Crollo Università

Crollo Università. FLC CGIL: inaccettabile lo stato dell’edilizia scolastica e universitaria, garantire istruzione in sicurezza

Roma, 19 ottobre – Il crollo nella notte dell’edificio dell’ex Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Cagliari nel polo universitario di “Sa Duchessa”, fortunatamente non ha fatto vittime né feriti, ma solo qualche ora prima del collasso della struttura le aule erano occupate da studenti e lavoratori. E’ questo, l’unico elemento consolatorio di un evento che restituisce la realtà di una edilizia scolastica e universitaria lontana dall’essere all’altezza del compito affidato dalla nostra Costituzione all’istruzione e alla conoscenza.

Il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli e il segretario regionale della FLC sarda, Manuel Usai, dopo il crollo dichiarano: “Al di là dalle specifiche cause e responsabilità, che dovranno essere accertate dalle autorità competenti, quello che è evidente è l’inaccettabile stato del patrimonio edilizio utilizzato da scuole e università per garantire il diritto allo studio. Un patrimonio vecchio, in alcuni casi fatiscente, che non garantisce la sicurezza, supportato incongruamente dalla logica ipocrita della mera ristrutturazione, della ‘messa a norma’ e delle ‘scuole belle'”.  

“È invece indispensabile – aggiungono – uscire dalla pratica della manutenzione ordinaria o degli interventi contingenti e arrivare a progettare e realizzare spazi dove l’insegnamento e l’istruzione possano essere realizzati pienamente e nella massima sicurezza”.

“Le risorse del PNRR – concludono i due dirigenti sindacali – possono rappresentare un contributo significativo per il miglioramento di questo patrimonio edilizio, ma è fondamentale il ruolo dello Stato, le risorse straordinarie non bastano. Bisogna programmare una reale trasformazione dei luoghi della conoscenza in tutto il Paese, in cui si decida finalmente che l’istruzione è importante e che le ragazze e i ragazzi devono vivere e apprendere in luoghi sicuri”.

Storie di sport, passioni e grandi imprese

Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura
“Storie di sport, passioni e grandi imprese”
 

Il nuovo riconoscimento dedicato alla cultura sportiva annuncia i finalisti delle due sezioni 

Votazioni online fino al 31 ottobre su SalTo+

Premiazione sabato 12 novembre durante le ATP Finals

19 ottobre 2022. Presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino, il nuovo Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura, rivolto ai libri di narrativa contemporanea che meglio abbiano saputo raccontare lo sport, i suoi valori, le sue storie e i suoi protagonisti, annuncia i finalisti della sua I edizione

Per la sezione “Miglior libro di letteratura sportiva” i libri finalisti in gara sono: Bartali. La scelta silenziosa di un campione di Lorena Canottiere e Julian Voloj  (Coconino); Il pugilatore. Viaggio intorno a Sonny Liston, di Amleto de Silva (Les Flaneurs); Randagio di Fulvio Valbusa (Fandango); Il sublime e la speranza. I tre Mondiali di Roberto Baggio di Jvan Sica (Ultra Sport); Valentino Rossi il tiranno gentile di Marco Ciriello (66thand2nd). 

Per la sezione “Fuoriclasse” che premia il miglior libro di letteratura sportiva per ragazze e ragazzi” i libri finalisti sono: La bambina più forte del mondo di Silvia Salis (Salani); Elettra di Brian Freschi ed Elena Triolo (il Castoro); ‘O Maé Storia di judo e di camorra di Luigi Garlando (Rizzoli); La ragazza che imparò a volare. Storia di Simone Biles di Viviana Mazza (Mondadori Junior); Volevo essere Garrincha di Edoardo Maturo (Piemme). 

È prevista inoltre una menzione speciale della giuria che premia il miglior libro sul tennis

Il nuovo riconoscimento, nato per valorizzare e promuovere la letteratura, la narrativa e la cultura sportiva e contribuire a diffondere tra giovani e adulti i valori legati allo sport, è promosso e organizzato dalla Città di Torino e dal Salone Internazionale del Libro di Torino ed è dedicato a uno dei più apprezzati giornalisti sportivi, Gianni Mura, scomparso nel 2020. 

Per questa prima edizione del Premio, i titoli sono stasi selezionati valutando le opere pubblicate tra il primo maggio 2021 e il 31 marzo 2022. La giuria selezionatrice è composta da: Giuseppe Smorto (giornalista, La Repubblica), Nicola Lagioia (scrittore, direttore Salone Internazionale del Libro di Torino), Emanuela Audisio (giornalista, La Repubblica), Aligi Pontani (direttore Il Venerdì) Alessandra De Stefano (direttrice Rai Sport), Giancarlo Baccini (Federtennis), Mauro Berruto (già commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana). Grazie al metodo misto di votazione, che prevede i voti sia del pubblico sia della giuria selezionatrice, alla proclamazione del vincitore della sezione “Miglior libro di letteratura sportiva” potranno partecipare lettrici e lettori, esprimendo il proprio voto a partire dal 19 ottobre sulla piattaforma digitale del Salone, SalTo+, saltopiu.salonelibro.it.

La votazione del pubblico, che resterà aperta fino al 31 ottobre, si sommerà a quella della giuria. Il “Miglior libro di letteratura sportiva per ragazze e ragazzi” sarà scelto da alunne e alunni di 35 classi dislocate in tutta Italia, selezionate per questa I edizione del Premio su 213 classi che avevano espresso richiesta di adesione: 723 bambine e bambini, da Udine a Pantelleria, da Torino a Cosenza, voteranno il libro che maggiormente hanno amato tra i cinque selezionati dalla giuria. La proclamazione dei vincitori 2022 si svolgerà sabato 12 novembre, durante le Nitto ATP Finals. 

Il nuovo Premio conferma l’attenzione che il Salone Internazionale del Libro di Torino dedica alla narrazione sullo sport, settore che negli ultimi anni ha attirato sempre più l’interesse di lettrici e lettori e ha visto aumentare le pubblicazioni di opere sul tema da parte di numerose case editrici.E conferma l’attenzione verso un’attività e una passione, che con le sue storie e con i suoi protagonisti, riesce a comunicare temi, concetti, valori, ideali e stili di vita di vita che possono contribuire alla riflessione e alla crescita personale, soprattutto tra le giovani generazioni.

Il Salone del Libro, nel 2021, grazie alla collaborazione con Esselunga ha creato la nuova sala “Olimpica”, per presentare, insieme con autrici, autori, giornaliste e giornalisti, libri, romanzi e saggi sullo sport, per adulti e per giovani, e ha ideato il podcast “Fuoriclasse” per raccontare, durante tutto l’anno, lo sport di ieri e di oggi, la sua epica, le sue storie uniche ed esemplari, i suoi personaggi e i valori condivisi.

Dopo le dieci puntate della prima stagione, il podcast “Fuoriclasse” inaugura la seconda edizione, sempre in collaborazione con Esselunga, con il primo episodio dedicato a Drazen Petrovic e Vlade Divac, in uscita a fine ottobre: racconta la storia di due cestisti, fra i più grandi di sempre, uno croato, l’altro serbo, della Jugoslavia campione del mondo nel 1990, e della loro amicizia fraterna ,cui la guerra tra i loro due popoli pose fine. «La Città di Torino è orgogliosa di ospitare la prima edizione del Premio di Letteratura Sportiva intitolato alla memoria del grande giornalista e scrittore Gianni Mura.

Il premio nasce per valorizzare la narrativa e la cultura sportiva, la sua crescita e diffusione quale valore fondamentale del vivere sociale. La proclamazione dei vincitori avverrà nei giorni di novembre durante l’evento delle ATP Finals. Proprio per suggellare al meglio il connubio tra tennis e la Città di Torino è stata prevista una menzione speciale assegnata al miglior libro sul tennis». Mimmo Carretta, Assessore Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Rapporti con il Consiglio Comunale della Città di Torino. «Il nuovo premio, intitolato a uno dei più importanti giornalisti sportivi di sempre, sancisce ancora una volta il legame forte con la Città di Torino e ci permette di parlare di storie di sport, tema che sta molto a cuore al Salone.

Crediamo, infatti, che lo sport e il suo racconto siano fondamentali per la crescita delle nuove generazioni e per questo, quando abbiamo iniziato a lavorare al Premio, abbiamo deciso che ci sarebbe dovuta essere una sezione dedicata alle scuole dove saranno soltanto gli studenti a decidere quale deve essere il libro vincitore». Silvio Viale, presidente Associazione Torino La Città del Libro

Aumento stipendi docenti, ancora tutto fermo: si attende dal MEF l’ok per i 340 milioni in più per il rinnovo del contratto

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

Ancora tutto fermo per quanto riguarda il rinnovo del CCNL scuola: nessuna novità in merito alle risorse per l’aumento stipendiale dopo l’ultimo incontro all’Aran del 18 ottobre.

L’incontro del 18 ottobre, infatti, come abbiamo spiegato in precedenza, ha riguardato la parte comune del CCNL che concerne il rapporto di lavoro: ferie, malattie, congedi e permessi.

Le organizzazioni sindacali, in particolari, attendono notizie sullo sblocco di una parte di somme previste per il salario accessorio in favore del CCNL: circa 340 milioni da destinare al personale docente.

Il Presidente dell’ARAN nel corso dell’incontro, fanno sapere i sindacati, ha informato che l’integrazione dell’atto di indirizzo che prevede per la messa a disposizione delle risorse riguardanti la valorizzazione del personale della scuola, circa 340 milioni, sta completando il suo iter ed è attualmente al MEF.

Pur trattandosi di uno spostamento di risorse già esistenti, si tratta dell’unico aumento previsto rispetto agli ultimi calcoli forniti dai sindacati.

Non inciderà molto e siamo abbondantemente lontani dalle 3 cifre che chiedevano i sindacati, ma a conti fatti bisogna considerare che i docenti in busta paga potrebbero ricevere una cifra compresa fra i 15-20 euro circa in più.

La base di partenza è, come sappiamo, un aumento medio di circa 50-60 euro netti in busta paga a cui bisognerà aggiungere, dunque, le risorse provenienti dal salario accessorio.

Lo spostamento dei fondi del MOF sul contratto non è piaciuta Luigi Marattin di Italia Viva: “Non esiste persona razionale che possa contestare che lo stipendio dei docenti italiani sia più basso rispetto ad altri paesi europei. E io faccio parte di coloro che pensano che sia giusto alzare il livello per tutti. Tuttavia, e da sempre, sono anche convinto che occorra differenziare gli stipendi a seconda della valutazione e dell’impegno in zone particolari del paese”.

E ancora: “Se proprio servono altri 300 milioni – oltre ai 2,17 mld – si possono facilmente trovare nella prossima legge di bilancio. Ma svuotare quel fondo è un brutto segnale per chi crede che la scuola sia troppo importante per lasciarla nelle mani di chi non vuole cambiare nulla“, conclude Marattin.

“Noi il contratto vorremmo cambiarlo totalmente, stravolgerlo. I lavoratori devono aspettare il bonus 150 euro a dicembre o devono avere i 120 euro di aumento più i 4000 di arretrati?”,  ha detto durante l’incontro del 18 ottobre Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

 “La nostra idea rimane quella del “contratto ponte”: aumenti e arretrati da approvare subito, il resto si discuterà in occasione del prossimo rinnovo contrattuale 2022/24”, prosegue il sindacalista.


Gli studenti pretendono il reddito di formazione e non più Pcto: il 18 novembre in piazza

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Con l’autunno tornano le proteste studentesche. E poco importa che il Governo deve ancora formarsi: martedì 18 ottobre una rappresentanza degli studenti – appartenente all’Uds – insieme a diverse sigle del sociale è scesa in piazza, davanti al ministero dell’Istruzione, per lanciare i “cinque pilastri” con cui i giovani vogliono portare alla “rivoluzione dei saperi”. Tra le richieste degli studenti figurano l’introduzione di un reddito di formazione e di una riforma del diritto allo studio, ma anche l’abolizione del Pcto: “Non possiamo più accettare studenti morti nei cantieri”, hanno detto i manifestanti riferendosi alle recenti tragedie che hanno colpito tre giovanissimi allievi in formazione mentre svolgevano uno stage.

Sopra i cinque cartelloni innalzati dagli studenti c’era scritto: Più rappresentanza, No pct, Diritto allo studio, benessere psicologico, Più diritti.

Gli studenti hanno anche annunciato che tra un mese esatto, il 18 novembre, la mobilitazione nazionale diventerà nazionale.

“A partire dagli Stati Generali della scuola svolti lo scorso mese di febbraio – ha detto Bianca Chiesa, coordinatrice dell’Unione degli Studenti – abbiamo portato avanti la costruzione di una proposta condivisa con le realtà del sociale sul nuovo modello di scuola necessario al cambiamento della società tutta. La piattaforma verso la piazza del 18 novembre vede le nostre rivendicazioni organizzate su 5 pilastri: rivendichiamo una legge nazionale sul diritto allo studio, l‘abolizione dei Pcto a favore dell’istruzione integrata, maggiore rappresentanza e partecipazione, scuole sicure e che tutelino la nostra salute fisica e mentale e un nuovo statuto dei diritti di studentesse e studenti”.

Le realtà del sociale che hanno aderito sono: Link coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Action Aid, Brigata Basaglia, Fiom, Flc, Legambiente, Libera contro le mafie , NoCpr, Non Una Di Meno.

La studentessa Andrea Ciuffarella, dell’esecutivo nazionale di Link coordinamento universitario, ha detto di non potere “più accettare ancora di essere il fanalino di coda, di subire precarizzazione e marginalizzazione: le università non sono aziende, vogliamo una didattica attenta e inclusiva, con spazi adatti, non possiamo studiare per terra! Vogliamo il reddito di formazione e l’università gratuita, il diritto all’istruzione non si paga!”.

“Il 18 Novembre saremo nelle piazze di tutta Italia per mandare un messaggio chiaro alle istituzioni di questo paese: basta negare il diritto al futuro alle giovani generazioni”, ha confermato Manuel Masucci coordinatore della Rete della Conoscenza, “vogliamo subito un reddito che possa emanciparci dalle condizioni materiali delle nostre famiglie, investimenti in istruzione e ricerca per immaginare un sistema produttivo diverso e sostenibile per il futuro, oltre a mettere in campo politiche attive per non far pagare le crisi alle giovani generazioni”.

La protesta del 18 novembre sarà sostenuta anche da alcuni sindacati. “La Flc partecipa a questa iniziativa – ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil – riteniamo infatti fondamentale la convergenza del lavoro con giovani e movimenti in una giornata che chiede questa svolta da scuola e università: dal diritto allo studio, come ad esempio con l’accesso gratuito all’università, sino all’immediata abrogazione, con i morti che si ripetono, dell’obbligo del Pcto in favore dell’istruzione integrata”.

Anche la Fiom sostiene e promuove la manifestazione nazionale prevista tra un mese, per chiedere “un modello di scuola e di società più giusto, equo, inclusivo”: in una nota, la Fiom-Cgil nazionale ritiene che “le tragiche e inaccettabili morti di Lorenzo ParelliGiuseppe Lenoci e Giuliano De Seta, tre giovani studenti in alternanza scuola lavoro, sono emblematiche dei problemi che attraversano la scuola e gli stessi luoghi di lavoro: per nessun motivo studentesse e studenti durante il proprio percorso scolastico possono essere messi a rischio negli ambienti produttivi, mai l’alternanza scuola lavoro può trasformarsi in lavoro, per giunta non retribuito”.

Secondo la Fiom è “indispensabile un ripensamento dell’alternanza scuola lavoro, oggi Pcto. Occorre, inoltre, investire sulla scuola pubblica per qualificare i percorsi della formazione umanistica e tecnica, quest’ultima anche per contribuire a progettare i futuri modelli produttivi e di organizzazione della produzione, per innovare i prodotti e i processi, renderli ambientalmente e socialmente compatibili”.

“La scuola deve mettere in campo, in relazione con il sindacato, percorsi di avvicinamento al lavoro che parta dalla conoscenza dei diritti contrattuali e di legge dentro i luoghi di lavoro”, conclude la Fiom.

Pure “Libera associazione contro le mafie” sosterrà la mobilitazione nazionale di metà novembre: “scenderemo in piazza per ribadire un impegno attivo che metta al centro l’educare, le vite e i bisogni dei ragazzi e delle ragazze”.

Ci sarà anche la “Rete Mai Più Lager – No ai Cpr”, che ritiene “importante essere a fianco del mondo studentesco: la scuola è uno dei primi luoghi in chi si manifestano in maniera inarrestabile i cambiamenti della società. La scuola della Costituzione è quella che si riconosce nel rispetto dei diritti che devono essere garantiti a tutte e tutti: non importa dove sei nata/o, da dove arrivi o dove vuoi andare.

All’iniziativa aderirà pure “Sbilanciamoci che fa sapere”: dicono che saranno “in piazza con gli studenti per chiedere un piano di investimenti straordinario per l’istruzione pubblica da finanziare con il taglio della spesa militare e con l’aumento della tassa di successione sulle eredità di oltre 1 milione di euro”.

Secondo “Brigata Basaglia” è giunta l’ora di “diffondere e condividere conoscenza e consapevolezza sulla salute mentale, su che cos’è, su quali sono i diritti delle persone è essenziale per costruire una rete di soggettività che diano vita ad un’altra idea di scuola, di comunità e di salute”.

Il 18 novembre si mobilitarà anche “Non Una di Meno”: “Come femministe e transfemministe – dichiara l’associazione- continueremo a mobilitarci per una società completamente trasformata: fatta di libertà, dignità, apertura, cura, autodeterminazione, diritto allo studio e al reddito, sanità pubblica a una scuola che sia veramente esperienza di una cultura inclusiva e transfemminista”.

All’Istituto Alberghiero iscrizioni crollate del 47% in 7 anni

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo il Rapporto 2022 dell’Osservatorio Ristorazione, diffuso in occasione del Forum della Ristorazione in corso a Padova, il settore della ristorazione deve fare i conti con la mancanza di personale, complicata dalla fuga di giovani dalle scuole alberghiere.

Infatti, fa sapere la ricerca, l’anno scolastico con il maggior numero di iscritti è stato il 2014/2015, con 64.296 nuovi studenti. Il 2021/2022 ha invece registrato solo 34.015 aspiranti operatori del settore, -47,1%.

La causa? Per l’Osservatorio sarebbe frutto di una complessa concomitanza di cause, riassumibili nella disillusione rispetto al modello raccontato dai media e dalla stessa categoria, che raramente corrisponde a realtà, aggravato  dalla diffusione ancora capillare di contratti capestro, condizioni lavorative alienanti e ritmi faticosi.

E ancora, secondo quanto dice il Rapporto,  il 2021 è stato protagonista di due record negatici: le iscrizioni di nuove attività in ristorazione sono state 8.942, il numero più basso della storia recente italiana.

Nel 2021, per la prima volta, sono diminuite le attività ristorative registrate rispetto all’anno precedente, invertendo un trend di crescita che perdurava da oltre 10 anni.

PNRR, Orientamento attivo nella transizione scuola-università: previsti corsi per studenti degli ultimi tre anni delle superiori

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

In attuazione dell’investimento 1.6, Missione 4, del PNRR, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha adottato il D.M. 3 agosto 2022, n. 934 e il D.D.G 22 settembre 2022, n. 1452.

Il primo concerne i criteri di riparto delle risorse e le modalità di attuazione dei progetti relativi al “Orientamento attivo nella transizione scuola-università” nell’ambito del PNRR, il secondo si riferisce al riparto delle risorse attribuibili a ciascuna Istituzione universitaria e AFAM soggetto attuatore dell’intervento avente sede legale rispettivamente nelle macro ripartizioni Sud e Isole e Centro Nord per l’anno scolastico 2022/2023 per l’organizzazione di corsi relativi ai progetti in questione.

I corsi di orientamento saranno indirizzati agli studenti degli ultimi tre anni delle Scuole secondarie di secondo grado supportati nella scelta degli studi futuri.

I soggetti attuatori saranno sia gli Atenei e le Istituzioni AFAM, che organizzeranno i corsi sulla base di accordi che sottoscriveranno con gli Istituti scolastici.

I percorsi di orientamento avranno la durata di 15 ore, con modalità curricolare o extracurricolare e per almeno 2/3 in presenza.

Sarà possibile coinvolgere le insegnanti e gli insegnanti della scuola secondaria superiore, in modo che, successivamente, l’orientamento possa continuare a essere impartito da personale interno alle scuole superiori. L’organizzazione dei corsi favorisce e promuove la partecipazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento e la parità di genere.

Al termine dei corsi, sulla base della partecipazione ad almeno il 70% delle ore del percorso, sarà rilasciato all’alunno un apposito attestato di frequenza.

Barbero: gli insegnanti possono essere di altissimo livello o mediocri, ma la scuola non fa schifo, è il posto migliore che ci sia

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

“Forse la prima cosa che dovremmo chiarire è che noi diciamo sempre la scuola, e invece la scuola è un mondo immenso, con diversità al suo interno gigantesche. Tanto gli studenti e ancora di più gli insegnanti possono essere persone di altissimo livello o persone mediocri; l’esperienza di andare a scuola può essere frustrante o può essere grandiosa nell’Italia di oggi”. Si è espresso così Alessandro Barbero la scorsa primavera, in conversazione con due giovani rappresentanti degli studenti sul modello scolastico italiano attuale e su come possa essere migliorato.

“E se è vero – continua lo storico e accademico – che io vedo probabilmente il meglio delle scuole, perché frequento istituti che organizzano attività culturali, chiamano esperti esterni, e hanno forse insegnanti più consapevoli; è anche vero che, sempre, quando ho a che fare con la scuola e con gli studenti, io respiro, è l’unico posto dove non si parla di soldi e di profitto ma si pensa anche a qualcosa di più, all’essere umano, certe scuole sono posti così”.

E offre un monito per gli studenti e le loro proteste: “Siccome talvolta c’è una certa retorica sulla scuola che lascia intendere che questa sia inutile, che la scuola è una perdita di tempo, state attenti a non avallare questa idea che la scuola fa schifo e andrebbe capovolta, perché in questo nostro paese la scuola è spesso il posto migliore che ci sia, sebbene ciò non voglia dire che non si possa migliorare”.

La conversazione non tralascia di affrontare il tema dell’esame di maturità e dei trascorsi anni di pandemia. “Guardate che questi due anni di DaD sono stati disastrosi per la nostra preparazione. Era comunque giusto ricorrere alla DaD? Non lo so, ma i Governi devono accettare il fatto che due coorti di studenti hanno fatto una scuola superiore dimidiata rispetto a prima. Al tempo stesso confesso che tradurre questo nel dire …e quindi non vogliamo lo scritto alla maturità mi spiace – conclude – perché può sembrare una scelta codarda e questo può indebolire persino la protesta”.

Calendario scolastico 2022/23: ponte dei Santi, vacanze e tutte le date importanti

da Tuttoscuola

Calendario scolastico 2023: manca sempre meno alla prossima pausa dalla didattica. A parte le festività nazionali, uguali per tutti, infatti, le Regioni con proprie delibere decidono annualmente l’inizio e il termine delle attività didattiche ed eventuali ponti e altre festività. Vediamo di seguito ponti e vacanze e tutte le date da segnare nel calendario scolastico 2022/23. Il ponte più vicino? Quello del 1° novembre prossimo…

Calendario scolastico 2022/23: le date della maturità 2023

È stata registrata dagli organi di controllo l’ordinanza ministeriale recante calendario delle festività e degli esami per l’a.s. 2022/2023. Nello specifico, la maturità 2023 avrà inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il giorno 21 giugno 2023 alle ore 8:30. L’Esame di Stato conclusivo della Scuola secondaria di I grado si svolgerà nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2023, secondo i calendari definiti dalle commissioni d’esame insediate presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie.

Calendario scolastico 2022/23: feste e ponti

Vediamo di seguito l’elenco delle festività e dei ponti fissato per il 2022/23:

– il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
– l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
– il 25 dicembre, Natale;
– il 26 dicembre;
– il 1° gennaio, Capodanno;
– il 6 gennaio, Epifania;
– il giorno di lunedì dopo Pasqua;
– il 25 aprile, anniversario della Liberazione;
– il 1° maggio, festa del lavoro;
– il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
– la festa del Santo Patrono.

Calendario scolastico 2022/23

Di seguito riportiamo per  il calendario scolastico 2022/23 delle varie Regioni d’Italia. 

VALLE D’AOSTA

Ritorno a scuola: 19 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: dal 6 al 10 aprile 2023
Termine lezioni: 15 giugno 2023

TRENTINO ALTO ADIGE

Ritorno a scuola: 5 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023
Vacanze di Carnevale: 20 e 21 febbraio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 aprile a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 9 giugno 2023

CALENDARIO SCOLASTICO BOLZANO

Ritorno a scuola: 5 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2022 al 9 gennaio 2023
Vacanze di Carnevale: dal 20 al 26 febbraio 2023
Vacanze di Pasqua: dal 6 all’11 aprile 2023
Termine lezioni: 16 giugno 2023

VENETO

Ritorno a scuola: 12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023
Vacanze di Carnevale: dal 20 al 22 febbraio
Vacanze di Pasqua: dal 6 all’8 aprile
Termine lezioni: 10 giugno 2023

FRIULI VENEZIA GIULIA

Ritorno a scuola: 12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

PIEMONTE

Ritorno a scuola: 12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Carnevale: 20 e 21 febbraio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

LOMBARDIA

Ritorno a scuola: 12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 8 giugno 2023

LIGURIA

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

EMILIA ROMAGNA

Ritorno a scuola: 15 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 7 giugno 2023

TOSCANA

Ritorno a scuola: 15 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

UMBRIA

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

LAZIO

Ritorno a scuola: 15 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 9 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 8 giugno 2023

ABRUZZO

Ritorno a scuola:12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

MARCHE

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

CAMPANIA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

MOLISE

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

BASILICATA

Ritorno a scuola: 12 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

CALABRIA

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2023 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

PUGLIA

Ritorno a scuola:  14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

SICILIA

Ritorno a scuola: 19 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
Vacanze di Pasqua: da giovedì 6 a martedì 11 aprile 2023
Termine lezioni: 10 giugno 2023

SARDEGNA

Ritorno a scuola: 14 settembre 2022
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023
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‘The Edit’: via al progetto per promuovere l’inclusione digitale nelle scuole

da Tuttoscuola

Nasce “The Edit”, il progetto online rivolto agli studenti di età compresa tra gli 8 e 18 anni, che mira a contrastare l’esclusione digitale coinvolgendo i ragazzi nella produzione di un contenuto giornalistico sui cambiamenti climatici. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Adobe, partner d’eccellenza per lo sviluppo di contenuti creativi ed è parte integrante del programma Sky Up sviluppato dal Gruppo Sky e dedicato al problema del divario digitale.

The Edit” è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia. Il progetto offre alle classi che aderiranno gli strumenti per realizzare un servizio giornalistico di 90 secondi sull’emergenza climatica, potendo contare sui materiali didattici disponibili su un portale dedicato e scegliendo tra i quattro macro-temi proposti: Natura, Energia, Alimentazione e Mobilità.

L’iniziativa, già sviluppata con successo nelle scuole del Regno Unito, può contare sulla partnership con Adobe, che metterà a disposizione gratuitamente Adobe Express e Adobe Premiere Rush, applicazioni per lo sviluppo di contenuti creativi digitali – dalla progettazione grafica all’editing video – pensati proprio per gli utenti non professionisti per aiutarli in modo semplice nello sviluppo di progetti multimediali. Gli studenti potranno così sviluppare e perfezionare le digital e soft skill necessarie alla loro crescita personale, come l’uso dei software e l’interpretazione dei dati, la capacità di lavorare in gruppo e il problem-solving, nonché la capacità di riconoscere le fake news e l’attendibilità delle fonti.

Per partecipare, i docenti potranno registrare le proprie classi sul sito www.skyup.sky e gli studenti avranno tempo fino al 19 marzo 2023 per presentare il loro servizio giornalistico. I progetti verranno valutati da una giuria di esperti in tecniche di comunicazione e giornalismo, che selezionerà i tre migliori, uno per ogni grado scolastico. Ciascuna classe vincitrice riceverà cinquemila euro in materiale didattico e avrà la possibilità di vedere il proprio servizio giornalistico in onda sui canali di Sky TG24.