Luoghi e Spazi – Ambiente e benessere dei bambini

UNICEF/nuova Report Card 17: i consumi eccessivi nei Paesi più ricchi del mondo stanno distruggendo l’ambiente dei bambini a livello globale 

  • Se tutti i cittadini del mondo consumassero le risorse al ritmo dei paesi dell’OCSE e dell’UE, sarebbe necessario l’equivalente di 3,3 pianeti Terra per mantenere i livelli di consumo.  
  • Oltre 20 milioni di bambini in questo gruppo di paesi hanno livelli elevati di piombo nel loro sangue. In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera oltre 1 bambino su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi.  
  • In Islanda, Lettonia, Portogallo e Regno Unito, 1 bambino su 5 è esposto a umidità o muffa a casa, mentre a Cipro, in Ungheria e Turchia più di 1 bambino su 4 ne è esposto.
  • L’Italia si colloca 6° su 39 paesi nella classifica generale delle condizioni ambientali che influenzano il benessere dei bambini nei paesi industrializzati. Oggi Webinar di presentazione del Rapporto per l’Italia (dalle h.16,30) con intervento di Ilaria Fontana, Sottosegretario del Ministero della Transizione Ecologica.  

24 maggio 2022 – Secondo l’ultima Report Card pubblicata oggi dal Centro di Ricerca UNICEF Innocenti, la maggior parte dei Paesi ricchi sta creando condizioni malsane, pericolose e nocive per i bambini di tutto il mondo. La Innocenti Report Card 17: “Luoghi e Spazi – Ambiente e benessere dei bambini” mette a confronto i risultati ottenuti da 39 Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dell’Unione Europea (UE) nel fornire ambienti sani ai bambini. Il rapporto presenta indicatori come l’esposizione a inquinanti nocivi, tra cui aria tossica, pesticidi, umidità e piombo; l’accesso alla luce, agli spazi verdi e a strade sicure; il contributo dei Paesi alla crisi climatica, al consumo di risorse e allo smaltimento dei rifiuti elettronici.  

Il rapporto afferma che se tutti i cittadini del mondo consumassero le risorse al ritmo dei paesi dell’OCSE e dell’UE, sarebbe necessario l’equivalente di 3,3 pianeti Terra per mantenere i livelli di consumo. Se tutti consumassero le risorse al ritmo di Canada, Lussemburgo e Stati Uniti, sarebbero necessari almeno 5 pianeti Terra.  

Sebbene Spagna, Irlanda e Portogallo occupino i primi posti della classifica generale, tutti i Paesi dell’OCSE e dell’UE non riescono a garantire ambienti sani a tutti i bambini in tutti gli indicatori. Alcuni dei Paesi più ricchi, tra cui l’Australia, il Belgio, il Canada e gli Stati Uniti, hanno un impatto grave e diffuso sull’ambiente globale – sulla base delle emissioni di CO2, dei rifiuti elettronici e del consumo complessivo di risorse pro capite – e si collocano agli ultimi posti anche per la creazione di un ambiente sano per i bambini all’interno dei loro confini.  Al contrario, i Paesi meno ricchi dell’OCSE e dell’UE in America Latina e in Europa hanno un impatto molto più basso a livello mondiale.  

“La maggior parte dei Paesi ricchi non solo non riesce a fornire ambienti sani ai bambini all’interno dei propri confini, ma contribuisce anche alla distruzione degli ambienti in cui vivono i bambini in altre parti del mondo”, ha dichiarato Gunilla Olsson, Direttore del Centro di Ricerca UNICEF Innocenti. “In alcuni casi, vediamo che i Paesi che forniscono ambienti relativamente sani per i bambini nel proprio paese sono tra i maggiori responsabili dell’inquinamento che distrugge gli ambienti dei bambini all’estero”. 

ITALIA – il nostro paese si colloca 6° su 39 paesi nella classifica generale delle condizioni ambientali che influenzano il benessere dei bambini nei paesi industrializzati. In particolare, l’Italia risulta in una posizione buona (7°) per quanto riguarda “inquinamento dell’aria e dell’acqua e avvelenamento da piombo” e in posizioni medie (16° e 14°) per “sovraffollamento, spazi verdi urbani e sicurezza stradale” e “‘numero di pianeti Terra consumati’, produzione di rifiuti elettronici ed emissioni di CO2 basate sui consumi”. Le maggiori criticità sono legate alla situazione abitativa: in particolare, la percentuale di famiglie con bambini che hanno difficoltà a riscaldare la propria abitazione (10%), le famiglie che vivono in un’abitazione sovraffollata (18,9%), la percentuale di bambini sotto i 6 anni che vivono in condizioni di disagio abitativo grave (5,9%) e le condizioni di sovraffollamento nel 20% delle famiglie con il più basso reddito (24,3%). 

Ulteriori risultati includono: 

  • Oltre 20 milioni di bambini in questo gruppo di paesi hanno livelli elevati di piombo nel loro sangue. Il piombo è una delle sostanze tossiche ambientali più pericolose. 
  • La Finlandia, l’Islanda e la Norvegia si posizionano nel primo terzo della classifica nel fornire un ambiente sano per i loro bambini ma finiscono nell’ultimo terzo nella classifica per quanto riguarda “Il mondo in generale”, con alti tassi di emissione, rifiuti elettronici e consumi. 
  • In Islanda, Lettonia, Portogallo e Regno Unito, 1 bambino su 5 è esposto a umidità o muffa a casa, mentre a Cipro, in Ungheria e Turchia più di 1 bambino su 4 ne è esposto
  • Molti bambini respirano aria tossica sia fuori che dentro le loro case. Il Messico è uno dei paesi con il maggior numero di anni di vita in buona salute persi a causa dell’inquinamento dell’aria, equivalente a 3,7 anni per 1.000 bambini, mentre la Finlandia e il Giappone hanno il più basso, a 0,2 anni. 
  • In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera oltre 1 bambino su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi. L’inquinamento da pesticidi è stato collegato al cancro, compresa la leucemia infantile, e può danneggiarne i sistemi nervoso, cardiovascolare, digestivo, riproduttivo, endocrino, sanguigno e immunitario.  

 L’UNICEF chiede di adottare le seguenti misure per proteggere e migliorare l’ambiente in cui vivono i bambini:  

  1. I governi a livello nazionale, regionale e locale devono essere all’avanguardia nel migliorare l’ambiente in cui vivono oggi i bambini, riducendo i rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e garantendo abitazioni e quartieri di alta qualità. 
  2. Migliorare le condizioni ambientali dei bambini più vulnerabili. I bambini delle famiglie povere tendono ad essere maggiormente esposti ai danni ambientali rispetto ai bambini delle famiglie più ricche. Ciò rafforza e amplifica gli svantaggi e le disuguaglianze esistenti. 
  3. Garantire che le politiche ambientali siano a misura di bambino. I governi e i responsabili politici dovrebbero assicurarsi che le esigenze dei bambini siano integrate nel processo decisionale. I decisori adulti a tutti i livelli, dai genitori ai politici, devono ascoltare le loro prospettive e tenerle in considerazione quando definiscono politiche che avranno un impatto sproporzionato sulle generazioni future.  
  4. Coinvolgere i bambini, i principali soggetti interessati del futuro: i bambini si troveranno ad affrontare i problemi ambientali di oggi per molto tempo, ma sono anche quelli meno in grado di influenzare il corso degli eventi. 
  5. I governi e le imprese devono intraprendere subito azioni efficaci per onorare gli impegni presi per ridurre le emissioni di gas serra entro il 2050. L’adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbe essere in primo piano sia per i governi che per la comunità globale, e in vari settori, dall’istruzione alle infrastrutture. 

“Dobbiamo a noi stessi e alle generazioni future la creazione di luoghi e spazi migliori per la crescita dei bambini”, ha dichiarato Olsson. “L’accumulo di rifiuti, le sostanze inquinanti nocive e l’esaurimento delle risorse naturali stanno compromettendo la salute fisica e mentale dei nostri bambini e minacciano la sostenibilità del nostro pianeta. Dobbiamo perseguire politiche e pratiche che salvaguardino l’ambiente naturale da cui i bambini e i giovani dipendono maggiormente”. 

PRESENTAZIONE IN ITALIA – Nell’ambito degli spazi ‘Officina UNICEF’, oggi l’UNICEF Italia organizza il Webinar di presentazione italiana della Innocenti Report Card 17 “Luoghi e spazi. Ambiente e benessere dei bambini: a che punto siamo”con gli interventi di: Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia; Gwyther Rees, Social & Economic Policy Manager e Alessandro Carraro, Social and Economic Policy Analyst del Centro di Ricerca UNICEF Innocenti; Federica Gasbarro, Giovane attivista per il clima; Alessandra De Canio, Giovane volontaria del movimento YOUNICEF; conclusioni di Ilaria Fontana, Sottosegretario del Ministero delle Transizione Ecologica. Modera: Andrea Iacomini, Portavoce UNICEF Italia.  

Appuntamento: Martedì 24 maggio/16.30-17.30 Diretta Streaming sul canale YouTube di UNICEF Italia: https://www.youtube.com/watch?v=DiPkOrrswR8 

VIDEO SULL’ITALIA: https://www.youtube.com/watch?v=yvv3hvJbeR4 VIDEO sulla Report Card: Scaricabile qui https://we.tl/t-Z9FEGFMtZT
LINK alla Report Card completa:https://we.tl/t-znln5xNmis

Mezzogiorno, Scuola e PNRR

Mezzogiorno, Scuola e PNRR

da scuolanapoletana.it

Franco Buccino

Siamo stati piacevolmente sorpresi dal ruolo rilevante che ha assunto il Mezzogiorno nell’agenda politica del governo di Mario Draghi e nella considerazione di forze imprenditoriali e sindacali. Complice il Pnrr con la sua più che appetibile dotazione. L’idea di un annuale incontro di Sorrento, con l’ambizioso obiettivo di essere parallelo al Forum Ambrosetti di Cernobbio, sposa l’idea di un Sud non piagnone, che aspira a divenire protagonista della ripartenza del nostro paese.

In questo clima si inserisce la firma del patto educativo, pensato dal vescovo Battaglia, fortemente voluto dal ministro Bianchi, che mira, oltre a consolidare la formazione di una più che qualificata forza lavoro intellettuale a servizio, da sempre, dell’intero paese, anche a recuperare ampie schiere di ragazze e ragazzi dai tristi fenomeni dell’evasione e soprattutto dell’abbandono scolastico.

Ci misuriamo con queste problematiche, riassunte con il termine “dispersione scolastica”, tante volte affrontate nei decenni scorsi, con la consapevolezza che non possiamo fallire come è sistematicamente successo fino ad ora. Anche perché dispersione scolastica, insieme a cronica mancanza di lavoro, sono all’origine di ogni deviazione e di ogni arretratezza, e di ogni altra contraddizione che ci caratterizza.

Occorre, rapidamente, vedere le cause del fenomeno, considerare le tipologie dei ragazzi coinvolte, esaminare alcuni tentativi di risolvere il problema, osare perfino qualche proposta. Tutto alla luce di una certa esperienza fatta. E ha un senso proporlo ora che il Mezzogiorno, con tutti i suoi problemi, scuola compresa, è al centro dell’attenzione.

La dispersione scolastica, nelle sue varie forme di evasione, dispersione propriamente detta, insuccesso, pur senza nessun rapporto automatico di causa effetto, dipende troppo spesso da situazioni economiche e sociali della famiglia di appartenenza, così come da modesti titoli di studio dei genitori. In un tale contesto spesso si determina una sorta di povertà educativa permanente, per cui le difficoltà permangono anche migliorando la situazione economica o l’ambiente sociale. Tale contesto va oltre la famiglia, e si estende al vicinato, al paese, ad alcuni quartieri della città, alle periferie…

Un discorso a parte va fatto per la disabilità, che non è solo quella evidente e conclamata, che pure di solito vede interventi tardivi, ma quella di piccoli disturbi, meno visibili e considerati, che però tante volte segnano negativamente l’intero percorso scolastico e formativo di un ragazzo.

Questa sommaria analisi sarebbe gravemente carente se non si estendesse alla scuola stessa, che, per quote importanti di alunni e studenti, non solo non è in grado di arginare insuccessi e abbandoni, ma ne è essa stessa causa.

Il vero dramma della dispersione scolastica è che la scuola è sempre la stessa: nel quartiere bene e in periferia, al Vomero e a Scampia. La scuola è fatta, costruita, per uno standard di alunno che non ne rappresenta neppure la metà. Soprattutto se consideriamo non il numero di promossi, ma il livello di preparazione raggiunta.

La scuola ha una rigidità unica, a cui in pochi si adattano. La fuga dai banchi rappresenta una scelta obbligata per tanti ragazzi. Il recupero non può significare riportarli negli stessi banchi.                                                        Il progetto Chance, espressione matura dei “maestri di strada”, ignorava quasi del tutto gli ordinari spazi di una scuola, a parte palestre e laboratori (se c’erano). E spesso si rivolgeva a strutture non solo pubbliche, cioè comunali, ma anche private. Avendo una ragguardevole dotazione di risorse economiche oltre che di personale qualificato. E, secondo me, questo era anche il limite suo e di ogni possibilità di generalizzazione.

Perché, per ogni ipotesi di recupero e di azzeramento della dispersione scolastica, non ci sono alternative alla scuola, con le sue risorse, dotazioni, personale. Ma è, evidentemente, la scuola che deve cambiare. Meraviglia che ancora non ne siano tutti completamente convinti.

La singola scuola, oggi, è solo l’estremo terminale in un sistema di formazione gestito dall’Amministrazione scolastica centrale e periferica. Non ha nessuna autonomia e dipende in tutto e per tutto da un centro spesso burocratizzato, ingolfato, lento. Che si perde in incredibili operazioni  ogni anno, che durano spesso per lunghi mesi, dalle nomine ai trasferimenti, alle assegnazioni, alle graduatorie dei supplenti. Ne sono vittime i precari ma soprattutto le stesse scuole. Per non parlare di decreti e circolari che intervengono in ogni momento, e spesso disturbano l’andamento didattico faticosamente avviato.

Figuriamoci che spazio c’è per le scuole che vogliono affrontare il problema della dispersione! Ci vorrebbe un’autonomia piena delle scuole. Poche regole e principi generali, il dover rispondere dei risultati, e un’adeguata disponibilità finanziaria. Con la stessa cifra che oggi costa annualmente , una scuola autonoma potrebbe fare tantissimo di più per i propri alunni, soprattutto per i votati alla dispersione.

Non rassegniamoci ai soliti progetti, in cui anche cifre importanti si disperdono in mille rivoli, in cui una cosa è la scuola al mattino un’altra cosa il pomeriggio, in cui docenti e animatori di associazioni s’incontrano solo nelle riunioni formali. Dovrebbe essere solo una scuola che funziona ad aver bisogno di competenze esterne. E magari non solo d’estate.

Incominciamo con qualche cambiamento coraggioso. E mettiamo mano senza indugi alla completa Autonomia Scolastica, soprattutto per i nostri ragazzi!

Scuola d’estate, i moduli attivabili nell’avviso PON: sport, gioco, canto, ma anche coding e lingue

da OrizzonteScuola

Di redazione

Da giugno a settembre torna il Piano estate finalizzato al recupero degli apprendimenti degli studenti. Quest’anno la novità principale riguarda gli alunni ucraini ai quali vengono dedicate attività specifiche. Con avviso del 18 maggio il Ministero dell’Istruzione indica i moduli attivabili. Le candidature per l’avviso PON scadono alle 15 del prossimo 1 giugno.

Le tre fasi

  • I Fase – giugno 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, anche in riferimento all’accoglienza, inserimento e alfabetizzazione linguistica degli alunni provenienti da contesti migratori, in particolare dei profughi ucraini;
  • II Fase – luglio e agosto 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità in contesti di “scuola aperta”, “scuola all’aperto”, spazi di comunità territoriale;
  • III Fase – settembre 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali con introduzione al nuovo anno; familiarizzazione con i gruppi di pari nei contesti scolastici

Tipi di intervento

I moduli attivabili si compongono di 30 ore ciascuno. I tipi di intervento sono:

-riduzione della dispersione scolastica e per il successo scolastico degli studenti:

  • Educazione motoria, sport, gioco didattico
  • Musica e canto
  • Arte, scrittura creativa, teatro
  • Educazione alla legalità e ai diritti umani
  • Educazione alla cittadinanza attiva e alla cura dei beni comuni
  • Laboratorio creativo e artigianale per la valorizzazione dei beni comuni

-Competenze di base e CPIA:

  • Competenza alfabetica funzionale (potenziamento della lingua italiana, scrittura creativa, comunicazione, etc.)
  • Competenza multilinguistica (potenziamento della lingua straniera, delle lingue classiche, etc.)
  • Competenza in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica (STEM) (potenziamento in matematica, scienze, tecnologia, etc.)
  • Competenza digitale (potenziamento delle competenze digitali e di informatica, coding e robotica, tinkering e making, media education, etc.)
  • Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare (potenziamento di storia e geografia, potenziamento sulle competenze trasversali e l’orientamento, competenze di vita (life skills), etc.)
  • Competenza in materia di cittadinanza (educazione alla sostenibilità ambientale, alla legalità, alla cittadinanza attiva, laboratori di service learning, debate, hackathon, etc.)
  • Competenza imprenditoriale (educazione all’imprenditorialità, potenziamento delle attività di laboratorio professionalizzanti, etc.)
  • Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale (educazione all’arte, al teatro, al cinema, alla musica, educazione motoria e sportiva, etc.)

Nell’avviso viene raccomandato il coinvolgimento degli alunni con disabilità e Bes, in condizioni di particolare fragilità.

I moduli didattici possono essere svolti in setting di aula flessibili e modulari oppure in contesti di tipo esperienziale
o immersivo, anche all’aperto.

Avviso PON

La partecipazione di studenti, docenti e ATA è volontaria.


Aggiornamento Gps 2022, ecco le nuove FAQ ufficiali del Ministero

da OrizzonteScuola

Di redazione

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato altre nuove FAQ in merito all’aggiornamento e nuovi inserimenti delle Gps 2022 per le supplenze.

Chi si inserisce con riserva in I fascia in quanto laureando come può dichiarare il titolo di inglese (che è contestuale alla laurea)?

Il titolo di inglese potrà essere dichiarato nell’istanza di scioglimento della riserva

Nel biennio precedente ero iscritto negli elenchi aggiuntivi e ora vorrei iscrivermi “a pettine” nella prima fascia ma il sistema mi prospetta l’aggiornamento della domanda di inserimento negli elenchi aggiuntivi. Quindi devo prima procedere alla cancellazione della vecchia domanda?

No, non occorre cancellare la precedente graduatoria al fine inserirla nuovamente perché questo comporta di dover reinserire e rivalutare tutti i titoli, mentre con la funzione aggiornamento potranno essere dichiarati e valutati soltanto i nuovi titoli. Il termine “aggiornamento” è solo un automatismo che permette l’attualizzazione della graduatoria al nuovo biennio mantenendo tutti i titoli a suo tempo presentati, in quanto già associati alla corretta tabella di valutazione. Occorre solo inserire gli eventuali nuovi titoli. Tale operazione comporterà quindi l’inserimento “a pettine” nella I fascia delle GPS. Pertanto, in caso di cancellazione, si invita a ripristinare la graduatoria già valutata riverificando, per conferma, tutti i titoli precedentemente dichiarati e inserendo ex novo quelli eventualmente non presenti.

Sono uno studente fuori corso iscritto a Scienze della Formazione Primaria. Al fine di iscrivermi nella II fascia delle GPS di Infanzia e Primaria, come devo dichiarare l’anno accademico di iscrizione?

E’ sufficiente indicare i CFU conseguiti, che prevalgono rispetto all’iscrizione.

A seguito del superamento di un concorso devo iscrivermi in qualità di abilitata nelle Gps. Che punteggio devo indicare?

No, non occorre cancellare la precedente graduatoria al fine inserirla nuovamente perché questo comporta di dover reinserire e rivalutare tutti i titoli, mentre con la funzione aggiornamento potranno essere dichiarati e valutati soltanto i nuovi titoli. Il termine “aggiornamento” è solo un automatismo che permette l’attualizzazione della graduatoria al nuovo biennio mantenendo tutti i titoli a suo tempo presentati, in quanto già associati alla corretta tabella di valutazione. Occorre solo inserire gli eventuali nuovi titoli. Tale operazione comporterà quindi l’inserimento “a pettine” nella I fascia delle GPS. Pertanto, in caso di cancellazione, si invita a ripristinare la graduatoria già valutata riverificando, per conferma, tutti i titoli precedentemente dichiarati e inserendo ex novo quelli eventualmente non presenti.

A seguito del superamento di un concorso devo iscrivermi in qualità di abilitata nelle GPS. Che punteggio devo indicare?

Il punteggio che deve essere attribuito è il punteggio totale con cui l’aspirante figura nella graduatoria del concorso, sia come voto che come base. Qualora la base del concorso fosse diversa da 100, il sistema provvederà a fare la proporzione per riportare il punteggio in base 100.

Ero già inserito nelle GPS 2020, ora devo aggiornare le precedenti classi di concorso, ma inserire ex novo una nuova classe di concorso, devo dichiarare nuovamente i servizi già inseriti nelle GPS 2020? Cambia qualcosa se la TAB di appartenenza della nuova classe di concorso non è tra quelle già inserite nel 2020?

No, i servizi (punto C delle tabelle di valutazione) già inseriti varranno anche per la nuova graduatoria richiesta, anche se la tabella di valutazione di riferimento non è fra quelle già presenti nel 2020. Infatti, i servizi espressi saranno ribaltati automaticamente su tutte le graduatorie richieste. Devono, ovviamente, in ogni caso, essere aggiunti i nuovi.

Ero già inserito nelle GPS 2020, ora devo aggiornare le precedenti classi di concorso, ma inserire ex novo una nuova classe di concorso, devo dichiarare nuovamente i titoli culturali già inseriti nelle GPS 2020? Cambia qualcosa se la TAB di appartenenza della nuova classe di concorso non è tra quelle già inserite nel 2020?

I titoli culturali (punto B delle tabelle di valutazione) devono essere dichiarati ex novo solo se la nuova graduatoria richiesta appartiene a diversa tabella di valutazione. Infatti, i titoli dichiarati saranno ribaltati automaticamente su tutte le graduatorie richieste afferenti alla stessa tabella di valutazione. Devono, ovviamente, in ogni caso essere aggiunti i nuovi titoli su tutte le tabelle interessate.

La nota DPIT n. 1290 del 22/07/2020 prevede che nelle GPS di II fascia della scuola primaria e dell’infanzia, il servizio prestato su posto comune o di sostegno (senza ovviamente il prescritto titolo di abilitazione) dagli studenti in Scienze della formazione primaria è valutabile per la relativa graduatoria, come specifico e aspecifico a seconda del grado, esclusivamente per le relative graduatorie di infanzia e primaria. Posso far valere tale servizio, come aspecifico, anche nelle GPS della scuola secondaria?

No, a meno che sia stato conseguito il titolo di accesso entro la data di scadenza della domanda di rinnovo per il biennio 2022/2024 (vedasi FAQ n. 45).

Sindacati e partiti a confronto su contratto e decreto legge 36; il PD si impegna a trovare risorse per il futuro

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Nella giornata del 23 maggio una delegazione del Partito democratico ha incontrato le segreterie nazionali dei sindacati scuola che hanno chiesto esplicitamente un intervento politico che consenta non solo di modificare in modo sostanziale il decreto legge 36 all’esame del Senato ma anche di incrementare significativamente le risorse contrattuali.
Gli esponenti del PD presenti all’incontro (Manuela Ghizzoni, Debora Serracchiani, Irene Manzi e Simona Malpezzi fra gli altri) hanno assicurato il loro impegno in tal senso affermando anzi di aver già fatto sapere fin da subito al Governo la loro intenzione di introdurre corpose modifiche nel testo del decreto 36.
Manzi e Ghizzoni hanno anche aggiunto che è necessario un significativo investimento in termini di risorse in vista del prossimo contratto.
I sindacati, per parte loro, hanno ribadito la necessità di modificare le norme sul reclutamento contenute nel decreto 36 e hanno sottolineato come accordi e patti sottoscritti con il Governo negli ultimi tre anni siano rimasti di fatto lettera morta.
Ma i sindacati chiedono con forza che tutte le norme contenute nel decreto 36 che intervengono su materie contrattuali vengano stralciate e per intanto si stanno preparando per lo sciopero del 30 maggio; sciopero, però, che, per poter essere preso seriamente in considerazione dal Governo, dovrebbe contare su una partecipazione non inferiore al 10-15%.

Caselli agli studenti: Falcone e Borsellino sono morti perché noi non siamo stati abbastanza ‘vivi’ davanti all’illegalità

da La Tecnica della Scuola

Falcone e Borsellino? “Hanno avuto coraggio, sicuramente, anche se Falcone come Borsellino spesso hanno risposto alla domanda se avessero paura, dicendo: come si fa a non avere paura? L’importante è avere un po’ più di coraggio rispetto alla paura che non si può non avere. Ma soprattutto avevano spirito di servizio”. Così Gian Carlo Caselli durante l’appuntamento della Tecnica della Scuola sul trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in un accorato discorso rivolto direttamente agli studenti.

Ma Falcone e Borsellino sono morti anche perché noi cittadini non siamo stati abbastanza vivi. Entrambi hanno visto una serie di nefandezze, di illegalità, di scempio della democrazia, di compravendita di voti. Eppure non si sono voltati dall’altra parte. Mentre tutti noi spesso abbiamo scelto il gioco del quieto vivere, della sottomissione. E allora Falcone e Borsellino li abbiamo sovraesposti. Anche per questo sono morti. Ricordarli significa essere sempre vivi e denunciare ciò che non va, stando al fianco di chi combatte l’illegalità”.

Il protocollo d’intesa del MI con l’associazione fondata da don Pino Puglisi

Intanto sul tema della lotta all’illegalità il ministero dell’Istruzione ha appena siglato un Protocollo d’intesa con il Centro di Accoglienza “Padre Nostro”, fondato da don Pino Puglisi, l’uomo di chiesa e ispirato educatore palermitano, assassinato dalla mafia il 15 settembre del ’93, un anno dopo i giudici Falcone e Borsellino.

Il protocollo vuole prevenire il disagio e l’emarginazione attraverso una scuola aperta e inclusiva, in dialogo con il territorio e le famiglie, ha spiegato il ministro Bianchi in visita presso la Casa-Museo del Beato Giuseppe Puglisi.

La scuola è un importante presidio di cittadinanza – ha dichiarato il Ministro Bianchi – ma non può e non deve essere sola nell’educazione alla pace di bambini e ragazzi e nel contrasto alla dispersione e all’emarginazione. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza abbiamo previsto azioni e risorse dedicate, ma è importante che tutti facciano la propria parte. Per questo motivo, la collaborazione con il Centro di Accoglienza ‘Padre Nostro’ ha una rilevanza particolare: interveniamo nei singoli territori in maniera puntuale, con l’ausilio di donne e uomini impegnati a costruire percorsi di legalità e inclusione, a partire dall’esempio di figure determinanti per la storia del nostro Paese e per la formazione della nostra coscienza civile, come quella del Beato Pino Puglisi”.

Obiettivo del Protocollo è promuovere l’educazione alla pace, all’intercultura, alla legalità, all’inclusione attraverso percorsi didattici e formativi che le scuole potranno attivare, nell’ambito della propria autonomia e della propria flessibilità organizzativa, anche con l’apporto di soggetti e risorse diversi a livello territoriale. E fare sempre più degli istituti scolastici luoghi di incontro, di interazione con le famiglie e le comunità, di costruzione di cittadinanza attiva e democratica.

Nota 24 maggio 2022, AOODGOSV 13483

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio 9° – Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici/Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado e dei CPIA LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Direttore generale per i sistemi informativi e la statistica
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di Trento Al Capo Ufficio stampa
LORO SEDI

Oggetto: Apertura delle funzioni per il Questionario scuola nella piattaforma RAV e censimento scuole paritarie