Sicurezza, le condizioni di rischio di una scuola deve verificarle l’ente locale

da La Tecnica della Scuola

La Corte di Cassazione penale, con sentenza n. 190/2018, accolse il ricorso del PM e rinviando gli atti, per un nuovo esame, al tribunale di Grosseto, sulla base delle seguenti considerazioni: “Il rischio, apprezzato in chiave generale su tutto il territorio nazionale, classificato per zone con indicazione, per ciascuna, della percentuale di esposizione all’evento sismico, si traduce nella mappatura dell’intero patrimonio immobiliare con attribuzione alle singole costruzioni di un indicatore del ‘rischio di collasso’, calcolato in ragione dell’esposizione al rischio sismico di zona. La inosservanza della regola tecnica di edificazione proporzionata al rischio sismico di zona, anche ove quest’ultimo si attesti su percentuali basse di verificabilità, integra pur sempre la violazione di una norma di aggravamento del pericolo e come tale va indagata e rileva ai fini dell’applicabilità del sequestro preventivo”.

Quindi secondo la Suprema Corte, la presenza di un «basso livello di rischio», rilevata in considerazione della ridotta sismicità del territorio, non costituisce una motivazione valida per ritenere idoneo all’uso un edificio pubblico: “La inosservanza della regola tecnica di edificazione proporzionata al rischio sismico di zona, anche ove quest’ultimo si attesti su percentuali basse di verificabilità, integra pur sempre la violazione di una norma di aggravamento del pericolo e come tale va indagata e rileva ai fini dell’applicabilità del sequestro preventivo”.

Pertanto, la sentenza ribadisce che in capo agli enti locali sussiste la responsabilità di verificare le condizioni di rischio degli immobili e di fissare le misure preventive da adottare, anche in caso di eventi caratterizzati da imprevedibilità (come nel caso degli eventi sismici).

Legge di Bilancio 2020 alla Camera

L’Aula della Camera il 24 dicembre approva in via definitiva il disegno di legge: S. 1586 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (Approvato dal Senato) (A.C. 2305).

Dal 18 dicembre la 7a Commissione della Camera esamina in sede consultiva per le parti di competenza il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022

Con 166 voti favorevoli, 128 contrari e nessuna astensione, l’Assemblea di Palazzo Madama, lunedì 16 dicembre, ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando l’emendamento 1.9000 interamente sostitutivo della prima sezione del ddl di bilancio 2020 (A.S. 1586). Dopo la presentazione della Nota di variazioni da parte del Governo, esaminata dalla Commissione Bilancio, l’Assemblea ha approvato il documento e la legge di bilancio nel suo complesso, che ora passa alla Camera.

Disegno di Legge
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022

Scuole nuove e più sicure: in manovra 395 milioni

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

In una manovra 2020 avara per l’istruzione fa eccezione almeno in parte l’edilizia scolastica. Che, tra decreto fiscale e disegno di legge di bilancio, porta a casa 415 milioni da qui al 2023 per l’ammodernamento delle scuole. Insieme a un meccanismo più stringente sull’uso dei fondi raccolti attraverso l’8 per mille (si veda l’altro articolo in pagina). Risorse che vanno ad aggiungersi ai 6,3 miliardi ripartiti – stando solo agli interventi principali – dal 2015 a oggi. Con tempi e modalità di erogazione che non hanno brillato certo per rapidità.

Nonostante tutti gli ultimi governi abbiano messo in cima ai loro pensieri (e ai loro proclami) l’edilizia scolastica, la fotografia delle nostre scuole non cambia: su 40mila istituti sparsi lungo la Penisola, i 2/3 sono stati costruiti più di 40 anni fa, per un’età media di 52 anni. Una situazione strutturale che difficilmente risolveremo a breve. Basti pensare che la Fondazione Agnelli ha stimato di recente in 200 miliardi la spesa che andrebbe affrontata per assicurare la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici. Una cifra che fa a pugni con i vincoli di finanza pubblica.

Le risorse già attivate

In realtà, come testimonia il grafico qui accanto, di risorse negli ultimi anni ne sono state mobilitate. Innanzitutto attraverso i mutui della Banca europea degli investimenti (Bei), che prevedono per il 50% risorse comunitarie e per il 50% finanziamenti nazionali. E che coinvolgono anche Cassa depositi prestiti, alla quale spetta il compito di stipulare i mutui con le Regioni (che a loro volta predispongono i programmi regionali degli interventi e trasferiscono le risorse agli enti proprietari degli stabili). Ebbene, di piani Bei finora ne sono stati finanziati due: il primo, che ha riguardato le annualità 2015 e 2016, ha consentito di distribuire oltre 2,4 miliardi su 5.600 interventi; il secondo, relativo al 2018 ma autorizzato nel 2019, ha aggiunto altri 2,9 miliardi su 3mila interventi.

Al conto si sta per sommare un altro miliardo, spalmato su tre iniziative. La prima (98 milioni) riguarda l’antincendio e si sostanzierà a giorni in un avviso pubblico nazionale rivolto direttamente a Comuni e Province. Quella più corposa è però la seconda: 510 milioni che il Miur erogherà direttamente alle Regioni. Una novità rilevante, secondo la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani (Pd): «Questa volta – spiega – parliamo di risorse di bilancio del Miur che andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione triennale nazionale 2018-2020, in particolare su quelle per il 2019. Questo vuol dire – aggiunge – che si potrà agire in maniera mirata e rapida». Iter rapido che poco dopo, a febbraio, riguarderà anche la terza iniziativa in agenda (per altri 320 milioni).

Gli interventi in manovra

Arriviamo così alla manovra 2020. Che punta innanzitutto a snellire le procedure per l’assegnazione dei fondi, introducendo il silenzio assenso su pareri, visti e nulla osta relativi all’edilizia scolastica: se non arrivano entro 30 giorni, si considerano acquisiti positivamente. Ma un minimo viene rimpolpata anche la dotazione finanziaria a disposizione, sebbene senza alcun effetto sul 2020, eccezion fatta per i 45 milioni (di cui 5 sul 2019 e 10 dal 2020 al 2023) che il decreto fiscale stanzia per le verifiche di vulnerabilità sismica.

Agli altri 350 milioni ci pensa la legge di bilancio. Destinandone 100 annui dal 2021 al 2023(che dal 2024 diventano 200) alla ristrutturazione di asili nido e scuole dell’infanzia, insieme alla nascita di una Cabina di regia ad hoc, 40 milioni(per il biennio 2022-2023) all’efficientamento energetico, 10 milioni (sul 2023) alla progettazione. Anche se in quest’ultimo caso si tratta di risorse già previste dalla manovra 2018 e rimaste finora nel cassetto.

Ristrutturazione degli istituti: blindato l’otto per mille allo Stato

da Il Sole 24 Ore

di Valentina Melis

I fondi dell’otto per mille a gestione statale hanno portato in dote all’edilizia scolastica dal 2014, 20 milioni di euro. Gli ultimi 13 milioni stanno per essere ripartiti agli enti locali con un decreto del ministero dell’Istruzione.

L’edilizia scolastica è entrata cinque anni fa tra le finalità per le quali può essere spesa la quota dell’otto per mille dell’Irpef assegnata dai contribuenti allo Stato. Il decreto fiscale collegato alla manovra 2020 ha introdotto una serie di disposizioni per rafforzare questa possibilità e “blindare” la destinazione dei fondi.

Dalla prossima dichiarazione dei redditi (relativa al 2019), chi deciderà di destinare l’otto per mille allo Stato anziché a una confessione religiosa, non firmerà genericamente nella casella «Stato» ma potrà scegliere una finalità specifica per la quale usare i fondi, tra: fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali, ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici.

L’obiettivo è probabilmente anche quello di rimpolpare i fondi dell’otto per mille allo Stato, dopo le pesanti decurtazioni subite dal fondo negli anni scorsi (che continuano a operare in forza di leggi precedenti). La maggior parte di questa quota dell’Irpef, dal 2004 in poi, è stata impiegata infatti per esigenze di bilancio diverse dalle finalità sociali previste dalla legge 222/1985.

Nel 2017, ad esempio, la quota dell’otto per mille statale determinata in base alle dichiarazioni dei redditi è stata di 181 milioni, ma alle cinque finalità previste per legge ne sono stati destinati appena 30.

Dal prossimo anno, dunque, i contribuenti potranno premiare direttamente una tipologia di intervento. L’effetto di questa scelta dovrebbe manifestarsi sull’assegnazione delle risorse a partire dal 2022: l’otto per mille dell’Irpef è infatti liquidato ai beneficiari in base alle dichiarazioni dei redditi relative al terzo periodo d’imposta precedente. Le opzioni a favore dello Stato sono lievemente aumentate negli ultimi anni, passando dal 14,6% delle scelte espresse nelle dichiarazioni del 2016 al 15,6% delle scelte nelle dichiarazioni del 2018.

Il Dl fiscale collegato alla manovra ha previsto ora con chiarezza che i fondi dell’otto per mille destinati all’edilizia scolastica con le dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2019 al 2028 non potranno essere usati per altri scopi.

Un’altra novità del Dl fiscale punta a garantire una distribuzione più equa dei fondi per le scuole nel territorio: dovranno essere suddivisi in tre parti uguali, da attribuire alle Regioni del Nord, del Centro e Isole e del Sud.

Infine, è stata modificata una disposizione della legge 107/2015 sulla “buona scuola”, per la quale le risorse dell’otto per mille dell’Irpef destinate all’edilizia scolastica devono finanziare interventi diventati necessari per eventi eccezionali e imprevedibili. Ora il Dl fiscale aggiunge l’avverbio «prioritariamente» davanti a questi interventi, per precisare che non saranno gli unici a essere finanziati.

App «acchiappabulli» per segnalare subito le aggressioni fisiche o in rete

da Il Sole 24 Ore

di Davide Madeddu

Un’app per segnalare atti di violenza, soprusi commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi. E una rete che unisce quattro università e la polizia postale. Si chiama “acchiappabulli”, progettata dai ricercatori dell’università di Cagliari, nell’ambito di un progetto triennale che vede partecipare le università di Bari, Foggia e Napoli (la Federico II) e la Polizia postale, ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Finanziato dal Miur con 1.056.819,14 euro, il massimo importo ammissibile il progetto “BullyBuster – A framework for bullying and cyberbullying action detection by computer vision and artificial intelligence methods and algorithms è basato sull’intelligenza artificiale e, se necessario, può allertare anche le forze dell’ordine. I quattro gruppi di lavoro che portano avanti il progetto che passa attraverso il bando Prin (Progetti ricerca interesse nazionale) hanno ottenuto il massimo ammissibile.

Nello specifico, al gruppo dell’università di Cagliari Al gruppo (guidato dal professor Gian Luca Marcialis) sono andati 195.576 euro, a quello dell’Università di Napoli “Federico II” (capofila, responsabile Carlo Sansone) 246.091,14 euro, all’università di Bari (responsabile progetto Donato Impedovo) 222.481 euro e all’ateneo di Foggia (responsabile progetto Donatella Curtotti) 185.845 euro.

L’app per cellulari e pc “BullyBuster”, come chiariscono dall’università di Cagliari, «servirà per segnalare e individuare episodi di bullismo e cyberbullismo».
“BullyBuster” (AcchiappaBulli) grazie al supporto informatico, prevede una mappa online su cui annotare in tempo reale segnalazioni per richiedere interventi contro episodi di bullismo commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi.

Nell’iniziativa è coinvolta anche la Polizia postale, che collaborerà ai casi di cyberbullismo, mettendo mezzi ed esperienza a disposizione degli sviluppatori dell’applicazione. Compito dell’equipe di esperti (tra i quali gli psicologi) delinere i comportamenti dei bulli e quindi le misure da adottare.

«Il progetto – spiega Gian Luca Marcialis responsabile del progetto per l’ateneo di Cagliari – consiste in un avanzato programma basato sull’intelligenza artificiale, in grado di registrare se in una piazza, una via o una stanza, oppure durante una comunicazione sui social o sul cellulare si stiano compiendo azioni prepotenti e violente, minacce o ingiurie. L’acchiappabulli sarà in grado di proteggere le vittime segnalando un atto di bullismo in corso, ovunque esso sia compiuto, nella vita reale o nella realtà virtuale, e di allertare, se il caso, le forze dell’ordine di un pericolo imminente».

Argomento particolarmente sentito, quello del bullismo, tanto che per potenziare la «qualificazione dei docenti nel contrasto a questi fenomeni» nella manovra finanziaria sono stati stanziati un milione di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022.

Pensioni, prescrizione contributi: per lavoratori scuola nessuna scadenza il 31 dicembre 2019

da Orizzontescuola

di redazione

Prescrizione contributi: nessun allarmismo per eventuali scadenze al 31 dicembre 2019. Il lavoratore può comunque accedere in ogni momento al proprio estratto contributivo.

Prescrizione contributi: proroga al 31/12/2021

Il decreto su quota 100 decreto legge n. 4/2019 convertito in legge 26/2019 dedica l’articolo 19 ai termini di prescrizione suddetti, prevedendo che gli obblighi, relativi alle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale obbligatoria, riguardanti periodi sino al 31 dicembre 2014, non si applicano sino al 31 dicembre 2021, fatti salvi gli eventuali provvedimenti passati in giudicato.

La regolarizzazione dei contributi da parte delle amministrazioni pubbliche, dunque, è possibile sino al 31/12/2021.

Verifica e variazione posizione assicurativa

Fermo restando che per il lavoratore non cambia nulla, secondo quanto detto sopra, è bene comunque verificare la propria posizione assicurativa. A tal fine, si deve visionare il proprio estratto conto contributivo. Approfondisci

Sintesi scadenze

Contribuzione obbligatoria per i periodi di competenza fino al 31 dicembre 2014, con riferimento alle contribuzioni dovute dalle amministrazioni pubbliche per le gestioni previdenziali esclusive amministrate dall’INPS:  i termini di prescrizione sono sospesi sino al 31/12/2021

  • Versamenti afferenti ai periodi retributivi del 2015 devono essere effettuati entro l’anno 2020 (prescrizione quinquennale)
  • Versamenti afferenti a dicembre 2015 potranno essere effettuati secondo gli ordinari termini di prescrizione, entro il 18 gennaio 2021

La circolare INPS

Concorso insegnanti religione cattolica, 5.600 la stima dei posti a disposizione

da Orizzontescuola

di redazione

Il decreto scuola approvato in Senato e tra qualche giorno  pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha approvato l’indizione di un concorso per insegnanti di religione cattolica.

Il concorso sarà bandito nel corso del 2020, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana.

Ad esso saranno destinati i posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023.

Secondo alcune stime il numero dei posti è stimato in circa 5.600, meno dei 6.052 già vacanti e disponibili nella quota della dotazione organica (70%) utile per le immissioni in ruolo. La differenza è dovuta al calo demografico, che avrà un effetto sul calo del numero di classi e dunque sul fabbisogno di docenti di religione cattolica

Riserva posti docenti con tre anni di servizio

Una quota non superiore al 50 per cento dei posti del concorso può essere riservata al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, che abbia
svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

Immissioni in ruolo da graduatoria 2004

Nelle more dell’espletamento del concorso continuano a essere effettuate le immissioni in ruolo mediante scorrimento delle graduatorie 2004.

Nota 23 dicembre 2019, AOODGOSV 25184

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali
Ai Dirigenti degli Ambiti territoriali
Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali del secondo ciclo di istruzione
Ai Coordinatori delle scuole paritarie del secondo ciclo di istruzione
AI Sovrintendente scolastico per la scuola in lingua italiana BOLZANO
All’Intendente scolastico della scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
AI Dirigente del Dipartimento istruzione per la Provincia di TRENTO
all’Ufficio Stampa SEDE

Oggetto: Studio di Autori meridionali e di Autrici nelle scuole secondarie di secondo grado.

Nota 23 dicembre 2019, AOODGOSV 25155

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni Scolastiche di 2° grado Statali e Paritarie
AI Sovrintendente agi i Studi della Valle d’Aosta AOSTA
AI Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di BOLZANO
e p.c. Al Capo Dipartimento
SEDE

Oggetto: Trasmissione dei documenti il “Sillabo della lingua russa per Licei” e il “Sillabo della lingua russa per Istituti Tecnici e Professionali”.


Il primo abbraccio mancato

Il primo abbraccio mancato

di Adriana Rumbolo

Appena un neonato è fuori dal pancione della mamma, suo primo monolocale e l’ostetrico lo solleva un po’, lui con le braccine aperte e le manine  tremolanti cerca un sostegno , un rifugio e solo fra le braccia della mamma si calmerà

L’abbraccio della mamma è come l’utero esterno dove il neonato dopo il faticoso cambiamento della nascita dovrebbe ritrovare la giusta temperatura ,i suoni familiari  ,gli odori conosciuti  e in più per la prima  volta conoscerà il piacere di ciucciare  il latte e quando sarà sazio  continuerà a ciucciare per sentirsi veramente bene per la produzione di endorfine

In genere i mammiferi (compreso l’essere umano) preferiscono trascorrere il tempo con chi stimola in loro il rilascio di elevate quantità di ossitocina e di oppiodi

Questi ultimi, in associazione con l’ossitocina e altre sostanze chimiche endogene prodotte dal corpo e dal cervello, sembrano essere i principali responsabili del benessere e potrebbero influire sulle percezioni del cervello, attenuando nel soggetto qualunque tipo di preoccupazione, disponendolo a  uno stato di assoluta tranquillità fisica e mentale

Se tutto questo mancherà  il bambino  manifesterà presto frequenti stati di paura e di collera e in carenza di tranquillità  si sentirà costantemente insicuro e minacciato.

Il  suo senso di insicurezza  potrebbe arrestare il suo percorso di autostima e di merito.

Purtroppo , quando accade un ennesimo femminicidio penso che le braccine di quella bimba sono rimaste tremolanti non hanno  mai  trovato un rifugio sicuro.

Allora nella bimba   potrebbe essersi  sviluppata  una sensazione di insicurezza affettiva e  di mancanza di merito.

 Qualsiasi legge anche la più severa per punire l’assassino sarà inutile

Se non ci sarà una grande attenzione al neonato e non  si tutelerà quel primo abbraccio con la mamma offriremo sempre vittime prive di autostima e  di merito a soggetti con turbe psichiche.

Una donna uccisa violentemente quasi sempre è stata privata fin dal primo vagito  dell’amore e del rispetto.

Premio Regeni

Il Ministro Fioramonti: “Perché i valori di Giulio siano di ispirazione”

L’obiettivo è promuovere le attività di studio e ricerca nelle scienze umane e sociali. Sono cinque i riconoscimenti che saranno conferiti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolati a Giulio Regeni, il giovane dottorando italiano dell’Università di Cambridge torturato e ucciso in Egitto nel 2016, dov’era per svolgere la sua attività di ricerca. I premi sono stati istituiti con un decreto del Ministro Lorenzo Fioramonti d’intesa con la famiglia del ragazzo. Saranno conferiti ogni anno il 15 gennaio, in occasione della data di nascita del giovane ricercatore.

“Sono per fortuna molti i giovani ricercatori italiani, e non solo italiani, che continuano a viaggiare nel mondo, spesso in zone difficili e complicate, spinti dalla curiosità e dalla passione per la ricerca”, spiega il Ministro Fioramonti, “è a loro, ai tanti ‘Giulio’ che lasciano la propria casa per andare incontro al mondo per studiarlo, capirlo, e magari migliorarlo, che dedichiamo questi premi. In nome di un giovane che aveva scelto di dedicarsi alla ricerca e di cui siamo stati troppo presto privati a causa di un barbaro omicidio fino ad oggi impunito. Perché il suo rigore, la sua umanità e la sua intelligenza siano di ispirazione per molti altri futuri ricercatori”.

I premi vogliono valorizzare la competenza e la qualità degli studenti universitari e dei giovani ricercatori. Andranno alle tesi di laurea magistrale e di dottorato dedicate al tema dell’attuazione concreta della tutela dei diritti umani in ambito economico, sociale e politico. Dei cinque riconoscimenti saranno assegnati tre per le tesi di laurea magistrale e due per le tesi di dottorato. A valutare i lavori sarà una Commissione nazionale nominata dal Ministro, di cui faranno parte i genitori di Giulio Regeni, Paola Deffendi e Claudio Regeni, e la legale della famiglia, Alessandra Ballerini.

L’istituzione del riconoscimento rientra nella Strategia per la promozione all’estero della formazione superiore italiana 2017/2020 che prevede azioni di internazionalizzazione della formazione superiore in collaborazione con il sistema universitario.

Scuola, accordo Miur – sindacati: nuovi concorsi banditi a inizio febbraio

da la Repubblica

La pubblicazione dei due bandi del concorso ordinario e straordinario per la scuola avverrà entro i primi giorni di febbraio. È quanto si legge nel verbale di conciliazione redatto tra sindacati Cgil, Cisl, Uil, Gilda e lo Snals e il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. I sindacati hanno sospeso lo stato delle agitazioni che avevano proclamato.

La conciliazione firmata oggi ha fissato anche il primo tavolo di confronto, incentrato appunto sullo svolgimento dei concorsi, per il 7 gennaio. Il dl scuola approvato ieri prevede lo svolgimento di due concorsi – uno ordinario e uno straordinario – per l’assunzione di quasi 50 mila docenti nella scuola secondaria.

Con i nuovi concorsi si calcola ci saranno quasi 50 mila assunzioni. Circa 24.000 nuovi insegnanti potranno salire in cattedra a partire dal prossimo anno scolastico con un concorso ordinario. Altrettante cattedre saranno a disposizione con un concorso straordinario. Il provvedimento approvato ieri in Senato amplia la platea degli aspiranti docenti che potranno partecipare a questa selezione straordinaria  e conseguire l’abilitazione.

Il bando per la scuola secondaria statale di I e di II grado è aperto agli insegnanti con almeno 36 mesi di servizio (a partire dall’anno scolastico 2008/2009). Al concorso, che sarà avviato contestualmente a quello ordinario, potranno partecipare per i posti di sostegno anche i docenti che stanno svolgendo il corso di specializzazione, oltre a quelli già specializzati. È prevista la partecipazione, ai fini abilitanti, oltre che per i professori delle paritarie, anche per gli insegnanti dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP).

Nel verbale di conciliazione anche un riferimento al “sistema di istruzione unitario”.  Ministero dell’Istruzione e sindacati
della scuola “convergono sulla necessità di consolidare il sistema unitario nazionale di istruzione, privo di differenziazioni regionali”.

La leader della Cisl Scuola, Maddalena Gissi ha commentato così la conciliazione raggiunta tra i sindacati e il Miur: “Abbiamo ottenuto il tavolo per discutere dei bandi di concorso e delle regole: escluso quanto già previsto dal decreto, su questo argomento molto altro dovrà essere discusso a partire dalle prove, dalle valutazioni, dai posti e dalle classi di concorso”.

“Abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo per la mobilità, per facilitarla e conquistato – continua Gissi – la necessità di abilitazioni strutturali, con cadenza periodica, aperte a tutti ad ogni livello. Per i facenti funzioni abbiamo aperto uno spiraglio: sarà costruita nel Milleproroghe per riportare la vicenda del titolo nell’ambito corretto”.

Aumento stipendio docenti, potrebbe essere finanziato con la Carta docente bonus 500 euro

da Orizzontescuola

di redazione

Rinnovo contratto: sottoscritto il 19 dicembre il verbale di conciliazione tra i sindacati FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA che avevano avviato la mobilitazione, e il Ministero.

E’ stato concordato l’avvio di alcuni tavoli di contrattazione, tra cui appunto quello del rinnovo contrattuale.

L’intesa prevede

Il tavolo politico – si legge – sarà la sede per segnalare al tavolo istituito presso la Presidenza del Consiglio le risorse necessarie per il rinnovo del contratto, prestando attenzione a tutte quelle disponibili.

Tra queste, appunto, quelle della Carta docente bonus 500 euro che annualmente viene erogato per la formazione e l’aggiornamento dei docenti di ruolo delle scuole statali.

Più volte i sindacati hanno espresso questa idea.

Serafini, Snals: stipendio più alto con bonus 500 euro e progetti, precari 36 mesi vanno assunti con concorso riservato

Bonus merito e card, Gilda: destinare risorse al contratto

Per quanto riguarda il bonus merito, la Legge Finanziaria 2020 lo farà confluire nel fondo di istituto, senza vincolo di destinazione, per cui è fuori dai giochi. D’altronde è stato il Miur stesso a non voler utilizzare le somme disponibili per finanziare il rinnovo del contratto, come chiesto dal M5S.

Va però segnalato che se le polemiche e le reazioni suscitate dal bonus merito potevano giustificare tale intervento, togliere il bonus 500 euro dal portfolio a disposizione dell’insegnante creerebbe un’altra situazione di svantaggio, laddove la richiesta è invece quella di una formazione continua.

La problematica va dunque affrontata secondo diversi aspetti, legati sia alla natura economica (quanto aumento potrebbe portare il bonus) che a quella professionale dell’eventuale intervento.