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29 maggio Commissioni Esami di Stato II Ciclo

Il MIUR rende noti i nomi dei commissari esterni e dei presidenti degli Esami di Stato

19 maggio Attentato alla “Morvillo Falcone” di Brindisi

Questa mattina, poco prima dell’inizio delle lezioni, una bomba è stata fatta esplodere davanti all’Istituto Professionale di Stato “Francesca Laura Morvillo Falcone” di Brindisi provocando la morte di una studentessa sedicenne ed il ferimento di altri cinque studenti.

Quale che sia la matrice di questo ignobile attentato, esso ha ferito profondamente ciò in cui più crediamo: la nostra scuola, da sempre avamposto di cittadinanza, i nostri studenti, che danno un senso ed uno scopo al futuro, il nostro Paese tutto.

In attesa che gli inquirenti determinino i responsabili di un gesto tanto vile, sicuro che nulla potrà mai rendere razionale tanta cieca violenza, a nome dell’Istituzione scolastica che rappresento e di tutta la redazione di Educazione&Scuola, mi unisco al dolore che ha colpito i familiari delle vittime e tutta la Comunità scolastica del “Morvillo Falcone”.

 

Dario Cillo
Dirigente Scolastico del Polo Professionale “L. Scarambone” di Lecce
Direttore Responsabile di Educazione&Scuola

 

17 maggio Sede legislativa PdL Valori costituzionali

Il 17 maggio la Camera approva l’assegnazione alla 7a Commissione in sede legislativa delle proposte di legge (per le quali è stato predisposto un testo unificato): «Disposizioni per l’insegnamento dell’inno nazionale nelle scuole del primo ciclo dell’istruzione» (4117) e «Modifica dell’articolo 1 del decreto-legge 1o settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, per la promozione dei valori costituzionali nella scuola, e istituzione della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione e della bandiera» (2135).

15 maggio Documento del Consiglio di Classe

I consigli di classe dell’ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d’esame, un apposito documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso.

Entro la medesima data la documentazione relativa ai crediti formativi deve pervenire all’istituto sede di esame.

11 – 20 maggio Adozione Libri di Testo

La Circolare Ministeriale 9 febbraio 2012, n. 18, stabilisce che le adozioni dei testi scolastici sono deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade di maggio per tutti gli ordini e gradi di scuola.

ADOZIONI 2012/2013 E TRASMISSIONE TELEMATICA DEI DATI

Come ogni anno, si forniscono le indicazioni per la comunicazione delle adozioni dei libri di testo effettuate da parte dei collegi dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, utile, tra l’altro, per il controllo ed il monitoraggio dei tetti di spesa, previsti dalla normativa vigente, per le scuole secondarie di primo e secondo grado (stabiliti per il prossimo anno scolastico dal DM n. 43 dell’11 maggio 2012).

La procedura è schematizzabile attraverso le fasi di seguito indicate:

  • acquisizione dei dati: le segreterie scolastiche possono comunicare i dati adozionali con modalità on-line, collegandosi al sito www.adozioniaie.it, oppure in locale attraverso le applicazioni già utilizzate negli anni passati;
  • monitoraggio del processo di rilevazione: gli Uffici centrali e regionali del MIUR hanno a disposizione, sul portale SIDI, strumenti di controllo analitico per monitorare lo stato di avanzamento della raccolta dei dati adozionali;
  • analisi del rispetto dei tetti di spesa: gli Uffici centrali e regionali del MIUR hanno a disposizione strumenti di controllo tempestivi per analisi dettagliate finalizzate al controllo dei tetti di spesa.

Le modalità operative per l’acquisizione e l’invio dei dati adozionali sono descritte nella Nota Operativa per l’anno scolastico 2012-2013 (reperibile anche sul sito dell’AIE – area scuola).

Tempi delle adozioni

Come stabilito dalla CM n. 18 del 9 febbraio 2012, le adozioni dei testi scolastici devono essere deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade di maggio per tutti gli ordini e gradi di scuola.

Si rammenta che la trasmissione degli elenchi delle adozioni deve avvenire esclusivamente per via telematica e che il termine ultimo per la trasmissione dei dati è fissato al 10 giugno 2012, per tutti i gradi di scuola.

In Locale – On-Line

 

11 maggio Fondi Comunitari al Mezzogiorno

L’11 maggio, presso la Sala stampa di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio, presenti i Ministri per la coesione territoriale, per la cooperazione internazionale e l’integrazione, e del lavoro e delle politiche sociali, ha tenuto una conferenza stampa per presentare la riprogrammazione dei fondi comunitari destinati al Mezzogiorno.

Di seguito il comunicato stampa:

GOVERNO, AL VIA PIANO SOCIALE PER IL SUD
Oltre 2,3 miliardi di euro dalla riprogrammazione dei fondi europei
Roma, 11 maggio 2012 – Una maggiore cura per l’infanzia e per gli anziani, nuove opportunità per i giovani insieme ad interventi a favore delle imprese e più investimenti per la cultura: sono queste le priorità della riprogrammazione dei fondi comunitari per il Mezzogiorno presentati dal Presidente del Consiglio, Mario Monti insieme al Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, al Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.
Proseguendo la riprogrammazione dei fondi comunitari co-finanziati al Sud con l’obiettivo di accelerarne e soprattutto di riqualificarne l’impiego, viene realizzata una riprogrammazione pari a circa 2,3 miliardi di euro nelle Regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, de-finanziando interventi con criticità di attuazione, obsoleti o inefficaci. 845 milioni sono destinati a obiettivi di inclusione sociale: cura dell’infanzia (400), cura degli anziani non auto-sufficienti (330), integrazione della politica dell’istruzione contro la dispersione scolastica con azioni per la legalità nel territorio (77), progetti promossi da giovani del privato sociale (38).
Gli altri interventi (per 1.498 milioni) sono rivolti alla crescita attraverso, fra l’altro, iniziative per i giovani, interventi per promuovere lo sviluppo delle imprese e la ricerca, promozione dell’innovazione dal lato della domanda attraverso bandi pre-commerciali, valorizzazione di aree di attrazione culturale e riduzione dei tempi della giustizia.
Il Piano di Azione Coesione, che attua questi interventi, anticipa i nuovi metodi di programmazione “rivolta ai risultati” che saranno adottati nel bilancio europeo per il periodo 2014-20.
Oltre al piano di azione e coesione per il Mezzogiorno il governo ha destinato a valere sulle risorse nazionali interventi per l’inclusione sociale. Il dipartimento della Famiglia ha messo a disposizione una somma totale di 117 milioni per sostenere politiche familiari. Oltre agli 81 milioni già assegnati di recente alle Regioni e agli enti locali, per progetti esclusivamente rivolti agli asili nido e all’assistenza domiciliare agli anziani, sono stati destinati altri 36 milioni di euro per finanziare altri aspetti: conciliazione famiglia-lavoro, sezioni primavera, progetti di supporto alle famiglie terremotate dell’aquilano, adozioni internazionali e iniziative per premiare progetti e buone pratiche per l’invecchiamento attivo e il supporto familiare.
All’inclusione sociale e al contrasto alla povertà sono poi finalizzati i 50 milioni dedicati al nuovo programma di sperimentazione della social card, in corso di definizione con i Comuni con più di 250 mila abitanti, con il coordinamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con cui si punta anche ad attivare la messa in rete di tutte le risorse già oggi destinate nei singoli territori a queste stesse finalità, puntando in particolare al coinvolgimento dei soggetti del terzo settore.

Riprogrammazione dei fondi comunitari per 2.343 milioni: destinazioni

Per l’inclusione sociale
Cura dell’infanzia 400
Cura degli anziani non autosufficienti 330
> Giovani
Interventi per la legalità in aree a elevata dispersione scolastica 77
Progetti promossi da giovani del privato sociale 37,6

Per la crescita
>Giovani
Autoimpiego e autoimprenditorialità 50
Apprendistato e uscita da “né allo studio né al lavoro” 50

Promozione metodi applicati di studio/ricerca nelle Università attraverso ricercatori italiani all’estero 5,3
Promozione sviluppo imprese, e ricerca 740,7
Promozione innovazione via domanda pubblica 150
Valorizzazione aree di attrazione culturale 330
Riduzione tempi giustizia civile 4,4 (*)
Interventi efficienza energetica aree urbane e naturali 168

Totale 2.343

(*) Integrato da 2,8 di risorse nazionali

 

9 – 16 maggio SNV 2012 INVALSI

Come previsto dall’art. 51, comma 2, della Legge 4 aprile 2012, n. 35, di conversione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.”

Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario:

  • 9 maggio 2012
    II PRIMARIA: prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di pochi minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e prova di Italiano;
    V PRIMARIA: prova di Italiano.
  • 10 maggio 2012
    I SECONDARIA DI PRIMO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.
  • 11 maggio 2012
    II PRIMARIA: prova di Matematica;
    V PRIMARIA: prova di Matematica e questionario studente.
  • 16 maggio 2012
    II SECONDARIA DI SECONDO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.

Di seguito i comunicati stampa del MIUR:

Miur, conclusi test Invalsi alle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado

(Roma, 18 maggio 2012) Si sono conclusi ieri i test Invalsi che hanno coinvolto le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado. Non hanno partecipato 21 classi, su un totale di 2.304 classi campione. Le classi che non hanno eseguito il test sono pari allo 0,91%.

Scuola, Miur: Solo 0,69% classi non ha svolto test Invalsi

(Roma, 9 maggio 2012) Il Miur rende noto che nelle scuole direttamente seguite dall’Invalsi (il cd campione), per le quali l’informazione è già disponibile, solo 24 classi, su un totale di 3.490 classi, non hanno svolto il test. I casi sono concentrati in pochi centri, tra cui Roma. Nel complesso, le classi che non hanno eseguito il test sono perciò stimabili nello 0,69%. La prima prova di oggi ha coinvolto 567988 studenti delle classi seconde della primaria e 558297 delle quinte della primaria. Gli stessi alunni saranno venerdì interessati dalla prova di Matematica.

7 maggio Mobilità personale IRC

L’art. 2 dell’OM 26/12 fissa le seguenti scadenze relative alle domande di mobilità del personale IRC:

  • Presentazione domande: dall’11 aprile al 7 maggio 2012
  • Termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle domande: 25 giugno 2012
  • Termine per la pubblicazione di tutti i movimenti: 10 luglio 2012

7 – 12 maggio Settimana nazionale della musica a scuola

Come previsto dalla Nota 19 gennaio 2012, Prot.n. 253, dal 7 al 12 maggio 2012 si svolge la “Settimana nazionale della musica a scuola”.

Negli stessi giorni il MIUR promuove a Cefalù l’organizzazione della XXIII Rassegna Nazionale di tutte le scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale.

6 – 7 maggio Elezioni amministrative 2012

Domenica 6 maggio, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 7 maggio, dalle ore 7 alle ore 15, nelle regioni a statuto ordinario si svolgono le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di 769 comuni (di cui 22 capoluoghi di provincia) nonché dei consigli circoscrizionali.

L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci avrà luogo nei giorni 20 e 21 maggio.

4 maggio Aggiornamento recapiti

Il MIUR, con Nota 26 aprile 2012, AOODGSSSI Prot. n. 1920, comunica che, entro il 4 maggio, tutti gli interessati alle procedure inerenti il reclutamento (costituzione graduatorie provinciali e d’istituto) del personale della scuola, docente, educativo e A.T.A., devono aggiornare i propri dati di recapito, se modificati, tramite POLIS (Presentazione On-Line Istanze), qualora già registrati, ovvero tramite l’ufficio competente dello specifico procedimento.

3 maggio Accesso ai TFA

Il Decreto Direttoriale 23 aprile 2012, n. 74, stabilisce che le Università pubblicano il bando di concorso per l’accesso ai percorsi di tirocinio formativo entro il 3 maggio 2012; dal 4 maggio al 4 giugno 2012 è attivata la procedura informatizzata di iscrizione on-line. Le prove di accesso si svolgono dal 6 al 23 luglio 2012.

30 aprile Spending Review in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta del 30 aprile, ha esaminato il rapporto sulla “spending review” ed ha approvato una direttiva che indica ad ogni Dicastero le linee da seguire per contenere le spese di gestione.

Di seguito un estratto del comunicato stampa:

SPENDING REVIEW

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato il rapporto sulla spending review “elementi per una revisione della spesa pubblica”, illustrato dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Programma di governo, Piero Giarda.
Il rapporto, che segue l’approvazione del Documento di Economia e Finanza di mercoledì 18 aprile, analizza le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, con la finalità di evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare alla crescita. La razionalizzazione e il contenimento dei costi sono infatti fondamentali per garantire, da un lato il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, dall’altro l’ammodernamento dello Stato e il rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Il rapporto pone l’accento su cinque anomalie di sistema:
1. La prima riguarda la struttura della spesa pubblica italiana. In Italia si spende meno della media dei Paesi OCSE per la fornitura di servizi pubblici e per il sostegno agli individui in difficoltà economica mentre le spese per gli interessi sul debito pubblico e per le pensioni superano la media europea. Queste due voci valgono circa 310 miliardi di euro, una cifra che ostacola la flessibilità di gestione e adattamento della risposta pubblica alle domande provenienti dall’economia.
2. La seconda è rappresentata dal costo della produzione dei servizi pubblici. L’aumento dei costi di produzione dei servizi pubblici (scuola, sanità, difesa, giustizia, sicurezza) non è stato accompagnato da un adeguato livello di qualità. Queste spese, secondo i dati ISTAT, sono cresciute in trenta anni, dal 1980 al 2010, molto più rapidamente dei costi di produzione dei beni di consumo privati. Se i costi del settore pubblico fossero aumentati nella stessa misura del settore privato, la spesa per i consumi collettivi oggi sarebbe stata di 70 miliardi di euro più bassa.
3. La terza è l’aumento delle spesa dovuto alle diffuse carenze nell’organizzazione del lavoro all’interno delle amministrazioni, nelle politiche retributive e nelle attività di acquisto dei beni necessari per la produzione.
4. La quarta riguarda l’evoluzione della spesa e la sua governance. Negli ultimi vent’anni, ad esempio, la spesa sanitaria è aumentata passando dal 32,3 per cento al 37 per cento del totale della spesa pubblica mentre la spesa per l’istruzione è scesa dal 23,1 per cento al 17,7 per cento. Ciò è dovuto in parte all’andamento demografico, in parte a decisioni che riguardano la sfera politica e la struttura degli interessi costituiti.
5. La quinta anomalia è nel rapporto centro-periferia, per cui gli enti locali esercitano le stesse funzioni, a prescindere dalle dimensioni e caratteristiche territoriali. Questo porta a una lievitazione dei costi negli enti con un numero inferiore di abitanti.
Secondo il rapporto, la spesa pubblica “rivedibile’’ nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi. Nell’attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l’anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere. Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l’aumento di due punti dell’IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012.
Una riduzione di 4,2 miliardi, da ottenersi in 7 mesi (1° giugno-31 dicembre 2012) equivale a 7,2 miliardi su base annua e corrisponde perciò al 9% della spesa rivedibile nel breve periodo (80 miliardi).
La riduzione, non lineare ma selettiva, sarà realizzata potenziando la linea di risparmio seguita dal Governo nei primi mesi di attività: ad esempio i risparmi (per oltre 20 milioni di euro) prodotti dalla Presidenza del Consiglio grazie alla diminuzione delle consulenze e ai tagli all’organico, la riduzione degli stipendi dei manager pubblici, i tagli sui voli di stato e sulle “auto blu”, la soppressione di enti, o la riforma delle province (in allegato al comunicato stampa la sintesi dei tagli effettuati).
Una direttiva del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro Giarda, indicherà ai Dicasteri le linee da seguire per contenere le spese di gestione. La direttiva disciplina specificamente il contributo che le amministrazioni centrali sono tenute a prestare per il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione sopra indicato. Gli interventi richiesti vanno dall’eliminazione di sprechi ed eccessi di risorse impiegati, alla revisione dei programmi di spesa, al miglioramento delle attività di acquisto di beni e servizi, alla ricognizione degli immobili pubblici in uso alle pubbliche amministrazioni al fine di possibili dismissioni.
Per il coordinamento generale delle attività è costituito il comitato dei Ministri per la revisione della spesa, presieduto dal Presidente del consiglio dei Ministri e composto dal Ministro delegato per il Programma di governo, dal Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, dal Viceministro dell’economia e delle finanze e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per assicurare rapida esecuzione al programma di revisione della spesa, soprattutto in ragione delle straordinarie condizioni di necessità e urgenza che impongono un intervento deciso sull’economia, il Consiglio dei Ministri ha previsto, con decreto legge, la funzione di Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi con il compito di definire il livello di spesa per voci di costo. Per l’incarico sarà nominato Enrico Bondi (il curriculum vitae è allegato al comunicato stampa).
Tra i compiti affidati al Commissario ci sono quello di coordinare l’attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle PA, incluse tutte le amministrazioni, autorità, anche indipendenti, organi, uffici, agenzie o soggetti pubblici, gli enti locali e le regioni, nonché assicurare una riduzione della spesa per acquisti di beni e servizi, per voci di costo, delle amministrazioni pubbliche. Il Commissario potrà segnalare al Consiglio dei Ministri le norme di legge o regolamento che determinano spese o voci di costo e che possono essere razionalizzate. Potrà inoltre proporre al Consiglio la sospensione o la revoca di singole procedure relative all’acquisto di beni e servizi e l’introduzione di nuovi obblighi informativi a carico delle PA.
Meritano un attento esame anche le risorse pubbliche destinate alle imprese, così come quelle che affluiscono ai partiti politici e ai sindacati.
Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese, il Consiglio dei Ministri ha conferito al Professor Francesco Giavazzi l’incarico di fornire al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle finanze e al Ministro dello Sviluppo, delle infrastrutture e dei trasporti analisi e raccomandazioni sul tema dei contributi pubblici alle imprese.
Per quanto riguarda i partiti e i sindacati, il Consiglio dei Ministri ha conferito al Professor Giuliano Amato l’incarico di fornire al Presidente del Consiglio analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’articolo 49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonché sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati.
Le risorse che si ricaveranno con gli interventi consentiranno di realizzare gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF e favoriranno l’alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini.

RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA
Cosa è stato fatto finora

Il Governo, consapevole dell’importanza del contenimento dei costi degli apparati burocratici per garantire il successo dei programmi di risanamento dell’economia e per stimolare la crescita e la competitività, ha avviato la riforma della spesa pubblica sin dal suo insediamento, con il decreto legge Salva Italia.
Gli interventi varati a partire da dicembre 2012 includono:
1. DEFINIZIONE DEL TETTO MASSIMO RETRIBUTIVO ANNUO DEI MANAGER PUBBLICI. Il tetto, pari alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di Cassazione che, nell’anno 2011, è stata di Euro 293.659,95) riguarda tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) con le amministrazioni pubbliche statali, comprese le Autorità indipendenti.
Concorrono a determinare il tetto retributivo tutti gli emolumenti e le retribuzioni percepite dallo stesso soggetto, a qualunque titolo erogati (da uno o più organismi; in corrispondenza di uno o più incarichi).
Non è più consentita la cumulabilità tra retribuzioni. Chi svolge un secondo incarico, scegliendo di mantenere la retribuzione dell’amministrazione di provenienza, può percepire un incremento retributivo non superiore al 25%. Anche in questo caso il cumulo non consente di superare il tetto massimo individuato.
2. PROVINCE. Il decreto “Salva Italia” ha introdotto una serie di disposizioni che comportano risparmi della spesa pubblica e razionalizzazione dell’amministrazione con interventi sulle province e sulle relative funzioni. In particolare, il decreto legge ha abolito le giunte. Restano solo il Presidente e il Consiglio provinciale. Ha disposto inoltre una riduzione del numero dei componenti del consiglio, le cui modalità di elezione (indiretta) sono demandate, alla stregua delle elezioni del Presidente della Provincia, ad una legge dello Stato. A tal proposito, il 6 aprile scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il relativo disegno di legge il quale è stato sottoposto all’esame della Conferenza unificata e comincerà presto il proprio iter in Parlamento.
In Parlamento sta maturando un orientamento largamente condiviso volto a concentrare nelle province poche funzioni operative di “area vasta” (governo del territorio, trasporti, mobilità) unitariamente a una drastica riduzione delle attuali province.
Il risparmio previsto con il Salva Italia è di circa 34 milioni di Euro (fonte UPI). La riorganizzazione delle funzioni e delle competenze interessa una spesa complessiva di circa 4 miliardi.
3. RIDUZIONE DELLE “AUTO BLU”. Il Dipartimento della funzione pubblica ha incaricato FormezPa per il censimento delle “auto blu” e “grigie” (Le prime sono quelle riservate ai vertici della pubblica amministrazione, le seconde sono le auto di servizio).
Lo studio ha rivelato che, nel 2011, il numero di auto a disposizione della amministrazioni è pari a 64.524, di cui 59.022 sono assegnate alle amministrazioni pubbliche locali e 5.502 all’amministrazione pubblica centrale. Già nel 2011 c’è stato un taglio del 13% rispetto al 2010.
Il Governo Monti ha modificato la norma del precedente Esecutivo nella parte in cui impone l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata “uguale efficacia”; è stata inoltre eliminata la disposizione che concedeva alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della
funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura. Il risparmio stimato è di oltre 300 milioni di euro così divisi: 250milioni di euro l’anno dalle amministrazioni locali; 60 milioni l’anno dall’amministrazione centrale.
4. RIDUZIONE DEI VOLI DI STATO. Il Governo ha dettato nuovi criteri per i voli di Stato Il risparmio di spese, a seguito della contrazione delle ore/volo pari al 92 per cento, comporta un risparmio, su base annua, di 23,5 milioni di euro.
5. CONTENIMENTO DELLA SPESA PER IL PERSONALE. La riduzione della spesa per il personale ha portato a una riduzione stimata di:
– circa 15,5 milioni di euro per gli Ufficio di diretta collaborazione delle autorità politiche;
– circa 4 milioni di euro per effetto dei numerosi interventi normativi sul pubblico impiego (es. blocco turnover, congelamento contratti, tfr) che hanno interessato il personale dipendente in servizio nelle strutture generali stabili, cui sono da aggiungere i numerosi pensionamento dell’ultimo trimestre 2011;
– circa 2,3 milioni di euro relativamente alle strutture di missione in conseguenza dei decreti adottati il 15 dicembre 2011, con i quali sono state apportate modifiche all’organizzazione interna delle stesse;
– circa 46mila euro rispetto agli stanziamenti previsti per l’esercizio 2012 in relazione alla rimodulazione prevista dai decreti concernenti gli incarichi di consulenza per l’anno corrente. Il numero di consulenti di Palazzo Chigi, ad esempio, è stato ridotto da 140 a 42.
6. RIDUZIONE SPESE PER LA DIFESA. Il Governo è intervenuto per garantire la sostenibilità finanziaria e l’efficacia operativa delle Forze Armate. Il 50% del bilancio viene assegnato alla spesa del personale; la parte restante viene divisa a metà tra addestramento e investimenti. Punti salienti della riforma sono: l’introduzione di forme di flessibilità della programmazione finanziaria; una graduale revisione numerica del personale militare e civile, che – nel lungo periodo (2024) – ha l’obiettivo di ridurre il personale militare a 150 mila unità ed a 20 mila unità quello civile; un riordino complessivo dell’assetto organizzativo del Ministero della Difesa; una rimodulazione dei programmi di ammodernamento tecnologico.
7. ECONOMICITÀ ED EFFICIENZA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA. A febbraio 2012, il Presidente del Consiglio ha diramato una circolare per assicurare l’economicità e l’efficienza nell’azione amministrativa di tutte le strutture che dipendono dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Presidenza del Consiglio.
La comunicazione è finalizzata ad assicurare la puntuale osservanza dei limiti di spesa fissati dalle norme ed evitare spese non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto ai fini pubblici assegnati alle singole strutture amministrative.
In questo contesto, il Presidente ha sottolineato l’esigenza di osservare scrupolosamente le disposizioni contenute nel codice etico di ciascuna amministrazione, con particolare riferimento a quelle relative al divieto di accettare regali e omaggi di qualsiasi natura di valore superiore a 150 euro. In ogni caso, la direttiva ha disposto che i regali di valore superiore dovranno essere restituiti o ceduti all’Amministrazione di appartenenza.
La circolare sollecita inoltre a non effettuare spese non indispensabili e non ricollegabili in modo diretto e immediato ai fini pubblici assegnati con le deleghe di funzioni. A questo fine, la circolare ha chiesto di astenersi dall’effettuare spese di
rappresentanza, salvo casi eccezionali. Inoltre, la circolare ha ricordato la necessità di evitare l’organizzazione di convegni, celebrazioni, ricorrenze e inaugurazioni, anche quando questi ultimi costituiscano tradizionali impegni della Struttura che li indice. La circolare ha precisato che, nell’ipotesi in cui un’attenta valutazione del rapporto costi-benefici faccia comunque propendere per l’organizzazione dell’evento, si utilizzi di norma la giornata di sabato e si abbia cura di evitare qualsiasi spesa, anche utilizzando strutture interne all’amministrazione.
8. OPERAZIONE TRASPARENZA. il Governo ha sollecitato la pubblicazione dei redditi dei Ministri. Per ciascun Ministro e Sottosegretario di Stato sono pubblicati i seguenti dati:
– Stipendio per l’incarico di governo: in cui viene riportato il compenso annuo, lordo del Ministro;
– Altri Incarichi o Rapporti di Lavoro Dipendente con Pubbliche Amministrazioni: in cui viene riportato il compenso annuo, lordo, la tipologia di incarico del ministro.
– Beni Immobili: in cui viene riportato il numero, il valore economico, la tipologia e il titolo che si possiede sull’immobile;
– Strumenti Finanziari: in cui vengono riportati la percentuale e il numero di titoli societari e bancari posseduti dal ministro
9. RIFORMA DELLA PROTEZIONE CIVILE. La riforma della Protezione civile approvata in via definitiva il 30 aprile 2012 riorganizza la struttura operativa e accelera i tempi d’azione del Servizio nazionale per la protezione civile. L’obiettivo, oltre a rafforzare l’efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze, è di contenere le spese di gestione.
10. SOPPRESSIONE DI ENTI E ORGANISMI. Con il decreto “Salva Italia” sono stati ridotti i costi degli apparati pubblici. In particolare sono stati soppressi:
– L’INPDAP e l’ENPALS e le relative funzioni sono state attribuite all’INPS;
– L’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania (EIPLI). Tutte le funzioni sono state attribuite alle Regioni interessate;
– L’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua;
– L’Agenzia per la sicurezza nucleare
– L’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale
– La Commissione Nazionale per la vigilanza sulle Risorse Idriche
È stato poi disposto che, ai fini del monitoraggio della spesa pubblica, tutti gli enti e gli organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato, escluse le società, che ricevono contributi a carico del bilancio dello Stato o al cui patrimonio lo Stato partecipa mediante apporti, sono tenuti a trasmettere i bilanci alle amministrazioni vigilanti e al MEF.
11. RIDUZIONE DEL NUMERO DI COMPONENTI DELLE AUTORITÀ INDIPENDENTI. Sempre al fine di perseguire il contenimento della spesa, Salva Italia ha previsto la riduzione del numero di componenti delle Autorità indipendenti. La riduzione ha riguardato:
– Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (da 8 a 4 componenti);
– Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (da 7 a 3)
– Autorità per l’energia elettrica e il gas (da 5 a 3)
– Autorità garante della concorrenza (da 5 a 3)
– CONSOB (da 5 a 3)
– Consiglio dell’ISVAP (da 6 a 3)
– Commissione per la vigilanza sui fondi pensione (da 5 a 3)
– CIVIT (da 5 a 3)
– Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (da 9 a 5)