Invalsi: irregolarità nelle prove di prima media?

da Tecnica della Scuola

Invalsi: irregolarità nelle prove di prima media?
di P.A.
Secondo Skuola.net molti ragazzi di prima media ha notato diverse irregolarità tra le quali prof che hanno aiutato un po’ troppo i loro studenti
Sembra, a detta di Skuola.net che ha svolto un’indagine, che ieri circa il 55% degli studenti di prima media avrebbe riscontrato delle irregolarità nel corso degli esami Invalsi. Colpevoli sarebbero il 22% dei dodicenni che, secondo gli intervistati, avrebbero aiutato gli alunni, suggerendo le risposte corrette senza curarsi di falsare i risultati dei test. Insomma, le misure anti – copioni che l’Invalsi aveva pensato facendo distribuire ai ragazzi cinque versioni di test differenti sembrano non essere servite a molto se ad aiutarli sono stati gli insegnanti stessi. Ma non solo, sembra pure che circa il 12% dei ragazzi ha lamentato il non rispetto dell’anonimato delle prove da parte degli insegnanti che, presa visione del codice presente sui test, ha esternato l’intenzione di valutarli assegnando un voto. In realtà, al riguardo Roberto Ricci, Responsabile Nazionale Invalsi, ha affermato che non mettere il voto alle prove non è proprio qualcosa di irregolare: “Noi non ne consigliamo l’utilizzo per questi fini, tuttavia non ci sentiamo di condannare gli insegnanti perché probabilmente questo serve a spronare gli studenti alla serietà nello svolgimento”. In ogni caso sono stati 590 mila gli studenti della prima media che hanno svolto le prove Invalsi: i ragazzi hanno dovuto rispondere a 46 domande di italiano e 30 domande di matematica, avendo a disposizione complessivamente due ore e mezza. I test hanno avuto cinque versioni diverse che sono state distribuite in modo che non si possa copiare o avere suggerimenti dai compagni vicini. Altri 30 minuti sono stati dedicati a un questionario. Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, l’Invalsi stima che le prove non siano state effettuate in circa l’1,84% delle classi. “Siamo soddisfatti – dichiara Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Invalsi – Abbiamo ricevuto telefonate per motivi tecnici e non per chiarimenti sulle prove: è ancora presto per un bilancio ma in passato quando ci sono stati dei rilievi sono emersi subito”.
Il questionario ha contemplato domande di vario tipo, da indicazioni anagrafiche (età e sesso) a un giudizio sulla prova, nonché domande utili per conoscere le abitudini di studio dei ragazzi. E’ stato chiesto ad esempio se usano strumenti di tipo informatico e se amano leggere per vedere se esiste una correlazione con la preparazione raggiunta; da alcuni studi emerge infatti che l’abitudine alla lettura ha un impatto positivo sull’uso di Internet come fonte di informazioni. Altra variabile testata è la presenza di libri in casa e la lingua parlata in famiglia: “È stato osservato che i ragazzi che sono da tempo in Italia conseguono risultati positivi indipendentemente dalla lingua che parlano a casa; ciò dimostra che tra gli stranieri di seconda generazione la scuola svolge un ruolo molto importante”. Ritornando all’indagine dio Skuola.net , è detto che tra le altre irregolarità, i ragazzi avrebbero pure segnalato di prof che hanno scioperato ma che sarebbero stati sostituiti da altri insegnanti, di accorpamenti con altre classi e, addirittura, di professori che li hanno invitati a lasciare il test in bianco come segno di protesta.
Intanto il prossimo appuntamento è per domani, 16 maggio, e riguarderà le classi della secondaria di secondo grado

“Verifica psico-attitudinale annuale per tutti i docenti”

da Tecnica della Scuola

“Verifica psico-attitudinale annuale per tutti i docenti”
di P.A.
In relazione all’episodio di violenze inferte sui bambini nell’asilo San Romano, struttura pubblica per l’infanzia del quartiere Portonaccio a Roma, l’Osservatorio dei minori parla di emergenza e chiede una verifica psico-attitudinale annuale per gli insegnanti di ogni ordine e grado
“Siamo alle solite e adesso decisamente non se ne può più”: dichiara in una nota il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, per il quale: “Il reiterarsi di crimini contro i bambini nelle scuole comincia a produrre una statistica tale da autorizzarci a parlare di vera e propria emergenza, che non può più essere affrontata se non preventivamente. Intervenire dopo, quando cioè il danno è stato prodotto, significa condannare i piccolini ad un difficile e lungo processo di recupero dei danni psicologici subiti, semmai riusciranno a dimenticare del tutto”. E poi il sociologo continua: “Da anni l’Osservatorio sui Diritti dei Minori propone una verifica psico-attitudinale annuale cui sottoporre gli insegnanti di ogni ordine e grado, non già per criminalizzare il corpo docente, che per la stragrande maggioranza è composto da professionisti seri e scrupolosi, bensì per sradicare le metastasi di un cancro troppo diffuso, che non sono poche. Eppure, la nostra proposta impatta sistematicamente con le logiche di soloni benpensanti che antepongono le ragioni di casta a quelle della tutela dei minori, oppure con ministri all’Istruzione decisamente inadeguati al ruolo”. Il presidente dell’Osservatorio si dice: “Sconcertato da così ottuso attendismo, che diventa complice di quanti vanno a scuola non già per accudire i bambini ma, evidentemente, per scaricare su di essi le proprie rabbie e frustrazioni. Si tratta di gente che deve essere punita esemplarmente, allontanata definitivamente dalla scuola e da additare al pubblico ludibrio, affinché la società non rimanga assuefatta ad un livello di indifferenza che travalica i confini della decenza. Sottoporre i bambini a violenze fisiche e psicologiche significa compiere un crimine contro l’umanità debole e indifesa e chi lo perpetra o lo copre non può che essere riconosciuto, senza attenuanti di sorta, criminale”. D’altra parte, per i lavori particolarmente delicati, come quelli di pubblica sicurezza, carabinieri e poliziotti, hanno commentato altri osservatori, è previsto un test psicoattitudinale in entrata e poi anche periodico, e allora perché non prevederli anche per i docenti? Tuttavia anche questo ulteriore “esame”, che si assommerebbe ai concorsi e alle abilitazioni coi titoli accademici, non dovrebbe portare con sé anche un riconoscimento stipendiale? E non si dovrebbe pure prevedere una uscita dalla suola in età non troppo avanzata, per evitare canizie attempate che deprimono, non solo i docenti, che si devono adeguare, spesso senza riuscirci, ai cambiamenti vorticosi della società, ma anche gli alunni che hanno sete e fame di novità e di guide aggiornate?

“Guerra a cellulari e siti” in vista degli esami di Stato

da Tecnica della Scuola

“Guerra a cellulari e siti” in vista degli esami di Stato
di Pasquale Almirante
L’Anp non si rassegna e contesta i costi delle apparecchiature per bloccare cellulari. Ma l’unica soluzione rimane quella culturale: copiare è ignobile ed è azione di sciacallaggio che favorisce chi non merita
L’Anp, ma anche il Gruppo di Firenze e anche i docenti seri e rigorosi chiedono misure severe per evitare che gli studenti copino durante gli esami di stato. E a tale scopo è stata inviata alla ministra Carrozza una lettera nella quale si chiede di prendere “tutte le possibili misure per garantire la regolarità degli esami di stato”, contrastando, e coinvolgendo se è il caso la polizia postale, anche l’attività dei siti che pubblicano le soluzioni delle prove d’esame. Ma si chiede pure di valutare la possibilità di utilizzare “apparecchiature elettroniche atte a rilevare la presenza di cellulari accesi, anche in stand-by”. Su questa precisa richiesta però, secondo una stima avanzata dal sito skuola.net, si evidenzia che la dotazione di tali rilevatori costerebbe almeno mezzo milione di euro: il calcolo è fatto moltiplicando il prezzo di un’apparecchiatura (dai 20 ai 100 euro) per le circa 22.500 classi del quinto anno, con un risultato che va da 450mila a 2 milioni e 250mila euro, una cifra tale da richiedere una procedura di bando di gara europeo. Per l’Anp però tale calcolo appare inesatto: “Il prezzo di un rilevatore intorno ai 50-100 euro è verosimile, ma va moltiplicato per 3.000 istituti e non per le classi: quindi il risultato è ben diverso. Noi comunque non ci siamo messi nella logica esecutiva ma abbiamo voluto porre l’attenzione sul problema di fondo: è giusto che le prove possano essere adulterate e abbiano scarsa affidabilità, considerando anche che saranno sempre più importanti per l’accesso all’università? Vogliamo favorire la truffa e l’inganno? Noi pensiamo di no”. Nella lettera i presidi chiedono anche di “ricordare in modo circostanziato i doveri di sorveglianza che incombono ai commissari e i provvedimenti da prendere nel caso di studenti sorpresi a copiare”. Inoltre viene pure chiesto di rafforzare tali indicazioni con l’adozione di strumenti più vincolanti degli attuali, dal momento che “secondo alcune pronunce giudiziarie, la mancanza di una normativa primaria in merito renderebbe illegittima l’adozione di sanzioni”. Infine, di “prendere tutte le iniziative consentite dalle norme per contrastare l’attività dei siti che offrono il loro aiuto a chi vuole copiare e che comunque pubblicano le soluzioni delle prove d’esame durante l’orario in cui si svolgono, valutando ad esempio la possibilità di stabilire uno specifico divieto in tal senso e di rafforzare le possibilità di intervento della Polizia postale”. Tutte ottime soluzioni e lodevoli le intenzioni, ma forse l’azione migliore è quella di puntare, così come ricordava anche l’Anp, sulla professionalità dei docenti e soprattutto sull’inversione di tendenza di tipo culturale, smontando e contrastando una mentalità e una condotta secondo cui “copiare” è azione furba, intelligente e pragmatica, senza considerare che è un modo per saccheggiare, senza fatica, il sacrificio degli altri, scavalcandone perfino il merito.

Una “mancia” di 26milioni di euro per le scuole italiane

da Tecnica della Scuola

Una “mancia” di 26milioni di euro per le scuole italiane
di Reginaldo Palermo
A tanto ammonta il taglio previsto per la scuola dal decreto legge 35/2012 che la Commissione Bilancio ha cancellato. Ma forse il sistema scolastico avrebbe bisogno di ben altro
Nel corso dell’esame del decreto legge n. 35 sul pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni la Commissione Bilancio ha approvato un emendamento che da molte parti è stato interpretato come un segnale di apertura e attenzione nei confronti del mondo della scuola.
Ma vediamo con precisione di cosa si tratta. Il decreto 35 prevede il trasferimento alle Amministrazioni periferiche dei fondi necessari per onorare impegni di spesa già assunti nei confronti di privati e imprese. La copertura finanziaria verrebbe in larga misura dalla emissioni di nuovi titoli di debito pubblico (20miliardi di euro) e in misura molto marginale (poco più di mezzo miliardo) con una riduzione lineare degli stanziamenti per i diversi Ministeri previsti dalla legge finanziaria 228 del dicembre scorso. Il decreto prevede per il Ministero dell’Istruzione una “sforbiciata” di 64,5 milioni euro per il 2014, 22milioni dei quali già predeterminati da altre norme: quindi il taglio effettivo previsto è pari a 42,5 milioni, così suddivisi: 26milioni per il settore istruzione, 16milioni per l’università e mezzo milione di euro per la ricerca. L’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio stabilisce molto semplicemente la cancellazione di questa sforbiciata (che, per dire la verità, è cosa modesta se soltanto si pensa che – giusto per fare un paragone – i 26milioni di euro riferiti all’istruzione rappresentano il 2% dell’intero ammontare delle risorse per il fondo di istituto). Non c’è dunque nessuna restituzione di risorse alle scuole e men che meno un incremento delle stesse. Insomma, l’emendamento, pur apprezzabile in questi tempi difficili, rappresenta più che altro un intervento a costo quasi zero per raffreddare un po’ le polemiche e le proteste. Per dare un po’ di ossigeno alle scuole occorre ben altro che impedire un ulteriore taglio di 26milioni di euro.
  Un’ultima annotazione: per ora è stato approvato soltanto un emendamento in Commissione, l’intero decreto legge dovrà ancora essere esaminato dalle Assemblee di Camera e Senato e quindi non è neppure detto che, alla fine, venga accolto dal Parlamento.

Scuola San Romano: ispettori in arrivo

da tuttoscuola.com

Scuola San Romano: ispettori in arrivo

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza “segue con attenzione“, informa un comunicato del Miur, “gli sviluppi della vicenda che ha interessato la scuola dell’infanzia San Romano di Roma, dove stamattina sono state arrestate la coordinatrice e una maestra dopo accuse di maltrattamenti.”

Voglio innanzitutto esprimere la mia sincera vicinanza alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola”, ha affermato il Ministro, aggiungendo che il Ministero ha disposto un’ispezione presso l’istituto. “Spero che si faccia luce al più presto sulla vicenda. Se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza”, ha concluso il Ministro.

Maturità, i presidi chiedono misure più severe per i cellulari

da tuttoscuola.com

Maturità, i presidi chiedono misure più severe per i cellulari

Misure più stringenti per evitare che gli studenti copino durante gli esami di maturità. È quanto chiedono i presidi al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. In una lettera il presidente nazionale dell’associazioni Anp, Giorgio Rembado, chiede al ministro di prendere “tutte le possibili misure per garantire la regolarità degli esami di stato“, contrastando l’attività dei siti che pubblicano le soluzioni delle prove d’esame (anche attraverso l’intervento della Polizia postale) e valutando la possibilità di utilizzare “apparecchiature elettroniche atte a rilevare la presenza di cellulari accesi, anche in stand-by“.

Tali apparecchiature, “di basso costo – si legge nella lettera – non emettono radio-frequenze (che potrebbero interferire con le comunicazioni), essendo soltanto rilevatori passivi delle frequenze emesse dai cellulari“. Secondo una stima avanzata dal sito skuola.net, la dotazione di tali rilevatori costerebbe almeno mezzo milione di euro: il calcolo è fatto moltiplicando il prezzo di un’apparecchiatura (dai 20 ai 100 euro) per le circa 22.500 classi del quinto anno, con un risultato che va da 450mila a 2 milioni e 250mila euro, una cifra tale da richiedere una procedura di bando di gara europeo.

Rembado però contesta il calcolo: “Il prezzo di un rilevatore intorno ai 50-100 euro è verosimile, ma va moltiplicato per 3.000 istituti e non per le classi: quindi il risultato è ben diverso“. “Noi comunque – prosegue Rembado – non ci siamo messi nella logica esecutiva ma abbiamo voluto porre l’attenzione sul problema di fondo: è giusto che le prove possano essere adulterate e abbiano scarsa affidabilità, considerando anche che saranno sempre più importanti per l’accesso all’università? Vogliamo favorire la truffa e l’inganno? Noi pensiamo di no“.

Nella lettera i presidi chiedono anche di “ricordare in modo circostanziato i doveri di sorveglianza che incombono ai commissari e i provvedimenti da prendere nel caso di studenti sorpresi a copiare“. Inoltre, di rafforzare tali indicazioni con l’adozione di strumenti più vincolanti degli attuali, dal momento che “secondo alcune pronunce giudiziarie, la mancanza di una normativa primaria in merito renderebbe illegittima l’adozione di sanzioni“. Infine, di “prendere tutte le iniziative consentite dalle norme per contrastare l’attività dei siti che offrono il loro aiuto a chi vuole copiare e che comunque pubblicano le soluzioni delle prove d’esame durante l’orario in cui si svolgono, valutando ad esempio la possibilità di stabilire uno specifico divieto in tal senso e di rafforzare le possibilità di intervento della Polizia postale“.

Sciopero Cobas anti test Invalsi: aderisce l’1,84%

da tuttoscuola.com

Sciopero Cobas anti test Invalsi: aderisce l’1,84%

590 mila studenti della prima media hanno svolto ieri le prove Invalsi: i ragazzi hanno dovuto rispondere a 46 domande di italiano e 30 domande di matematica, avendo a disposizione complessivamente due ore e mezza.

I test sono stati dati in cinque versioni diverse distribuite in modo che evitare le copiature e i suggerimenti.  Altri 30 minuti sono stati dedicati al questionario. Sulla base delle informazioni ricevute, relative però alle sole classi campione, l’Invalsi stima che le prove non siano state effettuate in circa l’1,84% delle classi.

I Cobas si dichiarano comunque soddisfatti. ”Malgrado la presenza dei quiz all’esame di Terza Media e il ripetersi, dopo quelli alle Elementari, di pesanti interventi di molti presidi con illegali sostituzioni del personale in sciopero e ‘riorganizzazioni’ del servizio (verso le quali procederemo per via legale, trattandosi di azione antisciopero)”, dichiara Piero Bernocchi, leader dei Cobas, “e nonostante alle Medie i docenti in sciopero non abbiano i contributi degli studenti come alle Superiori o dei genitori come alle Elementari, altre migliaia di classi dopo quelle Elementari non si sono prestate ai distruttivi indovinelli Invalsi”.

Per domani 16 maggio (giorno dei test nelle classi seconde delle superiori) i Cobas puntano sull’apporto degli studenti, e ribadiscono  la richiesta  di eliminare dall’esame di Terza Media la prova nazionale messa a punto dall’Istituto di valutazione, nonché quella di rendere non obbligatorie le prove a tutti i livelli, “restituendo ai Collegi docenti la piena decisionalità in merito a una loro eventuale effettuazione”.

Il compagno-tutor

Una proposta operativa per sperimentare l’introduzione del compagno-tutor più grande[1]

di Domenico Sarracino e Lorenzo Luatti

 

Lo scorso anno scolastico (2011/12), alla fine del corso di formazione sull’accoglienza-inte(g)razione degli alunni stranieri, tenutosi ad Arezzo, è stato prodotto un documento di sintesi, riflessione e proposte sul tema: “Alunni Stranieri: il 37% viene ‘fermato’ alla fine del primo anno di scuola superiore e l’11% abbandona. Che cosa possono fare la scuola e le istituzioni locali?”[2] Le proposte riguardavano gli alunni stranieri neo arrivati, ma anche ogni altro studente in particolari difficoltà, che per le ragioni più varie presenti un percorso scolastico che ha richiesto particolari accorgimenti/adattamenti dei piani di studio e che sia stato promosso alla scuola superiore sulla base delle potenzialità di miglioramento e di sviluppo manifestate.

 

È noto quanto il passaggio dalle scuole medie alle superiori sia  caratterizzato da preoccupazioni e aspettative da parte degli studenti e che  le paure più frequenti riguardino il cambiamento di amicizie, il rapporto con i ragazzi più grandi, le materie e gli insegnanti nuovi, la complessità dei nuovi apprendimenti. Mentre la scuola media è percepita generalmente come un ambiente più “familiare”, la scuola superiore è vissuta come qualcosa di più impersonale e anonimo: il passaggio dalle medie alle superiore può quindi rappresentare per i ragazzi stranieri (e non solo) spesso più vulnerabili, ed in particolare per i neo-arrivati, un ostacolo “enorme”.

Al fine di non lasciare solo lo studente che si presenti in questa situazione e di seguirlo nella fase di “attraversamento” sono stati presentati alcuni strumenti, iniziative ed azioni atti a costruire un “ponte” col quale congiungere il lavoro della scuola di provenienza con quella di arrivo. Fra le proposte era particolarmente sviluppata e dettagliata quella che riguardava le azioni che le scuole dei due livelli interessati possono congiuntamente svolgere, a partire dalla fase dell’iscrizione a quella di inizio e svolgimento del nuovo anno scolastico, in modo da assicurare che il percorso formativo abbia una prosecuzione caratterizzata da raccordo, continuità e gradualità fino al raggiungimento di quegli elementi che possono permettere il normale, autonomo cammino scolastico. Altre iniziative erano invece solo accennate e formulate in maniera globale, tra queste quella del “compagno di scuola più grande” con compiti di tutoring.

 

Quest’anno, considerata la diffusa attenzione suscitata dalla proposta del tutor, ci siamo dedicati ad una riflessione su questa figura per cercare di individuarne il profilo e le condizioni necessarie per sperimentarla nelle scuole aretine (e non solo).

 

La proposta di quest’anno: “La figura del compagno più grande”, del “compagno tutor”

Sull’utilità, le possibilità e le condizioni necessarie per l’introduzione di tale figura si è sviluppato una parte del corso di formazione che si è tenuto quest’anno presso l’ITIS di Bibbiena (Ar), rivolto ai docenti dell’area casentinese.

Il documento che presentiamo costituisce uno sviluppo del lavoro svolto lo scorso anno e, nel contempo, è il frutto della riflessione, del confronto e degli approfondimenti tra docenti, elaborato a partire dalle scuole reali, i loro contesti ed esigenze.

Pertanto esso si basa su una serie di riflessioni sul ruolo di tale figura che è chiamata ad aiutare, sostenere e facilitare il compagno in difficoltà sia scolastiche che socio-relazionali, ne esprime le valenze educative e formative, delinea un’ipotesi operativa, tiene conto delle condizioni di fattibilità, scandisce obiettivi, compiti e ruoli per i vari soggetti chiamati ad operare: il dirigente scolastico, i docenti referenti, i docenti in generale, le famiglie, gli studenti, la comunità scolastica.

Più precisamente delinea un quadro di riferimento che contenga gli elementi che possono permettere al progetto, passo dopo passo, di divenire operativo evidenziando gli attori del processo e i loro ruoli, ma anche gli obiettivi, il chi fa che cosa, come e quando.

Dunque la proposta riguarda l’introduzione della figura del “compagno/compagna di scuola più grande” da individuare all’interno delle scuole superiori tra studenti delle classi finali (quarta e quinta) dello stesso istituto. Essa poggia su forme organizzative e modalità di svolgimento interne alle singole scuole; è finalizzata allo stare bene con sé e gli altri, alla riuscita scolastica del numero più alto possibile di studenti, a concorrere fattivamente all’accoglienza, a creare azioni intenzionali di integrazione e interazione, a connotare il “clima” scolastico in direzione dell’apertura all’altro, della partecipazione responsabile, della valorizzazione dell’aiuto reciproco, del fare insieme, nella consapevolezza che attraverso questi fattori si contribuisce a quella trama di occasioni e situazioni, di legami ed esperienze che rendono feconda e vera la comunità scolastica, ravvivandone la complessiva proposta educativa.

 

Altre analoghe esperienze

Altre modalità di organizzazione del medesimo progetto che prevedono il ricorso a tutor esterni (ad esempio a studenti universitari del territorio), che pure sono state sperimentate positivamente[3], non sono qui prese in esame, da un lato perché come si è appena visto esso è tutto pensato internamente alla scuola e vuole contribuire a miglioramenti specifici ma anche alla vita complessiva del contesto scolastico; dall’altro, per taluni aspetti di complessità organizzativa e finanziaria, per gli elementi di responsabilità e di gestione che implicherebbe. Tuttavia, molte indicazioni e attenzioni che valgono per la figura del tutor interno alla scuola e qui precisate, possono utilmente adattarsi alla figura del tutor esterno alla scuola.

Parimenti l’iniziativa qui descritta, pensata per le scuole superiori, può riguardare con adattamenti specifici anche le scuole secondarie di I grado e forse ancora di più le stesse scuole primarie e finanche dell’infanzia. Alcuni docenti presenti al corso hanno riferito di esperienze realizzate nella scuola secondaria di I grado in cui il ruolo di tutor è stato svolto con successo da un alunno straniero nei confronti di compagni italofoni o da studenti delle superiori presso la scuola media del territorio in attività pomeridiane appositamente organizzate; altri hanno fatto rilevare che la proposta può anche essere utilizzata all’interno delle singole classi, nell’ambito di un’organizzazione didattica che superi l’esclusività del lavoro individuale e si apra a proposte didattico-organizzative che riconoscono il valore dell’apprendimento collaborativo, valorizzano e promuovono l’aiuto reciproco. Ci dovrebbe essere uno scambio di abilità e competenze, per cui i ragazzi più bravi in una materia vengono poi aiutati in un’altra da altri studenti: un contributo al successo formativo e alla costruzione dell’autostima per entrambe le parti (del tutor e del tutorato, ruoli che spesso si alternano). Questa può essere la mossa vincente che piace anche ai ragazzi.

Il rapporto di tutoring non comporta le implicazioni istituzionali e la distanza del rapporto insegnante-studente, facendo così acquisire agli studenti tutor senso di responsabilità e fiducia in se stessi, mentre gli allievi tutorati potranno esprimere una maggiore disponibilità al dialogo di apprendimento e migliorare la loro autostima.

 

Articolazione della proposta

Come accennavamo l’idea globale su cui si è concentrata la nostra ricerca ha riguardato la possibilità di introdurre nelle scuole superiori la figura del “compagno più grande”, del compagno che fa da tutor, che essendo più esperto e più inserito vuole e sa farsi carico di un’iniziativa che è nello stesso tempo di amicizia, di accoglienza e di facilitazione: introduce nell’ambiente, apre la strada, suggerisce, consiglia, incoraggia; insomma è capace di agire sia per favorire le relazioni interpersonali, che l’inserimento nella vita di classe e di scuola, ed è nel contempo sostegno nella comprensione dei meccanismi scolastici e negli impegni di studio.

Successivamente abbiamo provato a tradurla in tappe attuative esplicitandone obiettivi, azioni, modalità organizzative, ruoli e figure di riferimento.

Di seguito riportiamo, a mo’ di esemplificazioni, i principali passaggi previsti per l’iniziativa al fine di fornirne una mappa schematizzata, riassumendo considerazioni e proposte in parte già accennate. Le scuole interessate a sperimentarla naturalmente prenderanno tale lavoro come una traccia di massima: da integrare, adattare o rivedere a seconda delle proprie specifiche esigenze e condizioni di lavoro.

 

Obiettivi generali  per la scuola

Migliorare l’accoglienza-inte(g)razione all’interno della scuola

Facilitare le relazioni interpersonali nella scuola e nelle classi

Favorire lo star bene con sé e con gli altri

Promuovere forme di collaborazione, di solidarietà e di aiuto reciproco

Valorizzare la responsabilità e la capacità di assumersi impegni

Contribuire a creare un clima di scuola volto a fondare operativamente la comunità scolastica

Migliorare la complessiva offerta formativa della scuola.

 

Obiettivi specifici per gli studenti in difficoltà

Facilitare l’inserimento e l’inte(g)razione nella vita della scuola e della classe

Facilitare la conoscenza dei meccanismi di funzionamento della scuola: regole, organizzazione, orari, diritti-doveri, scadenze, etc.

Facilitare la partecipazione ad iniziative, gruppi, manifestazioni scolastiche e parascolastiche

Aiutare a riconoscersi capacità e potenzialità e ad avere fiducia nelle proprie risorse

Favorire il successo scolastico e l’inclusione sociale a scuola e nel più ampio contesto sociale.

 

Esempi di possibili attività-azioni verso gli studenti in difficoltà

Interessarsi al percorso scolastico e sostenerli di fronte a difficoltà con consigli e suggerimenti

Interessarsi ai risultati scolastici e fornire sostegno nel processo di apprendimento, negli impegni scolastici e nell’organizzazione dello studio a casa, nella preparazione dei compiti e nelle interrogazioni-verifiche

 

La figura dell’alunno tutor: né adulto, né pari

Ci siamo chiesti quale debba essere il profilo personale di tale figura. Pensiamo ad un ragazzo/a più grande (classi finali della scuola secondaria di II grado), riconosciuto, ascoltato e stimato dai compagni, che si presenti motivato per autentica convinzione verso le tematiche dell’accoglienza, della diversità e il superamento di stereotipi e pregiudizi; che conosce i meccanismi della sua scuola, le regole esplicite ed implicite; che in qualche modo è capace di mettersi nei panni dell’altro e conoscere le difficoltà che i compagni possono incontrare nelle relazioni interpersonali e nello studio, i fattori che distolgono ed allontanano dagli impegni, le cattive abitudini (disorganizzazione, spreco di tempo, mancanza di concentrazione, scoraggiamento, etc.); che è in grado di assumersi una responsabilità e portarla avanti in maniera continuativa. La differenza di età colloca il tutor in uno spazio intermedio e nella giusta distanza, sia rispetto agli adolescenti seguiti, che agli insegnanti e ai loro genitori. Questo permette al tutor di stabilire una relazione più aperta e autentica con i compagni più piccoli.

 

Chi lo individua e lo propone

Il dirigente scolastico in collaborazione con il docente referente (per l’intercultura, per l’orientamento, per il successo scolastico o altra figura) invita i docenti coordinatori dei Consigli di classe e/o gli altri a ricercare e segnalare uno o più studenti che presentano le caratteristiche indicativamente delineate nel punto precedente. Ne parla con l’interessato, gli illustra il progetto, ne verifica la disponibilità, coinvolge la famiglia, formalizza l’accordo.

 

Quando può operare

La questione dei tempi da dedicare all’iniziativa, trattandosi di studenti che devono seguire le loro lezioni, è importante e va gestita con prudenza.

Noi pensiamo che lo studente tutor debba agire soprattutto nei seguenti momenti: nel tempo di prescuola, cioè al mattino prima dell’inizio delle lezioni, durante quel lasso di tempo in cui i ragazzi liberamente si incontrano, costruiscono contatti e amicizie o restano appartati o isolati, si escludono o sono esclusi; durante la pausa dell’intervallo, in cui i ragazzi hanno un altro breve tempo libero che gestiscono in maniera autonoma, formando gruppi, capannelli, coltivando amicizie e scambi, svolgendo qualche attività ludica, intessendo relazioni; nel postscuola, alla fine delle lezioni, andando a casa, in attesa del bus. Sono questi i principali momenti in cui l’alunno tutor può svolgere quell’azione amicale, di avvicinamento, di contatto e di scambio, di facilitazione delle relazioni, improntata a disponibilità discreta e rispetto. Altri momenti utili sono quelli dedicati ad attività parascolastiche (assemblee di istituto, gruppi di lavoro, iniziative studentesche, manifestazioni culturali, celebrazioni, incontri con esperti esterni, etc.) o inter-scolastiche, e ad altre occasioni come le uscite anticipate o le entrate posticipate. E poi all’accompagnamento nei momenti dedicati ai laboratori linguistici, all’apprendimento e allo studio, con modalità e forme da definire.

C’è infine il tempo dell’extrascuola che può costituire un’importante risorsa ed opportunità per lo svolgimento della funzione amicale, che può consistere nel ritrovarsi fuori del contesto scolastico, svolgere qualche attività socio-ricreativa, frequentare insieme altre persone, coltivare qualche hobby ed anche incontrandosi per un supporto nello studio. L’utilizzo soprattutto del tempo extra-scolastico naturalmente deve essere una costruzione che nasce dalle cose, che si realizza passo dopo passo, in maniera graduale, senza forzature, in rapporto ad occasioni e necessità condivise.

 

Gli studenti da “accompagnare” e la loro individuazione

Pensiamo innanzitutto, come detto, agli studenti stranieri in particolare difficoltà, a rischio di isolamento, demotivazione ed insuccesso scolastico. Ma anche ad ogni altro studente che per le più varie ragioni può trovarsi in questa situazione.

L’individuazione può avvenire secondo le modalità indicate per la figura del compagno-tutor. È importante far capire il significato del progetto e quello che prevede, non solo all’alunno ma anche ai genitori ed acquisire il consenso.

 

Preparazione al compito di compagno-tutor

Individuato l’alunno, acquisita la disponibilità è però necessario che gli sia fornito un minimo di preparazione al compito. La scuola individua tra le sue risorse professionali interne la figura/le figure più adatta/e e motivata/e che in pochi incontri spiega:

– gli obiettivi, i contenuti e le modalità del progetto;

– i tempi utilizzabili,

– gli aspetti psicologici e relazionali implicati;

– l’interlocuzione che può avere con il docente coordinatore del consiglio di classe e con gli altri docenti, con il docente referente del progetto,

– gli strumenti (snelli) a carattere documentale che il tutor deve utilizzare.

 

Il gruppo dei tutor: alcune caratteristiche

Sarebbe preferibile, al fine di permettere il pieno dispiegamento delle potenzialità della proposta, individuare non uno, ma più studenti tutor, coordinati da uno o più docenti di riferimento, di modo da costituire un vero e proprio gruppo di lavoro e di intervento, in grado di avere una maggiore incidenza e presenza nella vita scolastica. Diventano aspetto centrale e di crescita la periodica condivisione e lo scambio degli obiettivi e delle esperienze tra più studenti tutor, sia nella fase di preparazione al compito, sia durante il percorso, sia nella fase finale. Nella composizione del gruppo dei tutor, per quanto possibile, la scuola dovrebbe considerare alcune caratteristiche significative (oltre alla già menzionata “distanza” anagrafica tra tutor e tutorato): che sia multiculturale ovvero comprenda giovani italiani nativi e giovani stranieri che hanno vissuto direttamente la migrazione, ma anche giovani di “seconda generazione” e italiani di origine straniera; che sia “misto” anche per genere; che vi sia una presenza di giovani bilingui, perché è questo un elemento di valorizzazione delle lingue di origine dei ragazzi stranieri.

 

Riconoscimenti per il compito del compagno tutor

Il gruppo si è interrogato su questo aspetto, considerandolo un punto importante in relazione allo spirito che anima il progetto. Innanzitutto è necessario assicurare un’intima e gratuita adesione alle sue finalità di fondo. La nostra esperienza ci suggerisce che alcuni ragazzi manifestano autonomamente la propensione ad aiutare compagni in difficoltà, anche in maniera non formalizzata. Dai racconti di studenti che hanno svolto il compito di tutor, provenienti da altre esperienze, emergono riferimenti e consapevolezze sull’arricchimento personale e socio-culturale, che essi hanno tratto dalla relazione con i compagni seguiti, con gli insegnanti che hanno incrociato e dal rapporto con gli altri tutor del gruppo. Detto ciò, e considerando, comunque, la normativa esistente che riconosce “crediti formativi” agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori, utili nella valutazione d’esame, si ritiene che l’impegno nel progetto possa permettere l’acceso a tale tipologia di riconoscimento e che ciò non infici lo spirito solidaristico dell’iniziativa.

 

Il ruolo del docente referente del progetto

Il docente (o i docenti) riunisce periodicamente gli studenti-tutor per concordare gli aspetti attuativi del progetto, per monitorarlo ed adattarlo in itinere,  per fare il punto sulle varie situazioni, permettere la socializzazione delle esperienze, ricercare soluzioni a situazioni di difficoltà, programmare i passi successivi, per fornire consigli, suggerimenti e supporti.

Il docente referente mantiene i contatti con i coordinatori dei consigli di classe interessati, opera per valorizzare il progetto ed il ruolo del compagno-tutor e realizzare il coinvolgimento di tutte le figure scolastiche. In particolare rende partecipe il dirigente scolastico, garante e primo promotore dell’iniziativa. Questo importante e impegnativo ruolo di accompagnamento e costante supervisione, individuale e di gruppo, decisivo per la buona riuscita dell’iniziativa di tutoring, non dovrebbe ricadere sulle spalle di un singolo docente, ma la scuola dovrebbe affidarlo ad un team di docenti (di 2-3 docenti almeno) interno ad essa, che potrebbero avvalersi, periodicamente (se necessario e se le risorse lo consentono), di una figura di supervisione esterna.

 

Il ruolo del Collegio dei docenti e del Consiglio d’Istituto

Il gruppo ritiene che condizione basilare per la riuscita del progetto sia che esso venga riconosciuto come elemento di valorizzazione della complessiva proposta formativa dell’istituzione scolastica, e cioè del C.d.D., del C. I. del personale ATA, dei collaboratori scolastici e della componente genitori. Nell’iniziativa si devono riconoscere tutti, e ciascuno contribuire alla sua buona riuscita.

Difatti avere cura di ciò non può essere un compito affidato solo ad una persona, ma deve riguardare tutti. Perché a ben guardare anche da questa iniziativa può emergere in termini pratici il profilo di una scuola che respira aria nuova, che vuol farsi carico fino in fondo del successo scolastico di tutti i suoi studenti, che valorizza la responsabilità, la solidarietà, l’aiuto reciproco, lo star bene degli allievi. Che si fa insomma comunità scolastica mettendo a frutto le potenzialità e la voglia di partecipare e contribuire degli studenti, e l’impegno dei docenti e delle altre componenti educative a fornire una offerta formativa capace di proporre operativamente inclusione e riuscita scolastica.

 

____________________________________________

Si ringraziano i docenti che hanno partecipato al corso, i quali con la loro esperienza e le loro competenze hanno contribuito alla realizzazione di questo documento. Il documento è stato redatto da Domenico Sarracino (famsarracino@tin.it) e Lorenzo Luatti (lorenzo.luatti@oxfamitalia.org).

 

 



[1] Si riporta il documento conclusivo del corso di formazione in servizio “Passaggi e soste. Idee e pratiche per la continuità scolastica tra scuole secondarie”, tenutosi a Bibbiena (Ar) dal febbraio ad aprile 2013, nell’ambito del PROGETTO “Inte.N.Di. – Inte(g)razione nelle Diversità: percorsi formativi e consulenziali per una scuola promotrice dei processi di inclusione”promosso dalla Regione Toscana e realizzato da Oxfam Italia (www.oxfamitalia.org).

[2] Il documento e gli allegati sono on-line:http://www.badiacomp.it/Materiali/2011_12/documento%20finale.pdf

[3] Vedi da ultimo, l’esperienza biennale di “BUSSOLE. Cinque buone pratiche per l’integrazione degli adolescenti stranieri nella scuola secondaria” (aa.ss. 2010/11 e 2011/2012) che ha coinvolto alcune scuole delle città di Torino, Milano, Bologna e Arezzo (riferimenti al progetto e ampia documentazione su: www.centrocome.it).

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 113

Gazzetta Ufficiale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 marzo 2013, n. 52


Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo
sportivo del sistema dei licei, a norma dell’articolo 3, comma 2, del
decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89.
(13G00095)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18 aprile 2013


Proroga del termine di cui all’articolo 4-quinquiesdecies del
decreto-legge n. 171 del 2008 relativo alla separazione degli
stabilimenti di produzione della DOP Mozzarella di Bufala Campana da
quelli in cui ha luogo la produzione di altri tipi di formaggi o
preparati alimentari. (13A04148)

 

 

Pag. 32

 

 

 


DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 maggio 2013


Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza delle
eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi nei mesi di marzo e
aprile 2013 nel territorio della regione Emilia-Romagna. (13A04181)

 

 

Pag. 33

 

 

 


DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 maggio 2013


Proroga dello stato di emergenza in conseguenza delle eccezionali
avversita’ atmosferiche verificatesi nei giorni 11, 12 e 13 novembre
2012 in alcuni comuni del territorio della regione Umbria. (13A04182)

 

 

Pag. 34

 

 

 


DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 maggio 2013


Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza delle
eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi nel mese di marzo
2013 in alcuni comuni delle province di Arezzo, Firenze, Livorno,
Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Prato. (13A04183)

 

 

Pag. 34

 

 

 


DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 maggio 2013


Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza delle
eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi nel mese di marzo
2013 nella provincia di Pesaro-Urbino. (13A04184)

 

 

Pag. 35

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 14 maggio 2013


Riparto delle somme di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge
8 aprile 2013, n. 35, sulla base dell’Accordo sancito in Conferenza
Stato-Regioni il 9 maggio 2013, ai sensi dell’articolo 2, comma 2,
del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35. (13A04278)

 

 

Pag. 36

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 30 aprile 2013


Proroga dei termini per il mancato funzionamento dell’Ufficio NEP del
Tribunale di Tolmezzo. (13A04173)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 4 dicembre 2012


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Taifun Jardin». (13A04119)

 

 

Pag. 38

 

 

 


DECRETO 20 dicembre 2012


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Koring 25 WG». (13A04117)

 

 

Pag. 42

 

 

 


DECRETO 20 dicembre 2012


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Kempo Sorbie». (13A04118)

 

 

Pag. 45

 

 

 


DECRETO 20 aprile 2013


Entrata in vigore dei testi, nelle lingue inglese e francese,
pubblicate nel supplemento 7.7 della Farmacopea Europea ed
eliminazione della monografia Diflunisal. (13A04196)

 

 

Pag. 50

 

 

 


DECRETO 7 maggio 2013


Ripristino della validita’ del decreto di riconoscimento dell’acqua
minerale «Futurella», in Sant’Arsenio. (13A04171)

 

 

Pag. 59

 

 

 


DECRETO 7 maggio 2013


Revoca del riconoscimento per l’imbottigliamento e la vendita
dell’acqua minerale «Fonte Delicata», in Scorze’. (13A04172)

 

 

Pag. 59

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Attuazione dell’articolo 2, comma 27, della legge 28 giugno 2012, n.
92, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del
lavoro in una prospettiva di crescita» – Determinazione delle
prestazioni ASpI e mini ASpI, da liquidarsi in funzione
dell’effettiva aliquota di contribuzione. (Decreto n. 71253).
(13A04170)

 

 

Pag. 60

 

 

 


DECRETO 24 aprile 2013


Riparto tra l’INPS e l’INAIL dell’importo dei risparmi di spesa
previsti dall’articolo 1, commi 108-112, della legge 24 dicembre
2012, n. 228. (13A04195)

 

 

Pag. 61

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 


DECRETO 5 marzo 2013


Recepimento della direttiva 2012/24/UE in materia di prese di forza
dei trattori e relativa protezione. (13A04115)

 

 

Pag. 62

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 26 aprile 2013


Modifica al decreto 8 ottobre 2012 con il quale il laboratorio
«Agro-Bio-Eco Laboratori riuniti S.r.l.», in Pomezia e’ stato
autorizzato al rilascio dei certificati di analisi nel settore
oleicolo. (13A04095)

 

 

Pag. 63

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 8 marzo 2013


Individuazione delle priorita’, delle forme e delle intensita’
massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita
sostenibile, ai sensi dell’articolo 23, comma 3, del decreto-legge 22
giugno 2012, n. 83. (13A04116)

 

 

Pag. 66

 

 

 


DECRETO 12 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa di lavoro Merlo
Vincenzo – Societa’ cooperativa a responsabilita’ limitata», in
Genova e nomina del commissario liquidatore. (13A04125)

 

 

Pag. 73

 

 

 


DECRETO 10 aprile 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Nordest soc. coop. a r.l.»,
in Fratta Polesine e nomina del commissario liquidatore. (13A04123)

 

 

Pag. 74

 

 

 


DECRETO 10 aprile 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Societa’ cooperativa
sociale Progetto 81», in Rovigo e nomina del commissario liquidatore.
(13A04124)

 

 

Pag. 75

 

 

 


DECRETO 19 aprile 2013


Piano di azione preventivo e Piano di emergenza per fronteggiare
eventi sfavorevoli per il sistema del gas naturale ai sensi
dell’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 1° giugno 2011, n.
93, in conformita’ con le disposizioni dell’articolo 10 del
Regolamento (UE) n. 994/2010. (13A04121)

 

 

Pag. 76

 

 

 


DECRETO 29 aprile 2013


Autorizzazione al rilascio di certificazione CE alla societa’ AISA
S.r.l., in Roma ad operare in qualita’ di organismo notificato per la
certificazione CE ai sensi della direttiva 95/16/CE in materia di
ascensori. (13A04094)

 

 

Pag. 80

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

COMMISSIONE DI GARANZIA DELL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

 


DELIBERA 22 aprile 2013


Valutazione dell’Accordo sindacale nazionale sull’esercizio del
diritto di sciopero, nel settore elettrico, sottoscritto in data 18
febbraio 2013, da Assolelettrica, Federutility, Enel S.p.A., Terna
S.p.A., GSE e Sogin S.p.A. e le Segreterie nazionali delle
Organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil.
(Delibera n. 03/128). (13A04114)

 

 

Pag. 82

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

BANCA D’ITALIA

 


COMUNICATO


Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche – Circolare
n. 263 del 27 dicembre 2006 – 14° aggiornamento del 23 aprile 2013.
(13A04163)

 

 

Pag. 98

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI FIRENZE

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A04122)

 

 

Pag. 128

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI LECCO

 


COMUNICATO


Provvedimento concernente i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A04120)

 

 

Pag. 128

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Abilitazione dell’organismo ABICert S.a.s., in Miglianico ai fini
dell’attestazione di conformita’ dei prodotti da costruzione,
limitatamente agli aspetti concernenti il requisito essenziale n. 2
«Sicurezza in caso di incendio». (13A04179)

 

 

Pag. 128

 

 

 


COMUNICATO


Designazione dell’organismo di CSI S.p.a., in Bollate ai sensi del
d.P.R. n. 407 del 6 ottobre 1999, in materia di equipaggiamenti
marittimi. (13A04180)

 

 

Pag. 129

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Domanda di modifica della denominazione «RIZ DE CAMARGUE» (13A04177)

 

 

Pag. 129

 

 

 


COMUNICATO


Domanda di registrazione della denominazione «RIGOTTE DE CONDRIEU»
(13A04178)

 

 

Pag. 129

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 


COMUNICATO


Comunicato concernente referendum, a norma dell’articolo 132, secondo
comma, della Costituzione, per il distacco del comune di Taibon
Agordino (BL) dalla regione Veneto e la sua aggregazione alla regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol. (13A04285)

 

 

Pag. 129

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato concernente referendum, a norma dell’articolo 132, secondo
comma, della Costituzione, per il distacco del comune di Pieve di
Cadore (BL) dalla regione Veneto e la sua aggregazione alla regione
Friuli-Venezia Giulia. (13A04286)

 

 

Pag. 130

 

 

SUPPLEMENTI ORDINARI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 14 maggio 2013


Riparto degli spazi finanziari di cui all’articolo 1, comma 1, del
decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, sulla base dell’Accordo sancito
in Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali il 9 maggio 2013, ai
sensi dell’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 8 aprile 2013, n.
35 . (13A04283)

 

(Suppl. Ordinario n. 37)

 

 

 

7 – 16 maggio SNV 2013 INVALSI

Come previsto dall’art. 51, comma 2, della Legge 4 aprile 2012, n. 35, di conversione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.”

Le prove si svolgono secondo il seguente calendario (vd. Nota INVALSI 16 ottobre 2012, Prot.n. 12619):

  • 7 maggio 2013
    II PRIMARIA: prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di due minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e prova di Italiano;
    V PRIMARIA: prova di Italiano.
  • 10 maggio 2013
    II PRIMARIA: prova di Matematica;
    V PRIMARIA: prova di Matematica e questionario studente.
  • 14 maggio 2013
    I SECONDARIA DI PRIMO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.
  • 16 maggio 2013
    II SECONDARIA DI SECONDO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.

Manuale somministratore SNV 2012/13

Comunicati stampa:

(Frascati, 7 maggio 2013 – ore 16.30) Oggi si è svolta la prima giornata, dedicata all’Italiano, delle prove INVALSI nella scuola primaria.
Le prove hanno coinvolto rispettivamente circa 560 e 558 mila studenti delle classi II e V primaria.
In queste stesse classi venerdì 10 maggio si svolgerà la prova di Matematica. La prossima settimana, rispettivamente il 14 e il 16 maggio, avranno luogo le prove nella I secondaria di primo grado e nella II secondaria di II grado.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,82% delle classi II e lo 0,75% delle classi V.

(Frascati, 14 maggio 2013 – ore 16.30) Oggi 14 maggio 2013 si sono svolte le prove INVALSI (Matematica e Italiano), nella classe I della scuola secondaria di primo grado. Le prove hanno coinvolto circa 590 mila studenti. Giovedì 16 maggio 2013 avranno luogo le prove nella classe II della secondaria di secondo grado.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa l’1,84% delle classi.

Nota sugli allievi con bisogni educativi speciali
(Frascati, 16 maggio 2013 – ore 18.15) La decisione sull’effettiva partecipazione alle prove INVALSI degli allievi con bisogni educativi speciali è demandata alle scuole, che ben prima della data prevista ricevono una nota
con dettagliate indicazioni sulle possibili modalità di svolgimento delle prove per tali allievi. Per facilitarne la partecipazione le scuole possono anche chiedere all’INVALSI le prove predisposte in una serie di formati speciali (prove elettroniche per l’utilizzo di strumenti compensativi, prove in formato audio, prove per allievi sordi, prove in Braille, ecc.).
La personalizzazione delle modalità di svolgimento delle prove può riguardare i tempi di svolgimento della stessa (che possono ad esempio essere allungati), lo stralcio di parte della prova, lo svolgimento della prova in altro momento e luogo, o anche la presenza – a supporto dell’allievo con bisogni educativi speciali ‐ del docente di sostegno. L’unico vincolo che viene posto all’iniziativa delle scuole – nel cercare di far partecipare tutti i loro allievi anche a questo momento della vita scolastica ‐ è quello di non modificare il normale decorso delle prove per il complesso degli allievi, facendone venire meno la natura di prova standardizzata.
Proprio perché le prove standardizzate mal si prestano a rilevare gli apprendimenti degli allievi con bisogni educativi speciali, i risultati di tali allievi nelle prove – come detto, condotte secondo modalità adattate dalle scuole in modo da venire incontro alla concreta situazione dei singoli allievi con bisogni educativi speciali – non sono inclusi dall’INVALSI nelle statistiche sulle singole classi e sulle singole scuole ordinariamente restituiti a queste ultime. Ove comunque richiesti da parte della singola scuola, essi vengono forniti ma separatamente da quelli relativi ai restanti allievi che abbiano svolto la prova secondo il protocollo ordinario.

(Frascati, 16 maggio 2013 – ore 18.15) Oggi 16 maggio 2013 si sono svolte le prove INVALSI (Matematica e Italiano), nella classe II della scuola secondaria di secondo grado. Le prove hanno coinvolto circa 559 mila studenti. Per la prima volta, vi hanno partecipato anche gli allievi della formazione professionale di alcune regioni (Liguria, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Veneto).
Lunedì 17 giugno 2013 avranno luogo le prove nella classe III della secondaria di primo grado inserite all’interno dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,98% delle classi.
Si riportano di seguito le informazioni relative alla partecipazione alle predette prove in tutti gli ordini di scuola.

Comunicato_stampa_SNV2013_16_05_13

Avviso 16 maggio 2013, Prot. 2624

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica –Ufficio Sesto
AVVISO

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali
e.p.c.
Ai Dirigenti/Coordinatori delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Esami di Stato 2013- modifica configurazione commissioni

Si fa riferimento alla Nota MIUR –DGSSSI Prot. n.1134 del 14 maggio 2013, avente per oggetto “Esami di Stato 2012/2013 – Scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Prime indicazioni” con cui sono state date indicazioni relativamente a inesattezze presenti nelle configurazioni delle commissioni registrate a SIDI.
A riguardo, si precisa che tali inesattezze, rilevate dalle segreterie scolastiche nella fase di abbinamento degli alunni di Anagrafe Alunni alle classi/commissioni d’esame, debbono essere corrette dagli Uffici territoriali competenti, attraverso la funzione di fabbisogno plichi e prove, entro il termine del 29 maggio 2013.
IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo

Salone Internazionale del libro di Torino

Salone Internazionale del libro di Torino
Torino Lingotto Fiere 16 – 20 maggio 2013
Fondazione per il Libro, la Musica e la CulturaVia Santa Teresa, 15 – 10121 Torino
– Tel. 011 518 4268
– Fax 011 561 2109
www.salonelibro.it
– e-mail: info@salonelibro.it

Si svolge da giovedì 16 a lunedì 20 maggio 2013 la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del libro di Torino

On line il programma delle attività e degli incontri del Bookstock Village, lo spazio dedicato ai giovani e agli studenti da 0 a 20 anni, ma che rivolge la sua programmazione a tutto il pubblico del Salone.

Il Bookstock Village 2013 è ospitato nel Padiglione 5 del Lingotto Fiere. Il palinsesto raccoglie incontri, presentazioni, laboratori proposti dagli editori e una selezione di eventi curati dal Salone.

Il programma completo della manifestazione e le modalità di accesso al Salone sono consultabili sul sito www.salonelibro.it
Il programma incontri del Bookstock Village 2013
http://www.salonelibro.it/scuola-e-ragazzi/bookstock/programma-incontri-bookstock-2013.html
Il programma dei laboratori del Bookstock Village 2013
http://www.salonelibro.it/scuola-e-ragazzi/bookstock/programma-laboratori-2013.html

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione  con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, sarà presente alla XXVI edizione del Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino – Lingotto Fiere dal 16 al 20 maggio 2013.
Presso lo stand MIUR verrà distribuito materiale informativo e pubblicazioni dedicate a tematiche di attualità scolastica.
Un info point “Sperimentazione multimedialità e disabilità”, a cura dell’Istituto Comprensivo “Pertini” di Ovada,  sarà dedicato allo scambio di esperienze tra le scuole che hanno lavorato sulla tematica.

Sabato 18 maggio 2013,  nell’area SPAZIO INCONTRI, si terrà il convegno “Il concetto di tempo degli antichi e dei moderni” a cura della Direzione per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica, alla presenza del fisico teorico Luciano Maiani, uno dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs.

Il Miur è presente alla manifestazione con due workshop dedicati alla presentazione dei libri “Il cuore dei giovani” del Prof. Francesco Fedele e “L’Italia quaggiù” di Goffredo Buccini.
L’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte partecipa all’evento con un vasto programma di incontri rivolti ai docenti, ai dirigenti scolastici, agli studenti e alle famiglie.

Come nella passata edizione, il Salone del libro entrerà nelle scuole e nelle case degli studenti italiani attraverso la diretta televisiva  di CULTBOOK –FACTORY, in onda sul canale digitale RAISCUOLA tutti i giorni da giovedì 16 a domenica 19 maggio dalle 17 alle 19 ( replica dalle 21.00 alle 23.00) e in streaming sul portale www.letteratura.rai.it.

Per informazioni:
Prenotazione visite per le scuole
Settore Scuola e Ragazzi
ufficio.scuola@salonelibro.it
011 5184268 (int. 961)

Nota 16 maggio 2013, Prot. n. 2601

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Segreteria del Direttore

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
Al Sovrintendente Scolastico per La Provincia di
Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di
Trento
All’Intendente Scolastico per La Scuola in Lingua Tedesca
Bolzano
All’Intendente Scolastico per La Scuola delle Localita Ladine
Bolzano
Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle D’Aosta
Aosta
Agli Uffici Scolastici Provinciali
LORO SEDI
p.c. Al Gabinetto
Del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca
Sede
p.c. Al Dipartimento per l’Istruzione
Sede
p.c. All’Ufficio Stampa
Sede
p.c. All’Assessore all’Istruzione e Cultura Della Regione Autonoma della Valle D’Aosta
Aosta
p. c. All’Assessore ai Beni Culturali e Pubblica Istruzione della Regione Sicilia
Palermo
p.c. Ai Presidenti delle Giunte Provinciali

Oggetto: Olimpiadi Nazionali di lingue e civiltà classiche

Si informano le SS.LL. che si svolgerà a Napoli, dal 28 al 31 maggio, la seconda edizione delle Olimpiadi Nazionali di lingue e civiltà classiche. Un evento che coinvolge oltre 160 studenti provenienti da tutte le regioni italiane, vincitori dei diversi certamina che si sono conclusi in queste settimane.
La manifestazione, che si concluderà il 31 maggio con la cerimonia di premiazione presso la Sala dei Baroni, Castel Nuovo (Maschio Angiono) a Napoli, rappresenta la conclusione di una azione, promossa da questa Direzione Generale, che ha coinvolto i Comitati Olimpici regionali, costituiti in ciascun USR, il Comitato Tecnico operativo nazionale (CTO), composto da docenti di scuola secondaria di secondo grado e il Comitato dei Garanti per la Promozione della cultura classica.
Le Olimpiadi sono una occasione per dare nuovo slancio allo studio delle lingue e delle civiltà classiche, così come viene specificato nel decreto istitutivo del Comitato dei Garanti (decreto direttoriale prot. n. 0005373, 29 luglio 2011).
Per gli studenti è una opportunità di confronto con altri coetanei, nonché un luogo per potere condividere eventi di natura culturale (conferenze, musica, performance teatrali e visite guidate). Il programma è ricco di incontri e di suggestioni.
Si invitano, pertanto, le SS.LL. a favorire la partecipazione dei dirigenti scolastici, dei docenti delle scuole secondarie di secondo grado, particolarmente interessati a questo evento, e dei referenti presso gli USR dei Comitati Olimpici Regionali.
Si ringrazia per la consueta collaborazione.

Il Direttore Generale
f.to Carmela Palumbo

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
COMITATO ISTITUZIONALE DEI GARANTI PER LA CULTURA CLASSICA
OLIMPIADI NAZIONALI DELLE LINGUE E CIVILTA’ CLASSICHE
NAPOLI 28 – 31 MAGGIO 2013

28 MAGGIO 2013
ARRIVO E ACCOGLIENZA DEI CONCORRENTI
29 MAGGIO 2013
GARA NAZIONALE DI GRECO, DI LATINO E DI CIVILTÀ CLASSICHE
30 MAGGIO 2013
CORREZIONE E VALUTAZIONE DELLE PROVE A CURA DEL COMITATO OLIMPICO DI VALUTAZIONE
VISITA DEGLI STUDENTI E DEGLI ACCOMPGNATORI AL SITO DI ERCOLANO E AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
31 MAGGIO 2013
ORE 9 – 13 SALA DEI BARONI – CASTEL NUOVO (MASCHIO ANGIOINO)
CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Nota USR Lazio 16 maggio 2013, A00DRLA Prot. n. 12466

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
Direzione Generale – Ufficio III

Nota USR Lazio 16 maggio 2013, A00DRLA Prot. n. 12466
Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado del Lazio
LORO SEDI

 

OGGETTO: Corsi di formazione e aggiornamento per l’integrazione degli alunni disabili.