«I manganelli un fallimento», protesta degli studenti davanti al ministero

da Il Sole 24 Ore

La Flc Cgil: «Siamo qui per difendere il diritto a manifestare pacificamente, quanto accaduto a Pisa e Firenze deve essere oggetto di seria riflessione, è un modello che non ci appartiene»
di Redazione Scuola

«I manganelli sono un fallimento, libertà di espressione e di manifestazione»: dietro a questo striscione stamattina, davanti al ministero dell’Istruzione (Mim), sono sfilati sindacati, studenti, associazioni ma anche dirigenti scolastici e docenti per una protesta organizzata dalla Flc Cgil. «Siamo qui per difendere il diritto a manifestare pacificamente, quanto accaduto a Pisa e Firenze deve essere oggetto di seria riflessione, è un modello che non ci appartiene», ha scandito la segretaria Flc Cgil, Gianna Fracassi. «Basta interventi repressivi, interventi sulla condotta, contro le occupazioni a scuola: ogni giorno – ha proseguito la dirigente sindacale – questo governo e questo ministero inventano nuovi provvedimenti, c’è una idea che il recupero dell’autorevolezza passi attraverso l’autoritarismo ma questo lo negano persino i docenti, noi vogliamo una scuola inclusiva e democratica».

Rete degli studenti medi

All’iniziativa di stamane davanti al Mim erano presenti, tra gli altri, il Silp Cgil che rappresenta le forze dell’ordine, l’Unione degli studenti, Link coordinamento universitario, la Rete degli studenti medi, i dottorandi, il Movimento di cooperazione educativa, Legambiente, il Coordinamento genitori democratici e il Cidi, Centro iniziativa democratica degli insegnanti. «Siamo ancora una volta in piazza, a fianco dei lavoratori della conoscenza, per ribadire che il clima di repressione che si respira in questo Paese non è accettabile: dalle manganellate a Pisa e in molte altre piazze del Paese durante recenti cortei studenteschi, alle minacce di bocciatura verso chi occupa le scuole, alle restrizioni sul comportamento, è sempre più evidente il progetto del Governo Meloni, vietare il dissenso. Continueremo a gridarlo in tutto il Paese con i presidi che si terranno questa settimana in tutte le città italiane contro un governo che censura e non ci ascolta», ha affermato Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi.

Udu

Per Camilla Piredda, coordinatrice dell’Udu, l’Unione degli universitari, «gli studenti hanno il diritto di esprimere il loro pensiero e ribadiamo le nostre richieste di dimissioni del ministro Piantedosi e di numeri identificativi sugli operatori di polizia impegnati in servizio di ordina pubblico. Stanno provando a farci tacere con la paura ma sappiamo di essere dalla parte giusta della storia».