Stabilizzati 25 precari con i ricorsi Pettine

Scacco matto al MIUR: l’ANIEF stabilizza 25 precari con i ricorsi Pettine

 

Mentre il Governo Renzi “gioca” con la vita dei docenti precari, l’ANIEF dà scacco matto al MIUR in tribunale e ottiene l’immissione in ruolo retrodatata al 2009 o al 2010 in favore di ben 25 docenti precari con conseguente diritto a usufruire liberamente della mobilità territoriale e del trattamento economico più favorevole per gli immessi in ruolo 2009. La squadra dei legali ANIEF, capitanata magistralmente dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, conclude degnamente il contenzioso iniziato nel 2011 contro le “code della vergogna” e ottiene anche la condanna del Ministero dell’Istruzione al pagamento del risarcimento del danno in favore dei ricorrenti per “lite temeraria”.

 

Da docenti precari inseriti “in coda” nel biennio 2009/2011 dalla pervicace ostinazione del MIUR a docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato retrodatato al 2009 o al 2010 grazie all’azione legale promossa dall’ANIEF nei tribunali del Lavoro di tutta Italia. Questa la differenza ottenuta dall’agguerritissima squadra di legali ANIEF che negli ultimi mesi ha portato a segno ben 25 vittorie a discapito del Ministero dell’Istruzione. I Tribunali del Lavoro di tutta Italia, interessati dal ricorso volto all’inserimento “a pettine” promosso dal nostro sindacato, hanno dato piena ragione ai nostri iscritti, ponendo fine al loro lungo periodo di precariato e imponendo al MIUR l’immediata immissione in ruolo retrodatata con il conseguente riconoscimento in loro favore del trattamento giuridico ed economico spettante.

 

L’ANIEF rende onore e merito ai legali che hanno composto la formidabile squadra vincente che, negli ultimi mesi, ha ottenuto le sentenze positive che hanno contribuito a porre fine al lungo periodo di precariato dei nostri iscritti, con particolare riferimento allo straordinario lavoro svolto dagli Avvocati Irene Lo Bue, che con nove sentenze ottenute nel giro di pochi giorni mette in ginocchio il MIUR presso il Tribunale di Modena e dà piena conferma della sua straordinaria professionalità; Salvatore Russo, che fa poker d’Assi ottenendo quattro sentenze di pieno accoglimento presso i Tribunali di Roma, Pistoia e Lucca e dà nuova prova della sua indiscussa competenza a tutela dei docenti precari; Ida Mendicino e Donatella Longo, che con due sentenze ottenute presso i Tribunali di Paola (CS) e Castrovillari (CS) confermano la loro imbattibilità contro il MIUR presso i tribunali della provincia di Cosenza; Francesca Picone che, tutelando i diritti di una nostra iscritta, fa magistralmente condannare il MIUR per lite temeraria presso il Tribunale di Agrigento; Guglielmo Abbate, che ottiene la prima soddisfacente vittoria ANIEF presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE); Michele Ursini, che conferma la sua indiscussa professionalità presso il Tribunale di Bari; Francesca Marcone e Manuela Pirolozzi, che hanno ottenuto piena ragione per una nostra iscritta presso il Tribunale di L’Aquila; Giovanni Rinaldi, con una schiacciante vittoria ottenuta presso il Tribunale di Asti; Fortunato Niro, che ribalta l’orientamento precedente del medesimo tribunale e fa condannare il MIUR presso il Tribunale di Trieste; Tiziana Sponga, che dà conferma del suo sempre ottimo lavoro presso il Tribunale di Bologna; Maria Adamo, con la vittoria ottenuta per l’ANIEF presso il Tribunale di Marsala; Michele Speranza, ormai avvezzo a battere il MIUR ottenendone nuovamente la condanna per lite temeraria presso il Tribunale di Napoli; Marco di Pietro, che agisce con perizia per conto del nostro sindacato e prosegue le vittorie a tutela dei diritti dei precari presso il Tribunale di Catania.

 

Tutte vincenti le azioni legali dell’ANIEF portate avanti in questi anni, dunque, con conseguente piena sconfitta delle Amministrazioni resistenti che volevano relegare “in coda” i diritti costituzionali. Che il Governo e MIUR si preparino: l’ANIEF si dichiara pronta nuovamente e fin da subito a schierare la propria squadra di legali a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola in caso dovesse essere perpetrato qualunque abuso nei loro confronti. L’imperativo categorico per il nostro sindacato è uno solo: diritto e merito non possono e non devono essere mai sacrificati.

#riformabuonascuola Si va verso il decreto legge

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola Si va verso il decreto legge

I tempi si fanno sempre più stretti ed è difficile pensare che la Camera possa concludere i propri lavori per la fine di aprile. Il “rischio” che il Governo decida di emanare un decreto legge è sempre più reale.

Ricordate le dichiarazioni rese dal ministro Giannini in coda alla conferenza stampa tenutasi al termine del Consiglio dei Ministri del 12 marzo quando il Governo diede il via libera al ddl sulla scuola?
Più o meno disse che l’indomani mattina il provvedimento sarebbe già stato depositato in Parlamento e avrebbe subito iniziato il proprio iter.
Siamo invece al 28 marzo e stiamo “sperando” che – se non ci saranno intoppi – martedì 31 il ddl sarà annunciato in aula. Può darsi che mercoledì 1° aprile (ma la data non induce a pensare che si tratti di un ennesima bufala) la Commissione Cultura dia avvio alle audizioni di sindacati e associazioni.
Devono essere auditi più di 50 soggetti e quindi nella migliore delle ipotesi si andrà avanti almeno per tutta la settimana successiva.
Finalmente martedì 14 potrebbe inziare l’esame vero e proprio del progetto di legge.
L’opposizione ha già fatto capire che non intende fare nessuno sconto al Governo, il dibattito sarà durissimo e le prese di posizione dei sindacati e le manifestazioni già annunciate non giocheranno a favore di una rapida approvazione della proposta di Renzi.

Ecco perchè l’eventuale adozione di un decreto legge da parte dell’esecutivo è ormai molto di più di una semplice ipotesi.
Ma anche in questo caso sarà lo stesse necessario fare in fretta  e non perdere altro tempo.
Per approvare il decreto, infatti, il Governo dovrà almeno attendere che in Parlamento inizi il dibattito, in modo da poter dimostrare che, con quei ritmi, non sarebbe possibile approvare in tempo il disegno di legge.
Si può quindi ragionevolmente pensare che il decreto legge arriverà agli inizi di maggio. Per evitare i possibili rilievi del Quirinale sarà però necessario tenere molto sotto controllo il testo del provvedimenti ed escludere dal testo quei riferimenti che potrebbero creare dubbi sulla urgenza del decreto.
Senza poi considerare che dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale decorrono i 60 giorni entro i quali il Parlamento dovrà convertire in legge il decreto. E a quel punto si arriverà ai primi di luglio. Difficile quindi credere che a settembre si possa già partire con l’organico funzionale e con le altre importanti novità contenute nel disegno di legge.

Concorso dirigente scolastico, incontro al Miur il 30 marzo

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigente scolastico, incontro al Miur il 30 marzo

A seguito della richiesta delle OO.SS., il Miur ha convocato le organizzazioni rappresentative dell’area V per un’informativa sul futuro concorso per dirigente scolastico e sulle procedure in atto relativamente al concorso precedente. L’incontro è stato fissato per le ore 16 di lunedì 30 marzo.

Il 23 marzo scorso, considerata ormai prossima la scadenza del termine per l’indizione da parte della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) del nuovo corso-concorso di reclutamento dei dirigenti scolastici (inizialmente fissato allo scorso 31 dicembre, termine poi prorogato al 31 marzo 2015), le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V hanno unitariamente richiesto al Miur un incontro urgente di informativa sull’iter del DPCM di emanazione dell’apposito Regolamento, quale indispensabile atto propedeutico della procedura di indizione del suddetto corso-concorso.

Con la stessa richiesta unitaria, Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals hanno anche sollecitato un’informativa sullo stato di “rinnovazione” in alcune regioni del precedente concorso.

L’incontro è stato fissato lunedì 30 marzo alle ore 16.

Concorso ds in Toscana: altra “grana” in arrivo

da La Tecnica della Scuola

Concorso ds in Toscana: altra “grana” in arrivo

La presidente della commissione di concorso è una dirigente scolastica piemontese autrice di un libro per la preparazione al concorso per dirigenti. La Flc-Cgil ne chiede l’immediata sostituzione.

I concorsi dirigenti scolastici non mancano mai di suscitare polemiche, spesso grazie all’emergere di casi controversi. Adesso è la volta della 53enne torinese Antonietta Di Martino, dirigente scolastico del 1 Circolo di Rivoli (in provincia di Torino) che, ci racconta Il fatto quotidiano, ha scritto un libro dedicato alla preparazione del “futuro concorso per dirigenti scolastici” e lo ha “pubblicizzato” anche sulla sua pagina Facebook con tanto di link alla pagina della casa editrice. Il libro “incriminato” – costo 30 euro – s’intitola “Guida alle prove scritte e orale. Concorso dirigenti scolastici. Edizione 2015″ ed è stato scritto dalla suddetta Di Martino insieme a altri tre autori (Callà, Dellepiane e Giannone).
Lo scorso 13 febbraio la Di Martino scrive sulla sua pagina fb: “Un consiglio per la preparazione al futuro concorso per dirigenti scolastici!!” con tanto di foto di copertina.
Adesso però il profilo è stato rimosso. Perché? Che c’è di strano nello scrivere un libro di preparazione al concorso? Invece la stranezza esiste perché la dirigente autrice presiede in Toscana la commissione del concorso per 112 dirigenti scolastici (gli orali, a cui sono stati ammessi 156 candidati, sono in programma dal 15 aprile al 25 giugno).
Il caso è stato sollevato dalla Flc-Cgil Toscana, che ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione (e per conoscenza al direttore scolastico regionale) in cui accusa la dirigente di utilizzare “la sua funzione per pubblicizzare e vendere il proprio libro agli stessi candidati” e perciò ne chiede la “sostituzione immediata”.
“Nella quarta di copertina del suddetto libro – sottolinea nell’esposto il segretario regionale della Flc Alessandro Rapezzi – nel tracciare il proprio curriculum professionale, la dottoressa Di Martino inserisce la condizione di presidente della commissione del concorso in Toscana come punto qualificante, indicatore della qualità e dei contenuti del libro stesso”.
Poi attacca: “La presidente della commissione dell’unico Concorso per dirigenti scolastici che si sta svolgendo in Italia, già piuttosto travagliato, fa pubblicità a un testo di cui è coautrice e rivolto esplicitamente ai candidati che dovranno affrontare la prova concorsuale, compresi dunque i candidati del concorso che si sta svolgendo in Toscana”.
Rapezzi chiede pertanto al ministero se non si delinei un “profilo di inopportunità” alla prosecuzione della funzione, aggiungendo: “Si tratta della stessa persona che, come viene riferito al sottoscritto, oscura la stanza dove si svolgono i lavori della commissione presso l’Ufficio scolastico regionale di Firenze per non essere ‘visti da fuori’”.
Insomma proprio in Toscana, dove il concorso ds ha avuto un iter tormentato, ci si mette anche la questione del presidente di commissione che propone il suo libro ai partecipanti tutti, quindi anche a quelli della bella regione di Dante…

Buonascuola solo se…

BUONASCUOLA SOLO SE… di Umberto Tenuta

CANTO 442 BUONASCUOLA solo se…

−non si fa odiare, ma si fa amare

−non offre lezioni, ma ricercazioni

−non utilizza solo carta di Amalfi, ma anche la carta digitale

−e, innanzitutto e soprattutto, garantisce il successo formativo a tutti gli studenti

 

Se al tuo amico dai un pesce, lo sfami per un giorno.

Se gli regali l’amore della pesca, lo sfami per tutta la vita.

Ma l’amore non si regala.

Si contagia.

E lo contagia solo chi ama.

<<Se il nostro pensiero e le nostre parole debbono muovere l’attività del discepolo, bisogna che qualcosa di vivo che è in noi passi nello spirito di lui come scintilla di fuoco

ad accendere altro fuoco>> (F. ENRIQUES).

La BUONASCUOLA la fanno solo le Professoresse innamorate.

Questo il primo requisito della BUONASCUOLA.

E dei docenti.

Saper innamorare gli studenti.

“È del poeta il fin la meraviglia: parlo dell’eccellente e non del goffo: chi non sa far stupir, vada alla striglia!”(G.B.MARINO)

E dopo che hanno innamorato gli studenti, i docenti eccellenti si riposano.

Solo gli studenti sono al lavoro.

A scuola stanno con il corpo[1].

Manipolano, pedipolano, oculupolano, otopolano, rinopolano, glottopolano…

Cercano, ricercano, esplorano.

Scoprono, costruiscono inventano, creano.

È tutto un gioco.

‘CA ZOIOSA!

Casa giocosa di Vittorino da Feltre.

Con tutti gli arredi di Maria Montessori.

Compresi i Tablet.

Sì, ogni studente avrà il suo tablet.

Lo comprerà la mamma eliminando qualche noioso libro di testo.

Che BUONA questa scuola!

Buona davvero, per voi Professoresse innamorate!

Buona davvero, per voi Studentesse innamorate!

E, se è buona per loro, lo sarà anche per voi, Professori.

Ma sarà finalmente la BUONASCUOLA anche degli studenti, di tutti gli studenti.

Di tutte le studentesse e di tutti gli studenti, non esclusi nemmeno i figli di Agnese.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − voce da cercare

 

 

[1][1] In merito cfr.: AAVV., A scuola con il corpo, Quaderni M.C.E., La Nuova Italia, Firenze 1974; AAVV., Il corpo nella dinamica educativa, Emme ed., Milano, 1976; ALBANESE A., PAVAN B., Quale Psicomotricità?, Ed. Il Cerro, Pisa, 1990. BERNARDI E., CANEVARO A., FERIOLI L., Il comportamento psicomotorio a scuola, Il Mulino, Bologna, 1982: BIAGINI A., Educazione Psicomotoria, Nicola Milano, Bologna, 1990: BORGEMINO L., Psicomotricità per apprendere: metodologia nella scuola per l’infanzia, Mandese, Torino,1984: BORGOGNO E.T. , Educazione psicomotoria nella scuola materna e elementare, Omega, Torino, 1988.; BORGOGNO E.T., Educazione psicomotori, Omega, Torino 1983; BRUSA, CONTI, FERRI, TINTO, Percezione e Psicomotricità, O.S. Firenze, 1979: COSTE J.C., La psicomotricità, La Nuova Italia, Firenze 1984: LE BOULCH J., Verso una scienza dei movimento umano. Introduzione alla psicocinetica, Armando, Roma, 1971: VAYER P., DESTROPER J., Il corpo nella dinamica educativa, Emme Edizioni, Milano, 1976; VAYER P., Educazione psicomotoria in età scolare, Armando, Roma, 1974; VAYER P., Educazione psicomotoria nell’età scolastica, Armando, Roma, 1977.

 

Lavoro, tempi e procedure certe per l’assunzione dei disabili nella P.A.

da Superabile

Lavoro, tempi e procedure certe per l’assunzione dei disabili nella P.A.

Approvato, con il parere favorevole della ministra Madia, l’emendamento Guerra che prevede la nomina del responsabile dei processi di inserimento in tutti gli enti pubblici con più di 200 dipendenti

ROMA – Finalmente tempi e procedure certe per l’assunzione dei lavoratori disabili nella pubblica amministrazione e per la nomina del responsabile dei processi di inserimento in tutti gi enti pubbici con più di 200 dipendenti. E’ stato approvato oggi l’emendamento Guerra (altri firmatari Maturani, Lo Moro, Fornaro, Gatti, Granaiola, Manassero Mattesini Crimi, Morra e De Pretis), con il parere favorevole della ministra Marianna Madia.

Si legge nel testo: “Al fine di garantire un’efficace integrazione in ambiente di lavoro di persone con disabilità di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68, previsione della nomina, da parte delle pubbliche amministrazioni con più di 200 dipendenti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e con le risorse umane disponibili a legislazione vigente, di un responsabile dei processi di inserimento, definendone i compiti con particolare riferimento alla garanzia dell’accomodamento ragionevole di cui all’articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, introdotto dall’articolo 9 della legge 9 agosto 2013, n. 99; previsione di un obbligo di trasmissione annuale da parte delle pubbliche amministrazioni ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del lavoro e delle politiche sociali oltre che al Centro per l’impiego territorialmente competente, non solo della comunicazione relativa alle scoperture di posti riservati ai lavoratori disabili, ma anche di una successiva dichiarazione relativa a tempi e modalità di copertura della quota di riserva prevista dalla normativa vigente, nel rispetto dei vincoli normativi assunzionali delle pubbliche amministrazioni, nonché previsione di adeguate sanzioni per il mancato invio della suddetta dichiarazione, anche in termini di avviamento numerico di lavoratori con disabilità, da parte del Centro per l’impiego territorialmente competente”.

Soddisfazione viene espressa dal presidente del Forum terzo settore Pietro Barbieri, che parla di “una buona notizia” che “fa bene”. (ep)


Emendamento assunzione disabili nella PA, Fish: “Così si sana il gap”

Il presidente nazionale Falabella: “Recepite nostre indicazioni. Ora strada in discesa. Importante la nuova figura del responsabile dei processi di inserimento e anche le novità introdotte in materia di scoperture”

ROMA – Esprime apprezzamento positivo la Fish per l’approvazione oggi dell’emendamento (di cui prima firmataria è Maria Cecilia Guerra e che conta sull’avallo del ministro Madia) che assicura tempi e procedure certe per l’assunzione dei disabili nella pubblica amministrazione e che prevede la nomina di un responsabile dei processi di inserimento in tutti gli enti pubblici con più di 200 dipendenti.

“Nella seduta di ieri pomeriggio la Prima Commissione permanente (Affari costituzionali) del Senato, esaminando il disegno di legge “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche” (A. S. 1577), ha approvato un importante emendamento che riguarda il diritto al lavoro delle persone con disabilità. Al centro della discussione l’articolo 13: “Riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”. Il Paramento ha recepito le indicazioni della Federazione – evidenzia il presidente della Fish Vincenzo Falabella – nell’ottica di una maggiore inclusione dei lavoratori e di un’attenzione maggiore delle pubbliche amministrazioni che devono provvedere a sanare il gap creatosi in merito alle assunzioni dei lavoratori disabili. Ci auguriamo tempi brevi”.

“Le difficoltà di accesso al lavoro, gli alti tassi di scopertura da parte delle Pubbliche amministrazioni che finiscono per non rispettare le indicazioni della legge 68/1999, sono note a tutti e da noi denunciate da anni, ma – fino ad oggi – mancavano misure tanto stringenti da rendere effettiva l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità presso il principale datore di lavoro italiano: lo Stato.”

L’emendamento – ricorda Falabella – inserisce una nuova indicazione in funzione delle delega legislativa attribuita al Governo in tema di pubblico impiego. Il successivo decreto legislativo dovrà prevedere, presso le Pubbliche Amministrazioni con più di 200 dipendenti, la nomina di un responsabile dei processi di inserimento che renda effettiva un’efficace ed adeguata inclusione lavorativa delle persone con disabilità.

“Ma – sottolinea la Fish – importante è anche la novità in materia di scoperture (posti di lavoro che dovrebbero essere assegnati ai disabili iscritti alle liste di collocamento). Sarà imposto l’obbligo di trasmissione annuale da parte delle Pubbliche Amministrazioni ai Ministri per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione e del Lavoro e delle Politiche sociali, oltre che al Centro per l’impiego territorialmente competente, non solo della comunicazione relativa alle scoperture di posti riservati ai lavoratori disabili, ma anche di una successiva dichiarazione relativa a tempi e modalità di copertura della quota di riserva prevista dalla normativa vigente. Quindi tempi certi”.

Lo stesso decreto dovrà fissare adeguate sanzioni per il mancato invio della dichiarazione, anche in termini di avviamento numerico di lavoratori con disabilità, da parte del Centro per l’impiego territorialmente competente.

Conclude il presidente Fish:”È un passo importante e la strada verso l’approvazione definitiva è in discesa. Un passo importante che dovrebbe rendere effettivo ed efficace un principio sancito già nel 1999 dalla legge 68. Un passo importante che potrebbe aprire le porte del mondo del lavoro a migliaia di persone con disabilità”. (ep)

Disabilità, cure ad hoc e tempi ridotti: a Budrio il futuro delle “assistive technology”

da Redattore sociale

Disabilità, cure ad hoc e tempi ridotti: a Budrio il futuro delle “assistive technology”

Tecnologie e riabilitazione dell’arto superiore. Sono i due progetti di ricerca portati avanti da Centro Protesi Inail di Budrio, Azienda Usl Bologna e Asl Romagna. Lucibello: “La nostra mission è la qualità della vita dei lavoratori infortunati”

BUDRIO (Bologna) – La parola chiave è “sinergia”, tra i soggetti coinvolti e tra i dispositivi già esistenti. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti in carico, perché tornino a essere parte integrante e attiva della società. Come? Dando loro la possibilità di avere le cure migliori e di recuperare nel minor tempo possibile. Queste le linee guida emerse dall’incontro di questa mattina nell’Auditorium di Budrio ‘Progetti di ricerca per la salute in Emilia-Romagna’, con al centro la qualità della vita nelle collaborazione tra Centro protesi Inail, Azienda sanitaria locale di Bologna e Azienda unità sanitaria locale della Romagna.
“Davanti a numerosi esempi di sprechi, Inail ha scelto la strada dell’estrema attenzione alla qualità della vita dei lavoratori infortunati seguiti – ha spiegato Giuseppe Lucibello, direttore generale Inail –. 50 anni fa, qui a Budrio è stata progettata la prima protesi a comando elettrico: quanti passi avanti sono stati fatti da allora. Oggi, grazie a una rete estesa anche ad alcuni degli istituti di ricerca più importanti d’Italia, come l’Istituto italiano di tecnologia di Genova o la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, si possono raggiungere ulteriori traguardi. Con partner d’eccellenza si ottengono risultati eccellenti”. Perché, come ha detto Giulio Pierini, sindaco di Budrio, in apertura di convegno, “il risultato finale è molto più della somma dei singoli”.
L’incontro è stato l’occasione per raccontare le sinergie avviate sul territorio per lo studio delle attività tecniche, sanitarie, riabilitative e d’integrazione sociale riguardanti dispositivi, metodiche e tecnologie innovative. Per l’occasione, sono stati presentati due progetti nati e portati avanti proprio grazie a questa innovativa collaborazione. Il primo ha come oggetto i dispositivi tecnici, che includono sia i meccanismi che possono essere applicati su un paziente, sia quelli esterni (sedie a ruote, cuscini). Il metodo prevede progettazione, prova e valutazione di tutte le “assistive technology”, le tecnologie informatiche ed elettroniche al servizio delle persone con disabilità. Il progetto durerà 3 anni e prenderà corpo sul territorio: esperti si recheranno nelle case, negli ambienti dei pazienti per capire esattamente di cosa essi abbiano bisogno, per fornire loro la soluzione adeguata (dalla casa domotica, all’interfaccia vocale, per esempio). Perché ogni persona ha necessità specifiche, che devono essere soddisfatte con taglio artigianale, sartoriale. A portare avanti questa idea, oltre al Centro protesi Inail e all’Asl di Bologna, l’Associazione Glic, la rete nazionale dei centri ausili indipendenti. Cosa significa? Significa che queste tre realtà si mettono al completo servizio del disabile, trovando per lui gli ausili tecnologici adeguati. I centri Glic – 27 in 14 Regioni – sono totalmente indipendenti da qualsiasi interesse commerciale: sono pubblici e gratuiti, e hanno il solo scopo di suggerire i dispositivi migliori. Le prime regioni in cui partirà questa sperimentazione saranno Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia, Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. Al termine dei 3 anni sarà possibile riportare i risultati ottenuti a Inail, perché possa modularsi secondo le varie esigenze rilevate.

Il secondo progetto presentato riguarda lo sviluppo di strumenti per la valutazione funzionale e la riabilitazione delle patologie della spalla, a partire da un numero e da qualche interrogativo: nel 2012, il 6 per cento degli infortuni totali riguardavano l’arto superiore. Tre le domande del lavoratore infortunato: quanto tempo servirà per recuperare? Cosa riuscirò a fare veramente? Riuscirò a tornare a lavorare? Per dare risposte efficaci, serve una riabilitazione non generica, ma personalizzata. Così, il Centro protesi Inail e l’Azienda Usl di Bologna hanno scelto di collaborare con l’Ospedale Cervesi di Cattolica, leader per tutte le patologie della spalla. Nel Laboratorio di biomeccanica intitolato a Marco Simoncelli (il giovane pilota nacque proprio in quella struttura), un’equipe di chirurghi e di fisioterapisti lavorano insieme per misurare numericamente la qualità del movimento e aiutare la successiva diagnosi, che sarà il più calzante possibile e sarà in grado di prevedere tempi e margini di recupero. A Inail saranno forniti strumenti semplici di valutazione da diffondere nelle unità territoriali, perché tutti possano disporre del trattamento migliore, ottimizzando i tempi.

“Il Centro protesi Inail, la sua collaborazione con il pubblico e i due progetti presentati rappresentano un’eccellenza – ha commentato il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini –: un’eccellenza di cui andare ancora più fieri perché alle cure unisce la ricerca, contribuendo così alla crescita occupazionale. La mission di queste realtà è dare speranza alle persone, per questo non un solo euro sarà tagliato rispetto agli anni passati. Gli 8 miliardi da destinare alla sanità sono confermati, cosi come i 460milioni per il welfare. Qualità e attenzione delle persone: nel vostro lavoro c’è molta Emilia-Romagna”. (Ambra Notari)

Incontro con Lodovia Cima

Incontro con Lodovia Cima

di Mario Coviello

 

questasonoio“Questa sono io” di Lodovica Cima e Annalisa Strada – Il Castoro 2014

L’ottava edizione del Torneo di lettura fra dieci scuole in rete della provincia di Potenza è alla sua seconda fase. Per gli alunni delle scuole medie di Bella,Atella,Ripacandida,Rionero, che hanno superato la fase eliminatoria è stato scelto dal Comitato dei lettori il romanzo di Lodovica Cima e Annalisa Strada “ Questa sono io”-Il Castoro 2014.

Viola ha 13 anni ed una vita apparentemente tranquilla. Eppure c’è quella sensazione spiacevole di qualcosa che sfugge, di essere invisibile agli occhi di sua madre e suo padre. Sua madre non c’è quasi mai, fa la costumista teatrale ed è sempre molto impegnata, suo padre è ancora più assente, è attore ed è sempre in tournée. C’è la nonna che pensa a lei, in tutto. Perchè loro tre non sono mai stati una vera famiglia? Con l’aiuto dell’amica del cuore, Arianna, scopre un segreto familiare che ridefinirà per sempre la sua esistenza e il rapporto con se stessa e con gli altri.

Abbiamo intervistato Lodovica Cima.

-“Viola fece tutto quello che ci si aspettava da lei : mangiò…..,sparecchiò….diede una pulita al tavolo….. “ Viola si ritira quasi sempre in camera… A Viola arrivano dai genitori regali mai chiesti… Viola scopre la verità su suo padre, ma non ha la forza di affrontarlo…. Sono così le giovani adolescenti che incontri nelle scuole e nelle librerie o somigliano di più ad Arianna la decisa che sa sempre cosa fare, super organizzata, o a Cecilia..”una vera carogna : tutta impegnata a non farne passare una liscia a nessuno” ?

Questi sono alcune tipologie di ragazzi che ho immaginato. Ogni personaggio nasce da spunti veri raccolti in quasi 25 anni di incontri con i ragazzi e di lavoro su storie dedicate a loro. Non posso dire se siano corrispondenti a una persona piuttosto a un’altra che ho incontrato, sicuramente sono costruiti dalla mia immaginazione attingendo a caratteristiche vere, reali, mixate insieme.Sono sicura che ci sono altri ragazzi, migliori, peggiori, che portano magari una maschera di apparenza, come Cecilia, e poi sotto sotto sono diversi. È un’età difficile in cui si prendono le misure con se stessi.

  • E poi c’è Michele..”uno che si faceva notare…lo sguardo azzurro trasparente, il sorriso abbozzato che gli dava l’aria di giusta sufficienza e Francesco, il suo amico, “un ragazzo tranquillo con gli occhi profondi” … Sono così i giovani adolescenti di oggi, importanti per l’universo femminile che racconti nel tuo romanzo , ma solo comparse, che rimangono sullo sfondo?

Non direi solo comparse, direi un po’ distanti. Io ho immaginato che Viola avesse timore ad avvicinarsi troppo, proprio per il suo continuo senso di inadeguatezza. Non ho volutamente scrutato dentro l’animo di Michele, l’ho lasciato “integro” nel suo essere un maschio misterioso e di poche parole, perché ero concentrata sulle emozioni di Viola. Si potrebbe forse riscrivere la storia specularmente, prendendo il punto di vista di Michele, sarebbe interessante!

  • E gli adulti ? Ci sono i genitori di Viola, padre e madre, evanescenti, presi dal lavoro, dalla carriera, sempre di corsa e con mille impegni. Genitori che non hanno tempo per guardare negli occhi la loro figlia… E’ stato difficile raccontare dei genitori così ….?

Sì è stato difficile perché di norma non sono una persona che ama giudicare gli altri e che sa perfettamente che fare i genitori è davvero difficile. Però quando si hanno dei figli le priorità sono loro, questo non cambia per nessuno. Quindi mi sono messa d’impegno e ho cercato di ritrarre due persone incompiute. Esistono, non possiamo essere così ingenui da non considerarlo.

Tra l’altro, colgo l’occasione per raccontare che la storia di Viola nasce da uno spunto vero. Annalisa Strada ed io abbiamo ascoltato, aspettando su un binario di una stazione italiana, una conversazione altrui senza volerlo. Era un uomo a parlare e raccontava con grande naturalezza al vicino di avere una famiglia “regolare” e una amante in un’altra città. Quest’amante aveva appena avuto un figlio da lui e, diceva sempre l’uomo, questo era un vero inconveniente, che rompeva i suoi equilibri. Quindi avevano deciso di affidare il neonato alla nonna. Annalisa ed io siamo rimaste colpite dalla disinvoltura dell’uomo nel risolvere il problema! Così abbiamo deciso di immaginare quella creatura nell’età dell’adolescenza. Ecco come è nata la storia di Viola. Avevamo sentito quella storia insieme e abbiamo deciso lì per lì di scriverla insieme.

cima– Per fortuna ci sono gli adulti positivi: i genitori adottivi di Arianna, l’amica del cuore di Viola, e soprattutto Rollo , il gelataio dai baffoni grandi che respira le persone, fa le domande giuste, e porge un aiuto. E la nonna di Viola che non ha un nome proprio. La nonna che è madre per Viola e “gli ha garantito una vita stabile..l’ha amata dal prima istante che l’ha vista…e col nonno sperava di dare a Viola un po’ di famiglia..” Gli adulti che sostengono nel tuo romanzo sono due anziani. Perché questa scelta ?

Proprio questi adulti sostengono la nostra convinzione che se non puoi avere i genitori che desideri (o di cui avresti bisogno per crescere bene), ti prendi ciò che ti serve da altri adulti che le lo offrono. Nella vita di ognuno di noi esiste un adulto che ci ha dato qualcosa di importante senza essere nostro genitore. Per me i nonni sono stati importantissimi, ecco forse il perché della scelta. Rollo infine è una persona che esiste veramente. L’ho conosciuto, l’ho frequentato e gli ho affidato i miei figli. Non faceva proprio il gelataio, ma si occupava di ristorazione. Questo personaggio è un omaggio al vero Rollo. Infine i genitori adottivi di Arianna, che passano un po’ in ombra, quelli sono veri, anche loro. Ho in mente i due genitori reali da cui ho preso spunto e li ammiro tantissimo per la loro dedizione discreta.

  • Il sentimento più forte in “Questa sono io “ è l’amicizia. Quanto è importante per Lodovica Cima l’amicizia ?

Sì, credo che l’amicizia, insieme all’amore, sia una delle cose più belle della vita. Un’amicizia va custodita, accudita, sostenuta per tutta la vita, sempre che ne valga la pena! Per me l’amicizia è davvero importante. Da adolescente ho fatto fatica a trovare amici veri: me li sono sudati!

  • Anche la scuola nel tuo romanzo rimane sullo sfondo. E’ luogo di vita ma ci sono solo professoresse che interrogano, presidi che terrorizzano. La vita dei ragazzi e delle ragazze è fuori dalla scuola, lontano. E’ così ?

No, la scuola è una parte importante della vita dei ragazzi, ma quando si scrive una storia bisogna scegliere e, in questo caso, ho preferito usare come ambiente la cittadina di lago. Anche i professori non intervengono direttamente per scelta, perché la partita di Viola va giocata in prima persona. È una partita intima che deve vincere con se stessa e con i suoi affetti più stretti.

  • Mi è piaciuta molto la tua scrittura asciutta, il tuo linguaggio visivo, fatto di odori, colori, sapori. E poi le pause, i silenzi….il lento divenire, così diverso dalla velocità e dai rumori che imperversano. Hai forse voluto raccomandare a tutti noi tuoi lettori di darci tempo, tempo di vita…?

Direi che ricevere una domanda così non è da tutti i giorni. Intanto grazie per l’analisi stilistica e per l’apprezzamento. Sono davvero contenta che i miei sforzi siano stati notati. È esattamente quello che cerco di fare scrivendo: usare il linguaggio visivo e degli altri sensi, e poi giocare sulla semplicità, non sulla semplificazione. È difficile raggiungerla,costa revisioni, riletture e ancora riletture, ma quando ce la fai sei molto più efficace.

-E’ stato difficile lavorare a quattro mani con Annalisa Strada ?

Abbiamo fatto viaggiare il file della storia tra in nostri computer per due anni. Avanti e indietro aggiungendo togliendo, e soprattutto stratificando. Il risultato è che la scrittura non è più mia o di Annalisa, è diventata una terza cosa… Ora stiamo scrivendo un’altra storia insieme, ci abbiamo preso gusto. Ma questa volta abbiamo fatto uno schema molto più dettagliato e abbiamo deciso di scrivere ognuna con la voce di un diverso personaggio. In questo modo ognuna di noi avrà la possibilità di mettere in campo la sua cifra stilistica. È la storia di una ragazza che passa un’estate in una casa per artisti, una sorta di cohousing creativo in cui sarà costretta a convivere con tipi molto interessanti e imprevedibili… ma non voglio svelare troppo. Siamo ancora all’inizio.

Maturità al liceo musicale tra pirouettes e swing

da La Stampa

Maturità al liceo musicale tra pirouettes e swing

A giugno il debutto all’esame di stato con Teoria, analisi e composizione al Musicale e Tecniche della danza al Coreutico
roma

Il ministero dell’Istruzione ha comunicato la definizione degli ambiti di svolgimento della prima parte della seconda prova di Maturità per i Licei musicali e coreutici che quest’anno debuttano all’esame di stato che chiude il ciclo delle Superiori. Per questo indirizzo liceale saranno a giugno materia di seconda prova Teoria, analisi e composizione al Musicale e Tecniche della danza al Coreutico. Andrann così in scena pirouettes, passai saltati e sulle punte per la sezione Danza classica, sospensioni e swing per la sezione Danza contemporanea.

Nella nota emanata da viale Trastevere si spiega che l’esibizione collettiva sarà di norma svolta con musica dal vivo eseguita dal pianista accompagnatore della classe mentre per la prova individuale i candidati potranno utilizzare anche musiche registrate.

Ciascuna Commissione d’esame determinerà «autonomamente e preventivamente le modalità organizzative relative allo svolgimento delle operazioni d’esame (esempio Sez. Coreutica: sorteggio tra le sezioni per avvio prove, tempi fase riscaldamento-esibizione collettiva-prova individuale, etc.)».

Per quanto riguarda la sezione musicale ogni candidato deve potersi avvalere di idonee dotazioni strumentali (tastiera, cuffie, riproduttori di file audio, ecc?). Ciascuna Commissione d’esame individuerà adeguati spazi in cui i candidati possano svolgere la prova avendo a disposizione la strumentazione necessaria. La Commissione stabilirà il calendario-orario delle prove d’esecuzione tenendo conto che ogni candidato potrà presentare un programma della durata massima di 20 minuti.

#riformabuonascuola, altra fumata nera: il DdL alla Camera solo martedì 31

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, altra fumata nera: il DdL alla Camera solo martedì 31

Il testo sarà assegnato l’ultimo giorno di marzo, quando il presidente dell’Aula di Montecitorio comunicherà che il Governo ha incaricato la Commissione Cultura di esaminarlo e presentarlo. Il problema è che, tra un rimando e l’altro, siamo arrivati alla settimana Santa. Si torna al decreto legge? Forse, ma anche in tal caso i tempi sono strettissimi. Spunta l’ipotesi di una larga fetta di immissioni in ruolo giuridiche.

Ancora una fumata nera per l’avvio dell’esame del disegno di legge sulla Buona Scuola in Parlamento. Da fonti parlamentari apprendiamo che il provvedimento sarà assegnato solo martedì mattina, ultimo giorno di marzo, quando il presidente dell’Aula di Montecitorio comunicherà che il Governo ha incaricato la Commissione Cultura della Camera di esaminarlo e presentarlo alla stessa Aula.

Il problema è che, tra un rimando e l’altro, siamo arrivati alla settimana Santa. E non è detto che la VII commissione della Camera possa sospendere i lavori tra mercoledì e giovedì, proprio per via delle vacanze pasquali. In ogni caso, si arriverà ad esaminare a fondo articoli e commi del ddl solo i primi di aprile.

In Parlamento c’è però già chi dice che saremmo fuori tempo massimo per garantire almeno le 40mila-50mila assunzioni legate al turn over. E che quindi sarà pressoché indispensabile, solo per questo capitolo del ddl, cambiare rotta e tornare al decreto legge. Che tuttavia, nella migliore delle ipotesi, per ovvi motivi tecnici, potrà essere presentato non prima del 15-20 aprile. Ma per la sua conversione in legge bisognerà attendere anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dove, ad essere realisti, arriverebbe i primi giorni di maggio. Considerando i due mesi canonici utili a convertirlo in legge dello Stato, il via libera per le immissioni in ruolo vedrebbe la luce all’interno della prima decade di luglio. E come si potrebbero realizzare, a quel punto, in meno di due mesi e con le ferie estive di mezzo, i contingenti nazionali, regionali e locali, più le convocazioni e le stipule dei contratti a tempo indeterminato?

Ora, francamente, l’iter e la tempistica di approvazione del testo per realizzare il maxi piano di assunzioni che si sta venendo a determinare non è proprio quello annunciato per mesi e mesi dal Governo. E nemmeno siamo in grado di spiegare i motivi di questo ulteriore ritardo. Parte dell’opposizione politica ha associato il ritardo alla mancanza di finanziamenti adeguati per il l’alto numero di assunzioni. Però, è anche vero che stavolta la Ragioneria dello Stato sembrerebbe aver dato il suo assenso. È probabile, allora, che si sia trattato di un sì condizionato: ovvero, il finanziamento di tutte le assunzioni, da parte del Mef, potrebbe derivare da altri provvedimenti del Governo. Che però, a loro volta, stentano a tradursi in legge. Così si blocca tutto e gli impegni politici diventano parole al vento.

Il rischio, purtroppo sempre più concreto, è che a settembre i nuovi docenti assunti saranno quelli legati al mero turn over. Per gli altri, quelli da collegare all’organico funzionale, si procederà nella migliore delle ipotesi con le assunzioni giuridiche. Da tradurre, successivamente, in immissioni in ruolo effettive.

Pensioni: i nuovi requisiti adeguati agli incrementi alla speranza di vita

da La Tecnica della Scuola

Pensioni: i nuovi requisiti adeguati agli incrementi alla speranza di vita

L.L.

Per poter accedere ai trattamenti pensionistici, dal 1° gennaio 2016 saranno necessari 4 mesi in più d’età anagrafica e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva per coloro che perfezionano il diritto alla pensione di anzianità con il sistema delle c.d. “quote” saranno ulteriormente incrementati di 0,3 unità

Il Decreto direttoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 16 dicembre 2014 reca disposizioni in materia di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita, prevedendo, in particolare, che “A decorrere dal 1° gennaio  2016,  i  requisiti  di  accesso  ai trattamenti  pensionistici  di  cui  all’art. 12, commi 12-bis e 12-quater, fermo restando quanto previsto  dall’ultimo  periodo  del predetto comma 12-quater, del decreto-legge 30 luglio  2010,  n.  78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122,  e successive modificazioni e integrazioni, sono ulteriormente incrementati di 4 mesi e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n.243, e successive modificazioni,  sono ulteriormente incrementati di 0,3 unità”.

Come chiarito recentemente dall’Inps con la circolare n. 63 del 20 marzo 2015, oltre all’adeguamento alla speranza di vita già applicato dal 1° gennaio 2013, in attuazione di quanto disposto dal suddetto decreto, a decorrere dal 1° gennaio  2016, i  requisiti  di  accesso  ai trattamenti  pensionistici saranno ulteriormente incrementati di 4 mesi e, i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva per coloro che perfezionano il diritto alla pensione di anzianità con il sistema delle c.d. “quote” sono ulteriormente incrementati di 0,3 unità.

Questo significa che per ottenere la pensione di vecchiaia, le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive della medesima dovranno possedere i seguenti requisiti anagrafici:

Anno Età pensionabile
Anno 2016 65 anni  e 7 mesi
Anno 2017 65 anni  e 7 mesi
Anno 2018 66 anni  e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni  e 7 mesi – Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122

Invece, per i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima i requisiti anagrafici sono questi:

Anno Età pensionabile
Anno 2016 66 anni  e 7 mesi
Anno 2017 66 anni  e 7 mesi
Anno 2018 66 anni  e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni  e 7 mesi – Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Con riferimento ai soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, l’adeguamento alla speranza di vita deve altresì applicarsi al requisito anagrafico previsto dall’art. 24,  comma 7, della legge n. 214 del 2011 (per la pensione di vecchiaia con una anzianità contributiva minima effettiva di cinque anni)  che, dal 1° gennaio 2016, è di 70 anni e 7 mesi. Per quanto riguarda invece la pensione anticipata il requisito contributivo è:

 Anno Uomini Donne
Dal 2016 al 2018 42 anni e 10 mesi

(pari a 2.227 settimane)

41 anni e 10 mesi

(pari a 2.175 settimane)

Dal 2019 al 2020 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane)

Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane)

Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Con riferimento ai soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, l’adeguamento alla speranza di vita deve altresì applicarsi al requisito anagrafico previsto dall’art. 24,  comma 11, della legge n. 214 del 2011 (per l’accesso a pensione anticipata con almeno venti anni di contribuzione effettiva e con il requisito del c.d. importo soglia mensile) che, dal 1° gennaio 2016, è di 63 anni e 7 mesi.

Infine, la circolare Inps affronta anche la questione della pensione di anzianità con il sistema delle c.d. “quote”: dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018, i soggetti per i quali continuano a trovare applicazione le disposizioni in materia di requisiti per il diritto a pensione con il sistema delle c.d. quote, possono conseguire tale diritto ove in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e, se lavoratori dipendenti pubblici e privati, di un’età anagrafica minima di 61 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,6, e, se lavoratori autonomi iscritti all’Inps, di un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,6.

#riformabuonascuola, subito assunti 100mila precari e nel 2016 bando di concorso per 60mila cattedre

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, subito assunti 100mila precari e nel 2016 bando di concorso per 60mila cattedre

Il ministro Giannini: posso sbagliare solo di qualche unità. Il Governo inoltre riaprirà definitivamente il flusso di accesso alla scuola per concorso con un turnover già previsto, per i prossimi tre anni.

Alla Camera il disegno di legge della Buona Scuola vive un altro rinvio, ma il ministro dell’Istruzione continua a parlare di assunzioni sicure. E da effettuare subito. Oltre che di uno nuovo “concorsone” in arrivo.

Rispondendo ai giornalisti ad una domanda sulla situazione dei precari a margine della visita nell’istituto alberghiero ‘De Cecco’ di Pescara, Giannini ha detto che “il governo assumerà centomila e 700 persone circa, posso sbagliare di qualche unità, quest’anno, e riaprirà definitivamente il flusso di accesso alla scuola per concorso con un turnover già previsto, per i prossimi tre anni, concorso bandito quest’anno per l’assunzione nel 2016 di 60 mila persone”.

E’ probabile che le parole del ministro siano colme di rassicurazioni perchè sicure dell’operato della maggioranza parlamentare. E’ facile prevedere cosa accadrebbe invece, visti i tempi ristrettissimi a disposizione, se il progetto non dovesse avere il consenso prospettato.

Il blocco del Contratto scuola finisce in tribunale

da La Tecnica della Scuola

Il blocco del Contratto scuola finisce in tribunale

Quello del blocco dei contratti è un provvedimento sicuramente antisindacale e addirittura illegittimo. A sostenerlo è la Flc-Cgil che a tal proposito ha depositato, presso il tribunale di Roma un ricorso finalizzato a sanzionare tale comportamento da parte del Governo.

Per il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo le norme che hanno disposto e prolungato il blocco dei contratti dal 2010 a tutto il 2015 sono ingiuste, inique ma anche anticostituzionali.

Sul sito nazionale della Flc-Cgil è scritto a chiare lettere che: “Il Governo, con il blocco reiterato dei contratti e con la conseguente grave perdita del potere d’acquisto dei salari subita dai lavoratori, pregiudica quanto sancito dalla Costituzione ovvero che ad ogni lavoratore sia garantita una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e che tale diritto possa essere esercitato mediante la contrattazione collettiva (art. 36 e 39 della Costituzione)”.

Purtroppo anche con il DdL sulla scuola che prossimamente verrà discusso alla Camera dei Deputati, si continua a negare il diritto del rinnovo contrattuale.

La via che piace tanto al Governo Renzi di decidere in modo unilaterale su questioni tipicamente di carattere contrattuale, finisce in tribunale nelle mani della giustizia. Vedremo come andrà a finire, se il Governo tornerà, come ha fatto in altre occasioni, su i suoi passi o se la questione sarà regolata sul fronte dello scontro sindacale da una parte e delle sentenze giudiziarie dall’altra.

Davide Faraone: edilizia, i presidi potranno decidere su quali plessi e come intervenire

da La Tecnica della Scuola

Davide Faraone: edilizia, i presidi potranno decidere su quali plessi e come intervenire

Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone: con la riforma Buona Scuola, i dirigenti scolastici avranno un ruolo determinante anche per l’edilizia. I fondi arriveranno dal Miur. Clicca qui per visionare le slide presentate questa mattina dal sottosegretario.

Dal prossimo anno scolastico, i presidi avranno ruolo determinante anche per l’edilizia. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, nel corso di una conferenza stampa del 27 marzo sulla ricognizione degli interventi già realizzati e quelli in cantiere in materia di edilizia scolastica.

“Con il Ddl sulla Buona Scuola – ha dichiarato il sottosegretario – stiamo spingendo molto sul ruolo dei dirigenti scolastici anche in relazione all’organizzazione della manutenzione degli istituti scolastici”.   L’operazione #Scuolebelle, è stato spiegato durante la conferenza stampa, mette a disposizione dei dirigenti scolastici una squadra di manutentori per opere di piccola manutenzione, tinteggiatura, infissi, decoro e ripristino dei locali. I fondi arriveranno dal Miur e i dirigenti scolastici potranno spenderli in autonomia.

“Il preside – ha confermato Faraone – potrà decidere su quali plessi intervenire e in che modo”.