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20 gennaio DL Crescita in CdM

Il Consiglio dei Ministri ha adottato, nel corso della riunione del 20 gennaio, un decreto-legge che introduce un pacchetto di riforme strutturali per la crescita.

Di seguito il comunicato stampa:

Il Consiglio dei Ministri ha oggi adottato con decreto-legge un pacchetto di riforme strutturali per la crescita. Le riforme rientrano nel processo di rimozione di due grandi vincoli che hanno compresso per decenni il potenziale di crescita dell’Italia: l’insufficiente concorrenza dei mercati e l’inadeguatezza delle infrastrutture.
Il primo e più importante pilastro è quello che dà il nome al decreto: la crescita. Le disposizioni che compongono il decreto-legge consentiranno, nel breve periodo, di traghettare l’economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio/lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partners europei e internazionali.
Analisi condotte dall’OCSE evidenziano infatti come l’adozione di misure di liberalizzazione che conducano a livelli di regolamentazione del settore dei servizi simili a quelli dei Paesi con i migliori standard produrrebbero una crescita significativa della produttività totale dei fattori nei settori che impiegano tali servizi, quantificabile in oltre 10 punti percentuali. Altri studi sulla materia indicano che una riduzione delle rendite nel settore dei servizi al livello medio degli altri Paesi dell’euro si assocerebbe, nel medio periodo, a un aumento del prodotto dell’11%; il consumo privato e l’occupazione crescerebbero fino all’8%, gli investimenti del 18%; i salari reali di quasi il 12% senza effetti negativi sull’occupazione.
Nel decreto la crescita economica è stimolata anzitutto dall’eliminazione dei vincoli burocratici (nulla osta, autorizzazioni, licenze) che oggi ostacolano l’avvio delle attività d’impresa. Crescita vuol dire anche sostegno al tessuto imprenditoriale.
La promozione della crescita si accompagna all’innovazione. Si compie cioè un passo decisivo in direzione di un risultato lungamente invocato e mai portato a compimento: la valorizzazione del merito delle giovani generazioni. Premiando le capacità innovative, l’intraprendenza, la lungimiranza e la preparazione – in una parola: il merito – il decreto mette i giovani in condizione di garantire a sé stessi un futuro solido. Ai giovani sono dedicate le norme volte a facilitarne l’ingresso sul mercato del lavoro, consentendo loro di svolgere tirocini finalizzati all’iscrizione negli albi professionali già durante l’ultimo biennio di studi, prima del conseguimento della laurea specialistica o magistrale.
Sempre alle nuove generazioni si rivolgono le novità in tema di università. Quanto alle università, si potenzia il sistema di valutazione degli atenei e, in particolare, i risultati ottenuti dalle università nella didattica e nella ricerca.
Il decreto apre alla concorrenza in materia di trasporti. Di significativo rilievo sono le misure assunte sul fronte infrastrutturale, che consentiranno di aprire nuovi cantieri e creare nuova occupazione, anche nel settore dell’edilizia. In particolare, si semplifica l’attività delle imprese, anche attraverso il coinvolgimento di capitali privati mediante innovativi strumenti finanziari come i project bond. Spazio anche a misure importanti per il settore dei trasporti, a favore della portualita’, della nautica e dell’autotrasporto.
Quanto ai Taxi, si è stabilito di affidare l’analisi dei fabbisogni all’Autorità dei Trasporti che dovrà svolgere un’attenta istruttoria città per città, sentiti i Sindaci.
Il secondo pilastro, quello dell’equità, è complementare rispetto al primo. Il decretolegge dà spazio alla concorrenza e, nuovamente, al merito. L’apertura al mercato, incidendo in modo diretto sulle politiche aziendali delle imprese (quelle di grandi
dimensioni, ma anche quelle piccole) è in grado di determinare una sensibile riduzione dei prezzi, con vantaggi evidenti per i consumatori.
A tutela dei consumatori sono previste anche misure che incentivano la trasparenza e la semplificazione. Si tratta, anzitutto, dei nuovi provvedimenti che aboliscono le tariffe professionali. Sono, inoltre, comprese le norme che impongono un regime di trasparenza rafforzato in tema di clausole vessatorie. È, ancora, il caso dei nuovi obblighi in tema di assicurazioni r.c. auto e di vendita di medicinali. È il caso, infine, del nuovo regime per l’esercizio delle class action, cui si potrà ricorrere più agevolmente.
Ancora nell’ottica dell’equità, il decreto include anche misure a sostegno dei soggetti più vulnerabili. Sono esemplificativi in tal senso la riduzione degli oneri di accesso ai piani di rateazione dei debiti tributari e la più ampia tutela per i consumatori a fronte di condotte ingannevoli o aggressive da parte di imprese e soggetti erogatori di servizi.
Sono altresì previste misure di particolare rilievo per il settore energetico: si è avviata una procedura di separazione tra operatori e infrastrutture per creare nuove possibilità di investimento e maggiore concorrenza. Dal punto di vista del consumatore le norme introdotte tendono a contenere l’aumento dei prezzi energetici.
Di seguito, in sintesi, i principali punti del decreto approvato dal Consiglio:
A – NORME GENERALI SULLE LIBERALIZZAZIONI
1. Liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi delle imprese – La norma dispone l’abrogazione dei limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso, per l’avvio di un’attività economica, non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario. Sono escluse dall’ambito di applicazione della disciplina il trasporto di persone e cose su autoveicoli non di linea, i servizi finanziari e di comunicazione come definiti dall’art. 5 del decreto legislativo 59/2010, nonché le attività specificamente sottoposte a regolazione e vigilanza di apposita Autorità indipendente.
2. Riduzione degli oneri di accesso ai piani di rateazione dei debiti tributari – Si prevede un piano di rateazione dei debiti tributari, con rate inizialmente basse e progressivamente crescenti. Si prevede, inoltre, che in caso di dilazione del pagamento non si proceda ad iscrizione ipotecaria, salvo che il debitore sia moroso per due rate consecutive. La permanenza dell’ipoteca accesa sui beni immobili del debitore d’imposta, infatti, impedisce a quest’ultimo, ancorché in regola con i pagamenti, di accedere al sistema bancario per alimentare attività industriali o commerciali.
3. Accesso dei giovani alla costituzione di società a responsabilità limitata – Con l’inserimento nel codice civile dell’art. 2463-bis, è istituita a favore dei soggetti con età inferiore a 35 anni la “società semplificata a responsabilità limitata”, sottoposta ad un regime agevolato sia per quanto riguarda l’ammontare del capitale (minimo di un euro) che le formalità di costituzione.
4. Norme a tutela e promozione della concorrenza nelle Regioni e negli enti locali e a tutela dei consumatori – E’ attribuito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di monitorare la normativa regionale e locale al fine di individuare disposizioni in contrasto con la tutela e la promozione della concorrenza ed eventualmente sollecitare l’adozione dei poteri governativi sostitutivi, ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione, per la tutela dell’unità giuridica ed economica dello Stato.
B – TUTELA DEI CONSUMATORI
1. Tutela amministrativa contro le clausole vessatorie – Si inserisce nel Codice del consumo l’articolo 37-bis che, posto dopo l’articolo 37 in tema di azione inibitoria concessa alle associazioni dei consumatori nei confronti dei professionisti che utilizzano condizioni generali di cui sia accertata l’abusività, offre un’ulteriore tutela amministrativa contro la vessatorietà delle clausole inserite nei contratti tra professionisti e consumatori. È prevista, al riguardo, l’attribuzione di maggiori poteri all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato.
2. Norme per rendere più efficace l’azione di classe – Sono apportate modificazioni all’articolo 140-bis del Codice del consumo, rimuovendo taluni limiti soggettivi e procedurali nell’esercizio della c.d. class action.
3. Tutela delle microimprese da pratiche commerciali ingannevoli e aggressive – Sono rafforzati gli strumenti di tutela a favore delle imprese di minori dimensioni, estendendo anche alle microimprese (con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro) le tutele attualmente previste dal codice del Consumo in favore delle sole persone fisiche.
4. Contenuto delle carte di servizio – La norma integra in dettaglio il contenuto minimo delle c.d. “carte di servizio” ai concessionari, stabilendo che nelle stesse debbano essere indicati in modo specifico i diritti, anche di natura risarcitoria, che i consumatori e le imprese utenti possono esigere nei confronti dei gestori del servizio.
C – SERVIZI PROFESSIONALI
1. Abrogazione tariffe professionali e obblighi del professionista – La disposizione abroga le tariffe delle professioni regolamentate. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito per iscritto al momento del conferimento dell’incarico professionale. Al cliente è data facoltà di chiedere un preventivo. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività
professionale.
2. Accesso dei giovani all’esercizio delle professioni – Tra i principi di carattere organizzativo che disciplinano l’autonomia delle università, è introdotta la possibilità di prevedere, nei rispettivi statuti e regolamenti, che lo studente possa svolgere il tirocinio o
la pratica, finalizzati all’iscrizione negli albi professionali, nel corso dell’ultimo biennio di studi per il conseguimento del diploma di laurea specialistica o magistrale. Il tirocinio o la pratica sono equiparati a quelli previsti per l’iscrizione agli albi professionali.
3. Estesione ai liberi professionisti della possibilità di partecipare al patrimonio dei confidi – La disposizione è finalizzata ad integrare il comma 7 dell’art. 39 del DL n. 201/2011, che prevede che al capitale sociale dei confidi e delle banche possano partecipare imprese non finanziarie di grandi dimensioni, con la previsione della possibilità anche per i liberi professionisti di poter partecipare al capitale sociale con i medesimi limiti societari previsti per i predetti enti.
4. Potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, accesso alla titolarità delle farmacie e disciplina della somministrazione dei farmaci generici – Si perseguono varie finalità. In particolare, viene abbassato a 3000 abitanti il “quorum” di popolazione previsto per l’apertura di una farmacia (in luogo di 4000-5000). Si prevede inoltre la possibilità che le Regioni, in deroga al criterio del rapporto farmacia-popolazione, istituiscano nuove farmacie in luoghi maggiormente frequentati. Viene poi abbreviato il periodo in cui una farmacia privata può appartenere a persone non aventi i necessari requisiti professionali.
5. Incremento del numero dei notai e concorrenza nei distretti – Viene aumentata la pianta organica dei notai di 500 posti, da coprire per concorso nel biennio 2012-2014. E’ inoltre assicurata all’utenza un rapporto più diretto ed immediato con il professionista.
D – ENERGIA
1. Misure per la riduzione del prezzo del gas per i clienti vulnerabili – E’ previsto che nel meccanismo con cui l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas aggiorna il prezzo del gas per le famiglie e le piccole e medie imprese si riduca gradualmente il riferimento ai prezzi internazionali del petrolio per considerare anche i prezzi sui mercati europei del gas, con effetti di contenimento delle bollette.
2. Misure per ridurre i costi di approvvigionamento di gas per le imprese – Si istituisce un nuovo tipo di servizio di stoccaggio del gas per consentire alle imprese utilizzatrici di approvvigionarsi direttamente all’estero a prezzi più competitivi.
3. Disposizioni in materia di separazione proprietaria – Si riattiva la procedura per definire la separazione della rete gas dall’ENI nella prospettiva di un operatore di rete con proiezione europea che potenzi le capacità di trasporto del gas in Italia e verso l’Europa.
4. Sviluppo di risorse energetiche naturali strategiche – Si introducono vantaggi per i residenti dei territori interessati dagli impianti di estrazione di idrocarburi a valere su una parte delle future entrate fiscali connesse.
5. Distribuzione carburanti – Pluralità di contratti possibili tra gestori degli impianti e compagnie petrolifere, da regolamentare in sede sindacale. Ampliamento delle possibilità di vendita di altri articoli di commercio presso gli impianti di distribuzione. Rimozione dei vincoli non giustificati all’apertura di impianti presso i centri commerciali. Maggiore trasparenza sui prezzi effettivi dei carburanti a vantaggio dei consumatori. Promozione della diffusione del metano per autotrazione presso gli impianti di distribuzione.
6. Mercato elettrico – Aggiornamento della disciplina per tener conto della crescita dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e maggiore integrazione con i mercati elettrici europei a fini di contenimento delle bollette e del prezzo dell’energia per le imprese utilizzatrici. Migliorare la concorrenza aumentando la trasparenza informativa nei rapporti tra imprese e clienti.
7. Smantellamento dei siti nucleari dismessi – Accelerazione delle procedure per smantellare gli impianti nucleari dismessi e rafforzamento della sicurezza dei rifiuti nucleari.
E – SERVIZI PUBBLICI LOCALI
1. Promozione della concorrenza dei servizi pubblici locali – Accelerazione della costituzione di ambiti territoriali ottimali di dimensioni adeguate per una organizzazione più efficiente dei servizi; incentivi per favorire l’aggregazione delle aziende in soggetti imprenditoriali più competitivi. Premialità per gli enti locali che si orientano verso la messa a gara dei servizi e per le aziende che migliorano l’efficienza e la qualità dei servizi.
Rafforzamento dei poteri dell’Autorità Antitrust in materia di servizi pubblici locali.
Previsione delle gare anche per il servizio di trasporto ferroviario regionale alla scadenza dei contratti di servizio in essere.
F – SERVIZI BANCARI E ASSICURATIVI
1. Promozione della concorrenza in materia di conto corrente o conto di pagamento di base – La disposizione applica a regime la norma prevista dall’art. 12 del DL. 201/2011 solo nell’ipotesi di mancata stipula della convenzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze, la Banca d’Italia, l’Associazione bancaria italiana, la società Poste italiane Spa e le associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, per la definizione delle caratteristiche di conti correnti e conti base, nonché dell’ammontare degli importi delle commissioni da applicare sui prelievi effettuati con carta autorizzata tramite sportelli automatici presso una banca diversa da quella del titolare della carta.
2. Efficienza produttiva del risarcimento diretto e risarcimento in forma specifica – L’articolo: a) sopprime il secondo periodo dell’art. 149 del codice delle assicurazioni private, eliminando la procedura del risarcimento diretto del danno subito dal conducente non responsabile; b) modifica talune disposizioni del codice delle assicurazioni private, introducendo il criterio dell’efficienza produttiva e del controllo dei costi nel sistema di risarcimento diretto; c) riduce del 30% l’ammontare del risarcimento per equivalente, qualora questo sia accompagnato da idonea garanzia, in relazione alle riparazioni eseguite, fatte di validità non inferiore a due anni.
3. Repressione delle frodi – La disposizione introduce l’obbligo, a carico delle imprese assicuratrici autorizzate ad esercitare il ramo responsabilità civile, a trasmettere a cadenza annuale una relazione all’ISVAP, recante informazioni dettagliate sul numero dei sinistri per i quali si è ritenuto di svolgere approfondimenti in relazione al rischio di frodi, oltre ad altre informazioni che pongano l’organo di controllo in grado di valutare l’adeguatezza dell’organizzazione aziendale e dei sistemi di liquidazione dei sinistri nell’ottica di contrasto alle frodi.
4. Ispezioni del veicolo, scatola nera, attestato di rischio, liquidazione dei danni – Mediante modifiche agli articoli 132, 134 e 148 del codice delle assicurazioni private, il complesso delle disposizioni recate dall’articolo tende a rendere più rigido il sistema di accertamento e liquidazione dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli, nella prospettiva, altresì, di potenziare il sistema dei controlli antifrode e di ridurre, in generale, l’entità della spesa nel relativo settore.
5. Sanzioni per frodi nell’attestazione delle invalidità derivanti da incidenti – L’articolo interviene sulla materia delle false certificazioni relative agli stati di invalidità conseguenti ad incidenti stradali, da cui derivi l’obbligo del risarcimento del danno a carico delle società assicuratrici, disponendo che agli esercenti una professione sanitaria, che accertino falsamente un’invalidità, si applicano, oltre che le pene previste al comma 1 dell’art. 55- quinquies, del d.lgs. 30 marzo 2001, n, 165, anche le sanzioni disciplinari di cui al comma 3 dello stesso articolo. Le disposizioni sono estese ai periti assicurativi, in presenza delle medesime fattispecie.
6. Obbligo di confronto delle tariffe r.c. auto – L’articolo vieta alle compagnie assicurative la distribuzione dei prodotti o servizi ai clienti finali, disponendo, nel contempo, che i distributori offrano ai clienti prodotti e servizi assicurativi di più compagnie. Previste sanzioni per le compagnie assicurative che limitano, di fatto o con previsioni contrattuali, la libertà dell’agente nell’offrire servizi e prodotti ritenuti più adeguati.
G – Autorità di regolazione dei trasporti
La norma apporta modifiche all’art. 37 del DL 201/2011, 214, con cui sono state dettate disposizioni in materia di liberalizzazione del settore dei trasporti, individuando nell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (che assume la denominazione di Autorità per le reti) l’Autorità competente ad esercitare funzioni di regolamentazione nei settori autostradale, ferroviario, aeroportuale, portuale e della mobilità urbana collegata a stazioni, aeroporti e porti. La norma definisce inoltre le competenze dell’Autorità negli specifici settori delle autostrade e del servizio taxi.
H- FINANZA DI PROGETTO E NUOVE MISURE PER INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA
1) Per incentivare l’attrazione di capitali privati nelle infrastrutture, si è stabilito di:
• rivedere la disciplina in materia di emissione delle obbligazioni da parte delle società di progetto nell’ambito delle operazioni di finanza di progetto, introducendo i cosiddetti “project bond” garantiti, da parte del sistema finanziario e dei fondi privati, anche durante il periodo di costruzione dell’opera, tradizionalmente scoperto;
• introdurre nella finanza di progetto per le infrastrutture strategiche il diritto di prelazione, per incentivare gli investitori privati ad assumere il ruolo di promotore in grandi opere, anche non previste negli strumenti di programmazione;
• individuare il partenariato pubblico-privato quale strumento idoneo per la realizzazione in tempi brevi, e la gestione (ma solo dell’infrastruttura e dei servizi connessi) di nuove strutture carcerarie;
• disporre che i bandi e i piani economico-finanziari per le opere da affidare in concessione siano definiti in modo da assicurare adeguati livelli di bancabilità delle opere, consentendo agli istituti finanziatori di poter contare almeno su un progetto definitivo
dell’opera da realizzare in concessione;
• misure di correzione delle concessioni di costruzione e gestione di opere pubbliche, per aprire nuovi spazi alla concorrenza e rendere più flessibile il meccanismo di subentro.
Non mancano importanti norme di semplificazione e di alleggerimento procedurale, in tema, a titolo di esempio, di approvazione di progetti, affidamento di servizi finanziari, di documentazione a corredo dei piani economico-finanziari.
2) Approvate misure specifiche nel settore dell’edilizia e della casa, in relazione alla possibilità per i comuni di concedere l’esenzione dell’IMU per tre anni sull’invenduto, nonché norme di sterilizzazione dell’Iva in favore dei costruttori di nuove abitazioni e di interventi finalizzati all’housing sociale.
3) Infine sono state approvate le seguenti ulteriori misure:
• destinazione di parte dell’extragettito IVA, relativo alle operazioni riconducibili all’infrastruttura oggetto dell’intervento, alle società di progetto per le opere portuali con conseguente crescita del contributo al PIL nazionale quantificabile in 2,75 euro ogni euro di investimento pubblico o privato;
• anticipo del recupero delle accise per autotrasportatori; la disposizione garantirebbe la pace sociale nel settore dell’autotrasporto che in caso di fermo determinerebbe effetti negativi sul pil con una incidenza di riduzione pari all’1% settimanale; la norma ha un costo per la finanza pubblica pari a 29 milioni di euro, già coperto con le risorse destinate al settore
I- TAXI, STRADE E CONTRATTI FERROVIARI
1. Eliminazione dell’obbligo di applicare i contratti collettivi di settore nel trasporto ferroviario – Viene eliminato l’obbligo, per le imprese ferroviarie e per le associazioni internazionali di imprese ferroviarie che espletano servizi di trasporto sull’infrastruttura ferroviaria nazionale, di osservare i contratti collettivi nazionali di settore, anche con riferimento alle prescrizioni in materia di condizioni di lavoro del personale. Resta ferma invece l’osservanza della legislazione nazionale e regionale.
2. Liberalizzazioni delle pertinenze delle strade – E’ abrogato il comma 5-bis dell’art. 24 del codice della strada, il quale dispone che, per esigenze di sicurezza della circolazione stradale, le pertinenze di servizio relative alle autostrade devono essere previste dai progetti dell’ente proprietario ovvero, se individuato, dal concessionario, e approvate dal concedente. Con l’eliminazione del vincolo della preventiva determinazione delle pertinenze si consente l’individuazione delle pertinenze medesime anche in diverse da quella progettuale.
3. Servizio taxi – Si adeguano i livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti.
L- FUNZIONAMENTO DEL MERCATO UNICO
1. Repertorio nazionale dei dispositivi medici – La norma elimina la tariffa di 100 euro per ogni registrazione di un dispositivo effettuata nel repertorio, contemporaneamente innalzando – per esigenze di equilibrio di bilancio – il contributo a carico delle aziende che producono o commercializzano in Italia i suddetti dispositivi.
2. Dichiarazione preventiva in caso di spostamento del prestatore di servizi – Viene eliminato l’obbligo del prestatore di servizi transfrontaliero di comunicare l’intenzione di effettuare la prestazione in Italia con un anticipo di almeno trenta giorni, stabilendosi esclusivamente che la comunicazione sia fatta “in anticipo” (secondo le previsioni della direttiva 2005/36/CE).
M- ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/12/CE CONCERNENTE I DIRITTI AEROPORTUALI
Le norme consentono di dare attuazione completa alla direttiva 2009/12/CE, concernente i diritti aeroportuali, risolvendo così la procedura d’infrazione n. 2011/0608 avviata dalla Commissione europea per mancato recepimento. Viene introdotto un regime vigilato e trasparente di fissazione delle tariffe aeroportuali, prevedendo che in attesa della nuova autorità di regolazione die trasporti le funzioni di vigilanza vengano temporaneamente svolte dall’ENAC.

Successivamente sono stati approvati i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Profumo:
– un decreto legislativo in attuazione della delega conferita al Governo per riformare il sistema universitario, teso a disciplinare l’introduzione di un sistema di accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari; la previsione di un sistema di valutazione e di assicurazione della qualità, dell’efficienza e dell’efficacia della didattica e della ricerca, nonché il potenziamento del sistema di autovalutazione della loro qualità ed efficacia Gli obiettivi da raggiungere sono: meccanismi premiali a favore degli Atenei virtuosi, per mirare alla realizzazione degli obiettivi qualitativi, pervenendo così
gradualmente ad una nuova e più attenta disciplina della distribuzione delle risorse pubbliche; l’attribuzione dei compiti di valutazione ad un ente esterno al Ministero, distinto ed indipendente, con personalità giuridica pubblica; la verifica dei risultati raggiunti, in termini di qualità, efficienza ed efficacia dalle strutture universitarie, da parte dell’ANVUR che valuta gli Atenei più virtuosi, da riconoscere a livello nazionale mediante accreditamento e da premiare con le risorse pubbliche; il monitoraggio degli obiettivi programmati dalle Università tramite un sistema di controllo interno che viene potenziato e collegato con gli obiettivi definiti dall’ANVUR. Sul testo sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari;
(…)
Il Consiglio è terminato alle ore 18,30.

Nota 14 dicembre 2011, Prot. N. AOODGPER 10331

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico – Uff. IV

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine

BOLZANO

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia

TRENTO

Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta

AOSTA

All’Assessore alla P.I. Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

Agli Uffici territoriali degli U.S.R.

LORO SEDI

Ai Dirigenti Scolastici delle scuole statali

LORO SEDI

Al Direttore Generale per l’università, lo studente e il diritto allo studio universitario

S E D E

 

e, p.c.

 

Al Ministero degli Affari Esteri

D.G.P.C.C.

ROMA

Al Gabinetto del Ministro

SEDE

All’Ufficio Legislativo

SEDE

Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione

SEDE

Ai Direttori Generali

SEDE

 

Oggetto: Dottorato di Ricerca

 

Con CM n. 15 del 22 febbraio 2011 sono state fornite indicazioni in merito alle modalità di fruizione del congedo per dottorato di ricerca.

La predetta C.M., nella parte in cui tratta “Proroga del congedo oltre la effettiva durata del corso”, ribadisce che l’art. 2 della legge 13 agosto 1984, n. 476 prevede la concessione del congedo straordinario per il periodo di durata del corso, nel cui ambito non può, quindi, prefigurarsi la preparazione e la discussione della tesi, non ritenendo pertanto possibile la concessione di una proroga del congedo straordinario oltre tale limite, anche in considerazione dell’aggravio di spesa che ne deriverebbe, che, peraltro, non troverebbe giustificazione in alcuna disposizione normativa.

Una deroga alla predetta disposizione deve tuttavia essere prevista a norma di quanto disposto dallo “Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti Universitari” (emesso in attuazione dell’art. 34 della Costituzione della Repubblica Italiana, che sancisce il diritto per tutti i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi, e secondo il quale l’Università garantisce alle proprie studentesse e ai propri studenti alcuni diritti, nel rispetto di doveri), che al Titolo X – Dottorandi di ricerca – punto 55, testualmente recita “Lo studente di dottorato ha diritto a usufruire di periodi di sospensione per malattia, per maternità o per lavoro. Egli ha altresì diritto a chiedere un breve rinvio dell’esame finale di dottorato qualora ritenesse necessario un approfondimento della tematica di ricerca”.

In conformità della predetta disposizione si verifica che i Collegi dei docenti, su richiesta dell’interessato e sulla base di idonea documentazione medica, proroghino la durata del corso di dottorato per il periodo corrispondente all’accertata malattia, ed è in tali casi che si ritiene opportuno da parte dei dirigenti scolastici, autorizzare la proroga del congedo per dottorato per un periodo massimo corrispondente alla durata della malattia, il che consentirebbe peraltro ai docenti interessati di non vanificare gli impegni assunti con le Università presso cui essi svolgono il dottorato per consentire nel recupero.

Si pregano i competenti Uffici Scolastici territoriali di dare ampia diffusione alla presente nota, che, ad ogni buon fine, sarà pubblicata sarà pubblicata sui siti INTRANET e INTERNET di questo Ministero.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Luciano Chiappetta

 

Decreto Ministeriale 8 novembre 2011

Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Disciplina per la determinazione dei contingenti del personale della scuola necessario per lo svolgimento dei compiti tutoriali, la loro ripartizione tra le università e le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, e i criteri per la selezione degli aspiranti a tali compiti, in attuazione dell’articolo 11, comma 5 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 10 settembre 2010 n. 249.

Nota 10 agosto 2011, Prot. n. AOODPPR/Reg:Uff./n. 2008

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la programmazione e per la gestione delle risorse umane finanziarie e strumentali

 

Nota 10 agosto 2011, Prot. n. AOODPPR/Reg:Uff./n. 2008

 

F.L.C. CGIL SCUOLA

Via Leopoldo Serra, 31

00153 ROMA

CISL SCUOLA

Via Angelo Bargoni, 8

00153 ROMA

U.I.L. SCUOLA

Via Marino Laziale, 44

00179 ROMA

CONFSAL SNALS

Via Leopoldo Serra, n.5

00153 ROMA

GILDA-UNAMS

Fax 0644291557

00153 ROMA

ANP –CIDA

Viale del Policlinico 129/a

00100 ROMA

 

OGGETTO: Comunicazione sui dati per l’avvio dei corsi di laurea e dei TFA

28 luglio Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri si e’ riunito il 28 luglio 2011.

Di seguito un estratto del comunicato stampa:

Il Consiglio ha poi approvato i seguenti provvedimenti: (…)

su proposta del Ministro dell’istruzione, Gelmini:

– due provvedimenti di attuazione alla delega conferita al Governo a riformare il sistema universitario. Il primo è uno schema di decreto legislativo, sul quale verranno acquisiti i pareri prescritti, finalizzato a disciplinare l’introduzione di un sistema di accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari, la previsione di un sistema di valutazione e di assicurazione della qualità, dell’efficienza e dell’efficacia della didattica e della ricerca, nonché il potenziamento del sistema di autovalutazione della loro qualità ed efficacia. Gli obiettivi da raggiungere sono: meccanismi premiali a favore degli atenei virtuosi, per mirare alla realizzazione degli obiettivi qualitativi, pervenendo così gradualmente ad una nuova e più attenta disciplina della distribuzione delle risorse pubbliche; l’attribuzione dei compiti di valutazione ad un ente esterno al Ministero, distinto ed indipendente, con personalità giuridica pubblica; la verifica dei risultati raggiunti, in termini di qualità, efficienza ed efficacia dalle strutture universitarie, da parte dell’ANVUR che valuta gli atenei più virtuosi, da riconoscere a livello nazionale mediante accreditamento e da premiare con le risorse pubbliche; il monitoraggio degli obiettivi programmati dalle università tramite un sistema di controllo interno che viene potenziato e collegato con gli obiettivi definiti dall’ANVUR. Il secondo decreto è un regolamento che mira a raggiungere un criterio di selezione altamente qualificato rispetto alle procedure espletate negli anni accademici precedenti all’entrata in vigore della legge delega, nonché un elevato grado di preparazione e di competenza dei professori universitari, in linea con i parametri e gli standard europei. Sul testo sono stati acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari. (…)

Il Consiglio ha autorizzato il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Scuola, funzionale alla stabilizzazione dei precari.

Nota 16 giugno 2011, Prot. n. 0005010 R.U.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione

Ufficio VI

 

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

p.c. Al coordinatore nazionale del

Piano Lauree Scientifiche

prof.re Nicola Vittorio

Ai Referenti regionali PLS

 

Nota 16 giugno 2011, Prot. n. 0005010 R.U.

 

OGGETTO: Piano nazionale Lauree Scientifiche: Bandi per borse di studio per Chimica, Fisica e Matematica, anno accademico 2011/2012.

Nota 6 giugno 2011, Prot.n. 4603

Nota 6 giugno 2011, Prot.n. 4603

 

Oggetto: Incontro nazionale di coordinamento e monitoraggio delle attività del Piano nazionale lauree scientifiche (PLS), anno scolastico 2010/2011: Mercoledì 15 giugno, ore 10,30 – 16,30 – presso il Ministero dell’Istruzione, viale Trastevere 76/A, IV piano, sala n.610

Nota 16 maggio 2011, Prot. MIURDGOS n. 3304

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

DIPARTIMENTO PER L’ISTRUZIONE

DIREZIONE GENERALE ORDINAMENTI SCOLASTICI E PER L’AUTONOMIA SCOLASTICA

UFFICIO II

 

 

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

 

Oggetto: Scuola Estiva di Orientamento pre – universitario

Telese Terme (Benevento) 27 giugno – 2 luglio 2011

 

La Società Astronomica Italiana in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR , l’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ e il Comune di Telese Terme organizzano la scuola estiva, residenziale, di orientamento pre-universitario. La scuola Estiva di Orientamento dal titolo: “A scuola di Stelle” si terrà dal 27 Giugno al 2 Luglio 2011, presso la sede dell’I.I.S. Telesi@ di Telese Terme, Via Caio Ponzio Telesino, 26.

E’ rivolta a 15 studenti di cui 10 provenienti da tutta Italia e 5 della provincia di Benevento particolarmente meritevoli e interessati a vivere una esperienza qualificante per un primo contatto con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica.

che abbiano riportato nelle discipline scientifiche una votazione non inferiore a 9/10 nell’anno scolastico 2009-2010 e negli scrutini del primo quadrimestre anno scolastico in corso. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro il 10 giugno p.v., scrivendo ad entrambi i seguenti indirizzi di posta elettronica: sait@arcetri.astro.it — bnis00200t@istruzione.it .

 

IL DIRIGENTE

Antonio LO BELLO

—————————-

Scuola Estiva di Orientamento pre-universitario

 

Telese Terme (Benevento)

27 giugno – 2 luglio 2011

 

La Società Astronomica Italiana in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti

scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR , l’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ e il

Comune di Telese Terme organizzano la scuola estiva, residenziale, di orientamento preuniversitario

rivolta agli allievi che frequentano il penultimo anno della Scuola Secondaria

Superiore. Questa scuola rappresenta un’iniziativa originale e specifica, per le sue caratteristiche

più qualificanti ed unica nel panorama delle attività di orientamento pre-universitario in Italia. Il

titolo della scuola è

“A scuola di Stelle”

La scuola si terrà dal 27 Giugno al 2 Luglio 201, presso la sede dell’IIS Telesi@ di Telese Terme,

Via Caio Ponzio Telesino, 26 secondo il programma allegato.

E’ rivolta a 15 studenti di cui 10 provenienti da tutta Italia e 5 della provincia di Benevento

particolarmente meritevoli e interessati a vivere una esperienza qualificante per un primo contatto

con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica.

Lo Scopo non è quello di presentare l’offerta formativa delle varie Università ma vuole fornire,

soprattutto, un ampio panorama di esperienze e temi di studio a carattere scientifico in modo da

aiutare gli studenti a maturare una scelta più consapevole e meditata dei futuri studi universitari.

L’obiettivo principale della scuola è, infatti, quello di contrastare la crisi delle vocazioni scientifiche

che, seppur comune a quasi tutti i paesi dell’OCSE, ha l’inevitabile risultato di una perdita di

competitività italiana nella scienza e nell’alta tecnologia.

Secondo quanto stabilito dal D.P.R. 23 luglio 1998 n. 323 e successive integrazioni e dal D.M 22

Maggio 2007 n. 42, la partecipazione al corso da parte degli studenti fornisce titolo al credito

formativo esterno essendo, il corso, riconosciuto come percorso di eccellenza. La Società

Astronomica Italiana è infatti Ente accreditato (Maggio 2009) a collaborare con l’Amministrazione

scolastica al fine di promuovere azioni concernenti la valorizzazione delle eccellenze degli studenti

delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore, statali e paritarie.

Direttore del corso Dott. Fabrizio Mazzucconi.

Modalità di partecipazione

Possono partecipare gli studenti che frequentano il penultimo anno della scuola secondaria di

secondo grado che abbiano riportato nelle discipline scientifiche una votazione non inferiore a

9/10 nell’anno scolastico 2009-2010 e negli scrutini del primo quadrimestre anno scolastico in

corso

In caso di parità si terrà conto della media generale dei voti che non deve essere inferiore ai 8/10.

I dirigenti scolastici provvederanno ad inoltrare un sintetico curriculum dell’allievo segnalato da cui

si possa evincere oltre al merito anche il particolare ’interesse verso tali discipline.

Le spese di soggiorno sono a carico degli organizzatori, mentre sono a carico dei partecipanti e/o

delle scuole di appartenenza le spese di viaggio.

La selezione dei partecipanti sarà eseguita dalla SAIT in collaborazione con la Dirigenza

dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@.

Le richieste di partecipazione devono pervenire entro il 10 giugno p.v., scrivendo ad ENTRAMBI

i seguenti indirizzi di posta elettronica:

sait@arcetri.astro.it bnis00200t@istruzione.it

Programma

Lunedì 27 Giugno 2011

ore 16.00 -17.00

Presentazione della scuola – saluti delle autorità

Ore 17.00 – 19.00

“Capire il Cielo”

Relatore Massimo Capaccioli

Ore 21.00 – 23.00

Osservazione del Cielo

Costituzione gruppi di lavoro

Modalità :lavori di gruppo

Martedì 28 Giugno 2011

ore 9.00 – 13.00

“Il libro della natura è scritto in linguaggio

matematico….”.

Relatore Nicola Melone

“Moto epicicloidale “

Relatore Giovanni Covone

Modalità : lezione frontale – docenti e studenti

Ore 16.00 – 19.00

Il lavoro in classe: esercizi e problemi

sul tema della lezione

Modalità : lavori di gruppo

Mercoledì 29 Giugno 2011

ore 9 .00 – 13.00

“Il calcolo delle orbite planetarie e la loro stabilità

sul lungo periodo”

Relatore Roberto Bedogni

“Sistema Tolemaico: il moto retrogrado dei pianeti”

Relatore Giovanni Covone

Ore 16.00 – 19.00

Il lavoro in classe: organizziamo due ore

di lezione sul tema

Modalità : lavori di gruppo – docenti e

studenti

Giovedì 30 Giugno 2011

ore 9,00 – 13,00

“Coniche in Cielo e Terra. Da Keplero a Newton”

Relatore Luigi Verolino

“La natura duale della luce e l’atomo di idrogeno”

Relatore Filippo Terrasi

Ore 16.00 – 19.00

Il lavoro in classe: organizziamo due ore

di lezione sul tema

Modalità : lavori di gruppo – docenti e

studenti

Venerdì 1 Luglio 2011

ore 9.00 – 13.00

“Le magnitudini, i colori e gli spettri delle stelle”

Relatore Agatino Rifatto

“L’universo delle galassie “

Relatore Giovanni Covone

Ore 16.00 – 19.00

Il lavoro in classe: organizziamo due ore

di lezione sul tema

Modalità : lavori di gruppo – docenti e

studenti

Sabato 2 Luglio 2011

ore 9.00 – 13.00

Presentazione dei lavori e chiusura della scuola

Ore 15.00

partenza

Sono previste di attività laboratoriale e di utilizzo degli strumenti.

Queste saranno calendarizzate in relazione alle condizioni meteorologiche e rese note durante lo

svolgimento delle lezioni.

Nota 8 marzo 2011, Prot. N. AOODGPER 1966

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico – Uff. IV

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine

BOLZANO

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia

TRENTO

Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta

AOSTA

All’Assessore alla P.I. Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

Agli Uffici territoriali degli U.S.R.

LORO SEDI

Ai Dirigenti Scolastici delle scuole statali

LORO SEDI

Al Direttore Generale per l’università, lo studente e il diritto allo studio universitario

S E D E

e, p.c.

Al Ministero degli Affari Esteri D.G.P.C.C.

ROMA

Al Gabinetto del Ministro SEDE All’Ufficio Legislativo

SEDE

Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione

SEDE

Ai Direttori Generali

SEDE

 

Oggetto: Errata corrige – C.M. n. 15 del 22.02.2011 –

 

Si comunica che testo della CM n. 15 del 22.02.2011 deve intendersi rettificato nella parte relativa all’intestazione con l’inclusione dei seguenti destinatari

 

Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta

AOSTA

All’Assessore alla P.I. Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

 

che per mero errore materiale non risultano compresi negli stessi.

 

IL DIRETTORE GENERALE

Luciano Chiappetta

 

Circolare Ministeriale 22 febbraio 2011, n. 15

Intesa 23 febbraio 2011

PROTOCOLLO D’INTESA

 

TRA

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

E

UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA E L’UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA

VISTI il D.P.R. n. 17 del 20 gennaio 2009, recante disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

VISTO il D.L.vo n. 206 del 6 novembre 2007 attuativo della Direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della Direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell’adesione di Bulgaria e Romania;

 

VISTI gli articoli 2 e 49 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, che hanno reso applicabili le disposizioni del decreto legislativo N. 206/2007  ai cittadini  stranieri  con titoli abilitanti all’esercizio di una professione conseguiti in un paese non appartenente all’Unione europea;

VISTA la convenzione tra il Ministero degli Affari Esteri e l’Università per stranieri di Perugia, di Siena e Roma tre – Repertorio n. 2726 del 17/12/2004, con la quale – tra l’altro – l’Università per stranieri di Perugia – viene riconosciuta come referente e centro di attuazione per l’attività di certificazione della competenza in Italiano come L2;

 

ATTESO che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) – Dipartimento per l’istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica è competente, ai sensi del D.P.R. 20 gennaio 2009, n. 17 e del D.M. del 27 luglio 2009 in materia di riconoscimento dei titoli di formazione professionale per l’esercizio della professione di docente in ambito comunitario ed extracomunitario;

 

ATTESO che il MIUR verifica nell’ambito del procedimento amministrativo di cui sopra, l’adeguatezza delle formazioni acquisite negli altri Paesi, ponendo a raffronto i contenuti del percorso formativo seguito da ciascun interessato con i contenuti del corrispondente percorso previsto dall’ordinamento italiano;

 

ATTESO che, in applicazione di quanto disposto all’art. 7 del D.L.vo n. 206/2007 in ordine alla richiesta della conoscenza linguistica necessaria per l’esercizio di ogni professione, il MIUR ritiene essenziale appurare, altresì, che gli interessati abbiano competenze linguistiche adeguate per esercitare la professione di docente in Italia, competenze certe e di elevato  specifico livello (conoscenza della lingua italiana come “mezzo” di esercizio della professione docente) dalle quali dipende anche il migliore successo formativo degli studenti;

 

ATTESO altresì che l’Università per stranieri di Perugia  già rilascia, per propria attività istituzionale, attraverso il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica (CVCL),  appositamente costituito,  certificati di competenza linguistica CELI, inseriti nel Framework dell’ Associazione europea ALTE (Association of Language Testers in Europe), facendo riferimento ai livelli del Quadro Comune Europeo del Consiglio d’Europa;

 

VISTO il protocollo d’intesa sottoscritto in data 8 gennaio 2007 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Centro per la valutazione linguistica dell’Università per stranieri di Perugia, e tacitamente rinnovato alla data di scadenza nel gennaio 2009;

 

CONSIDERATO che in data 15 aprile 2008 la Commissione Europea ha avviato il Progetto Pilota per il miglioramento della metodologia operativa nei rapporti tra i servizi della Commissione Europea e gli Stati membri per quanto riguarda le richieste di informazione e le denunce relative alla corretta applicazione del diritto comunitario;

CONSIDERATO che in questa occasione la Commissione europea ha chiesto all’autorità italiana di ampliare il numero delle sedi d’esame e  degli enti erogatori della certificazione sulla competenza linguistica;

 

VISTO, a tal fine, il protocollo d’intesa sottoscritto in data 23 settembre 2010 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Università per stranieri di Siena;

 

VISTA la nota prot. n. 6312 dell’8 settembre 2010 con la quale il direttore generale della Direzione Generale per gli  Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia scolastica si rendeva disponibile a qualunque integrazione e/o modifica al protocollo d’intesa allora vigente, con particolare riferimento all’allargamento del numero delle sedi d’esame;

 

VISTE le note prott. nn. 10079  e 31 rispettivamente del 15/9/2010 e 13/01/2011 dell’Università per stranieri di Perugia, con le quali ai fini del rinnovo della convenzione, sono state comunicate le sedi universitarie, centri d’esame per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana;

RILEVATA la necessità di apportare alcune modifiche al testo del citato protocollo d’intesa  8 gennaio 2007 per le motivazioni sopra esposte;

 

CONSIDERATO che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca conferma la  necessità, ai fini di cui sopra, di predisporre prove specifiche che per contenuti, criteri di valutazione e condizioni di rilascio delle relative certificazioni, risultino maggiormente adeguate in relazione alla professione che gli interessati potranno svolgere in posizione di docenti abilitati, ampliando il numero delle  sedi di accertamento della conoscenza della lingua italiana;

CONSIDERATO che il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica dell’Università per stranieri di Perugia garantisce con la propria organizzazione la possibilità di sostenere gli esami relativi alla propria certificazione, anche presso le sedi indicate nell’Allegato A che è parte integrante del presente protocollo;

 

CONVENGONO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Il CVCL (Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica) dell’Università per stranieri di Perugia si impegna, d’intesa con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e senza oneri a carico dello stesso Ministero:

–        a predisporre specifiche prove di accertamento della conoscenza della lingua italiana, quale “mezzo” di esercizio della professione docente, da far sostenere a coloro i quali aspirano ad insegnare in Italia, previo riconoscimento ministeriale dei loro titoli di formazione professionale conseguiti nei paesi di provenienza;

–        a predisporre, altresì, specifica prova, aggiuntiva alle precedenti, di accertamento delle conoscenze necessarie per l’insegnamento della lingua italiana nella scuola primaria ed in quella secondaria (classi di concorso 43/A, 50/A, 51/A, 52/A) secondo le modalità indicate nell’Allegato A che è parte integrante del predetto protocollo;

–        a consentire lo svolgimento delle prove d’esame nelle sole sedi e con le modalità indicate nell’Allegato A che è parte integrante del predetto protocollo;

–        a rilasciare, in esito alle prove superate, apposita certificazione che dia conto della sua specificità e finalizzazione;

–        a tenere almeno due sessioni d’esami annue nei mesi di marzo e novembre.

 

 

Articolo 2

Il presente protocollo entra in vigore dalla data della stipula ed ha una durata biennale. Esso si intende tacitamente rinnovato, per i successivi bienni, salvo disdetta scritta di una delle due parti da comunicarsi con almeno tre mesi di preavviso.

 

Le parti firmatarie del presente protocollo ed i relativi organi concorreranno all’attuazione dell’accordo stesso nel quadro dei rispettivi ordinamenti ed assetti organizzativi. Allo scopo, sarà costituito un Comitato composto da funzionari con specifiche competenze, presieduto da un rappresentante del Ministero. Le riunioni saranno tenute in Roma, presso la sede del Ministero, a spese dei singoli partecipanti.

Il presente protocollo d’intesa sostituisce il precedente sottoscritto in data 8 gennaio 2007.

 

 

Roma,  23.02.2011                                                               Perugia, 23.02.2011

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE,                    L’UNIVERSITA’ PER STRANIERI

DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA                                  DI PERUGIA

Il Direttore della Direzione generale  per gli                                         Il Rettore

Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica                     prof.ssa Stefania Giannini

– dott.ssa  Carmela Palumbo –

—————————————–

OFFERTA FORMATIVA CELI5 DOC

IL CENTRO PER LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE LINGUISTICA E I CERTIFICATI LINGUISTICI

Il Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica (CVCL) svolge un’attività istituzionale dell’Università per Stranieri di Perugia: la Certificazione della conoscenza dell’italiano L2.

Il CVCL è responsabile dell’elaborazione, produzione e rilascio dei certificati CELI (Certificato di Lingua Italiana) per l’italiano generale e dei certificati CIC (Conoscenza dell’Italiano Commerciale) per l’italiano commerciale, in un continuo processo di ricerca e di sviluppo per garantire alti standard di qualità e aderenza ai bisogni dei candidati.

 

I certificati linguistici elaborati, prodotti e rilasciati dal CVCL sono strettamente collegati, in termini di capacità, di saper fare e di approccio teorico-metodologico, al “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa e sono comparabili – per livelli e metodi di verifica e valutazione – ai più importanti certificati linguistici europei all’interno dell’associazione professionale europea ALTE (Association of Language Testers in Europe) di cui l’Università per Stranieri di Perugia è socio fondatore.

 

Il sistema certificatorio dell’italiano generale denominato CELI (Certificato di lingua italiana) è articolato in 6 livelli progressivi corrispondenti per obiettivi di apprendimento ai livelli specificati nel “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa:  A1 CELI Impatto, A2 CELI 1, B1 CELI 2, B2 CELI 3, C1 CELI 4, C2 CELI 5.

Da giugno 2007 è stato attivato un nuovo certificato, il CELI IMPATTO per immigrati.

Da maggio 2008 viene inoltre introdotta, con cadenza annuale, una sessione  suppletiva degli esami CELI che prevede:

  1. la somministrazione del CELI Impatto I , del CELI 1  e del CELI  2 per immigrati adulti (livelli A1, A2 e B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento)
  2. la somministrazione del CELI 1, del CELI 2 e del CELI 3 per giovani di età compresa fra i 12 ed i 18 anni (livelli  A2 , B1 e B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento)

Tali esami hanno identica struttura e medesimo valore certificativo rispetto agli esami CELI rivolti a pubblico indifferenziato ma presentano caratteristiche legate alle specifiche utenze di riferimento.                                                                                                                                  Contenuti, generi testuali e veste grafica vengono adeguati al segmento di pubblico rispettivamente rappresentato da immigrati adulti e da giovani.

I Certificati di Conoscenza dell’Italiano Commerciale (CIC) sono articolati in due livelli – intermedio e avanzato – corrispondenti per obiettivi di apprendimento rispettivamente al livello B1 e C1 del  “Common European Framework of Reference”.

IL CELI 5 DOC

A partire da giugno 2005 l’Università per Stranieri di Perugia, a seguito accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Circolare Ministeriale n. 39 del 21 marzo 2005),  elabora e produce le prove d’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC, certificato specifico che attesta la conoscenza della lingua italiana idonea per l’esercizio della professione docente in Italia e rivolto a laureati e diplomati stranieri, abilitati all’insegnamento nel proprio paese, che intendano iscriversi nelle graduatorie per l’insegnamento nelle scuole italiane.  L’istituzione di tale certificato si è resa necessaria ai fini del riconoscimento dei titoli di formazione professionale ai sensi delle direttive comunitarie 89/48 e 92/51 e dei decreti legislativi n. 115/92 e n. 319/94. Data  la specificità del contesto, la genericità dei contenuti del certificato CELI 5 è risultata non completamente appropriata a valutare la competenza linguistica necessaria allo svolgimento della delicata attività professionale di docente nelle scuole italiane.

 

 

Il sistema di verifica e valutazione alla base degli esami di certificazione CELI e CIC, nonché del CELI 5 DOC, fa riferimento al modello pluridimensionale di abilità linguistico-comunicativa proposto nel 1990 dallo studioso americano L. Bachman e comunemente noto in letteratura con l’acronimo CLA (Communicative Language Ability). Il modello individua nella definizione e descrizione del concetto di competenza linguistica tre macro aspetti:

 

  • competenza grammaticale (grammatica e vocabolario)
  • competenza testuale (coesione e organizzazione retorica del discorso)
  • competenza pragmatica, a sua volta suddivisa in: sociolinguistica e funzionale.

 

Compiti e test di vario genere, appropriati ai livelli di “proficiency” richiesti, si propongono di elicitare, all’interno degli esami CELI, esempi di performance relativi a tali competenze, consentendo di effettuare le operazioni di inferenza sulla competenza, proprie di qualsiasi procedura di verifica e valutazione, con l’obiettivo di prevedere la potenziale capacità d’uso della lingua in situazioni reali.

 

 

Il CELI 5 DOC attesta la piena padronanza ed il pieno controllo della lingua al livello C2 del “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa e certifica la conoscenza dell’italiano idonea per figure professionali capaci di muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, ricoprendo anche incarichi di responsabilità. Chi consegue questo certificato ha le capacità linguistiche necessarie per svolgere in italiano il proprio lavoro di insegnante sapendo interagire in ogni situazione lavorativa e sapendo affrontare qualsiasi argomento inerente il proprio settore di lavoro.

 

SEDI D’ESAME E VALUTAZIONE

 

L’esame CELI 5 DOC viene somministrato presso l’Università per Stranieri di Perugia, presso l’Università di Ancona – CSAL, presso l’Università degli Studi di Salerno e presso la

Libera Università di Bolzano nei mesi di marzo e novembre. L’esame comprensivo di misura aggiuntiva verrà somministrato unicamente presso L’Università per Stranieri di Perugia.

La Prova Scritta viene corretta e valutata, come avviene per gli altri certificati CELI, presso il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia.

La Prova Orale si svolge presso le suddette ed è valutata da personale docente formato per utilizzare i criteri e le scale di misurazione predisposti dal CVCL.

Come già detto, la prova relativa alla misura aggiuntiva viene somministrata e valutata unicamente a Perugia da personale interno al CVCL con competenze ed esperienza nell’insegnamento dell’italiano L2, con Master o Specializzazioni specifiche in ambito di valutazione linguistica.

CONTESTO DELL’ESAME

L’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC comprende prove che intendono riproporre i generi e le tipologie testuali che si presentano abitualmente a chi opera come docente nelle scuole italiane. I test proposti sono rigorosamente autentici. Anche i compiti (tasks) predisposti rappresentano tipiche situazioni di interazione legate al contesto di lavoro nella scuola. Ai candidati viene richiesto di dimostrare non solo il controllo del sistema formale della lingua, ma anche un’ottima capacità di comprensione e produzione relativamente alle funzioni comunicative e retoriche peculiari delle situazioni di interazione tipiche del loro ambito di lavoro.  L’esame nel suo complesso ha l’obiettivo prioritario di verificare le competenze linguistico-comunicative necessarie ai candidati per espletare la propria funzione di docenti. Non riguarda invece la verifica di competenze glottodidattiche specifiche né di conoscenze disciplinari specifiche.

 

L’obiettivo del CELI 5 DOC come test di lingua per scopi specifici è quello di consentire di fare inferenze sulla capacità del candidato di interagire linguisticamente in un contesto specifico.

Si è provveduto pertanto ad una prima analisi della lingua realmente in uso nel contesto autentico di riferimento; analisi condotta sulla base delle esperienze maturate negli anni dai docenti che operano all’interno del Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica.

Una volta identificati i diversi generi letterari scritti e orali in uso nel contesto (circolari, lettere formali, relazioni, saggi, resoconti, lezioni, conferenze, programmazioni, piani formativi) e le tipologie testuali attraverso le quali ogni singolo genere viene testualizzato (testi descrittivi, argomentativi, espositivi, regolativi), si è proceduto all’individuazione:

  1. dei compiti ricorrenti nelle comunità di discorso in relazione ai diversi generi;

b.   dei materiali autentici da utilizzare nella costruzione dei test.

 

Gli input per la realizzazione dei compiti compresi nelle prove di tipo produttivo sono opportunamente dettagliati, in modo che i candidati possano agevolmente individuare gli obiettivi, la situazione ed il loro ruolo in essa.

Attenersi a tale processo permette di garantire ragionevolmente che i risultati dell’esame possano consentire di fare inferenze sulla capacità reale dei candidati di interagire linguisticamente nel contesto specifico (obiettivo prioritario della certificazione linguistica).

Nel definire, in termini generali, le competenze e le abilità linguistiche richieste ai candidati del CELI 5 DOC si fa riferimento ai descrittori linguistici del “Common European Framework of Reference” in termini di “saper fare”.

Le figure professionali di riferimento sono: docenti capaci di muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, per portare a termine in modo linguisticamente efficace compiti relativi alla propria formazione professionale, sapendo interagire in modo appropriato in ogni situazione ed affrontando qualsiasi argomento la situazione stessa richieda.

 

I SAPER FARE RICHIESTI PER LE QUATTRO ABILITÀ DI BASE

ASCOLTO

 

PRODUZIONE ORALE

LETTURA

 

PRODUZIONE SCRITTA

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– comprendere sia dal vivo che da testi registrati monologhi, conversazioni, interviste, discussioni o dibattiti su qualsiasi argomento, anche astratto e complesso

– comprendere qualsiasi tipo di lingua parlata da un nativo a velocità normale, anche se si avvale di espressioni idiomatiche o colloquiali o regionali o di una terminologia non familiare

 

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– presentare un argomento complesso in modo strutturato e con sicurezza, organizzando e adattando il discorso ai bisogni del pubblico[1].

– far fronte a domande difficili ed anche poste con atteggiamento polemico

– contribuire in modo efficace a incontri, seminari, corsi di aggiornamento

– conversare in modo disinvolto e appropriato su qualsiasi argomento, senza alcuna limitazione linguistica

– sostenere in una discussione la propria posizione, avanzando argomentazioni articolate e persuasive, senza mostrarsi svantaggiato rispetto a un parlante nativo

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– comprendere e interpretare in modo critico tutte le forme di linguaggio scritto, compresi testi letterari e non letterari astratti, strutturalmente complessi o ricchi di espressioni colloquiali

– comprendere nei dettagli un’ampia gamma di testi lunghi e complessi con cui può avere a che fare nella vita sociale e professionale[2] e identificare anche particolari minori, compresi atteggiamenti e opinioni, sia dichiarati sia impliciti

– scorrere velocemente testi lunghi e complessi, individuando le informazioni che gli/le servono

– individuare rapidamente il contenuto e l’importanza di nuove informazioni, articoli e relazioni riguardo a un’ampia gamma di argomenti professionali

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

 

– scrivere su argomenti attinenti al proprio ambito di lavoro testi chiari, efficaci, fluenti, corretti, anche complessi, con uno stile appropriato al genere, strutturati in modo da consentire di individuare i concetti centrali [3]

 

 

 

STRUTTURA DELL’ESAME

Le prove d’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC si svolgono in due giorni. Il primo giorno viene somministrato l’esame scritto (Comprensione della Lettura, Produzione di Testi Scritti, Comprensione dell’Ascolto, Competenza Linguistica). La durata totale dell’esame è 6 h 45’.

Il secondo giorno si svolge la prova di Produzione Orale 1 o 2.

 

PROVA FORMATO DELLE RISPOSTE TEMPO A

DISPOSIZIONE

PER LO

SVOLGIMENTO

DELLA PROVA

RILEVANZA

DELLA PROVA

NELLA TOTALITÀ

DELL’ESAME

(%)

 
 

Comprensione

della Lettura

1° e  2° TESTO

scelte

multiple

3° TESTO

risposte

brevi

 

 

 

 

 

 

5 ore

 

 

 

 

 

15

F

A

S

C

I

C

O

 

Produzione

di Testi Scritti

 

1 saggio

1 relazione

 

30

L

O

1

 

Pausa 60 minuti

 
 

Comprensione

dell’Ascolto

 

(come CELI 5)

1° e 2° TESTO

scelta multipla a quattro opzioni

 

3° TESTO

scelta binaria

 

4° TESTO

completamenti

 

 

 

30

minuti

 

 

10

F

A

S

C

I

C

O

L

O

2

 

 

Competenza

Linguistica

 

(come CELI 5)

 

 

 

 

 

1°, 2° e 4° TESTO

completamenti

 

3° TESTO

identificazione

e correzione

di errori

 

 

 

 

1 ora

e 15 minuti

 

 

 

15

F

A

S

C

I

C

O

L

O

3

Produzione

Orale 1

candidati per i quali NON è prevista

la prova aggiuntiva

 

 

 

 

 

 

30

minuti

 

30

 

 

 
Produzione

Orale 2

candidati per i quali è prevista

la prova aggiuntiva

 

  35 minuti per le parti 1, 2 e 3

+

20 minuti per la lezione

( parte 4)

 

 

30

 

 

 

 

Il candidato può superare anche solo una delle due parti di cui si compone l’esame (Prova Scritta e Prova Orale), nel qual caso ha la possibilità di capitalizzare la Prova superata e ripetere la Prova non superata nelle due sessioni d’esame successive.

 

Tutti i compiti predisposti per le prove di Produzione Orale derivano da un’analisi e riflessione sulla situazione d’uso della lingua target, condotta all’interno del Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia, in analogia con i criteri già seguiti per la elaborazione delle prove del CELI 5 (parte in comune).

I candidati che intendano svolgere funzione di docente nella scuola primaria o nella scuola secondaria nelle classi di concorso per le quali la lingua italiana non è soltanto “mezzo” di esercizio della professione, ma “oggetto” stesso dell’attività (C.M. n.39 del 21 marzo 2005), devono superare l’esame CELI 5 DOC con prova aggiuntiva (Prova Orale 2).

La Prova di Produzione Orale 2 è particolarmente incentrata sulla capacità linguistico-retorica di adattare in ogni momento il proprio discorso all’uditorio e alla situazione (capacità essenziale per un insegnante che voglia operare all’interno della scuola italiana di qualsiasi ordine e grado). E’ auspicabile, infatti, che anche il ”parlato” degli insegnanti possa fungere da modello per la crescita linguistica ed intellettuale degli allievi. A tal fine è indispensabile che l’insegnante dimostri di saper “produrre” lingua in modo ampio, accurato, appropriato e flessibile, in modo tale da poter esprimere qualsiasi concetto, anche i più astratti e complessi, nella forma più adatta a raggiungere l’obiettivo della comunicazione.

Nel corso del colloquio tali candidati devono esprimersi in lingua italiana in modo appropriato, fluente, corretto e spontaneo, dimostrando di essere in grado di:

a)         sintetizzare e analizzare un testo di argomento vario ricavandone riflessioni sugli elementi di civiltà/cultura italiana ivi contenuti e discutendone con gli esaminatori,

b)        svolgere un’approfondita analisi testuale su un secondo testo di qualsiasi difficoltà retorico-formale, rispondendo a domande in tal senso poste dagli esaminatori,

c)         utilizzare le strategie retorico-pragmatiche adeguate alle situazioni di interazione   tipiche del   proprio ambiente di lavoro.

 

Il giorno della Prova Scritta si procede inoltre al sorteggio di un testo di argomento vario, anche complesso e astratto, che i candidati dovranno poi presentare il giorno seguente –  nel corso della Prova Orale 2 – operando le opportune semplificazioni, in una breve lezione rivolta ad una propria ipotetica classe. La lezione in oggetto non viene valutata sulla  base di criteri didattico-pedagogici, ma piuttosto linguistici e retorici. I candidati devono essere in grado di motivare e sostenere con i propri interlocutori le scelte linguistico-retoriche effettuate. Inoltre, per ovviare in parte alla carenza tipica di una prova di produzione orale in cui per vari motivi viene a mancare una reale interazione, l’interlocutore può prospettare al candidato possibili situazioni che potrebbero presentarsi nel corso della lezione, e chiedergli di illustrare le strategie retorico-pragmatiche che in tal caso attiverebbe.

Per ciò che riguarda la Prova Scritta, è stata confermata la somministrazione – iniziata nella sessione di novembre 2005 – della Prova di Comprensione dell’Ascolto (parte D  3° fascicolo nella sessione precedente) prima della Prova di Competenza Linguistica (parte C  2° fascicolo nella sessione precedente). Questo perché nella sessione di giugno 2005 la Comprensione dell’Ascolto, somministrata come ultima prova, dopo più di sei ore d’esame, aveva creato qualche difficoltà e malumore tra i candidati. L’inversione dei due fascicoli permette ai candidati di affrontare la prova, già di per sé altamente ansiogena, dopo una pausa, in un’atmosfera più rilassata e serena, così come confermato dai risultati ottenuti nella sessione di novembre 2005 e dal trend delle sessioni del 2006. A partire da novembre 2006 si è inoltre deciso di aumentare la durata della  pausa tra i primi due fascicoli a 60 minuti.

SERVIZIO A SUPPORTO DELL’UTENZA

L’esame CELI 5 DOC viene organizzato e gestito dalla dott.ssa Tiziana Melani, che ha curato le sessioni oggetto della presente relazione e procederà nelle prossime sessioni.

Visto il riscontro positivo ottenuto con l’iniziativa, è proseguita l’attivazione sistematica di uno sportello di appoggio per i candidati, per cui la dott.ssa Tiziana Melani è a disposizione – una volta alla settimana – presso il Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia  per rispondere a tutti i quesiti in merito all’esame stesso. È a disposizione dell’utenza anche l’indirizzo e-mail  del suddetto incaricato per ogni eventuale ulteriore richiesta e per permettere un contatto più costruttivo ed efficace possibile.

Per completare l’offerta e per rispondere alle richieste di alcuni candidati, si sta valutando l’opportunità di fornire un’assistenza sistematica di tipo tutoriale per dare indicazioni e suggerimenti riguardo le differenti componenti della prova d’esame in cui i vari candidati possano risultare particolarmente in difficoltà.

Il CVCL ha inoltre realizzato nel proprio sito (www.cvcl.it) una sezione dedicata al CELI 5 DOC in cui è possibile reperire tutte le informazioni riguardo all’esame: abilità richieste, componenti dell’esame, descrizione dettagliata delle diverse prove, criteri di valutazione e punteggi.

Al momento della formalizzazione dell’iscrizione all’esame CELI 5 DOC, ad ogni candidato viene assegnato un numero di matricola che funge da password  e che gli permette di accedere ad un’area riservata del sito del Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica in cui può trovare, una volta pubblicati,  i risultati delle prove.

 

 

 

Perugia, 17 gennaio 2011

IL DIRETTORE DEL CENTRO

d.lgs.39/1993

(prof.ssa Giuliana Grego Bolli)


[1] ad es. ad un pubblico di studenti, di insegnanti o di genitori

[2] ad es. saggi, articoli, interviste su argomenti attinenti alla scuola, alla pedagogia, alla psicologia dell’età evolutiva

[3] ad es. testi di tipo argomentativo, come saggi, articoli, lettere o testi di tipo espositivo, come relazioni o  programmazioni

 

Circolare Ministeriale 22 febbraio 2011, n. 15

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico – Uff. IV

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia
TRENTO
Agli Uffici territoriali degli U.S.R.
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici delle scuole statali
LORO SEDI
Al Direttore Generale per l’università, lo studente e il diritto allo studio universitario
S E D E
e, p.c.
Al Ministero degli Affari Esteri
D.G.P.C.C.
ROMA
Al Gabinetto del Ministro
SEDE
All’Ufficio Legislativo
SEDE
Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione
SEDE

Ai Direttori Generali
SEDE

Circolare Ministeriale 22 febbraio 2011, n. 15
Prot. N. AOODGPER 1507

Oggetto: Dottorato di Ricerca e problematiche connesse.

Nota 3 febbraio 2011, Prot. n. 0001130 R.U.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione

Ufficio VI

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

p.c.

Al Coordinatore nazionale PLS

prof.re Nicola Vittorio

Ai referenti regionali PLS

LORO SEDI

Ai Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie di 2° grado

Oggetto: Piano nazionale Lauree Scientifiche: Sperimentazione del sistema nazionale di test di verifica delle conoscenze in ingresso per l’ingresso ai corsi di laurea scientifici, anno accademico 2011/2012. Trasmissione nota.

La Conferenza Nazionale dei Presidi di Scienze e Tecnologie con la collaborazione del MIUR – Piano Lauree Scientifiche ha definito le modalità per la sperimentazione delle prove di verifica delle conoscenze per l’ ingresso ai propri corsi di laurea, destinate agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori, nel periodo 11 – 26 marzo p.v.

Dette prove potranno essere offerte soltanto a un numero limitato di scuole e studenti, che saranno individuati da ciascuna sede universitaria in collaborazione con i coordinatori dei progetti locali PLS nella sede, con le altre sedi che si trovano sul territorio e con gli Uffici Scolastici Regionali, al fine di realizzare, anche in questo caso, una sinergia di azioni tra il sistema universitario e il sistema scuola.

Il numero limitato dei partecipanti è una diretta conseguenza del carattere ancora sperimentale dell’iniziativa e della sua organizzazione molto complessa.

Le prove, costituite da due moduli, uno denominato mat_base, relativo al linguaggio matematico di base e modellizzazione, l’altro denominato sci_base relativo alle scienze di base, saranno somministrate esclusivamente on-line attraverso il portale e il sistema informativo realizzato dal CINECA per conto del MIUR – Piano Lauree Scientifiche.

Gli studenti, che avranno sostenuto la prova, riceveranno la certificazione con indicazione dei punteggi ottenuti nelle diverse parti del test. Coloro che avranno ottenuto punteggi superiori alle soglie indicate dai corsi di laurea, saranno esonerati dalla partecipazione alle analoghe prove organizzate, di norma, a settembre, per l’immatricolazione ai corsi di laurea.

Tanto premesso, si invitano le SS.LL. a dare la massima diffusione alla nota allegata tra le scuole coinvolte nel Piano Lauree Scientifiche e a concordare con i coordinatori locali del PLS le modalità di individuazione e partecipazione di scuole e studenti.

Si ringrazia per la collaborazione e si resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni.

f.to IL DIRETTORE GENERALE

Massimo Zennaro

Allegato

21 gennaio Modifiche a Legge 240/10 e DLvo 150/09 in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 21 gennaio, approva i seguenti provvedimenti:

su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Mariastella Gelmini:

– uno schema di regolamento per il rinnovo delle modalità di conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori universitari (prima e seconda fascia), in attuazione dalla recente legge di riforma dell’università e per favorire la trasparenza dei concorsi e la valorizzazione del merito nelle università. L’abilitazione durerà quattro anni ed il mancato conseguimento precluderà la partecipazione a tutte le procedure di abilitazione indette nel biennio successivo per la medesima fascia o per la fascia superiore. Sarà il Ministro, con un proprio decreto, a definire i criteri di valutazione, che saranno verificati ogni cinque anni dal Consiglio universitario nazionale e dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario. Lo schema di regolamento, sul quale saranno sentiti anche il Consiglio universitario nazionale e la Conferenza dei rettori delle università italiane, sarà trasmesso al Consiglio di Stato ed alle Commissioni parlamentari per i pareri prescritti; (…)

su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta:

– uno schema di decreto legislativo che offre una corretta e definitiva interpretazione delle regole sulla partecipazione sindacale e sulle competenze della contrattazione collettiva integrativa, al fine di sanare discrasie organizzative che possano insorgere. Lo schema verrà trasmesso alla Conferenza unificata ed alle Commissioni parlamentari.

Di seguito il comunicato stampa relativo allo schema di regolamento per il rinnovo delle modalità di conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori universitari:

Università: regolamento per il conseguimento dell’abilitazione scientifica

Approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 gennaio 2010, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Mariastella Gelmini, il regolamento che provvede ad attuare la legge di riforma dell’università del 30 dicembre 2010, limitatamente all’abilitazione scientifica nazionale e precisa che lo stesso riguarda le procedure per il conseguimento dell’abilitazione scientifica, necessaria per accedere alla prima e seconda fascia dei professori universitari.

In particolare, il regolamento disciplina i tempi e le modalità di indizione delle procedure per il conseguimento dell’abilitazione, devono essere indette nel mese di ottobre, per ciascun settore concorsuale e in maniera distinta per la prima e per la seconda fascia dei professori, con decreto del Direttore Generale competente.

Le domande, corredate da titoli e pubblicazioni scientifiche, devono essere presentate al Ministero per via telematica, con procedura valicata da un apposito Comitato.

La durata dell’abilitazione e di quattro anni: il suo mancato conseguimento preclude la partecipazione a tutte le procedure di abilitazione nel biennio successivo per la medesima fascia o per la fascia superiore (art. 3).

La disciplina che definisce i criteri di valutazione, che saranno adottati dalle commissioni nazionali, è rimessa ad un apposito decreto di natura non regolamentare del Ministro, che potrà prevedere un numero massimo (comunque non inferiore a dodici) di pubblicazioni scientifiche da presentare per conseguire l’abilitazione.

L’adeguatezza e la congruità di tali criteri sarà sottoposta a verifica quinquennale, sulla base dei pareri espressi dal Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) (art. 4).

È poi previsto che le procedure di abilitazione si svolgano presso università individuate per sorteggio da una lista (formata dal Ministero e aggiornata ogni due anni) di università ritenute idonee, che provvederanno ad assicurare le strutture ed il supporto per l’espletamento delle procedure; per ciascuna procedura l’università nomina un responsabile dei procedimenti che ne assicura il regolare svolgimento.

Gli oneri, di cui si tiene conto nella ripartizione del fondo di finanziamento ordinario, relativi al funzionamento di ciascuna commissione sono a carico dell’università (art. 5).

Quanto alla formazione delle commissioni, di durata biennale, il regolamento disciplina dettagliatamente le modalità di presentazione degli aspiranti “commissari nazionali”, che in ogni caso sono tenuti al rispetto dei criteri e dei parametri di qualificazione richiesti per i candidati all’abilitazione per la prima fascia dei professori e si dispone che sia possibile, per motivate esigenze relative alla formazione della commissione, procedere alla nomina di un secondo commissario in servizio presso la medesima università (art. 6).

Nelle operazioni di sorteggio è assicurata, fra l’altro, la presenza in ciascuna commissione di almeno un componente per ciascun settore scientifico-disciplinare, al quale afferiscono almeno trenta professori ordinari (art. 7).

Ciascuna commissione, dopo aver eletti tra i propri componenti il presidente e il segretario, accede per via telematica, utilizzando appositi codici forniti dal Ministero, alla lista delle domande, all’elenco dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche, nonché alla relativa documentazione, presentati dai candidati; attribuisce poi l’abilitazione, deliberando a maggioranza dei quattro quinti dei propri componenti, con motivato giudizio, fondato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche, previa sintetica descrizione del contributo individuale alle attività svolte di ricerca e sviluppo (art. 8).

Infine, sono previste alcune disposizioni transitorie per la prima applicazione del testo normativo (art. 9).

30 dicembre Quirinale su Riforma universitaria

Il Presidente Napolitano ha promulgato la legge di riforma dell’università e inviato una lettera al Presidente del Consiglio

(Roma, 30 dicembre 2010) Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi promulgato la legge recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonchè delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”.

Il Capo dello Stato ha contestualmente indirizzato la seguente lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri:

“Promulgo la legge, ai sensi dell’art. 87 della Costituzione, non avendo ravvisato nel testo motivi evidenti e gravi per chiedere una nuova deliberazione alle Camere, correttiva della legge approvata a conclusione di un lungo e faticoso iter parlamentare.

L’attuazione della legge è del resto demandata a un elevato numero di provvedimenti, a mezzo di delega legislativa, di regolamenti governativi e di decreti ministeriali; quel che sta per avviarsi è dunque un processo di riforma, nel corso del quale saranno concretamente definiti gli indirizzi indicati nel testo legislativo e potranno essere anche affrontate talune criticità, riscontrabili in particolare negli articoli 4, 23 e 26.

Per quel che riguarda l’articolo 6, concernente il titolo di professore aggregato – pur non lasciando la norma, da un punto di vista sostanziale, spazio a dubbi interpretativi della reale volontà del legislatore – si attende che ai fini di un auspicabile migliore coordinamento formale, il governo adempia senza indugio all’impegno assunto dal Ministro Gelmini nella seduta del 21 dicembre in Senato, eventualmente attraverso la soppressione del comma 5 dell’articolo.

Per quanto concerne l’art. 4 relativo alla concessione di borse di studio agli studenti, appare non pienamente coerente con il criterio del merito nella parte in cui prevede una riserva basata anche sul criterio dell’appartenenza territoriale.

Inoltre l’art. 23, nel disciplinare i contratti per attività di insegnamento, appare di dubbia ragionevolezza nella parte in cui aggiunge una limitazione oggettiva riferita al reddito ai requisiti soggettivi di carattere scientifico e professionale.

Infine è opportuno che l’art. 26, nel prevedere l’interpretazione autentica dell’art. 1, comma 1, del decreto legge n. 2 del 2004 sia formulato in termini non equivoci e corrispondenti al consolidato indirizzo giurisprudenziale della Corte Costituzionale.

Al di là del possibile superamento – nel corso del processo di attuazione della legge – delle criticità relative agli articoli menzionati, resta importante l’iniziativa che spetta al governo in esecuzione degli ordini del giorno Valditara e altri G 28.100, Rusconi ed altri G24.301, accolti nella seduta del 21 dicembre in Senato, contenenti precise indicazioni anche integrative – sul piano dei contenuti e delle risorse – delle scelte compiute con la legge successivamente approvata dall’Assemblea.

Auspico infine che su tutti gli impegni assunti con l’accoglimento degli ordini del giorno e sugli sviluppi della complessa fase attuativa del provvedimento, il governo ricerchi un costruttivo confronto con tutte le parti interessate”.