«La scuola del futuro è qui»: aperta l’edizione siciliana di Fiera Didacta Italia

da Il Sole 24 Ore

La manifestazione dedicata all’innovazione didattica. Vetrina per fare rete e far crescere il sistema educativo e formativo sui territori, coinvolgendo istituzioni regionali e locali, scuole e associazioni

di Redazione Scuola

Si è aperta negli spazi di Sicilia Fiera Exhibition Meeting Hub a Misterbianco, in provincia di Catania, la prima edizione di Fiera Didacta Italia edizione siciliana, il più importante evento dedicato all’innovazione didattica, organizzata da Fiera Didacta Italia con la collaborazione e il sostegno della Regione Siciliana. Nutrita la presenza istituzionale alla cerimonia inaugurale che si è svolta nella Main Hall della fiera alla presenza del Comitato organizzatore, di un’affollata platea di dirigenti scolastici e insegnanti siciliani e del Sud Italia e dei rappresentanti delle oltre 75 aziende espositrici.
«Didacta raccoglie la sfida dell’innovazione nel mondo dell’istruzione, che parte dalla scuola materna fino alle superiori e all’università, e in quello delle professioni. La specializzazione e la professionalità sono sempre più una meta ambita dai vari competitors, in un nuovo mondo globalizzato didattico, professionale, industriale e telematico. Ecco perché bisogna cogliere questa sfida», ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in videocollegamento.
«Siamo orgogliosi di inaugurare la prima edizione di Didacta a Sicilia Fiera, ha dichiarato Davide Leonarduzzi, direttore generale di Sicilia Fiera – l’evento più importante a livello europeo per quello che concerne gli strumenti, i servizi e le soluzioni per chi opera nel mondo della formazione a 360 gradi. Sicilia Fiera con il suo nuovo ente fieristico finalmente è capace di dare una risposta a una richiesta che da anni era pressante: di avere un luogo di incontro e confronto innovativo dove i mercati possano darsi appuntamento».
«In uno snodo nevralgico per la nostra Isola – ha aggiunto Marco Falcone, deputato Ars e già assessore regionale alle Infrastrutture – il Sicilia Fiera di Misterbianco, prende forma in questi giorni un evento che proietta la Sicilia su una piattaforma internazionale di scambio, innovazione e buone prassi per la grande industria della scuola. La Regione ha sostenuto l’iniziativa perché garantire investimenti su istruzione e formazione significa costruire al meglio le classi dirigenti del domani».
«La nostra amministrazione – ha aggiunto il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro – ha accompagnato l’insediamento del più grande Centro congressi di tutto il Mezzogiorno per favorire un significativo processo di rigenerazione urbana e identitaria della nostra città. Misterbianco diventa una moderna piattaforma di servizi e opportunità per ospitare eventi della portata nazionale e internazionale come Didacta, risultati che oggi più che mai ci dicono che siamo sulla strada giusta».
«Siamo davvero felici ed orgogliosi di ospitare nella nostra città Didacta, un evento così importante a livello nazionale ed internazionale. Durante questi giorni avremo la possibilità di ascoltare esperienze e buone prassi e ci auguriamo di vedere un futuro per la scuola dei nostri figli, fatto di innovazione, formazione ed inclusione», il commento di Maria Virgillito, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Misterbianco.
«E’ per noi un grande piacere ed emozione trovarsi qua a Misterbianco in questa regione straordinaria per Fiera Didacta Italia edizione siciliana – ha affermato Lorenzo Becattini, presidente di Firenze Fiera – che rappresenta la prima mostra che organizziamo fuori della Toscana, un evento nato da un accordo tra Firenze Fiera e la Regione Siciliana e frutto di un lavoro di squadra vincente di tutto il Comitato organizzatore e delle aziende che ci hanno seguito fino qui da tutta Italia. L’innovazione della scuola è un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese: sono certo che questa fiera rappresenti solo il primo passo di un lungo percorso che ci vedrà, anche nel 2023, tutti insieme a fianco della Regione Siciliana per la seconda edizione di questo importante evento».
«L’edizione siciliana di Didacta – ha dichiarato Cristina Grieco, Presidente di Indire – rappresenta una grande occasione per fare rete e far crescere il sistema educativo e formativo sui territori, coinvolgendo le istituzioni regionali e locali, le scuole e le associazioni. Indire partecipa alla Fiera proponendo attività formative che partono da una ricerca consolidata negli anni e dalla condivisione di buone pratiche a livello nazionale e internazionale. Siamo consapevoli che alcune azioni specifiche, come il supporto alla formazione nell’ambito dei divari territoriali e la gestione delle piccole scuole, possono supportare gli istituti scolastici nella progettazione e nella realizzazione degli interventi, anche in ambito del Pnrr».
Soddisfazione è stata espressa anche da Giuseppe Pierro, direttore generale Usr Sicilia: «Ottimo risultato per questa prima edizione in Sicilia come dimostra la risposta eccezionale di tutti i dirigenti scolastici e degli insegnanti che hanno partecipato».
«Abbiamo bisogno che si innovino le strutture scolastiche nella nostra regione, che si intervenga anche sulle attrezzature in modo che i nostri giovani possano trovarsi al passo con quelli delle altre regioni italiane», ha aggiunto Cinzia Torrisi, responsabile scientifico delle Linee culturali e scolastiche della Città metropolitana di Catania.

Gli appuntamenti

Tra gli appuntamenti in programma venerdì 21 ottobre, alle 10 Vincenzo Schettini, professore di fisica e influencer con oltre 1 milione di follower, presenterà “La fisica che ci piace” illustrando a tutti come trasformare una materia scientifica da pura nozione a vero e proprio intrattenimento ludico. Alle 11, sarà la volta del convegno “I progetti Erasmus+ Eita 2022 per l’innovazione nell’insegnamento” durante il quale verrà celebrata l’eccellenza dei progetti tra le scuole con la consegna dei premi europei per le migliori pratiche innovative di insegnamento e di apprendimento tra i progetti Erasmus+, Eita 2022 (European Innovative Teaching Award). Il Premio valorizza il lavoro di insegnanti e scuole e mira a promuovere l’apprendimento reciproco tra docenti e personale scolastico ed evidenziare il valore del Programma Erasmus+ per la collaborazione degli insegnanti a livello europeo. Nel pomeriggio alle ore 16 il workshop “IDeAL e le STEAM: una metodologia per la progettazione didattica Stem”. I ricercatori Indire illustreranno la metodologia IDeAL (Iterative Design for Active Learning), per promuovere capacità analitiche e attitudini creative degli studenti in gruppo e favorire lo sviluppo di competenze trasversali. Verranno utilizzate le schede di accompagnamento e gli strumenti messi a disposizione dei docenti e già utilizzati in precedenti esperienze nell’ambito delle Steam. Sempre venerdì 21, alle 14 il Dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’università e del dritto allo studio organizza il talk su “La nuova programmazione comunitaria 2021-2027. L’attuazione del Piano triennale per il diritto allo studio”: momento di approfondimento sugli obiettivi dell’Agenda 2030 in tema di educazione e apprendimento, sulle accresciute disponibilità finanziarie in campo per ampliare l’offerta formativa, ridurre i divari e progettare interventi condivisi tra tutti gli attori in campo, istituzioni, portatori di interessi, comunità scolastica.

Esami di Stato Istituti Professionali, come cambia la seconda prova scritta: le novità nelle SLIDE del Ministero

da OrizzonteScuola

Di redazione

Sono state pubblicate le slide della Dottoressa Flaminia Giorda, coordinatrice della Struttura tecnica Esami di Stato del MI, presentate in occasione del Seminario informativo sull’Esame di Stato 2023 negli Istituti Professionali “La riforma dell’Istruzione professionale alla prova dell’Esame di Stato”.

Com’è noto, cambia infatti da questo anno scolastico la seconda prova scritta degli esami di Stato degli istituti professionali.

Recentemente sono stati pubblicati in GU i quadri di riferimento e le griglie di valutazione delle prove.

La seconda prova d’esame dei professionali di nuovo ordinamento non si comporrà più di due “sottoprove”, correlate ma in parte indipendenti, ma sarà un’unica prova integrata, di cui il Ministero decide una parte, e la commissione, entro questa cornice, definisce l’altra parte, ossia le specifiche richieste per lo specifico percorso attivato dalla scuola.

Questa nuova formula – spiega il MI – consentirà di garantire una struttura unitaria della prova a livello nazionale, e allo stesso tempo di dare pieno valore alle autonome scelte operate dalle singole istituzioni scolastiche nella costruzione dei percorsi.

SLIDE

Educazione finanziaria: famiglia primo luogo dove mettere le basi. Ma i genitori vorrebbero introdurla nei programmi scolastici

da La Tecnica della Scuola

Di Carmelina Maurizio

In continuità con l’edizione 2021 “Prenditi cura del tuo futuro”, la quinta edizione del mese dell’Educazione Finanziaria, che si sta svolgendo dall’inizio di ottobre è stata dedicata al tema “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro”, per sottolineare l’importanza di costruire, giorno dopo giorno, una cultura finanziaria di base su cui poter contare per gestire al meglio i propri risparmi e scegliere in modo consapevole come investire, assicurarsi e accantonare a fini previdenziali.

Educazione finanziaria in famiglia

Molti genitori dichiarano di non sentirsi preparati a educare i figli a sviluppare un buon rapporto con il denaro e un giusto livello di competenze finanziarie. Sono molte le domande che si pongono: dare la paghetta o non darla? Premiare con i soldi i buoni voti a scuola e i lavoretti fatti in casa oppure no?

Uno studio recente condotto da GoStudent e N26 conferma che la famiglia è il primo luogo dove si mettono le basi dell’educazione finanziaria. Il dato che emerge è abbastanza significativo: 7 famiglie su 10 sono propense a dare la paghetta ai propri figli per permettere loro di fare acquisti personali, nel tentativo di responsabilizzarli. Il denaro è presente nella vita degli individui sin da quando sono piccoli: nelle fiabe che ascoltano, nei film che vedono, nei discorsi che si fanno in famiglia e nei messaggi che circolano sui social network.

Una parte dei genitori che hanno partecipato a questo sondaggio spiega che la paghetta non dipende dal rendimento scolastico dei figli e viene data a prescindere da brutti voti o una cattiva condotta a scuola.

Un’altra percentuale, ancora, la considera un incentivo per invogliare i figli ad avere buoni voti, mentre è una piccola minoranza quella che sostiene che andare bene a scuola è un requisito fondamentale per meritarsi del denaro extra.

Un altro aspetto rilevato dalla ricerca è che la metà di queste famiglie è consapevole del fatto che questi soldi verranno usati dai loro figli per le uscite con gli amici o acquisti personali, infatti solo il 25% di loro li conserva e solo il 16% li utilizza per comprare libri, videogiochi o musica.

Educazione finanziaria e scuola

Inoltre, dallo stesso studio viene alla luce che quello dell’educazione finanziaria è un vero e proprio gap, che nemmeno la scuola colma attualmente, infatti, sempre secondo lo studio di N26 e GoStudent, l’82% dei genitori vorrebbe più educazione finanziaria a scuola e chiedono che venga inclusa nei programmi scolastici, come già avviene in altri Paesi europei, come il Portogallo, e in molti Stati americani, l’educazione finanziaria è, invece, da tempo materia scolastica obbligatoria. Una gran parte dei genitori, avrebbe piacere che questo tema fosse affrontato sui banchi di scuola e incluso nei programmi scolastici.

Nel febbraio 2017, un gruppo di nove organizzazioni e associazioni europee ha lanciato una nuova Piattaforma europea per l’educazione finanziaria. L’iniziativa mira a promuovere la necessità di educazione finanziaria e a potenziare l’alfabetizzazione finanziaria, in particolare tra i giovani e gli imprenditori.

La piattaforma serve a scambiare idee, informazioni, intuizioni ed esperienze, nonché a facilitare le discussioni su come l’Unione europea possa svolgere un ruolo di primo piano nel promuovere l’alfabetizzazione finanziaria. La piattaforma ha l’obiettivo di aiuterà i partner a coordinare il loro coinvolgimento in iniziative a livello europeo per sviluppare potenziali sinergie.

PA digitale, migrazione al cloud e siti web: la scadenza per partecipare ai due avvisi è il 21 ottobre

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Dopo la chiusura degli avvisi di finanziamento scaduti il 24 giugno scorso, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha provveduto alla pubblicazione su PA digitale 2026 di due nuovi avvisi.

Si tratta di:

La scadenza per entrambi è il 21 ottobre 2022.

In proposito, il Ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione della documentazione e degli strumenti di assistenza funzionali a supportare le Scuole nell’adesione agli avvisi di finanziamento.

Tra questi, segnaliamo alcuni modelli di determina a contrarre che le scuole possono utilizzare.

Migrazione al cloud

  1. Determina di acquisto mediante affidamento diretto mediante pubblicazione avviso, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  2. Determina di acquisto mediante richiesta preventivi, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  3. Determina di acquisto mediante ordine diretto MEPA, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  4. Determina di acquisto mediante trattativa diretta MEPA, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica

Siti web

  1. Determina di acquisto mediante affidamento diretto mediante pubblicazione avviso, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  2. Determina di acquisto mediante richiesta preventivi, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  3. Determina di acquisto mediante ordine diretto MEPA, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica
  4. Determina di acquisto mediante trattativa diretta MEPA, tale documento è scaricabile dal seguente link: Scarica

‘Felice di aver lavorato per una scuola aperta, inclusiva e affettuosa’. Il saluto di Patrizio Bianchi

da Tuttoscuola

“Grazie a tutte e tutti per il cammino fatto insieme in questi mesi. Sono felice e onorato di essere stato il vostro Ministro dell’Istruzione e di aver lavorato con voi per una scuola aperta, inclusiva e affettuosa”. Così l’ormai ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi con un video messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui ringrazia per il periodo passato al MI.

Guarda il video

Vi saluto con la solita passione e il solito affetto. Aperta vuol dire che non abbiamo paura, che siamo aperti al confronto. La nostra scuola è una scuola in cui si impara ad imparare, per avere in grado di avere gli strumenti per affrontare ciò che non conosciamo, senza paura”, ha detto Bianchi che ha poi continuato con gli aggettivi che hanno caratterizzato la sua idea di scuola in questi mesi. “Inclusiva vuol dire che non solo non lasciamo indietro nessuno, ma che il mio diritto di essere qui è perché ci sei anche tu. Non soltanto stiamo qui uno accanto all’altro. Abbiamo imparato che inclusione non vuol dire che tu stai qui e tu stai lì. Integrazione è capacità reciproca di adattarci, di trovare il modo di essere qualcosa in più. affettuosa vuol dire imparare a vivere assieme, affrontare le cose belle e le cose brutte. A volte ci sono cose difficili che non si riesce a sopportare da soli. La scuola deve essere questo: imparare a fare e imparare a vivere, insieme. Non è facile, non viene spontaneo. Bisogna studiare, per dire all’altro che cosa si vuole essere e cosa si vuole diventare si deve avere le parole per dirlo, sennò qualcun altro le dirà per noi. E la nostra libertà verrebbe meno”.

Bianchi ringrazia: “Grazie ai nostri insegnanti, che hanno un compito fondamentale. Non solo siete coloro che dovere insegnare ai ragazzi ad andare a fondo, a crescere. Siete gli adulti di riferimento nel momento in cui si formano giovani uomini e donne. Grazie al personale. La scuola è fatta di tante persone, tutte sono egualmente importanti. Grazie ai dirigenti, che si prendono carico di essere alla guida di queste comunità. Grazie alle famiglie, alla loro presenza, alla loro capacità di conoscere nella scuola il punto di riferimento per essere parte della comunità”.

Asili nido. Gli anticipi nella scuola dell’infanzia suppliscono agli impegni del PNRR

da Tuttoscuola

Il PNRR ha stanziato cospicue risorse per rilanciare gli asili nido che in Italia, soprattutto in alcuni territori, hanno tuttora percentuali di posti disponibili, ben lontani dall’obiettivo del 33% fissato dall’Unione europea a Barcellona, anche per favorire l’occupazione femminile delle madri.

Le ultime rilevazioni ISTAT del 2019 hanno registrato come media nazionale un rapporto di 24,6 posti per 100 bambini di età compresa tra 0 e 2 anni. Mancano, quindi, almeno otto punti percentuali per raggiungere il benchmark europeo.

Vi son regioni che hanno già raggiunto l’obiettivo fissato dall’Unione, come, ad esempio, l’Emilia- Romagna (36,4), l’Umbria (35,9), la Toscana (33,9), il Lazio (33,5), nonché la Val d’Aosta e la provincia di Trento.

Ma altre regioni sono ben lontane dal 33% fissato dall’Europa per favorire l’ingresso delle madri al lavoro. La Campania ha un rapporto del 9,3, la Calabria del 10,1 e la Sicilia dell’11,7.

L’offerta di servizio, con posti pubblici o privati, non riesce a supplire alla domanda che, per il momento, è accolta per poco più di 330 mila bambini età, un quarto circa di quelli in età.

Dove mancano i posti negli asili nido e le famiglie sono alla ricerca di sistemare comunque i figli, supplisce impropriamente la scuola dell’infanzia statale e paritaria, perché i nuovi asili nido costruiti con i finanziamenti del PNRR non arriveranno subito.

In che modo le famiglie suppliscono alla mancanza di posti? Con l’iscrizione anticipata alla scuola dell’infanzia dei bambini che compiono i tre anni per l’ammissione ordinaria dopo il 31 dicembre e, comunque, entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Quasi 36mila bambini su circa 783mila hanno due anni (4,4%) nelle scuole statali; poco più di 19mila su quasi 437mila nelle paritarie.

In Campania su quasi 104mila bambini iscritti nelle scuole statali dell’infanzia 6.600 (6,4%) hanno due anni; le paritarie con oltre 3.300 bambini di due sfiorano il 9%.

In Calabria i bambini di due anni iscritti nelle scuole statali, raggiungono il 7,4% di tutti gli iscritti; nelle paritarie l’11,5%.

In Sicilia, tra statali e paritarie la percentuale di bambini di due anni iscritti super il 6%.

Complessivamente in tutta Italia sono oltre 55mila i bambini di due anni che, in attesa di fruire di posti degli asili nido nel loro territorio ricorrono in supplenza alla scuola dell’infanzia come anticipatari. Ma la scuola dell’infanzia non può essere fatta su misura per loro.

Mobilità, riapertura del tavolo negoziale sul CCNI. Cisl Scuola: ‘Linea dell’Amministrazione non condivisibile’

da Tuttoscuola

Si è svolto lo scorso 19 ottobre l’incontro tra Ministero e sindacati per la riapertura del tavolo negoziale sul CCNI sulla mobilità, convocato dalla Direzione Generale del Personale del Ministero per dar seguito a quanto previsto dall’ordinanza 69476 del Tribunale di Roma che, per effetto del ricorso esaminato, ha individuato un comportamento antisindacale da parte del Ministero stesso in occasione del CCNI sottoscritto il 27 gennaio 2022, imponendo di riaprire il negoziato.

Nonostante l’opposizione alla sentenza presentata dal Ministro, che a suo tempo non si era costituito in giudizio, e in attesa che sia fissata la relativa udienza, secondo quanto riportato dalla Cisl Scuola, l’Amministrazione ha comunque ritenuto di dover dare esecuzione alla sentenza stessa nel rispetto dei tempi previsti.

In avvio dell’incontro, il Ministero ha presentato un nuovo testo contrattuale (la cui vigenza dovrebbe riguardare il biennio 2023/2025), nel quale vengono recepite tutte le modifiche legislative intervenute successivamente alla firma del contratto del 27 gennaio scorso. Si tratta anzitutto di quelle (conversione in legge del D.L.21/2022) con le quali sono stati annullati i vincoli prima previsti per il personale assunto fino all’a.s. 2021/22, di cui il CCNI aveva dovuto tenere conto, ma già superati per le ultime operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria; inoltre, di quelle introdotte per effetto del D.L.36/2022 convertito dalla Legge 79/2022, che impongono nuovi vincoli per gli assunti dal 2022/23, facendo venir meno per loro la possibilità di fare domanda nel primo anno di assunzione, come prevedeva il CCNI ora nuovamente in discussione.

Per la Cisl Scuola, il tavolo riconvocato si trova di fronte a una situazione complessa con conseguente adeguamento del contratto integrativo oggi rimesso in discussione, ma che lo sarebbe stato comunque per effetto del nuovo CCNL e delle norme di legge intervenute ex novo.

In ogni caso la Cisl Scuola, nel corso dell’incontro, ha affermato, in premessa, “la piena validità delle operazioni di mobilità per l’a.s.2022/23, che hanno consentito a oltre 15.000 docenti ‘vincolati’ di ottenere il trasferimento”.

Il Sindacato di Ivana Barbacci ha quindi evidenziato come, indipendentemente dalla sentenza, “il CCNI del 27 gennaio avrebbe dovuto comunque essere aggiornato alla luce delle nuove disposizioni di legge che hanno nel frattempo eliminato i vincoli previsti in precedenza per tutti gli assunti fino al 2021/22”.

La Cisl Scuola ha infine sottolineato come “la sottoscrizione del nuovo CCNL, per il quale è in corso la trattativa all’ARAN, comporterà comunque, come logica conseguenza, la necessità di definire un nuovo CCNI per disciplinare le operazioni di mobilità a partire dal 2023/2024 con le regole che saranno previste dal CCNL stesso, sciogliendo anche i nodi che al tavolo di trattativa con l’ARAN saranno in discussione per quanto riguarda il complesso rapporto tra legge e contratto in materia di mobilità del personale. Nel merito dei vincoli introdotti dal D.L.36/2022, che prevedono il nuovo obbligo di permanenza per un triennio non più sulla sede di titolarità, bensì sulla scuola in cui si è svolto il periodo di prova, la Cisl Scuola ha dichiarato di non condividere la linea interpretativa del Ministero che intende darne applicazione anche agli assunti dal 2022/23. L’Amministrazione ha manifestato l’esigenza di proseguire nella trattativa calendarizzando incontri settimanali”.

Dispersione scolastica: come INVALSI può supportare le scuole per ridurla

da Tuttoscuola

Di Roberto Ricci*

All’inizio dello scorso mese di luglio sono stati pubblicati i primi risultati delle prove INVALSI 2022. Come di consueto, la presentazione del rapporto annuale INVALSI ha avuto una vasta eco sulla stampa e nel dibattito nazionale. Il quadro che esce della scuola italiana è molto complesso e, per definizione, parziale, molto difficile da sintetizzare in poche parole. Tuttavia, si può dire che sembra essersi fermato il calo dei risultati in seguito alla pandemia, ma ancora stentano a vedersi segnali rilevanti di ripresa. Ma al di là delle sintesi più o meno efficaci che si possono fare delle tantissime analisi, l’aspetto più importante è ipotizzare alcune linee d’intervento che INVALSI intende sostenere già a partire dall’avvio dell’anno scolastico.

Molto si è detto dell’uso formativo dei dati che ciascuna scuola ha a propria disposizione a partire già alla ripresa delle attività. Questa possibilità rimane pienamente anche per il prossimo futuro e riveste certamente un ruolo molto importante se si vuole sostenere l’azione di ciascuna scuola anche su una base empirica solida e robusta. Ma in questa sede si vuole aggiungere una prospettiva nuova, legata alla specificità di questo momento e dei prossimi anni.

Infatti, grazie al PNRR molte scuole hanno ricevuto finanziamenti consistenti per promuovere azioni di contrasto alla dispersione scolastica che affligge i nostri giovani in misura ancora troppo elevata rispetto alla media europea. Come noto, il PNRR pone come traguardo la riduzione entro il 2026 al 10,2% della dispersione scolastica media del nostro Paese. Si tratta di un obiettivo fondamentale e cruciale, ma anche molto ambizioso e di non facile raggiungimento. Tuttavia, INVALSI può fornire un valido aiuto per monitorare le azioni intraprese e per individuare rapidamente i potenziali destinatari delle misure progettate dalle singole scuole, già a partire dall’anno scolastico 2022-23.

infatti noto che gli allievi più esposti al rischio di dispersione sono quelli più fragili, quasi sempre con esiti scolastici molto deboli e non in linea con i traguardi posti dalle Indicazioni nazionali o dalle Linee guida. Le difficoltà d’intervento aumentano anche a causa del fatto che il rischio dispersione scolastica si manifesta soprattutto nelle fasi di passaggio da un ordine scolastico all’altro. Soprattutto all’inizio della scuola secondaria di secondo grado non è immediato individuare prontamente gli allievi più fragili e, tipicamente, ciò richiede alcuni mesi, mettendo a forte rischio la promozione dal primo al secondo anno. È nello stesso tempo noto a tutti che la bocciatura è sovente l’anticamera dell’abbandono o comunque l’inizio di un percorso molto accidentato che spesso si conclude con il conseguimento di apprendimenti del tutto inadeguati. Rispetto a questo problema INVALSI può fornire un valido aiuto alle scuole e intende investire le proprie risorse a supporto alla realizzazione del PNRR istruzione, relativamente alle misure per la riduzione dei divari territoriali e a contrasto della dispersione scolastica. Già dal 2019 INVALSI ha messo a punto una misura a supporto dell’individuazione della fragilità negli apprendimenti, la cosiddetta dispersione scolastica implicita.

Come ogni misura, anche l’indicatore INVALSI rappresenta uno strumento da utilizzarsi insieme ad altri, di volta in volta scelti dalla scuola in base alla specificità della singola situazione. Tuttavia, l’indicatore di fragilità INVALSI permette di individuare precocemente gli studenti che maggiormente sono esposti ai rischi connessi all’insuccesso scolastico, sovente l’anticamera dell’abbandono vero e proprio.  Vediamo quindi più da vicino cos’è la dispersione scolastica implicita e come la sua individuazione potrebbe rappresentare uno strumento molto utile per prevenire la dispersione scolastica vera e propria.

Da alcuni anni i risultati INVALSI di ciascun allievo sono resi alle scuole non solo nella forma di un punteggio, ma anche di un livello che esprime il grado di raggiungimento dei traguardi posti dalle Indicazioni nazionali per il curriculo per le materie oggetto di rilevazione (Italiano, Matematica, Inglese). In base a questo, sono considerati in dispersione scolastica implicita, ossia in condizione di fragilità negli apprendimenti conseguiti, gli allievi che abbiano ottenuto esiti congiuntamente in tutte molto bassi. È quindi del tutto evidente che gli allievi così identificati sono quelli a maggiore rischio di insuccesso. La scommessa che INVALSI ha deciso di assumere è quella di essere di supporto a tutte le scuole interessate fornendo questa informazione sin da subito, in modo che esse possano disporre di un ulteriore strumento per la loro progettazione.

L’intenzione è quella di fornire un supporto concreto alle singole istituzioni scolastiche, senza alcuna intenzione di sostituirsi ai docenti o ai dirigenti scolastici, ma con lo scopo di aggiungere un’informazione che non può essere tratta direttamente dai voti di scuola o che, comunque, richiederebbe molto tempo per essere acquisita.

*Presidente INVALSI

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 ottobre 2022

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 ottobre 2022

Autorizzazione all’assunzione a tempo indeterminato per gli anni accademici 2021/2022 e 2022/2023 di complessive 139 unità di personale tecnico-amministrativo per le esigenze delle istituzioni AFAM. (22A07005)

(GU Serie Generale n.288 del 10-12-2022)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»;

Vista la legge 21 dicembre 1999, n. 508, concernente riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati, e in particolare l’art. 2, comma 6, recante disposizioni sul rapporto di lavoro del personale delle suddette istituzioni;

Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, con il quale e’ stato approvato il testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;

Visto l’art. 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che prevede la disciplina autorizzatoria delle assunzioni, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e dell’economia e delle finanze;

Visto l’art. 3, comma 58, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, secondo cui, in attesa della completa attuazione della legge n. 508 del 1999, al personale delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) si applica, in materia di assunzioni, la disciplina autorizzatoria di cui al citato art. 39, comma 3-bis, della legge n. 449 del 1997, e successive modificazioni;

Visto l’art. 64-bis, comma 4, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, in base al quale, nelle more della piena attuazione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2019, n. 143, le assunzioni a tempo indeterminato presso le istituzioni statali di cui all’art. 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, sono autorizzate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’universita’ e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2019, n. 143 concernente il regolamento recante le procedure e le modalita’ per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM;

Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’universita’ e della ricerca, e le successive modificazioni, intervenute con riferimento all’art. 3-quater che prevede, tra l’altro, che le disposizioni del sopra richiamato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 143 del 2019, nonche’ le abrogazioni disposte dall’art. 8, comma 4 dello stesso, si applicano a decorrere dall’anno accademico 2023/2024;

Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020;

Visto il decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, recante, tra l’altro, misure urgenti in materia di scuola e universita’, e in particolare l’art. 1-quater, in base al quale per il reclutamento del personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale, in attesa dell’entrata in vigore del regolamento di cui all’art. 2, comma 7, lettera e), della suddetta legge n. 509 del 1999, si applicano le disposizioni del testo unico di cui al citato decreto legislativo n. 297 del 1994;

Visto l’art. 554 del citato decreto legislativo n. 297 del 1994, che disciplina l’accesso ai ruoli della terza e quarta qualifica funzionale;

Visto il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, e in particolare l’art. 19, comma 3-bis, che prevede la possibilita’ di assumere con contratto a tempo indeterminato, al maturare di tre anni di servizio, il personale che abbia superato un concorso pubblico per l’accesso all’Area Elevata professionalita’ o all’Area Terza di cui all’Allegato A del CCNL 4 agosto 2010;

Vista la legge 19 giugno 2019, n. 56, recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo e, in particolare, l’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 3, che, nel disciplinare in merito alle misure per accelerare le assunzioni mirate e il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione, prevede l’applicazione della normativa di settore al comparto della scuola e alle universita’;

Visto il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni e, in particolare, l’art. 14, comma 7, il quale dispone, tra l’altro, che ai fini del conseguimento della pensione quota 100 per il personale del comparto scuola ed AFAM si applicano le disposizioni di cui all’art. 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449;

Visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del Comparto istruzione e ricerca sottoscritto il 19 aprile 2018;

Vista la nota del 29 luglio 2022, prot. n. 10505, con il quale il Ministro dell’universita’ e della ricerca richiede l’autorizzazione ad assumere a tempo indeterminato, su posto vacante, per l’anno accademico 2021/2022 settantanove unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui un direttore amministrativo EP/2, tre direttori di ragioneria EP/1, tre direttori di biblioteca EP/1, due collaboratori, quarantaquattro assistenti e ventisei coadiutori, e per l’anno accademico 2022/2023 sessanta unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui due direttori amministrativi EP/2, otto direttori di ragioneria EP/1, due direttori di biblioteca EP/1, tre collaboratori, undici assistenti e trentaquattro coadiutori;

Considerato che con la suddetta nota del 29 luglio 2022, prot. n. 10505, si comunica che i posti vacanti per detto personale tecnico-amministrativo sono pari a venticinque direttori amministrativi EP/2, ventiquattro direttori di ragioneria EP/1, tredici direttori di biblioteca EP/1, duecentosessantuno collaboratori, trecentotrentasette assistenti e trecentosettantotto coadiutori e che il budget assunzionale e’ stato determinato considerando, per il 2021/2022, le cessazioni dal servizio al 1° novembre 2021, pari a ottantatre’ unita’ (di cui un direttore di ragioneria EP/1, ventotto assistenti e cinquantaquattro coadiutori) e, per il 2022/2023, le cessazioni dal servizio al 1° novembre 2022, pari a cinquanta unita’ (di cui tre direttori amministrativi EP/2, due direttori di ragioneria EP/1, undici assistenti e trentaquattro coadiutori), nonche’ l’importo relativo al budget assunzionale non utilizzato per le richieste relative all’anno accademico 2020/2021;

Considerato che l’amministrazione ritiene di utilizzare il budget assunzionale per assumere per l’anno accademico 2021/2022 settantanove unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui un direttore amministrativo EP/2, tre direttori di ragioneria EP/1, tre direttori di biblioteca EP/1, due collaboratori, quarantaquattro assistenti e ventisei coadiutori, e per l’anno accademico 2022/2023 sessanta unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui due direttori amministrativi EP/2, otto direttori di ragioneria EP/1, due direttori di biblioteca EP/1, tre collaboratori, undici assistenti e trentaquattro coadiutori, avendo come riferimento la tabella 1 allegata al predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 143 del 2019 relativa agli indici di costo medio equivalente delle qualifiche AFAM personale a tempo indeterminato;

Ritenuto, fermo restando da parte dell’Amministrazione l’utilizzo di graduatorie valide e l’espletamento di procedure concorsuali conformi al decreto legislativo 165 del 2001, di poter autorizzare, per l’anno accademico 2021/2022, l’assunzione di settantanove unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui un direttore amministrativo EP/2, tre direttori di ragioneria EP/1, tre direttori di biblioteca EP/1, due collaboratori, quarantaquattro assistenti e ventisei coadiutori, e, per l’anno accademico 2022/2023, l’assunzione di sessanta unita’ complessive di personale tecnico- amministrativo, di cui due direttori amministrativi EP/2, otto direttori di ragioneria EP/1, due direttori di biblioteca EP/1, tre collaboratori, undici assistenti e trentaquattro coadiutori;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 marzo 2021, che dispone la delega di funzioni al Ministro per la pubblica amministrazione on.le Renato Brunetta;

Sulla proposta del Ministro per l’universita’ e la ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Decreta:

Art. 1

1. Il Ministero dell’universita’ e della ricerca, per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), e’ autorizzato per l’anno accademico 2021/2022 ad assumere a tempo indeterminato settantanove unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui un direttore amministrativo EP/2, tre direttori di ragioneria EP/1, tre direttori di biblioteca EP/1, due collaboratori, quarantaquattro assistenti e ventisei coadiutori.

2. Il Ministero dell’universita’ e della ricerca trasmette, entro il 31 dicembre 2022, per le necessarie verifiche, alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la funzione pubblica e al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, i dati concernenti il personale assunto ai sensi del comma 1.

Art. 2

1. Il Ministero dell’universita’ e della ricerca, per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), e’ autorizzato per l’anno accademico 2022/2023 ad assumere a tempo indeterminato sessanta unita’ complessive di personale tecnico-amministrativo, di cui due direttori amministrativi EP/2, otto direttori di ragioneria EP/1, due direttori di biblioteca EP/1, tre collaboratori, undici assistenti e trentaquattro coadiutori.

2. Il Ministero dell’universita’ e della ricerca trasmette, entro il 31 dicembre 2023, per le necessarie verifiche, alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la funzione pubblica e al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, i dati concernenti il personale assunto ai sensi del comma 1.

Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 21 ottobre 2022

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Ministro per la pubblica amministrazione Brunetta
Il Ministro dell’economia e delle finanze Franco

Registrato alla Corte dei conti il 30 novembre 2022 Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg. n. 3039

Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2022

Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2022
Accettazione delle dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri. (22A06172)

Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2022
Accettazione delle dimissioni dei Sottosegretari di Stato. (22A06173)

Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2022 
Nomina del Presidente del Consiglio dei ministri. (22A06174)

Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2022
Nomina dei Ministri. (22A06175)

(GU Serie Generale n.250 del 25-10-2022)

Avviso 21 ottobre 2022, AOODPIT 2434

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Realizzazione delle attività di orientamento durante la XXXI edizione di “JOB&Orienta” – Selezione proposta progettuale

Nota 21 ottobre 2022, AOODGOSV 28330

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Agli Uffici Scolastici Regionali
Alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione autonoma della Valle d’Aosta Aosta
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia Autonoma di Bolzano Bolzano
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia Autonoma di Trento Trento
All’Intendenza Scolastica per le scuole delle località ladine di Bolzano Bolzano
Ai Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di II grado Statali e Paritarie LORO SEDI

Oggetto: CINI – Cybersecurity National Lab. Iscrizioni ai laboratori cybersecurity