Ennesima condanna da parte del Tribunale di Castrovillari

Ennesima condanna da parte del Tribunale di Castrovillari nei confronti dell’ATP di Cosenza che dovrà pagare anche 800 euro di spese per comportamento antisindacale sull’inamovibilità delle RSU del sindacato SAB.

 

Nonostante decine di ordinanze in merito all’inamovibilità delle RSU del sindacato SAB, elette nelle varie scuole della provincia di Cosenza, emesse dai vari Tribunali di Cosenza, Castrovillari, Rossano e Paola, l’ATP di Cosenza continua a perseverare nel non riconoscere la inamovibilità delle stesse senza il preventivo nulla osta del sindacato di appartenenza, peraltro mai richiesto.

Anche per il corrente anno, nonostante sia cambiato il dirigente reggente dell’ATP di Cosenza, il SAB, rappresentato in giudizio dagli avv.ti Domenico Lo Polito e Rosangela L’Avena del foro di Castrovillari, si è visto costretto, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola a riproporre ricorso per comportamento antisindacale davanti al Tribunale di Castrovillari per far riconoscere il diritto dell’inamovibilità delle RSU del SAB.

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Castrovillari, con propria ordinanza dell’11/11/2013, accoglie il ricorso, dichiara antisindacale il trasferimento dei dirigenti e ne ordina il reintegro degli stessi nelle mansioni già svolte presso i rispettivi istituti di provenienza e precisamente i prof.ri F.G. c/o ITC di Castrovillari, A.C. c/o scuola media di Longobucco, C.D.C. c/o la scuola media di Firmo, l’ins. S.P. c/o l’I.C. Morano Calabro-Saracena e la prof.ssa A.M. R. D. c/o la scuola media di Morano Calabro e condanna i resistenti alla rifusione delle spese della procedura che liquida in complessivi 800,00 euro oltre iva e cpa, come per legge, con distrazione.

Nel merito, il Giudice, richiamando il primo comma dell’art. 42 del dlgs n. 165/01 che testualmente stabilisce “nelle pubbliche amministrazioni la libertà e l’attività sindacale sono tutelate nelle forme previste dalle disposizioni della legge 20 maggio 1970 n. 300 e successive modificazioni ed integrazioni; che l’art. 51, secondo comma, a sua volta, ribadisce che la legge n. 300/70 si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti”.

Dalla lettera della legge e ancor più della volontà del legislatore, di equiparare integralmente la disciplina del pubblico impiego alla normativa vigente in materia di lavoro privato, discende, dunque, l’applicabilità dell’intero Statuto dei Lavoratori ai pubblici impiegati.

Nel caso di specie è pacifico che i docenti rivestissero la qualifica di dirigente sindacale e che si sia in presenza di un vero e proprio trasferimento avvenuto, per ciascun docente, da un istituto scolastico ad un altro, in diversa città e che la ratio dell’art. 22 che indica il mutamento di “unità produttiva” come presupposto per la richiesta del nulla osta sindacale, mostra chiaramente la volontà legislativa di salvaguardare il dirigente sindacale dall’arbitrario spostamento da un ambiente lavorativo ad altro.

L’esigenza del nulla osta nasce, infatti, dalla volontà del legislatore di evitare che l’inclusione del dirigente sindacale in una realtà produttiva diversa e autonoma impedisca, proprio per la netta separazione fra l’ambiente lavorativo di provenienza e quello di destinazione, ogni contatto con la “base” e con la realtà produttiva in cui il dirigente ha svolto fino a quel momento la propria attività sindacale.

E’ evidente, infatti, come la distanza, anche fisica, dal precedente ambiente di lavoro, riduca fortemente la capacità del sindacalista di comprendere (e quindi tutelare) le istanze dei lavoratori addetti a quell’ambiente lavorativo e, nel caso di specie, lo spostamento dei docenti dirigenti era potenzialmente idoneo a ridurre le rispettive capacità di controllo e partecipazione alla realtà lavorativa di provenienza e, peraltro, andava sottoposto al nulla osta da parte dell’organizzazione sindacale di appartenenza.

Discende in via diretta dalle considerazioni sopra svolte, l’antisindacalità della condotta degli istituti convenuti, e che le argomentazioni del MIUR non appaiono idonee a superare il dettato normativo dal momento che la norma invocata (art. 5 CCNQ) non sembra esimere il sindacato dal rispetto dell’art. 22 e, pertanto, il ricorso merita l’accoglimento e il MIUR va condannato a cessare la condotta antisindacale con la revoca dei provvedimenti di trasferimento, riammettendo i docenti nelle mansioni svolte presso le rispettive sedi di provenienza.

F.to Prof. Francesco Sola

Segretario Generale SAB

Nulla è scontato

Nulla è scontato

 di Claudia Fanti

Quando si fanno leggi, decreti…che pretendono di decidere tempi, programmi, prove di valutazione, bisogna sapere di cosa si parla e  cosa si desidera raggiungere nel rispetto della situazione reale in cui si opera.

Quando il dirigente e alcuni docenti prescelti dallo stesso presentano ai genitori, nelle mega assemblee di istituto, i magnifici progetti collettivi di una scuola, diventano come i governi e i loro ministri: fanno vetrina, fanno a gara con altre scuole così come li ha indotti a fare la male interpretata e utilizzata legge sull’autonomia che ormai conta numerosi anni. Essi dimenticano il cuore dell’insegnamento/apprendimento e cioè i bambini, le bambine e tutti gli insegnanti “normali”, i quali dovrebbero essere sostenuti unicamente da aggiornamenti frequenti a scelta degli stessi e sostenuti da un clima di fiducia delle loro diversità, delle loro decisioni mirate per risolvere i problemi di ogni alunno/a, per condurre le loro classi, per scegliere strategie di accompagnamento, potenziamento in un clima di libertà e in una atmosfera gioiosa di ricerca dentro la comunità. Purtroppo da tempo così non avviene: si creano vere e proprie cordate, ci sono silenzi imbarazzati su assurdità di pubblico dominio. Peccato. La scuola non dovrebbe essere il luogo dei domini di alcuni “pensieri” ai quali gli altri pensieri pedagogici devono assoggettarsi, bensì dovrebbe essere il luogo della libertà di espressione e insegnamento con una verifica dei risultati in itinere fra adulti.

Se l’istruzione e l’educazione stessero a cuore a chi governa, gli annunci e gli investimenti sarebbero tarati su ogni ordine di scuola e non farebbero di tutta l’erba un fascio a cominciare dal cianciare di registri elettronici, informatica, Invalsi, ecc.

Ad esempio, consideriamo la primaria all’inizio: si sa che anche soltanto “lo stare a segno” leggendo forme e ritmi non è per nulla scontato?

“Stare a segno” non è per niente facile. Si apprende in giorni di lente attività che avviano all’uso differenziato delle dita della mano, alla lateralizzazione consapevole, all’impadronirsi dello spazio-pagina di un libro, di un quaderno, di uno spartito musicale, di una sequenza di immagini, ecc…

Ma non è soltanto questo: lo “stare a segno” ha un valore simbolico, affettivo, emotivo. Significa che il sé deve comprendere che è parte di un tutto, della classe, dei ritmi di un altro compagno/a. Significa che il sé deve pazientare, tornare indietro se l’altro si inceppa o procedere più svelto se l’altro è veloce.

Lo “stare a segno”, magnifica particella infinitesimale della fatica di apprendimento/insegnamento, presuppone che un bambino/a venga educato all’attesa, al rispetto, alla comprensione che il tempo di esecuzione non è identico per tutti.

Perfino il comprendere cosa significa voltar pagina, iniziare una facciata, conoscerne il margine, “stare dentro” agli spazi predisposti per un disegno o per la scrittura sono imprese di non poco conto! Ci vogliono giorni e giorni per capirsi, per fare esempi, per dare sicurezza: capita sovente che qualcuno pianga disperato perché è arrivato in fondo alla facciata e che gridi “non ci sto più!” allagando la carta, il cartoncino, il banco! E la maestra deve impegnarsi in una miriade di spiegazioni, metafore e trovate per comunicare con serenità rassicurante che non accade nulla di grave, che il posto per “andare avanti” esisterà sempre, che nulla finisce, che nulla é perduto!

Altro esempio: se la classica fila dell’evacuazione con capofila, chiudi fila e relativi supplenti non si compone per giorni, cosa dovrebbe fare la maestra?

Ebbene, la maestra deve studiare strategie fantasiose per trasmettere il senso dello “stare in fila” con posti assegnati: per nulla facile, per nulla scontato!

Forse per due bambini su 25-26, potrebbe essere semplice, ma per la maggioranza di essi assolutamente no.

E allora occorrono giorni e giorni di prove e riprove, di invenzioni di fiabe e di racconti, di giochi di parole, canzoncine…fino a che la fila si compone!

Altro esempio: se le matite non vengono “acchiappate” per il verso giusto, vengono tenute come martelli, zappe, cucchiaini…cosa fa la maestra?

Ebbene, per ogni bambino/a la maestra comincia lavori di motricità accompagnati da storielle, poesie, filastrocche riguardanti le tre dita coinvolte, l’avambraccio e i gomiti, ma la presa cambia a rilento e non bastano i classici “gommini” che avvolgono la matita, gli elastici arrotolati vicino alla punta, le matite triangolari, non basta  perché le “cattive” abitudini sono amatissime dai bambini come noi amiamo le nostre! Allora ogni mano va guidata e tenuta con pazienza e determinazione: la mano del bambino nella mano della maestra.

E il colorare dentro i contorni dei disegni stessi dei bambini? Terribile e difficile: è causa di veri e propri scombussolamenti interiori!

Eppure anche questo lavoro faticoso va imparato nel tempo e allora la maestra guida, incoraggia con mille prove e attività che individualmente conducono il giovane apprendista disegnatore a porre un freno all’ansia del concludere, del far presto, del “far vedere” il proprio “capolavoro” alla classe.

E la lingua orale? Quelle conversazioni bellissime che si attivano in classe fra tutti? Ecco,sono importantissime se tutti vi prendono parte, se nessuno rimane escluso… invece tanti, all’inizio, si intimidiscono davanti ai pari, si bloccano, rifiutano di esprimersi…e questo ancor più degli altri è un terreno minato: ci sono bambini che non conoscono l’italiano, altri che già non amano la propria voce, altri ancora che, timidissimi, la perdono, altri che inventano qualsiasi intervento pur di parlare, così suscitano l’ilarità generale, poi ci rimangono malissimo…

Si sa che ci sono bambini, soprattutto gli anticipatari, che piangono per giorni e giorni per il distacco dalla famiglia e la maestra deve scovare motivazioni di ogni tipologia per conquistarsi la fiducia? Ogni maestra ha una “valigetta di segrete formule” per “vincere” la disperazione dell’alunno/a, ma spesso deve tranquillizzare la classe che si preoccupa e a volte reagisce spaventandosi nel vero senso della parola!

L’elenco di abilità, che per gli adulti sono scontate e semplicissime, non finirebbe mai e mi ripropongo di scriverne una volta in pensione (e cioè mai!), ma ora mi interessa affermare che quando si parla con superficialità di “nativi digitali”, di “fenomeni”, di “generazioni di bambini non ancora codificabili”, si fa uno sbaglio e tale sbaglio è pericoloso e irrispettoso della crescita umana degli alunni di questo Paese che spesso rincorre mode e fa annunci incomprensibili a chi fa il mio lavoro! I bambini e le bambine sono sempre bambini con le fragilità e i punti di forza di sempre; sono gli adulti che proiettano su di loro ambasce, preoccupazioni, aspettative legate al  modus vivendi di un’ epoca determinata. Ciò è male, molto male per gli sviluppi dell’istruzione in Italia, per l’aggressione alla dispersione, agli abbandoni, all’analfabetismo di ritorno che tanti danni fa a un intero Paese e al suo sviluppo che dovrebbe invece nascere da solide basi di sicurezza create da una pedagogia riflessiva, accogliente, lenta, meticolosa, attenta a non misurare con i voti e i punteggi anzi tempo.

Banchi intelligenti, registri elettronici, app per bambini: ecco la scuola del futuro

da Repubblica.it

Banchi intelligenti, registri elettronici, app per bambini: ecco la scuola del futuro

Grazie all’impegno di università e aziende, sono tantissimi i progetti in Italia dedicati all’apprendimento. Un panorama che fa intravedere un futuro sempre più funzionale e coinvolgente per la didattica

ROMA – Un banco capace di migliorare le capacità di scrittura, lettura e memorizzazione dei bambini disabili, per favorirne la socializzazione con i compagni di scuola e l’integrazione in classe. Un tablet programmato per rendere più interessante una lezione. Una app per capire come e quanto sta imparando un bambino. Sono solo alcune delle tante sorprendenti innovazioni tecnologiche che negli ultimi mesi hanno interessato il mondo della scuola, in Italia caratterizzato da un’impostazione didattica ancora tradizionale e penalizzato dalla mancanza di investimenti adeguati. Qualcosa però, grazie ai progetti di ricerca delle nostre migliori università e alla volontà di alcune aziende, si sta muovendo, e sono sempre più numerosi i progetti sul piatto, talmente validi da rendere finalmente ipotizzabile l’idea di un futuro moderno, funzionale e tecnologico. Anche per l’istruzione italiana.

Tra le novità più promettenti c’è appunto il banco digitale, ribattezzato SmartTrek e progettato, grazie a un finanziamento della Regione Toscana, da un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze coordinati da Simonetta Ulivieri, ordinario di Pedagogia generale e sociale. L’apparecchio consente allo studente di interagire con la lavagna multimediale della classe attraverso la scrittura, il disegno e l’uso di applicazioni, e permette la registrazione delle lezioni e la possibilità di rivederne alcune parti. Progettato da studenti di Scienze della Formazione, del “Centro studi e ricerche per le problematiche della disabilità” (Cespd) e del “Centro studi condizioni di rischio e sicurezza sviluppo attività di protezione civile” (Cespro) di Ingegneria, il banco è stato pensato per essere perfettamente ergonomico e integrato con le altre postazioni della classe, così da agevolare la collaborazione con tutti i compagni. “Abbiamo condotto un’indagine tra le scuole primarie e secondarie – spiega Sandra Zecchi, delegata del rettore per le questioni sulla disabilità – e abbiamo deciso di lavorare a un prototipo per bambini con disabilità agli arti inferiori”. I prototipi sono stati realizzati da una ditta di Empoli, la Ceam, e testati, a partire dalla primavera 2013, per alcuni mesi in tre scuole di Firenze, Barberino del Mugello e Capannori. Con risultati positivi.

Pochi giorni fa è poi stato presentato “Eureka! Idee digitali per la scuola”, progetto che punta a dotare oltre 12.000 scuole italiane, dalle elementari alle superiori, di un kit di servizi ad alto valore tecnologico e socio-educativo. Presentato al Salone dell’Educazione di Genova, nasce dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel Italia e Microsoft Italia, tre aziende che si sono impegnate a dotare gli istituti di un kit di servizi, con l’obiettivo di combattere la dispersione scolastica.

I kit si basano su prodotti hardware e software in grado di rispondere alle esigenze di tutti, studenti e insegnanti. Per aiutare i ragazzi a orientarsi, verranno infatti dati loro tablet e notebook Acer basati su architettura Intel, con preinstallati sia il pacchetto Microsoft Office 365 che la suite di programmi IES (Intel Education Software), e gli stessi strumenti verranno forniti ai professori, così facilitati nell’arduo compito di rendere più accattivante una lezione.

Nelle scuole primarie, il progetto cercherà di individuare precocemente i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) attraverso questionari di osservazione dei comportamenti del bambino, tracciando un profilo funzionale che  consentirà di avviare percorsi di potenziamento specifici, in linea con le più recenti disposizioni legislative in materia, con le linee guida del MIUR sul diritto allo studio e con la normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES).

Sempre per i più piccoli, altra novità interessante è Little Smiling Minds,  un programma educativo ideato in collaborazione tra Focus e Digital  Accademia, con la supervisione della psicologa educativa Daniela Lucangeli, che ha lo scopo di  unire il gioco all’apprendimento attraverso le app, strumenti semplici e  sempre più diffusi anche tra i bambini. La novità di queste  applicazioni è infatti che, mentre i bambini giocano, i genitori  accedono a un’area pensata per loro dove possono comprendere in modo  semplice cosa il figlio ha appreso e in che modo far progredire la sua  intelligenza. Maestre, mamme e papà potranno accedere al servizio semplicemente scaricando l’applicazione ed è probabile che tra qualche anno sarà questo uno dei principali strumenti didattici usati in asili e materne.

Last but not least, questo sarebbe l’anno del “Registro elettronico”, applicazione web studiata per la digitalizzazione del registro di classe e del docente e per condividere le informazioni su tutte le attività didattiche svolte in classe (programma, assenze-ritardi-uscite anticipate, note disciplinari, scrutini, obiettivi formativi e argomenti trattati…), che permette a famiglie e studenti di consultare i dati di propria pertinenza e fruire di una serie di funzionalità a loro riservate. Per gli insegnanti di tutta Italia rappresenta una vera e propria rivoluzione e, chiudendo un occhio sugli inevitabili primi intoppi dovuti alla fase di rodaggio, il passaggio dal mondo di carta e penna a quello digitale è ormai obbligato.

Un po’ di nostalgia per il quadernone blu foderato di cartone, che tanti romanzi ha ispirato, da Cuore di De Amicis a Fuori registro di Starnone, è inevitabile. Ma di fronte ai vantaggi della tecnologia il romanticismo verrà presto messo da parte, com’è già accaduto in altri casi. E come presto potrebbe avvenire per gli strumenti didattici per accellenza: i libri.

“460 milioni per la scuola e 300 milioni per loro”

da Tecnica della Scuola

“460 milioni per la scuola e 300 milioni per loro”
di P.A.
Claudia Pepe su Lettera43 informa che nel bilancio della Camera ben 300milioni, del miliardo di cui dispone per guardaroba, facchinaggio, viaggi, spese di rappresentanza, convenzioni e vitalizi ci sono 300milioni per la formazione linguistica: l’italiano
300 milioni di euro, dice Pepe, per farli parlare correttamente, per non sbagliare i congiuntivi e per coniugare in maniera corretta il verbo delle loro meditate riflessioni. Ma la giornalista fa una sua riflessione: “460 milioni per la scuola italiana e 300 milioni per loro”. Le riflessioni che fa sono tutte condivisibili, proprio perché ricorda che costoro sono quelli di frasi sul tipo: «Sto costruendo una formazione politica che voglio arrivare al 51%» o «In questa sala che lei mi ha invitato». «Votevamo». «Vadano avanti, lavorino, concorrino al clima di pacificazione», mi sorge una domanda spontanea. E ancora, dice pepe, in una giornata non proprio ideale, e in ordine casuale ho sentito dire: «Sotto l’egìda», invece di ègida, e lì ho incominciato mangiarmi quello che è rimasto nella pentola dalla sera prima, poi senza nessun preavviso ho letto: «Senza sentire n’è i dirigenti, n’è verificare»..e lì ho incominciato a parlare con la mia cagnolina. Mi sono voltata di scatto e ho visto apparire «Si stanno liquefando» e accendendo la bombola del gas ho sentito con le mie orecchie: «Mi facci concludere». Eppure, di fronte a tanto sfacelo Solo 160 milioni staccano la scuola pubblica già messa nelle condizioni più disperate, da queste parole che si intaccano come frecce nel fianco di qualsiasi persona che ha con la grammatica un rapporto basato sulla stima reciproca. Hanno aggiunto un’ora di Geografia in certi istituti superiori e un esiguo numero di partecipanti a emendamenti importanti per il nostro destino hanno detto come nel film: «Io l’avrei un’idea per il Sud. Tutti parcheggi». E questi signori prendono parte alle votazioni sui decreti legge per la scuola se non sono in viaggio di pacificazione. Uno dei signori che ha un cognome che incomincia con R e fa rima con lazzi, ha anche scritto un disegno legge di un solo articolo, e provate a indovinare su quale argomento? «Disposizioni in materia di introduzione di corsi scolastici di lingua e cultura italiane attraverso corsi in rete internet per gli italiani residenti all’estero». Noi insegnanti queste parole le abbiamo capite bene perché sono quelle che portiamo avanti ogni giorno. Il problema è se lo hanno capito quelli che questo messaggio lo dovrebbero ripetere come un mantra. E questa beffa, conclude Pepe, alla scuola italiana sa tanto di presa in giro, di supercazzole che roteano da destra a sinistra e, alla fine di tutto ciò, non ci resta nient’altro che sostenerci sulla nostra libreria che ricorda l’immensa potenza della cultura. Questi ‘onorevoli governanti’ avranno i formatori linguistici, ma quello che impedisce loro di essere come noi è l’incapacità di capire, di leggere, di ascoltare, di trasmettere e di pensare. La lingua italiana per loro è in coma irreversibile, mentre per noi vuol dire dar vita a un’idea, un’emozione, una storia. La nostra storia e di quest’Italia sempre più lontana dalla cultura e sempre più vicino ai privilegi di una casta che non ci appartiene più.

Carrozza agli studenti: comprendo le loro proteste, presto li incontrerò

da Tecnica della Scuola

Carrozza agli studenti: comprendo le loro proteste, presto li incontrerò
di A.G.
Tramite Facebook, dalla Cina il Ministro spende parole di distensione: sono la prima a dire, non da ora, che l’Italia spende ancora troppo poco per questo settore. Col decreto Istruzione abbiamo invertito la rotta, con 450 milioni a regime. Certo si può fare di più, per il diritto allo studio, per l’edilizia scolastica, per combattere la dispersione: sono le mie priorità. Già fissato un incontro con il Consiglio nazionale degli studenti universitari.
Per il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, sono comprensibili le proteste di piazza, se pacifiche, di cui il 15 novembre si sono resi protagonisti gli studenti per chiedere maggiori stanziamenti statali a favore della scuola e dell’università. “Comprendo le ragioni di chi chiede pacificamente più risorse per l’istruzione – scrive in un post su Facebook il ministro Carrozza – . Sono la prima a dire, non da ora, che l’Italia spende ancora troppo poco per questo settore, cruciale per il futuro delle giovani generazioni e di tutto il nostro Paese”.
Il responsabile del Miur ha anche detto di voler ascoltare nei prossimi giorni le proposte degli studenti che hanno protestato in tutta Italia. “In questi giorni – continua Carrozza – sono in Cina per una visita istituzionale, ma ovviamente guardo con attenzione a quanto accade in Italia e comprendo le ragioni di chi chiede pacificamente più risorse per l’istruzione”.
La titolare del dicastero di viale Trastevere rivendica tuttavia il fatto che l’attuale Governo “è stato il primo, dopo anni di tagli e di sacrifici, a invertire la rotta con i 450 milioni a regime del decreto L’istruzione riparte, approvato definitivamente solo pochi giorni fa. In quel decreto, ad esempio – sottolinea Carrozza – ci sono 100 milioni per il diritto allo studio universitario, 15 per il welfare studentesco, 15 per la connettività wifi. Ci sono risorse per la formazione degli insegnanti, per l’orientamento, un piano per l’assunzione di più di 26mila insegnanti di sostegno. Certamente – scrive ancora – si può fare di più, per il diritto allo studio, per l’edilizia scolastica, per combattere contro la dispersione. Sono le mie priorità, l’ho detto fin dall’inizio del mio mandato e continuerò a ribadirlo e a chiedere con forza più attenzione e più investimenti”.
Il ministro ribadisce quindi la disponibilità all’ascolto: “quando mi sono insediata – scrive – ho voluto subito incontrare gli studenti e lo farò presto di nuovo, per ascoltarli e rispondere alle loro domande, così come ho fatto con i giovani medici, recependo la loro proposta di modificare il concorso di accesso ai corsi di specializzazione rendendolo nazionale. Proprio per questo ho convocato il Consiglio nazionale degli studenti universitari per le prossime settimane, per ascoltare le loro proposte. L’ho sempre fatto e intendo continuare perché sono convinta che il dialogo e la condivisione siano sempre la scelta migliore”.
Staremo a vedere gli incontri programmati con gli studenti produrranno gli effetti sperati dal Ministro.

Nella legge di stabilità riforma epocale per la scuola. Sindacati sul piede di guerra: no ai colpi di mano

da Tecnica della Scuola

Nella legge di stabilità riforma epocale per la scuola. Sindacati sul piede di guerra: no ai colpi di mano
di Alessandro Giuliani
Previste modifiche su organizzazione scolastica, stato giuridico del personale, reclutamento (tornano i corsi-concorsi) e tanto altro. Le proteste piccate di Gilda, Anief e Flc-Cgil: così non va, si scavalca il Parlamento e si ignora totalmente il mondo della scuola. La mobilitazione è dietro l’angolo.
I sindacati della scuola tornano a farsi sentire. Dopo le proteste, con scioperi di un’ora indetti dai Confederali per il blocco dei contratti e la mancanza di investimenti per il settore, stavolta i malumori arrivano per la legge delega su istruzione università e ricerca. In base alla quale il Governo si appresterebbe a varare una forte riforma al settore dell’Istruzione, incidendo pesantemente sull’organizzazione scolastica e sullo stato giuridico del personale.
A dirlo, senza giri di parole, è stato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, intervenuto il 15 novembre Salerno all’assemblea di oltre 300 delegati Rsu della Campania. “Se davvero il Governo vuole seguire questa linea – prosegue Di Meglio – il ministro Carrozza non può esserne all’oscuro e, dunque, le chiediamo di chiarire subito i contenuti di questa legge delega. Riteniamo molto grave che un Esecutivo di transizione possa anche soltanto pensare di mettere mano a una riforma epocale scavalcando il Parlamento e ignorando totalmente il mondo della scuola”. Il coordinatore nazionale della Gilda ha lanciato anche l’allarme sul collegio dei docenti che, a quanto sembra, rischierebbe di essere trasformato in un organo meramente consultivo: “Se questa notizia risultasse fondata – dichiara Di Meglio – sarebbe preferibile abolirlo perché non diventerebbe altro che un’ulteriore perdita di tempo per i docenti ridotti sempre più a burocrati. Se confermato, questo colpo di mano – conclude Di Meglio – rappresenterebbe un motivo in più per scendere in piazza il prossimo 30 novembre e far sentire la voce degli insegnanti contro una politica che mortifica, invece di valorizzare, la professione docente”.
Sul piede di guerra c’è anche l’Anief, secondo cui “il Governo intende adeguare la normativa italiana alla giurisprudenza comunitaria (obiettivo nobile), ma nello stesso tempo ha intenzione di riscrivere un nuovo testo unico sui comparti della conoscenza. L’esecutivo Letta – sostiene il sindacato autonomo – si appresta ad approvare diversi decreti legislativi, che declassano gli organi collegiali, intervengono illegittimamente su stato giuridico e trattamento economico del personale, riscrivono le regole per l’accesso alla docenza con l’introduzione del corso-concorso beffa nelle scuole, riducono il numero di ricercatori, assegnisti di ricerca e il numero dei partecipanti alle abilitazioni scientifiche nazionali i cui criteri di selezione e valutazione saranno riformulati”.
Per l’Anief questi provvedimenti sono tali che porteranno allo stravolgimento del lavoro di un milione di docenti, dirigenti e Ata. Sono diversi i passaggi che produrrebbero lo stravolgimento dell’attuale assetto scolastico italiano. Alla lettera h), in particolare, viene istituito il corso-concorso nelle scuole. “Eppure – continua l’Anief – migliaia di precari avrebbero pieno diritto alla stabilizzazione dopo aver prestato servizio per più di 36 mesi su posti vacanti e disponibili, come dice la Commissione UE”. Il sindacato è anche preoccupato per la revisione dello “stato giuridico e della definizione del trattamento economico del personale, con interventi tra le fonti di natura pubblicistica e negoziale, che in verità dovrebbe riguardare tutto il pubblico impiego dopo la privatizzazione del rapporto di lavoro ma che ne dovrebbe vedere ‘attore’ il Parlamento”.
Ci sono poi le parole di Domenico Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, che annuncia l’avvio di “una mobilitazione continua e incisiva.”Domenico Pantaleo, il segretario: “l’ulteriore colpo ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici pare sia contenuto in un disegno di legge delega su istruzione università e ricerca. E se il buongiorno si vede dal mattino, quanto contenuto in alcune parti del decreto legge 104/2013 in termini di aumento dei carichi di lavoro e quindi di peggioramento del contratto nazionale, conferma il tentativo di cancellare parti significative del contratto nazionale e della contrattazione”. Pantaleo conclude con un appello al Governo: si fermi e “avvii il confronto per rinnovare i contratti nazionali: i colpi di mano e gli interventi unilaterali non hanno portato fortuna ai precedenti governi né hanno migliorato la scuola, l’università, la ricerca e l’alta formazione artistica e musicale”.

Ds sollecitati all’aggiornamento del curriculum vitae

da Tecnica della Scuola

Ds sollecitati all’aggiornamento del curriculum vitae
di Aldo Domenico Ficara
Con una nota ( Prot. n. AOODGPER.12286 ) del 13 novembre 2013 il MIUR sollecita i Dirigenti scolastici ad adempiere agli obblighi di legge con la pubblicazione e l’aggiornamento del curriculum vitae con particolare riferimento alle integrazioni relative alla onnicomprensività dei trattamenti economici
La stessa nota rammenta che la normativa prevede la pubblicazione oltre alle informazioni concernenti il trattamento economico annuo lordo e la retribuzione di risultato, anche dei dati relativi ad eventuali incarichi aggiuntivi, comprensivi dell’indicazione dell’anno di riferimento e del compenso corrisposto. Viene inoltre ricordato che i nuovi report, disponibili in S.I.D.I. sotto Operazione Trasparenza sono: _ “Aggiornamento Curriculum Vitae Dirigenti Scolastici” che permette di visualizzare, per ciascuna Regione, il totale dei Dirigenti Scolastici in servizio e le informazioni relative al numero di C.V. pubblicati, al numero di C.V. in bozza e al numero di Dichiarazioni di altri emolumenti effettuate; _ “Elenco Curriculum Vitae Dirigenti Scolastici” che consente, in funzione dello stato del C.V., di ottenere l’elenco puntuale dei dirigenti scolastici che hanno pubblicato o solo compilato in bozza il proprio C.V. Di particolare interesse è la raccomandazione di portare a conoscenza di tutti i Dirigenti Scolastici degli aggiornamenti apportati alle funzioni, segnalando che, da un monitoraggio effettuato alla data del 12 novembre 2013 risultano sul sito del M.I.U.R. ancora in bozza n. 571 curricula vitae e solo il 73% pubblicati.

Scuole sicure, stanziati oltre 10 milioni

da Tecnica della Scuola

Scuole sicure, stanziati oltre 10 milioni
di Andrea Carlino
Pubblicato il decreto del 10 ottobre in Gazzetta Ufficiale. Un mese di tempo per la ripartizione dei contributi
È di oltre 10 milioni di euro lo stanziamento del Miur per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 13 novembre 201 il decreto n. 267 del 10 ottobre 2013 in cui si dispone l’erogazione di appositi fondi per l’edilizia scolastica a titolo di cofinanziamento. Le risorse erogate sono destinate integralmente a cofinanziare, in misura non superiore al 50% dell’importo complessivo di ciascuna opera attivata, nuovi interventi edilizi, rispettivamente per euro 6.888.570,00 con riferimento all’istruzione da quella dell’infanzia sino a quella secondaria di I° e per euro 3.402.762,00 all’istruzione secondaria di II°. Limite di contributo pari a 300 mila euro a progetto. Ciascun ente non può richiedere più di due contributi.  Gli interventi devono essere finalizzati alla bonifica dell’amianto o ad adeguare la sicurezza o l’idoneità igienico sanitaria o al superamento delle barriere architettoniche per il conseguimento del certificato di agibilità, o al completamento della messa a norma in materia di sicurezza, idoneità igienico sanitaria, superamento barriere architettoniche, urgenti ed indifferibili. Il decreto specifica che la richiesta di contributo, corredata dalla necessaria attestazione, deve pervenire al Ministero dell’istruzione, università e ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali Direzione Generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio (Viale Trastevere, 76/A, 00153 Roma) – esclusivamente tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: dgbilancio@postacert.istruzione.it, a decorrere dal terzo giorno dalla data di pubblicazione del presente decreto sulla Gazzetta Ufficiale ed entro 30 giorni dalla data di pubblicazione. Il finanziamento sarà assegnato, fino a concorrenza delle somme disponibili, sulla base dell’ordine cronologico di ricevimento delle istanze, come risultante dalla data e dall’orario di ricevimento indicati nella trasmissione della mail tramite posta certificata.

Ocse: ogni classe diventi un laboratorio tecnologico

da tuttoscuola.com

Ocse: ogni classe diventi un laboratorio tecnologico

Il Piano nazionale scuola digitale “non ha prestato sufficiente attenzione all’ambiente di lavoro dei docenti, che dovrebbe essere il più possibile omogeneo tra le classi. Obiettivo irraggiungibile se si permane in una logica di laboratori separati. Ogni classe deve quindi diventare un laboratorio multimediale, facilitando così il processo di apprendimento degli studenti da un lato e di confronto tra i docenti dall’altro”.

Lo sostiene Francesco Avvisati, analista delle politiche alla direzione Istruzione dell’Ocse, presente agli incontri ‘Scuol@ 2.0: Così è se vi pare!’ promossi alla Fiera di Genova in occasione di Abcd, il Salone italiano dell’Educazione, come riferisce l’agenzia Dire.

La Scuol@ 2.0 è un “laboratorio per sperimentare l’avanzamento digitale e l’innovazione tecnologica. Certo, l’uso delle tecnologie digitali non è la risposta diretta ai problemi della scuola italiana – precisa – ma serve a migliorare i processi di apprendimento e di insegnamento“. Scuol@ 2.0 è partito dalla “motivazione dei docenti più preparati – prosegue Avvisati –  impegnati a creare nuovi contenuti nella didattica per valorizzare le competenze e creare una cultura condivisa, spesso carente tra gli insegnanti italiani abituati a vivere ogni classe come un’isola”.

Poi chiarisce: “Uno dei meriti del Piano nazionale è quello di essere partito appunto dalla volontà dei docenti più motivati a favorire un cambiamento culturale nella scuola. Adesso però dobbiamo superare questa fase, che ha coinvolto pochi insegnanti, per poter impegnare tutti i docenti e tutto il mondo scuola”.

A Francesco Avvisati, che ha curato il recente studio Ocse sul piano nazionale italiano per la scuola digitale, il Forum Abcd di Genova ha affidato il ruolo di portare al pubblico partecipante gli esempi internazionali: “A livello macro, non solo in Europa ma in tutto il mondo, la più grande tendenza innovativa nella scuola è lo sviluppo delle tecnologie digitali e l’Italia è in ritardo”, ha detto.

E innovazione significa “portare la tecnologie all’interno di ogni aula. Non mancano negli istituti i laboratori multimediali – ricorda l’analista – ma è diverso avere una tecnologia di aula che possa supportare la didattica dei docenti. Pensiamo alle interrogazioni: esiste ancora il docente che chiama lo studente alla cattedra e il resto della classe che resta in disparte. Le tecnologie digitali permettono invece un apprendimento dell’insieme classe, incentivando la collaborazione”.

In Europa i Paesi più progrediti in questo settore sono Gran Bretagna, Danimarca e Paesi Bassi. Nel mondo invece emergono le nazioni asiatiche, la Turchia e la Thailandia. “L’Italia come la Grecia, avendo vincoli di bilancio, progredisce lentamente. Anche la Francia non è in prima linea – conclude l’esperto dell’Ocse – però inizia a riflettere sul come colmare questo ritardo e avviare le riforme necessarie a realizzare una scuola digitale”.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 269

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 28 ottobre 2013


Riconoscimento del Consorzio per la tutela del formaggio Ragusano DOP
e attribuzione dell’incarico di svolgere le funzioni di cui
all’articolo 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526, per
la DOP «Ragusano». (13A09113)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 28 ottobre 2013


Riconoscimento del Consorzio volontario per la tutela e la
valorizzazione dei vini DOCG di Caluso e DOC Carema e Canavese e
attribuzione dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela,
promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura
generale degli interessi di cui all’articolo 17, comma 1 e 4, del
decreto legislativo dell’8 aprile 2010, n. 61, per la DOCG «Erbaluce
di Caluso» o «Caluso» e le DOC «Carema» e «Canavese». (13A09114)

 

 

Pag. 3

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 30 settembre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Societa’ cooperativa a r.l.
La Veloce», in liquidazione, in Modugno e nomina del commissario
liquidatore. (13A09038)

 

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 30 settembre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Maxiservice societa’
cooperativa», in Bari e nomina del commissario liquidatore.
(13A09039)

 

 

Pag. 5

 

 

 


DECRETO 30 settembre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «S.I.T.C.A. – Piccola
societa’ cooperativa a responsabilita’ limitata», in Altamura e
nomina del commissario liquidatore. (13A09040)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO 30 settembre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Soc. coop. di produzione e
lavoro “Puglia Autotrasporti” a r.l.», in Martina Franca e nomina del
commissario liquidatore. (13A09042)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Serena societa’
cooperativa», in Rimini e nomina del commissario liquidatore.
(13A09041)

 

 

Pag. 7

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Sphera costruzioni societa’
cooperativa – in liquidazione in sigla – ¨Sphera costruzioni soc.
coop¨», in Pattada e nomina del commissario liquidatore. (13A09115)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa – Zaist soc.
coop. a r.l. (in liquidazione)», in Cremona e nomina del commissario
liquidatore. (13A09116)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Converting Machinery Sideco
societa’ cooperativa in forma abbreviata CO.MA.S soc. coop.
s.c.r.l.», in Parma e nomina del commissario liquidatore. (13A09137)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Aliante societa’
cooperativa sociale – O.N.L.U.S. in liquidazione», in Rovigo e nomina
del commissario liquidatore. (13A09138)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Coop.Com servizi societa’
cooperativa in liquidazione», in Vicenza e nomina del commissario
liquidatore. (13A09139)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Demobenedetta societa’
cooperativa agricola», in Guastalla e nomina del commissario
liquidatore. (13A09143)

 

 

Pag. 11

 

 

 


DECRETO 14 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Cedif – Consorzio edile di
Ferrara societa’ cooperativa a r.l. in liquidazione», in Ferrara e
nomina del commissario liquidatore. (13A09144)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 16 ottobre 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «C. Paccagnini – Societa’
cooperativa, in liquidazione», in Rho e nomina del commissario
liquidatore. (13A09109)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 25 ottobre 2013


Annullamento del decreto 2 settembre 2013, nella parte in cui dispone
lo scioglimento della «Stoccolma – Societa’ cooperativa edilizia», in
Roma. (13A09133)

 

 

Pag. 13

 

 

 


DECRETO 25 ottobre 2013


Revoca del decreto 25 giugno 2013, nella parte relativa allo
scioglimento della «Societa’ cooperativa edilizia tra agenti di
polizia municipale del comune di Venezia», in Venezia. (13A09136)

 

 

Pag. 13

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 29 ottobre 2013


Decadenza per mancata commercializzazione dei medicinali per uso
umano «Glucobloc» e «Citalopram FG». (Determina n. 1785). (13A09066)

 

 

Pag. 14

 

 

 


DETERMINA 4 novembre 2013


Classificazione del medicinale per uso umano «Actelsar HCT», ai sensi
dell’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 947/2013). (13A09107)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DETERMINA 4 novembre 2013


Inserimento del medicinale misoprostolo nell’elenco dei medicinali
erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale, ai sensi
della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per la dilatazione della
cervice uterina nell’interruzione terapeutica della gravidanza in
associazione a mifepristone. (Determina n. 945/2013). (13A09108)

 

 

Pag. 17

 

 

 


DETERMINA 4 novembre 2013


Classificazione del medicinale per uso umano «Breakyl», ai sensi
dell’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 949/2013). (13A09110)

 

 

Pag. 18

 

 

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

 


DECRETO 7 novembre 2013


Modifica ed integrazione dell’articolo 55 del decreto 24 gennaio
2003, relativo al «Regolamento concernente la disciplina
amministrativa contabile dell’Istituto superiore di sanita’».
(13A09135)

 

 

Pag. 21

 

 

UNIVERSITA’ «MEDITERRANEA» DI REGGIO CALABRIA

 


DECRETO RETTORALE 15 ottobre 2013


Modificazioni allo Statuto. (13A09071)

 

 

Pag. 21

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fedra». (13A09025)

 

 

Pag. 22

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Ginoden». (13A09026)

 

 

Pag. 30

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Dovobet». (13A09052)

 

 

Pag. 37

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Metoclopramide Accord». (13A09064)

 

 

Pag. 37

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Ligovant». (13A09065)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

 


COMUNICATO


Modifica delle circoscrizioni territoriali nella Repubblica Popolare
Cinese (13A09104)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Rilascio di exequatur (13A09105)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Entrata in vigore della Convenzione tra la Repubblica italiana e la
Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia
di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con
protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 21 marzo 2002, e relativo
protocollo di modifica fatto a Roma il 13 giugno 2012. (13A09106)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Entrata in vigore del Protocollo d’Intesa tra il Governo della
Repubblica Italiana e l’UNESCO relativo al funzionamento in Italia, a
Perugia, dell’UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che
ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme (WWAP),
firmato a Parigi il 12 settembre 2012. (13A09111)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Entrata in vigore dell’Accordo tra il Governo della Repubblica
Italiana ed il Governo della Repubblica del Paraguay sulla promozione
e protezione degli investimenti, fatto a Roma il 15 luglio 1999.
(13A09112)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Nuovi criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali di I e
di II fascia (13A09134)

 

 

Pag. 40

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Conferimento di onorificenza al merito di Marina (13A09234)

 

 

Pag. 40

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Oxi 50 Supersol» (13A08996)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale veterinario
«Avalon» 18,7 mg/g, pasta orale per equidi non destinati alla
produzione di alimenti per il consumo umano. (13A08997)

 

 

Pag. 41

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Floxyme» 50 mg/ml. (13A09067)

 

 

Pag. 41

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso veterinario «Pulmotil G 100 Premix».
(13A09070)

 

 

Pag. 42

 

 

REGIONE TOSCANA

 


COMUNICATO


Approvazione dell’ordinanza n. 21 del 19 settembre 2013 (13A09069)

 

 

Pag. 42

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione dell’ordinanza n. 22 del 2 ottobre 2013 (13A09068)

 

 

Pag. 42

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Bozza)

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Bozza)

Regolamento concernente la riorganizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135

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