Sentenza TAR Lazio Sez III Bis 14 luglio 2022, n°9792

TAR LAZIO SEZ.III BIS ANNULLA DECRETO CONTENENTE MISURE COMPENSATIVE OBBLIGANDO IL MINISTERO A RIDETERMINARE IL PERCORSO PROFESSIONALE SECONDO I PRINCIPI PREVISTI DALLA LEGGE

Di particolare rilevanza la sentenza del TAR Lazio-Roma n°9792 del 14 luglio 2022 con cui la Sez III Bis del TAR Lazio-Roma, ha accolto il ricorso ad oggetto l’annullamento di un decreto contenente misure compensative che il ricorrente abilitato in Romaniaavrebbe dovuto espletare. Tale pronuncia secondo l’Avv. Maurizio Danza del Foro di Roma Prof. Diritto Istruzione e Ricerca ISFOA difensore dei ricorrentiriveste particolare rilevanza, poichè, il Collegio ha preso atto che il decreto aveva fissato misure sproporzionate ed ingiustificate, e dunque illegittime.

Ed infatti, con l’atto introduttivo del giudizio la parte ricorrente chiedeva l’annullamento del decreto impugnato recante accoglimento parziale dell’istanza di riconoscimento della qualifica professionale conseguita in Romania, nella parte in cui disponeva le misure compensative, siccome ingiustificate e comunque sproporzionate; degli ulteriori atti indicati nel ricorso principale e per motivi aggiunti.

Per quanto concerne il tirocinio di adattamento se ne prevede la durata di due anni scolastici, per non meno di 600 ore da svolgere presso un Istituto Tecnico del settore economico.

Il tirocinio deve essere funzionale all’adattamento dell’istante e a completare un percorso professionale già svolto in altro paese dell’Unione europea, nel caso in cui difettino alcuni aspetti o requisiti del percorso professionale svolto, nonché al fine di mantenere un determinato livello qualitativo all’interno del corpo docente italiano, conforme alla preparazione ottenuta all’esito del percorso attitudinale svolto in Italia. Tuttavia, nel caso di specie, la previsione di un tirocinio di due anni non appare rispondente ai requisiti di ragionevolezza e proporzionalità. Nella motivazione del provvedimento, da un lato, non si giustifica e non si esplica l’iter logico seguito dall’amministrazione per ritenere coerente tale durata e, dall’altro lato, la durata di due anni è quella ordinariamente prevista per conseguire l’abilitazione da parte dei docenti che siano privi di titoli abilitativi. Ne discende che la previsione di un percorso di due anni azzera in sostanza l’esperienza svolta in Romania e, in mancanza di adeguata motivazione sul punto, appare contrastante con i principi di ragionevolezza e proporzionalità cui deve attenersi l’amministrazione nella propria attività provvedimentale con conseguente annullamento, in parte qua, del provvedimento impugnato e obbligo per l’amministrazione di rideterminare il percorso professionale necessario nel rispetto dei citati principi.

Il ricorso deve pertanto trovare accoglimento con compensazione delle spese di lite alla luce della serialità e dell’entità del contenzioso in oggetto e della sua peculiarità.

Assunzioni docenti 2022, saranno 94.130: c’è già la ripartizione regionale, boom di posti alla Lombardia. Molti andranno “persi”

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Giungono informazioni sempre più dettagliate sul contingente delle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2022/23, sulla base delle informazioni fornite dai dirigenti del ministero dell’Istruzione ai sindacati nel pomeriggio del 14 luglio.

I numeri forniti dal ministero dell’Istruzione

La Cisl Scuola ha confermato i numeri forniti dalla Tecnica della Scuola: “sono pari a 94.130 comprensive dei posti su cui sono in corso le procedure del concorso straordinario comma 9 bis”, spiegano dal sindacato che attraverso una sua delegazione ha partecipato all’incontro con l’amministrazione.

Entro lunedì dovremmo avere il prospetto dettagliato distinti per provincia e tipologia di posto.

Perchè tanti posti non verranno assegnati

Sempre secondo l’organizzazione sindacale guidata da Ivana Barbacci, si prevede che sarà impossibile “coprire tutti i posti autorizzati per assenza di candidati, questo indica ciò che sosteniamo da tempo, ovvero la necessità di un reclutamento che possa attingere regolarmente da un doppio canale alimentato dalle graduatorie dei concorsi ordinari e dalle graduatorie dei precari con alimento 36 mesi di servizio”.

Le proiezioni della Tecnica della Scuola

Anche su questo punto, la mancanza di candidati in diverse graduatorie di merito e dei precari, La Tecnica della Scuola aveva fornito indicazioni corrette: “Dalle esperienze degli anni passati, se va bene” nel 2022 “riusciremo a coprire la metà dei posti disponibili, quindi dovremmo arrivare a 50mila assunzioni su 100 mila”, avevamo detto lo scorso mese di marzo. Numeri e proiezioni che ora si stanno materializzando.

La divisione dei posti tra le Regioni

In attesa della ripartizione analitica per province e classi di concorso, su cattedre comuni e di sostegno, il ministero dell’Istruzione ha comunicato la ripartizione a livello regionale: la parte del leone delle immissioni in ruolo spetterà alla Lombardia, alla quale sono state assegnate quasi un quarto delle assunzioni complessive (oltre 22 mila).

A tutte le altre Regioni saranno assegnati meno di 10 mila posti. Questo il quadro completo.

Contingente
Abruzzo 1254
Basilicata 626
Calabria 2120
Campania 4926
Emilia Romagna 7717
Friuli 2248
Lazio 9549
Liguria 3078
Lombardia 22177
Marche 2009
Molise 298
Piemonte 9300
Puglia 5015
Sardegna 2706
Sicilia 3654
Toscana 6397
Umbria 1136
Veneto 9920
TOTALE 94130


Pnrr, arriva un team in ogni scuola con docenti e tutor per combattere la dispersione scolastica

da La Tecnica della Scuola

Di Daniele Di Frangia

Dalla lettera scritta dal ministro Patrizio Bianchi ai presidi delle scuole beneficiarie dei primi 500 milioni stanziati riguardanti il Pnrr, si evince che uno degli obiettivi principali del ministero è quello di superare i divari e combattere la dispersione scolastica“. Nell’ambito della loro autonomia le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica”.

Dunque attenzione particolare al fenomeno della dispersione scolastica grazie anche alla costituzione di un team all’interno di ogni scuola composto da docenti e tutor esperti per individuare le studentesse e gli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. A disposizione degli istituti scolastici anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali mentre la raccolta dati e il monitoraggio delle attività verrà assicurato dalla “Task force scuole”


Inserimento negli elenchi di sostegno per chi ha conseguito la specializzazione, tutte le scadenze

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Dal 1° luglio fino al 16 è in corso lo scioglimento delle riserve per quello che riguarda le Gae l’inserimento negli elenchi per il sostegno,” a spiegarlo Attilio Varengo, segretario nazionale Cisl scuola, nell’appuntamento di Tecnica risponde LIVE del 13 luglio. “Significa che tutti i colleghi che hanno frequentato o che stavano frequentando i Tfa sostegno e che hanno proseguito la specializzazione dopo l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento ma entro il 16 luglio, possono comunicare il conseguimento della specializzazione e comparire a pieno titolo negli elenchi del sostegno”.

La stessa possibilità si apre per gli iscritti in Gps che, a partire dall’8 luglio fino al 21, potranno andare a sciogliere a loro volta la riserva e quindi inserirsi nella I fascia sostegno nel caso abbiano conseguito la specializzazione sul sostegno.

In altre parole, i docenti che si trovano in Gae hanno come termine il 16 luglio per quello che riguarda lo scioglimento della riserva sul sostegno, mentre i docenti che sono inseriti in Gps hanno il medesimo termine spostato al 21 luglio.

Titoli di servizio sul sostegno

Per quanto riguarda i titoli di servizio, gli aspiranti docenti di sostegno possono per esempio segnalare il conseguimento del requisito del terzo anno prestato sul sostegno per l’inserimento nella II fascia di sostegno per i non specializzati. Tutti coloro che si trovano in questa situazione hanno la possibilità di confermare il servizio effettivamente prestato entro le ore 23:59 del 15 luglio.

Ciò è stato reso possibile – ricorda Attilio Varengo – dal momento che “le organizzazioni sindacali, tenuto anche conto del fatto che le Gps si sono aggiornate in epoca molto anticipata rispetto al 2020, hanno chiesto che ci fosse la possibilità per coloro che non raggiungevano il punteggio pieno per l’anno scolastico 2021/2022, di computare con riserva il servizio anche laddove lo stesso si concludesse dopo il termine fissato dal ministero per la presentazione delle graduatorie”.

Maturità 2022, uno studente su due ha paura di diventare NEET: l’orientamento svolto da soli docenti è giudicato poco utile

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Dopo gli esami di maturità e i festeggiamenti per la fine del percorso scolastico per la maggior parte degli studenti arriva, puntuale, l’ansia per il futuro. Sono moltissimi i ragazzi che non hanno idea di cosa fare dopo, se iscriversi all’università, ad un ITS o se cercare un impiego. I maturandi 2022, come dimostra uno studio condotto da Skuola.net in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Gi Group, hanno paura di diventare NEET, ossia giovani che non studiano e non lavorano. Purtroppo è proprio questa la situazione in cui si trovano al momento circa 3 milioni di ragazzi italiani tra i 15 e i 34 anni.

Lo studio, che non lascia trasparire uno scenario rassicurante, ha coinvolto 2.500 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie superiori, tra cui 800 maturandi. Di questi ultimi, uno su due esprime paura di non trovare lavoro in tempi ragionevoli, né subito dopo il diploma né successivamente.

Purtroppo sembra che le scuole abbiano fallito nell’accompagnare i giovani verso un preciso percorso lavorativo o accademico. Tra questi regna infatti una profonda incertezza: un intervistato su tre dice di avere le idee poco o per niente chiare su cosa fare nell’immediato futuro.

Le scuole italiane e l’orientamento post-diploma

A quanto pare a scuola non si fa abbastanza orientamento: ben 3 diplomandi su 10 dicono di non aver mai svolto alcuna attività del genere nell’intero quinquennio degli studi superiori. Il 29% afferma che l’orientamento è arrivato solo durante l’ultimo anno di scuola. Il 27% dice di aver iniziato a essere coinvolto in queste iniziative dal quarto superiore. Solo poco più di 1 intervistato su 10 è stato informato nel corso dell’ultimo triennio.

Anche nei casi in cui l’orientamento è stato svolto sono sorti problemi di non poco conto. Per il 59% degli studenti i consigli ricevuti sono stati davvero poco utili, se non del tutto inutili. Il motivo? A quanto pare coloro che hanno avuto il compito di informare gli studenti a proposito delle opportunità da valutare dopo il diploma non sarebbero adeguati.

Nel dettaglio, 2 studenti su 5 si sono confrontati con rappresentanti di atenei ed enti di formazione, circa 1 su 4 quasi esclusivamente con i propri docenti. Solo 1 su 5 ha incontrato orientatori e formatori professionisti, e appena 1 su 10 si è confrontato o con rappresentanti del mondo del lavoro o con esperti di selezione del personale. Gli studenti a quanto pare, avrebbero preferito qualcosa di diverso: il 60% avrebbe voluto incontrare esperti di orientamento e formazione, il 44% rappresentanti del mondo del lavoro e il 40% esperti di risorse umane.

La poca informazione a proposito degli ITS

C’è anche un altro dato di cui tenere conto che riguarda un tema molto attuale. Molto spesso agli studenti delle scuole superiori non vengono presentate tutte le alternative tra cui scegliere. Nel maggior parte dei casi, ad esempio, viene menzionata l’università come fosse l’unica strada da intraprendere, tralasciando gli ITS. Sono molti i ragazzi che non hanno nemmeno idea di cosa questi siano. Proprio due giorni fa la Camera ha approvato la riforma degli istituti tecnici, che permette agli ITS di entrare a far parte del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore.

Solo 1 neodiplomato su 4 afferma di averne approfondito l’offerta formativa, mentre il 29% ne ha sentito parlare solo di sfuggita e il 47% li ignora del tutto. E solo meno della metà (43%) li ha conosciuti grazie alla scuola.

Nel dettaglio meno di 3 intervistati su 10 hanno ricevuto informazioni sulle opportunità di lavoro per diplomati, circa 1 su 4 ha affrontato il tema concorsi, solo 1 su 5 è stato introdotto al mondo dell’imprenditorialità e idem per quel che concerne ITS e IFTS. Solo, rispettivamente, il 20% e il 16% ne ha sentito parlare.

Rapporto Eurydice, Ancodis: “In Italia lenta e arcaica progressione stipendiale per anzianità”

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il rapporto Eurydice, di cui abbiamo scritto, confronta le retribuzioni dei docenti e prende in esame gli stipendi di base degli insegnanti a inizio carriera e le loro prospettive di di progressione retributiva annuale. Secondo i dati risulta un gap economico di stipendi tra i docenti italiani e quelli dei principali Paesi europei.

Ancodis esprime così la sua posizione:

“Nella scuola italiana non esiste la progressione di carriera professionale di un docente ma la lenta e arcaica progressione stipendiale per anzianità. Anzi, la carriera per il personale docente è un ossimoro oltre che sembrare un tabù per gran parte delle forze politiche e organizzazioni sindacali;

nel sistema scolastico italiano non c’è la retribuzione economica proporzionale alla quantità e qualità di lavoro didattico e organizzativo svolto dentro e fuori gli ambienti di apprendimento.

“Gli incarichi aggiuntivi e le conseguenti responsabilità che ne derivano – afferma il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – sono riconosciute nella maggioranza dei sistemi scolastici europei e soltanto in pochissimi (tra cui l’Italia) sono considerate soltanto a livello di contrattazione di istituto con modestissimi e risibili incentivi economici. In molti paesi europei, alla definizione della progressione della carriera un rilevante peso hanno l’assunzione di incarichi aggiuntivi, la formazione professionale continua, l’anzianità di servizio così da incoraggiare i docenti a migliorarsi nella funzione didattica, ad assumere incarichi aggiuntivi, ad accogliere favorevolmente proposte di azioni formative professionali.”

“Siamo di fronte ad un ARCAICO status professionale della funzione docente – conclude Cicero – per la quale Ministero ed OO.SS. devono trovare soluzione. Se vogliamo davvero dare un nuovo impulso alla scuola italiana allora occorre ripartire dalle risorse umane incominciando nel prossimo CCNL a riconoscere a Cesare quel che è di Cesare!”

I sindacati: “come per gli altri comparti pubblici, contratto anche per la scuola”

L’aumento stipendiale del periodo 2019-2021 sarebbe stato molto utile. Il problema è che l’importo rimane piuttosto esiguo, come per tutto il comparto pubblico: siamo attorno ad un incremento del 4%, che in media si aggirano sui 60 euro netti al mese.

Davvero poco, altro che aumenti a “tre cifre”, promessi dagli ultimi tre governi. La cifra, inoltre, non potrà crescere perché si tratta di un contratto già di fatto scaduto. Ecco, che allora “la legge di Bilancio diventerà determinante – ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, ai microfoni della ‘Tecnica della Scuola’ al termine dell’ultimo incontro sulla parte generale del rinnovo di contratto – e in ogni caso la trattativa decollerà non prima di settembre”.

Una linea condivisa dalla segretaria generale Cisl Scuola, Ivana Barbacci, che si è detta d’accordo “nell’avere al più presto un nuovo contratto, come già avvenuto per altri comparti pubblici. Non siamo però disponibili, lo ribadisco, a firmare a qualunque costo”.

In questa situazione, diventa “Inaccettabile” il “continuo rinvio per rinnovare contratti” in comparti come quello della scuola, per “i medici, la ricerca, gli Enti locali”, ha detto il 13 luglio il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, rivelando che lo stesso concetto è stato espresso il giorno prima nel corso dell’incontro con il Governo.

PNRR, lettera del Ministro Bianchi alle scuole beneficiarie della prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione

da Tuttoscuola

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti beneficiari dei primi 500 milioni stanziati nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).   La lettera del Ministro accompagna gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, un documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse a disposizione.

“La sfida comune – scrive il Ministro – è quella di riuscire a superare i divari di lungo periodo e a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alto livello di conoscenza che, partendo dalle criticità attuali, possa essere in grado di investire sulle competenze delle studentesse e degli studenti. Gli orientamenti chiave per l’attuazione degli interventi nelle scuole forniscono le prime indicazioni operative, le finalità dell’investimento, le tempistiche e le principali misure attivabili, per iniziare a progettare azioni efficaci, partendo da un’analisi di contesto della scuola e dalle maggiori criticità sulle quali è necessario intervenire, anche attraverso progetti di rete con altre istituzioni scolastiche in modo da creare sinergie territoriali, collaborazioni e scambi”. 

Coinvolte in questa prima fase di attuazione del Piano, che mette a disposizione complessivamente 1,5 miliardi di euro, 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico, alle quali le risorse saranno assegnate direttamente. I progetti pluriennali dovranno partire con il prossimo anno scolastico.

Il documento inviato oggi definisce gli orientamenti chiave per la progettazione degli interventi da parte delle scuole, delinea alcune tipologie di azioni che possono essere messe in campo, scandisce un cronoprogramma ed evidenzia gli strumenti a supporto degli istituti in tutte le fasi del Piano.

“Nell’ambito della loro autonomia – spiega Bianchi – le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica”. 

Gli orientamenti

Le scuole dovranno predisporre azioni che abbiano una visione articolata in piani pluriennali, con l’obiettivo di costruire reti e rendere più forti i legami col territorio. Dovranno favorire sinergie, collaborazioni sistematiche e continuative e coinvolgere tutta la comunità educante – comprese le famiglie e il Terzo settore – anche tramite patti educativi. Le attività non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare: importante sarà la progettazione di percorsi di apprendimento extracurricolari, in un’ottica di apertura e di potenziamento delle competenze di ragazze e ragazzi. Centrale, nella definizione degli interventi, sarà l’orientamento soprattutto nella transizione tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Nei casi di maggiore fragilità, si potranno prevedere percorsi di personalizzazione degli apprendimenti, oltre che attività di tutoraggio e una maggiore didattica laboratoriale. I progetti delle scuole dovranno essere strutturati anche per affrontare in modo preventivo eventuali segnali di disagio e situazioni di rischio.

Le tipologie di azioni e il cronoprogramma

I percorsi che le scuole dovranno definire potranno essere organizzati per singoli studenti, nel caso di attività di mentoring, o per gruppi, per il potenziamento delle competenze, per l’orientamento, anche con il coinvolgimento attivo delle famiglie, per la realizzazione di attività laboratoriali extracurriculari (disciplinari o riguardanti cinema, teatro, sport, musica, ad esempio). Dopo una fase di analisi del contesto, i progetti dovranno essere predisposti entro ottobre del 2022 ed essere realizzati nel corso del biennio, entro dicembre 2024.

Il team per la prevenzione della dispersione scolastica

All’interno di ciascuna scuola è prevista la costituzione di un team composto da docenti e tutor esperti per sostenere nell’individuazione delle studentesse e degli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali, le équipe formative territoriali e la “Task force scuole”, che assicurerà il supporto tecnico-amministrativo, nonché la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.

Nota 15 luglio 2022, AOODGOSV 18250

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione
e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA
Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello
Ai Presidenti delle Regioni Ai Presidenti delle Province Ai Sindaci dei Comuni LORO SEDI
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e Cultura per la provincia di Trento TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola delle località ladine BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta AOSTA
E, p.c.: Al Gabinetto dell’On.le Ministro All’Ufficio Legislativo
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo del Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
All’Ufficio Stampa SEDE
Al Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza delle Regioni Via Parigi – ROMA

OGGETTO: Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2022/2023.


Nota 3 maggio 2019, AOODGOSV 7755 (ALLEGATO 1)
Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2019/2020

Legge 15 luglio 2022, n. 91

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 17 maggio 2022, n. 50 

Ripubblicazione del testo del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, coordinato con la legge di conversione 15 luglio 2022, n. 91, recante: «Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttivita’ delle imprese e attrazione degli investimenti, nonche’ in materia di politiche sociali e di crisi ucraina», corredato delle relative note. (Testo coordinato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 164 del 15 luglio 2022). (22A04388)

(GU Serie Generale n.186 del 10-08-2022 – Suppl. Ordinario n. 31)


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttivita’ delle imprese e attrazione degli investimenti, nonche’ in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. (22G00104)

(GU Serie Generale n.164 del 15-07-2022)


Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonchè in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. (22G00059)

(GU Serie Generale n.114 del 17-05-2022)


AVVISO DI RETTIFICA  

Comunicato relativo al decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante: «Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttivita’ delle imprese e attrazione degli investimenti, nonche’ in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.». (Decreto-legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 114 del 17 maggio 2022). (22A03507)

(GU Serie Generale n.131 del 07-06-2022)

Nel decreto-legge citato in epigrafe, pubblicato nella sopraindicata Gazzetta Ufficiale:
alla pagina 22, prima colonna, all’articolo 33, comma 2, le parole: «…incompatibile con le prestazioni di cui agli articoli da 1 a 3,…», sono sostituite dalle seguenti: «…incompatibile con le prestazioni di cui agli articoli da 31 a 32,…”;
alla pagina 35, seconda colonna, all’articolo 58, comma 3, le parole; «…ricorso all’indebitamento di cui al comma 3, lettera b),…», sono sostituite dalle seguenti: «…ricorso all’indebitamento di cui al comma 4, lettera i),…».