Docenti di ruolo: scatti non corrisposti durante il periodo di precariato

Docenti di ruolo: MIUR condannato a 27.000 Euro per gli scatti non corrisposti durante il periodo di precariato

 

Nuovo successo ANIEF a Roma: l’Avv. Salvatore Russo, patrocinando i ricorsi pilota a lui affidati e confermando gli ottimi risultati già ottenuti presso il medesimo tribunale, ottiene il pieno riconoscimento del diritto dei docenti di ruolo a vedersi riconosciuti gli scatti biennali non percepiti durante il periodo svolto al servizio del MIUR con contratti di lavoro a tempo determinato.

 

Il Tribunale di Roma, con una sentenza che accoglie totalmente le richieste del legale ANIEF, richiama la precedente e favorevole giurisprudenza già ottenuta dall’Avv. Russo ed esclude “che in capo alla ricorrente vi sia carenza di interesse ad agire, per essere stata nel frattempo immessa in ruolo. La parificazione dei supplenti rispetto ai lavoratori già di ruolo ha infatti una diversa estensione quantitativa, se non altro in termini di decorrenza degli accessori e ricostruzione della posizione contributiva, quando avviene ex post, a seguito dell’immissione in ruolo, e quando invece avviene con decorrenza dal momento in cui il servizio – in forza di un contratto a termine – è stato prestato”.

 

Il Giudice del Lavoro ricorda, richiamando quanto da sempre sostenuto dall’ANIEF, che la clausola 4 dell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva 1999/70/CE, sancisce il principio di non discriminazione e si applica “qualunque sia la qualità rivestita dal dipendente pubblico al momento in cui propone il ricorso giudiziale, in particolare l’eventuale acquisizione della qualità di dipendente pubblico di ruolo e cioè di titolare di contratto a tempo indeterminato”. È stato, inoltre, ribadito che “La Corte di giustizia UE (sentenza 22 dicembre 2010, Gaviero) ha statuito che: […] il carattere meramente temporaneo del rapporto di lavoro non può costituire di per sé una ragione oggettiva che consenta di giustificare la mancata corresponsione di simili benefici economici a coloro che sono assunti a termine e si trovano in una situazione comparabile con i lavoratori a tempo indeterminato che usufruiscono di quei benefici”.

 

L’ANIEF vede nuovamente accolte le proprie ragioni in tribunale: il diritto al riconoscimento degli scatti biennali maturati durante il periodo di precariato non si estingue con l’immissione in ruolo del docente e determina comunque l’obbligo per il MIUR a risarcire il danno cagionato avendo ingiustamente, e in spregio alle direttive europee, discriminato per anni i docenti a tempo determinato. Il Ministero dell’Istruzione, come sempre quando in tribunale si scontra con i nostri legali, è stato condannato a pagare anche le spese per la soccombenza in giudizio. Il contenzioso già definito presso il Tribunale di Roma è valso, per i ricorrenti che si sono affidati ai legali ANIEF, 27.000 Euro a titolo di risarcimento del danno subito.

Istruzione degli adulti

Vi comunichiamo che, sulla G.U. n. 47 del 25/02/2013, è stato pubblicato il D.P.R. 29/10/2012 n. 263, relativo al “Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4/10/2012.

Il Regolamento, entrato in vigore in data 26/2/2013, ha finalmente completato il suo lunghissimo iter di approvazione, durato quasi 6 anni.

Lo stesso detta le norme generali per la ridefinizione, a partire dall’a.s. 2013/14, e, non oltre l’a.s. 2014/15, dell’assetto organizzativo e didattico dei centri provinciali di istruzione degli adulti, ivi compresi i serali.

I CPIA saranno costituiti, di norma, su base provinciale, nel rispetto delle competenze di programmazione delle regioni e saranno dotati di autonomia scolastica.

I Centri avranno i medesimi organi collegiali delle istituzioni scolastiche, pur con le specificità e gli adattamenti previsti all’art. 7 del Regolamento.

Utenza

Ai percorsi di primo livello dei Centri possono iscriversi gli adulti, anche stranieri, che non abbiano assolto l’obbligo di istruzione o che non siano in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione;

agli stessi, possono altresì, iscriversi anche studenti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, non in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, con possibilità di ampliamento, attraverso specifici accordi attuati a livello regionale, per iscrivere anche coloro che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età.

Ai percorsi di secondo livello si potranno iscrivere gli adulti, anche stranieri, in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, nonchè coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, già in possesso di tale titolo, che dimostrino di non poter frequentare il corso diurno.

Assetto didattico

I percorsi di istruzione degli adulti sono riorganizzati in:

a) percorsi di primo livello, per il conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione relativa all’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione;

b) percorsi di secondo livello, per il conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica;

c) percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, per il conseguimento di un titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo.

I percorsi di primo livello sono suddivisi in due periodi didattici:

a) primo periodo didattico, per il conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo;

b) secondo periodo didattico, per la certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione.

I percorsi di secondo livello di istruzione tecnica e professionale sono suddivisi in tre periodi didattici:

a) primo periodo didattico, per acquisire la certificazione necessaria per l’ammissione al secondo biennio dei percorsi degli istituti tecnici o professionali;

b) secondo periodo didattico, per acquisire la certificazione necessaria per l’ammissione all’ultimo anno degli istituti tecnici o professionali;

c) terzo periodo didattico, per l’acquisizione del diploma di istruzione tecnica o professionale.

I percorsi di primo livello, relativi al primo periodo didattico, hanno un orario complessivo di 400 ore;

i percorsi di primo livello, relativi al secondo periodo didattico, hanno un orario complessivo pari al 70 per cento di quello previsto dai corrispondenti ordinamenti degli istituti tecnici o professionali, per l’area di istruzione generale;

i percorsi di secondo livello, suddivisi in tre periodi didattici, avranno un orario complessivo pari al 70 per cento di quello previsto dagli ordinamenti degli istituti tecnici o professionali, riferiti all’area di istruzione generale e alle singole aree di indirizzo;

gli stessi sono realizzati dalle istituzioni scolastiche relative agli istituti tecnici, agli istituti professionali e ai licei artistici, e rimangono incardinati negli stessi.

Sarà possibile la realizzazione di percorsi per il conseguimento di altri diplomi di istruzione liceale, oltre a quello di liceo artistico, quale ampliamento dell’offerta formativa, subordinatamente ai limiti delle risorse finanziarie disponibili e delle dotazioni organiche.

Il Regolamento prevede, inoltre, specifiche norme relative a: valutazione e certificazione, assetto organizzativo, organi collegiali dei centri, gestione amministrativo-contabile, dotazioni organiche, monitoraggio e valutazione di sistema.

Disciplina transitoria

Il nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri verrà attuato con gradualità, a partire dal corrente anno scolastico, con progetti assistiti a livello nazionale.

Dall’anno scolastico 2013-2014, le norme del nuovo regolamento si applicheranno alle classi prime, seconde, terze e quarte dei corsi serali dell’istruzione tecnica, dell’istruzione professionale e dei licei artistici. Si ripete continuamente che non saranno possibili nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

L’istituzione dei Centri avverrà soltanto in presenza della corrispondente riduzione di ulteriori autonomie scolastiche, ai sensi del Piano previsto dall’articolo 64 del D.L. n. 112/08.

Sono fatti salvi i Centri già istituiti per l’a.s. 2009/2010 (55), già dotati di uno specifico codice meccanografico.

Il passaggio al nuovo ordinamento sarà attuato con l’emanazione di linee-guida, approvate con D.M. del MIUR, di concerto con il MEF.

Posizione dello SNALS-Confsal

Il nostro Sindacato, ha seguito con attenzione e criticità, il lunghissimo iter di approvazione del Regolamento, avanzando, nelle audizioni presso le commissioni parlamentari e negli incontri ministeriali, numerose proposte di modifica dello schema, alcune delle quali sono state recepite.

È rimasta irrisolta, invece, la problematica delle limitazioni nelle istituzioni dei Centri. Infatti lo SNALS-Confsal aveva richiesto, con forza, che la costituzione dei Centri non fosse condizionata dai criteri e dai parametri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dai vincoli imposti dal D.L. n. 112/08; aveva, altresì, evidenziato la necessità di istituzione di più Centri, specialmente nei territori vasti o in zone particolarmente disagiate o con difficoltà di collegamento.

Tutto ciò non è stato recepito, in quanto, anche nella parte relativa alla disciplina transitoria si ribadiscono i vincoli, che vengono ripetutamente sottolineati.

Il nostro sindacato conferma pienamente la prosecuzione del proprio impegno, sia nelle informative relative alla determinazione degli organici, sia nelle fasi di emanazione delle linee-guida e dei regolamenti attuativi; si batterà inoltre inoltre, con forza, per garantire, anche nella definizione dei criteri per la mobilità del personale su tali tipologie di posti, la massima tutela dei diritti e delle aspettative del personale, con particolare riguardo a coloro che abbiano già svolto esperienze lavorative nei CTP e nei corsi serali, preziose nella definizione dei nuovi assetti e delle nuove offerte formative caratterizzanti i CPIA.

Premi europei “eTwinning” 2013

da Tecnica della Scuola

Premi europei “eTwinning” 2013
Italia tra le prime Nazioni europee per progetti di gemellaggio elettronico tra scuole:nei premi di “Qualità” a livello comunitario vittoria di cinque istituti italiani su nove categorie.
I docenti italiani attivi nella piattaforma dei gemellaggi elettronici di “eTwinning” (azione avviata nel 2005, eTwinning conta oggi oltre 190.000 insegnanti registrati, 100.000 scuole e circa 30.000 progetti di gemellaggio in tutta Europa; l’Italia è uno dei Paesi più attivi con oltre 13.000 docenti iscritti, 7.000 istituti registrati e oltre 6000 progetti realizzati) ottengono un importante riconoscimento europeo, con cinque scuole che si aggiudicano il premio di migliore progetto eTwinning2013. Nell’edizione dello scorso anno furono quattro gli istituti italiani vincitori.
I risultati sono stati diffusi in questi giorni sul portale europeo www.etwinning.net dopo un esame delle 150 candidature ritenute più rappresentative su un totale di oltre 8.000 progetti europei.
Tra i gemellaggi per “alunni dai 12 ai 15 anni” vince il progetto The Rainbow Village project, che ha visto coinvolta la classe di Ivana Natali, dell’Istituto comprensivo statale di Sermide (Mantova). Secondo classificato nella stessa categoria un altro progetto con partner italiani: AL C2 H6 OL, con Mariangela Bielli, dell’Istituto comprensivo di Bareggio (Milano).
Nella sezione “alunni dai 16 ai 19 anni” si è classificato primo il progetto cui hanno preso parte le docenti Bruna Giacosa, del Liceo classico “S. G. Calasanzio”di Carcare (Savona), e Alessandra Pallavicini, dell’ISIS “Galilei” di Gorizia, per il progetto Pek, the Traveller Flea 3 – Evolution, attivato con collaborazioni di istituti francesi, spagnoli, bulgari, portoghesi, cechi e turchi.
Italia vincente anche nelle categorie riservate alla lingua straniera, con il 3° Circolo di Corigliano Calabro (Cosenza) che, attraverso la collaborazione tra i docenti Carmen Giudetti, Antonietta Marino, Assunta Romio, Carmela Maria Abate, Elvira Vizza, Lidia Alice, Maria Anna Rugna, Maria Carmela Laforza, Maria Vincenzina Sprovieri, Mariaromana Minisci, Mirella Marrazzo e Santina Luzzi, si è aggiudicato il primo premio per progetti in lingua spagnola con I tell you – You tell me a tale/ Te cuento – Me cuentas un cuento, attivato attraverso la collaborazione con una scuola spagnola, una portoghese ed una danese; insieme all’ ITCG “Paolini” di Imola, che con il progetto Dans le cercle des signes du zodi@que della docente Angela Riccomi si è aggiudicato il titolo riservato ai migliori progetti in francese, sviluppato con partner polacchi.
L’Italia è stata infine premiata anche nella categoria speciale “Premio Mevlana per la comprensione interculturale”, con la vittoria del progetto Dialogo interculturale attraverso le fiabe, il teatro e l’arte, partecipato –  tra i numerosi partner europei – anche dalla classe di Armanda Magioncalda, del Circolo didattico statale di Staglieno, Genova.
Sulla scia dello scorso anno il 2013 conferma nuovamente il valore e la qualità della didattica italiana – ha commentatoDonatella Nucci, Capo Unità eTwinning, Agenzia nazionale LLP -. Un riconoscimento che è ancora più importante se consideriamo le difficoltà, soprattutto di natura tecnologica, in cui molti istituti vertono tutt’oggi”.
La premiazione ufficiale avverrà nel corso della Conferenza europea eTwinning 2013 di Lisbona, in programma dal 14 al 16 marzo.
Le classi premiate per le categorie di età parteciperanno ad un campo di quattro giorni in Croazia, dove studenti e insegnanti avranno la possibilità di incontrare i loro partner, approfondire le conoscenze sui progetti di collaborazione on line e trascorrere del tempo con colleghi europei.

A tutti gli altri vincitori è invece riservata la possibilità di svolgere un workshop formativo sulle nuove frontiere dell’innovazione didattica presso il Future Classroom Lab di Bruxelles.

Quali sedi saranno disponibili per la mobilità 2013/2014

da Tecnica della Scuola

Quali sedi saranno disponibili per la mobilità 2013/2014
di Lucio Ficara
Ma quando si potranno sapere le date di scadenza per la prossima mobilità della scuola? Questa è la domanda che centinaia di migliaia di docenti e personale Ata, si stanno ponendo in questi giorni
Ricordiamo che l’anno scorso il CCNI sulla mobilità fu sottoscritto il 29 febbraio e l’ordinanza sulla mobilità è stata emanata il successivo 5 marzo. Quest’anno il ritardo è ancora più consistente e si prevede una sottoscrizione del contratto integrativo di mobilità verso l’8-11 marzo, con un’ordinanza che seguirà a ruota. Quindi la data presumibile di scadenza dei tempi di presentazione della domanda, che questa volta è esclusivamente on line anche per il personale ata, sarà fissata nella prima decade di aprile, tra il 6 e il 9. Nel frattempo gli aspiranti candidati alla mobilità si fanno quattro calcoli sui loro punteggi, ma soprattutto sui posti che si potranno rendere disponibili per la mobilità. A tale proposito ricordiamo l’art. 6 dell’ ipotesi di contratto firmata dai sindacati il 6 dicembre 2012. Questo articolo spiega quali saranno le sedi disponibili per la mobilità. Le disponibilità per le operazioni di mobilità territoriale a domanda e d’ufficio e per quelle di mobilità professionale sono determinate dalle vacanze aventi decorrenza dall’inizio dell’anno scolastico per il quale si effettuano i movimenti, determinatesi a seguito di variazioni di stato giuridico del personale (es.: dimissioni, collocamento a riposo, decadenza, etc.) comunicate a cura dell’ufficio territorialmente competente al sistema informativo nei termini che saranno fissati dalle apposite disposizioni ministeriali. Saranno disponibili per la mobilità territoriale di I e II fase anche tutti i posti di strumento musicale vacanti; Ai fini della mobilità della III fase vanno preliminarmente fatti salvi gli accantonamenti per i docenti inclusi nella seconda fascia delle graduatorie ad esaurimento, ai sensi dell’art. 11, comma 9, della legge 124/1999. Mentre non sono disponibili per le operazioni di mobilità i posti nei licei musicali e coreutici relativi agli insegnamenti di nuova istituzione, fino a quando non verranno definiti i corrispondenti titoli di accesso. Inoltre saranno disponibili per la mobilità i seguenti posti :
a) le cattedre ed i posti, ivi compresi quelli delle DOP e delle DOS, istituiti ex novo per l’organico di diritto di ciascun anno scolastico e sprovvisti di personale titolare;
b) le cattedre ed i posti già vacanti all’inizio dell’anno scolastico o che si dovessero rendere vacanti a qualsiasi altro titolo, la cui vacanza venga comunicata al sistema informativo entro i termini previsti per la comunicazione dei dati al sistema medesimo;
c) le cattedre ed i posti non assegnati in via definitiva al personale con contratto a tempo indeterminato;
Dalle predette disponibilità vanno detratti i posti e le cattedre occupati dal personale riammesso in servizio o rientrato nei ruoli di cui al precedente art. 5, commi 1 e 2
Infine saranno disponibili anche le cattedre ed i posti che si rendono vacanti per effetto dei movimenti in uscita, fatta salva la sistemazione del soprannumerario. Questa tipologia di disponibilità rappresenta una variabile non prevedibile anzitempo, si tratta di una variabile che sta fuori da ogni ragionevole calcolo, che in alcuni casi rappresenta un’imprevedibile e bella sorpresa. Al contrario i posti disponibili per la collocazione a riposo dei colleghi andati in quiescenza rappresentano la base di partenza del calcolo di chi spera, magari dopo tanti anni, di ottenere il trasferimento e mettere fine ad una vita di pendolarismo.

Iscrizioni. A.Ge. invita i genitori a pretendere il tempo pieno

da tuttoscuola.com

Iscrizioni. A.Ge. invita i genitori a pretendere il tempo pieno
 

Secondo Rita Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana, i genitori hanno diritto di chiedere l’iscrizione al tempo pieno anche se il modello di domanda d’iscrizione non prevede tale opzione.

 

Secondo l’A.Ge. la procedura di Iscrizioni on line è del tutto illegittima, per cui, se non si interviene nel modo corretto, saltano le iscrizioni alla scuola primaria e al tempo prolungato della scuola media, laddove non rispettano la reale volontà delle famiglie.

 

Secondo la Di Goro, la legge parla chiaro e così pure la circolare delle iscrizioni, il problema nasce con le istruzioni delle Iscrizioni on line che sarebbero fuorvianti.“Se le scuole non hanno indicato quattro moduli orari per ciascun plesso di scuola primaria e due/tre per ogni scuola media, i genitori hanno pieno diritto di far valere il loro diritto di scelta”.

 

L’A.Ge. ricorda che, in base all’art. 4 del DPR 89/2009, il tempo-scuola della primaria è svolto, secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto, altresì, il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno.

 

Nel manuale d’uso per le Iscrizioni on line si danno invece istruzioni completamente diverse. I genitori debbono adattarsi alle scelte fatte dalla scuola in piena violazione alla normativa vigente: “Per l’iscrizione  al primo ciclo, sia  alla scuola primaria  che secondaria  di I grado, l’utente deve selezionare il Tempo scuola desiderato fra quelli che la scuola prevede di erogare.  Se compaiono più opzioni, l’utente può scegliere indicando la priorità. La prima scelta è obbligatoria (priorità 1), le altre priorità vanno indicate solo se il genitore è disposto a valutare alternative diverse. Se in elenco è presente un solo “Tempo Scuola”, questo deve essere, in ogni caso, selezionato con priorità 1.

 

Se la scuola non ha pubblicato il proprio modello d’iscrizione, l’utente si troverà a scegliere tra tutti i tempi scuola previsti dall’ordinamento vigente”. 

 

L’A.Ge. invita quindi tutti i genitori che non sono rimasti soddisfatti dalle proposte avanzate dalla scuola a presentare in segreteria una domanda in carta libera (modulo di domanda predisposto) per chiedere il tempo pieno nella primaria o il tempo prolungato nella secondaria di I grado.

Ulteriore blocco degli aumenti di stipendio?

da tuttoscuola.com

Ulteriore blocco degli aumenti di stipendio?
 

Secondo una notizia riportata dal quotidiano Italia Oggi, per ora non confermata da altre fonti, non ci sarebbero i soldi per gli aumenti degli stipendi.

Il presidente Monti sarebbe infatti in procinto di firmare un decreto, su proposta di Patroni Griffi e Vittorio Grilli, per il quale “non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche cosi come individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni“.

Non è chiaro se resterebbero bloccate anche le disponibilità recuperate attraverso il taglio al fondo di istituto a seguito dell’accordo presso l’ARAN tra sindacati e MIUR. Nel decreto, comunque, comparirebbe il seguente periodo: “Per il medesimo personale non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall’anno 2011“.

Oltre agli scatti, il blocco riguarderebbe anche l’indennità di vacanza contrattuale: “In deroga  alle previsioni di cui all’articolo 47 bis, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2011, n. 165 e successive modificazioni, e all’articolo 2, comma 35 della legge 22 dicembre 2008, n. 303, per gli anni 2013 e 2014 non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento di incrementi a titolo di indennità di vacanza contrattuale che continua a essere corrisposta nelle misure di cui all’articolo 9, comma 17, secondo periodo, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78/2010. L’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio contrattuale 2015-2017 è calcolata secondo le modalità e i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia“.

Grillo ripartirà da una delle ‘stelle’, ‘La scuola pubblica’

da tuttoscuola.com

Grillo ripartirà da una delle ‘stelle’, ‘La scuola pubblica’
L’esito dirompente delle elezioni sta repentinamente lasciando il posto alle prime ipotesi per garantire la governabilità al Paese. Come abbiamo notato nel precedente articolo, l’unico leader che in questo frangente sta parlando di scuola è il “garante” del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

Riteniamo utile riportare la dichiarazione in cui il blogger, fresco di una vittoria elettorale che non ha precedenti per dimensioni e caratteristiche, parla di questo tema.

La prima viene dal colloquio in streaming con i conduttori del programma su “LaCosa”, la web tv di M5S. Qui il leader del movimento ha elencato i temi della prossima attività parlamentare: “Cominceremo a fare quello che abbiamo sempre detto, le nostre stelle: l’acqua pubblica, la scuola pubblica, la sanità pubblica. Se ci seguono ci seguono. se no la battaglia sarà molto dura per loro“. La dichiarazione è riportata sul blog del comico genovese.

Non c’è dubbio che la cosa che salta agli occhi è l’aggettivazione di “pubblica”, che pare polemicamente in contrapposizione a “privata” e accomuna il servizio idrico, l’istruzione e la sanità.

In questo senso, si trova continuità con quanto scritto nel programma del Movimento, laddove, tra i 13 punti riguardanti l’istruzione e l’università, si legge: “Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica”.

Tfa speciale: un provvedimento contro il merito?

da tuttoscuola.com

Tfa speciale: un provvedimento contro il merito?
 

Oltre 170 docenti universitari hanno sottoscritto l’appello, condiviso e rilanciato dall’ADi (Associazione Docenti italiani) sul suo sito, affinché sia fermato il TFA speciale. Parallelamente cresce anche il numero dei corsisti del TFA ordinario che sottoscrivono un analogo documento critico verso il TFA speciale.

L’iniziativa è stata presa dai professori Andrea Ichino dell’università di Bologna e Giunio Luzzatto dell’università di Genova contro quella che viene definita “una sanatoria dequalificante che satura per i prossimi anni i TFA ordinari, negando l’ingresso ai giovani, vanifica tutto il lavoro svolto dalle università per garantire gli accessi programmati, e crea agli Atenei ulteriori problemi logistici e organizzativi, già oggi di difficile soluzione per i TFA ordinari”.

Nel documento si esprime un “forte disappunto per la recente approvazione, per di più a Camere sciolte, della modifica al DM n. 249 del 10 settembre 2010 con cui si dà avvio al cosiddetto TFA speciale o riservato” e si chiede al ministro Profumo di astenersi dal firmare la modifica al decreto, rimettendo la questione al suo successore.

Il fatto è che a favore del TFA speciale si è espressa un’ampia maggioranza dei membri della commissione Cultura, maggioranza che potrebbe indurre il governo a varare sollecitamente il contestato provvedimento. Contro questa eventualità si schierano i sottoscrittori dell’appello a cui giudizio lo sforzo delle università per selezionare i candidati da avviare al percorso abilitante sarebbe “totalmente vanificato dall’attivazione di un percorso riservato che, secondo i calcoli del Ministero, coinvolgerebbe ben 57.000 docenti, disattendendo il principio del fabbisogno che aveva ispirato l’istituzione del TFA ordinario” e comporterebbe per le università un impegno insostenibile.

Le università italiane “non possono prestare il fianco ad un provvedimento che, a nostro parere, tradisce gli stessi principi su cui la selezione si è fondata e i diritti di chi ha seguito le regole sottoponendosi ad un regolare concorso”.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 49

 

 

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 49 del 27-2-2013

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


DECRETO 20 dicembre 2012, n. 264


Regolamento recante la disciplina delle modalita’ di elezione dei
membri dell’Osservatorio nazionale dell’associazionismo da parte
delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri
nazionale e regionali, ai sensi dell’articolo 11, comma 6, della
legge 7 dicembre 2000, n. 383. (13G00042)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Sarzana e nomina del
commissario straordinario. (13A01679)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Vallecrosia e nomina del
commissario straordinario. (13A01680)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Corciano e nomina del
commissario straordinario. (13A01681)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 5

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


DECRETO 7 febbraio 2013


Designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della regione
biogeografica alpina insistenti nel territorio della Regione autonoma
Valle d’Aosta, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del DPR 8 settembre
1997, n. 357. (13A01666)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 6

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 1 febbraio 2013


Indicazione del prezzo medio dei buoni ordinari del Tesoro a 181
giorni, relativi all’emissione del 31 gennaio 2013. (13A01832)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 8

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Distercoop societa’
cooperativa agricola in liquidazione», in Faenza e nomina del
commissario liquidatore. (13A01675)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa sociale
Fraternita’ Anziani O.N.L.U.S.», in Forli’ e nomina del commissario
liquidatore. (13A01676)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Logycoop societa’
cooperativa», in Rubiera e nomina del commissario liquidatore.
(13A01677)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Mimosa cooperativa sociale
di servizi socio-sanitari integrati soc. coop. sociale ONLUS», in
Sanremo e nomina del commissario liquidatore. (13A01678)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 11

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 


ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 19 febbraio 2013


Primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza delle
eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi nei giorni 11, 12 e
13 novembre 2012 nel territorio della regione Umbria. (13A01665)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 11

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 12 febbraio 2013


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Liladros»
(etinilestradiolo e drospirenone), ai sensi dell’articolo 8, comma
10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 171/2013).
(13A01764)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 13

 

 

 


DETERMINA 12 febbraio 2013


Riclassificazione ai fini della rimborsabilita’ del medicinale per
uso umano «Retrovir» (zidovudina). (Determina n. 175/2013).
(13A01765)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 14

 

 

 


DETERMINA 12 febbraio 2013


Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale «Xiapex»
(collagenasi di Clostridium histolyticum) – autorizzata con procedura
centralizzata europea dalla Commissione europea. (Determina n.
170/2013). (13A01767)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 14

 

 

 


DETERMINA 13 febbraio 2013


Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale
«Nevirapina Teva» (nevirapina), autorizzata con procedura
centralizzata europea dalla Commissione europea. (Determina n.
178/2013). (13A01766)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 16

 

 

COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA’ E LA BORSA

 


DELIBERA 20 febbraio 2013


Modifica del regolamento adottato con delibera n. 11971 del 14 maggio
1999 e successive modifiche concernente la disciplina degli
emittenti. (Delibera n. 18470). (13A01850)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 18

 

 

LIBERA UNIVERSITA’ LUSPIO – ROMA

 


DECRETO 18 febbraio 2013


Modificazioni allo Statuto. (13A01667)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 19

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Calciumvit B12» Soluzione iniettabile
per bovini, equini, suini, cani e gatti. (13A01670)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Sentinel» Compresse per cani.
(13A01671)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Bicomplex» Soluzione iniettabile ed
orale. (13A01672)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Dexadreson» 2 mg/ml. (13A01673)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 27

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Vetamplius Suini», 750 mg/g polvere
per soluzione orale per suini. (13A01674)


(GU n.49 del 27-2-2013

)

 

Pag. 28

Rassegna Stampa 27 febbraio 2013

IN PRIMO PIANO

 
Corriere della Sera  del  27-02-2013
Int. a G.Puglisi: PROTESTA DEGLI ATENEI PRIVATI “NOI I PIU’ COLPITI DAI TAGLI” (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 42
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
LE PROFESSIONI: SEMPLIFICARE E’ PRIORITARIO (A.Galimberti) [solo_testo] pag. 16
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
ENTRO MARZO IL DECRETO SUL BLOCCO DEGLI STIPENDI (G.tr.) [solo_testo] pag. 26
la Repubblica  del  27-02-2013
TRE MILIONI DI UNDER 18 A RISCHIO POVERTA’ (V.Conte) [solo_testo] pag. 38
 

MINISTRO

 
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  27-02-2013
L’ANNO DEL SERPENTE AL CONVITTO NAIZONALE [solo_testo] pag. 24
Il Risveglio  del  27-02-2013
L’ASSENZA DEL MINISTRO FA SLITTARE L’INAUGURAZIONE [solo_testo] pag. 42
 

MINISTERO

 
Avvenire  del  27-02-2013
CATTOLICA, GIULIODORI ASSISTENTE GENERALE (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 21
Corriere della Sera  del  27-02-2013
ARRESTATA LA PROF DI DIRITTO SPARITA CON 20 MILIONI (G.Fasano) [solo_testo] pag. 41
il Giornale di Napoli  del  27-02-2013
ESAMI TAGLIATI, SCOPPIA LA PROTESTA (S.Di lorenzo) [solo_testo] pag. 4
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
IL RAGIONIERE NON E’ DOTTORE NEPPURE CON L’ALBO UNICO (M.De cesari) [solo_testo] pag. 27
la Stampa  del  27-02-2013
INTERNET, IL SESTO SENSO DEI VENTENNI GLOBALI (F.Taddia) [solo_testo] pag. 36
la Repubblica  del  27-02-2013
IL CORPO SI SDOPPIA (M.De luca) [solo_testo] pag. 62/63
Corriere della Sera  del  27-02-2013
AIUTO, STIAMO PERDENDO IL CORPO (G.Ceronetti) [solo_testo] pag. 55
Corriere della Sera  del  27-02-2013
L’ITALIA A BANDA STRETTA ANNEGA NELLA RETE (G.Stella) [solo_testo] pag. 57
Rapporti24 Territori (Il Sole 24 Ore)  del  27-02-2013
LA SVOLTA TECNOLOGICA FATTURA 11,5 MILIARDI (G.Baccani) [solo_testo] pag. 55
Rapporti24 Territori (Il Sole 24 Ore)  del  27-02-2013
TERAPIA D’URTO SU GIOVANI, GRANDI OPERE E INNOVAZIONE (C.Peruzzi) [solo_testo] pag. 51
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
PADOVA, BUSINESS ANGELS IN VOLO (B.Ganz) [solo_testo] pag. 46
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
COSI’ NASCONO I CERVELLI D’AUTORE ALL’AVANGUARDIA (B.ga.) [solo_testo] pag. 46
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  27-02-2013
LA NAVE DOLCE DI VICARI I MIGRANTI DOMANI AL CNR [solo_testo] pag. 59
la Repubblica  del  27-02-2013
ULTIMA FERMATA ATLANTIDE (G.Aluffi) [solo_testo] pag. 60/61
 

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
NAPOLITANO: ASPETTO LA RIFLESSIONE DEI PARTITI (L.Palmerini) [solo_testo] pag. 11
Corriere della Sera  del  27-02-2013
IL PARLAMENTO RINGIOVANISCE E UN ONOREVOLE SU TRE E’ DONNA (L.Salvia) [solo_testo] pag. 28/29
Corriere della Sera  del  27-02-2013
SI SONO SPOSATI 16 MILIONI DI LETTORI: IL PD PERDE UN TERZO DI VOTI, IL PDL META’ (R.Mannheimer) [solo_testo] pag. 29
la Repubblica  del  27-02-2013
VERTICE DI EMERGENZA CON TESORO E BANKITALIA AGENDA ANTI-CRAC DA CONCORDARE CON NAPOLITANO (A.D’argenio) [solo_testo] pag. 7
Corriere della Sera  del  27-02-2013
“IL MINISTERO RISARCISCA LA VITTIMA DEL NONNISMO” (V.Piccolillo) [solo_testo] pag. 40
il Messaggero  del  27-02-2013
IL ROSSO INPDAP AFFOSSA I CONTI INPS NEL 2013 [solo_testo] pag. 25
il Sole 24 Ore  del  27-02-2013
L’ANALISI DEL PERSONALE PESA SUGLI ENTI “DEFICITARI” (G.Trovati) [solo_testo] pag. 26
Corriere della Sera  del  27-02-2013
ALTO ADIGE, LE META’ SEMPRE PIU’ LONTANE (F.Dragosei) [solo_testo] pag. 55
 
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

Regolamento di riorganizzazione dei CPIA

Regolamento di riorganizzazione dei CPIA: una prima risposta all’apprendimento permanente

Il Regolamento di riorganizzazione dei Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti (CPIA), compresi i corsi serali, completato il suo iter istituzionale dopo una lunga fase procedurale durata quasi sei anni, è stato approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri il 4.10.2012 ed è ufficialmente in vigore da ieri, 25 febbraio, data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 47. Il Regolamento è rubricato come dPR n. 263 del 29.10.2012.

La legge 27.12.2006, n. 296, art. 1, comma 632, per la prima volta nella storia della scuola italiana, interviene sull’educazione degli adulti, istituendo i CPIA; nel contempo ne cambia la mission formativa ridenominandola “Istruzione degli adulti”. Non è un cambiamento solo nominale, ma di vera sostanza in quanto lo Stato sceglie di assumersi la responsabilità di fornire un’istruzione (rilascio titoli) di propria esclusiva competenza, lasciando agli enti locali la possibilità di intervenire per l’ampliamento dell’offerta formativa.

Apprezzabile l’intento del legislatore che con questa norma, mentre finalmente attribuiva dignità legislativa al settore, rendeva poco efficace la sua applicazione in quanto nasceva con un vincolo ben preciso, per un nuovo CPIA che si istituisce, una autonomia scolastica muore. Adesso con l’approvazione del Regolamento viene data attuazione a questa norma definendo identità, organizzazione didattica, assetti organizzativi e modalità attuative di questi nuovi Centri.

Finalmente l’istruzione degli adulti, sostenuta da un provvedimento normativo, entra a pieno titolo nel sistema di istruzione del nostro Paese, rappresentando una prima significativa risposta al deficit formativo presente in modo diffuso nella popolazione adulta, ciò in prospettiva della costruzione di un organico sistema di apprendimento permanente, i cui elementi essenziali sono stati delineati nella riforma del mercato del lavoro.

L’attuale organizzazione didattica dei corsi per adulti, soprattutto i corsi serali finalizzati al conseguimento del diploma di maturità tecnica e/o professionale, è rigida e ripropone, integralmente, gli stessi ordinamenti previsti per i ragazzi, senza alcun riconoscimento delle conoscenze e delle competenze acquisite nei contesti di vita e di lavoro come avviene in gran parte dei Paesi europei.

Con i nuovi percorsi articolati in periodi didattici si potrà realizzare, non solamente un carico orario più sostenibile, ma anche un evidente accorciamento, da cinque a tre anni, del’itinerario che conduce al conseguimento del titolo di scuola secondaria di secondo grado.

Il provvedimento conferma che i CPIA saranno riferimento per l’obbligo d’istruzione, potendo rilasciare il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, la certificazione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione e il riconoscimento formale dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana; il rilascio dei diplomi dell’istruzione tecnica e dell’istruzione professionale, invece, resta in capo alle istituzioni scolastiche sede dei corsi serali.

Questi gli strumenti previsti dal nuovo regolamento:

  • l’organizzazione per classi è superata dall’organizzazione in due livelli: il primo per il conseguimento della “licenza media” e delle competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; il secondo, per il conseguimento di un diploma di istruzione tecnica, di istruzione professionale e di liceo artistico;
  • il riconoscimento dei crediti, comunque acquisiti dalle persone, anche nel tempo libero, con la definizione del “Patto formativo individuale”. Ciascun adulto potrà sapere a quale livello si inserisce e quale percorso didattico dovrà seguire. Rispetto ai percorsi per i ragazzi, l’orario è ridotto del 30%. E’ previsto anche l’insegnamento a distanza per il 20% del percorso. Non si dovrà ricominciare daccapo nelle materie per le quali l’adulto ha ottenuto riconoscimento di quello che sa, eliminando così la frustrazione, oggi causa di molti abbandoni da parte di coloro che iniziano questi percorsi;
  •  ai centri territoriali potranno iscriversi anche i giovani di sedici anni che non hanno assolto all’obbligo di istruzione e gli adulti stranieri per seguire percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, con il rilascio della relativa certificazione necessaria per l’ingresso nel mondo del lavoro;
  •   gli organi collegiali dei centri territoriali saranno diversi da quelli delle scuole ordinarie. Ad esempio, il consiglio di classe sarà sostituito dal consiglio di livello.

Si apre adesso una fase di innovazione sperimentale prevista dallo stesso decreto attraverso “progetti assistiti a livello nazionale”, che necessita di un confronto serio e produttivo con le rappresentanze di categoria e confederale per affrontare tutte le specifiche questioni che riguardano, da un lato l’efficacia e l’efficienza del servizio offerto e dall’altro la tutela della professionalità di tutti gli operatori (dirigenti, docenti e a.t.a.) impegnati nel settore.

Le “Linee Guida” che l’Amministrazione è chiamata ad adottare rappresentano, infatti, lo strumento chiave che potrà consentire di definire, in maniera condivisa, i dettagli organizzativi relativi alle modalità attuative.

Un primo problema da affrontare riguarderà la distribuzione dei nuovi CPIA nel territorio nazionale e locale. Bisogna prestare molta attenzione ai parametri numerici ed ai criteri di qualità che ispireranno le decisioni, tenendo presente la dimensione provinciale e i 55 CPIA già istituiti con codice meccanografico salvaguardati dallo stesso provvedimento.

Dovranno essere formalizzate le modalità di organizzazione, su base provinciale, dei servizi formativi in modo da garantire, attraverso accordi di rete con altre istituzioni scolastiche e altri soggetti del territorio, una presenza diffusa nel territorio stesso atta a favorire l’accesso a tutti.

Altra questione è connessa all’offerta formativa erogata dai CPIA; definiti con chiarezza i percorsi didattici finalizzati al conseguimento dei titoli, occorre individuare gli elementi funzionali a garantire l’alfabetizzazione funzionale e la delicata questione della certificazione attraverso i test della conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno.

Se da un lato è stato riconosciuto, da più parti, il ruolo fondamentale dei Centri Territoriali Permanenti nel rapporto con i cittadini migranti e con la loro formazione, dall’altro gli stessi CTP sono stati coinvolti in attività e investiti di compiti istituzionali che non solo hanno significativamente aumentato il carico di lavoro, ma hanno anche accresciuto il livello di complessità dei loro interventi.

I meccanismi di attestazione/certificazione previsti dalla normativa rendono centrale il ruolo del Centro Territoriale, che si trova però in situazioni di forte sottodimensionamento dell’organico docente, in particolare per la ridotta presenza di docenti alfabetizzatori. Ai nuovi Centri dovranno essere assicurate tutte le risorse necessarie per dare continuità a questa specifica attività.

Si rende indispensabile una specifica e dettagliata definizione del parametro “10 docenti per 160 studenti”, che garantisca una presenza equilibrata di docenti alfabetizzatori e di docenti delle discipline connesse all’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione.

Dovranno essere assicurate, inoltre, proprio per poter rispondere all’articolazione diffusa nel territorio, dotazioni organiche di personale a.t.a. adeguate al bisogno. Appaiono del tutto generici, infatti, i parametri indicati dal decreto. Positiva, invece, l’opportunità di assegnare ai Centri unità di personale del profilo di assistente tecnico sulla base di disponibilità rientrante nei tetti organici previsti o ricorrendo all’istituto contrattuale delle collaborazioni plurime.

Le “Linee Guida”, inoltre, dovranno sia definire in modo analitico e puntuale i criteri per il riconoscimento dei crediti, valorizzando le competenze acquisite nei contesti formali, non formali e informali, sia individuare le modalità per fruire efficacemente delle flessibilità funzionali alla personalizzazione dei percorsi, alla fruizione a distanza del 20% del monte ore, all’attività di accoglienza per non più del 10% del monte ore medesimo.

Il cantiere è aperto!

———–

Scheda di lettura

Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’Istruzione per gli Adulti,
ivi compresi i corsi serali

Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 4 ottobre 2012

(GU n. 47 del 25 febbraio 2013)

Definizioni

Il Regolamento definisce i nuovi assetti dei Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti (CPIA) ivi compresi i serali, che saranno attivati a partire dall’a.s. 2013/14 e non oltre il 2014/15, nei quali saranno ricondotti i CTP, i corsi serali e i serali negli istituti di prevenzione e pena.

Identità

Si costituisce una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di uno specifico assetto didattico e organizzativo, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale, ovviamente, nel rispetto della programmazione regionale.

Tali istituzioni hanno la medesima autonomia attribuita alle istituzioni scolastiche con proprio organico, propri Organi Collegiali opportunamente adattati, e operano in stretto raccordo con le autonomie locali, il mondo del lavoro e delle professioni realizzando un’offerta formativa strutturata per livelli di apprendimento.

I Centri realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo, di certificazione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione e di riconoscimento formale dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana non inferiore al livello A2.

Si prevede, inoltre, l’opportunità di ampliare l’offerta formativa in virtù del dPR 275/99.

Utenza

Adulti in età lavorativa anche stranieri che non hanno assolto l’obbligo di istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Ragazzi che hanno compiuto 16 anni privi del titolo del primo ciclo e/o che non hanno assolto l’obbligo.

Possibilità di inserire, in presenza di particolari e motivate esigenze, anche i quindicenni.

Assetto didattico

Offerta formativa

L’offerta formativa è strutturata per livelli di apprendimento;
I percorsi di I livello sono articolati in due periodi didattici:

  • il primo periodo didattico è finalizzato conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo; in tale ambito, su nostra specifica richiesta, vengono “recuperati” i corsi di alfabetizzazione in lingua italiana destinati agli stranieri.
  • il secondo periodo didattico è finalizzato al conseguimento della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione

    I percorsi di II livello sono articolati in tre periodi didattici:

    • il primo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione al secondo biennio dei percorsi degli istituti tecnici o professionali;
    • il secondo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione all’ultimo anno dei percorsi degli istituti tecnici o professionali;
    • il terzo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione del diploma di istruzione tecnica o professionale.

      Orari

      I percorsi di primo livello relativi al primo periodo didattico hanno un orario complessivo di 400 ore implementabili fino ad un massimo di ulteriori 200 ore, in assenza di certificazione conclusiva della scuola primaria e/o utilizzabile ai fini dell’alfabetizzazione in lingua italiana degli adulti stranieri.

      I percorsi di secondo livello, relativi ai tre periodi didattici hanno un orario complessivo pari al 70 per cento di quello previsto dai corrispondenti ordinamenti degli istituti tecnici o professionali con riferimento all’area di istruzione generale e alle singole aree di indirizzo.

      I percorsi di secondo livello sono realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica.

      Nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa, le istituzioni scolastiche possono prevedere l’istituzione di percorsi di istruzione liceale.

      Con successivo decreto del MIUR e del MEF saranno definite le linee guida e le modalità per rendere sostenibili i carichi orari (riconoscimento dei crediti, personalizzazione dei percorsi, fruizione a distanza del 20% del monte ore, attività di accoglienza per non più del 10% del monte ore).

Assetto organizzativo

L’assetto organizzativo descritto ed in particolare le unità di apprendimento, la possibilità di apprendimento a distanza, i gruppi di livello e il “Patto Formativo Individuale” dovranno favorire le sviluppo e l’efficacia dell’offerta formativa, secondo criteri e modalità stabilite da apposite linee guida.

Viene definita la possibilità di accertare il livello di conoscenze, abilità e competenze e la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale della persona ai fini dell’’accesso ai vari periodi didattici. Gli elementi innovativi previsti presuppongono una fase di sperimentazione, come transizione da vecchia a nuova organizzazione.

Si ribadisce con forza l’importanza strategica della certificazione delle competenze-chiave in esito a ciascun periodo didattico ed in particolare quella relativa alla valorizzazione delle competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali i cui criteri di riconoscimento saranno definite con le linee guida prima citate.

Valutazione e certificazione

La valutazione è definita a partire dal patto formativo individuale, in modo da valorizzare le competenze acquisite in esito agli apprendimenti e le competenze comunque acquisite nei contesti informali e non formali. Riteniamo che la valutazione non potrà tener conto soltanto degli esiti degli apprendimenti, ma più ampiamente e in senso complessivo delle condizioni di status dell’adulto che rientra in formazione con un portato di esperienze comunque acquisite.

I titoli di studio conclusivi sono conseguiti a superamento degli esami di Stato e corrispondo al primo e al secondo ciclo d’istruzione.

L’esame di Stato prevede:

  • tre prove scritte (italiano, lingua straniera e matematica);
  • una specifica prova scritta a carattere nazionale;
  • un colloquio pluridisciplinare.

    L’esame si conclude con un giudizio motivato della Commissione. Con successivi decreti saranno definiti i criteri e linee guida per la valutazione e la certificazione, ivi compresi i relativi modelli.

Organi collegiali

Viene dedicato un apposito articolo agli organi collegiali, definendone ruoli, competenze e specificità.

L’adattamento più evidente si riferisce alla rappresentanza degli studenti che, in quanto adulti, sostituiscono in toto la componente genitori.

Gestione amministrativo contabile

Al pari delle altre istituzioni scolastiche, si applicano le disposizioni del Decreto Interministeriale 44/01.

Dotazioni organiche

In ossequio a quanto disposto dall’art. 64 del decreto-legge 112/08 si prevede un organico funzionale (quanto?) definito sulla base della serie storica degli scrutinati, con un rapporto non superiore a 10 docenti ogni 160 studenti.

Non viene stabilito alcun riferimento agli ordini di scuola e alle classi di concorso.

Appaiono del tutto generici i parametri relativi alle dotazioni organiche del personale A T A che pure dovrebbero tenere in debito conto l’articolazione diffusa nel territorio.

E’ prevista l’opportunità di assegnare ai centri unità di personale del profilo di assistente tecnico sulla base di disponibilità rientrante nei tetti organici previsti o ricorrendo anche all’istituto contrattuale delle collaborazioni plurime.

Monitoraggio e valutazione di sistema

Positiva la previsione di un’azione costante di monitoraggio e valutazione, operata attraverso l’INDIRE e l’INVALSI, oggetto di apposito rapporto triennale da rendere al Parlamento.

Disciplina transitoria

Viene sottolineato l’avvio graduale a partire dall’anno scolastico in corso con progetti assistiti a livello nazionale.

Dal prossimo anno scolastico 2013/14, le nuove disposizioni saranno applicate alle classi prime, seconde, terze e quarte dei corsi serali dell’istruzione tecnica, dell’istruzione professionale e dei licei artistici.

Si ribadisce, a litania, che non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

L’istituzione dei centri potrà avvenire esclusivamente in presenza di una corrispondente riduzione di ulteriori autonomie scolastiche come previsto dal Piano programmatico predisposto ai sensi dell’articolo 64 del decreto-legge 112/08. Sono fatti salvi i centri già istituiti (55) senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, per l’a.s. 2009/10 e che detengono già il codice meccanografico.

Nell’ambito di tali regole, le Regioni nel predisporre il piano di dimensionamento della rete scolastica per i futuri anni scolastici, dovranno prevedere l’istituzione dei nuovi Centri d’Istruzione per gli Adulti.

Il passaggio al nuovo ordinamento, infine, è definito da linee guida, adottate dal MIUR di concerto con il MEF, a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei centri, con particolare riferimento all’applicazione del nuovo assetto didattico dei percorsi.

L’ipotesi del blocco degli stipendi fino a tutto il 2014 ha il sapore della beffa

Stipendi, l’ipotesi del blocco degli stipendi fino a tutto il 2014 ha il sapore della beffa. Se le cose stanno così il Governo si appresti immediatamente a restituire gli ingenti fondi sottratti al Miglioramento dell’offerta formativa. E i sindacati imparino a rivedere le loro strategie: certe battaglie si vincono in tribunale e non attraverso la concertazione.

 

Secondo l’Anief, se fosse confermata la notizia diffusa oggi dalla stampa specializzata sulla volontà dei ministri Patroni Griffi e Vittorio Grilli di far firmare al premier Mario Monti un decreto attraverso cui verranno bloccati gli aumenti contrattuali del personale statale degli anni 2013-2014 senza possibilità di recupero, oltre che il “riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall’anno 2011”, il Governo italiano dovrebbe contestualmente restituire le ingenti somme sottratte al comparto Istruzione attraverso la riduzione di un terzo del Miglioramento dell’offerta formativa. E di conseguenza tornare a finanziare tutte quelle attività didattiche e collaterali alla didattica – attività motoria, incentivi alle scuole poste in zone a rischio, recupero studenti, ecc. – negati già dall’anno in corso agli alunni italiani.

 

Inoltre, sempre se le indiscrezioni della stampa fossero vere, saremmo di fronte ad una clamorosa presa di posizione. Che farebbe venire meno le responsabilità politiche del nostro Governo che ha sottoscritto l’intesa per salvaguardare i dipendenti pubblici. In particolare il personale della scuola, che non ha altra modalità di fare carriera se non quella di accedere agli scatti di anzianità. Lo sanno bene i sindacati rappresentativi, i quali hanno sempre più chiaramente sbagliato a scegliere la strada della concertazione piuttosto che quella dei tribunali.

 

L’Anief ricorda, infatti, che qualsiasi atto che dovesse introdurre un blocco degli stipendi di docenti e Ata rimane sempre in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale 223/2012, la quale ha dato ragione a quei magistrati che avevano rivendicato il diritto allo stipendio equo. Ora, poiché è stato appurato che l’irrecuperabilità stipendiale è lesiva degli articoli 1, 36 e 39 della Costituzione, tale principio può essere sicuramente allargato a tutte le professionalità che operano nel comparto pubblico. Ad iniziare da tutti i docenti, amministrativi, tecnici, ausiliari e Dsga.

Nelle scuole ancora caos e risorse taglieggiate

Nelle scuole ancora caos e risorse taglieggiate:

ritardi nelle procedure e nel pagamento delle retribuzioni, tagli alle risorse di oltre il 30% e blocco degli stipendi. così sale il contributo delle famiglie

 

Dapprima era stato il passaggio del pagamento dei supplenti al Ministero del Tesoro. Una rivendicazione storica che doveva dare certezza del pagamento da sempre molto incerto degli stipendi. E invece si è trasformato in un incubo. Il passaggio della competenza nel pagamento dalle scuole al MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) dal 1 di gennaio attraverso il nuovo sistema informatico “NoiPA” si è trasformato in un incubo. La Direzione provinciale del tesoro e le scuole sono sommerse di proteste e richieste di chiarimenti da parte dei tanti precari che, in alcuni casi, non percepiscono stipendi da 3/4 o 5 mesi.

 

Quello del pagamento degli stipendi non è l’unico ritardo che il personale del Ministero dell’istruzione deve subire. Anche le procedure relative ai pensionamenti e, soprattutto, alla mobilità stanno subendo un ritardo gravissimo che si scaricherà inevitabilmente su tutte le prossime scadenze del mondo della scuola: organici, assegnazioni del personale e nuove assunzioni, costringendo i Provveditorati (sempre più a corto di personale) a compiere, come avvenuto lo scorso anno, scelte drastiche e penalizzanti per dare regolarmente avvio al prossimo anno scolastico.

 

Le difficoltà delle scuole della provincia però sono principalmente economiche. Le stesse scuole che aumentano i contributi per le iscrizioni agli alunni il 18 febbraio scorso hanno ricevuto l’importo delle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa. Si tratta delle risorse del cosiddetto Fondo d’Istituto (FIS), soldi che servono a retribuire il lavoro straordinario del personale di ciascuna scuola (docenti e ATA) impegnato nelle attività di recupero, di potenziamento e in tutte le altre attività aggiuntive (coordinamenti, segretariati, viaggi d’istruzione, ecc.). In un raffronto con lo scorso anno scolastico, si nota come a fronte della crescente mole di lavoro e delle complicazioni, nelle nostre scuole arriverà tra il 25% e il 30% in meno e anzi, al momento, le anticipazioni che arrivano in questi giorni coprono a malapena il 60% delle somme attribuite lo scorso anno.

 

ITC Marco Polo

FIS 2011-12 246.994,00 Riduzione a.s. precedente Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente
FIS 2012-13 178.000,00 -68.994.00 -27,93%
Anticipo FIS 2012-13 137.923,53 -109.070,47 -44,15%

 

Istituto Comprensivo Balilla-Imbriani

FIS 2011-12 83.546,00 Riduzione a.s. precedente Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente
FIS 2012-13 48.000,00 -35.546,00 -42,54%
Anticipo FIS 2012-13 22.854,00 -60.692,00 -72,64%

 

IISS Euclide

FIS 2011-12 273.199,00 Riduzione a.s. precedente Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente
FIS 2012-13 195.000,00 -78.199,00 -28,62%
Anticipo FIS 2012-13 150.731,00 -122.468,00 -44,82%

Scuola media Michelangelo

FIS 2011-12 55.384,00 Riduzione a.s. precedente Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente
FIS 2012-13 30.500,00 -24.884,00 -44,92%
Anticipo FIS 2012-13 13.899,00 -41.485,00 -74,90%

 

Scuola elementare Re David

FIS 2011-12 97.180,00 Riduzione a.s. precedente Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente
FIS 2012-13 55.500,00 -41.680,00 -42,88%
Anticipo FIS 2012-13 26.336,00 -70.844,00 -72,89%

 

 

Come si vede dalle varie situazioni esemplificate, le istituzioni scolastiche della nostra provincia stanno ricevendo in questi giorni solo una minima parte delle risorse ricevute lo scorso anno. La riduzione delle risorse assegnate alla fine dell’anno scolastico oscillerà tra il 25% (riduzione dei fondi per le superiori) e il 40-45% (scuole medie, elementari e comprensivi), mentre l’anticipo che stanno ricevendo in questi giorni è davvero irrisorio rispetto alle somme ricevute lo scorso anno scolastico già ai primi di settembre.

 

Una situazione, questa che renderà incerta l’assicurazione di alcune attività essenziali nelle scuole (si pensi solo alle supplenze brevissime che si rischia persino di non poter retribuire) nelle 210 scuole della provincia di Bari. Il caos che rischia di riversarsi nelle scuole di tutta la provincia dipende dall’accordo che il precedente Governo ha voluto stringere con quasi tutti i sindacati (CGIL esclusa) per coprire parzialmente il blocco degli scatti d’anzianità a circa il 10% dei lavoratori della scuola. Lo sblocco degli scatti d’anzianità, infatti, nonostante la cospicua contrazione del FIS, non toccherà nell’immediato il 90% del personale e lascia insoluto il problema del recupero dell’anno 2012, ma comporta subito una drastica contrazione di risorse per le nostre scuole. La sofferenza finanziaria, in parte, si scarica sulle famiglie e sugli alunni ai quali viene diffusamente chiesto un contributo all’iscrizione che, troppo spesso, diviene una vera e propria tassa anche per le scuole dell’obbligo che dovrebbero essere completamente gratuite.

 

Per questa ragione nei giorni scorsi la FLC CGIL di Bari ha svolto assemblee in 22 comuni coinvolgendo oltre 1300 lavoratori e certificando l’orientamento dei partecipanti che, nella stragrande maggioranza, oltre il 94% si sono detti contrari a questo accordo, mostrando non solo attaccamento alla propria retribuzione, ma una sensibilità particolare e attenzione per le sorti della scuola pubblica statale. Quella stessa retribuzione che, se i rumors del Consiglio dei ministri dovessero essere confermate, sarebbero nuovamente esposte a gravi rischi, considerando la minaccia di blocco ulteriore degli scatti d’anzianità e della stessa indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e 2014.

 

La FLC CGIL di Bari non lascerà soli né i lavoratori, né le istituzioni scolastiche e, nonostante i pochi spiccioli riversati nelle casse disastrate delle istituzioni scolastiche, continuerà a battersi per il recupero integrale degli scatti d’anzianità e per la restituzione di risorse congrue a tutte le istituzioni scolastiche che permettano di far proseguire le attività fondamentali all’interno dei nostri istituti.

 

Segreteria provinciale FLC CGIL Bari

MIUR travolto dai ricorsi pettine

MIUR travolto dai ricorsi pettine ANIEF: ‘condotta ostruzionistica e inadempiente’. Nuova condanna per lite temeraria.

 

Il “tornado” dei ricorsi pettine patrocinati dall’ANIEF travolge il Ministero dell’Istruzione con una nuova pesante condanna per lite temeraria e numerose sentenze di accoglimento ottenute nei tribunali di tutta Italia. Gli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, coordinando i nostri legali sul territorio, continuano ad ottenere soddisfazione e giustizia in favore dei nostri iscritti. Per colpa delle avventate scelte politiche orientate dalla Lega, che aveva imposto il blocco dei trasferimenti e la collocazione dei docenti in quelle che sono state definite le “code della vergogna”, lo Stato continua a pagare ingenti condanne alle spese e cospicui risarcimenti danni per lite temeraria ex art. 96 c.p.c.

Dopo la favorevole sentenza di Termini Imerese, l’ANIEF, avvalendosi dell’esperienza e della professionalità dell’Avv. Michele Speranza, ottiene un nuovo provvedimento di pieno accoglimento in favore di una nostra iscritta presso il Tribunale di Napoli e una nuova condanna a carico del MIUR “al pagamento alla ricorrente, a titolo di risarcimenti del danno ex art. 96 c.p.c., della somma di euro 7.000,00 oltre interessi legali dalla data odierna al soddisfo”. Anche le spese legali, che ammontano a ben 4.560 Euro, sono a carico dell’Amministrazione soccombente.

Da tempo l’ANIEF aveva denunciato la condotta riprovevole del MIUR nel perseverare con pervicace ostinazione a non ottemperare alle numerose pronunce emesse nel corso degli anni in favore dei ricorrenti “pettine”; il Giudice di Termini Imerese, condannando il Ministero per lite temeraria ex art. 96 c.p.c., aveva già correttamente ravvisato a carico del MIUR una “preoccupante (nell’ottica dell’art. 113 Cost.) ritrosia ad accettare ed eseguire le pronunce giurisdizionali”. In sentenza il Giudice si è espresso in maniera chiara e lapidaria, ritenendo di dover emettere condanna nei confronti del Ministero in quanto “nonostante l’uniforme orientamento espresso dalla giurisprudenza di merito in senso favorevole ai ricorrenti, del tutto ovvio ed inevitabile una volta dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 comma 4ter D.L. 134/09, il Ministero ha continuato a serbare una condotta ostruzionistica ed inadempiente”.

 

La sentenza di pieno accoglimento delle richieste ANIEF, lascia ben poco spazio alle interpretazioni e stabilisce che il MIUR, con la sua pervicace ostinazione, ha colpevolmente costretto “i ricorrenti (“questi” ricorrenti come centinaia o forse migliaia in tutta Italia) ad ulteriori e defatiganti iniziative giudiziarie, con danno, fra l’altro, per l’amministrazione giudiziaria nel suo complesso”. La condanna ex art. 96 c.p.c. del MIUR viene, dunque, stabilita “tenendo conto degli anni occorsi per l’affermazione del diritto dei ricorrenti e dunque del protrarsi, per loro, di una sgradevole situazione di incertezza e conflittualità”.

Il “tornado” dei ricorsi Pettine ANIEF, nell’ultima settimana, ha travolto il MIUR con numerose soddisfacenti sentenze; le ultime arrivano dal Tribunale di Prato (Avv. Simona Fabbrini); dal Tribunale di Bologna (Avv. Tiziana Sponga), dal Tribunale di Torino (Avv.ti Maurizio Ragusa e Giovanni Rinaldi), dai Tribunali di Chieti e di Pescara (Avv. Francesca Marcone) e riconoscono il diritto all’immissione in ruolo dei nostri iscritti in virtù del loro corretto inserimento “a pettine”, con conseguente condanna alle spese di lite a carico dell’Amministrazione soccombente per un totale di 13.800 Euro.

Forte della ormai consolidata e univoca giurisprudenza favorevole, L’ANIEF sta ottenendo giustizia demolendo in Tribunale le illegittime statuizioni imposte dalla Lega nell’avventato tentativo di comprime il diritto costituzionalmente garantito alla mobilità territoriale e all’immissione in ruolo in base al merito. Attraverso le decine di sentenze favorevoli ottenute, inoltre, il sindacato ha dato degna risposta a quei “falsi profeti” che tempo fa davano per certo l’arrivo di un nuovo “tesoretto” in favore del MIUR a discapito dei nostri iscritti: la serietà e la competenza nel difendere e tutelare i diritti costituzionalmente garantiti si dimostrano solo con i fatti e non con le vane parole. Il tempo ci ha dato ragione e il Ministero dell’istruzione, è proprio il caso di dirlo, sta imparando la lezione pagandone (tutte) le spese.

VUOI IL TEMPO PIENO? IMPUGNA LE ISCRIZIONI ON LINE!

VUOI IL TEMPO PIENO? IMPUGNA LE ISCRIZIONI ON LINE!

Iscrizioni on line: tanta nuova tecnologia, genitori che meditano dubbiosi, segreterie che fanno i salti mortali, lodi del Ministro, e quatto quatto se ne è passato inosservato il più sistematico attacco al Tempo pieno e più in generale al tempo scuola degli ultimi 10 anni. Il bello è che la procedura di Iscrizioni on line è del tutto illegittima, per cui, se non si interviene nel modo corretto, saltano le iscrizioni alla scuola primaria e al tempo prolungato della scuola media, laddove non rispettano la reale volontà delle famiglie.

“Che ne è stato delle belle circolari di monito alle scuole perché non forzassero la libera scelta delle famiglie? E del tanto lavoro delle Associazioni dei genitori? La legge parla chiaro e così pure la circolare delle iscrizioni, il problema nasce con le istruzioni delle Iscrizioni on line” dichiara preoccupata Rita Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana “Se le scuole non hanno indicato quattro moduli orari per ciascun plesso di scuola primaria e due/tre per ogni scuola media, i genitori hanno pieno diritto di far valere il loro diritto di scelta”.

Infatti in base all’art. 4 del DPR 89/2009 “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”:  Il tempo-scuola della primaria è svolto, secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto, altresì, il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno.
Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio fissati per legge.

Nel manuale d’uso per le Iscrizioni on line si danno invece istruzioni completamente diverse. I genitori debbono adattarsi alle scelte fatte dalla scuola in piena violazione alla normativa vigente: “Per l’iscrizione  al primo ciclo, sia  alla scuola primaria  che secondaria  di I grado, l’utente deve selezionare il Tempo scuola desiderato fra quelli che la scuola prevede di erogare.  Se compaiono più opzioni, l’utente può scegliere indicando la priorità. La prima scelta è obbligatoria (priorità 1), le altre priorità vanno indicate solo se il genitore è disposto a valutare alternative diverse. Se in elenco è presente un solo “Tempo Scuola”, questo deve essere, in ogni caso, selezionato con priorità 1.
Se la scuola non ha pubblicato il proprio modello d’iscrizione, l’utente si troverà a scegliere tra tutti i tempi scuola previsti dall’ordinamento vigente”.

Invitiamo quindi tutti i genitori che non sono rimasti soddisfatti dalle proposte avanzate dalla scuola a presentare in segreteria una domanda in carta libera:

Al Sig. Dirigente Scolastico
Oggetto: Richiesta tempo scuola anno scolastico 2013/14

Noi sottoscritti genitori di alunni iscritti per l’a.s. 2013/14 alla classe prima della scuola primaria plesso scolastico “Nome scuola”, non essendo stato reso disponibile nel modulo di Iscrizioni on line il tempo scuola articolato su XX ore, relativamente alla scuola medesima, e ritenendo che sia stato in questo modo negato il diritto di scelta delle famiglie, chiediamo che la nostra domanda di iscrizione sia integrata con la preferenza: Tempo scuola XX ore Priorità 1.

Cognome Nome genitore        Cognome Nome alunno/a       Firma genitore

Chiediamo una risposta scritta nel più breve tempo possibile al seguente indirizzo:……………….
Per eventuali comunicazioni si prega di rivolgersi al/alla Sig/Sig.ra …………..Tel………  Email…….

“La situazione è la medesima anche per la scuola media, in quanto il tempo scuola può essere di 30 oppure 36 ore settimanali elevabili fino a 40; il tempo prolungato è una realtà ormai residuale, ma è previsto che le famiglie possano richiederlo se ci sono dei risparmi sull’organico dei docenti –conclude Di Goro- Come genitori auspichiamo che il Ministero provveda in breve a sanare questa grave irregolarità, riammettendo le famiglie a esercitare il diritto di scelta che loro compete. Né si prenda a scusante il regolare avvio dell’anno scolastico 2013/14, ormai compromesso dai gravi ritardi nelle procedure dei trasferimenti del personale della scuola. Per parte nostra, visto che siamo ormai a fine febbraio, informeremo tutti i nostri contatti sul territorio nazionale: genitori, Associazioni, insegnanti, biblioteche, comuni”.