Diritto al riconoscimento del punteggio per il servizio militare di leva svolto non in costanza di nomina

Corte d’Appello di L’Aquila: anche in secondo grado il MIUR soccombe contro l’ANIEF

 

Respinto l’appello proposto dal MIUR e volto a sovvertire la precedente sentenza ottenuta in primo grado dall’ANIEF in favore di un docente precario cui il MIUR si ostinava a negare il diritto al riconoscimento del punteggio per il servizio militare di leva svolto non in costanza di nomina nelle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Manuela Pirolozzi, dando nuovamente prova della fondatezza delle ragioni addotte dal nostro sindacato, ottengono piena ragione contro il MIUR con la conferma della sentenza di primo grado e la condanna del Ministero soccombente al pagamento delle spese di lite anche per il secondo grado di giudizio.

 

La Corte d’Appello di L’Aquila, con una sentenza chiara e precisa nelle motivazioni, rigetta l’appello MIUR dichiarando “sufficiente richiamare la pronuncia del giudice amministrativo di tenore analogo a quello della sentenza impugnata, confermata dal Consiglio di Stato con le sentenze n. 4028 e n. 4031 del 31 luglio 2009, con le quali il Supremo Collegio amministrativo ha confermato l’ illegittimità dell’ analogo DM del 31.03.2005 – in forza del quale non era stata riconosciuta al docente la valutazione del servizio militare prestato – nella parte in cui, all’ art. 3 comma 7, aveva previsto che il servizio militare di leva e servizi sostitutivi assimilati per legge siano valutabili solo se prestati in costanza di nomina”. La giurisprudenza in materia, infatti, risulta aver “costantemente affermato che il servizio militare deve essere sempre valutabile ai sensi dell’ art. 485 comma 7 del D.lgs 297/94 …..(il quale) prevede testualmente che il periodo di servizio militare di leva o per richiamo e il servizio civile sostitutivo di quello di leva è valido a tutti gli effetti” riconoscendo espressamente “la portata assolutamente generale del 7° comma dell’ art. 485 D.Lgs. n. 297/1994 che non è connotata da limitazioni di sorta” con la conseguenza che essa “comporta che il riconoscimento del servizio debba necessariamente essere applicato anche alle graduatorie, onde evitare che chi ha compiuto il proprio dovere verso la nazione si trovi poi svantaggiato nelle procedure pubbliche selettive”.

 

Nessun dubbio, quindi, sulla fondatezza delle tesi patrocinate dal nostro sindacato che ha nuovamente dimostrato di saper tutelare le ragioni dei propri iscritti anche quando il MIUR, proponendo appello, si ostina a non accettare le decisioni dei Giudici. La Giustizia è lenta ma inesorabile e contro i legali ANIEF, che con estrema perizia sanno porre in essere tutte le corrette azioni legali per difendere i diritti dei lavoratori della scuola, il MIUR non può far altro che soccombere e pagarne le spese di lite.

Su valutazione e comitati vari

Su valutazione e comitati vari
Ricordando Giorgio Israel

di Gabriele Boselli

 

Un mese fa è morto Giorgio Israel, una delle poche menti capaci di cantare fuori dal coro, senza stonare, ovvero in sintonia con i millenni della tradizione scolastica, in particolare ebraica, ma ancor di più con le indicazioni della più avanzata epistemologia. Cantò fuori dal coro dei docimologi integralisti, la setta scelta dal Potere per ridurre in soggezione i docenti e i dirigenti scolastici e costringerli a rendergli conto del proprio operato, reso così non più magistrale (non più magis-stratus). Le sue tesi essenziali erano d’impronta fenomenologica: critica dell’oggettivismo, avversione ai test come prova del valore delle persone e delle istituzioni scolastiche, no alla burocratizzazione del valutare, fiducia nell’intersoggettività e nell’autonomia dinamica e plurale dei percorsi valutativi entro una comunità qualificata di operatori scolastici.

Ricordarlo –senza pretesa di esserne gli interpreti autentici- è trarne motivi per opporsi all’andazzo attuale e pensare a un valutare scientificamente fondato ed eticamente condivisibile.

 

Finalità esplicite e indichiarate

Sono fiducioso che la maggior parte dei membri dei vari comitati di valutazione (valutazione docenti, v. dirigenti) lavoreranno nell’interesse della scuola reale, sapranno comunque riconoscere la qualità del lavoro, incoraggiare i capaci, orientare secondo scienza e coscienza le dinamiche culturali e pedagogiche delle scuole. Questo anche se compito del dirigente scolastico, dei missi dominici (membri esterni dei comitati e ispettori, questi ultimi da tempo degradati a meri “dirigenti tecnici” anche se non dirigono alcunchè e non sono dei tecnici ma quasi sempre degli autorevoli studiosi) sarebbe quello di convincere docenti e gli ancor numerosi dirigenti/Maestri sulla giustezza delle sentenze comunque emesse. Valutazione è affare importante in alto loco perché costituisce la prefigurazione induttiva a ciò che si farà se si vuole ben figurare.

La scuola è importante per chi comanda, sia che si voglia uno sviluppo della democrazia che delle forme neo-autoritarie di governo: influisce sui flussi ideali, forma il pensiero critico. Valutare non dev’essere allora indomito processo di conoscenza secondo idee di valore, né attività costante di ricerca per comprendere le situazioni e introdurre cambiamenti; né attività volta alla valorizzazione di tutti, ad incrementare le consapevolezze. Nell’ottica del Potere valutare significa controllare e premiare/punire. Attività da sempre desiderate dai fortunatamente rari Dirigenti-supermanager in quanto aumenta il loro potere. Non si accorgono questi che la servilizzazione dei docenti asservirebbe anche loro.

 

Gli insegnanti/Maestri. Come riconoscerli

Valutare i docenti dovrebbe comportare una definizione di che significhi valutare e chi sia/debba essere chi insegna. Inizio con quest’ultimo tentativo di definizione

Chi sono i docenti o dirigenti davvero Maestri? Potenziali beneficiari (o vittime) dei Comitati di valutazione potrebbero essere le persone di cultura che amano studiare e che per vivere hanno scelto questo lavoro. I Maestri sono persone che hanno una solida cultura generale, si sono formati su una disciplina, ne sono divenuti corpus e aiutano a conoscerla; sono persone che tentano di prender responsabilmente parte alla storia e all’epoca, aperte all’altro e al non-ancora. L’ascolto del novum del mondo, dell’altro e di sé è fondazionale per capire e per trovare modalità adeguate e gradevoli di lavoro didattico; altrettanto è l’aver qualcosa da dire al mondo.

-I Maestri hanno capacità di critica e detengono autonomia intellettuale, morale ed estetica (Kant). Sono costruttivi e creativi di pensiero.

-Ogni Maestro è Soggetto culturale e pedagogico a pieno titolo, coautore e operatore della “cura” (in senso non clinico) che i vari elementi della costellazione scolastica prestano agli alunni. Il buon Maestro sa essere autore di un invito rivolto a ciascuno a trovare una via personale (non oggettivisticamente serializzabile) alla conoscenza.

-Porta in dono agli alunni una disciplina rigorosamente e filologicamente studiata e fedelmente ricostruita quanto personalmente frequentata, ripensata, interpretata, reinventata.

 

Ogni buon Maestro è essenzialmente uno studioso che ama i libri e ha cura delle persone, infatti

-Insegnare è espressione dell’ “esser-presso” (presso i libri, i laboratori, i colleghi, gli allievi) e prevede per il docente innanzitutto l’accogliersi, l’approvarsi, il riconoscersi come soggetto, come co-autore di un campo di eventi intenzionalizzato (le discipline come officine di senso), di storie essenzialmente improgrammabili

-L’insegnante sa instaurare con l’altro una relazione costitutiva dell’esistenza e della conoscenza, articolata in un tessuto intellettualmente complesso e pedagogicamente orientato. Invita i ragazzi a estendere ma anche a focalizzare disciplinarmente il loro orizzonte degli eventi di cultura, ad articolare in forma più evoluta il loro mondo vitale.

-L’insegnante è protagonista di un cammino continuo, sia sul piano umano che culturale, anche per essere meglio in grado di leggere la diversità e la sofferenza attraverso i segnali che queste mandano. Cerca dunque di capire l’altro con le sue “persecuzioni” e fragilità. Il suo percorso é in gran parte frutto di autocoscienza, ma anche di impegno, dialogo, dialettica (Gentile); cerca di portare all’intelligenza delle destinazioni. Agli alunni e alla società reale servirebbe dunque un lavoratore della conoscenza che, oltre ad aver motivazioni per il lavoro in collaborazione, abbia davvero qualcosa da dire e da dare.

Se chi insegna è o dovrebbe essere quanto sopra, il compito del valutare i docenti e i dirigenti non-manager è davvero arduo e richiede dei Maestri.

 

Il valutare desiderabile e –magari fra qualche decennio- forse possibile

Credo –e Israel credeva, oltre un certo pessimismo di superficie- in un valutare migliore, per quanto lontano, rispetto a quello che oggi si profila. Penso occorra lavorare con rinnovata lena nella costruzione secondo il metodo fenomenologico di una teoria e una prassi della valutazione generativa di pratiche rigorose; su questa poi si farà perno per sistemi di rappresentazione al pubblico che rendano giustizia al grande valore della nostra scuola e dei nostri insegnanti.

E’ allora necessario aprirsi al vedere intersoggettivamente, nell’onesto concorso delle singolarità individuali o di categoria. La tradizione del movimento fenomenologico suggerisce una scienza del valutare che cerca-insieme-a. Il valore che attribuiamo non è mai intrinseco al valutato ma è effetto dell’incontro di quest’ultimo con il suo valutatore entro l’universo valoriale di un determinato ambiente.

La tesi é che sia necessaria, nella valutazione del lavoro svolto nelle scuole, una deontologia ordinata a idee di valore, dunque moralmente ed eticamente avvertita e riferita alla qualità della relazione umana, scientifica e culturale che il personale scolastico sa intrattenere.

Alcuni elementi del valutare sono oggettivamente riscontrabili ma non sono i più importanti. Dev’esser comunque operazione altamente dinamica, nel senso che l’oggetto in sé muta di continuo, oppone alla stabilità degli strumenti ricognitivi la fluidità del suo offrirsi in forme sempre nuove; non è coglibile per ciò che è ma per il suo essere-nel-campo, in un contesto in cui il gioco dei valori è innestato nell’insieme vivente degli attori e dei valutatori.

In ogni campo, i risultati sono spesso (a volte in gran parte) il prodotto dei presupposti metodologici e dei modelli quanti/qualitativi espliciti e impliciti. Le impostazioni della ricerca determinano fortemente gli esiti.

Nella scuola questo significa anche far assumere ai valutati un ruolo attivo nel disegno dei processi e nei metodi di valutazione. Questo è intersoggettività. E l’intersoggettività –come auspicava Israel- esclude approcci oggettivistici come di soggettivismo chiuso.

 

Come non far danni e, ove possibile, essere d’aiuto

Maestri pur di differente indirizzo filosofico e politico -da Piero Bertolini a Silvio Bertoldi a Giorgio Israel a Giuseppe Bertagna- hanno fiducia nel futuro, per quanto non a breve. Piace forse loro –da questo mondo o da quell’altro- pensare che la valutazione degli insegnanti e delle scuole possa essere atto:

-non mortificante, non amministrativo del dato secondo regole consolidate e standardizzate in cui il pur omaggiato oggetto di fatto scompare; sarà una ricerca pensante il vivente, l’esistente concreto;

-non tenderà ad affermare che quel che si vede è ed è assolutamente reale e tutto finisce nel constatare;

-avrà come meta la valutazione dell’esperienza (di ciò per cui si è passati attraverso, non la massa di conferma dei giudizi/pregiudizi );

-sarà una valutazione narrativa, consapevole della propria storicità, concreta;

-si sforzerà di essere pratica, “utile” agli attori del servizio scolastico, in particolare agli alunni;

-non avrà come suo scopo principale lo stilar classifiche, l’archiviare e amministrare discriminando persone e scuole tramite corresponsione di premi e non-premi (ovvero castighi), ma conoscere una regione del mondo della vita e aiutare chi vi si avventura.

 

Bibliografia

Giorgio Israel non ha scritto volumi sul tema della valutazione, ma il suo pensiero lo ha espresso in innumerevoli sedi sulla stampa e su internet, dove è ancora ampiamente consultabile.

Sul tema possono essere utili i seguenti testi

  1. Bertolini ( a cura di) La valutazione possibile, La nuova Italia, Scandicci, 1999
  2. Bertagna, Dall’educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell’educazione, La Scuola, Brescia 2010
  3. Boselli Per una valutazione delle scuole e di chi vi lavora, n. 30, annata 2011 di Encyclopaideia (Bononia University Press, Bologna)
  4. Pinto Valutare e punire, Cronopio, 2014

Concorso scuola 2016, bando per 63mila entro 1 dicembre. Ce la farà uno su 4

da Il Fatto Quotidiano

Concorso scuola 2016, bando per 63mila entro 1 dicembre. Ce la farà uno su 4

Ci saranno 6.800 assunzioni nella scuola dell’infanzia, 15.900 nella primaria, 13.800 nella secondaria e 16.300 nelle superiori. Per i docenti esclusi dal piano straordinario è l’unica occasione fino al 2019 per abbandonare la precarietà

Istituti tecnici superiori, il Miur:verranno premiati solo i migliori

da Corriere della sera

Istituti tecnici superiori, il Miur:verranno premiati solo i migliori

Il sottosegretario Toccafondi: basta fondi a pioggia, sempre più aziende chiedono figure specializzate. Sette milioni di euro solo per gli Its che fanno trovare lavoro

Claudia Voltattorni

Roma C’è l’istituto dove si impara a lavorare il pellame direttamente da Gucci. E quello dove si sale sulle navi Costa e si naviga per mesi. A Bari, si impara la meccanica con i professori della Bosch. E a Malpensa tecnici di Finmeccanica e di Alenia insegnano a montare gli aeroplani. Sono 82 in tutta Italia, «un’eccellenza unica» che anche la cancelliera Angela Merkel invidia, «tanto che la stanno studiando anche in Germania». Ma ora, dice il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, «serve una marcia in più». Perché gli Istituti tecnici superiori, (Its), dal 2009 ad oggi stanno diventando sempre di più un punto di riferimento per far nascere nuovi professionisti in quei settori in cui l’Italia eccelle. E un punto di riferimento per le aziende, piccole e grandi, per cercare e formare i propri lavoratori specializzati del futuro.

Lavoro entro un anno

Ma, «dice Toccafondi – occorre alzare il livello qualitativo: gli Its hanno dimostrato che quando la scuola, le aziende, il mondo del lavoro, gli enti di ricerca collaborano i risultati si vedono». L’80 per cento dei ragazzi uscito dopo i due anni di corso ha trovato un lavoro entro un anno. Sono 3095 finora i diplomati. I corsi conclusi 205 con 363 percorsi attivati. Dal 2010 in media sono stati aperti una ventina di Its all’anno. E la richiesta da parte delle aziende cresce. I corsi prevedono infatti 600 ore obbligatorie da effettuare sotto forma di stage all’interno delle imprese. Le aziende coinvolte finora sono state 3.156. Ma solo il 7% è una grande azienda (con oltre 250 dipendenti). «È qui che serve un salto di qualità – dice Toccafondi -: bisogna coinvolgerne semper di più perché loro hanno sempre più bisogno di personale qualificato».

Nuove regole: stop fondi a pioggia

Ma servono nuove regole. «Sempre più enti, Regioni, province, stanno chiedendo di aprire un Its nella propria area, non tutti sono di qualità altissima». Ecco allora che il Miur, un anno fa, ha deciso di fare un prima mappatura del tipo di corsi offerti e soprattutto dei risultati alla fine dei corsi. Perché «la formazione specializzante deve essere collegata alla richiesta del territorio: non dovrebbe mai essere costituito un Istituto in un’area tecnologica che non ha interlocutori a livello di imprese». Su 82 Its, una decina non è stata valutata positivamente dal Miur. Quindi, ecco le nuove regole. «Basta fondi a pioggia – spiega Toccafondi -: il 30% delle risorse per gli Its (20 milioni circa) sarà assegnato su parametri qualitativi basati per il 40% sull’occupabilità dei ragazzi. Gli Its che riceveranno una valutazione inferiore a 50/100 non riceveranno finanziamenti e, dopo 3 anni di valutazioni negative, non potranno più rilasciare titoli di studio». Ma questo è solo il primo passo. Perché la formazione degli Its, continua Toccafondi, «va inclusa nel Piano Nazionale della Ricerca e poter quindi accedere ai fondi Pon (20 milioni di euro)», ma soprattutto: «Entrare nell’orientamento alle scuole superiori: bisogna rendersi conto che le nostre eccellenze possono uscire anche da questo tipo di scuole, più legate al mondo del lavoro di quanto non lo siano altre realtà: c’è un muro culturale da abbattere».

“Stop a merendine e bibite gassate, in classe educhiamo al buon cibo”

da La Stampa

“Stop a merendine e bibite gassate, in classe educhiamo al buon cibo”

Inviate a istituti le Linee guida del Ministero

«Disincentivare, nelle scuole di ogni ordine e grado, la somministrazione di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi idrogenati (fonte di acidi grassi trans), alto contenuto di sodio, nitriti o nitrati utilizzati come additivi, coloranti azoici, zuccheri semplici aggiunti e dolcificanti, elevato contenuto di sostanze nervine eccitanti (teina, caffeina, taurina e similari)». Insomma, merendine, bibite gasate, pseudo energetiche e compagnia bella.

E «incentivare l’offerta di prodotti specifici per chi è affetto da celiachia e il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli».

Sono le linee guida per l’educazione alimentare, inviate dal ministero dell’Istruzione alle scuole italiane. Il ministero lo descrive come un «grande lascito immateriale di Expo».

Nel documento si ricorda l’aumento («allarmante») del numero di giovani sovrappeso o con problemi di obesità: secondo un’indagine promossa dal ministero sarebbero il 20,9% gli studenti sovrappeso e il 9,8% quelli obesi. Il documento sottolinea anche l’importanza di valorizzare le eccellenze del territorio e di combattere contro gli sprechi di cibo e di acqua.

Supplenti GI, il Miur rassicura ma spunta l’elenco delle scuole che non pagano lo stipendio

da La Tecnica della Scuola

Supplenti GI, il Miur rassicura ma spunta l’elenco delle scuole che non pagano lo stipendio

Nello stesso giorno in cui il Miur rassicura i supplenti temporanei sull’iter avviato per l’assegnazione di tutti gli stipendi, spunta la mappa nazionale dei mancati pagamenti.

Si tratta di ben 64 scuole, tutte registrate e pubblicate dal Gruppo Fb Supplenti per la Qualità e Dignità del Lavoro. Che commentano in modo duro: “gran parte dei supplenti temporanei, e/o fino ad avente diritto, aspettano ancora la retribuzione relativa alle prestazioni effettuate nel primo mese dell’anno scolastico 2015/2016”.

Ad essere coinvolti nei mancati pagamenti sono tutti i supplenti, ad esempio, assunti con la formula “sino ad avente diritto”. La maggior parte dei quali assunti da quasi due mesi, in corrispondenza del nuovo anno. Poi ci sono i temporanei, che hanno firmato contratti anche di pochi giorni.

“Cosa ancora più grave – spiega il Gruppo di supplenti – è che siamo ormai alla prima decade di novembre senza che esista una data certa del Mef per l’emissione speciale.Come accadeva negli anni passati, riemergono ancora le vecchie abitudini burocratiche a scaricare le colpe dal Mef al Miur per la mancata assegnazione dei fondi oppure dal Miur alle scuole per eventuali ritardi nell’invio dei prestati servizi”.

I supplenti puntano quindi il dito sulla riforma: “mentre si parla di bonus da 500 euro ai docenti, di nuovi fondi con la 107 e di un aumento, pur minimo, delle retribuzioni, il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Economia non riescono a reperire quei pochi fondi necessari per pagare il personale più sfortunato della scuola: i precari di seconda e terza fascia che svolgono supplenze brevi e oppure hanno contratti “fino avente diritto””.

Ecco, quindi un primo elenco dei contratti non pagati: reso noto, sottolinea il Gruppo, “per aiutare la Pubblica amministrazione a sbloccare le insolvenze”.

1)      Settembre e ottobre. Ic Bitti, Nuoro

‪2)       dal 28/ 09  ad oggi I.C. di Lesmo (MB)

‪3)      Settembre,Ottobre ist. F.d’Este -Massa Lombarda(Ra) 

‪4)      dal 21/9 ad oggi I.C. Pescantina 1 (VR)

‪5)      dal 18/09 ad ogggi I. C. 2 di Castelfranco Veneto

6) ‪     dal 24/09 ad oggi IC Vigone (TO)e III CIRCOLO DI PINEROLO (TO)...

7)     dal 22/09 ad oggi I. C. di Stezzano Bg. 

8)‪     settembre ,Liceo scientifico Marconi di Foggia

9)     dal 21 settembre ad oggi  IV circolo di Pinerolo (TO)

10)‪  Settembre e ottobre I.C. Loria (tv)

11)‪   dal 18/09 I.C. 14 Bologna,I.C Pianoro (Bo).Ottobre I.C. 8 Bologna.

12)    Settembre, ottobre, Liceo Arcangeli, Bologna

13)   dal 18 settembre al 7 ottobre Roma IC Aristide Leonori

14)   ‪ Dal 24/09…. IC Puccini, Parma

15) ‪   dal 14/09 ad oggi Olbia 4 circolo 

16)    settembre e ottobre I.C. Fossò (VE) 

‪ 17)‪    Dal 15/09 al 06/11 istituo comprensivo 6 Perugia 

18)     dal 19 settembre ad oggi. I.T. “Luigi Einaudi” Correggio

19)‪     Dal 25 settembre ad oggi I.C. Castegnato Brescia

20)‪     Dal 24 09/ al 29 /10: Istituito Comprensivo Indro Montanelli, Roma

21)‪     Dal 23/09/ ad oggi IC ‘Caulino’ Vico Equense

22)‪     Dal 22 settembre al 31 ottobre Istituto comprensivo E.Fermi di Mondolfo (Pesaro)

23)     In attesa dello stipendio di giugno(I.C..Dante.Sesto San GBologna BRESSO.MI)

24)     dal 17.09 al 17.10 dal 5.10 al 01.11 scuola superiore Pordenone.

25)    ‪dal 21/09 ad oggi I.c di Cadoneghe (Padova)

26)‪     Dal 21 Settembre ad oggi I.C Spinea1 ( VE)

27)‪      dal 15/ 9 provincia di Ravenna

28)‪      Dal 23 settembre al 7 ottobre i.c. Quartu 1. Dal 8 ottobre Sestu

29)‪      Dal 7 settembre ad oggi  supplenza dall’USP sino al 30/6 al 2 circolo di Capoterra CA

30)‪      Dal 24 settembre ad oggi IC Vivaldi di Porto Empedocle (Ag)

31)‪      Dal 21 settembre i.c Spinelli di Scandicci

32)‪     Dal 23 settembre Bibbiano istituto Comprensivo Montecchio, Reggio Emilia

33)‪      dal 21 settembre scuola primaria Paullo(Milano)

34)‪      Dal 29settembre al 2 ottobre, Centallo, ic Isoardo…e dal 20 ottobre ad oggi IC       Sant’Anna Avagnina, Mondovi

35)       dal 16 settembre ad oggi i.c Casini di Scandicci. 

36)      dal 15 settembre ad oggi  I.C Franceschi di Milano.

‪37)‪     Dal 21 settembre ad oggi Itis U.Midossi di Civita Castellana(Viterbo).

38)‪      Dal 15 settembre ad oggi Scuola primaria Guastalla

39)‪      Dal 15/9 ist.comprensivo L.Schiavinato San Dona di Piave Venezia

40)‪     Dal 21 settembre ad oggi Liceo “C.Poerio” Foggia

41)‪     dal 9/9 ad oggi i.c campodipietra (Campobasso)

42)‪      istituto comprensivo Badaloni Recanati ( Macerata) dal 14/09/ al 25/09. Istituto comprensivo Colmurano dal 30/09/ al 27/11

43)‪       Dal 15/9 ic Castiglione dei Pepoli-Camugnano (Bo)

44)‪        Dal 23/ settembre II istituto comprensivo “Corbino” di Augusta. SIRACUSA

45)     settembre o ottobre Sesto Fiorentino Fi , scuole Cavalcanti e Pescetti

46)‪     Dal 15/09  ad oggi IC San Giorgio (fr)

47)     Dal 21/09 al 30/09 I.C. di Rivignano (UD

48)‪    dal 22 al 25, dal 30 all’11 ottobre , poi dal 12 ottobre ad oggi istituti comprensivi di Magenta

49)‪     Dal 23 settembre ad oggi scuola primaria IC S. Ambrogio di Valpolicella

50)‪     Dal 25 settembre ad oggi IC 2 Bortolan Vicenza

51)‪     Dal 21/09 I.C. Paolo Neglia Vanzago (MI)

52)‪    Dal 23/09 al 08/10 scuola primaria I.C Marco Ulpio Traiano Roma. Dal 09/10 ad oggi scuola primaria I.C. Via Mar Rosso Roma

53)‪    Dal 21/09 ad oggi Liceo Scientifico Fermi (Ragusa, RG); dal 24/09 Liceo Scientifico Cannizzaro – Vittoria (RG)

54)     Dal 29 settembre al 2 ottobre, Istituto comprensivo Lame n. 3 Bologna

55)‪    dal 19/09 ad oggi IC Bolano la spezia

56)‪     5 giorni ic Bovezzo, brescia dal 22 settembre ic Sarezzo

57)‪    Dal 14/09 ad oggi secondaria di secondo gradoPessina di Como

58)‪     dal 24/09  ad oggi Liceo Pestalozzi San Severo (FG)

59)‪      dal 21 /09 ad oggi i.c. Porto Tolle Rovigo

60)‪    Dal 21/9 ad oggi primaria Faenza (RA)

61)‪   dal 26/9 ad oggi, ic di Carbonera (tv)

62)   dal 23/09 al 18/10, Istituto comprensivo Dolianova (CA)

63)   dal 15/09/ al 25/11 F. Giorgio Licata (Ag)

64)    ottobre IC Palmieri DD Baricco

 

Fase C delle assunzioni, pubblicato l’avviso in Gazzetta Ufficiale

da tuttoscuola.com

Fase C delle assunzioni, pubblicato l’avviso in Gazzetta Ufficiale

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca “comunica che le proposte di assunzione di cui all’articolo 1, comma 102, della legge 13 luglio 2015, n. 107, verranno effettuate, per la fase di cui alla lettera c) del comma 98 della medesima legge (la cosiddetta fase C, NdR), alle ore 16.00 del giorno 10 novembre 2015 attraverso il sistema informativo Istanze Online, raggiungibile mediante apposito link sul sito www.istruzione.it”. È quanto si legge nell’avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 86 del 6-11-2015.

I docenti destinatari – ricorda l’avviso relativo alle proposte di assunzione – accettano espressamente la proposta di assunzione entro le ore 15.59 del giorno 20 novembre 2015, esclusivamente avvalendosi delle apposite funzioni del sistema informativo”.

Si ricorda – conclude il testo nella Gazzetta Ufficiale – che i docenti che rifiutano o non accettano la proposta di assunzione sono definitivamente espunti dalle graduatorie di merito e ad esaurimento in cui sono iscritti”.

Tallone d’Achille

TALLONE D’ACHILLE di Umberto Tenuta

CANTO 565 “Ogni studente suona il suo strumento…. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia.

  “Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare.

La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia.

Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che suona la stessa sinfonia.

E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme.

Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica”.

  Tratto da “Diario di scuola” di Daniel Pennac

 

Non c’è fiore che non sia bello.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja (Pino Daniele).

In fondo ad ogni essere più abietto c’è qualcosa di buono.

Né angelo né bestia[1].

-Docenti, cerchiamo l’angelo in fondo ad ogni nostro alunno.

Nelle sabbie mobili cerchiamo un punto di appoggio.

Su quello costruiamo la casa.

Su quello costruiamo la villetta.

Su quello costruiamo il palazzo.

Occorre primariamente scavare nelle sabbie mobili, nella melma, nella roccia friabile.

Non stanchiamoci.

Non cediamo mai alla tentazione di abbandonare l’impresa.

Non lo fa nessuna mamma.

Non può, e, quindi, non deve farlo nessun maestro!

IO TI SALVERò!

Io ti salverò, figlio mio!

Io ti salverò, alunno mio!

Amici Maestri, non evidenziate gli errori dei vostri alunni, ma le parole corrette.

E dite loro:

-Ecco, hai scritto bene questa parola!

­-Puoi scrivere bene anche le altre nove parole.

Il tallone d’Achille in positivo.

Ogni figlio di donna ha le sue potenzialità.

Nessun test ci dirà mai quali esse siano.

Dipende da chi suona lo Stradivari!

 

Tutti i miei canti –ed altro- sono pubblicati in:

www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in:

www.rivistadidattica.com

E a chi volesse approfondire una qualsiasi tematica basta che ricerchi su INTERNET:

“Umberto Tenuta” “voce da cercare”


BIOT RENÉ, Nostra natura d’uomo: né angelo né bestia, a cura di Aldo Agazzi, Gianfranco Barberi, LA SCUOLA, BRESCIA, 1955.