Alla Sapienza la prima laurea in Italia in Lingua dei segni e LIST

Alla Sapienza la prima laurea in Italia in Lingua dei segni e LIST
SuperAbile INAIL del 26/08/2022

Debutterà con il nuovo anno accademico il corso di laurea volto a formare interpreti professionisti di Lingua dei segni italiana e di Lingua dei segni italiana tattile. I laureati potranno esercitare la professione di interprete, consulente per servizi linguistici e di comunicazione, accompagnatore turistico o guida turistica in LIS

ROMA. Un corso di Laurea mirato a formare interpreti della Lingua dei Segni e della Lingua dei segni tattile: debutterà nelle prossime settimane, con l’avvio dell’anno accademico 2022-2023, presso l’Università La Sapienza di Roma, il nuovo corso di laurea triennale professionalizzante in “Comunicazione e interpretariato in Lingua dei segni LIS e LIST”, con la collaborazione delle più importanti realtà pubbliche e private che si occupano di sordità e lingua dei segni.

“Per la nostra Università è un motivo di grande orgoglio – ha affermato la rettrice Antonella Polimeni – essere riusciti a costruire per primi questo nuovo percorso di laurea; gli iscritti acquisiranno specifiche competenze sia teoriche sia applicate che permettono di operare, in maniera critica e consapevole, nei vari ambiti della mediazione linguistica e culturale con la comunità segnante costituita da persone sorde e udenti e da persone con disabilità e comorbilità. Si tratta – ha concluso la Rettrice – per la Sapienza di un impegno che non è solo didattico e scientifico, ma anche, vorrei dire soprattutto, civile e sociale”.

Incardinato presso il Dipartimento di Lettere e culture moderne, il corso ha come finalità la formazione di laureati, con competenze linguistiche e metodologiche tali da consentire di trasmettere, attraverso canali comunicativi diversi, il messaggio linguistico dalla Lis all’italiano e viceversa. Verranno erogati corsi mirati a fornire una conoscenza della linguistica delle lingue parlate e segnate, della semiotica e della filosofia del linguaggio, della legislazione relativa alla disabilità; degli aspetti psicologici, antropologici delle teorie e tecniche della traduzione. Accanto a queste conoscenze teoriche in tutti e tre gli anni di corso sarà garantito un percorso di apprendimento pratico della Lis, anche con riferimento alla lingua dei segni tattile e nel secondo e nel terzo anno si attiveranno attività di stage e tirocini per un totale di 48 cfu, come previsto D.M. n. 446 del 12 agosto 2020. I laureati, infatti, potranno esercitare la professione di interprete, consulente per servizi linguistici e di comunicazione, accompagnatore turistico o guida turistica in LIS. “Con l’istituzione di questo nuovo corso – si legge nella nota diramata dall’ateneo – la Sapienza rafforza e conferma l’impegno volto a costruire un Ateneo sempre più inclusivo ed accessibile, non solo tramite l’abbattimento delle barriere, ma anche formando professioniste e professionisti di alto profilo a servizio del Paese”.

PROTEZIONE DEI MINORI E CAMPAGNA ELETTORALE

MANIFESTO PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA DI TELEFONO AZZURRO:

“LA PROTEZIONE DEI MINORI DIVENTI TEMA CENTRALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE”

Telefono Azzurro promuove presso tutte le forze politiche il Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza, un decalogo di azioni necessarie e strategie efficaci per la protezione dei minori

Roma, 26 agosto 2022 – Quali sono le proposte presentate dai partiti per migliorare e garantire la tutela e la protezione di bambini e ragazzi? Il dibattito elettorale tra le forze politiche in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre sembra aver dimenticato un tema cruciale per il futuro del nostro paese: quello dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

L’assenza di dialettica pubblica riguardo ai possibili interventi a favore dei minori è lampante e, con l’obiettivo di colmare questo vuoto, la Fondazione S.O.S. – Il Telefono Azzurro Onlus ha promosso il Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza, un documento realizzato per fornire ai responsabili politici un decalogo di azioni necessarie a sviluppare strategie efficaci per l’infanzia e l’adolescenza, applicabili sia nelle realtà locali, sia a livello nazionale.

Il Manifesto è stato sottoscritto da tutti i principali attori politici e rappresenta il punto di partenza per la discussione e l’avanzamento delle proposte da parte delle forze in campo. Telefono Azzurro si propone, attraverso la condivisione del Manifesto, di promuovere il dibattito e arricchirlo attraverso la richiesta a tutti i partiti di dare risposte concrete ai bisogni di bambini e adolescenti.

Le problematiche affrontate dal documento sono molteplici e tutte di primaria importanza per la tutela dei minori. I continui progressi della tecnologia determinano, infatti, un’evoluzione che rende necessario l’aggiornamento costante delle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, essendo bambini e adolescenti tra i primi recettori di questi cambiamenti di paradigma. Tra i punti qualificanti del Manifesto si leggono, tra gli altri: l’investimento nello sviluppo di sistemi di verifica dell’età su Internet; il rafforzamento delle azioni e delle strategie per il contrasto alla creazione, diffusione e divulgazione del Child Sexual Abuse Material (CSAM); la collaborazione con la comunità scientifica e accademica sul tema della salute mentale e, infine, la proposta dell’istituzione di un Ministero ad hocper l’Infanzia e l’Adolescenza.

L’adesione delle forze politiche rappresenta il primo importante passo per porre al centro dell’agenda elettorale la tutela dei bambini e degli adolescenti” commenta il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. “Con il Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza, Telefono Azzurro vuole lanciare una sfida ai nostri futuri rappresentanti, invitandoli a declinare la protezione dei minori in proposte concrete. La lotta agli abusi, al bullismo e al cyberbullismo, il sostegno e la protezione dei bambini colpiti dai più recenti drammi, come la guerra in Ucraina, la tutela della salute mentale dei minori non sono problemi che possano essere demandati: la politica ha il dovere di occuparsene. Telefono Azzurro opera da 35 anni per vedere e pre-vedere i problemi e i drammi prima che diventino tragedie, mettendo in campo nuovi modelli di intervento e la capacità di fare rete con diversi soggetti. La nostra azione, insieme a quella di tante altre realtà, deve essere sostenuta e resa ancora più forte dall’impegno reale e concreto del prossimo Parlamento”.

Di seguito, le dieci proposte presentate da S.O.S. – Il Telefono Azzurro Onlus:

  1. Supportare il potenziamento e la pubblicizzazione delle linee d’ascolto per bambini e adolescenti. Lo scopo è di accogliere le problematiche e i bisogni da loro espressi, fornendo, di conseguenza, in formato child-friendly, il miglior supporto possibile, nel rispetto del loro interesse superiore. È essenziale, per la buona riuscita dell’attività, migliorare e incentivare il rapporto con gli enti nazionali e territoriali, per fornire migliore copertura e assistenza a coloro che contattano le linee di aiuto e di emergenza. Ciò può essere realizzato, non solo attraverso una maggiore pubblicizzazione (attraverso le campagne di Pubblicità Progresso, social media, banner/inserti sui siti istituzionali ecc.) delle aree di competenza di ciascuna linea e dei canali attraverso cui è possibile entrarvi in contatto, ma anche attraverso contributi più consistenti, non esclusivamente in termini finanziari, da parte delle istituzioni, al fine di salvaguardare il buon funzionamento di  strutture che operano, per la maggior parte, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno; 
  1. Sensibilizzare sulla problematica e sulle conseguenze degli abusi e della violenza a danno di bambini e adolescenti.  Attivare una strategia di coinvolgimento, sensibilizzazione e formazione degli adulti di riferimento, tra cui genitori, educatori e insegnanti, e tutti coloro che sono a contatto con il mondo dell’infanzia. Queste attività dovrebbero essere sostenute dalle autorità e dalle istituzioni coinvolte e portate avanti nelle aree di raccolta per bambini e adolescenti e per i loro adulti di riferimento, dalle aree più remote alle città più modernizzate. Tra le attività sono da includere parallelamente le azioni di empowerment a favore delle vittime. E’ necessario a tal fine mettere in atto anche  tutta una serie di misure specifiche rivolte ai minori che versano in condizioni di particolare vulnerabilità;
  1. Elaborare strategie e misure di prevenzione dedicate all’infanzia e all’adolescenza.  Negli anni, è diventata sempre più evidente la necessità di coinvolgere bambini e adolescenti direttamente nel processo di elaborazione delle strategie atte alla prevenzione degli abusi, nonché quella di guidarli nel percorso del riconoscimento dei rischi e dei benefici di Internet, oltre che i diritti di cui godono nell’ambiente digitale. Risulta essenziale, quindi, introdurre delle sessioni scolastiche, extra-scolastiche, o di educazione non formale, che forniscano competenze di media literacy e trattino di cittadinanza digitale  e del significato di essere cittadini in un mondo sempre più tecnologico; 
  1. Investire nello sviluppo di sistemi di verifica dell’età. Bambini e adolescenti sono sempre più presenti e attivi in Internet: per questo è diventato vitale identificare con ragionevole certezza gli utenti digitali sotto i 13 anni, tutelando i loro diritti e i loro dati personali, proteggendoli anche dall’accesso a materiale dannoso per il loro sviluppo. Ciò è possibile realizzarlo attraverso l’implementazione di sistemi di verifica dell’età non eludibili facilmente. A questo deve essere accompagnato una maggiore sensibilizzazione verso bambini e adolescenti sul perché questi limiti vengano posti, e intrattenere con loro un dialogo rispetto a tali tematiche. In tale ambito, risulta estremamente importante il ruolo delle Forze dell’Ordine e degli organismi istituzionali che tutelano la privacy dei cittadini, i quali, possono intervenire per garantire una maggiore applicazione di tali strumenti, unitamente all’impegno delle aziende;
  1. Rafforzare le azioni e aggiornare le strategie di contrasto alla creazione, diffusione e divulgazione del Child Sexual Abuse Material(CSAM).  La produzione e diffusione di CSAM è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, a causa anche degli sviluppi tecnologici che hanno reso più facile l’adescamento di vittime online, e al contempo, molto difficile l’attività delle forze dell’ordine per l’identificazione delle vittime e dei criminali in rete. La problematica dello CSAM ha infatti interessato negli ultimi anni le agende internazionali ed europee, poiché il problema è maggiormente diffuso proprio nel nostro continente. Vi è, dunque, la necessità di allineare le politiche italiane alle maggiori strategie e legislazioni europee e internazionali, e costruire un sistema di segnalazione, data collection e monitoraggio più efficace, in linea e nel rispetto delle suddette;
  1. Coinvolgere tutti gli stakeholder nella segnalazione e la tempestiva rimozione di materiale illegale o dannoso per bambini e adolescenti. Ogni attore della società svolge un ruolo importante nella prevenzione e nel contrasto allo CSAM. Dalle aziende tecnologiche ai leader del settore privato, insieme alle istituzioni, alle associazioni locali, nazionali ed internazionali impegnate nel contrasto allo CSAM, diventa essenziale creare un network sostenibile e affidabile, per consentire il successo di tale cooperazione. Essenziale, quindi, diventa stabilire delle linee guida base rispetto alla funzione dei singoli attori, secondo un approccio olistico e di cooperazione, affinché ognuno di essi svolga un ruolo di supporto e beneficio. Diventa necessario stabilire in tale contesto, vista la gravità e l’urgenza del reato, un organigramma circolare in cui istituzioni, terzo settore e settore privato cooperino tra di essi in maniera efficiente e funzionale;
  1. Collaborare con la comunità scientifica e accademica sul tema della salute mentale. Il supporto degli accademici e degli esperti, è essenziale per garantire l’assistenza alla salute mentale, ottimizzando l’uso di strumenti innovativi attraverso la diffusione di informazioni e la promozione di servizi on-line e di telemedicina. La promozione di tali servizi deve essere portata avanti sui singoli territori, grazie anche all’aiuto della società civile e delle istituzioni locali. A tal fine, diventa essenziale l’elaborazione di linee guida, di progetti di ricerca congiunti finalizzati ad approfondire le tematiche di emergenza;
  1. Assicurare il rispetto dei diritti inalienabili di bambini e adolescenti in qualsiasi situazione. Il superiore interesse di bambini e adolescenti, insieme ai diritti inalienabili, devono essere costantemente salvaguardati e osservati in situazioni di emergenza, come disastri naturali, scomparse non specificate, conflitti o guerre, al fine di tutelare la loro continuità in ogni circostanza. Ciò può essere realizzato attraverso l’elaborazione e approvazione di strategie politiche, provvedimenti legislativi e norme specificamente pensate per tutelare il benessere particolare dei bambini e degli adolescenti, che rientrano certamente nelle accezioni di “cittadini” e “popolo”, ma, al contempo necessitano di una maggiore e dedicata salvaguardia; 
  1. Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento attivo di bambini e adolescenti nei processi decisionali.  Il processo di definizione delle azioni di prevenzione e programmi di intervento in ogni area delle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, deve tenere in considerazione anche le opinioni di questa fascia di popolazione, nonché ascoltare le loro proposte. La child participation è divenuta un tassello essenziale nelle maggiori politiche europee, e, di conseguenza, all’interno delle future agende politiche nazionali, dovrebbe essere presente il proposito di creare un’area di ascolto e presa in considerazione delle iniziative dei bambini e degli adolescenti. È necessario  mettere a punto degli effettivi meccanismi di coinvolgimento e ascolto di bambini e adolescenti nei processi decisionali, con il fine di sviluppare dei consigli composti dagli stessi in seno a Parlamento, Regioni e comuni. Il fine di tale iniziativa consiste nel tradurre in provvedimenti concreti le istanze provenienti da tali consigli, in un’ottica di cittadinanza attiva che metta al centro le nuove generazioni, incoraggiando una loro effettiva rappresentazione;

  2. Incoraggiare l’istituzione di un Ministero ad hoc per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il fine di tale Ministero è quello di redigere strategie e documenti programmatici specifici per la promozione e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza al fine anche di rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra Agenzie, Servizi, Istituzioni, associazioni locali, nazionali ed internazionali per perseguire l’obiettivo di implementare le azioni finora proposte, sviluppare progetti innovativi e creare sinergie. Un Ministero apposito per l’Infanzia e l’Adolescenza permetterebbe un avanzamento delle politiche rivolte al futuro, e soprattutto a favore della nuova generazione, che bisogna salvaguardare, promuovere, proteggere ed emancipare.

Informazioni su Telefono Azzurro

Telefono Azzurro nasce nel 1987 a Bologna per poter dare una risposta concreta al “diritto all’ascolto” riconosciuto al bambino dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia firmata dalle Nazioni Unite. Da 35 anni, è punto di riferimento per bambini e adolescenti in difficoltà, in prima linea nella difesa e promozione di una cultura che rispetti e valorizzi le loro potenzialità. Al telefono, in chat e sul territorio, Telefono Azzurro è ascolto, intervento e prevenzione, e si evolve costantemente per rispondere ai nuovi bisogni di bambini e ragazzi. Oggi è anche una realtà di riferimento digital, che interagisce con bambini e ragazzi sui social e affronta con loro le tante e nuove situazioni critiche che vengono dal mondo online: prevaricazioni online, cyberbullismo, sexting e sextortion, adescamento online, violazioni della privacy, game e gambling online e furti di identità. Una vera e propria piattaforma integrata – telefono, web, social media, app, centri territoriali, gruppi locali di volontari – per rispondere all’esigenza delle nuove generazioni di essere pienamente cittadini digitali. Un approccio multi-canale per affrontare abusi e disagi, vecchi e nuovi

Riforma ITS

Legge 15 luglio 2022, n. 99

Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato il decreto di riparto delle risorse agli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) per l’anno formativo 2022/2023, pari in totale a 48.355.436,00 euro. I finanziamenti provengono dal Fondo per l’istruzione tecnologica superiore e verranno assegnati alle Regioni, che li ripartiranno tra i singoli Istituti. Una quota del 5% sarà destinata alla realizzazione delle misure nazionali di sistema, tra le quali il monitoraggio e la valutazione. Il Fondo è stato istituito dalla riforma degli ITS Academy approvata definitivamente lo scorso luglio ed erogherà lo stesso importo ogni anno.

“Abbiamo lavorato con grande determinazione per approvare la riforma degli ITS e realizzare uno dei punti più importanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – dichiara il Ministro Bianchi -. Ora i nuovi Istituti Tecnologici Superiori iniziano il loro cammino, con risorse che ne potenzieranno la rete nazionale. Continuiamo a lavorare portando avanti i decreti attuativi della riforma, nell’interesse delle studentesse e degli studenti e dello sviluppo del Paese”.

Gli ITS utilizzeranno le risorse per potenziare la propria offerta di competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per consolidare il proprio contributo di sistema allo sviluppo economico e produttivo e per offrire alle studentesse e agli studenti una preparazione in linea con le richieste del mondo del lavoro e utile in particolare nei campi della transizione ecologica e digitale. Verrà data ampia visibilità, su tutto il territorio nazionale, all’altissimo indice di occupabilità dei diplomati ITS, attraverso attività di orientamento e un maggiore coinvolgimento delle imprese e dei territori.

Azioni in linea con gli obiettivi della riforma degli ITS, uno dei punti qualificanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Un provvedimento che ha reso la formazione terziaria professionalizzante più attrattiva per i giovani, ne ha ampliato l’offerta didattica, introducendo una nuova governance, campagne di orientamento per studentesse e studenti e un sistema di finanziamento organico.

Possono iscriversi agli ITS giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore. I risultati occupazionali del sistema ITS continuano a dimostrare grande efficacia. Secondo i dati del monitoraggio nazionale 2022 dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), su 5.280 diplomati nel 2020, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia. Dei 4.218 diplomati ITS che hanno trovato lavoro a un anno dal diploma, 3.836 (il 90,9% degli occupati) risultano essere in un’area coerente con il proprio percorso di studi. Sono l’area della Mobilità sostenibile e il Sistema meccanica a registrare le performance migliori (85,7% e 84,7%).

ITS Day


Il 12 luglio la Camera ha approvato definitivamente la proposta di legge per l’Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato (C. 544-2387-2692-2868-2946-3014-B).

Con l’approvazione in terza lettura da parte della Camera dei deputati, diviene legge la riforma organica degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Si tratta di uno dei punti qualificanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’Istruzione, un’azione strategica per rendere la formazione terziaria professionalizzante più attrattiva per i giovani e per arricchire l’offerta anche in risposta alle esigenze del tessuto produttivo dei territori e delle nuove prospettive del mondo del lavoro e dell’economia. 

Il sistema degli ITS, a undici anni dal suo avvio, rappresenta, infatti, un settore efficace in termini di qualità dell’offerta formativa e di occupabilità: secondo i dati del monitoraggio nazionale 2022, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia. 

“Si conclude oggi l’iter di una delle riforme più importanti del nostro PNRR – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. La legge definisce un quadro strutturato e nazionale che rafforza la rete dei nostri ITS, garantendo il rapporto diretto con i territori e i loro tessuti produttivi che ne rappresenta il punto di forza. La riforma nel suo complesso consente di ampliare l’offerta formativa per studentesse e studenti, con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti. La riforma è un passo avanti per il sistema di istruzione e per il nostro sviluppo industriale. Ringrazio moltissimo tutti coloro che hanno collaborato a questa riforma”.  

La scheda 

Gli ITS acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore.  

Ai nuovi ITS è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese. Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. 

Chi può iscriversi  

Possono iscriversi a questi percorsi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore.  

Come cambierà l’offerta formativa  

Ogni ITS Academy farà riferimento a una delle specifiche aree tecnologiche che saranno definite per decreto. L’offerta didattica sarà finalizzata alla formazione di elevate competenze nei settori strategici per lo sviluppo del Paese, coerentemente con l’offerta lavorativa dei rispettivi territori. Sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile sono alcuni degli ambiti che si vogliono potenziare.  

I percorsi formativi saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework – EQF): quelli di quinto livello EQF, di durata biennale, e quelli di sesto livello EQF, di durata triennale. Si articoleranno in semestri comprendenti ore di attività teorica, pratica e di laboratorio. 

L’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro. Gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio.  

Una nuova governance  

Per dare vita a un nuovo ITS in una provincia sono necessari: almeno una scuola secondaria di secondo grado della stessa provincia, con un’offerta formativa attinente; una struttura formativa accreditata dalla Regione, situata anche in una provincia diversa da quella sede della fondazione; una o più imprese legate all’uso delle tecnologie di cui si occuperà l’ITS Academy; un ateneo o un’istituzione dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o un Ente di ricerca. Le istituzioni AFAM vengono equiparate alle università e non sarà più obbligatoria la presenza degli Enti locali. 

I requisiti e gli standard minimi per l’accreditamento delle nuove realtà saranno definiti con decreto del Ministro.  

Le risorse 

Il sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore è finanziato con un apposito Fondo presso il Ministero dell’Istruzione la cui dotazione è di 48.355.436 euro annui a decorrere dal 2022. 

L’orientamento 

La riforma definisce anche misure per fare conoscere queste realtà formative ai giovani e alle famiglie e per promuovere scambi di buone pratiche tra ITS Academy. Sono previste campagne informative, attività di orientamento a partire dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi. Vengono, inoltre, costituite “reti di coordinamento di settore e territoriali”, per condividere laboratori e favorire gemellaggi tra fondazioni di Regioni diverse.