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Dichiarazione dei diritti in Internet (Camera, 28.7.15)

Dichiarazione dei diritti in Internet

Camera dei Deputati, 28 luglio 2015

Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet


Presentazione “Dichiarazione diritti in Internet”

Martedì 28 luglio, dalle ore 12, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della “Dichiarazione dei diritti in Internet”. L’appuntamento, cui hanno partecipato la Presidente della Camera, Laura Boldrini, il professor Stefano Rodotà e altri membri della Commissione di studio, è stato trasmesso in diretta webtv.

La Presidenza della Camera dei deputati ha promosso la costituzione di una Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet un anno fa. A far parte della Commissione, che ha iniziato i suoi lavori il 28 luglio 2014, sono stati chiamati deputati attivi sui temi dell’innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali, studiosi ed esperti, operatori del settore e rappresentanti di associazioni.

Per la prima volta in Italia è stata istituita in sede parlamentare una Commissione su questi temi. L’iniziativa, che fa seguito ad alcuni incontri e seminari svolti proprio alla Camera dei deputati su questi argomenti, nasce anche in coincidenza con altre iniziative analoghe, assunte in questo ambito negli ultimi anni, con una recente accelerazione a livello internazionale. Tra queste, l’approvazione in Brasile della legge cosiddetta “Marco civil” nell’aprile 2014, le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea dell’8 aprile (Google-Spain) e del 13 maggio 2014 (Digital rights Ireland), la raccomandazione del Consiglio d’Europa anch’essa del 16 aprile 2014 (sulla protezione dei diritti umani su Internet) e la sentenza della Corte Suprema Usa del 25 giugno 2014 (sulla privacy relativa ai telefoni cellulari). Tutto ciò si aggiunge alle molte iniziative provenienti dalla società civile che in questi ultimi anni si sono mosse nella direzione della elaborazione di specifici principi per il governo della rete. Il testo elaborato dalla Commissione, anche per la specificità di Internet, individua una serie di principi generali che abbracciano le diverse tematiche connesse all’uso della rete. Non intende invece costituire una forma di regolamentazione secondo il classico modello normativo.

L’8 ottobre 2014 la Commissione ha varato una prima bozza di dichiarazione dei diritti in Internet, i cui contenuti – sintetizzati in 14 articoli – sono stati sottoposti all’attenzione dei partecipanti alla riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea e del Parlamento europeo sui diritti fondamentali che si è tenuta presso la Camera il 13 e il 14 ottobre 2014 nel corso del Semestre di presidenza dell’Unione europea. Il testo è stato poi sottoposto a una consultazione pubblica (dal 27 ottobre 2014 al 31 marzo 2015) per assicurare la partecipazione più larga possibile all’individuazione dei principi in esso contenuti. All’esito della consultazione pubblica e di un ciclo di audizioni di associazioni, esperti e soggetti istituzionali, i principi sono stati rielaborati e trasfusi in un nuovo testo della Carta dei diritti, che si propone come sintesi più avanzata delle diverse posizioni e sensibilità emerse. Durante la conferenza stampa, la Presidente Boldrini ha annunciato anche quali saranno le prossime tappe.

Olimpiadi Internazionali di Informatica

Riflettori puntati sui magnifici quattro del digitale: MIUR e AICA presentano la squadra che gareggerà alle Olimpiadi Internazionali di Informatica in Kazakhstan
A luglio la ventisettesima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Informatica, competizione organizzata e promossa per l’Italia da MIUR e AICA

Milano, xx 2015 – MIUR e AICA, Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, annunciano la squadra italiana che dal 28 al 30 luglio prossimo combatterà alla XXVII edizione delle Olimpiadi Internazionali di Informatica che si terrà ad Almaty, in Kazakhstan.

Tutti gli occhi sono adesso puntati sulla squadra italiana composta dai quattro talenti del digitale: Filippo Baroni, studente del Liceo Scientifico Gandini di Lodi, Francesco Milizia, dell’Istituto Tecnico Industriale E. Majorana di Brindisi e già vincitore della medaglia d’argento alle Olimpiadi Internazionali di Informatica 2014, Dario Ostuni dell’Istituto Tecnico Industriale Cannizzaro di Rho e Marco Donadoni del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo. 

Sono questi i “magnifici quattro”, ragazzi che hanno dimostrato di avere una marcia in più, perché per guadagnarsi un posto nella squadra tricolore è necessario avere capacità di alto livello. Per conquistarle, accanto all’impegno personale, ci sono voluti mesi di allenamento e il costante sostegno da parte degli insegnanti che accompagnano gli studenti nelle varie fasi delle selezioni: da quelle scolastiche a quelle regionali, fino alle Olimpiadi Italiane di Informatica – da cui emerge un gruppo ristretto di ragazzi tra i quali il team dei Selezionatori individua la Nazionale Italiana. 

Le Olimpiadi Internazionali di Informatica coinvolgono studenti fra i 14 e i 20 anni di oltre 80 paesi del mondo; la competizione prevede due giornate di gara, affrontate individualmente da ogni componente della squadra, e richiede la soluzione di problemi complessi ottenuta creando un algoritmo in grado di risolverli tramite un programma informatico in linguaggio Pascal, C o C++.

“Talento, passione e tanto impegno. È questo il segreto del successo di questi ragazzi, dotati certamente di capacità straordinarie e di una grande passione per la tecnologia, ma anche di tanta dedizione, necessaria per affrontare questi mesi di esercitazioni e allenamenti, in aggiunta all’attività scolastica regolare. Anno dopo anno ci convinciamo sempre più di quale occasione unica siano le Olimpiadi, non solo per permettere ai giovani più brillanti di confrontarsi in una competizione di alto livello, ma anche, selezione dopo selezione, per scoprire talenti nascosti e far emergere vocazioni digitali.” spiega Giulio Occhini, Direttore di AICA.

Tra i Paesi della Vecchia Europa, l’Italia vanta il medagliere più ricco: in 14 anni di partecipazione alle competizioni internazionali ha conquistato infatti 37 medaglie: 2 ori, 13 argenti e 22 bronzi.

“Le Olimpiadi di Informatica sono una delle competizioni di punta nel Piano Nazionale di promozione delle eccellenze curato dal MIUR” spiega Carmela Palumbo, DG Ordinamenti scolastici e la valutazione del MIUR. “Ogni anno ci adoperiamo per giungere a risultati eccellenti e aumentare il coinvolgimento delle scuole, così da fare emergere sempre più numerosi i talenti digitali nascosti fra i banchi. Gli insegnanti, in questo senso, hanno un ruolo fondamentale: per questo da due anni insieme ad AICA abbiamo attivato anche un percorso di formazione specifico sui contenuti tipici delle prove delle Olimpiadi, rivolto ai docenti delle materie tecniche e scientifiche”.

I “Magnifici Quattro” della squadra italiana

I quattro componenti della squadra italiana sono ragazzi con storie normali dove alberga però un talento davvero speciale. Anche i docenti che li hanno seguiti durante i mesi di preparazione parlano della loro straordinarietà.

Filippo Baroni studia al Liceo Scientifico Gandini di Lodi e la sua più grande passione è la matematica. Proprio alle Olimpiadi di Matematica ha conquistato una medaglia d’oro. Nel suo tempo libero, si dedica alla disciplina del karate. Nel futuro sogna di diventare ricercatore matematico. Grazie alla Borsa di Studio messa a disposizione da Banca d’Italia, il prossimo luglio potrà finalmente andare in Inghilterra, realizzando così un suo desiderio.

“Filippo ha un talento sorprendente che ha ribaltato le gerarchie interne della squadra. Silenzioso e riflessivo trova sempre la soluzione giusta. Contiamo su di lui anche per le IOI 2016, sarà sicuramente ancora tra i nostri!” ha dichiarato Luigi Laura dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, allenatore della squadra olimpica, il docente che ha seguito Filippo negli ultimi stage residenziali.

Francesco Milizia viene da Mesagne, in provincia di Brindisi e ha già fatto parlare di sé. Si riconferma nella squadra italiana delle Olimpiadi Internazionali di Informatica, dopo la vittoria della medaglia d’argento nell’edizione 2014. Prima di impegnarsi così assiduamente nella programmazione, la sua passione era suonare la chitarra… ora non ha più molto tempo libero visto che è stato anche medaglia d’oro alle Olimpiadi di Matematica. Ama leggere i romanzi di Sherlock Holmes. Ha un desiderio: poter visitare un giorno l’Australia, che ha mancato per poco alla selezione per le IOI 2013.

“Un’eccellenza su tutti i fronti. Un ragazzo discreto e molto generoso, disponibile ad aiutare sempre il prossimo; supportato da una meravigliosa famiglia. I genitori sono due matematici e anche il fratellino quest’anno per poco non è stato ammesso alle nazionali!”, così parla Giuseppe Cavallo, referente territoriale e professore di informatica presso l’Istituto E. Majorana di Brindisi.

Dario Ostuni abita a Cesate (MI). Nel tempo libero suona il pianoforte e ha la passione per i cartoni animati giapponesi; forse anche per questo il suo sogno è di poter fare un viaggio mirato in Giappone. Ascolta prevalentemente musica classica e rock a seconda del suo stato d’animo. Il suo sogno nel cassetto: in un futuro diventare uno sviluppatore di videogiochi ovvero un vero e proprio game designer.

Enrico Sartirana dell’ITI Cannizzaro di Rho, referente scolastico e professore di informatica, lo definisce: “Un ragazzo autodidatta, la sua presenza è un vantaggio per la classe poiché stimola molto i compagni ma anche gli insegnanti .… definito scherzosamente “il marziano”.

Marco Donadoni viene da Barzana (BG) e studia al Liceo Scientifico F. Lussana di Bergamo. Adora mangiare la pizza, ama le serie tv genere poliziesco, ha la passione per i film di fantascienza e avventura. Nel mese di agosto, anziché andare in vacanza, preferisce dedicarsi ai campus estivi collaborando con i laboratori di vacanza natura del comune di Bergamo, organizzando attività di gioco e di educazione ambientale con ragazzini delle scuole elementari e medie. Per ora non ha ancora progetti per il futuro ma sicuramente immagina un percorso nel campo informatico.

Giuseppe D’Antoni, docente e referente scolastico, ci parla di Marco: “è uno studente di altissimo profilo intellettuale, rigoroso, serio e riflessivo. Possiede doti logico-intuitive di straordinario valore, unite a una solida preparazione di base e a una potente capacità di collegamento dei dati, riuscendo così a risolvere con sicurezza e rapidità problemi e passaggi concettuali complessi. Domina la disciplina anche sotto il profilo linguistico, dimostrando solide e rigorose competenze nell’uso del lessico specialistico”.

Che cosa sono le Olimpiadi Internazionali di Informatica 

Le Olimpiadi Internazionali di Informatica (IOI) sono una delle olimpiadi scientifiche internazionali promosse dall’Unesco, riservate agli studenti di scuola superiore fra i 14 e i 20 anni. Lanciate nel 1989, sono giunte alla ventisettesima edizione.

L’Italia partecipa da quattordici anni a questa competizione, inviando i migliori “talenti del bit” selezionati in un percorso molto articolato che coinvolge in partenza migliaia di studenti, su un arco di due anni scolastici. A una prima fase di scrematura nelle singole scuole, seguono le selezioni territoriali, da cui escono circa 80 ragazzi che partecipano alle Olimpiadi Italiane di Informatica. Dal gruppo dei migliori classificati vengono scelti i “probabili olimpici” che sono ulteriormente preparati e selezionati da un team composto da allenatore e tutor, fino a comporre la squadra da inviare alla competizione internazionale, formata da quattro persone più una riserva. 

L’organizzazione delle Olimpiadi Italiane e la partecipazione dell’Italia alle competizioni internazionali è organizzata da MIUR e AICA.

Per maggiori informazioni sulle IOI 2015: http://www.ioinformatics.org/locations/ioi15/

AICA – Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, è un ente non profit indipendente e la più importante associazione professionale del settore, che ha come finalità lo sviluppo delle conoscenze informatiche in tutti i suoi aspetti scientifici, economici, sociali ed educativi.

Nota 16 giugno 2015, AOODGSIP 3583

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

AI Direttori Generali Degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Trento
Al Sovrintendente degli Studi per la Regione Valle d’Aosta
Aosta
All’Intendente Scolastico per la Scuola In lingua tedesca
Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine
Bolzano

Nota 16 giugno 2015, AOODGSIP 3583

Oggetto: Smart Education & Technology Days – 3 Giorni per la Scuola 28, 29 e 30 Ottobre 2015 Napoli – Città della Scienza.

MISE, MIUR e Huawei siglano un accordo per l’avvio del programma formativo Talent Lab-Seeds for the Future

MISE, MIUR e Huawei siglano un accordo per l’avvio del programma formativo Talent Lab-Seeds for the Future.
Obiettivo: creare nuove competenze per il passaggio all’industria 4.0

Il progetto – il primo nel suo genere – mira a formare futuri esperti in grado di introdurre nel sistema industriale i cambiamenti tecnologici per realizzare la cosiddetta “fabbrica intelligente”. Un passo in avanti per favorire il ritorno alla competitività dell’industria italiana.

Milano, 8 giugno 2015 – Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e Huawei, azienda leader nelle soluzioni di Information e Communication Technology (ICT), hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) per avviare un programma annuale di tirocinio (“Talent Lab – Seeds for the Future”) presso il quartier generale di Huawei in Cina, interamente finanziato dall’azienda e riservato a quindici fra i migliori laureandi italiani con un percorso di studio focalizzato su tecnologia e innovazione.
L’accordo è stato annunciato in occasione del China Day che si celebra oggi all’EXPO da Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ed Edward Chan, CEO di Huawei Italia.
Il programma ha l’obiettivo di trasformare gli studenti in specialisti nel settore del passaggio verso l’“Industria 4.0”, focalizzandosi non solo sugli aspetti formativi ma anche sull’applicazione concreta nel mondo industriale, grazie al coinvolgimento di un cluster di 15 aziende che verranno contemporaneamente selezionate. A chiusura del programma ogni laureando parteciperà a un seminario di aggiornamento organizzato dal MISE sulle politiche e gli strumenti 4.0; svolgerà quindi un periodo di stage all’interno delle aziende selezionate, durante il quale identificherà i fabbisogni di innovazione 4.0 delle aziende stesse, per contribuire all’elaborazione di un “percorso di cambiamento 4.0”, che dovrà costituire oggetto di discussione in sede Universitaria.
Il concetto di ‘Industria 4.0’ fa riferimento alla quarta rivoluzione industriale, l’evoluzione tecnologica che prevede di ottimizzare l’efficienza dei metodi di produzione. Nel nuovo ciclo industriale le imprese gestiranno reti globali basandosi su prodotti intelligenti che, grazie a sensori, forniranno istruzioni di lavorazione alle apparecchiature di produzione e alla catena logistica coordinando elementi fisici e virtuali tramite l’ICT.
Cloud computing, Internet of Things, broadband sono solo alcuni degli elementi abilitanti del nuovo scenario nel quale l’Italia, che detiene insieme alla Germania il primato nel settore manifatturiero, può consolidare una posizione importante negli anni a venire a patto che investa nella creazione di competenze ad hoc.
Il MoU prevede la costituzione di un Comitato Guida paritetico composto da 3 soggetti, in rappresentanza delle Parti e coordinato da un rappresentante del MIUR, che provvederà collegialmente a definire i criteri di selezione, identificare annualmente i 15 laureandi e le 15 imprese, approvare il percorso di tirocinio e associare i laureandi a ognuna delle imprese.
La capacità attuativa dell’Agenda Digitale in Italia, e più in generale la possibilità che il tessuto imprenditoriale nel suo complesso adotti su larga scala le innovazioni in chiave Industria 4.0, dipendono anche dalla disponibilità di competenze tecnologiche diffuse sul territorio. In quest’ottica, l’impulso alla crescita e all’internazionalizzazione di know-how distintivo da parte delle giovani generazioni può rappresentare un elemento di grande rilievo per lo sviluppo del Paese e rispondere alle esigenze del mondo imprenditoriale.
“L’accordo firmato oggi si inserisce in un cambiamento culturale rispetto al modo in cui l’Italia vuole coltivare i suoi talenti. Intendiamo investire di più e meglio sulla qualità, sulla mobilità e sull’internazionalità del capitale umano della ricerca. Lo facciamo attraverso accordi bilaterali, come quello con Huawei, così come attraverso i finanziamenti del Programma Nazionale della Ricerca e del Fondo di Funzionamento dell’Università, che stiamo attribuendo in misura sempre maggiore tenendo conto delle iniziative di internazionalizzazione di atenei ed enti di ricerca. Il benessere futuro del nostro Paese sarà garantito soprattutto dalla libertà dei nostri giovani di imparare e costruire nuovi saperi. In questo senso il rapporto con aziende come Huawei e con aree geografiche come la Cina, di grande interesse per le nostre aziende,
avrà un ritorno culturale, d’innovazione e economico” ha commentato il Ministro Stefania Giannini.
“Le innovazioni connesse ad Industria 4.0 possono rappresentare una straordinaria opportunità per l’Italia, perché le Smart Factory trarranno vantaggio dalla creatività tipica del nostro tessuto produttivo di piccole e medie imprese. Reti, distretti industriali e singole realtà dovranno rinnovarsi, perché la rivoluzione 4.0 porta un cambiamento nell’ideazione, nel design, nella produzione e distribuzione di prodotti e servizi. Questa rivoluzione non si coglie senza un elevatissimo livello di nuove competenze. L’adesione al protocollo Talent Lab rappresenta per il MISE una nuova modalità per far sperimentare alle imprese italiane come cogliere i benefici legati alla manifattura additiva. Una sfida che potrà concretamente essere colta anche grazie alle nuove misure di sostegno Agenda Digitale ed Industria Sostenibile, che il nostro Ministero attiverà nei prossimi giorni.” ha dichiarato il Ministro Federica Guidi.
“L’accordo conferma la centralità dell’Italia e delle sue risorse umane nel piano di investimenti e sviluppo di Huawei – ha commentato Edward Chan, CEO di Huawei Italia – Abbiamo da sempre puntato sui talenti e sulle competenze locali, con l’obiettivo fondamentale di contribuire alla crescita economica del Paese. Nelle università italiane abbiamo trovato un importante capitale di idee, ingegno ed energie e siamo fermamente convinti che sia necessario ampliare il ventaglio delle opportunità di tirocinio nel campo delle più avanzate innovazioni tecnologiche, come nel caso dell’Industria 4.0. L’iniziativa annunciata oggi con il MISE e il MIUR vuole mettere a fattor comune gli ingenti investimenti in Ricerca e Sviluppo effettuati da Huawei e porre le basi di una fruttuosa collaborazione con tutto l’ecosistema coinvolto” .

LA BUONA SCUOLA INSEGNA A RISOLVERE I PROBLEMI

LA BUONA SCUOLA INSEGNA A RISOLVERE I PROBLEMI

Alla Palestra dell’Innovazione della Fondazione Mondo Digitale gli studenti di tutta Italia si contendono il titolo di campioni olimpici di problem solving. La settima edizione dell’iniziativa promossa dal Miur coinvolge 63 squadre di scuola primaria e secondaria che si affrontano per la sfida finale a colpi di nozioni di informatica e sintesi logica.

L’appuntamento con le Olimpiadi di Problem Solving. Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell’obbligo è per sabato prossimo 30 maggio, alle 10, a Roma in via del Quadraro 102. Dopo una fase preliminare di gara che ha visto la partecipazione di circa 4.000 squadre di tutta Italia, i vincitori delle competizioni regionali si contendono nella finalissima il titolo di campione nazionale. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nasce con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle capacità di problem solving nei giovani, valorizzare le eccellenze presenti nel mondo scolastico e sollecitare la diffusione dell’informatica come disciplina scientifica e strumento di formazione concettuale.

Le competizioni si svolgono all’Istituto comprensivo Viale dei Consoli 16 e nella Palestra dell’Innovazione della Fondazione Mondo Digitale, negli spazi dedicati all’apprendimento esperienziale e all’esercizio delle digital e soft skills, fondamentali per vivere e lavorare nel 21°secolo. La manifestazione intende infatti allineare istruzione e formazione alle nuove richieste del mercato del lavoro, proponendo agli studenti percorsi formativi che sviluppino competenze digitali e trasversali. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani allo studio dell’informatica come metodo concettuale che consente di formalizzare e risolvere problemi in ogni campo. In 90 minuti le 63 squadre finaliste si sfidano in prove di crescente difficoltà articolate tra le varie aree disciplinari di base e orientate all’impiego e allo sviluppo delle competenze fondamentali del problem solving.

Intervengono all’iniziativa per augurare il proprio in bocca al lupo agli studenti in gara Edvige Mastantuono, direzione generale ordinamenti scolastici Miur, e Alfonso Molina, professore di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale. Ulteriori informazioni sono disponibili su www.olimpiadiproblemsolving.com

Progetto Sonet-Bull

VERSO UNA STRATEGIA EUROPEA PER COMBATTERE IL BULLISMO SCOLASTICO

Progetto Sonet-Bull : è disponibile on line la pubblicazione “Report on practices and competences in dealing with bullying in school communities”.

Come affrontare il fenomeno del bullismo nelle scuole di tutta Europa? Il report, disponibile online all’indirizzo www.sonetbull.eu, è stato presentato ieri a Liegi, in Belgio, nel corso della conferenza internazionale “Practices and Competences to fight school bullying”, promossa nell’ambito del progetto Sonet-Bull, finanziato dal programma europeo Erasmus+.

Il report delinea l’estensione del fenomeno del bullismo, partendo dal quadro giuridico presente nei paesi aderenti all’iniziativa (Italia, Grecia, Irlanda e Belgio), e propone una ricerca sperimentale sul campo condotta dai diversi partner: casi reali di bullismo nella scuola europea raccontati dai protagonisti (vittime, carnefici, genitori, insegnanti…). Basandosi su un accurato lavoro di ricerca, che tiene conto del più recente dibattito sul tema del bullismo scolastico (libri, articoli, report e testimonianze), il rapporto individua le strategie pedagogiche più efficaci e presenta le dieci buone pratiche che sono state attuate con successo in ogni paese. La relazione si conclude con un’analisi dettagliata delle competenze necessarie affinché professionisti e attori delle comunità scolastiche possano affrontare efficacemente fenomeni di bullismo e agire in maniera preventiva con i bambini più a rischio. Uno strumento indispensabile per insegnanti, genitori e dirigenti scolastici che vogliono approfondire l’argomento o che si trovano a dover fronteggiare un caso concreto di violenza a scuola.

Sonet-Bull è un progetto biennale attuato dalla Greek National Agency nell’ambito di Erasmus Plus Programme, Key Action 2 “Strategic Partnerships”. Coinvolge cinque partner di quattro paesi europei: Hellenic Open University (HOU), Grecia (Coordinatore) – INFOREF, Belgio – Computer Technology Institute & Press Diophantus (CTI), Grecia – Fondazione Mondo Digitale (FMD), Italia – Dublin City University (DCU), Anti Bullying Centre (ABC), Irlanda.

Il progetto si fonda sull’idea che per affrontare situazioni di bullismo a scuola, garantire uguaglianza fra gli studenti e un ambiente di apprendimento sicuro, sia necessario il contributo di tutti i protagonisti della comunità scolastica. Il bullismo non si combatte con azioni isolate: al contrario c’è bisogno di un uso massiccio e continuato di mezzi educativi moderni e della stretta collaborazione di tutte le parti interessate. In questa ottica di intervento il progetto unisce nuovi approcci pedagogici, come e-learning e peer learning, con strumenti tecnologici ampiamente diffusi fra i giovani (internet, social network, telefonini), cercando di offrire un supporto tempestivo e continuato a tutti coloro che si occupano di bullismo all’interno delle scuole.

Programma il Futuro

“Programma il Futuro”, oltre 300.000 gli studenti protagonisti del #coding

Giannini: “Una grande risposta che ci motiva ad andare avanti”

Oltre 300.000 studenti protagonisti e quasi 16.500 classi coinvolte. Sono i numeri che descrivono la partecipazione delle scuole all’iniziativa “Programma il Futuro”, il progetto lanciato a settembre scorso dalla collaborazione tra il MIUR e il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) per introdurre i primi rudimenti della programmazione informatica, il #coding, tra i banchi in maniera semplice, divertente e accessibile.

Questa mattina, nella Sala della Comunicazione del Miur, la presentazione dei dati relativi al primo anno di sperimentazione dell’iniziativa e la consegna dei riconoscimenti alle scuole per l’impegno nella crescita del progetto. Lavagne, libri, dispositivi e sistemi digitali: sono alcune delle risorse assegnate questa mattina alle scuole sulla base della loro partecipazione al progetto (http://programmailfuturo.it/progetto/evento-celebrativo-primo-anno).

Sono intervenuti il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e i rappresentanti delle aziende che hanno messo a disposizione le risorse assegnate: Telecom Italia; Engineering, Microsoft Italia; De Agostini Scuola, Intel, Oracle, Samsung; oltre a rappresentanti delle associazioni Confindustria Digitale e IAB Italia.

“La grande risposta delle scuole a questo progetto – ha commentato il Ministro Stefania Giannini – mi riempie di gioia. Va oltre ogni aspettativa e ci motiva a proseguire con ancora più fermezza in questa iniziativa che unisce insegnanti e studenti. Noi dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi non siano solo consumatori di tecnologia. Dobbiamo alfabetizzarli a questi nuovi linguaggi affinché li sappiano utilizzare e gestire al meglio, oggi come strumenti di studio, domani come strumenti di lavoro. Lo abbiamo scritto anche nel nostro disegno di legge ‘La Buona Scuola’: dobbiamo educare i giovani allo sviluppo delle competenze digitali e all’uso critico di social media e media”.

Nel corso di quest’anno scolastico il progetto ha registrato la partecipazione di 304.761 studenti e 2.066 scuole. Le classi coinvolte sono state in totale 16.336 (il 55% della primaria, il 27% della secondaria di primo grado, mentre il 15% della secondaria di secondo grado). In tre scuole su quattro (il 76%) la partecipazione degli studenti, per genere, è stata pressoché omogenea. Lombardia, Puglia e Campania le regioni in vetta alla “classifica” delle adesioni a “Programma il Futuro”.

A sorpresa il #coding piace non solo agli insegnanti di informatica e matematica. Dalle statistiche emerge che docenti di tutte le discipline hanno condotto i loro studenti all’apprendimento dei primi elementi del “pensiero computazionale”. Si tratta anche di insegnanti di lettere (28%), scienze (22%), storia (12%) e arte (6%).

Sono stati raggiunti gli obiettivi fissati al lancio del progetto.

Presentato ufficialmente alla stampa il 3 dicembre scorso dal Ministro Stefania Giannini, “Programma il Futuro” – la cui adesione è lasciata alla libera scelta delle scuole – ha lo scopo di introdurre, fin dalla primaria, il pensiero computazionale fra i banchi in coerenza con quanto previsto dal disegno di legge ‘La Buona Scuola’ – articolo 2 – dove si parla del potenziamento delle competenze digitali degli studenti.

Il progetto ha una durata triennale. Insegna agli alunni le basi concettuali della programmazione informatica in maniera semplice, divertente, accessibile, così da consentire alle nuove generazioni di affrontare la società del futuro come soggetti consapevoli e attivamente partecipi al suo sviluppo. Per il prossimo anno scolastico, il 2015-16, l’auspicio è di triplicare la partecipazione.

L’iniziativa si avvale anche del supporto di: Andinf, Facebook, Fondazione IBM Italia, Hewlett-Packard, SeeWeb.


“Programma il Futuro”, martedì 26 maggio al Miur il bilancio del primo anno di sperimentazione del progetto

Saranno presentati martedì 26 maggio i dati relativi al primo anno di sperimentazione del progetto “Programma il Futuro” nato a settembre del 2014 dalla collaborazione tra il Miur e il Cini (il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) per introdurre a scuola il #coding – la programmazione informatica – in modo semplice, divertente e accessibile.

La presentazione avrà inizio dalle ore 11.00, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in viale Trastevere, 76/A. Interverrà il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

A fare un primo bilancio dell’iniziativa saranno Enrico Nardelli e Giorgio Ventre, coordinatori Cini del progetto nel quale gli studenti hanno appreso i primi elementi del “pensiero computazionale”. Alla presentazione parteciperanno anche i rappresentanti di Telecom Italia, Engineering, Microsoft Italia, De Agostini scuola, Intel, Oracle, Samsung, alcune tra le aziende partner sostenitrici dell’iniziativa che hanno reso disponibili i riconoscimenti che saranno assegnati martedì ad alcune scuole per l’impegno profuso nell’adesione al progetto.

“Programma il Futuro” ha una durata triennale e si inserisce tra gli obiettivi del Governo del disegno di legge de “La Buona Scuola”.


PROGRAMMA IL FUTURO

Decreto Direttore Generale 20 maggio 2015, n. 26

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale

Decreto Direttore Generale 20 maggio 2015, n. 26

Elenco Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado beneficiarie della fornitura gratuita di 5 schede di sviluppo Intel® Galileo

Avviso 30 marzo 2015

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Il 15 Aprile a Genova si aprono i lavori della 29° edizione di DIDAMATICA, il convegno annuale divenuto punto di riferimento critico per tutta la filiera della formazione che si propone di fornire un quadro ampio e approfondito delle ricerche, delle innovazioni e delle esperienze nel settore del digitale applicato alla didattica, nei diversi domini e nei molteplici contesti di apprendimento.
Come ormai consueto, all’edizione di quest’anno collabora anche MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, insieme ad AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, e la manifestazione avrà come tema portante “Studio Ergo Lavoro – Dalla Società della Conoscenza alla Società delle Competenze”
Il programma dei tre giorni è molto intenso; segnaliamo in particolare:
• 15 Aprile, ore 14.00 – Sessione plenaria organizzata dal MIUR “Studio, Valutazione e Lavoro”, con due panel dedicati rispettivamente a “La valutazione delle competenze nell’istruzione attraverso la lente dei progetti digitali” e a “Sistemi ed Esperienze di valutazione delle competenze nella formazione”. La premiazione dei vincitori del concorso Webtrotter – il giro del mondo in 80 minuti concluderà la plenaria.
• 16 Aprile, ore 14.15 – Sessione plenaria organizzata da MIUR e Agenzia per l’Italia Digitale sul tema “La Buona Scuola Digitale con l’intervento di Francesco Luccisano, Responsabile Segreteria Tecnica del Ministro
La partecipazione è aperta a tutti ed è inoltre possibile prenotare visite di scolaresche.
Per iscriversi, aggiornamenti e ulteriori dettagli sul programma consultare il sito www.didamatica2015.unige.it

Il Direttore Generale
f.to Carmela Palumbo

Nota breve n. 58 – marzo 2015

Nota breve n. 58 – marzo 2015

Servizio studi del Senato

Pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea del 5 marzo 2015 sull’applicazione di un’aliquota ridotta dell’imposta sul valore aggiunto alla fornitura di libri digitali o elettronici: i casi della Repubblica francese e del Gran-ducato di Lussemburgo

Stampa la tua idea in 3D

Science Centre Immaginario Scientifico e ICTP

Stampa la tua idea in 3D: il concorso che premia la creatività degli studenti

Prorogate al 28 marzo le iscrizioni al concorso di modellazione tridimensionale per le scuole secondarie di II grado del Friuli Venezia Giulia. Per gli interessati anche un corso pratico introduttivo

Sono prorogate fino al 28 marzo le iscrizioni al concorso Stampa la tua idea in 3D, promosso da Immaginario Scientifico, Science Dissemination Unit (SDU) del Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP) di Trieste, e SciFabLab-Scientific Fabrication Laboratory. Il concorso è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di II grado del Friuli Venezia Giulia, per favorire la conoscenza della tecnologia della stampa 3D e stimolare le abilità tecniche e creative degli adulti di domani.

Dai primi esordi negli anni ’70 a oggi, la stampa 3D ha compiuto passi da gigante, avventurandosi in campi d’applicazione sempre più vari e diventando sempre più accessibile ai non esperti.
Ogni giorno nel mondo si stampano in 3D oggetti di qualunque tipo, dai componenti di aeromodelli ai capi d’abbigliamento: la Nasa, per esempio, sta studiando il modo di ottenere dalle stampanti 3D persino il cibo per gli astronauti impegnati in lunghe missioni nello spazio. La tecnologia della “produzione additiva” sta vivendo il suo momento di maggiore notorietà e diffusione, anche e soprattutto per merito della filosofia open source che consente la libera circolazione di idee e progetti in Rete, l’abbattimento dei costi di realizzazione e la semplificazione dei processi.

Il concorso Stampa la tua idea in 3D è rivolto agli studenti di tutte le scuole secondarie di II grado del Friuli Venezia Giulia. Potranno partecipare al concorso gli studenti che frequentano i licei, gli istituti tecnici e professionali nonché coloro che frequentano corsi di Istruzione e Formazione Professionale Regionale.

Per partecipare al concorso, bisogna immaginare un oggetto che non esiste e realizzarne il progetto grafico, utilizzando un software di modellazione tridimensionale. L’oggetto disegnato potrà essere quanto più originale nella forma, nelle dimensioni e nelle possibilità di impiego, purché possa essere trasposto dallo schermo di un computer alla realtà, attraverso una stampante 3D. Una commissione di esperti del settore valuterà gli elaborati pervenuti e selezionerà i più meritevoli.

I concorrenti più abili e creativi avranno l’onore di vedere la loro idea trasformarsi in realtà: i progetti più originali, più utili e che meglio avranno saputo interpretare la sfida saranno stampati in 3D e saranno esposti al pubblico nel corso della Trieste Mini Maker Faire del 9 e 10 maggio 2015.

La partecipazione al concorso è gratuita, per iscriversi è necessario compilare l’apposito form online sul sito www.immaginarioscientifico.it entro il 28 marzo 2015, seguendo le istruzioni per l’invio degli elaborati.

Gli studenti interessati a iscriversi al concorso, avranno inoltre la possibilità di partecipare gratuitamente a un corso gratuito pratico introduttivo alla modellazione di un file digitale e al funzionamento delle stampanti 3D, che si terrà il giorno giovedì 12 marzo 2015, dalle ore 16 alle ore 18.00 presso lo SciFabLab dell’ICTP, in via Beirut 6 (Enrico Fermi Building) a Trieste. Per partecipare è necessario iscriversi telefonando allo 040 224337.

3 marzo Banda ultralarga e Crescita digitale in Cdm

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 3 marzo, approva la Strategia italiana per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020.

STRATEGIA ITALIANA PER LA BANDA ULTRALARGA E PER LA CRESCITA DIGITALE
Su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,  il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020. Le due strategie sono state definite dall’Agenzia per l’Italia digitale e dal Ministero dello Sviluppo Economico sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le due strategie mirano  a colmare il ritardo digitale del Paese sul fronte infrastrutturale (Strategia Per La  Banda Larga e Ultralarga) e nei servizi (Strategia per la Crescita  Digitale).
L’Italia nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (NGA) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps (Megabyte per secondo), un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps.
Da qui, la necessità di recuperare il gap e raggiungere l’obiettivo strategico di massimizzare la copertura entro il 2020 da un punto di vista infrastrutturale, raggiungendo come minimo gli obiettivi definiti per il secondo pilastro dell’Agenda Digitale Europea –  cioè  Internet in ultrabroadband ad almeno 100 Mbps per almeno il 50% della popolazione come utente, con un  100% dei cittadini che abbiano la copertura a 30 Mbps – ma dandosi come obiettivo del piano il raggiungimento dei 100 Mbps fino all’85% dei cittadini.
Parallelamente alla creazione delle infrastrutture digitali, attraverso la Strategia per la Crescita Digitale, il Governo intende stimolare la creazione e l’offerta di servizi che ne rendano appetibile l’utilizzo e la sottoscrizione di abbonamenti in ultrabroadband.

Strategia Italiana per la Banda Ultralarga
Il nuovo piano nazionale per la Banda Ultralarga si propone un mix virtuoso di investimenti pubblici e privati. Qualora i privati investiranno in misura uguale al pubblico, l’obiettivo che si può raggiungere è superiore a quello minimo europeo. L’obiettivo della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga   è quello di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato, creando le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, con azioni quali:
– agevolazioni tese ad abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi;
– coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l’istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti;
– adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo;
– incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie per promuovere il “salto di qualità”;
– incentivi pubblici per investire nelle aree marginali;
– realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato.
Le risorse pubbliche a disposizione sono i fondi  europei FESR  e FEASR, il Fondo di Sviluppo e Coesione, per complessivi 6 miliardi, a cui si sommano i fondi collegati del Piano Juncker.
Dall’impegno, più o meno significativo, da parte dei privati dipenderanno in parte i risultati per la copertura nei 4 cluster individuati dal Piano sul territorio italiano, in base a caratteristiche simili ma con costi e complessità di infrastrutturazione crescenti.
Infatti le sole risorse pubbliche non saranno sufficienti per sviluppare una rete estesa di nuova generazione (fino all’85% della popolazione collegato ad almeno 100 Mbps). La soluzione individuata dalla Strategia  è quella di un sistema articolato di nuove regole, che accompagni alla migrazione, progressiva e concordata, verso la nuova rete in fibra ottica.  Una serie di misure ad hoc verranno inserite in un provvedimento specifico:

  • il “servizio digitale universale”;
  • un fondo di garanzia;
  • voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica; 
  • convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame.

Strategia per la Crescita Digitale
Il piano nazionale per la banda ultralarga è sinergico alla Strategia per la Crescita Digitale. La strategia ha un carattere dinamico, per essere capace di adattarsi progressivamente agli scenari nel periodo di riferimento 2014-2020. E’ una strategia che punta alla crescita digitale di cittadini e imprese, anche utilizzando le leve pubbliche. Integrerà in modo sussidiario quanto realizzato o in fase di realizzazione sia nel settore pubblico, sia nel settore privato e, deve realizzarsi una piena sinergia con altre strategie pubbliche in essere, sia di pertinenza del governo nazionale sia di competenza regionale, per mettere utilmente “a sistema” obiettivi, processi e risultati.
Tra gli obiettivi che si pone:
–           obbligo dello switch-off nella Pubblica Amministrazione:  digital First, con il superamento della tipologia tradizionale di fruizione dei servizi al cittadino; percorso di centralizzazione  della programmazione e della spesa, monitoraggio delle modalità e tempistiche;
–           nuovo approccio architetturale basato su logiche aperte, standards, interoperabilità e architetture flessibili, user-centered;
–           trasparenza e condivisione dei dati pubblici (dati.gov.it);
–           nuovi modelli di Partnership Pubblico/Privato;
–           coordinamento di tutti gli interventi di trasformazione digitale;
–           la diffusione di cultura digitale e lo sviluppo di competenze digitali in imprese e cittadini;
–           un approccio architetturale basato su logiche aperte e standard, che garantiscano accessibilità e massima interoperabilità di dati e servizi;
–           soluzioni volte a stimolare la riduzione dei costi e migliorare la qualità dei servizi, contemplando meccanismi di remunerazione anche capaci di stimolare i fornitori a perseguire forme sempre più innovative di erogazione/fruizione dei servizi;
–           progressiva adozione di Modelli Cloud;
–           innalzamento dei livelli di affidabilità e sicurezza.
Tra le azioni infrastrutturali cross, che la Strategia si pone:
–           Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID) per un accesso sicuro e protetto ai servizi digitali.
–           Digital Security per la PA per tutelare la privacy, l’integrità e la continuità dei servizi della PA.
–           Centralizzazione e programmazione della spesa/ investimenti reingegnerizzazione e virtualizzazione dei servizi in logica cloud con conseguente progressiva razionalizzazione datacenter.
–           Sistema Pubblico di Connettività linee guida, regole tecniche e infrastrutture per garantire la connettività e l’interoperabilità Wifi negli uffici pubblici e nelle scuole/ospedali, in sinergia con il piano nazionale banda ultralarga massimizzando la copertura a 100 mbps e garantendo almeno 30 mbps nelle aree più marginali.
La Piattaforma Italia Log In è destinata ad essere la “casa” del cittadino su Internet. La crea un’unica piattaforma, ove apre i suoi dati e offre e riprogetta i servizi a disposizione delle imprese e dei cittadini. Il sistema è pensato come una struttura aperta dove i vari attori della Pubblica Amministrazione contribuiscono per la propria area di competenza. Ogni cittadino con la propria identità digitale ha tutte le informazioni e servizi che lo riguardano.
La strategia è stata redatta a valle di un processo di consultazione partecipato sia online sia offline, svoltosi dal 20 novembre 2014 al 20 dicembre 2014 e che ha coinvolto tutti gli stakeholders pubblici e privati, nonché numerosi cittadini e associazioni civiche.
Nei 30 giorni in cui il testo del documento è stato esposto a consultazione pubblica online sono stati ricevuti 587 commenti da 83 diversi utenti. Sono, inoltre pervenuti all’Agenzia per Digitale oltre 50 documenti di proposta da soggetti pubblici e privati, tutti tenuti in considerazione per integrazioni e modiche.

Programma il Futuro

#Coding, successo per il progetto “Programma il Futuro”
Oltre 290.000 studenti coinvolti, 1.900 scuole e 15.000 classi

Quasi 2.000 scuole iscritte, 300.000 studenti coinvolti e 15.000 classi protagoniste. Sono solo alcuni dei numeri del progetto sul #Coding, Programma il Futuro, realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Cini (il Consorzio Interuniversitario nazionale per l’informatica) per lanciare la programmazione informatica tra i banchi. Partito nel mese di settembre 2014 (con una apposita circolare ministeriale), il progetto è stato ufficialmente presentato lo scorso 3 dicembre dal Ministro Stefania Giannini. Programma il Futuro ha una durata triennale, si inserisce tra gli obbiettivi del piano di Governo de “La Buona Scuola”, e vuole insegnare agli alunni i rudimenti della programmazione con il pc in maniera semplice, divertente, accessibile.

Programma il Futuro piace, non solo agli alunni, ma anche ai docenti. Stando al monitoraggio effettuato tra settembre 2014 e gennaio 2015, hanno attivamente partecipato al progetto e svolto attività di formazione culturale all’informatica 1.911 scuole, 14.948 classi e 290.516 studenti. Al 15 gennaio, gli iscritti registrati erano, in totale, oltre 7.400 (si tratta di singoli insegnanti, studenti e utenti interessati).

L’Italia, durante la settimana internazionale dell’Ora del Codice (dall’11 al 17 ottobre scorsi), è stato il Paese con la maggiore partecipazione all’iniziativa, a parte gli Usa.

Le scuole primarie, più degli altri ordini, sono protagoniste di Programma il Futuro: più della metà (il 55% per esattezza) delle iscrizioni. Seguono poi le medie, con un’adesione del 28 per cento, e le secondarie (il 15%).

A metà dicembre gli iscritti erano 6.840 (7.400 all’ultima rilevazione). Di questi: quasi 7 su 10 sono insegnanti (il 67,9 per cento), il 20,1 per cento sono studenti e il 12 per cento utenti di altro tipo.

Ma come sono arrivate le scuole a conoscere il #Coding? Più della metà (il 57,1% degli iscritti) tramite la circolare diramata dal Miur, mentre quasi una su quattro dal sito web del Ministero dell’Istruzione.
La Lombardia, con il 15,6 per cento, è in testa alla classifica regionale della partecipazione. Seguono la Puglia (10,2%), l’Emilia Romagna (9,8%), il Piemonte (9,7%), il Veneto (7,7%), la Campania (7,6%) e il Lazio (7%).

Programma il Futuro piace, appunto. Quattro iscritti su cinque si sono detti soddisfatti delle attività; il 72,5% ha utilizzato il servizio di supporto; il 67,6% le risposte alle domande più frequenti (le Faq), il 59,5% ha fatto ricorso al Forum. Il 94,7% ha seguito le lezioni interattive e il 66,5% quelle cosiddette “senza rete”. L’89,8% ha utilizzato i video introduttivi delle lezioni.
Il 97% degli insegnanti ha valutato il progetto utile o molto utile e una percentuale uguale di studenti si è detto interessato o molto interessato.
Il progetto, al quale le scuole possono aderire facoltativamente, proseguirà per tutto l’anno scolastico, con la possibilità per gli istituti di iscriversi ancora.
Tra i suggerimenti e le osservazioni forniti dai partecipanti, emergono in particolare la richiesta di proseguire ed estendere la formazione sul “pensiero computazionale”, andando al di là dell’iniziale alfabetizzazione digitale.


Rapporto monitoraggio (settembre 2014 -gennaio 2015)