Il patto educativo s’è rotto e la “patata bollente” va ai docenti malpagati: ringraziamoli

da La Tecnica della Scuola

Il patto educativo s’è rotto e la “patata bollente” va ai docenti malpagati: ringraziamoli

Papa Francesco: l’accordo tra famiglie, scuola e Stato non si può incollare. Così gli agenti educativi, pagati male, devono portare sulle loro spalle questa responsabilità: voglio esprimere il mio omaggio ai docenti. Grazie a loro i giovani scoprono l’educazione alla bellezza, che passa per la pittura, la scultura e la letteratura

L’educazione deve tornare al centro del mondo. Lo sa bene il Papa. E non lo manda a dire. “Non cambieremo il mondo se non cambiamo l’educazione”, ma oggi “il patto educativo tra le famiglie, la scuola e lo Stato, è rotto, è assai rotto e non si può semplicemente incollare”, ha detto il Santo Padre, parlando il 5 febbraio in videoconferenza con alcuni ragazzi disabili di varie parti del mondo aderenti al progetto educativo ‘Scholas occurrentes’.

Papa Francesco ha tenuto a ricordare che il patto educativo rotto significa che l’educazione viene affidata “agli agenti educativi che pagati male devono portare sulle loro spalle questa responsabilità”, perciò, ha aggiunto, “voglio esprimere il mio omaggio ai docenti che si sono trovati con questa patata bollente in mano”.

Ma ricucire il patto educativo è ancora possibile: secondo Bergoglio è però necessario uno sforzo di “armonizzazione” tra tutti i responsabili, un’armonizzazione, ha insistito, che può passare solo attraverso “l’educazione alla bellezza”, che si esprime nelle tanti arti come la pittura, la scultura e la letteratura.

Organico funzionale: come dovrà essere assegnato

da La Tecnica della Scuola

Organico funzionale: come dovrà essere assegnato

Come distribuire l’organico funzionale? La risoluzione Santerini – in discussione alla Commissione Cultura della Camera – prevede di assegnare più posti nelle regioni con aree a rischio. Ma la Lega non ci sta e ne spiega i motivi.

La risoluzione di Milena Santerini (Per l’Italia – Centro Democratico) all’esame della Commissione Cultura della Camera in materia di organico funzionale sta creando qualche polemica fra le forze politiche.
Il contrasto è soprattutto su un punto: la risoluzione prevede che l’organico dovrà essere distribuito con particolare attenzione alle aree a rischio, in modo da garantire una più efficace lotta alla dispersione.
In Commissione, però, la Lega si è dichiarata contraria a questa impostazione e immediatamente sono partite accuse precise nei confronti del Carroccio: “Come al solito – è questa l’accusa – la Lega teme che al sud vadano più insegnanti che al nord, ma è solo così che possiamo ‘aggiustare’ una situazione palesemente squilibrata”.
La risposta della Lega non tarda ad arrivare, per bocca del responsabile istruzione Mario Pittoni: “I nostri dubbi sulla risoluzione Santerini, che chiede di  “assegnare alle aree a elevata complessità una quota parte delle complessive risorse destinate all’organico funzionale”, non sono legati – come ha ipotizzato qualcuno – alla preoccupazione che al Sud arrivino più insegnanti rispetto al Nord, bensì al rischio di accentuare scompensi già oggi presenti tra le diverse aree del Paese, con un organico di rete che secondo alcune stime non supererà i 30 mila docenti, insufficienti a soddisfare le esigenze elencate nella risoluzione”.

“Peraltro – aggiunge Pittoni – aree ad “elevata complessità”, in seguito alla forte immigrazione, ci sono anche nel Settentrione. Riteniamo quindi che la ripartizione delle risorse aggiuntive di organico vada effettuata facendo esclusivo riferimento al numero degli alunni iscritti regione per regione. Gli Uffici scolastici regionali potranno poi distribuire la quota loro assegnata, eventualmente privilegiando  aree particolarmente disagiate”.
Ma in realtà la Lega è contraria anche per una questione di merito: “Recenti indagini mettono in evidenza che per combattere la dispersione scolastica (conseguenza prima di tutto della crisi economica) creando nel contempo opportunità occupazionali, la strada da percorrere è quella del rafforzamento della formazione “on the job”, sia durante il percorso scolastico, sia dopo il diploma di maturità”.
La consistenza degli organici, sarebbe insomma, secondo il partito di Matteo Salvini, un aspetto importante ma non certamente dirimente.

Gestione Separata Inps: aliquote contributive 2015

da La Tecnica della Scuola

Gestione Separata Inps: aliquote contributive 2015

Sale al 30,72 % l’aliquota per gli iscritti in via esclusiva, mentre passa al 23,50 % l’aliquota per i soggetti già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie

L’art. 2, comma 57, della legge 28 giugno 2012, n. 92 ha disposto che, per i soggetti iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata, l’aliquota contributiva e di computo è elevata per l’anno 2015 al 30 per cento. Tra i soggetti interessati sono compresi anche i lavoratori autonomi titolari di posizione fiscale ai fini Iva.

Per i soggetti già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, la legge di stabilità 2014 ha previsto che l’aliquota per il 2015 è stabilita al 23,50 per cento.

Confermata, anche per il 2015, l’ulteriore aliquota contributiva pari allo 0,72 per cento per il finanziamento dell’onere derivante dall’astensione agli iscritti, che non risultino già assicurati ad altra forma previdenziale obbligatoria o pensionati, della tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia ed al congedo parentale.

Queste sono dunque le aliquote per la contribuzione alla Gestione Separata per l’anno 2015 per liberi professionisti e collaboratori, riepilogate nella circolare Inps n. 27 del 5 febbraio 2015:

  • Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie: aliquota 30,72% (30 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
  • Soggetti titolari di pensione (diretta e indiretta) o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie: aliquota 23,50%.

Le predette aliquote del 30,72 e 23,50 per cento sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione Separata fino al raggiungimento del massimale di reddito che, per l’anno 2015, è di € 100.324,00.

Invece, per l’anno 2015 il minimale di reddito è pari a € 15.548,00.

Resta confermata la ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente, stabilita nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3).

Si ricorda che l’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico per i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche.

Per quanto concerne i professionisti iscritti alla Gestione Separata, l’onere contributivo è a carico degli stessi ed il versamento deve essere eseguito, tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2014, primo e secondo acconto 2015).

Come per gli anni passati, le somme corrisposte entro il 12 del mese di gennaio si considerano percepite nel periodo di imposta precedente (c.d. principio di cassa allargato). Quindi, il versamento dei contributi in favore dei collaboratori è riferito a prestazioni effettuate entro il 31 dicembre 2014 e pertanto devono essere applicate le aliquote contributive previste per l’anno di imposta 2014 (22 per cento per i titolari di pensione e per chi è già assoggettato ad altra previdenza obbligatoria e 28,72 per cento per coloro che sono privi da altra previdenza obbligatoria).

Con il diploma magistrale si può passare di ruolo

da La Tecnica della Scuola

Con il diploma magistrale si può passare di ruolo

Il diploma magistrale conseguito entro il 2001-2002 dà titolo al passaggio dall’infanzia alla primaria e viceversa.

Nella mobilità di quest’anno c’è una novità che potrebbe fare comodo a chi insegna, in qualità di titolare, nella scuola dell’infanzia e desiderasse passare alla primaria o che viceversa da titolare alla primaria volesse transitare alla scuola dell’infanzia.
Infatti è utile sapere che, nella nota all’art.3 dell’ipotesi di contratto mobilità del 26 novembre 2014, è scritto quanto segue: “Conservano valore di abilitazione all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria i titoli di studio conseguiti al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, entro l’anno scolastico 2001-2002, ai sensi del D.M. 10/3/1997”. Per cui una docente di ruolo alla scuola dell’infanzia, che ha conseguito il diploma magistrale entro l’anno scolastico 2001-2002, avrebbe titolo a chiedere il passaggio di ruolo alla primaria in quanto il suo diploma è titolo abilitante per l’insegnamento alla scuola primaria. Nell’art. 3 su citato è evidenziato che possono chiedere il passaggio di ruolo nella scuola dell’infanzia, purché in possesso del titolo di studio e dell’abilitazione specifica all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia, e quindi anche il diploma conseguito nell’istituto magistrale entro il 2001-2002,  il personale insegnante delle scuole primarie, il personale delle scuole secondarie di I e II grado ivi compreso il personale diplomato ed anche il personale educativo.
Inoltre possono chiedere il passaggio alla scuola primaria, sempre con il suddetto titolo abilitante, il personale della scuola dell’infanzia, il personale insegnante nelle scuole secondarie di I e II grado ed artistica appartenenti sia ai ruoli dei laureati sia ai ruoli dei diplomati, il personale educativo. Questa novità aumenterà notevolmente la percentuale di chi chiederà il passaggio di ruolo dalla scuola d’infanzia alla primaria e in qualche caso anche il viceversa.

I sindacati affilano le armi in vista del decreto sulla riforma

da La Tecnica della Scuola

I sindacati affilano le armi in vista del decreto sulla riforma

Per il 17 febbraio Cgil, Cisl e Uil hanno in programma una manifestazione davanti alla sede del Miur. Si teme che gran parte del contratto di lavoro venga definito per legge.

Le voci che circolano sui possibili contenuti del prossimo decreto legge sulla riforma della scuola stanno mettendo in allarme i sindacati del comparto scuola che nella giornata di oggi 5 febbraio sono usciti allo scoperto con un comunicato unitario (Cgil-Cisl-Uil)
“Il rapporto di lavoro si regola per contratto, non per decreto” dichiarano le tre principali organizzazioni sindacali che ricordano che in un incontro svoltosi quasi tre mesi fa il Governo si era impegnato ad aprire al più presto il confronto sul contratto e sui temi qualificanti del progetto di riforma.
“In particolare – sostengono i tre sindacati – ci aspettavamo un confronto sulle materie che hanno ricaduta diretta sul rapporto di lavoro,  a partire dalle retribuzioni, che per legge rientrano nella disciplina contrattuale. Chiedevamo inoltre che il confronto avvenisse anche sulle misure contenute nella Legge di Stabilità del 2015 riguardanti l’istruzione”.
Quello del Governo recriminano Cgil, Cisl e Uil è un comportamento che, pregiudicando il corretto e proficuo svolgimento delle relazioni sindacali, sta determinando un clima di forte preoccupazione e tensione fra il personale.
Entrando nel merito della questione merito e carriera, i sindacati osservano che “restano al momento del tutto oscure le modalità con cui si provvederebbe all’individuazione dei docenti “meritevoli” di benefici economici (anch’essi tutti da precisare nella loro entità), appare invece molto chiaro cosa accadrebbe limitando al 20% rispetto all’attuale il margine di incremento retributivo legato all’anzianità di servizio: stando alle indiscrezioni giornalistiche, tale incremento potrebbe subire una perdita secca di circa 8.500 euro”.
Per mettere alle strette il Ministro e l’intero Governo Cgil, Cisl e Uil hanno così deciso di indire una manifestazione per il 17 febbraio davanti al MIUR.

Its: il 55% lavora e l’82% è soddisfatto. Indagine Censis

da La Tecnica della Scuola

Its: il 55% lavora e l’82% è soddisfatto. Indagine Censis

Un’indagine del Censis sugli istituti tecnici superiori rivela che il 55% dei suoi superspecializzati ha un’occupazione e l’82% è soddisfatto dell’esperienza

Ma, soprattutto, scrive Il Corriere della Sera che riporta l’indagine, nelle aziende dove hanno lavorato sono considerati tra i più preparati e competenti.

Secondo la ricerca Censis il bilancio è positivo su tutti i fronti, anche se c’è ancora molto da fare.

E’ l’area della mobilità sostenibile quella che ha più successo nel mondo del lavoro: l’82,1% su 209 diplomati è occupato, meno brillanti i corsi del sistema agroalimentare e del sistema casa.

Anche se nel complesso le Fondazioni sono dislocate per lo più al Mezzogiorno (il 32,8%, contro il 21,9% del Nord Ovest e il 23,4% del Nord est), sono Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto le regioni dove l’offerta formativa è più ampia: basti pensare che solo in Liguria ben 24 corsi su 33 sono realizzati dall’Its Accademia mercantile. Comunque non è detto che si tratti di studenti provenienti dalla regione stessa: perché l’attrattività degli Its viene dimostrata anche dal fatto che il 22,8% degli iscritti cambia provincia e il 7,7% regione.

L’età media dei diplomati  è tra i 21 e i 22 anni, ma c’è anche una fetta (21%) che ha 25 anni, considerato che ci sono anche lavoratori che si sono iscritti pensando che le competenze acquisite alla maturità non fossero sufficienti (6%) o che, dopo un periodo di inattività, hanno cercato un’occasione per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro. La maggior parte degli iscritti resta di sesso maschile (76,1%), segno che le vocazioni lavorative tecniche sono ancora poco diffuse tra le ragazze.

Anche se il 28,4% dei diplomati si ritiene molto soddisfatto, e il 54% abbastanza soddisfatto, c’è una quota di studenti non contenti dell’esperienza (15,9%), e un 1,7% di insoddisfatti. Da migliorare, secondo i suggerimenti forniti nelle interviste al Censis, il contatto con le imprese, l’ organizzazione, le attività pratiche gli stage.

Inoltre il 49% degli occupati lavora in un’azienda che fa parte della rete di relazioni della Fondazione Its e spesso (43,3%) lavora nella stessa azienda in cui è stato effettuato lo stage.

“Meglio di no”. Salta la personalizzazione del curriculum

da La Tecnica della Scuola

“Meglio di no”. Salta la personalizzazione del curriculum

Secondo quanto proposto in Commissione cultura del senato, una parte delle materie da studiare sarebbe stata obbligatoria e immodificabile per tutti, e una parte poteva invece essere scelta dagli studenti all’ultimo anno delle superiori
Lo scopo della proposta, venuta fuori raccogliendo le opinioni di ragazzi, genitori e insegnanti sul Forum degli studenti, era quella di fare riferimento anche al mondo del lavoro. Ma la ministra  dell’Istruzione, Stefania Giannini, non è  d’accordo: un cambiamento del genere creerebbe troppe diseguaglianze nella preparazione degli studenti, “ma con l’organico funzionale ogni scuola può ampliare la propria offerta e proporre progetti e materie in più” precisa in un’intervista al Corriere della Sera.
E poi tale proposta avrebbe inciso pesantemente sull’esame di stato che non sarebbe stato più uguale per tutti gli studenti, seppure provenienti dallo stesso indirizzo scolastico. In questo senso dovrebbe essere pensato più come un momento di sintesi di un percorso formativo personalizzato che vede al centro le scelte dello studente, e non più come una verifica delle competenze acquisite nel corso degli anni.

Giannini: educazione alla cittadinanza in decreto

da tuttoscuola.com

Giannini: educazione alla cittadinanza in decreto

Nel decreto della buona scuola su cui stiamo lavorando uno dei punti è l’inserimento dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza in tutte le scuole italiane. É molto importante che la scuola riconosca una posizione molto precisa su questo tema, come ci ha suggerito il 95 per cento dei partecipanti alla consultazione che ci ha detto: fate educazione alla cittadinanza, occupatevi della legalità, della lotta alla mafia ma anche di corruzione. Il nemico comune da combattere è l’ignoranza perchè senza conoscenza non si può contrastare la criminalità“. Così Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, in occasione della firma della carta d’intenti per la promozione della legalità e contro la corruzione, siglata nella Sala della Comunicazione del dicastero di Viale Trastevere.

Un impegno preso insieme a Raffaele Cantone, Presidente dell’Anticorruzione,  il Procuratore Antimafia Franco Roberti e il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Maria Sabelli.

Il ministro Giannini e il presidente onorario del Centro Studi Paolo Borsellino, Rita Borsellino, hanno quindi premiato nella sede del Ministero i vincitori del concorso ‘Quel fresco profumo di libertà’, organizzato dal Miur per sensibilizzare i ragazzi al tema della legalità. A partecipare sono state circa 160 scuole in tutta Italia. Gli studenti coinvolti (dalla scuola primaria a quella superiore) sono stati chiamati a una riflessione sul tema della legalità, che comprende la lotta alle mafie.

Sono state premiate le seguenti scuole per i cortometraggi realizzati: la scuola primaria dell’infanzia Aristide Gabelli di Palermo per il film ‘I diritti e i doveri dei bambini’; l’Istituto comprensivo Giovanni XXIII Binetto di Grumo Appula (Bari) per l’opera ‘Cup song della pace”; l’Istituto comprensivo E.De Amicis di Enna per il film ‘Appesi al muro’; l’Istituto Istruzione Superiore G.Marconi di Anagni (Frosinone) per l’opera ‘mani legali’; il liceo Cesare De Titta di Lanciano (Chieti) per il film ‘Blood money’.

Iscrizioni on line, superato il milione di domande on line

da tuttoscuola.com

Iscrizioni on line, superato il milione di domande on line

Superato il milione di iscrizioni on line completate dalle famiglie. Ne dà notizia un comunicato stampa del Ministero dell’Istruzione, ricordando che le iscrizioni telematiche alle classi prime di scuola primaria e secondaria sono cominciate lo scorso 15 gennaio e si chiuderanno il 15 febbraio prossimo.

Nel pomeriggio del 3 febbraio – continua la nota – è stato superato il milione di iscrizioni inviate alle scuole, oltre il 64% di quelle attese. Il milionesimo iscritto è un ragazzo che ha scelto una classe prima del Liceo scientifico ‘Galilei’ di Belluno.

Alla data del 4 febbraio è pervenuto alle scuole il 74,8% delle domande attese nella scuola primaria, il 72,8% di quelle attese nella secondaria di I grado, il 46,9% di quelle della secondaria di II grado. Il 73% delle famiglie ha inviato la domanda da casa, una percentuale in aumento rispetto allo scorso anno. Il rimanente 27% si è rivolto alle scuole.

Cgil, Cisl e Uil scuola: contratto, no decreto

da tuttoscuola.com

Cgil, Cisl e Uil scuola: contratto, no decreto

Un duro comunicato unitario sottoscritto dai sindacati scuola delle tre Confederazioni Cgil, Cisl e Uil, invita il Governo ad aprire immediatamente il tavolo del confronto e della contrattazione sugli aspetti del preannunciato decreto legge e di altri provvedimenti che toccano problematiche relative al rapporto di lavoro e quimdi, secondo i sindacati, riservate esclusivamente alla contrattazione. Ecco il testo.

“Nessuna risposta è finora pervenuta alla richiesta inviata dai sindacati scuola al ministro dell’Istruzione perché, in coerenza con gli impegni formalmente assunti nell’incontro del 13 novembre scorso, si aprisse il confronto sui provvedimenti che il Governo si appresta a definire sulla scuola, in particolare sulle materie che hanno ricaduta diretta sul rapporto di lavoro – a partire dalle retribuzioni – che per legge rientrano nella disciplina contrattuale. Chiedevamo inoltre che il confronto avvenisse anche sulle misure contenute nella Legge di Stabilità del 2015 riguardanti l’istruzione.

Si tratta di un comportamento che, pregiudicando il corretto e proficuo svolgimento delle relazioni sindacali, sta determinando un clima di forte preoccupazione e tensione fra il personale. In assenza di momenti di confronto, e rimanendo ad oggi irrisolte molte questioni riguardanti i diversi profili del comparto (posizioni economiche ATA, FUN dirigenti scolastici, c.d. quota 96, ecc.) si assiste al moltiplicarsi di annunci e indiscrezioni che prefigurano ipotesi vaghe e confuse, in cui si intravede come unico dato certo una secca riduzione degli attuali trattamenti economici. Se infatti restano al momento del tutto oscure le modalità con cui si provvederebbe all’individuazione dei docenti “meritevoli” di benefici economici (anch’essi tutti da precisare nella loro entità), appare invece molto chiaro cosa accadrebbe limitando al 20% rispetto all’attuale il margine di incremento retributivo legato all’anzianità di servizio: stando alle indiscrezioni giornalistiche, tale incremento potrebbe subire una perdita secca di circa 8.500 euro. Siamo dunque ben lontani dal dare a chi lavora nella scuola la risposta che attende da tempo e che questo governo aveva posto al centro dei suoi annunci e dei suoi impegni: le retribuzioni non solo rimarranno ben al di sotto della media europea, ma gli ipotetici benefici “per merito” sarebbero ricavati da pesantissime riduzioni di trattamento per l’insieme della categoria. A ciò si aggiunge l’ulteriore rinvio del rinnovo del contratto  che determina l’impoverimento dei salari e la impossibilità di valorizzare adeguatamente le professionalità.

I lavoratori della scuola non meritano di subire ulteriori mortificazioni, il rifiuto del governo di discutere e confrontarsi nelle sedi negoziali previste per legge rende inevitabile la via della mobilitazione su obiettivi che da tempo i sindacati pongono al centro della propria iniziativa: fra questi in primo luogo il rinnovo del contratto, la stabilizzazione del lavoro e un pieno riconoscimento del suo valore anche sotto il profilo retributivo, la salvaguardia dell’integrità dell’organico del personale, che la legge di Stabilità 2015, con particolare riferimento al personale ATA, tende invece a ridurre ulteriormente.

La manifestazione già indetta per il 17 febbraio davanti al MIUR, per rivendicare più equità nel piano di assunzioni annunciato dal governo, al fine di portare realmente a soluzione il problema del precariato, è solo il primo atto di una mobilitazione che, in assenza di risposte, si amplierà e proseguirà con ulteriori iniziative per far valere le ragioni del personale della scuola, da troppo tempo disattese.”

ITS: 82% soddisfatti, 55% trova lavoro

da tuttoscuola.com

ITS: 82% soddisfatti, 55% trova lavoro

E’ positivo il bilancio dei diplomati degli Istituti tecnici superiori (Its), passati dagli iniziali 59 nel 2010-2011 ai 74 attivi oggi, fotografato in una ricerca realizzata da Cnos-Fap con il Censis che ha coinvolto 41 Fondazioni e 518 diplomati.

Dall’indagine emerge che i diplomati hanno scelto gli Its non per far crescere la loro cultura personale, ma per trovare un’occupazione (lo afferma il 29,6%). Per raggiungere questo obiettivo, il 22,8% è stato disposto a spostarsi di provincia e il 7,7% anche di regione. Non è una migrazione dal Sud al Nord, ma una decisione basata sul genere di corso che si intende seguire.

Gli ex studenti degli Its hanno spesso un diploma e un’età tra 21 e 22 anni (34,6%), il 21,8% ha superato i 25 anni, e per il 76,1% sono maschi, segno che le vocazioni lavorative tecniche sono ancora poco diffuse tra le ragazze, a meno che non siano legate alla moda, al turismo o ai servizi. I diplomati valutano che il corso ha risposto del tutto (24,4%) o abbastanza (68,9%) alle loro aspettative. E sono molto (28,4%) o abbastanza (54%) soddisfatti dell’esperienza compiuta.

Gli occupati al momento della rilevazione erano il 54,8%. Per il 72% di loro quello post-Its è il primo lavoro. Prevalgono il contratto a tempo determinato (32,6%) e il contratto di apprendistato (29,8%). Solo il 17,6% lavora in un settore diverso da quello del corso Its frequentato, mentre il 49% lavora in un’azienda che fa parte della rete di relazioni della Fondazione Its e spesso (43,3%) lavorano nella stessa azienda in cui è stato effettuato lo stage.

In questo contesto c’è l’impegno quasi unanime delle Fondazioni (95,1%) di rafforzare le attività finalizzate al collocamento dei propri diplomati, anche se aspirerebbero a un maggiore sostegno da parte del Miur e delle Regioni.

Abbiamo presentato circa un anno fa il primo rapporto per comprendere come la nuova offerta formativa degli Its fosse adeguata e accolta da giovani e imprese. Quest’anno, invece, l’Osservatorio del Cnos-Fap e del Censis si è concentrato sugli esiti occupazionali“, ha detto Mario Tonini di Cnos-Fap. “Con questa ricerca abbiamo voluto comprendere la qualità del lavoro e le dinamiche che lo hanno reso possibile, per meglio indirizzare i nostri sforzi di formatori e il rapporto con il mondo dell’impresa“..

Al Miur la firma della Carta d’intenti per la legalità

da tuttoscuola.com

Al Miur la firma della Carta d’intenti per la legalità
Presenti Giannini, Cantone, Roberti e Sabelli

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), la Direzione Nazionale Antimafia (Dna) e l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), uniscono le forze contro l’illegalità e la corruzione attraverso una Carta di Intenti che viene sottoscritta oggi 5 febbraio alle 12 presso la Sala della Comunicazione del Miur, in viale Trastevere.

Siglano l’accordo il Ministro Stefania Giannini, il Presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, il Procuratore Antimafia Franco Roberti e il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Maria Sabelli.

È la prima volta che questi soggetti lavorano tutte insieme, attraverso progetti congiunti, per portare il proprio messaggio ai più giovani mettendo al servizio della scuola le loro professionalità.

La Carta di Intenti si tradurrà da subito in una serie di azioni concrete che, utilizzando anche i social media e piattaforme informatiche, puntano a coinvolgere migliaia di ragazzi e insegnanti nel progetto. La Carta ha una validità triennale e prevede attività che saranno realizzate nell’ambito dell’insegnamento interdisciplinare ‘Cittadinanza e Costituzione’.

Seminari, percorsi di formazione per gli insegnanti, sono alcuni degli strumenti che daranno attuazione concreta alla Carta.

Alla cerimonia di domani è presente la Di-Sco Brass Ensemble, un’orchestra di 45 studenti di Catania, diretta dal maestro Giuseppe Privitera, che nasce nei quartieri della città dove la dispersione scolastica è più alta.

In rappresentanza delle scuole già attive su questi temi, intervengono alcune delegazioni degli alunni di diversi istituti del Lazio che hanno partecipato ai progetti “Piccolo Atlante della Corruzione”, “Tribunali Aperti” (coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio) ed “Educare alla legalità” (dell’Istituto comprensivo Virgilio, di Roma).

Sempre il tema della legalità è al centro della lezione-conferenza che Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, tiene assieme alla professoressa Nicoletta Parisi, Consigliere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nell’ambito del progetto nazionale Articolo 9 della Costituzione.

La lezione può essere seguita in differita sul sito www.articolo9dellacostituzione.it

Il Presidente Cantone si collega in diretta via Skype, dalle 10.30, con la Seconda casa di Reclusione di Milano-Bollate per affrontare con gli studenti il tema “Cultura della legalità per vincere la crisi”.

Solo meritevoli nella Buonascuola

MERITEVOLI SOLO MERITEVOLI NELLA BUONASCUOLA di Umberto Tenuta

CANTO 396 Nella BUONASCUOLA c’è posto solo per i meritevoli, tutti da premiare!

 

Mica i cittadini sono onesti per ricevere un premio!

Quale misera società quella che premia gli onesti e lascia vivere i disonesti.

E la BUONASCUOLA che fa?

Premia i docenti che fanno il proprio dovere e si tiene i docenti che non lo fanno?

Qualsiasi bravo dirigente sa che il problema non è quello dei docenti che assolvono pienamente ai doveri assunti entrando nella scuola.

Il problema −il grosso problema, il grave problema− è quello dei docenti che non assolvono pienamente i loro compiti istituzionali.

Che ne facciamo di questi docenti?

E, soprattutto, quali giovani affidiamo loro?

È mai possibile che ci si trastulli sulle premiazioni e non ci si faccia carico degli studenti ai quali non viene garantito il successo formativo?

Si debbono premiare i docenti che realizzano la BUONASCUOLA?

E di coloro che non la realizzano che se ne fa la BUONASCUOLA?

Ci saranno le BUONE SCUOLE dei Premiati!

E le altre scuole come le chiamiamo?

CATTIVE SCUOLE!

Questo è il problema!

<<Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli>>.

Certamente, è più facile premiare!

Ma è più nobile d’animo <<prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli>>.

È più nobile d’animo mandar via dalla scuola quei pochi, pochissimi individui che non garantiscono il successo formativo a tutti i figli di donna.

Ma, certamente, come diceva don Abbondio, <<il coraggio chi non lo ha, non se lo può dare>>.

Ben lo sappiamo!

Ma, almeno, non trastulliamoci sui premi.

Dimenticando i castighi.

Castighi che non possono riguardare solo gli studenti!

Gli studenti respinti!

I giovani che la BUONASCUOLA respinge.

Come è possibile continuare a trastullarci coi premi e non sentire alcuna voce che dica del dovere di garantire il successo formativo a tutti gli studenti delle scuole italiane?

Garantire la nascita alla condizione umana, garantire l’educazione, garantire il successo formativo di tutti i giovani che frequentano la BUONASCUOLA è il compito di ogni docente e di ogni dirigente.

Di coloro che non assolvono a questo compito che ne facciamo?

Se nella BUONASCUOLA solo alcuni sono meritevoli, ciò significa che gli altri non sono meritevoli!

Questo ci ha insegnato Aristotele.

Questo ci dice la Logica che sin dalle scuole primarie si insegna.

E sarebbe cosa grave che sulla base di questa logica si prendesse atto, si certificasse, si legalizzasse la presenza nella scuola di docenti e dirigenti non meritevoli.

Mi rifiuto di credere che nella BUONASCUOLA possa essere legalizzata la presenza di docenti e dirigenti non meritevoli.

Ed allora?

Siccome nella BUONASCUOLA non sarà consentita la presenza di docenti e dirigenti non meritevoli, si dia un bel premio a tutti i dirigenti ed a tutti i docenti della BUONASCUOLA.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Nota 6 febbraio 2015, AOOOGOSV 1023

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca Bolzano

Nota 6 febbraio 2015, AOOOGOSV 1023

Oggetto: XIV edizione della Manifestazione “Bacco e Minerva” – anno 2015.

Nota 6 febbraio 2015, Prot. AOODGOVS n.1002

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali  degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Concorso “Suoni&Professioni. La creatività, passione e opportunità”. A.S. 2014-2015. Calendario e sedi dei Seminari interregionali.

Il Dipartimento di Scienze Sociali Politiche e Cognitive l’Università di Siena in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione ha promosso – Prot. n. 6448 del 28 ottobre 2014 – la prima edizione pilota del concorso nazionale “Suoni&Professioni: la creatività, passione e opportunità”, rivolto alle classi III della scuola secondaria di I grado e a tutte le classi delle scuole secondarie di II grado, statali e paritarie.

Al fine di facilitare la dimensione informativa/formativa e la presentazione di prodotti da parte degli scuole interessate saranno organizzati 9 seminari tematici rivolti agli studenti e ai docenti delle scuole secondarie di II grado.

Le finalità, il calendario e le date di scadenza per la registrazione delle adesioni, da effettuare sul sito www.suonieprofessioni.it, sono reperibili nel documento allegato.

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Carmela Palumbo


 

Allegati