#riformabuonascuola, i sindacati pronti allo sciopero generale

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, i sindacati pronti allo sciopero generale

L’intenzione è scaturita dagli interventi dei segretari generali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, che stanno partecipando all’Itis Galileo Galilei di Roma ad un partecipato convegno-incontro in vista dalla manifestazione del 18 aprile a Roma: preoccupano i provvedimenti che sviliscono la funzione docente e degli organi collegiali, la perdita di contrattualizzazione e la deriva dispotica dei dirigenti scolastici. Timori anche per la mobilità coatta.

I maggiori sindacati della scuola stanno valutando la possibilità di indire lo sciopero generale. L’intenzione è stata espressa nel corso del convegno-incontro organizzato, presso l’Itis Galileo Galilei di Roma, da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, in vista dalla manifestazione del 18 aprile a Roma.

Nella sala dell’istituto superiore capitolino, davanti a centinaia di Rsu, ha aperto la giornata Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti, che ha parlato diun ddl che viola l’articolo 33 della Costituzione che garantisce la libertà di insegnamento: il dirigente non ha, in realtà, alcuna responsabilità didattica ma vogliono farci credere il contrario. La chiamata diretta, ha contunuato Di Meglio, è inaccettabile: con gli albi professionali, al posto delle graduatorie, i docenti vanno a perdere ‘cattedra’ e titolarità, con la possibilità di essere spostati a 200 chilometri da casa. Viene poi eliminata la contrattazione sindacale. Per non parlare delle deleghe in bianco previste. Se viene approvata la rifoma, quindi, si passa da docenti a operatori dell’istruzione. Contro questo obbrobrio dobbiamo essere uniti: la manifestazione di sabato sarà il primo passaggio. Se sarà necessario dovremo ricorrere a strumenti più forti.

Secondo Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola, le irritazioni e le proteste contro il ddl sono ormai note. In particolare, però, sono tre gli aspetti che minano il lavoro. Il primo è il precariato, perché il piano di assunzioni straordinario, gli oltre 50mila in più oltre al turn over, non dà soluzione al problema. Addirittura, per alcuni aspetti, viene peggiorato: basti pensare che chi svolge supplenze da otto, nove e più anni senza abilitazione non verrà più chiamato. Il secondo, che conferma la pochezza culturale di chi ha scritto la riforma, è la perdita della contrattualizzazione del rapporto di lavoro: ad esempio non si potrà stabilire un ‘tetto’ sulle ore extra alla docenza. Il terzo punto è quello che lede il cuore dell’autonomia scolastica, che rappresenta la centralità della funzione didattica: se passa il ddl, verrà meno la funzione dei docenti e degli organi collegali, patrimonio del pluralismo culturale scolastico.

Ora, ha continuato Di Menna, dobbiamo evidenziare queste tre criticità, attuando una ferma protesta, facendo un forte pressione su Parlamento e Governo, con email e contestazioni, con una serie di iniziative comuni da attuare scuola per scuola: se necessario, potremo anche arrivare ad indire una giornata di sciopero. Il Governo, come in passato, deve fare marcia indietro ed aprire una discussione contrattuale dando spazio all’azione sindacale: altrimenti i dipendent non sono dei sudditi.

Ha quindi preso la parola Achille Massenti, segretario vicario nazionale dello Snals Confsal, che ha incentrato il suo intervento sulla centralità, nella scuola, della funzione del docente. Mentre nel ddl c’è uno sbaglio forte: quello del ruolo autoritario che si dà al dirigente scolastico. Le sigle sindacali maggiori hanno subito colto questo rischio, hanno caputo che occorre mandare un segnale importante, contrario, a chi sta approvando la riforma. Se il 18 aprile la piazza a Roma sarà mezza vuota, sarebbe un brutto segnale. Chiadiamo alle Rsu, in primo luogo quelle romane, di essere presenti. Perchè il titolo stesso del disegno di legge,  ‘La Buona Scuola’, significa che quella che c’è non funziona; mentre, in realtò, servono strutture e mezzi veri per migliorarla.

Aree a rischio: sottoscritto il CCNI 2014/2015

da La Tecnica della Scuola

Aree a rischio: sottoscritto il CCNI 2014/2015

L.L.

Dopo 7 mesi dall’Ipotesi di accordo, è finalmente stato siglato il CCNI concernente i criteri e i parametri di attribuzione delle risorse per le scuole riguardante l’utilizzo delle risorse finanziarie per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e per contrastare la dispersione scolastica e l’emarginazione sociale, di cui all’art.9 del vigente CCNL 2006/2009, per l’anno scolastico 2014/2015.

Sono trascorsi quasi sette mesi dalla sottoscrizione dal 16 settembre 2014, quando è stata siglata l’Ipotesi di accordo per l’a.s. 2014/15 sui criteri e parametri di attribuzione delle risorse (circa 18 milioni e mezzo di euro) per le scuole collocate in aree a rischio educativo, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica. Ora, finalmente, il 13 aprile è stato sottoscritto il CCNI definitivo.

Ricordiamo che con la Nota prot. n. 5632 del 7 ottobre 2014 il Miur aveva trasmesso agli Uffici scolastici regionali l’ipotesi di CCNI, rilevando che in sostanza erano stati confermati i parametri di tipo sociale, economico, sanitario, culturale, nonché quelli relativi all’incidenza della criminalità assunti dall’ISTAT e da altri Istituti competenti, e gli indicatori riferiti al sistema scolastico sia per la dispersione scolastica sia per gli alunni stranieri, già utilizzati negli anni pregressi. Questo ha consentito di procedere ad una coerente e rapida ripartizione delle risorse finanziarie a livello regionale.

Anche per il corrente anno scolastico, le rimesse finanziarie saranno effettuate direttamente dalla Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie, secondo la procedura del cedolino unico, e saranno attribuite direttamente alle istituzioni scolastiche, i cui progetti risultino approvati.

Le risorse finanziarie a disposizione per l’anno scolastico 2014-2015 per le scuole collocate nelle aree a rischio educativo, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica sono determinate nella somma complessiva pari a €. 18.458.933,00, importo che è diminuito rispetto agli anni precedenti.

Le azioni progettuali dovranno essere realizzate dalle istituzioni scolastiche selezionate entro il corrente anno scolastico. La documentazione di monitoraggio dei progetti e delle azioni e degli esiti in termini di successo e insuccesso scolastico e formativo (Scheda B allegata alla suddetta nota), dovrà essere trasmessa al Miur, a cura degli U.s.r., entro il 10 luglio 2015.

 

Lasci la scuola? Ti penalizzo

da La Tecnica della Scuola

Lasci la scuola? Ti penalizzo

P.A.

Si potrà passare ad altre amministrazioni, ma si dovrà rinunciare a tutti gli scatti di carriera e accettare uno stipendio più basso

Lo scrive Italia Oggi che si basa sullo schema di decreto predisposto dalla Funzione pubblica in vista dell’avvio della discussione davanti alla conferenza unificata, che dovrebbe cominciare nei prossimi giorni.

Il provvedimento, nato dalle attese di molti docenti, stanchi dell’ aggravamento dell’onerosità della prestazione, ha però risvolti pesanti.

Se infatti fino a qualche anno fa il preside, se poteva sospendere autonomamente un alunno indisciplinato, doveva chiedere l’intervento di un’autorità superiore per sospendere un docente; rapporto che oggi è cambiato: il dirigente scolastico può sospendere un docente, senza il concorso di altra autorità, ma non può sospendere un alunno che si comporta male. In quest’ultimo caso, infatti, è necessario un provvedimento collegiale del consiglio di classe.

Un accanimento contro i prof che sta determinando, secondo recenti statistiche, richieste di pensione per inabilità da parte dei prof che sarebbero due volte più soggetti a patologie da “burn out” rispetto alle altre categorie di impiegati.

Da qui la legittima aspirazione di andare a lavorare in altre amministrazione dello stato. Ma chi opterà per questa soluzione, specifica Italia Oggi,  dovrà prepararsi ad accettare uno stipendio più basso: i docenti delle secondarie saranno inquadrati nel ruolo dei funzionari (area C) e gli insegnanti di scuola dell’infanzia e della primaria nel ruolo degli impiegati di concetto (area B).

Ma riceveranno uno stipendio pari a quello di un vincitore di concorso neoassunto.

La perdita salariale, dunque, potrà arrivare fino a 500 euro in meno, netti mensili. Per la mobilità volontaria, infatti, la bozza di decreto non prevede la possibilità del mantenimento dello stesso stipendio che si percepiva nell’amministrazione di provenienza (ma con il blocco degli scatti di anzianità).

Boeri: pensioni il 1° del mese e reddito minimo agli over 55

da La Tecnica della Scuola

Boeri: pensioni il 1° del mese e reddito minimo agli over 55

P.A.

Le scelte toccheranno al governo e al Parlamento, ma l’Inps vuole avere un ruolo attivo sul tema delle pensioni. Il presidente, Tito Boeri, elenca alcune delle sue proposte

Per il neo presidente dell’Inps le proposte sono: pagare da giugno tutte le prestazioni dell’Inps il primo di ogni mese, reddito minimo garantito per gli over 55 in condizioni di povertà, maggiore flessibilità in uscita dal lavoro per cambiare la legge Fornero, armonizzare le regole previdenziali per tagliare privilegi e recuperare risorse per rendere più equo il welfare.

Intervistato da Repubblica, Boeri anticipa che da giugno l’Inps vuole “realizzare un’operazione socialmente importante”. Si tratta, spiega, di “pagare tutte le prestazioni, dalle pensioni alle indennità di accompagnamento, il primo di ogni mese e non più come adesso in date differenti in relazione alla prestazione e al fondo di gestione”. Le Poste, dice, hanno già accettato e entro mercoledì dovrebbe arrivare la risposta delle banche. Il motivo è che “con le regole attuali avremmo avuto pensionati poveri, con problemi di liquidità, che avrebbero ricevuto le pensioni dieci giorni più tardi, per effetto di un recente provvedimento normativo. Inoltre, unificando le pensioni si assicura migliore funzionalità del servizio, riduzione dei costi, maggiore trasparenza, liquidità per fronteggiare spese tipicamente concentrate a inizio mese. È il primo passo verso l’unificazione delle pensioni”.

Boeri spiega che le proposte dell’Inps “si muoveranno lungo l’asse assistenza-previdenza”. “E non a caso – aggiunge – ho parlato prima di assistenza. È da qui che partiremo”. La prima proposta riguarda dunque “un problema sociale molto serio: quello delle persone nella fascia di età 55-65 anni che una volta perso il lavoro si trovano progressivamente in condizioni di povertà”. Per loro, dice, “è ragionevole pensare di introdurre un reddito minimo garantito”.

Inoltre, il presidente dell’Inps ipotizza di consentire di lasciare il lavoro prima dell’età della pensione di vecchiaia “ovviamente con effetti sull’assegno pensionistico” per attenuare il conflitto generazionale. Quanto alla possibilità di ricalcolare le pensioni con il metodo contributivo per trovare le risorse per il reddito minimo, Boeri assicura che l’intenzione è “evitare il più possibile interventi sulle pensioni in essere”. “Se dovessero esserci esigenze finanziarie all’interno del sistema previdenziale potremmo anche prenderla in considerazione ma solo per le pensioni alte, molto alte. Non per fare cassa ma per ragioni di equità”.  (RaiNews)

Arrivano le linee guida contro il bullismo e il cyber bullismo

da La Tecnica della Scuola

Arrivano le linee guida contro il bullismo e il cyber bullismo

Presentate al Senato e inviate a tutte le scuole, rappresentano uno stumento che consentirà di fare passi avanti per il contrasto di questi due fenomeni. Viene sottolineata l’importanza della scuola e della formazione in tal senso degli insegnanti

Sono state presentate nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica dal Ministro Stefania Giannini e sono state inviate a tutte le scuole italiane le nuove “Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyber bullismo”, alla cui stesura testo hanno collaborato circa 30 Enti e Associazioni aderenti all’Advistory Board dell’iniziativa Safer Internet Centre, coordinata dal MIUR (www.generazioniconnesse.it).

Il documento, come spiegato dallo stesso Ministro, “non sono una pillola che cura nell’immediato, né una bacchetta magica ma uno strumento con risorse, due milioni di euro, che permetterà di fare passi avanti”.

Il ruolo della scuola per contrastare questo fenomeno è molto importante.

Infatti, le scuole saranno chiamate a realizzare interventi mirati alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, ad offrire lezioni di web sicuro all’interno di specifici moduli didattici da inserire nel piano dell’offerta formativa e ad aggiornare il regolamento scolastico con una sezione dedicata all’uso degli smartphone e dei pc.

Tra le azioni che saranno messe in campo anche la formazione degli insegnanti; prioritario è infatti il coinvolgimento dei docenti ai quali vanno rivolti moduli di formazione che rafforzino le competenze necessarie a individuare tempestivamente eventuali risvolti psicologici conseguenti all’uso distorto delle nuove tecnologie e alla violenza in contesti faccia a faccia. I docenti possono divenire “antenne in grado di captare i segnali anomali” e vanno messi nella condizione di poter esercitare il loro ruolo di riferimento e di ascolto anche attraverso l’utilizzazione di reti di supporto, interne ed esterne alla scuola, che nella formazione trovano uno degli strumenti più efficaci.

I contenuti della formazione saranno dunque da un lato di natura psico-pedagogica, utili a comprendere e gestire le situazioni di bullismo e finalizzati ad una vera e propria alfabetizzazione nella gestione dei conflitti; dall’altro devono prevedere conoscenze più strettamente connesse con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le modalità di utilizzo che ne fanno i ragazzi e le ragazze, gli strumenti che usano, i rischi che corrono e le misure più adatte per prevenirli.

Tali obiettivi e contenuti potranno rientrare, in primo luogo, nei percorsi di formazione in ingresso dei neo assunti, in particolare attraverso specifici ambiti di approfondimento all’interno delle 50 ore previste dalla normativa.

Servono 12 miliardi. Ma dove sono?

da La Tecnica della Scuola

Servono 12 miliardi. Ma dove sono?

Lo dice Davide Faraone che aggiunge: “I 4 miliardi di euro stanziati dal governo per l’edilizia scolastica non sono soldi assolutamente sufficienti per risolvere la situazione ed evitare altri crolli come quello di ieri nella scuola elementare di Ostuni”

Ma 12 miliardi non sono bruscolini e questo rilancio di Faraone ha tutto il sapore di una impresa disperata e pure un modo per dire: prepariamoci ad altri eventi.

E infatti ha aggiunto intervenendo a “La telefonata” su Canale 5: “Sono un’importante boccata d’ossigeno, un ottimo intervento rispetto ad anni in cui non si è intervenuto, ma la situazione delle scuole in questo paese è molto grave e servirebbero molti più soldi. Dai dati che emergono parlare di 12 miliardi mi sembra una stima abbastanza plausibile”.

Secondo Faraone la situazione delle scuole italiane “è veramente dura, bisogna intervenire con un’assoluta attività di emergenza e risorse economiche urgenti: si é perso tanto tempo in questi anni a non fare nessuna opera di prevenzione, né sul territorio né sulle scuole”.

“I soldi sono arrivati, 4 mld in due anni li abbiamo investiti dopo anni in cui non si investiva un euro: poi può capitare che destini risorse economiche e poi ci sono amministratori e imprese che quei soldi li buttano. Ma eviterei di andare dietro a dati abusivi: il 22 alla presentazione dell’Anagrafe daremo i dati ufficiali”.

Ha concluso il suo intervento dicendo che un’eventuale chiusura degli edifici non sicuri “la verificheremo di volta in volta”.

Nessuna penalizzazione per le pensioni anticipate

da La Tecnica della Scuola

Nessuna penalizzazione per le pensioni anticipate

L’Inps conferma quanto già disposto dalla legge di Stabilità 2015 e spiega nel dettaglio come si potrà andare in pensione prima dei 62 anni di età senza incorrere nelle penalizzazioni previste dalla cd. Legge Fornero

Qualche giorno fa l’Inps ha pubblicato la circolare n. 74 del 10 aprile contenete chiarimenti su due importanti questioni previdenziali contenute nella legge di stabilità 2015: l’importo massimo complessivo del trattamento pensionistico nel sistema misto e la riduzione percentuale della pensione anticipata prevista per i soggetti con età inferiore a 62 anni.

La circolare, in realtà, non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto si sapeva già.

Per quanto riguarda il primo punto, la circolare ribadisce che l’importo complessivo del trattamento pensionistico nel sistema misto non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima della data di entrata in  vigore  del decreto legge n. 201 del 2011, computando, ai fini della  determinazione  della  misura del trattamento, l’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del  diritto  alla  prestazione, integrata  da  quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e  la data di decorrenza del primo  periodo  utile  per  la  corresponsione della prestazione stessa.

Sul secondo punto, l’Inps chiarisce che, come disposto dall’art. 1, comma 113, della medesima Legge, alle pensioni anticipate nel sistema misto aventi decorrenza dal 1° gennaio 2015, liquidate in favore dei soggetti  che  maturano  il  previsto  requisito  di  anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, non si applica la riduzione percentuale prevista per i soggetti con età inferiore a 62 anni (le penalizzazioni introdotte dalla Legge Fornero).

Tale disposizione si applica alle pensioni anticipate nel regime misto aventi decorrenza dal 1° gennaio 2015 e limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, anche se la decorrenza della pensione si collochi successivamente a tale ultima data.

Invece, per le pensioni anticipate nel regime misto aventi decorrenza anteriore al 1° gennaio 2015, continua a trovare applicazione l’articolo 6, comma 2-quater, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e ss.mm.ii., secondo il quale è esclusa l’applicazione delle penalizzazioni, fino al 31 dicembre 2017, solo nelle ipotesi in cui l’anzianità contributiva derivi da prestazione effettiva di lavoro. Al riguardo la circolare precisa che, ai fini previdenziali, per “anzianità contributiva derivante esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro”, deve intendersi la contribuzione obbligatoria dovuta per i periodi di “prestazione effettiva di lavoro”, espressa in mesi, settimane o giorni a seconda della gestione previdenziale di iscrizione del lavoratore. Pertanto, ai fini della non riduzione percentuale della pensione anticipata nel regime misto, occorre tener conto sia della contribuzione obbligatoria sia della contribuzione diversa da quella obbligatoria tassativamente elencata dall’articolo 6, comma 2-quater.

Ddl: 32 associazioni si appellano al Parlamento

da tuttoscuola.com

Ddl: 32 associazioni si appellano al Parlamento
‘Il Governo non ci ascolta…’

Ci rivolgiamo al Parlamento per chiedere di cambiare il disegno di legge sulla scuola presentato dal governo. Rappresentiamo studenti, insegnanti, genitori, forze sociali e sindacali, associazioni interessate a una scuola buona“. Così inizia l’appello al legislatore che hanno sottoscritto 32 associazioni, compresi i principali sindacati, tra cui Cgil, Cisl e Uil.

Presentato oggi a Roma, nella sede della Cisl, l’appello è stato inviato ai presidenti dei gruppi parlamentari con la richiesta di un “incontro specifico“. “L’investimento di tre miliardi nella scuola pubblica – si legge nel documento – può essere una positiva inversione di tendenza, se finalizzato a innalzare i livelli di istruzione e di competenza di tutto il Paese e a contrastare le gravi diseguaglianze socio-culturali e territoriali che condizionano gli esiti scolastici”.

L’appello esprime la convinzione che “senza la partecipazione attiva dei soggetti che rappresentiamo, nessuna riforma possa raggiungere questi obiettivi decisivi per lo sviluppo del Paese. La consultazione sui temi della ‘Buona Scuola’, come dimostrato dagli stessi dati esposti dal Miur, non ha purtroppo coinvolto il Paese nell’auspicato dibattito capillare. Pertanto, consideriamo indispensabile aprire un ampio confronto nel Paese per delineare una visione generale, il più possibile condivisa, sul nuovo ruolo della scuola nella società della conoscenza“.

Cinque sono le proposte avanzate dalle 32 organizzazioni per cambiare il disegno di legge ora all’esame del Parlamento. Esse riguardano temi importanti: diseguaglianze, governance, risorse economiche, rapporto scuola-lavoro e deleghe al governo.

Chiediamo a tutti i gruppi parlamentari di confrontarsi con noi“, ha spiegato durante la conferenza stampa Maurizio Bernava della Cisl, che si è augurato che “il Parlamento abbia quella capacità di ascolto che non c’è stata da parte del governo”.

Le associazioni che hanno firmato l’appello sono: Agenquadri, Aimc, Arci, Auser, Cgd, Cgil, Cidi, Cisl, Cisl Scuola, Edaforum, Exodus Onlus, Fnism, Flc Cgil, Forum del Terzo Settore, Irase, Irsef-Irfed, Legambiente, Legambiente Scuola e Formazione, Libera, Link–Coordinamento Universitario, Mce, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, Proteo Fare Sapere, Rete della Conoscenza, Rete degli Studenti Medi, Rete29Aprile, Uciim, Udu, Unione degli Studenti, Uil, Uil Scuola.

Ddl scuola: bocciato lo stralcio per le assunzioni

da tuttoscuola.com

Ddl scuola: bocciato lo stralcio per le assunzioni

La maggioranza in commissione Cultura alla Camera ha bocciato questa mattina, con una maggioranza di 16 voti contro 9, la proposta di Sel e M5S di stralciare le norme sul piano delle assunzioni nella scuola dal ddl di riforma. Il capogruppo di Sel in Commissione, Giancarlo Giordano, parla di “scelta molto grave che lascia nell’incertezza centinaia di migliaia di operatori della scuola che in queste ore speravano di poter avere finalmente riconosciuto il diritto a un posto di lavoro stabile”.

Positivo invece, sempre secondo l’esponente Sel, il fatto che la Commissione intenda operare “un’ulteriore riflessione sull’eccesso di materie delegate al governo”.

Ma ora “il Parlamento sarà costretto a un esame rapido e fatto male se vuole avere la possibilità di procedere alle immissioni in ruolo in tempo per il prossimo anno scolastico. Una forzatura inaccettabile che usa il ricatto della stabilizzazione di migliaia di operatori della scuola per far passare una legge che mortifica la stessa idea della scuola pubblica”.

Niente supplenze per il 1° giorno di assenza: 2.500 scuole dell’infanzia a rischio

da tuttoscuola.com

Niente supplenze per il 1° giorno di assenza: 2.500 scuole dell’infanzia a rischio

Dal prossimo anno scolastico molte scuole statali dell’infanzia rischiano di interrompere per un giorno il servizio, nel caso in cui si assenti il docente titolare.

È l’effetto della legge di stabilità 2015 che prevede dal prossimo anno scolastico la non sostituzione con supplente per il primo giorno di assenza.

Ferme restando la tutela e la garanzia dell’offerta formativa, a decorrere dal 1º settembre 2015, i dirigenti scolastici non possono conferire supplenze brevi di cui al primo periodo del comma 78 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, al personale docente per il primo giorno di assenza”.

Nella scuola dell’infanzia, a differenza degli altri ordini di scuola, il Ddl sulla Buona Scuola ha previsto che non potranno esservi docenti a disposizione per la sostituzione dei colleghi assenti, perché l’organico aggiuntivo di questo settore è stato escluso dalla stabilizzazione dei docenti delle GAE in attesa della riforma 0-6 anni che verrà (non presto).

Niente docenti a disposizione e nessuna chiamata di supplente per il primo giorno: una situazione a rischio segnalata da diversi insegnanti nel corso del convegno sull’infanzia promosso dalla Cgil-scuola a Roma venerdì scorso.

Il problema riguarda le scuole dell’infanzia con una sola sezione (classe).

Sono 2.561 le scuole a sezione unica con due insegnanti che si avvicendano (una al mattino e l’altra da mezzogiorno alla chiusura) per coprire l’intera giornata di funzionamento.

L’assenza di una di loro provocherebbe l’interruzione del servizio o la drastica riduzione del funzionamento della sezione per mancanza del sostituto come è sempre avvenuto fino ad oggi.

Di queste 2.561 monosezioni ve ne sono 247 che funzionano a orario ridotto con un solo insegnante al mattino, la cui assenza provocherebbe la chiusura immediata della scuola.

La correzione per l’infanzia non può che venire in sede di approvazione del ddl sulla Buona Scuola.

Se ne terrà conto?

Poco più della metà delle monosezioni si trova nelle regioni del Mezzogiorno, di cui tre quarti a orario ridotto con un solo insegnante (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_687-1.doc ).

Nota 15 aprile 2015, AOODGPER 11511

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale Personale della Scuola

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Nota 15 aprile 2015, AOODGPER 11511

Oggetto: Piano di formazione del personale docente neoassunto per l’a.s. 2014-2015 – Indicazioni preliminari per la “formazione on line”.

Nota 15 aprile 2015, AOODGSIP 2519

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Trento
All’ Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
Bolzano
All’ Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine
Bolzano
Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle D’Aosta
Aosta
Ai Docenti referenti per le Consulte Provinciali degli Studenti presso gli UU.SS.RR.
Ai Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti
Ai Dirigenti scolastici
LORO SEDI
Al Forum dei Genitori
Al Forum degli Studenti

Nota 15 aprile 2015, AOODGSIP 2519

Oggetto: LINEE DI ORIENTAMENTO per azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Struttura Tecnica Esami di Stato 15 aprile 2015

Ministero dell’Istruzione, dell’’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per gli ordinamenti e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Struttura tecnica esami di Stato

Roma, 15 aprile 2015

A.S. 2014-2015

ESEMPI DI SECONDE PROVE DI ESAME

Al fine di fornire alle Istituzioni scolastiche di Istruzione tecnica e di Istruzione professionale indicazioni per preparare gli allievi allo svolgimento della seconda prova degli Esami di Stato si mettono a disposizione delle scuole alcuni esempi di seconda prova.

Gli esempi e le prove che verranno assegnate sono redatti in modo da assicurare un graduale passaggio tra il precedente e il nuovo ordinamento.

Le tipologie previste dal D.M. n. 10 del 29 gennaio 2015 per gli Istituti Tecnici e per gli Istituti Professionali fanno riferimento ai singoli Settori: Settore Economico e Settore Tecnologico per gli Istituti Tecnici, Settore Servizi e Settore Industria e Artigianato per gli Istituti Professionali e, pertanto, non necessariamente rappresentano le tipologie di ogni indirizzo che, a seconda delle specifiche caratteristiche della disciplina caratterizzante, oggetto della seconda prova, può avere un più idoneo riferimento ad alcune tipologie piuttosto che ad altre.

 

Il Coordinatore

Francesco Branca


DIDAMATICA 2015

29° edizione  – Genova 15, 16 e 17 Aprile 2015

Il 15 Aprile a Genova si aprono i lavori della 29° edizione di DIDAMATICA, il convegno annuale divenuto punto di riferimento critico per tutta la filiera della formazione che si propone di fornire un quadro ampio e approfondito delle ricerche, delle innovazioni e delle esperienze nel settore del digitale applicato alla didattica, nei diversi domini e nei molteplici contesti di apprendimento.

DIDAMATICA 2015 è organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova – Scuola Politecnica – e la partecipazione  del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

La manifestazione avrà come tema portante Studio Ergo Lavoro – Dalla Società della Conoscenza alla Società delle Competenze.

Il programma dei tre giorni sarà, come di consueto, vasto e articolato: cinque sessioni plenarie dedicate ai temi portanti della manifestazione precedute da relazioni inviate, ventuno workshop organizzati dal comitato organizzatore e dieci sessioni scientifiche per dar conto dei lavori pervenuti.

Il programma sintetico è allegato alla presente, quello analitico sarà pubblicato a breve sul sito http://www.didamatica2015.unige.it/ .

La partecipazione è aperta a tutti previa registrazione.
Si informa che l’ingresso per le scolaresche e i loro accompagnatori è gratuito previa prenotazione al seguente link.

Per iscriversi, aggiornamenti sul programma, informazioni logistiche consultare http://www.didamatica2015.unige.it/ .


Studio ergo Lavoro
Dalla società della conoscenza alla società delle competenze
29° EDIZIONE – Genova 15, 16 e 17 Aprile 2015
Università degli Studi di Genova – Scuola Politecnica – Stradone S. Agostino 37

Programma Preliminare Sintetico Plenarie (Relatori invitati) (30 marzo 2015)

Mercoledì 15 Aprile 2015
08.00 Inizio Registrazione partecipanti
08.30 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
09.30 Inizio welcome coffe
Sessione Plenaria di apertura
10.45 Benvenuto e apertura lavori
a cura di Giovanni Adorni, chair DIDAMATICA 2015
Daniela Rovina, AICA
Partecipano Maria Linda Falcidieno, Direttore DSA Università di Genova
Bruno Lamborghini, Presidente AICA
Paolo Comanducci, Rettore Università degli Studi di Genova
Rosaria Pagano, Direttore USR Liguria
Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Pippo Rossetti, Assessore Istruzione Regione Liguria
11.15 Relazione invitata: Studio ergo Lavoro a cura di Walter Rizzi, McKinsey & Company
11.45 Panel: Studio ergo Lavoro – Dalla società della conoscenza alla società delle competenze
coordina: Giovanni Adorni, chair DIDAMATICA 2015
Partecipano: Bruno Lamborghini, AICA
Andrea Bairati, Confindustria
Gabriele Toccafondi, MIUR
Carmela Palumbo, MIUR
Pasquale Lavacca, Comando Generale Arma Carabinieri
Arturo Baroncelli, Comau
Fabio Franceschini, Banca d’Italia
Testimonianze dei Campioni delle Olimpiadi di Informatica
13.15 Pranzo Libero
Sessione Plenaria MIUR
14.00 Relazione Invitata: Studio, Valutazione e Lavoro
a cura di Carmela Palumbo, DG Ordinamenti scolastici e valutazione
14.30 Panel I: La valutazione delle competenze nell’istruzione attraverso la lente dei progetti digitali
Introduce e Coordina: Anna Brancaccio, MIUR
Intervengono: Rodolfo Zich, Torino Wireless
Giorgio Ventre, Università di Napoli Federico II
Giorgio Casadei, Università di Bologna
15.15 Panel II: Sistemi ed Esperienze di valutazione delle competenze nella formazione
Introduce e Coordina: Claudio Demartini, Politecnico di Torino
Intervengono: Emanuele Riva, Accredia
Giulio Occhini, AICA
Roberto Ricci, INVALSI
16.00 Incontro con i vincitori del concorso WebTrotter a cura di Paolo Schgor, AICA
Consegnano i premi: Carmela Palumbo, MIUR
Bruno Lamborghini, AICA
16.15 Pausa Caffè
16.30 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
18.30 Sessione Poster
19.00 Apericena

Giovedi 16 Aprile 2015
8.30 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
10.30 Pausa Caffè
Sessione Plenaria
10.45 Relazione Invitata: <tbd> a cura di Roberto Battaglia, Intesa SanPaolo
11,15 Panel: Alternanza Scuola Lavoro: Incontro tra scuole, studenti e aziende
Introduce e coordina: Claudio Demartini, Comitato Naz. Sistema Duale
Intervengono: Elena Ugolini, Fondazione Ducati
Fabrizio Pieralisi, Gruppo Loccioni
Franco Patini, Confindustria Digitale
Adriana Sonego, ITS JF Kennedy Pordenone
Tommaso Scognamiglio, IIS Jean Monnet di Mariano Comense
Renato Causa, Grandi Navi Veloci
Eugenio Massolo, Fondazione Accademia Italiana Marina Mercantile
Testimonianze ed esperienze di studenti
Edoardo Pratelli, ex ITE Fermi di Pontedera
Studente, ITS Kennedy di Pordenone
13.00 Pranzo Libero
Sessione Plenaria AgID e MIUR
14.00 Relazione Invitata: La Buona Scuola Digitale a cura di Francesco Luccisano , MIUR
14,30 Panel: Futuro delle competenze nello scenario digitale
Introduce e coordina: Renzo Turatto, SNA
Intervengono: Marco Bani, AgID
Maria Pia Giovannini, AgID
Franco Patini, Confindustria Digitale
Clara Fresca Fantoni, ASSINTER Italia
Bruno Lamborghini, AICA
Giorgio Rapari, ASSINTEL
Agostino Santoni, ASSINFORM
16.00 Pausa Caffè
16.15 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
18,30 Visite guidate nel centro storico

Venerdì 17 Aprile 2015
08.30 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
10.30 Pausa Caffè
Sessione Plenaria
10.45 Relazione invitata: Dove va la tecnologia? a cura di Roberto Cingolani, Istituto Italiano di Tecnologia
11,15 Plenaria: Competenze per le nuove frontiere: makers, additive manufacturing e oltre
Introduce e coordina: Edoardo Calia, Istituto Superiore Mario Boella
Intervengono: Enrico Loccioni, Gruppo Loccioni
Enzo Marvaso, Comitato Naz. Sistema Duale
Giovanni Re, Artigiano Tecnologico e Digital Champion
Paolo Gennaro, Avio Aero
Stefano Micelli, Università Ca’ Foscari Venezia
Massimo Menichinelli, autore di Che Futuro!
Fabrizio Manca, USR Piemonte
Intervento conclusivo di Riccardo Luna, Italian Digital Champion
13.15 Pranzo Libero
14.15 Sessioni Parallele (Scientifiche e Workshop)
16.15 Chiusura lavori Didamatica 2015
17,00 Visite guidate nel centro storico