PRECARI – Sulle ferie il Miur sbaglia

PRECARI – Sulle ferie il Miur sbaglia: invece di fare un passo indietro, segue la posizione sbagliata di Via XX Settembre

 

Nelle ultime ore è stata nuovamente inviata a Usr, Atp e dirigenti scolastici la nota con cui il Mef ha comunicato alla Ragioneria territoriale dello Stato che per quantificare le ferie da pagare al supplente occorre detrarre i giorni di sospensione delle lezioni.

 

Anief ribadisce che siamo di fronte ad una posizione palesemente in contrasto con le indicazioni comunitarie e con la giurisprudenza nazionale. Ricorrere al giudice del lavoro è ancora possibile.

 

Tra i supplenti annuali della scuola sta creando non poco disorientamento la posizione di incomprensibile intransigenza assunta dal Ministero dell’Istruzione a proposito dei pagamento delle ferie non godute da parte del personale che nell’a.s. 2012/13 ha stipulato un contratto di supplenza fino al termine delle lezioni o al 30 giugno 2013. Nelle ultime ore, infatti, il Miur ha inviato di nuovo la nota Mef del 4 settembre 2013 a tutti gli Uffici scolastici regionali, gli Ambiti Territoriali Provinciali e Dirigenti Scolastici: nella nota si comunicava alla Ragioneria territoriale dello Stato, dopo il quesito espresso proprio da quest’ultima, che per quantificare le ferie da pagare al supplente occorre detrarre i giorni di sospensione delle lezioni.

 

Il Miur ha di fatto ribadito ai suoi uffici periferici e dirigenti responsabili degli oltre 8mila istituti scolastici che prima di monetizzare le ferie dei supplenti occorre scorporare i giorni di lavoro effettivamente svolti a scuola da tutti i periodi di vacatio didattica: dalle vacanze di Natale a quelle di Pasqua, ma anche le sospensioni delle lezioni per l’organizzazione di attività non prettamente scolastico-formative. Come l’attivazione dei seggi elettorali o lo svolgimento di pubblici concorsi.

 

Anief, a sua volta, ribadisce che questa scelta del Ministero dell’Economia, derivante da un’interpretazione assolutamente parziale dell’art. 54 della Legge n. 228/12, è in palese contrasto con la Direttiva Comunitaria n. 2033/88. Oltre che con la giurisprudenza nazionale. Secondo la quale, al fine dalla quantificazione corretta dei giorni di ferie da assegnare a ogni lavoratore non di ruolo, va necessariamente computato l’intero periodo lavorativo svolto. Fermo restando che in tutti quei casi in cui i giorni di ferie non sono stati fruiti, vanno necessariamente quantificati e pagati (formula della modalità sostitutiva). È evidente, dunque, che i giorni di sospensione delle lezioni incidono sulla quantità delle ferie da monetizzare ai supplenti temporanei in servizio nell’anno scolastico 2012/13.

 

La posizione del Ministero dell’Economia, ora ‘raccolta’ dal Miur, –  commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – non solo risulta quindi in palese contrasto con il dispositivo previsto in Europa, ma anche con le varie decisioni assunte dal giudice nazionale su casi simili: in passato, ad esempio, è stato stabilito che non si può ridurre il monte ore delle ferie dei lavoratori della scuola sottraendo dal computo il numero di giorni che il dipendente ha passato nello stato di malattia”.

 

Ancora una volta l’amministrazione scolastica viola un articolo della Costituzione, nella fattispecie il 36, per fare “cassa” ai danni dei suoi dipendenti. Anief non permetterà che questo accada: conferma, pertanto, l’impugnazione al giudice del lavoro dei mancati pagamenti delle ferie non fruite ‘in toto’. Per aderire al ricorso si può inviare una e-mail a ferie@anief.net.

 

Scuola, Carrozza ha incontrato Associazioni studentesche e Consiglio nazionale studenti universitari

Scuola, Carrozza ha incontrato Associazioni studentesche e Consiglio nazionale studenti universitari

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha incontrato stamattina presso la sede del Miur il Forum delle Associazioni studentesche e il Consiglio nazionale degli studenti universitari.
Diritto allo studio, alternanza scuola lavoro, valutazione del sistema scolastico, dottorati di ricerca e finanziamenti al sistema universitario: questi gli argomenti al centro degli incontri.
Il Ministro ha ribadito l’intenzione di organizzare una Costituente della Scuola e ha chiesto agli studenti di esserne parte attiva con contributi e idee. Carrozza ha poi annunciato di voler convocare con più frequenza incontri con le Associazioni studentesche proponendo che siano focalizzati ogni volta su una tematica diversa; le prossime all’ordine del giorno saranno accesso all’università e alternanza scuola lavoro.
Tra gli altri temi, si è discusso anche di un contributo di proposte da parte degli studenti in vista del semestre italiano di presidenza del consiglio dell’Unione europea.

Bonus Maturità: DM il 29/11

Bonus Maturità: DM il 29/11

Si comunica che nella giornata del 29/11 sarà pubblicato il Decreto Ministeriale che fissa le modalità e il calendario per la definizione e gestione della graduatoria con il bonus di maturità in applicazione dell’articolo 20 del Decreto Legge 104/2013 come convertito nella Legge 128/2013.

Carrozza: partecipazione a realizzazione primo ‘supermicroscopio’ del Medio Oriente

Carrozza: partecipazione a realizzazione primo ‘supermicroscopio’ del Medio Oriente è successo della nostra comunità scientifica

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, commenta con soddisfazione il memorandum d’intesa tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e la collaborazione Sesame (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East) per la realizzazione di un ‘supermicroscopio’ in Giordania, il primo del Medio Oriente. “La firma dell’accordo – ha detto il Ministro – è un successo della nostra comunità scientifica e un esempio di diplomazia scientifica perché favorisce la cooperazione tra paesi nell’area medio orientale”.

Progetto Articolo 9 della Costituzione

Progetto Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale
Camillo Zadra e Carlo Ossola guideranno gli studenti nella ricerca dei segni materiali e immateriali nei luoghi della Grande Guerra e nella memoria della Guerra nelle letterature
Camillo Zadra, Provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra, e Carlo Ossola, uno dei massimi critici e docenti di Letteratura moderna a livello internazionale, saranno i protagonisti dei prossimi incontri con gli studenti, organizzati nell’ambito del Progetto e Concorso Nazionale Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale, organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da Rai Educational, nell’intento di valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica, imprescindibile chiave di lettura della storia passata e di quella attuale, in occasione del centenario della Prima guerra mondiale.
Gli incontri in programma si inseriscono nella prima fase del progetto, che vede coinvolti alcuni dei maggiori storici ed esperti provenienti dal mondo accademico o da autorevoli istituzioni culturali che hanno dato la loro disponibilità a confrontarsi con il mondo della scuola. I temi delle lezioni non intendono offrire una rivisitazione della storia della Prima guerra mondiale, che già si studia nei libri scolastici, ma un percorso di riflessione, lungo un filo conduttore che va dal significato del patrimonio culturale della memoria storica all’articolo 11 della Costituzione e al ripudio della guerra, dalla Guerra fra nazioni all’Europa dei popoli e dei cittadini, e che passerà tra l’altro attraverso la ricerca dei “segni” del cambiamento (in luoghi, persone, mentalità, lingua, arti ecc.).
Camillo Zadra affronterà, giovedì 28 novembre, alle ore 11, nella sede del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, il tema della ricerca dei segni materiali e immateriali nei luoghi della Grande Guerra.
Carlo Ossola – docente di Letterature moderne dell’Europa neolatina presso il Collège de France di Parigi, Direttore dell’Istituto di studi italiani presso l’Università della Svizzera Italiana (Lugano-CH) e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei – affronterà venerdì 29 novembre, alle ore 11, a Palazzo Litta di Milano, il tema de La memoria della Guerra nelle letterature, che apre a diverse riflessioni.
Spiega Ossola: «Mentre Marinetti e i Futuristi glorificano “la guerra, sola igiene del mondo” e predicano la modernità animata dalla nuova “religione-morale della velocità”, chi veramente ha esperienza delle trincee sa bene che – secondo l’adagio di Erasmo – “loda la guerra chi non la conosce”. Così il libro di poesie che inaugura il Novecento sarà Il Porto Sepolto, 1916, nato sul fronte del Carso. Sarà un poemetto tutto raccolto intorno a un verso essenziale e a un’umanità riscoperta da un “uomo di pena”, Giuseppe Ungaretti, figlio di emigranti, poeta di tre continenti».
Le lezioni potranno essere seguite dalle scuole in diretta streaming dal sito www.articolo9dellacostituzione.it
Dopo le lezioni con storici e con rappresentanti del mondo culturale, per gli studenti si aprirà la seconda fase del progetto, in cui le classi delle scuole secondarie di secondo grado – supportate, oltre che dalle lezioni, dai diversi materiali di approfondimento e di consulenza presenti nel sito del progetto (tra cui moltissimi documenti provenienti da archivi digitali e da Rai Educational), dalle eventuali visite guidate nei luoghi della memoria – dovranno produrre un breve video o un breve prodotto per la radio, che sia la sintesi di una ricerca originale svolta sul tema del patrimonio della memoria storica. Il loro elaborato finale sarà destinato agli studenti delle classi di terza media, che saranno i primi fruitori e i primi giudici nel concorso. Tra gli obiettivi del Progetto e Concorso figura infatti anche
quello di valorizzare il lavoro, la cooperazione e la responsabilità reciproca dei giovani di diverse età e scolarizzazione.
I prodotti vincitori verranno premiati in una cerimonia pubblica a Roma nella sede del Senato della Repubblica.
Tra i premi anche la possibilità di far circolare gli elaborati prodotti dalle classi anche in alcuni canali televisivi e nel mondo della comunicazione digitale.
L’iniziativa si avvale del sostegno di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero per gli Affari Esteri, la «Domenica» de «Il Sole 24 Ore», Rai Radio3 e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Per altre informazioni: www.articolo9dellacostituzione.it, info@articolo9dellacostituzione.it
Roma, 27 novembre 2013

Rientrate le occupazioni delle scuole catanesi

Da tutte le scuole di Catania, dove si erano accesi focolai di proteste studentesche sfociate in episodi di occupazioni giungono notizie rassicuranti di un ritorno alla normalità; tutto regolare al Liceo Spedalieri, al Liceo Principe Umberto e nelle altre scuole di cui la stampa aveva dato notizia di agitazioni.

Permangono criticità solo nel capoluogo Palermitano ove la situazione è tradizionalmente più complicata.

L’associazione di dirigenti scolastici CONFEDIR della Sicilia invita le famiglie a vigilare per impedire che i propri figlioli studenti compromettano l’anno scolastico con assenze che possono pregiudicare la frequenza dell’anno scolastico con conseguenze anche sull’ammissione agli scrutini; il decreto legislativo n. 297 del 1994, all’art. 74 prevede che, per la validità di un anno scolastico, occorrono almeno 200 giorni di effettive lezioni, ricordando che incombe anche nei loro confronti una responsabilità patrimoniale per danneggiamenti ad arredi e suppellettili a seguito di fenomeni di occupazione.

Necessita un’opera di prevenzione per evitare il ripetersi di simili incresciosi fenomeni che hanno anche dei risvolti penali quali l’interruzione di un servizio pubblico essenziale, come quello scolastico.

L’invasione di terreni o edifici, in diritto penale, è un delitto previsto e punito dall’art. 633 del codice penale (invasione arbitraria di immobile) ai sensi del quale: “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa. Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi”.

Un falso atteggiamento buonista lungi da determinare effetti educativi positivi rischia di ingenerare nelle nuove generazioni uno sfilacciamento e un misconoscimento della legalità che è un valore che la scuola cerca di inculcare anche con continui progetti educativi salvo poi a praticare un comportamento opposto a quello proclamato.

I dirigenti scolastici poi hanno il dovere di denunciare alle autorità di polizia e alla magistratura qualsiasi fenomeno configurabile come reato, pena l’omissione di atti di uffici anch’essi sanzionabili.

Così come il MIUR e l’USR Sicilia avrebbero il dovere di supportare e tutelare le scuole autonome mettendo in atto tutti quei provvedimenti necessari a disincentivare azioni e comportamenti penalizzanti per il servizio pubblico.

 

Il presidente regionale

Dirigenti Confedir

Preside Salvatore Indelicato

Estero: Pubblicate le graduatorie definitive

Estero: Pubblicate le graduatorie definitive

Graduatorie definitive di tutte le aree linguistiche e di tutti i codici funzione riguardanti le Scuole e i Corsi

Il 26 novembre 2013 il MAE – DGSP ha provveduto a comunicare che il giorno seguente sarebbero state pubblicate le graduatorie definitive di tutte le aree linguistiche e di tutti i codici funzione riguardanti le Scuole e i Corsi (SCC), i Lettorati (LET) e il personale amministrativo della scuola.

Pertanto, da questa data cessano di avere ogni valore le vecchie graduatorie e di conseguenza l’Ufficio V procederà ad eventuali nomine attingendo alle nuove graduatorie.

Tutte le suddette graduatorie sono pubblicate anche sul sito internet: www.esteri.it, politica estera, cultura, istituzioni scolastiche italiane all’estero, pubblicazione graduatorie permanenti.

Diamo i voti ai prof.: videointervista alla ministra Carrozza

da Tecnica della Scuola

Diamo i voti ai prof.: videointervista alla ministra Carrozza
di P.A.
“Una certa sinistra ha guardato agli stage in maniera negativa, come concorrenza al lavoro”: questo l’incipit della video intervista rilasciata dalla ministra dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, al direttore del giornale online Linkiesta.it, Marco Alfieri, nel corso di “Cna Next”, organizzato dalla Cna e della piccola e media impresa a Firenze
La scuola italiana non è solo un problema di risorse, ma di capacità di spesa delle risorse. Tra lo stanziamento di soldi e il loro effettivo utilizzo ci sono una serie di ostacoli che finiscono per rallentare l’efficacia o addirittura vanificare l’investimento iniziale.” E poi aggiunge: “È l’era della spending review, ma non della “spending cut”. Tagliare tutto del 20% è la cosa più antimeritocratica che si possa fare. Il contrario di dire ai giovani “vi sappiamo valutare”. “Riuscire a far si che la valutazione venga affrontata una volta per tutti. I ragazzi vogliono essere valutati e lo dicono i giovani che sono all’estero dove vengono valutati per i loro meriti”. Anche nella formazione, insomma, si deve entrare nel merito e saper scegliere. Tra gli studenti, ma anche tra gli insegnanti. Il ministro ha affrontato il tema degli istituti tecnici e professionali, considerati nel nostro Paese scuole di serie B. “L’alternanza scuola lavoro è un buon modo per occuparsi di giovani, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza degli stage e dei tirocini che in molti ambienti della sinistra sono stati visti come dei modi per fare concorrenza con chi era invece nel mondo del lavoro, sbagliando completamente ottica. La sinistra ha perso l’occasione di stare al passo con il mondo del lavoro”. Maria Chiara Carrozza ha lanciato un messaggio alle imprese “Adesso questo è un modo per voi per misurarvi. Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate.”

Entro il 2015 per le scuole nuove norme di prevenzione incendi

da Tecnica della Scuola

Entro il 2015 per le scuole nuove norme di prevenzione incendi
di Aldo Domenico Ficara
Il Decreto ministeriale 26/08/1992 espone i criteri di sicurezza antincendi da applicare negli edifici e nei locali adibiti a scuole, di qualsiasi tipo, ordine e grado, allo scopo di tutelare l’incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro il rischio di incendio
A tal proposito lo stesso decreto dispone che le scuole vengano suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporaneamente in essere prevedibili di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi: – tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone; – tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone; – tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone; – tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone; – tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1.200 persone; – tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1.200 persone. Oggi, dopo più di venti anni, il decreto Istruzione dispone che entro il 2015 vengano emanate le nuove norme di prevenzione incendi per gli istituti scolastici, così come saranno anticipate nel previsto decreto ministeriale di prossima pubblicazione (entro l’11 maggio 2014). In ordine cronologico, si ricorda che l’ultima legge ad occuparsi dell’argomento è stata la finanziaria del 2007, secondo la quale “per il completamento delle opere di messa in sicurezza e di adeguamento a norma, previste dai piani di edilizia scolastica di cui alla legge 11 gennaio 1996, n. 23 – Norme di edilizia scolastica – le Regioni possono fissare un nuovo termine di scadenza, comunque non successivo al 31 dicembre 2009, decorrente dalla data di sottoscrizione dell’accordo denominato-patto per la sicurezza tra Ministero della Pubblica istruzione, regione ed enti locali della medesima Regione”.

Renzi: la riforma della scuola passa per il volere di alunni e prof

da Tecnica della Scuola

Renzi: la riforma della scuola passa per il volere di alunni e prof
di A.G.
Prende corpo l’intenzione del sindaco di Firenze, aspirante segretario Pd, di avviare una gigantesca campagna sul settore: tutti hanno provato a riformare la scuola, nessuno l’ha mai fatto ascoltando chi nella scuola ci vive ogni giorno, lo faremo noi. Un piano ambizioso, ma rimane un dubbio: la consultazione avverrà via internet?
Comincia a prendere corpo l’annunciata intenzione di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e aspirante segretario del Partito democratico attraverso le primarie in programma nella prima decade di dicembre, di voler avviare una gigantesca campagna sulla scuola.“Tutti hanno provato a riformare la scuola, nessuno l’ha mai fatto ascoltando chi nella scuola ci vive ogni giorno. Lo faremo noi”, ha scritto Renzi il 26 novembre sulla sua pagina Facebook. Per poi sottolineare che attraverso questa operazione intende finalmente “costruire insieme, dal basso, la nuova riforma della scuola”. Sceglieremo cosa fare per le nuove generazioni, ha sottolineato Renzi, sempre tramite Facebook, con “i nostri insegnanti, i nostri assessori all’istruzione, i nostri circoli, i nostri ragazzi”.
L’impegno del sindaco di Firenze appare davvero ambizioso: rappresentare il pensiero del popolo della scuola significa, infatti, coinvolgere decine di migliaia di studenti e docenti. I quali rappresenterebbero i 7 milioni di alunni, con le rispettive famiglie. Ma anche gli 800mila docenti della scuola pubblica. Insomma, un’operazione non da poco. Che necessita di competenza e organizzazione. Oltre che un investimento economico non indifferente. A meno che Renzi non intenda consultare gli “attori” principali del sistema scolastico tramite la rete internet: in tal caso il Movimento 5 Stelle avrebbe fatto proseliti.

Fondo di istituto: tutto come previsto

da Tecnica della Scuola

Fondo di istituto: tutto come previsto
di R.P.
Siglato l’accordo per il 2013/2014. Il taglio rispetto allo scorso anno è, per ora, del 50%, ma dopo la firma del CCNL sul riconoscimento degli scatti stipendiali potrebbe esserci qualche novità
Tutto come previsto per il fondo di istituto 2013/2014: il taglio rispetto allo scorso anno sarà consistente, anche se per capire di quanto bisognerà aspettare la sottoscrizione del CCNL sul riconoscimento degli scatti stipendiali. Per intanto, però, le scuole potranno dare avvio alla contrattazione di istituto facendo riferimento alle somme conteggiate nell’accordo sottoscritto il 26 novembre che sono complessivamente pari a poco più della metà di quelle del 2012/2013. L’accordo di queste ore, infatti, mette a disposizione 521milioni di euro contro i 984 dello scorso anno. Ed è proprio dall’importo di 984milioni che bisogna partire per capire se potrà esserci qualche soldo in più per il MOF. In effetti, secondo le stime attuali è probabile che dall’intero importo dovranno essere sottratti non meno di 230milioni di euro che, sommati ai 120 derivanti dai risparmi di sistema, dovrebbe servire per pagare gli scatti stipendiali. Quindi rimarrebbero a disposizione 754milioni di euro, 521 dei quali stanziati con l’accordo del 26 novembre. Nella migliore delle ipotesi, quindi, il MOF per il 2013/2014 potrebbe essere incrementato di altri 233milioni di euro, derivanti appunto dalla differenza fra la previsione di 754milioni e lo stanziamento già disposto di 521milioni. In concreto, nella migliore delle ipotesi, le somme indicate nella tabella potrebbero aumentare del 50%.  

2013/14
2012/13
FUNZIONI STRUMENTALI
41.160.000
83.800.000
QUOTA BASE
1.226
2.365
QUOTA X COMPLESSITA’
598,40
1.244
QUOTA X NUMERO DOCENTI
38,49
78
INCARICHI SPECIFICI ATA
18.310.000
36.600.000
QUOTA PER ADDETTO
99
198
EDUCAZIONE FISICA
20.580.000
41.350.000
QUOTA X CLASSE
106,44
DOCENTI COORDINATORI
300.000
ORE ECCEDENTI
30.000.000
30.000.000
PRIMARIA+INFANZIA
9.120.000
SECONDARIA
20.880.000
FONDO ISTITUTO
381.256.412
688.570.000
IN PROPORZIONE AI PUNTI DI EROGAZIONE
73.959.000
131.530.000
QUOTA PER ADDETTO
250,31
445,88
QUOTA PER DOC. SUPERIORI
423,88
857
AREE A RISCHIO
29.730.000
42.060.000

Uds: Carrozza antidemocratica

da Tecnica della Scuola

Uds: Carrozza antidemocratica
di P.A.
L’Unione degli studenti ritiene “antidemocratiche” le affermazioni della ministra Carrozza sulle occupazioni studentesche: “dovremmo aiutare i presidi ad affrontare questo tema”
“Come Unione degli Studenti non possiamo che giudicare queste affermazioni insensate e antidemocratiche. Sia l’11 ottobre sia il 15 novembre – dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale UdS – sono scesi in piazza centinaia di migliaia di studenti per protestare ma anche e soprattutto per proporre: alla nostra mobilitazione sono seguiti solo silenzi, se questo è il metodo con cui il Ministro si rapporta alle istanze sociali non potremo che essere costretti ad alzare la voce”.  “Le occupazioni, come le autogestioni e le cogestioni che stanno riguardando numerose scuole in tutto il paese sono momenti di crescita, discussione e partecipazione, – prosegue Roberto Campanelli dell’Unione degli Studenti – il fatto che il ministro le giudichi immotivate da la prova di quanto la politica sia lontana dalla condizione che vivono centinaia di migliaia di studenti in scuole sempre più in sofferenza, dove la dequalificazione è diventata normalità”.

Siglata l’intesa per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof)

da Tecnica della Scuola

Siglata l’intesa per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof)
Dopo la firma dell’accordo si attende nelle prossime 48 ore la definizione del contratto in sede Aran per gli scatti 2012.
Si è concluso l’incontro al Miur avente ad oggetto l’Intesa per la ripartizione delle risorse del Mof  (Fondo per il Miglioramento dell´Offerta Formativa) per l´anno scolastico 2013/14.
Probabilmente, entro 48 ore sarà pronta la bozza dell’Atto di Indirizzo all´Aran, necessario per ottenere lo scatto del 2012, così come voluto dal ministro Carrozza, in risposta alla richiesta fatta da tutti i sindacati nell´incontro del 22 novembre 2013.
In seguito alla discussione sulle modalità di assegnazione delle somme alle varie voci del Fondo delle istituzioni scolastiche (F.I.S.), si è, infine, giunti ad un accordo, sottoscritto dalle OO.SS. In virtù dell´Intesa, tutte le scuole riceveranno, a breve scadenza, le somme del Mof disponibili per la contrattazione integrativa di istituto.

Contratto scuola: forse ci sono i presupposti per rivedere il decreto Brunetta

da Tecnica della Scuola

Contratto scuola: forse ci sono i presupposti per rivedere il decreto Brunetta
di Lucio Ficara
Con il passaggio di Renato Brunetta all’opposizione ci sono le condizioni per rivedere il decreto 150/09, come chiedono – non da oggi – le organizzazioni sindacali.
Parafrasando il concetto eracliteo del divenire, dove tutto muta e tutto scorre, ci accorgiamo che il vorticoso mutare degli eventi politici italiani, fa registrare  delle innaturali alchimie politiche di carattere gattopardesco che però potrebbero influenzare i rapporti , finora totalmente piatti,  tra i sindacati e la politica. Già le larghe intese, che hanno permesso la nascita del governo Letta, stanno rappresentando  un’alchimia politica paradossale, e adesso che i berluscones stanno dichiarando, in alcune conferenze stampa, di essere passati all’opposizione, questa alchimia diventerà ancora più artefatta ed ingannevole. In questo quadro politico, dove chi ha aderito alla nuova Forza Italia, come l’on Renato Brunetta, si sta schierando contro l’azione governativa, portata avanti dal premier Enrico Letta, si stanno aprendo nuovi scenari, dove i sindacati provano a interloquire seriamente con il governo. Infatti negli incontri tra i sindacati e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, in relazione al rinnovo del contratto della scuola è stata posta una richiesta importante. Di cosa si tratta precisamente? Stiamo parlando della richiesta fatta dal coordinatore nazionale della Gilda insegnanti Rino Di Meglio che, con trasparenza e decisione, chiede che venga fatta chiarezza su quali materie sono di reale competenza contrattuale e quali invece attengono dell´amministrazione e alle prerogative dei dirigenti scolastici. In buona sostanza Di Meglio sostiene che il rinnovo contrattuale della scuola, dovrà passare inevitabilmente da una riforma del decreto Brunetta. La richiesta è stata seriamente considerata dal ministro Carrozza, che sembra essere, forse anche per il probabile passaggio dello stesso Renato Brunetta all’opposizione del governo, molto possibilista. In questa fase interlocutoria dove oltre la Gilda, anche la Flc Cgil chiede con determinazione, attraverso il suo segretario nazionale Mimmo Pantaleo, prospettive certe per i lavoratori della scuola, a partire da una riforma necessaria della legge Fornero, per garantire certezze ai dipendenti della scuola sull’accesso al pensionamento. Pantaleo chiede anche di mettere fine alla doppia penalizzazione  per il blocco della contrattazione nazionale e degli scatti di anzianità, unica forma di progressione finora prevista. Anche la Flc Cgil come la Gilda chiede un rinnovo del contratto scuola, legato necessariamente ad una riforma del decreto 150/2009 e suoi successivi correttivi come il decreto 141/2011. Sulla stessa linea anche Cisl scuola e Uil scuola, che dicono a chiare lettere: “no alla doppia penalizzazione del blocco dei contratti nazionali e degli scatti di anzianità. No a incursioni legislative in materia contrattuale”. Vuoi vedere che, adesso che Brunetta sta andando all’opposizione, e il governo ha bisogno di un clima sociale tranquillo, il decreto 150/2009 si scioglierà ?

Puglisi (Pd): ok a licei brevi, ma coinvolgendo gli insegnanti

da Tecnica della Scuola

Puglisi (Pd): ok a licei brevi, ma coinvolgendo gli insegnanti
di Pasquale Almirante
Anche la senatrice del Partito Democratico, Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Cultura al Senato, non vede grossi problemi di tagli al personale della scuola con il cosiddetto liceo breve
“Si può uscire un anno prima dalla scuola senza tagliare neppure un insegnante. Ma serve un disegno complessivo che sappia coinvolgere pienamente gli insegnanti, gli studenti, gli educatori per immaginare insieme la scuola che serve per ricostruire l’Italia”: intona dal suo osservatorio la senatrice Puglisi, mentre il disegno complessivo citato rimane complesso, senza una sua esplicitazione evidente e come se venisse da un cittadino comune, perché ha, la sua proposizione, tutto il sapore del buon senso, salvando capre e cavoli: l’immancabile riduzione delle ore e quindi di cattedre ma a personale invariato. Ma ha pure detto: “Non se ne può più di riforme calate dall’alto ad ogni cambio di inquilino di viale Trastevere. Per questo chiediamo al Ministro Maria Chiara Carrozza di dare avvio ad una vera Costituente della scuola, che sappia coinvolgere le autonomie scolastiche e che parta dalle buone esperienze che si stanno facendo in molti territori. Per abbattere la dispersione scolastica occorre alzare i livelli di apprendimento degli studenti e migliorare quelli occupazionali giovanili, magari permettendo agli studenti di “vivere” la scuola anche il pomeriggio puntando sull’innovazione della didattica e assicurando alle scuole un organico funzionale stabile”. E anche questa ulteriore proposizione ha il tocco del buon senso, anche perché “vivere la scuola anche il pomeriggio” fu già sperimentato negli “Oratori” di Don Bosco, mentre da tutti gli ambiti in cui si parla di scuola, istruzione, educazione e rinnovamento non si fa che ripetere quanto la senatrice ripete, senza però dire come, nel senso del reperimento dei denari necessari per attivare questa operazione, visto che aprire le scuole di pomeriggio significa pure pagare il personale, insegnante e no, provvedere ai riscaldamenti, all’illuminazione e anche alla pulizia, visto pure che alcune provincie italiane stanno invece imponendo alle scuole la settimana corta per risparmiare proprio su queste voci, compreso il trasporto. E infine la senatrice del Pd ha concluso: “Si può offrire agli studenti la possibilità di costruire curricula personalizzati su una base di discipline comuni obbligatorie, orientandoli poi verso scelte consapevoli, che si tratti di università o di lavoro. Scelte determinanti per il futuro del Paese, per cambiarlo nel profondo”. E noi siamo d’accordo, pienamente d’accordo, ma al Parlamento la maggioranza e la guida della Nazione per ora è proprio nel grembo, seppure nella parzialità delle larghe intese, del partito della senatrice e quindi “se non ora quando?”