Pensioni scuola: 1.200 domande in più rispetto allo scorso anno, in aumento quota 100

da La Tecnica della Scuola

Sono 35.068 le domande di collocamento in pensione pervenute alla scadenza per la presentazione, fissata al 7 dicembre, considerando complessivamente personale docente, educativo e ATA.

Lo fa sapere la Cisl Scuola, che ha pubblicato anche un prospetto, suddiviso per le varie regioni.

Si tratta dunque, sempre secondo quanto riporta il Sindacato, di quasi 1.200 domande in più rispetto allo scorso anno.

Il dato non comprende il personale che cesserà dal servizio per raggiunti limiti di età, che non era tenuto a presentare alcuna istanza. Si dovrebbe trattare di circa 2.000 tra docenti e ATA.

Andando più nel dettaglio, hanno presentato istanza:

  • 27.592 docenti (lo scorso anno erano 26.327)
  • 6.887 ATA (7.088 l’anno precedente)
  • 85 personale educativo (l’anno scorso 78),
  • 504 insegnanti di religione (l’anno scorso 393).

In aumento anche il numero delle domande presentate avvalendosi dei requisiti di quota 100: se lo scorso anno erano state il 49,23% del totale, quest’anno superano la metà (55,7%).

Rientro a scuola. Rezza: ancora presto per dirlo

da La Tecnica della Scuola

Sul rientro a scuola dopo le vacanze natalizie nulla è scontato, specie per le scuole superiori. In diretta, nella conferenza stampa del 15 dicembre sull’analisi della situazione epidemiologica Covid19, il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza dichiara: “La riapertura delle scuole è un traguardo che chiunque auspica si possa raggiungere il prima possibile. Speriamo si possa riaprire dopo le feste natazlize, ma è ancora presto per dire se possiamo aprire le scuole superiori.”

Alta circolazione virale

E spiega le ragioni per cui il rientro a scuola è in dubbio: “Noi dobbiamo tenere bassa la circolazione virale. L’incidenza di nuovi casi è ancora elevata. Anche un Rt di poco inferiore a 1 produce ancora molti casi.”

Le conclusioni sono diretta conseguenza di un ragionamento di grande prudenza: “Finché non abbassiamo l’incidenza dobbiamo tenere a bada tutte le attività. Solo dopo potremo valutare di riaprire la didattica in presenza.”

Covid, come gestire le aggregazioni di studenti nei pressi della scuola

da La Tecnica della Scuola

La sicurezza delle attività collegate in qualche modo alla scuola deve considerare anche altri contesti di rischio oltre il trasporto pubblico locale.

Tra questi rientrano sicuramente le immediate adiacenze degli istituti scolastici, i luoghi di ritrovo di studenti in entrata e in uscita dalla scuola, dove il rischio di assembramento è molto alto.

Per queste ragioni, ISS e INAIL, nel Documento tecnico sulla gestione del rischio di contagio da Sars Cov-2 nelle attività correlate all’ambito scolastico con particolare riferimento al trasporto pubblico locale, elaborato in previsione del rientro in classe il prossimo 7 gennaio 2021 del 75% degli studenti di ogni ordine e grado, affrontano anche il problema delle aggregazioni nei pressi della scuola.

Seppure minimizzate dalle misure organizzative messe in atto con la diversificazione degli orari, rappresentano comunque un punto di criticità e richiedono l’applicazione di misure di prevenzione.

In tali contesti è auspicabile il potenziamento di personale dedicato al controllo dei punti di accesso alle scuole e dei luoghi limitrofi agli istituti scolastici per limitare le iniziative di aggregazione spontanea degli studenti che si configurino quali situazioni a rischio di assembramento.

Inoltre, nel documento viene richiamata la responsabilità individuale degli studenti e genitoriale delle famiglie nel mettere in atto, anche in queste occasioni, le misure di prevenzione (distanziamento e uso della mascherina) già in uso nel contesto scolastico.

Covid, gestione del contagio nelle attività correlate all’ambito scolastico: trasporti e non solo