MA IL CONTRIBUTO GENITORI E’ VOLONTARIO OPPURE NO?

MA IL CONTRIBUTO GENITORI E’ VOLONTARIO OPPURE NO?

Convocati in segreteria e minacciati di non iscrivere il figlio, oppure di escluderlo dalle gare di chimica; quote assicurative restituite perché incomplete del contributo “volontario”: certo la fantasia delle scuole non ha mai fine, perché questi non sono altro che alcuni dei più recenti abusi perpetrati dalle istituzioni scolastiche ai danni dei genitori.

”Si è alzata di molto la conflittualità sul contributo volontario –commenta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana- e questo dipende dal fatto che le famiglie adesso sono più informate sui loro diritti. Non a caso siamo bersagliati da richieste di consulenza e le pagine di approfondimento sul nostro sito hanno una media di oltre mille visitatori al mese, con un picco consistente nel periodo delle iscrizioni”.

A seguito di un dibattito pubblico fra la nostra Associazione e il Direttore dell’Ufficio bilancio del Ministero dell’istruzione, nel 2012 è stata emanata una circolare (C.M. 20.3.2012, n. 312) che finalmente fa chiarezza, ma a quanto pare ancora c’è chi fatica a recepirla. Ecco cosa dice:

– il contributo versato alle scuole è assolutamente volontario e deve essere indirizzato unicamente all’ampliamento dell’offerta formativa, non al funzionamento amministrativo;

– la scuola deve tenere distinto il contributo dalle tasse scolastiche, le quali sono obbligatorie unicamente nelle classi quarta e quinta superiore, fatta eccezione per i casi di esonero;

– le famiglie sono tenute a rimborsare alla scuola le spese sostenute, in particolare quelle per l’assicurazione e le gite scolastiche.

– le istituzioni scolastiche debbono gestire queste somme con trasparenza ed efficienza;

– all’atto dell’iscrizione le famiglie debbono sempre essere informate della possibilità di avvalersi della detrazione fiscale (art. 13 della legge n. 40/2007) e sulla destinazione dei contributi;

– i genitori potranno decidere di contribuire solo a specifiche attività; sono da evitare versamenti indistinti, che lasciano la decisione su come utilizzarli esclusivamente alla scuola;

– al termine di ciascun anno scolastico le istituzioni scolastiche debbono rendicontare con chiarezza come sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha ricavato la comunità scolastica;

– sono da evitare “azioni non sorrette da adeguata copertura finanziaria”.

Questo ultimo punto è di particolare interesse, in quanto una nota associazione professionale della scuola dà esplicite indicazioni ai propri aderenti di attingere al contributo dei genitori per far fronte alle maggiori spese per la tenuta dei conti di tesoreria. L’accentramento in Banca d’Italia di tutti i soldi depositati nei conti delle scuole ha infatti portato molte banche a richiedere un pagamento di circa 3-4000 euro per il rinnovo della convenzione di cassa.

”Invitiamo tutti i genitori, sia singoli che impegnati nei consigli di classe e d’istituto, a rivolgersi a noi per tutelare i diritti degli alunni e delle famiglie –conclude Di Goro- Le segnalazioni che abbiamo finora inoltrato hanno raggiunto lo scopo di ricondurre a una corretta gestione delle risorse, a tutto vantaggio dell’offerta formativa e, visti i risultati, vale la pena andare avanti per questa strada”.

DOCENTI PRECARI IN LOTTA SUL CONCORSO-VERGOGNA

Il ridicolo pretesto del “pericolo valanghe e alluvioni”, accampato
dal Ministero per rimandare le prove scritte del concorsaccio,
dissimula malamente le gravissime difficoltà in cui l’apparato si sta
dibattendo in ordine all’organizzazione della procedura, in
particolare nel reperire commissari d’esame per assicurare la
vigilanza durante le prove e, successivamente, la correzione degli
elaborati.
Abbiamo fin dall’inizio denunciato la natura propagandistica di questo
concorso-truffa, nato nel segno dell’illegalità e dell’intollerabile
negazione del diritto alla stabilizzazione acquisito dai docenti
precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, i
quali, peraltro, prestano servizio ormai da anni con contratti a tempo
determinato, in violazione della legislazione europea contro
l’iterazione abusiva dei contratti a termine.

Registriamo, oggi, in merito a questa oltraggiosa farsa, un crescendo
di illegalità e dilettantismo che potrebbe creare un precedente
drammatico, distruggendo per sempre la credibilità della scuola
pubblica e di chi ci lavora, a partire dal fatto che la selezione
risulta bandita su posti fantasma (è stato ormai reso noto che nelle
diverse regioni gli “esuberi” ammontano a circa 9.000 posti, cui vanno
aggiunti i mancati pensionamenti frutto della riforma Fornero e i
“riconvertiti”, che sono circa 10.000), il che, assieme alle altre
irregolarità e alle scandalose “sanatorie” seguite alle prime prove,
rivela tutta l’arroganza del ministro, incompetente “tecnico” dei mesi
scorsi e oggi candidato in Piemonte per la coalizione di
centrosinistra.

Anche l’algido professore “super partes” Monti, del resto, che dei
provvedimenti del governo dell’attuale nemico Berlusconi ha creduto
opportuno salvare giusto la (contro)Riforma Gelmini e che, da
Presidente del Consiglio, alacremente sostenuto dal PD, ha avviato
riforme “lacrime e sangue” basate sulla destrutturazione dei servizi
pubblici essenziali (istruzione, sanità), ha gettato la maschera e si
è candidato come leader di
quel paludoso Centro che sostiene le scuole private e confessionali,
sperando di poter continuare a tutelare, magari in un Governo di
coalizione con il PD, gli interessi delle caste speculative di cui è
emanazione diretta.
Sono stati propinati agli aspiranti docenti quizzetti alogici oggi
proscritti anche da Tullio De Mauro, il quale, in un recentissimo
intervento, ha negato che i test imposti alla scuola possano
determinare o preordinare lo sviluppo di un paese, portando esempi
lampanti di fallimento di tale pratica valutativa. Con questo sistema
sono stati selezionati i “più adatti” a sopravvivere all’insulsaggine
della scuola tecno-deamicisiana di Profumo, mentre sono stati umiliati
docenti di comprovata competenza; l’industria parassitaria dei
ricorsi, poi, ha decretato il beffardo reintegro degli esclusi e
perfino dei non abilitati, tutti ammessi, a migliaia e “con riserva”,
alle prove scritte, i cui testi sono stati resi noti (e quindi messi a
disposizione di “clienti”, parenti e amici di quanti dispongono delle
password di sistema!) per poi essere nuovamente “secretati”, con
procedura del tutto illegale.

A tutto ciò si aggiunge la defezione di massa degli aspiranti
commissari, remunerati con un’elemosina per sostenere una fatica
improba, e a cui non è stato neppure concesso l’esonero dalla
didattica. Dovrebbero correggere circa 500 elaborati a testa,
percependo 50 centesimi per ogni elaborato, e dovrebbero farlo nei
ritagli di tempo, continuando a garantire il servizio!
Di fronte a un simile svilimento della professionalità dei docenti,
indigna e sconcerta, anche se non stupisce, il fatto che esponenti di
CGIL, CISL, ANIEF, UIL E GILDA, che hanno preferito lucrare su una
selezione ignobile, antimetodica e costosa piuttosto che pretenderne
il blocco, si lamentino dei compensi irrisori anziché chiedere che
venga cancellata questa immane vergogna.

Noi docenti in lotta ci saremmo aspettati e ci aspettiamo ancora
un’inequivocabile condanna di tutta la surreale procedura, unitamente
alla diffusione capillare, tramite le RSU, di inviti a non
collaborare, da rivolgersi ai professori che in questi giorni vengono
indebitamente sollecitati e perfino minacciati perché accettino
incarichi non contemplati dal contratto, funzionali all’espletamento
delle farraginose prove concorsuali.  E’ autolesionistico, infatti,
collaborare con un ministero intento a mortificare e ad affossare la
scuola pubblica statale, per far trionfare il classismo e per
neutralizzare la libertà di insegnamento. Facciamo appello, perciò,
alla dignità professionale dei colleghi e dei dirigenti compulsati dal
ministero, affinché boicottino questa sordida messinscena allestita in
barba alla “qualità” e alla “competenza”, che favorisce solo i furbi e
i disonesti.

Annunciamo, contestualmente, che continueremo la battaglia per
l’annullamento del concorso, sia in sede giudiziaria, procedendo con i
ricorsi già avanzati, sia nelle piazze di tutta Italia, mobilitandoci
a più riprese per ottenere il ritiro di tutti i tagli sanciti dalla
133/2008, il rifinanziamento della scuola pubblica, depauperata di 8,5
miliardi di euro e il blocco immediato di qualsiasi forma di
reclutamento diversa dalla prioritaria assunzione per scorrimento
dalle GaE.  Rivendicheremo senza tregua, inoltre, il diritto dei
docenti al rispetto della loro dignità, dei precari all’assunzione a
tempo indeterminato – garanzia di continuità didattica -, degli alunni
disabili ad essere seguiti da un adeguato numero di docenti di
sostegno specializzati e di tutti gli studenti a ricevere una
formazione seria, in classi non sovraffollate e in strutture sicure.

Il rinnovamento che la politica non è in grado di innescare non può
che venire da quello storico riequilibratore sociale che è la Scuola
pubblica, laica, democratica e pluralista!

Precari Uniti contro i Tagli
Coordinamento Precari Scuola Roma
Coordinamento Precari Scuola Napoli
Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 Ottobre” Milano

Non scholae sed vitae…

I.I.S.S. Piero Calamandrei  Sesto Fiorentino Firenze

 

Non scholae sed vitae…

Progetto interdisciplinare rivolto alle seguenti classi di Liceo Linguistico: 1 B, 3 A e 3 B, 4 A  e 5 A  per incentivare l’apprendimento creativo e cooperativo che superi la barriera tra cultura scientifica e umanistica, nel segno dell’unitarietà del sapere.

Insegnanti referenti del Progetto: Prof.ssa Tamara Taiti (Scienze) e prof.ssa Sara Renda (Lettere).

Il Progetto unisce e collega vari temi trattati nelle ore di Scienze, Latino, Italiano e, partendo da esperienze stimolanti e inconsuete, induce gli allievi ad attivarsi non solo sul piano cognitivo ma anche a ricercare, ideare, utilizzare con creatività  strategie personali e originali, ricorrendo al pensiero divergente e soprattutto non limitandosi a riprodurre pedissequamente quanto proposto dagli insegnanti. Il titolo del Progetto si riferisce all’idea che la didattica deve indurre a conseguire apprendimenti spendibili ed esportabili anche oltre il contesto scolastico: si impara non per la scuola, ma per la propria vita, per divenire cittadini più aperti, più duttili e consapevoli delle proprie capacità. Si impara per sapersi confrontare col nuovo, per scoprirsi in grado di affrontare in modo creativo i problemi e soprattutto si impara davvero se si è capaci di collegare tra loro le conoscenze impartite dalle varie discipline, in modo tale che non rimangano statiche e isolate, ma siano tese a formare un sistema articolato e in continua evoluzione, verso il concetto di educazione permanente, che deve indirizzarci a un apprendimento costante e continuo, per tutto il corso della nostra esistenza.

Il Progetto è articolato in sei moduli, che prevedono tempi e modi di realizzazione diversi l’uno dall’altro ma che sono collegati dall’idea di unitarietà del sapere e soprattutto dall’intento di porre in primo piano le capacità organizzative e decisionali degli studenti, naturalmente con la costante supervisione e col “tutoraggio” dei docenti.

  • Modulo n.1: Alchimie di emozioni Modulo interdisciplinare italiano/scienze

Il modulo è inserito nella programmazione delle  classi 3 A, 3B e 4 A Liceo linguistico, materie coinvolte: Italiano e Scienze.

  • Modulo n. 2: Passaporto per il futuro modulo trasversale rivolto alle classi 1B, 3A, 3B e 4 A Liceo linguistico, materie coinvolte: Italiano e Scienze
  • Modulo n. 3: Intrecci di pace Il modulo è inserito nella programmazione della  classe 1 B Liceo linguistico, materie coinvolte: Italiano e Scienze.
  • Modulo n.4: Viaggio nella psiche: Il sistema nervoso, la scoperta dell’inconscio e gli influssi sulla letteratura italiana ed europea.       Modulo interdisciplinare rivolto alle classi 5 A e 4 A Liceo linguistico e coinvolgerà le discipline Italiano e Scienze.
  • Modulo n.5: La preparazione e la conservazione del cibo attraverso il Tempo: un itinerario alla scoperta della gastronomia degli antichi Romani. Il modulo è rivolto alla classe I B linguistico, materie coinvolte Latino/Scienze.
  • Modulo n. 6: Ti accompagno al museo. Il modulo è rivolto alle classi 3 A e 3 B linguistico, 4 A linguistico, materie interessate: Italiano e Scienze.

Particolare rilievo assumeranno nell’attuazione dei moduli didattici le fasi in cui gli studenti saranno chiamati ad agire in autonomia e con idee personali e creative per realizzare prodotti multimediali utilizzando appositi software.

Verrà incentivata l’iniziativa degli studenti, inducendoli a organizzare una o più serate di letture-spettacolo con testi poetici e musicali da essi selezionati o prodotti.

Verranno favorite le realizzazioni di prodotti come reportage fotografici, presentati grazie all’ausilio di software multimediali.

Ognuno dei moduli prevede la produzione di un elaborato originale, frutto della creatività e delle capacità organizzative degli studenti:

  • Il modulo n. 1 porterà alla pubblicazione di un volume contenente elaborati poetici e prosastici degli allievi, ispirati al tema trattato.
  • Il modulo n. 2 condurrà alla realizzazione di una lettura-spettacolo da svolgersi in libreria o in biblioteca, seguita da un particolare pernottamento in sacco a pelo, circondati da libri.
  • Il modulo n. 3 culminerà con l’incontro con Alidad Shiri, ragazzo afghano autore del libro “Via dalla pazza guerra” e protagonista di una avventurosa quanto drammatica odissea dal suo paese d’origine fino all’Italia.
  • Il modulo n. 4 porterà alla realizzazione di un cortometraggio ispirato al tema della comunicazione tra giovani e adulti, tratto da un racconto originale composto da una studentessa.
  • Nel modulo n. 5 verranno valorizzate le capacità organizzative e gestionali necessarie a realizzare il Romanum Convivium con la preparazione di ricette originali della tradizione latina.
  • Il modulo n. 6 sarà finalizzato all’organizzazione di una giornata in cui il Museo Galileo sarà aperto al pubblico e gli studenti faranno da guida in costume d’epoca ai visitatori del museo comunicando con loro anche in inglese, francese o spagnolo se necessario.

Nei sei moduli è intenzione  dei docenti  considerare basilare la collaborazione e la capacità di relazionarsi in modo proficuo attraverso lavori eseguiti in gruppo, con decisioni prese collettivamente, attraverso scambi di idee e confronti.

Infine, si noti come ognuno dei sei moduli abbia alla base idee e principi scientifici: la ricerca, il confronto, la messa in discussione e la dimostrazione di quanto assunto come tesi. La Scienza in questo modo non è più solo oggetto di studio ma viene assimilata nei suoi principi fondamentali, diventando un habitus mentale che indurrà lo studente ad affrontare in modo scientifico i problemi del vivere quotidiano e non soltanto quelli proposti dal curricolo tradizionale.

Sarà a cura degli allievi, coordinati dai docenti ma quanto più autonomi possibile nelle decisioni, tutta la parte promozionale delle varie iniziative, la documentazione fotografica e la stesura di articoli per i quotidiani locali, con cui già da tempo i nostri studenti collaborano, e per il sito web dell’Istituto.

Il Progetto concorre a esercitare in ogni suo modulo le competenze della cittadinanza: sapersi assumere responsabilità, essere capaci di prendere decisioni autonome, sapersi autovalutare, saper comunicare, collaborare, prendendo decisioni collettive, saper risolvere problemi legati a compiti di realtà.

Articolazione dei sei moduli:

Modulo n.1: Alchimie di emozioni

Modulo interdisciplinare italiano/scienze

Il modulo è inserito nella programmazione delle  classi 3 A, 3 B, 4 A Liceo linguistico, materie coinvolte: Italiano e Scienze.

Lo studio della chimica presuppone scelte didattiche non indifferenti: nel programmare il modulo, abbiamo privilegiato l’aspetto motivazionale, ideando un percorso che potesse in modo attivo coinvolgere gli studenti, tanto da suscitare il loro interesse nell’apprendimento di contenuti complessi.

Il modulo prenderà avvio dalla lettura del testo di Primo Levi, Il sistema periodico, 2005, Einaudi. Il testo è diviso in  21 capitoli, ognuno di quali ha il nome di un elemento chimico, e ognuno dei quali racconta un episodio preciso della sua vita che riguarda in qualche modo l’elemento che dà il nome al capitolo. Protagonista  è appunto la chimica, con tutti i suoi elementi, chimica a cui Levi deve molto, infatti è grazie ad essa se si è salvato dalla morte durante la  seconda guerra mondiale, lavorando come chimico nel campo di concentramento di Auschwitz.

Alla lettura del testo seguirà la parte operativa: gli studenti sceglieranno dalla tavola periodica un elemento che in un qualche modo si possa collegare col loro vissuto personale e, riproponendo l’operazione effettuata da Levi, si proporranno come autori di racconti, poesie o anche lavori grafici ispirati all’elemento stesso. Potranno avvalersi a tale scopo di sussidi multimediali come programmi di grafica o di videoscrittura e saranno incentivati a corredare i propri lavori con foto originali da essi stessi scattate. La classe 4 A linguistico ha avuto l’opportunità di visitare, nel precedente anno scolastico, il campo di sterminio di Mauthausen in Austria e gli studenti potranno realizzare, grazie alle foto scattate durante il viaggio di istruzione, un prodotto multimediale ispirato al tema dell’Olocausto.

Finalità educative:

  • Sviluppare interesse nei confronti dello studio della chimica, collegando al proprio vissuto elementi della Tavola Periodica.
  • Superare la barriera divisoria tra materie scientifiche e umanistiche, fondendo le conoscenze scientifiche legate allo studio degli elementi con quelle letterarie, attraverso la lettura e la produzione scritta di testi originali.

Obiettivi didattici multidisciplinari: (materie coinvolte: Italiano e Scienze)

  • Acquisire conoscenze riguardo all’autore Primo Levi e al periodo storico in cui si colloca la sua esperienza esistenziale.
  • Acquisire conoscenze scientifiche sulle proprietà fisiche e chimiche di elementi e composti nonché di leghe e soluzioni.
  •  Acquisire la capacità di operare confronti e stabilire affinità e divergenze tra rami del sapere

Contenuti del modulo:

ITALIANO:

  • Lettura e analisi del libro di  Primo Levi, Il sistema periodico, 2005, Einaudi
  • Approfondimenti individuali e di gruppo sul tema della seconda guerra mondiale e sull’Olocausto.
  • Lettura e analisi del testo poetico Se questo è un uomo di Primo Levi e su altri testi, come Considero valore di Erri De Luca, che sottolineino i valori umani come l’accettazione della diversità e la solidarietà.
  • Incontro nell’Auditorium dell’Istituto tra gli alunni coinvolti nel Modulo e il signor Silvano Lippi, reduce della seconda guerra mondiale, deportato a Mauthausen, che racconterà agli studenti la sua esperienza nel campo di lavoro, supportata da un DVD contenente documenti iconografici del giorno in cui i cancelli del campo furono aperti, i superstiti liberati, mostrando al mondo l’orrore dell’Olocausto. L’incontro è stato programmato per il giorno 28 gennaio, in prossimità del Giorno della Memoria.

SCIENZE:

  • Le proprietà della materia. I miscugli e le sostanze pure. Composti e Elementi. Le soluzioni solide, liquide e aeriformi.
  • La materia si trasforma: trasformazioni fisiche e chimiche.
  • La moderna teoria della struttura atomica. La Tavola Periodica e le proprietà periodiche degli elementi. Il legami chimici.
  • Comportamento chimico di metalli e non metalli.

Tempi: il modulo verrà svolto nel trimestre per quanto riguarda la lettura dei testi e i lavori individuali e di gruppo, mentre l’assemblaggio delle singole produzioni avverrà nel corso del pentamestre. Si ipotizza di realizzare con le foto un book fotografico o un lavoro multimediale e con i racconti e le poesie prodotti dagli studenti una pubblicazione da diffondere a scuola e/o sul territorio del nostro Comune.

Spazi: I lavori verranno svolti nelle classi e nei laboratori informatici e di chimica.

Strumenti: oltre al testo citato, si prevede di usare dispense e appunti.

Verifiche e valutazione: In relazione agli obiettivi programmati, si verificherà il raggiungimento degli stessi attraverso colloqui orali e/o un questionario, che potrà eventualmente avere carattere di prova comune. Sarà valutata anche la capacità degli studenti di organizzarsi mediante lavori di gruppo e di riuscire a gestire il complesso lavoro della realizzazione di una pubblicazione contenente i loro lavori originali.

Modulo n. 2: Passaporto per il futuro

“Trasformare i sudditi in cittadini, un miracolo che solo la scuola può compiere”                   P.Calamadrei

Un percorso dai banchi di scuola alle strade della vita

Progetto interdisciplinare rivolto alle classi 1 B, 3 A e 4 A Liceo linguistico 

Nella classe 1 B ling:  discipline coinvolte: Italiano Latino Scienze

Nelle classi 3 A e 3 B ling: discipline coinvolte: Scienze

Nella classe 4 A ling: discipline coinvolte Italiano e Latino

Una scuola calata nel mondo, promotrice di abilità e competenze spendibili concretamente nella vita, ma sempre con lo sguardo rivolto verso l’alto e verso l’orizzonte, alla scoperta di ideali, valori che trascendono l’immediato. Una scuola che sa guardare  anche al passato, per ritrovarvi le radici della nostra cultura e coltivarle in un “giardino” nuovo, che sa unire l’antico e il moderno.

Finalità educative interdisciplinari:

Favorire la riflessione sulla cultura e l’istruzione intese come strumenti indispensabili per l’arricchimento personale, il superamento dei propri limiti, la conoscenza di sé e del mondo, la capacità di scelta, il senso critico.

Obiettivi didattici interdisciplinari:

In un’ottica multidisciplinare, il progetto intende conseguire i seguenti obiettivi misurabili:

  • acquisire conoscenze in campo letterario e musicale
  • acquisire competenze legate alla ricerca in campo letterario e alla lettura espressiva in lingua italiana e/o straniera di testi letterari d’Autore o prodotti dagli alunni
  • acquisire competenze legate alla produzione di testi scritti che introducano, presentino o commentino i brani d’Autore presenti nel percorso
  • acquisire la capacità critica  rispetto al vasto panorama letterario e musicale della tradizione italiana e straniera, nonché di autori contemporanei
  • acquisire la capacità di produrre lavori multimediali inerenti il percorso progettato

Obiettivi didattici interdisciplinari e specifici delle discipline coinvolte

  • Acquisire conoscenze sull’evoluzione del l’idea di scuola in senso diacronico
  • Acquisire , attraverso il confronto e la riflessione, le capacità di andare oltre al concetto di cultura e di istruzione come mera trasmissione del sapere
  • Acquisire conoscenze su autori e su testi letterari di narrativa e di saggistica scientifica che hanno contribuito al dibattito sulla scuola, sull’istruzione e sulla cultura
  • Acquisire la capacità di sviluppare un proprio pensiero critico sul tema trattato, attraverso l’elaborazione di  testi scaturiti da letture e discussioni.

Fasi del lavoro:  proposte di testi-stimolo, discussioni, approfondimenti a piccoli gruppi, ricerca a piccoli gruppi di altri testi poetici o prosastici, realizzazione di elaborati anche multimediali,  organizzazione di una serata a tema con letture di autori e brani originali  composti dagli studenti. Dietro proposta di alcuni allievi, si ipotizza di replicare una iniziativa   molto apprezzata dagli studenti e cioè la Notte di libri/libri di notte: al termine della serata di letture accompagnata dalle musiche live, interpretate da studenti e professori, vi potrà essere una prosecuzione dell’evento: muniti di sacchi a pelo e cuscini, gli allievi e i professori potranno, se forniti di apposita liberatoria, trascorrere la notte tra gli scaffali ricolmi di libri della biblioteca o della libreria che avrà ospitato la serata- spettacolo, per sognare insieme tutti i libri non ancora letti… fino al mattino, quando un croissant alla crema e un cappuccino fumante segneranno la fine di questa esperienza culturale che non può non rimanere nel cuore.

Contenuti:

CLASSE   1B LING.

ITALIANO e SCIENZE:

P.Calamandrei, un’idea di istruzione

L.Milani e i ragazzi di Barbiana, da “Lettera a una professoressa”: incipit dell’opera

B.Brecht, “Ho sentito che non volete imparare niente

F.Mc Court, da “Ehi Prof!” brani

Visione del  film “Il rosso e il blu” tratto dall’omonimo testo di M.Lodoli

Visione dello spettacolo teatrale incentrato sull’esperienza educativa di Don Milani “Un viaggio lungo un mondo” presso teatro di Colonnata, febbraio 2013

LATINO.

La scuola presso gli antichi Romani: schede di approfondimento e lettura di brevi brani di autori latini in traduzione italiana.

CLASSE 4A LING.

ITALIANO:

Lettura integrale del  testo di A. Landi “Storia parecchio alternativa della letteratura italiana”, Mondadori, 2010. Incontro con l’Autrice.

Visione del film “Il rosso e il blu” tratto dall’omonimo romanzo di M.Lodoli

Visione dello spettacolo teatrale incentrato sull’esperienza educativa di Don Milani “Un viaggio lungo un mondo” presso teatro di Colonnata, febbraio 2013

Metodologia: lezione dialogata e frontale, discussione a partire da testi proposti come stimolo, organizzazione di lavori di gruppo, ricerche individuali e/o di gruppo di testi poetici o prosastici sul tema in oggetto.

Spazi: aula scolastica e laboratorio informatico. Biblioteca o Libreria del territorio per la serata-spettacolo e la Notte di Libri.

Tempi: considerata l’ampiezza del modulo e l’articolazione su più classi, nonché il progetto della realizzazione di una Serata di letture-spettacolo finale, si ritiene che tale modulo possa essere svolto nel pentamestre, da gennaio 2013, dedicandogli, distribuite nelle varie materie, 50 ore curricolari e extracurricolari.

Strumenti: testi in adozione, dispense, lavagna multimediale ove presente, sussidi informatici per la ricerca individuale e di gruppo e per la stesura di relazioni o prodotti anche multimediali.

Verifiche e valutazione: Le verifiche riguarderanno non solo l’acquisizione dei contenuti proposti   dal modulo, ma sonderanno la capacità degli studenti di orientarsi, guidati e/o in modo autonomo, nella ricerca individuale e di gruppo, nella stesura di elaborati personali scaturiti dal tema trattato, nella realizzazione di prodotti anche multimediali o nella organizzazione di una serata di letture-spettacolo in cui far confluire quanto appreso e quanto scoperto. L’organizzazione della serata prevederà la scelta e l’esecuzione anche di brani musicali, originali o arrangiati, in modo corale o solista. Le competenze organizzative e culturali sondate nel corso del modulo verranno valutate in relazione all’impegno mostrato dagli studenti, al progresso rispetto al livello iniziale e all’originalità e autonomia emerse nel corso delle varie attività.

Modulo n.3: Intrecci di pace

Modulo interdisciplinare italiano/scienze

Il modulo è inserito nella programmazione della  classe I B linguistico, materie coinvolte: Italiano e Scienze.

L’informazione dei media ci propone quotidianamente storie di rifugiati, persone che hanno dovuto lasciare il loro mondo, trapiantandosi altrove, per fuggire da guerre o problemi economici che affliggono i loro Paesi. Ne siamo circondati, quasi assediati. L’indifferenza che talvolta i nostri studenti mostrano è forse data da una conoscenza superficiale ed eccessivamente mediata. In questo modulo, al contrario, si propone un contatto diretto con queste realtà così lontane da noi (la guerra, la fuga, la clandestinità) e nel contempo così vicine. Il modulo prenderà avvio dalla  lettura nelle ore di Italiano del testo di Alidad Shiri e Gina Abbate, “Via dalla pazza guerra –  Un ragazzo in fuga dall’Afghanistan”,  ed. Il Margine.

Alla lettura del testo seguirà l’incontro con il protagonista della vicenda o con l’insegnante che ha seguito il ragazzo afghano nel suo inserimento in Italia.

Finalità educative:

  • Sviluppare una maggior sensibilità nei riguardi delle problematiche legate ai rifugiati e potenziare la cultura della pace attraverso il contatto diretto con chi ha vissuto realtà drammatiche di guerra, fuga, morte e forzato sradicamento culturale.
  • Maturare l’attitudine al confronto con culture diverse

Obiettivi didattici multidisciplinari: (materie coinvolte: Italiano e scienze)

  • Acquisire conoscenze riguardo alla situazione afghana e alle problematiche che ne derivano, con particolare riferimento al fenomeno dei rifugiati politici.
  • Acquisire conoscenze scientifiche sugli esplosivi e sulle armi chimiche.
  •  Acquisire la capacità di operare confronti e stabilire affinità e divergenze tra culture.

Contenuti del modulo:

ITALIANO:

  • Lettura e analisi del libro di Alidad Shiri-Gina Abbate, “Via dalla pazza guerra”, Il Margine, 2007.
  • Approfondimenti individuali e di gruppo sul tema della guerra in Afghanistan.
  • Lettura e analisi del testo poetico “Generale” di Bertolt Brecht
  • Lettura di brani tratti da Gino Strada, “Pappagalli verdi”, Feltrinelli (esperienze di Emergency nella guerra afghana)
  • Ricerca di altri testi legati al tema della guerra e della aspirazione alla pace

SCIENZE

L’Afghanistan: aspetti geografici, climatici e geologici. Le risorse minerarie. Storia dell’Afghanistan dall’invasione dell’URSS ai nostri giorni. Le varie etnie presenti in Afghanistan e le problematiche legate alla loro convivenza. L’economia dell’Afghanistan, le comunicazioni e i trasporti. L’ordinamento politico. Il mercato dell’oppio. Le mine antiuomo. Strumenti di guerra: esplosivi e armi chimiche.

Tempi: il modulo verrà svolto nel trimestre per quanto riguarda la lettura dei testi e i lavori individuali e di gruppo, mentre l’incontro con gli Autori è programmato per il mese di febbraio 2013.

Spazi: L’incontro con gli autori avrà luogo presumibilmente nell’auditorium dell’Istituto. Si ipotizza di coinvolgere il coro dell’Istituto  Calamandrei, con una scelta di brani ispirati alla pace e al confronto culturale.

Strumenti: oltre al testo citato, si prevede di usare dispense e appunti.

Verifiche e valutazione: In relazione agli obiettivi programmati, si verificherà il raggiungimento degli stessi attraverso colloqui orali e/o un questionario, che potrà eventualmente avere carattere di prova comune. Sarà valutata anche la capacità degli studenti di organizzarsi mediante lavori di gruppo e di riuscire a gestire il momento dell’incontro con gli Autori, formulando opportune domande e osservazioni su quanto emerso dall’incontro stesso.

Modulo n. 4: Viaggio nella psiche: Il sistema nervoso, la scoperta dell’inconscio e  la difficile arte del comunicare

Modulo interdisciplinare Letteratura italiana/Scienze

Il modulo verrà attuato nelle classi 4 A e 5 A linguistico e coinvolgerà le materie Scienze e Letteratura italiana.

Obiettivi: acquisire conoscenze su:

  • Il sistema nervoso: struttura e funzioni
  • Gli elementi della comunicazione e del linguaggio. I problemi legati alla comunicazione.
  • Apprendimento e produzione del linguaggio
  • I meccanismi della memoria
  • Il contesto letterario dell’Europa di inizio Novecento
  • La scoperta freudiana dell’inconscio e i suoi influssi sulla letteratura
  • Gli esponenti di rilievo del quadro culturale italiano ed europeo: Kafka, Joyce, Proust, Pirandello e Svevo.

Contenuti:   Scienze

Struttura e caratteristiche del sistema nervoso

  • Struttura e funzioni dei neuroni.
  • La trasmissione dell’impulso nervoso: il potenziale di azione. Le sinapsi e la trasmissione sinaptica dell’impulso.
  • Il sistema nervoso centrale: Principali funzioni dell’encefalo cerebrale con particolare riferimento alle zone deputate alla comprensione e produzione del linguaggio. Talamo, ipotalamo, cervelletto. Il tronco cerebrale e le sue funzioni. I nervi cranici e il midollo spinale.
  • Il sistema nervoso periferico: il sistema nervoso autonomo  e quello somatico e le loro funzioni. Il sistema simpatico e parasimpatico.
  • Il linguaggio e la comunicazione.
  • Gli elementi della comunicazione.  Linguaggi e caratteristiche delle lingue storico naturali. Il linguaggio verbale, non verbale vocale e non verbale non vocale.
  • Il disfarsi delle lingue: Afasia di Broca e di Wernicke, Afasia di conduzione, Afasia transcorticale sensoriale e transcorticale motoria. Afasie fluenti e non fluenti.
  • Tecniche strumentali nello studio del linguaggio: ERP, registrazione diretta del parenchima cerebrale, PET, fMRI. Principi di base, scopi e logica della tecnica, vantaggi e applicazione nello studio del linguaggio.
  • I neuroni specchio e il loro ruolo fondamentale nell’apprendimento e quindi nell’evoluzione. L’empatia.
  • I meccanismi della memoria.

I contenuti sopra elencati saranno proposti alla classe con una particolare attenzione agli esperimenti e agli eventi grazie ai quali sono avvenute alcune importanti scoperte scientifiche che hanno permesso di arrivare alle conoscenze e alle tecniche di indagine di cui oggi disponiamo.

  • Lettura del libro “Risvegli” di Oliver Sacks e visione dell’omonimo film di Penny Marshall con Robert De Niro e Robin Williams.

Contenuti :  Letteratura italiana

 La scoperta dell’inconscio: nascita della psicoanalisi. Sigmund Freud. Influenze nella letteratura italiana e europea. (pp59-61 vol 3*)

Franz Kafka e la disgregazione delle forme narrative. pp75-76

L’Irlanda cosmopolita di James Joyce, l’Ulisse e il metodo del ricorso al mito. pp78-79

Modulo di lettura: Innovazioni e sperimentazioni della narrativa europea.

Franz Kafka: la vita e le opere,  percorso di lettura de “La metamorfosi”  da pag. 467

Marcel Proust: La vita e le opere. La lunga stesura della “Ricerca del tempo perduto”. La vicenda narrata. I personaggi, il tempo, la struttura. Scelta antologica di letture    da pag.486

James Joyce: la vita e le opere. La vocazione artistica e la costruzione di uno stile. L’Ulisse: composizione e struttura. Il rapporto con l’Odissea di Omero. Scelta antologica di letture   da pag.501

Luigi Pirandello: Vita e opere. La visione del mondo. La crisi dell’identità individuale. Il relativismo, la vita e la forma. Le maschere. Il saggio sull’umorismo. Lettura integrale del romanzo “Il fu Mattia Pascal” e scelte antologiche da “Novelle per un anno” e altre opere.

Italo Svevo: vita e opere. La cultura mitteleuropea e l’influenza sulla sua poetica. L’indagine psicologica e i caratteri della nuova narrativa. Rapporti con la psicoanalisi. Lettura integrale de “La coscienza di Zeno

  • Un gruppo di studenti della classe 4 A, partendo da un racconto scritto da una studentessa della classe, intitolato MacBook pro, seguiti dalla docente di lettere e da un docente esperto in tecniche cinematografiche, collaboratore della mediateca provinciale, realizzeranno un cortometraggio ad esso ispirato, occupandosi di ogni fase della produzione, dalla sceneggiatura alla registrazione, fino al montaggio del video. Il tema del testo riguarda la difficoltà di comunicare che molto spesso si riscontra nei rapporti tra generazioni diverse: genitori e figli, studenti e professori. I ragazzi avranno la possibilità di esprimere le proprie idee in modo creativo, acquisendo nel contempo competenze cinematografiche. Il prodotto finito sarà divulgato quanto più possibile sul territorio, proiettandolo in cineforum scolastici o presso la Biblioteca di Sesto Fiorentino o nell’ambito di Maggio di Libri, manifestazione culturale che si svolge annualmente nel nostro Comune alla fine di maggio.

Tempi: per la parte letteraria: 20 ore   marzo/aprile, per la parte scientifica 16 ore nello stesso periodo. Per la produzione del corto si ipotizzano tre mesi: febbraio-marzo-aprile

Strumenti: testi in adozione, appunti e dispense.

Verifica dell’apprendimento:  esame dei prodotti finiti, che contempleranno sia la parte teorica (letteraria e scientifica, attraverso colloqui orali o questionari che sondino la comprensione degli argomenti affrontati) sia la parte pratica (realizzazione del cortometraggio).

La valutazione terrà conto della capacità dello studente di collegare organicamente gli argomenti studiati in ambito letterario e scientifico nonché dell’acquisizione dei contenuti proposti.

Particolarmente rilevanti ai fini della valutazione saranno le capacità dimostrate dagli studenti coinvolti nella realizzazione del cortometraggio: creatività, organizzazione, cooperazione, pensiero critico.

Modulo n. 5 Modulo interdisciplinare Latino/Scienze (chimica): La preparazione e la conservazione del cibo attraverso il Tempo: un itinerario alla scoperta della gastronomia degli antichi Romani.

Il modulo è rivolto alla classe 1 B Liceo linguistico.

Si prefigge di fornire conoscenze sulle abitudini alimentari dei Romani, sui prodotti presenti nella loro cucina, sulla scansione dei pasti e sulle loro caratteristiche. Parallelamente, a livello scientifico, verrà affrontato il tema della conservazione dei cibi e delle diverse tecniche utilizzate al fine di mantenere le qualità nutritive e organolettiche degli alimenti.

Fasi del lavoro:

  • Lezioni frontali sui temi da trattare, con ausilio di appunti e dispense.
  • Visione di un powerpoint che illustri attraverso opportuni documenti iconografici alcuni aspetti dell’alimentazione latina
  • Ricerca a piccoli gruppi sulla cucina di Roma antica dalla fase arcaica all’epoca imperiale e conseguente realizzazione pratica di piatti ispirati alla tradizione culinaria dei Romani
  • Organizzazione di un Romanum Convivium con assaggi di pietanze preparate seguendo antiche ricette desunte dalle fonti latine.

Contenuti:

· Caratteristiche dell’alimentazione latina : evoluzione attraverso il tempo, dall’età arcaica all’imperiale. Diversità nell’alimentazione della plebe rispetto all’aristocrazia.

· Suddivisione in tre pasti: ientaculum, prandium, coena.

· Il triclinio.

· Prodotti alimentari.

· La conservazione dei cibi.

· Esempi di portate.

· Il garum o liquamen.

· La commissatio: il magister bibendi, i tipi di vino, la funzione delle libagioni.

· La ristorazione pubblica: taberna vinaria, popina, caupona.

· L’alimentazione nelle fonti letterarie: lettura di passi scelti dal Satyricon di Petronio : la Cena di Trimalcione

Conservazione degli alimenti

Nel modulo si affronteranno le problematiche legate alla conservazione degli alimenti e si studieranno le principali tecniche utilizzate per bloccare o rallentare i processi di alterazione cui vanno incontro gli alimenti per effetto del tempo e dell’ambiente esterno, mantenendone però il più possibile inalterate le proprietà nutritive e organolettiche. Partendo quindi dai metodi più antichi e tradizionali si arriverà fino ai trattamenti più recenti che necessitano di tecnologie avanzate.

Metodi di conservazione

– Conservazione con le alte temperature (sterilizzazione, pastorizzazione lenta e rapida

– Conservazione con le basse temperature (pre-refrigerazione, refrigerazione, congelazione, surgelazione)

– Conservazione per essiccamento e affumicatura

– Conservazione per liofilizzazione

– Conservazione per ultrafiltrazione

– Conservazione per irraggiamento

– Conservazione con additivi naturali (sale, zucchero, olio, aceto, alcol..)

– Conservazione con additivi artificiali (antimicrobici e antiossidanti)

Strumenti: appunti, dispense fornite dal docente, visione di un powerpoint con documenti iconografici su aspetti legati all’alimentazione nel mondo antico, dispense tratte da Revelli Sorini Cutini, Tacuinum SPQR – A tavola nella Roma imperiale, Ali&no editrice, 2008

Verifica dell’apprendimento: prova comune Scienze/Latino con questionario a risposte multiple e aperte sui contenuti studiati nel corso del modulo. La valutazione terrà conto del livello di comprensione dei temi trattati e della capacità di cogliere i nessi esistenti tra gli argomenti affrontati nelle lezioni di latino e di scienze, ma soprattutto della capacità di organizzare e gestire il Romanum Convivium sia nella parte teorica (ricerca di testi letterari di autori latini che riportino ricette gastronomiche dell’antica Roma) sia nella parte pratica (organizzazione della serata con assaggi ispirati al mondo romano).

Modulo n. 6: Ti accompagno al museo

Modulo interdisciplinare Italiano/Scienze

Il modulo coinvolge le  classi 3 A e 3 B linguistico, 4 A linguistico e gli alunni delle prime dell’Istituto, questi ultimi come fruitori delle giornate di mediazione culturale in cui gli studenti del Linguistico si proporranno come “operatori museali”, guidando i loro compagni alla scoperta del Museo Galileo. L’iniziativa nasce da un’idea di noi docenti, comunicata agli organizzatori del Museo, che l’hanno accolta con interesse, instaurando una proficua collaborazione per attuare le attività programmate.

Materie interessate: Italiano e Scienze.

Lo studio delle materie scientifiche non può prescindere dallo studio della  storia della scienza  e delle figure degli scienziati che hanno contribuito all’arricchimento del pensiero scientifico e alla divulgazione delle conoscenze in termini di scoperte e innovazioni. La collaborazione con il Museo Galileo di Firenze ci consente di avvicinare gli studenti al prezioso patrimonio in esso contenuto mediante l’osservazione degli originali strumenti scientifici di Galileo e delle magnifiche collezioni scientifiche  medicee lorensi nonché  l’uso interattivo delle splendide riproduzioni che il museo propone al pubblico.

Il modulo prevede una serie di incontri con gli operatori del Museo Galileo, durante i quali gli studenti  svolgeranno attività di studio e  ricerca al fine di realizzare  e animare in alcune giornate dei  laboratori didattici rivolti agli studenti delle  prime classi dell’Istituto  Calamandrei , offrendo inoltre il servizio  di guida in costume d’epoca  al museo durante una manifestazione che il museo stesso organizzerà per il pubblico esterno nel periodo fine maggio-inizio giugno, con la possibilità di comunicare con i visitatori in varie lingue (inglese, francese, spagnolo), vista la buona competenza linguistica dei nostri studenti liceali.

Finalità educative:

•        Sviluppare interesse e curiosità nei confronti dello studio delle materie scientifiche.

•        Promuovere negli studenti un’idea di museo innovativa che non sia solo una statica esposizione di strumenti ma anche luogo di scoperta, dove la conoscenza scientifica lascia spazio allo stupore e alla creatività.

•        Favorire la divulgazione delle conoscenze scientifiche e la conoscenza del patrimonio culturale in ambito scientifico e tecnologico.

Obiettivi didattici multidisciplinari: (materie coinvolte: Italiano e Scienze)

•        Acquisire conoscenze riguardo  alla vita di Galileo Galiei,  al periodo storico in cui si collocano le sue scoperte  e all’enorme contributo che egli ha dato all’evoluzione del pensiero scientifico.

•        Acquisire la capacità di trasmettere le conoscenze acquisite ad altri e in contesti diversi dalla scuola.

Contenuti del modulo:

ITALIANO:

•        Lettura e analisi del testo di Bertolt Brecht Vita di Galileo.

•        Approfondimenti individuali e di gruppo su Galileo, lettura antologica di brani tratti dal Dialogo sui due massimi sistemi di Galileo.

•        Stesura di brevi monologhi inerenti gli argomenti scientifici da trattare durante le serate di divulgazione, elaborati in una forma espressiva chiara e il più possibile accattivante,  per suscitare l’interesse dei giovani visitatori.

SCIENZE:

•        I moti della Terra e dei pianeti: le leggi di Keplero e di Newton

•        Le scoperte di Galileo Galiei

•        L’orientamento

•        La misura del tempo

•        Elementi di ottica e di elettricità

Tempi: il modulo verrà svolto nel pentamestre

Strumenti: oltre al testo citato, si prevede di usare dispense e appunti.

Verifiche e valutazione: In relazione agli obiettivi programmati, si verificherà il raggiungimento degli stessi attraverso colloqui orali e/o un questionario, che potrà eventualmente avere carattere di prova comune. Sarà valutata anche la capacità degli studenti di organizzarsi mediante lavori di gruppo e di riuscire a cimentarsi nel compito di “operatori museali”, sapendo instaurare con i visitatori un colloquio il più possibile dinamico e dialogico.

Sesto Fiorentino                       Le docenti referenti

07/01/2013                                     Sara Renda e Tamara Taiti

«Biglietti da buttare, chi rimborsa i candidati?»

da Corriere della sera

«Biglietti da buttare, chi rimborsa i candidati?»

ROMA — «Il ministro non ha bisogno di catastrofi per dimostrare che è un buon manager, lui ha valutato rischi e disagi e ha deciso». Nessuna «danza della neve» insomma a viale Trastevere: il titolare del dicastero dell’Istruzione Francesco Profumo non teme di essere irriso per eccesso di prudenza, come già successe al sindaco di Roma Gianni Alemanno quando l’anno scorso bloccò (invano) la città nel timore che arrivasse la neve. La prospettiva di aspiranti professori «nomadi a macchia di leopardo sotto la tempesta» lo ha spinto a rinviare le prove scritte senza un’ombra di dubbio, e se anche alla fine il tempo bizzarro dovesse dargli torto, lui non se la prenderebbe, anzi: «l’augurio è che vada proprio così, e che la neve non si veda». Con buona pace di quanti — molte migliaia degli oltre 96mila candidati — avranno perso inutilmente centinaia di euro per biglietti aerei, ferroviari e prenotazioni di alberghi. Risarcimenti in vista? «Impossibile, non esiste assolutamente questa ipotesi», assicurano dal ministero. «Il concorso è andato troppo bene fino ad ora, è stato tutto così regolare e trasparente che non potevamo rischiare figuracce».

Eppure non tutti la pensano allo stesso modo. «Ma come si fa? — sbotta Mimmo Pantaleo, responsabile Cgil Scuola — è assurdo rinviare un concorso per una previsione meteo, secondo me questa decisione nasconde tutte le disfunzioni che ci sono nel concorso. E provoca disagi a centinaia di candidati che, dovendosi spostare da una regione all’altra, dovranno sobbarcarsi i costi di viaggio e soggiorno». La soluzione? «Dare subito le nuove date e trovare un modo per risarcire tutti». «Certo, la percentuale di mobilità per questo concorso è altissima, perché molti candidati si spostano non solo all’interno della regione, ma in tutta Italia. Però non poteva fare altrimenti», lo giustifica Francesco Scrima, Cisl. Aggiungendo: «Non ci sono secondo me difficoltà dietro questa scelta, ma solo un timore che non fosse garantita la partecipazione di tutti».
«Purtroppo il concorso è nato male e continua ad andare male — recrimina invece Massimo Di Menna, Uil —. Mi sembra un po’ esagerato bloccare tutto per le previsioni del tempo sfavorevoli, il concorso ha già subito troppi stop and go. I commissari, i pagamenti poco dignitosi, gli ammessi con riserva… sembra una lotta senza fine, e speriamo che alla fine non siano sempre i candidati a farne le spese».
«La neve? È caduta a pennello sul disastro di Profumo — dice caustico Marcello Pacifico, dell’associazione sindacale Anief —. Il ministero sa bene che avrebbe avuto a disposizione meno commissari di quanti ne servono, visto che sono stati ammessi altri settemila candidati grazie ai ricorsi che abbiamo presentato al Tar del Lazio. Quindi è ovvio che dovesse prendere questa decisione, le previsioni sono diventate un’ottima scusa per rinviare i problemi».
«Io mi devo spostare solo da Taranto a Bari per la prova, quindi per me il disagio non è enorme. Però ammetto che questo concorso, dopo sette anni di precariato e supplenze, mi sta facendo solo inc…are — dice una candidata pugliese, Daniela La Manna, che ha appena ricevuto la mail con cui il ministero ha comunicato il rinvio —. Ammettono continuamente nuovi candidati e cambiano i criteri, anche sui crediti per l’ammissione: non se ne può più, spero di arrivare alla fine del tunnel».
Valentina Santarpia

Forzature nella nomina dei vigilanti al concorso a cattedra?

da Tecnica della Scuola

Forzature nella nomina dei vigilanti al concorso a cattedra?
La Flc-Cgil scrive al ministero denunciando forzature, da parte degli Us regionali e provinciali nelle nella composizione dei comitati di vigilanza. Ma problemi anche per i commissari.
Se da un lato il compenso previsto per un commissario è di soli 209,24€, a cui si aggiungono 0,50€ (50 centesimi) per ogni compito corretto, per i comitati di vigilanza spetta un compenso di 20,92€ per ogni giornata di impegno.
Allo stesso modo, dice la Flc, il ministero, mentre autorizza i Direttori regionali a provvedere direttamente alla nomina dei commissari mancanti e a derogare dal requisito del possesso delle competenze in lingua inglese per i docenti della scuola primaria, disconosce che l’incarico per vigilare è assolutamente volontario nel rispetto del Contratto nazionale di lavoro.
Tuttavia la Flc-Cgil dice che starebbe ricevendo numerose segnalazioni di forzature e ordini di servizio, per cui abbiamo immediatamente scritto al Ministero per chiedere che “dia istruzioni in merito alla composizione dei comitati di vigilanza, rispettose del contratto nazionale di lavoro e che indichi nella volontarietà del personale il criterio di composizione dei comitati stessi.”

La lettera della Flc-Cgil

Roma, 08 gebbraio 2013
Prot. n.53/2013 GF-stm
Al Direttore del personale scolastico
Dott. Luciano Chiappetta
Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Oggetto: Comitati di sorveglianza prove scritte concorso ordinario
Gentile Direttore,
pervengono alla scrivente organizzazione sindacale numerose segnalazioni relativamente alla individuazione del personale docente componente dei comitati di sorveglianza alle prove scritte del concorso ordinario. Risulta infatti che alcuni Uffici scolastici regionali e provinciali interpretino norme o circolari in termini estensivi rispetto a quanto definisce il contratto (unica fonte legittimata dalla normativa vigente) in termini di diritti e obblighi del personale docente e di perimetro della prestazione lavorativa, determinando quindi situazioni conflittuali e vertenziali.
Crediamo che tali comportamenti non concorrano a determinare quel clima sereno che deve necessariamente accompagnare lo svolgersi delle prove concorsuali.
Chiediamo quindi che, senza ambiguità, il MIUR dia istruzioni in merito alla composizione dei comitati di vigilanza, rispettose del contratto nazionale di lavoro e che indichi nella volontarietà del personale il criterio di composizione dei comitati stessi.
Distinti saluti.
FLC CGIL Segretaria nazionale

10 domande per la scuola del merito e della responsabilità

da Tecnica della Scuola

10 domande per la scuola del merito e della responsabilità
di Aldo Domenico Ficara
Centinaia di cittadini, tra cui molti insegnanti, insieme a notissimi esponenti del mondo della cultura, tramite il Gruppo di Firenze, rivolgono dieci domande ai partiti a cui chiedono risposte chiare su temi concreti di grande rilevanza, alcuni dei quali neppure citati nei loro programmi
Queste dieci domande fanno parte di una lettera aperta che sarà presentata oggi 9 febbraio 2013 in due conferenze stampa che si svolgeranno in contemporanea. La prima presso il Liceo Tasso in via Sicilia 168 – 00187 Roma, la seconda presso il Liceo Michelangelo in via della Colonna, 9/11, 50121 Firenze. Tra i firmatari della lettera aperta ci sono:
Giorgio Israel, Giovanni Belardelli, Margherita Hack, Ana Millan Gasca, Luca Serianni, Andrea Camilleri, Paola Mastrocola, Aldo Schiavone, Paolo Crepet, Sergio Givone, Giulio Ferroni, Luciano Canfora, Lucio Russo, Marcello Dei, Roberta De Monticelli, Sergio Belardinelli, Sebastiano Vassalli, Franco Cardini, Rosario Salamone, Michele Zappella, Osvaldo Poli, Dino Cofrancesco, Saverio Gazzelloni, Elio Franzini, Francesco Clementi, Ada Fonzi, Lorenzo Strik Lievers, Fausta Garavini, Carlo Lapucci, Antonio Banfi, Sandra Furlanetto, Stefano Campi, Tiziana Goruppi, e altri trecento cittadini.
Di seguito le dieci domande:
1. Riconoscimento del lavoro degli insegnanti. Saranno riconosciute agli insegnanti la difficoltà e la delicatezza della loro professione o si continuerà ad additarli all’opinione pubblica come lavoratori part time, come dimostra il recente tentativo del governo di aumentare di un terzo l’orario di cattedra?

2. Libertà metodologica. Verrà assicurata agli insegnanti la piena libertà di scegliere le metodologie che ritengono più efficaci o si cercherà di imporre teorie calate dall’alto, come è successo negli ultimi decenni?

3. Funzione del docente. Si intende valorizzare il ruolo dell’insegnante come guida nella scoperta del nostro mondo e del suo patrimonio culturale oppure trasformarlo, come ha sostenuto di recente anche il ministro Profumo, in un “facilitatore” dell’autoapprendimento degli allievi?

4. Priorità nella valutazione di docenti e dirigenti. È più giusto e più utile alla qualità della scuola garantire a tutti gli allievi degli insegnanti e dei dirigenti adeguati – prevedendo in caso contrario i provvedimenti opportuni – o limitarsi a premiare quelli eccellenti, che continueranno comunque a lavorare bene?

5. Valutazione degli istituti. Per avere scuole che funzionino è più sensato attivare regolari controlli ispettivi sulla loro efficienza e correttezza o complessi e costosi sistemi di valutazione?

6. Dare valore alla formazione professionale. L’insuccesso scolastico di tanti ragazzi all’inizio delle superiori si combatte ampliando il numero delle scelte possibili, compresa una qualificata formazione professionale, o obbligandoli tutti a un biennio comune, come sostengono alcuni?

7. Aggiornamento. L’aggiornamento degli insegnanti, elemento indispensabile per la crescita professionale, sarà finalmente basato sullo scambio sistematico di esperienze tra chi opera sul campo oppure soltanto sul contributo di esperti (che poi non sempre si rivelano tali)?

8. Educare i ragazzi alle regole. Nei programmi dei partiti si dirà con chiarezza che insegnare ed esigere il rispetto delle regole è indispensabile per un proficuo lavoro scolastico e per la formazione dei futuri cittadini oppure si continuerà a sottovalutare questa fondamentale esigenza?

9. Uso e abuso dei test. Dei test Invalsi che valutano l’apprendimento si pensa di fare un uso limitato all’accertamento delle competenze di base o di estenderne impropriamente l’uso, con il concreto rischio di trasformare la didattica in un addestramento alla soluzione dei test?

10. Il Ministro. Si potrà avere un Ministro che conosca veramente i problemi della scuola, che si metta al suo servizio e attui un programma di concreti provvedimenti per renderla più seria, efficace e dotata di strutture adeguate?

Concorsone, rinviate per maltempo le prove dell’11 e 12 febbraio

da tuttoscuola.com

Concorsone, rinviate per maltempo le prove dell’11 e 12 febbraio
A causa del maltempo previsto dalla Protezione Civile per i prossimi giorni in tutta Italia, le prove scritte del concorso per docenti, programmate per lunedì 11 e martedì 12 febbraio, sono state rinviate. Sono invece confermate le prove previste per mercoledì 13 febbraio e per i giorni successivi, salvo diverso avviso. Lo rende noto il Ministero dell’Istruzione.

A causa delle avverse condizioni meteorologiche previste dalla Protezione Civile per i prossimi giorni in tutta Italia – si legge in una nota del Ministero dell’istruzione – le prove scritte del concorso per docenti, programmate per lunedì 11 e martedì 12 febbraio, sono rinviate. Le nuove date per lo svolgimento delle prove saranno comunicate sul sito del ministero.

Sono invece confermate le prove previste per mercoledì 13 febbraio e per i giorni successivi, salvo diverso avviso che sarà eventualmente pubblicato sul sito del Miur. In queste ore il Ministero sta inviando una e-mail di avviso a tutti i candidati che avrebbero dovuto sostenere la prova scritta.

Il recupero delle due giornate rinviate (ammesso che l’allerta meteo si riduca a sole due giornate) dovrà tenere conto delle elezioni che si svolgeranno i giorni 24 e 25 febbraio e del fatto che molte sedi che dovrebbero ospitare le prove del concorso saranno anche seggi elettorali.

Eleggere direttamente i dirigenti

Eleggere direttamente i dirigenti: una proposta oscena

di Enrico Maranzana

L’affidare al Collegio dei Docenti l’elezione del dirigente scolastico è un’ipotesi anacronistica, ascientifica, illegale.

Un’idea astratta, indipendente dal campo in cui nasce il problema.

Una proposta che non fa tesoro dell’esperienza, del vissuto dell’istituzione.

Un’idea che mortifica la professionalità del docente.

Una materia che è stata ridimensionata da Fabrizio Reberschegg a nome della Gilda: ”Noi non vogliamo sostituire i dirigenti scolastici o eliminarli, vogliamo affiancare al dirigente scolastico una figura che rappresenti il collegio dei docenti l’abbiamo chiamata preside elettivo per semplicità. Separare l’amministrazione e gestione di tipo burocratico amministrativo dalla gestione del pof che deve essere in capo del collegio dei docenti”.

La situazione è il frutto della mentalità di molti esperti che presumono d’aver la verità in tasca, che pensano d’affrontare un terreno inesplorato, che recidono i vincoli posti dalla legge e dalla scienza dell’organizzazione. Essi ignorano che le norme che disciplinano la vita delle scuole sono andate di pari passo con la dottrina: il decreto Brunetta del 2009, in riferimento alla dirigenza pubblica, afferma la necessità di “rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”.

Il verbo RAFFORZARE è, per la scuola, molto, molto significativo in quanto la distinzione tra gli organi politici e gli organi direttivi è stata posta, nel  lontano 1974,  a fondamento dei decreti delegati.

Per ridare credibilità, prestigio e incisività al servizio scolastico si devono  studiare e comprendere le scelte compiute nel passato, individuare e rimuovere le cause che ne hanno limitato l’efficacia, capitalizzare l’esperienza. Un comportamento in antitesi con quanto avviene oggi: si fa derivare il fallimento delle innovazioni dalla loro inconsistenza logica e funzionale, dall’impreparazione di chi le ha proposte.

In rete sono consultabili alcuni scritti che interpretano le norme, ne mostrano il  fondamento razionale, ne descrivono la finalità, smascherano chi le ha sterilizzate:

“Coraggio! Organizziamo le scuole” – discute sulla struttura decisionale introdotta nel 74;

“La scuola rivedrà le stelle” – mostra come il concetto d’autonomia sia stato stravolto;

“A scuola .. govenance: assente” – individua i virus che infettano la scuola;

“Valutare la democraticità di una scuola” – un test per misurare il grado d’anarchia;

“Primo comandamento: studia e applica le regole del sistema scolastico” – “Riformare la scuola media: perché?” bollano le persone che parlano senza sapere.

 

Scuola e meritocrazia, i grandi desaparecidos della campagna elettorale

da FIRST On Line

Scuola e meritocrazia, i grandi desaparecidos della campagna elettorale

di Donatella Purger

Sulla scuola Grillo e Ingroia farneticano ma sui problemi dell’istruzione e della ricerca anche i programmi elettorali di Pd (frenato dal conservatorismo della Cgil) e Pdl risultano ampiamente deludenti – Solo nell’agenda Monti affiora la concezione della formazione come leva per lo sviluppo e quella della meritocrazia come volano del rinnovamento

Un convitato di pietra si aggira nel vortice della bufera elettorale, ma resta poco visibile nella scena monopolizzata dalle invettive sulle tasse e sull’economia che si scambiano i contendenti a colpi di spread e di IMU. Poco si discute sulla scuola e poco spazio le viene dato anche nei programmi elettorali che si limitano a generali e generiche dichiarazioni di principio sulla priorità e la centralità dell’istruzione e della formazione. Siamo tutti d’accordo su questo ma tutti si aspettano anche di sentire qualcosa di più su che cosa si intenda per centralità e priorità. I programmi-proclami dei partiti non mettono invece l’istruzione e la formazione in prima linea, a differenza di quanto avveniva in un passato anche recente. Quello che viene soprattutto taciuto o superficialmente enunciato è il nodo cruciale della scuola, la valorizzazione del merito da cui discende la qualità dell’istruzione impartita e della prestazione professionale dei docenti. La meritocrazia è la misura della vera opportunità di uguaglianza e di sviluppo della scuola ma a molti fa ancora paura.

E se ampio spazio viene dato al lavoro e alla disoccupazione giovanile, quasi nessuno dei programmi elettorali si azzarda a mettere in luce quanto il nesso tra crescita e formazione sia una questione strategica per lo sviluppo e per l’occupazione. Un freudiano silenzio che svela il sostanziale disinteresse per i problemi profondi della scuola?

Non merita di fare cenno ai programmi di chi, come quello di Grillo o di Ingroia, farnetica sull’abolizione di tutto, a partire dal valore legale dei titoli di studio. Ma anche tra i maggiori contendenti – Pd e Pdl – bisogna prendere atto che il panorama delle proposte appare piuttosto deludente.

Il partito di Bersani proclama che partirà “nella prossima legislatura da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio, da un investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d’innovazione.” Propositi in linea di principio condivisibili ma talmente scontati che si possono trovare in qualsiasi manualetto di preparazione ad interrogazioni di liceo psicopedagogico (ex magistrali). I Democratici affermano anche di voler mettere fine a un quindicennio di riforme  inconcludenti e contraddittorie. A parte il fatto che tra queste ci sono anche i provvedimenti, tutt’altro che negativi del ministero Fioroni, non una parola il Pd dedica al merito come se si trattasse di un demonio da esorcizzare. Questo è un nervo scoperto del Pd ma in questo silenzio gelido sembra di cogliere lo zampino della CGIL che contro il merito e tutte le riforme – anche quelle buone, basta che si chiamino riforme – scatena sempre il suo conservatorismo più accanito.

La performance peggiore è però quella del partito di Berlusconi che già nel 2001 aveva rifilato all’elettorato la bufala delle tre “i” .  La parola  “merito” viene sì pronunciata, ma è solo evocata senza alcun effetto pratico. Il programma del Pdl diluisce tutti gli aspetti specifici e cruciali della scuola in proposte di detassazioni e curva le questioni sul welfare, sfoggiando quello che è il suo cavallo di Troia in questa campagna elettorale, il tema fiscale condito in tutte le salse. Promette buoni o credito di imposta per scuola e università per favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie e rendere totalmente detraibili dall’imponibile fiscale le spese per l’educazione e l’istruzione dei figli. Tutto nello stile della televendita, “e vi regalo pure un ferro da stiro”.

In questo grigio panorama, qualche speranza proviene dall’Agenda Monti che dedica alla scuola un capitolo commisurato all’intero documento, anche se le dichiarazioni presentano un po’ di genericità forse inevitabile. Lo stesso incipit è però significativo: “Bisogna prendere sul serio l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca”. Lo sviluppo del ragionamento rivela la centralità di punti strategici: l’istruzione e la formazione come leva per la competizione con altri  Paesi con costi di manodopera più bassi e  le competenze per il lavoro come volano per la realizzazione delle proprie aspirazioni. L’individuazione degli elementi fondamentali su cui intervenire dà concretezza al documento di Monti. Ma soprattutto il percorso per giungere alla valorizzazione del merito, sia dei docenti che degli studenti, è delineato con sicurezza. La rimotivazione degli insegnanti e la qualità dell’insegnamento sono agganciati alla valutazione e al rilancio dell’INDIRE e dell’INVALSI, le agenzie deputate alla valutazione appunto. Nel desolante vuoto programmatico della maggior parte delle forze politiche sulla scuola quello dell’Agenda Monti è già un buon segnale.

Ma che Storia è… questa? Riparliamone

Ma che Storia è… questa?

Riparliamone

di Claudia Fanti

Una delle materie più bistrattate e strapazzate dai programmi, pardon, Indicazioni Nazionali, è la Storia nel primo ciclo di istruzione. Sono sicura che tra gli estensori del documento qualcuno avrebbe compiuto scelte diverse, ma si è trovato in minoranza. Tuttavia in questo campo tanto importante per la formazione dei cittadini e delle cittadine, non dovrebbe contare la contrapposizione minoranza/maggioranza in un gruppo ristretto, bensì sarebbe auspicabile un’indagine a tappeto nelle scuole. Vogliamo riparlarne?

Da maestra mordo il freno e dico soltanto che trovo limitativa la scelta voluta dagli estensori del documento ormai divenuto legge. Non voglio entrare in polemica con alcuni colleghi che vi si ritrovano, tuttavia molti/e tra noi avrebbero preteso rispetto per la convinzione che abbiamo che sia importante che i bambini della primaria possano affrontare in modo quotidiano a partire dalla classe terza una periodizzazione storica che parta dalla preistoria per arrivare alla Costituzione della Repubblica.

Molti/e di noi ritengono che lo si possa e debba fare per potersi agganciare al vissuto della contemporaneità dei bambini e delle bambine. Essi infatti a un certo punto, intorno alla fine della quarta e in quinta in modo più pressante, chiedono spiegazioni su ciò che avviene nel mondo e sulle radici vicine di ciò che avviene, parlano in famiglia di antenati e di vite degli stessi, portando a scuola alberi genealogici che risalgono all’800. Per cui, sul territorio fatto di carne e cose, i segni più evidenti della storia sono da contestualizzare e spiegare in modo il più possibile rigoroso e non casuale ed estemporaneo come dicono le Indicazioni, le quali chiedono en passant, come fosse una bazzecola, alla scuola primaria, di tener conto degli eventuali collegamenti e legami della storia antica con il presente!

C’è poi una considerazione tutta psicologica da tener presente: i bambini della primaria sono curiosissimi su tutto, indagano e domandano, si incantano ad ascoltare e a guardare ciò che vien loro mostrato. E’ il periodo migliore per certi apprendimenti che prevedono anche un insegnamento basato sulla narrazione. E la narrazione non deve assolutamente venir sottovalutata se vogliamo che i bambini amino la Storia, così come le testimonianze dei sopravissuti.

Non mi si dica che bastano momenti per ricordare, perché ciò non risponde a verità. Le commemorazioni hanno un grande valore per i bambini e le bambine, ma devono poter essere contestualizzate in un percorso preparato ad hoc dall’insegnante.

Ci sono stati e ci sono Movimenti che hanno svolto attività preziose in difesa dei programmi di Storia. Uno, in particolare, è “Il Manifesto dei 500”, al quale va tutta la mia solidarietà e quella dei colleghi che l’hanno conosciuto, così vorremmo che si cominciasse a riflettere di nuovo sullo smottamento culturale a tutto tondo (radici familiari sconosciute, musei della storia recente disertati, scelta di testi letterari e poetici condizionata, rapporto interrotto con la memoria tramandata oralmente dai bisnonni, ai nonni e poi ai genitori, mancanza di strumenti per la decodifica dei messaggi televisivi sulla politica, il Parlamento, le Istituzioni…).

Ora molti/e di noi ritengono che si debba riportare l’attenzione degli esperti e del ministero su un argomento di capitale importanza come quello della memoria, delle radici e del rapporto col territorio.

Ovviamente, il tema della Storia trascina quello della Geografia, cenerentola dei nostri tempi: contestualizzare la Storia nello spazio, che è sempre più vasto ma al contempo più vicino e influente sui destini dell’umanità e delle sue scelte, è fondamentale. Rivedere il percorso scolastico della Geografia intesa sia come conoscenza del territorio, ma anche delle problematiche legate all’ambiente e allo sfruttamento di esso, alle condizioni economiche delle zone del mondo, permetterebbe di iniziare a “conoscere” lo “straniero” e di immaginarlo nel contesto, se pur “lontano” di provenienza, abbattendo pregiudizi e credenze senza alcun riferimento reale.

Storia e Geografia dovrebbero essere interconnesse nel corso della primaria e la ripetizione dei percorsi delle due discipline alla scuola secondaria di primo grado non sarebbe certo dannosa. Anzi, sarebbe provvidenziale per consolidare apprendimenti avvenuti doverosamente in modo più “leggero” e “narrato” senza la pretesa di precoci disciplinarismi, rischio da evitare come la peste con bambini e bambine della primaria, i quali certo non dovranno diventare tutti degli storici, epperò dovranno pure avere il diritto di cercare risposte possibili all’esigenza di esplorare anche intellettualmente il luogo da cui provengono e in cui vivono e il perché nel loro ambiente si sono determinate alcune condizioni e non altre.

Io credo che il mondo adulto si stia accorgendo da parecchio tempo di quali pericoli si annidino in una società senza memoria e senza curiosità storica! Credo che un cittadino giovane abbia tra tutti i diritti e i doveri della Costituzione quello di intuirne almeno la provenienza. Almeno intuirne, se non possederne la piena consapevolezza! Inoltre mi piacerebbe che si affermasse la imprescindibiltà di un uso consapevole di atlanti geografici e storici accanto a quello dei dizionari, siano essi online o cartacei, non importa… e vedrei essenziale fornirne, in numerose copie, biblioteche scolastiche e territoriali unitamente a una distribuzione cartacea ai singoli della nostra carta costituzionale.

AA.VV. (a cura di S. Sorrentino e H. Spano), La teologia politica in discussione

I tempi e la “teologia politica”

 di Antonio Stanca

sorrentino_spanoA Trento nei giorni 10 e 11 Novembre del 2011 si è tenuto il Convegno di Studi dal titolo “La teologia politica in discussione”. E’ stato il decimo dell’Associazione Italiana di Filosofia della Religione (AIFR) e con esso si è voluto celebrare il decennio della sua fondazione, confrontare le posizioni di autorevoli studiosi circa il problema del rapporto tra politica e religione nella storia, ricordare quanto a tal riguardo è avvenuto, si è pensato, si è fatto in tanti posti ed avviare un discorso nuovo che sia comprensivo delle mutate condizioni verificatesi nel mondo degli ultimi tempi causa gli ampliamenti dei vecchi confini politici, economici, culturali, sociali, religiosi. Gli interventi degli studiosi, ampiamente corredati di note, sono stati raccolti nel volume omonimo, La teologia politica in discussione, edito dalla Fridericiana Editrice Universitaria di Napoli e curato da Sergio Sorrentino e Hagar Spano, entrambi impegnati presso l’Università di Salerno. Sorrentino è docente di Filosofia della Religione ed oltre che curatore di opere filosofiche è stato, negli anni precedenti, autore di queste. Spano è borsista e assegnista di ricerca. La Filosofia della Religione e la Filosofia Morale sono i suoi interessi prevalenti.  Tra associazioni culturali italiane e straniere, giornali e riviste divide molto del suo lavoro e della sua produzione. Di alcuni autori dell’Illuminismo tedesco è stato traduttore, ad altri ha dedicato importanti studi. Del Sorrentino il recente volume contiene la relazione iniziale mentre alla fine si colloca quella dello Spano. Con uno inizia, con l’altro si conclude un’opera che sembra non finisca mai di dire tanti aspetti contiene del problema trattato, tante affinità e tanti contrasti mostra tra le posizioni degli studiosi, tanto antico è il tema, tanto recente la necessità di una sua diversa impostazione. Ogni intervento s’impegna a chiarire, spiegare il significato dell’espressione “teologia politica” applicandolo ad una determinata realtà storica, sociale e cercando collegamenti con quanto in precedenza è stato pensato e prodotto al riguardo.

Molto ricca è l’esposizione e capace di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine.  Gli procura la sensazione di poter risalire con facilità al pensiero, alla cultura delle origini, di poter sapere della vita, della storia dell’uomo tramite un problema che è stato di Roma antica, Grecia, Egitto e si è evidenziato in età cristiana quando più teso è divenuto il rapporto tra Stato e Chiesa. Un rapporto che ha percorso con vicende alterne tutto il Medioevo, tutta l’Età Moderna, è diventato un problema ed è giunto fino a noi senza che si possa dire risolto dal momento che l’attualità è stata sinonimo di ulteriori complicazioni. Quella che soprattutto nel secolo scorso grazie ai contributi di molti studiosi aveva assunto i caratteri di una disciplina autonoma, quella “teologia politica” alla cui formazione avevano contribuito eminenti storici e filosofi della religione, di fronte a quanto nel mondo attuale è cambiato rispetto al passato più remoto e più recente, sente il bisogno di rinnovare, ampliare gli aspetti che finora l’hanno costituita. Popoli diversi con lingue, culture, religioni, politiche diverse sono oggi venuti a contatto tra loro, convivono, molte nazioni hanno perso la propria autonomia perché assorbite da formazioni ad esse superiori, altri popoli sono venuti alla ribalta e determinante è ora la loro posizione quando si tratta di stabilire l’equilibrio internazionale. Pertanto molti altri orizzonti si sono aperti per la “teologia politica”, molte altre situazioni è chiamata essa a valutare prima di discutere un caso e cercare la soluzione. La sua, infatti, non è soltanto una registrazione, una trasposizione teorica di quanto avviene nella realtà dei popoli ma anche un’opera da compiere, una correzione da apportare. Non è casuale che alcuni degli studiosi suoi rappresentanti siano stati anche uomini di governo e tanto si sofferma il libro su tali combinazioni e su quanto è conseguito. Un’operazione di sensibilizzazione esso si propone di quell’opinione pubblica che generalmente è rimasta lontana da tali eventi o non ne ha colto l’importanza. Informare, istruire vuole l’opera affinché la politica e la religione che per altri versi sono vicine al grande pubblico, non rimangano lontane quando si tratta di sapere del loro confronto.

Lo strano concorso DS in Campania!

Farsa alla napoletana o scherzo di carnevale?
Lo strano concorso DS in Campania!

di Domenico Ciccone

È una strana vicenda, quella del Concorso per Dirigenti scolastici in Campania, almeno da oggi in avanti. Strana  non perché  molto diversa da quelle del Molise, del Lazio o della Lombardia ma solo a causa della modalità inconsueta di tutela che il giudice di prime cure ha voluto applicare. Non un’ ordinanza che, nelle more della pronuncia di merito, consentisse ai candidati esclusi alle prove orali di sostenerle con riserva, ma una sospensione cautelare dell’intera procedura concorsuale in attesa del 3 luglio quando, tra afa ed esami di Stato, nei quali si presume saranno impegnati, come presidenti e commissari, molti dei candidati al concorso, dovrebbe pronunciarsi con il giudizio di merito e decidere le sorti dell’ennesimo avvelenato e psicotico concorso italiano.

È come se  una farsa napoletana fosse stata clamorosamente interrotta nel bel mezzo del terzo atto, quando di regola devono chiudersi tutti gli intrecci e tutti gli equivoci devono addivenire alla loro vera sostanza di malinteso ponendo così le basi per un finale imprevedibile.

È fin troppo facile comprendere i motivi di tale drastica decisione, se essa viene letta alla luce delle accuse che sono state mosse alla regolarità dell’intera procedura quando riferita al necessario substrato dei requisiti e delle incompatibilità dei componenti delle commissioni. Non mi pronuncio affatto su tali elementi, rispetto la decisione del  tribunale amministrativo e aspetto le contromosse dell’Amministrazione, se ce ne saranno.

Tuttavia, mi preme sottolineare con amarezza che ormai vi sono due verità indubitabili:
–         l’Amministrazione scolastica non è più in grado di gestire le procedure di selezione del personale in maniera decente. Vi sono ormai troppe situazioni nelle quali – tra buste trasparenti, commissari o presidenti con impedimenti veri o presunti, procedure irregolari e membri delle commissioni più o meno compromessi – intere procedure concorsuali sono andate letteralmente perdute, con gravi danni alla scuola, alla sua immagine ed alla necessità del suo buon andamento, peraltro garantito dalla Costituzione.
–         ormai si diventa professore, dirigente o quant’altro  nella scuola, quasi sempre  per privato ricorso piuttosto che per pubblico concorso. Gli avvocati, con una sicumera inspiegabile, smontano e rimontano qualsiasi regola ed ordinanza ministeriale dimostrando davanti ai giudici tutto ed il suo contrario. Talvolta, gli studi legali devono essere accorti a non intraprendere, nella stessa procedura concorsuale, procedimenti contrastanti o contraddittori, viste le richieste dei candidati/clienti che configgono, a loro volta, negli interessi e nelle motivazioni.

Credo che possa essere posta la parola fine a queste penose ed imbarazzanti situazioni. Occorre che l’Amministrazione scolastica recuperi la sua autorevolezza e la sua capacità di gestire il reclutamento con speditezza, trasparenza e dignità. Non si tratta di farse o di scherzetti, che non si sa mai come andranno a finire, qui stiamo reclutando la classe dirigente della scuola proiettata nei prossimi venticinque/trenta anni.

Cosa staranno pensando i comuni cittadini della povera Italia di fronte all’ennesimo default dell’Amministrazione scolastica in una procedura di selezione tanto importante e delicata poiché riferita ai Capi d’Istituto?

Ormai  molti pensano che il nostro sistema sia malato e qualcuno pensa che sia proprio moribondo. Qualcun altro, non perchè siamo in Campania, pensa che ci troviamo di fronte alla solita farsa che, proprio in quanto tale, non si sa mai come va a finire.

E direi che tutti hanno proprio ragione!