Supplenze brevi ATA con personale già in servizio e completamento di orario

da La Tecnica della Scuola

Supplenze brevi ATA con personale già in servizio e completamento di orario

Contrattazione integrativa: quali sindacati potranno partecipare?

da Tuttoscuola

Contrattazione integrativa: quali sindacati potranno partecipare?

Nei giorni scorsi Tuttoscuola ha sollevato il problema della titolarità sindacale nelle contrattazioni integrative, affermando che Gilda e Snals, per il momento non sottoscrittori dell’ipotesi contrattuale, rischiano di non poter partecipare alla contrattazione integrativa a tutti i livelli territoriali.

Non si tratta di una interpretazione di parte né ancor meno di un nostro auspicio, perché, al contrario, riteniamo utile che i due sindacati possano partecipare a pieno titolo, apportando, come sempre, un prezioso contributo di competenza e di esperienza.

Lo Snals in un comunicato, ribadisce che nonostante la mancata sottoscrizione del contratto ha, comunque, pieno titolo a partecipare alla contrattazione integrativa.

Nell’augurare che le argomentazioni dello Snals siano riconosciute fondate dagli organismi istituzionali competenti, Tuttoscuola conferma che alla base del commento sul tema  si colloca la lettura formale dell’art. 22 dell’ipotesi contrattuale (il cui testo è esattamente uguale a quello di tutti i precedenti contratti nazionali) che così recita:

La contrattazione integrativa per il settore scuola si svolge: a) a livello nazionale, tra la delegazione costituita dal MIUR e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali di categoria firmatarie del presente CCNL; b) a livello regionale, tra il dirigente titolare del potere di rappresentanza nell’ambito dell’ufficio o suo delegato e i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL; c) a livello di istituzione scolastica, tra il dirigente scolastico e la RSU e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL, che costituiscono la parte sindacale.

Concorso DS, il 29 maggio la prova preselettiva. Tutte le date pubblicate in Gazzetta Ufficiale

da Tuttoscuola

Concorso DS, il 29 maggio la prova preselettiva. Tutte le date pubblicate in Gazzetta Ufficiale

La prova preselettiva del corso-concorso DS si terrà il prossimo 29 maggio 2018 alle ore 10.00. La data è stata pubblicata lo scorso 27 febbraio in Gazzetta Ufficiale, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami, insieme ad alcune altre date utili ai partecipanti alla prova.

L’8 maggio sul sito internet del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (www.miur.gov.it), sarà pubblicata poi la banca dati dei 4.000 quiz da cui saranno estratti i quesiti della prova preselettiva e la pubblicazione avrà valore di notifica a tutti gli effetti.

Il 14 maggio, tramite avviso pubblicato sul sito internet del MIUR (www.miur.gov.it), sarà pubblicato l’elenco delle sedi della prova preselettiva con la loro esatta ubicazione. Per esigenze organizzative, i candidati saranno distribuiti, ove possibile, secondo la regione di residenza in ordine alfabetico. Oltre all’elenco saranno fornite le ulteriori istruzioni operative.

Infine, il prossimo 24 aprile, sempre in GU, sarà pubblicata ogni altra comunicazione relativa al corso-concorso DS ed eventuali modifiche delle suddette date.

Secondo quanto riporta un comunicato del Miur, il nuovo un corso-concorso per dirigenti ha come obiettivo la copertura dei posti disponibili per il prossimo triennio, il 2018-2021. Attualmente sono 6.792 i dirigenti in servizio, 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi (comandi) presso altre amministrazioni o sindacali. Il concorso consentirà quindi di abbattere il fenomeno delle reggenze sino al 2020/2021, anche perché si tratta di un bando nazionale e non regionale come l’ultimo del 2011. Si eviteranno così casi di graduatorie sguarnite e di altre troppo piene.

Complessivamente sono state 35.044 le domande di partecipazione al corso-concorso DS inoltrate, il 70,7% sono state inviate da candidate donne, il 29,3% da uomini. L’età media delle candidate e dei candidati è di 49 anni. La Regione nella quale sono state presentate più domande è la Campania (7.039), seguita da Sicilia (5.595), Lazio (3.887), Puglia (3.719) e Lombardia (3.051). Saranno inoltre 15 i candidati residenti all’estero che sosterranno la prova preselettiva nel Lazio, come previsto dall’articolo 6 del bando di concorso emanato a novembre. I posti a bando sono 2.425, di cui 9 destinati al concorso per le scuole di lingua slovena o bilingue presenti in Friuli Venezia Giulia.

Studenti delle medie in crisi: ragazzi con cuore caldo e testa fredda in una scuola diversa

da Tuttoscuola

Studenti delle medie in crisi: ragazzi con cuore caldo e testa fredda in una scuola diversa

Don Mazzi colpisce ancora. Il fondatore del progetto Exodus per la prevenzione, assistenza, cura, formazione professionale e di reinserimento socio-lavorativo ai giovani affetti da varie forme di disagio, è intervenuto pubblicamente ancora una volta su scottanti problematiche educative.

In una lettera inviata alla rubrica di Giangiacomo Schiavi sul Corriere della sera, don Mazzi si sofferma sulla crisi attuale degli adolescenti frequentanti la scuola media.

“Non possiamo inchiodarli dietro ai banchi e chiuderli in aule nel migliore dei casi anonime – afferma con decisione – con docenti e materie a loro antipatiche. È chiaro che debba succedere di tutto. Il bullismo è un lampo rispetto all’intero temporale.

Mi fa pena pensare che i nostri figli sono imprigionati dentro carcasse scarabocchiate, traballanti e scomodissime”. 

Da qui la sua idea di forte impatto.

“La struttura: deve essere semplice, immersa nel verde, con aule, sale, laboratori, palestre, componibili e scomponibili. Uno scatolone simpatico, quasi invisibile, perché internamente montabile e smontabile, a mo’ di palco. Devono scomparire i banchi e comparire i tavoli, in modo che tutto sia dinamico, creativo.

Dovrebbero sparire le cattedre. Il docente-educatore vive tra i tavoli.

Concordo con D’Avenia: siamo di fronte a ragazzi che hanno il cuore caldo e la testa fredda e non il cuore freddo e la testa calda come vorrebbe la vecchia scuola.

I programmi e gli orari li dividerei lungo tutta la giornata in tre parti ben definite: con un terzo di lezioni frontali «sfrondate», un terzo di attività di palestra e di laboratorio e un terzo di attività di biblioteca e musica.

Ogni ragazzo dovrebbe suonare uno strumento. I docenti vanno preparati diversamente. Le università non lo fanno. Alcuni tecnici devono venire dal territorio, opportunamente scelti, come gli atleti, i maestri di lavoro e di teatro, e i testimoni del sociale e del politico.

È una follia? Sì. Però con gli adolescenti funzioneranno solo le follie, e non le «tamponature»”.

Il commento del giornalista: “poco da aggiungere, anzi, niente. Sottoscrivo tutto”.

Buona scuola: hanno davvero vinto i sindacati, e a che prezzo?

da Tuttoscuola

Buona scuola: hanno davvero vinto i sindacati, e a che prezzo?

Il quotidiano online ilsussidiario.net ha ospitato nei giorni scorsi un vivace scambio di opinioni, non privo di asprezze polemiche, tra un noto esperto di scuola, il prof Paolo Ferratini, e la segretaria della Cisl scuola Maddalena Gissi. Oggetto del contendere la lettura politica del contratto recentemente siglato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil (ma non da Snals e Gilda, che però hanno partecipato alla trattativa): un caso di “iattanza sindacatocentrica” secondo Ferratini (opinione condivisa dall’ex presidente dell’ANP Giorgio Rembado), il recupero da parte del sindacato di “spazi che gli erano stati impropriamente sottratti” secondo la segretaria della Cisl scuola.

In discussione soprattutto il ridimensionamento per via pattizia delle attribuzioni del dirigente scolastico, perché il contratto gli sottrae l’autonoma determinazione del bonus per merito, prevista dal comma 127 della legge 107, riservandola alla contrattazione tra lo stesso dirigente e la RSU della scuola: un esempio di disapplicazione della legge e di “allargamento vistoso della concertazione”, sostiene Ferratini, che si concreta a livello nazionale nella creazione di un organismo paritetico con il quale “si delega potere propositivo e interdittivo alle parti su una materia come l’innovazione organizzativa, che, fatti salvi i vincoli contrattuali, dovrebbe essere spettanza esclusiva dell’amministrazione”. La contrattazione del bonus tra DS e RSU produrrà a suo avviso una distribuzione a pioggia. E dunque “i sindacati hanno ragione a festeggiare”, perché “ha stravinto il principio livellatorio del ‘todos caballeros’”. Insomma, conclude, “Disintermediazione, addio”.

Non ci sta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a cui giudizio è invece “con i contratti e non con le leggi calate dall’alto (che) si riformano la scuola e la pubblica amministrazione”.

L’analisi del voto del 4 marzo ci dirà se e quanto la ‘cura Fedeli’ sarà servita a riportare verso il centro-sinistra a guida PD il consenso degli insegnanti.

Una cosa è certa, come risulta anche dalla letteratura internazionale in materia di riforme scolastiche: i cambiamenti hanno successo solo se ne vengono accuratamente progettati gli obiettivi e le condizioni di fattibilità, la più importante delle quali è il coinvolgimento attivo di insegnanti motivati e preparati, con o anche senza l’intermediazione dei sindacati.

Buona scuola: la rivincita dei sindacati

da Tuttoscuola

Buona scuola: la rivincita dei sindacati 

La scelta di Valeria Fedeli, ex sindacalista della Cgil, il sindacato confederale più ostile alla Buona Scuola, per la guida di viale Trastevere, non può che essere interpretata come una radicale autocritica sulla gestione, ma anche sulla impostazione, la filosofia top-down – emblematicamente rappresentata dalla figura e dei poteri del dirigente scolastico – della legge 107: una legge, deve aver considerato Renzi anche sulla base di concordanti analisi del voto referendario, che ha poi indotto molti insegnanti a votare no.

Eppure i segnali premonitori non erano mancati. Gli insegnanti (circa il 65%, con punte del 100%) avevano aderito in massa allo sciopero anti-Buona Scuola del 5 maggio 2015, alla vigilia della approvazione della legge: un campanello d’allarme che Renzi aveva forse sottovalutato, accogliendo in Parlamento alcune modifiche prima dell’emanazione della legge ma comunque tirando diritto per la strada intrapresa. Due mesi dopo (13 luglio 2015) la 107 è diventata legge. Ma il 4 dicembre 2016 molti insegnanti se ne sono ricordati, associando il no al referendum al no alla Buona Scuola.

Da quando è arrivata a viale Trastevere Valeria Fedeli ha sviluppato un’intensa attività di ricucitura dei rapporti con i sindacati, sfociata nella sottoscrizione del nuovo contratto, che contiene anche alcuni elementi di revisione per via contrattuale della legge 107 su importanti questioni, che erano state anche al centro dell’opposizione dei sindacati. Si tratta, in particolare, del ridimensionamento dei poteri dei dirigenti scolastici nella scelta dei docenti e nella attribuzione del bonus per merito, e più in generale della riconduzione alla contrattazione di materie, come quella della mobilità, che la legge aveva disciplinato per via normativa.

I sindacati confederali, ma anche quelli come Snals e Gilda che non hanno sottoscritto il contratto, sono soddisfatti per la loro chiara rilegittimazione in qualità di principali interlocutori del governo sulle riforme scolastiche che coinvolgono la condizione e le prestazioni del personale (cioè quasi tutte), mentre il governo, e il PD della ministra Fedeli, sperano che la ricucitura dello strappo del 2015 riconduca gli insegnanti a scelte elettorali in linea con quelle del passato ante-Buona Scuola. Ma sull’intera operazione non mancano riserve e polemiche, come riferiamo nella notizia successiva.

Apprendimento… Tesori nascosti. Le scoperte del 21° secolo

Associazione Docenti e Dirigenti scolastici Italiani 

A BOLOGNA IL  2 e 3 MARZO IL PIU’ IMPORTANTE EVENTO INTERNAZIONALE SULLA SCUOLA

 

Si svolgerà a Bologna il 2 e 3 marzo 2018 nel prestigioso Salone di San Domenico, il più importante evento internazionale sulla scuola nel nostro Paese, il seminario  ADI-INDIRE, Apprendimento ….Tesori nascosti. Le scoperte del 21° secolo

Il titolo lancia, di per sé, un messaggio positivo:  le tante  potenzialità degli alunni che  le scuole non sono ancora riuscite  a far emergere , potranno essere portate alla luce dalle scoperte e dai progressi di questo secolo.Un meraviglioso tesoro vedrà finalmente la luce. Relatori, fra i più qualificati a livello mondiale,  ci condurranno in questo affascinante viaggio, fatto di aspetti teorici ed esperienze vive, percorrendo l’Europa, dall’Inghilterra alla Germania dalla Danimarca  alla Norvegia per approdare nella favolosa India, un Paese in pieno sviluppo, che tra pochi anni diventerà il paese più popoloso del pianeta, superando la Cina.

 

Le tre sessioni

Il seminario si svilupperà su tre sessioni.

1)   La prima , Neuroscienze e apprendimento, ci condurrà attraverso gli affascinanti scoperte compiute dalle neuroscienze e le sue possibili applicazioni in educazione, con esempi di scuole che hanno già fatto tesoro di questi nuovi approcci

2)   La seconda, Creatività e imprenditorialità, collegherà in un circolo virtuoso questi due aspetti emergenti del fare scuola. Ce ne parlerà tra gli altri l’autrice di Entrecomp,  il Quadro di riferimento europeo sull’imprenditorialità, che è oggi una delle più importanti competenze emergenti

3)   La terza, Il futuro è il nostro presente, ci aprirà una finestra sui cambiamenti che si susseguono a velocità esponenziale e ci farà immaginare nuovi scenari per attrezzarci a gestire il cambiamento.

PRIMA Info Day

Il 2 marzo 2018 alle ore 10:30 si terrà al MIUR l’Info Day dedicato ai bandi transnazionali dell’iniziativa euro-mediterranea PRIMA – Partnership of Research and Innovation in the Mediterranean Area – lanciati lo scorso 6 febbraio e relativi alle tematiche di Management of water, Farming systems ed Agro-food value chain.

L’obiettivo dell’Evento è la presentazione delle regole di partecipazione ai bandi 2018, strutturati nelle due distinte sezioni del Programma, SECTION 1 e SECTION 2, per un budget complessivo di circa 45 milioni di euro.

Il partenariato PRIMA è un programma euro-mediterraneo di ricerca e innovazione incentrato sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche ed organizzative in materia di risorse idriche, sistemi agricoli e catene del valore agroalimentare, basato sui principi di parità, interesse comune e benefici condivisi fra tutti gli Stati partecipanti. L’iniziativa è stata avviata da 19 Stati, di cui: 11 Stati membri della UE (Croazia, Cipro, Francia, Italia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna), 3 Paesi associati ad Horizon 2020 (Israele, Turchia e Tunisia), 5 Paesi Terzi del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Libano, Marocco e Giordania).

La partecipazione all’evento del 2 marzo è subordinata alla disponibilità dei posti che verranno assegnati in base all’ordine di arrivo delle iscrizioni.

Le iscrizioni si effettuano compilando il modulo on line entro il prossimo 28 febbraio.

Colpire protetti

Colpire protetti
Le offese, verbali e fisiche, ai docenti e l’assenza di sanzioni efficaci

di Gabriele Boselli

 

Si susseguono ormai da anni, con un crescendo impressionante, le varie forme di offesa alla dignità e a volte all’integrità fisica dei docenti. Alcune vengono denunciate, la maggior parte taciute dagli offesi per non aggiungere al danno biologico la beffa dell’accusa di “non saper farsi rispettare” e di non aver saputo adottare le “metodologie più opportune nei confronti degli alunni a forte disagio sociale”.

 

Le forme di offesa a docenti e dirigenti praticate nelle scuole da troppi alunni e qualche adulto sono le più varie: si va dal trafficare ostentatamente con il telefonino mentre il professore parla, agli insulti, agli accoltellamenti e, penultima notizia, alla denuncia penale per diffamazione verso i docenti che mettono note disciplinari sul registro. Quando non lo fa lo studente, provvedono i genitori a offendere con le parole, le minacce o i pugni lo sventurato professore che si era permesso di fare osservazioni o attribuire voti non onorevoli al pargolo. Non bastasse ora –ultimissima notizia- anche i mariti delle maestre si danno manescamente da fare con i presidi che non permettono alle mogli di far partecipare i bimbi di un anno alle sedute del collegio dei docenti (notizia da Repubblica del 28 febbraio).

Forse i mariti delle maestre, illusi dal fatto che le violenze contro i lavoratori della scuola  restano sempre impunite, alla fine pagheranno. Ma anche il preside sarà forse censurato per aver impedito il possibile contributo del bebè come rappresentate dei futuri studenti. Possibile una mediazione e probabile alla fine, anche in questo caso, una remissione delle reciproche querele.

Certo è comunque che né gli studenti né i loro genitori hanno mai, di fatto, nulla da temere, anzi: il docente si guarderà bene di rivolgere altre osservazioni o attribuire brutti voti per non esporsi all’accusa di volersi vendicare. La mancanza di deterrenti credibili indurrà gli studenti peggiori a ulteriori mortificazioni verso chi pratica il mestiere bellissimo ma spesso ingrato dell’insegnare.

“Sono ragazziii…”, “Bisogna capirli……”, “Viene da un’altra cultura…..”; particolarmente colpite dagli stereotipi buonisti le insegnanti: “nell’ethos originario alla donna non è dal maschio dovuta obbedienza…..”. Sono alcune delle giustificazioni con cui vengono difesi ragazzi a volte davvero sofferenti, a volte affetti da deficit psicofisici, altre volte solo delinquenti. Da quando la teoria del controllo disciplinare è passata dalla pedagogia alla psicologia il comportamento irresponsabile e violento trova sempre una qualche giustificazione. Qualche sciaguroso alunno lo esplicita: “Io dico e faccio quel che mi pare perché tu non puoi farmi niente”. E il guaio è che i fatti poi gli danno ragione.

Generare cambiamento. Dirigere oggi la scuola di domani

31° Congresso nazionale DiSAL

1,2,3 marzo 2018  –  Torino

 

Generare cambiamento. Dirigere oggi la scuola di domani.

 

Si svolgerà a Torino nei giorni 1 – 2 – 3 marzo 2018 il 31° Convegno nazionale di DiSAL, al quale parteciperanno Dirigenti scolastici, Responsabili di direzione, Figure di Staff, Docenti vicari e Direttori amministrativi delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado, con rappresentanti degli USR, degli AST, Dirigenti Tecnici,  nonché a Responsabili istruzione e formazione degli Enti locali. 

Provenienti da ogni regione e dall’estero, i partecipanti si confronteranno su di un tema ricco o propositivo: Generare cambiamento. Dirigere oggi la scuola di domani”: al centro dell’appuntamento cultura, responsabilità e competenze per una nuova dirigenza.

La scuola di oggi opera in un contesto che è investito in pieno dalle trasformazioni culturali di inizio millennio. Sono enormemente aumentati, sotto diversi profili, i sapere e gli strumenti, i mezzi e le facilitazioni a nostra disposizione in campo educativo: appaiono invece sfuggenti e indefiniti, prima ancora che le modalità di esercizio del compito educativo, il suo senso, il suo valore e la stessa desiderabilità del compito educativo, e di conseguenza i vissuti relativi a esso.  Ciò è per larga parte l’esito di un processo culturale che ha interessato le nostre società negli ultimi decenni ed ha profondamente decostruito e  ridefinito il campo semantico e le pratiche dell’educazione. L’educazione diventa per le nostre società un problema e una sfida.

Ha un futuro, in questo contesto, la scuola? E’ possibile un futuro senza scuola? E quale scuola per il futuro?

 

« Si rilevano, oggi, nelle scuole, forti ed oggettivi fattori che chiedono a chi dirige scuole di interpretare e accompagnare il cambiamento – afferma Ezio Delfino presidente nazionale DiSAL – : l’avvento delle nuove generazioni (digital natives), l’introduzione nella didattica delle nuove tecnologie, i nuovi contesti famigliari, le provenienze multietniche degli studenti, la globalizzazione, la richiesta di nuove skills da parte del mondo del lavoro. E’ indubbiamente iniziata una nuova stagione della scuola e della sua funzione  che richiede un ripensamento del senso e delle dinamiche della scolarità, un riposizionamento della scuola all’interno dello scenario socio-culturale postmoderno, un’integrazione tra processi di riforma dall’alto e processi evolutivi generati dalla libera iniziativa dei soggetti educativi».

 

Il Convegno sarà arricchito, in tale prospettiva, da comunicazioni di esperienze di dirigenti scolastici di scuole statali e paritarie che realizzano innovazione. AI lavori del Convegno partecipano, tra gli altri, Giorgio Chiosso, docente di Storia della pedagogia dell’Università di Torino, Ludovico Albert, presidente della Fondazione per la Scuola di Torino, Francisc  Pedrò, capo dipartimento settore educazione UNESCO di  Parigi, Vincenzo Perrone, professore di Organizzazione aziendale all’Università Bocconi di Milano, Sabrina Bono – Capo Gabinetto del Ministro all’Istruzione, Angelo Paletta, docente Economia Aziendale presso l’Università di Bologna, Cesare Rivoltella, professore di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica di Milano, Beate Weyland, docente di Didattica Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano

Al centro del Convegno l’urgenza di verificare come può un dirigente scolastico nel contesto sociale odierno favorire cambiamento con visione moderna dei problemi ed una intenzionalità chiara.

Aprirsi al futuro, appunto, a partire da una attenta lettura del presente.

Il Convegno di DiSAL rappresenta l’occasione per un rilancio, culturalmente fondato, dell’autonomia delle scuole e dell’associazionismo professionale, dimensioni necessarie per contribuire al cambiamento e ad un’autentica libertà di educazione.

Patto di corresponsabilità educativa

Scuola-famiglia, sottoscritta la proposta di revisione del Patto di corresponsabilità educativa. Fedeli: “Lavoriamo per rafforzare partecipazione e trasparenza”

(Giovedì, 01 marzo 2018) Rafforzare la collaborazione tra scuola e famiglia, anche attraverso la definizione di modalità, tempi e ambiti sempre più precisi di partecipazione alla vita scolastica. A partire dalla possibilità, per i genitori e gli studenti, di fare proposte per arricchire l’offerta formativa. Massima trasparenza e informazione sulle attività e la progettualità degli istituti scolastici. Maggiore condivisione degli interventi di formazione e prevenzione in materia di bullismo e cyberbullismo. Estensione del Patto di corresponsabilità educativa anche alla scuola primaria. Istituzione della “Giornata della corresponsabilità”, come momento per consolidare il clima di cooperazione tra tutti coloro che compongono la comunità educante. Sono questi i principali obiettivi e contenuti della proposta di revisione del Patto di corresponsabilità educativa sottoscritta all’unanimità dal FONAGS, il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola, a seguito di numerosi incontri all’interno del tavolo tecnico, istituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che sta curando anche i lavori per la definizione della riforma della rappresentanza. La proposta sarà ora oggetto di confronto con tutti gli attori a vario titolo coinvolti e con il Forum delle studentesse e degli studenti. Il Patto di corresponsabilità educativa, voluto dall’allora Ministro Giuseppe Fioroni, ha compiuto dieci anni lo scorso 21 novembre.

“Si tratta di un importante passo in avanti – ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli – verso il rilancio del Patto di corresponsabilità educativa, che dà concretezza all’azione che come MIUR abbiamo voluto intraprendere il 21 novembre scorso, in occasione del suo decimo anniversario. E questo è fondamentale in un momento, come quello attuale, in cui le cronache raccontano episodi di contrapposizione o addirittura di violenza tra genitori e insegnanti. Episodi che mai avremmo voluto vedere e che dobbiamo impegnarci a contrastare. Questa proposta di revisione del Patto è una risposta di responsabilità a queste vicende: è la base per la costruzione di una scuola sempre più collaborativa, che mette al centro le studentesse e gli studenti, in un clima di unione di intenti, di condivisione, di rinnovata alleanza con le famiglie e con quanti sono parte attiva della comunità educante”.

“A dieci anni di distanza dall’emanazione, tutte le Associazioni aderenti al FONAGS – ha spiegato Giovanni Sanfilippo, Coordinatore del FONAGS – hanno collaborato alla revisione e sottoscritto all’unanimità la proposta di modifica del Patto di Corresponsabilità. La condivisione, la partecipazione e l’alleanza devono essere al centro degli sforzi e dell’impegno di tutta la comunità educante e in particolare delle famiglie e della scuola. Il Patto di Corresponsabilità educativa definisce in modo più puntuale e dettagliato modalità e tempi della partecipazione alla vita scolastica e sottolinea gli obblighi di trasparenza, indispensabili per garantire e tutelare i diritti e i doveri dei genitori e della scuola nel rispetto reciproco”.

Secondo il documento sottoscritto, i genitori dovranno aderire, contestualmente all’iscrizione a scuola, al Patto di corresponsabilità educativa, il cui obiettivo è definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie e a stabilire chiaramente modalità, tempi e ambiti di partecipazione alla vita scolastica. Nel Patto sono descritti i modi e i termini ai quali rappresentanti degli organi collegiali, dei genitori e degli studenti, nel caso delle secondarie di secondo grado, dovranno attenersi per presentare proposte per la redazione o l’aggiornamento del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) delle loro scuole. Proposte che dovranno pervenire al dirigente scolastico entro il 15 ottobre di ogni anno. Il documento prevede la condivisione degli interventi di informazione e prevenzione relativi al cyberbullismo, previsti dalla legge 71 del 2017, e la progettazione curricolare ed extracurricolare dei singoli istituti. I rappresentanti eletti negli organi collegiali, gli organismi e le associazioni dei genitori e degli studenti potranno presentare al dirigente scolastico le proprie proposte ed esprimere i propri pareri anche relativamente allo stesso Patto di corresponsabilità, che viene definito ed approvato dal Consiglio di istituto e portato a conoscenza delle famiglie al momento dell’iscrizione. Annualmente, su richiesta degli studenti o dei genitori, il Consiglio di istituto potrà valutare e deliberare modifiche al Patto. Solo in caso di modifica sarà richiesta ai firmatari una nuova adesione.

I progetti inseriti nel PTOF, i bandi rivolti ai giovani, il regolamento interno della scuola, lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto stesso: tutto verrà pubblicato sul sito web di ogni istituto scolastico, nell’ottica della massima trasparenza e per far sì che si consolidino la condivisione della responsabilità educativa e il rapporto di fiducia tra scuole e famiglie.

La proposta prevede, infine, l’istituzione della “Giornata della corresponsabilità” e la creazione di un portale della rappresentanza, uno spazio destinato alla pubblicazione di materiale informativo per i rappresentanti degli organi collegiali, del Forum delle associazioni degli studenti e di quello dei genitori.

Le associazioni aderenti al FONAGS che hanno sottoscritto all’unanimità il documento di revisione sono: AGE (Associazione Italiana Genitori), AGESC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), CGD (Coordinamento Genitori Democratici), FAES (Famiglia e Scuola), il MOIGE (Movimento Italiano Genitori), CARE (Coordinamento delle Associazioni Familiari Adottive e Affidatarie in Rete), l’AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali).

“La proposta sottoscritta dal Forum delle associazioni dei genitori è partecipata e spinge a una sempre maggiore partecipazione, dà voce a chi la scuola la fa e la vive ogni giorno, stabilisce chiaramente le responsabilità, i diritti e i doveri di tutti coloro che sono parte della comunità educante. Famiglie comprese. Stiamo lavorando per migliorare la comunicazione tra giovani, genitori e scuole e rafforzare la partecipazione responsabile di tutti i soggetti di fronte alla nuove sfide educative. L’obiettivo della nostra azione è comune: il pieno e libero sviluppo delle nostre studentesse e dei nostri studenti. In linea e in ottemperanza con quanto stabilito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Il rilancio del Patto di corresponsabilità educativa è un passo importante in questa direzione. E sta avvenendo in un clima di positiva e rinnovata alleanza. Guardando ai nostri giovani – ha concluso la Ministra – non solo in quanto destinatari della nostra azione, ma anche in quanto co-protagonisti attivi”.

Nota 1 marzo 2018, AOODPIT 483

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
All’Ufficio speciale di lingua slovena
Al Sovrintendente Scolastico
per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico
per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico
per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia di Trento Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta e p.c. Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado
Al Capo di Gabinetto
Al Capo Segreteria Tecnica del Ministro
Alle Direzioni Generali del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
LORO SEDI

Nota 1 marzo 2018, AOODPIT 483

OGGETTO: Iniziative per ricordare cinquant’anni di storia della scuola dell’infanzia italiana e l’istituzione della scuola materna statale (Legge 18 marzo 1968, n. 444).

Nota 1 marzo 2018, AOODGOSV 3584

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola
in lingua italiana della Provincia Autonoma di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola
in lingua tedesca della Provincia Autonoma di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola
delle località ladine della Provincia Autonoma di BOLZANO
Al Dirigente Generale del Dipartimento della Conoscenza
della Provincia Autonoma di TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico
per la Regione Autonoma VALLE D’AOSTA
LORO SEDI

Nota 1 marzo 2018, AOODGOSV 3584

Oggetto: Avviso relativo al “4° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia” – Regolamento per l’edizione dell’anno scolastico 2017-2018