Assegnazione provvisoria sul sostegno

da Vita

Si accende il dibattito attorno all’accordo che permetterà a insegnanti senza specializzazione di chiedere l’assegnazione provvisoria sul sostegno. Chiocca: «la soluzione? Ogni insegnante deve avere le competenze per lavorare con tutti gli alunni, anche quelli con disabilità. Una strada che nessuno ha mai percorso»

Parla di «ipocrisie» Evelina Chiocca in un post su Facebook. E di «alunni utilizzati in modo strumentale». Sotto accusa l’accordo siglato dal Miur con i sindacati giovedì pomeriggio, che contiene novità per le assegnazioni provvisorie dei docenti su posto di sostegno. «Oggi, all’improvviso, tutto cambia. Si passa ad un’azione che la legge non consente. La contrattazione appena siglata consente a personale di ruolo privo di specializzazione di chiedere l’assegnazione provvisoria su sostegno», spiega la responsabile del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno.

Secondo Chiocca ciò significa – ed è questo il punto meno immediato per i non addetti ai lavori – che un docente sì di ruolo ma non specializzato sul sostegno avrà la precedenza su un docente specializzato ma non di ruolo, perché spiega Chiocca «le assegnazioni provvisorie vengono decise prima delle nomine annuali». In barba all’articolo 14 comma 6 della legge 104 che recita invece che la nomina sul sostegno di docenti non specializzati «è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati». Anche se, precisa con forza Chiocca, «non è una questione di “passare avanti”, può essere benissimo che i docenti lavoreranno tutti: è questione di tutela degli alunni, ragione per cui la legge dà priorità ai docenti in possesso specializzazione. Il resto va di seguito».

Quindi, se fino a ieri i docenti di ruolo senza titolo di specializzazione non potevano chiedere le assegnazioni provvisorie su posto di sostegno, da oggi il docente sprovvisto di titolo di specializzazione sul sostegno, «in subordine ed in via derogatoria e straordinaria», come dice la Flc Cgil sul proprio sito, può ottenere il ricongiungimento per un anno anche su un posto di sostegno purché «stia per concludere il corso di specializzazione su sostegno o abbia svolto almeno un anno di insegnamento su posto di sostegno, anche con un contratto a tempo determinato». Rispetto al comunicato congiunto di Miur e sindacati, sul sito la Cgil precisa che l’assegnazione sarà sui «posti di sostegno che rimangono disponibili al termine delle operazioni riguardanti sia i docenti di ruolo con il titolo, sia i supplenti sempre in possesso del titolo di specializzazione» e che «per salvaguardare al massimo il diritto allo studio degli alunni con disabilità, l’operazione avverrà in via residuale sui posti disponibili autorizzati in deroga in organico di fatto e dopo i necessari accantonamenti per garantire il contingente delle nomine annuali dei precari con titolo di sostegno (sia delle graduatorie ad esaurimento sia delle graduatorie d’istituto) e il contingente delle immissioni in ruolo». Insomma, urge leggere il testo ufficiale dell’accordo siglato.

Ma per Chiocca è il principio che è a rischio. «La tutela degli alunni viene meno, il fatto che tutti lavoreranno riguarda un altro piano. Se legittimi il fatto che dei docenti privi di titolo possano presentare domanda, dicendo già verrà accolta, c’è qualcosa ce non funziona». Nei fatti accade ogni anno che posti di sostegno vengano assegnati a docenti che non hanno il titolo di specializzazione, poiché il numero dei docenti specializzati è inferiore al bisogno: una volta esaurito l’elenco degli specializzati, si procede con chi è senza titolo. La soluzione per Chiocca è «duplice: nell’immediato i posti ai non specializzati si danno dopo che sono stati nominati tutti gli specializzati, come dice la legge 104. Il secondo passaggio, coerentemente con la norma, è che ogni insegnante deve avere le competenze per lavorare con tutti gli alunni, possiamo dire che tutti gli insegnanti dovrebbero essere specializzati per lavorare con gli alunni con disabilità, ci sarà chi ha la cattedra sul sostegno e chi sulla disciplina, ma entrambi avranno stesse competenze. Una strada che nessuno ha percorso».

Nuovo esame terza media e maturità: ma senza più rischi che esame è?

da Corriere della sera

Nuovo esame terza media e maturità: ma senza più rischi che esame è?

In base alla riforma della Buona Scuola nel calcolo del voto finale il curriculum pesa quanto le prove scritte e orali . Ma in questo modo si snatura l’essenza stessa dell’esame come prova inevitabilmente soggetta a un margine di aleatorietà

Orsola Riva

Si ha un bel dire che i genitori di oggi sono iperprotettivi, costantemente preoccupati di eliminare ogni possibile inciampo dal cammino dei loro ragazzi. E che così finiscono per fargli un gran danno perché non gli insegnano l’arte più importante che c’è, che è quella di sbagliare, di andare avanti per tentativi ed errori. Ora ci si mette anche la scuola. Nella carriera scolastica dei ragazzi italiani c’erano finora due prove fondamentali: la prima in realtà non ha mai contato granché, almeno non in passato. Parliamo dell’esame di terza media che i nostri genitori non tenevano in alcun conto ma che oggi è vissuto come una specie di piccola maturità. La seconda è la maturità con la emme maiuscola, vero e proprio topos psicoanalitico della scuola italiana (chi non ha sognato almeno una volta di doverla rifare?). Ebbene d’ora in poi questi due esami saranno un po’ meno esami di prima. Così hanno deciso tecnici ed esperti del ministero che hanno messo mano alla riforma di entrambi questi riti di passaggio in attuazione alle legge 107, la cosiddetta Buona Scuola varata dal governo Renzi. La nuova terza media è decollata già quest’anno, per la nuova Maturità bisognerà aspettare il 2019. Ma una cosa si è già capita: e cioè che in entrambi i casi si è voluto ridimensionare il peso delle prove d’esame rispetto al curriculum e alla storia dello studente.

Il peso (eccessivo) del curriculum

Finora infatti il voto finale di terza media si calcolava sommando il voto di ammissione a quello dei 5 scritti (prove Invalsi, italiano, matematica, inglese, seconda lingua comunitaria (francese, tedesco o spagnolo), e dell’orale e dividendolo per sette. Da quest’anno invece il voto si calcola facendo prima la media fra i tre scritti (tanti ne sono rimasti: italiano, matematica e una prova unica per inglese e francese) e l’orale. E poi sommando la media così ottenuta con il voto di ammissione e dividendo per due. Detto altrimenti: il curriculum scolastico finora pesava per un settimo adesso peserà per metà del voto. Un modo – si suppone – per rendere il voto finale meno aleatorio e più «giusto» nel senso di più corrispondente all’impegno profuso fino a quel momento da ciascun alunno. Sarà così anche nella nuova maturità. Dall’anno prossimo infatti la media dei voti ottenuti dai maturandi nel triennio peserà quasi il doppio di prima: fatto 100 il massimo dei voti, prima pesava fino a 25, dal prossimo anno peserà fino a 40 punti. Ma in quale esame, in quale prova mai della vita le cose vanno così? Che se hai la sfortuna che ti fanno una domanda su quell’unica pagina che non hai letto, se ti viene un crampo a 10 metri dal traguardo dopo aver corso una mezza maratona, il giudice di gara viene da te e ti aiuta ad alzarti? E soprattutto: siamo sicuri che in questo modo, mettendo il coprispigoli all’esame di terza media e di maturità, non rischiamo di procurare ai nostri ragazzi delusioni ben peggiori nel loro futuro universitario e lavorativo?

Ministro dell’Istruzione Bussetti: “Alternanza? Sì, ma con dei correttivi”

da Orizzontescuola

Ministro dell’Istruzione Bussetti: “Alternanza? Sì, ma con dei correttivi”

di redazione

Cosa sarà l’alternanza il prossimo anno scolastico? Quali saranno le scelte del nuovo governo sull’alternanza scuola lavoro?

Nel Contratto di Governo, Lega e M5S hanno già detto che «La c.d. “Buona Scuola” ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l’apprendimento».

Un giudizio negativo, dunque, seppure riferito al come l’alternanza scuola lavoro sia stata applicata negli anni precedenti. Al valore riconosciuto dello strumento, in sostanza, non sarebbe corrisposto un adeguato sistema di controllo. Diversi episodi, come in ultimo quello che ha visto protagonista un ragazzo toscano in alternanza, vittima di un incidente con un trapano che gli è costato una falange, testimonierebbero i danni che la non corretta applicazione dello strumento alternanza genererebbe e avrebbe generato.

Nonostante l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sull’Alternanza scuola lavoro, organo che dovrebbe monitorare lo stato dei progetti di alternanza e supportare la stesura delle linee guida dei protocolli di intesa, il nuovo esecutivo si è fin da subito dichiarato scettico sul modo in cui lo strumento dell’alternanza è stato utilizzato.

In un’intervista rilasciata al Sole24Ore, il neoministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti ha detto la sua sulla scottante questione dell’alternanza. Bussetti ha dichiarato innanzitutto la bontà ideale dello strumento: «L’alternanza», sostiene il Ministro, «ha sicuramente dei lati positivi, come anche altri da rivedere. Dobbiamo considerare che per i ragazzi è un importante primo contatto con il mondo del lavoro, hanno la possibilità di conoscere da dentro le imprese e le realtà professionali nelle quali, domani, si potranno collocare. È una forma di orientamento che fa bene ai giovani e al Paese». Restano però numerose criticità, come a’altronde già sottolineato nel Contratto di Governo. In particolare, a rappresentare un punto debole dell’alternanza sarebbe l’obbligatorietà, che in alcuni casi «ha fatto venire meno la qualità».

Nelle dichiarazioni del Ministro c’è infatti l’intenzione di lavorare proprio sulla dimensione obbligo/dovere: «Vogliamo che [l’alternanza] sia un’opportunità per le scuole, e non percepita come un dovere». A tale scopo, si legge tra le righe di quanto dichiarato, si renderà necessario prima di tutto un approccio politico di ordine simbolico: «Lo stesso nome, alternanza, non rende chiari gli obiettivi di questi percorsi che servono per orientare e avvicinare al lavoro».

Cosa succederà? Staremo a vedere.

Assegnazione provvisoria 2018/19, requisiti. Anche per sostegno senza titolo

da Orizzontescuola

Assegnazione provvisoria 2018/19, requisiti. Anche per sostegno senza titolo

di redazione

Può partecipare all’assegnazione provvisoria, per i soli motivi indicati nell’art. 7 comma 1 del CCNI 2018/19, tutto il personale docente, compreso quello della provincia di Trento,  assunto con decorrenza giuridica nell’a.s. 2017/18

I motivi per cui è possibile richiedere l’assegnazione provvisoria:

Si tratta dei soli motivi indicati nell’art. 7 comma 1 del CCNI 2018/19

  • ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario;
  • ricongiungimento al coniuge o alla parte dell’unione civile;
  • ricongiungimento al convivente (compresi i parenti e gli affini) purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica;
  • gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria;
  • ricongiungimento al genitore.

Nota bene:  è stato eliminato il requisito della convivenza per avvicinarsi al genitore ed è stato chiarito che fra i conviventi rientrano anche i parenti e gli affini.

Assegnazioni provvisorie interprovinciali su posto di sostegno per i docenti di ruolo  sprovvisti di titolo specifico

I docenti che sono in possesso di uno dei requisiti di cui all’art. 7 comma 1 sopra citato possono esprimere l’opzione di essere assegnati, in via residuale, su eventuali posti di sostegno rimasti liberi anche senza essere in possesso del prescritto titolo di specializzazione.

Tali docenti, oltre ad avere il requisito richiesto per l’assegnazione, devono avere ulteriori due requisiti, che possono essere alternativi:

  • essere in procinto di concludere il percorso di specializzazione sul sostegno;
  • in subordine, aver prestato servizio per almeno un anno su posti di sostegno (anche a tempo determinato).

Tra tutti i docenti che esprimeranno questa opzione, e fermo restando i requisiti di cui sopra, avranno la priorità, in ordine:

  • docenti che hanno figli con disabilità;
  • docenti con figli fino a 6 anni;
  • docenti con figli superiore a 6 e fino a 12 anni.

Tale operazione potrà comunque avvenire solo dopo aver garantito un accantonamento di posti pari al numero dei docenti precari in possesso del titolo di specializzazione e presenti nelle GAE e nelle II fasce di istituto compresi gli elenchi aggiuntivi.

Graduatorie ATA III fascia: definitive slittano ma supplenze da settembre

da Orizzontescuola

Graduatorie ATA III fascia: definitive slittano ma supplenze da settembre

di redazione

Le graduatorie ATA provvisorie di III fascia vengono pubblicate in questi giorni dagli Uffici Scolastici, in ritardo rispetto alla data del 15 giugno.

Le date di pubblicazione delle graduatorie provvisorie ATA III fascia

Nel nostro articolo gli avvisi per ogni provincia della pubblicazione delle graduatorie provvisorie ATA III fascia, ecco le graduatorie.

I reclami e le graduatorie definitive

L’iter per giungere alla pubblicazione delle graduatorie definitive è abbastanza lungo. Dalla pubblicazione delle graduatorie provvisorie all’albo della scuola scattano i 10 giorni utili per il reclamo. Le segreterie scolastiche devono poi avere il tempo per l’analisi dei reclami e la produzione delle graduatorie definitive.

Probabilmente quindi la tempistica individuata dal Miur con la nota 23718 del 17 maggio 2018 subirà degli slittamenti, essendo impossibile per tutte le province assicurare le definitive a partire dal 9 luglio prossimo. Il Miur non ha ancora comunicato nuove date.

In ogni caso questo c’è tutto il tempo utile e questo ritardo non compromette la validità delle graduatorie dall’a.s. 2018/19. Il triennio di validità è infatti diventato 2018/21

Quota 100 e meno contributi, allarme Inps: avremo un milione di pensionati in più, grave fardello

da La Tecnica della Scuola

Quota 100 e meno contributi, allarme Inps: avremo un milione di pensionati in più, grave fardello

Su Quota 100 e la riduzione delle soglie di accesso al pensionamento – un provvedimento atteso solo nell’immediato da oltre 100mila docenti e Ata – il presidente dell’Inps tiene duro: lo continua a ritenere un provvedimento molto pericoloso per la stabilità delle casse pubbliche.

Boeri: programma M5S-Lega una trappola per le generazioni future

Intervenendo a Milano, al Festival del lavoro, Tito Boeri ha detto che se dovessero andare in porto i progetti del Governo sulle pensioni, così come indicati nel programma M5S-Lega, a cominciare dalla Quota 100, derivante dalla somma dell’età con quelle degli anni di contribuiti riconoscibili, “avremmo un milione in più di pensionati, ma meno lavoratori, e questo renderebbe ancora più pensate il fardello che grava su chi oggi lavora”.

Secondo Boeri, “si tratta di impegni ingenti che hanno effetti immediati, che aumentano di molto la spesa pensionistica, e con difetti che si trascinano nel tempo, perché aumenta l’impegno per le generazioni future. E soprattutto peggiora di molto il rapporto fra pensionati e lavoratori”.

La riduzione dei flussi migratori porterà una forte riduzione dei contributi

Il numero uno dell’ente di previdenza nazionale, si è anche soffermato sulla “forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto”. Ebbene, secondo Boeri, “il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti” legata al calo dei nati in Italia.

“Il problema – ha continuato – è serissimo e dell’immediato. Volenti o nolenti l’immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi”.

Con il calo dei flussi, ha spiegato Boeri, l’arrivo di migranti “comincia ad essere non più sufficiente” a controbilanciare “il calo degli autoctoni. Le previsioni ci dicono che nel giro di pochi anni perderemmo città intere e questo è un problema molto serio per il nostro sistema pensionistico. Anche se gli italiani ricominciano a fare i figli, ci vorranno almeno 20 anni prima che comincino a pagare contributi”.

“Chiunque abbia un ruolo – ha aggiunto – deve spiegare agli italiani questo problema” che si manifesta già “e non fra dieci anni”

Pensioni d’oro: giusto intervenire

Boeri ha anche parlato delle pensioni cosiddette d’oro: “Ragionare sul fatto che queste aree di privilegio possano essere ridotte è meritorio”, ma per il taglio delle pensioni d’oro “bisogna intervenire sopra un importo, noi parlavamo da 5 mila euro in su”.

“Per alcune categorie – ha spiegato – come per i politici, che” le regole per il calcolo delle pensioni “se le erano date da soli, c’erano delle deviazioni significative”.

L’intervento sulle pensioni d’oro è auspicabile, ha concluso, “nel momento in cui c’è un debito pubblico molto alto e si vuole abbassare la pressione fiscale sul lavoro per rilanciare l’economia”.

L’ex parlamentare Ronconi respinge la tesi di Boeri

Alle parole di Di Maio replica duramente l’ex parlamentare dell’Udc Maurizio Ronconi: “Il Presidente dell’INPS, Boeri, pur non avendo in merito alcuna competenza, continua a pontificare sul taglio dei vitalizi fornendo notizie false e conti sbagliati”.

“Non è vero – sottolinea Ronconi – che il ricalcolo retroattivo dei vitalizi li renderebbe simili alle pensioni degli italiani perché la stragrande maggioranza è in pensione con il metodo contributivo e un ricalcolo retroattivo, che è il vero obbiettivo, significherebbe la sommossa sociale oltre che essere chiaramente illegittima ed incostituzionale. Così è per gli statali, i militari, i ferrovieri e decine di altre categorie”.

“Boeri questo lo sa – aggiunge l’ex parlamentare – ma in modo scorretto e grave diffonde da Presidente dell’Inps false comunicazioni impegnato com’è a guadagnare meriti nei confronti dei penta stellati nella speranza di poter essere confermato nella ben retribuita cadrega di Presidente dell’Inps”.

La Fornero: taglio pensioni d’oro previsto anche da noi

A Milano era “presente” anche l’ex ministro Elsa Fornero: intervenendo in video al Festival del Lavoro, la Fornero ha detto che “nonostante si chiami ‘governo del cambiamento’”, ‎il criterio che viene proposto con il taglio delle pensioni d’oro “lo avevamo già adottato sotto il nome di contributo di solidarietà e questo andrebbe riconosciuto”.

L’ex ministro del Lavoro ha aggiunto che il provvedimento servirebbe a “superare il continuo litigio” che contraddistingue lo scenario politico, e questo “farebbe bene all’economia e alla società”.

Di Maio: Questa è giustizia, altro che illiberalità

In sintonia con Boeri, è anche il Governo. “Potete piangere e strepitare quanto volete, tanto non si torna indietro. Noi i vitalizi ve li togliamo. Mettetevi l’anima in pace”, ha scritto su Facebook Luigi Di Maio, leader M5S e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, proprio commentando la proposta di tagliare i vitalizi agli ex parlamentari.

“Oggi – prosegue Di Maio – ho letto un articolo divertentissimo sul Corriere della Sera. Raccoglie le lamentele di alcuni ex parlamentari a cui toglieremo i vitalizi tra pochi giorni. Uno piange miseria perché da 4.700 euro al mese grazie alla nostra delibera prenderà 2.500 e parla di atto illiberale. Ma dico io: ma se hai versato contributo per avere una pensione di 2.500 euro perché te ne davo dare il doppio? Questa è giustizia, altro che illiberalità. Un altro dice che da 2.000 passerà a 400 ed è una rapina. Quindi parliamo di un ex parlamentare che ha versato contributi solo per avere una pensione minima”.

“Capite questa gente? Quando erano in Parlamento non hanno mosso un dito per alzare le pensioni minime perché tanto loro avevano il vitalizio che valeva 5 volte tanto. Adesso – conclude Di Maio – lo Stato se ne frega di difendere chi ha i privilegi e pensa a proteggere i più deboli”.

I docenti rientrano in Sicilia: soddisfazione dei sindacati

da La Tecnica della Scuola

I docenti rientrano in Sicilia: soddisfazione dei sindacati

I segretari regionali della Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, della Cisl Scuola, Francesca Bellia, e della Uil Scuola, Claudio Parasporo, soddisfatti del “grande risultato” per “l’intesa raggiunta ieri con il Miur che consentirà per quest’anno a migliaia di docenti siciliani immessi in ruolo al Nord di poter rientrare a casa. Il Ministero ha quindi accolto le nostre richieste. Coloro che hanno già svolto un anno di servizio sul sostegno o che sono in procinto di prendere la specializzazione potranno ottenere le assegnazioni provvisorie dei posti di sostegno, che in Sicilia sono circa 6.500”.

Rimedio al disagio

“In questo modo – aggiungono – si pone rimedio, seppur temporaneamente, ad una situazione di disagio vissuta dagli insegnanti e dalle loro famiglie senza per questo intaccare la qualità dell’istruzione offerta agli studenti disabili. L’accordo, infatti, garantisce in prima battuta l’assegnazione dei posti di sostegno ai precari specializzati e successivamente ai docenti di ruolo che peraltro hanno già maturato un’esperienza in questo ambito o che stanno ultimando il percorso di specializzazione”.

Scuola, siglata l’intesa MIUR-Sindacati sulle assegnazioni provvisorie

da Tuttoscuola

Scuola, siglata l’intesa MIUR-Sindacati sulle assegnazioni provvisorie

È stata siglata l’intesa tra il Miur e le Organizzazioni Sindacali sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale della scuola. Definiti tempi certi per la conclusione delle operazioni, che si chiuderanno il 31 agosto prossimo per consentire un ordinato avvio del nuovo anno scolastico.

Attenzione particolare viene posta, nell’accordo siglato ieri pomeriggio, ai diritti delle alunne e degli alunni con disabilità. Le assegnazioni sui posti di sostegno saranno date prioritariamente, come di consueto, agli insegnanti specializzati. L’assegnazione potrà poi essere richiesta anche da chi sta per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, da chi ha prestato servizio per almeno un anno su posti di sostegno. Gli insegnanti che sono genitori di figli con disabilità o che hanno meno di dodici anni avranno la priorità nelle assegnazioni provvisorie sul sostegno purché in possesso dei requisiti richiesti.

Educazione&Scuola Newsletter n. 1090


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Giugno 2018 – XXIII Anno

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Notizie

Rapporto di Autovalutazione 2017/2018

La piattaforma per l’aggiornamento del RAV è aperta sino al 30 giugno 2018

Verifica Programma annuale

Come previsto dall’art. 6, comma 1, del DI 44/01, entro il 30 giugno, il Consiglio d’Istituto verifica le disponibilità finanziarie dell’Istituto nonché lo stato di attuazione del programma, al fine …

Concorso Dirigenti Scolastici

Pubblicati il 27 giugno 2018 i quesiti relativi al corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali

Giornata della Trasparenza 2018

Roma, 26 giugno 2018

Valorizzazione Docenti e Chiamata diretta

Rispettivamente il 25 ed il 26 giugno raggiunta Intesa e siglata l’Ipotesi di CCNI

Nuovo Capo Segreteria Tecnica e Politica MIUR

Nominato il Viceprefetto Aggiunto Biagio Del Prete

Nomina Sottosegretari in CdM

Il 12 giugno il Consiglio dei ministri nomina i Sottosegretari di Stato

Bicentenario nascita Francesco De Sanctis

Roma, 11 giugno 2018

Nuovo Capo Gabinetto MIUR

Nominato Giuseppe Chiné

Saluto e Ringraziamento del Ministro

Conclusione dell’anno scolastico 2017/2018 ed inizio degli Esami di Stato

Indicibili (In)canti

Roma, 7 giugno 2018

Inizio XVIII Legislatura

Il 5 ed il 6 giugno il nuovo Governo ottiene la fiducia dalle Camere

Commissioni Esame di Stato 2018

On line il motore di ricerca

Passaggio consegne al MIUR

Roma, 5 giugno 2018

Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione

Roma, 2 giugno 2018

Festa della Repubblica

Roma, 2 giugno 2018

Norme

Avviso 28 giugno 2018

Pubblicazione elenco ammessi al colloquio e calendario dei colloqui. Procedura di selezione per 35 unità di personale della scuola (dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo della scuola) …

Nota 27 giugno 2018, AOODGPER 29748

Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente il passaggio da ambito territoriale a scuola per l’a.s. 2018/2019, ai sensi dell’articolo 1, commi 79 e successivi, della legge 13 luglio …

Intesa (25.6.2018)

Criteri per la ripartizione delle risorse finalizzate alla valorizzazione professionale dei docenti

Nota 25 giugno 2018, AOODGOSV 10386

Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge …

Nota 22 giugno 2018, AOODGRUF 13151

Pubblicazione programma Tirocini Brevi III sessione 2018

Nota 22 giugno 2018, AOODGOSV 8629

SCUOLA ESTIVA La pratica filosofica per lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo dal Sud – A.S. 2017-2018 – Puglia, Alberobello, 16-17-18 luglio 2018

Decreto Ministeriale 19 giugno 2018, n. 506

Aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo, valevoli per il triennio scolastico 2014/2017 e prorogate fino all’a.s. 2018/19 ai sensi della Legge 25 febbraio 2016 …

Alternanza scuola-lavoro – 2a edizione: prorogata la scadenza dell’avviso per questa nuova edizione

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Avviso 15 giugno 2018, AOODGSIP 2843

Top Ten, Premi Speciali e graduatoria complessiva di A Scuola di OpenCoesione a.s. 2017/2018

Cittadinanza europea – Pubblicazione graduatorie definitive regionali

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Nuovi percorsi di istruzione professionale di cui al decreto legislativo n. 61/2017. Integrazioni dei quadri orari del primo biennio e ulteriori indicazioni e chiarimenti sull’individuazione delle classi …

Competenze di cittadinanza globale – Approvazione e pubblicazione graduatorie regionali definitive

Prot. 19600 del 14 giugno 2018

Nota 13 giugno 2018, AOODGPER 27719

D.D.G. n. 1259, del 23/11/2017. Corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le Istituzioni scolastiche statali. Indicazioni relative allo svolgimento …

PONKit: “Manuale per la gestione delle CERT e REND FESR” – SIF 2020. Aggiornamento giugno 2018

Prot. 19430 del 13 giugno 2018

Decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2018

Nomina dei Sottosegretari di Stato

Nota 12 giugno 2018, AOODGCASIS 1229

Rilevazione esiti finali in Anagrafe Studenti – a.s. 2017/2018

Nota 7 giugno 2018, AOODGPER 26997

Graduatorie di istituto personale docente ed educativo. D.D.G. 11/05/2018 n. 784. Apertura funzioni POLIS per la scelta delle sedi (mod. B)

Nota 7 giugno 2018, AOODGCASIS 1207

Esami di Stato secondo ciclo a.s. 2017/2018 – Attività a supporto della procedura e adempimenti sulla comunicazione dei dati

Nota 7 giugno 2018, AOODGOSV 9487

XXIII Scuola Estiva di Astronomia

Avviso 6 giugno 2018, AOODGSIP 2721

Concorso nazionale “STEM: femminile plurale” a.s. 2017/2018

Nota 5 giugno 2018, AOODGFIS 7308

Pubblicazione codici disciplinari personale amministrativo, tecnico e docente delle Istituzioni Afam

PONKit: pubblicato il Manuale di gestione dell’Area Documentazione e Ricerca – FSE

Prot. 15924 del 01 giugno 2018

Rubriche

 

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Quarta prova scritta Esame II Ciclo

La quarta prova scritta si svolge il 28 giugno

Terza prova scritta Esame II Ciclo

La terza prova scritta si svolge il 25 giugno (il 27 giugno nelle scuole sedi di seggio elettorale)

Seconda prova scritta Esame II Ciclo

Il 21 giugno si svolge la seconda prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di …

Prima prova scritta Esame II Ciclo

Esami di Stato II Ciclo

Il 18 giugno, con l’insediamento delle Commissioni d’Esame, hanno inizio gli Esami di Stato conclusivi …

Esame di stato I Ciclo

L’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolge nel periodo compreso tra il termine delle lezioni ed il 30 giugno

Esiti Esami di Stato e Scrutini Scuola secondaria I grado – A.S. 2016/2017

Ufficio Statistica e Studi – MIUR

Esiti Esami di Stato Scuola secondaria II grado – A.S. 2016/2017

Ufficio Statistica e Studi – MIUR

in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri

 

in Famiglie

Sportello Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

Il procedimento sanzionatorio e la difficile realizzazione dell’alleanza educativa

di Cinzia Olivieri

Una mensa di qualità si realizza anche con la partecipazione delle famiglie

di Cinzia Olivieri

 

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 62
a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Educare non significa indottrinare

di Vincenzo Andraous

in LRE di Paolo Manzelli

La bidirezionalita della percezione del suono

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Il tempo di vita

di Paolo Manzelli

in Mobilità

Mobilità 2018-2019

Dal 28 giugno al 5 luglio i Docenti della Scuola Secondaria di I grado trasferiti su ambito indicano, …

Intesa sulle assegnazioni provvisorie

28 giugno 2018

in Recensioni

Modernità quale pericolo

di Antonio Stanca

L.G. Luccone, Questione di virgole

Punteggiare rapido e accorto

Per gioco e sul serio

Firenze, 12 giugno 2018

 

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

Autonomia e welfare degli studenti

di Gian Carlo Sacchi

L’autonomia nel nuovo Contratto di Governo

di Gian Carlo Sacchi

in Software

Internet, Reti, Nuove tecnologie

#FuturaRieti

Rieti, 7 – 9 giugno 2018

#FuturaBrindisi, “Sail to the Future”

Brindisi, 4 – 6 giugno 2018

Capire l’Informatica di Paolo Rocchi

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Aspiranti allo sbaraglio!

di Maurizio Tiriticco

Intelligenza eguale memoria?

di Maurizio Tiriticco

A quando una scuola che non boccia?

di Maurizio Tiriticco

Nascita e sviluppo della geometria… e altre amenità

di Maurizio Tiriticco

Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

 

Rapporto di Autovalutazione 2017/2018

La Nota 11 maggio 2018, AOODGOSV 7985, come già avvenuto negli scorsi anni scolastici, prevede che la piattaforma per l’aggiornamento del RAV sia aperta dal 14 maggio al 30 giugno 2018 per consentire, solo se necessario, la revisione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo previsti.

Si rammenta che la Nota 28 febbraio 2017, AOODGOSV 2182,  ha ridefinito i tempi del procedimento di valutazione ed ha collocato l’effettuazione della Rendicontazione sociale all’a.s. 2018/2019.
Per quanto riguarda la Rendicontazione sociale, con l’inizio del prossimo anno scolastico verranno fornite indicazioni alle istituzioni scolastiche per favorirne la redazione, grazie alla messa a disposizione di un modello comune di riferimento sul territorio nazionale, “attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”, così come previsto dal D.P.R. 80/2013.


Diplomati magistrale

Diplomati magistrale: la Federazione Uil Scuola Rua di Como incontra il prefetto Dott.Bruno Corda
Il Segretario della Federazione Uil Scuola Rua di Como Gerardo Salvo e il Segretario della Camera Sindacale della Uil di Como Salvatore Monteduro incontreranno il Prefetto di Como Dott. Bruno Corda nella mattinata di lunedì 02 luglio per manifestare il disagio dei diplomati magistrale a seguito della sentenza dell’Adunanza Plenaria che cambia diametralmente l’orientamento rispetto alle sette sentenze precedenti del Consiglio di Stato respingendo l’inserimento di tali docenti nelle Graduatorie ad esaurimento,riporatandoli nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.
Nel corso dell’incontro verrà consegnata la petizione sottoscritta dai docenti che la Federazione Uil Scuola Rua di Como ha predisposto a sostegno dei diplomati magistrale che,con il loro costante e scrupoloso impegno,contribuiscono in modo rilevante alla realizzazione dell’offerta formativa e alla crescita degli alunni.
Verrà chiesto dalla Federazione Uil Scuola Rua di Como al Prefetto un intervento tempestivo presso il MIUR volto a sanare la situazione diventata ingestibile e paradossale.

Aspiranti allo sbaraglio!

Aspiranti allo sbaraglio!

di Maurizio Tiriticco

In un mondo in cui l’immagine è dominante e dove la parola conta sempre meno, sembra che la parola scritta, quella che esprime un pensiero, un ragionamento, una serie di considerazioni, oggi non abbia più mercato! In un mondo dominato dai vaffa dei pentastellati e del “prima gli Italiani” dei leghisti, tutto sembra estremamente semplificato! E la tv aiuta! E come! Immagine dopo immagine, parola dopo parola, dove tutto corre come un fiume! Interrotto solo dalle mille barchette dei messaggi pubblicitari! Ragazze accattivanti, prodotti che di meglio non ce n’è! L’essenziale è persuadere! Ad acquistare e a consumare, soprattutto! Ma non i contenitori di plastica che ormai riempiono i nostri secchi della mondezza più che gli alimenti il frigorifero! Sovrabbondanza di plastica, che tutto contiene e tutto fa risplendere! Mettici anche un po’ di colore, qualche parola suadente… io sono l’unico! Come me non c’è nessuno! Dopo di me il diluvio! Questi sono gli unici piselli! Queste le uniche marmellate! Compra, compra, che oggi c’è lo sconto, un centesimo di euro, domani chissà!

E tutti noi navighiamo in questi mari dei supermercati! Metti pure questo nel carrello! Ma non serve! Serve, serve, servirà! Lo consumerai, stai certo! Questa è la società dei consumi! Questa, che si è impadronita del mondo, quello cosiddetto civile, e che ha depredato interi continenti, cosiddetti incivili! Ma i neri ora ci chiedono il conto, sbarcano sulle nostre spiagge, risalgono le nostre strade, come i salmoni i nostri fiumi! E alcuni non ce la fanno! Come i salmoni divorati dagli orsi, puntuali al cibo stagionale, e gratuito anche! E poi, quando bevi quella birra o mangi quel biscotto, è come se baciassi la meravigliosa fanciulla che lo sponsorizza! L’oggetto è l’immagine e l’immagine è l’oggetto! E la parola corre dietro, sempre pericolante, paurosa di perdere il suo significato! Il dominio è quello dell’immagine e degli jingle! Si sa, quando un fiume giunge alla sua foce, si confonde con il mare, diventa mare! Là dove tutte le parole del vocabolario si ritrovano in ordine alfabetico! Il vocabolario è pieno di parole , ma non dice nulla! I nostri politici abbondano di parole – ed anche di parolacce, ormai! Tutto è sdoganato! Tutto è colore, tutto è suono, tutto è parola detta… e ridetta! Ma, la parola scritta? La parola scritta, poverella, è sempre fredda, carta su inchiostro! La parola scritta! Troppo difficile oggi, dove tutto si consuma! E la carta serve solo per impacchettare oggetti che poi riempiono le nostre case. E’ vietato scrivere! Ma è pericoloso, perché, di fatto, è anche vietato pensare!

In un simile contesto, fortemente subculturale, anche un concorso per dirigenti scolastici diventa una sorta di gioco! I quiz televisivi sono divertenti, ma… i quiz per accedere a una professione sono semplicemente demenziali! Ma così va il mondo, qui ed oggi, se vuoi diventare dirigente scolastico! Per cui, è necessario rassicurare i nostri numerosi candidati DS a mettersi l’anima in pace e a subirsi tonnellate di quiz (che non ho il coraggio di chiamare item, i quali, in prove serie, sono strumenti altrettanto seri e più efficaci) se intendono veramente diventare DS. Lo so! Si tratta di una scrematura perché i concorrenti sono tanti! Comunque, è il trionfo della memoria sull’intelligenza, sulla cultura e sulla creatività! No è più come ai miei tempi in cui a concorrere come direttore didattico o preside o, addirittura, ispettore, o dirigente tecnico che sia, non eravamo migliaia di aspiranti! In effetti, i numeri grossi di oggi ci fanno anche riflettere sui modi con cui la scuola è considerata da ci governa! Cioè, una cosa di cui si farebbe volentieri a meno! Perché la cultura, gli studi e la scuola in questa società tutta mirata al soldo e all’imbroglio sono solo cose da sopportare! Ma non da sostenere! Non da governare!

Purtroppo questa considerazione negativa su chi ci governa ricade su alunni, genitori e insegnanti! Alunne sempre più demotivati, genitori attenti solo alla promozione comunque; gli insegnanti mal pagati e rassegnati! Qualche lettore insorgerà! E non nego che le eccezioni ci sono! Gli eroi non mancano mai! Ma dei ragazzi del ’99 le mitragliatrici austriache hanno fatto macello!!! Comunque, non so chi ha detto che una società che non pone mai ai primi posti la cultura e la scuola è condannata a deperire! Eppure un tempo i nostri edifici scolastici costruiti dopo l’Unità sono ancora in piedi, forti, maestosi! Gli edifici scolastici costruiti in questi ultimi anni sono fatiscenti! O ci piove dentro o casca qualche soffitto! O non so che altro! Gli ultimi ministri dell’istruzione? Ignoti pressappochisti, lanciati nel cursus honorum!

Ora l’ignoranza non solo dilaga! Ma viene premiata!! Ed in effetti lo vediamo. Il triumvirato che ci governa è composto da tre ometti piccoli cos’, ma che si danno tanto da fare. Tra un congiuntivo sbagliata ed un altro! Per non dire di un curriculum in cui una pizza mangiata a Cambridge diventa una laurea conseguita! Un Presidente del Consiglio ignorante e bugiardo! Un Ministro degli Esteri che parla per slogan! Un Ministro dell’Economia che si fa imboccare da un Paolo Savona, finto Ministro degli Affari Europei! Tutto ciò mi riempie di tristezza! Abbiamo avuto un De Gasperi, un Togliatti, un Moro, un Berlinguer! I politici di oggi non dovrebbero neanche pronunciare il loro nome! La scuola che oggi conta è solo imparare ad essere furbi e a rubare! A cominciare dalle migliaia di furbetti del cartellini! E il nostro Paese è in crisi! Lo credo bene! E non so se riusciremo a superarla! In tempi brevi non davvero! Mi sembra che non siamo più il Paese di Dante, di Michelangelo, di Galilei, del Ponte di Rialto, della Sistina, di Venezia e di Firenze! Due città che, con gli assalti di masse di ignoranti scamiciati che vengono da tutto il mondo , nel giro di un paio di decenni saranno polvere! Voglio veramente sperare di essere un pessimista! E che la storia dei prossimi anni mi smentisca!

Il ministro Bussetti “Ma la Buona scuola non è tutta da buttare”

da la Repubblica

Il ministro Bussetti “Ma la Buona scuola non è tutta da buttare”

Intervista

Corrado Zunino

Ministro Marco Bussetti, sta andando via il primo mese dal giuramento. Che macchina ha trovato in Viale Trastevere: sfiancata, motivata?

«Ho trovato persone con straordinarie professionalità, al centro e in periferia. Sono contento della macchina del ministero dell’Istruzione. Le molte sollecitazioni dell’ultima riforma hanno disorientato e stressato gli uffici, dobbiamo tornare a una gestione più ordinata e con una programmazione a lunga scadenza. Basta scossoni».

Martedì ha siglato un accordo con i sindacati per cancellare la chiamata diretta. Perché togliere a un preside la possibilità di intervenire sulla scuola che dirige?

«Era un impegno del contratto di governo. La cosiddetta chiamata diretta era troppo discrezionale e con inefficienze. Ora abbiamo criteri oggettivi di mobilità e assegnazione dei docenti».

A proposito di mobilità, lei ha spiegato che chi ottiene un lavoro fuori regione non dovrà rientrare subito, ma la Lega ha preso voti dicendo nei comizi: riunifichiamo le famiglie lontane.

«Le due cose non sono in contrapposizione. La mia sensibilità nasce dalla constatazione dei danni derivati dal trasferimento forzato degli insegnanti. Non si può sradicare un docente-genitore dalla famiglia e dal territorio, molti supplenti del Sud avrebbero preferito restare precari a casa loro. La Buona scuola è stata una scelta obbligata, noi offriremo una scelta consapevole».

Ovvero? Gli insegnanti sono ancora in prevalenza al Sud e gli studenti in prevalenza al Centro-Nord.

«Propongo questo: dal 2019 concorsi per docenti su base regionale. Significa che prima di fissare le prove spiegheremo a tutti i candidati quanti posti sono disponibili in una regione e su quali discipline. Devono essere consapevoli prima di partecipare».

Gli aspiranti docenti vinceranno il concorso al Nord e al gennaio successivo chiederanno il trasferimento al Sud.

«Metteremo vincoli per i neo assunti».

Almeno tre anni sulla stessa cattedra?

«Si può ragionare su questo periodo».

Così la promessa della Lega non si realizza: chi andrà ad insegnare al Settentrione resterà al Settentrione.

«Ho conosciuto molti docenti meridionali che vogliono restare al Nord, d’altronde se le cattedre al Sud sono occupate come possono rientrare?».

Ci dice come sarà il decreto sulle diplomate magistrali?

«Le dico che è già stato inviato a Palazzo Chigi per la condivisione.

Ho appena rassicurato le diplomate: rispetteremo la sentenza del Consiglio di Stato che le toglie dalle Graduatorie a esaurimento, ma andremo incontro alle aspettative di tutte le maestre interessate. Diplomate, laureate. Posso dire che non ci sarà una terza graduatoria. Bisogna garantire un corretto avvio dell’anno scolastico e le maestre diplomate sono parte di questo corretto avvio».

Matteo Renzi aveva messo al centro la fine del precariato scolastico, ma le Gae, le graduatorie ad esaurimento, sono piene di supplenti. Lei in quanti anni conta di esaurirle?

«I precari non scompariranno mai del tutto, ci sarà sempre bisogno di un serbatoio di supplenti. Un sistema che funziona, però, non può basarsi su un precariato storico di lunga durata. Una cattedra è parte integrante dello status di un docente autorevole».

Che ne farete dei due concorsi per precari previsti nel 2018?

«Sono in stand-by».

Sposterà la prova selettiva del concorso per dirigenti scolastici, oggi fissata il prossimo 23 luglio? Quindicimila candidati stanno facendo gli orali della Maturità come commissari.

«Non la sposteremo, i candidati hanno avuto due anni per prepararsi. Studieranno il pomeriggio, terminati gli orali dell’Esame di Stato».

Quali altri elementi della Buona scuola eliminerete o modificherete?

«Useremo la pausa estiva per misurare le performance. Sono pragmatico, quello che funziona si tiene, ciò che va migliorato si cambia. Abbiamo mantenuto, per esempio, gli incentivi per i docenti migliori, ma li distribuiremo anche ai supplenti».

A dicembre scade il contratto dei docenti firmato lo scorso febbraio. Quanto dovrebbe guadagnare in più un insegnante di una scuola media?

«Al pari di medici e magistrati, dalle aule passa il futuro del Paese. Non possiamo nascondere, però, la difficile situazione delle finanze pubbliche».

Sulle scuole paritarie il Governo Renzi ha già previsto sgravi fiscali sensibili.

«La libertà di educazione è un valore, le scuole paritarie svolgono un ruolo complementare importantissimo. Limitare finanziamenti creerebbe nuovi costi».

Lavorerà sull’equipollenza del titolo delle università vaticane?

«Mi sono attivato dai primi giorni, bisogna accelerare per arrivare a un accordo tra Italia e Vaticano nel 2019. Riguarda migliaia di ragazzi».

Ministro, che voti aveva alle scuole superiori?

«Ho fatto il mio dovere senza essere il primo della classe. Non sono mai stato bocciato o rimandato, ma ho potuto studiare con maggiore profitto all’università».

Sembra diffidente, come molti genitori, a proposito dello smartphone a scuola.

«Non chiuderò dopo le aperture della ministra Fedeli. L’uso di smartphone e tablet può essere molto utile a fini didattici».

Che ministra è stata, vista da provveditore, Stefania Giannini?

«Ha portato avanti una riforma in condizioni molto difficili con un fuoco amico che ha danneggiato lei e la stessa Buona scuola».

Il suo sarà il ministero del cambiamento o della restaurazione?

«La scuola ha bisogno di innovare, sfruttare le tecnologie, migliorare la didattica, ma è giusto cambiare senza strappi. Senza introdurre l’ennesima grande riforma».

Immissioni in ruolo docenti dal 1° settembre 2018, a fine luglio i contingenti poi avvio operazioni. Le novità

da Orizzontescuola

Immissioni in ruolo docenti dal 1° settembre 2018, a fine luglio i contingenti poi avvio operazioni. Le novità

di redazione

Il tassello che ancora manca per determinare il numero di immissioni in ruolo da richiedere per l’a.s. 2018/19 riguarda i trasferimenti dei docenti della scuola secondaria di II grado,

previsti per il 13 luglio. Poi si mette in moto la macchina per stabilire i contingenti e ripartirli per classe di concorso, posto di sostegno e provincia.

Immissioni in ruolo: i contingenti per l’a.s. 2018/19, la procedura

Successivamente alla pubblicazione dei trasferimenti per la scuola secondaria di secondo grado – comunica il Ministero – sarà possibile procedere alla determinazione dei contingenti, ripartiti per provincia, classe di concorso/tipo posto, da destinare alle nomine in ruolo.

Il contingente sarà trasmesso agli Uffici Scolastici., unitamente al decreto ministeriale relativo alle immissioni in ruolo del personale docente, dopo aver ricevuto la prescritta autorizzazione del Ministero dell’Economia e Finanze e della Funzione Pubblica.

Avvio operazioni inizio agosto 2018, assunzioni dal 1° settembre e passaggio da ambito a scuola

A seguito di tale trasmissione, presumibilmente entro la fine di luglio, gli Uffici scolastici avvieranno tempestivamente le operazioni di convocazione e di individuazione dell’ambito, con contestuale assegnazione della sede, ai docenti neo-immessi in ruolo.

La tempistica per il passaggio da ambito territoriale a scuola sarà diramata successivamente, quella che parte oggi 28 giugno interessa esclusivamente i docenti di ruolo che hanno ottenuto il trasferimento su ambito territoriale. L’ufficio scolastico seguirà il punteggio di graduatoria. I vincitori di concorso ordinario precederanno i docenti provenienti dalle graduatorie ad esaurimento. L’assegnazione della sede di incarico avverrà contestualmente all’assegnazione dell’ambito di titolarità.

Assunzioni 2018/19: 50% GaE, 50% concorso

Le immissioni in ruolo continueranno ad essere svolte al 50% dalle Graduatorie ad esaurimento e al 50% da concorso 2016. Laddove le graduatorie del concorso dovessero essere esaurite e le graduatorie definitive del concorso 2018 già pronte, si potrà assumere da queste ultime per l’accesso al 3° anno FIT. Una circostanza che può essere considerata realistica per alcune classi di concorso in Lombardia, meno per alcune nel Lazio.

Immissioni in ruolo infanzia e primaria: scorrimento oltre il 10% di idonei

Per le assunzioni dei docenti di infanzia e primaria inseriti nelle graduatorie del concorso 2016 da quest’anno c’è la novità prevista dalla legge di Bilancio 2018, ossia come per la secondaria, in presenza di posti liberi nel periodo di vigenza delle graduatorie le stesse possono essere scorse anche oltre il 10% degli idonei inzialmente previsto dal bando di concorso. Gli uffici Scolastici devono quindi pubblicare gli elenchi completi degli idonei. Naturalmente prima di procedere alle assunzioni per infanzia e primaria bisognerà decidere come trattare i docenti inseriti con riserva nelle Graduatorie ad esaurimento, ancora non destinatari delle sentenze di merito.

Validità graduatorie concorso prorogata di un anno

Un altra delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 è la proroga di un anno della validità delle graduatorie del concorso 2016 (successivo al triennio).