Autismo e lavoro, arriva il manuale di autoaiuto

“Autismo e lavoro”, arriva il manuale di “autoaiuto” per affrontare le sfide quotidiane
Redattore Sociale del 05/12/2022

In un libro pubblicato per Edizioni Lsw, Tony Attwood e Michelle Garnett offrono tecniche di rilassamento e gestione dello stress.

ROMA. Le persone con disturbi dello spettro autistico devono affrontare numerose sfide sia nel momento della ricerca di un lavoro che sul posto di lavoro come: ansia, stress, difficoltà a interagire con gli altri o nell’organizzazione del lavoro. Eppure, queste persone hanno tantissimi talenti e abilità, preziosi per la collettività. Come instaurare un clima di benessere? E come sfruttare le proprie capacità? “Autismo e lavoro” di Tony Attwood e Michelle Garnett (Edizioni Lswr), è il manuale di ‘autoaiuto che permetterà alle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD)- dichiarano gli autori- di livello 1, senza disabilità intellettiva e con linguaggio funzionale (noto in passato come sindrome di Asperger) di: imparare a gestire lo stress, a gestire i sensi, sviluppare o migliorare le proprie abilità sociali e la consapevolezza di sé e delle proprie capacità”.

“Stress e autismo: come influiscono sul posto di lavoro? Stress e ansia possono intensificare le caratteristiche centrali dell’autismo?
Lo stress- si legge nella nota diffusa dalla casa editrice Lswr- può portare a comportamenti ripetitivi o ritualizzati, che possono però essere semplicemente autoregolatori. Oppure ancora, la persona nello spettro dell’autismo tenderà a evitare di vivere situazioni che le sono note per creare ansia o ad avere interessi speciali che possono bloccare i pensieri ansiosi”.

Cosa può aumentare l’ansia?
Alcune situazioni ed eventi- sottolineano gli autori- che possono innescare un aumento dell’ansia sono: gli altri si aspettano un certo comportamento, ma non si sa quale, viene impedito di svolgere certe attività o routine previste, nella situazione ci sono troppe richieste e aspettative, vedere trasgredite le convenzioni sociali e le regole o regolamenti del luogo di lavoro, vedersi imporre un cambiamento a cui non si è pronti, paura di commettere un errore o che il proprio lavoro non sia perfetto, essere considerati stupidi o incompetenti dai colleghi o dal responsabile e interpretare alla lettera commenti che vorrebbero essere incoraggianti, come “devi sempre fare del tuo meglio”.

Come rilassarsi e fermare lo stress?
Molte persone autistiche sembrano vivere per impostazione predefinita livelli di ansia e stress talmente alti,- spiega il comunicato- persistenti e implacabili che essere iper-attivati o iper-vigili per la maggior parte del tempo pare la normalità. Anche fidarsi degli altri e accettare il loro sostegno può essere difficile.

Applicare il “rilassamento muscolare progressivo”
Una tecnica consigliata è il Rilassamento Muscolare Progressivo (PMR, Progressive Muscular Relaxation)- spiegano gli autori nel volume- sviluppato da psicologi, che si sono basati su conoscenze scientifiche e pratiche antiche come lo yoga.
Iniziate praticando il PMR una volta al giorno mentre affrontate il programma Autismo al lavoro- consigliano gli autori di “Autismo e lavoro“- dopo una settimana iniziate a usarlo al lavoro nei momenti di pausa, scegliendo un singolo gruppo muscolare da contrarre e poi rilassare. È importante farlo con parti del corpo che non risultino troppo evidenti agli altri, magari la gamba, il braccio o la mano ma non, per esempio, i muscoli del volto. Grazie a una pratica regolare, questa tecnica di rilassamento può trasformarsi nella vostra risposta naturale ai trigger dello stress”.

Cosa occorre per praticare la “PMR”?
Trovare una posizione comoda, su una poltrona, stesi sul pavimento, su un materassino o nel letto; fare in modo di stare al caldo, perché durante il rilassamento il corpo si raffredderà ma è importante che si continui a sentirsi a proprio agio; inspirare profondamente e consapevolmente attraverso il naso riempiendo i polmoni di ossigeno, trattenere il respiro per 3 secondi, poi lasciare uscire l’aria dal naso, dolcemente e lentamente; inspirare di nuovo profondamente attraverso il naso, trattenere il respiro per 2 secondi, poi espirare dolcemente sempre attraverso il naso; ringraziare sé stessi per essersi concessi il tempo per praticare il rilassamento, sapendo che nei prossimi minuti non ci sarà nulla che si dovrà fare o vedere; mettere consapevolmente in tensione una singola parte del corpo e poi la si allenta consapevolmente, in quella stessa parte; contemporaneamente si sincronizziamo i movimenti con il respiro; nel contrarre la parte del corpo in questione, occorre concentrarsi sull’inspirazione; quando si rilascia la tensione, occorre concentrarsi sul lasciare uscire contemporaneamente anche il respiro; mentre si mantiene contratta una parte del corpo come richiesto, occorre concentrarsi sul rilassare contemporaneamente tutte le altre parti. (DIRE)

Legge di bilancio 2023

Legge di bilancio 2023: poche e (come sempre) limitate misure per l’istruzione

Ha iniziato il suo iter di approvazione la proposta di legge di bilancio per il prossimo anno e, ancora una volta, sono davvero ben poche le misure che riguardano il sistema dell’istruzione. 

Cambiano i governi, ma la scuola resta sempre al margine. C’è l’emergenza energetica, si dirà, quella pandemica ancora presente, quella demografica. Tutto vero. Eppure, la politica sembra non aver ancora imparato che l’investimento sulla scuola è l’unico di lungo periodo che può davvero avere un impatto significativo sul futuro e sulla sostenibilità di qualsivoglia misura si intende mettere in atto. Certo c’è il PNRR, si aggiungerà. Non basta. Alla scuola servono investimenti strutturali, non di emergenza; servono riforme sostanziali che ne cambino radicalmente la governance e la fisionomia, rendendola il luogo di formazione equo e inclusivo cui i nostri ragazzi hanno diritto. 

In ogni caso, esaminiamo cosa c’è in discussione. 

L’articolo 98, “Promozione dell’apprendimento delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche nelle istituzioni scolastiche” è una sorta di dichiarazione di principio del tutto condivisibile: si tratta della previsione di una serie di interventi che – in attuazione del PNRR, Missione 4 «Istruzione e ricerca», Componente 1 «Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università» – sono finalizzati a promuovere e potenziare le competenze e le discipline STEM in tutti i livelli del sistema educativo di istruzione e formazione, con particolare attenzione al riequilibrio di genere. Entro il 30 giugno 2023 si prevede l’emanazione di linee guida per l’inserimento nel PTOF di azioni per il rafforzamento del curricolo e lo sviluppo di competenze e conoscenze nelle discipline STEM. In accompagnamento sono previste iniziative di informazione e orientamento destinate anche alle famiglie nonché la promozione di reti di scuole specializzate. 

L’articolo 99 riguarda una misura che ha suscitato allarmismo nel mondo scolastico, quella relativa al dimensionamento del sistema. Su tale tema il presidente Giannelli ha già evidenziato la necessità che il Ministero dell’Istruzione e del Merito intervenga per chiarire bene le modalità attuative del piano di riorganizzazione della rete. Nello specifico, con tale articolo si introduce, a decorrere dall’a.s. 2024/2025, una nuova disciplina per definire il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA nonché la sua distribuzione tra le Regioni. Queste ultime, a loro volta, continueranno a operare le scelte sulla definizione della rete scolastica. Tale misura, da un lato, sembrerebbe tener conto dell’effettiva distribuzione e consistenza della popolazione scolastica nei territori regionali; dall’altro, condurrebbe a una razionalizzazione della rete e al suo riequilibrio sulla base delle disuguaglianze territoriali e linguistiche. 

Tuttavia, a fronte dei correttivi riportati nella relazione tecnica di accompagnamento del disegno di legge, risulta evidente che il rischio configurabile sia quello dell’allargamento a macchia d’olio del modello di “scuola diffusa” che, in realtà, risponderebbe meno alle esigenze di qualità ed efficacia del servizio. Infatti, le istituzioni scolastiche costituite da sempre più plessi su un territorio sempre più ampio e, spesso, di non facile percorribilità hanno ridotti strumenti di intervento. Ciò genera l’effetto di dissipare grandi e importanti risorse, umane e materiali, per perseguire il successo formativo degli studenti. Riteniamo necessario, dunque, che la misura in oggetto sia integrata con ulteriori elementi correttivi di natura socio-economica per mantenere un presidio certo ed efficace dei territori più svantaggiati. Tale soluzione consentirebbe anche di tutelare maggiormente l’organico dei dirigenti, elemento imprescindibile per l’ANP, contemperandolo con l’esigenza di efficientamento del servizio.  

Ciò che non è in alcun modo condivisibile, a nostro avviso, è destinare i risparmi conseguiti mediante l’applicazione di tale disciplina all’incremento di svariate previsioni di spesa, comprese le supplenze, anziché utilizzarle esclusivamente per alimentare il FUN e l’indennità di direzione dei DSGA. 

L’ultimo articolo di preminente interesse per la scuola è il numero 100 che istituisce un fondo – inizialmente dotato di 150 milioni di euro per il 2023 – che, con decreto da emanare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, dovrà consentire la valorizzazione del personale scolastico, con particolare riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto della dispersione scolastica, ivi comprese quelle volte a definire percorsi personalizzati per gli studenti, nonché di quelle svolte in attuazione del PNRR. Anche in questo caso resta da chiarire quale sia l’impiego del fondo e, soprattutto, chi dovrà effettuare tale valorizzazione. Ad avviso dell’ANP, deve essere chiaramente previsto che sia il dirigente a disporre di tali somme per una valorizzazione – ulteriore rispetto a quella prevista dalla legge 107/2015 – delle figure che lo supportano nell’attività di organizzazione e gestione.  

L’optimum sarebbe che tale fondo costituisse il primo passo per l’introduzione, finalmente per legge, di quel management intermedio e di quella carriera per i docenti senza i quali la governance del sistema risulta una sfida ormai improba. 

Nello stesso articolo trova soluzione, infine, una vicenda che sta creando non poche difficoltà alle scuole. Si prevede, infatti, che talune attribuzioni in materia di attestazioni secondo gli obblighi di pubblicazione previsti dall’articolo 14 del D.lgs. 150/2009 siano svolte, presso le istituzioni scolastiche, dai revisori dei conti. Per compensare tale maggiore impegno, i compensi dei revisori risultano incrementati da una quota parte del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche pari a 4,2 milioni di euro. Ci viene naturale, pertanto, osservare che, se ogni volta che ai dirigenti scolastici si sono aggiunte responsabilità si fosse analogamente proceduto con corrispondenti adeguamenti retributivi, l’armonizzazione da noi richiesta sarebbe stata già da tempo conseguita. Tuttavia, è sempre possibile cambiare metodo e bilanciare, finalmente, responsabilità e stipendi per tutto il personale della scuola. 

Quale strumento è migliore di una legge di bilancio? 

Idoneità psicofisica di docente o ATA: quando il dirigente scolastico ha l’obbligo di attivare l’accertamento

da OrizzonteScuola

Di redazione

Quando il dirigente scolastico ha l’obbligo di attivare l’accertamento dell’idoneità psicofisica di docente o ATA? L’indicazione è contenuta nell’interessante vademecum sulla procedura di accertamento, forme di tutela del dipendente e riflessi sul contratto di lavoro relativamente all’inidoneità del personale scolastico, pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e rivolto ai dirigenti scolastici.

Il dirigente scolastico ha l’obbligo di attivare la procedura finalizzata all’accertamento dell’idoneità psicofisica nei seguenti casi:

  • La prima ipotesi è quella connessa al superamento del periodo di comporto di cui al predetto art. 17 del CCNL del 2007: il dirigente, nell’imminenza del raggiungimento del periodo di comporto, avvisa il dipendente che, nel persistere dello stato di malattia, si concluderà il primo periodo di conservazione del posto e che pertanto verrà avviato a visita presso la commissione medica preposta alla verifica dell’idoneità;
  • la seconda ipotesi è quella in cui il dirigente, sulla base di evidenze riscontrate nel caso concreto, valuti nel comportamento del dipendente la presenza di disturbi psichici gravi ovvero di condizioni fisiche tali da far presumere l’esistenza di una potenziale inidoneità (psichica o fisica) al servizio svolto.

Il primo caso è quello già esaminato che riguarda il superamento dei 18 mesi, periodo massimo di conservazione del posto per docenti e ATA assenti per malattia.

Nel secondo caso l’avvio della procedura di accertamento presuppone una valutazione del dirigente avente ad oggetto il comportamento tenuto dal dipendente durante l’orario di servizio.

Come va richiesto l’accertamento

La richiesta deve essere indirizzata alla Commissione medica di verifica (CMV) presso il MEF, di norma incardinata a livello delle Ragionerie dello Stato competenti per territorio.

La richiesta è accompagnata da una relazione dalla quale si evincano le assenze per malattia che abbiano portato al superamento del periodo di comporto oppure, per il secondo caso di cui sopra, i fatti integrati da comportamenti del dipendente che il dirigente abbia valutato come possibili conseguenze di patologie esistenti a livello psichico o fisico.

La relazione dovrà limitarsi alla narrazione dei fatti, evitando ogni ipotesi diagnostica, di stretta competenza medica, e potrà, se del caso, essere corredata da documentazione sanitaria eventualmente agli atti della scuola.

Il dirigente scolastico è tenuto a comunicare al docente o ATA la richiesta dell’accertamento. Il dipendente non può opporsi ma ha il diritto di individuare e incaricare un sanitario di propria fiducia dal quale farsi assistere fino alla conclusione della procedura.

Le comunicazioni alla Ragioneria territorialmente competente vanno effettuate dal dirigente per via telematica nel rispetto della disciplina normativa sul trattamento dei dati personali di cui al d.lgs. n. 196/2003 siccome integrato dalle previsioni di cui
al regolamento (UE) n. 2016/679.

VADEMECUM


Personale Ata: l’Aran propone una classificazione in quattro aree e inquadramento per i Dsga

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Sono proseguiti nei giorni scorsi gli incontri all’Aran con i sindacati sui nuovi ordinamenti professionali del personale Ata. Come informa la Cisl Scuola, l’Agenzia ha proposto un modello simile a quello del contratto delle funzioni locali, che prevede:

  • una classificazione del personale in 4 aree (operatori; operatori esperti; assistenti; funzionari ed elevate qualificazioni)
  • l’attivazione, in prima applicazione, di un numero di posizioni dell’area dei funzionari ed elevate qualificazioni pari al numero delle scuole normodimensionate
  • la possibilità per gli assistenti amministrativi già facenti funzione di DSGA di essere inquadrati, all’esito di una procedura riservata, nell’area dei funzionari e delle elevate qualificazioni, anche se privi del titolo di studio richiesto per l’esterno
  • l’inquadramento di diritto del personale già in ruolo come DSGA nella nuova area dei funzionari e delle elevate qualificazioni mantenendo a tempo indeterminato tale posizione
  • l’attivazione di incarichi triennali nel profilo di DSGA per il personale ex assistente amministrativo facente funzione transitato nell’area dei funzionari.

Le osservazioni della Cisl Scuola

Secondo la Cisl Scuola, esistono notevoli differenze tra l’organizzazione delle istituzioni scolastiche e quella degli Enti Locali, a partire dal fatto che in ogni scuola sarà comunque prevista una sola figura di funzionario cui affidare la posizione di DSGA e quindi di elevata qualificazione. Sarebbe perciò più opportuno assegnare una sede di titolarità a tutto il personale della nuova area, compresi i funzionari, piuttosto che prevedere il sistema degli incarichi.
Qualora tale soluzione non risultasse praticabile, sarebbe comunque necessario individuare, in sede di disciplina della mobilità, soluzioni che consentano a chi riceve un incarico (presumibilmente triennale) di essere confermato sul posto che occupa, oppure la possibilità di partecipare comunque alle operazioni di mobilità.
La CISL Scuola ha inoltre sostenuto, ancora una volta, come nell’ambito delle risorse disponibili debba essere comunque soddisfatta la necessità di valorizzare il personale già oggi inquadrato nell’area D.
Nuovo incontro già fissato per martedì 20 dicembre.

Nota 5 dicembre 2022, AOODGRUF 55274

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio III

Oggetto: Permessi per il diritto allo studio – art. 3 DPR 395/1988 – art. 46 CCNL 2016- 2018 – Modalità di presentazione delle domande per l’anno 2023.

Nota 5 dicembre 2022, AOODGCASIS 4286

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica

Alle Istituzioni scolastiche ed educative statali LORO E-MAIL
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola località ladine di Bolzano
Al Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle D’Aosta
e, p.c. Ai Direttori generali e Dirigenti responsabili degli Uffici Scolastici Regionali
LORO E-MAIL

Oggetto: Avviso PNRR “1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” – attività di sviluppo, implementazione e verifica dei Siti web delle Istituzioni scolastiche

Nota 5 dicembre 2022, AOODGSIP 4046

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio II
Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Ai referenti regionali per le attività di contrasto del bullismo e del cyberbullismo (individuati sulla base della legge 71/2017)
Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie
e, p. c. Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di
formazione

Oggetto: Piattaforma ELISA – restituzione DATI MONITORAGGIO dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole Italiane e AVVIO ISCRIZIONI nuovo corso per tutti i docenti.