L’albero dei problemi

L’albero dei problemi

di Andrea Mesoraca

La motivazione

Ho deciso di realizzare questa applicazione leggendo il libro: “Costruire il miglioramento” Percorsi di ricerca sul miglioramento scolastico a cura di Massimo Faggioli, editore Rubbettino. (Capitolo 6 della prima parte del libro, “La ricerca: obiettivi e metodologia”, curato dalla Dott.ssa Valeria Pandolfini).

Per una progettazione di azioni di miglioramento è necessario una puntuale definizione dei problemi da fare insieme, operatori, destinatari e decisori.

Con questo contributo spero di facilitare il lavoro degli operatori della scuola nel mettere in relazione criticità/problemi, cause e le azioni da realizzare al fine della progettazione dei piani di miglioramento ed il loro monitoraggio.

Che cos’è?

E’ un’applicazione realizzata con Web2py (Programma per costruire applicazioni Web in Python, gratuito e open source, creato da Massimo Di Pierro).

Cosa fa?

Automatizza alcune fasi della progettazione:

  • Costruzione dell’albero dei problemi;
  • Costruzione dell’albero degli obiettivi;
  • Pianificazione delle azioni di miglioramento;
  • Monitoraggio.

Guida all’installazione

Scaricare il file dell’applicazione al seguente link: L’Albero dei problemi

Attenzione, non aprire l’anteprima, il file deve essere scaricato cliccando sul comando della finestra [scarica]

Dopo il download decomprimere il file

Istruzioni d’avvio

Aprire la cartella “web2py.app.Albero_Problemi”, poi la cartella “web2py”

Un doppio click sul file “Web2py.exe”:

Si apre la console di Windows

Si apre un’altra finestra

Scegliere ed inserire una password e cliccare su “start server”.

Regole per gli scioperi: presto sarà obbligatorio comunicare l’adesione in anticipo

da La Tecnica della Scuola

Prosegue all’Aran il confronto con le organizzazioni sindacali in materia di regole sugli scioperi.
Le posizioni sono distanti ed è difficile che si possa arrivare ad una intesa in tempi rapidi.
Molti i problemi sul tappeto.

Tetto massimo di scioperi, l’Aran chiede un cambio di regole

Il più complesso riguarda il numero di giorni di sciopero consentiti in un anno; oggi il codice di autoregolamentazione ne prevede 8 come massimo, ma adesso l’Aran chiede che il tetto massimo venga riferito non al singolo lavoratore ma alla classe con il risultato che, superata la soglia, il divieto di sciopero si estenderebbe a tutti i docenti che prestano servizio in quella classe.
Un’altra richiesta dell’amministrazione riguarda l’estensione anche per il personale docente dell’obbligo di vigilanza sugli alunni da garantire sempre in caso di sciopero.
Per contenere i disagi per le famiglie provocati da scioperi proclamati da sigle scarsamente rappresentative l’Aran vuole introdurre l’obbligo di rendere nota alle famiglie la percentuale di rappresentatività del sindacato che promuove l’azione di sciopero e le adesioni che ci sono state negli scioperi degli ultimi due anni.

Comunicazione dell’intenzione di scioperare

I sindacati chiedono poi che né i docenti né il personale Ata possa essere obbligato a comunicare anticipatamente la propria intenzione di aderire o meno allo sciopero, mentre su questo l’Aran sembra decisa a non fare passi indietro: se questa proposta dell’Amministrazione dovesse andare in porto, d’ora innanzi il personale sarebbe tenuto ad annunciare in anticipo la propria intenzione di scioperare o di essere presente a scuola.

Insomma, sulle questioni più importanti le posizioni sono molto lontane e, a meno di sorprese dell’ultim’ora, per adesso un accordo appare improbabile.