Concorso docenti, il Consiglio di Stato apre a laureati e diplomati linguistici

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, il Consiglio di Stato apre a laureati e diplomati linguistici

Piomba sul concorso a cattedra iniziato ieri, con le prime prove scritte, la sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso presentato da diversi studi legali, ribaltando la decisione del Tar Lazio e ammettendo i laureati privi di abilitazione a partecipare oltre ai diplomati magistrali a indirizzo linguistico.

Il Consiglio di Stato con ordinanze numero 1598/16 e 1600/16 riforma rispettivamente l’ordinanza di rigetto (laureati) e sospende la sentenza negativa (diplomati magistrali ad indirizzo linguistico), concedendo l’ammissione con riserva alle prove concorsuali, che laddove svolte dovranno essere rinnovate. I laureati hanno diritto a partecipare a tutte le prove ma a vedersi riconosciuto l’inserimento nelle finali graduatorie di merito soltanto dopo il definitivo pronunciamento, se favorevole, del giudice amministrativo.

Ricordiamo, però, che l’efficacia del provvedimento è valida solo per i ricorrenti, ma si tratta di un’apertura per tutte le altre decine di migliaia di aspiranti hanno proposto ricorso, che vorranno ottenere analogo provvedimento.

In arrivo emendamento su compensi commissari. Tra 6 e 8 milioni i fondi stanziati

da La Tecnica della Scuola

In arrivo emendamento su compensi commissari. Tra 6 e 8 milioni i fondi stanziati

Il concorso docenti è già iniziato con le prime prove scritte. Entro la fine di maggio si completerà la prima parte, poi (da luglio) spazio agli orali. Non mancano però alcuni intoppi. Uno di questi è la mancanza di commissari con i vari uffici regionali alle prese con “disperate di ricerche di personale”. Tanti sono i motivi per la riluttanza dei docenti a far parte delle commissioni che esamineranno i candidati. Dalle possibile beghe legali alle paghe, davvero misere per il lavoro da svolgere.

Il premier Renzi, al Vinitaly, aveva promosso un deciso intervento del governo, tradotto un aumento dei compensi per i commissari.

All’interno del Ddl 2299 in corso di lettura al Senato, il Governo inserirà tra i 5 emandamenti che proporrà anche l’aumento della paga per i compomenti delle commissioni.

Entro i primi giorni della prossima settimana (verosimilmente già lunedì) il testo sarà al vaglio della VII commissione del Senato, presieduta dall’esponente del Partito Democratico, Andrea Marcucci.

Circolano in rete diverse versioni del provvimento di iniziativa governativa, ma il testo potrebbe essere soggette di modifiche anche nelle prossime ore. La cifra stanziata sarà tra i 6 e i 8 milioni di euro. Il timing previsto, così come apprende la Tecnica della Scuola, vede una discussione in commissione al Senato tra martedì e mercoledì, poi l’approdo in aula al Senato.

Per quanto riguarda la Camera, invece, il testo dovrebbe arrivare il 16 maggio per un’approvazione prevista entro il mese a meno di intoppi legislativi.

Il Consiglio di Stato ammette con riserva al concorso tre docenti non abilitati

da tuttoscuola.com 

Il Consiglio di Stato ammette con riserva al concorso tre docenti non abilitati
Incognite sul regolare andamento del concorso

Il Tar Lazio aveva respinto il ricorso di docenti non abilitati che chiedevano di essere ammessi al concorso, ma invece il Consiglio di Stato, con due distinte ordinanze cautelari, ne ha ammessi con riserva tre (per il momento) con la seguente motivazione Considerato che l’interesse delle ricorrenti può essere tutelato con l’ammissione delle appellanti al concorso, ai soli fini dell’espletamento delle prove, restando esclusa nell’eventuale prosieguo anche l’immissione con riserva nella relativa graduatoria.

Con l’ordinanza n. 1598 il Consiglio di Stato ha ammesso con riserva alla prova scritta una docente laureata non abilitata che ha chiesto di partecipare al concorso in Calabria.

Con l’ordinanza n. 1600 ha ammesso con riserva alla prova scritta due docenti di scuola primaria non abilitate che hanno chiesto di partecipare rispettivamente al concorso in Lombardia e nelle Marche.

Dopo queste due ordinanze cautelari è probabile che ne arrivino molte altre a favore di laureati non abilitati.

Anief, che ha patrocinato le impugnative, parla di 25 mila interessati e lascia intendere che le prove scritte dovrebbero essere replicate se, in attesa delle nuove pronunce del Consiglio di Stato, fossero già state svolte secondo calendario non consentendo agli ammessi con riserva di parteciparvi.

In questo caso possiamo immaginare cosa diranno i candidati abilitati regolarmente ammessi al concorso.

Ricordiamo che non tanto il bando quanto la legge 107/15 prevede espressamente che A decorrere dal concorso pubblico di cui al comma 114, per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto possono accedere alle procedure concorsuali per titoli ed esami, di cui all’articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 113 del presente articolo, esclusivamente i candidati in possesso del relativo titolo di abilitazione all’insegnamento e, per i posti di sostegno per la scuola dell’infanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, i candidati in possesso del relativo titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (comma 110).

Cobas, Unicobas e Gilda scioperano il 12 maggio

da tuttoscuola.com 

Cobas, Unicobas e Gilda scioperano il 12 maggio

Un comunicato di Unicobas rimprovera a CGIL, CISL, UIL e SNALS di aver proclamato lo sciopero per il 23 maggio perseguendo in tal modo “tutto tranne l’unità della categoria: avrebbero infatti potuto (doverosamente) potenziare la data comune del 12 Maggio, come Cobas, Unicobas e Gilda auspicavano e chiedevano da un mese“.

l fatto è, si legge nel comunicato, che tali sindacati “accettano senza colpo ferire l’attuazione delle architravi della L. 107/2015: sparizione per tutti della titolarità di istituto a partire dal prossimo anno ed immediata disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, ambiti territoriali grandi quasi come province senza più nessuna stabilità lavorativa né continuità didattica, chiamata diretta dei docenti, demansionamento nell’organico funzionale, scuole eterodirette da presidi padroni, forche caudine del concorso per decine di migliaia di abilitati con anni ed anni di servizio, espulsione persino dalle supplenze per i precari storici, ai quali viene negato ogni contratto dopo il raggiungimento di 36 mesi di servizio“.

Perciò, conclude la nota del sindacato, “confermiamo più che mai lo sciopero generale della scuola per il 12 Maggio, proclamato anche da Cobas e Gilda, con manifestazione che partirà da sotto il Ministero dalle h. 9.30. Confermiamo il NO ai quiz Invalsi, anche nei giorni 4 e 5 Maggio con lo sciopero di mansione per la non somministrazione e non correzione dei test per la Scuola Primaria“.