BIMBOLANDIA A FIGLINE VALDARNO (FI)

BIMBOLANDIA A FIGLINE VALDARNO (FI)

Disturbi specifici dell’apprendimento, baratto di giochi e cake design dal 15 al 19 maggio con AGe Valdarno: in occasione della prima edizione di “Bimbolandia” che si svolgerà nella piazza Marsilio Ficino di Figline Valdarno dal 15 al 19 maggio, l’AGe Valdarno sarà presente con il suo stand in cui si potrà tra l’altro trovare materiale utile per avere informazioni sui disturbi specifici dell’apprendimento e uno spazio dedicato al GIOCALBARATTO in cui i bambini potranno portare il loro giocattolo o libro ancora in buono stato e scambiarlo con un altro. Bimbolandia, organizzata dalla Pro Loco Marsilio Ficino con il patrocinio del comune di Figline Valdarno e la partecipazione di varie associazioni del territorio, prevede laboratori creativi, animazione e luna park per il divertimento di grandi e piccini.
“L’Associazione Genitori AGe Valdarno, costituitasi lo scorso anno, sta cercando di intrecciare relazioni positive e fare proposte concrete di sostegno alla famiglia –dichiara il presidente Pasquale Patella- Questa manifestazione sarà certamente occasione di incontro con altre mamme e babbi attenti a cui chiediamo di sostenerci nel nostro obiettivo di crescere insieme ai figli facendo rete tra noi, con una particolare attenzione al mondo della scuola e al rapporto con le istituzioni. Desideriamo in particolare segnalare che il sabato e la domenica saremo impegnati insieme ad altre associazioni perché il nostro obiettivo è anche quello di promuovere e sostenere le realtà già attive sul nostro territorio”.
Nella mattinata di sabato 18 la CRI di Incisa – con qualificati esperti – verrà a dare nozioni preziose sulle manovre di disostruzione pediatrica, mentre domenica 19 dalle 15,30 si svolgerà la biciclettata insieme a Figlineinbici con cui è stata organizzata questa edizione di Bimbimbici13.
Le proposte dell’AGe Valdarno si arricchiscono il sabato pomeriggio con un laboratorio dedicato alla decorazione di torte e biscotti, in altre parole, insieme all’appassionata e brava Laura Norfini, dimostrazioni di cake design! Aspettiamo mamme e pasticceri in erba per scambiare dolci consigli e rendere più belle le feste.
“Come genitori – conclude Pasquale Patella – non abbiamo certamente molto tempo e forze disponibili ma è proprio negli anni della crescita dei figli che diventa essenziale condividere tra noi le esperienze, anche per non sentirsi terribilmente soli. È quello che già in parte accade fuori dal cancello di ogni scuola e palestra! Mettendo in comune le nostre capacità possiamo anche fare proposte formative e divertenti, come quelle offerte durante questa bella manifestazione”.

15/05/2013 – PON in CHIARO- Cosa fa la mia scuola

Oggetto: PON in CHIARO- Cosa fa la mia scuola: informazioni online sui progetti degli istituti scolastici finanziati nell’ambito dei Programmi Operativi Nazionali 2007-2013 – “Competenze per lo sviluppo”… e “Ambienti per l’apprendimento”.

Circ. prot. n. 5650 del 15 maggio 2013 e allegato

Nidi d’infanzia, quel cono d’ombra della scuola italiana

da Tecnica della Scuola

Nidi d’infanzia, quel cono d’ombra della scuola italiana
di A.G.
Le strutture pubbliche sono la metà di quelle indicate dall’Ue. Le private devono fare i conti con la mancanza di regolamentazione a tutela del personale che vi opera. E ciò malgrado adottino progetti pedagogici, siano aperti quasi tutto l’anno, anche per 12 ore al giorno. Da Pescare parte una petizione on line, rivolta ai neo responsabili del Miur e delle Pari Opportunità.
Lo sviluppo dei nidi d’infanzia in Italia risulta davvero sofferto. Certo, ci sono realtà, come l’Emilia Romagna dove siamo vicini alla media Ue. Ma la presenza dei servizi pubblici (predisposti dai Comuni) per l’accoglimento dei bimbi da zero a tre anni rimane davvero bassa: mediamente si arriva a coprire poco più del 15 per cento dell’utenza potenziale. Mentre l’Eu ha posto come obiettivo minimo il doppio.
 E quando subentrano i nidi privati, questi devono fare i conti con una adeguata mancanza di regolamentazione a tutela del personale che vi opera (non esiste un loro contratto collettivo nazionale di lavoro). Inoltre costano troppo e non sono riconosciuti dal ministero dell’Istruzione.
Da alcuni giorni questi temi sono stati riassunti in un una petizione online, ‘postata’ sul sito internet change.org, rivolta ai neo ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca e delle Pari Opportunità: l’autrice è Stefania Saponara, rappresentante di Pescara del Gruppo Nazionale Nidi d’Infanzia, da dieci anni titolare di un nido privato.
“Ogni Nido – si legge nel testo della petizione – ha un progetto pedagogico, progetti educativi e relative programmazioni didattiche, non è quindi un semplice servizio di accadimento”. L’iniziativa serve, quindi, a far comprendere come il Nido (che accoglie bimbi da 3 a 36 mesi) sia troppo costoso a differenza della scuola dell’infanzia (dai 3 anni in su), semi-gratuita a livello comunale e statale e meno costosa a livello privato perché incentivata dallo Stato. Per di più è aperto quasi tutto l’anno (molti chiudono solo qualche settimana ad agosto e lavora fino a 12 ore al giorno). Quanto al personale, si legge ancora nel testo della petizione, le educatrici assunte in un nido sono laureate e il CCNL applicato loro è quello per le Scuole dell’ Infanzia: non esiste, cioé, un contratto specifico per questo settore. Di conseguenza ogni nido deve trovare un giusto riadattamento per la propria attività. Altra questione, quella per cui il ministero ha previsto la possibilità di anticipare l’ingresso alla scuola dell’infanzia a settembre per bambini che compiono 3 anni entro il mese di aprile dell’anno successivo – quindi anche a 2 anni e 4 mesi – in un regime di rapporto numerico di un educatore ogni 30 bambini, quando – ad esempio in Abruzzo – nei nidi il rapporto è di un educatore ogni 6 bambini (fino a 18 mesi) e di uno ogni 9 bimbi (dai 18 ai 36 mesi).

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: siglata l’ipotesi di accordo

Il giorno 15 maggio, come previsto, tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del Miur, e’ stata siglata l’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie relative al personale docente, educativo e Ata, per l’anno scolastico 2013/14.
Come anticipato nei precedenti report gli interventi si sono limitati soprattutto ad apportare elementi di chiarezza, finalizzati allo snellimento del testo.
Proprio a questo fine, e al fine di rendere esigibile il contratto, e’ stato “coordinato” in un unico testo il contenuto dell’art. 20 e quello dell’allegato 6, entrambe relativi alla sequenza operativa del personale Ata.
Sempre relativamente al personale Ata, al fine di gestire gli esiti del dimensionamento della rete scolastica, sono stati riconfermati i criteri per la determinazione delle disponibilità riferiti ai DSGA, che consentono, anche in presenza di scuola sottodimensionata,  l’utilizzazione nella scuola di titolarità in luogo della reggenza.
Ulteriori modifiche o chiarimenti:
Art. 2: possibilità, su specifica richiesta degli Istituti interessati, di utilizzazione di docenti e di I.T.P. negli Istituti Tecnici Superiori, per attività di supporto didattico.
Art. 5, c. 2: e’ stato chiarito che ai fini delle utilizzazioni del personale DOP e’ prevista una graduatoria unica, formulata secondo le tabelle di valutazione dei titoli di cui al CCNI sulla mobilità.
Art. 6-bis: e’ stata prevista la conferma con priorità dei docenti già utilizzati presso dette istituzioni scolastiche.
Allegato 3, punto 7: nell’ordine delle operazioni, e’ stata prevista la possibilità di conferma, con precedenza e a domanda, dei docenti della Dotazione Organica di Sostegno negli Istituti d’Istruzione Superiore, dove siano presenti organici distinti, anche negli indirizzi diversi da quello di titolarità.
Le domande per l’infanzia e primaria saranno on-line, per gli atri ordini di scuola e per gli Ata verranno presentate attraverso le precedenti modalità cartacee.
Il presente accordo, prima della firma definitiva, dovrà essere sottoposto alla verifica di competenza della Funzione Pubblica.
Per la UIL scuola ha partecipato Pasquale Proietti.

Utilizzazioni per l’a.s. 2013/14

Utilizzazioni per l’a.s. 2013/14, sottoscritta l’ipotesi di CCNI

Dopo circa due mesi di confronto serrato – e a tratti teso – è stata raggiunta (in data odierna, al MIUR) l’intesa e sottoscritta l’ipotesi di CCNI concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie per l’a.s. 2013/14.

Di seguito, i nodi principali (affrontati con un’amministrazione condizionata dal timore dei controlli del MEF e della Funzione Pubblica, e risolti dopo un paziente lavoro di mediazione):

  • art. 6 bis, “utilizzazioni nei licei musicali”;
  • alcune integrazioni richieste per gli insegnanti di religione cattolica;
  • i possibili ampliamenti degli ambiti di utilizzazione del personale in esubero.

Come di consueto, è stata effettuata anche una rivisitazione complessiva del testo al fine di rimuovere refusi e introdurre chiarimenti rispetto a incertezze di applicazione delle disposizioni; particolare attenzione è stata rivolta all’analisi della sequenza operativa del personale a.t.a., con conseguente semplificazione e integrazione del relativo allegato.

Un risultato raggiunto con congruo anticipo rispetto allo scorso anno, che la Cisl Scuola considera soddisfacente, pur con le inevitabili mediazioni, rispetto a un articolato complesso e che da quest’anno – per la prima volta – sarà sottoposto anche al vaglio dell’avvio dell’informatizzazione delle relative procedure.

Diversamente da quanto comunicato inizialmente dal MIUR, l’invio delle domande tramite Polis riguarderà solo i docenti di scuola dell’infanzia e primaria (sarà generalizzato, invece, l’inserimento a sistema del piano delle disponibilità).

Il testo passerà ora il vaglio delle procedure di controllo, riguardo le quali – con particolare riferimento ai passaggi interni al MIUR – la Cisl Scuola ha chiesto all’Amministrazione l’impegno a procedere con la massima celerità.

La sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di CCNI, in assenza di rilievi, è auspicabile possa essere effettuata in tempi anticipati rispetto agli scorsi anni.

I termini per la presentazione delle domande da parte degli interessati saranno fissati in occasione della sottoscrizione definitiva.

CCNI Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie a.s. 2013/14

CCNI Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie a.s. 2013/14 personale docente educativo ed ATA a.s. 2013/14

Nella pomeriggio di oggi, 15 maggio 2013, dopo un lungo e serrato confronto, iniziato già dallo scorso 25 marzo e proseguito con un fitto calendario di incontri, è stata sottoscritta l’Ipotesi di CCNI concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed ATA per l’a.s. 2013/2014.

Nel rinviarvi ad un’attenta rilettura del testo, vi significhiamo che nella copia da noi pubblicata è stato utilizzato il carattere “grassetto” per evidenziare le integrazioni apportate rispetto all’analogo CCNI, sottoscritto in data 23/08/2012 per l’a.s. 2012/2013.

Vi segnaliamo alcune delle modifiche apportate, omettendo quelle ovvie, quali l’aggiornamento dell’anno scolastico, della data del contratto della mobilità di riferimento o le modifiche meramente lessicali.

Art. 1 – CAMPO DI APPLICAZIONE, DURATA E DECORRENZA DEL CONTRATTO:

al comma 10, per quanto riguarda la disciplina delle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, coinvolte dagli eventi sismici del maggio 2012, si fa rinvio ai contenuti dell’accordo sottoscritto il 4 luglio 2012.

Al comma 13 è stata prevista una norma di rinvio, nella quale le parti si riservano una integrazione della contrattazione relativa alle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria, a seguito degli esiti della mobilità.

Art. 2 – DOCENTI DESTINATARI DELLE UTILIZZAZIONI:

al comma 1, punto h) è stato previsto che i docenti appartenenti a ruoli, posti o classi di concorso in esubero, possano richiedere l’utilizzazione presso gli ITS, di cui al DPCM 25/2/2008 e successive norme applicative, qualora richiesta dagli stessi ITS e prevista da specifici accordi regionali.

Al comma 9, punto e) è stata prevista la possibilità, per gli insegnanti tecnico-pratici in esubero che non abbiano trovato utilizzazione nella propria o altre classi di concorso – o affini e nelle altre attività previste al comma 9, di utilizzo, oltre che per quanto specificato dai punti a, b, c, d ed f anche per attività presso gli istituti tecnici superiori (ITS), di cui al DPCM 25/1/2008 e successive norme applicative, qualora ne facciano richiesta gli stessi ITS e vengano previste da specifici accordi regionali.

Art. 4 – UTILIZZAZIONI E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEGLI IRC

Al comma 2 è stato meglio precisato il riferimento ai contenuti dell’art. 3, c. 5 del contratto, ai fini della predisposizione del quadro complessivo delle disponibilità e della tempestiva informazione alle OO.SS..

Art. 6bis – UTILIZZAZIONI DEL PERSONALE NEI LICEI MUSICALI E COREUTICI:

al comma 1, per gli insegnamenti nuova istituzione, dopo utilizzo dei docenti titolari delle classi di concorso A031, A032, A077, in possesso dei titoli di cui alla nota 4405 del 7/05/2013 – all. E -Tabella licei, è stato precisato che si esclude l’utilizzo dei docenti titolari su sostegno.

Al comma 2 è stato precisato che coloro che produrranno domanda di utilizzo, ai sensi del comma 1, saranno graduati sulla base della tabella di valutazione per la mobilità professionale allegata al CCNI 11/3/2013.

Al comma 4, fatte salve le conferme previste al comma 11, è stata limitata la possibilità di produrre istanza di utilizzo, per diversa provincia della stessa regione, soltanto al caso di mancata attivazione dei corsi di liceo musicale nella provincia di titolarità; e’ stato precisato, comunque, che si può produrre domanda per una sola provincia.

Al comma 7 per gli insegnamenti di “esecuzione e interpretazione” e “laboratorio di musica di insieme” si è fatto riferimento alla nota 4405 del 07/05/2013 – all. E -Tabella licei. Per tali insegnamenti, limitatamente ai titolari della classe A031 è stato precisato ai fini del requisito di accesso, la precisazione, in relazione al servizio di strumento musicale prestato negli ex istituti magistrali “per almeno 180 giorni in un anno scolastico”. Inoltre, è stato puntualizzato che per tutte le discipline di indirizzo i docenti devono essere graduati in base alla tabella per la mobilità professionale del CCNI 11/3/2013.

Al comma 8, per tali insegnamenti, in subordine ai docenti forniti dei titoli previsti dai commi 1 e 7, è stata prevista la possibilità di utilizzo per i titolari della classe A077, in possesso del diploma di conservatorio nello specifico strumento, con almeno tre anni di servizio nella classe A077, nel caso in cui nella provincia vi sia la presenza di personale in esubero delle classi A077, A031, A032, fino a concorrenza dell’esubero. Prima di procedere, poi, all’ulteriore utilizzo dei docenti titolari della classe A077 non in esubero, occorre accantonare, in ogni provincia con sezioni di liceo musicale, posti per tutti i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie di istituto, relativamente alle classi di concorso A077, A031 e A032, in possesso dei requisiti previsti dalla nota 4405 del 7/05/2013 – allegato E Tabella licei, che abbiano prestato almeno 1 anno scolastico di servizio specifico nei licei musicali di cui al DPR 89/2010.

Al comma 11 è stata precisata una priorità nelle conferme a domanda dei docenti già utilizzati presso i licei musicali nei tre anni scolastici precedenti, sul posto o sulla quota oraria assegnata nell’anno 2012/2013. Sulle eventuali nuove disponibilità le utilizzazioni, anche per completamento d’orario ai docenti già confermati, saranno attuate in base alla posizione di graduatoria dando priorità agli appartenenti a classi di concorso in esubero.

Art. 7 – ASSEGNAZIONI PROVVISORIE PERSONALE DOCENTE:

al comma 1 è stato precisato: “nelle domande di assegnazione provvisoria, i posti di sostegno, di tipo speciale o ad indirizzo didattico differenziato, sono intercambiabili ai fini del rispetto del vincolo quinquennale di servizio su tali tipologie di posti”.

Al comma 3, in relazione alle lavoratrici madri, o in alternativa, ai lavoratori padri assunti con decorrenza giuridica 1° settembre 2011, che abbiano figli di età superiore a 3 anni e fino a 8, è stata aggiunta la dicitura “anche adottivi o affidatari” ed è stato puntualizzato che possono produrre domanda di assegnazione provvisoria per un’altra provincia.

ART.8 – ASSISTENZA

PUNTO IV

è stato precisato, in relazione ai punti G e H, il richiamo alle nuove disposizioni inerenti le autocertificazioni, integrative delle precedenti norme, e cioè all’art. 15 comma 1 della L. 183/2011. Inoltre, nei casi di certificazione di disabilità “rivedibile”, è stato precisato che la durata del riconoscimento travalichi “l’inizio dell’a.s. per il quale viene disposta l’utilizzazione o l’assegnazione provvisoria”. Al punto I, inoltre, anche per il caso delle lavoratrici madri o dei lavoratori padri con figli di età inferiori a 3 anni, è stato precisato “anche adottivi e affidatarii”.

PUNTO V

è stato modificato il titolo come segue: “personale cessato a qualunque titolo dal collocamento fuori ruolo”; inoltre il punto J è stato così sintetizzato: “personale di cui all’art. 2 comma 1 Lettera C”.

Art. 11 – PERSONALE ATA DESTINATARIO DELLE UTILIZZAZIONI

al punto A, relativo al personale in soprannumero, è stato precisato “sull’organico dell’istituto di titolarità”; al punto K, relativamente al personale in esubero è stato precisato “ivi compresi coloro che abbiano superato o stiano frequentando corsi di riconversione professionale”.

Art. 13 – ULTERIORI CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLE DISPONIBILITA’ RIFERITI AL PROFILO DI DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI

Al comma 1 punto A, a proposito del rientro della sede di precedente titolarità del DSGA soprannumerario a seguito dell’art. 4 c. 70 della L. 183/2011, in luogo della reggenza è stato precisato “a domanda”. Inoltre, il punto D è stato così riformulato “utilizzazione in tutte le attività a supporto dell’autonomia scolastica presso gli Uffici Scolastici Regionali – ambiti territoriali provinciali”.

Al comma 2 è stata meglio puntualizzata la possibilità di presentazione della domanda per i DSGA trasferiti a domanda condizionata ovvero d’ufficio, senza aver presentato domanda, in quanto soprannumerari.

Art. 18 – PRECEDENZE NELLE OPERAZIONI DI UTILIZZAZIONE E ASSEGNAZIONE PROVVISORIA

PUNTO IV – ASSISTENZA

È stato precisato, in relazione ai punti F e G, come già effettuato per i docenti, il riferimento all’art. 15, c. 1 della L. 183/2011, integrativa delle norme precedenti in materia di autocertificazione; inoltre, analogamente a quanto effettuato all’art. 8 per i docenti, in caso di disabilità “rivedibile” è stato precisato che la durata del riconoscimento travalichi “l’inizio dell’a.s. per il quale viene disposta l’utilizzazione o l’assegnazione provvisoria”.

Al punto H, in relazione alle lavoratrici madri o ai lavoratori padri con figli di età inferiore a 3 anni, è stato precisato “anche adottivi o affidatari”.

Art. 19 – SEQUENZA OPERATIVA

il comma 2 è stato modificato precisando che le conferme a domanda del personale già utilizzato o assegnato nell’a.s. precedente sono da effettuarsi prioritariamente “nel rispetto delle fasi di cui all’art. 6”.

 

NOTE ALLA TABELLA DELLE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO

In tali note, a proposito delle certificazioni richieste, è stato precisato il riferimento all’art. 15 c. 1 della L. 183/2011. Alla nota 2, inoltre, è stato precisato, per le certificazioni di disabilità rivedibili, che la durata del riconoscimento travalichi l’inizio dell’a.s. per il quale viene disposta l’utilizzazione o l’assegnazione provvisoria.

Alla nota 7 è stato precisato: “il punteggio per le scuole comprese nel comune di ricongiungimento spetta anche ai docenti di religione cattolica, ai docenti titolari sulla DOS e ai docenti titolari sulla DOP”.

ALL’ALLEGATO 3 – SEQUENZA OPERATIVA: UTILIZZAZIONI, ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E ASSEGNAZIONE DI SEDE PROVVISORIA – PERSONALE DOCENTE

nella parte relativa alle operazioni riguardanti i titolari su posto di sostegno al punto 7 è stato aggiunto “il docente che non ha trovato conferma ai sensi del punto 1 precede le normali utilizzazioni nell’ambito dello stesso I.I.S. in presenza di disponibilità di posti”.

NOTE ALLA TABELLA DI VALUTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL PERSONALE ATA

sono state apportate alcune modifiche alle note, integrando e aggiornando la normativa relativa alla validità della certificazione richiesta, con specifico riferimento all’art. 15 comma 1 della L. 183/2011. Inoltre, nella nota 5, a proposito di soggetti disabili rivedibili, è stato precisato, in relazione alla durata del riconoscimento che lo stesso travalichi l’inizio dell’a.s. per il quale viene disposta l’utilizzazione o l’assegnazione provvisoria.

ALLEGATO 6 – SEQUENZA OPERATIVA: UTILIZZAZIONI ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E ASSEGNAZIONE DI SEDE PROVVISORIA – PERSONALE ATA

sono state apportate alcune modifiche e precisazioni:

al punto 3, a proposito della conferma del personale ATA nella scuola di utilizzo nell’a.s. precedente è stato precisato che tale conferma riguarda i DSGA di cui all’art. 13 del contratto. Al punto 4, a proposito dell’utilizzo a domanda e d’ufficio del personale ATA soprannumerario e di quello trasferito in quanto soprannumerario nell’anno di riferimento delle operazioni o negli ultimi 8 anni che abbia richiesto e non ottenuto il rientro nella scuola di precedente titolarità è stato meglio puntualizzato il seguente ordine: sul distretto sub comunale di precedente titolarità; sul comune di precedente titolarità e sui comuni viciniori richiesti, nel rispetto delle relative tabelle.

Al punto 6, in relazione all’utilizzo del personale in esubero in profilo della stessa area o in altra area professionale (riferita agli assistenti tecnici) diversa da quello di titolarità è stata chiarita la precedenza per il personale in possesso del titolo di studio per l’accesso al profilo. Inoltre, ai punti 8 e 11, rispettivamente relativamente alle assegnazioni provvisorie in ambito provinciale e in ambito interprovinciale, è stato precisato “il personale beneficiario delle precedenze di cui all’art. 18 viene trattato, con priorità, nell’ordine previsto”.

Il testo dell’Ipotesi di CCNI, sottoscritta in data odierna, dovrà essere inviato dalla Direzione Generale del personale della scuola del MIUR alla Direzione Generale del Bilancio del MIUR e, da quest’ultima, prima all’UCB e poi a Funzione Pubblica e MEF, per la verifica della congruità normativa e finanziaria, come previsto dal D.Lvo n. 150/2009.

In conseguenza, le date per la presentazione delle domanda saranno fissate solo al termine di tale procedura. Nel frattempo ci saranno specifici incontri per l’esame dei moduli domanda.

L’Amministrazione ha confermato che la procedura di presentazione delle domande via web, con l’utilizzo della procedura POLIS, sarà destinata, per ora soltanto al personale docente della scuola primaria e dell’infanzia.

I docenti degli altri ordini di scuola ed il personale ATA continueranno a presentare le domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria per l’a.s. 2013/14 in formato cartaceo.

Invece, il quadro delle disponibilità sarà determinato, per tutti gli ordini di scuola, con procedura on line, al fine di velocizzare le operazioni.

Sarà nostra cura informarvi sull’esito delle successive riunioni.

Lo SNALS-Confsal si impegnerà a sollecitare l’Amministrazione per lo snellimento e la velocizzazione della procedura burocratica relativa agli adempimenti previsti dal D.Lvo 150/2009, in quanto il testo delle Ipotesi di CCNI è, purtroppo, sempre oggetto di lunghe verifiche interne al MIUR, sia da parte della Direzione Generale del Bilancio che dell’UCB, con conseguente ritardo sia nell’invio a Funzione Pubblica e MEF, che, ovviamente nella firma del contratto che può avvenire solo al termine di tale complessa procedura.

Tutto ciò, nonostante l’accellerazione dell’esame e della definizione del contratto fortemente voluta sia dallo SNALS-Confsal che dall’Amministrazione e dalle altre Delegazioni Sindacali, ritarda anche la presentazione delle domande che potrà avvenire soltanto al termine della verifica prevista; conseguentemente ritarda l’effettuazione di tutte le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria e di quelle successive relative alle nomine a tempo indeterminato e a tempo determinato.

 

Utilizzazioni scuola 2013-2014

Utilizzazioni scuola 2013-2014: sottoscritta la pre-intesa di contratto integrativo

Il nostro commento e la sintesi di alcuni punti salienti e novità.

Il 15 maggio 2013 è stata sottoscritta l’Ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed ATA della scuola per l’anno scolastico 2013-2014.

Ora si dovrà attendere l’autorizzazione da parte del Ministero della Funzione Pubblica per la sottoscrizione definitiva che, presumibilmente, potrà esserci entro fine giugno. Solo allora si conoscerà le date di scadenza per la presentazione delle domande che, presumibilmente, saranno entro la fine di luglio per i docenti ed ai primi di agosto per gli Ata.

Come anticipato nella notizia sul nostro sito del 23 aprile scorso il Miur intende dare disposizioni per “sperimentare” la presentazione delle domande di utilizzazione ed assegnazione provvisoria riguardanti la scuola dell’infanzia e primaria con procedura on-line (attraverso POLIS), analogamente a quanto già fatto per le domande di mobilità. Fanno eccezione le domande di assegnazione provvisoria tra province diverse. A tal fine verrà attivata anche una formazione specifica per gli operatori degli ATP. Il restante personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, gli educatori, i docenti di religione cattolica ed il personale Ata continuerà a presentare domanda sui consueti moduli cartacei.

Il nostro giudizio

La FLC CGIL esprime soddisfazione per la firma della pre-intesa perché si riafferma, innanzitutto, il contratto quale fonte normativa dell’intera materia e, poi, perché sono stati recepiti diversi punti importanti richiesti dalla FLC CGIL. Su tutti si evidenzia ancora una volta la “Premessa” al contratto, con cui si ribadisce il Ccnl vigente quale fonte normativa unica sulla mobilità e utilizzazioni del personale ed il ruolo delle RSU nella contrattazione di scuola su tutte le materie previste sempre dal CCNL vigente.
Inoltre, viene confermata la fascia di tutela per chi ha perso posto negli ultimi anni (diritto a presentare domanda di utilizzazione per tutti coloro che hanno perso posto e sono stati trasferiti a domanda condizionata fino a 9 anni). Si tratta di un punto importante anche alla luce del dimensionamento della rete scolastica che prosegue in alcune regioni.
Limitato il divieto quinquennale a poter presentare anche la domanda di assegnazione provvisoria per una diversa provincia da parte dei neo assunti a partire dal 1 settembre 2011 (divieto previsto dalla legge n. 106/2011). Infatti potranno presentare domanda di assegnazione provvisoria, ad esempio, le lavoratrici madri, o in alternativa i lavoratori padri, che hanno figli di età non superiore a 8 anni in analogia con la possibilità di fruizione dei congedi parentali.
Sono state ampliate le possibilità di utilizzo del personale in esubero anche su progetti, in via sperimentale, di attuazione dell’organico di scuola o su reti di scuole, oppure per attività di supporto didattico alla realizzazione dei percorsi formativi negli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Si stabilisce anche che il personale in esubero potrà essere utilizzato per progetti di potenziamento (es. aumento numero ore di laboratorio nel biennio) recupero e dispersione scolastica. Ulteriori precisazioni sono state introdotte nelle utilizzazione dei docenti di educazione musicale e di strumento nei licei musicali e coreutici al fine di renderle certe e trasparenti a livello nazionale, ivi compresa la tutela dei precari che vi hanno già prestato servizio per almeno un anno. Previsto anche un articolo specifico per l’utilizzo dei DSGA che si trovano in situazione di esubero (sia per effetto del massiccio dimensionamento, sia per effetto delle norme previste dalla legge n. 183/2011 e riguardanti le titolarità nelle scuole sottodimensionate).

L’unico punto negativo di questo contratto, su cui la FLC Cgil si è riservata la presentazione di una specifica dichiarazione a verbale al momento della firma definitiva, riguarda il mancato riconoscimento della precedenza assoluta nelle utilizzazioni, a domanda, sui posti di Dsga disponibili per l’intero anno, per chi è inserito nella graduatoria degli idonei per la mobilità professionale. Il contratto attuale la prevede già (all’art. 14 c. 8), ma solo “nell’ambito dell’ordine delle operazioni” ivi previste (prima i titolari della seconda posizione interni alla scuola, poi i destinatari della prima posizione o incarico art. 47, sempre se interni alla scuola, infine utilizzazione di assistenti amm.vi esterni sulla base dell’elenco provinciale di chi ha fatto domanda) e non in assoluto. La FLC Cgil si è battuta con determinazione per prevedere questa precedenza nel contratto, ma si è trovata davanti all’indisponibilità a qualsiasi modifica del vecchio testo, non solo da parte dell’amministrazione, ma anche da parte delle altre organizzazioni sindacali.

Sintesi di alcuni punti salienti e novità

  • Utilizzazioni. Confermato fino a 9 anni il diritto a presentare domanda di utilizzazione per il personale trasferito a domanda condizionata perché perdente posto. Pertanto potranno presentare domanda di utilizzazione per rientrare nella precedente scuola o in scuole dello stesso comune tutti coloro che sono stati trasferiti a domanda condizionata o d’ufficio, per non averla presentata affatto, a partire dall’anno scolastico 2005-2006 e successivi, a condizione che tutti gli anni abbiano chiesto di rientrare
  • Le ore di approfondimento di materie letterarie nella scuola media, le ore da 38 a 40 nel tempo prolungato, le ore per il potenziamento dell’offerta formativa nella scuola secondaria di secondo grado, concorrono anch’esse alla costituzione del quadro delle disponibilità per l’insieme delle operazioni annuali di competenza dell’UST (utilizzazioni, assegnazioni provvisorie e assunzioni a tempo determinato) prima che le stesse diventino di competenza del dirigente scolastico della singola scuola (art. 6 c. 1)
  • Tutto il personale docente trasferito d’ufficio o a domanda condizionata su altra scuola negli ultimi 9 anni, ha diritto a presentare domanda di utilizzazione per rientrare nella scuola precedente o in altre scuole più vicine. Qualora non ci siano posti disponibili nelle preferenze espresse ed i posti provinciali complessivi siano inferiori al personale da utilizzare, si è stabilito comunque il diritto a rientrare nella scuola da cui si è stati trasferiti d’ufficio, se si appartiene a classe di concorso o tipologia di posto in esubero in ambito provinciale per attività di arricchimento e potenziamento nell’ambito del POF. Tali provvedimenti saranno adottati, nei limiti del riassorbimento dell’esubero, per tutto il personale che lo richiederà esplicitamente nella domanda e tenendo conto dell’ordine di graduatoria (art. 5 c. 5 e c. 9). In presenza di personale a disposizione nella scuola, e ferme restando le competenze degli OO.CC e della contrattazione di scuola, sarà possibile adottare, nel POF, anche una diversa articolazione delle ore disciplinari tra gli insegnanti delle stessa disciplina e/o tipologia di posto.
  • Regolate le modalità di utilizzazione (con domanda su carta libera) del personale di educazione musicale e di strumento, in possesso del titolo, nei posti disponibili nei licei musicali e coreutici, a prescindere dall’esubero, ed anche per altra provincia (nel caso in cui nella propria non siano ancora stati attivati corsi di liceo musicale). Nel contratto si è anche chiarito che, preso atto del numero di posti da coprire e, quindi, del numero di utilizzazioni da effettuare, prima si effettuano le conferme sui posti o sulla quota oraria già assegnata in questo anno scolastico, poi le nuove utilizzazioni (o completamenti) se spettanti in base alla posizione in graduatoria. Le nuove utilizzazioni dei titolari nella provincia precedono quelle dei titolari da fuori provincia.
  • Esuberi. Il personale in esubero, titolare DOP e senza sede, potrà essere utilizzato, prima a domanda e poi anche d’ufficio, sulla base del titolo di studio. Fa eccezione l’utilizzazione sui posti di sostegno per i quali l’utilizzazione d’ufficio sarà possibile solo se in possesso, oltre al titolo di studio, anche del titolo di specializzazione.
  • Le utilizzazioni in altro ruolo del personale in esubero avverranno innanzitutto a domanda volontaria e poi anche d’ufficio sulla base delle abilitazioni o titoli di studio in possesso, ma solo in via residuale e solo se non vi sono posti disponibili nell’organico di fatto, neanche su spezzoni e neanche a seguito della messa a disposizione nella scuola di provenienza dei docenti trasferiti d’ufficio in altra scuola. Tali provvedimenti d’ufficio potranno essere comunque adottati solo per classi di concorso e/o posti di ruolo pari o superiori a quello di appartenenza (art. 5 c. 6).
  • Tutti i docenti che verranno a trovarsi in una situazione di soprannumero parziale o totale rispetto alla nuova dotazione in organico di fatto nella scuola di titolarità, compresi quelli di sostegno con riferimento alla riduzione degli alunni con disabilità, sono utilizzati nell’ambito della scuola stessa. Rimane ferma la possibilità, con domanda da presentare entro 5 gg. dall’individuazione della sua situazione di soprannumerarietà, di poter partecipare volontariamente alle operazioni di utilizzazione in altra scuola (art. 5 c. 10).
  • Il personale ITP in esubero potrà essere utilizzato anche nei posti disponibili degli uffici tecnici che possono essere costituiti in tutti gli istituti tecnici e professionali in attuazione dei nuovi regolamenti e negli Istituti Tecnici Superiori (ITS) di cui al D.P.C.M. 25.1.2008 e successive norme applicative, qualora richiesto dagli stessi ITS e se previsto da specifici accordi regionali.
  • Assegnazioni provvisorie. Il diritto a presentare domanda spetta per una qualsiasi delle motivazioni indicate all’art. 7 c. 1 (per i docenti) e all’art. 18 c. 1 (per gli ATA), ovvero per ricongiunzione al coniuge, oppure ai figli, oppure ai genitori, oppure per ragioni di cura in presenza di gravi motivi di salute (gravi patologie). Nelle grandi città è stata prevista la possibilità di presentare domanda di assegnazione provvisoria anche all’interno dello stesso comune, purché tra diversi distretti scolastici. Il personale docente assunto a decorrere dal 1 settembre 2011, per effetto della legge n. 106/2011, art. 9 comma 21, non può presentare domanda di assegnazione provvisoria per 5 anni per provincia diversa rispetto a quella di titolarità. Solo i beneficiari delle precedenze di cui all’art. 8 punti I, III, IV, VI e VII non sono soggetti a tale blocco. Pertanto, tra coloro che potranno presentare domanda, vi sono anche le lavoratrici madri e padri (anche adottivi o affidatari) con figli fino a 8 anni di età.
  • Precedenze (art. 8 e 19). Ai fini del riconoscimento delle varie precedenze, tutta la documentazione va presentata entro la data di scadenza delle domande. Per quanto riguarda le certificazioni riguardanti la L. 104, si ricorda che sono valide anche quelle “rivedibili” a condiziona che la stessa sia prevista in data successiva all’avvio dell’anno scolastico di utilizzazione e assegnazione.
  • Per il personale ATA è previsto che, in presenza di esubero, la mobilità annuale verso altro profilo o area avverrà solo a domanda e non d’ufficio (art. 11 c. 2 e 3). Ai fini delle utilizzazioni sarà possibile abbinare anche spezzoni in diverse scuole, ma solo a domanda (art. 12 c. 1).
  • Utilizzo dei DSGA in esubero. Ampliata la gamma delle possibilità di utilizzo dei DSGA in situazioni di esubero. L’utilizzo deve avvenire prioritariamente nelle scuole che,  magari per pochi alunni, si trovano ad essere sottodimensionate. Pertanto, in presenza di DSGA in esubero da utilizzare nella provincia, nessuna scuola sottodimensionata potrà essere assegnata a reggenza. Inoltre l’utilizzo dei DSGA in esubero potrà avvenire, in funzioni coerenti con il profilo professionale, anche sui centri per l’educazione degli adulti, nelle attività di supporto all’autonomia scolastica presso gli RSR e ATP e nei progetti su reti di scuole.
  • Copertura dei posti di DSGA per tutto l’anno. All’art. 14 viene richiamata la procedura da seguire. Qualora la puntuale applicazione delle disposizioni previste dal Ccnl o dall’attuazione della sequenza ATA, non consenta di coprire tutti i posti vacanti con personale interno alla scuola, rimane la procedura della costituzione degli elenchi provinciali, definita negli ultimi anni, nel CCNI sulle utilizzazioni, con personale disponibile di altra scuola. La costituzione di tali elenchi provinciali viene effettuata con criteri definiti dalla contrattazione regionale, tenendo conto di alcune garanzie valide su tutto il territorio nazionale. Nell’ambito di queste operazioni, l’inserimento nella graduatoria per la mobilità professionale dall’area A a B, costituisce titolo di precedenza (comma 8). Su questo punto la FLC Cgil si è battuta per far riconoscere la precedenza assoluta nelle utilizzazioni, a domanda, sui posti di Dsga per l’intero anno per chi è inserito nella graduatoria degli idonei per la mobilità professionale, ma si è trovata davanti l’indisponibilità a qualsiasi modifica del vecchio testo, non solo da parte dell’amministrazione, ma anche da parte delle altre organizzazioni sindacali.

Pagamento ferie ai supplenti

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Maria Chiara Carrozza
Al Capo di Gabinetto
Dott. Luigi Fiorentino
Al Capo Dipartimento per l’Istruzione
Dott.ssa Lucrezia Stellacci
Al Direttore generale per il Personale scolastico
Dott. Luciano Chiappetta
Al Direttore generale per la Politica finanziaria e il Bilancio
Dott. Marco Ugo Filisetti

Oggetto: pagamento ferie ai supplenti.

La legge di stabilità per il 2013 (L. 228/2012, art. 1, comma 56) ha stabilito di imporre ai docenti precari con nomina sino al 30 giugno o meno la decurtazione, a partire dal 1 settembre 2013, dei giorni di ferie maturati in corrispondenza ai periodi di sospensione delle lezioni.
Si tratta di una norma due volte inaccettabile giacché:
colpisce gravemente il segmento meno tutelato della categoria;
impone trattamenti diversi per lavori simili.
Lo stesso Ministero, inoltre, ha ritenuto di aggiungere arbitrio ad arbitrio e di applicare la norma a decorrere dal 1° gennaio 2013, con ben 9 mesi di anticipo rispetto alla data stabilita dalla legge. Uno zelo fuor di luogo e fuor di misura viste le mille inadempienze sostanziali e formali che caratterizzano il funzionamento del ministero stesso.
La CUB Scuola Università Ricerca chiede con forza che sia tempestivamente emanata una circolare che consenta il pagamento al personale nominato fino al 30 giugno 2013 delle ferie non godute e che venga ritirata questa legge sciagurata.
Contro l’eventuale pretesa di proseguire nell’attuale pratica di penalizzare la scuola pubblica, i lavoratori che vi operano e, in particolare quelli che già operano nelle condizioni peggiori, la CUB Scuola Università Ricerca agirà sia mediante la mobilitazione diretta che attraverso azioni legali

In fede
Per la CUB Scuola Università Ricerca
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi

LE SUPERIORI BLOCCANO LE VALUTAZIONI IL 16

CONTINUA LO SCIOPERO CONTRO LE PROVE INVALSI:
LE SUPERIORI BLOCCANO LE VALUTAZIONI IL 16

Ormai sappiamo come vengono usate dal Miur le prove Invalsi. La superficialità ed il nozionismo di origine anglo-sassone, l’inadeguatezza dei test ai programmi ed alla metodologia italiana, l’unificazione dei risultati con quelli delle scuole private (che, da sole, ci fanno perdere venti posti nelle comparazioni con l’estero), tutto ciò serve a dimostrare il presunto “sfascio” della scuola pubblica. La propaganda di qualche editorialista “laudator temporis acti”, spiana la strada al sistema de-meritocratico che volevano la Gelmini e Brunetta, per imporre valutazioni burocratiche atte ad incidere sulla busta paga dei docenti.
Con la macchina ispettiva (peraltro oggi completamente latitante) ed il “bipartizan” Indire, l’Invalsi è uno dei tre pilastri pensati per “disciplinare” la scuola e traghettarla verso il sistema retributivo “a fasce”. Per la casta burocratica (e sindacal-concertativa), non tener conto dello specifico delle scuole e dei quartieri, imporre prove identiche anche per i diversamente abili servirebbe a stabilire la ‘qualità’ dei docenti, per identificare chi pagare di meno ancora del, già imposto, più basso salario europeo e mettere alla gogna su internet.
Prove siffatte dovrebbero fornire parvenza di “oggettività” ad un’omologazione dall’alto, quando studiosi del calibro di Giorgio Israel (che ha collaborato sia con Fioroni che con la Gelmini nel Comitato tecnico-Scientifico “per l’elaborazione delle linee strategiche relative alla costruzione di un sistema nazionale di valutazione”) ne dichiarano apertamente l’inapplicabilità.
Il metodo stesso di rilevazione, copiato dagli standard formativi dismessi da USA e Canada, perché responsabili di un’omologazione in basso delle competenze degli alunni, è giudicato improprio: “Il processo di valutazione deve essere inteso come un processo culturale e non come un processo manageriale … esso è totalmente inadeguato in un sistema i cui contenuti sono culturali, non misurabili, non passibili di una definizione oggettiva affidabile alla gestione di ‘esperti’ esterni” (G. Israel). Tutto ciò deriva dalla vulgata della logica privatistica come panacea di tutti i mali, da quando venne imposta una “carta dei servizi” che definiva lo studente quale “cliente”. Per Israel non è che il residuo “di un’idea banalmente sbagliata e cioè che la scuola sia un’azienda fornitrice di beni e servizi e che studenti e famiglie siano l’utenza”.
Le prove Invalsi sono anche centralistiche. A fronte di un’incongrua regionalizzazione, che si vorrebbe utilizzare per imporre l’uso del dialetto “lumbard” e costruire avamposti della delirante “scuola nazionale padana”, i test non tengono nel minimo conto i differenti POF della scuola dell’autonomia e sono addirittura uguali da Canicattì a Bolzano!
Il carrozzone Invalsi (l’ex Cede di quel Vertecchi che scrisse i quiz per il concorsone di Berlinguer), spesso passato in termini consociativi da una mano all’altra, gode di cospicui finanziamenti, una parte dei quali erogati anche in funzione della somministrazione e della correzione delle schede. Un carico aggiuntivo gratis et amore dei che si cerca d’imporre ai docenti senza che ve ne sia traccia nel contratto nazionale e quando persino gli inventori delle prove (peraltro le più facilmente copiabili in assoluto) sostengono da anni che non solo non dovrebbero coinvolgere il team di classe, ma neppure alcun docente dell’istituto al quale sono proposte. Il metodo Invalsi nasce dall’assoluta sfiducia del “Palazzo” e di certa “Accademia” – che, visto come si colloca a livello internazionale, farebbe meglio a guardare in casa propria – nelle capacità valutative degli insegnanti italiani. Ma si contrappone con arroganza persino al sistema di rilevazione adottato da decenni dall’OCSE, mirato, invece che al nozionismo, alla verifica delle competenze, e che colloca ad esempio la scuola Primaria italiana, da trent’anni, fra il primo ed il sesto posto nel mondo. Farebbero tutti meglio a rileggersi l’art. 33 della Costituzione sulla libertà d’insegnamento, nonché le attribuzioni dei Collegi Docenti, unici ad aver titolo a decidere in materia di didattica e valutazione. Le tante delibere approvate nelle scuole contro le prove Invalsi dovrebbero venire considerate cogenti dal Ministero e dai dirigenti scolastici.
Ma la battaglia è sentita e combattuta anche dagli studenti e dalle famiglie, col netto rifiuto della vergognosa scheda sugli alunni che, se spinge a giudizi sommari e discriminatori su attitudini e personalità, attua persino una rilevazione di censo, istituendo così una sorta di inaccettabile schedatura. Non è altro che la riedizione sotto mentite spoglie del tristemente famoso portfolio di morattiana memoria (insieme al tutor, a suo tempo già rispedito al mittente dai Collegi dei Docenti), preteso dalla parte più retriva del padronato italiano. Un documento che doveva seguire l’individuo per tutta la vita, segnalandone ovviamente le eventuali, “pericolose” propensioni critiche. Oggi siamo alle valutazioni a quiz in stile televisivo che registrano prevalentemente attitudini meramente esecutive e monoprofessionalistiche. I test Invalsi sono il completamento della scuola minimalista prodotta dalla controriforma Gelmini. Valutazioni che ben si addicono, ad esempio, ad un Liceo Scientifico senza il latino, il quale, a proposito di destra e sinistra, starà facendo rigirare nella tomba persino Gentile.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas Scuola)

CONTROLLI SCUOLE PER EVITARE MALTRATTAMENTI

BOTTE A BIMBI ASILO: MARCUCCI (Pd): “CONTROLLI SCUOLE PER EVITARE MALTRATTAMENTI”

Dichiarazione del senatore Andrea Marcucci (Pd), Presidente della Commissione istruzione pubblica di Palazzo Madama

“Troppi i casi di maltrattamenti e di violenza consumati contro minori nelle scuole pubbliche italiane. Vanno intensificati i controlli, soprattutto quando arrivano segnalazioni, come nel caso della scuola materna San Romano di Roma”. Lo afferma  il senatore Andrea Marcucci (Pd), Presidente della Commissione istruzione pubblica di Palazzo Madama, in merito all’arresto di due maestre di una scuola per l’infanzia a Portonaccio. “I dirigenti scolastici – prosegue il parlamentare – devono esercitare verifiche interne, informarne contestualmente le autorità e coinvolgere maggiormente le famiglie.”

Contro la scuola-quiz e gli indovinelli Invalsi proseguono gli scioperi

Contro la scuola-quiz e gli indovinelli Invalsi proseguono gli scioperi.
Ieri hanno scioperato le Medie, domani le Superiori con manifestazioni in tutta Italia

Ieri la seconda tappa della “tre giorni” di sciopero contro la scuola-quiz e gli indovinelli Invalsi ha coinvolto la Scuola Media. Malgrado la presenza dei quiz all’esame di Terza Media – che costituiscono un vero e proprio ricatto invalsiano nei confronti di docenti, Ata e studenti – e il ripetersi, dopo quelli alle Elementari, di pesanti interventi di molti presidi con illegali sostituzioni del personale in sciopero e “riorganizzazioni” del servizio (verso le quali procederemo per via legale, trattandosi di azione antisciopero), e nonostante alle Medie i docenti in sciopero non abbiano i contributi degli studenti come alle Superiori o dei genitori come alle Elementari, altre migliaia di classi dopo quelle Elementari non si sono prestate ai distruttivi indovinelli Invalsi. Di particolare rilievo è stata oggi la richiesta di eliminare dall’esame di terza Media quella prova a quiz che ha provocato l’infestazione invalsiana dei libri di testo alle Medie e lo snaturamento dell’attività scolastica in miserrimo “teaching to test”, ossia arido e banale addestramento ai quiz.
Il punto conclusivo e culminante della mobilitazione sarà la giornata di domani 16 maggio quando, insieme a docenti ed Ata, sciopereranno gli studenti. Il 16 si svolgeranno in tutta Italia una cinquantina di iniziative: e in particolare a Palermo manifesteremo a piazza Politeama a partire dalle ore 9.30.
A Roma ci sarà un presidio al Miur. In questa occasione ci auguriamo che la neoministra Carrozza accetti di incontrare una delegazione Cobas. Dopo il primo giorno di sciopero e a seguito della grande attenzione dedicata dai massmedia al conflitto sui quiz, Carrozza ha invitato a “ridimensionare i test di valutazione”, affermando che “essi verranno usati per capire le omogeneità territoriali e avere un riscontro sul livello di apprendimento delle scuole a livello nazionale”, e ritenendo “giusto che ci sia un dibattito”, si è impegnata a “sentire le parti in causa e a fare una riflessione”. Anche il sottosegretario Rossi Doria è sembrato andar in tal senso nel corso della trasmissione di Uno Mattina (Rai Uno) del 9 maggio, laddove, in risposta alle critiche Cobas, ha sostenuto che è assolutamente da evitare il “teaching to test” (cioè snaturare l’insegnamento per preparare gli studenti ai quiz), che i quiz non vanno usati per giudicare insegnanti e studenti, ed ha espresso il suo dissenso verso la presenza dei quiz all’esame di Terza Media. Ora, da tali dichiarazioni parrebbe che entrambi non sappiano che l’insegnamento finalizzato ai quiz è oramai dilagante sia alle medie sia alle elementari, con libri di testo tutti orientati in tal senso; e che sta penetrando anche alle superiori ove gli invalsiani vorrebbero introdurre i quiz all’esame di Maturità entro il 2015.
Proprio per capire le reali intenzioni del nuovo gruppo dirigente al MIUR, abbiamo chiesto per il 16 l’incontro alla ministra, per verificare se esiste una reale disponibilità non solo ad un generico  confronto ma soprattutto alla modifica di quanto di distruttivo la pratica dei quiz ha già introdotto nella scuola: modifica che dovrebbe portare alla eliminazione dei quiz dall’esame di Terza Media, alla rinuncia ad introdurli anche all’esame di Maturità e ad una conferma ufficiale sulla non-obbligatorietà dei quiz nelle scuole, restituendo ai Collegi docenti la piena decisionalità in merito ad una loro eventuale effettuazione.
E con la neoministra vorremmo discutere, oltre che di Invalsi e Sistema di (s)valutazione delle scuole, del furto di salario perpetrato ai danni dei lavoratori/trici con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità; della urgenza di annullare la deportazione dei docenti “inidonei” e l’espulsione degli Ata precari; dell’assunzione  dei precari su tutti i posti disponibili; della restituzione nella scuola del diritto di assemblea per tutti/e.

Ispezione presso la scuola dell’Infanzia San Romano

Il Miur dispone un’ispezione presso la scuola dell’Infanzia San Romano

(Roma, 15 maggio 2013) Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza segue con attenzione gli sviluppi della vicenda che ha interessato la scuola dell’infanzia San Romano di Roma, dove stamattina sono state arrestate la coordinatrice e una maestra dopo accuse di maltrattamenti.
“Voglio innanzitutto esprimere la mia sincera vicinanza alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola”, ha affermato il Ministro, aggiungendo che il Ministero ha disposto un’ispezione presso l’istituto. “Spero che si faccia luce al più presto sulla vicenda. Se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza”, ha concluso il Ministro.

Ora basta. Risposte concrete per il personale ATA

                                           Ora basta. Risposte concrete per il personale ATA
il Ministero convochi subito i sindacati per trovare le soluzioni

Il personale ATA vive un momento difficile nel quale si assiste al blocco ingiustificato
• delle nomine in ruolo
• degli accordi sulle posizioni economiche
• delle retribuzioni delle funzioni superiori
• della mobilità professionale
La UIL Scuola, ritiene che sia indispensabile individuare le soluzioni ai problemi che una burocrazia miope e distante genera senza valutarne l’impatto sull’organizzazione e la qualità del lavoro, nei delicati settori dell’assistenza all’infanzia, dell’ausilio ai disabili, della copertura di posti di grande responsabilità oltre che sulla retribuzione delle persone.
Per questo abbiamo attivato tutti i canali per coinvolgere i Ministri interessati e le forze parlamentari.
Se a breve non ci saranno risposte positive avvieremo, insieme agli altri sindacati scuola, tutte le iniziative di mobilitazione e di pressione per risolvere le questioni.
Per questo chiediamo
• La nomina in ruolo per tutti i profili su tutti i posti disponibili
• La sospensione degli effetti delle note MEF E FP sulle posizioni economiche
• La retribuzione per lo svolgimento delle funzioni superiori
• La riattivazione della mobilità professionale
• Una efficace redistribuzione dei posti alla luce dei carichi di lavoro;
• La costituzione di posti di area C
• L’estensione dell’area tecnica in ogni scuola
• L’avvio, in via sperimentale, dell’organico funzionale di rete e di scuola.

 

Primato per la ricerca italiana

Primato per la ricerca italiana: i ricercatori ICRA-ICRANet per la prima volta e con largo anticipo hanno previsto l’esplosione di una Supernova

(Roma, 15 maggio 2013) Un gruppo di giovani ricercatori e studenti – sotto la direzione scientifica del Prof. Remo Ruffini e appartenenti al dottorato internazionale di Astrofisica Relativistica dell’International Centre for Relativistic Astrophysics (ICRA) basato presso la Sapienza università di Roma – è stato in grado di prevedere, con 15 giorni di anticipo, l’esplosione di una Supernova.

È la prima volta nella storia dell’Astrofisica e dell’Astronomia che si è in grado di prevedere un simile fenomeno. La Stella che ha originato la Supernova faceva parte di un sistema binario, la cui stella compagna era una stella di neutroni. L’innesco dell’esplosione della Supernova ha generato trasferimento di massa stellare sulla stella compagna, che è collassata trasformandosi in un “Buco nero”, ed emettendo un Gamma Ray Burst (GRB). Tale fenomeno è stato osservato dai telescopi satellitari intorno alla terra. L’intuizione scientifica italiana è stata comprendere la relazione tra tale lampo di raggi gamma (GRB) e l’innesco dell’esplosione della Supernova (Induced Gravitational Collapse – IGC). Sulla base della comprensione di tale fenomeno, e tenendo conto che l’evoluzione della Supernova per arrivare al suo massimo splendore, per quella classe di stella avrebbe richiesto circa 15 gg, il Prof. Ruffini ed il suo gruppo hanno allertato tutti gli osservatori.

La conferma della scoperta è giunta in Italia la notte scorsa. Il fenomeno è stato infatti confermato alle ore 21:21:33 GMT (22:21 ora italiana) del giorno 14 maggio 2013, dal Gran Telescopio Canarias (GTC), e ricevuta dalla dr.ssa Ana Penacchioni, studentessa del Dottorato internazionale ICRANET a Roma.

Il fenomeno, in realtà avvenuto 10 miliardi di anni fa nelle fasi primordiali dell’Universo, è stato osservabile solamente ieri notte, nella direzione della costellazione del Leone, perché la luce dell’esplosione ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungere la terra. Tale fenomeno è avvenuto dunque ben 5 miliardi di anni prima della nascita del nostro sistema solare.

Il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Maria Chiara Carrozza, informata nelle prime ore del mattino della scoperta, ha espresso “grande soddisfazione per questo eccezionale risultato, inedito nella storia dell’astrofisica, che non solo premia il talento dei ricercatori italiani ma anche indica al nostro paese la giusta via da seguire, investire sulla ricerca”. “Una via – ha concluso il Ministro – che quando viene seguita, come ha fatto il Miur sostenendo anche finanziariamente il progetto Icra, si rivela non solo portatrice di grande prestigio per il nostro paese nel mondo ma anche una diretta e concreta possibilità per il sistema-Italia di ricadute anche economiche in una situazione ancora assai difficile”.

Maturità a prova di cellulari? Costerebbe fino a due milioni di euro

da Repubblica.it

Maturità a prova di cellulari? Costerebbe fino a due milioni di euro

Al vaglio del Ministero dell’Istruzione nuove soluzioni per impedire agli studenti l’uso di cellulari, tablet, penne a luce ultravioletta o infrarossa. Schermare gli istituti avrebbe, però, costi insostenibili in tempo di crisi. L’unica soluzione sembra un codice di autoregolamentazione per i siti specializzati

ROMA – Gli esami di maturità si avvicinano e, come ogni anno, si rinnova l’eterna battaglia tra studenti, sempre pronti a escogitare nuovi stratagemmi per copiare, e istituzioni scolastiche, impegnate a garantire la regolarità delle varie prove. Il Ministero dell’Istruzione ha ribadito nei giorni scorsi l’assoluto divieto di utilizzo di qualsiasi dispositivo tecnologico durante gli scritti. Perché la nota ministeriale non resti fine a se stessa, l’Anp, associazione dei presidi italiani, ha proposto di valutare la possibilità di installare negli edifici scolastici dispositivi capaci di individuare la presenza di cellulari ed altri strumenti elettronici.
Ma quanto verrebbe a costare una Maturità a prova di ‘furbetti’? Tra i 450 mila e i 2 milioni di euro, secondo quanto stabilito dall’indagine condotta da Skuola.net. Decisamente troppo, soprattutto in tempo di crisi e di tagli. Un rilevatore come quello auspicato dai presidi, infatti, è acquistabile a partire da 20 euro che, moltiplicati per le oltre 22.500 classi quinte che dovranno sostenere gli esami, farebbero lievitare in modo insostenibile la spesa. Applicare un solo dispositivo per scuola sarebbe insufficiente e costringerebbe i commissari ad un pattugliamento estenuante.
Un dirigente della Pubblica Amministrazione ha precisato che una simile procedura richiederebbe un bando di gara europeo e 4-6 mesi prima di procedere all’acquisito dei dispositivi. Un problema che potrebbe essere risolto se i vari istituiti decidessero di dotarsi autonomamente di tali prodotti, attingendo ai propri fondi. La situazione economica delle scuole italiane, però, è critica, al punto che molti presidi si sono visti costretti a chiedere un contributo agli studenti per lo svolgimento dell’esame di maturità.
Ecco perché la strada più semplice da percorrere potrebbe risultare, come ha spiegato Daniele Grassucci, responsabile delle relazioni esterne del portale Skuola.net, “porre un codice di autoregolamentazione per i siti specializzati per evitare che si pubblichino le soluzioni delle tracce anzitempo”, implementando il gentlemen agreement già esistente da due anni con la Polizia delle Comunicazioni.