EDUCAZIONE CIVICA

EDUCAZIONE CIVICA, GILDA: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO

“La montagna ha partorito il topolino: la proposta di legge unificata sull’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione civica a scuola è raffazzonata, per non dire indecorosa sia per l’impostazione che per l’organizzazione. Decisamente un testo legislativo da respingere al mittente”. È una bocciatura netta quella espressa dalla Gilda degli Insegnanti sul testo unificato elaborato dal Comitato ristretto della Commissione VII della Camera e approdato oggi in Aula a Montecitorio.

“Non c’è alcuna novità rispetto alle ‘mille educazioni’ che nel passato, e ancora nel presente, la politica scolastica e la società hanno scaricato sugli insegnanti laddove gli adulti non hanno più tempo per educare i giovani” attacca il sindacato che punta l’indice contro i tanti elementi di contraddittorietà destinati ad aumentare la confusione nelle scuole. “È necessario, invece, prevedere un investimento significativo, destinare ore aggiuntive ai programmi in ordinamento e formare docenti preparati in questa disciplina”.

Tra le principali criticità, c’è l’assoluta mancanza di chiarezza riguardo le discipline che andrebbero sacrificate in termini di ore da dedicare all’Educazione civica: “L’indicazione di riservare 33 ore annue alla nuova materia, ricavate all’interno del monte ore obbligatorio in ordinamento vigente, non specifica a quali altre discipline devono essere tolte queste ore. Manca, inoltre, anche ogni riferimento sull’organo che dovrebbe individuare e deliberare queste decurtazioni: il Collegio dei docenti? Il Dirigente scolastico? Il Consiglio d’istituto?” incalza la Gilda. 

Rispetto, poi, ai tempi di entrata a regime del nuovo assetto orario comprendente Educazione civica, il sindacato sottolinea come non potrà essere rispettato il termine del prossimo 1 settembre perché le scuole dovranno prima adeguare il PTOF nel quale, secondo la legge 107/2015, deve essere inserita la nuova distribuzione delle ore tra le materie. 

Sul fronte dell’organico, inoltre, la Gilda rimarca che la proposta di legge non specifica a chi sarà affidato l’insegnamento dell’Educazione civica nella scuola dell’infanzia, nella primaria e nella secondaria di primo grado, cioè dove non ci sono docenti di discipline giuridiche ed economiche. 

“Infine, non possiamo non rilevare come la proposta di legge intervenga in una materia che non può essere prerogativa del CCNL, cioè l’aumento dell’orario di lavoro dei docenti. Infatti – spiega la Gilda – la proposta di legge istituisce la figura del Coordinatore dell’Educazione civica (uno per ogni classe) la cui attività professionale non dovrà essere retribuita ma, al massimo, ricompensata con un emolumento forfettario”.  

PROMEHS – Promoting Mental Health at Schools

Università di Milano-Bicocca 

Una policy europea per promuovere la salute mentale di studenti e docenti a scuola

PROMEHS è il progetto che coinvolge seimila studenti europei e i loro docenti per prevenire i problemi di comportamento e del disagio scolastico, come bullismo, depressione e ansia. Oggi e domani, presso l’Università di Milano-Bicocca, verranno definite le strategie di attuazione del progetto.

Milano, 29 aprile 2019 – Proteggere la salute mentale dei più piccoli attraverso la definizione di una policy europea. È l’obiettivo del progetto PROMEHS – Promoting Mental Health at Schools che coinvolge 6000 studenti e i loro docenti appartenenti a sei Paesi europei.

Italia (capofila del progetto), Croazia, Grecia, Lettonia, Portogallo e Romania lavoreranno per predisporre manuali e linee guida per studenti, docenti, dirigenti scolastici, genitori e policy-makers per la promozione della salute mentale a scuola degli studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II° grado. Il progetto europeo è coordinato da Ilaria Grazzani, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione di Milano-Bicocca presso DISUF e responsabile del Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione.     

Le attività del curriculum saranno finalizzate allo sviluppo delle competenze sociali ed emotive, e alla prevenzione dei problemi di comportamento e del disagio scolastico, come il bullismo, la depressione, l’ansia, l’abuso di sostanze e i comportamenti autolesivi. I partecipanti verranno divisi in un gruppo sperimentale (che parteciperà all’implementazione del PROMEHS) e in un gruppo di controllo (che usufruirà dei materiali del progetto solo al termine della sperimentazione). L’efficacia del curriculum sarà misurata confrontando il cambiamento osservato negli studenti e nei docenti dei due gruppi partecipanti.

Oggi e domani si svolgerà, presso il Dipartimento di Scienze Umane per la formazione ‘R. Massa’ di Milano-Bicocca, il kick-off meeting di PROMEHS durante il quale il gruppo di ricerca dell’Ateneo ospiterà i partner per definire le strategie di attuazione del progetto.

La promozione della salute mentale e del benessere psicologico è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Alcuni recenti report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Sanità hanno evidenziato come il disagio psicologico e i disturbi mentali di bambini e adolescenti siano in continuo aumento, sottolineando la necessità di attuare programmi d’intervento a partire anche dal contesto scolastico. 

«A conclusione del progetto – dice Ilaria Grazzani –  ci aspettiamo un miglioramento significativo della salute mentale e del benessere degli studenti e dei docenti del gruppo sperimentale, e una diminuzione del disagio psicologico, misurati attraverso indicatori quantitativi e qualitativi. Inoltre, sarebbe auspicabile, al termine del progetto, poter incidere sulle politiche educative a livello locale, nazionale e internazionale al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine del programma (curriculum) di intervento».

Il progetto
PROMEHS – Promoting Mental Health at Schools – è un progetto europeo Erasmus+ Azione Chiave 3 “Sostegno alle riforme delle politiche” della durata di 3 anni (Febbraio 2019-Febbraio 2022). PROMEHS ha ottenuto un cofinanziamento da parte dalla Commissione Europea di 2.012.927 euro all’interno dei progetti per la sperimentazione dei programmi innovativi e la riforma delle politiche educative del quadro strategico per la cooperazione europea, nei settori dell’istruzione e della formazione (ET 2020) e della strategia europea per la gioventù.
PROMEHS rappresenta un’importante occasione di dialogo e collaborazione tra Università, Ministeri e associazioni scientifiche al fine di progettare e testare l’efficacia di un programma innovativo che promuova il benessere a scuola.

Il team
Il progetto è coordinato da Ilaria Grazzani, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione di Milano-Bicocca presso DISUF e responsabile del Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Fanno attualmente parte del team Alessia Agliati (assegnista di ricerca), Valeria Cavioni, (assegnista di ricerca), Elisabetta Conte (assegnista di ricerca) e Veronica Ornaghi (ricercatrice).
Il partenariato è composto da Ministeri dell’Istruzione, Uffici Scolastici Regionali, Università e Associazioni scientifiche tra cui il MIUR, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, la Regione Lombardia, l’Associazione Italiana di Psicologia, lo European Network for Social and Emotional Competence e la European Association for Developmental Psychology.

40mila i precari interessati ai “percorsi abilitanti selettivi”

da Orizzontescuola

di redazione

Queste le stime non ufficiali dei precari che potrebbero essere interessati ai percorsi abilitanti selettivi stabiliti nell’intesa del 23 aprile tra Governo e sindacati.

Incontro il 6 maggio

Il primo incontro del tavolo tecnico, chiamato Stabilizzazione precari, è fissato per il prossimo 6 maggio.

In quella sede si discuteranno le modalità dei percorsi.

In questo momento è dato sapere solo che i percorsi, affidati alle Università, saranno a pagamento e che costituiranno una modalità complementare al concorso.

Nell’intesa si fa riferimento a docenti con 36 mesi di servizio anche se verosimilmente questi saranno individuati nelle 3 annualità previste dal Decreto L.v. n. 59/2017.

I percorsi saranno finalizzati all’immissione in ruolo che potrà dunque arrivare nell’a.s. 2020/21 per numerosi docenti.

Non è stato ancora comunicato il numero dei posti vacanti.  Resterà anche da decidere la suddivisione dei posti tra concorso e percorsi abilitanti.

Ancora numerose dunque le problematiche da risolvere, a partire dal concetto di “selettivi”.


Graduatorie ad esaurimento, numeri di telefono assistenza Miur compilazione domanda

da Orizzontescuola

di redazione

La compilazione delle domande per l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, iniziata il 26 aprile, potrà essere completata entro il 16 maggio ore 14.

Assistenza Miur per la compilazione delle domande

Per problematiche inerenti la registrazione a POLIS:

Telefono
080 926 7603
(dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle ore 18:30, esclusi festivi)

Per problematiche amministrative inerenti la compilazione dell’istanza:

Telefono
06 5849 4500
(dal lunedì al mercoledì 10.00/13.00 e 15.00/17.00, giovedì e venerdì 10.00/13.00)

Email urp@istruzione.it

Per problematiche tecniche inerenti la compilazione dell’istanza:

contattare l’ufficio provinciale di riferimento e chiedere l’apertura di un tagliando

Graduatorie ad esaurimento: modalità presentazione domanda

La domanda va presentata telematicamente tramite il portale Istanze Online.

Al fine suddetto, sono due le fasi da seguire (una per chi è già registrato):

a) registrazione del personale interessato (solo per chi non lo ha mai fatto); tale operazione, che prevede anche una fase di riconoscimento fisico presso una scuola, può essere già effettuata, secondo le procedure indicate nell’apposita sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web – registrazione”, presente sull’home page del sito internet di questo Ministero; Qui la nostra Guida

b) inserimento della domanda. Tale operazione, come detto sopra, viene effettuata dal 26 aprile 2019 al 16 maggio 2019 (entro le ore 14,00) nella sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web – inserimento”.

Graduatorie ad esaurimento: a chi va inoltrata la domanda

La domanda va inoltrata a destinatari diversi, a seconda dell’operazione richiesta (permanenza/aggiornamento, trasferimento…).

La domanda di permanenza, di aggiornamento, di conferma dell’inclusione con riserva e di scioglimento della riserva dovrà essere inoltrata all’Ufficio Scolastico Provinciale (USP) che ha gestito la relativa domanda per il triennio 2014-17, poi prorogato dalla legge n. 21/2016.

La domanda di reinserimento dovrà essere presentata all’USP dalle cui graduatorie ad esaurimento il candidato era stato cancellato, eccetto il caso in cui l’aspirante chieda contestualmente il trasferimento in altra provincia.

La domanda di trasferimento, anche della posizione con riserva (conferma o scioglimento) e in caso di reinserimento, va indirizzata all’USP della provincia prescelta.

La pagina Miur con le indicazioni per l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento

Piano vaccinale, prevista formazione per i docenti. Studenti fuori da erasmus e società sportive

da Orizzontescuola

di redazione

I nati dal 1975 in poi rischiano molto se non seguono il piano vaccinale contro morbillo e alcune altre malattie infettive.

Potrebbero rimanere fuori dalle associazioni sportive, dai corpi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, e anche dai programmi Erasmus.

Ne avevamo già parlato in Non vaccinati esclusi da concorsi, Erasmus e società sportive. Parte piano nazionale

Ad accendere il faro sui vaccini è Il Sole 24 Ore che ha riportato alcuni dati forniti dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale l’Italia risulta ancora nell’elenco dei paesi endemici.

Per questo motivo si vorrebbe arrivare a una copertura vaccinale al 100% come previsto dal piano nazionale  per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2019-2023.

La vaccinazione obbligatoria per i bambini nati dal 2001 in poi ha mostrato  risultati evidenti, ma ha lasciato scoperta un’ampia fascia di popolazione adulta in cui il virus riesce ancora a circolare, mettendo a rischio fasce di popolazione sensibile che va dagli immunodepressi e operatori sanitari, ai casi più temporanei delle donne in gravidanza e puerpere.

Nel 2107, secondo quanto scritto dal quotidiano finanziario, si sono verificati 5.393 casi con quattro morti; nel 2018 i casi si sono dimezzati scendendo a quota 2.526.

L’età media in cui si contrae il virus è attorno ai 27 anni ed è proprio la fascia di età su cui si intende intervenire. Le persone a cui dovrebbe essere somministrato il vaccino sono poco più di due milioni e mezzo.

La legge Lorenzin ha esteso la copertura vaccinale dall’87,2% del 2016 al dato attuale del 90%, recuperando un +4,42% per la prima dose di vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia) e un +3,57% per la seconda dose.

Sempre nel 2017 si sono verificati 334 malattie fra medici, infermieri, pazienti ricoverati per altre patologie e visitatori. Da qui la spinta a estendere il piano vaccinale alle fasce di età escluse dalla legge Lorenzin, ma attive nella veicolazione del virus.

Al nuovo piano sono chiamati a collaborare le strutture regionali, ma anche ministeri, protezione civile, conferenza dei rettori, Ufficio per lo sport e Federazione per lo sport.

Il piano prevede la riattivazione di una campagna di comunicazione e formazione di medici, pediatri e insegnanti. Le segnalazioni di casi da parte dei sanitari chiamati dovranno avvenire entro 12 ore dall’insorgere del sospetto sul soggetto a rischio, mentre le scuole dovranno tenere aggiornato l’elenco dei bambini non in regola con l’obbligo vaccinale, così da individuare – e vaccinare subito – gli eventuali casi di morbillo.

L’Italia è al secondo posto nell’area europea dell’Oms per casi segnalati quasi tutti concentrati in Lombardia, il Piemonte, la Sicilia, la Toscana, il Veneto e l’Abruzzo e anche nel Lazio, nonostante quest’ultima sia stata l’unica ad aver raggiunto la copertura del 95%.

Secondo i dati riferiti sempre dal Sole 24 Ore, nel 2018 la maggiore incidenza è stata registrata in Sicilia e in Calabria e dei ben otto morti di morbillo, 7 erano adulti. Ce n’è abbastanza per chiamare a raccolta le Regioni, che per altro registrano un’ampia forbice tra coperture – dal 71,86% di Bolzano al 95,34% del Lazio per il morbillo, mentre cinque sono ancora sotto il 90% – e nell’avvio e gestione delle anagrafi informatizzate.

Regionalizzazione, Salvini vuole chiudere in CdM ma Di Maio frena: l’Autonomia non porta scuole di serie A e B

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

A meno di un mese dalle elezioni europee s’infiamma il confronto elettorale tra i due partiti di Governo. Anche sulla gestione della scuola pubblica.

Salvini auspica un CdM che a breve approvi le autonomie regionali

Domenica 28 aprile, il vicepremier leghista Matteo Salvini, parlando agli elettori del Nord, si è augurato che “a brevissimo” in Consiglio dei ministri trovino attuazione le intese per le autonomie regionali, per poi approvare velocemente la “pratica” in Parlamento, confermando quindi la pretesa di rendere il testo sulla regionalizzazione inemendabile.

Il concetto sull’autonomia differenziata, messa in stand by il 14 febbraio scorso, è stato rafforzato nel corso di un’intervista alla Stampa: “”I Cinque Stelle – ha detto Salvini – si devono mettere d’accordo tra di loro. Il ministro dice una cosa e il suo vice sostiene l’opposto. Il percorso sulle Province, che ora non sono né carne né pesce, è stato deciso insieme. Il problema è che cambiano idea troppo spesso. Non solo in questo caso, ma anche sulla flat tax, sull’immigrazione o sulle autonomie. Non si può dire contemporaneamente sì, no e forse. Se poi Di Maio ha un modo per sistemare scuole e strade senza enti intermedi sono pronto ad ascoltarlo. Però mi secca lavorare settimane per scoprire che hanno una nuova opinione”.

Al quotidiano, il leader leghista ha anche detto che “le seccature cominciano a essere troppe”. Però Salvini assicura anche di non voler tornare al voto: “Ho giurato il primo giugno. Ho fatto delle promesse agli italiani e intendo mantenerle. Certo, per andare avanti bisogna essere d’accordo in due”.

Di Maio dice no: non è che se vivi in Sicilia o in Calabria puoi essere danneggiato.

L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, invece parlando all’elettorato del Sud conferma la posizione disallineata rispetto all’alleato di Governo: sulla scuola, in particolare, conferma che “il Movimento 5 Stelle sarà garante della coesione nazionale, perché non ci siano scuole di serie A e di serie B”.

“L’Autonomia si fa – ha poi continuato il leader politico del M5S, preoccupato per le sorti delle strutture del Sud -, ma secondo certi criteri e senza spaccare il Paese in due. Non è che se vivi in Sicilia o in Calabria puoi essere danneggiato. Detto questo, l’Autonomia è nel contratto e la porteremo a casa. Senza fare però le cose in fretta”.

Dal pentastellato, quindi, non c’è alcun riferimento all’intesa di Palazzo Chigi tra Governo e sindacati sulla scuola realizzata nella notte tra il 23 e 24 aprile, anche sulla regionalizzazione, che manterrebbe comunque il personale sotto l’egida dello Stato.

“Le scuole pubbliche sono tutte uguali, come gli ospedali”

E ancora: “Per quanto mi riguarda le scuole pubbliche devono essere tutte uguali, così come gli ospedali. Non è che se vivi in Sicilia o in Calabria puoi essere danneggiato. Sulla salute e l’istruzione non si scherza, devono essere garantiti a tutti gli stessi diritti. Sempre. Specie se parliamo dei nostri bambini, nipoti o dei nostri nonni. E per questo controlleremo la legge riga per riga. Vista la delicatezza del tema, servono calma e testa per non fare pasticci. E soprattutto servono meno slogan”, scrive Di Maio sulla regionalizzazione.

“Quello che non si rifarà, invece, sono le Province, ve lo assicuro. Bisogna andare avanti, non indietro”. Sempre a proposito delle province, Di Maio mette le mani avanti: “Nessuno provi ad aumentare ancora il numero delle poltrone perché noi non ci stiamo e non ci staremo”.

I timori del premier Conte

La tensione tra i due partiti di Governo, quindi, sembra non si placa. Anzi. E probabilmente non si tratta di prese di posizioni, di giochi delle parti, dettate dall’esigenza di mandare messaggi al proprio elettorato in vista delle elezioni europee.

A rendersi conto che la situazione potrebbe uscire fuori controllo – soprattutto dopo l’ipotesi di reato sull’operato del sottosegretario Armando Siri – è stato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: riferendosi ai suoi vicepremier, da Pechino ha detto a chiare lettere che se si continuano i litigi da campagna elettorale, si rischia di “mettere in discussione il percorso di cinque anni di governo del cambiamento”.

Bentornata educazione civica!

da La Tecnica della Scuola

Di Giuseppe Adernò

Il 29 aprile alla Camera dei Deputati sarà discusso e votato il testo unificato di legge del 17 aprile che reintroduce con voto l’Educazione Civica.

Il nuovo testo di legge, frutto di accordi e di sintesi di circa 15 proposte di legge d’iniziativa parlamentare e di una proposta di legge d’iniziativa popolare che ha coinvolto tanti cittadini che hanno firmato il documento proposto dall’ANCI, superando le 100 mila firme, scandisce in 12 articoli, l’importanza dell’Educazione Civica, per la formazione di “cittadini responsabili e attivi” per la crescita sociale e culturale della Nazione, ma non ci sarà un’ora in più di scuola, si svolgerà per 33 ore nell’arco dell’anno, quale” insegnamento trasversale”, per sviluppare “le conoscenze e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”.

Secondo il comma 4 dell’art.2 l’insegnamento dell’Educazione Civica è affidato ai docenti di classe, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia e “ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia”.

La designazione di un docente coordinatore, anche se come azione di volontariato, (senza compensi aggiuntivi) dovrebbe essere garante della trasversalità della disciplina, e questa “trasversalità” si presta ancora una volta a possibili varianti nell’applicazione, come ha sottolineato il prof. Luciano Corradini in un articolo su “Avvenire” del 27 aprile.

“E perché allora non chiamare trasversale anche l’italiano, che è utilizzato e insegnato, oltre che dal docente di lettere, anche dai docenti di tutte le discipline? Perché elevare a categoria pedagogica e curricolare, con impreviste conseguenze, relative alle cattedre e agli orari, questo aggettivo coniato nel dibattito didattichese, allo scopo di spalmare su tutti i docenti l’ampia tematica etico-socio-giuridico-civico-politica, per dimostrare che questa non avrebbe anche dignità disciplinare e che quindi la scuola potrebbe in merito risparmiare tempo, soldi e fatica? “

L’art. 3 della proposta di legge rimanda alle successive Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, che pone a fondamento la conoscenza della Costituzione italiana “per sviluppare competenze ispirate ai valori della responsabilità, della legalità, della partecipazione e della solidarietà” (art.4) e all’educazione alla cittadinanza digitale ed al corretto uso dei nuovi strumenti tecnologici.

Nuove prospettive di formazione sono previste per il personale docente e dal 2020 saranno assegnati quattro milioni per la formazione dei docenti coordinatori .

Saggia la considerazione del prof. Corradini che afferma: “Nel dibattito parlamentare, si dovrebbe riuscire ad evitare due rischi: quello di rendere la legge troppo povera di una “cultura educativa”, che aiuti i giovani a distinguere e a connettere a livello alto e motivante, valori, diritti, doveri, principi, con la vita, con la storia e con la cultura in senso ampio; e quello di caricarla di tutte le “educazioni” relative a problemi e contenuti “emergenti”, che non possono occupare tutte le previste 33 ore l’anno”.

La specificità dell’Educazione civica richiede una competenza professionale e didattica accertata e qualificata come quella dei docenti di discipline giuridiche ed economiche, come sostiene l’APIDGE, mentre le tematiche relative alle altre Educazioni, sostiene Corradini “vanno affrontate responsabilmente e selettivamente nella vita della scuola dell’autonomia, sulla base di una visione che tenga presenti tutti i valori e le norme presenti nell’intera partitura del testo costituzionale e dei documenti internazionali relativi all’educazione alla cittadinanza e alla Global Education”.

In un difficile momento cruciale di emergenze socio-politiche e alla vigilia delle Elezioni Europee, si auspica che prevalga il buon senso e si pongano le basi per la costruzione della coscienza civica dei cittadini che ha ispirato l’UCIIM al convegno sul tema “Il problema dell’Educazione dei giovani alle virtù civiche e alla democrazia”, celebrato nel 1957 al Castello Ursino di Catania e l’allora Ministro dell’Istruzione Aldo Moro, il quale nel 1958 con il DPR n.585 ha introdotto l’Educazione Civica nella scuola italiana.

La società ha necessità di avere dei giovani informati e formati sulla Costituzione Italiana, sui Regolamenti Europei, sui diritti e i doveri del cittadino per una partecipazione attiva e responsabile alla vita sociale. La scuola ha questo compito e non può declinarlo o lasciarlo alla libera scelta del volontariato o della disponibilità di alcuni docenti.

L’utilizzo ottimale delle risorse impone alla scuola italiana l’ottimizzazione dei seimila docenti di discipline giuridiche ed economiche rimasti spesso impropriamente utilizzati per supplenze o per il sostegno (anche senza titolo). La loro specifica competenza deve essere valorizzata e potenziata in un progetto che coinvolge trasversalmente l’intera azione educativa.

Nella proposta di legge che all’art.12 rileva che da ciò “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” s’intendono valorizzare le “buone pratiche di educazione civica” realizzate nelle scuole e in quest’Albo dovrà certamente figurare l’azione educativa realizzata attraverso il progetto didattico del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che da 25 anni presenta un modello di lezione applicata di Educazione civica che consente ai ragazzi di “imparare facendo” la cultura della democrazia, della partecipazione attiva della ricerca del bene comune nella scuola, considerata come una “piccola città”.
Tutto ciò è testimoniato dagli oltre 500 Consigli dei Ragazzi presenti in tutte le regioni d’Italia.

Aggiornamento GaE, ecco come scegliere la provincia migliore

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Come abbiamo riportato in precedenza, è stato firmato il decreto in merito all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento 2019. Le domande potranno essere presentate da oggi, 26 aprile, al 16 maggio 2019.

Il decreto è stato pubblicato nella giornata del 24 aprile, nell’apposita pagina del Ministero dedicata alle operazioni.

Ricordiamo che l’aggiornamento Gae 2019 riguarda il personale docente ed educativo abilitato, già presente nelle stesse graduatorie e sarà valido per il triennio scolastico 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022.

Il personale, inserito a pieno titolo o con riserva, nelle fasce I, II, III e aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento costituite in ogni provincia, può chiedere:

  • la permanenza e/o l’aggiornamento del punteggio con cui è inserito in graduatoria;
  • il reinserimento in graduatoria, con il recupero del punteggio maturato all’atto della cancellazione per non aver presentato domanda di permanenza e/o aggiornamento nei bienni/trienni precedenti;
  • la conferma dell’iscrizione con riserva o lo scioglimento della stessa;
  • il trasferimento da una provincia ad un’altra nella quale verrà collocato, per ciascuna delle graduatorie di inclusione, anche con riserva, nella corrispondente fascia di appartenenza con il punteggio spettante, eventualmente aggiornato a seguito di contestuale richiesta.

Aggiornamento Gae 2019: applicazione Miur per scegliere la migliore provincia

Sulla pagina ministeriale dedicata all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, è stata inserita la sezione che fornisce indicazioni sulla consistenza di aspiranti in graduatoria.
In tale sezione, spiega il Miur, allo scopo di prendere visione del numero di aspiranti presente in graduatoria per provincia e fascia, si rimanda ad una applicazione che riporta il numero di aspiranti a pieno titolo calcolati in data 23/04/2019, dopo la cancellazione dei titolari e degli aspiranti con più di 67 anni al 1 settembre 2019.

L’APPLICAZIONE MIUR PER SCEGLIERE LA PROVINCIA

Inoltre, per prendere visione della consistenza di eventuali aspiranti inclusi con riserva, in attesa di conseguimento del titolo o a causa di contenzioso pendente, il Ministero mette a disposizione un file specifico (cliccare qui).

Nel file l’informazione di interesse è riportata solo se, per la specifica provincia, graduatoria e fascia, esiste almeno un aspirante incluso con riserva.

Aggiornamento GaE 2019: dentro i depennati

Ci sarà la possibilità di reinserimento nelle GAE di quei docenti che ne erano stati cancellati per la mancata presentazione dell’istanza in occasione dei precedenti aggiornamenti.

Il reinserimento, tuttavia, non sarà automatico ma solo a seguito di apposita domanda: chi non la farà, comunque, potrà chiedere il reintegro fra tre anni, in occasione della prossima “finestra” di rinnovo delle GaE.

Aggiornamento Gae 2019: possibile scegliere province con graduatorie esaurite

Sarà possibile cambiare provincia indicando anche quelle province in cui le GaE oggi risultano esaurite, seguendo quindi un recente parere del Consiglio di Stato.

Aggiornamento Gae 2019: diplomati magistrale

Per quanto riguarda i diplomati magistrale, tutti i docenti che hanno ricorsi pendenti potranno confermare l’iscrizione con riserva anche cambiando provincia, pur mantenendo la riserva. Ciò vuol dire che non appena arriverà la sentenza di merito, la presenza in Gae cadrà.

Come fare domanda per l’aggiornamento gae 2019

La domanda dei docenti interessati dovrà avvenire esclusivamente tramite la piattaforma telematica POLIS “Istanze on line”.

Nello specifico bisogna evidenziare che per la presentazione della domanda sono previste due fasi, la prima propedeutica alla seconda:

  1. registrazione del personale interessato: tale operazione, che prevede anche una fase di riconoscimento fisico presso una istituzione scolastica, qualora non sia stata già compiuta in precedenza, può essere effettuata subito, secondo quanto indicato su “Istanze on line – Istruzioni per l’accesso al servizio” (solo per chi non è già registrato);
  2. inserimento della domanda via web, dal 26 aprile 2019 al 16 maggio 2019 (entro le ore 14,00) nella sezione dedicata, “Istanze on line – Accesso al servizio”.

Per facilitare la compilazione è disponibile un facsimile del Modello 1.

Aggiornamento Gae 2019: i documenti da allegare

Ecco di seguito tutti i documenti da allegare relativi all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento.

IL DECRETO

LA PAGINA MIUR DEDICATA

Nota 29 aprile 2019, prot. n. 9453

Dipartimento per la programmazione  e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio  IX

Alle Istituzioni Scolastiche ed Educative statali
e, p.c.
Al Dipartimento per la programmazione  e la gestionedelle risorse umane, finanziarie e strumentali
Alla Direzione generale per gli ordinamenti scolasticie la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Alla Direzione generale per il personale scolastico
Alla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione
Alla Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale
Alla Direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica
Agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Revisori dei conti in rappresentanza del MIUR e del MEF per il tramite delle scuole

Oggetto: A.F. 2019 – Piattaforma di monitoraggio e rendicontazione – In linea la nuova versione

In coerenza con le esigenze di semplificazione e di gestione unitaria di tutte le fasi attraverso le quali le Istituzioni scolastiche accedono a progettualità con fondi provenienti dallo Stato, si comunica che è disponibile su SIDI, sotto Gestione Finanziario-ContabilePiattaforma di monitoraggio e rendicontazione, una nuova versione della stessa piattaforma che consentirà una gestione uniforme e integrata delle fasi di pubblicazione dei bandi, presentazione dei progetti da parte delle istituzioni scolastiche, assegnazione ed erogazione dei fondi da parte dell’Amministrazione centrale.

La nuova Piattaforma consentirà inoltre di semplificare la rendicontazione delle spese dei progetti da parte delle Istituzioni Scolastiche attraverso l’utilizzo di un unico documento che integra i quattro documenti attualmente previsti sul preesistente sistema (cd. PiMeR).

Le Istituzioni Scolastiche che hanno completato la rendicontazione con il visto da parte del Revisore Contabile potranno visualizzare i modelli compilati e firmati digitalmente sul nuovo sistema.

Le Istituzioni Scolastiche che non hanno completato il processo di rendicontazione con il visto del Revisore dovranno utilizzare il nuovo sistema per documentare tutte le fasi del progetto.

Sulla Home Page della nuova piattaforma sono disponibili i manuali per le diverse tipologie di utenti ed è disponibile una funzione di Assistenza attraverso la quale le Istituzioni Scolastiche potranno richiedere supporto nelle fasi di compilazione dei progetti e di rendicontazione delle spese.

Infine, si comunica che oltre al consueto canale di Help Desk Amministrativo-Contabile disponibile su SIDI-Gestione Finanziario Contabile, è stata attivata, per quesiti inerenti la piattaforma in oggetto, la seguente casella di posta elettronica dedicata: supporto.piattaformarendicontazione@istruzione.it.

IL DIRIGENTE
Francesca Busceti

Nota 29 aprile 2019, AOODGCASIS 1124

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica
Ufficio 3

Ai Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi e agli Assistenti
Amministrativi delle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado

OGGETTO: Avvio dei corsi di formazione “Approfondimenti in tema di Sicurezza e Privacy – Le novità in tema di sicurezza e trattamento dei dati personali alla luce del GDPR e del Codice della privacy (così come novellato dal D.Lgs. 101/2018)”.