Docenti e ATA da destinare all’estero: domande entro il 15 maggio

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il personale docente e il personale ATA (solo DSGA e assistenti amministrativi) possono presentare domanda per la copertura di posti all’estero, a partire dall’anno scolastico 2022-2023.

Il bando con tutte le regole è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Concorsi n. 30 del 15 aprile.

Sono requisiti di partecipazione:

  • servizio di ruolo di almeno 3 anni (superato l’anno di prova ed escluso l’anno in corso)
  • possesso di una certificazione linguistica di livello almeno B2 per le aree messe a bando
  • partecipazione ad un corso di intercultura e/o internazionalizzazione di almeno 25 ore (requisito necessario per i docenti.

Il candidato deve produrre apposita istanza esclusivamente via pec, a lui intestata, avente ad oggetto «Selezione personale docente ed ATA», utilizzando esclusivamente rispettivamente, per i docenti l’allegato 4 e per il personale ATA l’allegato 5 (modelli di domanda – reperibili sul sito istituzionale del MAECI al seguente link https://www.esteri.it/mae/scuole/Selezioni_personale_scolastico_2022. zip), debitamente compilato in ogni sua parte, al seguente indirizzo dgdp.05_selezione@cert.esteri.it

La domanda deve essere trasmessa entro il 15 maggio 2022.

La procedura di selezione si articolerà in una selezione per titoli e colloquio comprensivo dell’accertamento linguistico che si svolgerà in modalità telematica o in presenza.

IL BANDO

Assegnazioni di dirigenti e docenti ad enti, associazioni e università: domande entro il 13 maggio 2022

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Dirigenti scolastici e docenti possono richiedere anche quest’anno di essere assegnati, in posizione di comando, ad enti, associazioni e università.

La nota 22890 del 13 aprile 2022 contiene tutte le indicazioni in merito alle seguenti assegnazioni:

  1. dei dirigenti scolastici e dei docenti per i compiti connessi all’autonomia scolastica per il triennio 2022/23, 2023/24 e 2024/25, da assegnare all’Amministrazione centrale del Ministero dell’istruzione e agli Uffici scolastici regionali, per un totale di 150 unità
  2. dei dirigenti scolastici e del personale docente presso gli enti di prevenzione del disagio psico-sociale e presso le associazioni professionali dei dirigenti scolastici e del personale docente, nei contingenti rispettivamente di 100 e 50 unità
  3. dei docenti destinatari dei progetti nazionali nell’ambito dell’organico triennale dell’autonomia scolastica per un totale di 732 unità.

Le assegnazioni comportano il collocamento in posizione di fuori ruolo del personale interessato. Il personale da collocare fuori ruolo deve aver superato il periodo di prova. Il servizio prestato in posizione di collocamento fuori ruolo dai dirigenti scolastici e dai docenti è valido come servizio d’istituto per il conseguimento di tutte le posizioni di stato giuridico ed economico nelle quali sia richiesta la prestazione del servizio medesimo.

Per l’anno scolastico 2022/2023 le richieste di assegnazione dovranno essere inviate via pec entro il 13 maggio al seguente indirizzo: dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it

LA NOTA

Prove Invalsi 2022, a maggio si svolgeranno nelle primarie e nelle classi seconde delle superiori: date e info utili

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il mese di maggio vedrà impegnate nelle prove Invalsi le classi seconde e quinte della scuola primaria e le classi seconde della scuola secondaria di II grado.

Prove alla primaria

Nelle scuole elementari, questo è il calendario delle somministrazioni:

  • II primaria (prova cartacea)
    • Italiano: venerdì 6 maggio 2022
    • Prova di lettura solo Classi Campione: venerdì 6 maggio 2022
    • Matematica: lunedì 9 maggio 2022
  • V primaria (prova cartacea)
    • Inglese: giovedì 5 maggio 2022
    • Italiano: venerdì 6 maggio 2022
    • Matematica: lunedì 9 maggio 2022.

Prove nella secondaria di II grado

Queste sono invece le date previste per le classi seconde delle superiori:

  • II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)
    • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: mercoledì 11, giovedì 12, venerdì 13 maggio 2022
    • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da mercoledì 11 maggio 2022 a martedì 31 maggio 2022.

Materiali di supporto

L’Invalsi ha messo a disposizione di scuole e famiglie diverse risorse utili. Tra queste la guida alle Prove INVALSI nella scuola primaria – gradi 2 e 5 e la guida alle Prove INVALSI nella scuola secondaria – gradi 8, 10 e 13.

Sono anche disponibili simulazioni ed esempi di prove:

Bullismo: analisi del fenomeno per prevenirlo a scuola

da Tuttoscuola

Come è noto il termine bullismo deriva dall’inglese “bullying” e viene usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta i lavori pionieristici di Heinemann (1969) e Olweus (1973) rilevarono un’elevata presenza di comportamenti bullistici in molte scuole scandinave catalizzando l’attenzione anche della stampa (Zanetti, 2007). È proprio Olweus (1996) che, per primo, formula una definizione del feenomeno, affermando che: “uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato e vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”.

Le definizioni che si sono succedute negli anni hanno aggiunto ulteriori particolari, ad esempio Björkqvist e collaboratori (1982) hanno enfatizzato la disparità di potere e la natura sociale del bullismo; Besag (1989) ha sottolineato la sistematicità e la durata nel tempo dell’azione aggressiva e l’intenzionalità nel causare il danno alla vittima; Sullivan (2000) ha parlato di abuso di potere premeditato e diretto verso uno o più soggetti. Il bullismo fa parte della più ampia classe dei comportamenti aggressivi, può essere presente durante tutto l’arco di vita dell’individuo e assumere forme diverse a seconda dell’età (Pepler & Craig, 2000; Pepler et al., 2004), è però sempre caratterizzato da intenzionalità, persistenza e squilibrio di potere.

In linea generale sono identificabili tre tipologie di comportamento aggressivo: violenza fisica diretta, aggressività verbale e relazionale – anche indiretta – caratterizzata spesso da violenza psicologica come diffamare, escludere, ghettizzare o isolare la vittima (Menesini, 2000, 2003).

In genere le vittime di genere femminile reagiscono al sopruso con tristezza e depressione, i soggetti di genere maschile invece esprimono più spesso la rabbia (Fedeli, 2007). Inoltre, mentre le ragazze tendenzialmente denunciano le prepotenze subite e, se spettatrici di episodi di bullismo perpetuati ai danni di altri, reagiscono cercando di difendere la vittima, i ragazzi adottano più spesso un comportamento omertoso e complice (Sullivan, 2000).

Le differenze di comportamento tra i generi si acutizzano con l’età: meno evidenti nei primi anni di scuola, emblematiche del genere di appartenenza durante il periodo adolescenziale (Genta, 2002). Molteplici sono i modelli teorici che hanno cercato di spiegare l’aggressività e il bullismo e di comprendere i fattori del disagio o della devianza. Dalla teoria dell’interazione sociale alla teoria del controllo socia- le vengono tenuti in debito conto i principali fattori della devianza (Patterson et al., 1992). Entrambe le teorie postulano che la personalità del bambino si struttura a partire dalla relazione con i genitori, i quali diventano agenti di facilitazione dei valori sociali e delle funzioni di controllo (sviluppo morale). È la teoria dell’attaccamento (Bolwby, 1989) che chiarifica la funzione protettiva che una relazione sana con il caregiver può assumere nello sviluppo del bambino, o, al contrario, quanto un rapporto conflittuale possa divenire sinonimo di difficoltà nel processo di crescita. Inoltre, non bisogna dimenticare un’ampia parte di letteratura che evidenzia come episodi di bullismo, subiti e perpetrati, nell’infanzia e nell’adolescenza abbiano forti probabilità di sfociare in gravi disturbi della condotta in tarda adolescenza e nell’età adulta (Menesini, 2000, 2008; Menesini et al., 2012).

Rilevante è stato il contributo di Oliverio Ferraris (2008) nel sintetizzare le cause originarie degli atti persecutori: il bullismo appare fondarsi su un disagio familiare che spinge l’individuo a mettere in atto comportamenti vessatori essenzialmente per due differenti ragioni quali l’apprendimento pregresso e il vissuto di rivalsa. Nel primo caso il soggetto ripropone in classe il modello di comportamento violento appreso in famiglia. Nel secondo, riattualizza ciò che ha vissuto come vittima di aggressioni, invertendo però il proprio ruolo (identificandosi così con l’aggressore).

Una variabile importante per la descrizione e l’interpretazione del fenomeno è il periodo di insorgenza dei comportamenti bullistici. Le azioni aggressive che insorgono in età adolescenziale assumono una valenza prioritariamente relazionale con lo scopo di far assumere al singolo un’identità all’interno del gruppo. La condivisione diventa la condizione identificativa e definitoria del gruppo, in una costante interazione tra il dentro (da salvaguardare) e il fuori (il nemico), l’azione diviene l’espressione della frustrazione interna che deve essere scaricata, allontanata da sé e diretta verso una vittima esterna (Ingrascì & Picozzi, 2002).

Con i suoi primi lavori condotti su oltre 130.000 ragazzi norvegesi tra gli 8 e i 16 anni, Olweus (1983) trovò che il 15% degli studenti era coinvolto, come attore o vittima, in episodi di prepotenza a scuola. Successivi studi hanno poi confermato l’incidenza e la diffusione di questo fenomeno nelle scuole. Nella nostra realtà nazionale, già i primi dati raccolti negli anni ’90, con un campione di 1.379 alunni tra gli 8 e i 14 anni, indicarono come il 42% di alunni nelle scuole primarie e il 28% nelle scuole secondarie di primo grado riferissero di aver subito prepotenze (Menesini, 2003). Questi studi mettono in evidenzia come la scuola possa diventare possibile luogo di persecuzione e violenza (Petrone & Troiano, 2008) a carico di tre specifiche categorie: il bullo, la vittima, il gruppo.

Il bullismo non è un fenomeno di nuova generazione, ma è innegabile che presenti oggi dei caratteri di novità, uno dei quali è ascrivibile nelle potenzialità offerte dalle strumentazioni tecnologiche. Una nuova manifestazione di atti di bullismo, è infatti, il cyberbullismo, frutto dell’attuale cultura globale in cui le macchine e le nuove tecnologie sono sempre più spesso vissute come delle vere e proprie estensioni del sé.

Gli sms, le e-mail, i social network, le chat sono i nuovi mezzi della comunicazione, della relazione, ma soprattutto sono luoghi “protetti”, anonimi, deresponsabilizzanti e di facile accesso, quindi perversamente “adatti” a fini prevaricatori come minacciare, deridere e offendere. Tra le definizioni di cyberbullismo maggiormente accreditate sono rintracciabili quelle di Smith et al. (2008) che parlano di un atto aggressivo attuato tramite l’ausilio di mezzi di comunicazione elettroni- ci, individuale o di gruppo, ripetitivo e duraturo nel tempo, contro una vittima che non può facilmente difendersi.

Come accade per il bullismo inteso in senso classico anche il cyberbullismo può assumere diverse manifestazioni a seconda dei mezzi e delle modalità con cui si esplica. Willard (2004) categorizza il cyberbullismo in otto specifiche tipologie di comportamento: il flaming, ovvero, inviare messaggi volgari e aggressivi ad una persona tramite gruppi on-line, e-mail o messaggi; l’on-line harassment, inviare messaggi offensivi in maniera ripetitiva sempre utilizzando la messaggistica istantanea; il cyber- stalking, persecuzione attraverso l’invio ripetitivo di minacce; la denigration, pubblicare pettegolezzi, dicerie sulla vittima per danneggiarne la reputazione e isolarla socialmente; il masquerade, ovvero l’appropriarsi dell’identità della vittima creando danni alla sua reputazione; l’outing, rivelare informazioni personali e riservate riguardanti una persona; l’exclusion, escludere intenzionalmente una persona da un gruppo on-line; e infine, il trickery, ingannare o frodare intenzionalmente una persona.

Bullismo e cyberbullismo si differenziano in particolare nella dimensione contestuale: nel cyberbullismo gli attacchi non si limitano esclusivamente al contesto scolastico, ma la vittima può ricevere messaggi o e-mail dovunque si trovi, e questo rende la sua posizione molto più difficile da gestire e tollerare (Tokunaga, 2010). Nel bullismo digitale la responsabilità può essere condivisa anche da chi visiona un video, un’immagine e decide di inoltrarla ad altri, il gruppo, quindi, acquisisce un ruolo, un’importanza, una responsabilità diversa (Brighi, 2009), e – in particolare – la portata del gesto aggressivo assume una gravità spesso superiore, con conseguenze estremamente gravi (Slonje & Smith, 2008).

Decreto legge sul PNRR, i sindacati: ‘La comunità scolastica non merita questo’. Proclamato stato di agitazione

da Tuttoscuola

“Con la pubblicazione del decreto sulla scuola in G.U. del 1°maggio, il Governo interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica risorsa per il Paese, torna ed essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico – ideologico”. E’ questo il commento di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda, alla pubblicazione del decreto legge sul PNRR in Gazzetta Ufficiale. Da oggi, 3 maggio, proclamato lo stato di agitazione.

“I documenti di programmazione economica pluriennale non prevedono investimenti, ma tagli che puntualmente il sistema subisce da decenni. Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola. La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla “politica”. E questo dopo due anni di pandemia, in cui la scuola si è completamente reinventata, e con una guerra che comporta la necessità di accogliere i profughi dall’Ucraina (ne sono arrivati ed accolti oltre 30.000, anche minori non accompagnati)”, scrivono i sindacati in un comunicato unitario.

“La scuola si sta confermando uno dei più efficaci strumenti di integrazione, attraverso atti di concreta e solidale accoglienza, nell’ottica di una vera cultura di pace. Anche solo per questo avrebbe meritato un trattamento diverso, caratterizzato da attenzione e coinvolgimento; analogamente lo avrebbero meritato le organizzazioni sindacali alle quali il personale ha rinnovato pochi giorni or sono la propria fiducia con una larghissima partecipazione al voto per il rinnovo delle RSU, legittimandone ancora una volta il ruolo di rappresentanza. Invece, solo dopo qualche giorno dal voto per il rinnovo delle RSU che ha visto un milione di lavoratori dare la propria fiducia alle Organizzazioni Sindacali, si decide di procedere per decreto su tematiche così importanti. Per questo le Organizzazioni sindacali della scuola, unitariamente, hanno deciso una grande mobilitazione, a partire dai lavoratori, per arrivare a coinvolgere l’intera comunità educante che si vede ridurre l’ambito di autonomia, anch’esso di rilevanza costituzionale, al pari della libertà di insegnamento che rischia di subire inaccettabili condizionamenti”.

Tutto ciò in presenza di un’annosa e irrisolta questione retributiva che riguarda tutto il personale della scuola. “Il Governo – commentano ancora i sindacati della scuola – sottrae le risorse aggiuntive inserite in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto destinandole a modalità di formazione incentivata decise unilateralmente, con evidente riduzione di quelle destinate a rivalutare nel loro complesso le retribuzioni di tutti e con l’ipoteca di tagliare l’organico nei prossimi anni. Per recuperare le risorse per una politica retributiva selettiva si ipotizza, fuori da ogni confronto negoziale, anche l’impiego delle risorse attualmente utilizzate per la card docenti.”

“Nel frattempo non si affronta il tema del precariato, anzi il sistema di reclutamento delineato, ulteriormente appesantito nei tempi e nei requisiti, appare oltremodo punitivo e non in grado di risolvere la piaga del lavoro precario. Non si prevede per la formazione iniziale una normale e legittima fase transitoria e non si tiene in alcun conto la necessità di offrire opportunità di stabilizzazione del personale precario, per il quale non viene previsto uno specifico percorso di accesso al ruolo”.

Per tutte queste motivazioni, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA hanno convenuto di organizzare una forte mobilitazione, a partire da un’imponente campagna di informazione capillare rivolta non solo al personale della scuola, ma anche alla società civile, alle famiglie e ai cittadini: “Con il percorso di mobilitazione di tutto il personale FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA intendono rimarcare il dissenso contro il Decreto Legge 36, per ottenerne radicali modifiche e rivendicare la devoluzione di tutte le materie che incidono sul rapporto di lavoro al rinnovo del contratto, per il quale chiedono l’immediato avvio delle trattative. È in tale sede che va ricondotto anche il confronto sui percorsi di valorizzazione professionale per i quali è comunque indispensabile l’investimento di ulteriori e specifiche risorse”.

Riservandosi quindi di valutare il ricorso a tutte le azioni di mobilitazione che si renderanno necessarie, anche in relazione allo sviluppo del confronto che intendono sollecitare e avviare con il Governo e le forze politico parlamentari, indicono una serie di iniziative:

– Convocazione di tutte le RSU elette nelle ultime elezioni per la giornata di venerdì 6 maggio alle ore 15 in diretta streaming con l’intervento dei 5 segretari generali di categoria (seguirà volantino iniziativa);
– Convocazione direttivi unitari dei 5 sindacati, per la giornata del 13 maggio alle ore 15, sempre in modalità on line;
– Dal 3 maggio proclamazione dello stato di agitazione con invio piattaforma rivendicativa su cui avviare le procedure di raffreddamento e contestuale blocco delle attività aggiuntive per tutto il personale della scuola;
– Incontro con tutti i gruppi parlamentari.

Decreto Dipartimentale 4 maggio 2022, AOODPIT 1059

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Ripartizione del contingente di posti assegnato all’Amministrazione centrale per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica

Nota 4 maggio 2022, AOODGOSV 11558

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Oggetto: Premio delle Camere di Commercio “Storie di alternanza” – 5^ Edizione anno 2022

Circolare Ministero Interno 4 maggio 2022, n. 43

Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI
Direzione Centrale per i Servizi Elettorali

AI PREFETTI DELLA REPUBBLICA LORO SEDI
Al COMMISSARI DEL GOVERNO NELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
per il tramite del Segretario Generale – Struttura Enti locali
Ufficio elettorale e Servizi demografici
e, per conoscenza:
ALLA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Direzione Centrale Autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e politiche per l’immigrazione – Servizio elettorale e Consiglio delle Autonomie locali
PEC: autonomielocali@certreqione. fvg .it)
ALLA REGIONE SICILIANA
Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica
Dipartimento Autonomie locali – Servizio 5° Elettorale
PEC: dipartimento.autonomie.locali@certmail.regione.sicilia.it
ALLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Direzione Generale della Presidenza – Servizio Registro generale del Volontariato e organizzazione delle elezioni
PEC: pres.servizioelettorale@pec.regione.sardeqna.it

OGGETTO: Consultazioni elettorali e referendarie di domenica 12 giugno 2022. Disponibilità dei locali scolastici.

Nota 4 maggio 2022, AOODGSIP 1195

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico
Ufficio II

Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Primaria e Secondaria di I e II grado, statali e paritari LORO SEDI
Ai Direttori Generali e ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana della Provincia di BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di TRENTO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta AOSTA

Oggetto: Cerimonie di premiazione on line Bando “ADOTTA UN GIUSTO” 2021/2022. 19 maggio 2022.

XI Olimpiadi di Italiano

Si è svolta il 3 maggio, a Roma, all’Università LUMSA, la cerimonia di proclamazione e premiazione delle vincitrici e dei vincitori della XI edizione delle Olimpiadi nazionali di Italiano. Ampia la partecipazione delle studentesse, protagoniste sul podio finale con 9 premi su 14 conquistati.

In particolare, il primo posto nella categoria Senior è andato a Giulia Arnoldi, studentessa dell’Istituto Tecnico “L. Einaudi” di Dalmine (BG).   
Sono stati 16.631 i partecipanti a questa edizione delle Olimpiadi con le studentesse in netta maggioranza (erano il 65%). Coinvolti 788 istituti scolastici da tutte le Regioni d’Italia. Hanno preso parte alla manifestazione, inoltre, ragazze e ragazzi da numerose scuole italiane all’estero (tra cui quelle di Argentina, Brasile, Francia, Germania, Russia, Svizzera, Tunisia, Turchia e USA).  

“La nostra lingua – ha detto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un messaggio rivolto ai presenti – è un’eredità preziosa e allo stesso tempo materia viva, potente. L’italiano è un bene di tutti, uno straordinario strumento per conoscere noi stessi e il mondo che ci circonda: è attraverso il linguaggio che incontriamo gli altri. Desidero complimentarmi con tutte e tutti coloro che hanno partecipato, con passione, a questa undicesima edizione delle Olimpiadi di Italiano, una delle storiche competizioni del nostro Ministero”.  

La manifestazione di questa mattina è stata aperta da un convegno cui hanno preso parte il rettore della LUMSA, Francesco BoniniValentina Setta, Capo Ufficio V – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – DGPS, Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca e Luca Serianni, Accademia Nazionale dei Lincei. Sono intervenuti, inoltre, Giuseppe Patota, Professore di Linguistica italiana all’Università di Siena, e Valeria Della Valle, Professoressa di Linguistica italiana alla Università “La Sapienza” di Roma. 

Presente anche Alice Scalas Bianco, Premio Campiello Giovani 2021, che ha fatto parte della Giuria Nazionale che ha selezionato le vincitrici e i vincitori di questa edizione. È in corso, infatti, una proficua collaborazione tra il Premio e le Olimpiadi di Italiano. Ottavia Ciatti, che l’anno scorso ha vinto le competizioni nazionali nella categoria Senior, fa parte della Giuria di selezione del Campiello Giovani 2022. 

I finalisti della XI edizione delle Olimpiadi nazionali di Italiano si sono cimentati con diverse tracce e tipologie di prove: un riassunto su un articolo che riguardava la Piramide di Cheope e il rapporto tra archeologia, scienza e tecnologia; un testo informativo che prendeva spunto da un tweet del Presidente Barack Obama sul razzismo; un testo creativo che prevedeva un’intervista al proprio rapper preferito. 

Le gare di istituto e quelle regionali si sono svolte nelle sedi di appartenenza delle scuole.La finale si è tenuta lo scorso 28 aprile a Roma: a contendersi il podio 84 studentesse e studenti. Ma a ottenere il premio, nelle rispettive categorie, sono stati in 14: 9 studentesse e 5 studenti. La Giuria nazionale (il cui presidente onorario è Luca Serianni), presieduta da Giuseppe Patota, ha rilevato che i testi premiati si distinguono per capacità di sintesi, efficacia espositiva, originalità. In generale, la Giuria ha constatato correttezza formale (grammatica, ortografia, punteggiatura), precisione lessicale, coerenza e coesione espositiva nella maggior parte delle prove dei candidati.    

La competizione è inserita nel Programma annuale per la Valorizzazione delle Eccellenze del Ministero dell’Istruzione. La manifestazione è organizzata dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione e si svolge in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI); gli Uffici Scolastici Regionali; l’Accademia della Crusca; l’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI); l’Associazione degli Italianisti (ADI) e con il supporto del Liceo Classico “Dante Alighieri” di Roma.  

I vincitori:  

CATEGORIA JUNIOR 

PRIMA CLASSIFICATA
Maria Beatrice Lupi       
Liceo “Ariosto Spallanzani”, Reggio Emilia  

SECONDA CLASSIFICATA 
Marta Liberatoscioli        
Istituto Omnicomprensivo “N. da Guardiagrele”, Guardiagrele (CH)  

TERZO CLASSIFICATO 
Davide Rossi        
I.I.S.S. “A. Poliziano”, Montepulciano (SI)    

CATEGORIA SENIOR 

PRIMA CLASSIFICATA  
Giulia Arnoldi   
I.S.I.S. “L. Einaudi”, Dalmine (BG) 

SECONDA CLASSIFICATA
Giulia Stoppiello      
Liceo Scientifico “Romita”, Campobasso  

TERZO CLASSIFICATO 
Gabriele Caruso   
IIS “Blaise Pascal”, Pomezia (RM)  

VINCITRICE CATEGORIA ESTERO JUNIOR     
Elisa Pagni        
“Albert Einstein” Gymnasium, Berlino        

VINCITRICE CATEGORIA ESTERO SENIOR   
Elisa Meritano         
Scuola Europea di Monaco   

VINCITORE PER LA CATEGORIA JUNIOR AREA LICEALE  
Francesco Rocco Capasso  
Istituto Magistrale “Salvatore Pizzi”, Capua (CE)            

VINCITORE PER LA CATEGORIA SENIOR AREA LICEALE  
Luigi Vele  
IIS “E. Fermi”, Montesarchio (BN)         

VINCITORE PER LA CATEGORIA JUNIOR AREA TECNICA  
Matteo De Vita    
I.I.S.S. “Toniolo”, Manfredonia (FG) 

VINCITRICE PER LA CATEGORIA SENIOR AREA TECNICA  
Giulia Giacomazzi  
I.I.S.S. “Marco Fanno”, Conegliano Veneto (TV)       

VINCITRICE PER LA CATEGORIA JUNIOR AREA PROFESSIONALE  
Noemi Piccoli
Convitto nazionale “T. Tasso”, sede associata F. Trani, Salerno        

VINCITRICE PER LA CATEGORIA SENIOR AREA PROFESSIONALE
Alessia Giannico
I.I.S.S. “Lentini-Einstein”, Mottola (TA)

A. Castelli, Albert Einstein

Perché questo mito di Einstein scienziato strepitoso? Perché, in fondo, Einstein ha cambiato le nostre vite. Dalla Prefazione di Luca Perri

Lord Kelvin nel 1900 affermò che in fisica non c’era più nulla di nuovo da scoprire e non restava altro da fare se non eseguire misure sempre più precise; in meno di trent’anni da quella dichiarazione la nostra comprensione del mondo fisico compì uno strabiliante balzo in avanti. Mai abbiamo imparato così tanto in così poco tempo, e ciò fu possibile perché tra i principali protagonisti di questa nuova era della conoscenza scientifica ci fu Albert Einstein. Non c’è dubbio che ci siano stati un “prima” e un “dopo” di lui: ha indelebilmente marchiato con le sue scoperte gran parte della tecnologia odierna e ha ridisegnato il nostro modo di fare fisica.

In questo volume ripercorreremo la sua vita e analizzeremo a fondo straordinari risultati scientifici che molto spesso restano all’ombra delle due celebri teorie della relatività. Perché Einstein è solo un po’ relatività e, soprattutto, non solo relatività.

Andrea Castelli (Bergamo, 1979) lavora come divulgatore scientifico e conferenziere presso “Associazione LOfficina” – Civico Planetario di MilanoHa conseguito un master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza all’Università di Ferrara e un dottorato di ricerca in Filosofia all’Università di Bologna, presso la quale è cultore della materia in Filosofia e fondamenti della Fisica per la cattedra di Storia della filosofia antica e membro del centro di ricerca interdisciplinare “APToday – Ancient Philosophy Today”. I suoi ambiti di ricerca riguardano la filosofia dello spaziotempo, la relatività generale e ristretta e lo studio delle opere di Albert Einstein.

Per una stampa libera

Per una stampa libera…

di Maurizio Tiriticco

…sempre e ovunque! L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 MAGGIO “Giornata Mondiale della Libertà di Stampa”, soprattutto per ricordare ai Governi di ogni Paese il dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola, sancita dall’Articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, e per celebrare l’anniversario della Dichiarazione di Windhoek. Si tratta di un documento promulgato dai giornalisti africani a Windhoek nel 1991, che sottolinea l’importanza fondamentale dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media. A cominciare dal 1993, le Nazioni Unite hanno iniziato a celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa conferendo dei premi e tenendo conferenze in tutto il mondo.

L’UNESCO ricorda la “Giornata Mondiale della Libertà di Stampa” con il conferimento del premio UNESCO “Guillermo Cano World Press Freedom Prize” a persone, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo evidente alla difesa e al supporto della libertà di stampa ovunque nel mondo, specialmente quando essa è stata ottenuta in una situazione di pericolo. Istituito nel 1997, il premio è assegnato da una giuria indipendente di 14 giornalisti professionisti. I candidati vengono proposti da organizzazioni non governative regionali e internazionali che lavorano in favore della libertà di stampa e dagli stati membri dell’UNESCO.

Il nome del premio è stato scelto in onore di Guillermo Cano Isaza, un giornalista colombiano che il 17 dicembre 1986 venne ucciso mentre usciva dalla sede del suo giornale a Bogotà, El Espectador, per ordine dei potenti baroni della droga della Colombia che erano stati accusati dai suoi articoli. Nel 2000 Cano è stato inserito dall’International Press Institute World Press Freedom Heroes tra i cinquanta Eroi della Libertà di Stampa nel mondo del XX° secolo.

L’UNESCO celebra ogni anno la Giornata mondiale della libertà di stampa, riunendo giornalisti professionisti, organizzazioni per la libertà di stampa, agenzie delle Nazioni Unite, al fine di valutare lo stato della libertà di stampa in tutto il mondo e discutere le possibili soluzioni adottabili nelle sfide del momento. Ogni conferenza è incentrata su un tema relativo alla libertà di stampa, inclusi buona amministrazione, copertura mediatica del terrorismo, impunità e ruolo dei media soprattutto nei Paesi che versano in una situazione post-bellica.

E, per concludere, è opportuno ricordare quanto recita l’articolo 21 della nostra Costituzione in materia di libertà di stampa: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.— La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.— Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.— In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.— La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.— Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.

Roma, 3 maggio 2022

Presentazione Fiera Didacta Italia

Presentazione Fiera Didacta Italia

La più grande Fiera italiana dedicata al mondo della scuola

Ministero dell’Istruzione, Salone della Comunicazione

Viale Trastevere, 76/A

Mercoledì 4 maggio, alle ore 12,00, nella Sala della Comunicazione, alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sarà presentata Fiera Didacta Italia 2022, il più importante appuntamento fieristico nazionale dedicato all’istruzione, che si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 20 al 22 maggio.

Nell’occasione verrà illustrato il programma, che prevede oltre 250 eventi formativi, tra convegni, workshop immersivi e seminari, progettati su varie tematiche, dall’ambito scientifico e umanistico a quello tecnologico, fino allo spazio dell’apprendimento.

La quinta edizione è dedicata alla pedagogista Maria Montessori, una delle personalità più importanti a livello mondiale nel campo dell’educazione dell’infanzia.

Oltre al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, interverranno: Lorenzo Becattini, presidente di Firenze Fiera, Giovanni Biondi, presidente del Comitato Scientifico di Didacta, Alessandra Nardini, Assessora all’Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere della Regione Toscana.

Abilitazione e reclutamenti, dai sindacati no al decreto: proclamato lo stato di agitazione

da Il Sole 24 Ore

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda: «Scelte sempre e solo per decreto. Niente investimenti, ma tagli che il sistema subisce da decenni»

di Redazione Scuola

Stato di agitazione del mondo della scuola. A proclamarlo i sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda secondo i quali «con la pubblicazione del decreto sulla scuola in GU del 1°maggio il Governo interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica risorsa per il Paese, torna ed essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico – ideologico. I documenti di programmazione economica pluriennale non prevedono investimenti, ma tagli che puntualmente il sistema subisce da decenni. Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali addirittura con decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola».
«La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla “politica”. E questo dopo due anni di pandemia, in cui la scuola si è completamente reinventata, e con una guerra che comporta la necessità di accogliere i profughi dall’Ucraina (ne sono arrivati ed accolti oltre 30.000, anche minori non accompagnati). La scuola – evidenziano i sindacati – si sta confermando uno dei più efficaci strumenti di integrazione, attraverso atti di concreta e solidale accoglienza, nell’ottica di una vera cultura di pace. Anche solo per questo avrebbe meritato un trattamento diverso, caratterizzato da attenzione e coinvolgimento; analogamente lo avrebbero meritato le organizzazioni sindacali alle quali il personale ha rinnovato pochi giorni or sono la propria fiducia con una larghissima partecipazione al voto per il rinnovo delle Rsu, legittimandone ancora una volta il ruolo di rappresentanza».

Contro il decreto

« Invece – denunciano Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda – solo dopo qualche giorno dal voto per il rinnovo delle Rsu che ha visto un milione di lavoratori dare la propria fiducia alle organizzazioni sindacali, si decide di procedere per decreto su tematiche così importanti. Per questo le organizzazioni sindacali della scuola, unitariamente, hanno deciso una grande mobilitazione, a partire dai lavoratori, per arrivare a coinvolgere l’intera comunità educante che si vede ridurre l’ambito di autonomia, anch’esso di rilevanza costituzionale, al pari della libertà di insegnamento che rischia di subire inaccettabili condizionamenti».