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La rete degli Ambasciatori Erasmus+ Scuola

Firenze, 6 settembre 2002 – Da settembre è attiva in Italia la rete di Ambasciatori Erasmus+ Scuola composta da oltre 260 tra docenti e dirigenti scolastici, esperti di cooperazione e progettazione europea per la scuola, con l’obiettivo di diffondere a livello regionale le opportunità offerte dal Programma Erasmus+ per le scuole, favorendo così consapevolezza, partecipazione e internazionalizzazione degli istituti del territorio italiano, in particolare quelli più remoti e isolati.

Il nuovo network è un’iniziativa nata dall’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, in collaborazione con i Referenti istituzionali e pedagogici nominati dagli Uffici Scolastici Regionali, per supportare le attività di formazione, promozione e orientamento sul Programma, rivolgendosi a dirigenti scolastici, docenti, studenti e altro personale scolastico.

Gli Ambasciatori sono parte attiva di un piano di formazione regionale che comprende seminari gratuiti (online e in presenza) rivolti a docenti e personale scolastico. Gli incontri sono organizzati dai Referenti Erasmus+ Scuola degli Uffici Scolastici Regionali, in collaborazione con l’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire.

Gli Ambasciatori possono essere contattati sia direttamente (per avere consigli e supporto individuale sul Programma in fase di ideazione, progettazione e svolgimento di attività Erasmus+ o eTwinning) sia tramite i Referenti USR e pedagogici (al fine di poter proporre l’organizzazione di attività di formazione nel proprio istituto o partecipare alle attività previste nel calendario dei seminari regionali).

Tutte le info sulla rete, l’elenco su base regionale degli ambasciatori e le modalità di contatto sono disponibili in questa pagina:https://www.erasmusplus.it/scuola/ambasciatori-erasmus-scuola/

Studenti con cittadinanza non italiana A.S. 2020/2021

Disponibile l’annuale approfondimento statistico con i dati relativi alle studentesse e agli studenti con cittadinanza non italiana, riferiti all’anno scolastico 2020/2021.

Per la prima volta dal 1983/1984, primo anno scolastico nel quale sono stati raccolti dati statistici attendibili, nel 2020/2021 si registra una flessione della presenza di studenti con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole: sono 865.388, 11.000 in meno rispetto all’anno precedente (-1,3%). Nonostante la flessione, resta inalterata la percentuale di studenti con cittadinanza non italiana sul totale degli studenti in Italia (sono il 10,3%) poiché è diminuito, al contempo, di quasi 121 mila unità (-1,4%) anche il totale generale degli alunni.

Flessione nell’Infanzia e nel primo ciclo, aumento nella secondaria di II grado  La diminuzione più consistente si registra nella scuola nell’infanzia (-12.742 bambine e bambini), seguono primaria (-8.000) e secondaria di I grado (-3.550). Considerando solo queste tre aree educative, la flessione sarebbe pari a 24.500 persone. Viceversa, nella Secondaria di II grado si rileva un aumento di oltre 13 mila ragazzi, dunque il calo complessivo degli studenti con cittadinanza non italiana si riduce a un totale di 11.400.

I tassi di scolarità sono analoghi a quelli degli studenti italiani sia nella fascia di età 6-13 anni (quasi il 100%), sia in quella 14-16 anni (94,1%), mentre nei 17-18 anni il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana scende al 77,4%.

La presenza nelle Regioni  Il 65,3% delle studentesse e degli studenti con cittadinanza non italiana risulta concentrato al Nord, seguono il Centro, con il 22,2%, e il sud con il 12,5%. La Regione con la presenza maggiore è la Lombardia, che nello scorso anno scolastico ha ospitato 220.771 studenti con cittadinanza non italiana, oltre un quarto del totale presente nel nostro Paese (25,5%).

Le seconde generazioni  La percentuale dei nati in Italia sul totale delle studentesse e degli studenti di origine migratoria, nel 2020/2021, è arrivata al 66,7%, oltre un punto in più rispetto al 65,4% del 2019/2020.

Gli studenti di cittadinanza non italiana sono originari di quasi 200 Paesi del mondo. Il 44,95% è di origine europea, una percentuale stabile, seppure in lieve diminuzione. Seguono bambini e ragazzi di provenienza africana (26,9%) e asiatica (20,2%).

European School Education Platform

Scuola: online la piattaforma europea per gli insegnanti

Il nuovo ambiente dove conoscere le opportunità per la didattica innovativa e sviluppare progetti Eramsus+ ed eTwinning

Firenze, 11 luglio 2022 – È online la nuovaPiattaforma europea per l’istruzione scolastica della Commissione europea. La European School Education Platform fornisce un ambiente online utile a conoscere le opportunità europee rivolte al mondo della scuola e al contempo promuove un senso di comunità e di collaborazione tra i docenti e i professionisti del settore. La piattaforma si rivolge in modo particolare agli utenti eTwinning, la più grande community online per l’innovazione nella didattica in Europa, con oltre 1 milione di insegnanti registrati in 43 Paesi.

 

Il nuovo strumento europeo riunisce – e gradualmente sostituisce – le precedenti piattaforme eTwinning e School Education Gateway (SEG), con l’obiettivo contribuire allo sviluppo professionale delle persone che lavorano nell’istruzione scolastica e nell’ambito della formazione. Tra le risorse a disposizione si trovano articoli, materiali didattici, attività da svolgere in classe e strumenti per la ricerca di scuole partner, finalizzata a sviluppare progetti europei Erasmus+ ed eTwinning.


I principi fondanti della nuova piattaforma sono basati sulle priorità trasversali del programma Erasmus+ della Commissione europea: ossia rendere l’istruzione più inclusiva, sostenibile e digitale. La piattaforma promuoverà anche gli obiettivi dello Spazio europeo dell’istruzione, in particolare il piano d’azione per l’istruzione digitale e lo sviluppo delle competenze chiave.

Si accede alla piattaforma tramite EU Login, il servizio di autenticazione digitale della Commissione europea e “porta d’ingresso” verso un’ampia gamma di servizi web della UE, tramite un unico indirizzo di posta elettronica e un’unica password.  Tutti gli utenti, sia i nuovi che quelli attualmente già registrati a eTwinning o allo School Education Gateway, dovranno disporre dell’account EU Login, anche per entrare nella community eTwinning.

 

La Piattaforma europea per l’istruzione scolasticahttps://school-education.ec.europa.eu/it


Info:
https://etwinning.indire.it/e-online-la-nuova-piattaforma-europea-per-listruzione-scolastica-versione-beta/

Corsi perfezionamento CLIL

Decreto Dipartimentale 23 giugno 2022, AOODPIT 1511

Aspetti caratterizzanti dei corsi di perfezionamento per la metodologia CLIL


È stato pubblicato, sul sito del Ministero dell’Istruzione, il decreto dipartimentale che disciplina i corsi di perfezionamento per la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), con importanti novità rispetto al passato.

L’accesso ai corsi metodologici per l’insegnamento di contenuti in lingua straniera sarà proposto non solo ai docenti di discipline non linguistiche della Scuola secondaria di secondo grado (Istituti professionali compresi), ma anche a quelli della Scuola secondaria di primo grado nonché a tutti gli insegnanti della Scuola dell’infanzia e primaria.

L’estensione dell’offerta di formazione metodologica CLIL ai docenti di tutti i gradi di istruzione permette a studentesse e studenti un potenziamento dell’apprendimento delle lingue straniere grazie alla maggiore esposizione alle lingue resa possibile da questa metodologia.

I corsi di perfezionamento di 20 CFU (Crediti Formativi Universitari) verranno realizzati da università statali e non statali, con la possibilità di collaborazioni, se necessarie, con Istituzioni quali l’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Gli atenei saranno scelti attraverso appositi bandi emanati dal Ministero dell’Istruzione, con l’eventuale collaborazione di INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa). I corsi potranno essere organizzati anche tramite apposite convenzioni tra Uffici Scolastici Regionali, Università e altri soggetti interessati.

Per l’accesso ai corsi, il docente deve essere in possesso di competenze linguistico-comunicative almeno di livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) nella lingua straniera oggetto del corso. I docenti destinatari dei corsi saranno individuati dagli Uffici Scolastici Regionali.

KIDS4ALLL: questionario online sul multilinguismo

C’è tempo fino a giovedì 30 giugno per partecipare al breve questionario online sul multilinguismo lanciato dal progetto KIDS4ALLL.

L’indagine, completamente anonima e indirizzata agli educatori, anche quelli che operano in contesti informali, e agli insegnanti di lingua di tutti i livelli scolastici, vuole monitorare le reazioni e le percezioni in merito a multilinguismo e inclusione e far emergere le migliori pratiche didattiche realizzate in questo ambito, allo scopo di condividerle successivamente a livello internazionale.

Il progetto KIDS4ALLL, coordinato dall’Università di Torino e gestito da un’ampia rete di partner nazionali e internazionali fra cui l’INDIRE, nasce nel 2021 con l’obiettivo di facilitare l’inclusione degli alunni migranti nei sistemi educativi.

Il percorso cerca di promuovere nei più giovani quelle competenze, anche trasversali, utili a rispondere alle sfide sociali del momento e a permettere una piena partecipazione di tutti alla vita comunitaria: comunicazione nella madrelingua e in lingua straniera, matematica, scienze, strumenti e linguaggi digitali, ma anche soft skill come problem solving e pensiero critico, capacità di collaborazione e creatività, spirito di iniziativa e imprenditorialità.

L’idea alla base di KIDS4ALLL è quella di supportare il diritto di accesso a percorsi formativi inclusivi e di alta qualità lungo tutto l’arco della vita(le tre “elle” nel nome del progetto stanno appunto per Life Long Learning), mettendo a punto schemi di collaborazione tra pari in contesti educativi formali (scuola), non formali (associazioni, biblioteche, centri giovanili) e informali (social network e ambienti digitali utilizzati quotidianamente dai ragazzi). 

Le attività del progetto si rivolgono ad alunni della scuola primaria, secondaria di primo grado e del biennio della scuola secondaria di secondo grado (con e senza background migratorio), ma anche a docenti, educatori e genitori.

Per informazioni: kids4alll@unito.it

Partecipa all’indagine entro il 30 giugno >>

Vai alla pagina di KIDS4ALLL sul sito Indire >>

35 anni di Erasmus+

Il Programma Erasmus+ celebra i suoi 35 anni al Festival d’Europa

A Firenze, dal 6 maggio appuntamenti, incontri e musica

Firenze, 4 maggio 2022 – L’ edizione 2022 del Festival d’Europa coincide con le celebrazioni per i 35 anni di Erasmus+, il Programma simbolo dell’Unione europea. Per l’occasionel’Agenzia Erasmus+ Indire, tra gli enti promotori del Festival d’Europa, organizza a Firenze un ampio programma di iniziative in vari luoghi della città; per valorizzare le esperienze e promuovere le opportunità Erasmus+ rivolte a studenti, scuole, università e giovani.

Spazio Erasmus+ in Piazza della Repubblica, dal 6 al 10 maggio

Lo spazio Erasmus+ in Piazza della Repubblica è il cuore pulsante di Erasmus+ Indire al Festival d’Europa, un punto informativo per chiunque voglia saperne di più sulle opportunità offerte dall’Unione Europea per studiare e formarsi. Sarà animato dallo staff dell’Agenzia Indire con workshop sulla promozione del Programma, approfondimenti tematici, incontri e performance di piazza a cura di beneficiari. Sono previste anche attività a cura della Rappresentanza della Commissione europea in Italia e della Fondazione GaragErasmus.

Info sul programma: https://www.erasmusplus.it/news/istruzione-scolastica/agenzia-erasmus-indire-al-festival-europa/

Conferenza “35 anni del Programma Erasmus: una storia di successo”, 9 maggio

Palazzo Vecchio Salone De’ Cinquecento, dalle 10.00 alle 13.00 – Evento aperto con registrazione online

La conferenza Erasmus+ nel giorno dell’Europa è un momento istituzionale di celebrazione del 35 anni di Erasmus, con la partecipazione di autorità, rappresentanti dei Ministeri competenti per il Programma e la presentazione di storie, ed esperienze Erasmus dal mondo dell’università, della scuola e dell’educazione degli adulti. La conferenza sarà anche il momento di premiazione del concorso “l’Europa che Sogniamo” di Europascuola, iniziativa promossa dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, l’Università La Sapienza e Indire a cui hanno partecipato 63 scuole da tutta Italia. Info e registrazioni: https://www.erasmusplus.it/eventi/programma/conferenza-indire-al-festival-deuropa-35-anni-del-programma-erasmus-una-storia-di-successo

Concerto dell’Orchestra Erasmus “L’Europa si fa musica. Buon Compleanno Erasmus!”, 10 maggio

Teatro Verdi, ore 21.00 Evento aperto con registrazione online

Il concerto dell’Orchestra Erasmus è un appuntamento imperdibile al Festival d’Europa!

L’Orchestra è nata infatti proprio per i 30 anni di Erasmus nel 2017 e si è esibita per la prima volta proprio al Festival d’Europa. 50 giovani musicisti provenienti da Conservatori e Istituti musicali italiani, in Erasmus in Italia o con un’esperienza Erasmus vissuta o in programma a breve, si esibiranno al Teatro Verdi in un concerto gratuito dedicato ai 35 anni del Programma. Info e registrazioni: https://www.erasmusplus.it/eventi/programma/concerto-dellorchestra-erasmus-a-firenze-per-i-35-anni-del-programma/

Role Model: Sharing Erasmus+ stories and values, 8 -11 maggio

Grand Hotel Baglioni – Evento solo su invito

Nell’ambito delle attività di cooperazione condotte dall’Agenzia Erasmus+ Indire con le Agenzie nazionali di altri Paesi, prende il via durante il Festival d’Europa anche la rete dei Role Model Erasmus+, con un seminario internazionale con ca. 100 partecipanti da 15 diversi Paesi europei e una parte di italiani.

Erasmus+ va in città: i RoleModel Erasmus+ nelle scuole fiorentine, 10 maggio

Il 10 maggio, le attività dei Role Model Erasmus+ si spostano in alcune scuole fiorentine, che ospiteranno delegazioni internazionali per un racconto condiviso di storie ed esperienze che possono essere di ispirazione per il futuro.

Coordinamento degli Ambasciatori Erasmus+ per la scuola, 10-11 maggio

Palazzo Congressi, FirenzeFiera – Evento solo su invito

Sono circa 300 gli Ambasciatori Erasmus+ selezionati dall’Agenzia Erasmus+ Indire tra docenti, dirigenti e staff della scuola per diffondere a livello locale la conoscenza delle opportunità offerte dal Programma Erasmus+ e da eTwinning e favorire la partecipazione e la progettualità delle scuole nei territori. Saranno presentati e nominati ufficialmente a Firenze durante il Festival in una due giorni di formazione e coordinamento.

Info su Erasmus al Festival d’Europa: https://www.erasmusplus.it/news/istruzione-scolastica/agenzia-erasmus-indire-al-festival-europa/

Tutte le iniziative Erasmus al Festival d’Europa:https://www.erasmusplus.it/iniziative_eventi/festival-deuropa/

 

 

Hashtag ufficiali:

#FDE2022 #Erasmusplus

Enti certificatori per le lingue straniere


Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato il nuovo decreto riguardante l’elenco degli Enti certificatori per le lingue straniere del personale scolastico. Il decreto nasce dall’esigenza di riformulare il D.M. del 7 marzo 2012 a dieci anni dalla sua pubblicazione, prevedendo criteri più selettivi per l’individuazione degli Enti che certificheranno le competenze linguistico-comunicative del personale scolastico.

Gli Enti interessati potranno presentare domanda di accreditamento tramite la nuova piattaforma online “ENTI CERTIFICATORI LINGUE STRANIERE”.

Gli Enti già inseriti nell’elenco ufficiale del Ministero dell’Istruzione non dovranno ripresentare domanda per il corrente anno scolastico poiché l’attuale elenco resterà in vigore fino a marzo 2023.

Le medesime modalità telematiche sono previste per la pubblicazione dei nuovi Enti che saranno selezionati da una Commissione nominata dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, incaricata di verificare il possesso dei requisiti e validare le candidature per l’inclusione nell’elenco.

Bando English Teaching Assistant

La Commissione Fulbright ha appena pubblicato un concorso, destinato alle scuole superiori del Sud Italia e Sardegna, per mettere a disposizione degli insegnanti di inglese un English Teaching Assistant (ETA) statunitense per l’anno scolastico 2022-23.

La Commissione copririà tutte le spese dell’ETA, per cui le scuole che risulteranno vincitrici non dovranno sostenere nessuna spesa.

La candidatura della scuola si può inviare entro 15 maggio ed è consultabile al seguente link: http://www.fulbright.it/per-scuole/

Per informazioni scrivere a info [at] fulbright.it

Per quanto riguarda la Commissione per gli Scambi Culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti, essa, su mandato del Dipartimento di Stato statunitense e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, gestisce dal 1948 il Programma Fulbright in Italia, programma di scambio culturale rivolto a cittadini italiani e statunitensi interessati a cogliere opportunità di studio, ricerca ed insegnamento in Italia e negli USA.

Premio europeo eTwinning 2022

Scuola: tre progetti didattici con scuole italiane vincono il premio europeo eTwinning 2022

Firenze, 24 marzo 2022 – La Commissione europea e l’Unità centrale eTwinning hanno annunciato i progetti vincitori dei Premi europei eTwinning 2022. eTwinning è parte del Programma Erasmus+ e comprende la più grande community europea di scuole con oltre 1 milione insegnanti attivi in progetti didattici di collaborazione a distanza, tramite piattaforma elettronica.

Dopo una selezione dei 1824 progetti candidati nelle 4 categorie per fascia d’età e nella categoria speciale per Initial Vocational Education and Training (IVET), sono 3 i progetti vincitori con 5 docenti italiani coinvolti (inclusi i secondi posti), che, con le loro classi e i rispettivi partner internazionali, hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo per il lavoro svolto in eTwinning.

Tra le categorie per fascia d’età sponsorizzate dalla Commissione europea, sono due i progetti che hanno visto la partecipazione di docenti italiani:“DISCONNECT – Dive Into Social Communities Or Networks Navigating Everyday Completely Truthfully” per la categoria 12-15 anni, di Giacinta Fogli, del Liceo Statale “Ludovico Ariosto” di Ferrara e “eTw-T-R-A-I-N, nella categoria 16-19 anni, che vede tra i partner la docente Stefania Pesce dell’ IIS “8 Marzo-K. Lorenz” di Mirano (VE).

In quest’ultima categoria di età, sono 3 i docenti italiani premiati come “runner up” ossia secondi classificati con il progetto “A Speech Which Can Reach”: Christine Zingerle e Claudia Pellegrini del Sozialwissenschaftlichen, Klassischen, Sprachen- und Kunstgymnasiums di Merano (BZ) e Rita Giovanna Ogliari, dell’IISS “G. Galilei” di Crema.

La cerimonia ufficiale di premiazione avverrà nel corso della prossima Conferenza europea eTwinning, in programma a novembre, alla presenza dei rappresentanti della Commissione europea.


In Allegato: elenco di tutti i progetti premiati, i docenti italiani in evidenza e le sintesi dei progetti con i link all’area di lavoro Twin Space

Il sito italiano eTwinning: https://etwinning.indire.it/

Info sui premi e i riconoscimenti eTwinning: https://etwinning.indire.it/riconoscimenti-e-premi/

Crisi Ucraina: accoglienza dei minori

Crisi Ucraina: accoglienza dei minori che fuggono dalla guerra. L’assolvimento dell’obbligo formativo agli alunni provenienti da contesti migratori. Disamina, stato dell’arte e ricognizione normativa

di Elena Centemero, Dario Angelo Tumminelli, Zaira Matera

Accogliere i minori stranieri in età scolare provenienti da contesti migratori (accompagnati o meno), che arrivano nel nostro paese a seguito di eventi drammatici (guerre o ancora eventi calamitosi) che interessano i loro paesi di origine in cerca di asilo (protezione e sicurezza) è un dovere etico dello Stato nonché civile e morale di tutto il popolo Italiano.

L’attuale crisi in Ucraina determinata dal conflitto rende necessario un protocollo di accoglienza umanitaria assicurando contestualmente servizi di prima assistenza alla popolazione civile costretta a fuggire dai territori coinvolti dagli eventi bellici in atto, nella piena consapevolezza della difficoltà (aspetti organizzativi) derivanti dalla contingente situazione.

La legislazione nazionale (ma anche quella internazionale) da tempo si occupa del fenomeno migratorio. L’Italia, gestisce tale fenomeno attraverso politiche che coniugano accoglienza e integrazione. Tale approccio, prevede un’azione sistematica multilivello alla quale contribuiscono regioni, Enti locali e associazioni del settore in collaborazione con le autorità dei paesi di origine.

Approfondimento Ricordiamo che la vera sfida dell’Intercultura è quella di riuscire non solo a far interagire tra loro le diverse culture che si trovano insieme e insistono in uno stesso e determinato territorio, influenzandosi tra loro, ma anche consolidare tradizioni, incendiando rapporti solidi, maturi e stabili tra le popolazioni.

Peraltro, le pratiche inclusive sono da sempre state un fiore all’occhiello che può vantare il sistema educativo italiano. Già a livello Costituzionale, l’art. 6 della Magna carta del 1948, stabilisce la tutela delle minoranze linguistiche in tutte le forme: «La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche».

Approfondimento Il modello scolastico italiano non si è trovato impreparato o colto di sorpresa in questa crisi umanitaria. Da tempo la scuola italiana accoglie e include nelle proprie Istituzioni scolastiche alunni, con cittadinanza non italiana, di ogni provenienza, confermando la propria connotazione di scuola inclusiva. Il concetto di “inclusione” è, tutto sommato, abbastanza recente e riflette le convinzioni sociali, filosofiche, culturali e politiche che hanno accompagnato il processo di aprire la scuola e la società a tutte le persone, a prescindere dalle loro condizioni psichiche, fisiche, sociali, etniche e linguistiche. Si è arrivati parlare di inclusione come conseguenza dell’evoluzione dei processi di inserimento (anni ’70-‘80), integrazione (anni ’90-2000). Una delle caratteristiche distintive della scuola italiana è la particolare attenzione verso l’inclusione che si è affermata nel corso dei decenni con un excursus legislativo che ci ha condotto alla situazione attuale. Oggi il percorso di inclusione ci appare quasi scontato ma invero è frutto di un lungo e faticoso iter legislativo che parte dai lontani anni ’70. Una normativa certamente molto complessa, reputata oggi come la migliore al mondo, segno evidente di uno stato civile e democratico. Di questo lungo cammino, dal secolo scorso ad oggi, emerge un percorso normativo che ha interessato non soltanto la legislazione primaria ma anche quella secondaria e che, per comodità concettuale e di esposizione, può dividersi in più fasi non soltanto storiche ma anche, e soprattutto, ideologiche che vedono un primo periodo ante repubblicano, un successivo periodo che potremmo definire “costituzionale” seguito da ulteriori tre fasi corrispondenti ed identificabili con i concetti pedagogici di “inserimento”, “integrazione” e, per arrivare più vicino a noi, di “inclusione”.

La presenza sempre più rilevante, negli ultimi anni, di alunni stranieri nelle Istituzioni scolastiche italiane, sia a livello comunitario ma soprattutto extracomunitario, ha reso necessari molteplici interventi sia normativi che confermano la scelta finora operata dal Ministero, rimarcando la direzione sempre più accelerata e sostenuta, sia pedagogici verso un modello integrato, interculturale e multiculturale.

Approfondimento Basti pensare, per dare l’ordine di grandezza del fenomeno, il numero di alunni con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole è passato dai 430.000 del 2006 (anno di emanazione delle prime Linee Guida) agli 830.000 del 2014. Nell’anno scolastico 2018/2019 le nostre Istituzioni scolastiche hanno accolto ben 860.000 studenti con cittadinanza non italiana pari al 9,7% della popolazione studentesca complessiva (erano il 9,4% nel 2016/2017).   Giova evidenziare che un decimo dei nostri studenti è di origine straniera. Riportiamo i dati: «Il dato nazionale del 9,7% di alunni di origine migratoria riassume una distribuzione territoriale tutt’altro che omogenea. La Lombardia è la Regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (213.153), circa un quarto del totale presente in Italia (25,3%). Le altre Regioni con il maggior numero di studenti stranieri sono Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte che ne assorbono una quota compresa all’incirca tra il 9% e il 12%.» Questo numero è in continua evoluzione e crescita anche in occasione dell’attuale crisi. «L’Europa è il continente da cui provengono quasi la metà dei nostri alunni stranieri. La Romania, con 158.000 studenti, e l’Albania, con 116.000, da sole fanno un terzo del totale degli alunni stranieri in Italia. Tra gli studenti africani, i più rappresentati in Italia sono i Marocchini (105.000). La Cina è il Paese di provenienza di oltre 55.000 studenti (6,4%), con una crescita negli ultimi 10 anni di quasi l’80%.» Per maggiori informazioni si rimanda al sito ministeriale dal link: https://www.miur.gov.it/-/scuola-pubblicati-i-dati-sugli-studenti-con-cittadinanza-non-italiana-nell-a-s-2017-2018

Oggi assistiamo ad una crisi umanitaria senza precedenti, proprio nell’antico continente (Europa), culla della civiltà ma anche luogo di storici scontri. La crisi trae le sue origini da antiche frizioni tra i paesi dell’alleanza atlantica (NATO) e l’ex Unione sovietica, oggi Russia. I numeri, già di per sé oggi impietosi (si parla di un numero ingente, milioni di profughi), sono purtroppo destinati a crescere e salire nei prossimi giorni. L’accoglienza di questi profughi (minori o adulti) che fuggono dagli eventi bellici, verso destinazione e luoghi sicuri (paesi e territori neutrali) è un dovere etico, morale e civile per ognuno di noi. Oggi i territori maggiormente interessati sono le regioni settentrionali del nord-est in particolare il Veneto, il Friuli, il Trentino Alto Adige e la Lombardia. Quest’ultima come si è già detto è la regione che continua ad accogliere il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana, circa un quarto dell’ammontare complessivo.

È un dato di fatto, da quando è esploso il conflitto in Ucraina, il Ministero dell’Istruzione fin da subito si è attivato per fornire alle Istituzioni scolastiche indicazioni chiare e precise consentendo ai minori in età scolare la prosecuzione del percorso educativo bruscamente interrotto. Inoltre il Ministero ha reperito risorse finanziarie utili per l’accoglienza e l’integrazione delle studentesse e degli studenti ucraini in fuga dalla guerra, senza o con le loro famiglie di origine, in molti casi “tragicamente” da soli, famiglie smembrate e pertanto costrette ad una separazione per un tempo ancora indefinito.

Approfondimento Giova evidenziare che la normativa della scuola italiana impone l’accoglienza degli scolari ucraini nelle classi regolari, in base all’età anagrafica (gruppo dei pari) auspicando, nel contempo, tutte le forme possibili di inclusione scolastica con azioni di supporto ai processi interculturali.

Risorse che sono destinate a rispondere a specifici bisogni dei minori, caratterizzati da una peculiare fragilità, non solo di chi non conosce la lingua straniera (evidente barriera linguistica) ma di chi è costretto all’improvviso ad abbandonare tutto per sfuggire al conflitto e alla morte, lasciando la propria terra, la propria casa e i propri affetti, per cercare nuove opportunità. Eventi drammatici che hanno segnato le loro vite, con sofferenza, privazioni e perdite.

Anche il Ministero dell’Interno si è prontamente mobilitato predisponendo delle utili “Linee guida” (che saranno oggetto di successivi aggiornamenti) in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, disponibili in lingua: ucraina, inglese e italiana. Il Vidimale insieme al Dipartimento hanno realizzato una scheda appositamente dedicata ai profughi ucraini in arrivo nel nostro paese, per favorire la loro regolare permanenza sul territorio nazionale. Tra le indicazioni ivi contenute ci sono: gli obblighi sanitari da rispettare secondo la normativa italiana anti “Sars-Cov-2”, altre vaccinazioni difterite, tetano, pertosse, poliomielite etc., le modalità per regolarizzare la propria posizione e altre informazioni. Per maggiori indicazioni e per la consultazione delle linee guida si rimanda al sito ufficiale ministeriale consultabile dal link: https://www.interno.gov.it/it/info-utili-lingresso-dei-profughi-ucraini-italia

Approfondimento Giova evidenziare che le Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine, pubblicate dal Ministero dell’Istruzione e dal Garante per l’Infanzia nel dicembre 2017, trattano aspetti più squisitamente pratici, sanitari e amministrativi, relativi all’iscrizione a scuola deli alunni con cittadinanza non italiana, all’inserimento in classe, alla documentazione del percorso scolastico. Le linee Guida riportano le firme dell’ex Ministro, On. Valeria Fedeli e la dott.ssa Filomena Albano, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Come rinvenibile nel comunicato del 11 dicembre 2017: «contengono indicazioni e suggerimenti concreti, a tutti i livelli, dalla governance tra istituzioni diverse, con una chiara e necessaria definizione di “chi fa che cosa”, alla gestione della classe e delle relazioni tra gli allievi, […] Pertanto la peculiarità di questo documento è di aver posto l’attenzione sulle alunne e gli alunni fuori famiglia a conferma dell’attenzione della scuola italiana alla centralità della persona in relazione con l’altro.» Dal link è possibile consultare e scaricare le linee guida: https://www.miur.gov.it/-/scuola-fedeli-e-albano-firmano-le-linee-guida-per-il-diritto-allo-studio-delle-alunne-e-degli-alunni-fuori-dalla-famiglia-di-origine Le citate Linee guida, infine, invitano le Istituzioni scolastiche ad accertarsi se sono state praticate o meno ai minori in ingresso le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo contestualmente la presentazione della relativa documentazione sanitaria, eventualmente in loro possesso. Ricordiamo che il Decreto legge «Lorenzin» del 7 giugno 2017, n. 73, «Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci», ha previsto 10 vaccinazioni obbligatorie e gratuite per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, compresi i minori stranieri non accompagnati. Il Decreto «Lorenzin» ha avuto, al suo tempo, grande risonanza mediatica in quanto ha incrementano notevolmente il numero di vaccinazioni, in cui erano sottoposti tutti i minori. Infatti prima dell’introduzione del summenzionato decreto, le uniche vaccinazioni obbligatorie erano quelle previste dall’art. 117 comma 1 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 meglio conosciuto come “Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.115 del 19 maggio 1994. Ricordiamo che in caso di perdita o assenza del certificato (libretto di vaccinazioni), sarà necessario confrontarsi con l’ASL di riferimento per le opportune procedure e verifiche, al fine di regolarizzare la posizione dell’alunno/a. Giova evidenziare che in nessun caso, la mancanza del libretto vaccinale o ancora l’irregolarità dello stesso, può giustificare il rigetto dell’iscrizione o della frequenza del minore straniero da parte dell’Istituzione scolastiche che deve rimanere, dunque una assoluta priorità.

Riferimenti normativi

In tema di inclusione di minori stranieri in obbligo formativo (accompagnati o meno), la materia è notoriamente molto complessa e articolata, caratterizzata da norme, circolari, note, nonché obblighi e vincoli, caratterizzata anche da un continuo e costante aggiornamento del quadro normativo di riferimento. L’orientamento è ormai chiaro, si va verso la piena inclusione degli studenti. Di seguito si presentano, in modo sintetico, i riferimenti legislativi e i documenti più importanti che, negli ultimi 30 anni, hanno gradualmente definito il tema.

L’inclusione degli alunni stranieri parte da lontano. La norma di riferimento, pilastro normativo in materia di accoglienza scolastica è l’art. 38 del Decreto Legislativo n. 286 del 25 luglio 1998, “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” conosciuto semplicemente come “Testo Unico sull’immigrazione”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 191 del 18 agosto 1998 – Suppl. Ordinario n. 139. Il Testo Unico garantisce il diritto allo studio ai minori stranieri insistenti sul territorio italiano.

Art. 38 Decreto Legislativo n. 286 del 25 luglio 1998 Si riporta lo stralcio dei primi commi con il suggerimento della lettura integrale dal link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1998/08/18/098G0348/sg  «c. 1 I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica. c. 2 L’effettività del diritto allo studio è garantita dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali anche mediante l’attivazione di appositi corsi ed iniziative per l’apprendimento della lingua italiana. c. 3 La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre a fondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra le culture e della tolleranza; a tale fine promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d’origine e alla realizzazione di attività interculturali comuni. c. 5 Le istituzioni scolastiche, nel quadro di una programmazione territoriale degli interventi, anche sulla base di convenzioni con le Regioni e gli enti locali, promuovono: a) l’accoglienza degli stranieri adulti regolarmente soggiornanti mediante l’attivazione di corsi di alfabetizzazione nelle scuole elementari e medie; b) la realizzazione di un’offerta culturale valida per gli stranieri adulti regolarmente soggiornanti che intendano conseguire il titolo di studio della scuola dell’obbligo; c) la predisposizione di percorsi integrativi degli studi sostenuti nel Paese di provenienza al fine del conseguimento del titolo dell’obbligo o del diploma di scuola secondaria superiore; d) la realizzazione ed attuazione di corsi di lingua italiana; e) la realizzazione di corsi di formazione, anche nel quadro di accordi di collaborazione internazionale in vigore per l’Italia». 

Successivamente, meritevole di essere menzionata, è la Circolare Ministeriale n. 24 del 01 marzo 2006, prot. n. 1148/A6. La citata circolare introduce per la prima volta le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” fornendo un quadro riassuntivo di indicazioni operative per l’organizzazione delle Istituzioni scolastiche e l’attivazione di misure volte all’inserimento degli alunni stranieri, confermando la scelta interculturale della precedente Circolare Ministeriale n. 205 del 22 luglio 1990 rubricata “La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. L’educazione interculturale” dove si introduceva (anch’essa per la prima volta), il concetto di educazione interculturale.

Circolare consultabile dal link: http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm205_90.html

Approfondimento Nella C.M. 205/90 viene ribadito che l’educazione interculturale non è una disciplina aggiuntiva, ma una dimensione trasversale, uno sfondo che accomuna tutti gli insegnanti e gli operatori scolastici. Il pluralismo culturale e la complessità del nostro tempo richiedono necessariamente una continua crescita professionale di tutto il personale della scuola. Diventa, quindi, prioritario il tema della formazione, iniziale e in servizio, e della formazione universitaria dei docenti.

Come esplicitato in premessa, l’obiettivo della citata circolare n. 24, è quello di presentare un insieme di orientamenti condivisi sul piano culturale ed educativo, di individuare alcuni punti fermi sul piano normativo e di dare alcuni suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l’integrazione e la riuscita scolastica e formativa. Per la consultazione si rimanda dal link: https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2006/cm24_06.shtml

Successivamente il Ministero, ad otto anni di distanza, con nota prot. n. 4233 del 19 febbraio 2014, firmata dall’ex Ministro prof.ssa Maria Chiara Carrozza, ha emanato le nuove “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”, che difatti costituiscono l’aggiornamento della circolare 24/2006, «frutto di un lungo lavoro di raccolta ed elaborazione di dati e di esperienze effettuato dall’ufficio ‘Immigrazione, orientamento e lotta all’abbandono scolastico’ della Direzione generale per lo Studente del Miur» consultabile dal sito ufficiale dal seguente link: https://www.istruzione.it/archivio/web/ministero/focus190214.html

Approfondimento Anche la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sui bisogni educativi speciali conosciuta come direttiva “BES” sollecita particolare attenzione all’inclusione degli alunni stranieri invitando ad adottare una didattica inclusiva che non lasci indietro nessuno, scaricabile e consultabile dal link https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/direttiva+ministeriale+27+dicembre+2012.pdf/e1ee3673-cf97-441c-b14d-7ae5f386c78c?version=1.1&t=1496144766837   Sempre in tale ottica, l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura del Miur ha realizzato un vademecum dal Titolo “Diversi da chi”, inviato alle scuole nel settembre 2015, contenente dieci raccomandazioni e proposte operative tratte dalle migliori pratiche (best practises), per una più efficace e corretta organizzazione dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni stranieri, puntando sullo sviluppo di una formazione capillare e non sporadica dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, scaricabile dal link: https://www.miur.gov.it/documents/20182/2223566/diversi+da+chi.pdf/90d8a40f-76d2-3408-da43-4a2932131d9b?t=1564667199410

L’applicazione delle disposizioni nazionali (sulle norme sull’immigrazione) e sulla condizione dello straniero, con la contestuale tutela, è garantita sia ai minori richiedenti asilo e protezione internazionale, ai sensi dell’art. 21 del Decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 “Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché’ della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 214 del 15 settembre 2015, nonché ai minori stranieri non accompagnati per i quali è prevista la predisposizione di specifici progetti che si avvalgano del ricorso o del coordinamento di mediatori culturali, ai sensi dell’art. 14 della Legge 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 93 del 21 aprile 2017.

Fatta questa necessaria premessa,

ci addentriamo nel merito del caso proposto, ovvero, dell’accoglienza dei minori (scolari ucraini) nelle Istituzioni scolastiche italiane, dell’assolvimento dell’obbligo formativo, delle relative responsabilità dirigenziali e i conseguenti adempimenti, indicando a tal fine le procedure fondamentali.

L’ultimo Vademecum operativo per la presa in carico e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati risale al marzo 2021. Il Ministero dell’Interno ha emanato la circolare di accompagnamento al Vademecum operativo, prot. n. 7987 del 22 marzo 2021. La finalità del documento è fornire ai soggetti coinvolti (scuole comprese) la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, con indicazioni sulle procedure e sulle buone prassi connesse alle prime fasi dell’accoglienza (vedi protocolli di accoglienza). Sono inoltre illustrate le azioni da porre in essere, dai responsabili del progetto di accoglienza per la regolarizzazione del minore e la sua inclusione nel contesto scolastico. Per la consultazione si rimanda al sito ufficiale del Ministero dell’Interno dal link: https://www.interno.gov.it/it/notizie/predisposto-vademecum-sullaccoglienza-dei-minori-stranieri-non-accompagnati

Oggi, siamo di fronte ad una emergenza di carattere planetario, un fenomeno migratorio senza precedenti, che interessa non solo l’Italia, ma tutta l’Europa e che si caratterizza, pertanto, come precisa risposta alla crisi Ucraina, con l’accoglienza dei minori stranieri emigrati.

Lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha illustrato alla Camere, i primi dati di ingresso dei cittadini ucraini in Italia. Si riporta lo stralcio della dichiarazione: «all’8 marzo sono arrivati in 21.095 cittadini, oggi sono 23.872 principalmente dalla frontiera italo-slovena: oltre il 90 per cento sono donne e bambini. Ieri 10.500 donne, oggi 12.000, gli uomini erano 2.000 ieri, oggi 2.200, i bambini 8.500 ieri e oggi 9.700. Il flusso è certamente destinato ad aumentare. […] Sul piano scolastico vogliamo garantire ai giovani ucraini il sostegno necessario per proseguire il loro percorso formativo. Sono state diramate direttive per favorire la piena integrazione delle studentesse e degli studenti ucraini, anche in raccordo con le comunità di connazionali stabilmente inserite in Italia. Accoglienza, fratellanza, solidarietà sono dimostrate da questi fatti». Lo stesso Vidimale, riporta sul sito ufficiale (aggiornato al momento di stesura del presente articolo alla data del 17 marzo 2022) il proseguire degli arrivi di persone in fuga dal conflitto in Ucraina. «Sono finora 50.649 i profughi in fuga dal conflitto in Ucraina arrivati finora in Italia. La maggioranza rimane composta da donne, 25.846, e da minori, 20.478, mentre gli uomini sono 4.325». Si sottolinea, che la maggior parte sono donne e minori. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Dunque, in risposta alla crisi ucraina, il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Nota ministeriale AOODPIT n. 381 del 4 marzo 2022, a firma del Capo di Dipartimento, dott. Stefano Versari, avente come oggetto: “Accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. Prime indicazioni e risorse” dove viene ribadito la necessità da parte delle Istituzioni scolastiche di assicurare ai minori stranieri (profughi ucraini) l’assolvimento dell’obbligo formativo mediante l’applicazione delle garanzie in materia di diritto all’istruzione, delle relative tutele e di partecipazione alla vita comunitaria scolastica. Come viene riportato in premessa, nella citata nota, possiamo leggere: «Il nostro Paese, insieme ai partner europei, è impegnato ad assicurare accoglienza umanitaria a coloro che fuggono dai territori coinvolti dalla guerra in atto in Ucraina. Sono molti, in rapidissima crescita, i minori in età scolare costretti a “sospendere” la consueta vita quotidiana e a lasciare la terra d’origine, per fuggire ed iniziare un incerto viaggio. Tra le molteplici esigenze cui far fronte, è prioritario assicurare loro il proseguimento del percorso educativo e formativo, anche perché possano ritrovare condizioni minime di “normalità” quotidiana

Sempre la citata nota suggerisce per massimizzare l’inclusione e ridurre il disaggio psicologico di: «avere cura, per quanto possibile, di non disperdere la rete di relazioni che uniscono tra loro i profughi o li legano a familiari presso cui trovano accoglienza, favorendo il raccordo con le comunità ucraine stabilmente inserite in Italia, al fine di evitare ogni forma di isolamento e facilitare il percorso di integrazione. Per tale ragione sarà pure necessario favorire il più possibile la conservazione di piccoli gruppi di provenienza, in primis nuclei familiari, considerando poi l’appartenenza alla medesima comunità territoriale o geografica. Nell’accogliere i bambini e i ragazzi a scuola si potrà fare riferimento alle molteplici esperienze di peer education e peer tutoring, in particolare nelle fasi iniziali di approccio all’ITABASE, come anche all’utilizzo sperimentato di materiali didattico bilingue o nella lingua madre»

È possibile scaricare la citata nota dal sito ufficiale del Ministero dal link: https://www.miur.gov.it/-/ucraina-la-scuola-si-prepara-ad-accogliere-studentesse-e-studenti-bianchi-costruiamo-la-pace-attraverso-la-solidarieta-e-l-inclusione-inviata-la-nota-

Lo stesso Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi ha dichiarato che: «La scuola italiana è pronta ad accogliere bambini e ragazzi ucraini. Come Ministero stiamo predisponendo indicazioni e risorse per sostenere le comunità scolastiche in questo impegno. La pace, sulla quale tutte le nostre studentesse e i nostri studenti stanno riflettendo in questi giorni, si costruisce con la solidarietà e l’inclusione. Stiamo lavorando per far sì che ogni bambino e ragazzo in fuga dalla guerra possa essere accolto con il sostegno necessario e proseguire il proprio percorso educativo e formativo».

L’accoglienza non sarà limitata soltanto all’orario scolastico, come viene riportato nel comunicato ufficiale: «il Ministero invita le comunità scolastiche a coinvolgere i nuclei familiari e a offrire occasioni di socializzazione anche in orario extra-scolastico. Il primo stanziamento previsto per sostenere le scuole che accoglieranno questi giovani è di un milione di euro e sarà ripartito sulla base delle esigenze che verranno manifestate dagli USR, in raccordo con le Prefetture competenti. Potrà essere utilizzato per sostenere i costi della mediazione linguistica e culturale, oltre che di tutto ciò che sarà necessario a garantire l’accoglienza di bambini e ragazzi e la loro alfabetizzazione. In considerazione delle condizioni di fragilità delle studentesse e degli studenti che arriveranno, sarà fornita assistenza psicologica a loro e ai familiari. A tale scopo, le scuole potranno utilizzare i fondi stanziati per questo capitolo nella scorsa Legge di bilancio. Inoltre, gli USR coordinandosi con gli Enti locali, potranno attivare l’affiancamento di mediatori linguistici e culturali al personale scolastico

Dopo 5 giorni dalla emanazione della nota ministeriale n. 381/2022, dove si comunicava la disponibilità di un primo stanziamento di risorse finanziarie pari ad un milione di euro, destinate alle istituzioni scolastiche coinvolte direttamente nelle attività di accoglienza ed integrazione (consultabile dal link: https://www.miur.gov.it/web/guest/-/accoglienza-scolastica-degli-studenti-ucraini-esuli-), il Ministero dell’Istruzione ha emanato una successiva nota, prot. n. 9584 dell’8 marzo 2022, dove vengono fornite, sempre in risposta all’emergenza, cospicue somme (20 milioni di euro) che dovranno essere utilizzate come supporto psicologico: «al fine di supportare il personale delle istituzioni scolastiche statali, gli studenti e le famiglie attraverso servizi professionali per l’assistenza e il supporto psicologico in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. […] e per fornire assistenza psicologica anche agli studenti e alle famiglie ucraini il cui disagio connesso all’emergenza epidemiologica è stato pesantemente aggravato dagli eventi bellici patiti

Giova evidenziare che la nota, «data la gravità e la repentinità degli eventi occorsi che non possono non aver determinato, soprattutto sui più piccoli, ricadute traumatiche» raccomanda l’utilizzo dei fondi destinati dall’art. 1, comma 697, della Legge 30 dicembre 2021, n. 234, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 310 del 31 dicembre 2021 – Suppl. Ordinario n. 49, per fornire assistenza psicologica (disagio emotivo post-traumatico) non solo alle studentesse e studenti, ma anche alle famiglie ucraine. Queste risorse, sono state predisposte, per fronteggiare eventuali manifestazioni di difficoltà e sofferenza psichica dei minori. In effetti, si tratta di una integrazione delle risorse già precedentemente assegnate lo scorso anno all’Istituzioni scolastiche per il supporto psicologico, a seguito del protocollo d’Intesa siglato tra il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale dell’Ordine Psicologi (CNOP), incrementate ulteriormente dalla citata Legge di bilancio 234/2021.

In data 9 marzo 2022, il Ministero dell’Istruzione ha emanato una successiva nota n. 269, a firma del Capo di Dipartimento, dott. Jacopo Greco, avente per oggetto: Apertura “Rilevazione sull’accoglienza scolastica degli alunni ucraini”. Il Ministero ha aperto con la citata nota, un’apposita funzionalità sul Sistema Informativo dell’Istruzione (SIDI) al fine di monitorare la dimensione del coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche e valutare le successive azioni di competenza fornendo un preciso percorso alle Istituzioni scolastiche interessare: “SIDI ->Applicazioni SIDI -> Rilevazioni -> Gestione Rilevazioni -> Acquisizione Rilevazione ->”. Tale procedura consente di acquisire i dati: numero di alunni ucraini profughi accolti dalla scuola dopo lo scoppio del conflitto, questo: «Al fine di consentire un monitoraggio costante del fenomeno, si invitano le istituzioni scolastiche ad aggiornare i dati richiesti con tempestività». Le Istituzioni scolastiche (di ogni ordine e grado) sono impegnate, dunque, a trasmettere settimanalmente i dati richiesti, in relazione alla necessità di segnalare variazioni rispetto al dato già comunicato.

È possibile scaricare la citata nota dal link: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=153312

Per completezza della trattazione si riporta di seguito il comunicato del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) prot. 5072 del 01 marzo 2022, in merito ai tragici eventi in Ucraina, insegna della solidarietà al popolo ucraino, vittima di una inaccettabile prevaricazione delle proprie libertà fondamentali: «Nel seguire con forte angoscia e preoccupazione gli eventi drammatici che stanno segnando le sorti dell’Ucraina, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione condanna il ricorso alla guerra da parte della Federazione russa ed esprime con viva partecipazione solidarietà al popolo ucraino, vittima di una inaccettabile prevaricazione delle proprie libertà fondamentali. Il CSPI auspica che, nella speranza di un mondo senza conflitti e senza armi, si intraprenda al più presto la via del dialogo e della diplomazia per ripristinare la pace e porre fine ad una guerra che – come ogni guerra – porta solo distruzione e vittime innocenti. Nella convinzione che la scuola è da sempre e in ogni luogo uno spazio di confronto e di dialogo, un pensiero particolare va ai bambini, agli studenti e ai docenti dell’Ucraina, costretti a subire le conseguenze di una prepotente violazione dei diritti umani, che è destinata a segnare profondamente il vissuto personale nonché il percorso scolastico, educativo e formativo delle giovani generazioni».Il comunicato è consultabile dal link:  https://www.miur.gov.it/documents/20182/6740601/comunicato+in+merito+ai+tragici+eventi+in+ucraina_prot.pdf/7fe54a7f-145f-6d61-e2ac-298c91e663d0?version=1.0&t=1646134359689

Il 17 marzo 2022 il Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi, ha presentato presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, il documento “Orientamenti interculturali Idee e proposte per l’integrazione degli alunni e delle alunne provenienti da contesti migratori”, curato dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, che pone attenzione alla dimensione interculturale nei curricoli dell’educazione multiculturale. La scuola è il dibattito della comunità, dove si formano cittadini attivi e partecipi, in cui si sviluppano idee, conoscenze e rapporti. In un momento di rapido cambiamento culturale è cruciale, dunque, il dialogo, quale principale ponte per la costruzione di una comunità equa ed inclusiva. Il Ministro, scrive quanto segue: «l’ottica è quella di un condiviso patto educativo, in cui l’istruzione si pone al centro del cambiamento culturale, facendo tesoro degli strumenti e delle proposte volte a rilanciare lo sviluppo del Paese, inserendoli in un quadro progettuale di condivisione integrata e di corresponsabilità educativa». Nel documento si delineano proposte sulla governance (Uffici Scolastici regionali, Ambiti Territoriali e Scuole polo) sull’accoglienza e inserimento degli alunni neoarrivati, sull’insegnamento di italiano come L2, su plurilinguismo e diversità linguistica, su orientamento/riorientamento, sulla formazione dei dirigenti, dei docenti e del personale non docente e soprattutto sull’educazione interculturale. Nel documento è esplicitato che per “educazione interculturale” si intende «un processo di interazione tra soggetti appartenenti a culture diverse al fine di promuovere, nei contesti educativi, il confronto, il dialogo e la reciproca trasformazione. Riguarda tutti gli alunni e tutti i livelli di insegnamento».

Normativa di riferimento

  • COSTITUZIONE ITALIANA articolo 9
  • DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA del 31 agosto 1999, n. 394 “Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti le disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero
  • LEGGE 27 maggio 1991, n. 176 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989
  • LEGGE 6 marzo 1998, n. 40 “Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero
    LEGGE 30 luglio 2002, n. 189 “Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo
  • LEGGE 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati Legge n. 47/2017: Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati (art. 14)
  • Legge 30 dicembre 2021, n. 234, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024
  • DECRETO LEGISLATIVO n. 286 del 25 luglio 1998, “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero
  • DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2015, n. 142 “Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché’ della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 301 del 8 settembre 1989, “Inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo. Promozione e coordinamento delle iniziative per l’esercizio del diritto allo studio
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 205 del 22 luglio 1990 “La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. L’educazione interculturale
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 73 del 2 marzo 1994, “Il dialogo interculturale e la convivenza democratica
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 24 del 01 marzo 2006, prot. n. 1148/A6 “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
  • DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
  • Nota MIUR prot. n. 4233 del 19 febbraio 2014, nuove “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
  • OSSERVATORIO NAZIONALE per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura del Miur, Vademecum Diversi da chi?, settembre 2015
  • Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine, MIUR e Garante per l’Infanzia, dicembre 2017
  • MINISTERO DELL’INTERNO, prot. n. 7987 del 22 marzo 2021 “Vademecum operativo per la presa in carico e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati
  • NOTA MI AOODPIT n. 381 del 4 marzo 2022 “Accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. Prime indicazioni e risorse
  • NOTA MI prot. n. 9584 dell’8 marzo 2022
  • NOTA MI n. 269 del 9 marzo 2022 “Apertura Rilevazione sull’accoglienza scolastica degli alunni ucraini”.
  • CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE del 24 marzo 1993, “Razzismo e antisemitismo oggi: il ruolo della scuola”.
  • CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE del 15 giugno 1993, “La tutela delle minoranze linguistiche
  • CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE prot. 5072 del 01 marzo 2022 “Solidarietà al popolo ucraino, vittima di una inaccettabile prevaricazione delle proprie libertà fondamentali
  • CIRCOLARE ASSESSORATO REGIONALE dell’Istruzione e della Formazione Professionale – Regione Sicilia, prot. 6793 del 09 marzo 2022 “Accoglienza scolastica di studenti esuli provenienti dall’Ucraina. – Prima informativa

Bibliografia

Orientamenti Interculturali

Una scuola che sia sempre più in grado di accogliere, di includere e di educare alla multiculturalità. È questo l’obiettivo degli “Orientamenti Interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori”, il documento curato dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero dell’Istruzione, che è stato presentato oggi all’Università degli Studi “Roma Tre”. Un documento ancora più attuale, alla luce di quanto sta avvenendo nel contesto internazionale e delle azioni che le scuole italiane stanno mettendo in campo per accogliere bambine e bambini provenienti dall’Ucraina.

Sono intervenuti, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Sottosegretario Rossano Sasso, la Direttrice generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, Maria Assunta Palermo, il Direttore generale dell’Università degli Studi “Roma Tre”, Pasquale Basilicata, e il Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dello stesso ateneo, Massimiliano Fiorucci. Oltre a esperti, rappresentanti dei territori, dirigenti scolastici e docenti, che hanno raccontato le proprie esperienze di inclusione, condividendo le buone pratiche in atto nel sistema d’istruzione.

Il documento aggiorna e attualizza le precedenti Linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri del 2014 e si propone di offrire modalità organizzative e indicazioni operative per favorire l’inclusione di ogni studentessa e studente e una dimensione interculturale in ogni istituto. Sono anche sviluppati focus sul sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni, sull’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, sulla cittadinanza e le nuove generazioni, sull’insegnamento della Lingua italiana e la valorizzazione del plurilinguismo. 

“Siamo portati spesso a definire i nostri bambini e ragazzi ‘nativi digitali’. I giovani oggi sono anche ‘nativi multiculturali’, viviamo in società aperte e interconnesse, in relazione tra loro. La nostra scuola ha una grande tradizione di inclusione – ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi – che dobbiamo aggiornare alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia a ciò che sta accadendo in Ucraina. Ma anche alla luce della sensibilità delle nuove generazioni. Essere cittadini deve voler dire saper rispettare e valorizzare la diversità, essere solidali, vedere nello scambio e nell’interazione una fonte di arricchimento. Possiamo potenziare il lavoro delle nostre comunità scolastiche in tal senso grazie all’Educazione civica. Ma dobbiamo impegnarci anche a collaborare sempre più con i territori, le associazioni, le famiglie, tutti i soggetti coinvolti, per far sì che ogni bambino e ragazzo che arriva nel nostro Paese possa trovare tra i banchi una formazione qualificata, un orientamento al futuro, una rete di relazioni”.

Gli Orientamenti costituiscono un punto di riferimento per le scuole e gli Uffici Scolastici Regionali anche per la definizione di interventi e misure che saranno resi possibili grazie alle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per quanto riguarda, ad esempio, il superamento dei divari territoriali, la formazione continua e l’orientamento.

“In questi giorni i nostri istituti scolastici stanno dimostrando che la scuola è casa e rifugio per chi fugge dalla guerra. Stanno accogliendo bambini e ragazzi ucraini, dando testimonianza concreta di cosa sia la solidarietà richiesta dalla nostra Costituzione. La scuola deve essere luogo di riscatto e crescita, di futuro. È qui che si costruisce, attraverso la conoscenza e l’educazione, la nostra comunità democratica, per tutti”, ha concluso Bianchi.

Osservatorio Integrazione alunni stranieri e Intercultura

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato oggi, in videoconferenza, i coordinatori dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura. Al centro della riunione, in particolare, l’aggiornamento delle Linee guida dedicate proprio all’inclusione delle studentesse e degli studenti con cittadinanza non italiana, ferme al 2014. 

Tra gli altri temi affrontati, il rafforzamento dell’orientamento, la formazione del personale scolastico, l’attenzione alle scuole delle aree più periferiche. L’obiettivo di lavoro emerso dalla riunione è quello di intervenire rispetto alle situazioni di criticità, ma anche disporre di una mappatura delle esperienze efficaci sul territorio per metterle a disposizione delle istituzioni scolastiche. Il Ministro ha invitato i coordinatori dell’Osservatorio a lavorare tutti insieme per la concreta attuazione delle proposte di aggiornamento discusse nel corso dell’incontro odierno, dando indicazioni pratiche alle scuole e con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio. In questo senso, ha aggiunto, il Pnrr è un’occasione importante per intervenire con efficacia su queste tematiche.

Rapporto eTwinning Italia 2014 – 2020

Rapporto eTwinning Italia 2014 – 2020
Una panoramica sulle attività dell’Unità nazionale nei 7 anni del Programma Erasmus

Il primo Rapporto di attività dell’Unità nazionale eTwinning Indire 2014 – 2020 è stato pubblicato ed è disponibile online: un resoconto completo su obiettivi, attività e risultati di gestione di eTwinning in Italia, un documento che descrive il lavoro svolto nel ciclo di vita all’ultimo settennato del Programma Erasmus+.

Il testo rappresenta un utile strumento a disposizione di stakeholder, media, rappresentanti istituzionali e di tutti gli utenti interessati a conoscere eTwinning, per comprenderne l’impatto nel nostro Paese. Oltre a fornire una panoramica generale su eTwinning, il volume si concentra sul livello nazionale, presentando una sezione supportata da statistiche, focus tematici, approfondimenti, immagini e testimonianze dirette dello staff per descrivere l’operato dell’Unità nazionale eTwinning INDIRE sulla base di cinque asset strategici tra loro interconnessi:

• diffusione di eTwinning nel territorio;

• innovazione e internazionalizzazione della didattica;

• formazione e sviluppo professionale dei docenti;

• informazione, promozione e disseminazione;

• supporto, orientamento e sicurezza della community;

Tra i principali risultati emersi nei sette anni di attività dell’Unità nazionale INDIRE, eTwinning conta oltre 91.600 docenti iscritti e 32.000 progetti attivati.

A questi dati si aggiungono i riconoscimenti, con circa 5.000 certificati di qualità assegnati ai progetti di scuole italiane e più di 80.000 docenti formati in oltre 1.500 eventi organizzati in presenza e online. Il sito web nazionale eTwinning ha superato le 800.000 visite. Sono oltre 40.000 i follower sui social e più di 1.600 notizie pubblicate sui media nazionali; mentre, sul versante della sicurezza e dell’orientamento agli iscritti, l’Unità nazionale ha saputo gestire un totale di oltre 16.000 richieste di assistenza, in aggiunta alle verifiche di tutti gli utenti registrati.

“I dati emersi in questo Rapporto – ha detto Flaminio Galli, Direttore Generale di INDIRE – dimostrano come la collaborazione a distanza tra scuole offerta da eTwinning rappresenti uno strumento ideale per mettere in rete esperienze innovative di didattica, rete che come Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE siamo impegnati a diffondere e valorizzare in direzione di una scuola fondata sulla collaborazione, lo scambio e la formazione continua in un contesto multiculturale, anche oltre i confini dell’Unione europea”.

Il Rapporto è disponibile in versione online sul sito eTwinning.it e sarà diffuso in forma cartacea nel corso dei prossimi eventi e iniziative.

Scarica il Rapporto di attività eTwinning Italia 2014 – 2020 http://www.erasmusplus.it/wp-content/uploads/2021/11/Rapporto-eTwinning-Italia-2014-2020.pdf

Formazione Mobilità studentesca internazionale

ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERSI ALLE TRE GIORNATE DI FORMAZIONE GRATUITA ONLINE PER COMPRENDERE E VALUTARE LA MOBILITÀ STUDENTESCA INTERNAZIONALE

Ad aprile l’iniziativa per dirigenti scolastici e insegnanti sulla mobilità studentesca internazionale e la sua valutazione, promosse da Intercultura: dalle teorie alle pratiche

30 marzo 2021 – Ultimi giorni per iscriversi al percorso di formazione online per dirigenti scolastici e insegnanti di tre moduli (due ore ciascuno). promosso nel mese di aprile da Fondazione Intercultura Onlus e Associazione Intercultura Onlus per comprendere e valutare la mobilità studentesca internazionale. Le iscrizioni sono gratuite e scadono il 6 aprile 2021 (https://www.intercultura.it/formazione-2021)

IL CALENDARIO DEI CORSI:

1. Il primo modulo (8 aprile) sarà dedicato al processo di internazionalizzazione della scuola e alla mobilità studentesca;

2. il secondo modulo (15 aprile) si concentrerà su uno dei principali obiettivi della mobilità studentesca: la competenza interculturale;

3. il terzo e ultimo modulo (22 aprile) presenterà il Protocollo di valutazione Intercultura, uno strumento elaborato da Fondazione Intercultura in collaborazione con l’Università di Udine per valutare la competenza interculturale degli studenti che hanno partecipato a un programma annuale all’estero.

Le tematiche saranno affrontate sia da un punto di vista teorico e normativo che da un punto di vista di pratiche grazie anche all’intervento di insegnanti, dirigenti scolastici, volontari di Intercultura e studenti. 

Educare alla cittadinanza interculturale è una delle sfide più importanti  della scuola nel tempo della globalizzazione. In questa prospettiva, un ruolo chiave è ricoperto dal progetto educativo della mobilità studentesca internazionale.

“Anche nell’anno della pandemia – afferma Andrea Franzoi, Segretario Generale dell’associazione Intercultura -l’interesse degli adolescenti e delle loro famiglie per un’esperienza scolastica all’estero non è diminuito: è sempre più evidente come il progetto educativo proposto da Intercultura sia un investimento per il futuro dei giovani in un mondo sempre più interconnesso e nel quale è necessario però saper interagire con chi è diverso da noi.”

“A livello europeo – sostiene il Segretario Generale della Fondazione Intercultura Roberto Ruffino – da tempo si mette in evidenza la necessità di aprire la scuola al dialogo interculturale e di formare insegnanti competenti a proporlo, a gestirlo e a valutarlo all’interno di società sempre più multiculturali. In questo contesto assume un rilievo crescente il tema della mobilità studentesca internazionale come momento di formazione ad una cittadinanza globale e contributo all’internazionalizzazione della scuola”.

Al termine del percorso di formazione i partecipanti, oltre a ricevere materiali e strumenti, avranno acquisito conoscenze connesse alle politiche europee e alla letteratura pedagogica concernenti la mobilità studentesca, la competenza interculturale e la sua valutazione. Inoltre, saranno in grado di utilizzare i vari strumenti del Protocollo di valutazione Intercultura.

La Fondazione Intercultura, a coloro che avranno frequentato tutti e tre i moduli, rilascerà un attestato di partecipazione.

L’iscrizione al percorso di formazione è gratuita e si effettua tramite il sito www.intercultura.it/formazione-2021

Rapporto politiche educative UE

Rapporto Eurydice su politiche educative UE
Analisi su dati e riforme in Europa dal 2015 ad oggi

Firenze, 4 dicembre 2020 – Quali politiche servono per prevenire l’abbandono precoce dell’istruzione e della formazione? Come si misura l’occupabilità dei diplomati? Quali misure favoriscono l’offerta di un’educazione e cura della prima infanzia di alta qualità? In Europa, l’apprendimento informale è riconosciuto ovunque ai fini dell’ingresso nell’istruzione superiore? Come vengono monitorati nei vari paesi i risultati degli studenti nelle competenze di base? A queste e ad altre domande dà risposta l’ultimo rapporto Eurydice, attraverso 35 indicatori strutturali aggiornati in sei ambiti della politica dell’istruzione: educazione e cura della prima infanzia (ECEC), risultati nelle competenze di baseabbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione (ELET), istruzione superiore, occupabilità dei laureati e mobilità per l’apprendimento. Parte delle informazioni contenute sono state pubblicate nell’Education and Training Monitor 2020, il rapporto di monitoraggio dell’istruzione e della formazione pubblicato dalla Commissione europea lo scorso 12 novembre, il quale analizza i risultati dell’UE e degli Stati membri in relazione agli obiettivi fissati dal quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020).

Il rapporto, che prende in esame gli Stati membri dell’UE, oltre al Regno Unito, la Bosnia-Erzegovina, l’Islanda, il Liechtenstein, il Montenegro, la Macedonia del Nord, la Norvegia, la Serbia e la Turchia, offre anche informazioni sulle riforme e sui principali sviluppi politici che, a partire dal 2015, sono stati messi in campo nei sistemi di istruzione e formazione in tutta Europa per permettere di raggiungere gli obiettivi europei entro il 2020.

Ma qual è, quindi, l’andamento in Europa e, soprattutto, a che punto è il nostro paese nello sviluppo di misure e politiche idonee a soddisfare le aspettative?

Per quanto riguarda l’ECEC, che vede ormai quasi raggiunto a livello medio europeo l’obiettivo della partecipazione del 95% dei bambini, gli indicatori strutturali presenti nel rapporto evidenziano che in Italia, come anche in Spagna, Portogallo e Croazia persistono disparità di accesso a seconda delle zone geografiche. Analizzando le riforme introdotte dal 2015, risulta ad esempio che in cinque paesi è stato introdotto un anno di frequenza obbligatoria di questo livello educativo prima dell’istruzione primaria, mentre, in Francia, l’inizio della dell’obbligo è stato abbassato addirittura a 3 anni di età e in Grecia si sta gradualmente arrivando dai 5 ai 4 anni di età. L’Italia viene invece menzionata per aver introdotto riforme sostanziali volte a migliorare la qualità e la governance in tutto il paese, dato che sta attuando un’importante ristrutturazione del sistema ECEC con l’introduzione del sistema integrato da 0 a 6 anni. Inoltre, l’Italia, insieme all’Irlanda, la Lettonia, Malta e la Finlandia è fra quei paesi che hanno introdotto riforme sulla qualificazione del personale o sullo sviluppo professionale continuo.

Fra i paesi che dal 2015 hanno introdotto riforme per raggiungere l’obiettivo di abbassare il tasso di abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione (ELET) al di sotto del 10%, ormai quasi raggiunto a livello medio europeo, emerge l’Ungheria che ha sviluppato un sistema di allerta rapido per segnalare casi di assenteismo nelle scuole primarie e secondarie attraverso una raccolta dati nazionale basata sul registro degli studenti. Strumento, quest’ultimo, che risulta essere utilizzato dalla maggioranza dei paesi europei, fra cui anche l’Italia, per raccogliere dati a livello nazionale sull’abbandono precoce. Uno degli indicatori cruciali per la lotta all’abbandono scolastico risulta essere anche il supporto linguistico agli studenti di lingua materna diversa da quella dell’istruzione, tanto che la maggior parte dei paesi europei già dal 2015 aveva messo in atto misure per favorirlo. Da allora, gli sforzi in tal senso sono stati intensificati e nel nostro paese sono state introdotte, dal 2015/16, riforme per assicurare il supporto linguistico ai minori stranieri non accompagnati e ai bambini di richiedenti asilo.

L’obiettivo fissato dall’Europa sull’istruzione superiore richiede che, entro il 2020, la percentuale di diplomati di questo livello educativo sia almeno del 40%. Alcuni paesi, come Grecia, Austria e Croazia, che avevano un tasso di laureati molto basso, hanno addirittura superato l’obiettivo. Altri paesi, invece, come Irlanda, Lussemburgo, Cipro e Lituania superano l’obiettivo europeo, raggiungendo percentuali comprese fra il 55% e il 58%. L’Italia, purtroppo, con un misero 27,6%, è uno dei paesi con il livello di istruzione superiore più basso d’Europa, insieme a Bulgaria, Romania e Ungheria. Fra i vari indicatori strutturali selezionati per il raggiungimento dell’obiettivo per il 2020, il monitoraggio delle caratteristiche socio-economiche degli studenti è quello che è stato più ampiamente implementato in Europa (28 sistemi educativi); inoltre, circa la metà dei paesi, fra cui l’Italia, ha messo in atto il riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale e considera il tasso di completamento degli studi come requisito per l’assicurazione esterna della qualità.

L’occupabilità ha un ruolo centrale nella strategia Europa 2020 e, nel 2019 il relativo obiettivo di raggiungere un tasso di occupabilità dei diplomati dell’istruzione secondaria e terziaria dell’82% è stato mancato per un solo punto percentuale in meno. Anche se negli ultimi anni i progressi sono stati lenti, i risultati del 2019 si dimostrano come i più brillanti dopo la crisi finanziaria del 2008. Alcuni Stati membri come la Lettonia, la Grecia e la Polonia hanno avviato o stanno pianificando importanti riforme dell’istruzione superiore. Di recente sono state introdotte misure come il rafforzamento dei meccanismi di assicurazione della qualità in Slovacchia, Paesi Bassi e Grecia, l’introduzione di modelli di finanziamento basati sui risultati in Grecia e in Lettonia, l’ampliamento dei sistemi di sostegno per gli studenti in Italia e in Ungheria, l’aumento della partecipazione degli studenti disabili in Lussemburgo, la promozione dell’internazionalizzazione e il richiamo di studenti stranieri in Grecia, Slovacchia, Polonia e Francia. Molti paesi si sono inoltre adoperati per migliorare la qualità e la pertinenza dei sistemi di istruzione e formazione professionale rispetto al mercato del lavoro, cosa che ha fatto ad esempio anche l’Italia aggiornando il repertorio dei profili professionali.

Infine, per quanto riguarda l’ambito della mobilità per l’apprendimento nell’istruzione superiore, in Europa il percorso verso la libera circolazione degli studenti risulta essere ancora ostacolato da questioni come la portabilità delle borse di studio e dei prestiti, il riconoscimento delle qualifiche e dei crediti, l’accessibilità e la pertinenza delle informazioni e dell’orientamento, o le competenze linguistiche. L’Europa esorta quindi gli Stati membri ad attuare riforme strutturali a sostegno della mobilità per l’apprendimento.

LINK UTILI:

ETM 2020: https://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework/et-monitor_en

ET 2020: https://ec.europa.eu/education/policies/european-policy-cooperation/et2020-framework_en

Europa 2020: http://publications.europa.eu/resource/cellar/6a915e39-0aab-491c-8881-147ec91fe88a.0008.02/DOC_1