Carrozza, soddisfatta per via libera a provvedimenti fondamentali per nuovi ricercatori

MIUR: Carrozza, soddisfatta per via libera a provvedimenti fondamentali per nuovi ricercatori

“Sono molto soddisfatta per il via libera del Consiglio dei Ministri di oggi a due provvedimenti che riguardano il Miur fondamentali per l’immissione in ruolo di nuovi ricercatori”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza al termine della riunione del Cdm.
In particolare il Consiglio ha approvato una norma, contenuta nel Decreto legge di razionalizzazione della Pubblica amministrazione, che semplifica notevolmente la procedura delle assunzioni da parte degli Enti di ricerca vigilati dal Miur, riducendo le autorizzazioni necessarie. L’altro provvedimento, contenuto invece nel disegno di legge approvato dal Cdm, riguarda la possibilità per l’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (INGV) di immettere in ruolo gradualmente 200 unità di personale ricercatore, tecnologo e di supporto alla ricerca.

26 agosto Razionalizzazione ed Occupazione nelle PA

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 26 agosto, approva un Decreto-Legge, Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, ed un Disegno di Legge, Disposizioni in materia di occupazione nelle pubbliche amministrazioni.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione, Gianpiero D’Alia, un decreto legge recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Si blocca anzitutto l’acquisto di autoblu fino al 31 dicembre 2015, si riducono le spese per le consulenze e si razionalizzano e semplificano le assunzioni e la mobilità volontaria all’interno delle pubbliche amministrazioni. In coerenza con questo obiettivo, si prevedono forme di reclutamento finalizzate a valorizzare la professionalità acquisita da coloro che hanno maturato, nell’ultimo quinquennio, un’anzianità di tre anni con rapporti di lavoro flessibile nel settore pubblico. Al contempo, si interviene per:

ribadire la natura prevalente del contratto a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione, limitando a casi eccezionali il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato, al fine di prevenire il formarsi di nuovo precariato;
rafforzare la responsabilità dei dirigenti in caso di utilizzo non consentito dei contratti di lavoro flessibile;
inasprire le sanzioni.
Razionalizzazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni

Stop all’acquisto di autoblu fino al 31 dicembre 2015

Previste misure di contenimento della spesa per auto blu e consulenze. Per quanto riguarda le auto di servizio, viene prolungato di un anno (fino 31 dicembre 2015) il divieto per le amministrazioni pubbliche, le autorità indipendenti e la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), di acquistare autovetture e stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture.

Si stabilisce poi il divieto, a decorrere dall’anno 2014 – per le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della PA, le autorità indipendenti, ivi inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) e le società dalle stesse amministrazioni controllate – di effettuare spese di ammontare superiore all’80 per cento del limite previsto per l’anno 2013 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi, qualora non abbiano provveduto ad effettuare la comunicazione relativa alle autovetture in dotazione al dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri (prevista dal Dpcm dell’agosto 2011).

Vengono infine introdotte la nullità degli atti adottati in violazione delle disposizioni, la nullità dei relativi contratti, la responsabilità per illecito disciplinare a carico del responsabile della violazione delle disposizioni medesime, nonché la nullità della sanzione amministrativa pecuniaria a carico del medesimo.

Ulteriore riduzione delle spese per consulenze

Per gli incarichi di consulenza, viene stabilito che la spesa annua per studi ed incarichi – inclusa quella relativa a consulenze conferite a pubblici dipendenti, sostenuta dalle amministrazioni pubbliche – non possa essere superiore al 90 cento del limite di spesa per l’anno 2013. Si prevedono poi la nullità degli atti adottati in violazione delle disposizioni in materia di consulenza, nonché la nullità dei relativi contratti; si stabilisce, inoltre, che l’affidamento degli incarichi in esame in violazione delle disposizioni indicate costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale.

Viene infine prevista la possibilità di disporre ulteriori misure di contenimento della spesa per auto di servizio e consulenze nella pubblica amministrazione, attraverso un regolamento adottato su proposta dei Ministri per la Pubblica Amministrazione e dell’Economia e delle Finanze.

Contrasto al fenomeno del precariato

Viene rafforzato il principio in base al quale il ricorso al lavoro flessibile nella PA è consentito esclusivamente per rispondere a esigenze temporanee o eccezionali: ne deriva che nella PA non è consentito sottoscrivere contratti elusivi del reclutamento tramite concorso. Il tutto al fine di evitare, per il futuro, la formazione di nuovo precariato.
Contestualmente si avviano interventi per risolvere i problemi attuali:

procedure selettive per assumere, fino al 31 dicembre 2015, attraverso concorso, il personale non dirigenziale con contratto a tempo determinato che abbia maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell’amministrazione, con esclusione dei periodi maturati presso uffici di diretta collaborazione degli organi di governo;
assunzione prioritaria di tutti i vincitori di concorso e degli idonei appartenenti alle graduatorie approvate dal 1° gennaio 2008.
Viene esteso alle scuole d’infanzia e agli asili nido il regime attualmente previsto per il comparto delle scuole statali. Si estende l’esclusione dell’assoggettamento al patto di stabilità interno anche ai servizi scolastici e per l’infanzia.

Per quanto riguarda, il comparto sanità, per la specificità del settore che ha caratteristiche diverse dal resto della Pubblica Amministrazione, tramite un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto legge, su proposta del Ministro della Salute, sarà possibile stabilizzare, attraverso procedure concorsuali specifiche, circa 35.000 persone tra medici, personale infermieristico, tecnici e altre figure professionali. Il contenuto del decreto sarà condiviso con le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, al fine di accelerare il percorso attuativo di competenza di queste ultime.

Sono previste norme di semplificazione per facilitare le procedure di assunzione negli enti di ricerca.

Accesso nelle pubbliche amministrazioni

Il testo interviene anche sul decreto legge “spending review”, in quanto il margine di assunzione viene subordinato al congelamento di posti corrispondenti al valore finanziario delle posizioni soprannumerarie che saranno assorbite mediante prepensionamento. In ogni caso, l’autorizzazione ad assumere viene valutata dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Ministero dell’Economia e Finanze, previa presentazione di un piano di assorbimento delle eccedenze. Viene spostato al 31 dicembre 2015 (invece che al 31 dicembre 2014) il termine previsto per la maturazione dei requisiti pensionistici in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, per assorbire le eccedenze in alternativa alle procedure di mobilità del personale, in modo da rendere le disposizioni coerenti con lo slittamento delle procedure di “spending rewiev”.

Nessun taglio alle dotazioni organiche previste dalla “spending rewiev” per ordini e collegi professionali.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, inoltre, potrà assumere già nel 2013, nel limite del 20% delle unità cessate nell’anno precedente, circa 150 nuovi dipendenti presi dalle graduatorie dei concorsi.

Infine, l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) potrà assumere tre unità dirigenziali che avranno funzione di raccordo con i fondi europei.

Mobilità nel pubblico impiego

Per sopperire alle gravi carenze di personale negli uffici giudiziari, si introduce la possibilità di un passaggio diretto presso il Ministero della Giustizia per ricoprire i posti vacanti del personale amministrativo: questo avviene mediante cessione del contratto di lavoro e previa selezione secondo criteri prefissati dallo stesso Ministero della Giustizia.

Si introduce, altresì, un sistema di facilitazione della mobilità del personale all’interno delle società partecipate dalla medesima amministrazione al fine di favorire piani industriali più razionali e sostenibili. Lo strumento della mobilità può essere utilizzato anche in ambiti più ampi, regionali e interregionali, con la prevista partecipazione sindacale.

Trasparenza, anticorruzione e valutazione performance

La “mission” della CIVIT (commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche) sarà concentrata sui compiti di trasparenza e di prevenzione della corruzione; sono trasferite all’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) le funzioni in materia di misurazione e valutazione della performance. A tal fine viene adeguata la composizione del Collegio di indirizzo e controllo dell’ARAN con l’aggiunta di due ulteriori componenti esperti in servizi e management. Sono trasferite al Dipartimento della funzione pubblica le funzioni della CIVIT in materia di qualità dei servizi pubblici.

Nuove norme sui servizi di controllo aeroportuali

Si stabilisce che l’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile) possa affidare, nel rispetto dei principi comunitari, ai gestori delle aerostazioni alcuni servizi di controllo dei veicoli, del personale che opera in queste infrastrutture, degli equipaggi dei velivoli, nonché degli altri soggetti che accedono alle aree sterili degli aeroporti. La supervisione sui servizi di controllo si svolgerà con il concorso delle forze di polizia previste dal locale dispositivo di sicurezza.

Il Ministero dell’Infrastrutture e dei Trasporti potrà assumere fino a 50 unità di personale per implementare i controlli sulle concessioni stradali.

Al fine di assicurare la funzionalità e la razionalizzazione della spesa nell’ambito del Comparto sicurezza e difesa, il Ministero dell’Interno è autorizzato a stipulare, a condizioni di reciprocità, uno o più convenzioni anche con il Ministero della Difesa per l’espletamento delle attività delle commissioni mediche anche nei confronti del personale militare, compreso quello del Corpo della Guardia di finanza.

Vigili del fuoco: 1000 unità in più

Al fine di garantire il potenziamento e la piena operatività del corpo nazionale dei Vigili del fuoco viene incrementata di 1.000 unità la dotazione organica oggi composta da 17.193 unità. È inoltre garantita la prosecuzione delle procedure di copertura del turn-over nel triennio considerato mediante ulteriore proroga al 31 dicembre 2015 della vigenza di entrambe le graduatorie oggetto delle disposizioni approvate dal 1° gennaio 2008.

Rafforzamento delle politiche di coesione territoriale e di miglioramento dell’utilizzazione dei Fondi europei

Nel quadro dei provvedimenti che riguardano la pubblica amministrazione si inseriscono anche alcune norme che hanno l’obiettivo di rendere più efficace l’uso dei fondi europei, sia dal punto di vista della capacità di spesa che da quello della qualità della spesa stessa, come è stato anche raccomandato dalla Commissione europea. Per rispondere a questa esigenza è necessario potenziare il coordinamento e il controllo sull’uso dei fondi, obiettivi che comportano un rafforzamento della capacità di governo nazionale.

A questo fine viene prevista la creazione di un’Agenzia per la Coesione territoriale che svolga tre tipi di funzioni:

monitoraggio sistematico e continuo sull’uso dei fondi;
sostegno e assistenza tecnica alle amministrazioni interessate nella gestione dei programmi, sia attraverso attività di formazione specifica del personale, sia con apposite strutture di sostegno alle amministrazioni, per quanto riguarda in particolare la gestione degli appalti pubblici;
svolgimento, in alcuni casi bene definiti, di compiti diretti di autorità di gestione tanto per progetti sperimentali, quanto nell’ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune autorità di gestione dei programmi, valutati dal Presidente dei Consiglio e dal Ministro per la Coesione territoriale.
La costituzione dell’Agenzia è un passo significativo nella direzione del necessario miglioramento dell’utilizzo di risorse strategiche per lo sviluppo del Paese che comporteranno per i prossimi sette anni l’impiego di circa 100 miliardi di euro, includendo le risorse europee e quelle nazionali.

Istruzione: misure per le scuole italiane all’estero

Per garantire il funzionamento delle istituzioni scolastiche all’estero si stabilisce che a decorrere dall’anno scolastico 2013-2014, per specifiche e insopprimibili esigenze didattiche o amministrative, possano essere conservati, a invarianza di spesa, un numero limitato di posti sui quali possano essere assegnate unità di personale da individuare tra coloro utilmente collocati nelle graduatorie previste dall’articolo 640 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.

Semplificazioni sul controllo della tracciabilità dei rifiuti

Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) sarà molto più semplice e riguarderà principalmente i rifiuti pericolosi. I produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, potranno aderire al sistema di controllo su base volontaria. Il SISTRI sarà operativo dal primo ottobre prossimo per i nuovi produttori, per chi raccoglie, trasporta e tratta i rifiuti pericolosi e anche per enti e imprese che lo vogliano utilizzare su base volontaria mentre per i produttori cosiddetti iniziali, per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani della Campania l’inizio dell’operatività sarà il 3 marzo 2014. Le semplificazioni sono finalizzate anche ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema e verranno stabilite periodicamente con decreto del ministro dell’Ambiente.

Disposizioni su imprese di interesse nazionale

Al fine di garantire l’attuazione del Piano e delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria necessarie per assicurare il rispetto delle prescrizioni di legge e dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata allo stabilimento ILVA di Taranto, in considerazione dell’urgente necessità di provvedere a ulteriori ritardi, è autorizzata la costruzione e la gestione delle discariche per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi localizzate nel Comune di Statte, località “Mater gratiae”, che hanno ottenuto parere di compatibilità ambientale e valutazione di impatto ambientale positivi alla data di entrata in vigore del presente decreto legge.

Al commissario straordinario dell’ILVA è attribuita la possibilità di sciogliersi dai contratti in corso d’esecuzione alla data di avvio del commissariamento che non risultino coerenti rispetto alle esigenze connesse alla predisposizione ed all’attuazione del piano delle misure di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza e del piano industriale di conformazione della produzione alle predette prescrizioni.

È, infine, riconosciuto il beneficio della prededuzione per i finanziamenti a favore dell’ILVA, funzionali alla predisposizione ed all’attuazione dei piani di risanamento.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D’Alia, un disegno di legge in tema di lavoro pubblico che persegue l’obiettivo di adottare soluzioni volte alla semplificazione dei meccanismi di assunzione e delle procedure di mobilità volontaria all’interno delle pubbliche amministrazioni.

Semplificazione delle procedure di reclutamento del personale

Sono disciplinate a regime le procedure di reclutamento del personale, precisando i limiti della riserva di posti per titolari di rapporti di lavoro a tempo determinato e dell’utilizzazione di graduatorie concorsuali.

Norme di semplificazione

Sono previste norme di semplificazione di vario genere, rispondenti alle esigenze di funzionalità delle amministrazioni:

per favorire e ampliare l’utilizzo di dirigenti in posizioni di fuori ruolo o comando, allo scopo di favorire la valorizzazione delle professionalità dirigenziali, la rotazione e l’acquisizione di esperienze differenziate, oltre a una maggiore flessibilità per le singole amministrazioni nel conferimento degli incarichi ai dirigenti appartenenti ad altre amministrazioni;
criteri di regolamentazione delle priorità tra categorie riservatarie da applicare ai concorsi pubblici;
semplificazione delle procedure di autorizzazione a bandire e ad assumere per le amministrazioni centrali;
monitoraggio, da parte del dipartimento della Funzione Pubblica, delle graduatorie concorsuali vigenti al fine di favorire l’assunzione dei vincitori;
semplificazioni delle procedure di mobilità volontaria tra amministrazioni pubbliche.
Misure in materia di protezione civile

Soccorso pubblico integrato con mezzi aerei e prevenzione incendi per le attività a rischio di incidente rilevante.

Ferme restando le competenze delle Regioni e delle Province autonome in materia di soccorso sanitario, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in contesti di particolare difficoltà operativa e di pericolo per l’incolumità delle persone, può realizzare interventi di soccorso pubblico integrato con le Regioni e le Province autonome utilizzando la propria componente aerea. Gli accordi per disciplinare lo svolgimento di tale attività sono stipulati tra il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell’interno e le regioni e le province autonome che vi abbiano interesse. I relativi oneri finanziari sono a carico delle Regioni e delle Province autonome. Sono fatte salve le funzioni riservate al Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico.

Sono inoltre previste norme che riguardano l’alienazione e la rottamazione di veicoli sequestrati per illecito amministrativo e misure per gli affari esteri in materia di razionalizzazione della spesa relativa al personale in servizio all’estero.

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 23 agosto, approva un Decreto presidenziale realtivo al Regolamento recante modalità di adozione del piano dei conti integrato delle amministrazioni pubbliche, a norma dell’articolo 4, comma 3, lettera a), del DLG n. 91 del 2011

Il Consiglio dei Ministri è stato riconvocato lunedì pomeriggio alle ore 16.30 per concludere l’esame del disegno di legge e del decreto legge contenenti importanti misure in tema di riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica, di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e di contrasto al fenomeno del precariato, di razionalizzazione dei controlli in materia di rifiuti e altre rilevanti misure.

Nel Consiglio dei Ministri è stato raggiunto l’accordo politico sul complesso delle misure e si rende necessario proseguire la riunione del Consiglio principalmente per definire le norme da inserire del Decreto legge e quelle da inserire nel Disegno di legge.

(…)

È stato poi approvato, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’economia e delle finanze, un regolamento sulle modalità di adozione del piano dei conti integrato delle amministrazioni pubbliche che consentirà evidenza e trasparenza ai conti. A norma del decreto legislativo n. 91 del 2011, le amministrazioni pubbliche che utilizzano la contabilità finanziaria, sono tenute ad adottare un comune piano dei conti integrato, costituito da conti che rilevano le entrate e le spese in termini di contabilità finanziaria e da conti economico-patrimoniali redatto secondo comuni criteri di contabilizzazione:

• il piano sarà adottato dalle pubbliche amministrazioni diverse dai ministeri a partire dal 2015 e non si applica alle Regioni, agli enti locali e ai loro organismi;

• sarà composto dall’elenco delle unità elementari del bilancio finanziario gestionale e dei conti economico-patrimoniali;

• rappresenta la struttura di riferimento per la predisposizione dei documenti contabili e di finanza pubblica di ciascuna amministrazione;

Per facilitare la corretta classificazione delle transazioni elementari nelle voci del piano dei conti, il contenuto delle stesse viene esemplificato in un glossario pubblicato periodicamente sul sito internet del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.

Sul testo sono stati acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.

*****

Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Gianpiero D’Alia, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, il Consiglio ha inoltre autorizzato il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ad assumere a tempo indeterminato, per l’anno scolastico 2013-2014, 672 dirigenti scolastici (compresi i trattenimenti in servizio) e 11.268 unità di personale docente ed educativo.

Fondi strutturali e Piano d’Azione e Coesione (PAC): il governo “accelera”

Fondi strutturali e Piano d’Azione e Coesione (PAC): il governo “accelera”

Una serie di novità inserite nei Decreti Legge 76/13 e 69/13.

Prima delle ferie estive il Parlamento ha approvato una serie di norme che riguardano l’utilizzo dei fondi strutturali finalizzate a:

  • accelerare le procedure
  • dare risposte a specifiche problematiche connesse alla grave situazione di crisi economica in cui versa il Paese.

I) Accelerazione nell’utilizzazione dei fondi strutturali europei

L’art. 9 del Decreto Legge 69/13 convertito nelle Legge 98/13 prevede l’obbligo per “Le amministrazioni e le aziende dello Stato anche ad ordinamento autonomo, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le istituzioni universitarie, (..)” “a dare precedenza, nella trattazione degli affari di competenza, ai procedimenti, provvedimenti e atti anche non aventi natura provvedimentale relativi alle attività in qualsiasi modo connesse all’utilizzazione dei fondi strutturali europei” (comma 1).

Come è noto i Regolamenti comunitari prevedono espressamente che la parte di risorse, impegnate annualmente  nell’ambito del bilancio comunitario, per ciascun fondo o programma operativo, non spese e certificate alla Commissione Europea entro il 31 dicembre del secondo anno successivo  all’impegno di bilancio, viene disimpegnata automaticamente (“regola dell’n+2”). Ad esempio la risorse appostate nel bilancio comunitario relativo all’annualità 2011, eventualmente non sono spese e certificate entro il 31 dicembre 2013, sono automaticamente e definitivamente “perse”. Ulteriore conseguenza è la parallela e proporzionale riduzione del cofinanziamento nazionale previsto per la parte di risorse non utilizzate.

È evidente che tale norma, nell’ambito dei settori della conoscenza e della scuola, in particolare, avrà bisogno di una serie di dispositivi di carattere amministrativo che dovranno essere elaborati dal MIUR. Tenuto conto delle ricadute in termini didattici, amministrativi e di carichi di lavoro, della disposizione normativa, la FLC CGIL chiederà l’apertura di uno specifico tavolo di confronto.

II) Misure relative all’occupazione giovanile e all’inclusione sociale nel Mezzogiorno

Il Decreto Legge 76/13 convertito nella Legge 99/13 prevede, invece, una serie di interventi specifici legati alla situazione di grave crisi economica del paese e che in molti casi proseguono iniziative già avviate con il Piano d’Azione e Coesione (PAC).

  • L’art. 3 comma 1 lettera c) prevede l’erogazione di borse di tirocinio formativo a favore di giovani che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni, residenti e/o domiciliati nelle Regioni del Mezzogiorno. Tali tirocini comportano la percezione di un’indennità di partecipazione. Le risorse previste sono le seguenti

56 milioni nel 2013
16 milioni nel 2014
96 milioni nel 2015.

L’azione è già stata prevista nel secondo aggiornamento del PAC nell’ambito degli interventi per i giovani. Le risorse che il PAC ha reso disponibili sono pari a circa 50 milioni di euro, di cui circa 40 milioni destinati all’apprendistato e circa 10 milioni per gli interventi NEET.

  • L’art. 3 comma 1 lettera b) finanzia ulteriormente l’azione del PAC rivolta alla promozione e realizzazione di progetti promossi da giovani e da soggetti delle categorie svantaggiate e molto svantaggiate per l’infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni pubblici nel Mezzogiorno, con particolare riferimento ai beni immobili confiscati alla mafia. Per tale azione sono stanziati:

€ 26 milioni per il 2013
€ 26 milioni per il 2014
€ 28 milioni per il 2015.

Nell’ambito del PAC (secondo aggiornamento) le risorse dedicate sono pari a 37,6 milioni di euro. A tal proposito occorre ricordare che il PAC prevedeva l’emanazione di uno specifico bando di gara per la promozione, il sostegno e il finanziamento di iniziative promosse e attuate da enti e organizzazioni del Terzo Settore associazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, enti senza scopo di lucro che prevedano una adeguata partecipazione di giovani fino a 35 anni e/o di soggetti svantaggiati, per la realizzazione di progetti volti all’infrastrutturazione sociale, all’offerta di servizi collettivi e alla valorizzazione di beni pubblici nelle Regioni Convergenza, prioritariamente nei settori della diffusione della cultura e di condizioni di legalità, del rispetto dell’obbligo scolastico, della inclusione sociale, del sostegno e assistenza alle fasce deboli, della valorizzazione e della fruizione dei beni pubblici, in particolare del patrimonio culturale.  La Presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile, amministrazione responsabile dell’intervento,  ha emanato due avvisi “Giovani per il sociale” e “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” pubblicati sulla GU del 7 novembre 2012. Le proposte pervenute sono state in totale 1578 di cui 891 per “Giovani per il sociale” e 687 “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.

Per un’analisi delle problematiche connesse all’utilizzo dei beni confiscata alla mafia è possibile consultare il seguente link

  • L’art. 3 comma 1 lettera a) stanzia risorse per le misure relative all’autoimprenditorialità (incentivi destinati prevalentemente ai giovani, ai fini della costituzione di imprese di piccola dimensione o ai fini di ampliamenti aziendali) e all’autoimpiego (incentivi, destinati prevalentemente ai soggetti privi di occupazione, ai fini della creazione di attività di lavoro autonomo o della costituzione di microimprese) da destinare ai giovani dei territori del Mezzogiorno. Le risorse previsto sono le seguenti:

€ 26 milioni per il 2013
€ 26 milioni per il 2014
€ 28 milioni per il 2015.

Il secondo aggiornamento del Piano di Azione Coesione ha destinato 50 milioni in favore dell’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

  • L’art. 1 prevede l’istituzione in via sperimentale di un incentivo per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che

a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi
b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale

Per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, le risorse destinate al finanziamento dell’incentivo, sono così determinate:

€ 100 milioni per il  2013
€ 150 milioni per il 2014
€ 150 milioni per il 2015
€ 100 milioni per il  2016

Tutte le azioni sopra elencate prevedono la riprogrammazione dei programmi nazionali cofinanziati dai Fondi strutturali europei 2007-2013 e per la rimodulazione del Piano di Azione Coesione, al fine di rendere disponibili le risorse necessarie per il finanziamento degli interventi.  A tal fine l’art. 4 stabilisce che le risorse  relative alle regioni del Mezzogiorno (995 milioni di euro, comprensivi della sperimentazione della nuova social card), siano poste  a carico della quota di cofinanziamento nazionale dei Fondi strutturali destinata ai Programmi operativi nazionali 2007-2013 o al Piano di Azione Coesione. Per questo le Amministrazioni titolari dei programmi operativi interessati (PON e POIN), nonché il Gruppo di Azione Coesione, istituito con il decreto del Ministro per la coesione territoriale del 1° agosto 2012, per il PAC, provvedono ad avviare le procedure necessarie per modificare o rimodulare i relativi programmi e il Piano di Azione e Coesione. Il medesimo articolo 4 stabilisce che l’operatività delle misure previste dal D.L. 76/13 e relative all’occupazione giovanile e all’inclusione sociale nel Mezzogiorno decorre dalla data di perfezionamento dei rispettivi atti di riprogrammazione. Pertanto in assenza di tali atti non potrà essere utilizzato alcun finanziamento.

Ad oggi, con decreto n. 47 del 7 agosto dell’Ispettore generale Capo per i rapporti finanziari con l’Unione Europea (IGRUE) del MEF, sono stati destinati 320 milioni di euro per la copertura di parte degli interventi previsti dagli art. 1 e 3 del D.L. 76/13 derivanti dalla riduzione del cofinanziamento statale dei programmi operativi della Campania (FSE e FESR), Calabria (FESR) e Sicilia (FESR).

III) Rideterminazione del cofinanziamento dei fondi strutturali e PAC

Come è noto da un punto finanziario il PAC è attuato attraverso:

  • la rimodulazione strategica delle risorse dei singoli programmi operativi,
  • la riprogrammazione di alcuni programmi regionali maggiormente in ritardo
  • lo spostamento di risorse dei fondi strutturali verso i programmi che hanno mostrate le migliori performance
  • la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale, che viene trasferita al di fuori dei programmi operativi stessi, a favore degli interventi considerati prioritari dal Piano di azione coesione.

Riguardo a quest’ultimo punto occorre ricordare che i Regolamenti europei prevedono che per le Regioni dell’Area Convergenza il cofinanziamento nazionale sia pari ad almeno il 25% del valore di ciascun programma operativo. L’Italia, a suo tempo, ha scelto di adottare un tasso di cofinanziamento più alto: il 50%.

In accordo con la Commissione Europea è stata disposta una riprogrammazione delle risorse dei fondi strutturali con riduzione del cofinanziamento nazionale con corrispondente aumento dell’incidenza percentuale del cofinanziamento comunitario. Tale riprogrammazione comporta, da un lato, la riduzione delle spese da certificare e, dall’altro, un aumento dell’incidenza percentuale delle spese già sostenute.

Le risorse nazionali, che fuoriescono dai programmi attuativi dei fondi strutturali, vengono utilizzate per gli obiettivi prioritari del Piano di Azione Coesione.

Nei supplementi ordinari della G.U. n. 27 del 5 aprile 2013 e n. 51 del 24 giugno 2013 (con errata corrige sulla GU del 18 luglio 2013) sono stati pubblicati numerosi decreti del Ministero dell’Economia e Finanze, Ispettorato Generale per i rapporti finanziaria con l’Unione Europea (IGRUE),  relativi alle rideterminazioni dei cofinanziamenti nazionali dei vari programmi operativi regionali, interregionali e nazionali.

Nelle tabelle che seguono la situazione che mette a confronto il cofinanziamento originariamente previsto e quello che risulta dalla lettura dei decreti di riprogrammazione.

TAB. 1 Cofinanziamento nazionale Fondo Sociale Europeo (FSE)

FSE

Programma

Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
A B C= B-A
POR SICILIA 1.049.619.576,00 381.723.319,00 -667.896.257,00
POR CALABRIA 430.249.377,00 284.199.502,00 -146.049.875,00
POR PUGLIA 639.600.000,00 511.680.000,00 -127.920.000,00
POR CAMPANIA 559.000.000,00 477.200.000,00 -81.800.000,00
POR SARDEGNA* 437.574.706,00 383.336.736,06 -54.237.969,94
POR VALLE D’AOSTA 49.367.316,00 32.911.544,00 -16.455.772,00
PON FSE Governance e Azioni di Sistema 310.714.662,00 220.838.520,00 -89.876.142,00
PON FSE Competenze per lo sviluppo 742.964.746,00 742.964.746,00 0,00
TOTALE 4.219.090.383,00 3.034.854.367,06 -1.184.236.015,94

*Delibera G.R. 34/14 del 7/8/2012. Le risorse della colonna B sono ricavate dalla somma delle colonne A e C

TAB. 2 Cofinanziamento nazionale Fondo Sviluppo Regionale (FESR)

FESR
Programma Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
D E F= E-D
POR SICILIA 3.269.802.550,00 1.835.861.785,00 -1.433.940.765,00
POR CALABRIA 1.499.120.026,00 1.094.384.018,00 -404.736.008,00
POR PUGLIA 2.619.021.978,00 1.087.590.430,32 -1.531.431.547,68
POR CAMPANIA 3.432.397.599,00 2.322.678.319,30 -1.109.719.279,70
POR SARDEGNA 1.021.007.648,00 456.104.353,00 -564.903.295,00
POR FRIULI VENEZIA GIULIA* 157.541.806,00 113.309.655,00 -44.232.151,00
PON FESR Governance e Assistenza Tecnica 138.095.405,00 88.095.405,00 -50.000.000,00
POI ATTRATTORI 515.575.907,00 175.866.346,00 -339.709.561,00
POI ENERGIA 803.893.176,00 299.893.175,00 -504.000.001,00
PON R&C 3.102.696.821,00 1.321.696.821,00 -1.781.000.000,00
PON FESR RETI E MOBILITA’ 1.374.728.891,00 1.201.883.365,00 -172.845.526,00
PON FESR SICUREZZA 579.040.437,00 399.040.437,00 -180.000.000,00
PON FESR AMBIENTI APPRENDIMENTO* 255.388.554,00* 255.388.554,00 0,00
TOTALE 18.768.310.798,00 10.651.792.663,62 -8.116.518.134,38

* Delibera G.R. 660/13
** Compreso
importo aggiuntivo annualità 2011 pari a € 7.733.639,00.

TAB. 3 Cofinanziamento nazionale FSE e FESR

FSE  e FESR
Programma Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
G= A+D H= B+E I= C+F
POR SICILIA 4.319.422.126,00 2.217.585.104,00 -2.101.837.022,00
POR CALABRIA 1.929.369.403,00 1.378.583.520,00 -550.785.883,00
POR PUGLIA 3.258.621.978,00 1.599.270.430,32 -1.659.351.547,68
POR CAMPANIA 3.991.397.599,00 2.799.878.319,30 -1.191.519.279,70
POR SARDEGNA 1.458.582.354,00 839.441.089,06 -619.141.264,94
POR FRIULI VENEZIA GIULIA 157.541.806,00 113.309.655,00 -44.232.151,00
POR VALLE D’AOSTA 49.367.316,00 32.911.544,00 -16.455.772,00
PON FSE Governance e Azioni di Sistema 310.714.662,00 220.838.520,00 -89.876.142,00
PON FESR Governance e Assistenza Tecnica 138.095.405,00 88.095.405,00 -50.000.000,00
POI ATTRATTORI 515.575.907,00 175.866.346,00 -339.709.561,00
POI ENERGIA 803.893.176,00 299.893.175,00 -504.000.001,00
PON R&C 3.102.696.821,00 1.321.696.821,00 -1.781.000.000,00
PON FESR RETI E MOBILITA’ 1.374.728.891,00 1.201.883.365,00 -172.845.526,00
PON FESR SICUREZZA 579.040.437,00 399.040.437,00 -180.000.000,00
PON FESR AMBIENTI APPRENDIMENTO 255.388.554,00 255.388.554,00 0,00
PON FSE Competenze per lo sviluppo 742.964.746,00 742.964.746,00 0,00
TOTALE 22.987.401.181,00 13.686.647.030,68 -9.300.754.150,32

Dall’analisi di questi dati appare evidente, da un lato, che i decreti ancora non coprono totalmente le risorse previste dai tre aggiornamenti del PAC (9,9 miliardi di riduzione del cofinanziamento oltre ai circa 2 miliardi di rimodulazioni) e, dall’altro, che  vi sono ancora margini per ulteriori riduzioni del cofinanziamento soprattutto, ma non solo, dei Piani operativi delle regioni in palese difficoltà come Campania, Calabria e Sicilia.

Infatti, con decreto n. 47 del 7 agosto 2013 dell’IGRUE, sulla base delle decisioni del Gruppo di azione coesione, è stata rideterminata in euro 3.571.317.061,00 la riduzione del cofinanziamento statale dei programmi operativi della Campania (FSE e FESR), Calabria (FESR) e Sicilia (FESR) finalizzata a finanziare ulteriori programmi e linee di intervento del Piano di azione coesione.

Come segnalato in precedenza ulteriore 320 milioni di euro sono stati destinati per gli interventi previsti dagli articolo 1 e 3 del D.L. 76/13.

In questa tabella la finalizzazione delle risorse sopra indicate

Attribuzione importi
decreto IGRUE 47/2013
Interventi Importi attribuiti
MISE-DGIAI* Nuove azioni 41.500.000,00 344.500.000,00
Misure Anticicliche 303.000.000,00
Calabria Misure Anticicliche 148.655.228,00 317.183.629,00
Salvaguardia 168.528.401,00
Campania Misure Anticicliche 372.500.000,00 1.226.765.066,00
Nuove Azioni 326.565.066,00
Salvaguardia Grandi Progetti 527.700.000,00
Sicilia Misure Anticicliche 281.000.000,00 1.532.868.366,00
Nuove azioni 417.000.000,00
Salvaguardia Grandi Progetti 834.868.366,00
MISE DGPIC** Misure Anticicliche 150.000.000,00 150.000.000,00
TOTALE 3.571.317.061,00 3.571.317.061,00

* Ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali
** Ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per la politica industriale e la competitività

Caos nella scuola per i Quota 96 senza diritto alla pensione

da Corriere della Sera

Caos nella scuola per i Quota 96 senza diritto alla pensione

di Cristina Maccarrone

Immaginate di avere già tutti i requisiti per andare in pensione e che poi arrivi una legge che cambi le carte in tavola e rimandi il vostro pensionamento a data da destinarsi. Che, anzi, in alcuni casi possa arrivare a procrastinarlo di 5 o 6 anni.

Immaginate ancora che dobbiate iniziare un altro anno di lavoro usurante (così come riconosciuto anche per legge) quando avreste già tutto il diritto, da almeno un anno a questa parte, di ritirarvi. E tutto questo per un errore, riconosciuto più volte come tale e cui però non si è mai cercato davvero di ovviare.

Non è fantasia, ma la situazione ingarbugliata e che ha dell’incredibile in cui si trovano gli insegnanti e il personale ATA di Quota 96.

Ma chi sono i Quota 96? L’acronimo sintetizza la situazione di chi prima che la legge Fornero entrasse in vigore (1 gennaio 2012) aveva già maturato tutti i requisiti per ritirarsi, se lo voleva, dal lavoro. Requisiti che, stando appunto alla legge 247/2007, si ottenevano sommando l’età anagrafica e l’anzianità contributiva arrivando così alla “quota” necessaria per andare in pensione.

Ad esempio: avere compiuto 60 anni con 36 anni di contributi, averne 61 + 35 di contributi o nel caso massimo avere già prestato 40 anni di servizio. Dicevamo: un errore, dovuto al fatto che con la riforma Fornero non si è considerata l’unica finestra d’uscita dalla scuola, prima che inizi un nuovo anno scolastico (e non solare) ossia il 31 agosto, ma si è considerato il fatto che i requisiti dovevano essere ottenuti al 31 dicembre del 2011 così come appunto specificato nell’articolo 24 del decreto Salva Italia del 2012 e che così che chi li avesse maturati ,dovesse/potesse andare in pensione solo a partire dal primo gennaio dell’anno successivo.

“Non si è tenuto in considerazione che per il Comparto Scuola la situazione è diversa”, precisa Nadia Marta, insegnante in un liceo classico e presidente del Comitato civico Quota 96 nato nel marzo 2012, con un direttivo molto attivo e un blog al quale sono iscritte 900 persone (anche se di fatto seguito da tutti i “Quota 96).

“La situazione” continua l’insegnante nata nel ’52 “è in stato d’impasse e rischia, se le cose dovessero essere rinviate oltre il mese di agosto, di non essere risolte. Io stessa rischio di dovere lavorare altri 5 anni. Noi vogliamo il riconoscimento di un diritto e non la concessione di un privilegio come ci è stato detto in altre situazioni facendoci notare che se si fanno eccezioni per la scuola, si dovrebbero fare per tutto il settore pubblico”.

Le fa eco anche Annamaria A., insegnante da 38 anni, che da 22 assiste suo marito disabile al 100%: “La scuola è la mia vita, mi sono aggiornata, uso il computer e vari strumenti digitali, ma ho esaurito le mie forze. È ora di fare largo ai giovani e di far valere un diritto che a noi tutti è stato negato” Annamaria, ci racconta, poi è stata doppiamente “beffata”:

“Mi sarei potuta anche avvantaggiare di quell’emendamento che prevedeva un prepensionamento a favore dei genitori dei disabili, ma oltre al fatto che nel mio caso è mio marito a non essere autosufficiente, questo emendamento era valido per chi alla data del 31 ottobre 2011 fosse in congedo straordinario in quel preciso giorno e non era il mio caso”.

Annamaria fa parte del Comitato civico 96 che ha avviato varie azioni di sensibilizzazione e tiene viva l’attenzione sulla questione Quota 96 che finora ha viaggiato su due corsie parallele, quella legislativa e quella giuridica, senza trovare una soluzione definitiva in nessuno dei due casi.

Dal punto di vista legale, l’iter non ha niente da invidiare a un poliziesco, tanto la situazione è ingarbugliata. Nel marzo 2012 sono stati avviati da parte dei Quota 96 i primi ricorsi al Tar del Lazio, sia tramite il Comitato Quota 96 che la UIL, entrambi guidati dall’avvocato Naso. Nel giugno scorso, il Tar ha dichiarato che la situazione non era di sua competenza e ha così rinviato ai vari giudici del lavoro provinciali e alle Corte dei Conti.

Anche lì matassa tutt’altro che dipanata: alcuni tribunali danno torto ai pensionandi, altri come quello di Oristano e di Venezia riconoscono il diritto ad andare in pensione il 31 agosto del 2012 e quello di Siena il 17 agosto dello scorso anno dà ragione agli insegnanti di Quota 96 e rimanda, visto che la riforma Fornero non tiene conto della specificità del sistema scolastico e c’è un difetto di costituzionalità, la palla alla Corte Costituzionale che si pronuncerà in merito il 19 novembre prossimo.

C’è anche un precedente che i membri del Comitato non si sanno spiegare “Mentre per altri ricorsi in cui i giudici del lavoro ci avevano dato ragione, il Miur e l’Inps avevano ricorso in appello c’è un caso in cui un giudice del lavoro di Roma, Baroncini, ha dato ragione al pensionando Quota 96 che si è ritirato un anno fa.

“Se la Corte Costituzionale dovesse comunque pronunciarsi a nostro favore, la situazione si risolverebbe subito, ma saremmo già a novembre” commenta Nadia Marta. “Noi speriamo più nella soluzione politica che legale”.

Dello stesso parere anche Massimo Di Menna, segretario generale UIL Scuola : “La soluzione deve arrivare da parte dei nostri politici. La maggioranza dei partiti che sosteneva il governo Monti e la legge Fornero è della stessa composizione politica che sostiene il governo Letta. Non ci serve che riconoscano che c’è il problema ma anche che trovino una soluzione che compete solo a loro e la soluzione è trovare la copertura finanziaria per questi pensionandi”.

Dal punto di vista politico, prima che il Consiglio dei Ministri chiudesse per ferie, la proposta dell’onorevole Manuela Ghizzoni e dell’onorevole Marzana di anticipare la data per andare in pensione al 31 agosto in modo da risolvere una volta per tutte la questione Quota 96, aveva ottenuto l’approvazione all’unanimità sia da parte della Commissione Lavoro che Cultura, mentre la Commissione Bilancio ha chiesto una relazione tecnica alla Ragioneria dello Stato. Il problema, infatti, è anche numerico.

Quanti sono i Quota 96? Anche qui ci sono discrepanze tra quello che dice l’Inps e quello che dice il Miur. Sarebbero 9mila per l’Istituto di previdenza e 3500 per il Miur. Più verosimile la seconda ipotesi come ci spiega meglio Di Menna:

“Non tutti quelli che hanno diritto ad andare in pensione, è detto che ci vadano. Delle circa 3mila persone che hanno fatto il ricorso con noi, ad esempio, la maggiorparte non vuole ancora lasciare il lavoro, ma ovviamente vuole che venga riconosciuto il diritto di potere ritirarsi quando vogliono. Molti insegnanti della scuola primaria addirittura preferiscono completare il ciclo dei 5 anni”.

Lo conferma anche Annamaria A: “La mia scuola è esemplificativa. Siamo 3 persone nate nel ‘52 e di queste solo io voglio andare in pensione, le altre preferiscono restare ed avere così un assegno mensile più alto”.

“La soluzione è tutta lì: nella copertura finanziaria” incalza ancora Di Menna. “È inutile che i politici riconoscano il problema, dicano di essere d’accordo, ma se poi non trovano i soldi per coprire le pensioni siamo punto e a capo. Come ho detto prima: solo la politica può trovare le soluzioni adeguate e se non riesce in questo mese, abbiamo tempo ancora fino a settembre prima che l’anno scolastico entri nel vivo”.

Scuola, assunzioni a metà. Mancano le graduatorie

da Corriere della sera

Scuola, assunzioni a metà. Mancano le graduatorie

Solo 3.200 docenti del «concorsone» entreranno in ruolo

ROMA — Solo meno della metà delle graduatorie del «Concorsone» è definitiva: a sette giorni dal termine ultimo stabilito perché i nuovi docenti entrino in ruolo per l’anno scolastico 2013-2014, le commissioni regionali ancora arrancano: a rivelarlo è il monitoraggio che, giorno per giorno, sta effettuando Orizzontescuola.it sulla base dei dati degli uffici scolastici regionali. Ad oggi, esclusivamente le province autonome di Bolzano e Trento e la Valle d’Aosta hanno le graduatorie finali, mentre Lazio e Toscana hanno gettato la spugna. La regione Lazio ha comunicato, il 21 agosto, che «non sarà in grado di pubblicare alcuna graduatoria definitiva entro il 31 agosto», mentre la Toscana ha specificato che potrà fornire i vincitori solo per tre classi di concorso. E ci sono molte altre Regioni, come la Campania o l’Emilia Romagna, che hanno fino ad ora graduatorie provvisorie in tutte le categorie. In base ad una prima stima, questo significa che appena 3200 vincitori del nuovo concorso potranno realisticamente prendere servizio: non solo perché in molti casi le procedure per le prove orali sono state rallentate oltre misura, complici le fughe dei commissari. Ma anche perché in molte classi di concorso ci sono meno posti disponibili rispetto alle stime. Il ministero dell’Istruzione assicura: il 75% delle procedure si concluderà entro il 31 agosto, e tutti gli altri docenti abilitati entro il 15 ottobre entreranno in servizio il prossimo anno scolastico, 2014-2015, oppure quello successivo, 2015-2016. Ma l’Anief, il sindacato dei precari della scuola, non ci sta: e annuncia un ricorso al Tar del Lazio per contestare la validità pluriennale delle graduatorie del concorso a cattedra. Secondo il segretario, Marcello Pacifico, il bando sarebbe «illegittimo perché ha violato il testo unico sulla scuola», che prevede che i concorsi diano immediato accesso ai posti vacanti. Ma questo è un altro capitolo spinoso: perché, come rileva sempre l’Anief, le cattedre disponibili non sono quelle previste un anno fa, quando è stato bandito il concorsone per 11.524 docenti perché ne mancano 2032 all’appello. Chi andrà quindi a ricoprire quelle 11.268 assunzioni autorizzate venerdì dal Consiglio dei ministri? Si pescherà per il 50% dalle graduatorie ad esaurimento e, per la restante metà, dal concorso, ma visto che per il 1° settembre non ci saranno abbastanza vincitori ufficiali da coprire 5634 posizioni, si attingerà alla vecchia graduatoria del concorso del ‘99. Con la desolante conseguenza che quello che l’ex ministro Francesco Profumo immaginava come uno strumento per svecchiare la scuola, il primo concorso pubblico dopo 13 anni, rischia di partorire l’ennesimo compromesso burocratico all’italiana. Senza parlare della questione degli Ausiliari tecnici amministrativi della scuola, gli Ata, un altro nodo spinoso che il nuovo ministro Maria Chiara Carrozza dovrà affrontare nel decreto scuola annunciato per settembre: sono infatti state sospese per ora le 3730 immissioni in ruolo richieste, in attesa dei chiarimenti del Tesoro.

Valentina Santarpia

Il naufragio del Concorsone

da Corriere della sera

Il naufragio del Concorsone

Il grande concorso della scuola naufraga sugli scogli della macchina burocratica

Il grande concorso della scuola naufraga sugli scogli della macchina burocratica. Quando il traguardo finale è ormai alle viste per il grande concorso che coinvolge migliaia di possibili nuovi docenti, commissari e impiegati, aprendo anche le porte della personale speranza di tanti uomini e donne in comprensibile attesa di un incarico stabile, si scopre che la struttura ministeriale davvero non può farcela a reggere tutto quel peso. Risultato finale: soltanto uno su due dei professori vincitori avrà il posto.Concorsone della scuola colpito e affondato. Anzi bloccato sugli scogli della macchina burocratica nostrana, un po’ come la Concordia. Tutto rientra nella grande tradizione della disastrata scuola italiana. Si indice, appunto, un «concorsone» coinvolgendo migliaia di possibili nuovi docenti, di commissari, di impiegati aprendo anche le porte della personale speranza di tanti uomini e donne in comprensibile attesa di un incarico stabile. E poi puntualmente si scopre (nemmeno a dirlo, all’ultimo momento, in pieno agosto, quando il traguardo finale è già in vista) che no, la struttura ministeriale davvero non può farcela. Manca nemmeno una settimana al termine stabilito ed è tutto clamorosamente in alto mare. In tante classi ci sono meno posti disponibili del previsto perché, nel frattempo, l’allungamento dei tempi per la pensione ha cambiato le carte in tavola. Le commissioni regionali arrancano e quasi naufragano sommerse dai dati e dagli elenchi. Lazio e Toscana si sono già tirate indietro annunciando che di rispettare i tempi nemmeno se ne parla. Non si contano i commissari che sono fuggiti per la mole di lavoro e l’inezia dei compensi previsti. Risultato finale di tutto questo disastro, solo la metà delle graduatorie è definitiva. E, come spiega nella sua cronaca Valentina Santarpia, appena 3.200 vincitori sui 6.000 previsti potranno prendere il loro posto. E naturalmente, visto che siamo in Italia, non poteva mancare la tradizionale prospettiva di un mega-ricorso al Tar che migliaia di precari esclusi dalle graduatorie presenteranno. Di tutto avrebbe avuto bisogno la scuola italiana tranne che di uno psicodramma collettivo simile a quello che si sta vivendo e soprattutto si vivrà quando, a metà settembre, ricominceranno le lezioni e si riapriranno le aule. Nel 2012 il 17,6% degli studenti italiani ha abbandonato la scuola secondaria. Peggiori solo i dati di Spagna (24,9%), Malta (22,6%) e Portogallo (20,8%) quando la media dell’Unione Europea è al 12,8% e l’obiettivo per il 2020 è quello di scendere sotto il 10%. Continuando così, a colpi di concorsi indetti con mesi di anticipo e poi bloccati dal male di sempre (l’incapacità di gestire un evento annunciato) gli abbandoni aumenteranno. E l’Europa si allontanerà ancora.

Paolo Conti

La beffa del concorsone: non c’è tempo per assumere chi ha vinto

da la Repubblica

La beffa del concorsone: non c’è tempo per assumere chi ha vinto

Gli Uffici scolastici regionali in ritardo con le graduatorie. Da settembre i posti liberi dovranno andare ai supplenti

ROMA — Concorsone a rilento, presidenze vacanti e supplenze che arriveranno a ridosso o addirittura dopo la ripresa delle scuole. Questa coda di agosto annuncia un anno pieno di difficoltà. Gli Uffici scolastici regionali hanno ingaggiato una corsa contro il tempo per pubblicare le liste definitive del concorso a cattedra entro il 31 agosto. Dopo, non sarà più possibile nominare i vincitori e i posti andranno ai supplenti. Nel Lazio, il direttore scolastico regionale Giuseppe Minichiello ha comunicato che «entro il 31 agosto non sarà possibile pubblicare alcuna graduatoria definitiva». E, a una settimana dalla fine del mese, le graduatorie definitive pubblicate sono un quinto del totale. In Lombardia intanto scoppia la grana delle reggenze. Il concorso a preside del 2011 è stato annullato e restano vacanti 473 poltrone che saranno assegnate a presidi che già guidano altre scuole. Ma i sindacati non ci stanno e invitano i capi d’istituto a non accettare le reggenze. Mentre in Sicilia i Cobas hanno inviato una lettera ai provveditori dicendosi preoccupati per i ritardi nell’assegnazione delle supplenze. (s. i.)

Precariato e Corte di Giustizia europea, interviene anche l’Anief

da Tecnica della Scuola

Precariato e Corte di Giustizia europea, interviene anche l’Anief
di A.G.
Monito del sindacato al Governo: rispetti la normativa comunitaria o pagherà ingenti risarcimenti per il periodo di precariato pregresso e il pagamento dei mancati scatti di anzianità. La rabbia aumenta quando si scopre che negli ultimi 15 anni la spesa pubblica, al netto degli interessi sul debito, è aumentata del 68,7%. Perché tanto rigore solo coi precari?
L’approfondimento sull’attesa per la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla stabilizzazione del personale precario della scuola, svolto dalla nostra testata giornalistica, e il vivace dibattito che ne è seguito, non poteva lasciare impassibili i sindacati.
In particolare l’organizzazione che ha fatto della difesa, in tribunale, dei diritti dei precari il proprio cavallo di battaglia. Stiamo parlando dell’Anief, che alla vigilia del CdM che, attraverso le proposte del ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia, dovrebbe approvare il provvedimento sulla Pubblica Amministrazione, ha mandato un avvertimento al Governo. Partendo dall’assunto che la cancellazione di mezzo milione di posti della PA in dieci anni non ha prodotto alcun risparmio, poiché il debito pubblico è continuato a crescere insieme ai costi della politica e del decentramento amministrativo, il leader del sindacato autonomo, Marcello Pacifico, ricorda che proprio “mentre si attende entro l’anno la sentenza della Corte di giustizia europea sulla reiterata e deliberata violazione da parte dello Stato italiano della direttiva comunitaria 1999/70/CE relativa alla stabilizzazione dei supplenti della scuola dopo tre anni di supplenze e al principio di non discriminazione tra personale assunto a tempo determinato, fermo allo stipendio iniziale, e personale di ruolo, il Governo sembra voler correre ai ripari per evitare la stabilizzazione dei precari della P.A. con dei concorsi riservati. La soluzione – continua il presidente Anief, che è anche segretario organizzativo Confedir – è inaccettabile e incostituzionale laddove nel nostro ordinamento siamo obbligati a recepire la normativa comunitaria. Inoltre non inibirà le domande risarcitorie relative al periodo di precariato pregresso o al pagamento degli scatti biennali di anzianità”.
Secondo Pacifico appare addirittura “patetico il tentativo di tagliare nuovi posti di lavoro sotto la scusa di una semplificazione che dopo l’approvazione della Legge Bassanini ha soltanto accresciuto i costi della spesa pubblica a causa di una moltiplicazione dei costi legata soprattutto alla politica”. Il riferimento è alle allarmanti stime sulla spesa pubblica, rese pubbliche nelle ultime ore: secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, dal 1997 la spesa pubblica, al netto degli interessi sul debito, è aumentata infatti del 68,7%. In termini assoluti è cresciuta di quasi 296 miliardi: alla fine di quest’anno le uscite, sempre al netto degli interessi, ammonteranno così a 726,6 miliardi. In linea generale, lo studio afferma che la spesa pubblica, al netto degli interessi, ha viaggiato a una velocità superiore a quella registrata dalle entrate fiscali, anche se a livello locale la tassazione ha subito una vera e propria impennata.
E nella scuola? Non va meglio: nel comparto, conclude Pacifico, “sono stati cancellati negli ultimi sei anni 200.000 posti tra docenti e ata, 4.000 presidenze e scuole autonome. Cui prodest? Non certo ai servizi resi ai cittadini. In assenza di risposte adeguate, pertanto, continueremo a ricorrere alla magistratura per ottenere giustizia”. Come dire: passa il tempo, passano i governi, ma la musica non cambia.

Se le graduatorie del concorso a cattedra non sono pronte, a chi andranno i posti banditi a concorso?

da Tecnica della Scuola

Se le graduatorie del concorso a cattedra non sono pronte, a chi andranno i posti banditi a concorso?
di Lucio Ficara
A chi dovranno essere attribuite le cattedre di quelle classi di concorso per cui non saranno pubblicate, entro il 31 agosto 2013, le graduatorie definitive dei vincitori del concorso?
C’è un certo disorientamento tecnico su alcune procedure operative per l’assegnazione dei posti banditi con il DDG 24 settembre 2012. La domanda che proviene da alcuni uffici scolastici territoriali, inviata anche via posta elettronica al Miur, è quella di conoscere a chi dovranno essere attribuite le cattedre bandite a concorso di quelle classi di concorso per cui non saranno pubblicate, entro il 31 agosto 2013, le graduatorie definitive dei vincitori del concorso.  Cerchiamo di fare chiarezza, per quanto sia possibile, sulla vicenda. Il Miur chiarisce che le graduatorie valide per le assunzioni a tempo indeterminato sono quelle relative al concorso per esami e titoli indetto con D.D.G. 24 settembre 2012 n. 82 e alle graduatorie ad esaurimento di cui all’art. 1, comma 605, lett. c) della legge 27 dicembre 2006, n.296. I posti disponibili vanno ripartiti al 50% tra le due diverse graduatorie, senza possibilità di recupero dei posti eventualmente assegnati alle graduatorie ad esaurimento negli anni precedenti. Per le classi di concorso non bandite con il D.D.G. 82/2012, conservano validità le graduatorie dei precedenti corrispondenti concorsi per titoli ed esami (banditi negli anni 1999 e nell’anno 1990), ai sensi dell’art. 1 comma 4, della legge 124/1999.  Da altri chiarimenti riservati tra gli uffici competenti in materia di nomine in ruolo, emerge che le uniche graduatorie valide per l’assunzione dei posti banditi con l’ultimo concorso sono quelle previste dal DDG 24 settembre 2012. Solamente per le classi di concorso non bandite nell’ultimo concorso a cattedra, rimangono valide le graduatorie degli anni 1999 o in casi estremi 1990. Il Miur ufficializza anche che il Decreto che individua i vincitori del Concorso bandito con D.D.G. 24 settembre 2012 n. 82 potrà essere utilizzato, per le immissioni in ruolo, se approvato in via definitiva entro il 31 agosto 2013 nel limite massimo dei posti messi a concorso.  Qualora i vincitori del concorso del DDG 82/2012 siano in numero inferiore rispetto ai posti messi a concorso, la differenza va assegnata alle graduatorie ad esaurimento. Le graduatorie di cui al D.D.G. 24 settembre 2012 n. 82, non rese definitive entro il 31 agosto 2013, verranno utilizzate per le immissioni in ruolo degli anni scolastici successivi.  Alla domanda posta ufficiosamente al Miur, su come comportarsi per le cattedre non assegnabili a causa della mancanza delle graduatorie definitive del concorso bandito DDG 24 settembre 2012, arriva una risposta ancora ufficiosa, ma che dovrebbe presto prendere forma ufficiale. Le cattedre su citate, in alcun modo potranno essere assegnate ai ruoli tramite graduatorie concorsuali del 1999 o 1990 (perché queste sarebbero decadute con la pubblicazione del DDG 82), ma verranno assegnate per un anno scolastico alle supplenze annuali.  Questa ipotesi che ripetiamo non è ufficiale, trova la contrarietà evidente di alcuni sindacati, che vorrebbero o l’immissione in ruolo dalle vecchie graduatorie o in alternativa l’accantonamento dei posti da assegnare giuridicamente non appena verranno pubblicate le graduatorie definitive dell’ultimo concorso a cattedra. Alcuni sindacati sostengono di avere avuto rassicurazioni ministeriali in questa direzione.  Si tratta di due diverse ipotesi, che evidenziano uno stato di incertezza operativa da parte degli uffici scolastici territoriali che attendono già da domani indicazioni ufficiali da seguire, per evitare ricorsi e strascichi giudiziari. Quello che accadrà lo vedremo nei prossimi giorni, visto che ormai il 31 agosto, data oltre il quale non si possono fare operazioni di immissioni in ruolo, è alle porte.

PAS (ex Tfa speciali), tutti i consigli per compilare o modificare la domanda

da Tecnica della Scuola

PAS (ex Tfa speciali), tutti i consigli per compilare o modificare la domanda
di Alessandro Giuliani
A pochi giorni dalla scadenza (29 agosto) per candidarsi a partecipare ai Percorsi abilitanti speciali, ‘La Tecnica della Scuola’ riassume in un unico articolo tutti i chiarimenti forniti dal Miur e dalla nostra redazione. Preziose indicazioni su requisiti d’accesso, corretto e nuovo inoltro, come far valere l’a.s. 2012/13, inclusioni, esclusioni, compatibilità, incompatibilità, servizi, validità dei titoli, registrazione alla piattaforma ‘Istanze On Line’ ed eventuali ricorsi. Possibile ancora la pubblicazione di alcune FAQ ministeriali.
Mancano ormai solo alcuni giorni alla scadenza (del 29 agosto) per candidarsi a partecipare ai PAS, i Percorsi abilitanti speciali: in attesa di alcune FAQ di chiarimento che il Miur dovrebbe emettere nelle prossime ore, per agevolare i nostri lettori interessati a presentare regolare domanda, abbiamo unito in un unico articolo tutte le indicazioni e i chiarimenti forniti nelle ultime settimane dal Miur e dalla nostra redazione.
POSSIBILE CAMBIARE/INTEGRARE LA DOMANDA FINO ALL’ULTIMO GIORNO
Preliminarmente, ricordiamo che l’accesso ai PAS è riservato agli aspiranti docenti che, come previsto nel decreto n. 58 del 25 luglio scorso, hanno svolto almeno tre supplenze annuali (da 180 giorni ciascuna anche non consecutive o consecutivamente dal 1° febbraio fino allo svolgimento degli scrutini): per farlo devono necessariamente inviare la propria domanda attraverso la piattaforma telematica “Istanze On Line”. E, ancora prima, essersi impossessati delle credenziali di accesso, identificandosi attraverso un istituto scolastico qualsiasi o un ufficio scolastico regionale o territoriale.
I servizi di supplenza devono essere stati necessariamente svolti, con il titolo prescritto, durante i seguenti periodi: servizi nelle scuole statali dall’a.s. 1999/2000 all’a.s. 2011/2012; servizi nelle scuole paritarie dall’a.s. 2000/2001 all’a.s. 2011/2012; servizi in centri di formazione professionale dall’a.s. 2008/2009 all’a.s. 2011/2012, limitatamente ai corsi accreditati dalle Regioni per garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Ricordiamo, inoltre, che coloro che hanno già inoltrato la domando possono comunque modificarlo o integrarla (con ulteriori titoli o indicazioni) fino al 29 agosto, ultimo giorno utile, considerando che l’ultima domanda inviata cancella sempre la vecchia versione. Questa operazione si rende per molti necessaria, perché il Miur ha cambiato l’interfaccia della sezione più controversa: quella relativa alla presentazione dei “Servizi”, inserendo la riga “Note” tra la “Classe di concorso” e la “Tipologia di servizio”. Uno spazio, in pratica, dove il candidato ai corsi abilitanti ha la possibilità di meglio definire le supplenze realizzate (altrimenti presentate solo attraverso “fredde” diciture e numeri non sempre chiarissimi): in particolare, lo spazio potrebbe servire per indicare che il servizio è stato svolto per meno di 180 giorni, ma comunque ininterrottamente dal 1° febbraio sino allo svolgimento degli scrutini; oppure se nello stesso anno si sono attuate supplenze nella scuola statale, paritaria e nei Cfp (nel caso della sezione “Ulteriori anni di servizio” priva del testo +). Ma anche nel caso in cui l’aspirante debba indicare un titolo congiunto che non è presente nel menù a tendina previsto dall’applicazione: come specificato dal Miur, attraverso la FAQ n. 1588, l’aspirante “deve selezionare dal menù a tendina il titolo principale e deve inserire il titolo congiunto, con gli estremi del titolo (anno di conseguimento, presso) nel campo note”.
Per sapere se ci sono altre motivazioni che hanno spinto il Miur ha inserire il nuovo campo riempibile “Note”, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Dal viale Trastevere hanno annunciato, seppure in via informale, che nei prossimi giorni (probabilmente nella settimana che va tra il 19 ed il 23 agosto) verranno aggiunte delle nuove FAQ a quelle già esistenti. Serviranno, tra le altre cose, per dare indicazioni ulteriori sulla validità dei titoli di studio, in possesso degli aspiranti corsisti nel periodo di svolgimento delle supplenze. E anche per chiarire una volta per tutte se può essere considerato interretto un servizio che comporta sospensione di giorni (a volte solo uno) tra la fine della scuola e lo svolgimento degli scrutini.
Una volta chiariti anche questi ultimi dubbi, allora sarà veramente giunto il momento per inviare (oppure per modificare-integrare) la domanda. Ricordando sempre di completare il percorso sino in fondo: quindi spuntando e facendo apparire in verde anche la sezione “Inoltro domanda”.
COMPILAZIONE DOMANDE, ECCO COME FAR VALERE L’A.S. 2012/13
Ora è ufficiale: l’anno scolastico in corso, il 2012/13, può essere inserito tra quelli utili a raggiungere i tre minimi (di cui uno specifico) per accedere ai Percorsi abilitanti speciali. Dopo che La Tecnica della Scuola aveva sollevato il caso al Miur, facendosi portavoce delle tante richieste di chiarimenti inviateci dai nostri lettori, e dopo le prime positive indicazioni dei giorni scorsi, da viale Trastevere è giunta la risposta che in tanti attendevano.
Accedendo alla piattaforma Istanze On line, cliccando sul testo attivo “Se hai bisogno di aiuto clicca qui (FAQ)”, all’interno della sezione “Assistenza”, si giunge (dopo aver ancora cliccato su “Presentazione OnLine Istanze” e successivamente su “Domande Percorso Abilitante Speciale”) ad una serie di Faq specifiche sui PAS. La n. 1587 riguarda proprio la questione da noi sollevata pubblicamente.
Ecco il testo della Faq: “Cosa deve fare l’aspirante che, avendo comunicato due anni di servizio nella sezione “requisiti di accesso” e un terzo anno nella sezione “ulteriori anni di servizio” riceva il messaggio: “OPERAZIONE CORRETTAMENTE EFFETTUATA Non sono stati indicati almeno 3 anni di servizio per 180 gg.””.
E questo il testo della risposta, emessa sempre dal Ministero: “Il messaggio indica esclusivamente che il totale dei tre anni di servizio non ricade nell’intervallo temporale relativo agli anni scolastici 1999/2011. Infatti, in coerenza col D.D.G. 58/2013 il servizio prestato nell’a. s. 2012/13 va indicato nella sezione “ulteriori anni di servizio”. Le domande con queste caratteristiche vengono correttamente acquisite a sistema; pertanto non devono essere effettuate ulteriori azioni”.
Si tratta di una risposta in linea con quanto contenuto nel decreto dirigenziale n. 58 del 25 luglio scorso che dà avvio ai corsi abilitanti riservati, dove viene indicato che “nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio, gli aspiranti potranno dichiarare anche i servizi relativi all’anno scolastico”. Ora, dal momento che non si possono lasciare fuori i tanti candidati a cui l’annualità è indispensabile per raggiungere le tre annualità richieste dal Miur (ma anche i precari che hanno necessità di dichiarare l’anno di svolgimento sulla classe di concorso o tipologia di insegnamento nella quale hanno ora intenzione di abilitarsi), il Miur ha deciso di introdurre questa soluzione: indicherà i primi due anni (relativi al peridio 1999/2000 – 2011/2012) nella parte relativa ai “servizi” – Requisiti di accesso – Primo anno – Secondo anno. Mentre l’a.s. 2012/2013 va collocato nella sezione “Ulteriori Anni di Servizio”.
Il Miur, inoltre, ha inserito anche un’ulteriore Faq. Stavolta riguardante la collocazione dei titoli di accesso o da valutare. Faq n° 1588 – Cosa deve fare l’aspirante che debba indicare per l’accesso un titolo congiunto che non è presente nel menù a tendina previsto dall’applicazione? RISPOSTA: L’aspirante deve selezionare dal menù a tendina il titolo principale e deve inserire il titolo congiunto, con gli estremi del titolo (anno di conseguimento, presso) nel campo note.
ALTRE INDICAZIONI DAL MIUR
Si aggiungono, giorno dopo giorno, preziose indicazioni per le decine di migliaia di docenti precari interessati a presentare domanda di accesso ai Percorsi abilitanti speciali. Il nodo principale da sciogliere rimane quello dei servizi. Vediamo di fare il punto della situazione, cercando nel contempo di rispondere ad alcuni precisi quesiti posti dai nostri lettori, raccogliendo le indicazioni fornite nelle ultime ore dall’amministrazione e dai sindacati impegnati in prima linea per fornire adeguata assistenza.
Premesso che non è possibile sommare nello stesso anno scolastico classi di concorso diverse o più tipi di insegnamento, partiamo dal problema della validazione dell’a.s. 2012/13, da diversi giorni riscontrato e segnalato: dopo aver ricordato che nel decreto dirigenziale n. 58 del 25 luglio scorso che dà avvio ai PAS viene indicato che “nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio, gli aspiranti potranno dichiarare anche i servizi relativi all’anno scolastico”, il problema è quello di non lasciare fuori tanti candidati a cui l’annualità è indispensabile per raggiungere le tre annualità richieste dal Miur. Ma anche per coloro che hanno necessità di dichiarare l’anno di svolgimento sulla classe di concorso o tipologia di insegnamento per la quale ora ci si candida all’abilitazione. In questi due specifici casi, nella domanda on line, da effettuare attraverso la piattaforma telematica Istanze On Line, al momento (salvo diverse indicazioni) il candidato non ha altra scelta: indicherà i primi due anni nella prima schermata relativa ai “servizi”; mentre inserirà il 2012/13 nel blocco “altri servizi”.
Per quanto riguarda la validità di eventuali annualità di servizio prestato continuativamente dal 1° febbraio fino allo svolgimento degli scrutini, anche se si tratta di un numero di giorni complessivi inferiori, all’interno della domanda on line va, comunque, indicato servizio corrispondente a “180 gg”.
Per quanto riguarda le supplenze svolte ai sensi dei provvedimenti legislativi “salva precari”, l’amministrazione ha confermato che sono equiparati a tutti gli effetti al servizio d’insegnamento: pertanto gli interessati li possono inserire nella domanda, associandoli alla classe di concorso che ritengono a loro più utile.
Anche sul servizio svolto negli istituti per l’infanzia comunali, l’indicazione che arriva dall’amministrazione centrale è che risulta valido, in analogia a quanto già esplicitamente previsto per gli istituti paritari.
Pollice verso, invece, per coloro che avrebbero intensione di farsi valutare il servizio prestato, anche se su progetti regionali, non rientranti però nella procedura “salva precari”: il Miur ha fatto sapere che queste tipologie di sevizio non verranno accolte. Come non sarà ritenuto valido il servizio d’insegnamento svolto come docente di religione.
Qualche lettore aveva posto dei dubbi a proposito del raggiungimento delle tre annualità da 180 giorni utilizzando i servizi svolti già in possesso con un’altra abilitazione: naturalmente, in questi casi non vi è alcuna differenza, poiché le tre annualità possono essere raggiunte dichiarando sia servizi prestati in possesso dell’abilitazione, sia in possesso solo del solo titolo di studio necessario per l’accesso all’insegnamento.
Per chi ha svolto oltre sei anni di servizio, la piattaforma creata dal Miur prevede che ne vengano indicati complessivamente sei. Indicando però quanti nella categoria “altri servizi”: sarà poi il sistema a rilevare, automaticamente, gli effettivi anni di supplenze svolte.
Rimangono ancora da chiarire alcuni altri punti. Come la validità del servizio svolto in qualità di “educatore”, ai fini dell’accesso alla abilitazione per la scuola primaria (dove viene anche considerata abilitazione per educatori). La modalità di individuazione delle tipologie di servizi validi prestati nell’ambito della formazione professionale che organizza corsi finalizzati all’obbligo d’istruzione. La doppia possibilità, infine, di congelare i percorsi formativi già in atto (in particolare presso le Università) per accedere ai percorsi abilitanti e la valorizzazione dei crediti eventualmente già acquisiti attraverso percorsi formativi ordinari.
NON È POSSIBILE SOMMARE CLASSI DI CONCORSO DIVERSE NELLO STESSO ANNO SCOLASTICO
Brutte notizie per i docenti precari che per accedere ai Percorsi abilitanti speciali hanno necessità di cumulare i servizi di supplenza svolti nello stesso anno scolastico su più classi di concorsi o (nel caso della scuola dell’infanzia e primaria) ordini di scuola diversi: dopo la nostra segnalazione, fonti ministeriali ci hanno fatto sapere che si tratta di una operazione non fattibile. In pratica, chi vuole partecipare ai corsi abilitanti riservati, deve obbligatoriamente aver svolto ogni annualità di supplenze da almeno 180 giorni (oppure dal 1° febbraio sino allo svolgimento degli scrutini) su una specifica classe concorsuale o tipologia di insegnamento. Ad ingannare, e ad illudere, i candidati ai PAS era stata questa parte del decreto n. 58 del 25 luglio scorso, pubblicato sulla GU cinque giorni dopo: “è valutabile anche il servizio prestato in diverse classi di concorso, purché almeno un anno scolastico di servizio sia stato svolto nella classe di concorso per la quale si intende partecipare”, si legge nel decreto. Ora che però le cose stanno diversamente da come erano state intese, molti docenti precari che puntavano all’abilitazione si ritrovano davanti ad un “muro” che prelude alla loro esclusione: costoro, infatti, solo sommando i servizi svolti nello stesso anno scolastico su più classi di concorso, oppure supplenze svolte su insegnamenti diversi (ad esempio infanzia e primaria), avrebbero potuto raggiungere la soglia dei 180 giorni. Per raggiungere le tre annualità da 180 giorni ciascuna, rimane possibile, invece, sommare il servizio svolto su differenti classi di concorso o insegnamenti quando sono stati effettuati in anni scolastici diversi.
CHIARIMENTI PER I DOCENTI DELLE SCUOLE CON INSEGNAMENTO IN LINGUA SLOVENA
Ai percorsi abilitanti speciali previsti dal DDG. n. 58 del 25 luglio 2013 devono presentare istanza, con le stesse modalità, tempi e requisiti, anche i docenti che hanno maturato i requisiti nelle scuole con lingua di insegnamento slovena.
Il chiarimento è contenuto nella nota n. prot. 8001 del 2 agosto 2013 con la quale viene, inoltre, precisato che l’aspirante che individua come Regione di destinazione il Friuli Venezia Giulia dovrà indicare obbligatoriamente se intende partecipare per un insegnamento nelle scuole con lingua di insegnamento slovena. In tal caso:
il sistema bloccherà l’acquisizione della domanda, con apposito messaggio, se l’aspirante ha dichiarato di partecipare per un insegnamento con lingua slovena e sceglie uno tra i seguenti insegnamenti A043, A050, A051, A052, A075 e A076;
il sistema bloccherà l’acquisizione della domanda, con apposito messaggio, se l’aspirante non ha dichiarato di partecipare per un insegnamento con lingua slovena e sceglie uno tra i seguenti insegnamenti A080, A081, A082, A083, A084, A085, A086 e A087.
Per la scuola secondaria i codici da inserire fanno riferimento alle classi di abilitazione di cui al D.M. 39 /98.
PAS, LE PRIME RISPOSTE DEL MIUR AI DUBBI DEI CANDIDATI
Il ministero dell’Istruzione ha ‘postato’ sul proprio sito internet le prime risposte alle domande più ricorrenti (le cosiddette FAQ), riguardanti i requisiti d’accesso e le modalità di compilazione delle domande per partecipare ai Percorsi abilitanti speciali, da eseguire tramite la piattaforma “Istanze On Line” entro il prossimo 29 agosto (anche se non è da escludere una proroga di un paio di giorni). L’ultima domanda predisposta dal Miur riguarda anche la spendibilità del titolo abilitante: l’amministrazione ha specificato che al termine dei PAS, coloro che supereranno l’esame finale acquisiranno un titolo che permetterà “l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di istituto e costituiscono requisito di ammissione ai futuri concorsi per titoli e per esami e consentono l’assunzione con contratto a tempo indeterminato nelle scuole paritarie”. Porte sbarrate, quindi, per l’accesso alle GaE. A meno che non cambi la legge. Qui di seguito, l’elenco completo delle prime FAQ predisposte dall’amministrazione:
CHI PUO’ ISTITUIRE E ATTIVARE I PERCORSI FORMATIVI ABILITANTI SPECIALI? Gli atenei e le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica sedi dei corsi biennali di secondo livello a indirizzo didattico di cui al decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca 28 settembre 2007, n. 137, purché sedi di Dipartimenti di didattica della Musica, e al decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 7 ottobre 2004, n. 82.
QUALI SONO GLI ANNI ACCADEMICI DI ISTITUZIONE E ATTIVAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI ABILITANTI SPECIALI?
AA.AA. 2012/2013 – 2013/2014 – 2014/2015.
CHI PUO’ PARTECIPARE AI PERCORSI FORMATIVI ABILITANTI SPECIALI?
I docenti non di ruolo, compresi gli insegnanti tecnico pratici, in possesso dei titoli di studio previsti dal D.M. n.39/1998 e dal D.M. n.22/2005 che abbiano maturato, a decorrere dall’anno scolastico 1999/2000 fino all’anno scolastico 2011/2012 incluso, almeno tre anni di servizio in scuole statali, paritarie ovvero nei centri di formazione professionale, limitatamente ai corsi accreditati per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.
QUALI SONO I SERVIZI VALIDI?
L’aspirante deve aver prestato servizio per almeno tre anni, ognuno dei quali su una specifica classe di concorso. Almeno un anno di servizio deve essere stato prestato sulla classe di concorso per la quale si chiede l’accesso al percorso formativo abilitante speciale. Ciascun anno scolastico dovrà comprendere un periodo di almeno 180 giorni ovvero quello valutabile come anno di servizio intero, ai sensi dell’art. 11, comma 14, della Legge n. 124/1999. Il suddetto requisito si raggiunge anche cumulando servizi prestati, nello stesso anno e per la stessa classe di concorso o posto, nelle scuole statali, paritarie e nei centri di formazione professionale.
COME E’ VALUTABILE IL SERVIZIO NEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE?
Il servizio prestato nei centri di formazione professionale deve essere riconducibile a insegnamenti compresi in classi di concorso e prestato nei corsi accreditati dalle Regioni per garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009.
E’ VALIDO IL SERVIZIO PRESTATO NEL SOSTEGNO?
SI, alle stesse condizioni del servizio prestato su classi di concorso, avendo come riferimento la graduatoria che ha costituito titolo di accesso al servizio sul sostegno.
E’ NECESSARIO OPTARE PER UNA SOLA CLASSE DI CONCORSO? SI – Gli aspiranti che abbiano prestato servizio in più anni e in più di una classe di concorso optano per una sola di esse, fermo restando il diritto a conseguire ulteriori abilitazioni nei percorsi di tirocinio ordinari
QUALI SONO LE CLASSI DI CONCORSO RICHIEDIBILI?
Quelle previste nelle tabelle A, C e D allegate al D.M.39/98.
COME VA INOLTRATA LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE? La domanda di partecipazione dovrà essere inoltrata agli Uffici Scolastici Regionali tramite apposita istanza online.
SONO PREVISTI PERCORSI SPECIALI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E PER LA SCUOLA PRIMARIA? SI, gli aspiranti in possesso dei titoli di studio conseguiti al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali di scuola magistrale e dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l’a.s. 2001-2002, che hanno maturato almeno tre anni di servizio specifico nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria, hanno diritto all’accesso ai corsi speciali previsti dall’art. 15, comma 16 del D.M. 249/2010. Il titolo conseguito al termine del percorso dà diritto all’accesso alla seconda fascia delle graduatorie d’istituto.
SI POSSONO CUMULARE GLI ANNI DI SERVIZIO PRESTATI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA? SI, fermo restando che, ai fini del computo dei tre anni, per ciascun anno deve essere prestato il servizio nella stessa tipologia di posto.
I TITOLI DI ABILTAZIONE CONSEGUITI AL TERMINE DEI PERCORSI FORMATIVI SPECIALI COME POSSONO ESSERE UTILIZZATI?
I titoli di abilitazione consentono l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di istituto e costituiscono requisito di ammissione ai futuri concorsi per titoli e per esami e consentono l’assunzione con contratto a tempo indeterminato nelle scuole paritarie.
DOMANDE PAS, ECCO COME REGISTRARSI ALLE “ISTANZE ON LINE”
Diversi candidati all’accesso ai Percorsi abilitanti speciali non hanno ancora provveduto alla registrazione alla piattaforma telematica “Istanze on line”. Eppure, si tratta di un PASsaggio indispensabile, poiché solo coloro che sono in possesso delle credenziali di accesso al sistema telematico possono fare regolare domanda di accesso ai corsi abilitanti riservati al personale che dall’a.s. 1999/2000 ha svolto almeno 3 annualità da 180 giorni ciascuna (oppure ininterrottamente dal 1° febbraio sino allo svolgimento degli scrutini finali), di cui una sulla disciplina nella quale ora si chiede di abilitarsi.
Pertanto, tutti coloro che si accingono a presentare domanda, entro il prossimo 29 agosto (con possibile proroga di due giorni) è bene che provvedano sin da subito a registrarsi ad “Istanze on line” e venire in possesso di questi requisiti. Come indicato dal Miur, con la procedura di Registrazione, gli utenti ottengono le credenziali di accesso (Username, PASsword di accesso e Codice Personale) al Sistema Istanze Online su cui saranno resi disponibili i moduli delle domande insieme ad altri servizi a corredo.
La registrazione si compone dei seguenti PASsi:
Accesso alla sezione “Istanze on line – Registrazione”
– Inserimento dati anagrafici e recapiti dell‟interessato (telefono, indirizzo di residenza, casella di posta elettronica ecc…)
– Ricezione per posta elettronica delle credenziali di accesso (Username, PASsword di Accesso, Codice Personale temporaneo)
In particolare, la Username si compone di “nome e cognome” (di norma si seguono le regole dell’accesso alla casella di posta elettronica istituzionale); la PASsword di Accesso di un codice alfanumerico da utilizzare per l‟accesso ai Servizi on line (per gli utenti di posta elettronica istituzionale si utilizzerà la stessa PASsword); il Codice Personale ènecessario per l‟inserimento delle istanze, viene inviato alla fine della procedura di registrazione e deve essere cambiato al primo accesso ai Servizi on line dopo l‟identificazione.
– Ricezione del Modulo di adesione
– Conferma della ricezione della e-mail mediante inserimento del Codice Personale temporaneo ricevuto in un‟apposita funzione della sezione “Istanze on line”
Stampa del modulo di adesione
Riconoscimento fisico presso una segreteria scolastica, Usr o un AT (l’ex Provveditorato agli studi) preposto a questo compito in funzione del procedimento amministrativo per il quale si richiede per la prima volta l‟accesso. “Il riconoscimento fisico – spiega il Miur – è essenziale per garantire l‟identificazione di chi redige istanze con strumenti informatici e la validità del documento informatico”
Sostituzione del Codice Personale temporaneo con uno di propria scelta
Conclusione della procedura di Registrazione.
Il Miur ha predisposto una valida guida operativa per l’utente, con una spiegazione che accompagna l’interessato all’iscrizione PASso PASso (anche attraverso pagine illustrate) finalizzata proprio alla registrazione alle “Istanze on line”.
Si tratta di una guida che condurrà, con alcuni PASsaggi conseguenziali, direttamente alla “Stampa del modulo di adesione”. Una volta ottenuta questa stampa, il candidato si recherà presso un’istituzione scolastica o ministeriale, centrale o periferica, per effettuare il Riconoscimento fisico. A tal proposito, si fa presente che alcuni Uffici scolastici regionali, come quello del Lazio, in questi giorni si sono dichiarati indisponibili a svolgere questa operazione di riconoscimento dei docenti precari “a causa della complessità delle procedure connesse all’avvio del prossimo anno scolastico” (completamento della mobilità, probabili immissioni in ruolo, conferimento delle supplenze annuali, ecc.). Pertanto, è bene che gli interessati verifichino, anche attraverso i siti internet istituzionali degli Usr o degli AT, se il servizio è attivo o sospeso.
Una volta individuato l’istituto o l’ufficio scolastico che garantisce tale servizio di identificazione, il candidato all’abilitazione potrà presentarsi, negli orari indicati da ciascuna amministrazione, presentando, oltre al modulo di adesione, la fotocopia fronte-retro del documento di riconoscimento indicato nel suddetto modulo ed il tesserino del codice fiscale (in alternativa anche la tessera sanitaria). Qualora si individuasse un’altra persona, andrà presentato anche il modulo di delega compilato e firmato dall’aspirante (come indicato nelle procedure indicate al paragrafo 4. 5. 1., con titolo “La delega”, posta sempre all’interno della guida operativa per la registrazione).
PAS, ORA SI PUÒ INVIARE LA DOMANDA
Dal 2 agosto il Miur attiva la modalità rendendo attiva la piattaforma internet ‘Istanze on line’: indispensabile accreditarsi, tramite un istituto scolastico, un Usr o un AT. Compila la domanda utilizzando la guida della Tecnica della Scuola
Il ministero dell’Istruzione ha reso attiva la pagina internet, inserita all’interno della piattaforma telematica ‘Istanze on line’, attraverso cui i candidati ai PAS (i percorsi abilitanti speciali, che hanno preso il posto dei Tfa speciali) possono produrre domanda di partecipazione.
Coloro che si sono iscritti ad ‘Istanze on line’, accedendo – tramite PASsword e user name – alla personale posizione (sotto alla scritta “Accedi ai servizi”) troveranno nella parte centrale dello schermo la dicitura “Percorso Abilitante Speciale – Domanda di accesso”. Prima da digitare sul bottone “Vai alla compilazione’, è bene che clicchino su “Istruzioni per la compilazione”. Il Miur ha anche messo a disposizione degli interessati un approfondimento riguardante “Riferimenti normativi e scadenze amministrative”. Ed anche uno dedicato all’“Assistenza web”.
Per presentare la domanda c’è tempo fino al 29 agosto (la Flc-Cgil ha chiesto una proroga di due giorni, quindi fino al 31 agosto, proprio per l’avvio ritardato di quarantottore della messa a disposizione della procedura di inoltro di domande).
La Tecnica della Scuola ha predisposto una accurata guida sulle modalità di accesso e sulla validità dei titoli utili alla presentazioni delle domande ai PAS
TFA E PAS, CACCIA ESTIVA AL RICORSO VINCENTE
Mentre centinaia di freschi abilitati tramite Tfa ordinario l’8 agosto manifestavano spontaneamente, per la seconda volta in pochi giorni, davanti Piazza Montecitorio contro la ferma opposizione del Miur al loro accoglimento nelle GaE, dagli uffici legali di sindacati e associazioni che raccolgono le diffide da presentare ai tribunali amministrativi regionali giungono migliaia di adesioni.
Ad incentivarle, malgrado il periodo vacanziero, è stata anche la risposta al question time del ministro Carrozza del 7 agosto, durante la quale ha rivelato di aver attivo la procedura di attivazione del secondo bando di Tfa ordinari, con oltre 29mila posti a disposizione. Ma, soprattutto, ha confermato il no dell’amministrazione all’inclusioni di questi abilitati nelle GaE.
Una precisazione che ha scatenato l’ira di Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario . Che attraverso un durissimo comunicato assimila i corsi abilitanti aperti a tutti “una truffa di Stato”. Il leader del sindacato autonomo ricorda che “per partecipare ai corsi bisogna superare una selezione a numero chiuso, decine di esami, un duro e lungo tirocinio. Ma ora il ministro Carrozza dichiara alla Camera che quell’abilitazione è carta straccia: gli idonei verranno collocati in una graduatoria che non vale per l’assunzione in ruolo”. Il combattivo sindacalista Anief-Confedir ritiene, quindi, “irricevibile la risposta data dal ministro Carrozza alla richiesta di inserimento nelle GaE dei docenti abilitati dalle Università. Quelle stesse Università che, con percorsi analoghi, per dieci anni rilasciavano le stesse abilitazioni che oggi sono considerate carta straccia. A questo punto sarà il TAR a decidere se ha ragione il ministro o i migliaia di docenti che si sono abilitati, a loro spese, pagando anche 4mila euro, per andare ad insegnare. E non perchè avevano soldi e tempo da perdere”.
Ma non finisce qui. Perché lo stesso sindacato da alcuni giorni si è fatto anche promotore dei ricorsi contro le esclusioni ai PAS: Anief-Confedir sostiene che “avrebbero aderito già in migliaia” e la maggior parte “sono docenti che hanno prestato 360 o 540 complessivi negli anni indicati dall’amministrazione (a partire dall’anno scolastico 1999/2000), ma non i 180 per tre anni scolastici. Oppure che non rientrano nell’ulteriore condizione (sempre imposta dal Miur) di aver espletato il servizio di ogni anno scolastico su una specifica classe di concorso o tipologia di insegnamento. O, ancora, non hanno svolto un anno sulla medesima classe di concorso nella quale intendono produrre domanda di accesso ai PAS”.
Tra coloro che hanno chiesto di ricorrere contro il decreto dirigenziale n. 8, derivante dal Regolamento n. 81 pubblicato in GU lo scorso 4 luglio, figurano anche “tanti docenti di ruolo, molti dei quali in sovrannumero, che ancora non si danno ragione del motivo dell’esclusione dai corsi abilitanti, dal momento che la loro frequenza sarebbe stata utile anche a garantire la ricollocazione professionale”. Gli indecisi hanno ancora un paio di settimane di tempo per aderire (l’impugnazione va infatti presentata al Tar del Lazio entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto contestato).
Ma a rivolgersi al Tar del Lazio non sarà solo Anief-Confedir. Anche lo Snals-Confsal ha fatto sapere che presenterà diverse diffide: con nota prot. n. 156/MPN/rb/UL, del 31 luglio 2013, a firma del segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, l’ufficio legale nazionale ha inviato la comunicazione avente per oggetto: “AZIONE N. 72 – Ricorso al Tar del Lazio avverso il DM 58 del 30 luglio 2013 con il quale sono stati indetti i corsi riservati per i docenti precari della scuola”.
Il sindacato spiega che “purtroppo, il Miur con il citato DM ha introdotto molte limitazioni che la legge non prevede, con la conseguenza che molti docenti precari, pur avendo i requisiti di legge per partecipare a detti corsi, verranno illegittimamente esclusi”.
Anche in questo caso, a titolo esemplificativo, Snals-Confsal ne indica alcune: “la disposizione che eleva da 360 a 540 i giorni minimi di supplenze per l’accesso ai corsi; l’introduzione di una soglia minima di 180 giorni per anno; l’obbligo di effettuare almeno una annualità di supplenze nella classe di concorso oggetto della domanda; per quanto riguarda la scuola dell’infanzia o primaria l’esclusione dei docenti in possesso del diploma magistrale conseguito dall’anno 2002 in poi”. In questo caso chi vuole aderire alla diffida, cui seguirà il ricorso al Tar, ha tempo fino al 29 agosto.
Ma non ci sono solo i sindacati di categoria a difendere gli interessi degli esclusi. Pure il Codacons ha detto che sta preparando “una maxi-causa collettiva in favore di tutti gli insegnanti italiani che hanno conseguito o stanno conseguendo l’abilitazione in corsi riconosciuti senza però ottenere l’inserimento nelle graduatorie”. L’associazione di consumatori annuncia anche che impugnerà “il decreto con il quale sono state stabilite le procedure di formazione iniziale degli insegnanti”. Per l’organismo guidato da Carlo Rienzi “le determinazioni assunte dal Miur sono gravemente lesive dei principi di parità di trattamento e pari opportunità, disponendo in maniera ingiusta e contraddittoria la riapertura delle graduatorie ad esaurimento e sostanzialmente la possibilità di accedere ai ruoli di insegnamento soltanto per alcune posizioni, senza considerare che molti insegnanti hanno patito i gravissimi ritardi di un sistema abilitante sostanzialmente bloccato per anni, dove l’inserimento in graduatoria permanente/ad esaurimento era legalmente l’unica possibilità per tutti per lavorare”.
Poi ci sono i legali privati. Che operano senza il patrocinio di sindacati e associazioni. Insomma, per chi non vuole attendere il prossimo turno abilitante c’è solo l’imbarazzo della scelta.

La ministra starebbe pensando a una “riforma” della scuola

da Tecnica della Scuola

La ministra starebbe pensando a una “riforma” della scuola
di Pasquale Almirante
“Non vogliamo dare alla scuola solo una norma, ma penso a un disegno complessivo che segni un percorso, individui le risorse e abbia un pensiero di fondo”: così la ministra al meeting di Rimini.
E da queste parole si capisce cha la ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, voglia intraprendere la lunga marcia di una riforma della scuola, e che tagli, facendolo fuori, il “riordino” affrettato e con l’obiettivo di fare cassa della Gelmini, i cui risultati fra l’altro sono davanti a tutti Resta da vedere in che direzione andrà Maria Chiara Carrozza, anche perché finora l’idea che ci siamo fatta riconduce a Brenno, quello della spada sulla bilancia del vincitore: guai ai vinti. E chi vince determina la politica scolastica, considerato pure che, come è ormai evidente, ci sono due idee diverse della scuola, sottolineate da due diverse visioni del mondo che stridono e si accavallano senza trovare una soluzione che non sia quella solita del compromesso. In ogni caso le parole della ministra hanno sollevato perplessità, a cominciare dai movimenti studenteschi: “è inaccettabile che questo annuncio arrivi senza il coinvolgimento degli studenti e delle associazioni studentesche”, dice l’Unione degli Studenti, riferendosi appunto al metodo, quello cioè della riforma calata dall’alto, e che è stato “contestato ai Ministri Gelmini e Profumo”. Ma al di là, non solo delle parole della ministra, ma anche di quelle di altri gruppi o associazioni, siamo oltremodo sicuri che questa nostra scuola, così come “non è stata disegnata” nel corso degli ultimi vent’anni secondo principi condivisi e solidi, continuerà a vivacchiare a lungo, tra contestazioni e mugugni, incertezze e tribunali, denunce e proclami. Come quest’ultimo lanciato ieri a Rimini da Carrozza: un modo per essere citata dai giornali e per dire che ci sarebbe la volontà, l’intenzione, la necessità e perfino la possibilità se… E infatti sul reclutamento dei docenti, materia delicatissima perché su di loro si innalza la palafitta della scuola, ha detto: “dobbiamo superare il transitorio e avviarci verso una soluzione a regime, ad esempio attraverso una laurea abilitante e un concorso. Tutelando anche i più giovani”. E c’è un luogo comune più comune di queste parole? Da quanti anni lo sentiamo ripetere? E sulle paritarie: “Non ne potremmo fare a meno. Occorre una stabilizzazione delle risorse a sostegno delle scuole paritarie in un’ottica di finanziamento pluriennale e nell’invarianza della spesa pubblica. Credo comunque al fatto che sia possibile una auto- organizzazione da parte delle famiglie. Ma nell’ottica di un provvedimento complessivo”. Quale sarebbe, dove starebbe, come vivrebbe questo provvedimento non è stato annunciato: verba generalia non sunt appicicatoria. E di tutte queste parole della ministra di stabile, ci pare, ci sia poco, molto poco, tanto da ritenerlo, e per questo chiediamo anche scusa, quasi inutile.

Rassegna Stampa 24 – 26 agosto 2013

IN PRIMO PIANO

 
il Sole 24 Ore  del  24-08-2013
DAL “CONCORSONE” ASSUNTI SOLO IN TREMILA (F.Milano/C.Tucci) [solo_testo] pag. 3
il Sole 24 Ore  del  24-08-2013
SCUOLA, VIA LIBERA A 12MILA ASSUNZIONI (B.Tucci) [solo_testo] pag. 3
Avvenire  del  24-08-2013
CARROZZA: “ALLA SCUOLA SERVONO 160 MILIONI” (P.Guiducci) [solo_testo] pag. 11
L’Unita’  del  24-08-2013
IL PDL PONE OSTACOLI E I PRECARI ASPETTANO (A.Bonzi) [solo_testo] pag. 4
il Messaggero  del  24-08-2013
SCUOLA, VIA LIBERA A 12 MILA ASSUNZIONI DI PROFESSORI E PRESIDI (A.Camplone) [solo_testo] pag. 9
Italia Oggi  del  24-08-2013
SCUOLA, DODICIMIA ASSUNZIONI (G.Galli) [solo_testo] pag. 21
il Sole 24 Ore  del  25-08-2013
A RISCHIO L’ATTIVITA’ DI LABORATORIO NEGLI ISTITUTI TECNICI (C.Tucci) [solo_testo] pag. 16
Corriere della Sera  del  25-08-2013
SCUOLA, ASSUNZIONI A META’ (V.Santarpia) [solo_testo] pag. 17
la Stampa  del  24-08-2013
IL MINISTRO CARROZZA – “A SETTEMBRE VIA ALLA RIFORMA” [solo_testo] pag. 17
la Repubblica  del  25-08-2013
TEST ASSURDI, TASSE RECORD FARE MEDICINA E’ UNA LOTTERIA (S.Intravaia) [solo_testo] pag. 1
Corriere Fiorentino (Corriere della Sera)  del  24-08-2013
TOSCANA COSA SERVE PER LO SPRINT [solo_testo] pag. 2/3
 

MINISTRO

 
la Nazione  del  24-08-2013
UN ESEMPIO DA IMITARE (E.Letta) [solo_testo] pag. I/IV
Il Resto del Carlino – Ed. Modena  del  25-08-2013
IL PD FA FESTA MA NON HA ANCORA IL CANDIDATO SINDACO [solo_testo] pag. 2/3
Corriere della Sera  del  24-08-2013
CARROZZA: UN DECRETO PER I PRECARI DELLA SCUOLA [solo_testo] pag. 2
Corriere della Sera  del  24-08-2013
FRANCESCHINI AI MINISTRI “DEM”: ORA UNITI (M.Galluzzo) [solo_testo] pag. 3
il Messaggero  del  24-08-2013
LETTA SPINGE LE RIFORME PER TUTELARE IL GOVERNO “SERVE RESPONSABILITA'” (M.Conti) [solo_testo] pag. 4
Il Fatto Quotidiano  del  24-08-2013
IL PRIMO CDM DE SEPARATI IN CASA (M.Palombi) [solo_testo] pag. 3
 

MINISTERO

 
il Messaggero  del  25-08-2013
PERCHE’ L’ITALIA NON DEVE RINUNCIARE AL LICEO CLASSICO (G.Israel) [solo_testo] pag. 18
il Giorno – ed. Milano  del  24-08-2013
PARINI E BERCHET CROLLANO GLI ISCRITTI NEI LICEI STORICI (L.Salvi) [solo_testo] pag. 8
il Giorno – ed. Milano  del  24-08-2013
“SENZA GRECO E LATINO NON SAREI RUGGIERI” (Lu.sa.) [solo_testo] pag. 8
Il Corriere Mercantile  del  24-08-2013
COSTITUENTE SULL’ISTRUZIONE ITALIANA [solo_testo] pag. 5
Giorno/Resto/Nazione  del  24-08-2013
IL MINISTRO PROMUOVE LE PARITARIE “INDISPENSABILI, OK AI FINANZIAMENTI” (S.Grassi) [solo_testo] pag. 6
Italia Oggi  del  24-08-2013
Int. a G.Toccafondi: SONO 100MILA I POSTI VACANTI (G.Pistelli) [solo_testo] pag. 8
Il Corriere Mercantile  del  24-08-2013
CARROZZA “PORTARE WEB IN OGNI ISTITUTO” [solo_testo] pag. 5
L’Unita’  del  25-08-2013
BIMBI DIGITALI CRESCONO MA L’ITALIA FA FINTA DI NULLA (M.Di salvo) [solo_testo] pag. 14
Corriere della Sera  del  24-08-2013
RAGAZZI E PRIVACY IN RETE NON DOVETE ESSERE MIOPI (M.Serafini) [solo_testo] pag. 45
Corriere della Sera – ed. Milano  del  26-08-2013                  
GIOVANI E OVER 55 A SCUOLA DI TECNOLOGIA (A.d.m.) [solo_testo] pag. 7                  
La Nazione – Ed. Arezzo  del  24-08-2013
SVILUPPO E INNOVAZIONE, IN CITTA’ ARRIVA UNA DELEGAZIONE CINESE [solo_testo] pag. 15
il Sole 24 Ore  del  26-08-2013                
NELLE SCUOLE PRIMARIE C’E’ UN RISCATTO (G.men./Ma.spr.) [solo_testo] pag. 10                
Corriere di Rieti e della Sabina  del  24-08-2013
SPORT E SCUOLA LE STRADE CHE PORTANO VERSO L’UGUAGLIANZA [solo_testo] pag. 19
Italia Oggi  del  24-08-2013
INDISCREZIONARIO (P.D’aniello) [solo_testo] pag. 5
il Mattino  del  24-08-2013
LE BANCONOTE E L’EUROPA: BANKITALIA PREMIA GLI STUDENTI [solo_testo] pag. 14
Corriere della Sera – ed. Milano  del  24-08-2013
DE SANCTIS CAPISCO BENE IL DISAGIO DEI PRESIDI MA IN TEMPI DI DIFFICOLTA’ BISOGNA COLLABORARE (A.d.m.) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera – ed. Milano  del  24-08-2013
IN AUMENTO GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE GESUITE (A.d.m.) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera  del  26-08-2013                  
RIPETENTE NON E’ UNA PAROLACCIA (I.Bozzi) [solo_testo] pag. 31                  
Gente  del  03-09-2013
CONTRO IL FUMO SI TORNA A SCUOLA (A.Gavazzi) [solo_testo] pag. 61/62
il Messaggero  del  26-08-2013                  
UN ITALIANO SU DUE COMPRA LIBRI USATI [solo_testo] pag. 10                  
il Resto del Carlino – Cronaca di Bologna  del  26-08-2013            
L’USATO S’IMPENNA : PIU’ 20 % PER I LIBRI DI SECONDA MANO (M.Oculi) [solo_testo] pag. 2/3            
il Tempo  del  24-08-2013
SCOPPIA LA GUERRA DEI TESTI SCOLASTICI (D.Verucci) [solo_testo] pag. 15
Gente  del  03-09-2013
DAI LIBRI AL TABLET TUTTO LOW COST (A.Vuga) [solo_testo] pag. 109/13
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  26-08-2013                  
SE L’INTEGRAZIONE DEI ROM RIESCE (P.Comentale) [solo_testo] pag. IX                  
il Mattino  del  25-08-2013
PICCOLI NOMADI A SCUOLA, ISCRIZIONI RECORD A SCAMPIA [solo_testo] pag. 45
la Repubblica – ed. Milano  del  24-08-2013
UN RACCONTO A FUMETTI PER AIUTARE GLI STUDENTI CONTRO BULIMIA E BULLISMO (A.Corica) [solo_testo] pag. 5
l’Osservatore Romano  del  24-08-2013
IN OLANDA NASCE LA SCUOLA DIGITALE [solo_testo] pag. 2
la Stampa  del  26-08-2013                  
“PERCHE’ DIFENDIAMO IL NOSTRO PROFESSORE” [solo_testo] pag. 19                  
la Stampa  del  25-08-2013
“IL MIO PROFESSORE? ERO INNAMORATA DI LUI NON SARO’ PARTE CIVILE” (A.Garassino/P.Sapegno) [solo_testo] pag. 18
la Stampa  del  24-08-2013
“MIO PADRE? FORSE HA SBAGLIATO MA NON HA MAI FORZATO NESSUNO” (A.Garassino/P.Sapegno) [solo_testo] pag. 15
l’Osservatore Romano  del  24-08-2013
OBAMA E LA SFIDA DELL’ISTRUZIONE [solo_testo] pag. 2
il Messaggero  del  26-08-2013  
UNIVERSITA’ BOOM DI CORSI PER SUPERARE I TEST D’ACCESSO (A.Campione) [solo_testo] pag. 10  
il Messaggero  del  26-08-2013    
Int. a C.Di ilio: “ALLENARSI ALMENO DUE ORE AL GIORNO ATTENTI SOPRATTUTTO A LOGICA E BIOLOGIA” (A.cam.) [solo_testo] pag. 10    
Corriere della Sera  del  24-08-2013
RECORD DI INGEGNERIA I RAGAZZI ATTRATTI DALLA LAUREA “UTILE” (D.Di vico) [solo_testo] pag. 20
Avvenire  del  24-08-2013
POLITECNICO DI MILANO, BOOM DI ISCRIZIONI AI TEST: 9.500 ASPIRANTI INGEGNERI E 3.100 ARCHITETTI [solo_testo] pag. 12
Corriere della Sera – ed. Milano  del  25-08-2013
UNIVERSITA’, QUASI DIMEZZATI GLI ISCRITTI A COMUNICAZIONE (A.Dal monte) [solo_testo] pag. 5
Corriere della Sera – ed. Milano  del  25-08-2013
SE MILANO CAMBIA STRADA (A.Torno) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  24-08-2013
LAVORO – CA’ FOSCARI, AL VIA I TEST DI INGRESSO [solo_testo] pag. 18
il Tempo  del  24-08-2013
L’UNIVERSITA’ VA INCONTRO A STUDENTI E FAMIGLIE [solo_testo] pag. 27
Giorno/Resto/Nazione  del  24-08-2013
VINCONO LE FACOLTA’ ANTI CRISI INGEGNERIA E MEDICINA: E’ BOOM (M.Carbonin) [solo_testo] pag. 9
il Giornale  del  26-08-2013      
II EDIZIONE – L’ATENEO TRUMP? PER IL PROCURATORE “E’ SOLO UNA TRUFFA” [solo_testo] pag. 14      
Giorno/Resto/Nazione  del  24-08-2013
NEL SAPERE C’E’ IL FUTURO (P.Daverio) [solo_testo] pag. 9
Giorno/Resto/Nazione  del  24-08-2013
Int. a E.Peruffo: ESTER, PORTAVOCE DEGLI UNIVERSITARI “I TEST D’INGRESSO? NON HANNO SENSO” (M.c.) [solo_testo] pag. 9
Corriere della Sera  del  26-08-2013          
L’INTROVABILE MATERIA OSCURA (G.Caprara) [solo_testo] pag. 24/25          
Italia Oggi Sette  del  26-08-2013          
RITORNA LA NOTTE DEI RICERCATORI [solo_testo] pag. 40          
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  25-08-2013
MISSIONE FERMI: E CINQUE! (P.Caraveo) [solo_testo] pag. 26
Italia Oggi  del  24-08-2013
LA NASA METTE IN VENDITA BEN TRE RAMPE DI LANCIO (E.Maiucci) [solo_testo] pag. 14
Avvenire  del  24-08-2013
STAMINALI ADULTE, GRANDI POSSIBILITA’ E MOLTI SPRECHI (F.Lozito) [solo_testo] pag. 11
la Repubblica  del  26-08-2013        
DUECENTO EURO PER AVERE UN FIGLIO LA FECONDAZIONE DIVENTA LOW COST (E.Dusi) [solo_testo] pag. 1        
D la Repubblica delle Donne (la Repubblica)  del  24-08-2013
PERCHE’ SIAMO MONOGAMI? [solo_testo] pag. 60/61
Io Donna (Corriere della Sera)  del  24-08-2013
E’ UN PO’ ITALIANO L’ECHINOPHYLLIA TARAE… (A.c.) [solo_testo] pag. 120
 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SOCIETÀ

 
il Sole 24 Ore  del  26-08-2013              
IMU, IVA, DEBITI PA: LA VIA DELLA RIPRESA TROVA DIECI INCROCI (F.Barbieri/C.Dell’oste) [solo_testo] pag. 2/3              
il Sole 24 Ore  del  25-08-2013
IMU, IVA, CIG: PARTITA DA 6,4 MILIARDI (M.Rogari) [solo_testo] pag. 3
il Sole 24 Ore  del  24-08-2013
OPERAZIONE TRASPARENZA SUI CONTI DELLA PA (A.Bianco) [solo_testo] pag. 3
il Messaggero  del  24-08-2013
ALL’ITALIA 29 MILIARDI DALL’UE, GIALLO SULL’AGENZIA PER LA COESIONE (D.Carretta) [solo_testo] pag. 4
la Repubblica  del  26-08-2013              
STABILIZZAZIONE PRECARI E AIUTI EUROPEI IL GOVERNO TENTA L’ULTIMO AFFONDO (Lu.ci.) [solo_testo] pag. 13              
il Messaggero  del  24-08-2013
ROSSI: IN ITALIA PRIMI SEGNI DI RIPRESA [solo_testo] pag. 9
la Stampa  del  24-08-2013
PRECARI E AUTO BLU, NON TORNANO I CONTI VIA LIBERA RINVIATO (R.Giovannini) [solo_testo] pag. 12
Italia Oggi  del  24-08-2013
BILANCI PUBBLICI ARMONIZZATI (E.Cuzzola) [solo_testo] pag. 22
il Messaggero  del  25-08-2013
PRECARI PA, ULTIMATUM DEI SINDACATI [solo_testo] pag. 7
il Tempo  del  24-08-2013
IL GOVERNO PRENDE TEMPO SUI PRECARI E I TAGLI ALLESPESE [solo_testo] pag. 6
la Stampa  del  26-08-2013              
CHE COSA SALTA CON LA CRISI DI GOVERNO (R.Giovannini) [solo_testo] pag. 9              
Avvenire  del  24-08-2013
GENERAZIONE 2.0 (G.Gambassi) [solo_testo] pag. 3
Avvenire  del  24-08-2013
EMERGENZA UOMO RIFLESSA NEI ROMANZI DI DICKENS (A.Zaccuri) [solo_testo] pag. 10
il Tempo  del  24-08-2013
CASE POPOLARI E ASILI NELLE CASERME (D.Di santo) [solo_testo] pag. 11
Giorno/Resto/Nazione  del  26-08-2013                    
MANAGER, NON E’ UN PAESE PER VENTENNI [solo_testo] pag. 6                    
Il Secolo XIX  del  24-08-2013
L’UFFICIO DI COLLOCAMENTO: TI MANDA IN CINA (E.Pagani) [solo_testo] pag. 9
La Lettura (Corriere della Sera)  del  25-08-2013
IL DORMIGLIONE E’ PIU’ SVEGLIO (M.Piattelli palmarini) [solo_testo] pag. 8
 
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

                     

Nota 26 agosto 2013, MIURAOODGSSSI Prot. n. 2118

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane,
finanziarie e strumentali
Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi- Uff VII

Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie
e p.c. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano
Ai Referenti Regionali e Provinciali dell’Anagrafe degli studenti

Oggetto: Scrutinio integrativo studenti con giudizio finale sospeso a.s. 2012/2013.
– Rilevazione analitica per singolo studente
– Rilevazione sintetica per scuola

Come anticipato con nota prot. n. 1304 del 28 maggio 2013 si ricorda che dal 26 agosto e fino al 7 settembre devono essere comunicati i dati dello scrutinio integrativo per gli studenti con giudizio finale sospeso (dal I al IV anno).
L’esito finale (Ammesso/Non Ammesso) può essere comunicato direttamente sul portale SIDI nell’area “Scrutini Finali Analitici” oppure attraverso l’invio del flusso dai pacchetti locali, in base alla scelta operativa indicata (sempre modificabile).

Nel caso di inserimento diretto sul Sidi occorre eseguire le seguenti operazioni:
1. selezionare la classe dove sono presenti alunni con sospensione del giudizio (prima di iniziare si consiglia di stampare il Riepilogo Sospensioni, ai piedi del cruscotto di visualizzazione delle classi, in “Gestione scrutini analitici”)
2. selezionare l’alunno con giudizio sospeso e utilizzare il pulsante “Esiti scrutinio” per registrare l’esito dell’integrazione dello scrutinio (Ammesso/Non Ammesso).
Le valutazioni per materia acquisite a giugno non sono modificabili, tuttavia, in caso di errore è possibile annullare l’inserimento effettuato a giugno cliccando sul pulsante “reset scrutinio” con il quale vengono cancellate tutte le valutazioni delle singole materie. Questa operazione richiede il nuovo inserimento di tutte le votazioni dello studente.
3. completato l’inserimento, utilizzare il pulsante “Salva” per confermare i dati.

Si ricorda inoltre che, sempre con riferimento agli esiti degli scrutini, fino al 7 settembre le scuole sono tenute a completare la Rilevazione sintetica (per scuola), inserendo il numero complessivo degli alunni ammessi/non ammessi a seguito dello scrutinio integrativo.

Tale rilevazione è disponibile all’area SIDI Rilevazioni\Rilevazioni sulle scuole\Scrutini finali e consiste nell’integrazione del riquadro presente nella sezione B1 “Esito finale di integrazione dello scrutinio” con i dati relativi al risultato dello scrutinio integrativo.

Si raccomanda di verificare la coerenza dei dati comunicati a livello di singolo studente (Gestione Scrutini analitici) e di quelli a livello di scuola (Rilevazione sintetica), verificando che il totale degli ammessi/non ammessi coincida nelle due distinte rilevazioni.

Si ribadisce l’importanza di effettuare la comunicazione dei dati entro il 7 settembre p.v., essendo tale attività propedeutica al passaggio della gestione di Anagrafe Alunni per l’anno scolastico 2013/2014.

Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica e in caso di problemi tecnici dell’applicazione è disponibile il numero verde curato dal gestore del sistema informativo 800903080.

Per il Direttore Generale
Dr. Paolo De Santis

 

Circolare Ministeriale 26 agosto 2013, n. 22

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia Scolastica

MIURAOODGOS/4418

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie del 1° ciclo di istruzione
LORO SEDI

e, p.c. Agli staff regionali per le misure di accompagnamento delle Indicazioni nazionali

 

Oggetto: Avvio delle misure di accompagnamento delle Indicazioni nazionali 2012. Primi adempimenti e scadenze.

 

1. Quadro di riferimento

 

Con l’anno scolastico 2013-14 entrano pienamente in vigore le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, di cui al D.M. 254/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013 e disponibile sul sito www.indicazioninazionali.it. Una copia delle Indicazioni è stata consegnata nei mesi scorsi a tutti i docenti in servizio nelle scuole statali italiane e sarà distribuita alle scuole paritarie che, essendo parte del sistema nazionale di istruzione, hanno come riferimento il medesimo testo.

L’emanazione delle Indicazioni implica una coerente rielaborazione del curricolo delle istituzioni scolastiche che tenga conto del profilo dello studente, dei traguardi di sviluppo delle competenze, resi ora prescrittivi, e degli obiettivi di apprendimento. L’adozione delle Indicazioni nazionali va considerata come attività ordinaria. Tuttavia la loro attuazione costituisce una preziosa opportunità per approfondire alcuni nodi culturali, didattici, organizzativi e professionali di particolare rilievo.

Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, adotta le strategie e le soluzioni più opportune per una conoscenza approfondita delle nuove Indicazioni, che mettono a sistema molteplici aspetti professionali, organizzativi e didattici, consentendone una rilettura unitaria ed organica.

L’Amministrazione, nelle sue diverse articolazioni, è impegnata a fornire un adeguato supporto alle istituzioni scolastiche attraverso un insieme di misure accompagnamento, di durata pluriennale, consistente in azioni di informazione, formazione, ricerca, monitoraggio e documentazione.

La presente nota illustra gli elementi essenziali delle prime misure sopra elencate, rimandando, per ulteriori approfondimenti, ai documenti allegati che dovranno essere portati a conoscenza di tutti i docenti operanti nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo, all’inizio del nuovo anno scolastico.

 

 

 

2. Prospettiva pluriennale di accompagnamento

 

L’adozione delle nuove Indicazioni nazionali per il curricolo non si esaurisce nella semplice revisione dei documenti formali che ogni scuola è tenuta a redigere – Piano dell’offerta formativa,  progettazioni didattiche, curricolo, repertori di prove di verifica – ma rappresenta l’occasione per una riflessione sui compiti formativi della scuola di base (infanzia e primo ciclo), a maggior ragione in una stagione caratterizzata dalla progressiva estensione degli istituti comprensivi, secondo la logica di un percorso  unitario dai 3 ai 14 anni e, in prospettiva, fino al termine dell’obbligo di istruzione.

Le Indicazioni 2012 confermano i compiti istituzionali di alfabetizzazione strumentale, funzionale e culturale attribuiti alla scuola del primo ciclo, a partire dal prezioso ruolo della scuola dell’infanzia. La scuola di base italiana, che vanta una riconosciuta  tradizione di qualità e cura educativa, è inoltre chiamata a confermare la propria vocazione inclusiva e a garantire ad ogni allievo il massimo sviluppo delle sue potenzialità, attitudini, talenti.

A questo fine, è necessario attuare opportune metodologie didattiche, adeguare e arricchire gli ambienti di apprendimento rendere coerenti le pratiche valutative e certificative; la leva decisiva in questo ambito è data dalla formazione in servizio dei docenti.

Tutto ciò comporta un impegno pluriennale da parte delle scuole che dovrà comprendere:

a)     una fase di informazione, formazione, riflessione e confronto tra i nuovi contenuti delle Indicazioni e le pratiche didattiche reali, le novità in materia di valutazione, gli assetti disciplinari, le scelte metodologiche;

b)    una fase di formazione e di ricerca, rivolta anche a gruppi limitati di docenti – in grado poi di svolgere funzioni di animazione, promozione, ricerca didattica all’interno delle proprie comunità professionali – in forma di laboratorio, con sperimentazioni didattiche sul campo ben delimitate e mirate che consentano la verifica dei risultati;

c)     una fase di documentazione degli esiti e di condivisione delle innovazioni più efficaci anche in vista di una disseminazione più ampia.

Le diverse dimensioni del processo di realizzazione delle Indicazioni nazionali investono l’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo richiamata esplicitamente dal Regolamento dell’autonomia scolastica (DPR n. 275/1999, art. 5) come perno dell’elaborazione strategica di ogni scuola.

Su questa base si innesterà il monitoraggio delle modalità di realizzazione delle Indicazioni 2012 che sarà predisposto a livello nazionale, ma gestito su base regionale, con modalità capillari e interattive. Saranno inoltre messi a punto ulteriori momenti di approfondimento qualitativo da realizzare tramite contatti diretti dello staff regionale con le scuole, al fine di acquisire ulteriori elementi di lettura e conoscenza dell’impatto delle Indicazioni 2012 sui curricoli, anche in vista di eventuali revisioni e adattamenti del testo nazionale.

 

3. Coordinamento e governo partecipato dei processi

 

Per favorire una più ampia partecipazione delle scuole, dei suoi operatori e dei diversi soggetti alle misure di accompagnamento, è stato previsto un modello di governance imperniato sulla presenza di organismi che hanno il compito di favorire un ideale “ambiente di apprendimento professionale” per docenti, in cui i corsi di formazione (laboratori di formazione e  ricerca) rappresentano solo uno degli elementi di un quadro più ampio di opportunità.

 

A livello centrale è attivo un Comitato scientifico nazionale (CSN) istituito con D.M. 19 marzo 2013, che assicura il proprio apporto alle diverse iniziative, alimenta il dibattito pubblico sul progetto culturale della scuola di base italiana e garantisce il raccordo tra istanze provenienti dalla scuola, dal mondo della ricerca, dal Sistema di valutazione. Il CSN opera nell’ambito della Direzione generale degli Ordinamenti scolastici. Notizie sui membri che lo compongono e sulla sua attività possono essere reperite nel sito già richiamato: www.indicazioninazionali.it.

Il decreto istitutivo del Comitato richiede forme di collaborazione continuative tra il Comitato e l’associazionismo professionale e disciplinare. Altri contatti saranno intrapresi con le rappresentanze sindacali, il sistema universitario, il mondo dell’editoria, per individuare l’apporto che ciascuno può offrire al miglioramento della qualità dell’insegnamento. In una dimensione pluriennale il CSN elabora documenti di lavoro per accompagnare la ricerca, la formazione, il monitoraggio delle Indicazioni, nell’ottica di una “manutenzione” permanente dei curricoli nazionali.

A livello regionale sono stati costituiti appositi staff, composti da dirigenti tecnici, amministrativi, scolastici e da docenti, con il compito di agevolare la partecipazione di tutte le componenti della scuola al processo di innovazione in atto, definire le coordinate regionali dei programmi di formazione, favorire la formazione di reti di scuole, esprimere parere all’Amministrazione sulla utilizzazione dei fondi disponibili. Lo staff interagisce con le diverse componenti professionali e scientifiche, anche attraverso la costituzione di appositi tavoli di consultazione che vedano la partecipazione di rappresentanti delle associazioni professionali e disciplinari, delle Università e di altri organismi scientifici. Si pregano gli Uffici scolastici regionali di comunicare alla segreteria della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici (segreteria-direttore.ordinamenti@istruzione.it oppure alla dott.ssa Maria Rosa Silvestro, mariarosa.silvestro@istruzione.it) la composizione dei tavoli istituiti, entro il 30 settembre 2013.

Per agevolare il raccordo tra Comitato scientifico nazionale e le realtà scolastiche regionali, è auspicabile che alle riunioni dello staff possa partecipare, nelle occasioni più significative, un rappresentante del CSN sulla base degli abbinamenti riportati nella tabella allegata.

Per le riunioni dello staff non sono previsti gettoni di presenza o compensi, salvo il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno dei partecipanti, qualora spettanti, liquidabili sul fondo relativo alle Indicazioni 2012 attribuito ad ogni Ufficio scolastico regionale, che assicura le condizioni di funzionalità dello staff nell’ambito delle proprie ordinarie risorse.

A livello territoriale operano reti di scuole impegnate nei programmi di formazione e ricerca. Ci si attende che i promotori delle reti (dirigenti scolastici, gruppi di progetto) svolgano funzioni di raccordo, di animazione culturale ed organizzativa e di documentazione nei confronti delle scuole associate alla rete e favoriscano la progressiva diffusione di materiali, proposte, azioni formative anche alle scuole non direttamente coinvolte in questa prima fase. È opportuno che lo staff regionale assicuri il proprio apporto di consulenza alle reti.

Ai vari livelli e nei modi più appropriati va inoltre favorito il coinvolgimento dei genitori e degli stessi studenti.

 

4. Interventi per i dirigenti scolastici e altre figure sensibili

 

La figura del dirigente scolastico viene considerata strategica nelle azioni di accompagnamento delle Indicazioni 2012, sia in relazione ai risultati che ci si attende da ogni scuola sia per l’azione di promozione delle risorse umane e della professionalità, che solo il dirigente può svolgere in modo efficace e continuativo.

Specifici interventi formativi (indicativamente di una giornata) sul ruolo del dirigente nell’ambito delle Indicazioni saranno realizzati in ogni regione nei primi mesi dell’anno, in concomitanza con l’avvio dei progetti finanziati. Una quota del finanziamento regionale dedicato alle Indicazioni potrà essere destinata all’azione rivolta ai dirigenti, unitamente a risorse ordinarie dedicate dal MIUR alla loro formazione.

Analogamente, ogni staff regionale – anche sulla base degli orientamenti che emergeranno dai tavoli di consultazione – potrà organizzare momenti seminariali di approfondimento sui contenuti più significativi delle Indicazioni 2012 come evidenziato nel documento di lavoro allegato. Gli Uffici scolastici regionali potranno rendere disponibili elenchi di figure professionali utili all’accompagnamento delle Indicazioni anche sulla base delle segnalazioni delle associazioni professionali e disciplinari presenti sul territorio. Resta inteso che le scuole sono comunque libere di individuare in piena autonomia i collaboratori e gli esperti di cui avvalersi, purché di comprovata esperienza anche didattica.

 

5. Le misure di accompagnamento 2013-2014

 

Le attività per il personale prenderanno avvio nell’anno scolastico 2013-2014 secondo una duplice articolazione:

 

a) iniziative  informative, di primo livello, affidate alla responsabilità delle singole istituzioni scolastiche, che potranno comprendere l’organizzazione di collegi docenti tematici, l’attivazione di gruppi di lettura/riflessione, la nomina di figure di riferimento cui affidare compiti di  coordinamento, la partecipazione degli insegnanti ad iniziative di informazione e formazione organizzate nel territorio da università, associazioni professionali, enti locali, gruppi di ricerca. In molti casi questa azione preliminare è già stata realizzata nel corso dell’a. s. 2012-13 e se ne propongono ora la generalizzazione, l’ulteriore sviluppo, la documentazione degli esiti. Questa base comune di lavoro è indispensabile per fondare le azioni di elaborazione curricolare, progettazione didattica e verifica curate da ogni scuola. Opportuni suggerimenti potranno essere forniti dagli staff regionali costituiti presso ciascun Ufficio scolastico regionale.

 

b) iniziative di formazione e ricerca, di secondo livello, caratterizzate dalla riflessione e dall’approfondimento sperimentale degli elementi innovativi delle Indicazioni 2012, che potranno riguardare – in questa prima fase – solo un contenuto numero di istituzioni scolastiche e di docenti. Gli esiti di questa attività saranno messi a disposizione delle scuole associate in rete che partecipano direttamente ai progetti formativi e potranno costituire risorse utili all’intera platea nazionale delle scuole e dei docenti dal momento che verranno rese disponibili nello stesso sito precedentemente citato.

 

Le istituzioni scolastiche potranno partecipare a tali iniziative avanzando una propria candidatura all’Ufficio scolastico regionale, sulla base delle istruzioni che saranno fornite da ogni ufficio. Poiché si tratta di un progetto nazionale, si fornisce fin da ora uno scadenzario di massima delle azioni che autonomamente saranno intraprese a livello regionale:

 

Entro il 15 settembre 2013 A cura degli staff regionali: predisposizione di una prima ipotesi di programma delle azioni regionali per l’accompagnamento delle Indicazioni
Entro il 30 settembre 2013 A cura degli staff regionali: realizzazione delle conferenze di servizio, rivolte ai dirigenti scolastici, per illustrare e condividere le misure di accompagnamento, così come declinate a livello regionale
Entro il 30 ottobre 2013 Da parte delle scuole: invio delle candidature a realizzare iniziative finanziate sulla base di un “avviso pubblico” predisposto a partire dallo schema nazionale allegato alla presente nota
Entro il 30 novembre 2013 Da parte degli Uffici scolastici regionali: selezione delle reti di scuole partecipanti ai piani formativi sperimentali
Entro la fine del 2013 Da parte delle scuole: avvio delle attività formative e di ricerca
Entro giugno 2014 Realizzazione delle attività formative e di ricerca
Entro settembre 2014 Rapporto informativo sulle attività svolte, monitoraggio, documentazione e diffusione dei materiali

 

Le iniziative di formazione e ricerca dovranno rispondere ai seguenti requisiti:

 

–      Rivolgersi ad una rete di medie dimensioni (ad esempio: da quattro a sei istituzioni scolastiche di diverso grado), cui possono essere aggregate anche scuole paritarie;

–      Essere predisposte da un gruppo di progetto rappresentativo delle diverse istituzioni scolastiche associate in rete e, preferenzialmente, di tutte e tre le tipologie di scuola: infanzia, primaria e secondaria di primo grado;

–      Prevedere eventuali forme di co-finanziamento per incrementare il finanziamento complessivo di cui disporre;

–      Caratterizzarsi come laboratori di formazione e ricerca e rivolgersi a gruppi limitati di docenti interessati (es.: 1-4 laboratori di circa 20 partecipanti ciascuno, per ogni rete);

–      Prevedere un irrinunciabile lavoro didattico nelle classi dove saranno sperimentate le ipotesi di ricerca e i percorsi didattici innovativi;

–      Includere un preciso impegno a documentare gli esiti e a diffonderli  presso le scuole della rete e del territorio in vista di una disseminazione più ampia da favorire tramite il sito nazionale.

 

Ciascuna delle reti selezionate usufruisce di un contributo di circa 4.000 euro, finalizzato al pagamento dei conduttori dei laboratori e degli eventuali esperti, alla predisposizione della documentazione delle attività e alle spese di organizzazione.

Le scuole partecipanti incoraggiano l’impegno dei docenti che aderiscono alle iniziative con opportune agevolazioni nell’orario di servizio. Eventuali incentivi economici per le attività di progettazione e coordinamento potranno essere previsti nel contratto di istituto.

 

6. Risorse finanziarie disponibili

 

Per sostenere le azioni di accompagnamento il MIUR mette a disposizione di ogni Ufficio scolastico regionale un primo finanziamento la cui consistenza è indicata nella tabella allegata alla presente nota. Le risorse saranno direttamente attribuite alle reti di scuole sulla base dei progetti riconosciuti validi. Una quota non superiore al 15% potrà essere utilizzata per interventi di sistema (dirigenti scolastici, figure di sistema, misure compensative). Il finanziamento delle iniziative di sistema verrà assegnato ad una scuola incaricata di organizzarle e gestirle sulla base di una progettazione curata dallo staff regionale. Il finanziamento dovrà consentire di realizzare la prima annualità delle misure di accompagnamento (a. s. 2013-14), fermo restando l’impegno dell’Amministrazione a reperire ulteriori risorse per incrementare e dare continuità nel tempo all’azione formativa.

Al fine di agevolare una sollecita assegnazione delle risorse stanziate e di procedere ai relativi impegni di spesa, ogni Ufficio scolastico regionale individuerà una istituzione scolastica della propria regione, preferibilmente retta da un dirigente membro dello staff regionale, per la gestione dei fondi assegnati. La scuola individuata dovrà essere comunicata alla Direzione Generale Ordinamenti entro il 15 settembre 2013 all’attenzione della dott.ssa Maria Rosa Silvestro (0658492235; indirizzo e-mail: mariarosa.silvestro@istruzione.it).

 

Si coglie l’occasione per augurare alle SS. LL. un sereno avvio del prossimo anno scolastico nella convinzione che le misure di accompagnamento qui prefigurate possano favorire l’impegno di ogni comunità scolastica nell’offrire ad ogni alunno le migliori opportunità di crescita.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Carmela Palumbo

 

 

Allegati:

  1. Tabella di ripartizione dei finanziamenti
  2. Tabella abbinamenti tra regioni e componenti del CSN
  3. Accompagnare le Indicazioni – documento di lavoro del CSN – agosto 2013
  4. Modello di scheda di adesione

 

ALLEGATO 1

 

TABELLA DI RIPARTIZIONE  DEI FINANZIAMENTI

 

 

Org. Diritto   Infanzia e

primo ciclo 2013-14

Peso relativo

 

Risorse

Assegnate

(1° stanziamento)

Quota destinata alle scuole

(85%)

Quota max per gli USR (15%)

Abruzzo

9.519

2,32%

37.052

31.494

5.558

Basilicata

4.937

1,20%

19.217

16.335

2.883

Calabria

17.184

4,18%

66.888

56.855

10.033

Campania

48.670

11,84%

189.446

161.029

28.417

Emilia-Romagna

26.259

6,39%

102.212

86.880

15.332

Friuli Venezia-Giulia

8.266

2,01%

32.175

27.349

4.826

Lazio

37.374

9,09%

145.477

123.655

21.822

Liguria

9.065

2,21%

35.285

29.992

5.293

Lombardia

62.868

15,29%

244.711

208.005

36.707

Marche

10.833

2,64%

42.167

35.842

6.325

Molise

2.250

0,55%

8.758

7.444

1.314

Piemonte

29.999

7,30%

116.770

99.254

17.515

Puglia

30.234

7,36%

117.685

100.032

17.653

Sardegna

12.058

2,93%

46.935

39.895

7.040

Sicilia

40.044

9,74%

155.870

132.489

23.380

Toscana

24.209

5,89%

94.233

80.098

14.135

Umbria

6.321

1,54%

24.604

20.914

3.691

Veneto

30.961

7,53%

120.514

102.437

18.077

TOTALE

411.051

100,00%

1.600.000

1.360.000

240.000

 

Le Province autonome di Trento e Bolzano, e la Regione Valle d’Aosta, sono inserite a pieno titolo nelle misure di accompagnamento. L’entità del finanziamento, così come le modalità di assegnazione, sono oggetto di autonoma decisione da parte delle autorità locali competenti.

ALLEGATO 2

 

TABELLA ABBINAMENTI TRA REGIONI E COMPONENTI DEL CSN

 

 

REGIONI MEMBRI CSN
Abruzzo Petracca, Rossi
Basilicata Tognon
Calabria Salvia, Tognon
Campania Langé, Mazzoli
Emilia-Romagna Bertocchi, Cerini
Friuli V. Giulia Cicatelli, Lorenzoni
Lazio Fiorin, Mazzoli
Liguria Mazzoli, Zan
Lombardia Fiorin, Langè
Marche Fiorin, Rossi
Molise Petracca
Piemonte Mazzoli, Zan
Puglia Cerini, Petracca
Sardegna Langé, Tognon
Sicilia Cerini, Salvia
Toscana Cicatelli, Zan
Umbria Lorenzoni
Veneto Fiorin, Tognon
Valle d’Aosta Salvia
Provincia di Trento Petracca
Provincia di Bolzano Bertocchi

 

Recapiti di posta elettronica dei membri del CSN

 

Nome

E-mail

Daniela Bertocchi bertocchi@indicazioninazionali.it
Giancarlo Cerini cerini@indicazioninazionali.it
Sergio Cicatelli cicatelli@indicazioninazionali.it
Italo Fiorin fiorin@indicazioninazionali.it
Gisella Langé lange@indicazioninazionali.it
Franco Lorenzoni lorenzoni@indicazioninazionali.it
Paolo Mazzoli mazzoli@indicazioninazionali.it
Carlo Petracca petracca@indicazioninazionali.it
Franca Rossi rossi@indicazioninazionali.it
Maria Salvia salvia@indicazioninazionali.it
Aladino Tognon tognon@indicazioninazionali.it
Rosetta Zan zan@indicazioninazionali.it

Allegati

Nota 26 agosto 2013, Prot.n. 4419

Nota 26 agosto 2013, Prot.n. 4419

Oggetto: Progetto di sostegno ai Licei Scientifici Opzione Scienze Applicate per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali relative agli insegnamenti della Fisica, delle Scienze Naturali e della Matematic a.s. 2013-2014. Compilazione II questionario di monitoraggio.