoghe.

Le rimanenti candidature verranno inserite in graduatoria tenendo conto del seguente ordine:

a)     le Istituzioni Scolastiche che hanno ricevuto finanziamenti nell’ambito del progetto “Scuole in WiFi”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e DigitPA tramite avviso del 6 maggio 2011;

b)    le Istituzioni Scolastiche che hanno ricevuto finanziamenti nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) finanziato con fondi FESR, relativamente alle azioni A1 e A2 (Dotazioni tecnologiche e laboratori multimediali rispettivamente per le scuole del I e II ciclo), A3 (Cablaggio e reti), indipendentemente da eventuali altri finanziamenti di cui al punto a);

c)     le Istituzioni Scolastiche che, con riferimento all’azione Cl@ssi 2.0, hanno già ricevuto finanziamenti o li riceveranno nell’ambito degli accordi MIUR-Regioni per lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, di cui all’Accordo quadro approvato in Conferenza Stato-Regioni il 25 luglio 2012), indipendentemente da eventuali altri finanziamenti di cui ai punti a) e b);

d)    le Istituzioni Scolastiche che, con riferimento all’azione Scuol@ 2.0, hanno già ricevuto finanziamenti o li riceveranno nell’ambito degli accordi MIUR-Regioni per lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, di cui all’Accordo quadro approvato in Conferenza Stato-Regioni il 25 luglio 2012), indipendentemente da eventuali altri finanziamenti di cui ai punti a), b) e c).

  1. A parità di condizioni, di cui al comma 1 del presente articolo, si privilegerà nell’ordine:
  • la presentazione di progetti come Rete di scuole di cui all’articolo 2 comma 2;
  • la presentazione di progetti in collaborazione con altri enti pubblici;
  • l’ordine cronologico di arrivo delle istanze.
  1. La liquidazione ed il pagamento delle spese avvengono previa rendicontazione dello specifico progetto approvata dai revisori dei conti delle Istituzioni scolastiche medesime, e salva la possibilità di provvedere ad un’anticipazione nella misura del 50% dell’importo complessivamente previsto dal progetto.
  2. L’Amministrazione si riserva la facoltà, in presenza di economie all’interno delle singole aree progettuali, di trasferire le risorse non spese a quelle aree il cui stanziamento, al contrario, si rivelasse insufficiente a coprire tutti i progetti pervenuti, tenendo conto delle percentuali di distribuzione di cui all’articolo 4, comma 3.
  3. Le Istituzioni Scolastiche secondarie di I grado verranno prese in considerazione solo dopo aver soddisfatto tutte le istanze pervenute da quelle di II grado, così come previsto dall’articolo 1.

Articolo 7

Modalità di acquisto

  1. Le Istituzioni Scolastiche che, avendo presentato istanza secondo le modalità del presente avviso, hanno ottenuto il corrispondente finanziamento, possono procedere all’acquisto delle dotazioni tecnologiche e dei servizi connessi all’attuazione del progetto finanziato tramite il Mercato Elettronico delle Pubbliche Amministrazioni (MEPA), ovvero tramite Convenzioni ex articolo 26 della legge n. 488 del 1999, gestite da Consip, per conto del Ministero dell’economia e delle finanze, di cui all’art.328, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n.207 ovvero altri mercati elettronici istituiti ai sensi del predetto articolo 328 .

Articolo 8

Attività di monitoraggio della fornitura

  1. La Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi si riserva la facoltà di verificare, tramite richiesta di informazioni e/o visite in loco, la veridicità delle dichiarazioni sottoscritte all’atto della domanda nonché l’effettiva attuazione del progetto.

 

Il Direttore Generale

f.to Maria Letizia Melina