PNSD: prima riunione del Comitato tecnico scientifico

Si è tenuta l’11 ottobre 2022, al Ministero dell’Istruzione, la prima riunione del Comitato tecnico scientifico del Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD). Il Comitato, istituito a supporto della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, è al lavoro con l’obiettivo di attualizzare il Piano in seguito ai recenti cambiamenti tecnologici e all’impulso dato dalla pandemia all’apprendimento digitale.

A distanza di quasi sette anni dall’adozione del primo PNSD, istituito con la legge 107/2015 del 13 luglio 2015, gli obiettivi per l’istruzione del futuro sono il miglioramento del sistema, la valorizzazione delle esperienze positive, l’incisione sulla vita quotidiana della scuola per non lasciare indietro nessuno.

La tabella di marcia dell’aggiornamento del Piano sarà presentata a Didacta Sicilia il prossimo 20 ottobre.

I servizi per l’impiego delle persone con disabilità

I servizi per l’impiego delle persone con disabilità
SuperAbile INAIL del 11/10/2022

Il Decreto Legislativo  n. 150/2015 emanato in attuazione della Legge n. 183/2014 (Jobs Act) ha operato un complessivo riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive. L’articolo 18 – comma 3, del decreto legislativo  n. 150/2015  prevede che le norme del Capo II si applicano al collocamento dei disabili, di cui alla legge n. 68/1999, “in quanto compatibili”. Si ricorda che il Capo II del decreto legislativo  n. 150/2015  riguarda “principi generali comuni in materia di politiche attive del lavoro”.

La circolare del Ministero del Lavoro n. 34 del 23 dicembre 2015 precisa quali sono le novità introdotte dal decreto legislativo n. 150/2015 compatibili con la legge n. 68/1999 in materia di collocamento mirato e sottolinea che le attività di politica attiva del lavoro previste dall’articolo 18 del decreto legislativo n. 150/2015 devono essere svolte anche ai fini del collocamento mirato. La persona priva di impiego, che dichiara la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro, si iscrive nell’ elenco del collocamento mirato dove ha la residenza o in altro elenco nel territorio dello Stato. Pertanto il Centro per l’Impiego rimane il punto di riferimento per l’avvio al lavoro della persona con disabilità.

La persona iscritta negli elenchi del collocamento mirato è tenuta alla stipula del patto di servizio personalizzato previsto dall’articolo 20 del decreto legislativo n. 150/2015. Il patto di servizio è lo strumento per formalizzare un accordo sul progetto personale scelto, sia come sostegno all’inserimento lavorativo o la partecipazione ad un percorso formativo.  Il  patto  vincola l’utente e il Centro per l’Impiego a rispettare una serie di impegni reciproci.

In merito ai contenuti del patto di servizio, la circolare n. 34/2015 sottolinea che nell’individuazione del profilo personale di occupabilità, della definizione degli atti di ricerca attiva e delle tempistiche, della frequenza ordinaria di contatti con il responsabile, dell’accettazione di congrue offerte di lavoro, si dovrà tener conto di quanto annotato nella scheda dal Comitato tecnico in merito alle capacità lavorative, alle abilità, alle competenze e alle inclinazioni, nonché alla natura e al grado della disabilità. Nel caso in cui la scheda non fosse disponibile, il patto potrà essere aggiornato sulla base della stessa.

La circolare n. 34/2015 preannuncia che ulteriori indirizzi operativi potranno derivare dalle Linee guida in materia di collocamento mirato che saranno adottate anche in materia di valutazione bio-psico-sociale della disabilità, secondo quanto previsto dall’articolo 1 del decreto legislativo n. 151/2015.
Alla persona iscritta negli elenchi del collocamento mirato è inoltre applicabile la disciplina prevista dall’articolo 21 del decreto legislativo n. 150/2015 recante “rafforzamento dei meccanismi di condizionalità e livelli essenziali delle prestazioni relative ai beneficiari di strumenti di sostegno al reddito”.  L’articolo  21, comma 2, del Decreto Legislativo  richiede in particolare che, entro trenta giorni dalla decorrenza di uno dei trattamenti di disoccupazione i soggetti siano convocati dai centri per l’impiego per la stipulazione del patto di servizio personalizzato.
In proposito la circolare n. 34/2015 specifica che, quanto alle sanzioni, invece dell’articolo 10, comma 6, della legge 68/1999, riferito all’indennità di disoccupazione ordinaria, si applicano i commi 7, 8 e 9 dell’articolo 21 del decreto legislativo n. 150/2015, considerato che la disciplina dei benefici ordinari connessi alla disoccupazione è stata del tutto innovata rispetto alle norme previgenti e che, in  generale, le nuove disposizioni sono più favorevoli rispetto alle precedenti con particolare riferimento alla decadenza dal beneficio economico e dallo stato di disoccupazione.  Infatti, l’articolo 21 del decreto legislativo n. 150/2015, disponendo la decadenza dalla prestazione alla terza mancata presentazione alle convocazioni (art. 21, comma 7, lett. a) e la decadenza dallo stato di disoccupazione per due mesi (comma 9), risulta più favorevole all’iscritto al collocamento mirato rispetto all’articolo 10, comma 6, della legge 68/1999 che prevede “la decadenza dal diritto all’indennità di disoccupazione ordinaria e la cancellazione dalle liste di collocamento per un periodo di sei mesi del lavoratore che per due volte consecutive senza giustificato motivo non risponda alla convocazione”.

In merito all’articolo 25 del decreto legislativo n. 150/2015, ed in particolare ai principi indicati per la definizione di offerta di lavoro congrua, il posto di lavoro offerto deve essere corrispondente ai requisiti professionali e alle disponibilità dichiarate all’atto della iscrizione.
Inoltre, considerato che l’articolo 10, comma 1, della legge n. 68/1999, prevede che al lavoratore con disabilità si applica il trattamento economico e normativo previsto dalle leggi e dai contratti collettivi, al lavoratore assunto ai sensi della Legge 68/99 si applicano le norme degli articoli 22 e 26 del decreto legislativo n. 150/2015.
Si ricorda che l’articolo 22 reca norme specifiche sugli obblighi in materia di ricerca attiva del lavoro dei disoccupati parziali titolari di un trattamento di integrazione salariale, con riduzione dell’orario di lavoro superiore al 50 per cento.
Mentre l’art. 26 prevede che, allo scopo di mantenere e sviluppare le competenze  acquisite,  i lavoratori che fruiscono di strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro possono essere chiamati a svolgere attività a fini di pubblica utilità a beneficio della comunità territoriale di appartenenza, sotto la direzione ed il coordinamento di amministrazioni pubbliche.

La circolare n. 34/2015  precisa che, per quanto riguarda queste attività, che comunque non determinano l’instaurazione di un rapporto di lavoro, resta fermo il principio generale secondo cui al lavoratore con disabilità non può essere chiesto lo svolgimento di una prestazione non compatibile con le sue “minorazioni” secondo quanto prevede l’ articolo 10, comma 2 della legge n. 68/1999.

Infine la circolare n. 34/2015 auspica,  in merito alla nozione di “uffici competenti”,  più volte richiamata dalla legge n. 68/1999, un raccordo con quanto prevede il decreto legislativo n. 150/2015.
In particolare, al fine di garantire livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale e di rendere meno onerosi gli adempimenti in merito al collocamento mirato da parte dei datori di lavoro, le regioni devono individuare almeno un ufficio, su base territoriale provinciale, deputato agli interventi volti a favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti con disabilità.

Per ulteriori informazioni sulle misure di politica attiva e rete dei servizi per l’impiego consultare https://www.cliclavoro.gov.it/Cittadini/tutele_del_lavoro/Pagine/Misure-di-politica-attiva.aspx

Normativa di riferimento

Legge 12 Marzo 1999, n. 68: “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”;

Legge 10 dicembre 2014, n. 183: “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”;

Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22: “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183;

Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 150: “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183;

Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151: “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;

Circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 23 dicembre 2015, n. 34: “D. Lgs. n. 150/2015 recante “disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” – prime indicazioni.

di Alessandra Torregiani

ADHD, in partenza un Centro per l’età adulta

ADHD, in partenza un Centro per l’età adulta al Policlinico di Tor Vergata
Redattore Sociale del 11/10/2022

Il servizio sarà attivo a partire da novembre. Il direttore del Policlinico Quintavalle: “È giunto il tempo di lavorare per facilitare le diagnosi precoci e favorire percorsi di presa in carico nelle fasi di transizione dall’adolescenza all’età adulta”

ROMA. A partire dal prossimo mese di novembre aprirà un Centro ADHD adulti presso il Policlinico di Tor Vergata a Roma. La notizia è stata data nel corso del convegno di sabato 8 ottobre, organizzato da Aifa Aps-Associazione Italiana Famiglie ADHD, per aprire un confronto tra esperti, rappresentanti delle istituzioni e familiari sui molteplici aspetti del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. “All’inizio il Centro sarà disponibile per uno o due giorni a settimana, aumentando gradualmente l’offerta – ha spiegato Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico di Tor Vergata -. Il servizio consentirà di garantire la transizione dall’età evolutiva all’età adulta, nella logica della presa in carico dei pazienti nell’arco della vita e della costruzione di appropriati percorsi di diagnosi e terapia”. Per Quintavalle l’apertura del Centro può assumere un ruolo fondamentale nel raggiungimento di due importanti obiettivi: “Si tratta di un passo avanti – precisa – perché di ADHD si parla da alcuni anni, ma è giunto il tempo di lavorare per facilitare le diagnosi precoci e, soprattutto, per favorire percorsi di presa in carico nelle fasi di transizione dall’adolescenza all’età adulta”. 
Nell’ottica della presa in carico dei pazienti e della costruzione di appropriati percorsi di diagnosi e terapia il Policlinico di Tor Vergata sta, inoltre, lavorando a un protocollo ospedale-territorio e all’inserimento dell’ADHD nei percorsi formativi degli studenti di medicina. “L’ADHD sarà inserito in tutti i programmi e percorsi di formazione dell’Università di Roma Tor Vergata – ha sottolineato a questo proposito il preside della facoltà di Medicina, Paolo Di Francesco – . L’attività del reparto, unita alla programmazione didattica, consentirà di completare la formazione di medici generalisti”. (ap)

di Antonella Patete

STIPENDI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI. LA VERITA’ SUI DATI OCSE

L’OCSE, con il tradizionale Rapporto annuale Education at Glance ha presentato, anche per il 2022, informazioni e dati sullo stato dell’istruzione nel mondo. Tra questi, anche i dati sulla spesa per l’Istruzione e quelli sulle retribuzioni dei lavoratori che operano nel settore.

La pubblicazione del Rapporto ha avuto grande eco nei media, soprattutto per i dati assai preoccupanti che vedono la spesa italiana per l’Istruzione inferiore del 20% alla media degli altri Paesi, ma non sono mancati commenti e sottolineature per i dati relativi alle retribuzioni.

In riferimento a questi ultimi ha avuto grande risalto un articolo pubblicato il 9 ottobre scorso sul quotidiano on line La Repubblica relativo al confronto tra le retribuzioni italiane dei dirigenti scolastici e quelle dei docenti.

Occorre al riguardo precisare che i dati presenti nelle tabelle del Rapporto OCSE (per l’Italia retribuzione annuale lorda espressa in dollaro US dei docenti pari a 40.008/45.870, a fronte di una retribuzione media dei dirigenti scolastici di 101.937) non corrispondono ai valori reali delle retribuzioni nei Paesi OCSE ma sono l’esito di un’operazione di conversione degli stipendi effettuata utilizzando gli indicatori delle parità di potere d’acquisto (PPA) tratti dalla banca dati OCSE.

Il risultato è pertanto un dato virtuale, espresso in dollari US e non in euro, attraverso il quale si può effettuare il confronto tra le retribuzioni dei diversi Paesi, altrimenti impossibile, viste le profonde differenze esistenti non solo nel potere di acquisto ma anche nelle aliquote fiscali e retributive applicate nei diversi Paesi.

Relativamente ai dirigenti scolastici italiani la retribuzione media effettiva, tenuto conto delle diverse fasce di complessità delle scuole che incidono sulla retribuzione con importi diversi nelle diverse regioni, oscilla tra circa 60.000 e 70.000 euro lordi annui, comprensivi delle retribuzioni di risultato che però i dirigenti non ricevono in alcuni casi dal 2016.

Pur riconoscendo l’assoluta inadeguatezza delle retribuzioni dei docenti italiani rispetto ai colleghi europei e richiamando le forti criticità retributive tuttora presenti nelle retribuzioni dei dirigenti scolastici, non ultime le consistenti differenze stipendiali tra una regione e l’altra, evidenziamo quanto il confronto presentato nell’articolo sia metodologicamente sbagliato e fuorviante, perché si tratta di ruoli e profili che non è possibile confrontare, che attengono a professioni profondamente diverse, anche se svolte nell’ambito delle istituzioni scolastiche.

Anche il confronto tra le retribuzioni dei dirigenti scolastici italiani con i capi di istituto degli altri Paesi deve tenere contro della grande variabilità rispetto alle responsabilità ad essi attribuite. Ci sono infatti ordinamenti scolastici in cui i capi di istituto, mantenendo l’attività di insegnamento, esercitano temporaneamente compiti di coordinamento educativo e gestionale (e in questo caso mantengono lo stipendio da docenti a cui si aggiunge un’indennità per le ulteriori funzioni che svolgono), altri ordinamenti scolastici in cui, come in Italia, quella del dirigente scolastico è una carriera indipendente da quella del docente a cui si accede per concorso e che implica l’assunzione di responsabilità dirigenziali sul versante organizzativo, amministrativo, finanziario-contabile.

I dati OCSE sono dunque molto utili ma vanno letti e commentati con grande attenzione, evitando di farne uno strumento di disinformazione e un elemento divisivo all’interno della comunità educante.

FLC CGIL Roberta Fanfarillo
CISL FSUR Paola Serafin
UIL Scuola RUA Rosa Cirillo
SNALS Confsal Giovanni De Rosa

GIORNATA INTERNAZIONALE delle BAMBINE e delle RAGAZZE 

10° anniversario della GIORNATA INTERNAZIONALE delle BAMBINE e delle RAGAZZE 

11 ottobre 2022 – L’UNICEF ricorda il 10° anniversario della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze (oggi), il cui tema quest’anno è: “Il nostro tempo è adesso – i nostri diritti, il nostro futuro”. 600 milioni di ragazze adolescenti del mondo continuano ad affrontare sfide senza precedenti per la loro istruzione, il benessere fisico e mentale, e la protezione necessaria per una vita senza violenza.  

In tutto il mondo, il 24% delle ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni non ha un lavoro, né un’istruzione, né è iscritto a un percorso di formazione, rispetto al 13% dei ragazzi. Nei paesi colpiti da conflitti, le ragazze hanno probabilità quasi 2,5 volte maggiori di non andare a scuola rispetto alle ragazze che vivono in altri luoghi. 

In questi dieci anni: 

  • MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: in 31 Paesi con dati di prevalenza rappresentativi a livello nazionale, il 34% delle ragazze adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha subito le mutilazioni genitali femminili, rispetto al 41% del 2011;  
  • ISTRUZIONE: il numero totale di bambine non scolarizzate è oggi inferiore a quello del 2012, ma 3 milioni di bambine in età da scuola primaria sono oggi fuori dalla scuola rispetto a dieci anni fa. 
  • HIV: 60.000 ragazze adolescenti in meno vivono con l’HIV oggi rispetto al 2012. Tuttavia, oggi, i nuovi casi di HIV in Africa subsahariana si registrano nelle ragazze adolescenti in misura sei volte maggiore rispetto ai ragazzi.  
  • ALFABETIZZAZIONE: dal 2012, il divario di genere nell’alfabetizzazione dei giovani si è ridotto a livello globale, ma oggi 1 ragazza e giovane donna su 4 nell’Africa occidentale e centrale è analfabeta.  
  • MATRIMONI PRECOCI: Negli ultimi dieci anni, la percentuale di giovani donne sposate da bambine è diminuita a livello globale dal 23% al 19%. Quasi una ragazza su 5 è un dato ancora troppo alto. 

    Le ragazze hanno dimostrato più volte che, se dotate di competenze e opportunità, possono essere le artefici del cambiamento e guidare il progresso nelle loro comunità, costruendo un futuro più solido per tutti, compresi donne, ragazzi e uomini. 

    Da ottobre 2022 a ottobre 2023, l’UNICEF chiede maggiore attenzione, investimenti e azioni per:  
  • Supportare la leadership delle ragazze adolescenti in prima linea negli sforzi di cambiamento, anche ascoltando le loro voci, rispondendo alle loro richieste e creando spazi per la loro inclusione nel processo decisionale. 
  •  Aumentare le risorse e gli investimenti per le ragazze adolescenti, anche per le reti e le organizzazioni che sostengono un’istruzione di qualità e inclusiva e danno priorità al loro benessere. 
  • Migliorare l’accesso e l’utilizzo di servizi inclusivi incentrati sulle ragazze in ogni momento, ma soprattutto nella risposta alle crisi e nella ripresa. 
In occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze l’UNICEF Italia rilancia la petizione “No alla Violenza di genere: insegniamolo tra i banchi”, per chiedere al Ministero dell’Istruzione di consolidare la promozione della parità di genere e la prevenzione della violenza di genere nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole, in sinergia con quanto previsto sia nel nuovo Piano Nazionale d’Azione per l’Infanzia e l’Adolescenza sia nel Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne, di cui anche l’UNICEF ha promosso l’adozione. Per aderire alla petizione: www.unicef.it/firma  

ULTERIORI DATI SU BAMBINE E ADOLESCENTI: 

MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI E MATRIMONI PRECOCI: Oggi, rispetto a 30 anni fa, una ragazza ha circa un terzo di probabilità in meno di essere sottoposta a mutilazioni genitali femminili e circa 1 bambina su 5 oggi è data in sposa da bambina, rispetto a 1 bambina su 4 un decennio fa. Tuttavia, questi progressi non sono sufficienti per raggiungere il target dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di eliminare entrambe le pratiche entro il 2030, e il COVID-19 ci ha fatto ulteriormente arretrare: è probabile che nel prossimo decennio si verifichino 2 milioni di casi in più di FGM e 10 milioni di matrimoni precoci in più a causa della pandemia. Inoltre, i dati dimostrano che l’aumento della scarsità, della povertà, dell’insicurezza, degli spostamenti, dei cambiamenti climatici e dei conflitti amplificano le cause dei matrimoni e delle FGM e rendono le bambine ancora più vulnerabili. 

SALUTE: Le ragazze meritano un’assistenza sanitaria di qualità. A livello globale, quasi 1 giovane donna su 6 (tra i 20 e i 24 anni) partorisce prima dei 18 anni. Nell’Africa subsahariana, più di 1 giovane donna su 4 (tra i 20 e i 24 anni) partorisce prima dei 18 anni. Le donne e le ragazze rifugiate incontrano spesso elevate barriere all’assistenza sanitaria e possono non ricevere informazioni sulla salute pubblica, dovendo affrontare barriere linguistiche, paura di orientarsi nel sistema sanitario e ruoli e norme di genere restrittive. 

IGIENE MESTRUALE: Ogni giorno 800 milioni di persone hanno le mestruazioni, ma 2,3 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base e devono affrontare stigmatizzazione, molestie ed esclusione sociale durante le mestruazioni. Le ragazze adolescenti sono particolarmente a rischio. La mancanza di accesso alla salute e all’igiene mestruale limita la mobilità e le scelte personali delle ragazze, incide sulla frequenza scolastica e sulla partecipazione alla vita comunitaria, compromette la loro sicurezza, causando ulteriore stress e ansia. La mancanza di servizi idrici e igienici di base e privati accessibili alle ragazze adolescenti con disabilità costituisce un ostacolo importante a un’adeguata gestione dell’igiene mestruale, causando in loro una maggiore probabilità, rispetto alle ragazze senza disabilità, di perdere attività sociali, scuola o lavoro a causa delle difficoltà nella gestione delle mestruazioni. 

DISABILITÀ: Le ragazze con disabilità subiscono discriminazioni multiple e intersettoriali nell’esercizio e nel godimento dei loro diritti. Sono spesso più a rischio, sia all’interno che all’esterno delle mura domestiche, di violenza, lesioni o abusi, negligenza o trattamento negligente, maltrattamenti o sfruttamento, sono fino a tre volte più a rischio di stupro rispetto alle ragazze senza disabilità e hanno il doppio delle probabilità di subire altre forme di violenza di genere.  

VIDEO 

Messaggio del Direttore generale Russell

https://weshare.unicef.org/Folder/2AMZIF7XH3PD

Istruzione bambine Afghanistan

https://www.dropbox.com/sh/kk6yz3ucy39plrd/AAAqaG9Gvndq2qnz2S-zP3rba?dl=0

Covid, in arrivo per le scuole le risorse per l’acquisto di mascherine Ffp2

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Con nota del 4 ottobre il ministero dell’Istruzione ha reso note le risorse aggiuntive per le scuole, necessarie a far fronte ai possibili sviluppi della pandemia.

Nel corso del 2022 – precisa la nota del MI – a integrazione delle risorse ordinarie a disposizione delle istituzioni scolastiche, l’Amministrazione ha reso disponibili diverse linee di finanziamento:

  • Risorse ex art. 19, commi 1 e 2, D.L. 4/2022: stanziate per consentire la fornitura, alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, di mascherine di tipo FFP2. Si ricorda che, ai sensi della nota prot. n. 110 del 1° febbraio 2022 “Tali mascherine saranno acquistate, sulla base di un’attestazione dell’Istituzione scolastica interessata che ne comprovi l’effettiva esigenza, presso le farmacie che hanno aderito al Protocollo stipulato il 4 gennaio 2022 tra il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, il Ministro della Salute, Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite, ai sensi dell’art. 3 del D.L. 30 dicembre 2021 n. 229, valido dalla data della sua sottoscrizione e fino al 31 marzo 2022 […]”.
  • Risorse ex art. 36, comma 2, D.L. 21/2022: stanziate per consentire alle istituzioni scolastiche di provvedere, nell’anno 2022, all’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, utilizzabile in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID19. Al riguardo, la Circolare n. 410 del 29 marzo 2022 precisa che “[…] potranno essere utilizzate anche per acquistare, alle condizioni tecniche-economiche più convenienti, mascherine di tipo FFP2 da destinare agli alunni e al personale scolastico con obbligo di indossare tale tipologia di dispositivo di protezione per lo svolgimento dell’attività didattica in presenza secondo la normativa vigente”.

In questo ultimo ambito (ex art. 36), il Mi precisa che se le risorse non dovessero essere adoperate, le scuole dovranno provvedere alla restituzione delle somme mediante versamento in conto entrata al Bilancio dello Stato (per la restituzione parziale o integrale dei finanziamenti ricevuti).

Ricordiamo che la nota riguarda l’assegnazione integrativa al Programma Annuale 2022 per il periodo settembre/dicembre 2022 e la comunicazione preventiva del Programma Annuale 2023 per il periodo gennaio/agosto 2023.

Sport a scuola, tutte le scadenze per aderire a Scuola Attiva Kids e Junior

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Anche nell’a.s. 2022/23 torna Scuola Attiva, l’iniziativa promossa da Sport e Salute, d’intesa con il Dipartimento per lo sport, e dal Ministero dell’Istruzione.

Un percorso che, grazie ai due filoni KIDS e JUNIOR, parte dalla scuola primaria, con un’attenzione particolare all’apprendimento delle capacità e degli schemi motori di base e un primo orientamento allo sport per i bambini più grandi, e procede nella scuola secondaria di I grado, con il vero e proprio orientamento sportivo.

Scuola Attiva Kids (scuole primarie)

L’iniziativa, destinata alla scuola primaria, è realizzata in collaborazione con le Federazioni Sportive Nazionali, con il contributo del Comitato Italiano Paralimpico per le attività relative all’inclusione dei bambini con Bisogni Educativi Speciali.

Figura centrale di Scuola Attiva Kids è quella del Tutor Sportivo Scolastico – laureato in Scienze Motorie e appositamente formato su questa fascia di età – che supporta gli insegnanti di tutte le classi per la programmazione dell’attività motoria e sportiva; realizza direttamente l’orientamento motorio e sportivo nelle classi III e IV; offre sostegno per le proposte trasversali in tutte le classi e fa da raccordo con il mondo sportivo territoriale. Il tutor, a partire da quest’anno, lavorerà anche in raccordo con l’insegnante di Educazione motoria inserito nelle classi V.

Il progetto coinvolge tutte le classi di scuola primaria, dalla I alla V, e prevede:

  • Per tutte le classi
    • Incontri/webinar di formazione e Kit didattico per Tutor e insegnanti, con tante proposte differenziate in base all’età dei bambini.
    • Contenuti pensati per ampliare il tempo attivo degli alunni, con attività per le Pause attive e per il tempo libero.
    • Novità per l’a.s. 2022/2023: il filone incentrato sull’educazione alimentare, con la campagna informativa «AttiviAMOci» e il relativo contest; podcast con esperti e nutrizionisti e le “Giornate del Benessere”, uscite didattiche con attività fisica e passeggiate in ambiente naturale, organizzate dalle scuole che lo desiderano con il supporto del tutor.
    • Giochi organizzati nelle scuole a fine progetto ed eventi di SCUOLA ATTIVA. Momenti di divertimento, sport e condivisione!
  • Per le classi III e IV
    Un’ora a settimana di orientamento motorio-sportivo tenuta dal Tutor in compresenza con il docente titolare, il quale impartisce anche l’altra ora settimanale di Educazione fisica per ogni classe. L’orientamento motorio-sportivo è dedicato ai due sport scelti da ogni scuola in fase di iscrizione. I tutor, infatti, sono appositamente formati dalle Federazioni Sportive partecipanti al progetto e dotati di proposte motorio-sportive.

Gli Istituti scolastici possono inviare la richiesta di partecipazione entro le ore 12.00 del 24 ottobre 2022.

LA NOTA

Per quanto riguarda i tutor scolastici, possono presentare la domanda di partecipazione i candidati che siano in possesso, alla data di scadenza della presentazione delle domande di partecipazione, di almeno uno dei seguenti titoli di studio:

  • diploma di Educazione Fisica rilasciato dagli ISEF;
  • laurea in Scienze Motorie dell’ordinamento previgente (CL33);
  • laurea in Scienze Motorie dell’ordinamento vigente (L22);
  • laurea quadriennale in Scienze Motorie e Sportive1 dell’ordinamento previgente;
  • Laurea magistrale in Scienze Motorie Sportive (LM 67; LM 68; LM 47) acquisite come seconda laurea dopo Laurea Magistrale Scienze della Formazione Primaria a ciclo unico (LM 85bis).

La domanda di partecipazione al bando dovrà essere compilata esclusivamente on-line utilizzando il format disponibile sul sito web dedicato https://www.sportesalute.eu/progettoscuolattiva/primaria.html entro le ore 16.00 dell’11 ottobre 2022.

L’AVVISO

Scuola Attiva Junior (scuole secondarie di I grado)

Riservata agli studenti delle scuole secondarie di I grado, ha come elementi chiave:

  • le Settimane di Sport
    Intere settimane dedicate ai diversi sport abbinati alla scuola, in cui tecnici federali affiancano l’insegnante di Educazione fisica durante l’orario di lezione.
  • Pomeriggi Sportivi
    Corsi gratuiti facoltativi per gli studenti, tenuti dai tecnici federali di ciascuno sport abbinato alla scuola, un pomeriggio a settimana in palestra.

Il progetto prevede anche un kit di attrezzature sportive, fornito da ogni Organismo Sportivo partecipante al progetto e lasciato in dotazione agli Istituti scolastici. Le attrezzature sono adeguate all’ambito scolastico e all’età dei ragazzi, utili alla prosecuzione dei diversi sport.

Sarà avviata anche la campagna informativa AttiviAMOci e un contest.

Infine, al termine dell’anno scolastico 2022/23, ogni Scuola coinvolta potrà organizzare un evento conclusivo del
progetto che si svolgerà all’interno dell’Istituto scolastico, con il coinvolgimento dei Tecnici federali che
avranno svolto l’attività sportiva. Saranno previste piccole competizioni/esibizioni relativamente ai due sport
proposti durante l’anno. In funzione del budget disponibile, potranno essere previste altre manifestazioni,
a carattere regionale o nazionale.

Per partecipare, le scuole interessate potranno registrare, dalle ore 14 del 10 ottobre alle ore 14 del 2 novembre, l’adesione al progetto per l’anno scolastico 2022-2023 nell’area riservata del sito: https://www.sportesalute.eu/progettoscuolattiva/area-riservata.html

LA NOTA

Nota 11 ottobre 2022, AOODGSIP 3249

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado

Oggetto: Quinta edizione del Concorso per gli studenti “IL SOLE PER AMICO:IMPARIAMO A PROTEGGERE LA PELLE” – Promuovere una corretta esposizione ai raggi solari e prevenire i tumori della pelle. – a.s. 2022/2023

Comunicato ANAC 11 ottobre 2022

Le regole della trasparenza valgono per tutti, anche per gli istituti scolastici

Tutti gli enti pubblici e privati tenuti a osservare le regole sulla trasparenza devono aver cura di monitorare costantemente l’aggiornamento e la completezza della sezione “Amministrazione trasparente”. L’assolvimento degli obblighi va rispettato anche se, come nel caso degli istituti scolastici, la norma non prevede la costituzione di Oiv (Organismo indipendente di valutazione). L’assenza di Oiv anzi deve portare alla ricerca delle soluzioni organizzative interne idonee a svolgere la funzione di attestazione in materia di trasparenza. Così l’Anac replica alla nota con cui Attilio Fratta, presidente nazionale del sindacato dei presidi Dirigenti scuola, lamentava nuovi obblighi attribuiti dall’Autorità ai dirigenti scolastici in un avviso del 5 ottobre scorso.

Anac ricorda che, in realtà, già nel 2016 aveva precisato che le incombenze relative al rispetto degli obblighi di trasparenza sono attribuite al dirigente scolastico quale responsabile della trasparenza di ogni scuola. Di conseguenza, l’avviso pubblicato sul sito Anac il 5 ottobre è in linea con le indicazioni fornite in materia di trasparenza delle istituzioni scolastiche, anche con riferimento ai presidi. 

Anac tuttavia assicura una fattiva collaborazione istituzionale e si dichiara disponibile a cercare le soluzioni organizzative più idonee a favorire la funzione di attestazione dell’assolvimento degli obblighi di trasparenza da parte degli istituti scolastici.

Cultura dell’innovazione a scuola

Secondo convegno di studi promosso da Fondazione Golinelli e Ministero dell’Istruzione
CULTURA DELL’INNOVAZIONE A SCUOLA: RIDISEGNARE I CONFINI DELL’ESPERIENZA DIDATTICA
PER UNA SCUOLA PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO

Opificio Golinelli di Bologna e online – 11 ottobre 2022, dalle ore 9 alle 13


Bologna 7 ottobreQuali sono gli strumenti di cui la scuola italiana deve dotarsi per preparare le giovani generazioni ad affrontare le nuove sfide della tecnologia? In che misura il sistema educativo sarà in grado di porre al centro della rivoluzione digitale ragazzi e ragazze? E ancora, come evolverà il ruolo degli insegnanti per far fronte al necessario cambio di rotta della scuola? Come ripensare il processo di formazione continua dei docenti alla luce dei repentini cambiamenti sociali in corso?

Per rispondere a queste e a molte altre domande, il Ministero dell’Istruzione e Fondazione Golinelli promuovono, martedì 11 ottobre, il convegno Cultura dell’innovazione a scuola: ridisegnare i confini dell’esperienza didattica per una scuola protagonista del cambiamento. Dopo il successo della prima edizione, sono stati chiamati a raccolta studiosi, professionisti del digitale, manager e imprenditori per riflettere sul futuro della scuola e sulla scuola del futuro. Transizione ecologica, cambiamenti climatici, innovazioni scientifiche e tecnologiche rivoluzionarie, come il metaverso e i linguaggi digitali. Si tratta di dinamiche che stanno radicalmente cambiando il mondo in cui viviamo e alle quali la scuola deve guardare per contribuire alla formazione dei cittadini di domani, protagonisti consapevoli di una società mutata e in continuo cambiamento.

È oggi necessario ridisegnare i tradizionali paradigmi di apprendimento affinché la cultura dell’innovazione possa coniugarsi efficacemente con il mondo della scuola. Soltanto in questo modo l’esperienza didattica può aprirsi a nuovi linguaggi, far propri strumenti innovativi e accogliere nuovi contenuti, nel segno di una solida alleanza tra scuola, ricerca e imprese.
In occasione del convegno, Fondazione Golinelli presenta una novità di grande rilievo: una piattaforma di realtà virtuale per i laboratori di scienze. Si tratta delprimo progetto a livello europeo per la formazione laboratoriale delle life sciences in ambienti immersivi, che si propone di avvicinare sempre più il mondo della ricerca agli studenti di scuola secondaria. La nuova piattaforma consente di vivere un’esperienza di laboratorio reale in un ambiente virtuale. Studenti e studentesse avranno l’occasione di essere “teletrasportati”, in tempo reale, dalla propria scrivania di casa, o dal proprio banco di scuola, in un laboratorio all’interno di una ricostruzione virtuale, ma perfettamente riprodotta in digitale, di Opificio Golinelli. Guidati da tutor esperti, in questo laboratorio virtuale gli studenti potranno effettuare esperimenti veri e propri, utilizzando gli stessi strumenti che adopererebbero nel mondo fisico.

«Nel 1994 l’allora Ministro dell’istruzione finanziò Fondazione Golinelli con 1 milione di euro per la realizzazione del Bio E-Learning, una piattaforma professionale web, allora altamente innovativa, rivolta agli insegnanti delle scuole per la formazione laboratoriale delle life sciences on line, realizzata con l’apporto di prestigiose università italiane. Di fatto fu scarsamente adottata, come spesso succede alle iniziative d’avanguardia, troppo innovative rispetto al livello medio di alfabetizzazione tecnologica e digitale dei potenziali utilizzatori. Oggi, quasi vent’anni dopo, Fondazione Golinelli ci riprova, convinta che i tempi siano finalmente maturi. Il “mondo nuovo” in cui ci troviamo fa sì che tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata siano più mature e, di riflesso, i professionisti della scuola, più preparati e culturalmente orientati a utilizzarle. A marzo 2020, quando ancora non si parlava di Metaverso, un termine ormai entrato nel lessico quotidiano, Fondazione Golinelli decise di avviare il percorso che oggi ha portato alla realizzazione della piattaforma di realtà virtuale per i laboratori di scienze, prima esperienza del suo genere a livello europeo.
Questa presentazione ha, inoltre, una valenza simbolica significativa. Coincide, infatti, con il genetliaco di Marino Golinelli. Il nostro fondatore avrebbe sicuramente applaudito a questo progetto, che rappresenta un passo in avanti verso una scuola riformata, più inclusiva e al passo con i tempi, pronta ad affrontare le sfide di un mondo globale» dichiara Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli.

«Fondazione Golinelli ha combinato la sua esperienza ultraventennale nel campo della formazione in laboratorio delle scienze della vita, con le nuove tecnologie digitali, in particolare realtà virtuale e aumentata, creando, di fatto, un nuovo modo di fare didattica. Si tratta del primo passo, concreto, verso una rivoluzione copernicana della scuola. La nuova piattaforma di realtà virtuale elimina il vincolo della fisicità, fino ad ora necessario ai fini di un’esperienza di laboratorio formativa, allargando l’accesso al sapere a fasce di popolazione studentesche sempre più ampie, salvaguardando il rapporto umano tra docente e discente. La piattaformaconsentirà a tutti i partecipanti, dovunque essi si trovino, di raggiungere Opificio Golinelli e di vivere un’esperienza di laboratorio reale, trasposta in un ambiente virtuale la cui fedeltà di riproduzione è così elevata da rendere l’apprendimento della scienza appassionante, “quasi” un gioco» aggiunge Antonio Danieli, vicepresidente di Fondazione Golinelli.

IL PROGRAMMA

Il tema del convegno sarà introdotto dalle relazioni di Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli, Stefano Versari e Fabrizio Manca, rispettivamente Capo dipartimento per il Sistema educativo di Istruzione e Formazione e Direttore Generale per gli Ordinamenti, la Valutazione e l’Internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Ministero dell’Istruzione. Introduce e Modera Antonio Danieli, Vice Presidente e Direttore Generale di Fondazioni Golinelli.

Il processo di innovazione: quali meccanismi e quali competenze dal mondo della ricerca alle aziende èil primo dei due focus che scandiscono la giornata.Si confronteranno, con la moderazione di Paola Guarnieri, giornalista e conduttrice di Tutti in classe su Radio1 Rai, Ivonne Forno, Presidente Hub Innovazione Trentino, Tiziana Ferrari, Direttore Generale Confindustria Emilia Area Centro, Giampiero Savorelli, Amministratore Delegato HP Italia, Pier Cesare Rivoltella, Docente di Didattica Generale, Didattica ed educazione mediale e Tecnologia dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Stefano Cattorini, Direttore Generale Competence Center BI-REX, realtà impegnata nella connessione tra imprese, università e ricerca in ambito Industria 4.0.

Il secondo focus L’Innovazione a scuola: la partnership tra Ministero dell’Istruzione e Fondazione Golinelli si apre con la presentazione del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero dell’istruzione e Fondazione Golinelli e delle attività che saranno messe in campo nel prossimo futuro. Ne parleranno Carla Guetti, Direttore Generale per gli Orientamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIUR, ed Eugenia Ferrara, Vice Direttrice di Fondazione Golinelli.
Seguono gli interventi di due dirigenti del Ministero dell’Istruzione. Il primo, Riforma del sistema degli ITS, di Gianluca Lombardo, Dirigente Ufficio IV Ordinamenti dei percorsi dell’istruzione tecnica, dell’istruzione professionale, dell’istruzione tecnica superiore e dell’istruzione degli adulti, pone l’accento sulla normativa che, da quest’anno, converte gli Istituti tecnici superiori, in Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) affidando loro il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante degli studenti, in linea con le direttive del PNRR in tema di competitività del sistema produttivo.
Damiano Previtali, Dirigente Ufficio VI Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione, approfondirà il tema dello Sviluppo delle competenze a scuola. Nonostante la proliferazione di ricerche scientifiche che documentano l’importanza di favorire lo sviluppo delle competenze, le pratiche didattiche tradizionali non hanno ancora fatto proprio un approccio educativo personalizzato e individualizzato. Questa analisi, risulta particolarmente necessaria soprattutto in questo momento in cui la scuola, con il PNRR, vedrà l’attuazione di molteplici riforme e finanziamenti per innovare le metodologie didattiche al fine migliorare le competenze degli studenti. 

Dopo l’attesissima presentazione della nuova piattaforma educativa in realtà virtuale, affidata ad Alessandro Saracino, Program Manager Innovazione didattica e tecnologica di Fondazione Golinelli, segue l’intervento dell’esperto di tecnologie digitale Alessandro Vento. Parlerà dell’importanza, a scuola, di coinvolgere giovani e giovanissimi con strumenti in linea con le loro abitudini tecnologiche e digitali, sempre più avanzate e complesse.

Il forum si concluderà con le riflessioni del filosofo dell’Università degli Studi di Pisa Adriano Fabris, membro del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Golinelli, sull’impatto che una formazione innovativa può avere sul territorio e le sue imprese.

La partecipazione al convegno è gratuita.
I docenti che desiderano partecipare in presenza a Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa 14, Bologna, oppure online, su piattaforma Zoom, potranno iscriversi entro il 10 ottobre.
L’evento, inoltre, sarà trasmesso anche sul canale YouTube di Fondazione Golinelli.

Informazioni e programma su: https://bit.ly/3rfRJef