Rubare l’educazione

RUBARE L’EDUCAZIONE è MEGLIO DELLA PUNIZIONE

di Umberto Tenuta

CANTO 161 Il costo del carcere è di gran lunga superiore al costo dell’educazione a non rubare

 

La TV e la Stampa ormai danno a tutti la possibilità di verificare i danni, non solo umani e sociali, ma anche economici che la delinquenza arreca al Paese.

Costi delle indagini e costi dei processi di cui veramente occorre ringraziare Magistratura e Forze dell’ordine, costi delle espiazioni delle condanne che impegnano migliaia e migliaia di persone.

Non so se qualche economista ha fatto i calcoli di tali costi, ma credo che senz’altro siano molto rilevanti.

Non sono così ingenuo da pensare che tali reati possano essere tutti prevenuti da un’educazione alle virtù umane.

Ma con San Giovanni Bosco sono d’accordo nel ritenere che il metodo preventivo è il migliore anche dal punto di vista dei costi economici della punizione.

E se così è, allora sarebbe estremamente saggio che una quota dei fondi per la repressione dei reati andasse all’educazione delle nuove generazioni.

Un altro motivo in più per valorizzare l’educazione che la Scuola è tenuta a curare attraverso l’istruzione educativa.

Abbiamo detto e ripetiamo che istruire non basta: occorre educare.

Istruzione educativa!

L’istruzione non può essere ridotta alla illuministica illusione che basti il sapere.

Accanto al sapere occorre il saper fare e soprattutto il saper essere.

Nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Le virtù del corpo e le virtù della mente.

Ma soprattutto le virtù del cuore.

Tutte le virtù umane!

Virtù che non sono innate, perchè santi non si nasce per la contraddizion che nol consente.

Virtuosi si diventa, e si diventa solo attraverso l’educazione.

Ecco, l’educazione è il primo impegno di una società civile!

Sparta lo aveva capito, ma la usava per la guerra.

Atene lo aveva capito e la usava per la democrazia.

John Dewey ha scritto Democrazia e educazione, ma anche i Grandi sbagliano gli accenti.

Voleva dire:

DEMOCRAZIA è EDUCAZIONE!

Ecco, occorre che la scuola recuperi la sua funzione educativa.

Ma occorre che la scuola sia il primo e più impegnativo cantiere aperto per una società di lavoratori qualificati, di cittadini onesti e di uomini felici.

Questo è un impegno ineludibile di chi governa il nostro Paese.

Un dovere ineludibile e primario che deve stare nel primo capitolo di spesa, anche tagliando delle percentuali a tutti gli altri capitoli.

Ma, attenzione!

Anche nella scuola i fondi possono essere spesi male!

Tre sono le priorità.

La prima, ineludibile e preliminare priorità è la formazione dei formatori, la formazione dei docenti, perchè essi non restino solo insegnanti ma si facciano maestri.

La seconda è la responsabilizzazione dei dirigenti scolastici, che sono anch’essi educatori.

La terza è costituita dalle sedi e dagli strumenti dell’educazione.

La scuola non è una caserma, e quindi via alle camere di sicurezza!

Occorre che le aule, tutte le aule, siano laboratori.

Ed i laboratori non sono le aule con LIM.

Ma aule attrezzate con le Cianfusaglie agazziane e con i materiali strutturati della Montessori, per tutte le discipline, e non solo per la matematica.

Lo chiedeva a Parma il Provveditore agli studi Roberto Mazzetti nella seconda metà del ‘900.

La scuola deve anticipare il futuro e quindi non può restare ferma alle pergamene ma deve festeggiare i tablet.

Ovviamente non per registrare lezioni ma per fare scoperte in condivisione.

Tutto questo costa.

Ma costa meno della repressione.

L’efficacia è il primo criterio che un’amministrazione deve seguire.

Ma l’efficienza non è il secondo.

 

Che cosa volevo dire, e non ho detto?

La scuola educa a rispettare anche il SETTIMO COMANDAMENTO di MOSè!

Graduatorie di istituto, iscrizione con riserva in II fascia

Graduatorie di istituto, iscrizione con riserva in II fascia
per chi si abilita entro il 31 luglio prossimo

Iscrizione con riserva nella II fascia delle graduatorie di istituto per chi si abilita all’insegnamento o si specializza sul sostegno dopo il 23 giugno prossimo, data in cui si chiudono le domande di accesso agli elenchi per le supplenze. Gli interessati, per poter sciogliere la riserva, dovranno poi dimostrare di aver conseguito i titoli necessari entro il 31 luglio 2014.

La misura è contenuta in un decreto firmato oggi dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, e consente a chi si abilita all’insegnamento o si specializza per diventare docente di sostegno in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico di poter far valere subito i titoli conseguiti. Resta confermato il calendario delle lauree e degli esami finali dei percorsi abilitanti previsti dalle università nei mesi di giugno e luglio. Al contempo viene salvaguardata la necessità di chiudere comunque le iscrizioni alle Graduatorie entro il 23 giugno in modo da poter lavorare gli elenchi in tempo utile per un avvio regolare del nuovo anno scolastico.

Area V della dirigenza

Dott. Alessandro Fusacchia
Capo Gabinetto MIUR
Dott.ssa Sabrina Bono
Capo Dipartimento per la programmazione
Dott. Luciano Chiappetta
Capo Dipartimento per l’istruzione
L O R O S E D I

Oggetto: Area V della dirigenza. Richiesta incontro urgente su situazione contrattuale dei dirigenti scolastici

Le OO.SS. rappresentative dell’Area V chiedono un incontro urgente sulle seguenti materie:
1) conferimento e mutamento di incarico, assunzioni e mantenimento in servizio, organico dei dirigenti scolastici 2014/15;
2) stato di applicazione dei contratti integrativi regionali per gli anni scolastici 2012/13 e 2013/14 con particolare riferimento in ciascuna regione allo stato della contrattazione e ai suoi esiti: firma dei contratti, registrazione da parte della Corte dei Conti e certificazione UCB, erogazione dei trattamenti (retribuzione di posizione variabile, retribuzione di risultato e liquidazione delle reggenze).
Si segnala come l’acquisizione formale dei dati relativi alla situazione retributiva dei dirigenti scolastici in tutte le Regioni sia indispensabile per la ricerca di soluzioni che consentano di uscire dalla insostenibile situazione attuale.

In attesa di cortese sollecito riscontro, si inviano distinti saluti.

CIDA ANP
F.to G.Rembado
CISL SCUOLA
M.Guglietti
FLC CGIL
G.Carlini
UIL SCUOLA
R.Cirillo
SNALS CONFSAL
P.Ragone

SE LA SCUOLA NON INFORMA LA FAMIGLIA SULL’ANDAMENTO SCOLASTICO DELL’ALUNNO LA BOCCIATURA E’ ILLEGITTIMA!

SE LA SCUOLA NON INFORMA LA FAMIGLIA SULL’ANDAMENTO SCOLASTICO DELL’ALUNNO LA BOCCIATURA E’ ILLEGITTIMA!

Il TAR Puglia Bari con la recente sentenza n. 640/2014, confermando una precedente ordinanza cautelare, ha annullato il provvedimento di bocciatura di un alunno che frequentava la classe seconda media, promuovendolo e riammettendolo per l’effetto alla classe terza.

I Giudici amministrativi, senza entrare nel merito delle valutazioni espresse dal Collegio docente, hanno ritenuto decisiva la constatazione, già rilevata nella sede cautelare, che, per un verso, dalla disamina della documentazione versata agli atti di causa non risultava provato che la scuola avesse adempiuto all’onere di informazione nei confronti dei genitori del minore in ordine alle carenze formative riscontrate durante l’anno scolastico e che, per altro verso, il minore non risulta essere stato invitato a partecipare alle attività di recupero organizzate presso l’istituto e rese in favore di altri alunni: “Manca, in definitiva, la dimostrazione della comunicazione formale, da parte della scuola alla ricorrente, del negativo andamento scolastico del figlio di quest’ultima.”

A tale proposito ricordiamo come L’art. 1, comma 7, del D.P.R. n. 122/2009 stabilisce che “Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico, avvalendosi, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza, anche degli strumenti offerti dalle moderne tecnologie”.

Trattasi di una pronuncia molto importante in quanto mette in risalto l’importanza dell’informazione e del dialogo fra la famiglia e la scuola sull’andamento scolastico degli alunni. I Genitori hanno diritto di conoscere per tempo i problemi di rendimento dei figli per poter correre al riparo, così come la scuola ha il dovere di permettere a tutti gli alunni in difficoltà di frequentare i corsi di recupero.

Avv.Massimo Vernola

CONDOTTA ANTISINDACALE

LA UIL SCUOLA DI MILANO RICORRE AL GIUDICE DEL LAVORO PER CONDOTTA ANTISINDACALE DI UN DIRIGENTE SCOLASTICO E OTTIENE IL RIPRISTINO DEL DIRITTO.

 

Con sentenza depositata il 24 maggio 2014, il Giudice del Tribunale – sez. Lavoro di Busto Arsizio (VA) ha condannato il Dirigente scolastico del Liceo Scientifico Statale “Cavalleri” di Parabiago (MI) per condotta antisindacale nei confronti della UIL Scuola di Milano per violazione dell’art. 6 del CCNL Scuola 2006/09.

Ha ordinato al Dirigente scolastico di ottemperare ad una serie di adempimenti che prevedono la consegna di tutti gli atti richiesti e sin qui non prodotti alla UIL Scuola di Milano.

Contestualmente ha condannato l’Istituto scolastico e il MIUR, in solido, al pagamento delle spese e competenze del procedimento.

Il ricorso ex art. 28 L. 300/70 è stato patrocinato dagli avv.ti Angelo Latino e Vincenzo Di Trani.

La UIL Scuola di Milano ritiene che questa sentenza metta finalmente la parola fine ad un comportamento arbitrario del Dirigente scolastico che ha negato i diritti e le prerogative sindacali di contrattazione in rappresentanza degli interessi dei lavoratori e della scuola.

Milano, 06 GIUGNO 2014

 

Il Segretario generale UIL Scuola Milano e Lombardia

Carlo Giuffrè

Il sistema di reclutamento dei docenti nei licei musicali è sotto accusa

da Corriere.it

Licei musicali, è caos reclutamento
«Errori e bugie, bisogna cambiare»

Il sistema di reclutamento dei docenti nei licei musicali è sotto accusa

di Valentina Santarpia

Ritardi nelle procedure per le utilizzazioni dei docenti precari, procedure poco corrette per presentare le candidature, scorrettezze nelle graduatorie, conflitti di interesse nella verifica dei titoli. Il sistema di reclutamento dei professori dei licei musicali, istituiti dalla riforma Gelmini nel ‘99, è di nuovo nel caos. A denunciarlo è un gruppo di docenti lombardi, che ha presentato una proposta di modifica delle procedure al ministero dell’Istruzione, sperando che venisse presa in considerazione nell’ultima trattativa coi sindacati. «Ma non l’hanno neanche guardata: e allora stiamo cominciando a ricorrere alle carte bollate», denuncia Daniele Ferrari, professore precario al liceo musicale di Monza, promotore, insieme a i suoi colleghi Aldo Bernardi, Alberto Cazzulani e Filippo Ravizza, della bozza.E di una serie di ricorsi per evidenti discrepanze nell’assegnazione degli incarichi.

Le storture del sistema

Non è la prima volta che i licei musicali finiscono nel mirino: i settanta istituti presenti in tutta Italia dovrebbero essere titolari esclusivi dell’educazione superiore, e invece convivono già faticosamente con i conservatori, a cui la legge aveva affidato l’istruzione musicale accademica. Su 47.900 iscritti, 13.500 sono universitari, e 34.400 studenti medi, nonostante le norme lo escludano esplicitamente. Ma, al di là del rapporto conflittuale con i loro predecessori, i licei musicali hanno un vero buco nero, che è quello dei professori impiegati. Quelli che possono candidarsi, teoricamente, sono gli insegnanti di scuola media con l’indirizzo musicale, gli insegnanti di conservatorio e gli insegnanti musica dei licei. Ma di fatto non esiste un sistema di reclutamento consolidato, e ogni anno le nomine vengono fatte sulla base di una bozza di accordo tra Miur e sindacati, e non su un accordo ratificato, che arriva con troppo ritardo. «Ma c’è di più -denuncia Ferrari- chi si candida on line poi è tenuto a inviare una raccomandata con la propria autocertificazione stampata: ma non è detto che la lettera stampata corrisponda a ciò che si è dichiarato su internet, per cui ci si può candidare pur falsificando i propri requisiti: tanto a far fede sarà la lettera stampata». Con questo criterio, docenti senza i titoli adatti finiscono per ottenere posti nei licei musicali, scavalcando altri più meritevoli. «Quando sono stati denunciati i casi, le verifiche sono state affidate a volte a commissari esterni, altre a gli stessi docenti del liceo: come se il controllore dovesse controllare se stesso, una beffa». Un’altra grana riguarda la quantità di professori, che è sempre amplificata: per coprire tutte le ore disponibili, infatti, vengono usati tanti docenti diversi, e non «sfruttati» per più ore i docenti esistenti. In questo modo vengono ogni anno reimmessi nel circuito tanti precari in più, a discapito sia della stabilità lavorativa che della continuità didattica. «Se si andassero a verificare le procedure di nomina, risulterebbero tutte illegali- conclude Ferrari – Perché a settembre si è costretti ad assumere per far partire l’anno scolastico ma non sono ancora passati i tempi necessari per la verifica degli atti. L’unica strada è fissare delle regole certe e chiare per tutti».

Scatti stipendiali: fumata nera all’Aran

da tecnicadellascuola.it

Scatti stipendiali: fumata nera all’Aran

R.P.

Nulla di fatto sul recupero degli scatti di anzianità. Il prossimo incontro Aran-Sindacati in programma per l’11 giugno. La FLC-Cgil ha già fatto sapere di essere contraria al taglio del MOF per pagare gli scatti. Clicca qui per ascoltare le dichiarazioni di Rino Di Meglio, segretario Fgu-Gilda

L’incontro previsto per oggi pomeriggio 5 giugno fra Aran e sindacati sulla questione degli scatti stipendiali è andato a vuoto, come peraltro spesso accade in questi casi (quello odierno era infatti il primo incontro sull’argomento).
L’Aran ha illustrato l’atto di indirizzo che prevede, come è noto, un consistente taglio del fondo di istituto per consentire il riconoscimento degli scatti maturati nel 2012.
Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e FGU-Gilda si sono mostrati d’accordo sull’ipotesi di attingere al MOF per poter sanare la questione degli scatti automatici legati all’anzianità, mentre la Flc-Cgil ha già dichiarato di non essere disponible a questa soluzione.
La trattativa dovrebbe continuare (e forse concludersi) l’11 giugno. Resta tuttavia impregiudicata la posizione di coloro che hanno maturato lo scatto nel 2013, per i quali sarà necessario un nuovo accordo con un probabile ulteriore taglio del fondo di istituto che, a quel punto, risulterà del tutto azzerato.

Graduatorie ad esaurimento, dal Miur altri chiarimenti

da tecnicadellascuola.it

Graduatorie ad esaurimento, dal Miur altri chiarimenti

L.L.

Nuove precisazioni sulla corretta procedura per trattare le istanze POLIS inserite ma non inoltrate. Saranno accolte solo le istanze dei docenti i cui nominativi sono presenti negli elenchi delle domande inserite ma non inoltrate.

Dopo le precisazioni di qualche giorno fa, il Miur torna a parlare di graduatorie ad esaurimento e con la nota prot. n. 5757 del 5 giugno, indirizzata agli Uffici Scolastici Regionali e agli Ambiti Territoriali Provinciali, ha ulteriormente chiarito che le domande inserite ma non inoltrate non possono essere prese in carico con l’apposita procedura SIDI in quanto non tutte sono presenti in banca dati in modo completo.

Pertanto la procedura corretta è questa: su apposita richiesta degli interessati, accompagnata dall’eventuale PDF prodotto dal sistema o dal fac-simile del modello 1 compilato, ogni singolo ufficio potrà trattare le domande con le consuete funzioni SIDI di acquisizione-aggiornamento o, per coloro che si trasferiscono da altra provincia, con la nuova funzione di “Trasferimento posizione”. I termini e modalità di presentazione delle relative istanze saranno fissati da ciascun ufficio secondo le proprie esigenze organizzative.

Possono essere accolte soltanto le istanze dei docenti i cui nominativi sono presenti negli elenchi delle domande inserite ma non inoltrate, trasmessi dal Fornitore dei Servizi Informativi.

Come “salvare” le buste paga degli insegnanti

da tecnicadellascuola.it

Come “salvare” le buste paga degli insegnanti

P.A.

Oggi all’Aran è prevista la trattativa sull’atto d’indirizzo che dovrebbe concludere la querelle, nata all’inizio dell’anno, dovuta al tentativo del Mef di recuperare lo stipendio di gennaio 2014, con trance di 15 euro al mese, relativo alle indennità attribuite in precedenza a circa 50mila docenti e personale Ata. Di 10mila di questi ultimi si dovrebbe risolvere anche la questione “una tantum”

Una situazione stramba in verità e che il governo ha tamponato con il decreto 3/2014 fino a oggi, quando tenterà di chiudere definitivamente la partita. Se non ci saranno intoppi, scrive Il Sole 24 Ore, il personale della scuola si vedrà riconoscere in busta paga dai 50 ai 250 euro lordi (pari da 35 a 160 euro netti), a seconda della qualifica e dell’anzianità, mentre 160mila docenti riceveranno il massimo e cioè 160 euro.
Per coprire lo scatto 2012 il Miur ha messo sul piatto i 120 milioni di risparmi una tantum conseguiti con la riforma degli ordinamenti e i 350 milioni a regime che arriveranno dalla riduzione dei fondi utilizzati per remunerare le attività aggiuntive in favore degli alunni, il cosiddetto «Mof». I 38,87 milioni per salvaguardare le posizioni economiche Ata, somme percepite tra il 2011 e il 2013, verranno invece presi dai fondi per l’autonomia scolastica previsti dalla legge 440 del 1997.
L’obiettivo è «chiudere rapidamente – spiega il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini – con un accordo che abbia la più ampia condivisione possibile».
Lo scorso anno, infatti, quando si arrivò al recupero dell’annualità 2011 l’intesa all’Aran fu firmata da tutti i sindacati, tranne la Cgil.
Oggi si intavolerà la discussione generale, e si decideranno i singoli capitoli del Mof da tagliare. Anche in questo caso, dice GAsparrini, «si cercherà di penalizzare il meno possibile le attività rivolte a favore degli studenti».

Istruzione degli adulti: i sindacati richiedono incontro al Miur

da tecnicadellascuola.it

Istruzione degli adulti: i sindacati richiedono incontro al Miur

Andrea Toscano

Sollecitato, con una lettera congiunta, da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams un confronto urgente con i rappresentanti del Miur in merito alla riorganzizzazione in atto del sistema dell’istruzione degli adulti, con l’attivazione dal prossimo anno scolastico dei Cpia.

La circolare ministeriale n. 36 dello scorso 10 aprile detta istruzioni per l’attivazione dei Cpia – che sostituiscono i Ctp – sulla base del D.P.R. n. 263/2012 relativo alla riorganizzazione del sistema dell’istruzione degli adulti. Ma “la definizione degli organici”, distinti da quelli degli ordinari percorsi scolastici, e “la doppia velocità con cui si procede alla riorganizzazione genera confusione e preoccupazione tra gli operatori del settore nonché tra gli stessi studenti a causa delle interpretazioni fortemente differenziate delle norme a livello territoriale, a fronte di un quadro generale che necessita comunque di unitarietà”. Lo sostengono la Flc Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo Snals Confsal e la Gilda Unams in una lettera inviata ai responsabili dei Dipartimenti per l’Istruzione, per gli Ordinamenti scolastici e della Direzione per il personale e per gli affari generali, nella quale si chiede al Miur un incontro urgente per “consentire un ordinato avvio delle attività per l’anno scolastico 2014/2015”.

Ricordiamo che lo scorso 23 maggio, il Ministero dell’istruzione ha diffuso la circolare n. 39 con cui vengono disciplinate le iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti per il prossimo anno scolastico.

La scuola dei makers

da tecnicadellascuola.it

La scuola dei makers

P.A.

La scuola cambia? Pare di si e, nonostante l’immobilismo di chi tiene le leve, in alcune scuole si cerca di uscire da una modalità tradizionale di apprendimento, scommettendo sulla creatività e la capacità di innovazione dei più giovani.

http://www.makerfairerome.eu sostiene che proprio nelle scuole tecniche qualcosa si muova in termini di innovazione sul versante della didattica. Gli studenti degli istituti tecnici e delle scuole professionali infatti starebbero dimostrando di saper utilizzare nuove tecnologie e nuovi modi di lavorare, sovvertendo l’immagine tradizionale dell’istruzione fatta di banchi e lezioni frontali. All’interno di molte di queste scuole ci sarebbero droni, robot, sensori, stampanti 3D, gare di calcio tra robottini e una miriade di progetti innovativi e sperimentali che consente un accesso creativo e agevole alla tecnologia.
Ma non solo. Dentro questi istituti le informazioni sono condivise tra comunità internazionali di appassionati che hanno tempo per fare, e voglia di raccontare le loro esperienze, cosicché i ragazzi, con l’aiuto di insegnanti sensibili e preparati, inventano e trovano nel contesto scolastico un ambiente fertile alla nascita e allo sviluppo di nuove idee e progetti, che in molti casi vengono effettivamente realizzati.
A questo scopo sono nate vere e proprie vetrine dove le scuole con gli studenti e gli insegnanti possono mostrare il prodotto delle loro ricerche e dei loro studi, con l’obiettivo di dare voce alla capacità di fare di tanti giovani e di tanti professori motivati.

Se il sistema dei posti di sostegno va fuori controllo

da tuttoscuola.com

Se il sistema dei posti di sostegno va fuori controllo

In questo anno scolastico 2013-14 il sistema dei posti di sostegno, come si sa, è andato fuori controllo, facendo crollare d’un colpo la barriera del rapporto di 2 a 1 (due alunni con disabilità ogni docente di sostegno) previsto dalla legge finanziaria 2008 e contenuto faticosamente per anni.

Il rapporto è precipitato da 2,0 a 1,90, per effetto dell’istituzione di 5.300 posti di sostegno più di quanti se ne prevedevano per confermare il rapporto fissato: la situazione è ora di 209.814 alunni con disabilità seguiti da 110.216 di sostegno. 

Sarebbe bastato assegnare con il contagocce nuovi posti in quei territori che già viaggiavano su rapporti molto bassi, di gran lunga inferiori al rapporto medio nazionale, per contenere il boom di nuovi posti di sostegno in deroga, ma non si è voluto o non si è potuto dire di no a nessuno, ed è arrivata una valanga di nuovi posti.

L’aumento vertiginoso dei posti di sostegno in deroga, a quanto sembra, ha messo in allarme i funzionari del MEF che sembrano intenzionati a correre ai ripari (tagli in vista?), per non considerare anche il fatto che il fenomeno ha contribuito ad allargare notevolmente la schiera del precariato nel settore, proprio nel momento in cui, grazie all’ex ministro Carrozza, il Parlamento aveva approvato una coraggiosa operazione per stabilizzare nell’arco di un triennio (2013-15) più di 90mila posti di sostegno.

Alla vigilia della definizione degli organici di fatto per il prossimo anno scolastico, resta quanto mai aperto l’interrogativo sui posti di sostegno in deroga.

Vi sarà uno stop o si continuerà a istituire nuovi posti? Se vi sarà una limitazione, non è forse il caso di mettere mano prima di tutto alle situazioni territoriali che hanno già avuto?

 

Scatti: confronto all’Aran slitta all’11 giugno

da tuttoscuola.com

Scatti: confronto all’Aran slitta all’11 giugno

Il confronto di oggi tra i sindacati e l’Aran (l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) sulla vicenda degli scatti di anzianità 2012 del personale della scuola si è concluso con un rinvio all’11 giugno.

Al termine dell’incontro il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio, ne ha così riassunto l’esito: “La seduta di oggi non è stata definitiva perchè come avviene di prassi la prima riunione si esaurisce con l’esplicazione dell’Atto di indirizzo da parte dell’Aran e un primo giro di opinioni da parte dei sindacati. Tutti i sindacati, tranne la Cgil che ha mantenuto la sua contrarietà a retribuire gli scatti attingendo dal Mof, si sono detti favorevoli e hanno espresso l’auspicio di una rapida soluzione sia per gli scatti 2012 sia per le posizioni economiche del personale Ata”.

I sindacati, malgrado il rinvio dell’incontro, sono ottimisti, e ritengono che il negoziato si concluderà nella stessa giornata dell’11 giugno.

 

La Gilda denuncia il ‘mercimonio’ di certificazioni sulle graduatorie

da tuttoscuola.com

La Gilda denuncia il ‘mercimonio’ di certificazioni sulle graduatorie

Sulle graduatorie di istituto si sta consumando un vergognoso mercimonio“. A denunciarlo è la Gilda degli Insegnanti che tuona contro alcuni corsi online a pagamento con cui è possibile ottenere punti.

È un metodo inaccettabile che mortifica l’insegnamento, basta mercanteggiare sui precari” attacca la Gilda, citando l’esempio di una certificazione che dà diritto a 3 punti in graduatoria e che è possibile conseguire pagando 60 euro, di cui soltanto 10 per il corso online, e sostenendo un semplice esame nell’arco di pochi giorni. “Sono Migliaia – spiega la Gilda – i docenti precari che stanno mettendo mani al portafoglio per conquistare 3 punti che alla fine non cambieranno le loro posizioni in graduatoria ma serviranno solamente a far guadagnare le società organizzatrici dei corsi“.

La cattedra “non è come una batteria di pentole da comprare con i punti della spesa al supermercato” conclude la Gilda, sottolineando che “è pronto il ricorso per bloccare le graduatorie di istituto“.

 

Arrivano i calendari scolastici permanenti

da tuttoscuola.com

Arrivano i calendari scolastici permanenti

I calendari scolastici regionali per il 2014-15 sono già stati deliberati quasi tutti dalle Giunte regionali, come previsto dalla legge. Mancano soltanto i calendari delle Regioni Abruzzo e Sicilia, attesi da un giorno all’altro (in questo file, raggiungibile direttamente anche dal banner in alto a sinistra, è presente il calendario scolastico aggiornato regione per regione).

Quest’anno c’è un’interessante novità, rappresentata dalla decisione di alcune Regioni di rendere permanente (pluriennale o fissa, secondo le terminologie adottate) il calendario.

Riteniamo che sia una decisione saggia da estendere a tutti, per consentire di programmare e pianificare per tempo l’organizzazione delle scuole e quella delle famiglie.

Le regioni che hanno adottato il calendario scolastico permanente sono, per il momento, la Lombardia, la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Lazio.

Per avere un’idea delle nuove disposizioni, citiamo in sintesi la delibera n. 315 del 30 maggio della Regione Lazio, che in proposito, dispone:

–        a decorrere dal 2014-15 le scuole inizieranno il 15 settembre con eventuale slittamento al primo giorno lavorativo successivo se il 15 è un sabato o un festivo;

–        la scuola terminerà l8 di giugno con anticipo al primo giorno lavorativo precedente se l’8 è festivo oppure posticipato per garantire 206 giorni di lezione;

–        la sospensione delle lezioni è prevista per il 2 novembre, dal 23 dicembre al 6 gennaio successivo, i tre giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì successivo.