Legge di bilancio 2023: alcune considerazioni

Il testo della legge di bilancio 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre scorso non ha fugato i nostri dubbi. Le misure per la scuola soddisfano ben poco l’ineludibile esigenza di innovazione – ordinamentale e organizzativa – che il sistema richiede.

Ciò che riguarda direttamente la scuola si concentra fondamentalmente su pochi temi:

  1. il dimensionamento
  2. le competenze delle discipline STEM
  3. la valorizzazione del personale scolastico
  4. l’orientamento degli studenti

Rimandiamo al nostro webinar di approfondimento del prossimo 12 gennaio per un’analisi puntuale di tutte le disposizioni inerenti alla scuola e delle misure, quali quelle sulle pensioni, che impattano indirettamente su di essa.

In questa sede ci limitiamo ad alcune considerazioni.

Sulle misure per la riforma della definizione e riorganizzazione del sistema della rete scolastica, avevamo paventato il rischio della diffusione del modello di “scuola diffusa”. Si tratta delle istituzioni scolastiche costituite da sempre più plessi su un territorio sempre più ampio e, spesso, di non facile percorribilità i cui limiti organizzativi e gestionali sono facilmente evincibili.

A tal fine ritenevamo necessario integrare la misura con ulteriori elementi correttivi ed effettivamente constatiamo che la disposizione approvata ha, da un lato, introdotto un parametro perequativo “determinato in maniera da garantire a tutte le regioni, nell’anno scolastico 2024/2025, almeno il medesimo numero di istituzioni scolastiche, calcolato sulla base di un parametro e comunque entro o limiti del contingente organico complessivo a livello nazionale” dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi; dall’altro, ha previsto, “al fine di garantire una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche per ciascuno degli anni scolastici considerati, l’applicazione, per i primi sette anni scolastici, di un correttivo non superiore al 2 per cento anche prevedendo forme di compensazione interregionale”. Il valore di tale correttivo risulta doppio rispetto a quello riportato dal disegno di legge.

L’ANP non condivide, invece, la possibilità di destinare i risparmi conseguiti mediante l’applicazione di tale disciplina all’incremento di previsioni di spesa diverse dall’alimentazione del FUN e dell’indennità di direzione dei DSGA.

Sulla promozione e sul potenziamento delle competenze e delle discipline STEM in tutti i livelli del sistema educativo di istruzione e formazione, “con particolare attenzione a favorire il riequilibrio di genere”, le misure previste sono numerose, potenzialmente efficaci e pienamente condivisibili. Esse, però, non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica in quanto già finanziate dal PNRR, dal PON 2021-2027 e dalle ordinarie risorse di bilancio del MIM. In poche parole, la manovra si limita a prendere atto di quelle già stanziate e a declinarne le azioni.

Sul terzo punto, viene confermata l’istituzione del fondo – dotato, inizialmente, di 150 milioni di euro per il 2023 – appositamente destinato a valorizzare il personale scolastico in relazione alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto della dispersione scolastica, ivi comprese quelle volte a definire percorsi personalizzati per gli studenti, nonché di quelle svolte in attuazione del PNRR. Con decreto del Ministro, sentite le organizzazioni sindacali, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sono definiti i criteri di utilizzo di tali risorse. A parere dell’ANP, la rilevanza di quelle attività avrebbe meritato ben altre risorse.

Per quanto concerne il quarto punto, osserviamo che il comma 555 dell’art. 1, riprende il D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022 concernente l’adozione delle Linee guida per l’orientamento (riforma prevista dal PNRR). Sul punto, pur apprezzandone l’impianto, riteniamo che poco rilievo sia dato ai PCTO cui dette linee guida accennano solo marginalmente anziché farne il cuore del nuovo modello di orientamento. Nello specifico, nonostante i moduli formativi di trenta ore sull’orientamento diventino curricolari proprio a partire dalle classi terze delle scuole secondarie di secondo grado, essi riprendono una struttura disciplinare e risultano del tutto scollegati, almeno sulla carta, dalla programmazione e dalla gestione dei PCTO. Ad avviso dell’ANP, moduli così strutturati non sono idonei a produrre una concreta innovazione della didattica, col rischio di demandarne poi la realizzazione a uno specifico docente, senza il coinvolgimento dell’intero consiglio di classe.

Condividiamo, infine, la disposizione di cui al comma 559 dell’art. 1. Essa, al fine di evitare la ripetizione di somme già erogate in favore dei dirigenti scolastici negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, prevede la possibilità, in sede di contrattazione integrativa regionale, di innalzare la percentuale delle risorse complessive del FUN destinata alla retribuzione di posizione e ai compensi per gli incarichi di reggenza delle istituzioni sottodimensionate e prevista dall’art. 42, c. 3, del CCNL Area istruzione e ricerca 8 luglio 2019. Si tratta di una misura che consente di tutelare concretamente la pensione e la buonuscita dei colleghi andati in quiescenza nel 2021 e nel 2022.

Resta aperta la questione dell’incremento del FUN al fine di armonizzare la retribuzione dei dirigenti scolastici con quella dei colleghi della medesima area contrattuale. Riteniamo, specialmente nell’imminenza dell’attuazione del PNRR, che il merito e l’impegno dei colleghi debbano essere adeguatamente riconosciuti e remunerati.

Rotazione dei dirigenti: urge incontro al Ministero

Rotazione dei dirigenti: urge incontro al Ministero

La questione della rotazione degli incarichi dirigenziali, già divampata nei giorni scorsi, è stata ulteriormente posta al centro dell’attenzione a seguito di una recente presa di posizione dell’ANAC relativa ai criteri per darvi esecuzione.

Che l’Autorità intervenga può anche essere ovvio, trattandosi di materia di sua competenza. Ma che addirittura suggerisca criteri che debbono invece essere esclusivamente oggetto di informazione e di confronto con l’Amministrazione ai sensi dell’articolo 4 e dell’articolo 5, comma 3, lettera g) del CCNL di area risulta fortemente inopportuno.

Tanto premesso, riteniamo che sull’argomento sia inappropriato accomunare le scuole ai grandi apparati amministrativi della PA poiché le dinamiche e le risorse a disposizione sono molto diverse.  Parlare in questi termini di rischio corruzione appellandosi anche all’attuazione del PNRR, quindi, appare superficiale.   

Del resto – lo riconosce anche l’ANAC – le istituzioni scolastiche risultano a “ridotto rischio corruttivo”. Inoltre, le caratteristiche del ruolo del dirigente scolastico si attagliano perfettamente allo spirito della legge Severino là dove essa dispone anche di valutare i casi sulla base delle reali condizioni, non imponendo alcun automatismo.  

Gli uffici della PA, forse, rappresentano realtà tendenzialmente simili in ogni angolo del Paese. 

Ma così certamente non è per le scuole, differenti l’una dall’altra per contesto, utenza e risorse. Pertanto, prima di intervenire a gamba tesa su di esse, si devono compiere valutazioni serie e approfondite che prendano in considerazione più fattori. In particolare, va esaminato il rapporto costi-benefici, anche in termini di utilità sociale, tanto più nelle aree a rischio.  

Di relazioni umane, infatti, si occupano i dirigenti delle scuole più che di pratiche amministrative. E le relazioni si costruiscono nel tempo, richiedendo un grande sforzo quando sono migliaia come nel caso delle comunità scolastiche ove, oltre al personale, i dirigenti sono in quotidiano contatto con alunni, genitori ed esponenti del territorio. 

Vista la rinnovata attenzione sull’argomento, l’ANP chiede quindi che l’Amministrazione convochi con urgenza le organizzazioni sindacali per esaminarlo approfonditamente e per dare attuazione agli istituti contrattuali richiamati.

Legge di Bilancio

LEGGE DI BILANCIO

AGORÀ DELLA PARITÀ: BENE LA STABILIZZAZIONE DEI FONDI PER SOSTEGNO DISABILI E SCUOLE DELL’INFANZIA MA IL 2023 SIA L’ANNO IN CUI PRENDE FORMA L’EFFETTIVA LIBERTA’ DI SCELTA

Le Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana, AGeSC, Cdo Opere Educative-FOE, CIOFS scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Salesiani per la Scuola-CNOS Scuola Italia, facenti parte di Agorà della parità, registrano con soddisfazione gli interventi a beneficio delle scuole paritarie già presenti nel DDL presentato dal Governo.

In particolare:

·         la stabilizzazione dei 70 milioni di euro aggiuntivi, destinati all’inclusione di bambini e ragazzi diversamente abili nelle scuole paritarie, consentirà alle scuole paritarie di poter pianificare, nella consapevolezza di risorse certe, il reclutamento del personale, la retribuzione e la formazione dei docenti al fine di favorire un’adeguata accoglienza degli alunni con disabilità.  Tali risorse, pur non coprendo tutte le necessità, nel recente triennio hanno rappresentato un primo passo importante verso la parità di trattamento per tutti gli studenti diversamente abili a prescindere dalla scuola che frequentano,

·         la conferma del contributo aggiuntivo di 20 milioni destinati alla scuola dell’infanzia, stanziati nel 2022, e l’incremento di ulteriori 20 milioni stabilizzati per gli anni a venire, sempre per le scuole dell’infanzia paritaria, contribuiranno a rafforzare l’indispensabile servizio pubblico che consente ad oltre 400.000 bambini l’accesso al primo grado di istruzione ed educazione.

Tali interventi, seppur apprezzabili, sono ancora lontani dal garantire alla famiglia il diritto alla libertà di scelta educativa per i propri figli.

Le associazioni scriventi auspicano, pertanto, che il 2023 sia l’anno in cui vengano previsti passi concreti verso la piena attuazione della legge 62/2000 con provvedimenti normativi volti a favorire, nell’arco della legislatura, una effettiva libertà di scelta educativa.

 

AGeSCCatia Zambon, Presidente nazionale 

Cdo Opere Educative-FOEMassimiliano Tonarini, Presidente nazionale 

CIOFS scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale 

FAESGiovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali

FIDAEVirginia Kaladich, Presidente nazionale 

FISMGiampiero Redaelli, Presidente nazionale 

Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora – Delegato

Salesiani per la Scuola-CNOS Scuola ItaliaStefano Mascazzini, Presidente nazionale 

Iscrizioni tra calo demografico e difficoltà economiche

FRA OPEN DAY E OPEN NIGHT, LE SCUOLE DELLA FISM ALLA PROVA DELLE ISCRIZIONI

Calo demografico e difficoltà economiche, ma l’offerta resta. Un servizio pubblico che coinvolge quasi mezzo milione di bambini.

Sono aperte in tutta Italia le iscrizioni alle scuole della Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne che riunisce circa novemila realtà educative ripartite fra scuole dell’infanzia, asili nido, sezioni primavera e, nonostante il calo demografico e le difficoltà economiche che hanno costretto alla chiusura alcuni punti di riferimento storici in alcuni comuni, continua a coinvolgere mezzo milione di bambini ed oltre quarantamila addetti, soprattutto educatrici ed educatori chiamati ad accompagnare le famiglie e le comunità contribuendo alla formazione dei piccoli. Quelle associate nella Fism sono scuole gestite senza scopo di lucro da enti del privato sociale (congregazioni, parrocchie, fondazioni, associazioni…), che continuano la loro battaglia per una parità scolastica rimasta sulla carta e da conseguire nella sua completezza, non essendoci ancora in tutte le aree del Paese, convenzioni tali da permettere rette allineate con quelle delle scuole statali. Scuole che pur tuttavia sono parte del sistema pubblico integrato (costituito da scuole statali e non statali), con la loro offerta di servizio aperto a tutte le famiglie che ne accolgono il progetto educativo. Per consentire di visitare le scuole, conoscerne la mission educativa, verificarne le attività proposte, la qualità dei particolari contesti rispettosi delle esigenze dei bambini e del loro sviluppo, ma pure per conoscere le modalità di ammissione per il nuovo anno scolastico 2023-2024, la FISM sta intensificando in tutta Italia aperture in presenza di “open day” (mattina e pomeriggio) e persino “open night” (fasce serali) che proseguiranno lungo il mese di gennaio. In alcuni casi è possibile raccogliere direttamente le iscrizioni o condividere varie modalità, on line comprese. In diverse città inoltre gestori e docenti stanno svolgendo campagne di informazione e distribuzione di materiali di diverso genere, anche multiligua e videotutorial per supportare i genitori nelle loro scelte. “ Il momento delle iscrizioni è importante ed anche emozionante nelle vite dei genitori, dei bambini, delle loro famiglie…”, afferma Giampiero Redaelli, presidente nazionale della Fism che alla ripresa dopo le vacanze natalizie, sta monitorando “diverse iniziative a livello regionale e provinciale, per far conoscere i servizi di qualità offerti dalle realtà educative della Federazione quanto ad accoglienza e cura, servizi garantiti da lunga esperienza e continuo aggiornamento pedagogico-didattico”.

Autorità anticorruzione: la rotazione periodica dei presidi è raccomandabile

da Il Sole 24 Ore

Le scuole sono chiamate a gestire risorse economiche anche ingenti per affidare contratti pubblici. Vale ancora di più di fronte ai finanziamenti del Pnrr
di Redazione Scuola

Pur considerando le istituzioni scolastiche a ridotto rischio corruttivo, Anac richiama ad una graduale rotazione dei dirigenti scolastici. Questa – spiega l’Autorità nazionale anticorruzione – deve avvenire «a seguito di una adeguata programmazione da parte degli Uffici scolastici, definendo una procedura di rotazione ordinaria periodica, con il coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali». Infatti, gli istituti scolastici, operando come autonome stazioni appaltanti, sono chiamati a gestire risorse economiche anche ingenti per l’affidamento dei contratti pubblici.

Pnrr

E questo vale ancora di più di fronte ai finanziamenti del Pnrr: «È pertanto raccomandabile – afferma l’Anac – la periodica rotazione, che diventa necessaria ogni qualvolta si ravvisino rischi specifici di corruzione, anche minimale». Per l’Anac, la rotazione non va intesa come una forma di «sfiducia» o di «punizione» nei confronti del dirigente scolastico, ma quale strumento di prevenzione della possibile insorgenza «di collusioni, incrostazioni o di pressioni esterne», data la perdurante permanenza nello stesso incarico di vertici per più e più anni. La misura è concepita come strumento di tutela generale, priva di funzioni sanzionatorie, ma volta invece a rafforzare l’autonomia dei dirigenti. Anac suggerisce, inoltre, di adottare criteri di preventiva pubblicazione delle sedi sottoposte a rotazione, favorendo l’acquisizione di candidature da parte dei dirigenti, e anche stimolando una rotazione verso l’alto promuovendo l’accesso alle fasce superiori per i dirigenti provenienti da quelle inferiori, in funzione di una crescita professionale e acquisizione di nuove competenze da parte dei dipendenti della scuola. Infine Anac indica come ambito territoriale dei trasferimenti, un raggio di 50 chilometri rispetto alla sede di provenienza, possibilmente mantenendo l’incarico all’interno dello stesso comune, o comunque assecondando l’eventuale preferenza del dirigente, se non oggetto di conflitti di interesse.

Sì a rotazione dei dirigenti scolastici, devono cambiare scuola nel raggio di 50 chilometri. La posizione dell’ANAC

da OrizzonteScuola

Di redazione

L’Anac, l’autorità per l’anticorruzione, dice sì alla rotazione dei dirigenti scolastici. L’autorità, però, in una nota, rileva che le scuole sono a “ridotto rischio corruttivo”. Si deve, comunque, attuare una graduale rotazione dei presidi.

Questa, per l’Anac, deve avvenire “a seguito di una adeguata programmazione da parte degli Uffici scolastici, definendo una procedura di rotazione ordinaria periodica, con il coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali”.

Infatti, gli istituti scolastici, operando come autonome stazioni appaltanti, sono chiamati a gestire risorse economiche anche ingenti per l’affidamento dei contratti pubblici. E questo vale ancora di più di fronte ai finanziamenti del Pnrr:

“È pertanto raccomandabile – afferma l’Anac – la periodica rotazione, che diventa necessaria ogni qualvolta si ravvisino rischi specifici di corruzione, anche minimale”

Per l’Anac, la rotazione non va intesa come una forma di “sfiducia” o di “punizione” nei confronti del dirigente scolastico, ma quale strumento di prevenzione della possibile insorgenza “di collusioni, incrostazioni o di pressioni esterne“, data la perdurante permanenza nello stesso incarico di vertici per più e più anni.

La misura è concepita come strumento di tutela generale, priva di funzioni sanzionatorie, ma volta invece a rafforzare l’autonomia dei dirigenti.

Anac suggerisce di stimolare una rotazione verso l’alto promuovendo l’accesso alle fasce superiori per i dirigenti provenienti da quelle inferiori, in funzione di una crescita professionale e acquisizione di nuove competenze da parte dei dipendenti della scuola.

Infine l’autorità per l’anticorruzione indica come ambito territoriale dei trasferimenti, un raggio di 50 chilometri rispetto alla sede di provenienza, possibilmente mantenendo l’incarico all’interno dello stesso comune, o comunque assecondando l’eventuale preferenza del dirigente, se non oggetto di conflitti di interesse.

L’avvertimento della Corte dei Conti

Su spinta della Corte dei Conti i vari Uffici scolastici regionali devono applicare un’indicazione del codice anticorruzione (approvata nel 2001, poi confermata nel 2012) che inserisce anche i presidi tra le categorie soggette a rotazione: proprio perché gestiscono appaltiaffidamenti e acquisto di beni, potrebbero essere allettati da proposte indicenti. Devono essere poi i singoli provveditori a decidere dopo quanti mandati scatta l’incompatibilità. La Corte dei conti ha dato mandato agli uffici scolastici di indicare sia i tempi del turn over sia di applicare le rotazioni. In caso contrario non avrebbero validato, come prevede la legge, i singoli contratti dei presidi.

Il sondaggio di Orizzonte Scuola

A tal proposito Orizzonte Scuola lancia un sondaggio per conoscere l’opinione dei suoi utenti sul tema. Clicca qui per votare!

Valditara ripropone il portfolio. Ma fu già di Moratti, circolare n. 84/2005, di cui il Tar abrogò due punti

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Il ministro Giuseppe Valditara, rispondendo alla domanda del giornalista del Messaggero: come valutare il merito?, ha risposto riproponendo “quello che chiamo il portfolio sintetico dello studente, cioè la narrazione che accompagna i ragazzi, e che rappresenta i loro successi, i miglioramenti, le problematicità”, considerato che “Il voto è un indicatore di un momento, ed uno stimolo, è dunque solo un mezzo”.

Ma cos’è il portfolio?

All’origine della sua formulazione, fu emanato con circolare n. 84/2005 durante il ministero di Letizia Moratti, col governo Berlusconi. Avrebbe dovuto essere una sorta di curriculum cartaceo che l’alunno doveva portarsi dietro lungo tutto l’arco della sua vita scolastica e nel quale fosse compresa anche la valutazione delle competenze.

Tuttavia, per il sindacato, visto che non furono abrogate le norme sulla vecchia scheda di valutazione personale dell’alunno, adottare altro strumento di valutazione era operazione infausta.

Dunque, questo fascicolo personale, il portfolio della Moratti, apparve inutile, a parte il fatto che a curalo e riempirlo avrebbe dovuto essere proprio il tutor sulla cui incerta navigazione mancavano perfino le coordinate, mentre gli editori, che avrebbero dovuto stampare questa sorta di carpetta con le chiamate e le diciture, non riuscivano a formulare, per mancanza di indicazioni precise, le richieste del Miur.

In ogni caso, il sindacato si rivolse al Tar del Lazio che diede la sospensiva alla redazione del portfolio delle competenze e dunque alla documentazione redatta dal tutor e dal consiglio di classe con tutte le note specifiche per ogni alunno.

La circolare n. 84/2005, secondo il Tar, sarebbe stata illegittima perché il portfolio avrebbe violato la tutela della privacy su cui il ministero non aveva emanato nessun regolamento specifico. E illegittimo sarebbe stato pure l’inserimento nella scheda della religione cattolica. Un altro punto riguardava la contrapposizione fra l’autonomia scolastica e l’imposizione di provvedimenti centralistici e unilaterali che alla fine si ritorcevano sul personale.

In ogni caso, specificò allora il sindacato, l’ordinanza del Tar non avrebbe riguardato la sospensiva del portfolio e delle relative Linee guida con modulistica allegata, ma solamente due aspetti dell’intera questione:

1)”la biografia con narrazione delle esperienze significative dell’alunno”, di cui alla sezione c (parti consigliate), lettera b della modulistica allegata alla circolare n. 84/2005;

2) la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica.

La pronuncia – scrisse la Gilda- del Tribunale Amministrativo, in quanto limitata a questi due soli aspetti, non inficia sostanzialmente la validità del portfolio delle competenze e delle relative linee come previsto dalla circolare n. 84/2005 che restano, pertanto, valide e operative”.

Tuttavia, in ossequio all’ordinanza del Tar, le istituzioni scolastiche, per quanto concerne “la biografia con narrazione delle esperienze significative dell’alunno”, di cui alla sezione c (parti consigliate), lettera b della modulistica allegata alla circolare n. 84/2005, in attesa della definizione del contenzioso in atto, sono state invitate, per il momento, a soprassedere alla sua compilazione.

E non sembra siano state più redatte.

PNRR, orientamento scolastico, ecco le Linee guida

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

A fine dicembre, il Ministro Valditara ha firmato il decreto che approva le Linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Secondo il documento, gli obiettivi sono:

  • rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità;
  • contrastare la dispersione scolastica;
  • favorire l’accesso all’istruzione terziaria.

Il nuovo orientamento deve inoltre garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare un intero progetto di vita.

In particolare, il documento si sviluppa in 13 punti:

  1. L’orientamento scolastico nel contesto nazionale
  2. Il quadro di riferimento europeo sull’orientamento nelle scuole
  3. L’orientamento nel quadro di riforme del PNRR
  4. Il valore educativo dell’orientamento
  5. Orientamento nei percorsi di istruzione secondaria
  6. La certificazione delle competenze quale strumento per l’orientamento
  7. I moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria
  8. E-Portfolio orientativo personale delle competenze
  9. Consiglio di orientamento, curriculum dello studente ed E-Portfolio
  10. Piattaforma digitale unica per l’orientamento
  11. La formazione dei docenti
  12. Risorse e opportunità per la gestione dell’orientamento da parte delle scuole
  13. Monitoraggio delle linee guida e valutazione dell’impatto.

SCARICA LE LINEE GUIDA

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Intercultura, le scadenze per i programmi estivi e per le borse di studio sostenute da partner esterni

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Dal 1° dicembre scorso sono aperte le iscrizioni ai programmi estivi Intercultura. I candidati ammessi potranno effettuare un soggiorno di 4 settimane all’estero con corso di lingua.

Per i programmi estivi, le scadenze variano a seconda delle destinazioni scelte:

  • Giappone: 15 febbraio 2023
  • Canada: 28 febbraio 2023
  • Argentina, Irlanda, Regno Unito, Spagna e Tunisia: 31 marzo 2023
  • Danimarca: 30 aprile 2023.

PROGRAMMI ESTIVI

Sempre dal 1° dicembre è inoltre possibile candidarsi per alcune borse di studio sostenute da partner esterni.

La scadenza in questo caso è fissata per tutte al 20 gennaio 2023.

BORSE DI STUDIO

Decreto Direttoriale 10 gennaio 2023, AOODGPOC 1

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi amministrativi, la comunicazione e i contratti

Bando di concorso “La libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani”

Carta d’Intenti MIM – UCEI


Il 10 gennaio 2023 alla sinagoga Remah di Cracovia il Ministro per l’Istruzione e il Merito Giuseppe Valditara ha firmato un protocollo di intenti fra il Ministero e l’UCEI che sancisce la collaborazione per promuovere nelle scuole italiane iniziative che contrastino l’antisemitismo. Alla cerimonia hanno partecipato Noemi di Segni, presidente dell’UCEI, e Ariel Finzi, rabbino capo della comunità ebraica di Torino. “Quando avevo 21 anni”, ha raccontato il Ministro Valditara, “il viaggio della memoria non si faceva, io me lo feci da solo, al campo di Dachau, e toccai con mano gli abissi cui può arrivare la depravazione dell’essere umano. Nel 2000 da assessore provinciale a Milano organizzai un incontro con gli studenti e Liliana Segre, e fu un momento toccante e terribile.

Noi abbiamo la responsabilità del ricordo, perché il vero rischio è che alla fine ci si abitui. In alcuni Paesi europei il 20 per cento degli studenti nemmeno sa che cosa sia stata la Shoah, mentre l’antisemitismo sta risorgendo in Europa: vuol dire che non abbiamo lavorato abbastanza con le coscienze.

La Shoah l’hanno causata non solo i tedeschi, ma tutti quelli che sono stati complici, alcuni italiani compresi. Quest’anno ricorrono i 75 anni della costituzione, è un’occasione per ricordare che la nostra Carta mette davanti a tutto la persona umana, al cui servizio si pone lo Stato. Questo è il nostro faro, che ci deve illuminare la via per impedire che queste tragedie si ripetano”.

Decreto Dipartimentale 10 gennaio 2023, AOODPIT 13

Autorizzazione all’attivazione del percorso sperimentale integrato di Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM) / Conduzione di apparati e impianti elettronici di bordo (CAIE) – Elenco delle istituzioni scolastiche individuate