Al via il progetto “PhD ITalents”

Al via il progetto “PhD ITalents”
I dottori di ricerca entrano in azienda
Dal Miur 11 milioni per 136 borse

I dottori di ricerca entrano in azienda per portare leve altamente qualificate nel mondo del lavoro e intensificare le relazioni fra imprese e università. Ha avuto il via libera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), infatti, il finanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca destinato al progetto “PhD ITalents” che prevede la selezione di 136 giovani dottori di ricerca da inserire, per un periodo non inferiore ai due anni, in imprese fortemente orientate all’innovazione e alla ricerca.
L’iniziativa, che sviluppa un nuovo modello di placement dei dottori di ricerca, è realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione della Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui) e con Confindustria. Il finanziamento totale è di 16.236.000 euro, di cui 11 milioni stanziati dal Miur attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca e il resto da privati.
“Coinvolgere le aziende in questi progetti significa cominciare a gettare le basi per un futuro diverso del nostro paese in cui il dottorato di ricerca non resta più confinato solo in ambito universitario, ma diventa un titolo strategico per assunzioni di alto livello in imprese che vogliono fare innovazione puntando sui nostri giovani ‘cervelli’ – spiega il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini -.  Vogliamo trattenere i migliori talenti, dandogli la possibilità di completare la loro formazione d’eccellenza in imprese all’avanguardia”.

A seguito della delibera del Cipe di oggi sarà stipulato uno specifico Accordo di Programma tra il Miur e i soggetti che hanno proposto il progetto. Saranno coinvolte le più significative esperienze imprenditoriali italiane dei settori di rilevanza strategica individuati dal Piano nazionale per la Ricerca: Energia, Agroalimentare, Patrimonio Culturale, Mobilità Sostenibile, Salute e Scienza della Vita. Il coordinamento, il monitoraggio e la valutazione dell’intero processo saranno garantiti dalla Fondazione Crui  e da una Cabina di regia dedicata (Miur– Crui–Confindustria), con l’obiettivo di valutare una possibile estensione del progetto a un numero più ampio di beneficiari.

Scuola musicale

223 SCUOLA MUSICALE di Umberto Tenuta

CANTO 223 MUSICA E CANTO recita il Programma.

Ma a scuola solo il pentagramma si studiava!

Fino all’anno scolastico 2013-2014.

Nel prossimo anno scolastico: MUSICA MAESTRO!

Dolcissimi flauti risuoneranno nelle aule.

Ed i cuori delle maestre si faran dolci alla lieve armonia che ormai tutti governa.

 

Canto e Musica!

Materie prime, con le quali si costruisce l’uomo.

Risuonano i silenzi nelle valli e sulle vette eccelse che l’animo del primo bipede rapiscono.

E lo stormir delle foglie al vento, là nella foresta.

E lo sciacquio dei ruscelli di Acquavella.

Cosa mi manca,

Cos’è che allora c’era?

L’anima canta:

“Era la primavera!”

Insieme a stormi di uccelli,

lo sciacquio dell’acqua dei ruscelli[1].

Nè da te, dolce amico, udrò più il verso

E la mesta armonia che lo governa,

Nè più nel cor mi parlerà lo spirto…

E quando vaghe di lusinghe innanzi

A me non danzeran l’ore future,

Né da te, dolce amico, udrò più il verso

E la mesta armonia che lo governa…

 

Il Canto!

Prima voce del cuore, dell’amore,

della guerra e della pace.

La Scuola non lo negherà più a nessuno dei suoi studenti.

A nessuno, neanche a me cui pure fu negato.

Canti di bambine innocenti alle mammine care.

Canti di adolescenti ai loro primi amori.

Canti di giovani innamorati.

Canti di guerra e di pace.

Canti di gioia e di amore.

Canto e Musica, dice il Programma!

Or lo rispetteranno.

Flauti dolci nella cartella di ogni giovanetta.

Strumentari Orff saranno il primo acquisto nei bilanci scolastici prossimi venturi.

Non c’è acquisto più urgente!

Occorre che tutti, tutti gli studenti, nessuno escluso, imparino a cantare ed a suonare.

Prima si batte il cucchiaio e poi si salgono le scale.

Nell’ultimo banco, nell’ultima aula, nell’ultima scuola di montagna!

Musica e Canto nell’orario del Maestro.

Musica e Canto nell’ora di Storia e nell’ora di Geografia.

Nell’ora di Lingua e nell’ora di Matematica.

I Maestri di Musica e Canto siederanno in prima fila.

E tutti assieme, studenti e Maestri, canteranno l’Inno della Scuola.

L’accompagnamento musicale è assicurato.

Musica lieta accoglierà gli studenti al mattino.

Men lieta Musica all’uscita.

Ma sempre Musica sarà.

E Canti di Star.

Piccole e grandi.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

 

 

[1] Questa poesia proviene da: Poesia di Primavera di Terry Di Vetta – Noi gente di primavera | Poesie Primavera | Mesi e Stagioni – Poesie Report On Line http://www.poesie.reportonline.it/poesie-primavera/poesia-di-primavera-di-terry-di-vetta-noi-gente-di-primavera.html#ixzz397zJOGh4

Specializzazioni mediche, pubblicato il decreto

Specializzazioni mediche, pubblicato il decreto
con la ripartizione dei 5.000 posti disponibili
L’8 agosto il bando del concorso nazionale

E’ on line, sul sito www.istruzione.it, nella sezione Università, il decreto ministeriale firmato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che ripartisce i 5.000 posti disponibili quest’anno per le Scuole di Specializzazione di Medicina. Si tratta di 500 posti in più rispetto al 2013 (vedi tabella in allegato).

Le Regioni avranno tempo fino al prossimo 6 agosto per comunicare il numero di borse integrative che intendono attivare. L’8 agosto sarà pubblicato, sempre sul sito del Miur, il bando del primo concorso nazionale che si terrà in ottobre.

Confronto contratti specializzazioni mediche

Aperta online la consultazione per il PON Ricerca e Innovazione 2014-2020

Aperta online la consultazione per il PON Ricerca e Innovazione 2014-2020

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha lanciato la consultazione pubblica sul documento del Programma Operativo Nazionale (PON) “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 inviato il 22 luglio scorso alla Commissione Europea.

Tutti possono partecipare: c’è tempo fino al 30 settembre 2014.

Si tratta di una iniziativa di democrazia partecipativa avviata con l’obiettivo di condividere con tutti gli attori interessati – regioni, parti economico-sociali, stakeholders, soggetti del partenariato, cittadini – contenuti e finalità dello strumento di finanziamento che, nel nuovo ciclo di programmazione europea, succede al Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013. Mobilitando risorse pari a 1.698 milioni di euro, il PON “Ricerca e Innovazione” intende agire sui principali volani della crescita delle regioni del Mezzogiorno.

La consultazione pubblica rappresenta una fase del percorso di definizione del Programma che porterà alla stesura del documento finale. Dopo aver recepito le osservazioni della Commissione Europea, il MIUR utilizzerà i risultati emersi per giungere a un testo definitivo del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, che ripresenterà alla Commissione per l’approvazione. Per consentire a chiunque di intervenire, la consultazione pubblica è aperta sia sul testo del documento originale trasmesso alla Commissione Europea, sia su un testo semplificato, per i non addetti ai lavori.

Partecipare  è semplice. Gli interessati sono chiamati a leggere e ad analizzare il testo del documento orginale e di quello semplificato e a proporre suggerimenti relativi alla strategia, al contenuto delle singole azioni e alle modalità attuative del Programma. Per lasciare un commento o un contributo, basta scegliere un capitolo nell’indice, cliccare il testo/titolo del paragrafo di interesse e e compilare il form che apparirà. È necessario indicare il proprio nominativo e l’indirizzo email. I contributi dovranno essere pertinenti, chiari e sintetici.

L’analisi e la valutazione delle proposte sarà affidata a un gruppo di lavoro che, dopo aver ordinato per argomento e per tipologia di intervento i contributi ricevuti, produrrà una prima relazione sugli esiti della consultazione. Ciascun contributo sarà letto, analizzato, discusso e valutato secondo i canoni di imparzialità e trasparenza dal MIUR, responsabile di recepire o meno i contenuti, anche in base alle osservazioni avanzate dalla Commissione Europea.

Il PON “Ricerca e Innovazione” è volto a favorire la crescita delle regioni in transizione – Abruzzo, Molise e Sardegna – e di quelle in ritardo di sviluppo – Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia. In linea con l’impianto strategico della Smart Specialisation Strategy (S3) e del Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR), si realizza su 12 ambiti applicativi: Aerospazio; Agrifood; Blue Growth (economia del mare); Chimica verde; Design, creatività e made in Italy (non R&D); Energia; Fabbrica intelligente; Mobilità sostenibile; Salute; Smart, Secure and Inclusive Communities; Tecnologie per gli Ambienti di Vita; Tecnologie per il Patrimonio Culturale.

Fonte Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Data pubblicazione 01/08/2014

SCATTI 2012: BENE CDM, PER RECUPERO 2013 SOLUZIONE SIA PIU’ RAPIDA

SCATTI 2012, GILDA: BENE CDM, PER RECUPERO 2013 SOLUZIONE SIA PIU’ RAPIDA

“Finalmente il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera per la restituzione degli scatti di anzianità relativi al 2012. Adesso manca soltanto il passaggio all’Aran, che dovrebbe avvenire in tempi molto rapidi, forse già la prossima settimana, e tra settembre e ottobre gli insegnanti riceveranno gli scatti in busta paga. La nostra soddisfazione è comunque moderata, perchè per raggiungere questo risultato ci sono voluti ben due anni, un ritardo vergognoso dovuto alla lentezza burocratica di Mef e Miur. Adesso ci auguriamo che per il recupero degli scatti 2013 i docenti italiani non siano costretti ad aspettare così tanto tempo”. E’ quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando l’ok dato ieri dal CdM al reperimento delle risorse per il recupero delle progressioni di carriera 2012.

Scuola corporale

SCUOLA CORPORALE di Umberto Tenuta

CANTO 222 Una scuola nuova attende gli studenti nell’anno scolastico 2014-2015

Tanto per cominciare, una scuola che comincia a prendersi cura del corpo.

 

I BRONZI DI RIACE dovrebbero essere portati in mostra in ogni scuola, più che per gli studenti, per i docenti.

Che cosa c’è in quei corpi nudi?

La BELLEZZA.

La Bellezza delle forme, la bellezza dei movimenti, la Bellezza tout court!

Kalokagatia ( gr. καλοκαγαθία di καλός κγαθός , καλός – fisicamente bella, καί – e , γαθός – buono) è l’ideale di equilibrio e l’armonia degli aspetti fisici e mentali dell’uomo. È stata formulata dagli antichi greci, per i quali la cultura fisica era parte integrante della cultura della società. (http://sk.wikipedia.org/wiki/Kalokagatia)

La Bellezza, sin dal prossimo anno, le ragazzine non l’ostenteranno più fuori della scuola, attraverso i loro veli.

L’Educazione fisica si chiamerà Educazione alla bellezza corporea.

Danze al posto di flessioni e piegamenti.

Piscine nel garage della scuola.

I giardini della scuola saranno campi di pallavolo, di pallacanestro, di corsa a stile libero, di salto…

Le ore di Educazione corporea saranno pari a quelle di Grammatica e di Matematica.

Mens sana in corpore sano.

E sì, la mente ne trarrà giovamento.

Finalmente A SCUOLA CON IL CORPO, letture degli anni ’70.

Finalmente ci si ricorda che l’uomo è nato dai piedi.

Ha cominciato a camminare eretto.

Ha imparato a opporre il pollice alle altre dita.

Dal corpo è nato l’uomo!

L’uomo greco.

GINNASIO, dal greco γυμνάσιον, “allenare, esercitare, praticare esercizi ginnici”.

Se questo al Ginnasio lo hanno dimenticato e nelle Primarie scuole lo hanno trascurato, non vi preoccupate!

Anno nuovo, vita nova!

Dal prossimo anno scolastico sarà tutta un’altra cosa.

E per forza di cose!

La scuola deve adeguarsi ai tempi.

Le vedete, voi, le ragazzine al mare e per le vie della città?

.. Tutta vestita a festa

La gioventù del loco

Lascia le case, e per le vie si spande;

E mira ed è mirata, e in cor s’allegra.

Oh bellezza antica dei Bronzi di Riace!

Scultoree forme vi si offrono, con pochi veli.

Miracolo della natura che la nuova scuola intende coltivare, come ai tempi antichi.

E nelle scuole alla pari saranno Grammatica e Danza.

Assicurati saranno tutti i voli di farfalla nelle palestre delle nostre scuole.

E la Professoressa di Musica vivrà in pace con la Professoressa Liana..

Danza, Musica e Canto faranno alleanza.

E i giovinetti?

Anch’essi bronzei nei loro glutei.

O bellezza antica ritrovata nelle nostre scuole!

E l’industria delle Palestre, dei Corsi di nuoto e dei Corsi di danza?

Cresceranno anch’essi.

La bellezza è innata nei figli di donna.

La coltivano le mamme.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja.

Avete visto come se li baciucchiano le mamme i figli loro?

Vedete quanto sono belle le cosce del figlio mio, diceva la mamma mia!

E le Maestre?

Nel prossimo anno anch’esse lo diranno.

E con bronzea bellezza andranno i giovani per le vie della città!

Come i Bronzi di Riace, senza veli.

 

 

AVVISO

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A giugno maturità in inglese. Una materia sarà insegnata in lingua

da Corriere.it

A giugno maturità in inglese. Una materia sarà insegnata in lingua

Debutta l’insegnamento in lingua l’ultimo anno: la metà delle ore non in italiano

di Gianna Fregonara

Matematica in inglese. Oppure Storia dell’arte, o geografia o filosofia. A seconda dei professori abilitati a disposizione della singola scuola, liceo o istituto tecnico che sia. Debutta a settembre anche l’ultima parte della riforma Gelmini, che prevede l’insegnamento in lingua straniera di una materia nell’ultimo anno di scuola superiore. Nei licei linguistici, dove si parte della terza, la cosiddetta «immersione» nella lingua straniera è già partita del 2012, ma per le altre scuole la novità è prevista tra meno di sessanta giorni. Dispone infatti la riforma: «Nel quinto anno (dei licei) è impartito l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività obbligatorie per tutti gli studenti. Tale insegnamento è attivato in ogni caso nei limiti degli organici a legislazione vigente». Lo stesso vale per gli istituti tecnici che dovranno offrire una materia in inglese.

Poiché, nonostante i corsi e le abilitazioni che in questi anni sono serviti a formare insegnanti proprio a questo scopo, non tutte le scuole sono pronte o hanno nel proprio organico professori preparati, nei giorni scorsi al ministero dell’Istruzione hanno deciso di indicare alle scuole un percorso «soft» per l’introduzione di questa novità nel curriculum.

 

Si parte comunque a settembre con la materia insegnata in lingua straniera — il metodo si chiama Clil, content and language integrated learning, un sistema che dalla metà degli Anni Sessanta è stato sperimentato in Canada e poi è stato usato in altri Paesi — e alla prossima Maturità le competenze acquisite potranno anche essere oggetto dell’esame. Ma non per tutti: solo nella terza prova, mai nella seconda, per quanto riguarda lo scritto e solo se il professore interno nella commissione d’esame è titolare della materia insegnata in inglese, per quanto riguarda l’orale. Per le modalità sarà il singolo istituto decidere.

È questa la vera novità perché in alcune scuole l’insegnamento in inglese di una materia dell’ultimo anno è già stata introdotta in modo sperimentale in questi anni.

Anche riguardo alle ore di insegnamento della materia in inglese o lingua straniera le disposizioni del ministro Giannini sono più consigli che imposizioni. Si legge infatti nella circolare che è arrivata l’altroieri ai presidi in procinto di andare in vacanza: «Si suggerisce» che la materia scelta dalla scuola sia insegnata «preferibilmente» al 50 per cento in inglese, insomma è sufficiente per quest’anno che almeno una parte delle ore, anche meno della metà, si svolga non in italiano.

Non solo, a chi non avesse in organico professori adeguati al compito di «immergere» i propri ragazzi nella nuova lingua il ministero consiglia e consente di usare progetti, tirocinanti e consulenti esterni, avvalendosi dei fondi di istituto per aiutare l’insegnante e attuare le disposizioni imposte dalla riforma.

Quel che manca per ora è il decreto — che le norme approvate nel 2010 prevedevano — a firma Miur e ministero dell’Economia per finanziare il progetto e per questo a Viale Trastevere sono corsi ai ripari indicando per il prossimo anno scolastico queste «norme transitorie», che venendo in contro a presidi e insegnanti consentono una partenza con criteri non troppo rigidi, sperando di coinvolgere tutti gli istituti.

La Camera approva la riforma della PA: passano ‘Quota 96’ e la pensione a 62 anni

da La Tecnica della Scuola

La Camera approva la riforma della PA: passano ‘Quota 96’ e la pensione a 62 anni

A Montecitorio arriva il sì al testo definito dalla commissione Affari costituzionali, dopo che il Governo aveva posto la fiducia: riparato l’errore della riforma Fornero, sempre che i pensionamenti non siano più di 4 mila e il tfr venga rimandato alla maturazione dei requisiti secondo la nuova legge. Tra gli altri punti, spicca l’uscita dal lavoro a 62 anni per i dipendenti che abbiano maturato l’anzianità massima. Passano l’abolizione del trattenimento in servizio e le deroghe alla mobilità coatta dei pubblici dipendenti entro 50 km. Ora il dl va al Senato, per essere convertito entro il 23 agosto.

Il decreto legge che riforma la macchina dello Stato ottiene il primo sì: a fornirlo è l’aula della Camera, che ha dato il suo assenso al testo messo a punto dalla commissione Affari costituzionali. Tra i provvedimenti approvati figura anche il soffertissimo via libera, già dal 1° settembre prossimo, dei cosiddetti ‘Quota 96’ della scuola. Una misura che ha ottenuto disco verde della commissione Bilancio, nonostante il parere negativo del Mef sulle coperture. Una questione risollevata dalle critiche arrivate dal commissario alla Speding Review, Carlo Cottarelli, che starebbe addirittura sul punto di presentare le dimissioni. Ora il dl Madia, sui cui il Governo ha posto la fiducia, passa al Senato, per essere convertito entro il 23 agosto.

Il Governo è quindi riuscito a superare, pur con due anni di ritardo, l’errore tecnico dell’ultima riforma delle pensioni, Monti-Gelmini, per cui, pur avendo maturato i requisiti tanti docenti e Ata della scuola non sono potuti uscire. In pratica, non era stata considerata la particolarità della scuola. Il decreto approvato prevede però due limiti: non oltre 4 mila pensionamenti e un tfr rimandato alla maturazione dei requisiti secondo la Fornero, quindi per la maggior parte passeranno diversi anni prima di vedersi corrispondere l’assegno di fine rapporto.

L’Ansa ha riassunto gli altri principali punti del decreto legge di riforma della PA. Li riportiamo.

ABOLITO TRATTENIMENTO IN SERVIZIO. Dalla fine di ottobre nessun dipendente pubblico potrà restare a lavoro dopo avere raggiunto i requisiti pensionistici, mentre finora la carriera poteva protrarsi ancora per due anni. La regola vale anche per i magistrati, anche se con ‘un’attenuante’: per loro lo stop scatterà solo a inizio 2016, al fine di garantire la funzionalità degli uffici giudiziari. Anche perché in magistratura gli anni extra concessi erano 5 (fino ai 75 anni).

PENSIONAMENTI D’UFFICIO A 62 ANNI, 68 PER PROF UNIVERSITARI. Le pubbliche amministrazioni potranno mandare a riposto i suoi dipendenti, motivando la scelta, a 62 anni, purché abbiano l’anzianità massima. Anzianità contributiva e non più effettiva, come stabilito fino ad adesso (valgono quindi i riscatti). Si tratta di uscite anticipate di 4 anni rispetto al limite standard di 66 anni. La possibilità era già prevista, ma la ricetta viene rivista, così da facilitarne l’applicazione, includendo nella platea degli interessati anche i dirigenti. Le soglie d’età non sono però uguali per tutti, per professori universitari e primari salgono a 68 anni, per i medici a 65.

TURNOVER, MILLE NUOVI VIGILI DEL FUOCO. Si passa dalle persone alle risorse, per cui le amministrazioni possono procedere ad assunzioni che non superino il 20% delle spese sostenute per quanti sono usciti nel 2014, la soglia si alza al 40% nel 2015 per arrivare al 100% nel 2018. Le maglie per le entrate possono allargarsi negli enti territoriali che si mostrano “virtuosi”. Delle accelerazioni sono previste per i vigili del fuoco, con la creazione di oltre mille nuovi posti, e per le forze di polizia, per cui è previsto uno scorrimento veloce delle graduatorie, in vista di Expo 2015.

MOBILITA’ OBBLIGATORIA MA NON PER TUTTI. Un dipendente pubblico potrà essere trasferito da un ufficio all’altro, nel raggio di 50 chilometri, senza previe motivazioni. Ma tutto ciò non vale per i genitori con bambini sotto i 3 anni o tutelati dalla legge 104. I criteri generali per la definizione della mobilità saranno decisi, ed è una novità, insieme ai sindacati. Lo stesso vale per il demansionamento: al massimo si potrà scendere di un gradino.

STOP A INCARICHI UNA VOLTA IN PENSIONE. Le modifiche introdotte nell’iter parlamentare hanno esteso la platea anche a società ed enti a controllo pubblico, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e dei membri degli organi elettivi di ordini professionali. Nessun cedimento sul dimezzamento di permessi e distacchi sindacali.

RAZIONALIZZAZIONE AUTHORITY, RAFFORZATE INCOMPATIBILITA’. Il dl fa ordine sul fronte Authority, resta in piedi l’ipotesi di accorpamento delle sedi, ma solo se non vengono rispettati i nuovi vincoli: il 70% del personale deve essere concentrato nel ‘quartier generale’. Ma non è solo una questione di immobili, nel mirino ci sono anche la cariche: ecco che i dirigenti usciti da Banca d’Italia, Ivass e Consob nei due anni successivi non possono ricoprire ruoli nei soggetti regolati.

RIDUZIONE DIRITTI CAMERALI, -50% MA IN 3 ANNI. Il dimezzamento delle somme dovute dalle imprese alle camere di commercio ci sarà, anzi la prospettiva è l’abolizione, ma arriverà con gradualità, solo nel 2017, come richiesto da Unioncamere. Un emendamento ha infatti spalmato il taglio in tre tranche (per il 2015 la sforbiciata -35%, per il 2016 -40%).

AGENDA PER LE SEMPLIFICAZIONI, MODULI VIAGGIANO ON LINE. Il decreto lancia il vademecum per la sburocratizzazione e, nel dettaglio, prevede moduli, uguali a livello nazionale, per l’edilizia e l’avvio di attività produttive (Scia), da pubblicare sul portale www.impresainungiorno.gov.it.

ANAC, POTERI A CANTONE. Viene allargato il campo d’azione del presidente dell’Autorità Anticorruzione, ruolo oggi ricoperto da Raffaele Cantone. La sua vigilanza sui contratti d’appalto a rischio coinvolgerà pure le concessionarie e potrà proporre commissariamenti anche nei casi in cui il procedimento penale non sia stato ancora aperto.

“STRETTA” ASPETTATIVE MAGISTRATI: Le toghe che ricoprono incarichi in uffici di diretta collaborazione con la Pa, pure se solo di consulenza giuridica, non possono più godere dell’aspettativa, devono quindi per forza andare fuori ruolo, posizione per cui gli spazi non sono infiniti (la durata massima è di dieci anni). E la norma non salva neppure coloro che già hanno incassato il ‘diritto’ all’aspettativa. Un emendamento ha invece salvato le sedi distaccate del Tar presso le città sedi di Corti d’appello, ne resteranno in piedi 5 su 8.

Al sicuro anche gli “scatti” del 2012 e le posizione economiche Ata: sì dal CdM

da La Tecnica della Scuola

Al sicuro anche gli “scatti” del 2012 e le posizione economiche Ata: sì dal CdM

Nella serata del 31 luglio è stato autorizzato il Ministro per la semplificazione e la PA, Marianna Madia, ad esprimere il parere favorevole del Governo: avallata “la riduzione di varie voci dei fondi contrattuali della scuola”, sempre a patto che si garantisca la “funzionalità dei servizi scolastici”. Ora rimane solo chiudere il discorso all’ARAN. Sì anche al beneficio economico una tantum al personale non docente. La soddisfazione della Cisl.

Via libera al contratto che consente il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni economiche per il 2012: l’ok è arrivato dal Consiglio dei ministri del 31 luglio, che ha autorizzato il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, ad esprimere il parere favorevole del Governo.

Il CdM spiega che è giunto si è provveduto ad autorizzare “il reperimento delle risorse ed il recupero dell’anno 2012 ai fini del computo dell’anzianità necessaria alla maturazione degli scatti stipendiali del personale della scuola. L’art. 9, comma 23, del decreto legge n. 78 del 2010 ha disposto che negli anni 2010, 2011 e 2012, il personale scolastico docente ed amministrativo non può percepire i c.d. ‘scatti di anzianità’”.

Sempre il CdM ripercorre la vicenda, ricordando che “la norma in questione riconosce al Ministero dell’istruzione, università e ricerca la possibilità di pagare gli scatti tramite eventuali economie di spesa e tramite ulteriori risorse da individuare con un contratto collettivo nazionale per il personale della scuola, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica. Gli scatti 2010 e 2011 sono stati già recuperati e pagati con risparmi di spesa e con un accordo sindacale che ha consentito di prelevare le risorse dai fondi scolastici. Lo scatto del 2012, invece, viene recuperato con l’ipotesi di CCNL in esame, che individua le risorse utili per gli anni dal 2012 in poi [per l’anno 2012 e i successivi], tramite la riduzione di varie voci dei fondi contrattuali della scuola. In tutti i casi, il CCNL si preoccupa di individuare le modalità per assicurare la funzionalità dei servizi scolastici.

Il passo che seguirà, a questo punto probabilmente subito dopo la pausa estiva, sarà quello di chiudere il discorso all’ARAN, consentendo subito dopo di mettere in pagamento gli scatti e gli arretrati a tutto il personale interessato al passaggio di stipendio. Ma si tratta di un passaggio che non dovrebbe comportare problemi, né tempi lunghi.

Sinora l’unico sindacato a commentare il sì del CdM al recupero degli scatti stipendiali del 2012 è la Cisl Scuola. Grande soddisfazione è stata espressa dal suo segretario generale, Francesco Scrima, che dichiara: “si conferma la bontà e l’efficacia della nostra azione, condotta anche questa volta col forte sostegno della Confederazione”.

Nel comunicato emesso dal CdM in tarda serata si specifica anche che il via libera riguarda “il riconoscimento ad alcune categorie del personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) dell’emolumento una tantum avente carattere stipendiale previsto dall’articolo 1-bis del decreto-legge n. 3 del 23 gennaio 2014. Negli anni scolastici 2011/2012 e 2013/2014, infatti, tramite un contratto nazionale integrativo, al personale ATA è stata attribuita una posizione economica, così come previsto dal contratto collettivo nazionale della scuola. Il beneficio economico una tantum al personale ATA, da attribuire a seguito della stipulazione del contratto collettivo in esame, ha natura stipendiale e corrisponde a quanto avrebbero percepito i dipendenti in questione per la posizione economica sino al mese di agosto 2014”.

Abolito il trattenimento in servizio oltre i limiti di età

da La Tecnica della Scuola

Abolito il trattenimento in servizio oltre i limiti di età

L.L.

Ai sensi del D.L. n. 90/2014, saranno revocati tutti i trattenimenti concessi per l’a.s. 2014/2015 e il personale interessato sarà collocato a riposo dal 1° settembre 2014. I posti rimasti vacanti saranno utilizzati per le supplenze e per nuove immissioni in ruolo

Le pubbliche amministrazioni non potranno più concedere trattenimenti in servizio oltre l’età per il collocamento a riposo.

La novità, contenuta nel Decreto legge 90/14, in corso di conversione in legge, è comunicata dal Miur agli U.s.r. con la nota prot. n. 2507 del 28/7/2014.

I trattenimenti in servizio già concessi a tutto il personale della scuola, compresi i Dirigenti scolastici, sono fatti salvi fino al 31 agosto 2014.

Eventuali trattenimenti in servizio già concessi, ma non ancora entrati in vigore, dovranno essere revocati. La revoca interessa dunque i trattenimenti accordati per l’a.s. 2014/2015.

Gli uffici dovranno attivare le pratiche per il collocamento a riposo dei dipendenti interessati dal provvedimento fin dal prossimo 1° settembre 2014.

I relativi posti rimasti vacanti verranno utilizzati sia per le supplenze sia per le immissioni in ruolo.

Madia risponde a Cottarelli: l’iter su ‘Quota 96’ è avvenuto alla luce del sole

da La Tecnica della Scuola

Madia risponde a Cottarelli: l’iter su ‘Quota 96’ è avvenuto alla luce del sole

Il ministro della Funzione Pubblica ha ricordato come sulle coperture il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, avesse preannunciato le garanzie quasi un mese fa. E ancora: è chiaro che c’è un nodo coperture, ma l’operazione ha un costo e le risorse sono scarse. Quindi si devono bilanciare le priorità. Secondo indiscrezioni, il Commissario che doveva ridurre la spesa pubblica sarebbe sul punto di lasciare.

Il ministro della PA, Marianna Madia, risponde con fermezza ai rilievi posti dal commissario Carlo Cottarelli, che ha l’incarico di ridurre la spesa pubblica. La Madia, intervistata dall’Ansa, spiega che “l’iter” su quota ’96, lo sblocco di 4mila pensionamenti nella scuola, “è avvenuto tutto alla luce del sole”. Il ministro della Funzione Pubblica ha ricordato come sulle coperture il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, avesse preannunciato le garanzie quasi un mese fa.

La commissione referente, invece, spiega il ministro ha iniziato a pronunciarsi diversi giorni dopo. Il via libera della commissione Affari Costituzionali della Camera all’emendamento su ‘Quota 96’ è, infatti, arrivato venerdì scorso.

“E’ chiaro che vorremmo risolvere tutti i problemi” e “nessuno è contrario a dare una soluzione a ‘Quota 96’ ma “c’è un nodo coperture”, spiega ancora Madia. Ciò, sottolinea, “ha un costo, ma le risorse sono scarse. Quindi si devono bilanciare le priorità”.

L’impressione è che le critiche del commissario Cottarelli siano frutto di una brutta frattura con i rappresentanti del Governo. Una frattura che, da indiscrezioni delle ultime ore, potrebbe portare il commissario ad una clamorosa dimissione dell’incarico.

Integrazione al CCNI su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

da La Tecnica della Scuola

Integrazione al CCNI su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

È stata siglata il 30 luglio la preintesa con modifiche al contratto integrativo riguardanti i CPIA, i docenti titolari DOS e il rientro dai distacchi e aspettative sindacali

In data 30 luglio è stata siglata al Miur l’annunciata preintesa che integra il contratto integrativo sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie.

L’integrazione al CCNI riguarda diversi aspetti.

Innanzitutto, in considerazione dell’attivazione, a decorrere dal 1° settembre 2014, di 56 CPIA, viene previsto che i docenti titolari su insegnamento curriculare possono chiedere di essere utilizzati su posti istituiti presso i CTP anche se trasformati in CPIA.

Inoltre, per i Dsga che chiedono di essere utilizzati sui CPIA istituiti dal 1° settembre 2014, l’utilizzazione è effettuata con precedenza assoluta per i titolari di istituzioni scolastiche che nel corrente anno scolastico comprendevano CTP riorganizzati nei CPIA. In caso di concorrenza di più aspiranti il movimento è effettuato in base al punteggio. È anche inserita la possibilità per tutti i soprannumerari di essere utilizzati presso i centri territoriali anche se trasformati in CPIA.

Con riferimento alla costituzione, ai fini della mobilità per l’istruzione secondaria di II grado, di un contingente provinciale unico di posti di sostegno per l’integrazione scolastica di studenti portatori di disabilità, le utilizzazioni saranno effettuate senza distinzione di aree disciplinari.

Infine, un’altra modifica concerne la riduzione dei distacchi e delle aspettative sindacali di cui al D.L. n. 90/2014, sulla base della quale l’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie viene così integrata:

  • tra i docenti destinatari delle utilizzazioni sono inseriti anche i docenti, anche non in esubero, che per effetto dell’art. 7 del D.L. n. 90 del 24.6.2014 hanno ripreso servizio, anche parzialmente, a seguito della riduzione dei distacchi e delle aspettative sindacali, che chiedono l’utilizzazione interprovinciale in scuole della ,provincia in cui hanno svolto attività sindacali nell’a.s.2013/14;
  • analogamente, tra il personale Ata destinatario delle utilizzazioni è inserito pure il personale Ata, anche non in esubero, che per effetto dell’art. 7 del D.L. n. 90 del 24.6.2014 ha ripreso servizio, anche parzialmente, a seguito della riduzione dei distacchi e delle aspettative sindacali, che chiede l’utilizzazione interprovinciale in scuole della provincia in cui ha svolto attività sindacali nell’a.s. 2013/14.

Prospettare senza conoscere

Prospettare senza conoscere

di Enrico Maranzana

Alla direzione del PD del 31 luglio il segretario Matteo Renzi ha rinforzato quanto aveva scritto in rete sulle sue E-news: ”Il cantiere più importante richiederà tre mesi di consultazione con le famiglie e docenti e comprenderà gli argomenti da studiare, la formazione e l’assunzione del corpo docente, il rapporto con il territorio e l’autonomia”.

 

Consultazioni – una tipica metodologia della Customer satisfaction che postula: la qualità di un prodotto o di un servizio è determinata dal grado di soddisfazione del cliente.

Una scelta incongruente con la questione scolastica.

La legge dello Stato ha rimodellato il sistema educativo di istruzione e di formazione in conformità ai canoni delle scienze dell’amministrazione.

Il legislatore, riconosciuta la dimensione del problema scolastico, ha abbattuto la corrispondente complessità attribuendo a una pluralità di soggetti, funzionalmente strutturati, specifiche responsabilità.

Le scuole hanno sistematicamente eluso la norma: l’organizzazione scolastica è rimasta ancorata al modello gerarchico lineare, nonostante la sua comprovata inefficacia rispetto alle problematiche poste dalla dinamicità e variabilità del mondo contemporaneo.

Il mancato riconoscimento dell’anomalia gestionale rende irrisolvibili i problemi posti: la loro corretta collocazione all’interno del sistema legislativo e la loro puntuale definizione avrebbero permesso di prefigurare alcuni percorsi risolutivi.

 

Argomenti da studiare – Il sistema educativo è orientato alla “promozione dell’apprendimento” per consolidare e sviluppare le capacità dei giovani.

Le capacità si manifestano sotto forma di competenze.

La promozione di competenze, generali e specifiche, è il traguardo che qualifica la vita di una scuola.

Le “conoscenze e le abilità” sono il mezzo per conseguire il risultato.

 

Perché parlare di strumenti dimenticando la finalità istituzionale?

 

Formazione e l’assunzione del corpo docente – La mancata identificazione dell’orientamento del sistema educativo rende l’operazione priva di significato.

 

Nelle scuole non esistono mansionari: i docenti vivono nell’indeterminatezza da cui il mancato riconoscimento della loro professionalità.

 

 

Il rapporto con il territorio – I consigli di circolo/di istitutoelaborano e adottano gli indirizzi generali” per adattare il servizio scolastico sia alle direttive centrali, sia alle esigenze locali.

 

Non esiste scuola che abbia dato corso alle indicazioni della legge.

 

 

Autonomia –La progettualità è la sostanza dell’autonomia scolastica”.

Il progettare implica il coordinamento di tutte le risorse verso la meta: la promozione delle competenze.

 

Che senso ha porsi il problema dell’autonomia in una situazione caratterizzata dalla vaghezza terminologica/concettuale.

 

Cosa significa competenza generale?

Cosa significa competenza specifica?

Competenza sta per adattamento?

Competenza sta per affermazione delle potenzialità individuali?

Una competenza è una primitiva?

Se competenza non fosse una primitiva quali le sue componenti?

Le competenze si possono insegnare?

Come si promuovono le competenze?

A chi compete la responsabilità della promozione delle competenze?

Ultimo anno, anche scienze e geografia in inglese

da tuttoscuola.com

Ultimo anno, anche scienze e geografia in inglese

Storia dell’arte, scienze, geografia, matematica, filosofia: dal prossimo anno scolastico anche materie come queste potranno essere insegnate, per una parte delle ore, in una lingua straniera nelle classi finali dei licei e in lingua inglese nelle classi finali degli istituti tecnici.

L’insegnamento avverrà secondo la metodologia Clil (Content and Language Integrated Learning). Va infatti a regime – spiega un focus sulla home page del sito del Miur – con il coinvolgimento delle classi quinte, la riforma della scuola superiore che ha introdotto l’insegnamento di Discipline Non Linguistiche (Dnl) in lingua straniera. Una circolare inviata agli istituti spiega alle scuole come organizzarsi e quali requisiti debbano avere i docenti.

Il Clil è una modalità di insegnamento praticata in molti Paesi europei già dal 1994 e in Italia utilizzata in questi anni da molti istituti con percorsi sperimentali. Il nostro è ora il primo paese a introdurre il Clil a livello europeo in modo sistematico all’interno del percorso della scuola superiore.

L’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera ha già preso il via a partire dall’anno scolastico 2012/2013 nelle classi terze dei licei linguistici. Ora approda nelle quinte superiori di tutti i licei e degli istituti tecnici.

La scelta della disciplina da insegnare con metodologia Clil (o delle discipline nel caso dei Licei linguistici, dove dal quarto anno saranno coinvolte due materie insegnate in due diverse lingue straniere) è lasciata agli istituti scolastici.

L’obiettivo è arrivare a coprire il 50% delle ore in tutti gli indirizzi, ma con un’applicazione graduale che tenga conto della situazione e delle necessità delle singole scuole. Le scuole potranno avvalersi di conversatori e assistenti linguistici e potranno prevedere un’organizzazione flessibile dell’insegnamento.

L’insegnamento della disciplina non linguistica sarà valutato anche durante l’Esame di Stato nell’ambito della terza prova scritta e della prova orale sulla base della programmazione del Consiglio di classe risultante dal documento del 15 maggio. Da anni il ministero dell’Istruzione ha avviato percorsi di formazione rivolti ai docenti per l’insegnamento secondo la metodologia Clil al termine dei quali, agli insegnanti, viene richiesto un livello di conoscenza linguistica C1 e una specifica competenza metodologica. Tra le iniziative del Miur anche la promozione di Reti di scuole.

 

Renzi: serve un patto con i docenti

da tuttoscuola.com

Renzi: serve un patto con i docenti

Il Paese lo tiri fuori dalla crisi anche e soprattutto discutendo di contenuti della scuola, parlando con insegnanti e famiglie. Bisogna proporre un patto al corpo docente, non sulla base di una trattative sindacali, ma partendo dall’autonomia e dalla responsabilizzazione dei presidi, dalla formazione permanente del corpo dei docenti“. Lo ha detto il premier e segretario Pd Matteo Renzi, durante la direzione nazionale del partito democratico.

Da settembre partiamo con una grande campagna di ascolto della scuola“, ha poi aggiunto il premier, puntando sull’edilizia e sui contenuti e sul patto con i docenti.