Maturità 2019, si può essere ammessi anche con una o più insufficienze. Tutti i requisiti

da Orizzontescuola

di Anselmo Penna

IL decreto legislativo n. 62/2017, come modificato  dalla legge  n. 108/2018 (di conversione del decreto Milleproroghe), ha novellato l’esame di Maturità, a partire dal corrente anno scolastico.

Maturità 2019: requisiti ammissione candidati interni

L’ammissione all’esame è disposta dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato.

Sono ammessi all’esame, salvo quanto previsto dall’articolo 4 comma 6 del DPR 249/1998, gli studenti in possesso dei requisiti di seguito riportati:

  • obbligo di frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le deroghe previste dall’art.14/7 del DP.R n. 122/2009;
  • conseguimento di una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo discipline, fatta salva la possibilità per il consiglio di classe di ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina o in un gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto;
  • voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

La legge  n. 108/2018 , come detto sopra, ha prorogato al 2019/2020 lo svolgimento della prova Invalsi (che si svolgerà comunque) e dell’alternanza scuola-lavoro quali requisiti d’ammissione all’esame.

Ammissione maturità: frequenza e deroghe

Per l’ammissione all’esame, come detto sopra, è necessaria una frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, tuttavia le scuole possono stabilire motivate e straordinarie deroghe per casi eccezionali.

La deroga è prevista per assenze documentate e continuative, che comunque non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Il superamento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe stabilite, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale.

Ammissione con insufficienza in una o più discipline

Una delle novità, relative all’ammissione, consiste nella possiiblità di ammettere lo studente all’esame anche in presenza di voti inferiori a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline  valutate con l’attribuzione di un unico voto.

In tal caso, l’ammissione va adeguatamente motivata e il voto dell’insegnante di religione cattolica o di quello di attività alternativa, per i soli alunni che si sono avvalsi di tale insegnamento, diventa un giudizio motivato iscritto a verbale.

Abbreviazione per merito

Gli alunni delle classi quarte possono essere ammessi all’esame di Stato in presenza delle seguenti condizioni:

  • aver riportato nello scrutinio finale della penultima classe una votazione non inferiore a otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline;
  • aver riportato nello scrutinio finale della penultima classe una votazione non inferiore a otto decimi  nel comportamento;
  • aver seguito un regolare corso di scuola secondaria di secondo grado;
  • aver riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli ultimi due anni antecedenti il penultimo (classi II e III);
  • non essere incorsi in non ammissioni nei due anni suddetti (II e III).

Le votazioni sopra indicate non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica e alle attività alternative.

Recuperare i 30 milioni congelati per le borse di studio

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Dei 2 miliardi usati dal Governo come clausola salva-conti, le Regioni chiedono di recuperare i 30 milioni congelati dalla legge di bilancio e inserirli nel Fondo per il diritto allo studio per destinarli a finanziare le borse di studio.

La richiesta in un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni.

Il fondo integrativo statale, scrivono le Regioni, «rappresenta una delle leve finanziarie principali per sostenere il sistema nazionale per il diritto allo studio universitario. In aggiunta alle risorse regionali ed al gettito della tassa dsu, risponde all’obiettivo strategico di garantire a tutti gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito la borsa di studio».

Congelati 30 milioni del Fis

Nella legge di bilancio – riporta Il Sole 24 Ore –le Regioni precisano «nonostante si preveda un incremento del Fis di 10 milioni di euro» è arrivato anche il congelamento tra le somme accantonate (2 miliardi in tutto) di 30 milioni del Fis che «non solo non consentirà di avvicinarsi all’obiettivo del 100% di copertura, ma produrrà un abbassamento significativo del livello di copertura degli studenti idonei a livello nazionale, in evidente controtendenza con gli obiettivi redistributivi e di equità sociale enunciati dall’Esecutivo».

Diritto allo studio universitario

«Questa disposizione – concludono le Regioni – rappresenta quindi un elemento fortemente critico per tutte le regioni e per il sistema del diritto allo studio universitario; tanto più in quanto l’importo reso “indisponibile” appare, in termini proporzionali, il più elevato».

L’altra Italia di Mattarella

da Tuttoscuola

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto e nominato ‘Alfieri della Repubblica’ 29 ragazzi, nati tra il 1999 e il 2008, che si sono distinti come “costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali“.

Sono i testimonial di un’”altra Italia“, quella che il Presidente ha in più occasioni mostrato di preferire perché “rappresentano modelli positivi di cittadinanza e sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese“. Gli “Alfieri della Repubblica” si aggiungono così ai 33 “eroi civili” premiati da Mattarella a dicembre: adulti non famosi ma che insieme ai giovani “Alfieri” rappresentano bene quell’Italia diversa – solidale, coraggiosa e spesso silenziosa – che andando incontro a chi ha bisogno di aiuto si pone in palese controtendenza con i diffusi comportamenti egoisti e narcisisti di altri giovani e meno giovani, esempi negativi dell’Italia peggiore.

Non dobbiamo aver timore di manifestare buoni sentimenti che rendono migliore la nostra società“, aveva detto il capo dello Stato nel discorso di fine anno chiedendo di valorizzare quel “senso di comunità” che “è il contrario dell’egoismo che porta inevitabilmente alla diffidenza, all’ostilità, all’intolleranza e qualche volta alla violenza“.

Tra i “modelli positivi di cittadinanza” che il presidente premierà personalmente al Quirinale ci sono, come segnala un accurato servizio dell’Ansa, due ragazzini coraggiosi dell’area del terremoto: Luigi Pignoli di Accumoli che ha aiutato il fratellino a scappare, ed Elena Piergentili di Sarnano. Poi Tancredi Mazzei Paterni, di soli 12 anni, che nel 2018 ha salvato un uomo che rischiava di annegare tra Vada e Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, Ariane Benedickter, di San Lorenzo di Sebato (Bolzano), distintasi per la sua battaglia ambientalista. Tra le eccellenze Giuseppe Bungaro, 18 anni, che ha progettato uno stent pericardico capace di ridurre i rischi post operatori dei pazienti sottoposti ad angioplastica, e i tre ragazzi dell’Istituto  ‘Belluzzi’ di Rimini, Nicolò Vallana, Luca Fermi ed Edoardo Puce, che hanno realizzato un busto ortopedico flessibile per aiutare un loro compagno di classe, costretto ad indossare un busto rigido in seguito a un grave incidente. Tra i prescelti anche i fratelli Tommaso e Filippo Bolondi, 10 e 12 anni, di Milano, che con l’aiuto del padre hanno realizzato Olly, l’app buona che risponde a domande positive, e anche i 20 bambini della scuolaprimaria di Baone (Padova) che hanno scelto volontariamente di vaccinarsi contro l’influenza in arrivo per proteggere la compagna di scuola ammalata di leucemia e immunodepressa. Premiata infine anche Chiara Bordi, la ragazza di Tarquinia con una protesi alla gamba che è arrivata terza al concorso per miss Italia ed ha saputo rispondere con fermezza ma anche con dolcezza agli haters del web che l’avevano sommersa di contumelie e offese.

Tutti esempi di quell’”altra Italia” sulla quale Mattarella scommette. E noi con lui.

Vedere è guardare oltre i limiti di ogni apparenza superficiale

<<VEDERE è  GUARDARE  OLTRE il LIMITE DI OGNI APPARENZA SUPERFICIALE>>.

Paolo Manzelli Presidente Egocreanet, <egocreanet2016@gmail.com>

<Se apriamo gli occhi e ci liberiamo dai pregiudizi senza restare a guardare passivamente , riusciamo a vedere anche l’invisibile per non scoprire in punto di morte di non aver mai vissuto!>> Tratto dal  pensiero di Henry David Thoreau, padre del Rinascimento in America.

Se i giovani impareranno a vedere e non limitarsi a guardare certamente “ Vivremo in un Mondo Migliore”:  questa è a tesi del Seminario di Studi e Ricerca Egocreanet Cluster del 2019 . https://www.facebook.com/groups/758332701226366/

Spesso le parole sono fonte di malintesi concettuali.

La concezione Meccanica della scienza  isolando arbitrariamente il soggetto della percezione dall’ oggetto rende sinonimi ed intercambiabili i significati di “Vedere e Guardare” che in vero sono profondamente diversi sia etimologicamente che di rappresentazione mentale.

Vedere indica andare oltre la percezione della superfice osservabile della realta’ ed esercitare una azione consapevole sui limiti tra cio che ci e reso visibile dai sensi e la realta invisibile ma fondamentale per capire la nostra vita . Il guardare significa  atteggiarsi  a guardia di cio che accade nel mondo esterno con  una impostazione  analitica di osservazione  deprivata da una chiave di accesso per la comprensione piu profonda della realta’. Questa distinzione tra “vedere e guardare” è importante oggi dal momento che il riduzionismo della scienza meccanica ha concepito la osservazione come oggettiva escludendo il vedere come capacita interiore creativa capace di superare la visione di un mondo speculare , proiettata come ombra nella retina oculare . La estetica e lo spettacolo come finzione hanno pertanto preso il sopravvento come sembianze della reale conoscenza interiore del vedere con la mente, fino a rendere virale  la moda nei giovani di guardarsi facendosi dei autoritratti (Selfies) amando il guardarsi il viso ed il proprio corpo senza vedersi oltre la apparenza di se stessi Oggettivizzare la percezione separata dalla partecipazione consapevole del soggetto oggi nell’ epoca contemporanea della “Realta  Virtuale” e della “Intelligenza Artificiale” è ormai divenuto  un assurdo palese .  Infatti è esemplare capire che la luce che osserviamo non puo essere’ causata dalla osservazione oggettiva di fotoni visibili in quanto essi provenienti da una fonte luminosa producono una reazione fotochimica dei coni e bastoncelli della retina , che induce un segnale neuronale il quale eccita le sinapsi elettriche del cervello nel produrre “sparks” di luce ( biofotoni) ; pertanto la sensazione di luce che percepiamo puo’ essere quella esterna ma altresi corrisponde alla visione interiore e soggettiva della luce. E’ stato recentemente dimostrato che il sistema “occhio/cervello” è altamente  sensibile alla luce in quanto è sufficiente un solo fotone per creare un segnale neuronale , mentre il successivo invio sulla retina di 4 / 5 fotoni  diviene sufficiente a stimolare la visione cerebrale della luce. Quanto sopra permette di comprendere come possiamo vedere la luce quando sogniamo nel mentre gli Occhi Roteano Rapidamente ( REM) espellendo alcuni fotoni rimasti intrappolati (entangled) nella retina durante il giorno , cosi che nel sogno iniziamo a vedere immagini e colori  in piena luce che vengono costruite virtualmente dal cervello mentre abbiamo gli occhi chiusi e siamo al buio. 

In conclusione questa effettiva “de –oggettivazione” della osservazione nella situazione onirica mette in evidenza come il modello percettivo della scienza meccanica sia ormai obsoleto e di conseguenza una piu cosciente riflessione ci propone  di intuire come i sogni piu vividi ed emozionanti siano quelli che si verificano nella immaginazione scientifica e nella fantasia artistica che per esprimersi compiutamente nella nostra epoca necessitano di modernizzare le vecchie modalita’ di dare forma figurativa dell’ essere e del pensare alla vita.

Egocreanet -Cluster si propone sviluppare una cultura della creativitache vada oltre l’ orizzonte  degli schemi riduzionisti della “meccanica” , in memoria del 500* anniversario del genio di Leonardo da Vinci. NB: Le modalita di Iscizione,partecipazione e collaborazione e sostegno al Cluster Egocreanet 2019 , sono descritte in : http://www.egocrea.net/2019/01/15/adesione-al-cluster-egocreanet/

Sciopero 8 marzo 2019

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

Prot. n. 5893 del 25-2-2019

Ai Titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca. Sciopero Generale per l’intera giornata dell’8 marzo 2019.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Funzione Pubblica – con nota del 21 febbraio 2019 – prot. 0011724 – ha comunicato allo scrivente Ufficio di Gabinetto che, per l’intera giornata dell’8 marzo 2019, è stato proclamato lo “sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici,  privati e cooperativi, compreso il comparto scuola, di tutti i lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici, dalle Associazioni sindacali:

  • Slai per il Sindacato di classe:
  • USIUnione Sindacale Italiana fondata nel 1912 – Largo Veratti 25 – RM, con adesione dell’USI SURF per quanto attiene scuola, università, ricerca e formazione;
  • USB Confederazione, con adesione di USB Pubblico Impiego e USB Lavoro Privato (personale ex LSU e dipendenti ditte pulizia e decoro scuole);
  • USI Unione Sindacale Italiana, con sede in via Laudadeo Testi 2 – PR;
  • COBASComitati di base della scuola, con adesione dell’ANIEF;
  • CUB Confederazione Unitaria di base;
  • SGB-Sindacato Generale di Base.”

Dallo sciopero sono escluse le zone, settori e aree interessate da eventi sismici, calamità naturali e i settori,  i comuni e le altre amministrazioni eventualmente interessate da consultazioni elettorali/referendarie.

Poiché l’azione di sciopero in questione interessa anche il servizio pubblico essenziale “istruzione”, di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni  e alle norme pattizie definite  ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure  fissate dalla citata normativa.

Affinché siano assicurate le prestazioni  relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali così come individuati dalla normativa citata, le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, alle famiglie e agli alunni.

Si ricorda inoltre, ai sensi dell’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”,  nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:

  • il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
  • il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se pari a zero;
  • il numero dei dipendenti assenti per altri motivi;
  • l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Al termine della rilevazione, come di consueto,  sarà cura di questo Ufficio rendere noti i dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo  Gepas del Dipartimento Funzione Pubblica e pubblicandoli nella sezione “Applicazione Legge 146/90 e s.m.i.” del sito Web del Ministero raggiungibile all’indirizzo http://www.miur.gov.it/web/guest/applicazione-legge-146/90-e-s.m.i. Nella stessa sezione verrà pubblicata la presente nota ed ogni altra eventuale notizia riguardante il presente sciopero, compresi i dati di adesione .

Analogamente, al fine di garantire la più ampia applicazione dell’indicazione di cui all’art.5 citato, i Dirigenti scolastici valuteranno l’opportunità di rendere noti i dati di adesione allo sciopero relativi all’istituzione scolastica di competenza.

Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione.

IL DIRIGENTE
Rocco Pinneri

Nota 25 febbraio 2019, AOODGEFID 5447

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di Edilizia Scolastica,
per la gestione dei Fondi Strutturali per l’Istruzione e per l’Innovazione Digitale
Ufficio IV – Autorità di Gestione

Alle Istituzioni Scolastiche beneficiarie di finanziamenti PON
e p.c.
Al Dipartimento per la Programmazione e la Gestione
delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Agli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 – CCI2014IT05M00P001 – Fondo Sociale Europeo (FSE) – Comunicazione dei controlli “in itinere” su progetti FSE rendicontati a costi standard.

Interrogazione parlamentare

Scuola=On. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana-Leu): Interrogazione parlamentare al premier Conte dopo inchiesta L’Espresso su nomine e incarichi ministro Bussetti a conoscenze personali e di partito***
“Cosa intende fare Palazzo Chigi dopo l’inchiesta del settimanale L’Espresso che evidenzia come l’attuale ministro dell’istruzione Bussetti   abbia affidato molteplici incarichi ministeriali a tante vecchie conoscenze personali e di partito, arrivando così  a ben 13 collaborazioni esterne, per una spesa totale di oltre mezzo milione di euro annui?”È una delle domande che il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni pone al premier Conte in un’interrogazione parlamentare del gruppo di Liberi e Uguali di cui è primo firmatario.
“ Questo comportamento – si legge nell’interrogazione- confligge con un governo che, almeno a parole, ha sempre sostenuto di voler assumere un atteggiamento sobrio e oculato nelle spese”“Inoltre – prosegue il leader di SI – la riorganizzazione della struttura amministrativa in corso al Miur secondo la stessa inchiesta, porterebbe alla creazione di nuove direzioni generali che con tutta probabilità verranno assegnate a persone di fiducia dello stesso Ministro, con il rischio, che possano essere ignorati i criteri legati al merito e alle competenze necessarie a svolgere incarichi dirigenziali all’interno del Ministero”“Infine – conclude Fratoianni – vogliamo sapere dal premier se non ritenga necessario, dopo questa ennesima vicenda che coinvolge il responsabile del dicastero di Viale Trastevere, intervenire in modo deciso e netto per un superamento di questa esperienza”

L’esame di maturità e l’eterna mania di cambiare formula

da Corriere della sera

Paolo Di Stefano

Migliaia di studenti sono scesi in piazza per protestare contro la nuova maturità. Chi mettendo insieme Renzi, Salvini, Di Maio e Bussetti sotto un unico striscione: «Bocciati!». Chi bocciando ora l’uno ora l’altro. Chi invocando, un po’ a capocchia, «Siamo tutti Mimmo Lucano». Al netto della confusione di temi e rivendicazioni, è vero che sarebbe sano e per tutti molto rilassante imporre una moratoria al furore riformistico sulla maturità: una sorta di ossessione. Da oltre un trentennio ognuno ha la sua ricettina pronta, chi la vuole rovesciare, chi ritoccare appena appena, chi aggiustare, chi semplificare, chi complicare. Fatto sta che il primo pensiero è: la maturità! Sarà che spesso viene vissuta come un trauma, ma non c’è ministro dell’Istruzione che non ambisca a lasciare il suo ricordino, come un segno di Zorro, sul corpo già stravolto dell’esame di Stato: Luigi Berlinguer cambiò quasi tutto: le commissioni, le prove, i punteggi, e introdusse i crediti; Letizia Moratti volle solo membri interni e un presidente esterno; Fioroni tornò alle commissioni miste e ridimensionò i crediti; Gelmini volle per l’ammissione la sufficienza in tutte le materie; Profumo introdusse un sistema criptato per l’invio delle tracce; Giannini pretese che si valorizzasse l’alternanza scuola-lavoro; Fedeli tra l’altro impose le prove Invalsi come criterio di ammissione e corresse il punteggio. Bussetti, infine, ha cambiato il numero delle prove scritte e il sistema di voto.

La coazione a mettere le mani sulla maturità è il primo riflesso automatico di ogni governo di qualsivoglia colore politico. Arriverà mai un ministro tanto lungimirante da fregarsene dell’esame di Stato?

Bussetti: compito docenti prezioso, tanti fanno anche più del loro dovere

da Orizzontescuola

di redazione

Più strumenti agli insegnanti per una scuola veramente inclusiva: questo è quanto promette Bussetti in una intervista a Quotidiano nazionale.

“Siamo un’eccellenza nel campo dell’inclusione” afferma il Ministro. “Con scuola in ospedale e istruzione domiciliare riusciamo ad andare incontro alle esigenze educative di chi non può frequentare le aule”.

Un appello agli insegnanti

“Ho conosciuto tanti insegnanti, disposti, con grande generosità, a fare anche più del loro lavoro per sostenere tutti gli studenti. Il loro è un compito prezioso”.

Gli interventi del Ministero

Ricordiamo anche che il Ministro qualche mese fa aveva parlato di formazione degli insegnanti per la somministrazione dei farmaci.

Prova Invalsi V superiore coincide con vacanze Carnevale, ma si può spostare

da Orizzontescuola

di redazione

Le classi II e V della scuola secondaria di secondo grado sono chiamati a svolgere la prova Invalsi CBT. Iniziano le classi V nel mese di marzo, mentre le seconde svolgeranno la prova nel mese di maggio.

Le prove CBT, al computer, hanno modificato la modalità di somministrazione che non avviene più nello stesso giorno e alla stessa ora per tutte le classi, ma all’interno del periodo e della finestra di somministrazione.

Date

Di seguito i periodi di somministrazione, distinti per le classi II e le V.

Classi V secondaria di secondo grado (prova: Italiano, Matematica e Inglese):

  • dal 4 al 30 marzo 2019  classi NON campione
  • dal 12 al 15 marzo 2019 classi campione

Classi II secondaria di secondo grado (prova: Italiano, Matematica)

  • dal 6 al 18 maggio 2019 classi NON campione
  • dal 7 al 10 maggio 2019 classi campione

Somministrazione classi V non campione

Come detto all’inizio, per la scuola secondaria di secondo grado, le prime classi a svolgere la prova saranno le quinte.

Le classi non campione svolgeranno le prove  all’interno della finestra di somministrazione assegnata alla scuola nell’ambito del sopra riportato periodo di somministrazione.

Le prove si svolgono preferibilmente in tre giornate distinte (una per l’italiano, una per la matematica e una per l’inglese), scelte dal Dirigente scolastico all’interno della finestra di somministrazione assegnata alla scuola nell’ambino del  periodo di somministrazione suddetto (4-30 marzo 2019).
Anche l’ordine di somministrazione delle materie (Italiano, Matematica e Inglese-reading e Inglese – listening) è deciso dal Dirigente scolastico in base all’organizzazione interna che intende adottare.
Pertanto, non c’è rischio che le prove non possano svolgersi a causa delle vacanze di carnevale.
Evidenziamo che l’Invalsi ha comunicato alle scuole la finestra di somministrazione entro il 15 dicembre 2018.

Sospensione lezioni nei giorni di Carnevale

Molte regioni hanno deliberato un ponte per le vacanze di Carnevale, con sospensione delle lezioni o altre attività. in altre è stato il Consiglio di Istituto a deliberare la sospensione nei giorni a cavallo dei festeggiamenti per il Carnevale. Si suppone quindi che saranno poche le scuole che utilizzeranno quelle date per la somministrazione.   Calendario scolastico: stop alle lezioni per Carnevale 2019. In quali regioni

Somministrazione classi V campione

Nessuna modifica per le classi campione, per le quali le giornate previste sono quattro: dal 12 al 15 marzo.
Pertanto non è previsto un periodo di somministrazione ma soltanto 4 giornate per tre prove, che dovranno svolgersi in tre distinti giorni.

Pensioni quota 100, nella scuola esercito di incerti: hanno detto sì in 10 mila. Subito 45 mila euro Tfr

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Su quota 100 rimangono in bilico almeno 40 mila docenti, Ata e dirigenti scolastici. A fronte dei 50 mila che avrebbero dovuto presentare domanda, l’Inps ha infatti comunicato che sono meno di 10 mila quelli che a sei giorni dallo stop delle candidature, hanno inviato on line la loro richiesta.

Diversi hanno deciso che non andranno, probabilmente delusi dalla consistente riduzione dell’assegno pensionistico, anche di alcune centinaia di euro; altri, invece, sceglieranno se farlo proprio all’ultimo momento, quindi a ridosso della scadenza di fine febbraio.

Tfr immediato più alto

Intanto, sale a 45mila euro l’anticipo del Trattamento di fine rapporto: l’emendamento al “decretone” è stato approvato in commissione Lavoro al Senato e alza la soglia da 30mila a 45mila euro, per i trattamenti che non siano di importo inferiore. La modifica, approvata su proposta della Lega, inoltre, prevede che la quota superiore ai 30mila euro possa essere chiesta anche dai soggetti che abbiano già presentato la domanda di finanziamento.

“Lo avevamo detto e abbiamo mantenuto l’impegno. Sale da 30 fino a 45mila euro l’importo della quota di Tfr che tutti i pensionandi Pa, ‘quotisti’ e non, avranno subito, nel momento in cui lasceranno il servizio”, ha scritto su Twitter la ministra  per la P.A., Giulia Bongiorno, commentando l’emendamento.

Uffici giudiziari: da luglio almeno 1.300 assunzioni di amministrativi

Nel frattempo, negli altri comparti l’adesione all’opportunità fornita dal Governo, rischia di mettere in crisi gli organici, già ridotti all’osso.

È questo il caso degli uffici giudiziari: per tale motivo, il Governo ha preparato un emendamento sempre al “decretone” che prevede altre assunzioni in deroga, oltre a quelle già previste con la manovra, e che si possano fare, almeno per 1.300 amministrativi, già a partire da metà luglio, nonostante il blocco delle assunzioni nella P.a. fino a novembre previsto sempre con la legge di Bilancio.

Il buco di organico in tre anni, si legge nella relazione, è di circa 20mila posti tra uscite già previste e le nuove con quota 100.

Reddito di cittadinanza: vietato rifiutare un lavoro da 850 euro al mese

Tra gli altri emendamenti approvati, ve ne è uno che riguarda i futuri percettori del reddito di cittadinanza: per loro, viene fissata una soglia minima di stipendio oltre la quale scatta per loro l’obbligo di accettare un lavoro.

La proposta deve essere di almeno 850 euro al mese, cioè “superiore di almeno il 10%” all’assegno massimo di 780 euro. Una cifra che la Lega vorrebbe aumentare alla Camera. E’ acquisita invece la revoca del bonus per le aziende che assumono e poi licenziano i percettori di reddito entro tre anni.

Lunedì 25 l’incontro Ministero del Lavoro – sindacati

Proprio di pensioni si parlerà al ministero del Lavoro con i sindacati, nel corso dell’incontro convocato per lunedì 25 febbraio: “andiamo a dire che c’è la necessità di aprire una trattativa per andare a una vera riforma del sistema pensionistico” ed “entreremo nel merito per quello che riguarda quota 100”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine della presentazione del libro del segretario generale della Fiom, Francesca Re David, e Lelio Demichelis “Tempi (retro) moderni”.

Ma “non vogliamo parlare solo di pensioni con il governo, ma di molte altre cose”, ha tenuto a dire Landini, spiegando che “con Cisl e Uil stiamo valutando come proseguire la mobilitazione se non ci saranno risposte”. “Stiamo organizzando una riunione delle segreterie unitarie: lunedì che ci vediamo decideremo tempi e modalità”.

Povertà educativa, in arrivo 50 milioni per oltre 1000 scuole del Sud

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

Grazie a tale decreto, sono in arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle Regioni del Mezzogiorno.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono:

– tasso di deprivazione territoriale;
– livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI;

– status socio-economico delle famiglie di origine;

– tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico;

– presenza di alunni ripetenti;

– livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – dichiara il Ministro Marco Bussetti – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.

Quota 100 svuoterà la Pubblica amministrazione?

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo l’analisi delle prime 60 mila domande pervenute, l’Inps fa sapere che Quota 100 piace soprattutto al Sud, nonostante sia stata voluta dalla Lega per favorire i lavoratori del Nord. Lo scrive Il Corriere della Sera che precisa: sono 60.704 gli aspiranti pensionati che avevano fatto domanda fino a giovedì. Di queste, 25.403 (il 41,8% del totale) viene dalle regioni del Sud. “Al secondo posto il Nord con 21.877 domande (il 36% del totale) e al terzo il Centro con 13.424 (22,1%). È vero che la regione prima in classifica è la Lombardia, con 6.816 richieste, ma è tallonata dalla Sicilia con 6.637 domande. Al terzo posto c’è il Lazio (6.563), anche per la forte presenza di statali, ma al quarto e quinto troviamo di nuovo due regioni del Mezzogiorno: la Campania con 5.874 richieste e la Puglia con 4.685”.

I dipendenti pubblici vogliono la pensione

In ogni caso, viene scritto, sono tantissimi i dipendenti pubblici che vogliono andare in pensione. Secondo l’Inps, le richieste depositate dai dipendenti pubblici sono praticamente quante quelle dei dipendenti privati: 21.779 contro 22.071.

Ora, – osserva ancora il Corriere – basta ricordare che i dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono poco più di tre milioni mentre quelli del settore privato sono circa 15 milioni, per vedere come “quota 100” abbia, in queste prime tre settimane, interessato soprattutto il personale del pubblico impiego.

Nord e Sud: le percentuali

Secondo il patronato Inas-Cisl sarebbero passate finora più di 13 mila richieste di “quota 100”, mentre le domande presentate da dipendenti pubblici, dice l’Inas, provengono per il 46,2% dal Sud e per il 32,6% dal Nord (21,2% dal Centro).

Sul settore privato, invece, un dato interessante è quello sui disoccupati: una domanda su tre delle 13 mila lavorate dal patronato Cisl viene da persone che hanno perso il lavoro e stanno percependo la Naspi (indennità di disoccupazione).

Tuttavia, come anche noi avevamo pubblicato, da settembre nelle scuole italiane si libereranno tra i 40 mila e i 45 mila posti.

”Grazie a Quota 100 – dice la ministra Bongiorno- avremo finalmente un bel ricambio generazionale, che ci serve anche per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Avremo un turnover, già previsto dalla legge di bilancio, al 100%: per uno che esce avremo uno che entra. E contemporaneamente abbiamo 130 milioni di euro per assunzioni straordinarie nel 2019. Quello che ha fatto questo Governo per la Pubblica Amministrazione non è mai stato fatto in passato”.

Quota 100

Dall’insieme dei dati raccolti dall’Inps, emerge che nel privato ricorreranno a “quota 100” molti lavoratori di aziende in crisi per evitare di finire “esodati”, cioè senza stipendio né sussidi. In questa direzione – spiega il Corriere – va anche il fatto che più di 40 mila dei 60 mila richiedenti hanno un’età fra 63 e 67 anni mentre solo 20 mila hanno presentato domanda non appena raggiunta “quota 100”. Se questo trend fosse confermato, non sarebbe una buona notizia ai fini del ricambio generazionale che il governo auspica come risultato di “quota 100”.

Gli esodati

È evidente, infatti, che chi ha perso il lavoro perché la sua azienda è in crisi, difficilmente sarà sostituito con l’assunzione di un giovane. Diversa la situazione nel pubblico impiego, dove “quota 100” sta ottenendo un successo forse superiore alle attese, considerando che in tre settimane sono arrivate quasi 22 mila richieste. Il governo ha promesso di assumere tanti lavoratori quanti usciranno, ma ciò non avverrà in tempi rapidi, perché si dovranno fare i concorsi.

Contrasto povertà educativa: in arrivo 50 milioni per le scuole del Mezzogiorno

da Tuttoscuola

In arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle Regioni del Mezzogiorno. Il ministro dell’Istruzione,, Marco Bussetti, ha infatti firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata. Ne dà comunicazione un comunicato del Miur che riportiamo di seguito.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono: tasso di deprivazione territoriale; livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI; status socio-economico delle famiglie di origine; tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico; presenza di alunni ripetenti; livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro 30 giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – dichiara il Ministro Bussetti – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.